Prefazione
Introduzione
Funzioni
SIPROTEC
Montaggio e messa in servizio
Protezione distanziometrica
7SA522
V4.6
Dati tecnici
Appendice
Bibliografia
Manuale
Glossario
Indice
C53000-G1172-C155-2
1
2
3
4
A
Esclusione della responsabilità
Marchi registrati
Abbiamo controllato il contenuto della pubblicazione circa la sua
conformità con l'hardware e il software descritti. Ciò nonostante
non si possono escludere divergenze, cosicché noi non possiamo assumerci nessuna responsabilità circa la completa conformità.
SIPROTEC, SINAUT, SICAM e DIGSI sono Marchi registrati
della SIEMENS AG. Le altre denominazioni contenute in questo
manuale possono essere dei marchi il cui utilizzo tramite terzi per
i propri scopi potrebbe ledere i diritti dei proprietari.
Versione dei documenti 4.61.00
Le indicazioni contenute in questo manuale vengono controllate
costantemente e le necessarie correzioni sono contenute nelle
edizioni successive. Siamo grati per eventuali suggerimenti tesi
al miglioramento.
Ci riserviamo il diritto di apportare modifiche tecniche, anche
senza preavviso.
Copyright
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La trasmissione e la riproduzione di questo documento, come
pure l'utilizzo e la divulgazione del suo contenuto non sono consentiti senza esplicita autorizzazione. Ogni trasgressione comporta l'obbligo al risarcimento dei danni. Tutti i diritti sono riservati
ed in particolare quelli concernenti la concessione del brevetto o
la registrazione del marchio di fabbrica.
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
Prefazione
Scopo del manuale
Il presente manuale descrive le funzioni, il comando, il montaggio e la messa in servizio dell'apparecchio 7SA522. In particolare vengono riportate:
• indicazioni sulla programmazione della configurazione d'apparecchio e una descrizione delle funzioni dell'apparecchio e delle sue possibilità d'impostazione;
• istruzioni sul montaggio e la messa in servizio;
• Elenco dei dati tecnici;
• e in appendice una sintesi dei dati più importanti per l'utente esperto.
Le indicazioni generali concernenti il comando e la programmazione di apparecchi SIPROTEC 4 sono riportate nella descrizione del sistema SIPROTEC 4.
A chi si rivolge:
Ingegneri addetti alla protezione, personale di messa in servizio, persone esperte
nell'impostazione, nella verifica e nella manutenzione di impianti di protezione selettiva, automatica e di controllo e personale operativo in impianti e centrali elettriche.
Ambito di validità
del manuale
Il presente manuale è valido per SIPROTEC 4 Protezione distanziometrica 7SA522;
versione firmware V4.6
Dichiarazione di
conformità
Ulteriori norme
Questo prodotto è conforme alla Direttiva del Consiglio delle Comunità Europee in
merito all'armonizzazione delle leggi degli stati membri sulla compatibilità elettromagnetica (Direttiva sulla compatibilità elettromagnetica 89/336/CE) e relativamente ai mezzi di esercizio elettrici, per l'impiego all'interno di determinati limiti di
tensione (Direttiva sulla bassa tensione 73/23/EWG).
La conformità è dimostrata dalle prove che sono state eseguite da Siemens AG in
base all'articolo 10 della Direttiva del Consiglio, conformemente alle norme generali EN 61000-6-2 e EN 61000-6-4 per la Direttiva sulla compatibilità elettromagnetica e la Norma EN 60255-6 per la Direttiva sulla bassa tensione.
L'apparecchio è stato sviluppato e fabbricato per l'impiego in campo industriale.
Il prodotto è conforme alla norma internazionale della serie IEC 60255 e alla normativa VDE 0435.
IEEE Std C37.90-*
Il prodotto è autorizzato nell'ambito delle caratteristiche tecniche UL
Ulteriore
assistenza
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
In caso di domande relative al sistema SIPROTEC 4, rivolgetevi al rivenditore specializzato Siemens.
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Prefazione
Corsi
Note e avvertenze
L'offerta di corsi individuali è reperibile sul nostro catalogo dei corsi oppure potete informarvi presso il nostro centro corsi di Norimberga.
Le note e le avvertenze contenute in questo manuale vanno osservate per garantire
la vostra sicurezza e una durata ottimale dell'apparecchio.
A questo scopo vengono utilizzate le seguenti segnalazioni e definizioni standard:
PERICOLO
significa che, se non vengono prese le precauzioni adeguate, si avranno come conseguenza la morte, gravi lesioni corporali o notevoli danni materiali.
Avvertenza
significa che, se non vengono prese le precauzioni adeguate, si possono avere
come conseguenza la morte, gravi lesioni corporali o notevoli danni materiali.
Cautela!
significa che, se non vengono prese le precauzioni adeguate, si possono avere
leggere lesioni corporali o danni materiali. Ciò vale in particolare per danni all'apparecchio stesso e per le conseguenze che ne risultano.
Nota
è un'informazione importante sul prodotto o su una parte del manuale su cui si richiama particolarmente l'attenzione.
AVVERTENZA
L'esercizio di apparecchi elettrici comporta che determinate parti di questi siano necessariamente in contatto con tensioni pericolose.
Un utilizzo non conforme alle norme di sicurezza può provocare gravi lesioni corporali
o notevoli danni materiali.
Solo personale adeguatamente qualificato deve lavorare su questo apparecchio o in
prossimità di esso. Questo personale deve essere pratico di tutte le avvertenze e le
misure di manutenzione descritte in questo manuale, come pure di tutte le prescrizioni
di sicurezza.
La funzionalità e la sicurezza dell'apparecchio presuppongono un trasporto adeguato
nonché operazioni di stoccaggio, installazione e montaggio eseguite da personale
qualificato in conformità agli avvertimenti e alle indicazioni contenute nel presente manuale.
In particolare sono da osservare le prescrizioni generali per l'installazione e la sicurezza per il lavoro con impianti elettrici ad alta tensione (per es. DIN, VDE, EN, IEC o altri
regolamenti nazionali e internazionali).
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Prefazione
Definizione
PERSONALE QUALIFICATO
ai sensi di questo manuale e delle direttive di sicurezza sul prodotto stesso, è costituito da persone che hanno competenza dell'installazione, del montaggio, della
messa in servizio e del funzionamento dell'apparecchio e che dispongono dunque
di qualifiche adeguate, come ad es.
• corso di formazione e istruzione o autorizzazione ad attivare e disattivare apparecchiature/sistemi, in conformità con gli standard di sicurezza in vigore, a provvedere al loro collegamento a terra e a contrassegnarli.
• Corso di formazione o istruzione in accordo agli standard di sicurezza in materia
di manutenzione e uso dell’attrezzatura di sicurezza appropriata.
• Corso di pronto soccorso.
Convenzioni tipogra- Per contrassegnare concetti che nel testo indicano informazioni letterali dell'appafiche e grafiche
recchio o per l'apparecchio, vengono utilizzati i seguenti formati di scrittura:
Nomi di parametri
Indicazioni per parametri di configurazione e di funzione, che appaiono quali parole
sullo schermo dell'apparecchio o sullo schermo del pc (con DIGSI), sono contrassegnate nel testo in grassetto (larghezza uniforme del carattere). Lo stesso vale per
i titoli dei menu di selezione.
1.234A
Gli indirizzi di parametri sono contrassegnati come i nomi di parametri. Gli indirizzi
di parametri nelle tavole sinottiche contengono il suffisso A, se il parametro è visibile
in DIGSI solo attraverso l'opzione Visualizza altri parametri.
Stati di parametri
Le possibili impostazioni di parametri di testo, che appaiono quali parole sul display
dell'apparecchio o sullo schermo del personal computer (con DIGSI), sono scritte
in corsivo nel testo. Lo stesso vale per le opzioni nei menu di selezione.
„Segnalazioni“
Le designazioni per informazioni prodotte dall'apparecchio o da esso richieste ad
altri apparecchi o interruttori, sono indicate nel testo con scrittura normale e messe
tra virgolette.
Per disegni e tabelle, in cui il tipo di indicatore risulta evidente dalla rappresentazione,
possono essere usati caratteri diversi da quelli sopra esposti.
Nei disegni è utilizzata la seguente simbologia:
segnale di ingresso logico interno all'apparecchio
segnale di uscita logico interno all'apparecchio
segnale d'ingresso interno di una grandezza analogica
segnale di ingresso binario esterno con numero (ingresso binario, segnalazione d'ingresso)
segnale di uscita binaria esterno con numero (segnalazione
dell'apparecchio)
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Prefazione
segnale di uscita binaria esterno con numero (segnalazione
dell'apparecchio) utilizzato come segnale di ingresso
Esempio di un parametro FUNZIONE con l'indirizzo 1234 e
i possibili stati ON e OFF
Inoltre vengono ampiamente utilizzati i segnali conformi alle norme IEC 60617-12 e
IEC 60617-13 o da qui derivati. I simboli più frequenti sono i seguenti:
grandezza di ingresso analogica
connessione-AND
connessione-OR
OR esclusivo (non equivalenza): uscita attiva, se solo uno
degli ingressi è attivo
Equivalenza: uscita attiva, se entrambi gli ingressi sono
contemporaneamente attivi o inattivi
segnali di ingresso dinamici (controllo su fronte), alto con
fronte positivo, basso con fronte negativo
formazione di un segnale di uscita analogico a partire da più
segnali di ingresso analogici
Gradino di valore limite con indirizzo e nomi di parametri
Elemento temporizzatore (ritardo di reazione T parametrizzabile) con indirizzo e nomi di parametri
Elemento temporizzatore (ritardo di ricaduta T, non parametrizzabile)
Gradino temporale controllato dal fronte con il tempo attivoT
Memoria statica (flipflop RS) con ingresso di set (S), ingresso di reset (R), uscita (Q) e uscita negata (Q)
■
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C53000-G1172-C155-2
Indice
1
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
1.1
Funzionamento dell'apparecchio completo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
1.2
Campi di applicazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
1.3
Caratteristiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
2
Funzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31
2.1
Generalità
2.1.1
2.1.1.1
2.1.1.2
2.1.1.3
Configurazione apparecchio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Configurazione delle funzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.1.2
2.1.2.1
2.1.2.2
Dati di Impianto 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44
2.1.3
2.1.3.1
2.1.3.2
2.1.3.3
2.1.3.4
Cambio gruppo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Scopo dei gruppi di parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
45
45
45
46
46
2.1.4
2.1.4.1
2.1.4.2
2.1.4.3
Dati di Impianto 2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
47
47
57
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. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
32
32
33
36
7
Indice
2.2
Protezione distanziometrica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61
2.2.1
2.2.1.1
2.2.1.2
2.2.1.3
2.2.1.4
2.2.1.5
Protezione distanziometrica, generalità sulle tarature . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Rilevamento dei guasti a terra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Calcolo delle impedenze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
61
61
64
71
75
77
2.2.2
2.2.2.1
2.2.2.2
2.2.2.3
Zone distanziometr.(poligono) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
79
79
85
94
2.2.3
2.2.3.1
2.2.3.2
2.2.3.3
Protezione distanziometrica con caratteristica MHO (opzionale) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96
Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105
2.2.4
2.2.4.1
2.2.4.2
Logica di scatto della protezione distanziometrica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107
Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .111
2.3
Pendolazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 112
2.3.1
Descrizione del funzionamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 112
2.3.2
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 119
2.3.3
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 119
2.3.4
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 120
2.4
Protezione con interfaccia dati. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 121
2.4.1
Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 121
2.4.2
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125
2.4.3
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 128
2.4.4
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 129
2.5
Segnali distanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 130
2.5.1
Descrizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 130
2.5.2
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 131
2.6
Teleprotezione per protezione distanz. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133
2.6.1
Generalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133
2.6.2
Descrizione del funzionamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 134
2.6.3
Trascinamento attraverso una zona allungata (PUTT) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 135
2.6.4
Trascinamento diretto DUTT . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 138
2.6.5
Metodo di comparazione del segnale (POTT) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 139
2.6.6
Metodo di sblocco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 144
2.6.7
Metodo di blocco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 148
2.6.8
Blocco transitorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 151
2.6.9
Provvedimenti in caso di alimentazione assente o debole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 152
2.6.10
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 153
2.6.11
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 156
2.6.12
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 156
8
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
Indice
2.7
Massima corrente di guasto a terra in sistemi con neutro a terra (opzione) . . . . . . . . . . . 158
2.7.1
Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 158
2.7.2
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 172
2.7.3
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 181
2.7.4
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 185
2.8
Teleprotezione per protezione di guasti a terra (opzione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 186
2.8.1
Genralità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 186
2.8.2
Comparazione direzionale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 187
2.8.3
Metodo di non-blocco direzionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 191
2.8.4
Metodo di blocco direzionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 194
2.8.5
Blocco transitorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 197
2.8.6
Provvedimenti in caso di alimentazione di terra debole o assente (Weak o zero infeed) . 198
2.8.7
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 199
2.8.8
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 202
2.8.9
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 202
2.9
Provvedimenti in caso di alimentazione assente o debole (weak e zero infeed) . . . . . . . 204
2.9.1
2.9.1.1
Funzione eco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 204
Descrizione delle funzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 204
2.9.2
2.9.2.1
2.9.2.2
Scatto classico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 206
Descrizione delle funzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 206
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 209
2.9.3
2.9.3.1
2.9.3.2
Scatto secondo la specificazione francese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 210
Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 210
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 213
2.9.4
2.9.4.1
2.9.4.2
Terminale debole (Scatto e/o eco). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 214
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 214
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 215
2.10
DTT trasferimento diretto dello scatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 217
2.10.1
Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 217
2.10.2
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 218
2.10.3
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 218
2.10.4
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 218
2.11
Protezione di massima corrente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 219
2.11.1
Generalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 219
2.11.2
Descrizione delle funzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 220
2.11.3
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 226
2.11.4
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 232
2.11.5
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 234
2.12
Max I alta velocita' CSG Istantanea. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 236
2.12.1
Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 236
2.12.2
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 237
2.12.3
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 237
2.12.4
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 238
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
9
Indice
2.13
Richiusura automatica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 239
2.13.1
Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 239
2.13.2
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 257
2.13.3
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 266
2.13.4
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 269
2.14
Sincronismo e controllo tensione (opzionale) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 271
2.14.1
Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 271
2.14.2
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 277
2.14.3
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 282
2.14.4
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 283
2.15
Protezione di Tensione (opzionale) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 285
2.15.1
Protezione di massima tensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 285
2.15.2
Protezione di minima tensione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 291
2.15.3
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 295
2.15.4
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 300
2.15.5
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 302
2.16
Protezione di frequenza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 305
2.16.1
Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 305
2.16.2
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 307
2.16.3
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 309
2.16.4
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 310
2.17
Localizzatore guasti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 311
2.17.1
Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 311
2.17.2
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 313
2.17.3
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 314
2.17.4
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 315
2.18
Mancata apertura interruttore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 316
2.18.1
Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 316
2.18.2
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 327
2.18.3
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 331
2.18.4
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 332
10
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
Indice
2.19
Funzione di supervisione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 333
2.19.1
2.19.1.1
2.19.1.2
2.19.1.3
2.19.1.4
2.19.1.5
2.19.1.6
2.19.1.7
2.19.1.8
Supervisione misure . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Controllo dell'hardware . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Controllo del software . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Supervisione dei circuiti dei trasformatori esterni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Supervisione dell'angolo di fase della potenza del sistema di sequenza diretta . . . . . . . .
Reazioni ai guasti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
333
333
335
335
342
344
346
348
349
2.19.2
2.19.2.1
2.19.2.2
2.19.2.3
2.19.2.4
Supervisione circuito di scatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
350
350
354
354
354
2.20
Controllo delle funzioni e prova dell´interruttore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 356
2.20.1
2.20.1.1
2.20.1.2
2.20.1.3
2.20.1.4
2.20.1.5
Controllo delle funzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Rilevamento della chiusura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Identificazione della posizione dell'interruttore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Open-Pole-Detector. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Logica di avviamento dell'unità completa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Logica di scatto dell'unità completa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
356
356
360
363
365
366
2.20.2
2.20.2.1
2.20.2.2
2.20.2.3
Prova . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
372
372
373
373
2.20.3
2.20.3.1
2.20.3.2
2.20.3.3
2.20.3.4
2.20.3.5
2.20.3.6
Apparecchio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Segnalazioni dipendenti dai comandi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Segnalazioni spontanee sul display . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Statistica degli scatti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
373
373
374
374
374
375
375
2.20.4
2.20.4.1
2.20.4.2
2.20.4.3
EN100-Modulo 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
376
376
377
377
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
11
Indice
2.21
Funzioni ausiliarie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 378
2.21.1
2.21.1.1
2.21.1.2
Aiuto per la messa in servizio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 378
Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 378
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 381
2.21.2
2.21.2.1
Elaborazione delle segnalazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 381
Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 382
2.21.3
2.21.3.1
2.21.3.2
2.21.3.3
Statistiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.21.4
2.21.4.1
2.21.4.2
Misure . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 387
Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 387
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 389
2.21.5
2.21.5.1
2.21.5.2
2.21.5.3
2.21.5.4
Registrazioni oscillografiche guasto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Descrizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
390
390
391
392
392
2.21.6
2.21.6.1
2.21.6.2
2.21.6.3
2.21.6.4
Valori di misura medi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Valori medi dei tempi lunghi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
392
392
393
393
393
2.21.7
2.21.7.1
2.21.7.2
2.21.7.3
2.21.7.4
Valori di misura minimi/massimi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Reset . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
394
394
394
394
395
2.21.8
2.21.8.1
2.21.8.2
2.21.8.3
Punti di regolaz.(valori misurati) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Supervisioni dei valori di soglia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
396
397
397
397
2.21.9
2.21.9.1
2.21.9.2
2.21.9.3
Conteggi di Energia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Conteggio di energia
..................................................
Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
397
398
398
398
2.22
Elaborazione dei comandi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 399
2.22.1
2.22.1.1
2.22.1.2
2.22.1.3
2.22.1.4
Autorizzazione controllo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tipi di comando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Percorso di comando
................................................
Protezione contro errori di commutazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.22.2
2.22.2.1
Apparecchiatura di controllo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 404
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 404
2.22.3
2.22.3.1
2.22.3.2
Dati di Processo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 405
Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 405
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 406
2.22.4
2.22.4.1
Protocollo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 406
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 406
12
385
385
386
386
399
399
400
401
404
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
Indice
3
Montaggio e messa in servizio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 407
3.1
Montaggio e collegamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 408
3.1.1
Indicazioni per la programmazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 408
3.1.2
3.1.2.1
3.1.2.2
3.1.2.3
3.1.2.4
3.1.2.5
Adattamento dell'hardware . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
In generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Smontaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Interruttori su circuiti stampati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Moduli interfaccia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Assemblaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
412
412
414
417
430
435
3.1.3
3.1.3.1
3.1.3.2
3.1.3.3
Montaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Montaggio incassato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Montaggio incassato su telaio o in armadio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Montaggio sporgente. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
435
435
437
439
3.2
Controllo dei collegamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 440
3.2.1
Controllo del collegamento di trasmissione dati delle interfacce seriali. . . . . . . . . . . . . . . 440
3.2.2
Controllo della comunicazione dei dati di protezione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 442
3.2.3
Controllo dei collegamenti dell'impianto
3.3
Messa in servizio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 446
3.3.1
Funzionamento di prova/blocco della trasmissione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 447
3.3.2
Verifica dell'interfaccia di sincronizzazione dell'orologio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 447
3.3.3
Verifica dell'interfaccia di sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 448
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 443
3.3.4
Controllo degli stati di commutazione di ingressi e uscite binarie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 450
3.3.5
Verifica della topologia di comunicazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 452
3.3.6
Modo test per metodo di trasmissione del segnale con interfaccia attiva . . . . . . . . . . . . . 457
3.3.7
Prova della protezione contro mancata apertura dell'interruttore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 457
3.3.8
Controllo senso ciclico delle tensioni e delle correnti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 459
3.3.9
Controllo della direzione con la corrente di caroco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 461
3.3.10
Controllo della polarità per l'ingresso di tensione V4 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 462
3.3.11
Controllo della polarità per l'ingresso di corrente I4 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 464
3.3.12
Controllo del tempo di chiusura dell'interruttore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 469
3.3.13
Prova della trasmissione di segnali con protezione distanziometrica . . . . . . . . . . . . . . . . 470
3.3.14
Controllo del segnale di trasmissione con la protezione contro i guasti a terra . . . . . . . . 472
3.3.15
Controllo del segnale di trasmissione per la protezione contro la mancata apertura
interruttore e/o la protezione contro i guasti finali (Stub) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 474
3.3.16
Controllo sel segnale di trasmissione per scatti interni e esterni remoti . . . . . . . . . . . . . . 474
3.3.17
Controllo delle funzioni definite dall'utente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 474
3.3.18
Prova di scatto e di chiusura con l'interruttore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 475
3.3.19
Verifica degli scatti/chiusure degli organi di manovra primari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 475
3.3.20
Triggherare una registrazione oscilloperturbografica per test . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 475
3.4
Attivazione dell´apparecchio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 477
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
13
Indice
4
Dati tecnici. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 479
4.1
Dati generali dell'apparecchio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 480
4.1.1
Ingressi e uscite analogiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 480
4.1.2
Tensione ausiliaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 480
4.1.3
Ingressi e uscite binari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 481
4.1.4
Interfacce di comunicazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 483
4.1.5
Prove elettriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 487
4.1.6
Prove di resistenza meccanica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 488
4.1.7
Condizioni climatiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 489
4.1.8
Condizioni di impiego. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 490
4.1.9
Certificazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 490
4.1.10
Dimensione e dati meccanici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 490
4.2
Protezione distanziometrica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 492
4.3
Rilevamento pendolazioni (opzionale). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 495
4.4
Metodo di trasmissione del segnale con protezione distanziometrica. . . . . . . . . . . . . . . . 496
4.5
Protezione contro cortocircuiti a terra (opzionale) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 497
4.6
Metodo di trasmissione del segnale con protezione contro cortocircuiti a terra
(opzionale) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 506
4.7
Scatto con alimentazione debole (classico). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 507
4.8
Scatto con alimentazione debole (specificazione francese) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 508
4.9
Interfacce attive e topologia della comunicazione (opzionale) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 509
4.10
Scatto esterno diretto e a distanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 511
4.11
Protezione di massima corrente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 512
4.12
Scatto rapido per massima corrente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 515
4.13
Richiusura automatica (opzionale) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 516
4.14
Controllo di sincronismo e di chiusura (opzionale) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 517
4.15
Protezione di tensione (opzionale) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 519
4.16
Protezione di frequenza (opzionale) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 522
4.17
Localizzazione dei guasti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 523
4.18
Protezione contro la mancata apertura dell'interruttore (opzionale) . . . . . . . . . . . . . . . . . 524
4.19
Funzioni di controllo e supervisione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 525
4.20
Trasmissione di informazioni binarie (opzionale). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 527
4.21
Funzioni definibili dall'utente (CFC) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 528
4.22
Funzioni supplementari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 532
14
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
Indice
4.23
Dimensioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 535
4.23.1
Montaggio incassato e in armadio (grandezza scatola 1/2) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 535
4.23.2
Montaggio incassato e in armadio (grandezza scatola 1/1) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 536
4.23.3
Montaggio sporgente (grandezza scatola 1/2: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 537
4.23.4
Montaggio sporgente (grandezza scatola 1/1: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 537
A
Appendice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 539
A.1
Dati di ordinazione e accessori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 540
A.1.1
A.1.1.1
Dati di ordinazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 540
Chiave MLFB. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 540
A.1.2
Accessori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 544
A.2
Schemi dei morsetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 549
A.2.1
Custodia per montaggio incassato e in armadio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 549
A.2.2
Custodia per montaggio sporgente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 558
A.3
Esempi di collegamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 567
A.3.1
Esempi di trasformatore amperometrico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 567
A.3.2
Esempi di trasformatore voltmetrico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 571
A.4
Preimpostazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 574
A.4.1
Diodi luminosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 574
A.4.2
Ingresso binario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 575
A.4.3
Uscita binaria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 576
A.4.4
Tasti di funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 577
A.4.5
Display base . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 577
A.4.6
Piani CFC predefiniti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 578
A.5
Funzioni dipendenti dal protocollo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 582
A.6
Configurazione apparecchio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 583
A.7
Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 585
A.8
Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 602
A.9
Messaggi collettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 639
A.10
Vista d'insieme dei valori misurati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 640
Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 645
Glossario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 647
Indice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 655
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C53000-G1172-C155-2
15
Indice
16
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
1
Introduzione
In questo capitolo viene presentato l'apparecchio SIPROTEC 4 7SA522. Vengono illustrati i campi di impiego, le caratteristiche e l'insieme delle funzioni di questo apparecchio.
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
1.1
Funzionamento dell'apparecchio completo
18
1.2
Campi di applicazione
22
1.3
Caratteristiche
25
17
1 Introduzione
1.1
Funzionamento dell'apparecchio completo
La protezione distanziometrica digitale SIPROTEC 4 7SA522 è equipaggiata con un
potente sistema a microprocessore. Pertanto tutte le operazioni, dal rilevamento delle
grandezze di misura fino all'emissione dei comandi destinati agli interruttori, sono elaborate in modo del tutto digitale. La figura 1-1 illustra la struttura di base del dispositivo
7SA522.
Ingressi analogici
18
Gli ingressi di misura ME trasformano le correnti e le tensioni provenienti dai riduttori
di misura e le adattano al livello interno di elaborazione dell'apparecchio. L'apparecchio dispone di 4 ingressi di corrente e di 4 ingressi di tensione. Tre ingressi di corrente
sono previsti per l'immissione delle correnti di linea, un ulteriore ingresso (I4) può
essere impiegato, mediante programmazione, per la corrente di terra (centro stella di
un trasformatore amperometrico), per la corrente di terra di una linea parallela (per
compensazione di linee parallele) oppure per la corrente di centro stella di un trasformatore di potenza (per la determinazione della direzione di guasti a terra).
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1.1 Funzionamento dell'apparecchio completo
Figura 1-1
Struttura hardware della Protezione distanziometrica 7SA522 digitale
Per ciascuna tensione fase-terra è disponibile un ingresso di tensione. Un ulteriore ingresso di tensione (U4) può essere impiegato, facoltativamente, per la tensione omopolare (tensione e-n), per una tensione di sbarra (per controlli di sincronismo e di chiusura) oppure per una qualunque tensione UX (per la protezione di massima tensione).
Le grandezze analogiche vengono trasmesse al gruppo amplificatore di ingresso EV.
L'amplificatore di ingresso EV assicura una terminazione ad alta resisitività delle grandezze d'ingresso e contiene filtri per il processamento dei valori di misura, che sono
ottimizzati riguardo alla larghezza di banda e alla velocità di elaborazione.
Il gruppo trasformatore analogico-digitale AD comprende trasformatori analogicodigitali e moduli di memoria per il trasferimento dei dati al microprocessore.
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19
1 Introduzione
Sistema a
microprocessore
Nel microprocessore µC vengono elaborate, oltre al controllo del rilevamento delle
grandezze di misura, le funzioni di protezione e di controllo propriamente dette. In particolare si tratta di:
• filtraggio e preparazione delle grandezze di misura,
• supervisione continua delle grandezze di misura,
• supervisione delle condizioni di avviamento per le singole funzioni di protezione,
• interrogazione dei valori limite e delle sequenze temporali,
• comando di segnali per le funzioni logiche,
• decisione sui comandi di apertura e di chiusura,
• memorizzazione di segnalazioni e dati di guasto per l'analisi dei guasti,
• gestione del sistema operativo e delle sue funzioni, come ad es. memorizzazione
dei dati, orologio in tempo reale, comunicazione, interfacce ecc.
Le informazioni sono messe a disposizione dall'amplificatore d'uscita AV.
Ingressi e uscite
binarie
Gli ingressi e le uscite binarie da e verso il sistema informatico sono gestite attraverso
i moduli di ingresso/uscita (ingressi e uscite). Da qui il sistema riceve informazioni provenienti dall'impianto (per es. reset a distanza) o da altri apparecchi (per es. comandi
di blocco). Altre uscite sono utilizzate soprattutto per comandare le apparecchiature
elettriche; esse generano anche messaggi per la segnalazione a distanza di importanti eventi e stati.
Elementi frontali
I LED e un display a cristalli liquidi sul fronte dell'unità danno informazioni sul funzionamento dell'apparecchio e segnalano eventi, stati e valori di misura.
Tasti numerici e di comando integrati permettono, in combinazione con il display a cristalli liquidi, la comunicazione con l'apparecchio sul posto. In tal modo, tutte le informazioni dell'apparecchio, come parametri di configurazione e di taratura, segnalazioni
di esercizio e di guasto e valori di misura possono essere richiamate o modificate (vedi
anche il capitolo 2 e la descrizione del sistema SIPROTEC 4 /1/).
Negli apparecchi con funzioni di comando, è possibile anche il comando dell'impianto
a partire dal frontalino.
Interfacce seriali
Mediante l' interfaccia di comando seriale sul frontalino, è assicurata la comunicazione
con un personal computer, che può aver luogo impiegando il programma di configurazione DIGSI. In tal modo, è gestire comodamente tutte le funzioni dell'apparecchio.
Mediante l' interfaccia di servizio si può ugualmente comunicare con l'apparecchio,
con l'aiuto di un personal computer e impiegando DIGSI. Ciò è adatto particolarmente
nel caso di una connessione fissa degli apparecchi al PC oppure di gestione attraverso un modem.
Mediante l' interfaccia di sistema seriale, tutti i dati dell'apparecchio possono essere
trasmessi ad un' apparecchiatura di valutazione centrale oppure ad una centrale di comando. A seconda del suo utilizzo, questa interfaccia può essere equipaggiata con
diverse procedure fisiche di teletrasmissione e con diversi protocolli.
Un'ulteriore interfaccia è prevista per la sincronizzazione oraria dell'orologio interno
attraverso fonti di sincronizzazione esterne.
Ulteriori protocolli di comunicazione sono realizzabili mediante moduli di interfaccia
supplementari.
20
7SA522 Manuale
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1.1 Funzionamento dell'apparecchio completo
Interfacce attive
(opzionale)
A seconda del modello, possono essere disponibili una o due interfacce attive. I dati
per le procedure di trasmissione del segnale e altre informazioni, come l'attivazione
dell'interruttore locale, nonché altre informazioni binarie e comandi accoppiati
dall'esterno, possono essere trasmessi agli altri terminali attraverso questa interfaccia.
Alimentazione di
corrente
Un alimentatore provvede a fornire le unità funzionali descritte della necessaria
potenza ai diversi livelli di tensione. Cadute transitorie della tensione di alimentazione,
che possono verificarsi in seguito a cortocircuiti nel sistema di alimentazione a
tensione ausiliaria, possono essere sopportate in generale da una memoria del condensatore (vedi anche "Dati tecnici", paragrafo 4.1).
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21
1 Introduzione
1.2
Campi di applicazione
La protezione distanziometrica digitale SIPROTEC 4 7SA522 è una protezione rapida
e selettiva, applicabile su linee aeree e in cavo alimentate da uno o più lati su reti radiali, ad anello o magliate di qualsiasi serie di tensioni. Il centro stella della rete può
essere messo a terra, compensato o isolato.
