26/04/2016 Trattamento dei sintomi I sintomi • Dovuti alla malattia o ai trattamenti • Normalmente cronici • Di intensità da moderata a grave • Peggiorano il tono dell’umore e riducono la qualità della vita Principi generali Indaga e mostra interesse per i sintomi del paziente 1. La maggior parte dei pazienti ritiene che soffrire sia parte inevitabile del percorso della malattia Poni inizialmente domande aperte e poi specifiche (volontariamente il paziente riferisce solo 1 sintomo) Usa un linguaggio comprensibile (mancanza di appetito piuttosto che anoressia) Usa una scala numerica per facilitare il monitoraggio – – – – Principi generali 5. Usa “dosi di soccorso” 6. Necessarie per prevenire riacutizzazioni dei sintomi in pazienti già in trattamento Considera età del paziente, fragilità, costo dei farmaci e effetti collaterali Orale piuttosto che transdermico Sottocutaneo piuttosto che endovena Principi generali 2. 3. 4. Cerca una priorità nei sintomi Cerca di comprendere la fisiopatologia sottostante Chiarezza nella prescrizione dei farmaci Semplificare per migliorare la compliance Preferire preparati SR Utilizzare farmaci che intervengono contemporaneamente su più sintomi Principi generali 7. 8. 9. Sospendi farmaci non necessari o inefficaci Fai un cambiamento alla volta Rivaluta regolarmente la situazione I sintomi tendono ad aggravarsi Indicazioni scritte e verbali al paziente e al caregiver Contatto per telefono o con una visita Avere sempre un “piano B” se il primo è fallito 1 26/04/2016 Principi generali 10. 11. 12. Codice di deontologia medica Ogni paziente necessita di un intervento personalizzato La terapia utilizzata dipende dallo stadio della malattia, dalle condizioni del paziente, dalle sue preferenze Iniziare il più precocemente possibile a parlare con il paziente e la famiglia degli obiettivi della cura – Curativo e palliativo sono entrambi importanti, ma la palliazione gioca un ruolo sempre maggiore con il progredire della malattia Le linee guida più recenti 2 26/04/2016 Problemi “reali” Cosa fare prima di iniziare una terapia antalgica • • • • • • Ascoltare sempre il paziente e credere a quello che dice Valutare le multiple dimensioni del dolore (non solo intensità) Individuare le cause del dolore Individuare gli effetti del dolore sulla qualità della vita Valutare l’estensione della malattia e la prognosi Considerare i trattamenti effettuati in precedenza e la loro efficacia • Ricercare le comorbidità • Chiarire condizioni psichiche particolari • Identificare altri bisogni di palliazione Valutazione del dolore • Riconoscere il dolore • Saper iniziare la terapia • Adeguare la terapia in base all’evoluzione della situazione • Trattare gli effetti collaterali La valutazione del dolore: il Metodo PQRST • O. Other associated symptoms dolore lieve dolore molto lieve nessun dolore Raccomandazione Si propone l’adozione della VAS o della NRS per il paziente collaborante adulto in modo da definire il dolore secondo la sua intensità che correla con il trattamento da attuare. si irradia? Dove? quanto è intenso? quando? • U. Untoward effects on activity or QoL la scala OMS del 2012 Un quesito….. • Nel paziente con dolore oncologico moderato ha senso utilizzare un farmaco del secondo gradino od è meglio passare subito al terzo? caratteristiche morfina, ossicodone, fentanyl, buprenorfina, idromorfone, metadone Codeina Morfina <30mg/d Tramadolo Ossicodone <20mg/d Tapentadolo Idromorfone <4mg/d FANS paracetamolo COX-2 Freedom from cancer pain 3 Oppioidi forti Adiuvanti 2 Oppioidi forti a basse dosi Adiuvanti Antiinfiammatori Adiuvanti 1 7-10 dolore moderato cosa calma il dolore? cosa provoca il dolore? 