Training Monoiniezione IAW Weber Miw;Iaw 06-16F; Iaw16sf; Iaw G6-G8 Fiat Panda 900ie Fiat Panda 1000ie Fiat Punto 55,60 Lancia Y Fiat 500 Fiat 600 Lancia Dedra Fiat uno start Peugeot 106 Seat marebella Un po’ di storia Le iniezioni S.P.I. IAW nascono negli anni ’80 dal sistema SPI Fiat centrajet montato su Fiat Regata in seguito montato su lancia dedra. Dal sistema centrajet si passa al sistema Iaw 06 che integra l’accensione e l’iniezione. Le principali famiglie sono: 1. Iaw 6F-16F 2. Iaw G6-G8 3. Miw centrajet Principali caratteristiche degli impianti. Iniezione Iaw 06f L’impianto appartiene alla categoria dei sistemi integrati di accensione elettronica digitale e distribuzione statica e iniezione elettronica di benzina di tipo intermittente monopunto Principio di funzionamento Nell’impianto in esame il carburante viene iniettato nel collettore di aspirazione con pressione molto bassa ad intermittenza (in genere sincrona ma la centralina autorizza anche delle iniezioni asincrone). Il numero di impulsi di iniezione per ogni giro dell’albero motore è pari a 2 cioè ogni volta che si apre una valvola di aspirazione. La dosatura ottimale avviene con il metodo speed-density (cioè la quantità di carburante viene calcolata in base al numero di giri motore e la densità dell’aria) L’accensione è a scarica induttiva completamente statica cioè priva di distributore e modulo di potenza integrato nella centralina iniezione La centralina gestisce inoltre altre funzioni quali minimo, cut-off, climatizzatore, autodiagnosi, antifurto Iniezione sincrona e asincrona Si intende: Iniezione sincrona: il carburante viene iniettato in fase con l’accensione del motore cioè prima di ogni accensione all’apertura della valvola di aspirazione (2 volte per ogni giro dell’albero motore) Iniezione asincrona: Il carburante viene iniettato in momenti diversi rispetto all’apertura delle valvole In fase di decelerazione la quantità di carburante da iniettare è talmente bassa che le iniezioni sono inferiori alle accensioni In fase di brusca accelerazione soprattutto dopo un fase di decelerazione vengono attuate delle iniezioni supplementari per evitare la condensazione delle benzina sulle pareti del collettore di aspirazione. Schema di principio Calcolo della densità dell’aria La densità dell’ aria è determinata istante per istante dai seguenti parametri: Velocità motore: attraverso il sensore giri-PMS ubicato sulla puleggia albero motore che prende il segnale. Pressione assoluta nel collettore di aspirazione dopo il corpo farfallato Temperatura aria aspirata Sensore di posizione farfalla: ubicato nel corpo sfarfallato e comandato dalla valvola farfalla Nel calcolo la centralina tiene conto anche dei dati contenuti in memoria come curva di rendimento volumetrico e cilindrata. Strategie di gestione motore La centralina del sistema di iniezione accensione elettronica controlla i parametri di accensione e l’alimentazione: Inviare l’esatta quantità stechiometrica di carburante al motore in base ai giri e alla pressione assoluta effettuando le opportune correzione in base alla temperatura motore e alla posizione della valvola farfalla Mantenere in funzione l’elettropompa carburante Regolare il minimo motore Gestire la funzione cut-off durante le fasi di decelerazione Provvedere ad aumentare notevolmente la quantità di carburante iniettato rispetto al rapporto stechiometrico durante le accelerazioni Provvedere ad arricchire la miscela ad apertura valvola a farfalla maggiori di 30°, cioè in condizioni di massima potenza in modo da favorire la massima propagazione della fiamma. Provvedere nella fase di avviamento sia ad arricchire il titolo che evitare l’ingolfamento in base alla temperatura del liquido ed alla velocità del motore >450 giri/min Protezione dal fuori giri: limitazione del range motore Gestione dei carichi: condizionatore disattivazione in richiesta massima potenza Per