L'apparecchio contiene tutte le funzioni indispensabili per proteggere una linea ed è
pertanto impiegabile universalmente. Esso può inoltre essere impiegato come protezione selettiva di riserva per dispositivi di protezione di qualsiasi tipo per linee, trasformatori, generatori, motore e sbarre di qualsiasi serie di tensioni.
Gli apparecchi posti alle estremità della zona da proteggere possono scambiarsi informazioni mediante segnali attraverso collegamenti convenzionali (contatti), o con
l'aiuto di interfacce opzionali attraverso linee di comunicazione dedicate (in generale
cavi a fibre ottiche) oppure attraverso una rete di comunicazione. Gli apparecchi del
tipo 7SA522 equipaggiati con un'interfaccia attiva possono essere impiegati per la
protezione di un oggetto a due terminali. La protezione di linee con tre terminali (linee
a tre estremità) richiede almeno un apparecchio fornito di due interfacce attive.
Funzioni di
protezione
La funzione principale è quella di rilevare la distanza del cortocircuito per mezzo della
misura della distanza. In particolare per guasti polifase complessi, la misura della distanza è del tipo multi-equipaggio. Diverse procedure di avviamento permettono un
ampio adattamento alle condizioni della rete e alla filosofia dell'utente. Il centro stella
della rete può essere isolato, compensato o messo a terra (con o senza limitazione
della corrente di terra). È possibile l'impiego su linee lunghe e con carico elevato, con
o senza compensazione seriale.
La protezione distanziometrica può essere integrata da dispositivi di trasmissione del
segnale con diversi tipi di funzionamento (per l'eliminazione rapida dei guasti sul
100% della lunghezza della linea). In più è disponibile una funzione di protezione
contro guasti a terra altamente resistivi (secondo il modello d'apparecchio ordinato),
che può operare in maniera direzionale, adirezionale e con teleprotezione. Per linee
con terminale debole (alimentazione da un solo lato o debole su un lato), è possibile
impartire, per mezzo della teleprotezione, segnali di scatto rapido su entrambi i terminali della linea. In caso di chiusura di una linea con guasto presente in qualsiasi punto
della stessa, può essere emesso un comando di scatto non ritardato.
In caso di assenza della tensione di misura sul circuito secondario a causa di un
guasto (per es. scatto dell'interruttore di protezione del trasformatore di tensione o intervento di un fusibile), l'apparecchio può commutarsi automaticamente sulla funzione
di protezione di massima corrente di emergenza integrata fino al ritorno della tensione
di misura. In alternativa, la protezione di massima corrente può essere impiegata
come protezione di massima corrente di riserva, vale a dire che essa lavora indipendentemente e parallelamente alla protezione distanziometrica.
La maggior parte delle funzioni di protezione contro corto circuiti - a seconda del
modello ordinato - possono anche scattare in modo unipolare. Esse possono operare
assieme ad un dispositivo di richiusura automatica integrato (ordinabile come opzione) in grado di eseguire su linee aeree rapide richiusure unipolari, tripolari o uni-tripolari, come pure più cicli di richiusure. Prima della richiusura dopo uno scatto tripolare,
può essere verificata dall'apparecchio l'ammissibilità della stessa attraverso un controllo di sincronismo e/o tensione (ordinabile come opzione). È anche possibile il funzionamento in associazione ad un dispositivo di richiusura automatica e/o di controllo
di sincronismo esterno, come pure il funzionamento di due protezioni con uno o due
dispositivi di richiusura automatica.
22
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1.2 Campi di applicazione
Oltre alle menzionate funzioni di protezione contro i cortocircuiti, sono possibili altre
funzioni, come la protezione, a più gradini, di massima e minima tensione nonché la
protezione di frequenza, la protezione contro la mancata apertura dell'interruttore, la
protezione contro l'effetto delle pendolazioni di potenza (attiva contemporaneamente
come dispositivo di blocco antipendolazione per la protezione distanziometrica). Al
fine di consentire la rapida localizzazione del luogo del guasto in seguito ad un cortocircuito, è integrato un localizzatore di guasti in grado di compensare anche gli influssi
di linee parallele.
Trasmissione dei
dati di protezione
digitale (opzionale)
Se la protezione distanziometrica deve essere integrata da dispositivi di trasmissione
del segnale digitali, i dati necessari possono essere trasmessi attraverso le interfacce
della protezione con l'aiuto di un supporto di comunicazione digitale. La comunicazione attraverso le interfacce della protezione può essere utilizzata per la trasmissione di
ulteriori informazioni. Oltre a grandezze di misura, è possibile trasmettere comandi
binari o altre informazioni.
Nel caso in cui vi siano più di due apparecchi (= estremità dell'oggetto da proteggere)
e utilizzando le interfacce attive opzionali, la comunicazione può essere strutturata a
forma di anello. In caso di mancanza di una via di comunicazione è possibile, in tal
modo, un funzionamento ridondante; gli apparecchi scelgono allora automaticamente
le vie di trasmissione sane rimaste. Anche in caso di due estremità, la comunicazione
può essere raddoppiata a scopi di ridondanza.
Funzioni di
comando
L'apparecchio è dotato di funzioni di comando che permettono di attivare e disattivare
diverse apparecchiature elettriche mediante tasti di comando, l'interfaccia di sistema,
gli ingressi binari e per mezzo del PC e del software DIGSI. Il controllo dello stato degli
organi di manovra viene effettuato mediante i contatti ausiliari degli interruttori e gli ingressi binari dell'apparecchio. In tal modo possono essere letti sull'apparecchio gli
stati degli organi di manovra ed utilizzati per controlli di plausibilità e interblocchi. Il
numero di organi di manovra da comandare è limitato solo dagli ingressi e dalle uscite
binarie disponibili nell'apparecchio o configurati per le segnalazioni di ritorno della posizione degli interruttori. A seconda dell'organo di manovra controllato possono
essere impiegati uno (segnalazione singola) o due ingressi binari (segnalazione doppia). L'abilitazione alle manovre può essere condizionata da direttive per l'autorizzazione al controllo (a distanza o locale) e per il modo di controllo (bloccato/sbloccato,
con o senza richiesta di password). Condizioni di blocco per le manovre (per es. protezione contro errori di commutazione) possono essere fissate con l'aiuto di una logica
integrata definibile dall'utente.
Segnalazioni e
valori di misura;
memorizzazione
dei dati di guasto
Le segnalazioni di esercizio danno informazioni su stati dell'impianto e dell'apparecchio stesso. Grandezze di misura e valori da qui calcolati possono essere mostrati
durante l'esercizio e trasmessi attraverso le interfacce.
Le segnalazioni dell'apparecchio possono essere indicate mediante LED sul frontalino
(configurabile), rielaborate esternamente attraverso contatti di uscita (configurabili),
connesse a funzioni logiche definibili dall'utente e/o essere emesse attraverso le interfacce seriali (cfr. par. "Comunicazione").
Durante una perturbazione (guasto in rete) importanti eventi e cambiamenti di stato
vengono memorizzati in protocolli dei guasti. Allo stesso modo, le grandezze istantanee dei dati di guasto vengono memorizzate nell'apparecchio e sono disponibili per
una successiva analisi dei guasti.
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23
1 Introduzione
Comunicazione
Per la comunicazione con sistemi esterni di comando, controllo e memorizzazione,
sono disponibili interfacce seriali.
Un connettore DSUB a nove poli posto sul frontalino serve alla comunicazione locale
con un personal computer. Con l'aiuto del software di SIPROTEC 4 DIGSI e attraverso
questa interfaccia operativa possono essere eseguite tutte le procedure di comando
e di analisi, come l'impostazione e la modifica di parametri di programmazione e di taratura, la configurazione di funzioni logiche specificabili dall'utente, la lettura di segnalazioni di esercizio e di guasto, nonché di valori di misura, lettura e rappresentazione
di registrazioni di dati di guasto, interrogazione di stati dell'apparecchio e di grandezze
di misura, emissione di comandi.
Per realizzare una comunicazione completa con altri dispositivi digitali di comando,
controllo e memorizzazione, l'apparecchio dispone - a seconda del modello ordinato
-di altre interfacce.
L'interfaccia di servizio può essere utilizzata attraverso l'interfaccia RS232 o RS485 e
permette anche la comunicazione via modem. In tal modo il dialogo può essere effettuato a distanza con un personal computer e con il software DIGSI, se per es. più apparecchi devono essere comandati da un PC centrale.
L'interfaccia di sistema supporta la comunicazione centrale tra l'apparecchio e una
centrale di comando. Essa può essere utilizzata attraverso l'interfaccia RS232, RS485
o l'interfaccia a fibra ottica. Per la trasmissione dei dati sono a disposizione più protocolli standardizzati. Un modulo EN100 permette di integrare l'apparecchio in una rete
ethernet a 100 MBit per funzioni di controllo e di automazione in conformità con la
norma IEC 61850. Parallelamente all'integrazione con la tecnica di controllo, attraverso questa interfaccia è possibile anche la comunicazione con DIGSI e quella tra apparecchi con GOOSE.
Un'ulteriore interfaccia è prevista per la sincronizzazione oraria dell'orologio interno
attraverso fonti di sincronizzazione esterne (IRIG-B oppure DCF77).
Altre interfacce assicurano la comunicazione tra gli apparecchi ai terminali dell'oggetto da proteggere. Queste interfacce della protezione sono già state menzionate sopra
tra le funzioni di protezione.
Attraverso l'interfaccia operatore o di servizio è possibile controllare l'apparecchio a
distanza o localmente con un browser standard. Ciò può essere effettuato attraverso
una rete di comunicazione durante la messa in servizio, la verifica e anche durante
l'esercizio con gli apparecchi a tutti i terminali dell'oggetto da proteggere. A questo
scopo è disponibile un „WebMonitor“, ottimizzato specificamente per la protezione distanziometrica.
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7SA522 Manuale
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1.3 Caratteristiche
1.3
Caratteristiche
Caratteristiche
generali
• Potente sistema a microprocessore a 32 bit;
• processamento dei valori di misura completamente digitale e controllo degli stessi,
dall'acquisizione e digitalizzazione delle grandezze di misura fino alla decisione di
apertura e chiusura degli interruttori;
• separazione completamente galvanica ed esente da guasti dei circuiti di elaborazione interni dai circuiti di misura, di controllo e di alimentazione dell'impianto per
mezzo di linee per la trasmissione delle misure, di moduli di ingresso e uscita binari
e di convertitori di tensione continua o alternata;
• completa gamma delle funzioni normalmente necessarie per la protezione di una
linea;
• possibilità di effettuare la trasmissione dei dati di teleprotezione, con supervisione
permanente delle anomalie, dei guasti o delle fluttuazioni della durata della trasmissione nella rete di comunicazione, con adattamento automatico del tempo;
• sistema di protezione distanziometrica realizzabile fino a tre terminali;
• facile dialogo mediante un pannello di comando integrato o per mezzo di un personal computer collegato con installato software guidato a menu;
• memorizzazione delle segnalazioni di guasto nonché dei valori istantanei del
guasto per la registrazione grafica dei medesimi.
Protezione
distanziometrica
• Protezione contro tutti i tipi di cortocircuito in reti con centro stella messo a terra,
compensato o isolato;
• a scelta, caratteristica di scatto poligonale o caratteristica MHO;
• affidabile distinzione tra condizioni di carico e di cortocircuito anche in linee lunghe
e con carico elevato;
• elevata sensibilità in caso di funzionamento a carico ridotto, massima stabilità
contro variazioni e pendolazioni di potenza;
• adattamento ottimale alle condizioni della linea attraverso la caratteristica di scatto
poligonale, con diversi parametri di forma e „cono di carico“;
• 6 sistemi di misura per ciascuna zona di distanza;
• 6 zone di distanza, a scelta in direzione avanti, indietro oppure non direzionali, una
differenziabile come zona allungata;
• 9 gradini temporali per le zone di distanza;
• determinazione della direzione (per il poligono) o polarizzazione (per il cerchio
MHO) con tensioni sane e memoria di tensione e quindi sensibilità direzionale dinamica illimitata e non influenzata dai transitori di trasformatori voltmetrici capacitivi;
• adatta per linee con compensazione in serie;
• insensibile ad una saturazione del trasformatore amperometrico;
• possibile compensazione dell'influsso di linee parallele;
• tempo di comando più breve ca. 17 ms (con fN = 50 Hz) o 15 ms (con fN = 60 Hz);
• possibilità di scatto a fasi segregate (per funzionamento con richiusura rapida unipolare oppure uni-tripolare));
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25
1 Introduzione
• possibile scatto immediato in caso di chiusura su un cortocircuito;
• due coppie di impostazione per l'adattamento dell'impedenza di terra.
Dispositivo antipendolazione
(opzionale)
• Rilevamento pendolazioni attraverso misura dZ/dt con tre sistemi di misura;
• rilevamento della frequenza di pendolazione fino a 7 Hz;
• attivo anche durante una richiusura rapida unipolare;
• programmi di pendolazione impostabili;
• inibizione di scatti indesiderati grazie alla protezione distanziometrica durante le
pendolazioni di rete;
• possibilità di parametrizzare la funzione su scatto in caso di perdita di passo.
Teleprotezione
• Sono configurabili diverse procedure:
• Accelerazione (Schema PUTT);
• Mutuo consenso (Schema POTT o Blocco);
• adatto per linee con due o tre estremità;
• possibile trasmissione separata per fase in caso di linee con due estremità;
• a scelta, scambio dei segnali tra gli apparecchi attraverso vie di comunicazione dedicate (in generale cavi a fibre ottiche) o una rete di comunicazione; in questo caso,
trasmissione separata per fasi per le linee a due o tre estremità e supervisione continua delle vie di comunicazione e della durata della trasmissione con correzione
automatica.
Protezione contro
guasti altamente resistivi (opzionale)
• Protezione di massima corrente a tempo con massimo tre gradini indipendenti (DT)
e un gradino dipendente dalla corrente (IDMT) per guasti a terra altamente resistivi
su reti con neutro a terra;
• per la protezione IDMT, possibilità di selezione tra più caratteristiche di diversi standard;
• il gradino IDMT può essere anche impostato come quarto gradino indipendente;
• elevata sensibilità (a seconda del modello, possibile a partire da 3 mA);
• stabilizzazione della corrente di fase contro correnti di dispersione in caso di saturazione del trasformatore amperometrico;
• stabilizzazione correnti di inrush con seconda armonica;
• a scelta, protezione contro cortocircuiti a terra con tempo di scatto dipendente dalla
tensione di sequenza zero o dalla potenza di sequenza zero;
• ogni gradino può essere impostato come adirezionale o direzionale (in avanti o indietro);
• possibile scatto unipolare grazie ad un selettore di fase integrato;
• determinazione della direzione con selezione automatica dei valori più alti tra la tensione di sequenza zero o la tensione di sequenza inversa (V0, Iy oppure V2), con
grandezze del sistema di sequenza zero (I0, V0), con corrente di sequenza zero e
corrente di centro stella di un trasformatore (I0, IY), con grandezze del sistema di
sequenza invers (I2, V2) o con potenza di sequenza zero (3I0 · 3V0);
• uno o più gradini possono operare con una trasmissione adatta anche per linee con
tre terminali;
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1.3 Caratteristiche
• possibile scatto immediato in caso di chiusura su un cortocircuito con qualsiasi gradino.
Trasmissione di informazioni (solo
con con interfaccia
di trasmissione digitale dei dati di
protezione)
• Trasmissione delle grandezze di misura da tutti i terminali dell'oggetto da proteggere;
Scatto alle estremità della linea con
terminale debole o
assente
• possibile in caso di utilizzo di schemi di teleprotezione;
• trasmissione di quattro comandi a tutti i terminali;
• trasmissione di 24 informazioni binarie a tutti i terminali.
• permette uno scatto rapido su entrambe le estremità della linea, anche in caso di
assenza di alimentazione o di alimentazione debole ad un'estremità;
• possibile scatto separato per fase e richiusura automatica unipolare (versione con
funzionalità di scatto unipolare)
Scatto esterno
diretto e a distanza
• Scatto del terminale locale provocato da un apparecchio esterno via ingresso binario;
• scatto del terminale remoto della linea provocato da funzioni di protezione interne
oppure da un apparecchio esterno via ingresso binario (con trasmissione del segnale).
Protezione di
massima corrente
• a scelta, utilizzabile come funzione di emergenza in caso di mancanza della tensione di misura o come funzione di riserva indipendentemente dalla tensione di
misura;
• due gradini indipendenti (DT) e un gradino dipendente dalla corrente (IDMT) sia per
la corrente di fase e la corrente di terra;
• per la protezione IDMT, possibilità di selezione tra più caratteristiche di diversi standard;
• possibilità di gestione di logiche di blocco;
• possibile scatto istantaneo in caso di chiusura su guasto (SOTF);
• gradino supplementare, per es., protezione di stub-bus, per lo scatto rapido in caso
di guasti tra il trasformatore di corrente e il sezionatore di linea (se è disponibile lo
stato del sezionatore); in particolare adatto anche per impianti con disposizione a
11/2 interruttore.
Scatto istantaneo
su chiusura su
guasto (SOTF)
• Scatto rapido per tutti i guasti sul 100% della linea;
• a scelta, in caso di chiusura manuale o a seguito di ogni chiusura dell'interruttore;
• con rilevamento automatico di chiusura.
Richiusura automatica (opzionale)
• per richiusura dopo uno scatto unipolare, tripolare o uni-tripolare;
• uno o più tentativi di richiusura (fino a otto tentativi di richiusura);
• con tempi operativi (action time) distinti per ogni tentativo di richiusura, a scelta
anche senza tempi operativi;
• con tempi di attesa distinti dopo uno scatto unipolare e tripolare, distinti per i primi
quattro tentativi di richiusura;
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1 Introduzione
• a scelta, comandata dall'avviamento della protezione con tempi di attesa distinti
secondo il tipo di avviamento: monofase, bifase o trifase;
• a scelta, tempi di attesa adattabili, tempi di attesa ridotti e controllo di tensione di
linea.
Controllo di sincronismo e di tensione
(opzionale)
• Controllo delle condizioni di sincronismo prima della richiusura dopo uno scatto tripolare;
• misura rapida della differenza di tensione Vdiff, della differenza d'angolo di fase ϕdiff
e della differenza di frequenza fdiff;
• in alternativa, verifica dell'assenza di tensione prima della richiusura;
• possibilità di chiusure asincrone con calcolo preventivo dell'istante sincrono;
• tensione minima e massima configurabili;
• possibilità di verificare le condizioni di sincronismo oppure l'assenza di tensione
anche prima della chiusura manuale dell'interruttore, con valori limite separati;
• correzione dell'angolo di fase per la misurazione della tensione a valle di un trasformatore;
• tensioni di misura a scelta fase-fase oppure fase-terra.
Protezione di tensione (opzionale)
• Rilevamento di massima e minima tensione con più gradini:
• due gradini di massima tensione per le tensioni fase-terra;
• due gradini di massima tensione per le tensioni fase-fase;
• due gradini di massima tensione di sequenza diretta, facoltativamente con compounding;
• due gradini di massima tensione di sequenza inversa;
• due gradini di massima tensione di sequenza zero o per una qualunque altra tensione monofase;
• rapporti di ricaduta configurabili;
• due gradini di minima tensione per le tensioni fase-terra;
• due gradini di minima tensione per le tensioni fase-fase;
• due gradini di minima tensione di sequenza diretta;
• criterio di corrente configurabile per le funzioni di protezione di minima tensione.
Protezione di frequenza (opzionale)
• Supervisione del passaggio al di sotto (f<) e/o al di sopra (f>) del valore con quattro
soglie di frequenza e tempi di ritardo configurabili separatamente;
• particolarmente insensibile ai salti di angolo di fase;
• ampio campo di frequenza (da 25 Hz a 70 Hz ca.).
Localizzazione dei
guasti
• Avviamento mediante un comando di scatto o in caso di ricaduta dell'avviamento;
• calcolo della distanza del guasto con memoria delle grandezze di misura;
• indicazione della posizione del guasto in Ohm, chilometri o miglia e in % della lunghezza della linea;
• in opzione con compensazione di linee parallele;
28
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
1.3 Caratteristiche
• con compensazione della corrente di carico in caso di cortocircuiti a terra monofase
alimentati da due lati (configurabile);
• indicazione del punto di guasto possibile anche in codice BCD (a seconda del
modello ordinato).
Protezione contro
la mancata apertura
dell'interruttore
(opzionale)
• gradini di corrente indipendenti per la supervisione del flusso di corrente attraverso
ciascun polo dell'interruttore;
• gradini di tempo di controllo indipendenti per scatti unipolari e tripolari;
• avviamento su comando di scatto di ogni funzione di protezione integrata;
• possibilità di avviamento su funzioni di scatto esterne;
• a uno o a due gradini;
• tempi brevi di ricaduta e di overshoot.
Funzioni definibili
dall'utente
• collegamenti liberamente programmabili di segnali interni ed esterni per la realizzazione di funzioni logiche definibili dall'utente;
• tutte le funzioni logiche in uso;
• Ritardi e richiesta di valori soglia.
Messa in servizio;
funzionamento
(solo con interfaccia di trasmisione
digitale dei dati di
protezione)
• Visualizzazione dei valori di misura locali e remoti secondo il loro modulo e la loro
fase;
Elaborazione dei
comandi
• Chiusure e aperture manuali di apparecchiature elettriche attraverso tasti di
comando locali, tasti di funzione programmabili, l'interfaccia di sistema (per es. di
SICAM o LSA) oppure attraverso l'interfaccia operatore (per mezzo di un personal
computer e del software DIGSI);
• visualizzazione dei valori di misura dei link di comunicazione, quali durata e disponibilità.
• segnalazione di conferma degli stati di commutazione tramite i contatti ausiliari
dell'interruttore (in caso di comandi con segnalazione di conferma);
• Controllo della plausibilità delle posizioni degli interruttori e condizioni di blocco per
la chiusura.
Funzioni di
controllo e
supervisione
• supervisione dei circuiti di misura interni, dell'alimentazione ausiliaria nonché del
hardware e del software, e quindi elevata affidabilità;
• supervisione dei circuiti secondari dei trasformatori amperometrici e voltmetrici attraverso tecniche di controllo della somma e della simmetria;
• possibile supervisione del circuto di scatto;
• controllo dell'impedenza di carico, della direzione e della sequenza delle fasi;
• supervisione della trasmissione del segnale in caso di comunicazione digitale.
Altre funzioni
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
• Orologio con batteria tampone, sincronizzabile attraverso un segnale di sincronizzazione (DCF77, IRIGB tramite ricevitore satellitare), un ingresso binario oppure interfaccia di sistema;
29
1 Introduzione
• Calcolo permanente e visualizzazione di valori di misura di esercizio sul display
frontale, visualizzazione di valori di misura del terminale remoto e/o di tutti i terminali (in apparecchi equipaggiati con interfacce digitali);
• Memoria delle ultime otto perturbazioni di rete (guasti nella rete), con riferimenti
orodatari reali;
• Memorizzazione dei valori di guasto e trasmissione dei dati per una durata
massima di 15 s.;
• Statistica degli scatti: conteggio dei comandi di apertura e chiusura generati dall'apparecchio, nonché memorizzazione dei dati di cortocircuito e calcolo della somma
delle correnti di cortocircuito disinserite;
• possibile comunicazione con dispositivi di controllo e memorizzazione centrali attraverso interfacce seriali (in base al modello ordinato), a scelta attraverso connessione RS485, modem o cavi a fibre ottiche;
• aiuti per la messa in servizio come controllo di collegamento, controllo della direzione e prova dell'interruttore.
• Supporto per la verifica e la messa in servizio tramite computer e WebMonitor che
consente una rappresentazione grafica del sistema di protezione con diagrammi
vettoriali. Se gli apparecchi sono collegati attraverso interfacce attive, le correnti e
le tensioni di tutti i terminali del sistema vengono visualizzate sullo schermo.
■
30
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2
Funzioni
Nel presente capitolo vengono illustrate le singole funzioni dell'apparecchio
SIPROTEC 4 7SA522. Le possibilità di impostazione associate a ogni funzione
vengono descritte dettagliatamente. Il capitolo contiene anche le indicazioni relative
alla determinazione dei valori di taratura.
Sulla base delle seguenti informazioni è inoltre possibile stabilire quali delle funzioni
disponibili dovranno essere utilizzate.
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C53000-G1172-C155-2
2.1
Generalità
32
2.2
Protezione distanziometrica
61
2.3
Pendolazione
112
2.4
Protezione con interfaccia dati
121
2.5
Segnali distanza
130
2.6
Teleprotezione per protezione distanz.
133
2.7
Massima corrente guastoa terra
158
2.8
Teleprotezione per protezione di guasti a terra (opzione)
186
2.9
Provvedimenti in caso di alimentazione assente o debole (weak e zero
infeed)
204
2.10
DTT trasferimento diretto dello scatto
217
2.11
Protezione di massima corrente
219
2.12
Max I alta velocita' CSG Istantanea
236
2.13
Richiusura automatica
239
2.14
Sincronismo e controllo tensione (opzionale)
271
2.15
Protezione di Tensione (opzionale)
285
2.16
Protezione di frequenza
305
2.17
Localizzatore guasti
311
2.18
Mancata apertura interruttore
316
2.19
Funzione di supervisione
333
2.20
Controllo delle funzioni e prova dell´interruttore
356
2.21
Funzioni ausiliarie
378
2.22
Elaborazione dei comandi
399
31
2 Funzioni
2.1
Generalità
Pochi secondi dopo l'attivazione dell'apparecchio, compare sullo schermo il display
base.
I parametri di configurazione possono essere immessi per mezzo di un personal computer e del programma DIGSI, attraverso l'interfaccia operatore sul frontalino dell'apparecchio oppure attraverso l'interfaccia di servizio. La procedura è spiegata dettagliatamente nella descrizione del sistema SIPROTEC 4. Ai fini della modifica dei
parametri di programmazione si richiede l'immissione della password N. 7 (per set di
parametri). Senza codice è possibile soltanto la lettura e non la modifica e la trasmissione delle impostazioni all'unità.
I parametri funzionali, vale a dire opzioni funzionali, valori limite, ecc., possono essere
modificati attraverso il pannello di comando posto sul lato frontale dell'unità oppure attraverso l'interfaccia di comando o di servizio di un personal computer equipaggiato
con DIGSI. Si richiede il livello 5 di password (per parametri singoli). La password di
default è 000000.
2.1.1
Configurazione apparecchio
2.1.1.1
Configurazione delle funzioni
L'apparecchio 7SA522 dispone di una serie di funzioni di protezione e di funzioni supplementari. L'entità dell'hardware e del firmware è stata definita in base a tali funzioni.
Inoltre le funzioni di comando possono essere adattate alle condizioni dell'impianto. È
anche possibile, mediante programmazione, attivare o disattivare singole funzioni,
oppure modificare l'interazione delle funzioni.
Esempio per la programmazione delle funzioni:
Un impianto di distribuzione dispone di derivazioni con linee aeree e trasformatori.
Una localizzazione dei guasti deve essere effettuata solo sulle linee aeree. Pertanto,
negli apparecchi destinati alle derivazioni di trasformatori questa funzione viene „disabilitata“.
Le funzioni di protezione e le funzioni supplementari disponibili possono essere programmate come Abilitato o Disabilitato. Per alcune funzioni, è possibile
anche effettuare una selezione tra più alternative spiegate qui di seguito.
Le funzioni configurate come Disabilitato, non vengono elaborate nella protezione 7SA522: non vengono emesse segnalazioni e i parametri di taratura corrispondenti (funzioni, valori limite) non vengono richiesti durante la taratura.
Nota
Le funzioni e le preimpostazioni disponibili dipendono dal tipo di apparecchio ordinato.
32
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.1 Generalità
2.1.1.2
Indicazioni per l'impostazione
Definizione delle
funzioni
Le funzioni e altre possibili alternative vengono adattate alle condizioni dell'impianto
nella finestra di dialogo Funzioni.
La maggior parte delle impostazioni si spiega da sé. Qui di seguito sono spiegate i casi
speciali.
Casi speciali
Per la comunicazione dei segnali di protezione, ogni apparecchio (a seconda del
modello ordinato) può disporre di una o due interfacce della protezione. All'indirizzo
145 è possibile stabilire se deve essere impiegata l'interfaccia STATO PROT In 1,
all'indirizzo 146 se deve essere impiegata l'interfaccia STATO P INTI 2. Nel caso
di un oggetto da proteggere con due estremità, ciascuno dei due apparecchi necessita
di almeno un'interfaccia della protezione. Nel caso in cui vi siano più di due estremità,
è necessario assicurarsi che tutti gli apparecchi pertinenti siano collegati tra loro direttamente o indirettamente (attraverso altri apparecchi). Informazioni più dettagliate
sulle varie possibilità sono riportate nel paragrafo 2.4 „Topologia dei dati di protezione“.
Per utilizzare la commutazione di gruppi di parametri, impostare l'indirizzo 103 Camb.
grp. opz. su Abilitato. In questo caso, per le impostazioni delle funzioni, si
possono impostare fino a quattro diversi gruppi di parametri funzionali (si veda anche
il paragrafo 2.1.3), che, durante l'esercizio, possono essere velocemente e comodamente commutati. Con l'impostazione Disabilitato, è disponibile un solo gruppo
di parametri.
L'indirizzo 110 Modo di Scatto è valido solo per gli apparecchi che possono effettuare uno scatto unipolare o tripolare . Impostate 1-/tripolare, se volete che abbia
luogo anche uno scatto unipolare, se quindi viene utilizzata la funzione di richiusura
automatica unipolare/tripolare. Il presupposto essenziale è che sia disponibile una
funzione interna di richiusura automatica o che venga utilizzato un dispositivo esterno
di richiusura. Inoltre l'interruttore deve essere adatto ad un comando unipolare.
Nota
Se avete modificato l'indirizzo 110, memorizzate innanzitutto questa modifica con OK
e aprite nuovamente la finestra di dialogo, in quanto altre possibilità d'impostazione
dipendono dalla selezione nell'indirizzo 110.
Per la protezione distanziometrica è possibile selezionare, a seconda del modello
d'apparecchio, la caratteristica di scatto applicabile; tale impostazione può essere effettuata all'indirizzo 112 per i sistemi di misura fase-fase Distanz.di fase e all'indirizzo113 per i sistemi di misura fase-terra Distan.di terra. Sono disponibili per
la selezione la caratteristica di scatto poligonale Quadrilatero e la caratteristica
MHO. Le caratteristiche e i metodi di misura sono spiegati dettagliatamente nei paragrafi 2.2.3 e 2.2.2. La selezione per i due indirizzi può essere effettuata separatamente
e in modi diversi. Se l'apparecchio deve essere impiegato solo per i circuiti fase-terra
o solo per quelli fase-fase, allora la funzione non utilizzata viene impostata come
Disabilitato. Se l'apparecchio dispone solo di una delle possibili caratteristiche,
le opzioni corrispondenti non vengono visualizzate.