3-6 dolore molto forte dolore forte • P. Palliative Provocative • Q. Quality • R. Radiation • S. Severity • T. Timing <3 dolore più forte possibile 3 26/04/2016 Dare informazioni ai pazienti • • • • • • • Attenzione alle paure e ai falsi miti!!! Informazioni scritte Quando e come usare i farmaci Potenziali effetti collaterali Tenere un diario del dolore Lasciare un recapito Follow-up CONSIGLI PRATICI SE DECIDETE VOI…. TITOLATE GLI OPPIOIDI NELL’ANZIANO: SART LOW, GO SLOW !! Non associare oppiacei PR ( > tolleranza a effetti collaterali, competizione recettoriale < efficacia…, scarsi studi clinici…) Se l’oppioide PR è forte, il farmaco IR deve essere forte! Gli incrementi non devono essere bruschi!! ( es. classico da 25 a 50 di fentanyl : è il 100%!!) Profilassi degli effetti collaterali comuni ( tolleranza x stipsi molto + rapida che x dolore…) Utilizzare adiuvanti !! ( effetto “sparing” ) Non trascurare FANS/paracetamolo È importante sapere che FANS • Esiste un periodo di prova e di errori per raggiungere la terapia efficace • Paziente e famiglia devono comprendere i limiti della terapia antalgica • Spiegare che la scomparsa del dolore non è un obiettivo spesso raggiungibile • Necessità di un approccio multidisciplinare • Non è possibile definire la superiorità di un FANS rispetto ad un altro • Seguire le indicazioni per quanto riguarda posologia e durata (es.: ketorolac > 5 gg è off label !!) • Nel dolore cronico oncologico la somministrazione di FANS dovrebbe essere effettuata per brevi periodi di tempo (< 3 settimane) e con attenzione agli effetti collaterali • Hanno tutti un effetto tetto • Non esistono studi controllati sul loro uso cronico nel dolore da cancro • Utili nel dolore osseo metastatico, poiché le cellule tumorali producono grandi quantità di prostaglandine 4 26/04/2016 GLI OPPIACEI SI COMPORTANO COME: Paracetamolo • Farmaco con attività – Antipiretica – Analgesica Agonista Puro • Agisce a livello del SNC • Dose massima consigliata nell’adulto 3 g nelle 24 ore con intervallo tra due somministrazioni non inferiore a 4 ore • Alle dosi terapeutiche è ben tollerato, a dosi superiori è epatotossico (rischio aumentato per disidratazione, malnutrizione ed epatopatie) Modalità d’interazione tra OPPIACEI e RECETTORI AGONISTI PURI = Hanno un effetto stimolante sul loro recettore , che viene attivato in modo massimale. Presentano un rapporto DOSE - EFFETTO LINEARE e non presentano un “effetto tetto” Effetto Morfina Ossicodone Idromorfone Metadone Fentanyl Agonista parziale Buprenorfina Antagonista Naloxone Tramadolo Codeina Modalità d’interazione tra OPPIACEI e RECETTORI AGONISTI PARZIALI = Hanno un effetto stimolante sul loro recettore , che viene attivato in modo sub-massimale. Presentano un “effetto tetto”, per cui oltre certi limiti, l’ulteriore aumento della dose non provoca aumento dell’effetto. Effetto Dose Dose Uso degli oppiacei regole OMS 1996 •BY THE CLOCK utilizzare ad orari fissi + al bisogno •BY MOUTH utilizzare la via orale •BY THE LADDER •FOR THE INDIVIDUAL Giusto farmaco Giusta dose Giusto intervallo Giusta Via personalizzare terapia •ATTENTION TO DETAIL Codeina • È un profarmaco