La quotidianità nella Sclerosi multipla 4 ottobre 2014 Donna in età fertile –gravidanza Anita Blandino S.C di Neurologia sede di Chivasso ASLTO4 Sclerosi multipla (SM) • Esordio generalmente in età giovanile adulta (con un picco intorno a 20-40 anni di età) • Una netta prevalenza nel sesso femminile e con un rapporto donna-uomo di circa 2-3:1.1 Il paziente con SM tipico è quindi una giovane donna nel pieno dell’età riproduttiva. SM e gravidanza Sono frequenti alcuni interrogativi quali: • Impatto della gravidanza sul decorso della SM • Impatto della SM sulla gravidanza e sul prodotto del concepimento • Possibile influenza dell’esposizione a farmaci • Parto • Allattamento. Embriogenesi e teratogenesi • L’effetto teratogeno è una combinazione di agente, dose e momento dell’esposizione • La fase di embriogenesi (12 h –9 sett dopo concepimento) è critica per lo sviluppo di mutazioni Es: tubo neurale si chiude al XXI giorno RL Brent Pediatrics 2004 Categorizzazione FDA dei farmaci in base agli effetti sulla gravidanza Classe A Studi adeguati e ben controllati non sono riusciti a dimostrare un rischio per il feto nel primo trimestre di gravidanza (e non si hanno prove di rischio nei trimestri successivi) e la possibilità di danno fetale è remota. Classe B Studi sugli animali non hanno dimostrato rischi per il feto, ma non ci sono studi metodologicamente validi e controllati nelle donne in gravidanza OPPURE gli studi sugli animali hanno rilevato una tossicità, che non è stata confermata da studi metodologicamente validi e controllati in donne al primo e ai trimestri successivi di gravidanza Classe C Studi sugli animali hanno rilevato una tossicità per il feto e non ci sono studi metodologicamente validi e donna controllati sull’uomo, tuttavia i potenziali benefici del farmaco potrebbero giustificarne l’utilizzo nella in gravidanza nonostante i potenziali rischi per il feto. Consigliata contraccezione durante la terapia, circa 1 mese di sospensione. Classe D Studi sull’uomo e i dati di farmacovigilanza hanno evidenziato un rischio per il feto, tuttavia i potenziali benefici del farmaco potrebbero giustificarne l’utilizzo nella donna in gravidanza nonostante i potenziali rischi per il feto. (patologie serie per le quali i farmaci sicuri sono inefficaci). Sospendere 3 mesi prima. Classe X Studi sull’uomo o sugli animali hanno dimostrato l'insorgere di anomalie fetali e/o c’è evidenza di rischio per il feto dai dati di farmacovigilanza e i rischi associati all'utilizzo del farmaco in gravidanza sono chiaramente prevalenti rispetto a qualsiasi possibile beneficio. Il farmaco è controindicato in donne che sono in gravidanza o possono entrarvi. Trattamenti in corso di gravidanza • • • • • • • • FARMACO Glatimer acetato Interferone Beta Natalizumab Dimetil-Fumarato Fingolimod Mitoxantrone Teriflunomide Alentuzumab FDA B C C C C D X C Glatiramer acetato • Dati da più di 300 gravidanze esposte • Non aumentato rischio di aborto • Non aumentato rischio di malformazioni • Peso/lunghezza alla nascita sovrapponibili a popolazione generale • Non aumentato rischio di nascita pretermine Categoria FDA B Giannini et al 2012; Salminen et al 2010 Interferoneβ • • • • • Più di 1000 gravidanze esposte Non aumentato rischio di aborto Non aumentato rischio di malformazioni Inferiore peso/lunghezza alla nascita Aumentato rischio di nascita pretermine “Il trattamento non deve essere iniziato in gravidanza;in caso di gravidanza deve essere interrotto” Categoria FDA C Sandberg--Wollheim et al 2011; Amato et al. 2010; Weber-Schoendofer et al. 2009 Natalizumab • Dati da oltre 50 gravidanze esposte • Non aumentato rischio di aborto, malformazioni o nascita pretermine • Dati da animali: non teratogeno, una segnalazione di aumentato rischio di abortività • Il 40% delle pazienti che sospendono NZ per gravidanza va incontro a ricadute • Segnalato uso nel III trimestre Passa la barriera placentare “non deve essere utilizzato in gravidanza se non in caso di assoluta necessità” Categoria FDA C Haghikia et al. 2014; Hellwig et al 2011 e 2012 Fingolimod • • • • Potenziale