Se la protezione distanziometrica deve essere integrata in schemi di teleprotezione, è
possibile selezionare il metodo desiderato all'indirizzo 121 Teleprot. Dist.. Sono
disponibili per la selezione lo schema accellerato attraverso una zona allungata PUTT
(Z1B), lo schema di mutuo consenso POTT, il metodo di sblocco Non blocco ed il
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
33
2 Funzioni
metodo di blocco Blocco. Se l'apparecchio dispone di un'interfaccia della protezione
per la comunicazione attraverso vie di trasmissione digitali, qui impostate Seg. v.
interf.. I diversi metodi sono descritti dettagliatamente nel paragrafo 2.2.1. Se non
volete impiegare alcun metodo di trasmissione del segnale in combinazione con la
protezione distanziometrica, allora impostate Disabilitato
Il dispositivo antipendolazione (si veda anche il paragrafo 2.3) è attivo se è stata effettuata l'impostazione all'indirizzo 120 Anti pendolaz. = Abilitato.
L'indirizzo 125 Termin.Debole permette di selezionare un ampliamento degli
schemi di teleprotezione. Con Abilitato viene impostato il metodo classico per eco
e scatto con terminale debole. Con l'impostazione Logica No. 2 la funzione viene
commutata sulla specificazione francese. Questa impostazione è disponibile nelle
varianti di apparecchio francese (solo modello 7SA522*-**D** ovvero 10° posto del
numero di ordinazione = D).
Per la protezione di massima corrente, all'indirizzo 126 Max I Riserva è possibile
impostare il gruppo di caratteristiche applicabile. Oltre alla protezione di massima corrente indipendente (DT), è possibile programmare — a seconda del modello d'apparecchio ordinato — una protezione di massima corrente dipendente, che opera o
secondo una caratteristica IEC (TOC IEC) oppure secondo una caratteristica ANSI
(TOC ANSI). Le diverse caratteristiche sono rappresentate nei Dati tecnici. Naturalmente è anche possibile fare a meno della protezione di massima corrente
(Disabilitato).
Anche per la protezione contro cortocircuiti a terra, è possibile impostare, all'indirizzo
131 O/C Guas. Terra, il gruppo di caratteristiche applicabile. Oltre alla protezione
di massima corrente indipendente (DT) fino a tre gradini, è possibile programmare —
a seconda del modello d'apparecchio ordinato — un gradino di cortocircuito a terra
dipendente dalla corrente, che opera o secondo una caratteristica IEC (TOC IEC), o
secondo una caratteristica ANSI (TOC ANSI), oppure secondo una caratteristica logaritmica inversa (TOC Logarithm.). Se la caratteristica dipendente dalla corrente
non è necessaria, il gradino contrassegnato normalmente come „dipendente dalla corrente“ può essere utilizzato come quarto gradino indipendente (Tempo Definito).
In alternativa è possibile selezionare una protezione contro cortocircuiti a terra
dipendente dalla tensione di sequenza zero U0 inversa (solo nella variante tedesca, 10° posto del numero di ordinazione = A) oppure una protezione di potenza di sequenza zero Sr inverso (solo nella variante francese, 10° posto del numero di ordinazione = D). Le diverse caratteristiche sono rappresentate nei Dati tecnici.
Naturalmente è anche possibile fare a meno della protezione contro cortocircuiti a
terra (Disabilitato).
Se utilizzate la protezione contro cortocircuiti a terra, potete integrarla con metodi di
schemi di teleprotezione. Il metodo desiderato può essere selezionato all'indirizzo
132 Teleprot. E/F. Sono disponibili per la selezione il metodo di comparazione
direzionale Avv.comp. dir., il metodo di sblocco Non blocco e il metodo di
blocco Blocco. I diversi metodi sono descritti dettagliatamente nel paragrafo 2.8. Se
l'apparecchio dispone di un'interfaccia della protezione per la comunicazione attraverso una connessione digitale, qui impostate Seg. v. interf.. Se non volete impiegare alcun metodo di trasmissione del segnale in combinazione con la protezione
contro cortocircuiti a terra, allora impostate Disabilitato
Per la comunicazione attraverso interfaccia della protezione dei segnali associati alla
protezione contro cortocircuiti a terra, è ugualmente valido l'indirizzo 145
Interfaccia 1 ed eventualmente l'indirizzo 146, come descritto sopra.
Se l'apparecchio dispone di una funzione di richiusura automatica, sono significativi
gli indirizzi 133 e 134. La funzione di richiusura automatica è consentita solo per le
linee aeree. In tutti gli altri casi essa non può essere utilizzata. Se l'oggetto da prote-
34
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.1 Generalità
ggere comprende linee aeree e altri mezzi di esercizio (per es. linee aeree con un trasformatore o linea aerea/cavo), una richiusura è consentita solo in caso di guasto sulla
linea aerea. Se si desidera che sulla linea per la quale è impiegato l'apparecchio
7SA522 non avvenga alcuna richiusura o se per la richiusura è utilizzato esclusivamente un dispositivo esterno, impostate l'indirizzo 133 Auto Richiusura su
Disabilitato.
Altrimenti impostate il numero dei tentativi di richiusura desiderato. Potete scegliere
da 1 Ciclo-AR a 8 Ciclo-AR. Potete anche impostare ADT (tempo di attesa adattativo); in questo caso il comportamento della funzione di richiusura automatica si
orienta secondo i cicli dell'estremità opposta. Tuttavia, il numero di cicli deve essere
programmato almeno ad un'estremità della linea e questa estremità deve disporre di
un'alimentazione affidabile. L'altra estremità — o le altre, in caso di più di due estremità — può funzionare con tempo di attesa senza tensione adattiva. Spiegazioni dettagliate su questo argomento sono riportate nel paragrafo 2.13.
L'impostazione AR modo contr all'indirizzo 134 consente al massimo quattro opzioni. Da un lato è possibile stabilire se la sequenza dei cicli d'interruzione venga determinata dal quadro di guasto dell'avviamento della o delle funzioni di protezione che
effettuano l'avviamento (solo per uno scatto tripolare) oppure dal tipo di comando di
scatto. Dall'altro lato, è possibile utilizzare la funzione di richiusura automatica con o
senza tempo operativo (action time).
L'impostazione OFF ... (con comando di scatto ..., preimpostazione) è da preferire,
quando sono previsti cicli di interruzione unipolari o unipolari/tripolari. In questo caso,
sono possibili (per ogni ciclo di interruzione) differenti tempi d'attesa dopo uno scatto
unipolare da un lato e dopo uno scatto tripolare dall'altro. La funzione di protezione
che effettua lo scatto stabilisce il tipo di scatto: unipolare o tripolare. Il tempo di attesa
dipende dal modo di scatto.
L'impostazione AVV. ... (con avviamento ...) è possibile ed accessibile solo se lo
scatto deve essere esclusivamente tripolare; vale a dire se la variante d'apparecchio,
secondo il codice di ordinazione, è adatta solo allo scatto tripolare oppure se è configurato solo lo scatto tripolare (indirizzo 110 Modo di Scatto = Solo tripolare,
vedere sopra). In questo caso, per i cicli di interruzione, potete impostare differenti
tempi di attesa a seconda del tipo di guasto, ovvero se si tratta di guasti mono, bi o
trifase. Qui è determinante il quadro di avviamento delle funzioni di protezione al
momento della scomparsa del comando di scatto. Questo modo di funzionamento
consente di far dipendere i tempi di attesa dal tipo di guasto, anche in caso di cicli di
interruzione tripolari. Lo scatto è sempre di tipo tripolare.
L'impostazione... e Tattivo (con ... tempo operativo - action time) mette a disposizione un tempo operativo per ciascun ciclo di interruzione. Questo viene avviato
dall'avviamento generale di tutte le funzioni di protezione. Se entro il termine di un
tempo operativo non viene rilevato alcun comando di scatto, il ciclo di richiusure corrispondente non può avere luogo. Ulteriori spiegazioni su questo argomento sono riportate nel paragrafo 2.13. Questa impostazione è consigliabile in caso di protezione
con gradini di tempo. Se la funzione di protezione, che deve operare con la richiusura
automatica, non dispone di un segnale di avviamento generale per l'avvio dei tempi
operativi, selezionate l'impostazione ... senza Tattivo (... senza action time).
L'indirizzo 137 Min/Max Tension permette di attivare la protezione di tensione con
diversi gradini di protezione di minima e massima tensione. In particolare per la protezione di massima tensione utilizzante il sistema di sequenza diretta delle tensioni di
misura, è possibile calcolare la tensione all'altra estremità della linea con l'aiuto di un
compounding integrato. Ciò è utile particolarmente in caso di linee di trasmissione
lunghe, se, in caso di funzionamento a vuoto o carico ridotto, una sovratensione all'altra estremità della linea (effetto Ferranti) deve provocare lo scatto dell'interruttore
locale. In tal caso impostate l'indirizzo 137 Min/Max Tension su Abil. con
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35
2 Funzioni
Comp. (disponibile con compounding). Non utilizzare il compounding su linee con
condensatori in serie!
Per la localizzazione dei guasti, all'indirizzo 138 Localizz Guasti, oltre a
Abilitato e Disabilitato, potete anche stabilire che la distanza del guasto
venga indicata mediante le uscite binarie in codice BCD (4 bit per le unità, 4 bit per le
decine e un bit per le centinaia come pure „Dati validi“) (Con BCD-uscita). A
questo scopo deve essere disponibile e parametrizzato un numero corrispondente di
relè di uscita (N° 1143 fino a 1152).
In caso di controllo del circuito di scatto, indicate all'indirizzo 140 SupVis Cir Scat
quanti circuiti di scatto devono essere controllati: 1 Circ. scatto, 2 Circ.
scatto oppure 3 Circ. scatto, se vi rinunciate (Disabilitato).
2.1.1.3
Ind.
Tabella parametri
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
103
Camb. grp. opz.
Disabilitato
Abilitato
Disabilitato
Opzione per cambio gruppo di
settaggio
110
Modo di Scatto
Solo tripolare
1-/tripolare
Solo tripolare
Modo di scatto
112
Distanz.di fase
Quadrilatero
MHO
Disabilitato
Quadrilatero
Distanziometrica di fase
113
Distan.di terra
Quadrilatero
MHO
Disabilitato
Quadrilatero
Distanziometrica di terra
120
Anti pendolaz.
Disabilitato
Abilitato
Disabilitato
Rilevamento pendolazioni
121
Teleprot. Dist.
PUTT (Z1B)
POTT
Non blocco
Blocco
Seg. v. interf.
Disabilitato
Disabilitato
Teleprotezione per protez.distanziometr.
122
Scatto Dir TDS
Disabilitato
Abilitato
Disabilitato
Trasferimento Diretto Scatto TDS
124
CSG Max.I
Disabilitato
Abilitato
Disabilitato
Max.corr.Ch.Su Gua. ad alta vel.
istant.
125
Termin.Debole
Disabilitato
Abilitato
Logica No. 2
Disabilitato
Terminale debole(scatto e/o eco)
126
Max I Riserva
Disabilitato
TOC IEC
TOC ANSI
TOC IEC
Massima corrente di riserva
131
O/C Guas. Terra
Disabilitato
TOC IEC
TOC ANSI
TOC Logarithm.
Tempo Definito
U0 inversa
Sr inverso
Disabilitato
Guasto a terra di massima corrente
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2.1 Generalità
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
132
Teleprot. E/F
Avv.comp. dir.
Seg. v. interf.
Non blocco
Blocco
Disabilitato
Disabilitato
Teleprot. per guasto a terra di max
cor.
133
Auto Richiusura
1 Ciclo-AR
2 Ciclo-AR
3 Ciclo-AR
4 Ciclo-AR
5 Ciclo-AR
6 Ciclo-AR
7 Ciclo-AR
8 Ciclo-AR
TMA
Disabilitato
Disabilitato
Funzione di auto richiusura
134
AR modo contr
Avv.con T az.
Avv.senza T az.
Scat. con T az.
Scat.senza T az
Scat. con T az.
Modo di controllo AutoRichiusura
135
Synchro-Check
Disabilitato
Abilitato
Disabilitato
Controllo sincronismo e tensione
136
Min/Max Frequen
Disabilitato
Abilitato
Disabilitato
Protezione di minima/massima
frequenza
137
Min/Max Tension
Disabilitato
Abilitato
Abil. con Comp.
Disabilitato
Protezione di minima/massima
tensione
138
Localizz Guasti
Abilitato
Disabilitato
Con BCD-uscita
Abilitato
Localizzazione dei guasti
139
Guasto Interr.
Disabilitato
Abilitato
Abilit.con 3I0>
Disabilitato
Protezione contro guasto interruttore
140
SupVis Cir Scat
Disabilitato
1 Circ. scatto
2 Circ. scatto
3 Circ. scatto
Disabilitato
Supervisione circuito di scatto
145
Interfaccia 1
Abilitato
Disabilitato
Abilitato
Interfaccia 1 (Porta D)
146
Interfaccia 2
Disabilitato
Abilitato
Disabilitato
Interfaccia 2 (Porta E)
147
Num. App.
2 relays
3 relays
2 relays
Numero Apparecchi
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37
2 Funzioni
2.1.2
Dati di Impianto 1
L'apparecchio necessita di alcuni dati della rete e dell'impianto per poter adattare le
sue funzioni, a seconda dell'impiego, a questi dati. Di questi fanno parte, ad es., i dati
nominali dell'impianto e dei trasformatori, polarità e collegamento delle grandezze di
misura, caratteristiche dell'interruttore e altri dati. Esiste inoltre una serie di parametri
funzionali che vengono assegnati alle funzioni nel loro insieme e non ad una funzione
concreta di protezione, di controllo o di supervisione. In generale, questi dati di impianto 1 possono essere modificati solo tramite un PC e DIGSI e vengono descritti in
questo paragrafo.
2.1.2.1
Indicazioni per l'impostazione
Generalità
Per visualizzare le opzioni disponibili cliccare due volte su "Parametri" nel programma
DIGSI. Cliccando su Dati di impianto 1, si apre una finestra di dialogo con le
pagine di riferimento "Dati trasformatore", "Dati di rete" e "Interruttore", nelle quali
possono essere impostati i singoli parametri. In questo modo sono strutturate anche
le seguenti sottosezioni.
Polarità dei
trasformatori
amperometrici
All'indirizzo 201 TA di CentStell viene richiesta la polarità dei trasformatori amperometrici e quindi la posizione del centro stella dei trasformatori (la figura seguente
vale anche per due soli trasformatori amperometrici). L'impostazione determina la direzione di misura dell'apparecchio (in avanti = in direzione della linea). La commutazione di questo parametro determina anche un'inversione di polarità degli ingressi della
corrente di terra IE o IEE.
Figura 2-1
Grandezze nominali dei trasformatori
Polarità dei trasformatori amperometrici
Gli indirizzi 203 V nom Primaria e 204 V nom Secondar informano l'apparecchio
sulle tensioni nominali primaria e secondaria (grandezze concatenate) dei trasformatori voltmetrici, gli indirizzi 205 Primario TA e 206 Secondario TA indicano le correnti nominali primarie e secondarie dei trasformatori amperometrici.
Accertarsi che la corrente nominale secondaria del trasformatore amperometrico corrisponda alla corrente nominale dell'apparecchio, altrimenti l'apparecchio calcola dati
primari errati.
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2.1 Generalità
I dati primari sono necessari al calcolo corretto delle misure di esercizio primarie. Se
l'apparecchio viene impostato in valori primari con l'ausilio di DIGSI, questi dati primari
sono un presupposto imprescindibile per garantire il suo corretto funzionamento.
Collegamento della
tensione
L'apparecchio dispone di quattro ingressi di tensione di misura, tre dei quali sono collegati ai trasformatori voltmetrici. Per il quarto ingresso di tensione V4 sono previste
diverse possibilità:
• Collegamento dell'ingresso V4 all'avvolgimento a triangolo aperto e-n dei trasformatori voltmetrici:
l'indirizzo 210 viene quindi impostato: V4 trasformat. = Vdelta transf..
In caso di collegamento agli avvolgimenti e-n dei trasformatori voltmetrici, il rapporto di trasformazione della tensione di questi ultimi risulta essere normalmente il seguente
Il fattore Vph/Vdelta (tensione secondaria, indirizzo 211 Uph / Udelta) corrisponde in questo caso a 3/√3 = √3 ≈ 1.73. Per altri rapporti di trasformazione, ad.
es. per la formazione della tensione residua mediante un trasformatore interconnesso, questo fattore dovrà essere adeguatamente corretto. Questo parametro è
importante se viene impiegata la soglia 3V0>, come pure per la supervisione delle
grandezze di misura e per la scala dei valori di misura e dei dati di guasto.
• Collegamento dell'ingresso V4 alla tensione di sbarra per eseguire il controllo di sincronismo:
l'indirizzo 210 viene allora così impostato: V4 trasformat. = Trasf. Asincr..
Mediante l'indirizzo 215 V-linea/Async, è possibile correggere eventuali scostamenti dei rapporti di trasformazione. All'indirizzo 212 Conn V Syncr. viene
comunicata all'apparecchio la tensione della sbarra effettivamente collegata per eseguire il controllo di sincronismo. L'apparecchio selezionerà quindi automaticamente la tensione di confronto corrispondente. Nel caso in cui i due punti di misura
per il controllo di sincronismo non sono separati da nessun trasformatore di potenza
che può causare uno sfasamento di fase, allora il parametro dell'indirizzo 214 ϕ
Async-Ulinea non è necessario. Questa impostazione è possibile solo tramite
DIGSI in Altri parametri. Se invece tra di essi vi è un trasformatore di potenza, il
relativo gruppo di accoppiamento deve essere adattato. In tal caso l'angolo di fase
da Vlinea verso Vss viene definito positivamente.
Esempio: (si veda anche la figura 2-2)
Sbarra
400 kV primaria, 110 V secondaria,
Linea
220 kV primaria, 100 V secondaria,
Trasformatore
400 kV / 220 kV, Gruppo di accoppiamento Dy(n) 5
Il gruppo di accoppiamento del trasformatore è definito dal lato di massima tensione
verso il lato di minima tensione. I trasformatori voltmetrici della linea, in questo esempio, si trovano sul lato di minima tensione del trasformatore. Poiché l'apparecchio conta angoli positivi (in senso orario) dalla tensione di linea verso la tensione
di sbarra, la tensione da impostare risulta:
indirizzo 214: ϕ Async-Ulinea = 360° - 150° = 210°.
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
39
2 Funzioni
Poiché i TV di sbarra, in esercizio nominale primario, forniscono 110 V secondari
mentre la tensione nominale secondaria dei trasformatori del TV di linea è di 100 V
secondari, si deve correggere anche questa differenza:
indirizzo 215: V-linea/Async = 100 V/110 V = 0,91.
Figura 2-2
Tensione di sbarra, misurata attraverso un trasformatore
• Collegamento dell'ingresso V4 con una qualsiasi tensione VX, che può essere elaborata dalla protezione di massima tensione:
l'indirizzo 210 viene allora così impostato: V4 trasformat. = Trasformat. Vx.
• Se l'ingresso V4 non è necessario, allora si ha l'impostazione:
indirizzo 210 V4 trasformat. = Non Connesso.
Anche in questo caso è significativo il fattore Uph / Udelta (indirizzo 211, vedere
sopra), in quanto esso viene utilizzato per la scala dei valori di misura e dei dati di
guasto.
40
7SA522 Manuale
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2.1 Generalità
Collegamento della
corrente
L'apparecchio dispone di quattro ingressi di corrente di misura, tre dei quali sono collegati ai trasformatori amperometrici. Per il quarto ingresso di corrente I4 sono previste
diverse possibilità:
• Collegamento dell'ingresso I4 con la corrente di terra del centro stella dei trasformatori amperometrici della linea da proteggere (collegamento normale):
l'indirizzo 220 viene allora così impostato: I4 trasformat. = In linea Prot.
e l'indirizzo 221 I4/Iph CT = 1.
• Collegamento dell'ingresso I4 ad un trasformatore amperometrico separato della
linea da proteggere (per es. trasformatore di corrente di somma o trasformatore
toroidale):
l'indirizzo 220 viene allora così impostato: I4 trasformat. = In linea Prot.
e l'indirizzo 221 I4/Iph CT viene impostato come segue:
Ciò vale indipendentemente dal fatto che l'apparecchio possieda, per I4, un ingresso della corrente di misura normale o sensibile.
Esempio:
Trasformatore della corrente di fase 500 A / 5 A
Trasformatore della corrente di terra 60 A / 1 A
• Collegamento dell'ingresso I4 con la corrente di terra di una linea parallela per la
compensazione della linea parallela per le funzioni di protezione distanziometrica
e/o di localizzazione dei guasti:
l'indirizzo 220 viene allora così impostato: I4 trasformat. = In linea Paral
e normalmente l'indirizzo 221 I4/Iph CT = 1.
Se tuttavia il rapporto di trasformazione dei trasformatori della linea parallela è
diverso da quello della linea da proteggere, di ciò va tenuto conto nell'indirizzo 221:
l'indirizzo 220 viene allora così impostato: I4 trasformat. = In linea Paral
e l'indirizzo 221 I4/Iph CT = IN linea parallela / IN linea protetta
Esempio:
Rapporto di trasformazione TA linea protetta 1200 A
Rapporto di trasformazione linea parallela 1500 A
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41
2 Funzioni
• Collegamento dell'ingresso I4 con la corrente di centro stella di un trasformatore;
questo collegamento viene utilizzato occasionalmente per la determinazione della
direzione associata alla protezione contro cortocircuiti a terra:
l'indirizzo 220 viene allora così impostato: I4 trasformat. = IY
CentroStella, e l'indirizzo 221 I4/Iph CT viene impostato in funzione del rapporto di trasformazione del trasformatore di centro stella con trasformatori della
linea protetta.
• Se l'ingresso I4 non è necessario, si ha la seguente impostazione:
indirizzo 220 I4 trasformat. = Non Connesso.
L'indirizzo 221 I4/Iph CT è in tal caso irrilevante.
Per le funzioni di protezione, allora, la corrente di sequenza zero viene calcolata a
partire dalla somma delle correnti di fase.
Frequenza
nominale
La frequenza nominale della rete viene impostata all'indirizzo 230 Val Di Freq.. Il
valore preimpostato in fabbrica secondo il modello di apparecchio ordinato, deve
essere modificato solo se l'apparecchio deve essere impiegato per uno scopo diverso
rispetto a quello per il quale è stato ordinato. È possibile impostare 50 Hz o 60 Hz.
Centro stella della
rete
La gestione del centro stella della rete è importante per la corretta elaborazione di
guasti a terra, e doppi guasti a terra. A seconda dei casi, bisogna effettuare le impostazioni all'indirizzo 207 Sist.CentroStel = Solidam a terra, BobPeterson oppure Isolato. Per reti con neutro a terra su una bassa resistenza,
bisogna impostare Solidam a terra.
Sequenza delle fasi
Nell'indirizzo 235 Sequenza Fase è possibile modificare la preimpostazione (L1 L2
L3 per una sequenza di fase oraria), se l'impianto presenta una sequenza di fase antioraria (L1 L3 L2).
Unità di lunghezza
L'indirizzo 236 Un.Mis.Dist. consente di stabilire l'unità di lunghezza (km oppure
Miglia) relativa alla localizzazione del guasto. Se viene utilizzata la funzione di compounding della protezione di tensione, la capacità della linea viene calcolata a partire
dalla lunghezza della linea e dalla capacità per unità di lunghezza. Se il compounding
non viene utilizzato e la funzione di localizzazione dei guasti non è disponibile questo
parametro non è importante. La modifica dell'unità di lunghezza non provoca alcuna
conversione automatica dei valori di taratura dipendenti da questa unità di lunghezza.
Questi devono essere immessi nuovamente negli indirizzi validi corrispondenti.
Formato dell'adattamento dell'impedenza di terra
Presupposto essenziale per il calcolo corretto della distanza del cortocircuito (protezione distanziometrica, localizzazione dei guasti) in caso di guasti a terra, è l'adattamento del rapporto dell'impedenza di terra della linea. All'indirizzo 237 Format
Z0/Z1 è possibile determinare il formato di immisione da utilizzare. È possibile scegliere tra i rapporti RE/RL, XE/XL oppure utilizzare il fattore di impedenza di terra
complesso K0. L'impostazione dei fattori di impedenza di terra viene effettuato nei dati
di impianto 2 (vedere paragrafo 2.1.4).
Tempo di chiusura
dell'interruttore
Il tempo di chiusura dell'interruttore T.Chius.Int. all'indirizzo 239 è necessario se
l'apparecchio deve dare il consenso alla chiusura di reti asincrone, sia in caso di chiusura manuale che in caso di richiusura automatica dopo scatto tripolare. In questo
caso l'appparecchio calcolerà il momento del comando di chiusura in modo tale che,
nell'istante di chiusura dei poli dell'interruttore, le tensioni risultino sincrone.
42
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.1 Generalità
Durata del
comando di scatto
All'indirizzo 240 viene impostata la durata minima del comando di scatto t.Min Com
Scatt. Essa vale per tutte le funzioni di protezione e di comando che possono effettuare uno scatto. Essa determina anche la durata di un impulso di scatto in caso di
prova dell'interruttore attraverso l'apparecchio. Questa impostazione è possibile solo
tramite DIGSI in Altri parametri.
All'indirizzo 241 viene impostata la durata massima del comando di chiusura t.Max
Com Chiu. Essa vale per tutti i comandi di chiusura dell'apparecchio. Essa determina
anche la durata di un impulso di chiusura in caso di prova dell'interruttore attraverso
l'apparecchio. Essa deve essere impostata su un valore sufficientemente lungo da garantire in modo affidabile la chiusura dell'interruttore. Un tempo troppo lungo non comporta alcun rischio, in quanto, in caso di nuovo scatto provocato da una funzione di
protezione, il comando di chiusura verrà in ogni caso interrotto. Questa impostazione
è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri.
Prova dell'interruttore
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
La protezione 7SA522 consente di realizzare una prova dell'interruttore durante il funzionamento attraverso comandi di apertura e chiusura dal fronte dell'apparecchio
oppure tramite DIGSI . La durata dei comandi è regolata come descritto sopra. L'indirizzo 242 T.Ritard-CBtest determina il tempo che trascorre dalla fine del
comando di apertura all'inizio del comando di chiusura durante questa prova. Esso
non dovrebbe avere una durata inferiore a 0,1 s.
43
2 Funzioni
2.1.2.2
Tabella parametri
I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con
DIGSI, alla voce "Altri parametri".
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
201
TA di CentStell
Lato Linea
Lato Sbarra
Lato Linea
Trasform. di Corrente di Centro
stella
203
V nom Primaria
1.0 .. 1200.0 kV
400.0 kV
Tensione nominale primaria
204
V nom Secondar
80 .. 125 V
100 V
Tensione nominale secondaria
(fase-fase)
205
Primario TA
10 .. 5000 A
1000 A
Corrente primaria trasf.amperometrici
206
Secondario TA
1A
5A
1A
Corrente secondaria trasf.amperometrici
207
Sist.CentroStel
Solidam a terra
Bob-Peterson
Isolato
Solidam a terra
Il sistema centrostella e':
210
V4 trasformat.
Non Connesso
Vdelta transf.
Trasf. Asincr.
Trasformat. Vx
Non Connesso
V4 trasformatore di tensione è:
211
Uph / Udelta
0.10 .. 9.99
1.73
Rapp.di adatt.fase/TVcon Delta
aperto-TV
212
Conn V Syncr.
L1-E
L1-E
L3-E
L1-L2
L2-L3
L3-L1
L1-L2
Connessione TV per tensione
syncr.
214A
ϕ Async-Ulinea
0 .. 360 °
0°
Aggiustamento Angolo V linea asincrona
215
V-linea/Async
0.50 .. 2.00
1.00
Rapp. di incontro V-linea/Asincrono
220
I4 trasformat.
Non Connesso
In linea Prot.
In linea Paral
IY CentroStella
In linea Prot.
I4 trasformatore di corrente e':
221
I4/Iph CT
0.010 .. 5.000
1.000
Rapporto di adattamento I4/Fase
per TA's
230
Val Di Freq.
50 Hz
60 Hz
50 Hz
Valore di frequenza
235
Sequenza Fase
L1 L2 L3
L1 L3 L2
L1 L2 L3
Sequenza fase
236
Un.Mis.Dist.
km
Miglia
km
Unita' di misura distanza
237
Format Z0/Z1
RE/RL, XE/XL
K0
RE/RL, XE/XL
Format di set.per format comp.
seq. zero
44
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2.1 Generalità
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
239
T.Chius.Int.
0.01 .. 0.60 sec
0.06 sec
Tempo di chiusura (operativo) del
Interr
240A
t.Min Com Scatt
0.02 .. 30.00 sec
0.10 sec
Durata minima comando di scatto
241A
t.Max Com Chiu
0.01 .. 30.00 sec
0.10 sec
Durata massima comando di chiusura
242
T.Ritard-CBtest
0.00 .. 30.00 sec
0.10 sec
Tempo di rit. per inter. test-AR
2.1.3
Cambio gruppo
2.1.3.1
Scopo dei gruppi di parametri
Per le impostazioni delle funzioni dell'apparecchio, possono essere definiti fino a
quattro diversi gruppi di parametri. Tali gruppi potranno essere commutati, durante
l'esercizio, sul posto tramite il pannello operatore, tramite ingressi binari (se configurati
adeguatamente), tramite l'interfaccia operatore e di servizio da un personal computer
oppure tramite l'interfaccia di sistema. Per ragioni di sicurezza, non è possibile effettuare una commutazione durante un guasto in rete.
Un gruppo di parametri comprende i valori parametrici di tutte le funzioni per le quali,
in fase di programmazione (paragrafo 2.1.1.2), è stata selezionata l'impostazione
Abilitato o un'altra opzione attiva. Gli apparecchi 7SA522 supportano quattro
gruppi di impostazione indipendenti gli uni dagli altri (gruppo da A a D). Questi gruppi
rappresentano un'identica gamma di funzioni, ma possono contenere diversi valori di
impostazione e opzioni.
I gruppi di parametri servono a memorizzare le rispettive impostazioni funzionali per
diversi casi di applicazione e a richiamarle velocemente in caso di bisogno. Tutti i
gruppi di impostazione sono memorizzati nell'apparecchio. Tuttavia, è sempre attivo
un solo gruppo di impostazione alla volta.
2.1.3.2
Indicazioni per l'impostazione
Generalità
Se non si vuole utilizzare la funzione di commutazione di gruppi parametrici, impostare
solo il gruppo parametrico A. La parte seguente di questo paragrafo non sarà, in
questo caso, necessaria.
Se si vuole utilizzare la funzione di cambio, questa dovrà essere impostata, durante
la configurazione delle funzioni, su Camb. grp. opz. = Abilitato (paragrafo
2.1.1.2, indirizzo 103). Sono quindi disponibili i quattro gruppi di parametri da A a D.
Questi verranno parametrizzati individualmente a seconda del bisogno. Nella descrizione del sistema SIPROTEC 4 sono riportate le istruzioni per copiare gruppi parametrici oppure ripristinare le impostazioni di fabbrica, nonché per la commutazione
da un gruppo parametrico all'altro.
Mediante due ingressi binari è possibile una commutazione esterna tra i quattro gruppi
di parametri.
