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CRIF Credit Rating Agency
“Economic Overview”
Riprende vigore la crescita dell’economia italiana nel terzo trimestre 2016 dopo una
deludente prima parte dell’anno che aveva visto affievolirsi la ripresa dell’economia
italiana sia nella componente dei consumi che degli investimenti, mentre si manteneva il
buon ritmo nelle esportazioni. Questa dinamica si inserisce in un quado di debolezza
complessiva delle economie europee e di rallentamento di quella americana, che rimane
tuttavia su un trend positivo. Non ha pesato finora l’inatteso risultato della Brexit che ha
avuto un impatto limitato sia sull’economia UK che sugli altri mercati internazionali. La
politica monetaria della BCE si mantiene espansiva con tassi di interesse su livelli minimi.
HIGHLIGHTS
Nel dettaglio:
•
La crescita riprende slancio nel terzo trimestre del 2016, sostenuta dalla
domanda interna
L’inflazione torna negativa ad ottobre 2016 dopo un breve recupero
•
Il mercato del lavoro migliora con un aumento degli occupati.
•
SCENARIO NAZIONALE
Fonte: Istat, Tasso di variazione tendenziale,
valori concatenati.
PIL e component di spesa - Variazioni
percentuali sul trimestre precedente
15
I
Cons
umi
finali
nazi
onali
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stim
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fissi
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Espo
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ioni
0,4
0,1
1,2
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II
0,3
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-0,1
1,3
1,6
III
IV
0,2
0,2
0,4
0,4
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0,8
-0,8
1,2
0,5
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I
0,3
0,2
0,2
-1,5
-0,9
16 II
0,0
0,0
0,2
2,4
1,4
16
Anche il rischio di credito si riduce sia per le imprese che per le famiglie.
La produzione mostra nei mesi estivi e autunnali andamenti altalenanti.
•
La fiducia dei consumatori sta lentamente calando.
Nel secondo trimestre del 2016 l’economia italiana rallenta: il Pil cresce dello 0.7% in
ragione d’anno perdendo lo slancio che si era manifestato nella seconda parte del 2015.
La mancata crescita rispetto al trimestre precedente è frutto di una modestissimo
aumento degli investimenti (+0,2%) e di un andamento stazionario nei consumi.
Tuttavia nel terzo trimestre le stime preliminari indicano un recupero con una
crescita del Pil del +0,3% rispetto al trimestre precedente e del +0,9% rispetto al terzo
trimestre del 2015, grazie alla componente interna della domanda. La crescita
acquisita per il 2016 è dello 0,8%.
Le dinamiche complessive
Prod
otto
inter
no
lordo
•
•
Dati destagionalizzati e corretti per effetti di
calendario, valori concatenati. I dati di dettaglio
del 3°trim 2016 non sono ancora disponibili
Relativamente al secondo trimestre, considerando le varie tipologie di consumi finali si
sottolinea la tenuta dei consumi durevoli che in termini congiunturali crescono del
+0.4% e dei semidurevoli (+1.2%) mentre i servizi ristagnano (0.0%). Per quanto
riguarda gli investimenti, la ridotta variazione rispetto al trimestre precedente si
compone di un calo del -0.9) della componente dei macchinari e della lieve crescita della
componente delle costruzioni. Si segnala l’aumento consistente della componente dei
mezzi di trasporto che rispetto al trimestre precedente cresce del +6.6%; tuttavia il suo
peso sul totale degli investimenti è solo del 6%. Le esportazioni hanno invece
registrato una lieve recupero rispetto al trimestre precedente (+2,4%). Se si considera
la variazione complessiva dei primi otto mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo del
2015, l’export rimane stazionario (-0.1%) a causa di performance negative o minimali
dei principali settori dedicati all’export: mezzi di trasporto (+4.4%), metalli e prodotti in
metallo (-1,9%), prodotti chimici (-0,6%), prodotti tessili, abbigliamento e calzature
(+1,2), prodotti alimentari e bevande (+3,5%), macchine e apparecchi meccanici
(+0,1%)
Da febbraio del 2016 l’inflazione si è attestata su valori negativi e solo in settembre
torna a segnare una variazione appena positiva vista l’attenuazione del calo dei prezzi
dei prodotti energetici. A ottobre torna in territorio negativo (-0,1% su settembre e
-0,2% in un anno).
Il dato dell’occupazione continua a migliorare nonostante il tasso di disoccupazione a
settembre 2016 sia leggermente salito (11,7%). Questo è l’effetto da un lato di un
maggior numero di occupati, dall’altro di un maggior numero di persone in cerca di
lavoro (disoccupati) che fa salire il tasso di disoccupazione.
