CRIF Credit Rating Agency “Economic Overview” Riprende vigore la crescita dell’economia italiana nel terzo trimestre 2016 dopo una deludente prima parte dell’anno che aveva visto affievolirsi la ripresa dell’economia italiana sia nella componente dei consumi che degli investimenti, mentre si manteneva il buon ritmo nelle esportazioni. Questa dinamica si inserisce in un quado di debolezza complessiva delle economie europee e di rallentamento di quella americana, che rimane tuttavia su un trend positivo. Non ha pesato finora l’inatteso risultato della Brexit che ha avuto un impatto limitato sia sull’economia UK che sugli altri mercati internazionali. La politica monetaria della BCE si mantiene espansiva con tassi di interesse su livelli minimi. HIGHLIGHTS Nel dettaglio: • La crescita riprende slancio nel terzo trimestre del 2016, sostenuta dalla domanda interna L’inflazione torna negativa ad ottobre 2016 dopo un breve recupero • Il mercato del lavoro migliora con un aumento degli occupati. • SCENARIO NAZIONALE Fonte: Istat, Tasso di variazione tendenziale, valori concatenati. PIL e component di spesa - Variazioni percentuali sul trimestre precedente 15 I Cons umi finali nazi onali Inve stim enti fissi lordi Espo rtazi oni Imp ortaz ioni 0,4 0,1 1,2 1,0 2,5 II 0,3 0,2 -0,1 1,3 1,6 III IV 0,2 0,2 0,4 0,4 -0,4 0,8 -0,8 1,2 0,5 0,9 I 0,3 0,2 0,2 -1,5 -0,9 16 II 0,0 0,0 0,2 2,4 1,4 16 Anche il rischio di credito si riduce sia per le imprese che per le famiglie. La produzione mostra nei mesi estivi e autunnali andamenti altalenanti. • La fiducia dei consumatori sta lentamente calando. Nel secondo trimestre del 2016 l’economia italiana rallenta: il Pil cresce dello 0.7% in ragione d’anno perdendo lo slancio che si era manifestato nella seconda parte del 2015. La mancata crescita rispetto al trimestre precedente è frutto di una modestissimo aumento degli investimenti (+0,2%) e di un andamento stazionario nei consumi. Tuttavia nel terzo trimestre le stime preliminari indicano un recupero con una crescita del Pil del +0,3% rispetto al trimestre precedente e del +0,9% rispetto al terzo trimestre del 2015, grazie alla componente interna della domanda. La crescita acquisita per il 2016 è dello 0,8%. Le dinamiche complessive Prod otto inter no lordo • • Dati destagionalizzati e corretti per effetti di calendario, valori concatenati. I dati di dettaglio del 3°trim 2016 non sono ancora disponibili Relativamente al secondo trimestre, considerando le varie tipologie di consumi finali si sottolinea la tenuta dei consumi durevoli che in termini congiunturali crescono del +0.4% e dei semidurevoli (+1.2%) mentre i servizi ristagnano (0.0%). Per quanto riguarda gli investimenti, la ridotta variazione rispetto al trimestre precedente si compone di un calo del -0.9) della componente dei macchinari e della lieve crescita della componente delle costruzioni. Si segnala l’aumento consistente della componente dei mezzi di trasporto che rispetto al trimestre precedente cresce del +6.6%; tuttavia il suo peso sul totale degli investimenti è solo del 6%. Le esportazioni hanno invece registrato una lieve recupero rispetto al trimestre precedente (+2,4%). Se si considera la variazione complessiva dei primi otto mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015, l’export rimane stazionario (-0.1%) a causa di performance negative o minimali dei principali settori dedicati all’export: mezzi di trasporto (+4.4%), metalli e prodotti in metallo (-1,9%), prodotti chimici (-0,6%), prodotti tessili, abbigliamento e calzature (+1,2), prodotti alimentari e bevande (+3,5%), macchine e apparecchi meccanici (+0,1%) Da febbraio del 2016 l’inflazione si è attestata su valori negativi e solo in settembre torna a segnare una variazione appena positiva vista l’attenuazione del calo dei prezzi dei prodotti energetici. A ottobre torna in territorio negativo (-0,1% su settembre e -0,2% in un anno). Il dato dell’occupazione continua a migliorare nonostante il tasso di disoccupazione a settembre 2016 sia leggermente salito (11,7%). Questo è l’effetto da un lato di un maggior numero di