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45
2 Funzioni
2.1.3.3
Ind.
302
2.1.3.4
Tabella parametri
Parametri
Camb. grp sett
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Gruppo A
Gruppo B
Gruppo C
Gruppo D
Ingressi Binari
Protocollo
Gruppo A
Spiegazione
Cambio ad altro gruppo di
settaggio
Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
-
Gruppo A
IntS
Gruppo A
-
Gruppo B
IntS
Gruppo B
-
Gruppo C
IntS
Gruppo C
-
Gruppo D
IntS
Gruppo D
7
>Grup.Set.Bit 0
MS
Scelta gruppo settaggio Bit 0
8
>Grup.Set.Bit 1
MS
Scelta gruppo settaggio Bit 1
46
7SA522 Manuale
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2.1 Generalità
2.1.4
Dati di Impianto 2
I dati generali della protezione (Dati impianto 2) comprendono quei parametri funzionali comuni a tutte le funzioni e quindi non associati specificamente ad una concreta funzione di protezione, di supervisione o di comando. A differenza dei Dati
Impianto 1 discussi in precedenza, questi dati possono essere commutati con il
gruppo di parametri e sono impostabili sul pannello di comando dell'apparecchio.
2.1.4.1
Indicazioni per l'impostazione
Valori nominali
dell'oggetto da proteggere
Gli indirizzi 1103 Max Scala V e 1104 Max Scala I forniscono indicazioni sulla
tensione nominale primaria (concatenata) e sulla corrente nominale primaria (fasi)
dell'apparecchio da proteggere. Queste impostazioni influenzano le visualizzazioni
dei valori di esercizio in percentuale. Se queste grandezze nominali coincidono con
quelle dei trasformatori voltmetrici e amperometrici, esse corrispondono alle impostazioni effettuate negli indirizzi 203 e 205 (paragrafo 2.1.2.1).
Dati generali di
linea
L'impostazione dei dati di linea concerne i dati comuni, indipendenti dai gradini della
protezione distanziometrica.
L'angolo di linea (indirizzo 1105 Angolo di Linea) può essere determinato a
partire dalle costanti della linea. È valida la seguente formula:
dove RL corrisponde alla resistenza e XL alla reattanza della linea da proteggere. I dati
di linea possono essere relativi all'intera linea oppure utilizzati come valori per unità
lunghezza, in quanto i quozienti sono indipendenti dalla lunghezza. Questi ultimi
possono essere inoltre calcolati sulla base di grandezze primarie o secondarie.
L'angolo di linea è fondamentale, ad es., per l'adattamento dell'impedenza di terra
secondo il modulo e l'angolo oppure per il compounding nella funzione di protezione
di massima tensione.
Esempio di calcolo:
linea aerea da 110 kV 150 mm2 caratterizzata dai seguenti dati
R'1 = 0,19 Ω/km
X'1 = 0,42 Ω/km
L'angolo di linea si calcola come segue
Nell'indirizzo 1105 si ha l'impostazione Angolo di Linea = 66°.
L'indirizzo 1211 Angolo Distanz determina l'angolo di inclinazione delle sezioni R
dei poligoni nella protezione distanziometrica. In caso di apparecchi con caratteristica
MHO, questo angolo definisce l'inclinazione dei cerchi MHO. Normalmente è possibile
impostare anche qui l'angolo di linea come nell'indirizzo 1105.
I valori dipendenti dalla direzione (potenza, fattore di potenza, lavoro, e valori minimi,
massimi, medi e limite che ne derivano) calcolati a partire dai valori delle misure di esercizio, sono normalmente definiti come positivi in direzione dell'oggetto da proteggere. Ciò presuppone che la polarità di collegamento per l'intero apparecchio sia im-
7SA522 Manuale
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47
2 Funzioni
postata in maniera corrispondente nei dati di impianto 1 (cfr. anche „Polarità dei
trasformatori amperometrici“, indirizzo 201). Tuttavia è anche possibile impostare in
maniera differente la direzione „avanti“ per le funzioni di protezione e la direzione positiva per le potenze ecc., per es., affinché il valore della potenza attiva (dalla linea
verso la sbarra) sia indicato come positivo. All'indirizzo 1107 P,Q segno selezionare
allora l'opzione Rovesciato. Con l'impostazione Non rovesciato (preimpostazione), la direzione positiva delle potenze ecc. corrisponde alla direzione in „avanti“
delle funzioni di protezione.
Il valore di reattanza X' della linea da proteggere viene immesso come grandezza relativa x', e precisamente all'indirizzo 1110 in Ω/km, se l'unità di lunghezza è stata impostata in km (indirizzo 236, vedere il paragrafo 2.1.2.1, alla sezione „Unità di lunghezza“) oppure all'indirizzo 1112 in Ω/miglia, se l'unità di lunghezza è stata impostata
in miglia. La lunghezza della linea viene indicata conformemente nell'indirizzo 1111
Lunghezza linea in chilometri oppure nell'indirizzo 1113 in miglia. Se, dopo l'immissione del valore di reattanza nell'indirizzo 1110 e 1112 oppure della lunghezza
della linea nell'indirizzo 1111 o 1113, l'unità di lunghezza viene modificata nell'indirizzo 236, i dati di linea devono essere nuovamente parametrizzati conformemente
all'unità di lunghezza modificata.
Il carico capacitivo C' della linea da proteggere è necessario per il compounding nella
protezione di massima tensione. Senza compounding questo valore non è importante.
Esso viene immesso come grandezza relativa c', e precisamente nell'indirizzo 1114
in µF/km, se l'unità di lunghezza è stata impostata in chilometri (indirizzo 236, vedere
paragrafo 2.1.2.1 alla sezione „Unità di lunghezza“) o nell'indirizzo 1115 in µF/miglia,
se l'unità di lunghezza è stata impostata in miglia. Se, dopo l'immissione del valore del
carico capacitivo nell'indirizzo 1114 o 1115 o della lunghezza della linea nell'indirizzo
1111 o 1113, l'unità di lunghezza viene modificata nell'indirizzo 236, i dati di linea
devono essere qui nuovamente parametrizzati conformemente all'unità di lunghezza
modificata.
In caso di parametrizzazione per mezzo di un personal computer e di DIGSI, è possibile immettere i valori anche in grandezze primarie. Se le grandezze nominali dei trasformatori primari (V, I) sono impostate al minimo, i parametri in valori primari possono
essere impostati solo in maniera molto approssimativa. In tal caso è preferibile la parametrizzazione in grandezze secondarie.
La conversione dei valori primari in valori secondari si effettua in generale come
segue:
Allo stesso modo, il valore di reattanza di una linea si esprime come segue:
con
48
NTA
= rapporto di trasformazione dei trasformatori amperometrici
NTV
= rapporto di trasformazione dei trasformatori voltmetrici
7SA522 Manuale
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2.1 Generalità
Il carico capacitivo si esprime come segue:
Esempio di calcolo:
A) linea aerea da 110 kV 150 mm2 come sopra
R'1
= 0,19 Ω/km
X'1
= 0,42 Ω/km
C'
= 0,008 µF/km
Trasformatore amperometrico
Trasformatore voltmetrico
600 A/1 A
110 kV/0,1 kV
Il valore di reattanza secondaria risulta dalla formula:
All'indirizzo 1110 viene effettuata l'impostazione x' = 0,229 Ω/km.
Il carico capacitivo secondario risulta dalla formula:
All'indirizzo 1114 viene effettuata l'impostazione c' = 0,015 µF/km.
Adattamento
dell'impedenza di
terra
Presupposto essenziale per il calcolo corretto della distanza del cortocircuito (protezione distanziometrica, localizzazione dei guasti), in caso di guasti a terra, è l'adattamento del rapporto di impedenza di terra della linea. Esso viene effettuato o immettendo il rapporto di resistenza RE/RL e il rapporto di reattanza XE/XL oppure
immettendo il fattore di impedenza di terra complesso K0. Il formato di immissione è
stato definito nell'indirizzo 237 Format Z0/Z1 (vedere il paragrafo 2.1.2.1). Qui compaiono solo gli indirizzi corrispondenti al formato parametrizzato.
Adattamento
dell'impedenza di
terra mediante i
fattori scalari RE/RL
e XE/XL
Nell'immissione del rapporto di resistenza RE/RL e del rapporto di reattanza XE/XL,
sono significativi gli indirizzi da 1116 a 1119. Tali rapporti sono calcolati separatamente e non sono identici alle componenti reali e immaginarie di ZE/ZL. Pertanto un
calcolo complesso non è necessario! I valori possono essere determinati a partire dai
dati di linea in base alle seguenti formule:
Rapporto di resistenza:
Rapporto di reattanza:
Dove le abbreviazioni seguenti significano:
R'0
= resistenza zero della linea
X'0
= reattanza zero della linea
R'1
= resistenza diretta della linea
X'1
= reattanza diretta della linea
Questi dati possono essere applicati per l'intera linea oppure utilizzati come valori relativi alla lunghezza, in quanto i quozienti sono indipendenti dalla lunghezza. Inoltre,
7SA522 Manuale
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49
2 Funzioni
per quanto riguarda i quozienti, essi possono essere calcolati a partire da grandezze
primarie o secondarie.
Esempio di calcolo:
linea aerea da 110 kV 150 mm2 caratterizzata dai seguenti dati
R1/s
= 0,19 Ω/km impedenza diretta
X1/s
= 0,42 Ω/km impedenza diretta
R0/s
= 0,53 Ω/km impedenza zero
X0/s
= 1,19 Ω/km impedenza zero
(con s
= lunghezza della linea)
I rapporti di impedenza di terra risulteranno essere i seguenti:
È possibile immettere rapporti di impedenza di terra differenti per la prima zona Z1 e
per le altre zone della protezione distanziometrica. In tal modo è possibile determinare
i valori per la linea da proteggere nella maniera più esatta possibile e nello stesso
tempo indicare con precisione i valori per le zone di che coprono le linee adiacenti nel
caso presentassero rapporti di impedenza di terra estremamente divergenti (per es.
un cavo adiacente ad una linea aerea). Le impostazioni degli indirizzi 1116
RE/RL(Z1) e 1117 XE/XL(Z1) vengono calcolate a partire dai dati della linea da
proteggere, e gli indirizzi 1118 RE/RL(Z1B...Z5) e 1119 XE/XL(Z1B...Z5)
sono validi per le altre zone Z1B e Z2 fino a Z5 (rispetto al punto d'installazione della
protezione).
Nota
Nell'impostazione degli indirizzi 1116 RE/RL(Z1) e 1118 RE/RL(Z1B...Z5), a
partire da ca. 2,0, bisogna tenere presente che il campo d'intervento della zona in direzione R non deve essere in nessun caso superiore al valore determinato prima
(vedere il paragrafo 2.2.2.2 alla sezione "Riserva di resistenza"). In caso contrario, i
loop di misura dell'impedenza fase-terra potrebbero essere misurati in una zona
errata, e ciò potrebbe provocare un funzionamento intempestivo nel caso guasti a
terra con resistenze di guasto.
Adattamento
dell'impedenza di
terra secondo il
modulo e l'angolo
(fattore K0)
50
Per l'immissione dei fattori di impedenza di terra complessi K0 sono significativi gli indirizzi da 1120 a 1123. In questo caso, è indispensabile che l'angolo della linea sia
impostato correttamente (cfr. l'indirizzo 1105, vedere la sezione „Dati generali di linea“), in quanto l'apparecchio necessita assolutamente di questo angolo per il calcolo
delle componenti di compensazione a partire dal fattore K0. I fattori di impedenza di
terra sono definiti dal loro modulo e dal loro angolo e possono essere determinati a
partire dai dati di linea in base alla seguente formula:
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.1 Generalità
Dove le abbreviazioni seguenti significano:
Z0
= impedenza (complessa) zero della linea
Z1
= impedenza (complessa) diretta della linea
Questi dati possono essere applicati all'intera linea oppure essere utilizzati come
valori relativi alla lunghezza, in quanto i quozienti sono indipendenti dalla lunghezza.
Inoltre, per quanto riguarda i quozienti, essi possono essere calcolati sulla base di
grandezze primarie o secondarie.
In caso di linee aeree, in generale, il calcolo può essere effettuato con i moduli, in
quanto gli angoli del sistema di sequenza negativa e di sequenza diretta differiscono
solo minimamente. Al contrario, in caso di cavi le differenze d'angolo possono essere
considerevoli, come illustra l'esempio seguente.
Esempio di calcolo:
cavo con isolamento in olio da 110 kV 3 · 185 mm2 Cu con i seguenti dati
Z1/s
= 0,408 · ej73° Ω/km impedenza diretta
Z0/s
= 0,632 · ej18,4° Ω/km impedenza zero
(con s
= lunghezza della linea)
Per il calcolo del fattore di impedenza di terra K0 risulta:
Di conseguenza il modulo K0 è dato da
Per determinare l'angolo bisogna tenere conto del quadrante dei risultati. La tabella
seguente riporta il quadrante e la zona dell'angolo risultanti dai segni della componente reale e immaginaria di K0.
Tabella 2-1
Quadranti e zone dell'angolo di K0
Compo- Componennente
te immagireale
naria
tan ϕ(K0)
Quadrante/zona
Regola di calcolo
+
+
+
I
0° ... +90°
arc tan (|Im| / |Re|)
+
–
–
IV
–90° ... 0°
–arc tan (|Im| / |Re|)
–
–
+
III
–90° ... –180°
arc tan (|Im| / |Re|) –180°
–
+
–
II
+90° ... +180°
–arc tan (|Im| / |Re|) +180°
Nel presente esempio risulta:
Modulo e angolo del fattore di impedenza di terra possono essere immessi in maniera
differente per la prima zona Z1 e per le altre zone della protezione distanziometrica.
In tal modo è possibile determinare i valori per la linea da proteggere nella maniera
più esatta possibile e nello stesso tempo indicare con pari esattezza i valori per le
zone delle linee adiacenti, se queste presentano rapporti di impedenza di terra estremamente divergenti (per es. un cavo adiacente una linea aerea). Le impostazioni
7SA522 Manuale
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51
2 Funzioni
degli indirizzi 1120 K0 (Z1) e 1121 Angolo K0(Z1) vengono calcolati a partire dai
dati della linea da proteggere mentre gli indirizzi 1122 K0 (> Z1) e 1123 Angolo
K0(> Z1) sono validi per le altre zone Z1B e Z2 fino a Z5 (rispetto al punto d'installazione della protezione).
Nota
Se impostate una combinazione di valori situata al di fuori della zona elaborata, l'apparecchio opera con i valori preimpostati K0 = 1 · e0°. Nelle segnalazioni di esercizio
compare l'informazione „Dis.ErrorK0(Z1)“ (N° 3654) o „DisErrorK0(>Z1)“
(N° 3655).
Impedenza di accoppiamento in
caso di linee parallele (opzionale)
Se l'apparecchio viene utilizzato su una linea doppia in parallelo e deve operare anche
con la funzione di compensazione della linea parallela per la misura della distanza e/o
la localizzazione dei guasti, è importante considerare il mutuo accoppiamento tra i due
sistemi di linea. Presupposto essenziale è che la corrente di terra della linea parallela
sia collegata all'ingresso di misura I4 dell'apparecchio e che ciò sia stato parametrizzato nei dati di impianto (paragrafo 2.1.2.1).
I fattori di accoppiamento possono essere determinati a partire dalle seguenti formule:
Rapporto di resistenza:
Rapporto di reattanza:
con
R0M
= resistenza zero di mutuo accoppiamento della linea
X0M
= reattanza zero di mutuo accoppiamento della linea
R1
= resistenza diretta della linea
X1
= reattanza diretta della linea
Questi dati possono essere applicati all'intera linea doppia o essere utilizzati come
valori relativi alla lunghezza, in quanto i quozienti sono indipendenti dalla lunghezza.
Inoltre, per quanto riguarda i quozienti, essi possono essere calcolati sulla base di
grandezze primarie o secondarie.
Questi valori sono validi solo per la linea da proteggere e vengono immessi negli indirizzi 1126 RM/RL ParalLine e 1127 XM/XL-Lin.Paral.
In caso di guasti di terra sulla linea da proteggere, con la compensazione di linee parallele, non si hanno in teoria errori di misura supplementari nella misura della distanza
e nella localizzazione del guasto. L'impostazione all'indirizzo 1128
Rapp.par.linea, di conseguenza, è significativa solo per guasti a terra sopravvenuti esternamente alla linea da proteggere. Essa indica il rapporto di corrente IE/IEP
(figura 2-3 per l'apparecchio al punto II) a partire dal quale una compensazione deve
avere luogo nel calcolo della protezione distanziometrica. Generalmente la preimpostazione di fabbrica del 85% è sufficiente. Una taratura più sensibile (più elevata)
non comporta miglioramenti percettibili. Può avere senso tarare un valore inferiore
solo in caso di condizioni di rete caratterizzate da estrema asimmetria oppure in caso
di fattore di accoppiamento estremamente basso (XM/XL inferiore a circa 0,4). Spiegazioni dettagliate concernenti la compensazione di linee parallele sono riportate nella
protezione distanziometrica, al paragrafo 2.2.1.
52
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2.1 Generalità
Figura 2-3
Campo di intervento della compensazione di linee parallele in II
Il rapporto di corrente può anche essere calcolato a partire dal campo di intervento
della compensazione della linea parallela considerato e viceversa. A questo scopo è
valida la formula (vedere anche la figura 2-3):
Saturazione dei
trasformatori
amperometrici
Stato
dell'interruttore
L'unità 7SA522 dispone di un indicatore di saturazione in grado di rilevare gli errori di
misura dovuti a saturazione dei trasformatori amperometrici e di determinare una
commutazione del procedimento di misura per la misura della distanza. La sua soglia
d'intervento può essere tarata nell'indirizzo 1140 Soglia satu. TA. Questa indica
l'intensità di corrente a partire dalla quale una saturazione può avere luogo. Con l'impostazione ∞ l'indicatore di saturazione è inattivo. Questa impostazione è possibile
solo tramite DIGSI in Altri parametri. Nel caso in cui si preveda una saturazione dei
trasformatori, la formula seguente può essere utilizzata per calcolare il valore da
tarare:
PN
= Carico nominale dei trasformatori amperometrici [VA]
Pi
= Carico proprio dei trasformatori amperometrici [VA]
P'
= carico effettivamente collegato (dispositivo di protezione + linee
secondarie)
Diverse funzioni di protezione e ausiliarie necessitano, ai fini di un loro funzionamento
ottimale, di informazioni sulla posizione dell'interruttore. La protezione dispone, a tale
scopo, di una funzione di identificazione dello stato dell'interruttore che elabora la posizione dei contatti ausiliari dell'interruttore stesso, inoltre prevede l'identificazione
dell'apertura e della chiusura basata sulla tecnica di misura (vedere anche il paragrafo
2.20.1).
ll'indirizzo 1130 viene impostata la soglia di corrente residua I polo aperto al di
sotto della quale il polo dell'interruttore può essere considerato aperto. La taratura può
essere effettuata su un livello estremamente sensibile, a condizione che sia possibile
escludere correnti parassite in caso di linea aperta (ad es. per induzione). In caso contrario è necessario incrementare tale valore in maniera adeguata. Di solito la preimpostazione di fabbrica è sufficiente. Questa impostazione è possibile solo tramite
DIGSI in Altri parametri.
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53
2 Funzioni
All'indirizzo 1131 viene impostata la soglia di tensione residua V polo aperto al di
sotto della quale il polo dell'interruttore può essere considerato aperto. Ciò presuppone l'installazione di trasformatori voltmetrici lato linea. Data la possibile formazione di
tensioni parassite (per es. causate da induzione elettrostatica), tale valore non dovrebbe essere tarato su un livello eccessivamente sensibile. In ogni caso esso dovrà risultare inferiore alla tensione fase-terra minima prevedibile durante l'esercizio. Di solito
la preimpostazione di fabbrica è sufficiente. Questa impostazione è possibile solo
tramite DIGSI in Altri parametri.
Il tempo T blc.dopo ch (indirizzo 1132) determina un periodo di abilitazione delle
funzioni di protezione attive durante l'energizzazione della linea (per es. la funzione di
apertura rapida per soglia di massima corrente) nel caso in cui la funzione interna di
identificazione della posizione abbia rilevato una chiusura dell'interruttore oppure
qualora venga segnalata la chiusura dell'interruttore attraverso il proprio contatto ausiliario collegato attraverso un ingresso binario della protezione. Tale tempo deve
essere superiore al tempo operativo di chiusura dell'interruttore piu il tempo operativo
di queste funzioni protettive più il tempo operativo dell'interruttore durante l'apertura.
Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri.
L'indirizzo 1134 Chius Linea definisce i criteri che regolano l'intervento della funzione integrata di identificazione dell'energizzazione della linea. Con l'impostazione
chius. man. viene analizzato solo il comando di chisura manuale attraverso un ingresso binario oppure il comando integrato come chiusura. L'impostazione I oV
oChiu.Man. significa che per l'identificazione della chiusura vengono utilizzate in aggiunta anche le grandezze di misura correnti o tensioni; In.Aux o I oC/M significa
invece che per l'identificazione della chiusura vengono elaborate le correnti o la posizione dei contatti ausiliari dell'interruttore. Nel caso in cui i trasformatori voltmetrici
non siano posizionati sul lato della linea, dovrà essere effettuata l'impostazione
In.Aux o I oC/M. Con l'impostazione I o Chiu.Man., per l'identificazione della
chiusura, vengono analizzate solo le correnti o il segnale di chiusura manuale.
L'indirizzo 1135 Reset Com Scat. determina mediante quali criteri venga resettato
un comando di scatto già impartito. Con l'impostazione I Polo aperto, il comando
di scatto viene resettato alla scomparsa della corrente. Con l'impostazione I e Int
Aux, inoltre, il contatto ausiliario dell'interruttore deve segnalare che l'interruttore è
aperto. Questa impostazione presuppone che la posizione del contatto ausiliario sia
parametrizzata attraverso un ingresso binario.
Per usi particolari, nei quali il comando di scatto dell'apparecchio non provoca in ogni
caso la completa interruzione della corrente, può essere selezionata l'impostazione
Avviam.Reset. Il comando di scatto, in questo caso, viene resettato se l'avviamento
della funzione di protezione che effettua lo scatto ricade e - come pure in altre possibilità di impostazione - viene raggiunta la durata minima del comando di scatto (indirizzo 240). L'impostazione Avviam.Reset, ad esempio, ha senso se, durante la
prova dell'apparecchiatura di protezione, la corrente di carico sul lato dell'impianto non
può essere interrotta e la corrente di prova viene alimentata parallelamente alla corrente di carico.
Mentre il tempo T blc.dopo ch (indirizzo 1132, vedere sopra) viene attivato ad
ogni energizzazione della linea, l'impostazione T.Blc.dopo chMa (indirizzo 1150)
determina il tempo durante il quale può essere esercitato un certo influsso sulle funzioni della protezione in seguito alla chiusura manuale (per es. un allungamento di
gradino della protezione distanziometrica). Questa impostazione è possibile solo
tramite DIGSI in Altri parametri.
54
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2.1 Generalità
Nota
La posizione del contatto ausiliario dell'interruttore (trasmessa agli ingressi binari
>CB1 ... (N° 366 fino a 371, 410 e 411) è significativa per la prova dell'interruttore e
per la richiusura automatica al fine di poter indicare la posizione dell'interruttore. Altri
ingressi binari >CB ... (N° 351 fino a 353, 379 e 380) vengono utilizzati per l'identificazione dello stato della linea (indirizzo 1134) ed il reset del comando di scatto (indirizzo 1135). L'indirizzo 1135 viene utilizzato anche da altre funzioni della protezione,
per es. la funzione eco, la funzione di energizzazione in caso di massima corrente ecc.
Se viene utilizzato un solo interruttore, le due funzioni di ingresso binario, per es. 366
e 351, possono essere parametrizzate sullo stesso ingresso fisico. Se vengono utilizzati due interruttori per linea (impianti ad interruttore 1/2 oppure sbarra collettrice ad
anello - ring bus), gli ingressi binari >CB1... devono essere portati all'interruttore
giusto. Gli ingressi binari >CB... , in questo caso, richiedono i segnali corretti per
l'identificazione dello stato dell'interruttore. Eventualmente può essere necessaria una
logica CFC supplementare.
L'indirizzo 1151 Chius.Manuale determina se, in caso di chiusura manuale dell'interruttore attraverso ingressi binari, sia necessario controllare il sincronismo tra la tensione della sbarra e la tensione della linea collegata, mediante la funzione di identificazione di chiusura manuale integrata. L'impostazione non è valida per un comando
di chiusura eseguito tramite le funzioni di comando integrate. Se si desidera un controllo del sincronismo, l'apparecchio deve avere a disposizione la funzione integrata di
controllo del sincronismo o deve essere collegato un altro apparecchio a tale scopo.
Nel primo caso, è necessario che la funzione di controllo del sincronismo sia stata programmata come disponibile, che una tensione di sbarra sia collegata all'apparecchio
e che ciò sia stato correttamente parametrizzato nei dati di impianto (paragrafo
2.1.2.1, indirizzo 210 V4 trasformat. = Trasf. Asincr., come pure i rispettivi
fattori ).
Se, in caso di chiusura manuale, non deve essere effettuato alcun controllo del sincronismo, impostare Chius.Manuale = Sen.Contr.Sincr. Se invece un controllo
deve avere luogo, impostare Con Contr Sincr. Se la funzione di chiusura manuale
dell'apparecchio non deve essere in alcun modo utilizzata, allora impostare
Chius.Manuale su NO. Ciò può essere utile se il comando di chiusura viene trasmesso all'interruttore senza passare per l'apparecchio 7SA522 e quest'ultimo non
deve emettere alcun comando di chiusura.
Per i comandi emessi attraverso la funzione di comando integrata (sul posto, DIGSI,
interfaccia seriale), l'indirizzo 1152 Imp.Chiu.Man. determina se un tale comando
di chiusura, per quanto riguarda il trattamento della chiusura manuale per le funzioni
di protezione (come la riapertura istantanea in caso di chiusura su un cortocircuito),
debba agire come un comando di chiusura manuale emesso attraverso un ingresso
binario. Attraverso questo indirizzo, vengono comunicati all'apparecchio anche i
mezzi di commutazione del comando per i quali ciò deve valere. La selezione comprende i mezzi di commutazione accessibili per il comando integrato. Selezionare l'interruttore che verrà azionato anche in caso di chiusura manuale ed, eventualmente,
in caso di chiusura automatica (in generale Q0). Se qui si imposta nessuno, un
comando di chiusura emesso dal comando integrato non genera alcun impulso di
chiusura manuale destinato alla funzione di protezione.
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2 Funzioni
Predisposizione
tripolare
La predisposizione tripolare è importante solo se vengono effettuate autorichiusure
unipolari. In caso contrario, se l'apparecchio effettua sempre uno scatto tripolare, il
resto di questa sezione in questo caso non è rilevante.
L'indirizzo 1155 Accopp.Tripol determina se ogni avviamento con più di una fase
produce un comando di scatto tripolare oppure se solo ogni comando di scatto
multipolare produce lo scatto tripolare. Questa impostazione è rilevante e accessibile
solo nei modelli d'apparecchio con scatto unipolare e tripolare. Ulteriori informazioni
su questa funzione sono riportate nel paragrafo 2.20.1, Logica di avviamento generale
dell'apparecchio.
Con l'impostazione Con avviamento, ogni avviamento polifase dà luogo ad uno
scatto tripolare, anche se all'interno della zona di scatto è presente solo un guasto
monofase e un secondo guasto interessa un gradino superiore o è situato in direzione
indietro. Ogni avviamento successivo produce la predisposizione tripolare, anche se
è già stato emesso un comando di scatto unipolare.
Se invece si imposta l'indirizzo su Con scatto, solo ogni comando di scatto multipolare produce uno scatto tripolare. Se dunque nella zona di scatto è presente un guasto
monofase e all'esterno si aggiunge un guasto di qualsiasi altro tipo, è possibile uno
scatto unipolare. Un nuovo guasto, rilevato nel corso dello scatto unipolare, produce
l'accoppiamento tripolare unicamente se questo nuovo guasto si presenta all'interno
della zona di scatto.
Un'eccezione è rappresentata dal rilevamento di una pendolazione. In tal caso è possibile in linea di principio solo uno scatto tripolare.
Questo parametro è valido per tutte le funzioni di protezione dell'apparecchio 7SA522
che possono efettuare uno scatto unipolare.
La differenza si nota in caso di guasti multipli, ovvero di guasti che sopravvengono
quasi simultaneamente in punti diversi della rete.
Se per es. due guasti a terra monofase si verificano su linee differenti— ad es. anche
linee parallele — (figura 2-4), i relè di protezione rilevano il tipo di guasto L1-L2-E su
tutte e quattro le estremità delle linee, vale a dire che il quadro di avviamento corrisponde ad un cortocircuito a terra bifase. Tuttavia, dal momento che le due linee presentano ciascuna soltanto un cortocircuito monofase, sarebbe auspicabile una richiusura rapida unipolare su ciascuna delle due linee. Ciò è possibile grazie
all'impostazione 1155 Accopp.Tripol = Con scatto. Ciasuno dei quattro apparecchi rileva un guasto interno unipolare e quindi può effettuare uno scatto unipolare.
Figura 2-4
Guasto multiplo su una linea doppia
In alcuni casi sarebbe preferibile, tuttavia, un'apertura tripolare in seguito a questo tipo
di guasti: ciò vale, in particolare, nel caso in cui la linea doppia sia situata in prossimità
di un grosso blocco generatore (figura 2-5). Al generatore i due guasti a terra di tipo
monofase appaiono, infatti, come un doppio guasto a terra con il corrispondente
carico dinamico dell'albero della turbina. Con l'impostazione 1155 Accopp.Tripol
= Con avviamento le due linee vengono aperte tripolari,, in quanto ogni apparecchio
rileva un avviamento L1-L2-E e dunque un guasto polifase
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2.1 Generalità
Figura 2-5
Guasto multiplo nelle vicinanze di un generatore su una linea doppia
L'indirizzo 1156 Scatt.gua. Bif. può essere parametrizzato in maniera tale che
le funzioni di protezione contro i cortocircuiti, in caso di guasto bifase isolato (senza
contatto con la terra), diano luogo soltanto ad uno scatto unipolare, a condizione che
sia ammesso lo scatto unipolare. Ciò consente un ciclo di richiusura unipolare in
presenza di questo tipo di guasti. Ugualmente è possibile determinare se, delle due
fasi, debba scattare la fase precedente (1polo anticip Ø) o quella seguente
(1polo ritardo Ø). Il parametro è accessibile solo nella versione d'apparecchio
con scatto unipolare e tripolare. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI
in Altri parametri. Per utilizzare questa possibilità, è necessario accertarsi che la selezione delle fasi sia univoca su tutta la rete e alle estremità di una linea. Altre informazioni su questa funzione sono riportate anche nel paragrafo 2.20.1, Logica di avviamento generale dell'apparecchio. Di regola viene utilizzata la preimpostazione 3
Polare.
2.1.4.2
Tabella parametri
I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con
DIGSI, alla voce "Altri parametri".