Il clima di fiducia riflette questo momento di incertezza legato alle dinamiche nazionali
di lenta crescita e alle problematiche internazionali: per le famiglie si rileva un lieve
Economic Overview – Riproduzione vietata
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peggioramento nel corso del 2016, mentre per le imprese si nota un andamento
pressoché stabile.
Per quanto riguarda le famiglie consumatrici, nel secondo trimestre del 2016 il reddito
disponibile è aumentato dell'1,3% 1 rispetto al trimestre precedente e del 2.8% nel
confronto con il corrispondente periodo del 2015. Il potere di acquisto, che tiene conto
anche dell'andamento dei prezzi al consumo, è aumentato dell'1,1% rispetto al trimestre
precedente e del 2,9% sul secondo trimestre del 2015.
La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici (definita dal rapporto tra
risparmio lordo e reddito lordo disponibile) nel secondo trimestre 2016 è stata pari al
9,6%, con un aumento di 0,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,4
punti percentuali nei confronti dello stesso periodo del 2015. L’aumento congiunturale
della propensione al risparmio rispetto al trimestre precedente deriva da una crescita del
reddito disponibile delle famiglie consumatrici significativamente più sostenuta rispetto a
quella dei consumi finali
Ad agosto 2016 le vendite al dettaglio registrano una diminuzione congiunturale dello
0,1% in valore e dello 0,2% in volume. La flessione è dovuta ai prodotti alimentari, le cui
vendite calano dello 0,8% in valore e dell'1,0% in volume, mentre quelle di beni non
alimentari crescono, rispettivamente, dello 0,3% in valore e dello 0,2% in volume. Nella
media del trimestre giugno-agosto 2016, l’indice complessivo del valore delle vendite al
dettaglio aumenta dello 0,2%.
Source: Istat
IL SISTEMA PRODUTTIVO
Secondo le stime di Banca d’Italia il rapporto tra debito pubblico e Pil si attesterà nel
2016 al 132,8% rivedendo al rialzo tale dato rispetto alle stime primaverili. Tale
revisione è il frutto di minori proventi derivanti dalle privatizzazioni e dalla riduzione
della previsione di crescita del Pil.
Nel corso del 2016 la produzione industriale ha registrato un andamento ancora
instabile ma complessivamente in lieve miglioramento. Nella media del 2016 la
produzione è cresciuta dell'1,0% rispetto all'anno precedente.
Ad agosto 2016 l'indice è aumentato in termini tendenziali del 4,1% registrando una
significativa crescita nel raggruppamento dei beni strumentali (+12,5%) e dei beni
intermedi (+7,6%); in particolare per quanto riguarda i settori di attività economica, ad
agosto 2016 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della
fabbricazione di mezzi di trasporto (+19,2%), della metallurgia e fabbricazione di
prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+13,6%) e della fabbricazione di
macchinari e attrezzature n.c.a.(+11,7%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei
settori dell'attività estrattiva (-17,7%), della produzione di prodotti farmaceutici di base
e preparati farmaceutici (-5,3%) e delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori
(- 5,0%).
Ad agosto 2016 anche gli ordinativi interni ed esteri hanno registrato un aumento. Nel
lungo periodo gli ordinativi esteri si mantengono su un livello superiore, ma con
variazioni minimali.
Continua l’ottimo recupero dalle immatricolazioni che già dal 2014 hanno mostrato un
trend positivo, risultato in miglioramento sia nel 2015 con una crescita del 13.1%
rispetto all’anno precedente, sia nei primi otto mesi del 2016 (+17,4%), dinamiche
sostenute anche dal buon andamento delle vendite oltrefrontiera.
In termini di mercati esteri nel mese di agosto 2016 si registra un aumento per
entrambi i flussi, più ampio per le importazioni (+4,4%) rispetto alle esportazioni
(+2,6%). Il surplus commerciale è di 2,5 miliardi (+1,9 miliardi ad agosto 2015).