e nel fegato viene trasformata in morfina (oltre il 10% dei pazienti ha una variante del citocromo CYP2D6 inefficace) • Disponibile solo in associazione con paracetamolo (dose massima somministrabile 240mg/24 ore; effetto tetto a 360mg) • Inizio di azione: 30-60 min • Durata: 4-6 ore • Effetto antitussigeno Giusta Associazione attenzione ai dettagli 5 26/04/2016 Codeina • Nell’agosto 2012 l’uso della codeina è stato vietato dall’agenzia europea del farmaco nei soggetti di età <18 anni dopo interventi di tonsillectomia o adenoidectomia (10 decessi negli ultimi 40 anni) • In realtà le dosi somministrate erano corrette, ma si trattava di metabolizzatori ultrarapidi cioè persone che metabolizzavano velocemente la codeina in morfina (popolazioni africane) • Non dovrebbe essere prescritta per periodi > 3 giorni, ma il medico può decidere di proseguire dopo valutazione del paziente Tapentadolo • Analgesico di sintesi ad azione centrale sui recettori mu ed inibitore della ricaptazione della noradrenalina • Non ha metaboliti farmacologicamente attivi • Potenza analgesica 1/5 rispetto a ossicodone (20mg di OXY corrispondono a 100mg di TP) • Inizio d’azione: 90 min • Durata d’azione: 12 ore • Buon effetto sul dolore cronico non neoplastico e neuropatico (non sono disponibili studi sul paziente con dolore neoplastico) • Effetto tetto per dosi > 500mg/24 ore Morfina • Oppioide più conosciuto e disponibile • Agonista forte dei recettori mu • Biodisponibilità variabile (35-75%) a causa dell’effetto di primo passaggio epatico. • Metabolismo: glicuroconiugazione a livello epatico con formazione di M3G (non oppioide – neurotossico) e M6G (oppioide ad elevata potenza) • Escrezione: renale (aumento di metaboliti attivi nell’insufficienza renale). Piccola parte per via biliare. Tramadolo • Analgesico di sintesi ad azione centrale sui recettori mu ed azione modulatrice sulle vie discendenti (inibitore del reuptake della serotonina) • Potenza analgesica 1/10 rispetto a morfina • Inizio d’azione: 30-60 min • Durata d’azione: 4-6 ore • Effetto tetto per dosi di 400mg/24 ore Raccomandazioni • Uno qualsiasi tra morfina, ossicodone e idromorfone possono essere utilizzati come farmaci di prima scelta (non significa che siano uguali!). • Metadone ha un profilo farmacocinetico complesso e se ne sconsiglia l’uso come farmaco di prima scelta Morfina • Inizio di azione:os 15-60 min., sc 15 min., ev 5 min. • Durata di azione:os 4 ore per rilascio normale. • Formulazioni per os a rilascio normale (Oramorph) e a rilascio modificato (MSContin) o per via parenterale 6 26/04/2016 Morfina per via sc Evita il metabolismo epatico di primo passaggio Evita picchi dei 2 principali metaboliti per la gradualità del raggiungimento dello stady state Aumenta la biodisponibilità del farmaco ad oltre il 90% Minore tossicità acuta Alternativa per i pazienti intolleranti Ossicodone • Derivato semisintetico dalla tebaina, ha un’alta biodisponibilità per via orale; agonista forte dei recettori k. • Biodisponibilità: 60-87% • Viene trasformato dal sistema dei citocromi in metaboliti in parte inattivi (norossicodone) e ad elevata potenza (ossimorfone) • Eliminato per via renale. • Morfina:ossicodone = 1,5:1 (10 mg di Oxy = 15 mg Mor) Rapporto conversione OS/SC= 3/1 Ossicodone • Oxycontin 5 - 10 - 20 – 40 – 80 mg compr. a rilascio controllato ogni 12 ore. Ha assorbimento bifasico:il 40% viene assorbito in 40 