occupati, dall’altro di un maggior numero di persone in cerca di lavoro (disoccupati) che fa salire il tasso di disoccupazione. Il clima di fiducia riflette questo momento di incertezza legato alle dinamiche nazionali di lenta crescita e alle problematiche internazionali: per le famiglie si rileva un lieve Economic Overview – Riproduzione vietata 1 di 11 <19 novembre 2016> peggioramento nel corso del 2016, mentre per le imprese si nota un andamento pressoché stabile. Per quanto riguarda le famiglie consumatrici, nel secondo trimestre del 2016 il reddito disponibile è aumentato dell'1,3% 1 rispetto al trimestre precedente e del 2.8% nel confronto con il corrispondente periodo del 2015. Il potere di acquisto, che tiene conto anche dell'andamento dei prezzi al consumo, è aumentato dell'1,1% rispetto al trimestre precedente e del 2,9% sul secondo trimestre del 2015. La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici (definita dal rapporto tra risparmio lordo e reddito lordo disponibile) nel secondo trimestre 2016 è stata pari al 9,6%, con un aumento di 0,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,4 punti percentuali nei confronti dello stesso periodo del 2015. L’aumento congiunturale della propensione al risparmio rispetto al trimestre precedente deriva da una crescita del reddito disponibile delle famiglie consumatrici significativamente più sostenuta rispetto a quella dei consumi finali Ad agosto 2016 le vendite al dettaglio registrano una diminuzione congiunturale dello 0,1% in valore e dello 0,2% in volume. La flessione è dovuta ai prodotti alimentari, le cui vendite calano dello 0,8% in valore e dell'1,0% in volume, mentre quelle di beni non alimentari crescono, rispettivamente, dello 0,3% in valore e dello 0,2% in volume. Nella media del trimestre giugno-agosto 2016, l’indice complessivo del valore delle vendite al dettaglio aumenta dello 0,2%. Source: Istat IL SISTEMA PRODUTTIVO Secondo le stime di Banca d’Italia il rapporto tra debito pubblico e Pil si attesterà nel 2016 al 132,8% rivedendo al rialzo tale dato rispetto alle stime primaverili. Tale revisione è il frutto di minori proventi derivanti dalle privatizzazioni e dalla riduzione della previsione di crescita del Pil. Nel corso del 2016 la produzione industriale ha registrato un andamento ancora instabile ma complessivamente in lieve miglioramento. Nella media del 2016 la produzione è cresciuta dell'1,0% rispetto all'anno precedente. Ad agosto 2016 l'indice è aumentato in termini tendenziali del 4,1% registrando una significativa crescita nel raggruppamento dei beni strumentali (+12,5%) e dei beni intermedi (+7,6%); in particolare per quanto riguarda i settori di attività economica, ad agosto 2016 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fabbricazione di mezzi di trasporto (+19,2%), della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+13,6%) e della fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a.(+11,7%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori dell'attività estrattiva (-17,7%), della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-5,3%) e delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (- 5,0%). Ad agosto 2016 anche gli ordinativi interni ed esteri hanno registrato un aumento. Nel lungo periodo gli ordinativi esteri si mantengono su un livello superiore, ma con variazioni minimali. Continua l’ottimo recupero dalle immatricolazioni che già dal 2014 hanno mostrato un trend positivo, risultato in miglioramento sia nel 2015 con una crescita del 13.1% rispetto all’anno precedente, sia nei primi otto mesi del 2016 (+17,4%), dinamiche sostenute anche dal buon andamento delle vendite oltrefrontiera. In termini di mercati esteri nel mese di agosto 2016 si registra un aumento per entrambi i flussi, più ampio per le importazioni (+4,4%) rispetto alle esportazioni (+2,6%). Il surplus commerciale è di 2,5 miliardi (+1,9 miliardi ad agosto 2015). Fonte: Istat 1 Dati in valori correnti Economic Overview – Riproduzione vietata Nel mese di agosto 2016 l’aumento tendenziale delle esportazioni (+11,4%) ha riguardato, soprattutto, le