Nella tabella sono riportati i valori preimpostati in base alle esigenze del mercato. La
colonna C (configurazione) indica la corrente nominale secondaria del trasformatore
amperometrico corrispondente.
Ind.
Parametri
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
1103
Max Scala V
1.0 .. 1200.0 kV
400.0 kV
Misure:max. scala di tensione(100%)
1104
Max Scala I
10 .. 5000 A
1000 A
Misure:max. scala di corrente(100%)
1105
Angolo di Linea
30 .. 89 °
85 °
Angolo di linea
1107
P,Q segno
Non rovesciato
Rovesciato
Non rovesciato
P,Q segno operativo dei
valori misurati
1110
x'
1A
0.0050 .. 9.5000 Ω/km
0.1500 Ω/km
5A
0.0010 .. 1.9000 Ω/km
0.0300 Ω/km
x'-reattanza di linea per
unit.di lungh.
0.1 .. 1000.0 km
100.0 km
Lunghezza linea
1A
0.0050 .. 15.0000 Ω/mi
0.2420 Ω/mi
5A
0.0010 .. 3.0000 Ω/mi
0.0484 Ω/mi
x'-reattanza di linea per
unit.di lungh.
0.1 .. 650.0 Miles
62.1 Miles
Lunghezza linea
1A
0.000 .. 100.000 µF/km
0.010 µF/km
5A
0.000 .. 500.000 µF/km
0.050 µF/km
c' - capacit. per unit
lung.linea. µF/km
1111
Lunghezza linea
1112
x'
1113
Lunghezza linea
1114
c'
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57
2 Funzioni
Ind.
1115
Parametri
c'
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
1A
0.000 .. 160.000 µF/mi
0.016 µF/mi
5A
0.000 .. 800.000 µF/mi
0.080 µF/mi
Spiegazione
c' - cap. per unit lung linea.
µF/miglia
1116
RE/RL(Z1)
-0.33 .. 7.00
1.00
Fatt.di compens seq.
0.RE/RL perZ1
1117
XE/XL(Z1)
-0.33 .. 7.00
1.00
Fatt.di compens seq.
0.XE/XL perZ1
1118
RE/RL(Z1B...Z5)
-0.33 .. 7.00
1.00
Fatt.di compens seq.
0.RE/RL perZ1B.Z5
1119
XE/XL(Z1B...Z5)
-0.33 .. 7.00
1.00
Fatt.di compens seq.
0.XE/XL perZ1B.Z5
1120
K0 (Z1)
0.000 .. 4.000
1.000
Compens.Fattore K0
seq.0,per zonaZ1
1121
Angolo K0(Z1)
-135.00 .. 135.00 °
0.00 °
Compens.Angolo
seq.0,per zonaZ1
1122
K0 (> Z1)
0.000 .. 4.000
1.000
Compen.Fattore K0
seq.0,zone Maggiori>Z1
1123
Angolo K0(> Z1)
-135.00 .. 135.00 °
0.00 °
Compens.Angolo
seq.0,zone Maggiori>Z1
1126
RM/RL ParalLine
0.00 .. 8.00
0.00
Rapp. di comp.RM/RL per
linea parallela
1127
XM/XL-Lin.Paral
0.00 .. 8.00
0.00
Rapp. di comp.XM/XL per
linea parallela
1128
Rapp.par.linea
50 .. 95 %
85 %
Rapp corr. di neutro linea
parall. comp
1130A
I polo aperto
1A
0.05 .. 1.00 A
0.10 A
5A
0.25 .. 5.00 A
0.50 A
Soglia di corrente polo
aperto
1131A
V polo aperto
2 .. 70 V
30 V
Soglia di tensione polo
aperto
1132A
T blc.dopo ch
0.01 .. 30.00 sec
0.05 sec
Tempo di blocco dopo tutte
le chiusure
1133A
T rit. CSG-O/C
0.05 .. 30.00 sec
0.25 sec
T min.per apert.lin.prima di
Ch.Su Gua.
1134
Chius Linea
Ch Man Solo BI
I oV oChiu.Man.
In.Aux o I oC/M
I o Chiu.Man.
Ch Man Solo BI
Ricogniz.delle chiusure di
linea con
1135
Reset Com Scat.
I Polo aperto
I e Int Aux
Avviam.Reset
I Polo aperto
RESET del comando di
scatto
1140A
Soglia satu. TA
1A
0.2 .. 50.0 A; ∞
20.0 A
Soglia di saturazione TA
5A
1.0 .. 250.0 A; ∞
100.0 A
0.01 .. 30.00 sec
0.30 sec
1150A
58
T.Blc.dopo chMa
Tempo di blocco dopo
chius.manuale
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.1 Generalità
Ind.
Parametri
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
1151
Chius.Manuale
Con Contr Sincr
Sen.Contr.Sincr
NO
NO
Generazione comando di
chiusura man.
1152
Imp.Chiu.Man.
(possibilità di impostazione dipendenti dall'applicazione)
Nessuno
Impulso di chius. manuale
dopo il contr.
1155
Accopp.Tripol
Con avviamento
Con scatto
Con scatto
Accoppiamento tripolare
1156A
Scatt.gua. Bif.
3 Polare
1polo anticip Ø
1polo ritardo Ø
3 Polare
Tipo scatto con guasti
bifase
1211
Angolo Distanz
30 .. 90 °
85 °
Angolo d'inclinaz.caratteris.distanz.
2.1.4.3
Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
301
Sist:Pot.Gua
MU
Guasto sistema di potenza
302
Even.guasto
MU
Evento di guasto
303
Ril.GuaTerra
MU
Rilev Guasto terra in rete isol/compens.
351
>INT aux. L1
MS
>Contatto aux. interruttore:Polo L1
352
>INT aux. L2
MS
>Contatto aux. interruttore:Polo L2
353
>INT aux. L3
MS
>Contatto aux. interruttore:Polo L3
356
>Chius.Manuale
MS
>Segnale di chiusura manuale
357
>Blocco ComChiu
MS
>Blocco tutti comandi chius.dall'esterno
361
>AVARIA alim.TV
MS
>Avaria: alimentaz. TV (MCB scattato)
362
>AVARIA TV Sbar
MS
>Avaria: TV sbarra (MCB scattato)
366
>INT 1 polo L1
MS
>Inter.1 polo L1 (per AR,Inter.Test)
367
>INT 1 polo L2
MS
>Inter.1 polo L2 (per AR,Inter.Test)
368
>INT 1 polo L3
MS
>Inter.1 polo L3 (per AR,Inter.Test)
371
>INT 1 Pronto
MS
>Interruttore1 pronto(per AR,Inter.Test)
378
>INT.Guasto
MS
> Interruttore Guasto
379
>INT 3p Chiusi
MS
>Interruttore Contatti Aux 3Poli Chiusi
380
>INT 3p Aperti
MS
>Interruttore Contatti Aux 3Poli Aperti
381
>1p Scatto Perm
MS
>Scatto fase-singola permesso da AR est.
382
>Solo 1ph AR
MS
>AR Esterna programmata per solo 1fase
383
>Abilit zone AR
MS
>Abilitate tutte le zone AR /stadi
385
>SET Lockout
MS
>SET Lockout
386
>RESET Lockout
MS
>RESET Lockout
410
>INT 3p Chiuso
MS
>INT aux. 3p Chiuso (per AR, CB-Test)
411
>INT 3p Aperto
MS
>INT aux. 3p Aperto (per AR, CB-Test)
501
Avviam. relay
MU
Avviamento Rele'
503
Relay avviam.L1
MU
Relay avviamento Fase L1
504
Relay avviam.L2
MU
Relay avviamento Fase L2
505
Relay avviam.L3
MU
Relay avviamento Fase L3
506
Relay avviam. E
MU
Relay avviamento Terra
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
59
2 Funzioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
507
Relay Scatto L1
MU
Relay comando di scatto fase L1
508
Relay Scatto L2
MU
Relay comando di scatto fase L2
509
Relay Scatto L3
MU
Relay comando di scatto fase L3
510
Relay Chiusura
MU
Relay comando di chiusura generale
511
Relay Scatto
MU
Relay comando di scatto generale
512
Rel. Scatto1fL1
MU
Relay comando di scatto solo fase L1
513
Rel. Scatto1fL2
MU
Relay comando di scatto solo fase L2
514
Rel. Scatto1fL3
MU
Relay comando di scatto solo fase L3
515
Rel. Scatto 3 f
MU
Relay comando di scatto fasi L123
530
LOCKOUT
IntS
LOCKOUT e' attivo
533
IL1 =
AV
Corrente di guasto primaria IL1
534
IL2 =
AV
Corrente di guasto primaria IL2
535
IL3 =
AV
Corrente di guasto primaria IL3
536
Scatto Definit.
MU
Relay Scatto Definitivo
545
T Avviam.
AV
Tempo da avviamento a ricaduta
546
T Scatto
AV
Tempo da avviamento a scatto
560
Scatto Accop.3f
MU
Scatto fase singola e'stato accopp.3fase
561
Rilev.Chius.man
MU
Segnale chiusura manuale rilevato
562
Com.Chiu.Man.
MU
Comando chius.Interruttore per chius.man
563
All.Int.Soppr.
MU
Allarme Interruttore soppresso
590
Chius.Linea
MU
Chiusura linea rilevata
591
1Polo Aperto L1
MU
Apertura singolo polo rilevata in L1
592
1Polo Aperto L2
MU
Apertura singolo polo rilevata in L2
593
1Polo Aperto L3
MU
Apertura singolo polo rilevata in L3
60
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.2 Protezione distanziometrica
2.2
Protezione distanziometrica
La protezione distanziometrica costituisce la funzione principale dell'apparecchio. Le
caratteristiche principali di questa protezione sono l'elevata precisione delle misure e
la notevole capacità di adattamento alle condizioni della rete. L'apparecchio è inoltre
equipaggiato di una serie di funzioni ausiliarie.
2.2.1
Protezione distanziometrica, generalità sulle tarature
2.2.1.1
Rilevamento dei guasti a terra
Descrizione della
funzione
Un elemento determinante per l'identificazione del tipo di guasto è il rilevamento di un
guasto a terra, in quanto la determinazione dell'esatto circuito di misura per la determinazione della distanza del guasto e della forma delle caratteristiche delle zone di
distanza dipende, in misura essenziale, dal fatto che sia presente o meno un guasto
a terra. La protezione 7SA522 dispone di una funzione di rilevamento stabilizzato
della corrente di terra, di una funzione di comparazione fra correnti di sequenza zero
e correnti di sequenza inversa e di una funzione di rilevamento della tensione omopolare.
Sono inoltre previste speciali misure per la soppressione dell'avviamento in caso di
guasti a terra monofase su reti isolate o compensate.
Corrente di terra 3I0
La funzione di rilevamento della corrente di terra verifica, dopo filtraggio numerico, che
la prima armonica formata dalla somma delle correnti di fase non oltrepassi il valore
tarato (Parameter Soglia 3I0). Tale funzione è stabilizzata in modo tale da impedire
l'avviamento in caso di asimmetrie di corrente durante l'esercizio e in presenza di correnti distorte nel circuito secondario dei trasformatori di corrente (in seguito a saturazione non omogenea dei trasformatori di corrente in presenza di cortocircuiti non di
terra): con l'aumentare delle correnti di fase aumenta automaticamente anche il valore
di intervento effettivo (figura 2-6). Il valore di ricaduta corrisponde a circa il 95% del
valore d'intervento.
Figura 2-6
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
Gradino di corrente di terra: caratteristica di intervento
61
2 Funzioni
Corrente di sequenza inversa 3I2
In caso di linee lunghe e sottoposte a carico elevato potrebbe aver luogo una stabilizzazione eccessiva, durante il rilevamento della corrente di terra, determinata dalla
presenza di elevate correnti di carico (cfr. la figura 2-6). Per garantire anche in questi
casi l'identificazione di guasti a terra, è presente un gradino di comparazione della sequenza inversa. In caso di guasto monofase, la corrente di sequenza inversa I2 ha
all'incirca lo stesso valore della corrente di sequenza zero I0. Quando il rapporto corrente di sequenza zero/corrente di sequenza inversa oltrepassa un limite definito,
questo gradino si avvia. Anch'esso è stabilizzato, in caso di correnti di sequenza
inversa elevate, attraverso una caratteristica a forma di parabola. La figura 2-7 illustra
questo principio. L'abilitazione attraverso il gradino di comparazione della sequenza
inversa presuppone correnti minime di 0,2·IN per 3I0 e 3I2.
Figura 2-7
Caratteristica del gradino I0/I2
Tensione
omopolare 3V0
La funzione di rilevamento della tensione omopolare verifica, dopo filtraggio numerico,
che la prima armonica della tensione omopolare (3·V0) oltrepassi un valore tarato. Il
valore di ricaduta corrisponde a circa il 95% del valore d'intervento. In reti con neutro
a terra (Soglia 3V0) essa può essere utilizzata come criterio supplementare per i
guasti a terra. In reti con neutro a terra, il criterio V0 può essere disattivato grazie all'impostazione su ∞.
Combinazione per
rete con neutro a
terra
I criteri di corrente e di tensione si integrano vicendevolmente, in quanto la tensione
omopolare si incrementa con l'aumentare del rapporto impedenza zero/impedenza diretta, mentre la corrente di terra cresce con il diminuire del rapporto impedenza zero/impedenza diretta. Normalmente i criteri di corrente e di tensione, per le reti con
neutro a terra, vengono connessi tramite OR. Tuttavia è anche possibile stabilire una
connessione AND di entrambi i criteri (impostabile, vedere la figura 2-8). Tramite l'impostazione di Soglia 3V0 sull'infinito, questo criterio è inefficace.
Se l'apparecchio rileva una saturazione dei trasformatori di corrente in una qualsiasi
corrente di linea, il criterio di tensione è tuttavia condizione imprescindibile per il rilevamento di un guasto a terra, in quanto una saturazione irregolare dei trasformatori di
corrente può portare ad una corrente di sequenza zero secondaria irregolare, senza
che una corrente di sequenza zero primaria circoli veramente.
62
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.2 Protezione distanziometrica
Se il rilevamento della tensione omopolare viene resa inattiva impostando Soglia
3V0 sull'infinito, allora un rilevamento dei guasti a terra con il criterio di corrente è possibile anche in presenza di una saturazione dei trasformatori di corrente.
La funzione di rilevamento dei guasti a terra non determina da sola l'avviamento generale della protezione distanziometrica, ma si limita a controllare gli altri moduli di avviamento. Essa non viene neppure segnalata in quanto tale.
Figura 2-8
Logica del rilevamento dei guasti a terra
Rilevamento dei
guasti a terra
durante uno scatto
unipolare
Per evitare un intervento indesiderato della funzione di rilevamento dei guasti a terra
a causa di correnti di carico durante lo scatto unipolare, nella rete con neutro a terra
viene utilizzata una funzione di rilevamento dei guasti a terra modificata (figura 2-9).
In questo caso, oltre alla supervisione dei valori, viene effettuata anche l'analisi degli
angoli di fase fra le correnti e le tensioni.
Figura 2-9
Combinazione per
rete senza neutro a
terra
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
Rilevamento di guasti a terra durante un'apertura unipolare (esempio: tempo di
attesa unipolare L1)
In reti senza neutro a terra (centro stella isolato o compensato mediante bobina di Petersen), la funzione di rilevamento della tensione omopolare non viene utilizzata per
l'avviamento. Su queste reti, in caso di avviamento monofase, in un primo momento
si presume un semplice guasto a terra e l'avviamento viene soppresso al fine di
evitare un errato intervento provocato dal transitorio iniziale del guasto a terra. Al
termine di un tempo di ritardo tarabile T3I0 1Fase l'avviamento viene di nuovo abilitato; ciò è necessario al fine di consentire alla protezione distanziometrica di ricono-
63
2 Funzioni
scere un doppio guasto a terra avente un punto di origine su una diramazione della
linea.
Qualora sia già presente un guasto a terra sulla rete, esso verrà identificato mediante
la funzione di rilevamento della tensione omopolare (3U0> COMP/ISOL.); in questo
caso il tempo di ritardo non entrerà in funzione: un guasto a terra che subentri in
questo momento in un'altra fase non può infatti che essere un doppio guasto a terra.
Si suppone ugualmente la presenza di un doppio guasto a terra, se oltre alla tensione
omopolare (3U0> COMP/ISOL.) contemporaneamente si presenta più di un avviamento di fase. Doppi guasti a terra possono essere rilevati anche nel caso in cui attraverso il punto di misura non circoli nessuna o solo una debole corrente di terra.
2.2.1.2
Calcolo delle impedenze
Per ciascuno dei sei possibili circuiti di fase L1-E, L2-E, L3-E, L1-L2, L2-L3, L3-L1 è
disponibile un sistema di misura di impedenza. I circuiti fase-terra sono valutati se è
stato rilevato un guasto a terra e la corrente di linea della fase interessata ha oltrepassato un valore minimo tarabile Minima Iph>. I circuiti fase-fase sono validi non
appena le correnti di linea delle due fasi interessate hanno oltrepassato il valore
minimo Minima Iph>.
Un rilevatore di transitori sincronizza tutti i calcoli al subentrare di un guasto. Se
durante la scansione interviene un ulteriore guasto, le nuove grandezze di misura
vengono immediatamente utilizzate per il calcolo. La funzione di analisi è, pertanto,
sempre attiva con le grandezze di misura dell'anomalia in corso.
Circuiti fase-fase
Per il calcolo di un circuito fase-fase, per esempio in presenza di cortocircuito bifase
L1-L2 (figura 2-10) si utilizza l'equazione:
IL1 · ZL – IL2 · ZL = VL1-E – VL2-E
dove
V, I
le grandezze di misura (complesse) e
Z = R + jX
l'impedenza di linea (complessa).
L'impedenza della linea si calcola quindi come segue
Figura 2-10
64
Cortocircuito di un circuito fase-fase
7SA522 Manuale
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2.2 Protezione distanziometrica
Per evitare una misurazione errata sulla base di grandezze di misura indefinite, il
calcolo dei circuiti fase-fase non viene effettuato se una fase è aperta (ad esempio in
caso di una apertura rapida unipolare). Una funzione di identificazione della posizione
dell'interruttore (vedere il paragrafo 2.20.1) fornisce il segnale di blocco corrispondente. La figura 2-11 illustra un diagramma a blocchi della logica di un sistema di misura
fase-fase.
Figura 2-11
Circuiti fase-terra
Logica per un sistema di misura fase-fase nell'esempio del circuito L1-L2
Per il calcolo di un circuito fase-terra, per esempio in presenza di un cortocircuito L3E (figura 2-12) è necessario considerare il fatto che l'impedenza del circuito di ritorno
a terra, in generale, non corrisponde all'impedenza delle fasi.
Figura 2-12
Cortocircuito di un circuito fase-terra
Nel circuito di guasto
vengono misurate la tensione UL3-E, la corrente di fase IL3 e la corrente di terra IE. L'impedenza sul luogo del guasto risulta da:
7SA522 Manuale
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65
2 Funzioni
e
dove
VI3-E
= fasore della tensione di cortocircuito
IL3
= fasore della corrente di cortocircuito di fase
IE
= fasore della corrente di cortocircuito a terra
ϕU
= angolo di fase della tensione di cortocircuito
ϕL
= angolo di fase della corrente di cortocircuito di fase
ϕE
= angolo di fase della corrente di cortocircuito di terra
In questo caso i fattori RE/RL e XE/XL dipendono soltanto dalle costanti della linea e
non più dalla distanza del guasto.
Per evitare una misurazione errata sulla base di grandezze di misura indefinite, il
calcolo dei circuiti fase-terra non viene effettuato finché una delle fasi interessate è
aperta (durante una richiusura rapida unipolare). Una funzione di identificazione della
posizione dell'interruttore fornisce il segnale di blocco corrispondente. La figura 2-13
illustra un diagramma a blocchi della logica di un sistema di misura fase-terra.
Figura 2-13
Circuiti esenti da
guasto
Logica per un sistema di misura fase-terra
Le precedenti osservazioni si applicano ai circuiti con guasto. Nel caso dell'avviamento per impedenza, tuttavia, vengono calcolati tutti e sei i circuiti di fase; in tal caso, le
correnti e le tensioni di cortocircuito delle fasi con guasto influenzano anche le impedenze dei circuiti esenti da guasto. Nel caso di un guasto L1-E, ad es., la corrente
di cortocircuito della fase L1 è presente anche nei circuiti di misura L1-L2 e L3-L1, la
corrente di terra viene misurata anche nei circuiti L2-E e L3-E. Assieme ad eventuali
correnti di carico, nei circuiti esenti da guasto risultano le cosiddette „impedenze apparenti“ che non hanno niente a che fare con l'effettiva distanza del guasto.
Tali „impedenze apparenti“ dei circuiti sani sono normalmente maggiori rispetto all'impedenza di cortocircuito del circuito con guasto, in quanto i circuiti sani ricevono solo
una parte della corrente di cortocircuito e una tensione superiore a quella del circuito
con guasto. Nella maggior parte dei casi, esse non sono importanti per la selettività
delle zone della protezione.
66
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.2 Protezione distanziometrica
Per l'identificazione delle fasi guaste, per la loro segnalazione e soprattutto per la possibilità di effettuare una richiusura rapida unipolare, oltre alla selettività delle zone è
importante anche la selettività delle fasi. A seconda dei rapporti di alimentazione può
accadere che, in caso di cortocircuiti in prossimità della stazione, i circuiti esenti da
guasto „vedano“ il cortocircuito distante, ma pur sempre all'interno di una zona di
scatto. Questo fenomeno porterebbe ad uno scatto tripolare e, in tal modo, vanificherebbe la possibilità di una richiusura rapida unipolare. Ne risulterebbe la perdita della
linea.
La protezione 7SA522 riesce ad evitare che ciò accada grazie ad una „verifica dei
circuiti“. Questa opera in due tappe:
Innanzitutto viene eseguita una simulazione della linea sulla base dell'impedenza di
circuito e delle impedenze parziali (fase o terra) calcolate. Nel caso in cui tale simulazione si riveli plausibile, il corrispondente avviamento del circuito viene identificato
come assolutamente valido.
Se le impedenze di più di un circuito si situano all'interno della zona, la minore di
queste verrà sempre considerata valida. Accanto ad essa verranno tuttavia identificati
come validi tutti quei circuiti la cui impedenza risulti superiore all'impedenza più
piccola per un valore non superiore al 50%. I circuiti con valori di impedenza più elevati
verranno eliminati. In questo modo, anche i circuiti identificati inizialmente come plausibili non potranno più essere eliminati anche qualora dovessero incrementare la
propria impedenza.
Ciò consente, da una parte, di eliminare „impedenze apparenti“ esenti da guasto, e,
dall'altra, di rilevare correttamente anche guasti polifase asimmetrici e guasti multipli.
I circuiti identificati come validi vengono trasformati in informazioni di fase, affinché
l'avviamento venga segnalato separatamente per ogni fase.
Doppio guasto su
rete con neutro a
terra
Nelle reti con centro stella dotato di messa a terra (franca o a bassa resistenza ohmica), il contatto di una fase con la terra costituisce un cortocircuito e, come tale, deve
essere immediatamente eliminato dai dispositivi di protezione più vicini. L'avviamento
ha luogo sui circuiti in cui si è verificato il guasto.
In caso di cortocircuiti a terra doppi, l'avviamento avviene, generalmente, per i due
circuiti fase-terra. Se entrambi i cortocircuiti si sono prodotti nella stessa direzione, è
possibile anche un avviamento fase-fase. In questo caso, è possibile limitare il processo di analisi a determinati circuiti. Spesso si desidera bloccare il circuito fase-terra
della fase in anticipo, in quanto questa, in caso di alimentazione su entrambi i lati su
una stessa resistenza di guasto verso terra, tende ad avere il sopravvento (parametro
1221 Guasto 2ph = Blocco PrincØ). In alternativa è anche possibile bloccare il
processo di analisi del circuito fase-terra in ritardo (parametro Guasto 2ph = Blocco
PrincØ). È anche possibile analizzare tutti i circuiti interessati (parametro Guasto
2ph = Tutti circuiti), solo il circuito fase-fase (parametro Guasto 2ph = Ø-Ø
circu. solo) oppure solo i circuiti fase-terra (parametro Guasto 2ph = Ø-E
circu.solo).
Tutte queste restrizioni sono applicabili se, dai circuiti interessati, si può dedurre la
presenza di guasti molto vicini gli uni agli altri all'interno del campo di intervento della
prima zona Z1. Due circuiti sono visti come molto vicini l'uno all'altro se hanno la
stessa direzione e sono presenti nella zona Z1. I circuiti situati all'esterno della zona
Z1 sono visti come molto vicini l'uno all'altro se il rapporto tra impedenza massima e
impedenza minima è inferiore a 1,5. Ciò permette, in caso di guasti multipli con punti
di origine distanziati l'uno dall'altro, di non escludere dall'analisi il guasto più vicino attraverso le limitazioni parametrizzate. Inoltre, una misurazione del circuito fase-fase
può avere luogo solo se due guasti a terra sono, nel senso sopra descritto, molto vicini
l'uno all'altro e hanno la stessa direzione.
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
67
2 Funzioni
La tabella 2-2 illustra le grandezze di misura utilizzate per la protezione distanziometrica su una rete con neutro a terra in caso di doppio cortocircuito a terra.
Tabella 2-2
Analisi dei circuiti di misura in caso di guasti a terra doppi su una rete con neutro
a terra quando i due punti di guasto sono molto vicini l'uno all'altro
Avviamento circuiti
Circuito/i analizzato/i
Impostazione parametro 1221
L1-E, L2-E, L1-L2
L2-E, L3-E, L2-L3
L1-E, L3-E, L3-L1
L2-E, L1-L2
L3-E, L2-L3
L1-E, L3-L1
Guasto 2ph = Blocco PrincØ
L1-E, L2-E, L1-L2
L2-E, L3-E, L2-L3
L1-E, L3-E, L3-L1
L1-E, L1-L2
L2-E, L2-L3
L3-E, L3-L1
Guasto 2ph = Blocco PrincØ
L1-E, L2-E, L1-L2
L2-E, L3-E, L2-L3
L1-E, L3-E, L3-L1
L1-E, L2-E, L1-L2
L2-E, L3-E, L2-L3
L1-E, L3-E, L3-L1
Guasto 2ph = Tutti circuiti
L1-E, L2-E, L1-L2
L2-E, L3-E, L2-L3
L1-E, L3-E, L3-L1
L1-L2
L2-L3
L3-L1
Guasto 2ph = Ø-Ø circu. solo
L1-E, L2-E, L1-L2
L2-E, L3-E, L2-L3
L1-E, L3-E, L3-L1
L1-E, L2-E
L2-E, L3-E
L1-E, L3-E
Guasto 2ph = Ø-E circu.solo
In caso di guasti trifase, di norma, ha luogo l'avviamento di tutti i circuiti fase-fase. In
questo caso vengono analizzati i tre circuiti fase-fase. In caso di rilevamento di guasti
a terra vengono analizzati anche i circuiti fase-terra.
Doppio guasto su
rete senza neutro a
terra
Nelle reti isolate o compensate, non circolano correnti di cortocircuito in caso di guasto
a terra monofase. In questi casi si verifica solo uno spostamento del triangolo delle
tensioni (figura 2-14). Ai fini del funzionamento della rete, tale condizione non costituisce un pericolo immediato. La protezione distanziometrica non deve intervenire in
tale circostanza, in quanto, sull'intera rete galvanicamente collegata, la tensione della
fase colpita dal guasto a terra ha valore zero e, pertanto, ogni corrente di carico
avrebbe un'impedenza pari a zero Per questo motivo, la protezione 7SA522 impedisce un avviamento monofase fase-terra senza avviamento della corrente di terra.
Figura 2-14
Guasto a terra sulla rete senza neutro a terra
Al subentrare di un guasto a terra può generarsi - in particolar modo nelle reti compensate estese - una corrente iniziale di elevata entità che potrebbe determinare un
intervento dell'avviamento per corrente di terra, in caso di avviamento per massima
corrente addirittura un intervento dell'avviamento per corrente di fase. Per prevenire
tali falsi avviamenti, sono previsti nella protezione 7SA522 speciali accorgimenti.
68
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.2 Protezione distanziometrica
In caso di doppio guasto a terra in una rete isolata o compensata, è sufficiente escludere uno dei due guasti. Il secondo guasto può rimanere nella rete come semplice
guasto a terra. Quale dei due guasti debba essere escluso dipende da un sistema di
discriminazione per doppi guasti a terra, identico su tutta la rete galvanicamente interconnessa. Nella protezione 7SA522 possono essere selezionate le seguenti funzioni
di priorità per doppi guasti a terra (parametro 1220 Ph Pref 2Ph-e):
aciclico L3 prima di L1 prima di L2
L3 (L1) ACICLIC
aciclico L1 prima di L3 prima di L2
L1 (L3) ACICLIC
aciclico L2 prima di L1 prima di L3
L2 (L1) ACICLIC
aciclico L1 prima di L2 prima di L3
L1 (L2) ACICLIC
aciclico L3 prima di L2 prima di L1
L3 (L2) ACICLIC
aciclico L2 prima di L3 prima di L1
L2 (L3) ACICLIC
ciclico L3 prima di L1 prima di L2 prima di L3 (L1) CICLICO
L3
ciclico L1 prima di L3 prima di L2 prima di L1 (L3) CICLICO
L1
tutti i circuiti vengono misurati
Tutti circuiti
Negli otto casi di priorità, un guasto a terra viene dunque escluso secondo il programma di priorità prescelto; il secondo guasto rimane come guasto a terra in rete e può
essere rilevato dall'opzone di rilevamento dei guasti a terra.
Con l'unità 7SA522 è altresì possibile escludere entrambi i punti di origine di un doppio
guasto a terra. A tal fine, è necessario impostare la priorità per doppi guasti a terra su
Tutti circuiti.
La tabella 2-3 illustra le grandezze di misura utilizzate per la misura della distanza su
una rete isolata o compensata in caso di doppio guasto a terra.