min. e produce effetto analgesico in 1 ora,il 60 % viene assorbito dopo 6 ore e mantiene un’efficacia terapeutica per 12 ore. • Depalgos 5 – 10 – 20 mg ossicodone + 325 mg paracetamolo. Somministrare ogni 6 ore. Idromorfone • L’idromorfone è un derivato della morfina • Biodisponibilità: 24-62% • È ampiamente metabolizzato mediante glucuronidazione a livello epatico senza formazione di metaboiti attivi. Il problema della OIC Il naloxone previene il legame di ossicodone a livello dei recettori della parete gastrointestinale Associazione Ossicodone + Naloxone: TARGIN (max 80mg/die) Naloxone Ossicodone Attenzione • Nessuna formulazione retard di morfina, ossicodone e idromorfone deve essere spezzata, triturata o masticata, ma devono essere tutte deglutite intere. • Importante ricordarlo sempre al paziente ed ai familiari • Monosomministrazione giornaliera per os • Morfina : Idromorfone = 5:1 • Jurnista da 4, 8, 16 e 32 mg • Inizio d’azione: 6-8 ore • Durata d’azione: 24 ore 7 26/04/2016 Oppiacei transdermici Fentanyl • La via transdermica non rappresenta la prima scelta, ma una possibile alternativa all’utilizzo di morfina orale nei pazienti con dolore stabilizzato e impossibilitati ad assumere una terapia orale. • Nell’uso della via transdermica va considerato che lo spessore della cute, la temperatura corporea e la temperatura esterna possono variare la biodisponibilità del farmaco in modo sostanziale. • In particolare è dimostrata la comparsa di effetti collaterali gravi (sedazione o depressione respiratoria) in seguito all’aumento della temperatura esterna o alla vicinanza a fonti di calore. • L’effetto analgesico inizia circa 12-18 ore dopo la applicazione e persiste per 12 – 18 ore dopo la rimozione del cerotto. • Oppioide sintetico, agonista mu, circa 100 volte più potente della Morfina • Disponibile sotto forma di cerotto a matrice al dosaggio di 12, 25, 50, 75, 100 mcg/ora. • L’efficacia analgesica è comparabile a quella della morfina, ma compare dopo 12-18 ore dall’applicazione e raggiunge il picco dopo 24-72 ore pertanto è controindicato nel paziente con dolore acuto. • Il cerotto si cambia ogni 3 giorni perché l’effetto dovrebbe durare 72 ore. Attaccare un cerotto non è complicato, Molto più difficile è trovare il dosaggio adeguato! Chi avrebbe il coraggio di partire con 60-90mg di morfina nelle 24 ore in un paziente naive? (~ 25 µg/h Fentanyl o 35 µg/h Buprenorfina) Buprenorfina • Oppiopide semisintetico agonista parziale dei recettori mu, circa 60 volte più potente della morfina • Disponibile per somministrazione ev, im e sublinguale (compr. da 0,2-0,4 mg subl. con azione analgesica che si realizza in 15-35 min., fiale da 0,3 – 0,6 mg ogni 6-8 ore). • La sua elevata liposolubilità ne consente l’uso per via transdermica. (cerotto da 35 - 52,5 – 70 mcg/ora). • L’effetto analgesico compare dopo 18 ore e il picco si raggiunge dopo 60 ore per cui è controindicato nel paziente con dolore acuto. • Dopo applicazione il cerotto va sostituito al massimo a distanza di 4 giorni (durata d’azione 72-96 ore). I cerotti non “dovrebbero” essere tagliati Transdermici: gli errori più frequenti • Inizio della terapia con sistemi transdermici in pazienti che non hanno mai assunto oppiacei forti • Prescritto in situazioni di dolore non stabilizzato • Mancata o errata prescrizione di oppiaceo di soccorso • Scarsa informazione a paziente e familiari • Errori di