vendite di autoveicoli (+67,6%), di apparecchi elettrici (+20,1%), di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+19,2%) e di prodotti tessili (+16,6%). In calo l’export di prodotti petroliferi raffinati (-11,4%) Nei primi 8 mesi del 2016 si sono registrate variazioni positive nelle esportazioni dei beni di consumo non durevoli (+1,7%) e strumentali (+1,8%). In termini di paesi di 2 di 11 <19 novembre 2016> destinazione l’aumento tendenziale dell’export (+11,4%) è molto sostenuto verso Cina (+28,2%), Giappone (+24,3%), Repubblica ceca (+21,7%), paesi ASEAN 2 (+21,0%) e Stati Uniti (+17,8%), mentre i flussi verso la Russia sono in diminuzione (-8,2%). Il mercato immobiliare 3 italiano nella prima parte del 2016 ha registrato ulteriori segnali di miglioramento mostrando un consolidamento della forte dinamica espansiva già espressa nel primo trimestre (+17.3%), con un +21,8%. I fattori che hanno contribuito al rilancio delle compravendite sono i bassi tassi di interesse sui mutui che beneficiano di un’offerta più generosa e i prezzi degli immobili che si mantengono su livelli contenuti. Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Il clima di fiducia 4 per le imprese mostra nei primo 9 mesi del 2016 un andamento altalenante. Secondo le analisi dei bilanci 2015, l’andamento complessivo delle imprese appare in miglioramento soprattutto negli indicatori chiave del conto economico. Il valore aggiunto continua su un sentiero di crescita lieve generato da una riduzione dei costi di produzione e nel 2015 si attesta al 3.8%. L’attenzione ai costi e le strategie di contenimento delle spese anche rispetto al personale hanno avuto un effetto positivo anche sul margine operativo lordo che cresce di circa il 6%. A tale risultato hanno sicuramente contribuito il calo dei prezzi delle materie prime in primis del petrolio che nel 2015 ha oscillato su livelli minimi mai raggiunti toccando i 37$ al barile a dicembre. Fonte: elaborazioni su dati CRIF IL MERCATO DEL CREDITO Tasso di crescita tendenziale corretto per le cartolarizzazioni Fonte: Banca d’Italia La Banca Centrale Europea continua ad applicare una politica monetaria espansiva mantenendo i tassi di interesse su bassi livelli mai sperimentati finora. A marzo 2016 è stato avviato il secondo programma di TlTro (Targeted Longer-Term Refinancing Operations) come programma di stimolo per all’economia. In autunno si è rafforzato il finanziamento alle imprese e alle famiglie, anche se in termini di stock i tassi di crescita corretti per effetto delle cartolarizzazioni sono ancora bassi per le famiglie (+1.4% a luglio 2016) e ancora negativi per le imprese (-0.5%, luglio 2016). Tuttavia in termini di flussi finanziati prosegue la ripresa del credito al consumo e dei mutui. Rispetto ai primi 9 mesi del 2015 5, per i prestiti personali si registra una crescita pari al 9.5%, per i finalizzati del 8.1% trainati dall’auto (+21.1% finanziamenti per acquisto di auto nuove), e per la cessione del quinto + 9.8%. I finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni/servizi (appartenenti a settori quali arredo, elettronica ed elettrodomestici, e altri beni e servizi finanziabili, tra i quali viaggi, spese mediche, palestre) crescono del 8%. Si sottolinea il proseguimento del miglioramento dei flussi finanziati nel segmento dei mutui immobiliari: secondo i dati di Banca d’Italia il tasso di crescita del primo semestre 2016 sul corrispondente periodo del 2015 è pari a +40%. I tassi di interesse sulle nuove erogazioni continuano a ridursi leggermente sia per i privati che per le imprese. Ad agosto 2016 il tasso sui mutui è pari al 2.1% mentre per il credito al consumo risulta pari al 6.7%. Sui prestiti alle imprese non conto corrente il tasso di interesse si attesta all’1.6%. Nel primo trimestre del 2016 si registra un ulteriore miglioramento del rischio di credito. Il tasso di default si contrae leggermente sia nei prestiti al consumo che nei mutui immobiliari. La lieve ripresa del mercato del lavoro e tassi di interesse bassi hanno contribuito al lento miglioramento della qualità