teratogeno da studi animali Segnalate 74 gravidanze esposte: 28 neonati sani Aborti spontanei: 9 (24 ISG) 6 report di malformazioni (tetralogia di Fallot, DIA; acrania, inginocchiamento congenito tibia, reflusso vescicoureterale, ernia inguinale) • Inferiore peso/lunghezza alla nascita • Aumentato rischio di nascita pretermine “Il trattamento deve essere sospeso almeno 6 settimane prima del concepimento.” Categoria FDA C Karlsson et al 2014 Teriflunomide • Segnalate 70 gravidanze esposte (26 nati vivi, 29 ISG, 13 aborti spontanei) • Leflunomide teratogeno • Livelli di teriflunomide prima della gravidanza <0.02mg/l confermati a distanza di due settimane: rischio minimo • Eliminazione accelerata con uso di colestiramina • Indicato anche nell’uomo Categoria FDA X Henson et al. AAN2014 Dimetil-fumarato • Studi su animali: non teratogeno né impatto su fertilità • Emivita molto breve Categoria FDA C Gold R, et al, P991 ECTRIMS2013 Alemtuzumab • Segnalate 72 gravidanze esposte (34 nati sani) • Aborti spontanei: 25 • Attenzione: la disfunzione tiroidea può interferire con fertilità e va strettamente monitorata in gravidanza Categoria FDA C Steroidi • Aumentato rischio di labioschisi • Sicuri dopo la XII settimana (Bay Bjorn et al. 2014) • Preferire il Metilprednisolone (passaggio placentare: meno del 10%) Categoria FDA C EllioS et al. 2010, Hoes et al 2007 Miorilassanti • Baclofen • Non effetti teratogeni su animali se non a livelli plasmatici x10 quelli umani • Case report: non anomalie • Rischio di sy da astinenza (crisi comiziali) • THC/CBD • Dati su cannabis: Aumentato rischio abortività + alterazioni sviluppo corticale • Tizanidina • Anomalie scheletriche in animali da laboratorio, no dati umani Categoria FDA C Czeizel et al 1997, Moran et al. 2004, Bernard et al. 2012 Nakajima et al 1985; Jacques et al 2014; Benzodiazepine • Aumentata incidenza di labiopalatoschisi, malformazioni cardiache, atresia intestinale + microcefalia • Ridotto legame con proteine plasmatiche in gravidanza + scarso metabolismo fetale: rischio di accumulo • Attenzione a sospensione anche nella madre Categoria FDA D o X Iqbal et al. 2002, Mc ElhaSon et al. 1994, Rodriguez Pinilla et al. 1999 Benzodiazepine • In caso di indiscussi benefici per la madre, scegliere la BDZ: • con maggior dati di sicurezza (Lorazepam) • in monoterapia • per il minor tempo possibile • alla minor dose efficace • frazionando la dose giornaliera almeno x 2 • ridurre la dose fino a sospenderlo in prossimità del parto (sy da astinenza fetale) Categoria FDA D o X Cesari 2007 Antidepressivi • Nessuna singola malformazione è stata associata a un particolare tipo di antidepressivi • Dubbio rischio di ipertensione polmonare neonatale con SSRI • Rischio x6 di ripresa sintomi depressivi in donne che hanno deciso di interrompere la terapia Categoria FDA C o D ByaS et al. 2012; Yonkers et al. 2009 Farmaci utilizzati per i disturbi urinari • Ossibutinina: • Segnalate anomalie dello sviluppo embrionale nei ratti ma non nei conigli da laboratorio • Non disponibili case reports su donne • α-litici • Nessun rischio da studi animali • No dati su donne gravide Categoria FDA: B (ossibutinina) C (α litici) Edwards et al. 1986 Farmaci utilizzati per la fatigue • 4-aminopiridina e Fampridina: • Non segnalate anomalie dello sviluppo in studi su animali da laboratorio • Amantadina: • Report di malformazioni cardiache • Uno studio di coorte conferma: 64 gravidanze esposte -> 5 nati con malformazioni • Modafinil • Dati da animali: non aumento rischio abortività o malformazioni Categoria FDA C (no cat 4AP) Michelakis et al. 2000, Wareing et al. 2006; Rosa et al. 1994 Farmaci utilizzati per il dolore neuropatico • Gabapentin: • In ratti: ritardo ossificazione e malformazioni renali • Alcuni case reports segnalano difetti cranici • Scarsi dati con Pregabalin • Amitriptilina: • Studi anni ‘70: aumento rischio malformazioni • Studio retrospettivo su focomelici: no associazione con amitriptilina Categoria FDA C (Amitriptilina D) Michelakis et al. 2000, Wareing et al. 2006 Farmaci sintomatici “Limitare l'utilizzo allo