Fonte: Istat
1
Dati in valori correnti
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Nel mese di agosto 2016 l’aumento tendenziale delle esportazioni (+11,4%) ha
riguardato, soprattutto, le vendite di autoveicoli (+67,6%), di apparecchi elettrici
(+20,1%), di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+19,2%)
e di prodotti tessili (+16,6%). In calo l’export di prodotti petroliferi raffinati (-11,4%)
Nei primi 8 mesi del 2016 si sono registrate variazioni positive nelle esportazioni dei beni
di consumo non durevoli (+1,7%) e strumentali (+1,8%). In termini di paesi di
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destinazione l’aumento tendenziale dell’export (+11,4%) è molto sostenuto verso Cina
(+28,2%), Giappone (+24,3%), Repubblica ceca (+21,7%), paesi ASEAN 2 (+21,0%) e
Stati Uniti (+17,8%), mentre i flussi verso la Russia sono in diminuzione (-8,2%).
Il mercato immobiliare 3 italiano nella prima parte del 2016 ha registrato ulteriori
segnali di miglioramento mostrando un consolidamento della forte dinamica espansiva
già espressa nel primo trimestre (+17.3%), con un +21,8%. I fattori che hanno
contribuito al rilancio delle compravendite sono i bassi tassi di interesse sui mutui che
beneficiano di un’offerta più generosa e i prezzi degli immobili che si mantengono su
livelli contenuti.
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
Il clima di fiducia 4 per le imprese mostra nei primo 9 mesi del 2016 un andamento
altalenante.
Secondo le analisi dei bilanci 2015, l’andamento complessivo delle imprese appare in
miglioramento soprattutto negli indicatori chiave del conto economico. Il valore aggiunto
continua su un sentiero di crescita lieve generato da una riduzione dei costi di
produzione e nel 2015 si attesta al 3.8%. L’attenzione ai costi e le strategie di
contenimento delle spese anche rispetto al personale hanno avuto un effetto positivo
anche sul margine operativo lordo che cresce di circa il 6%. A tale risultato hanno
sicuramente contribuito il calo dei prezzi delle materie prime in primis del petrolio che
nel 2015 ha oscillato su livelli minimi mai raggiunti toccando i 37$ al barile a dicembre.
Fonte: elaborazioni su dati CRIF
IL MERCATO DEL CREDITO
Tasso di crescita tendenziale corretto per le
cartolarizzazioni
Fonte: Banca d’Italia
La Banca Centrale Europea continua ad applicare una politica monetaria espansiva
mantenendo i tassi di interesse su bassi livelli mai sperimentati finora. A marzo 2016 è
stato avviato il secondo programma di TlTro (Targeted Longer-Term Refinancing
Operations) come programma di stimolo per all’economia.
In autunno si è rafforzato il finanziamento alle imprese e alle famiglie, anche se in
termini di stock i tassi di crescita corretti per effetto delle cartolarizzazioni sono ancora
bassi per le famiglie (+1.4% a luglio 2016) e ancora negativi per le imprese (-0.5%,
luglio 2016). Tuttavia in termini di flussi finanziati prosegue la ripresa del credito al
consumo e dei mutui. Rispetto ai primi 9 mesi del 2015 5, per i prestiti personali si
registra una crescita pari al 9.5%, per i finalizzati del 8.1% trainati dall’auto (+21.1%
finanziamenti per acquisto di auto nuove), e per la cessione del quinto + 9.8%. I
finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni/servizi (appartenenti a settori quali
arredo, elettronica ed elettrodomestici, e altri beni e servizi finanziabili, tra i quali viaggi,
spese mediche, palestre) crescono del 8%.
Si sottolinea il proseguimento del miglioramento dei flussi finanziati nel segmento dei
mutui immobiliari: secondo i dati di Banca d’Italia il tasso di crescita del primo
semestre 2016 sul corrispondente periodo del 2015 è pari a +40%.
I tassi di interesse sulle nuove erogazioni continuano a ridursi leggermente sia per i
privati che per le imprese. Ad agosto 2016 il tasso sui mutui è pari al 2.1% mentre per
il credito al consumo risulta pari al 6.7%. Sui prestiti alle imprese non conto corrente il
tasso di interesse si attesta all’1.6%.
Nel primo trimestre del 2016 si registra un ulteriore miglioramento del rischio di
credito. Il tasso di default si contrae leggermente sia nei prestiti al consumo che nei
mutui immobiliari. La lieve ripresa del mercato del lavoro e tassi di interesse bassi hanno
contribuito al lento miglioramento della qualità del credito sia per le famiglie
consumatrici. Nel credito al consumo il tasso di default si attesta al 2% mentre nei mutui
immobiliari è pari all’1,5%.