del credito sia per le famiglie consumatrici. Nel credito al consumo il tasso di default si attesta al 2% mentre nei mutui immobiliari è pari all’1,5%. Fonte: Banca d’Italia 2 Per le imprese non finanziarie italiane il tasso di default si è contratto toccando il 4.6% nel primo trimestre 2016, seguendo un trend di contrazione iniziato alla fine del 2013. Il dato, a prima vista incoraggiante, è il frutto di una fisiologica tendenza alla “normalizzazione” del tasso di default, e all’effetto selettivo della crisi che ha escluso dal mercato le imprese in maggiore difficoltà. L’outlook per il 2017 è stabile. Asean (Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico): Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malaysia, Birmania, Singapore, Thailandia, Vietnam. 3 4 5 Fonte: Nomisma Espresso come numero indice Fonte Assofin Economic Overview – Riproduzione vietata 3 di 11 <19 novembre 2016> LE PREVISIONI GDP growth rate Italy IMF ott ‘16 2016 2017 +0.8 +0.9 Confindustria sep16 +0.7 +0.5 EU Commission Nov‘16 Banca d’Italia ott 16 +0.7 +0.9 +0.7 +1 IL CONTESTO INTERNAZIONALE Fonte: Eurostat, annual rate of growth Eurostat, Chain linked volumes, index 2010=100, Seasonally and calendar adjusted data La lentezza e l’esiguità della ripresa condizionano anche le previsioni per l’anno in corso che sono state riviste al ribasso da diversi istituti. Le previsioni autunnali concordano nella chiusura del Pil italiano nel 2016 a +0,7% e un risultato prossimo all’1% solo nel 2017 . L'agenzia di rating Standard&Poor's ha confermato il suo giudizio sull'Italia, con un rating BBB- e outlook stabile, tagliando contemporaneamente le previsioni di crescita a +0,9% per quest'anno e +0,8% il prossimo. Anche nell’Area Euro la ripresa risulta debole nel corso della prima parte del 2016 e le variazioni congiunturali trimestre dopo trimestre si sono via via affievolite. Tuttavia le stime preliminari del terzo trimestre indicano un recupero per la gran parte dei paesi europei: nel complesso, il PIL dei paesi dell'area Euro è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente ed dell'1,6% nel confronto con lo stesso trimestre del 2015. Nel secondo trimestre la Germania rallenta con una crescita pari a +0,4% (+0,7% nel primo trimestre) condizionata dal calo degli investimenti sia in macchinari che in costruzioni. La debolezza degli investimenti nei macchinari rappresenta un naturale rimbalzo dell’ondata di investimenti che sono stati promossi all’inizio dell’anno. Un’altra possibile causa può essere legata al fatto che la produzione industriale non ha ancora sperimentato una ripresa consistente. A fronte di un indebolimento dei consumi, le esportazioni hanno avuto un ruolo fondamentale nel sostengo del Pil; in particolare l’aumento delle vendite verso l’area Euro hanno bilanciato il rallentamento dell’export nei paesi extra UE. La stima preliminare del terzo trimestre indica un ulteriore rallentamento con una crescita dello 0,2% rispetto al secondo trimestre e dell’1,7% in termini tendenziali. L’attenuazione della fase espansiva è stata comune a tutti i paesi: la Francia registra -0,1% nel secondo trimestre (+0,6% nel primo trimestre) a causa di un rallentamento dei consumi. La stima preliminare per il terzo trimestre è di +0,2% rispetto al trimestre precedente. Condizioni peggiorative vengono registrate anche sul mercato del lavoro dove il tasso di disoccupazione cresce ad agosto 2016 (10,6%) rispetto allo stesso periodo del 2015, contrariamente alle dinamiche degli altri paesi europei. Fonte: Eurostat In Spagna infatti le riforme governative hanno sostenuto l’occupazione e il tasso di disoccupazione, seppure ancora su livelli elevati, cala leggermente nel corso del 2016. Il Pil registra una crescita trimestrale stabile a +0,8% nel secondo trimestre e +0,7% nel terzo trimestre in termini congiunturali. Anche in questa economia un ruolo importante è stato giocato dalla domanda estera visto l’indebolimento di quella interna. Uno dei cambiamenti più importanti è la maggiore apertura dell'economia spagnola rispetto agli anni passati che ha portato