PE DIA MANDORLA Amygdalus communis Generalità LE Il nocciolo costituisce la parte commestibile di questa pianta simile al pesco, che cresce, sin dai tempi antichi, nel bacino del Mediterraneo ed in Asia Minore. Se ne conoscono due varietà principali: la mandorla dolce, che è più importante dal punto di vista nutrizionale, impiegata intera, tritata, tostata o spezzettata; e la mandorla amara, che contiene acido prussico e perciò non è commestibile, ma serve per estrarre una forte essenza aromatica, come quella prodotta dai noccioli di pesca o di altri frutti simili, usata per insaporire i dolci. Nell’Europa meridionale, in Medio Oriente e nell’Africa del nord questi semi aromatizzano pietanze salate, come minestre, pesce, carne e riso, o vengono impiegati come confetti, ricoprendo con lo zucchero il seme sgusciato. Nell’Italia meridionale (in particolare Calabria e Sicilia) la mandorla costituisce tradizionalmente uno degli ingredienti indispensabili per numerose preparazioni alimentari di uso quotidiano: biscotti, condimenti e bevande (latte di mandorla); infatti, il suo effetto sedativo e riequilibrante il sistema nervoso antagonizza l’azione eccitante dello iodio marino e del frequente consumo di pesce da parte di queste popolazioni costiere. Composizione e funzioni bionutrizionali ET OI Povera in vitamina A, con grassi quasi tutti insaturi (perciò scarsamente ossidabili) e dotata dell’enzima emulsina che agevola la digestione degli amidacei, questo gradevolissimo e prezioso seme dovrebbe rappresentare un valido alimento per i pazienti con patologie del fegato. In realtà, però, la sua ricchezza in ferro potrebbe rappresentare un problema per la funzionalità epatica di quei soggetti nei quali l’epatocita si trova in una condizione di difficoltà funzionale per la ferritina stoccata (condizione che rappresenta già uno stato di avanzata patologia epatica). Ricca in litio, rame e vitamina F, la mandorla contiene la minore percentuale di lipidi rispetto agli altri frutti oleosi utilizzati nell’alimentazione umana; la sua ridotta percentuale di idrati di carbonio biodisponibili, la ricchezza in potassio, fosforo, calcio, magnesio, ferro, zinco e proteine, nonché la presenza di significative percentuali di vitamine B 1, B2, PP ed E, la rendono un alimento particolarmente adatto per riequilibrare strutturalmente il tessuto nervoso e reintegrare le carenze nutrizionali secondarie a malattie invalidanti. Il notevole contenuto di calcio, potassio e magnesio ne permette l’impiego bionutrizionale nelle patologie caratterizzate da spasticità, nell’epilessia, nell’insonnia secondaria a contrattura della muscolatura striata, nell’ipereccitabilità neurologica per squilibri elettrolitici; in quest’ultimo caso, un’azione specifica sul LE Bioterapia nutrizionale PE DIA metabolismo dei neuroni viene svolta dal litio contenuto nella pellicola scura che avvolge la mandorla sgusciata. Per il contenuto in rame e zinco, la mandorla è attiva in una serie di meccanismi biochimici del corpo: incrementa la sintesi di insulina da parte del pancreas, aumentando la risposta tessutale periferica, per cui viene impiegata nel trattamento del diabete quando le continue oscillazioni glicemiche provocano uno stato di “allarme” biologico, con irritabilità e disturbi del sonno; è utile nelle anemie, per il contemporaneo apporto di ferro; aumenta le difese immunitarie cellulo-mediate (incremento dei linfociti helper e killer circolanti), per cui è indicata come supporto terapeutico nella tubercolosi polmonare e nelle immunodeficienze acquisite; viene impiegata in Bioterapia Nutrizionale nel trattamento delle prostatiti, dell’impotenza e delle astenospermie, in