dosaggio nella “rotazione” da un oppiaceo ad un altro o da una via di somministrazione ad un’altra (da os a s.c.) • Mancata prescrizione di terapia lassativa • Inefficace nelle persone morenti! La titolazione • L’obiettivo è raggiungere l’ottimale controllo del dolore con il minimo degli effetti collaterali • Ricercare: – La giusta dose giornaliera – La giusta posologia – La via ottimale di somministrazione – Il controllo degli effetti collaterali 8 26/04/2016 Definizione del dosaggio Il passato………? Lo schema classico prevedeva di iniziare il trattamento con morfina orale e rilascio immediato ogni 4 ore. (Titolazione) Paziente “naive” (mai trattati con oppioidi): • MSIR 5mg ogni 4 ore (x6) – ½ flac. di soluzione orale morfina a pronto rilascio (Oramorph) – ½ flac. disponibile al bisogno 5 mg 5 mg 5 mg 5 mg 5 mg 5 mg 5 mg 5 mg 7.00 11.00 15.00 19.00 23.00 3.00 Robert Twycross. Oral morphine in Advanced cancer. 3rd edition Definizione del dosaggio (Titolazione) Paziente già in trattamento abituale con farmaci del 2° step a dosaggio pieno: • MSIR 10mg ogni 4 ore (x6) (Titolazione) Passaggio alla terapia di mantenimento con morfina orale a lento rilascio: • 80mg nelle 24 ore = 40mg ogni 12 ore – 1 flac. di soluzione orale morfina a pronto rilascio (Oramorph) – 1 flac. disponibile al bisogno 10 mg Definizione del dosaggio 10 mg 10 mg 10 mg 10 mg 10 mg 10 mg 10 mg 10 mg 10mg 10 mg 10 mg 10 mg 10 mg 10 mg 10mg 7.00 11.00 15.00 19.00 23.00 3.00 7.00 11.00 15.00 19.00 23.00 3.00 Robert Twycross. Oral morphine in Advanced cancer. 3rd edition 40 mg 40 mg Il presente….. • L’uso di morfina IR ogni 4 ore – È poco pratico – Riduce la compliance – Percezione di “overmedication” • Quale alternativa abbiamo? 9 26/04/2016 Titolazione In alternativa è quindi possibile iniziare direttamente con le compresse a rilascio prolungato di morfina, ossicodone o idromorfone: dal 1° gradino morfina 10-20mg ogni 12h ossicodone 5-10mg ogni 12 h idromorfone 4mg ogni 24 ore (MSCONTIN) (OXYCONTIN-TARGIN) (JURNISTA) dal 2° gradino morfina 20-30mg ogni 12h ossicodone 10-15mg ogni 12h idromorfone 8mg ogni 24 ore Oppioidi e insufficienza epatica • Utilizzabili morfina e idromorfone • Attenzione con ossicodone • Non utilizzare l’associazione ossicodone/naloxone: è inefficace – Riduzione del metabolismo di primo passaggio del naloxone Lasciare terapia di soccorso sempre disponibile! In caso di dolore non controllato incrementare la dose del 25%50% nelle 24 ore successive Robert Twycross. Oral morphine in Advanced cancer. 4rd edition Oppioidi e insufficienza renale • Accumulo del farmaco e dei suoi metaboliti • Usare con cautela nei pazienti con IR severa (ma usarli!) • Prima scelta idromorfone, fentanyl e buprenorfina a basso dosaggio • In alternativa anche gli altri oppiacei, ma a dosaggio e frequenza di somministrazione ridotti Metabolismo epatico degli oppioidi CYP2D6 CYP3A4 Cytochrome P450 10 26/04/2016 Metabolismo epatico degli oppioidi Metabolismo epatico degli oppioidi – Fase I: Il CYP450 è responsabile del metabolismo del 50% di tutti i farmaci, inclusi alcuni oppioidi – Le reazioni che riguardano gli oppiodi sono catalizzate dal CYP3A4 e CYP2D6 e questo predispone alle interazioni con altri farmaci che utilizzano questa via (substrati) Metabolismo epatico degli oppioidi Un quesito…… • Substrati e inibitori > livelli ematici (=tossicità) • Induttori < livelli ematici (=inefficacia) La