anche ad un aumento degli investimenti diretti esteri. Nel 2016 le esportazioni rappresentano circa il 34% del Pil spagnolo contro il 25% nel 2008. L’inflazione ad agosto 2016 registra +0,4% tendenziale nel complesso dell’Unione Europea ma nei singoli paesi ha registrato andamenti differenziati. Se si considera la media annua degli andamenti dei primi 9 mesi del 2016 si nota come Spagna e Italia registrino andamenti negativi mentre Germania e Francia evidenziano una variazione dei prezzi al consumo pari a 0,2%. Tasso di crescita tendenziale Fonte: Bureau of Economic Analysis La dinamica dei prestiti ha risentito positivamente della politica monetaria espansiva dell’Area Euro e dell’allentamento dei criteri di erogazione del credito. Si assiste infatti ad un recupero delle erogazioni di prestiti sia alle famiglie che alle imprese, sebbene con dinamiche diverse nei vari paesi europei. Secondo un dettaglio territoriale a fine 2015 i prestiti alle imprese hanno registrato tassi di crescita dello stock positivi 6 soltanto nell’Europa settentrionale, come in Germania (+2,9%) e in Francia (+4%), mentre permangono dinamiche negative nei paesi del Mediterraneo come ad esempio la Spagna che a novembre registra ancora un calo dello stock del -1.7%. Anche nel segmento dei prestiti alle famiglie si osservano le stesse caratteristiche: la Spagna registra ancora un calo (-0.9%) mentre per Germani e Francia si osserva un aumento del 3.2% e del 5.1% rispettivamente. La crescita negli Stati Uniti ha continuato a rallentare nella prima parte del 2016 mentre nel terzo trimestre la crescita annuale accelera registrando una variazione del +1,5%. Il rallentamento dell’economia statunitense è prevalentemente legato al calo degli investimenti (la componente degli investimenti residenziali ha registrato un crollo durante il 2016) mentre i consumi, soprattutto durevoli, continuano a sostenere la crescita. 6 Tassi di crescita annuali corretti per effetto delle cartolarizzazioni, fonte BCE Economic Overview – Riproduzione vietata 4 di 11 <19 novembre 2016> Occupazione e salari reali risultano in aumento e supportano la spesa delle famiglie. Le condizioni creditizie si mantengono buone rivelando una rischiosità in contrazione: il delinquency rate continua a diminuire. Il tasso di disoccupazione si attesta al 5%. Dopo l’aumento dei tassi di interesse di 25 punti base deciso a fine 2015, che ha interrotto la fase dei tassi nulli avviata nel 2008, la FED ha mantenuto stabili i tassi di riferimento per tutto il 2016, ritenendo i miglioramenti economici rilevati, non ancora sufficienti per giustificare un’ulteriore stretta economica. Le principali economie emergenti hanno mostrato nel 2016 trend in contrazione, con evidenti ripercussioni nelle varie economie mondiali. Tasso di crescita tendenziale, destagionalizzato Fonte: Federal Reserve Per quanto riguarda la Cina, il Pil ha continuato a crescere di circa il 6,7% nel terzo trimestre del 2016 evidenziando ancora una volta il maggior contributo dei consumi e un contestuale rallentamento degli investimenti (la componente più debole è quella relativa agli impianti e macchinari). Le vendite al dettaglio sono cresciute dell’8,3% e la produzione industriale del 6.3% nel mese di agosto, così come registrato nel mese precedente. L’economia cinese sta dunque attraversando una fase di sostanziale stabilità. In India nel 2016 invece si assiste ad un rallentamento del Pil (+7,1% nel secondo trimestre) rispetto ai risultati del 2015, causato da un calo sia degli investimenti sia dei consumi privati che passano da +8,2% a +6.9%. La crescita è stata sostenuta prevalentemente dalla Spesa pubblica. Anche le esportazioni hanno registrato un andamento positivo. Si segnala l’approvazione di una importante riforma (Good and Service Tax Bill) che semplifica il sistema delle imposte e dovrebbe alleggerire anche il peso delle tasse sulle imprese , dando quindi nuovo slancio all’economia. Tasso di crescita tendenziale, destagionalizzato Source: National Statistics Risulta ancora in crisi l’economia russa, dove il Pil mostra un andamento ancora