Fonte: Banca d’Italia
2
Per le imprese non finanziarie italiane il tasso di default si è contratto toccando il
4.6% nel primo trimestre 2016, seguendo un trend di contrazione iniziato alla fine del
2013. Il dato, a prima vista incoraggiante, è il frutto di una fisiologica tendenza alla
“normalizzazione” del tasso di default, e all’effetto selettivo della crisi che ha escluso dal
mercato le imprese in maggiore difficoltà. L’outlook per il 2017 è stabile.
Asean (Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico): Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malaysia, Birmania,
Singapore, Thailandia, Vietnam.
3
4
5
Fonte: Nomisma
Espresso come numero indice
Fonte Assofin
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LE PREVISIONI
GDP growth rate Italy
IMF ott ‘16
2016
2017
+0.8
+0.9
Confindustria sep16
+0.7
+0.5
EU Commission
Nov‘16
Banca d’Italia ott 16
+0.7
+0.9
+0.7
+1
IL CONTESTO INTERNAZIONALE
Fonte: Eurostat, annual rate of growth Eurostat, Chain
linked volumes, index 2010=100, Seasonally and
calendar adjusted data
La lentezza e l’esiguità della ripresa condizionano anche le previsioni per l’anno in corso
che sono state riviste al ribasso da diversi istituti. Le previsioni autunnali concordano
nella chiusura del Pil italiano nel 2016 a +0,7% e un risultato prossimo all’1% solo nel
2017 .
L'agenzia di rating Standard&Poor's ha confermato il suo giudizio sull'Italia, con un rating
BBB- e outlook stabile, tagliando contemporaneamente le previsioni di crescita a +0,9%
per quest'anno e +0,8% il prossimo.
Anche nell’Area Euro la ripresa risulta debole nel corso della prima parte del 2016 e le
variazioni congiunturali trimestre dopo trimestre si sono via via affievolite. Tuttavia le
stime preliminari del terzo trimestre indicano un recupero per la gran parte dei paesi
europei: nel complesso, il PIL dei paesi dell'area Euro è cresciuto dello 0,3% rispetto al
trimestre precedente ed dell'1,6% nel confronto con lo stesso trimestre del 2015.
Nel secondo trimestre la Germania rallenta con una crescita pari a +0,4% (+0,7% nel
primo trimestre) condizionata dal calo degli investimenti sia in macchinari che in
costruzioni. La debolezza degli investimenti nei macchinari rappresenta un naturale
rimbalzo dell’ondata di investimenti che sono stati promossi all’inizio dell’anno. Un’altra
possibile causa può essere legata al fatto che la produzione industriale non ha ancora
sperimentato una ripresa consistente. A fronte di un indebolimento dei consumi, le
esportazioni hanno avuto un ruolo fondamentale nel sostengo del Pil; in particolare
l’aumento delle vendite verso l’area Euro hanno bilanciato il rallentamento dell’export nei
paesi extra UE. La stima preliminare del terzo trimestre indica un ulteriore
rallentamento con una crescita dello 0,2% rispetto al secondo trimestre e dell’1,7% in
termini tendenziali.
L’attenuazione della fase espansiva è stata comune a tutti i paesi: la Francia registra
-0,1% nel secondo trimestre (+0,6% nel primo trimestre) a causa di un rallentamento
dei consumi. La stima preliminare per il terzo trimestre è di +0,2% rispetto al
trimestre precedente. Condizioni peggiorative vengono registrate anche sul mercato
del lavoro dove il tasso di disoccupazione cresce ad agosto 2016 (10,6%) rispetto allo
stesso periodo del 2015, contrariamente alle dinamiche degli altri paesi europei.
Fonte: Eurostat
In Spagna infatti le riforme governative hanno sostenuto l’occupazione e il tasso di
disoccupazione, seppure ancora su livelli elevati, cala leggermente nel corso del 2016. Il
Pil registra una crescita trimestrale stabile a +0,8% nel secondo trimestre e +0,7% nel
terzo trimestre in termini congiunturali. Anche in questa economia un ruolo
importante è stato giocato dalla domanda estera visto l’indebolimento di quella interna.
Uno dei cambiamenti più importanti è la maggiore apertura dell'economia spagnola
rispetto agli anni passati che ha portato anche ad un aumento degli investimenti diretti
esteri. Nel 2016 le esportazioni rappresentano circa il 34% del Pil spagnolo contro il 25%
nel 2008.
L’inflazione ad agosto 2016 registra +0,4% tendenziale nel complesso dell’Unione
Europea ma nei singoli paesi ha registrato andamenti differenziati. Se si considera la
media annua degli andamenti dei primi 9 mesi del 2016 si nota come Spagna e Italia
registrino andamenti negativi mentre Germania e Francia evidenziano una variazione dei
prezzi al consumo pari a 0,2%.