rotazione degli oppiacei • Sostituzione di un farmaco oppiaceo con un altro agonista o cambiamento della via di somministrazione durante il trattamento per: – Analgesia inadeguata nonostante aumento delle dosi e cambio della via di somministrazione – Buona analgesia ma effetti collaterali intollerabili – Cattiva analgesia ed effetti collaterali intollerabili – Modificazioni delle condizioni del paziente Attenzione: Riduzione della dose equianalgesica delle 24 ore del 30% •La rotazione dovrebbe essere effettuata da esperti! 11 26/04/2016 Conversione da una formulazione orale a fentanil transdermico • La terapia con oppiaceo forte orale a pronto rilascio somministrato ogni 4 h: continuare 12 h. dopo aver applicato il cerotto; • La terapia con oppiaceo forte somministrato ogni 12 h. deve essere data per l’ultima volta nel momento in cui si applica il cerotto • Se l’oppiaceo è somministrato ogni 24 h. , il cerotto deve essere applicato 12 h. dopo l’ultima dose Gli oppiacei possono causare dipendenza quando usati per l’analgesia? • Dipendenza psicologica (necessità compulsiva del farmaco): frequenza bassa • Dipendenza fisica (sintomi e segni clinici da astinenza come agitazione, malessere, sudorazione, sbadigli, tachicardia, diarrea): si evita attuando una riduzione scalare del dosaggio del 50% ogni 2-3 giorni • Avvertire sempre i pazienti di non sospendere mai di loro iniziativa il trattamento!!! Gli oppiacei sono associati a tolleranza quando usati per l’analgesia? • Tolleranza – Dell’effetto farmacologico (per mantenere l’iniziale effetto analgesico occorre aumentare la dose del farmaco): è limitata e lenta a verificarsi; nella maggior parte dei casi la necessità di incrementare la dose è conseguenza della progressione della malattia. – Degli effetti indesiderati (adattamento dell’organismo e riduzione progressiva dei disturbi): si instaura rapidamente (5-10 gg) ad eccezione che per la stipsi che non si riduce nel tempo. Raccomandazione Gli effetti collaterali Continui • Iniziali • • • • Nausea/Vomito Sonnolenza Instabilità Confusione • Stipsi Occasionali • Secchezza fauci • Sudorazione • Mioclono • Prurito • Ritenzione urinaria I pazienti in terapia a lungo termine sviluppano rapidamente tolleranza agli effetti di depressione respiratoria; è più probabile che si verifichi depressione respiratoria in pazienti naive dopo somministrazione “acuta”di un oppioide Breakthrough pain o Dolore episodico intenso Transitoria riesacerbazione di dolori gravi o atroci in pazienti già in trattamento con farmaci analgesici. Insorge in circa i due terzi dei pazienti affetti da tumore ed ha una durata media di 30 minuti (range di 1 - 240 minuti). NON DIMENTICARE I LASSATIVI Portenoy et al,PAIN 1990 12 26/04/2016 Dolore Episodico Intenso (D.E.I.) D.E.I. – Episodi di dolore non controllato Il dolore di base inizia a essere controllato Somministrazione di analgesico Sovradosaggio: trattamento non corretto D.E.I. Necessità di azione velocissima Terapia di base e terapia al bisogno Controllo del dolore con effetti iatrogeni e tossici Trattamento “al bisogno” Sovradosaggio Terapia analgesica di base - ATC DEI La strategia terapeutica deve prevedere oltre al trattamento ad orari fissi quello degli episodi di dolore acuto (No escalation) Terapia analgesica di base - ATC Una frequenza superiore a 3episodi al dì indica la necessità di modificare la terapia di fondo (aumento della dose) Iperalgesia da oppiacei!!!!! Breackthrough pain Breackthrough pain Dose di soccorso Dose di soccorso • Esempi • Il paziente deve avere sempre disponibile una dose di soccorso di morfina a immediato rilascio (MSIR) per trattare le riacutizzazioni improvvise del dolore Se il paziente assume 60mg di morfina per os la dose di soccorso sarà di ……. 