CREA-Sca in soccorso dei mandorleti pugliesi_Agronotizie

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Il centro CREA per i sistemi colturali degli
ambienti caldo-aridi, di Bari, è
responsabile della tutela del mandorlo,
nell’ambito del progetto integrato per il
recupero del germoplasma frutticolo pugliese
A cura dell’Ufficio Stampa
"Salviamo la biodiversità dei mandorleti pugliesi"
L'appello è del Crea -Sca di Bari che è responsabile della tutela del mandorlo nel
quadro del progetto integrato per il recupero del germoplasma frutticolo pugliese,
finanziato dal Psr 2007-2013
Mandorlo, varietà Pappamucco, una delle cultivar tipiche pugliesi salvata dal progetto
Fonte immagine: © Crea
Con la seconda approvazione del progetto integrato "Recupero del germoplasma frutticolo
pugliese" finanziato dal Psr Puglia 2007-2013 (Misura 214 - Azione 4 sub-azione a - "Progetti integrati per
la biodiversità") ritorna l'attenzione sulla problematica della diminuzione della biodiversità.
La tutela della biodiversità è una tematica che suscita grande interesse perché la conservazione
della variabilità genetica rappresenta sicuramente la chiave per risolvere attuali e future sfide di natura
biotica ed abiotica, basti pensare ai cambiamenti climatici sempre più evidenti.
L'Unità di ricerca per i sistemi colturali degli ambienti caldo-aridi del Crea di Bari, nell'ambito di
questo progetto, si occupa della specie mandorlo. Grazie alle documentazioni storiche ricercate, alle fonti
bibliografiche, all'intensa prospezione territoriale, alle segnalazioni di agricoltori, o più in generale alle
comunicazioni di semplici appassionati dell'argomento, sono stati raggiunti dei buoni risultati nel
reperimento e recupero di alcune antiche varietà di mandorlo pugliesi, come ad esempio ‘Mennula
Bianca’,‘Banchiera’, ‘Pappamucco’, che erano a rischio di estinzione.
Ogni varietà ritrovata è stata geo-referenziata con Gps, fotografata, caratterizzata a livello
agronomico/produttivo, morfologico e genetico per poter essere identificata, ed è stata successivamente
inserita in database informatizzati.
"Il lavoro di salvaguardia della biodiversità del mandorlo potrebbe diventare ancora più proficuo se tutti ci
rendessimo direttamente partecipi nella tutela di questo variegato patrimonio genetico particolarmente ricco
in Puglia - affermano dal Crea Sca di Bari Liliana Gaeta e Pasquale Losciale, che raccomandano - bastano
semplici segnalazioni delle antiche varietà di cui si è a conoscenza".
"Come un anno fa, rinnoviamo l'invito a segnalarci non solo la presenza delle antiche varietà di mandorlo
pugliesi ma anche gli usi, le preparazioni alimentari tipiche di un determinato comune, i documenti storici
che collegano un particolare territorio ad una particolare varietà di mandorlo e tutto ciò che possa
contribuire a rendere ancora più coeso il legame tra questa specie e la Regione Puglia" spiegano gli esperti
del progetto ReGeFruP.
Il progetto ReGeFruP mira al coinvolgimento di aziende custodi dell'agrobiodiversità, al fine di favorire
forme di agricoltura sostenibile orientate ad evitare l'abbandono e la marginalizzazione di aree agricole.
Inoltre punta a mantenere il presidio del territorio, rivitalizzare le aree rurali, caratterizzandole con specifici
prodotti tipici.
Per informazioni e segnalazioni contattare [email protected] o [email protected].
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