stretto necessario e alla minima dose efficace” SM e gravidanza • Riduzione del tasso di ricadute durante i mesi di gestazione, in particolare nel terzo trimestre, a fronte di un aumento dello stesso, fino a valori superiori rispetto a quelli del periodo precedente la gravidanza, durante i tre mesi successivi al parto. • Fattori predittivi di attività clinica di malattia dopo il parto sono: un più alto tasso di ricadute prima e durante la gravidanza e una più elevata disabilità al momento del concepimento. Vukusic 2004 Mult Scler 2013 SM e gravidanza • La secrezione di ormoni in gravidanza migliora l’andamento della malattia • Gli estrogeni favoriscono una risposta anti-infiammatoria e hanno un ruolo nel sopprimere l’attività di malattia • La somministrazione di anticoncezionali che contengono estrogeni non ha effetto sulla malattia • I picchi di calcitriolo, un derivato della vit D, riportati nel 1 trimestre di gravidanza e la loro diminuzione nel post partum sembrano essere inversamente correlati all’attività di malattia. SM e gravidanza Il parto • Nessuna associazione tra SM e complicanze legate al parto o neonatali Mia L. Ann.Neur 2011 • Nessuna correlazione tra anestesia epidurale e parto cesario e ricadute dopo il parto e disabilità e pertanto queste procedure possono essere tranquillamente applicate in pazienti con SM. Pastò et al. BMC Neurology 2012 Il parto • Non vi è un aumento di parto prematuro • Più difficile in caso di lesioni midollari percepire i primi sintomi del travaglio (particolari tecniche di palpazione dell’utero etc) • Una minoranza necessita di assistenza con forcipe o ventose se la spinta finale è indebolita Il post-partum • Aumenta il rischio di recidive nel post-partum con aumento della disabilità in donne con più alta attività di malattia prima e durante la gravidanza • La terapia dovrebbe essere ripresa il prima possibile soprattutto nei pazienti con malattia più attiva. Allattamento • L’allattamento non può essere proposto come un fattore protettivo sul rischio di ricadute dopo il parto. Al contrario, nei casi con elevata attività di malattia prima e durante la gravidanza, la rinuncia all’allattamento e la ripresa precoce di un trattamento di fondo per la SM sarebbero le scelte più appropriate. Portaccio 2011 Ruolo delle IGV nel post partum • Non gravi eventi avversi sono stati associati al trattamento con IGV nè durante il periodo di gravidanza nè nel post partum in pazienti con SM e nei feti. • Nei pazienti con SMRR il trattamento con IGV potrebbe essere considerato come un trattamento opzionale per ridurre l'incidenza delle recidive durante la gravidanza e dopo il parto. • Ulteriori studi in doppio cieco randomizzati sono necessari per confermare questi risultati. Achiron 2004 Come e quando re-iniziare la terapia • Non ci sono linee guida La paziente con SM dovrebbe interrompere la terapia prima del concepimento, in caso di malattia attiva dovrebbe considerare la possibilità di proseguire con IFNβ o GA La paziente che vuole allattare non deve riprendere la terapia, in caso di malattia in fase attiva l’allattamento è controindicato. Conclusioni • Sospendere la terapia al riconoscimento di gravidanza • • • • • non mette al riparo da effetti nocivi Numerosi dati su IFN e GA: relativamente sicuri Pochi dati su altre terapie e sintomatici Necessità di larghi database Le scelte terapeutiche devono tener conto soprattutto del rapporto rischi-benefici Il counselling è il miglior strumento per condividere questo rapporto e per una scelta il più aderente possibile alla paziente Conclusioni • La gravidanza non modifica in senso negativo la prognosi della SM • Numerose evidenze di vario tipo confermano che la gravidanza è un momento di minore attività di malattia • La riattivazione in corso di gravidanza o successivamente, è probabilmente espressione dell’attività di malattia della paziente • Vi sono dati che suggeriscono come gli effetti delle modificazioni indotte dalle gravidanze potrebbero non esaurirsi nel periodo immediatamente successivo al parto ma necessitano di studi appropriati Grazie per l’attenzione