negativo nel secondo trimestre del 2016 (-0.6%), in lieve miglioramento rispetto al 1.3% del primo trimestre. Risultano infatti deboli i consumi che avevano trainato la crescita degli anni passati. Gli investimenti risultano in lieve ripresa per la parte dedicata allo sfruttamento di gas e petrolio ma la produzione industriale stenta a riprendere. Il reddito reale disponibile risulta ancora in contrazione. Per quanto riguarda il Brasile nella prima parte del 2016 si assiste ad un recupero del Pil che però continua a rimanere in territorio negativo. Gli investimenti si sono stabilizzati (+0,4% sul trimestre precedente) e i consumi hanno rallentato il ritmo di caduta. Rimane ancora un vincolo alla crescita il deficit pubblico che insieme al precedente crollo dei prezzi delle commodities ha avuto un effetto importante nel rallentamento dell’economia brasiliana. Le previsioni indicano ancora una dinamica negativa del Pil nel 2016 e un ritorno alla crescita nel 2017. Analyst Daniela Bastianelli, Project Expert, Research Unit Tel.: +39-051 417 6111 E-mail: [email protected] Economic Overview – Riproduzione vietata 5 di 11 <19 novembre 2016> STATISTICHE - ITALIA Consumi Investimenti Source: ISTAT , valori concatenate, tasso di variazione yoy, destagionalizzato Import - Export Commercio al dettaglio Source: ISTAT Occupazione (migliaia) Prezzi alla produzione – indice Source: ISTAT dati grezzi Economic Overview – Riproduzione vietata numero di occupati 15 anni e oltre 6 di 11 <19 novembre 2016> Immatricolazioni Ordinativi Source: ISTAT , dati destagionalizzati Source: ANFIA – tasso di crescita. 2016: tasso di crescita cumulato yoy (gen-sett) Tasso di default - Mutui Tasso di default – Credito al consumo Source: CRIF, metodo di calcolo 180 past due Tasso di default– totale imprese Industrial Production Source: CRIF Rating Agency Economic Overview – Riproduzione vietata 7 di 11 <19 novembre 2016> STATISTICHE - ESTERO Euro Area – consumer price Euro Area - Unemployment Rate Fonte: Eurostat – tasso di crescita tendenziale Overall index, Annual rate of change, Eurostat, Neither seasonally nor working day adjusted Euribor a 3 mesi Tasso di riferimento - BCE Fonte: BCE, Data di decorrenza della variazione dei tassi ufficiali della BCE riferiti alle operazioni di rifinanziamento Euro Area – prestiti alle imprese Euro Area – prestiti alle famiglie Fonte: Eurostat - Loans adjusted for sales and securitisation, annual growth % Economic Overview – Riproduzione vietata 8 di 11 <19 novembre 2016> USA - Investimenti USA - Consumi Fonte: Bureau of Economic Analysis - tasso di crescita tendenziale USA - Import - Export Fonte: Bureau of Economic Analysis - tasso di crescita tendenziale USA – Tasso di disoccupazione Fonte: Bureau of Labor Statistics Prezzo del petrolio - $ USA – Delinquency Rate Fonte: Federal Reserve Economic Overview – Riproduzione vietata Fonte: Eurostat – Prezzo al barile 9 di 11 <19 novembre 2016> FORECAST – INTERNATIONAL MONETARY FUND Projection – October 2016 World Output Advanced economy United States Euro Area Germany France Italy Spain Japan United Kingdom Canada Emerging Market and developing economies Russia China India Difference from July 2015 3.2 2.1 2.6 2.0 1.5 1.3 0.8 3.2 0.5 2.2 1.1 4.0 2016 3.1 1.6 1.6 1.7 1.7 1.3 0.8 3.1 0.5 1.8 1.2 4.2 2017 3.4 1.8 2.2 1.5 1.4 1.3 0.9 2.2 0.6 1.1 1.9 4.6 2016 0.0 –0.2 –0.6 0.1 0.1 –0.2 –0.1 0.5 0.2 0.1 –0.2 0.1 2017 0.0 0.0 –0.3 0.1 0.2 0.1 –0.1 0.1 0.5 –0.2 –0.2 0.0 –3.7 6.9 7.6 –0.8 6.6 7.6 1.1 6.2 7.6 0.4 0.0 0.2 0.1 0.0 0.2 Difference from April 2016 2017 –0.1 –0.1 –0.3 –0.2 –0.8 –0.3 0.2 –0.1 0.2 –0.2 0.2 0.0 –0.2 –0.2 0.5 –0.1 0.0 0.7 –0.1 –1.1 –0.3 0.0 0.1 0.0 1.0 0.1 0.1 0.3 0.0 0.1 GDP Word - forecast Economic Overview – Riproduzione vietata 10 di 11 <19 novembre 2016> FONTI INFORMATIVE CONSULTATE ISTAT (Italian Institute of Statistics): Banca d’Italia CRIF Federal Reserve Banche Centrali Bureau of Economic Analysis Eurostat International Monetary Fund Bureau of Labor Statistics BCE Anfia Nomisma Confindustria EBA Economic Overview – Riproduzione vietata 11 di 11 <19 novembre 2016>