GENTE VENETA | Venezia e isole Venerdi, 11 Marzo 2005 Alzheimer, c'è un nuovo farmaco Per i malati di Alzheimer e le loro famiglie c'è una goccia dolce in un lago amaro. E' l'arrivo in farmacia di un nuovo prodotto, a base di memantina, che potrebbe portare nuovo sollievo a chi soffre di questo male. Un farmaco per rallentare. La memantina, infatti, sembra possa dare buoni risultati nel ritardare l'incedere della malattia, sia nelle fasi iniziali che in quelle più avanzate. Questo, in effetti, è l'unico successo che oggi può garantire la medicina. Perché qui sta il lago amaro: nel fatto che non sia ancora stata trovata la causa del morbo di Alzheimer. E che, di conseguenza, non esista una terapia efficace per guarire. Lo conferma Franco Mello, già primario di geriatria a Venezia e oggi presidente dell'associazione Alzheimer Venezia: «Il morbo di Alzheimer è un male che attualmente non si può curare, se non con farmaci che ne rallentano il decorso. E' una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale, che colpisce soprattutto persone dai 65 anni in su. Il suo decorso è irreversibile: i primi sintomi sono disturbi della memoria; successivamente si passa alla perdita di orientamento, sia temporale che spaziale, e infine si hanno gravi turbe del comportamento e dell'affettività». Diagnosi difficile, ma più accurata. Perdipiù anche la diagnosi è difficile: quella sicura si ha solo dopo la morte del paziente quando, all'esame necroscopico sono evidenziabili le tipiche lesioni del cervello rilevate dal neuropatologo tedesco Aloisius Alzheimer nel 1906, su una donna di 51 anni. Tuttavia, rispetto al passato, le attuali tecniche diagnostiche (Tac, risonanza magnetica, Spect e Pet, oltre a test neuropsicologici) permettono una previsione che ha un margine di probabilità molto vicino alla realtà. 3.000, e forse più, veneziani ammalati. Nel solo Comune di Venezia si stima ci siano circa 3.000 persone ammalate di Alzheimer, 10.000 nell'intera provincia. «Un dato perfino sottostimato - precisa Mello - perché è ancora forte il ritegno delle famiglie a rendere nota la condizione di un congiunto ammalato. Come se l'Alzheimer fosse pazzia». Di fronte all'assenza di una cura reale, gli sforzi si concentrano sull'alleviare le fatiche dei familiari che devono assistere un malato di Alzheimer. «Per questo - spiega ancora il dott. Mello - ogni anno, da marzo a maggio, l'associazione Alzheimer Venezia (tel. 041.522.38.19) attiva un corso di formazione e informazione per familiari, operatori sanitari e volontari, tenuto da esperti e diviso in dieci appuntamenti di quattro ore. Ci sono poi sportelli sia in centro storico che a Mestre e a Marghera, dove noi forniamo consulenza medica e anche "burocratica", cioè spieghiamo quali sono i passi da fare per ottenere il contributo della Regione (circa 500 euro mensili)». *Fiorella Girardo ha intervistato Silvio Garattini direttore dell?istituto di ricerche farmacologiche "Mario Negri" in occasione dell?incontro di sabato 12 marzo all?ateneo veneto di venezia. Giorgio Malavasi Tratto da GENTE VENETA, n.10/2005 Approfondimenti - Centri riabilitativi e sostegno alle famiglie: le armi contro l'Alzheimer - Alzheimer: sabato 12 convegno a Venezia Articolo pubblicato su Gente Veneta http://www.genteveneta.it/public/articolo.php?id=997 Copyright 2017 © CID SRL P.Iva 02341300271