LO STUDIO TRANSCEND: EFFETTI DI TELMISARTAN SUGLI EVENTI CARDIOVASCOLARI NEI PAZIENTI INTOLLERANTI AGLI ACE-INIBITORI The Telmisartan Randomised AssessmeNT Study in ACE iNtolerant subjects with cardiovascular Disease (TRANSCEND) Investigators. Lancet, published early online 31 August, 2008. Background Gli ACE-inibitori riducono gli eventi cardiovascolari maggiori, ma non sono tollerati da circa il 20% dei pazienti. L’obiettivo dello studio è valutare l’efficacia di telmisartan in pazienti intolleranti agli ACE-inibitori con malattia cardiovascolare o diabete con danno d’organo. Methods Dopo 3 settimane di run-in 5.926 pazienti, molti dei quali avevano ricevuto terapie concomitanti, sono stati randomizzati a ricevere telmisartan 80 mg/die (n=2.954) o placebo (n=2972). L’endpoint composito primario è costituito di: morte cardiovascolare, infarto del miocardio, ictus ed ospedalizzazione per insufficienza cardiaca. Findings La durata mediana del follow-up è stata di 56 mesi. Tutti i pazienti randomizzati sono stati inclusi nell’analisi di efficacia. La pressione arteriosa media è stata inferiore nel gruppo telmisartan rispetto al gruppo placebo. I pazienti che hanno presentato l’endpoint primario sono stati 465 (15,7%) nel gruppo telmisartan e 504 (17,0%) nel gruppo placebo (hazard ratio 0.92, 95% CI 0.81-1.05, p=0.216). Uno degli endpoint secondari (composito di morte cardiovascolare, infarto miocardico o ictus) si è verificato in 384 (13,0%) pazienti con telmisartan rispetto ai 440 (14,8%) con placebo (0.87, 0.76-1.00, p=0.048 grezzo, p=0.068 aggiustato). 894 (30,3%) pazienti trattati con telmisartan hanno avuto un ricovero cardiovascolare, rispetto ai 980 (33,0%) con placebo (RR 0.92, 95% CI 0.85-0.99, p=0.025). Il numero di pazienti che ha sospeso definitivamente la terapia è minore per telmisartan rispetto a placebo (639 [21,6%] vs 705 [23,8%], p=0.055); il motivo più frequente è stata l’ipotensione (29 [0,98%] nel gruppo telmisartan vs 16 [0,54%] nel gruppo placebo). Interpretation Telmisartan è ben tollerato nei pazienti intolleranti agli ACE-inibitori. Anche se il farmaco non ha effetti significativi sull’endpoint primario di questo studio, che include il ricovero per insufficienza cardiaca, ha ridotto, seppur modestamente, l’endpoint composito di morte cardiovascolare, infarto miocardico o ictus. Accompanyng editorial Il ruolo dei sartani nella prevenzione delle malattie cardiovascolari non è chiaro: mentre essi potrebbero essere equivalenti o anche superiori degli ACE-inibitori dal punto di vista farmacologico e vi sono evidenze di un’efficacia simile nell’insufficienza cardiaca, l’evidenza clinica in altre situazioni è limitata. I risultati di questo studio sono inaspettati, poiché altri trial avevano suggerito per Telmisartan un’efficacia simile a ramipril. In definitiva, i dati sui sartani nella prevenzione di eventi avversi cardiovascolari sono incompleti, ad eccezione dell’insufficienza cardiaca. Al momento, sebbene non sia possibile trarre conclusioni definitive, l’effetto clinico dei sartani sembra essere meno robusto rispetto agli ACE-inibitori, che quindi rimangono gli agenti renina-attivi di preferenza nella prevenzione degli eventi vascolari nei pazienti con o ad alto rischio di malattie cardiovascolari. Unità di Informazione sul Farmaco - Centro di Riferimento Regione Veneto Via S. D’Acquisto 7 - 37122 Verona Tel: 045/8076062 Fax: 045/8011693 Numero verde: 800434233-800518318 http://uif.ulss20.ulss20.verona.it e-mail: [email protected]