Tasso di crescita tendenziale
Fonte: Bureau of Economic Analysis
La dinamica dei prestiti ha risentito positivamente della politica monetaria espansiva
dell’Area Euro e dell’allentamento dei criteri di erogazione del credito. Si assiste infatti ad
un recupero delle erogazioni di prestiti sia alle famiglie che alle imprese, sebbene con
dinamiche diverse nei vari paesi europei. Secondo un dettaglio territoriale a fine 2015 i
prestiti alle imprese hanno registrato tassi di crescita dello stock positivi 6 soltanto
nell’Europa settentrionale, come in Germania (+2,9%) e in Francia (+4%), mentre
permangono dinamiche negative nei paesi del Mediterraneo come ad esempio la Spagna
che a novembre registra ancora un calo dello stock del -1.7%. Anche nel segmento dei
prestiti alle famiglie si osservano le stesse caratteristiche: la Spagna registra ancora un
calo (-0.9%) mentre per Germani e Francia si osserva un aumento del 3.2% e del 5.1%
rispettivamente.
La crescita negli Stati Uniti ha continuato a rallentare nella prima parte del 2016
mentre nel terzo trimestre la crescita annuale accelera registrando una variazione del
+1,5%. Il rallentamento dell’economia statunitense è prevalentemente legato al calo
degli investimenti (la componente degli investimenti residenziali ha registrato un crollo
durante il 2016) mentre i consumi, soprattutto durevoli, continuano a sostenere la
crescita.
6
Tassi di crescita annuali corretti per effetto delle cartolarizzazioni, fonte BCE
Economic Overview – Riproduzione vietata
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<19 novembre 2016>
Occupazione e salari reali risultano in aumento e supportano la spesa delle famiglie. Le
condizioni creditizie si mantengono buone rivelando una rischiosità in contrazione: il
delinquency rate continua a diminuire. Il tasso di disoccupazione si attesta al 5%.
Dopo l’aumento dei tassi di interesse di 25 punti base deciso a fine 2015, che ha
interrotto la fase dei tassi nulli avviata nel 2008, la FED ha mantenuto stabili i tassi di
riferimento per tutto il 2016, ritenendo i miglioramenti economici rilevati, non ancora
sufficienti per giustificare un’ulteriore stretta economica.
Le principali economie emergenti hanno mostrato nel 2016 trend in contrazione, con
evidenti ripercussioni nelle varie economie mondiali.
Tasso di crescita tendenziale, destagionalizzato
Fonte: Federal Reserve
Per quanto riguarda la Cina, il Pil ha continuato a crescere di circa il 6,7% nel terzo
trimestre del 2016 evidenziando ancora una volta il maggior contributo dei consumi e un
contestuale rallentamento degli investimenti (la componente più debole è quella relativa
agli impianti e macchinari). Le vendite al dettaglio sono cresciute dell’8,3% e la
produzione industriale del 6.3% nel mese di agosto, così come registrato nel mese
precedente. L’economia cinese sta dunque attraversando una fase di sostanziale
stabilità.
In India nel 2016 invece si assiste ad un rallentamento del Pil (+7,1% nel secondo
trimestre) rispetto ai risultati del 2015, causato da un calo sia degli investimenti sia dei
consumi privati che passano da +8,2% a +6.9%. La crescita è stata sostenuta
prevalentemente dalla Spesa pubblica. Anche le esportazioni hanno registrato un
andamento positivo. Si segnala l’approvazione di una importante riforma (Good and
Service Tax Bill) che semplifica il sistema delle imposte e dovrebbe alleggerire anche il
peso delle tasse sulle imprese , dando quindi nuovo slancio all’economia.
Tasso di crescita tendenziale, destagionalizzato
Source: National Statistics
Risulta ancora in crisi l’economia russa, dove il Pil mostra un andamento ancora
negativo nel secondo trimestre del 2016 (-0.6%), in lieve miglioramento rispetto al 1.3% del primo trimestre. Risultano infatti deboli i consumi che avevano trainato la
crescita degli anni passati. Gli investimenti risultano in lieve ripresa per la parte dedicata
allo sfruttamento di gas e petrolio ma la produzione industriale stenta a riprendere. Il
reddito reale disponibile risulta ancora in contrazione.