l’accensione Pilotare il modulo di comando accensione con in corretto angolo di anticipo in funzione del carico motore e i giri. (16x16) “256 mappe” Correggere l’anticipo di accensione in base ai parametri motoristici Gestire le fasi di accelerazione e decelerazione Gestire l’anticipo in base ai carichi motore Componenti dell’impianto Alimentazione Aria Il circuito aspirazione comprende: Sensore pressione assoluta Sensore temperatura aria Motorino passo-passo Potenziometro farfalla Condotto By pass Serve per la regolazione del minimo attraverso l’utilizzo del motore passo passo. Motore passo-passo Il motorino passo- passo per il controllo del minimo è montato sul corpo sfarfallato e regola l’apertura del condotto by-pass della valvola farfalla. Il motorino ha 2 avvolgimenti da 53ohm ciascuno che sono direttamente alimentati dalla centralina. L’indotto muove, tramite una riduzione vite madre vite, un attuatore che si sposta di 0.04mm per ogni passo. Lo spostamento massimo è di 5mm pari a 135 passi La decelerazione viene gestita dalla centralina attuando una strategia di cut-off in funzione della temperatura motore e del numero di giri. La funzione dash-pot serve per ridurre le emissioni inquinanti in rilascio e consiste nel sostenere la quantità d’aria aspirata nelle fasi di decelerazione, rallentando la chiusura della farfalla e regolando il flusso d’aria nel canale by-pass. Sensore posizione farfalla E’ di tipo lineare e viene alimentato al morsetto con 5 volt dalla centralina. Con farfalla chiusa il segnale di tensione deve essere circa 500mV. Sensore temperatura aria 1. parte sensibile 2. contenitore in plastica 3. connettore E’ di tipo Ntc a coefficiente negativo. Sensore pressione assoluta Il sensore di pressione assoluta contiene un circuito di resistenze collegate a ponte di Wheastone serigrafate su di un supporto ceramico. La ceramica flette sotto l’azione della depressione creatasi nel condotto di aspirazione e fa variare il valore della resistenza creando un tensione lineare proporzionale al valore di depressione. Circuito elettrico ed elettronico Input ed output Ingressi 1. 2. 3. 4. 5. 6. Sensore di pressione assoluta Sensore temperatura aria Sensore temperatura acqua Sensore giri e fase Sensore posizione farfalla Sonda lambda Sensore temperatura acqua Di tipo ntc a coefficiente negativo Sensore giri e pms Di tipo induttivo, con 60 denti meno 2 Controllo del traferro Controllo posizione puleggia Sonda Lambda Il principio di funzionamento fisico-chimico di tutte le sonde Lambda attualmente impiegate in produzione è il seguente. Il cuore del sensore della sonda è formato da un corpo (diossido di zirconio) sul quale vengono depositati, sulle superfici opposte, due strati metallici di platino ad alta porosità. Alterando opportunamente il suo reticolo cristallino, cioè “drogandolo” con molecole di materiale aventi opportune caratteristiche, viene provocata la mancanza di un atomo di ossigeno (lacuna). In questo modo viene creata artificialmente la porosità selettiva del materiale verso il passaggio delle molecole di ossigeno all’interno di esso. Il funzionamento della sonda lambda diventa regolare oltre la minima temperatura di regimazione che si aggira intorno ai 300/350 °C. Per questo motivo in prossimità della parte attiva del sensore e presente un riscaldatore elettrico. Durante il funzionamento della sonda l’elettrodo esterno risulta investito dai gas di combustione, mentre quello interno è a contatto con l’atmosfera (la sonda respira aria esterna tramite la briglia dei cablaggi elettrici di collegamento). Quando tra l’elettrodo esterno e quello interno vi è una differenza nella pressione parziale dell’ossigeno si viene a creare attraverso la ceramica un flusso di ioni di ossigeno che genera una differenza di potenziale tra i due elettrodi proporzionale al flusso di particelle e quindi al salto di pressione parziale. La differenza