Studio dell’adattabilità in ambiente montano di alcune varietà di
mandorlo
ORIGINE DEL PROGETTO
Il mandorlo è sempre stato considerato una tipica coltura mediterranea mentre in effetti esso vive sia negli
ambienti a clima mite che in quelli a clima continentale. È comunque molto importante che non si verifichino
ritorni di freddo, quali gelate primaverili, dopo che la pianta si è messa in vegetazione.
L’ampia diffusione, a livello spontaneo, di questa specie sul territorio valdostano ha indotto a provare
l’adattabilità di alcune cultivar alle condizioni pedo-climatiche della nostra regione. Visto che il mandorlo è
caratterizzato da una fioritura molto precoce, è interessante soprattutto verificare l’influenza delle
temperature, durante questo stadio fenologico, sui risultati produttivi finali.
OBIETTIVI
Valutazione dell’adattabilità in ambiente montano di 4 varietà di mandorlo (Beneveglio e Gottasecca, a guscio
duro, Tuono e Mandorlo Premice, a guscio tenero) caratterizzate da differenti epoche di germogliamento,
fioritura e maturazione.
ATTIVITÀ PREVISTE
Le varietà prese in esame, allevate a vaso con un sesto d’impianto di 4 x 3,5 m, sono sottoposte ad analisi
produttive (produzioni unitarie, peso del frutto intero e % dello sgusciato) e di sensibilità nei confronti di
avversità biotiche ed abiotiche, in particolare la diversa tolleranza al freddo invernale e alle gelate
primaverili.
Vengono quindi misurate le diverse epoche di fioritura e di raccolta (inizio e fine).
ATTIVITÀ SVOLTA
Operazioni volte a formare le piante in allevamento
RISULTATI
La prova, iniziata nel 2008, non permette, per il momento, di trarre delle conclusioni (piante ancora
improduttive in fase di allevamento).