Per quanto riguarda il Brasile nella prima parte del 2016 si assiste ad un recupero del Pil
che però continua a rimanere in territorio negativo. Gli investimenti si sono stabilizzati
(+0,4% sul trimestre precedente) e i consumi hanno rallentato il ritmo di caduta.
Rimane ancora un vincolo alla crescita il deficit pubblico che insieme al precedente crollo
dei prezzi delle commodities ha avuto un effetto importante nel rallentamento
dell’economia brasiliana. Le previsioni indicano ancora una dinamica negativa del Pil nel
2016 e un ritorno alla crescita nel 2017.
Analyst
Daniela Bastianelli, Project Expert,
Research Unit
Tel.: +39-051 417 6111
E-mail: [email protected]
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<19 novembre 2016>
STATISTICHE - ITALIA
Consumi
Investimenti
Source: ISTAT , valori concatenate, tasso di variazione yoy, destagionalizzato
Import - Export
Commercio al dettaglio
Source: ISTAT
Occupazione (migliaia)
Prezzi alla produzione – indice
Source: ISTAT dati grezzi
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numero di occupati 15 anni e oltre
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Immatricolazioni
Ordinativi
Source: ISTAT , dati destagionalizzati
Source: ANFIA – tasso di crescita.
2016: tasso di crescita cumulato yoy (gen-sett)
Tasso di default - Mutui
Tasso di default – Credito al consumo
Source: CRIF, metodo di calcolo 180 past due
Tasso di default– totale imprese
Industrial Production
Source: CRIF Rating Agency
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<19 novembre 2016>
STATISTICHE - ESTERO
Euro Area – consumer price
Euro Area - Unemployment Rate
Fonte: Eurostat – tasso di crescita tendenziale
Overall index, Annual rate of change, Eurostat,
Neither seasonally nor working day adjusted
Euribor a 3 mesi
Tasso di riferimento - BCE
Fonte: BCE, Data di decorrenza della variazione dei tassi ufficiali della BCE riferiti alle operazioni di rifinanziamento
Euro Area – prestiti alle imprese
Euro Area – prestiti alle famiglie
Fonte: Eurostat - Loans adjusted for sales and securitisation, annual growth %
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<19 novembre 2016>
USA - Investimenti
USA - Consumi
Fonte: Bureau of Economic Analysis - tasso di crescita tendenziale
USA - Import - Export
Fonte: Bureau of Economic Analysis - tasso di crescita
tendenziale
USA – Tasso di disoccupazione
Fonte: Bureau of Labor Statistics
Prezzo del petrolio - $
USA – Delinquency Rate
Fonte: Federal Reserve
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Fonte: Eurostat – Prezzo al barile
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<19 novembre 2016>
FORECAST – INTERNATIONAL MONETARY FUND
Projection – October 2016
World Output
Advanced economy
United States
Euro Area
Germany
France
Italy
Spain
Japan
United Kingdom
Canada
Emerging Market and
developing economies
Russia
China
India
Difference from July
2015
3.2
2.1
2.6
2.0
1.5
1.3
0.8
3.2
0.5
2.2
1.1
4.0
2016
3.1
1.6
1.6
1.7
1.7
1.3
0.8
3.1
0.5
1.8
1.2
4.2
2017
3.4
1.8
2.2
1.5
1.4
1.3
0.9
2.2
0.6
1.1
1.9
4.6
2016
0.0
–0.2
–0.6
0.1
0.1
–0.2
–0.1
0.5
0.2
0.1
–0.2
0.1
2017
0.0
0.0
–0.3
0.1
0.2
0.1
–0.1
0.1
0.5
–0.2
–0.2
0.0
–3.7
6.9
7.6
–0.8
6.6
7.6
1.1
6.2
7.6
0.4
0.0
0.2
0.1
0.0
0.2
Difference from
April
2016
2017
–0.1
–0.1
–0.3
–0.2
–0.8
–0.3
0.2
–0.1
0.2
–0.2
0.2
0.0
–0.2
–0.2
0.5
–0.1
0.0
0.7
–0.1
–1.1
–0.3
0.0
0.1
0.0
1.0
0.1
0.1
0.3
0.0
0.1
GDP Word - forecast
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<19 novembre 2016>
FONTI INFORMATIVE CONSULTATE
ISTAT (Italian Institute of Statistics):
Banca d’Italia
CRIF
Federal Reserve
Banche Centrali
Bureau of Economic Analysis
Eurostat
International Monetary Fund
Bureau of Labor Statistics
BCE
Anfia
Nomisma
Confindustria
EBA
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