Tabella 2-3
Analisi dei circuiti di misura in caso di avviamento multiplo su una rete senza
neutro a terra
Avviamento circuiti
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
Circuito/i analizzato/i
Impostazione parametro 1220
L1-E, L2-E, (L1-L2) L1-E
L2-E, L3-E, (L2-L3) L3-E
L1-E, L3-E, (L3-L1) L3-E
Ph Pref 2Ph-e = L3 (L1) ACICLIC
L1-E, L2-E, (L1-L2) L1-E
L2-E, L3-E, (L2-L3) L3-E
L1-E, L3-E, (L3-L1) L1-E
Ph Pref 2Ph-e = L1 (L3) ACICLIC
L1-E, L2-E, (L1-L2) L2-E
L2-E, L3-E, (L2-L3) L2-E
L1-E, L3-E, (L3-L1) L1-E
Ph Pref 2Ph-e = L2 (L1) ACICLIC
L1-E, L2-E, (L1-L2) L1-E
L2-E, L3-E, (L2-L3) L2-E
L1-E, L3-E, (L3-L1) L1-E
Ph Pref 2Ph-e = L1 (L2) ACICLIC
L1-E, L2-E, (L1-L2) L2-E
L2-E, L3-E, (L2-L3) L3-E
L1-E, L3-E, (L3-L1) L3-E
Ph Pref 2Ph-e = L3 (L2) ACICLIC
L1-E, L2-E, (L1-L2) L2-E
L2-E, L3-E, (L2-L3) L2-E
L1-E, L3-E, (L3-L1) L3-E
Ph Pref 2Ph-e = L2 (L3) ACICLIC
L1-E, L2-E, (L1-L2) L1-E
L2-E, L3-E, (L2-L3) L2-E
L1-E, L3-E, (L3-L1) L3-E
Ph Pref 2Ph-e = L3 (L1) CICLICO
69
2 Funzioni
Avviamento circuiti
Correzione dei
valori di misura per
linee parallele
(opzionale)
Circuito/i analizzato/i
Impostazione parametro 1220
L1-E, L2-E, (L1-L2) L2-E
L2-E, L3-E, (L2-L3) L3-E
L1-E, L3-E, (L3-L1) L1-E
Ph Pref 2Ph-e = L1 (L3) CICLICO
L1-E, L2-E, (L1-L2) L1-E, L2-E
L2-E, L3-E, (L2-L3) L2-E, L3-E
L1-E, L3-E, (L3-L1) L3-E; L1-E
Ph Pref 2Ph-e = Tutti circuiti
In caso di cortocircuiti a terra su linee parallele, il calcolo del valore di impedenza è
influenzato dall'accoppiamento delle impedenze di terra delle due linee (Figura 2-15).
Ciò può causare, in assenza di particolari accorgimenti, errori di misura nel risultato
del calcolo dell'impedenza. In questi casi risulta efficace la funzione di compensazione
per linee parallele. Essa considera, nell'equazione della linea, la corrente di terra della
linea parallela, compensando in questo modo l'effetto di accoppiamento. A questo
scopo è necessario che tale corrente di terra sia collegata alla protezione. L'equazione
del circuito è in tal caso simile a quella della figura 2-12.
IL3 · ZL – IE · ZE – IEP · ZM = VL3-E
dove IEP rappresenta la corrente di terra della linea parallela e i rapporti RM/RL e XM/XL
rappresentano le costanti di linea ricavabili dalla geometria della linea doppia e dalle
caratteristiche del circuito di terra. I parametri della linea - così come altri dati di linea
- vengono comunicati alla protezione mediante la parametrizzazione.
Figura 2-15
Guasto a terra su una linea doppia
Senza compensazione della linea parallela la corrente di terra della linea parallela determinerebbe, il più delle volte, una misura più bassa della impedenza di guasto (accorciamento della misura della distanza). In alcuni casi - per es. quando entrambe le
linee terminano su sbarre diverse e il punto di messa a terra si trova su una delle
sbarre distanti (nel punto B della figura 2-15) - può verificarsi anche un allungamento.
La funzione di compensazione della linea parallela è valida solo per la linea soggetta
al guasto. Per la linea sana la compensazione non può essere effettuata, poiché essa
determinerebbe un allungamento della misura. Sul punto d'installazione II della figura
2-15 non deve pertanto essere effettuata una compensazione.
La protezione effettua a questo scopo un confronto incrociato delle correnti di terra di
entrambe le linee. La compensazione viene attivata soltanto per le estremità della
linea, dove la corrente di terra della linea propria non risulta inferiore a quella della
linea parallela. Nell'esempio della figura 2-15, IE è maggiore di IEP: Nel punto I viene
70
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.2 Protezione distanziometrica
effettuata la compensazione mediante inclusione del fattore ZM · IEP, nel punto II non
avviene alcuna compensazione.
Chiusura su guasto
(SOTF)
In caso di chiusura manuale dell'interruttore su un cortocircuito, è possibile uno scatto
accelerato della protezione distanziometrica. Mediante parametrizzazione, è possibile
determinare per quale o per quali zone valga lo scatto accelerato dopo chiusura
manuale (vedere la figura 2-16). Le informazioni di chiusura (ingresso „Chiusura“)
provengono dalla funzione di identificazione dello stato.
Figura 2-16
Chiusura su un guasto
Nota
Utilizzando la caratteristica MHO, in caso di chiusura su un guasto tripolare, non è disponibile né una tensione memorizzata né una tensione sana. Al fine di rilevare con sicurezza chiusure su guasti tripolari vicini, la funzione di scatto accelerato deve essere
sempre attivata se la caratteristica MHO è parametrizzata.
2.2.1.3
Indicazioni per l'impostazione
La protezione distanziometrica può essere impostata all'indirizzo 1201 FCT
Distanzio. come attiva (ON) o non attiva (OFF).
Corrente minima
L'avviamento per corrente minima Minima Iph> (indirizzo 1202) viene impostato su
un valore leggermente inferiore (ca. 10 %) alla corrente di cortocircuito minima
prevedibile.
Rilevamento di
guasti a terra
Il valore di taratura Soglia 3I0 (indirizzo 1203), in reti con centro stella a terra, viene
impostato leggermente al di sotto della corrente minima di cortocircuito a terra prevedibile. 3I0 è definita come la somma delle correnti di fase |IL1 + IL2 + IL3|, uguale alla
corrente di centro stella dei trasformatori amperometrici. In reti senza neutro a terra, il
valore di taratura deve trovarsi leggermente al di sotto della corrente di terra presente
in caso di doppio guasto a terra.
Per la pendenza della caratteristica 3I0, generalmente è adatta la preimpostazione
3I0>/ Iphmax = 0,10 (indirizzo 1207). Questa impostazione è possibile solo tramite
DIGSI in Altri parametri.
7SA522 Manuale
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71
2 Funzioni
Gli indirizzi 1204 e 1209 sono rilevanti solo per le reti con neutro a terra. Per le reti
senza neutro a terra essi non sono accessibili:
Con l'impostazione Soglia 3V0 (indirizzo 1204), è necessario tenere conto del fatto
che asimmetrie di esercizio non possono provocare l'avviamento. 3U0 è definita come
la somma delle tensioni fase-terra |UL1-E + UL2-E + UL3-E|. Se il criterio U0 non deve
essere utilizzato, l'indirizzo 1204 viene impostato su ∞.
In reti con neutro a terra, la funzione di rilevamento dei guasti a terra può essere integrata da una funzione di rilevamento della tensione di sequenza zero. In questo caso
è possibile decidere se, per il rilevamento di un cortocircuito a terra, si deve utilizzare
solo il superamento di una soglia di corrente di sequenza zero o di una soglia di tensione zero o entrambi i criteri. Nell'indirizzo 1209 E/F riconosc. si ha l'impostazione 3I0> o 3V0> (preimpostazione) se uno dei due criteri è sufficiente. Se per il rilevamento dei guasti a terra devono essere utilizzati entrambi i criteri selezionare
3i0> e 3V0>. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri.
Se deve essere rilevata solo la corrente di terra, impostare 3I0> o 3V0> e Soglia
3V0 (indirizzo 1204) su ∞.
Nota
L'indirizzo 1204 Soglia 3V0 non deve essere impostato in nessun caso su ∞, se per
l'indirizzo 1209 è stata effettuata l'impostazione E/F riconosc. = 3I0> e 3V0>,
altrimenti il rilevamento di guasti a terra non può più avere luogo.
Nel caso in cui su reti isolate o compensate sussista il pericolo di avviamento della
funzione di rilevamento dei guasti a terra determinato dall'oscillazione transitoria generata dal subentrare di un semplice guasto a terra, è possibile ritardare l'avviamento
tramite il parametro T3I0 1Fase (indirizzo 1206). Qualora un superamento dei valori
di soglia della corrente di terra sia possibile anche in condizioni stazionarie, il parametro T3I0 1Fase dovrà essere tarato su ∞. In questo caso, non sarà più abilitato l'avviamento mediante una sola fase, anche in caso di corrente di terra di portata considerevole. I doppi guasti a terra vengono tuttavia rilevati correttamente e analizzati in
base al programma di discriminazione (vedere anche il paragrafo 2.2.1, alla sezione
„Doppi guasti su rete senza neutro a terra“).
Impiego per linee
con compensazione in serie
In caso di impiego per o in prossimità di linee con compensazione in serie (linee con
condensatori in serie), impostare l'indirizzo 1208 SERIE-COMP. su SI, affinché la
funzione di determinazione della direzione possa operare corretamente in tutte le situazioni. L'effetto dei condensatori sulla determinazione della direzione è descritto nel
paragrafo 2.2.2 alla sezione „Determinazione della direzione su linee compensate in
serie“.
Avviamento dei
tempi di ritardo
Ogni zona di distanza emette un prorio segnale di uscita che identifica le fasi interessate, così come menzionato nel capitolo relativo ai metodi di misura. Una logica di
zona connette questo avviamento di zona con altri segnali interni ed esterni eventualmente generati. I tempi di ritardo delle zone di distanza possono essere avviati contemporaneamente all'avviamento generale della funzione di protezione distanziometrica oppure singolarmente all'ingresso nella zona di distanza corrispondente. Il
parametro Avviam.Timer (indirizzo 1210) ha l'impostazione standard Con
avv.distanz. Questa impostazione assicura che tutti i tempi di ritardo continuino a
scorrere, anche se il tipo di guasto o la selezione dei circuiti di misura variano, per es.
in caso di interruzione di un'alimentazione intermedia. Questa impostazione è consigliabile anche se sulla rete altri apparecchi funzionano con lo stesso principio di av-
72
7SA522 Manuale
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2.2 Protezione distanziometrica
viamento dei tempi. Se il timing è ritenuto particolarmente importante, per es. se il
punto del guasto cambia dalla zona Z3 alla zona Z2, è necessario selezionare l'impostazione Con avvii zona.
Angolo di inclinazione delle caratteristiche di scatto
La forma delle caratteristiche di scatto viene determinata, tra l'altro, dall'angolo di inclinazione Angolo Distanz (indirizzo 1211). Per informazioni più dettagliate riguardanti le caratteristiche di scatto si vedano i paragrafi 2.2.2 e 2.2.3). Normalmente qui
viene impostato l'angolo della linea, ovvero lo stesso valore dell'indirizzo 1105
Angolo di Linea (paragrafo 2.1.4.1). Tuttavia è possibile selezionare un'altra inclinazione per le caratteristiche di scatto, indipendentemente dall'angolo delle linee.
Correzione dei
valori di misura per
linee parallele
(opzionale)
L'influenza del mutuo accoppiamento per la 7SA522 è rilevante solo qualora la protezione venga utilizzata su una linea doppia e debba operare anche con la funzione
di compensazione di linee parallele. La condizione preliminare per questa funzione è
che la corrente di terra della linea parallela sia collegata all'ingresso di misura I4
dell'apparecchio e che ciò sia stato parametrizzato nel corso della programmazione.
In tal caso si deve avere l'impostazione all'indirizzo 1215 Com.lin.par. = SI (preimpostazione).
I fattori di accoppiamento sono stati già impostati nei dati di protezione generali (paragrafo 2.1.4.1), così come il campo di intervento della compensazione di linee parallele.
Doppio guasto a
terra su reti con
neutro a terra
I circuiti di misura per i doppi guasti a terra viene parametrizzata nell'indirizzo 1221
Guasto 2ph (avviamento fase-fase-terra). Questa impostazione è possibile solo
tramite DIGSI in Altri parametri. Nella maggior parte dei casi è preferibile impostare
Blocco PrincØ (blocco della fase in anticipo, preimpostazione), in quanto il circuito
fase-terra in anticipo tende ad avere il sopravvento, soprattutto in presenza di elevate
resistenze di terra transitorie. In alcuni casi (resistenza di guasto fase-fase maggiore
di quella fase-terra) potrebbe risultare più vantaggiosa la selezione Blocco PrincØ
(blocco della fase in ritardo). L'analisi di tutti Tutti circuiti i circuiti interessati
ammette un massimo di ridondanza. In alternativa, è possibile analizzare il circuito ØØ circu. solo. Quest'ultimo assicura un massimo di precisione in caso di guasti
bifase con contatto a terra. Infine possono essere selezionati come validi solo i circuiti
fase-terra (impostazione Ø-E circu.solo).
Doppio guasto su
rete senza neutro a
terra
Su una rete isolata o compensata, è indispensabile assicurarsi che il criterio di discriminazione in caso di doppi guasti a terra sia unitario su tutta la rete collegata galvanicamente. All'indirizzo 1220 Ph Pref 2Ph-e viene impostata di conseguenza la
funzione di priorità per doppi guasti a terra.
L'unità 7SA522 offre anche la possibilità di rilevare tutti i punti di origine di un guasto
a terra multiplo. Il parametro Ph Pref 2Ph-e = Tutti circuiti significa che ogni
fase con guasto a terra viene aperta sulla linea protetta, indipendentemente da un criterio di priorià. Ciò può essere combinato anche con un altro criterio di priorità. Per
esempio, per una linea su trasformatore è possibile disattivare tutti i punti di origine in
caso di doppio guasto a terra, mentre l'impostazione L1 (L3) ACICLIC si applica in
maniera uniforme al resto della rete.
Nel caso in cui sussista il pericolo di avviamento della funzione di rilevamento dei
guasti a terra determinato dall'oscillazione transitoria generata dal subentrare di un
semplice guasto a terra, è possibile ritardare l'avviamento tramite il parametro T3I0
1Fase (indirizzo 1206). Generalmente è sufficiente la preimpostazione di fabbrica
(0,04 s). Su reti compensate estese è preferibile prolungare questo tempo. Qualora
un superamento del valore limite della corrente di terra sia possibile anche in condizio-
7SA522 Manuale
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73
2 Funzioni
ni stazionarie, il parametro T3I0 1Fase dovrà essere tarato su ∞. In questo caso non
sarà più abilitato l'avviamento mediante una sola fase, anche in caso di corrente di
terra di portata considerevole. Tuttavia i doppi guasti a terra verrebbero rilevati correttamente e analizzati in base al programma di discriminazione.
Se dopo un semplice guasto a terra subentra un doppio guasto a terra, questo verrà
rilevato e analizzato in base al programma di priorità. Il guasto a terra già esistente
viene rilevato attraverso la tensione di sequenza zero (indirizzo 1205 3U0>
COMP/ISOL.). Va osservato che qui è determinante la tensione di sequenza zero
tripla 3U0 corrispondente a √3 volte la tensione concatenata in caso di pieno spostamento. In seguito il tempo di ritardo T3I0 1Fase non sarà più attivo: un guasto a terra
che subentra in questo momento in un'altra fase non può infatti che essere un doppio
guasto a terra.
Chiusura su guasto
(SOTF)
La reazione della protezione distanziometrica in caso di chiusura su un cortocircuito è
impostabile grazie al parametro 1232 zona CSG. Con l'impostazione Inattivo non
si verifica alcuna reazione particolare, vale a dire che tutti i gradini di distanza funzionano conformemente all'impostazione dei parametri associati alle zone. L'impostazione Con Zona Z1B determina, in caso di chiusura, l'eliminazione istantanea di tutti i
guasti presenti all'interno della zona allungata Z1B (nella direzione parametrizzata per
queste zone). Con l'impostazione su Z1B non direz., è ugualmente determinante
la zona Z1B, ma essa agisce in tutte le direzioni, indipendentemente dalla direzione
impostata nell'indirizzo Z1B non direz. o 1351 Op. mode Z1B. Questa possibilità
di impostazione esiste solo per la caratteristica poligonale. L'impostazione
Avviamento significa che lo scatto accelerato dopo la chiusura è attivo per tutti i
guasti rilevati in una qualsiasi zona (ovvero in caso di avviamento generale della protezione distanziometrica).
Campo di carico
Su linee lunghe e che possono essere sottoposte a carico elevato, può sussistere il
pericolo che l'impedenza di carico penetri nelle caratteristiche di scatto della protezione distanziometrica. Un avviamento intempestivo della protezione distanziometrica,
in caso di trasporto di potenza elevato, può essere evitato impostando una zona a trapezio di carico che esclude tale funzionamento intempestivo in caso di sovraccarico.
La descrizione delle caratteristiche di scatto (si vedano anche i paragrafi 2.2.2 e 2.2.3)
tiene conto di questo campo di carico.
Il valore R R caric. (Ø-E) (indirizzo 1241) si riferisce in questo caso ai circuiti
fase-terra, il valore R caric. (Ø-Ø) (indirizzo 1243) ai circuiti fase-fase. I valori
vengono impostati su un livello leggermente inferiore (10%) rispetto all'impedenza di
carico minima prevedibile. L'impedenza di carico minima si ottiene considerando la
corrente di carico massima e la tensione di esercizio minima.
Esempio di calcolo:
linea aerea da 110 kV 150 mm2, caratterizzata dai seguenti dati:
potenza massima trasmissibile
Pmax
= 100 MVA corrispondente a
Imax
= 525 A
tensione di esercizio minima
Vmin
= 0,9 VN
Trasformatore amperomentrico
Trasformatore voltmetrico
74
600 A/5 A
110 kV/0,1 kV
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2.2 Protezione distanziometrica
L'impedenza di carico minima risulta da:
Effettuando la parametrizzazione tramite PC e DIGSI, questo valore può essere
immesso come valore primario. Dalla conversione in grandezze secondarie risulta
l'impostazione con un margine di sicurezza del 10% è la seguente:
primario: R caric. (Ø-Ø) = 97,98 Ω oppure
secondario: R caric. (Ø-Ø) = 10,69 Ω.
L'angolo di apertura del trapezio di carico ϕ carc. (Ø-E) (indirizzo 1242) e ϕ
caric. (Ø-Ø) (indirizzo 1244) deve essere maggiore (ca. 5°) dell'angolo di carico
massimo prevedibile (corrispondente al fattore di potenza minimo cos ϕ).
Esempio di calcolo:
fattore di potenza minimo
cos ϕmin
= 0,63
ϕmax
= 51°
valore di taratura ϕ caric. (Ø-Ø) = ϕmax + 5° = 56°.
2.2.1.4
Tabella parametri
I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con
DIGSI, alla voce "Altri parametri".
Nella tabella sono riportati i valori preimpostati in base alle esigenze del mercato. La
colonna C (configurazione) indica la corrente nominale secondaria del trasformatore
amperometrico corrispondente.
Ind.
Parametri
1201
FCT Distanzio.
1202
Minima Iph>
1203
Soglia 3I0
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
ON
OFF
ON
Protezione distanziometrica e':
1A
0.05 .. 4.00 A
0.10 A
5A
0.25 .. 20.00 A
0.50 A
Soglia corr.di fase per
misur. distanz.
1A
0.05 .. 4.00 A
0.10 A
5A
0.25 .. 20.00 A
0.50 A
Soglia 3I0 per avv. correnjte di neutro
1204
Soglia 3V0
1 .. 100 V; ∞
5V
Soglia 3V0 per avviamento tensione
1205
3U0> COMP/ISOL.
10 .. 200 V
40 V
3U0> Avviamento(comp/centorstel. isolato
1206
T3I0 1Fase
0.00 .. 0.50 sec; ∞
0.04 sec
Rit.guast MonoFase(comp/cent.stel.isol.)
1207A
3I0>/ Iphmax
0.05 .. 0.30
0.10
3I0>-Avviam-stabilzzazione(3I0> /Iphmax)
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75
2 Funzioni
Ind.
Parametri
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
1208
SERIE-COMP.
NO
SI
NO
Linea serie compensate
1209A
E/F riconosc.
3I0> o 3V0>
3i0> e 3V0>
3I0> o 3V0>
Criterio di riconoscim.guasto a terra
1210
Avviam.Timer
Con avv.distanz
Con avvii zona
Con avv.distanz
Condizione per avviam.timer di zona
1211
Angolo Distanz
30 .. 90 °
85 °
Angolo d'inclinaz.caratteris.distanz.
1215
Com.lin.par.
NO
SI
SI
Comp.lin.paral.conness.reciproca
1220
Ph Pref 2Ph-e
L3 (L1) ACICLIC
L1 (L3) ACICLIC
L2 (L1) ACICLIC
L1 (L2) ACICLIC
L3 (L2) ACICLIC
L2 (L3) ACICLIC
L3 (L1) CICLICO
L1 (L3) CICLICO
Tutti circuiti
L3 (L1) ACICLIC
Fase pref.per guasto
bifase a terra
1221A
Guasto 2ph
Blocco PrincØ
Blocco PrincØ
Tutti circuiti
Ø-Ø circu. solo
Ø-E circu.solo
Blocco PrincØ
Selezione nodo con
guasto 2Ph-ter.
1232
zona CSG
Avviamento
Con Zona Z1B
Inattivo
Z1B non direz.
Inattivo
Scatto istant. dopo Chiusura Su Guasto
1241
R caric. (Ø-E)
1A
0.100 .. 600.000 Ω; ∞
∞Ω
5A
0.020 .. 120.000 Ω; ∞
∞Ω
Carico R, impedenza
carico min(ph-e)
20 .. 60 °
45 °
Carico PHl, angolo di
carico max. (ph-e)
1A
0.100 .. 600.000 Ω; ∞
∞Ω
5A
0.020 .. 120.000 Ω; ∞
∞Ω
Carico R, impedenza
carico min(ph-ph)
1242
ϕ carc. (Ø-E)
1243
R caric. (Ø-Ø)
1244
ϕ caric. (Ø-Ø)
20 .. 60 °
45 °
Carico PHl, angolo di car.
max. (ph-ph)
1305
T1-1 Fase
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.00 sec
T1-1Fase,ritardo per
guasti monofase
1306
T1-multi-Fase
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.00 sec
T1multi-Fase,ritardo per
guasti multifa.
1315
T2-1fase
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.30 sec
T2-1-Ph, Ritardo per
guasti monofase
1316
T2-multi-fase
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.30 sec
T2-multiPh, Ritardo per
guasti multifase
1317A
Scatto1polo Z2
NO
SI
NO
Scatto unipolare per guasti
in Z2
1325
T3 Ritardo
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.60 sec
T3 Ritardo
76
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2.2 Protezione distanziometrica
Ind.
Parametri
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
1335
T4 Ritardo
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.90 sec
T4 Ritardo
1345
T5 ritardo
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.90 sec
T5 ritardo
1355
T1B-1-Ph
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.00 sec
T1B-1-Ph, Ritardo per
guasti monofase
1356
T1B-multiPh
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.00 sec
T1B-multiPh, Ritardo per
guasti multifas
1357
1st AR -> Z1B
NO
SI
SI
Z1B abilitata prima del 1°
AR(int.o ext)
2.2.1.5
Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
3603
>BLOCCO 21 Dist
MS
Distanziom. >BLOCCO 21
3611
>Z1B Abilitata
MS
>Z1B Abilitata (con T ritardo)
3613
>Z1B Abil.Ist.
MS
>Z1B Abilitata istant. (senza T ritardo)
3617
>BLOC Scatto Z4
MS
>BLOCCO Scatto Z4
3618
>BLOC Scatto Z5
MS
>BLOCCO Scatto Z5
3619
>BLOCC Z4 Ph-E
MS
>BLOCCO Z4 per circ. fase terra
3620
>BLOCC Z5 Ph-E
MS
>BLOCCO Z5 per circ. fase terra
3651
Dist. OFF
MU
Distanziometrica su OFF
3652
Dist. BLOCCATA
MU
Distanziometrica e' bloccata
3653
Dist. ATTIVA
MU
La distanziom. e' attiva
3654
Dis.ErrorK0(Z1)
MU
Errore sett. K0(Z1) o Angolo K0(Z1)
3655
DisErrorK0(>Z1)
MU
Errore sett. K0(>Z1) o Angolo K0(>Z1)
3671
Avviam.Dist.
MU
Avviamento Distanziometrica
3672
Avviam.Dist. L1
MU
Avviamento distanziom. L1
3673
Avviam.Dist. L2
MU
Avviamento distanziom. L2
3674
Avviam.Dist. L3
MU
Avviamento distanziom. L3
3675
Avviam.Dist. E
MU
Avviamento distanziom. Terra
3681
Avv.Dist. 1pL1
MU
Avviamento distanziom. solo fase L1
3682
Avv.Dist. L1E
MU
Avviamento distanziom. L1E
3683
Avv.Dist. 1pL2
MU
Avviamento distanziom. solo fase L2
3684
Avv.Dist. L2E
MU
Avviamento distanziom. L2E
3685
Avv.Dist. L12
MU
Avviamento distanziom. L12
3686
Avv.Dist. L12E
MU
Avviamento distanziom. L12E
3687
Avv.Dist. 1pL3
MU
Avviamento distanziom. solo fase L3
3688
Avv.Dist. L3E
MU
Avviamento distanziom. L3E
3689
Avv.Dist. L31
MU
Avviamento distanziom. L31
3690
Avv.Dist. L31E
MU
Avviamento distanziom. L31E
3691
Avv.Dist. L23
MU
Avviamento distanziom. L23
3692
Avv.Dist. L23E
MU
Avviamento distanziom. L23E
3693
Avv.Dist. L123
MU
Avviamento distanziom. L123
3694
Avv.Dist. L123E
MU
Avviamento distanziom. L123E
3701
Dis.Cir.L1-E av
MU
Distanz.: circuito L1E selezion. avanti
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
77
2 Funzioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
3702
Dis.Cir.L2-E av
MU
Distanz.: circuito L2E selezion. avanti
3703
Dis.Cir.L3-E av
MU
Distanz.: circuito L3E selezion. avanti
3704
Dis.Cir.L1-2 av
MU
Distanz.: circuito L12 selezion. avanti
3705
Dis.Cir.L2-3 av
MU
Distanz.: circuito L23 selezion. avanti
3706
Dis.Cir.L3-1 av
MU
Distanz.: circuito L31selezion. avanti
3707
Dis.Cir.L1-E in
MU
Distanz.: circuito L1E selezion.Indietro
3708
Dis.Cir.L2-E in
MU
Distanz.: circuito L2E selezion.Indietro
3709
Dis.Cir.L3-E in
MU
Distanz.: circuito L3E selezion.Indietro
3710
Dis.Cir.L1-2 in
MU
Distanz.: circuito L12 selezion.Indietro
3711
Dis.Cir.L2-3 in
MU
Distanz.: circuito L23 selezion.Indietro
3712
Dis.Cir.L3-1 in
MU
Distanz.: circuito L31 selezion.Indietro
3713
Dis.Cir.L1-E<->
MU
Distanz.: circuito L1E selezion.non dir.
3714
Dis.Cir.L2-E<->
MU
Distanz.: circuito L2E selezion.non dir.
3715
Dis.Cir.L3-E<->
MU
Distanz.: circuito L3E selezion.non dir.
3716
Dis.Cir.L1-2<->
MU
Distanz.: circuito L12 selezion.non dir.
3717
Dis.Cir.L2-3<->
MU
Distanz.: circuito L23 selezion.non dir.
3718
Dis.Cir.L3-1<->
MU
Distanz.: circuito L31 selezion.non dir.
3719
Direz.avanti
MU
Avviamento Distanziom. direzione avanti
3720
Direz.indietro
MU
Avviamento Distanz. direzione indietro
3741
Avv.Dis. Z1 L1E
MU
Avviam. Distanz. Z1,circuito L1E
3742
Avv.Dis. Z1 L2E
MU
Avviam. Distanz. Z1,circuito L2E
3743
Avv.Dis. Z1 L3E
MU
Avviam. Distanz. Z1,circuito L3E
3744
Avv.Dis. Z1 L12
MU
Avviam. Distanz. Z1,circuito L12
3745
Avv.Dis. Z1 L23
MU
Avviam. Distanz. Z1,circuito L23
3746
Avv.Dis. Z1 L31
MU
Avviam. Distanz. Z1,circuito L31
3747
Avv.Dis Z1B L1E
MU
Avviam. Distanz. Z1B,circuito L1E
3748
Avv.Dis Z1B L2E
MU
Avviam. Distanz. Z1B,circuito L2E
3749
Avv.Dis Z1B L3E
MU
Avviam. Distanz. Z1B,circuito L3E
3750
Avv.Dis Z1B L12
MU
Avviam. Distanz. Z1B,circuito L12
3751
Avv.Dis Z1B L23
MU
Avviam. Distanz. Z1B,circuito L23
3752
Avv.Dis Z1B L31
MU
Avviam. Distanz. Z1B,circuito L31
3755
Avv. Dist. Z2
MU
Avviam. Distanz. Z2
3758
Avv. Dist. Z3
MU
Avviam. Distanz. Z3
3759
Avv. Dist. Z4
MU
Avviam. Distanz. Z4
3760
Avv. Dist. Z5
MU
Avviam. Distanz. Z5
3771
Dis.temp lim T1
MU
Distanz.: tempo limite T1
3774
Dis.temp lim T2
MU
Distanz.: tempo limite T2
3777
Dis.temp lim T3
MU
Distanz.: tempo limite T3
3778
Dis.temp lim T4
MU
Distanz.: tempo limite T4
3779
Dis.temp lim T5
MU
Distanz.: tempo limite T5
3780
Dis.temp limT1B
MU
Distanz.: tempo limite T1B
3801
Dis.ScattoGen.
MU
Protezione Distanz: Scatto generale
3802
Dis.Scatto 1fL1
MU
Distanz:Comando di Scatto-solo fase L1
3803
Dis.Scatto 1fL2
MU
Distanz:Comando di Scatto-solo fase L2
3804
Dis.Scatto 1fL3
MU
Distanz:Comando di Scatto-solo fase L3
3805
Dis.Scat.3fase
MU
Distanz:Comando di Scatto-fasi L123
78
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2.2 Protezione distanziometrica
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
3811
Dis.ScattoZ1/1f
MU
Dstanz: Scatto singola-fase Z1
3813
Dis.Scat.Z1B/1f
MU
Distanz: Scatto singola-fase Z1B
3816
Dis.ScattoZ2/1f
MU
Distanz: Scatto singola-fase Z2
3817
Dis.ScattoZ2/3f
MU
Distanz: Scatto Tri-fase Z2
3818
Dis.ScattoZ3/3f
MU
Distanz: Scatto Tri-fase Z3
3821
Dis.Scatto3f.Z4
MU
Distanz: Scatto Tri-fase in Z4
3822
Dis.Scatto3f.Z5
MU
Distanz: Scatto Tri-fase in Z5
3823
DisScat3p. Z1sf
MU
Dist:Scatto 3fase in Z1con guasto 1fase
3824
DisScat3p. Z1mf
MU
Dis:Scat. 3fase in Z1con guasto multi/f
3825
DisScat3p.Z1Bsf
MU
Dist:Scatto 3fase in Z1Bcon guasto 1fase
3826
DisScat3p Z1Bmf
MU
Dis:Scat. 3fase in Z1Bcon guasto multi/f
3850
DisScat Z1B Tel
MU
Dis:ScattoZ1B con schema Teleprotezione
2.2.2
Protezione distanziometrica con caratteristica poligonale (opzione)
La protezione distanziometrica 7SA522 possiede una caratteristica di scatto poligonale. In funzione del modello ordinato, è possibile impostare una caratteristica di tipo
circolare MHO. Se entrambe le caratteristiche sono disponibili, esse possono essere
definite separatamente per i circuiti fase-fase e per i circuiti fase-terra. Se si desidera
solo la caratteristica circolare MHO, si legga il paragrafo 2.2.3.