quanto lo zinco costituisce un oligoelemento fondamentale del liquido seminale. Per la concentrazione e la ricchezza di tutti i suoi nutrienti, la mandorla aumenta la forza vitale e il vigore generale dell’organismo (azione simpaticotonica, secondaria ad aumento della produzione di adrenalina, serotonina e dopamina); essa stimola la produzione di acido succinico e quindi aumenta la durata della vita, combatte la sindrome da stanchezza cronica, può essere utilizzata nell’alimentazione dei pazienti oncologici. ET OI Nel trattamento dell’oligospermia e dell’astenia sessuale, la mandorla può essere utilmente associata con altri alimenti indicati per queste patologie. Per esempio, si possono comporre i due pasti giornalieri nel seguente modo: 70 g di linguine alla bottarga, 150 g di gamberi al pomodoro, 100 g di lattuga ed un melograno (a pranzo); 70 g di spaghetti alle vongole, 150 g di sogliola alle mandorle, 100 g di soncino o valeriana e 150 g di macedonia addizionata con 15 mandorle (a cena). La bottarga, come condimento della pasta, non deve essere cotta, ma grattata nel burro fuso per non distruggerne il patrimonio nutrizionale (per 70 g di pasta ne occorre un cucchiaio da minestra colmo). Questo concentrato di uova di pesce è ricchissimo di fosforo, di acidi grassi essenziali, di omega-3, di tiramina e di proteine nobili, oltre a rappresentare un potenziale energetico eccezionale come informazione vitale derivante da ciascuna delle singole microscopiche uova essiccate, destinate in origine ad accendere una nuova vita. Le linguine, in virtù del loro graduale assorbimento intestinale, veicoleranno lentamente questi nutrienti, fornendo la quota in zuccheri indispensabile per la vitalità dei nemaspermi. I gamberi apporteranno il colesterolo necessario alla formazione della cascata ormonale. La lattuga fornirà la vitamina E utile per aumentare la vitalità degli spermatozoi, mentre la sua azione sedativa frena la suscettibilità del sistema nervoso che la bottarga potrebbe stimolare. Il melograno, infine, agevolerà il microcircolo locale e generale. PE DIA Il pasto serale, pur continuando a perseguire il medesimo programma terapeutico, dovrà tenere conto della necessità di non ipereccitare il soggetto in previsione del riposo notturno. Gli spaghetti, di per sé ricchi in triptofano a lento rilascio, saranno conditi con le vongole, che sono ricchissime in calcio (minerale ad azione sedativa sul sistema nervoso) e dotate di un’informazione multipla di vitalità. La sogliola, cotta nel burro addizionato di mandorle tritate, apporterà, fra gli altri nutrienti, anche il selenio che, come componente dell’enzima glutatione-perossidasi, è un potente antiossidante; questo microelemento, riducendo l’ossidazione degli acidi grassi, rende i tessuti più elastici ritardandone l’invecchiamento (per la preparazione si rimanda alla Bioterapia nutrizionale del capitolo relativo alla castagna). Le mandorle sederanno il sistema nervoso ad opera del litio, rivitalizzando gli spermatozoi ad opera dello zinco. Il soncino o valeriana, infine, favorirà l’induzione al sonno, potenziata dalla macedonia arricchita con altre 15 mandorle. Mandorle dolci, secche Composizione per 100 g di parte edibile ET OI LE Parte edibile 24 % Acqua 5.1 g Carboidrati 4.6 g Amido 0.8 g Proteine 22.0 g Lipidi 55.3 g Ferro 3.0 mg Calcio 240 mg Sodio 14 mg Potassio 780 mg Fosforo 550 mg Tiamina 0.23 mg Riboflavina 0.40 mg Niacina 3.0 mg Vit. A ret. eq. 0 Vitamina C 0 mg Grassi saturi 4.59 g Grassi monoins. 39.4 g Grassi polinsat. 10.8 g Selenio 1.5 microg Zinco 2.5 mg Magnesio 264 mg Rame 0.92 mg Tabelle di Composizione degli Alimenti Ist. Naz. della Nutrizione 1998