Journal Club n°144 Seminari di lettura critica della letteratura

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI VERONA
DIPARTIMENTO DI MEDICINA E SANITA'PUBBLICA
Scuola di Specializzazione in Psichiatria
Dottorato di Ricerca in Scienze Psicologiche e Psichiatriche
Journal Club n°144
Seminari di lettura critica
della letteratura internazionale
La D.ssa Likena Brunello
presenterà il lavoro:
Cognitive Behavioral Therapy, Singly and Combined With
Medication, for Persistent Insomnia
A Randomized Controlled Trial
Charles M. Morin, PhD, Annie Valliéres, PhD, Bernard Guay, MD, Hans Ivers, PhD, Josée
Savard, PhD, Chantal Mérette, PhD, Célyne Bastien, PhD, Lucie Baillargeon, MD
JAMA 2009; 301(19): (doi:10.1001Jama/2009.682)
L'insonnia è un problema di salute pubblica che colpisce grandi settori della popolazione
su base situazionale, ricorrente o cronica. L’insonnia persistente è associata a significative
disfunzioni diurne, ridotta qualità della vita e quando l'insonnia persistente non è trattata
aumentano i rischi di depressione maggiore e di ipertensione. Nonostante la sua alta
frequenza, morbosità, e costi, l'insonnia spesso resta non curata o viene trattata con autorimedi (es. alcool, medicine da banco) di discutibile efficacia e sicurezza.
La terapia cognitiva comportamentale (CBT) e la farmacoterapia (agonisti del recettore
delle benzodiazepine) sono i soli trattamenti che hanno un’adeguata evidenza clinica nella
gestione dell'insonnia. Numerosi trials clinici hanno valutato l'efficacia della CBT e dei
farmaci usati separatamente, ma pochi hanno paragonato gli effetti della CBT usata
singolarmente e in combinazione ad un trattamento ipnoinducente. La limitata evidenza
disponibile indica che entrambe le modalità di trattamento sono efficaci nel breve termine; i
farmaci producono un rapido sollievo sintomatico, ma questi benefici non sono mantenuti
dopo l’interruzione del trattamento. Al contrario, la CBT può impiegare più tempo a dare
benefici, ma questi sono più duraturi. I due metodi usati in combinazione sembrano avere
un leggero vantaggio rispetto alla singola terapia, durante le fasi iniziali di trattamento, ma
gli effetti a lungo termine sono variabili in base ai pazienti.
Gli obiettivi di questo studio erano quelli di valutare gli effetti a breve e a lungo termine
della CBT, sia effettuata singolarmente che in combinazione con i farmaci per l'insonnia
persistente e confrontare l'efficacia delle strategie di mantenimento per ottimizzare i
risultati a lungo termine. I quesiti principali della ricerca erano: la CBT in associazione con
i farmaci è più efficace della CBT da sola per il trattamento acuto dell'insonnia? E
combinando la CBT con il trattamento farmacologico è preferibile cessare il farmaco dopo
il trattamento iniziale o è meglio continuarlo per ottimizzare i risultati?
Discussione:
D.ssa Donisi Valeria : Revisione della letteratura sull’argomento
D.ssa Paola Petrosemolo: Critica del lavoro, punti di forza e limiti
MARTEDI’ 20 OTTOBRE 2009 ORE 15.30 - 17.00
AULA 3 PIASTRA ODONTOIATRICA