2.2.2.1
Descrizione della funzione
Poligoni di lavoro
Nel complesso, ogni circuito di guasto dispone di cinque zone indipendenti e di una
zona addizionale. La figura 2-17 illustra un esempio di forma dei poligoni. In questo
caso il poligono della prima zona è ombreggiato per indicare il suo orientamento in
avanti. La terza zona è rappresentata come zona diretta all'indietro.
Il poligono è definito in generale da un parallelogramma con le coordinate degli assi
R e X e l'inclinazione ϕDist. Un trapezio di carico con i parametri RCarico e ϕCarico può
ritagliare dal poligono il campo dell'impedenza di carico. Le coordinate degli assi R e
X possono essere impostate distintamente per ogni zona; ϕDist, Rcarico e ϕCarico sono
comuni a tutte le zone. Il parallelogramma è simmetrico rispetto all'origine del sistema
di coordinate R-X; tuttavia la caratteristica direzionale limita la zona di scatto ai quadranti desiderati (vedere la sezione „Determinazione della direzione“)
I valori delle coordinate R sono tarabili separatamente per i guasti fase-fase da una
parte e per i guasti fase-terra dall'altra, al fine di garantire, eventualmente, una
maggior riserva di resistenza per i guasti a terra.
Per la prima zona Z1 esiste inoltre una sezione tarabile α, che deve prevenire delle
sovrastime in seguito a variazioni di angolo e/o a cortocircuiti alimentati da due lati su
una resistenza di guasto. Questa coordinata non esiste per la zona Z1B e per le zone
superiori.
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2 Funzioni
Figura 2-17
Determinazione
della direzione
80
Caratteristica poligonale (i valori di taratura sono contrassegnati da punti)
Per determinare la direzione del cortocircuito, viene utilizzato un vettore di impedenza
per ogni circuito. Questa grandezza è generalmente ZL, come per il calcolo della distanza. A seconda della „qualità“ delle grandezze di misura vengono utilizzate diverse
procedure di calcolo. Subito dopo la comparsa del guasto la tensione di cortocircuito
è influenzata da fenomeni transitori; pertanto si ricorre alla tensione memorizzata
prima della comparsa del cortocircuito. Se anche la tensione stazionaria di cortocircuito (in caso di guasti vicini) è troppo bassa per determinare la direzione viene utilizzata
una tensione sana. Questa è teoricamente perpendicolare alle tensioni di cortocircuito, sia per i circuiti fase-terra che per i circuiti fase-fase (figura 2-18), e di ciò viene
tenuto conto nel calcolo del vettore di direzione attraverso una rotazione di 90°. La
tabella 2-4 descrive l'assegnazione delle grandezze di misura per la determinazione
della direzione nei sei circuiti di guasto.
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2.2 Protezione distanziometrica
Figura 2-18
Determinazione della direzione da tensioni sane
Tabella 2-4
Assegnazione delle grandezze di misura per la determinazione della direzione
Circuito
1)
Corrente di Tensione di cortocircuito
misura (direzione)
Tensione sana
L1-E
IL1
VL1-E
VL2 - VL3
L2-E
IL2
VL2-E
VL3 - VL1
L3-E
IL3
VL3-E
VL1 - VL2
L1-E1)
IL1 - IE1)
VL1-E
VL2 - VL3
L2-E1)
IL2 -
VL2-E
VL3 - VL1
L3-E1)
IL3 -
IE1)
IE1)
VL3-E
VL1 - VL2
L1-L2
IL1 - IL2
VL1 - VL2
VL2-L3 - VL3-L1
L2-L3
IL2 - IL3
VL2 - VL3
VL3-L1 - VL1-L2
L3-L1
IL3 - IL1
VL3 - VL1
VL1-L2 - VL2-L3
Considerazione dell'adattamento dell'impedenza di terra
Se per la determinazione della direzione non è disponibile alcuna tensione adeguata,
né misurata né memorizzata, la direzione scelta è Avanti. Ciò può accadere praticamente solo se viene collegata una linea senza tensione e questa linea è guasta (per
es. commutazione in presenza di sezionatore di messa a terra).
La caratteristica direzionale teorica stazionaria è riportata nella figura 2-19. In pratica,
la posizione della caratteristica direzionale, nel caso vengano utilizzate tensioni memorizzate, dipende sia dall'impedenza di sorgente che dalla potenza trasportata sulla
linea prima del subentrare del cortocircuito. Per questo motivo la caratteristica direzionale dispone di una distanza di riserva dai limiti del primo quadrante nel diagramma
R-X (figura 2-19).
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81
2 Funzioni
Figura 2-19
Caratteristica direzionale nel diagramma R-X
Poiché ogni zona può essere configurata Avanti, Indietro oppure Non
Direzionale, per Avanti e Indietro vi sono caratteristiche direzionali diverse.
Una zona adirezionale non ha alcuna caratteristica direzionale. Per essa è valida l'intera zona di scatto.
Proprietà della determinazione della
direzione
La caratteristica direzionale teorica stazionaria nella figura 2-19 è valida per le tensioni
di cortocircuito. Utilizzando tensioni sane o memorizzate, la posizione della caratteristica direzionale dipende sia dall'impedenza di sorgente che dalla potenza trasportata
sulla linea prima del subentrare del cortocircuito.
La figura 2-20 mostra la caratteristica direzionale tenendo conto dell'impedenza di
sorgente per le tensioni sane o memorizzate (senza trasporto di carico). Dal momento
che questa è identica alla corrispondente tensione del generatoreE e non si modifica
al subentrare del cortocircuito, la caratteristica direzionale risulta essere data, sul
grafico delle impedenze, dal valore di impedenza di sorgente ZS1 = E1/I1. In caso di
punto del guasto F1 (figura 2-20a) il cortocircuito si trova in direzione avanti, l'impedenza di sorgente in direzione indietro. Tutti i punti di localizzazione di un guasto fino al
luogo di installazione dell'unità (trasformatore amperometrico) vengono chiaramente
identificati come Avanti (figura 2-20b). In caso di inversione della corrente si modifica improvvisamente la posizione della caratteristica direzionale (figura 2-20c). Una
corrente in direzione inversa I2, determinata dall'impedenza di sorgente ZS2 + ZL, attraversa adesso il punto di misura (trasformatore amperometrico). In caso di trasporto
di carico sulla linea, la caratteristica direzionale può effettuare una rotazione supplementare del valore dell'angolo di carico.
82
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2.2 Protezione distanziometrica
Figura 2-20
Determinazione
della direzione su
linee compensate
in serie
Caratteristica direzionale con tensioni sane o memorizzate
Le caratteristiche direzionali ed il loro spostamento dovuto all'impedenza di sorgente
valgono anche per le linee con condensatori in serie. In caso di cortocircuito localizzato dopo il condensatore locale in serie la tensione di cortocircuito si inverte a meno
che non sia intervenuto lo spinterometro di protezione SF (vedere la figura 2-21).
Figura 2-21
Andamento della tensione in caso di cortocircuito dietro un condensatore in
serie
a)
senza intervento dello spinterometro di protezione
b)
con intervento dello spinterometro di protezione
Ciò falserebbe la determinazione della direzione del guasto. L'impiego di tensioni
memorizzate garantisce tuttavia, anche in questo caso, una corretta misura della direzione (vedere figura 2-22a).
Dal momento che, per determinare la direzione, viene utilizzata la tensione presente
prima del verificarsi del guasto, i vertici delle caratteristiche direzionali risulteranno
spostati in funzione dell'impedenza di sorgente e delle condizioni di carico presenti
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83
2 Funzioni
prima del guasto, in misura tale da garantire che la reattanza del condensatore sempre inferiore alla reattanza di sorgente - non possa determinare l'inversione apparente della direzione (figura 2-22b).
Se il cortocircuito è localizzato prima del condensatore, in direzione indietro rispetto al
punto di installazione della protezione (trasformatore amperometrico), i vertici delle
caratteristiche direzionali risulteranno spostati nell'altra direzione (figura 2-22c).
Anche in questo caso viene garantita una corretta misura della direzione.
Figura 2-22
Posizionamento del
poligono e avviamento delle zone
Caratteristiche direzionali per linee compensate in serie
Le impedenze di circuito calcolate secondo il paragrafo 2.2.1 vengono posizionate
sulle caratteristiche parametrizzate per le zone di distanza. Al fine di evitare segnali
instabili ai limiti del poligono, le caratteristiche possiedono un'isteresi del 5% ca., vale
a dire che non appena l'impedenza di guasto si trova all'interno di un poligono, i limiti
vengono aumentati del 5% in tutte le direzioni.
Non appena l'impedenza di guasto di un circuito si trova sicuramente nel poligono di
lavoro di una zona di distanza, il circuito interessato viene identificato come „avviato“.
Per ogni zona vengono generati segnali „di avviamento“ e trasformati in informazioni
di fase, per es. „Dis AvvZ1 L1“ (segnalazione interna) per la zona Z1 e la fase L1; ne
risulta un'informazione di avviamento per ogni fase e per ogni zona, che viene ulteriormente elaborata nella logica di zona e dalle funzioni ausiliarie (per es. la logica di
teleprotezione, paragrafo 2.6). Le informazioni di circuito (loop) vengono anche trasformate in segnalazioni separate per ogni fase. Un'altra condizione necessaria all' „avviamento“ di una zona è che la direzione coincida con la direzione parametrizzata per
la zona (cfr. anche il paragrafo 2.3). Inoltre la protezione distanziometrica non deve
essere disattivata o bloccata. La figura 2-23 illustra queste condizioni.
84
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2.2 Protezione distanziometrica
Figura 2-23
Logica di abilitazione per una zona (esempio per Z1)
Sono disponibili le seguenti zone:
zone indipendenti:
• 1. zona (zona rapida) Z1 con X(Z1); R(Z1) Ø-Ø, RE(Z1) Ø-E, ritardabile con
T1-1 Fase oppure T1-multi-Fase,
• 2. zona (zona di riserva) Z2 con X(Z2); R(Z2) Ø-Ø, RE(Z2) Ø-E, ritardabile con
T2-1fase oppure T2-multi-fase,
• 3. zona (zona di riserva) Z3 con X(Z3); R(Z3) Ø-Ø, RE(Z3) Ø-E, ritardabile con
T3 Ritardo,
• 4. zona (zona di riserva) Z4 con X(Z4); R(Z4) Ø-Ø, RE(Z4) Ø-E, ritardabile con
T4 Ritardo,
• 5. zona (zona di riserva) Z5 con X(Z5)+ (avanti) e X(Z5)- (indietro); R(Z5) ØØ, RE(Z5) Ø-E, ritardabile con T5 ritardo.
zona dipendente (controllata):
• zona allungata Z1B con X(Z1B); R(Z1B) Ø-Ø, RE(Z1B) Ø-E, ritardabile con
T1B-1-Ph oppure T1B-multiPh,
2.2.2.2
Indicazioni per l'impostazione
Schema di
selettività
Si consiglia innanzitutto di preparare uno schema di selettività per tutta le rete interdipendente dal punto di vista galvanico, nel quale siano inserite le lunghezze dei percorsi con le relative reattanze primarie X in Ω/km. Le reattanze X sono determinanti
per il campo di intervento delle zone di distanza.
Per la prima zona Z1 si seleziona di regola circa l'80 % del tratto della linea da proteggere senza ritardo (ovvero T1 = 0,00 s). In questo caso la protezione escluderà con
il tempo base i guasti verificatisi entro questa distanza.
Per zone di valore più alto il tempo di ritardo viene aumentato rispettivamente di un
gradino. Quest'ultimo deve tenere conto del tempo di scatto dell'interruttore compresa
la tolleranza, il tempo di ricaduta dei dispositivi di protezione e la tolleranza dei tempi
di ritardo. Sono usuali i valori da 0,2 s a 0,4 s. Il campo di intervento viene selezionato
in modo da raggiungere circa l'80 % della impedenza della linea più l'85% della
successiva più corta (cfr, Fig. 2-24).
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2 Funzioni
Figura 2-24
Impostazione del campo d'intervento - esempio per l'apparecchio A
s1, s2 Linea da proteggere
Durante la parametrizzazione tramite personal computer e DIGSI, i valori possono
essere immessi facoltativamente come valori primari o valori secondari.
Per la parametrizzazione in grandezze secondarie, i valori determinati dallo schema
di selettività devono essere convertiti sul lato secondario dei trasformatori amperometrici e voltmetrici. Laddove:
Allo stesso modo vale per il campo di intervento di una qualsiasi zona di distanza:
con
NTA
= rapporto di trasformazione dei trasformatori amperometrici
NTV
= rapporto di trasformazione dei trasformatori voltmetrici
Esempio di calcolo:
linea aerea da 110 kV 150 mm2, caratterizzata dai seguenti dati:
s (lunghezza)
= 35 km
R1/s
= 0,19 Ω/km
X1/s
= 0,42 Ω/km
R0/s
= 0,53 Ω/km
X0/s
= 1,19 Ω/km
Trasformatore amperometrico
Trasformatore voltmetrico
600 A / 5 A
110 kV / 0,1 kV
Da qui risultano i seguenti dati della linea:
RL = 0,19 Ω/km · 35 km = 6,65 Ω
XL = 0,42 Ω/km · 35 km = 14,70 Ω
Per la prima zona dev'essere impostato l'85 % della lunghezza della linea, da cui
risulta primario:
X1prim = 0,85 · XL = 0,85 · 14,70 Ω = 12,49 Ω
86
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2.2 Protezione distanziometrica
oppure secondario:
Resistenza di
guasto
Il parametro R permette di considerare la resistenza di guasto che appare nel punto
di guasto come valore aggiuntivo alla impedenza del conduttore di linea. Ad esempio
essa considera la resistenza dell'arco, la resistenza di richiusura di terra del guasto o
altro. La taratura deve prendere in considerazione questa resistenza, ma allo stesso
modo non deve essere più grande del necessario. Su linee lunghe sovraccaricate, la
taratura può entrare nel range dell'impedenze di carico. Rilevamenti di guasti in caso
di sovraccarichi vengono evitati con il range delle impedenze di carico . Si faccia riferimento al paragrafo 2.2.1 "Campo di carico". Il parametro R può essere tarato separatamente per guasti fase-fase e guasti fase-terra. Così ad esempio è possibile considerare resistenza di guasto di terra più grandi.
Per l'impostazione va rispettata in particolar modo nel caso di linee aeree, la resistenza di un arco voltaico. Nei cavi non è possibile un arco voltaico significativo. In presenza di cavi molto corti è necessario accertarsi che una scarica di un arco voltaico nei
terminali dei cavi locali compaia all'interno della resistenza impostata della prima
zona.
Il valore indicativo della tensione dell'arco RAV corrisponde a 2,5 kV per ogni metro
della lunghezza dell'arco.
Esempio:
Per archi fase-fase si considera una tensione di max. 18 KV (dati linea come sopra).
Con una corrente minima di corto circuito di 1000 A circa, ciò corrisponde a 8 Ω primari. Per l'impostazione della resistenza della prima zona con una riserva di sicurezza
del 20% si ha
primario:
R1prim = 0,5 · Rarco · 1,2 = 0,5 · 8 Ω · 1,2 = 4,8 Ω
oppure secondario:
La resistenza dell'arco voltaico è stata impiegata solo per metà poiché essa si somma
all'impedenza del circuito e arriva all'impedenza per fase solo per metà. Poiché qui si
parte da una resistenza di un arco voltaico, l'alimentazione del lato opposto può
essere trascurata.
La resistenza ohmica RL della linea stessa negli apparecchi SIPROTEC 4 può non
essere tralasciata. Essa viene considerata tramite la forma di poligono se l'angolo di
inclinazione di quest'ultimo è impostato Angolo Distanz (indirizzo 1211) su un
valore minore rispetto a quello dell'angolo della linea Angolo di Linea (indirizzo
1105).
Per guasti a terra può essere impostata una resistenza separata. La figura 2-25
spiega questo principio.
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87
2 Funzioni
Figura 2-25
Misura di resistenza della protezione distanziometrica in presenza di arco voltaico
Per l'impostazione della zona di distanza in direzione R dev'essere determinata la resistenza massima di arco RAV. La resistenza raggiungerà il valore massimo in presenza della minima corrente di guasto che tiene acceso l'arco.
La resistenza misurata dalla protezione distanziometrica in presenza di guasti a terra
sarà quindi la seguente (supposizione: I1 e IE sono in opposizione di fase):
con
RRE
resistenza misurata dalla protezione distanziometrica SIPROTEC
RL1
Resistenza di linea fino al punto del guasto
RAV
Resistenza arco voltaico
RE/RL
Valore impostato nella protezione distanziometrica (indirizzi 1116 e
1118)
I2/I1
Rapporto delle correnti di corto circuito di terra dall'estremità opposta
alla propria estremità. Per una corretta impostazione R della zona di
distanza dev'essere preso in considerazione il caso peggiore. Questo
si presenta quando la corrente di cortocircuito di terra dell'estremità
opposta è massima e la corrente di cortocircuito di terra della propria
estremità è minima. In questo caso le correnti vengono considerate
valori effettivi senza spostamento di fase. Se non sono disponibili informazioni sul valore del rapporto di corrente si può utilizzare un
valore di ca. „3“. In linee di diramazione con alimentazione trascurabile dell'estremità opposta questo rapporto è „0“.
RM
Resistenza attiva al piede del palo del sistema di linee aeree. Se non
sono disponibili informazioni sul valore della resistenza al piede del
palo, si può supporre per linee aree con conduttore di terra un valore
di 3 Ω (cfr. /5/).
È valida la seguente impostazione consigliata per la resistenza della zona di distanza
Z1:
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2.2 Protezione distanziometrica
con
R1E
Valore impostato nella protezione distanziometrica RE(Z1) Ø-E, indirizzo 1304
1,2
riserva di sicurezza 20%
La resistenza ohmica RL della linea stessa negli apparecchi SIPROTEC 4 può non
essere presa in considerazione. Essa viene considerata tramite la forma di poligono
se l'angolo di inclinazione di quest'ultimo è impostato Angolo Distanz (indirizzo
1211) a un valore minore rispetto a quello dell'angolo della linea Angolo di Linea
(indirizzo 1105).
Esempio:
Lunghezza arco voltaico 2 m
corrente minima di corto circuito 1,0 kA
resistenza ohmica al piede del sistema di linee aeree 3 Ω
con
I2/I1
=3
RE/RL
= 0,6
Trasformatore voltmetrico
110 kV/0,1 kV
Trasformatore amperometrico
600 A / 5 A
Per la resistenza dell'arco risulta:
Le resistenze di palo sono pari a RM = 3 Ω
Per l'impostazione della resistenza risulta
primario:
oppure secondario:
Nella pratica il rapporto tra impostazione della resistenza e della reattanza rientra nei
seguenti campi (cfr. /5/):
Tipo di percorso
Rapporto R/X dell'impostazione delle zone
Percorsi brevi dei cavi (da 0,5 a 3 Km circa)
da 3 a 5
Percorsi lunghi dei cavi (> 3 Km)
da 2 a 3
Percorsi brevi di linee aeree < 10 km
da 2 a 5
Linee aeree < 100 Km
da 1 a 2
Percorsi lunghi di linee aeree da 100 a 200
Km
da 0,5 a 1
Linee lunghe ad altissima tensione > 200 Km ≤ 0,5
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2 Funzioni
Nota
In presenza di linee corte con un rapporto R/X alto, va osservato per l'impostazione
delle zone quanto segue: gli errori angolari della corrente dei trasformatori voltmetrici
provocano una rotazione dell'impedenza misurata in direzione asse R Se a causa
dell'impostazione del poligono RE/RL e XE/XL il raggio d'azione del circuito in direzione
R è grande in rapporto alla direzione X per la zona 1, aumenta il rischio di spostamento
di errori esterni nella zona 1. Un fattore a gradini dell'85 % andrebbe utilizzato solo fino
a R/X ≤ 1 (raggio di azione del circuito). Se il valore impostato per R/X è maggiore si
può calcolare secondo la formula seguente un fattore a gradini ridotto (cfr. /5/).
Il calcolo del fattore ridotto risulta da:
FG
= Fattore a gradini = raggio di azione della zona 1 in riferimento alla
lunghezza della linea
R
= raggio di azione del circuito in direzione R per zona 1 = R1 ·
(1+RE/RL)
X
= raggio di azione del circuito in direzione X per zona 1 = X1 ·
(1+XE/XL)
δv
= errore angolare del TV (tipico: 1°)
δI
= errore angolare del TA (tipico: 1°)
In alternativa oppure in aggiunta si può utilizzare anche l'impostazione 1307
riduzione zona per evitare un allugamento a causa del taglio obliquo del poligono
della zona 1 (cfr, fig.2-17).
Nota
Per linee lunghe con rapporto R/X minore è necessario prestare attenzione che il
raggio di azione R delle rispettive impostazioni delle zone sia almeno la metà della relativa impostazione X. Questo fattore è particolarmente importante per la zona 1 e la
zona allungata Z1B per ottenere nel minor tempo possibile eventuali tempi di comando.
Zone indipendenti
da Z1 a Z5
Ogni zona può essere impostata con il parametro MODALITÀ (MODUS) = Avanti
oppure Indietro oppure Non Direzionale (indirizzo 1301 Op. mode Z1, 1311
Op. mode Z2, 1321 Op. mode Z3, 1331 Op. mode Z4 e 1341 Op. mode Z5).
Ciò consente un numero qualsiasi di gradini all'indietro, in avanti oppure adirezionale,
ad es., in trasformatori, generatori oppure congiuntore di sbarra. Per la quinta zona si
possono inoltre impostare raggi di azione diversi per le direzioni avanti e indietro. Impostare le zone non utilizzate su Inattivo.
Per ogni zona utilizzata vengono impostati i valori determinati dallo schema di selettività. I parametri sono raggruppati in base alle zone. Per la prima zona si tratta dei
parametri R(Z1) Ø-Ø (indirizzo 1302) per la sezione R del poligono in presenza di
guasti fase-fase, X(Z1) (indirizzo 1303) per la sezione X (raggio di azione), RE(Z1)
Ø-E (indirizzo1304) per la sezione R in presenza di guasti fase-terra nonché dei tempi
di ritardo.
90
7SA522 Manuale
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2.2 Protezione distanziometrica
Se una resistenza transitoria (arco voltaico, messa a terra del palo etc.), provoca, nella
zona del guasto , una caduta di tensione nel circuito di impedenza misurata la differenza angolare di fase tra questa tensione e la corrente del circuito misurata può influenzare il luogo del guasto determinato in direzione X. Il parametro 1307 riduzione
zona consente di inclinare il limite superiore della zona Z1 nel primo quadrante (cfr.
Fig. 2-17). Ciò impedisce una risposta errata della zona 1 quando si verificano guasti
al di fuori della zona da proteggere. Poiché un calcolo dettagliato in questo caso è
valido solo per una determinata condizione della rete e dei guasti e richiederebbe
calcoli complessi per determinare l'impostazione, si propone in alternativa un metodo
semplificato che ha dato più volte buoni risultati:
Figura 2-26
Schema equivalente per la taratura consigliata dell'angolo riduzione zona.
La caduta di tensione nel luogo del guasto è:
VF = (IA + IB) · RF
Se IA e IB sono in fase allora anche UF è in fase con IA. In questo caso X misurato nel
circuito non viene influenzato dalla resistenza transitoria RF e riduzione zona può
essere impostato a 0°.
Nella pratica IA e IB non sono in fase anche se tale differenza risulta principalmente
dalla differenza di fase diVA eVB. Quest'angolo (chiamato anche angolo di carico)
viene utillizzato per determinare l'angolo riduzione zona.
Figura 2-27
Tarature raccomandate per il parametro 1307 riduzione zona (questo grafico è valido per linee aeree
con un angolo dell'impedenza di linea maggiore di 60°. Tarature più basse possono essere scelte per cavi
o apparecchi protetti con impedenza d'angolo minori).
7SA522 Manuale
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91
2 Funzioni
Per determinare il valore da impostare per 1307 riduzione zona viene innanzitutto
determinato l'angolo di carico massimo per l'esercizio normale (simulazione tramite
computer). Se questa informazione non è disponibile si può considerare per l'Europa
occidentale un valore di 20° circa. Per altre regioni con sistemi meno stretti di interconnessione si possono utilizzare anche angoli più grandi. Nella fig. 2-27 viene scelta
la curva adatta a questo angolo di carico. Con il rapporto impostato per R1/X1 (zona
1 poligono) si determina quindi il valore di impostazione adeguato per 1307
riduzione zona.
Esempio:
Per un angolo di carico di 20° e un'impostazione di R/X = 2,5 (R1 = 25 Ω, X1 = 10 Ω)
è adeguata un'impostazione di 10° per 1307 riduzione zona.
Per la prima zona si possono impostare tempi di ritardo differenti per guasti monofase
e per guasti polifase: T1-1 Fase (indirizzo 1305) e T1-multi-Fase (indirizzo
1306). Normalmente la prima zona viene impostata senza ritardo.
Allo stesso modo è valido per le altre zone:
X(Z2) (indirizzo 1313), R(Z2) Ø-Ø (indirizzo 1312), RE(Z2) Ø-E (indirizzo 1314);
X(Z3) (indirizzo 1323), R(Z3) Ø-Ø (indirizzo 1322), RE(Z3) Ø-E (indirizzo 1324);
X(Z4) (indirizzo 1333), R(Z4) Ø-Ø (indirizzo 1332), RE(Z4) Ø-E (indirizzo 1334);
X(Z5)+ (indirizzo1343) per direzione avanti, X(Z5)- (indirizzo 1346) per direzione
indietro, R(Z5) Ø-Ø (indirizzo 1342), RE(Z5) Ø-E (indirizzo 1344).
Anche per la seconda zona si possono impostare tempi di ritardo differenti per guasti
monofase e per guasti polifase. I tempi vengono impostati in generale con lo stesso
valore. Se in presenza di guasti polifase sono prevedibili problemi di stabilità, si
possono considerare eventualmente tempi di ritardo più brevi per T2-multi-fase
(indirizzo 1316) e tollerare, per guasti monofase con T2-1fase (indirizzo 1315), un
ritardo più lungo.
Per gli ulteriori tempi dei gradini sono valide le impostazioni T3 Ritardo (indirizzo
1325), T4 Ritardo (indirizzo 1335) e T5 ritardo (indirizzo 1345).
Se il dispositivo dispone della possibilità dello scatto unipolare, quest'ultimo è possibile anche nelle zone Z1 e Z2. Mentre uno scatto unipolare in presenza di guasti
monofase in Z1 rappresenta la regola (qualora esistano le condizioni necessarie per
uno scatto unipolare), per la seconda zona questo dev'essere selezionato mediante
l'indirizzo 1317 Scatto1polo Z2. Solo se quest'indirizzo è impostato su SI è possibile uno scatto unipolare anche nella zona 2. La preimpostazione è NO.
Nota
Come gradino rapido in direzione avanti dovrebbe essere utilizzata sempre la prima
zona Z1 poiché solo con Z1 e Z1B viene garantito uno scatto rapido con il tempo più
breve del dispositivo. Le altre zone vanno selezionate in progressione nel caso di
gradini in direzione avanti.
Se è necessario un gradino rapido in direzione indietro, andrebbe utilizzata, in questo
caso, la zona Z3 poiché solo questa garantisce un avviamento rapido con il tempo più
breve del dispositivo. Questa impostazione viene consigliata in particolar modo anche
in relazione ai segnali Blocco.
Con le segnalazioni degli ingressi binari 3619 „>BLOCC Z4 Ph-E“ e 3620 „>BLOCC
Z5 Ph-E“ si possono bloccare le zone Z4 e Z5 per i circuiti fase-terra. Se queste zone
92
7SA522 Manuale
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2.2 Protezione distanziometrica
devono essere permanentemente bloccate per i suddetti circuiti, le segnalazioni degli
ingressi binari devono essere impostate in modo permanente sul valore logico 1 con
l'ausilio del CFC.
La zona Z5 viene impostata di preferenza come gradino finale adirezionale. Essa
dovrebbe comprendere tutte le altre zone e avere un sufficiente raggio di azione in direzione indietro. Ciò garantisce un avviamento corretto della protezione distanziometrica e assicura una verifica esatta dei circuiti di guasto anche in condizioni sfavorevoli.
Nota
Anche se non è richiesto un gradino distanziometrico adirezionale, impostare
comunque la zona Z5 come descritto sopra. Impostando T5 su infinito si evita uno
scatto con questo gradino.
ZONA Z1B
controllata
La zona allungata Z1B è un gradino controllato e non influenza le zone normali Z1-Z5.
Per questa ragione non occorre nessuna commutazione; la zona allungata viene attivata o disattivata dai rispettivi criteri. Anche questa zona può essere attivata all'indirizzo 1351 Op. mode Z1B = Avanti, Indietro oppure Non Direzionale. Se
questo gradino non viene utilizzato viene impostato su Inattivo (indirizzo 1351). Le
possibilità di impostazione sono come per la zona Z1: Indirizzo 1352 R(Z1B) Ø-Ø,
indirizzo 1353 X(Z1B), indirizzo 1354RE(Z1B) Ø-E. Possono anche essere impostati tempi di ritardo differenti per guasti monofase e per guasti polifase: T1B-1-Ph
(indirizzo 1355) e T1B-multiPh (indirizzo 1356). Se il parametro Op. mode Z1B è
su Avanti oppure su Indietro, è possibile, in caso di chiusura su un guasto, anche
uno scatto adirezionale se il parametro 1232 zona CSG è impostato su Z1B non
direz. (cfr. anche par. 2.2.1.3).
La zona Z1B viene per lo più utilizzata in relazione alla richiusura automatica e/o agli
schemi di teleprotezione Essa può essere attivata internamente dalle funzioni di teleprotezione (cfr. anche par. 2.6) oppure dal dispositivo di richiusura automatica integrato (qualora esistente, cfr. anche par. 2.13) oppure esternamente, mediante un ingresso binario. In generale questa zona viene impostata a almeno 120 % della lunghezza
della linea. Per linee a più terminali („a tre terminali“) la zona deve arrivare, con sicurezza, al tratto più lungo della linea, anche quando, oltre il punto di derivazione è possibile un'ulteriore alimentazione. I tempi di ritardo vengono impostati a zero o a un
ritardo breve in funzione dell'impiego previsto. In caso di utilizzo di metodi di comparazione va tenuto conto anche delle interdipendenze con l'avviamento (cfr. la voce
„Condizioni necessarie alla protezione distanziometrica“ al par. 2.6.10).
Se la protezione distanziometrica lavora con il dispositivo di richiusura automatica
interno oppure esterno, all'indirizzo 1357 1st AR -> Z1B si può stabilire quale
gradino distanziometrico dev'essere abilitato da una richiusura automatica. Normalmente viene eseguita una misurazione (1st AR -> Z1B = SI) durante il primo ciclo
di richiusura nel campo allungato Z1B. Ciò può essere soppresso impostando 1st AR
-> Z1B su NO. La zona allungata Z1B in questo caso non viene abilitata anche in
presenza della funzione di richiusura automatica. La zona Z1 è sempre abilitata. L'impostazione è attiva su un dispositivo di richiusura esterno solo quando la disponibilità
di quest'ultimo viene comunicata tramite l'ingresso binario 383 (N. 383).