di potenziale ottenuta sarebbe però molto debole e quindi difficilmente utilizzabile ai fini del controllo. Pertanto l’elettrodo esterno viene rivestito di un metallo nobile (Platino) il quale provoca l’ossidazione locale del gas di scarico ed esalta le condizioni di presenza od assenza di ossigeno in prossimità della sonda lambda. La tensione ai capi degli elettrodi esterno ed interno della sonda lambda (Energy Measuring Function), in funzione delle concentrazioni di ossigeno relative è data da: R x T (%O2) aria 0.21 EMF = ---------------- x ln ---------------------- = K x ln ------------------4 x F (%O2) sup. Pt (%O2) sup. Pt Dove: R è la costante universale dei gas perfetti (8.31 J/ mol*K ) T è la temperatura espressa in gradi Kelvin F è la costante di Faraday (9,65*10 4 Coulomb/mol ) K è quindi una costante, funzione unicamente della temperatura ln è il logaritmo naturale L'andamento di tale tensione in funzione del titolo A/F di combustione, normalizzato a uno, è riportato nel grafico seguente: SONDA LAMBDA RISCALDATA LSH 25 Il principio di costruzione della sonda Lambda riscaldata è del tutto simile a quello della sonda non riscaldata. La ceramica attiva della sonda viene riscaldata dall'interno da un elemento, anch’esso in ceramica. La temperatura della ceramica attiva deve mantenersi al di sopra de limite di funzionamento dei 850°C, indipendentemente dalla temperatura dei gas di scarico. La sonda riscaldata presenta un cappuccio di protezione con una sezione ridotta di passaggio. In tal modo si evita il raffreddamento della ceramica causato da gas di scarico “freddi”. Questo tipo di sonda offre grandi vantaggi rispetto a quella non riscaldata, tra cui: regolazione Lambda sicura anche a basse temperature dei gas di scarico; minima dipendenza dalle oscillazioni di temperatura dei gas di scarico; brevi tempi di inserimento della regolazione Lambda; bassi valori di gas nocivi grazie alla buona dinamica e alla flessibilità di montaggio della sonda, indipendentemente dal riscaldamento esterno. Legenda 1. Collegamento elettrico – 2. Molla a tazza – 3. Supporto in ceramica – 4. Guaina protettiva (lato aria) – 5. Attacco per il riscaldamento – 6. Elemento riscaldante – 7. Contatto – 8. Carcassa – 9. Ceramica attiva della sonda – 10. Tubo protettivo (lato gas di scarico) miscela grassa (Lambda<1) 800...1000 mV miscela corretta (Lambda=1) 450...500 mV miscela magra (Lambda>1) =100 mV Uscite 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Iniettore Bobine accensione Motorino passo-passo Pompa Benzina Lampada avaria Riscaldamento Sonda Teleruttori Interruttore inerziale Teleruttori Il sistema è dotato di 2 teleruttori di potenza. Interruttore inerziale Una sfera di acciaio montata in un alloggiamento a forma conica è normalmente tenuta bloccata tramite la forza di attrazione di un magnete adiacente. Sotto specifici carichi di accelerazione la sfera si libera dal fermo magnetico e gradualmente esce dal supporto a forma conica con un movimento verso l'alto secondo l'angolazione del cono. Sopra la sfera è situato un meccanismo a scatto rapido che forma il circuito elettrico normalmente chiuso (NC). Quando il meccanismo viene colpito dalla sfera esso cambia posizione da circuito NC in circuito normalmente aperto (NA), interrompendo il circuito di massa dell'elettropompa carburante. In caso di urto in una qualsiasi delle tre direzioni ortogonali, l'interruttore funzionerà al di sopra di valori di accelerazione pari a 12g di picco, equivalenti ad una velocità di circa 25Km/h. Il contatto NC dell'interruttore può essere ripristinato spingendo sul pulsante protetto da un coperchio flessibile (che serve anche a protezione da eventuali corpi estranei). Accensione elettronica Sistema di accensione Il sistema di accensione è a scarica induttiva completamente statica cioè priva di distributorecon modulo di potenza interno alla centralina di accensione