10mg MSIR (oramorph) • Tale dose deve essere 1/6 della dose di morfina assunta nelle 24 ore Se il paziente ha un cerotto di fentanyl da 75ug/h la dose di soccorso sarà di ……. 30mg MSIR (oramorph) • Se l’oppiaceo è diverso dalla morfina è necessario determinare la dose equianalgesica delle 24 ore e dividere per 6. Non utilizzare oppiacei deboli (tramadolo o codeina), farmaci agonisti parziali (buprenorfina) o altri oppiacei tipo pentazocina o meperidina. In alternativa è meglio un FANS! 13 26/04/2016 Il passato nella gestione del BTcP Morfina solfato a rilascio immediato ORAMORPH Nuovi scenari nella gestione del BTcP Fentanil citrato orale transmucosale ACTIQ Nuovi scenari nella gestione del BTcP Fentanyl - compresse orosolubili e spray Effentora Praticità nella somministrazione Abstral sublinguale oromucosale Instanyl Pecfent nasale Maggiore biodisponibilità di fentanyl e assorbimento più rapido Elevata rapidità di azione Biodisponibilità >65% Sollievo dal dolore già a 10 minuti 14 26/04/2016 Nuove opzioni terapeutiche La cannabis • Prodotti disponibili derivati da infiorescenze essiccate della Cannabis – – – – – BEDROCAN (19% THC; <1% CBD) BEDROBINOL (12% THC; <1% CBD) BEDIOL (6% THC; 7,5% CBD) THC = tetraidrocabìnnabinolo o dronabinolo CBD = cannabidiolo • Assumibili per via orale sotto forma di tisana (da assumere una o più volte al dì) o per via inalatoria utilizzando apparecchi vaporizzatori per inalazioni ripetute Un quesito… • E se il paziente in terapia con oppioidi guida la macchina quali consigli gli possiamo dare? Una situazione confusa • La tabella ministeriale delle sostanze stupefacenti e psicotrope non comprende solo gli oppiacei, ma anche benzodiazepine ed antiepilettici, riguardando pertanto milioni di automobilisti • Le compagnie assicurative prevedono nelle loro polizze RCA la possibilità di esercitare il diritto di rivalsa se vi è sanzione per art. 187 15 26/04/2016 Una situazione confusa Sovradosaggio • Molte compagnie prevedono, a fronte di un sovrapprezzo sul premio RCA, la possibilità di esercitare tale diritto. • Quindi: informare sempre il paziente di avvisare la propria compagnia assicurativa e di integrare la polizza. Farmaci adiuvanti: definizione Farmaci adiuvanti Secondo la scala dell’OMS, “adiuvanti” sono quei farmaci che non sono specificamente analgesici ma che possono contribuire all’ottenimento di una riduzione del dolore (potenziando l’effetto degli analgesici) Dolore neuropatico Vie alternative alla via orale • • • • • • • Rettale Sottocutanea (boli, continua) Endovenosa (boli, continua) Transdermica Orale transmucosa Nasale Spinale (peridurale, subaracnoidea) 16 26/04/2016 Ultime raccomandazioni • Usare oppiacei e ruotare da uno all’altro può richiedere la collaborazione di esperti • Continuità dell’assistenza per aggiustamenti di dose e gestione effetti collaterali • Non sospendere mai la terapia bruscamente (attenzione al paziente che diviene disfagico!) • Evitare ripetuti passaggi a farmaci diversi • Conosci i farmaci che usi • Dai sicurezza • Cerca aiuto se hai dubbi 17