Le zone Z4 e Z5 possono essere bloccate con una segnalazione di un ingresso binario
N.3619 „>BLOCC Z4 Ph-E“ oppure N. 3620 „>BLOCC Z5 Ph-E“ per i circuiti faseterra. Se queste zone devono essere permanentemente bloccate per i suddetti circuiti,
gli ingressi binari devono essere impostati sul valore logico 1 con l'ausilio del CFC.
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2 Funzioni
2.2.2.3
Tabella parametri
I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con
DIGSI, alla voce "Altri parametri".
Nella tabella sono riportati i valori preimpostati in base alle esigenze del mercato. La
colonna C (configurazione) indica la corrente nominale secondaria del trasformatore
amperometrico corrispondente.
Ind.
Parametri
1301
Op. mode Z1
1302
R(Z1) Ø-Ø
1303
1304
X(Z1)
RE(Z1) Ø-E
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
Avanti
Indietro
Non Direzionale
Inattivo
Avanti
Modo d'operazione in Z1
1A
0.050 .. 600.000 Ω
1.250 Ω
5A
0.010 .. 120.000 Ω
0.250 Ω
R(Z1),Resistenza per
guasti Fase-Fase
1A
0.050 .. 600.000 Ω
2.500 Ω
5A
0.010 .. 120.000 Ω
0.500 Ω
1A
0.050 .. 600.000 Ω
2.500 Ω
5A
0.010 .. 120.000 Ω
0.500 Ω
X(Z1),Reattanza
RE(Z1),Resistenza per
guasti Fase-Terra
1305
T1-1 Fase
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.00 sec
T1-1Fase,ritardo per
guasti monofase
1306
T1-multi-Fase
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.00 sec
T1multi-Fase,ritardo per
guasti multifa.
1307
riduzione zona
0 .. 45 °
0°
Angolo riduzione zona
(comp. di carico)
1311
Op. mode Z2
Avanti
Indietro
Non Direzionale
Inattivo
Avanti
Modo d'operazione in Z2
1312
R(Z2) Ø-Ø
1A
0.050 .. 600.000 Ω
2.500 Ω
5A
0.010 .. 120.000 Ω
0.500 Ω
R(Z2),Resistenza per
guasti Fase-Fase
1A
0.050 .. 600.000 Ω
5.000 Ω
5A
0.010 .. 120.000 Ω
1.000 Ω
1A
0.050 .. 600.000 Ω
5.000 Ω
5A
0.010 .. 120.000 Ω
1.000 Ω
1313
1314
X(Z2)
RE(Z2) Ø-E
X(Z2), Reattanza
RE(Z2),Resistenza per
guasti Fase-Terra
1315
T2-1fase
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.30 sec
T2-1-Ph, Ritardo per
guasti monofase
1316
T2-multi-fase
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.30 sec
T2-multiPh, Ritardo per
guasti multifase
1317A
Scatto1polo Z2
NO
SI
NO
Scatto unipolare per guasti
in Z2
1321
Op. mode Z3
Avanti
Indietro
Non Direzionale
Inattivo
Indietro
Modo d'operazione in Z3
94
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2.2 Protezione distanziometrica
Ind.
1322
1323
1324
Parametri
R(Z3) Ø-Ø
X(Z3)
RE(Z3) Ø-E
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
1A
0.050 .. 600.000 Ω
5.000 Ω
5A
0.010 .. 120.000 Ω
1.000 Ω
1A
0.050 .. 600.000 Ω
10.000 Ω
5A
0.010 .. 120.000 Ω
2.000 Ω
1A
0.050 .. 600.000 Ω
10.000 Ω
5A
0.010 .. 120.000 Ω
2.000 Ω
Spiegazione
R(Z3),Resistenza per
guasti Fase-Fase
X(Z3), Reattanza
RE(Z3),Resistenza per
guasti Fase-Terra
1325
T3 Ritardo
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.60 sec
T3 Ritardo
1331
Op. mode Z4
Avanti
Indietro
Non Direzionale
Inattivo
Non Direzionale
Modo d'operazione in Z4
1332
R(Z4) Ø-Ø
1A
0.050 .. 600.000 Ω
12.000 Ω
5A
0.010 .. 120.000 Ω
2.400 Ω
R(Z4),Resistenza per
guasti Fase-Fase
1A
0.050 .. 600.000 Ω
12.000 Ω
5A
0.010 .. 120.000 Ω
2.400 Ω
1A
0.050 .. 600.000 Ω
12.000 Ω
5A
0.010 .. 120.000 Ω
2.400 Ω
1333
1334
X(Z4)
RE(Z4) Ø-E
X(Z4), Reattanza
RE(Z4),Resistenza per
guasti Fase-Terra
1335
T4 Ritardo
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.90 sec
T4 Ritardo
1341
Op. mode Z5
Avanti
Indietro
Non Direzionale
Inattivo
Inattivo
Modo d'operazione in Z5
1342
R(Z5) Ø-Ø
1A
0.050 .. 600.000 Ω
12.000 Ω
5A
0.010 .. 120.000 Ω
2.400 Ω
R(Z5),Resistenza per
guasti Fase-Fase
1A
0.050 .. 600.000 Ω
12.000 Ω
5A
0.010 .. 120.000 Ω
2.400 Ω
1A
0.050 .. 600.000 Ω
12.000 Ω
5A
0.010 .. 120.000 Ω
2.400 Ω
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.90 sec
T5 ritardo
1A
0.050 .. 600.000 Ω
4.000 Ω
5A
0.010 .. 120.000 Ω
0.800 Ω
X(Z5)+, Reattanza per direzione indietro
Avanti
Indietro
Non Direzionale
Inattivo
Avanti
Modo d'operazione in Z1B
1A
0.050 .. 600.000 Ω
1.500 Ω
5A
0.010 .. 120.000 Ω
0.300 Ω
R(Z1B),Resistenza per
guasti Fase-Fase
1A
0.050 .. 600.000 Ω
3.000 Ω
5A
0.010 .. 120.000 Ω
0.600 Ω
1A
0.050 .. 600.000 Ω
3.000 Ω
5A
0.010 .. 120.000 Ω
0.600 Ω
1343
1344
X(Z5)+
RE(Z5) Ø-E
1345
T5 ritardo
1346
X(Z5)-
1351
Op. mode Z1B
1352
R(Z1B) Ø-Ø
1353
1354
X(Z1B)
RE(Z1B) Ø-E
7SA522 Manuale
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X(Z5)+, Reattanza per direzione avanti
RE(Z5),Resistenza per
guasti Fase-Terra
X(Z1B), Reattanza
RE(Z1B),Resistenza per
guasti Fase-Terra
95
2 Funzioni
Ind.
Parametri
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
1355
T1B-1-Ph
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.00 sec
T1B-1-Ph, Ritardo per
guasti monofase
1356
T1B-multiPh
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.00 sec
T1B-multiPh, Ritardo per
guasti multifas
1357
1st AR -> Z1B
NO
SI
SI
Z1B abilitata prima del 1°
AR(int.o ext)
2.2.3
Protezione distanziometrica con caratteristica MHO (opzionale)
La protezione distanziometrica 7SA522 possiede una caratteristica di scatto poligonale. In funzione del modello ordinato (10° posto del numero di ordinazione = A) è possibile impostare una caratteristica di tipo circolare MHO. Se entrambe le caratteristiche sono disponibili, esse possono essere definite separatamente per i circuiti fasefase e per i circuiti fase-terra. Se si desidera solo la caratteristica di scatto poligonale,
si legga il paragrafo 2.2.2.
2.2.3.1
Descrizione della funzione
Caratteristica di
base
Per ogni zona di distanza è definita una caratteristica MHO che rappresenta la caratteristica di scatto per la zona in questione. Nel complesso, ogni circuito di guasto
dispone di cinque zone indipendenti e di una zona controllata addizionale. La forma di
base di una caratteristica MHO è rappresentata nella figura 2-28 come esempio per
una zona.
La caratteristica MHO è definita dalla sua linea diametrale, che viene determinata
dall'origine delle coordinate e dalla lunghezza del diametro come valore di un'impedenza Zr per il campo di intervento e dal suo angolo di inclinazione, definito dal parametro 1211 Angolo Distanz, e che corrisponde normalmente all'angolo di linea
ϕLinea Un trapezio di carico con i parametri Rcarico e ϕcarico può sezionare dalla caratteristica il campo dell'impedenza di carico. Il campo di intervento Zr può essere impostato
individualmente per ogni zona; l'angolo di inclinazione ϕDist, come pure i parametri
dell'impedenza di carico Rcarico e ϕcarico, sono comuni a tutte le zone. Poiché la caratteristica passa per l'origine delle coordinate, non è necessaria una determinazione
della direzione separata.
96
7SA522 Manuale
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2.2 Protezione distanziometrica
Figura 2-28
Caratteristica MHO
polarizzata
7SA522 Manuale
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Forma di base della caratteristica MHO
Come per tutte le caratteristiche passanti attraverso l'origine delle coordinate, anche
per la caratteristica MHO i limiti intorno al punto d'origine non sono definiti, in quanto
la tensione di misura qui è nulla o troppo debole per essere analizzata. Per questo
motivo la caratteristica MHO viene polarizzata. La polarizzazione determina il limite inferiore del cerchio, ovvero il punto d'intersezione inferiore delle rette diametrali con la
periferia del cerchio. Il limite superiore, determinato dall'impostazione del campo di intervento Zr rimane allora invariato. Subito dopo la comparsa del guasto, la tensione di
cortocircuito è influenzata da fenomeni transitori; pertanto la polarizzazione viene effettuata con la tensione memorizzata prima della comparsa del cortocircuito. Ciò determina uno spostamento del limite inferiore di un valore d'impedenza corrispondente
alla tensione memorizzata (vedere figura2-29). Se la tensione di cortocircuito memorizzata è troppo piccola, allora viene utilizzata una tensione sana. Questa è teoricamente perpendicolare alle tensioni di cortocircuito, sia per i circuiti fase-terra che per
i circuiti fase-fase e di ciò si tiene conto nel calcolo grazie ad una rotazione di 90°. La
tensione sana sposta ugualmente il limite inferiore della caratteristica MHO.
97
2 Funzioni
Figura 2-29
Proprietà della caratteristica MHO
98
Caratteristica MHO polarizzata
Dal momento che la tensione sana o memorizzata (senza trasporto di carico) corrisponde alla tensione del generatore E e non si modifica dopo la comparsa del cortocircuito (vedere anche la figura 2-30), il limite inferiore del cerchio sul grafico delle impedenze appare spostato della grandezza di polarizzazione k·ZV1 = k·E1/I1. Il limite
superiore rimane definito dal valore di taratura Zr. In caso di punto del guasto F1 (figura
2-30a) il cortocircuito si trova in direzione avanti, l'impedenza di sorgente in direzione
indietro. Tutti punti di guasto fino al luogo di installazione dell'unità (trasformatore amperometrico) si trovano chiaramente all'interno della caratteristica MHO (figura 2-30b).
Qualora la corrente circoli nel senso opposto, il limite del diametro del cerchio viene
modificato improvvisamente (figura 2-30c). Una corrente in direzione inversa I2, determinata dall'impedenza di sorgente ZV2 + ZL, attraversa adesso il punto di misura (trasformatore amperometrico). Il limite Zr rimane immutato; esso costituisce adesso il
limite inferiore del diametro del cerchio. In caso di trasporto di carico sulla linea, il
vettore del limite può effettuare una rotazione supplementare del valore dell'angolo di
carico.
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2.2 Protezione distanziometrica
Figura 2-30
Selezione della polarizzazione
Caratteristica MHO polarizzata con tensioni sane o memorizzate
Nel caso di linee corte è difficile rilevare correttamente la direzione del guasto. Questo
dipende dal fatto che le zone sono parametrizzate con valori di impedenza molto bassi
e con conseguenti circuiti di misura deboli per i quali la comparazione degli angoli di
fase tra tensione differenziale e tensione di circuito è incerta. Questi problemi possono
essere evitati effettuando la comparazione degli angoli di fase con una tensione di polarizzazione, che si compone in parte della tensione di circuito memorizzata prima
della comparsa del guasto e in parte della tensione di circuito attuale. La seguente
equazione permette di calcolare la tensione di polarizzazione VP per un circuito L-E:
VP = (1 – kprima) · VL-E + kprima · VL-Ememoria
Un'analisi (fattore kprima) della tensione precedente al guasto può essere impostata
separatamente per i circuiti L-E e i circuiti L-L. In generale il fattore è impostato sul
15%. La polarizzazione di memorizzazione viene effettuata solo se il valore effettivo
della tensione memorizzata corrispondente per i circuiti L-E è superiore al 40% della
tensione nominale VN (indirizzo 204) e per i circuiti L-L è superiore al 70 % VN.
Se non è disponibile alcuna tensione anteriore al guasto, a causa di un guasto evolutivo o di chiusura su un guasto, la tensione memorizzata, per ragioni di precisione,
può essere utilizzata solo per un tempo limitato. In caso di guasti unipolari e bipolari
senza contatto a terra, per effettuare la polarizzazione è possibile utilizzare una tensione sana. Questa tensione è sfasata di 90° rispetto alla tensione di guasto (polarizzazione incrociata). La tensione di polarizzazione VP è una tensione mista risultante
dalla tensione attuale e dalla tensione sana corrispondente. La seguente equazione
permette di calcolare la tensione di polarizzazione VP per un circuito L-E:
VP = (1 – kIncrociata) · VL-E + kIncrociata · VL-Esana
La polarizzazione incrociata si utilizza quando la tensione memorizzata non è disponibile. Un'analisi (fattore k incrociata) della tensione può essere impostata separatamente
per i circuiti L-E e L-L. In generale il fattore è impostato sul 15%.
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99
2 Funzioni
Nota
Utilizzando la caratteristica MHO, in caso di chiusura su un guasto tripolare, non è disponibile né una tensione memorizzata né una tensione sana. Al fine di rilevare con sicurezza chiusure su guasti tripolari vicini, la funzione di scatto accellerato deve essere
sempre attivata se la caratteristica MHO è parametrizzata.
Disposizione e
avviamento delle
zone
La disposizione delle grandezze di misura all'interno dei livelli di scatto della caratteristica MHO si effettua per ogni zona grazie alla determinazione dell'angolo fra i due
vettori differenziali ∆Z1 e ∆Z2 (figura 2-31). Questi vettori risultano dalla differenza fra
i due vettori limite del cerchio e l'impedenza di guasto. Il vettore Zr corrisponde al
valore tarato della zona considerata (Zr e ϕMHO come nella figura 2-28), il vettore k·ZV
corrisponde alla grandezza di polarizzazione. I vettori differenziali si calcolano pertanto come segue
∆Z1 = ZF – Zr
∆Z2 = ZF – k·ZV
Nel caso limite ZF si trova sulla periferia del cerchio. L'angolo fra i due vettori differerenziali è allora di 90° (teorema di Talete). All'interno della caratteristica l'angolo è
maggiore, all'esterno inferiore a 90°.
Figura 2-31
100
Diagramma vettoriale delle grandezze di misura per la caratteristica MHO
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2.2 Protezione distanziometrica
Per ogni zona di distanza, tramite il parametro Zr, può essere definita una caratteristica MHO. È anche possibile determinare, per ogni zona, se essa debba agire in direzione avanti o indietro. In direzione indietro la caratteristica MHO è speculare nell'origine delle coordinate. Non appena l'impedenza di guasto di un circuito si trova nella
caratteristica MHO di una zona di distanza, il circuito interessato viene identificato
come „avviato“. Le informazioni di circuito vengono anche trasformate in segnalazioni
separate per ogni fase. Un'altra condizione per un avviamento è che la protezione distanziometrica non sia disattivata o bloccata. La figura 2-32 illustra queste condizioni.
Le zone e le fasi di un avviamento riconosciuto valido, per es. „Dis AvvZ1 L1“ per la
zona Z1 e la fase L1, vengono poi rielaborate dalla logica di zona e da funzioni ausiliarie (per es. la logica di trasmissione del segnale).
Figura 2-32
*)
Logica di abilitazione di una zona (esempio per Z1)
avanti e indietro hanno effetto solo sulle grandezze di misura e non sulla logica
Nel complesso sono disponibili le seguenti zone:
zone indipendenti:
• 1. zona (zona rapida) Z1 con ZR(Z1); ritardabile con T1-1 Fase oppure T1multi-Fase,
• 2. zona (zona di riserva) Z2 con ZR(Z2); ritardabile con T2-1fase oppure T2multi-fase,
• 3. zona (zona di riserva) Z3 con ZR(Z3); ritardabile con T3 Ritardo,
• 4. zona (zona di riserva) Z4 con ZR(Z4); ritardabile con T4 Ritardo,
• 5. zona (zona di riserva) Z5 con ZR(Z5); ritardabile con T5 ritardo,
zona controllata:
• zona allungata Z1B con ZR(Z1B); ritardabile con T1B-1-Ph oppure T1BmultiPh.
7SA522 Manuale
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101
2 Funzioni
2.2.3.2
Indicazioni per l'impostazione
Generalità
I parametri funzionali per la caratteristica MHO valgono solo quando questa caratteristica è stata selezionata durante la definizione delle funzioni per la misurazione fasefase (indirizzo 112) e/o fase-terra (indirizzo 113).
Schema di
selettività
Si consiglia innanzitutto di preparare uno schema di selettività per tutta le rete interdipendente dal punto di vista galvanico, nel quale siano inserite le lunghezze dei percorsi con le relative impedenze primarie Z in Ω/km. Queste ultime sono determinanti
per il campo di intervento delle zone di distanza.
Per la prima zona Z1 si seleziona di regola circa l' 85 % del tratto della linea da proteggere senza ritardo (ovvero T1 = 0,00 s). In questo caso la protezione escluderà con
il tempo base i guasti verificatisi entro questa distanza.
Per gradini di valore più alto il tempo di ritardo viene aumentato rispettivamente di un
gradino. Quest'ultimo deve tenere conto del tempo di scatto dell'interruttore compresa
la dispersione, il tempo di ricaduta dei dispositivi di protezione e la dispersione dei
tempi di ritardo. Sono usuali i valori da 0,2 s a 0,4 s. Il campo di intervento viene selezionato in modo da raggiungere circa 80 % della zona subordinata della protezione
per la linea successiva più corta (cfr, Fig. 2-24)
Figura 2-33
Taratura delle zone - Esempio per relè A Protezioni linee sezioni s1, s2
Durante la parametrizzazione tramite personal computer e DIGSI, i valori possono
essere immessi facoltativamente come valori primari o valori secondari.
Per la parametrizzazione in grandezze secondarie, i valori determinati dallo schema
di selettività devono essere convertiti sul lato secondario dei trasformatori amperometrici e voltmetrici. Laddove:
Allo stesso modo vale per il campo di intervento di una qualsiasi zona di distanza:
con
NTA
= rapporto di trasformazione dei trasformatori amperometrici
NTV
= rapporto di trasformazione dei trasformatori voltmetrici
In presenza di linee lunghe e molto caricate la caratteristica MHO potrebbe arrivare
fino al campo di carico. Questo è irrilevante poiché l'avviamento per sovraccarico non
viene ostacolato dal trapezio di carico. Cfr. la voce „Campo di carico“ al par. 2.2.1.
102
7SA522 Manuale
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2.2 Protezione distanziometrica
Esempio di calcolo:
linea aerea da 110 kV 150 mm2, caratterizzata dai seguenti dati:
s (lunghezza)
= 35 km
R1/s
= 0,19 Ω/km
X1/s
= 0,42 Ω/km
R0/s
= 0,53 Ω/km
X0/s
= 1,19 Ω/km
Trasformatore amperometrico
Trasformatore voltmetrico
600 A / 5 A
110 kV / 0,1 kV
Da qui risultano i seguenti dati della linea:
RL = 0,19 Ω/km · 35 km = 6,65 Ω
XL = 0,42 Ω/km · 35 km = 14,70 Ω
Per la prima zona dev'essere impostato l'85 % della lunghezza della linea, da cui
risulta primario:
X1prim = 0,85 · XL = 0,85 · 14,70 Ω = 12,49 Ω
oppure secondario:
Zone indipendenti
da Z1 a Z5
Ogni zona può essere impostata con il parametro MODALITÀ (MODUS) Avanti
oppure Indietro (indirizzo 1401 Modo oper. Z1, 1411 Modo oper. Z2, 1421
Modo oper. Z3, 1431 Modo oper. Z4 e 1441 Modo oper. Z5). Ciò consente
la selezione di un numero qualsiasi di gradini in avanti oppure indietro. Le zone non
necessarie vengono portate a Inattivo.
Per ogni zona utilizzata vengono impostati i valori determinati dallo schema di selettività. I parametri sono raggruppati in base alle zone. Per la prima zona si tratta dei
parametri ZR(Z1) (indirizzo 1402) per la distanza del vertice della caratteristica MHO
dall'origine (campo di intervento) e dei tempi di ritardo.
Per la prima zona si possono impostare tempi di ritardo differenti per guasti monofase
e per guasti polifase: T1-1 Fase (indirizzo 1305) e T1-multi-Fase (indirizzo
1306). Normalmente la prima zona viene impostata senza ritardo.
Allo stesso modo è valido per le altre zone:
ZR(Z2) (indirizzo 1412);
ZR(Z3) (indirizzo 1422);
ZR(Z4) (indirizzo 1432);
ZR(Z5) (indirizzo 1442);
Anche per la seconda zona si possono impostare tempi di ritardo differenti per guasti
monofase e per guasti polifase. I tempi vengono impostati in generale con lo stesso
valore. Se in presenza di guasti polifase non sono prevedibili problemi di stabilità, si
possono considerare eventualmente tempi di ritardo più brevi per T2-multi-fase
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103
2 Funzioni
(indirizzo 1316) e tollerare, per guasti monofase con T2-1fase (indirizzo 1315), un
ritardo più lungo.
Per gli ulteriori tempi dei gradini sono valide le impostazioni T3 Ritardo (indirizzo
1325), T4 Ritardo (indirizzo 1335) e T5 ritardo (indirizzo 1345).
Se il dispositivo dispone della possibilità dello scatto unipolare, quest'ultimo è possibile anche nelle zone Z1 e Z2. Mentre uno scatto unipolare in presenza di guasti
monofase in Z1 rappresenta la regola (qualora esistano le condizioni necessarie per
uno scatto unipolare), per la seconda zona questo dev'essere selezionato mediante
l'indirizzo 1317 Scatto1polo Z2. Solo se quest'indirizzo è impostato su Sì è possibile uno scatto unipolare anche nella zona 2. La preimpostazione è No.
Nota
Come gradino rapido in direzione avanti dovrebbe essere utilizzata sempre la prima
zona Z1 poiché solo con Z1 e Z1B viene garantito uno scatto rapido con il tempo più
breve del dispositivo. Le altre zone vanno selezionate in progressione nel caso di
gradini in direzione avanti.
Se è necessario un gradino rapido in direzione indietro, andrebbe utilizzata, in questo
caso, la zona Z3 poiché solo questa garantisce un avviamento rapido con il tempo più
breve del dispositivo. Questa impostazione viene consigliata in particolar modo anche
in relazione ai segnali Blocco.
Con le segnalazioni degli ingressi binari 3619 „>BLOCC Z4 Ph-E“ e 3620 „>BLOCC
Z5 Ph-E“ si possono bloccare le zone Z4 e Z5 per i circuiti fase-terra. Se queste zone
devono essere permanentemente bloccate per i suddetti circuiti, le segnalazioni degli
ingressi binari devono essere impostate in modo permanente sul valore logico 1 con
l'ausilio del CFC.
ZONA Z1B
controllata
La zona allungata Z1B è un gradino controllata. e non influenza le zone normali Z1Z5. Per questa ragione non occorre nessuna commutazione; la zona allungata viene
attivata o disattivata dai rispettivi criteri. Anche questa zona può essere attivata all'indirizzo 1451 Modo oper. Z1B = Avanti oppure Indietro. Se questo gradino non
viene utilizzato viene impostato su Inattivo (indirizzo 1451). Le possibilità di impostazione sono come per la zona Z1: indirizzo 1452 ZR(Z1B). Possono anche
essere impostati tempi di ritardo differenti per guasti monofase e per guasti polifase:
T1B-1-Ph (indirizzo 1355) e T1B-multiPh (indirizzo 1356).
La zona Z1B viene per lo più utilizzata in relazione alla richiusura automatica e/o alla
teleprotezione. Essa può essere attivata internamente dalle funzioni di teleprotezione
(cfr. anche par. 2.6) oppure dal dispositivo richiusura automatica integrata (qualora esistente, cfr. anche par. 2.13) oppure esternamente, mediante un ingresso binario. In
generale questa zona viene impostata a almeno 120 % della lunghezza della linea.
Per linee a più terminali („a tre terminali“) la zona deve arrivare, con sicurezza, al tratto
più lungo della linea, anche quando, oltre il punto di derivazione è possibile un'ulteriore alimentazione. I tempi di ritardo vengono impostati a zero o a un ritardo breve in
funzione dell'impiego previsto. In caso di utilizzo di metodi di comparazione va tenuto
conto anche delle interdipendenze con l'avviamento (cfr. la voce „Condizioni necessarie alla protezione distanziometrica“ al par. 2.6.10).
Se la protezione distanziometrica lavora con il dispositivo di richiusura automatica
interno oppure esterno, all'indirizzo 1357 1st AR -> Z1B si può stabilire quale
gradino distanziometrico dev'essere abilitato da una richiusura automatica. Normalmente viene eseguita una misurazione (1st AR -> Z1B = SI) durante il primo ciclo
104
7SA522 Manuale
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2.2 Protezione distanziometrica
di interruzione nel campo allungato Z1B. Ciò può essere soppresso impostando 1st
AR -> Z1B su NO. La zona allungata Z1B in questo caso non viene abilitata anche in
presenza della funzione di richiusura automatica. La zona Z1 è sempre abilitata. L'impostazione è attiva su un dispositivo di richiusura esterno solo quando la disponibilità
di quest'ultimo viene comunicata tramite l'ingresso binario „>Abilit zone AR“ (N.
383).
Polarizzazione
Il grado della polarizzazione con una tensione di guasto memorizzata può essere impostata all'indirizzo 1471 Mem.Polariz.PhE per i circuiti F-T e all'indirizzo 1473
Mem.Polariz.P-P per i circuiti F-F. Per la polarizzazione con una tensione attuale
sana (polarizzazione incrociata) il fattore di valutazione per i circuiti F-T e i circuiti F-F
può essere impostato separatamente agli indirizzi 1472 Pol.incr.(Ph-t) e 1474
Pol.inc.(Ph-Ph). Questa impostazione può essere modificata solo tramite DIGSI
in Altri parametri.
Questi parametri influenzano l'ampliamento della caratteristica in funzione dell'impedenza di sorgente. Impostando il parametro sullo zero si ottiene la caratteristica di
base senza ampliamento.
2.2.3.3
Tabella parametri
I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con
DIGSI, alla voce "Altri parametri".
Nella tabella sono riportati i valori preimpostati in base alle esigenze del mercato. La
colonna C (configurazione) indica la corrente nominale secondaria del trasformatore
amperometrico corrispondente.
Ind.
Parametri
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
1305
T1-1 Fase
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.00 sec
T1-1Fase,ritardo per
guasti monofase
1306
T1-multi-Fase
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.00 sec
T1multi-Fase,ritardo per
guasti multifa.
1315
T2-1fase
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.30 sec
T2-1-Ph, Ritardo per
guasti monofase
1316
T2-multi-fase
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.30 sec
T2-multiPh, Ritardo per
guasti multifase
1317A
Scatto1polo Z2
NO
SI
NO
Scatto unipolare per guasti
in Z2
1325
T3 Ritardo
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.60 sec
T3 Ritardo
1335
T4 Ritardo
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.90 sec
T4 Ritardo
1345
T5 ritardo
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.90 sec
T5 ritardo
1355
T1B-1-Ph
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.00 sec
T1B-1-Ph, Ritardo per
guasti monofase
1356
T1B-multiPh
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.00 sec
T1B-multiPh, Ritardo per
guasti multifas
1357
1st AR -> Z1B
NO
SI
SI
Z1B abilitata prima del 1°
AR(int.o ext)
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105
2 Funzioni
Ind.
Parametri
1401
Modo oper. Z1
1402
ZR(Z1)
1411
Modo oper. Z2
1412
ZR(Z2)
1421
Modo oper. Z3
1422
ZR(Z3)
1431
Modo oper. Z4
1432
ZR(Z4)
1441
Modo oper. Z5
1442
ZR(Z5)
1451
Modo oper. Z1B
1452
ZR(Z1B)
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
Avanti
Indietro
Inattivo
Avanti
Modo d'operazione Z1
1A
0.050 .. 200.000 Ω
2.500 Ω
ZR(Z1),limite d'impedenza
5A
0.010 .. 40.000 Ω
0.500 Ω
Avanti
Indietro
Inattivo
Avanti
Modo d'operazione Z2
1A
0.050 .. 200.000 Ω
5.000 Ω
ZR(Z2),limite d'impedenza
5A
0.010 .. 40.000 Ω
1.000 Ω
Avanti
Indietro
Inattivo
Indietro
Modo d'operazione Z3
1A
0.050 .. 200.000 Ω
5.000 Ω
ZR(Z3),limite d'impedenza
5A
0.010 .. 40.000 Ω
1.000 Ω
Avanti
Indietro
Inattivo
Avanti
Modo d'operazione Z4
1A
0.050 .. 200.000 Ω
10.000 Ω
ZR(Z4),limite d'impedenza
5A
0.010 .. 40.000 Ω
2.000 Ω
Avanti
Indietro
Inattivo
Inattivo
Modo d'operazione Z5
1A
0.050 .. 200.000 Ω
10.000 Ω
ZR(Z5),limite d'impedenza
5A
0.010 .. 40.000 Ω
2.000 Ω
Avanti
Indietro
Inattivo
Avanti
Modo d'operazione Z1B
(zona estesa)
1A
0.050 .. 200.000 Ω
3.000 Ω
5A
0.010 .. 40.000 Ω
0.600 Ω
ZR(Z1B),limite d'impedenza
1471A
Mem.Polariz.PhE
0.0 .. 100.0 %
15.0 %
Polarizzazione mem. di
tens.(Ph-terra)
1472A
Pol.incr.(Ph-t)
0.0 .. 100.0 %
15.0 %
Polarizzazione incrociata
(fase-terra)
1473A
Mem.Polariz.P-P
0.0 .. 100.0 %
15.0 %
Polarizzazione mem. di
tens.(Ph-Ph)
1474A
Pol.inc.(Ph-Ph)
0.0 .. 100.0 %
15.0 %
Polarizzazione incrociata
(fase-fase)
106
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2.2 Protezione distanziometrica
2.2.4
Logica di scatto della protezione distanziometrica
2.2.4.1
Descrizione della funzione
Avviamento
generale
il segnale „Avviam.Dist.“ (Avviamento generale della protezione distanziometrica) viene generato non appena una delle zone di distanza ha rilevato con sicurezza
un guasto all'interno della sua zona di scatto. Viene emesso questo segnale che è a
disposizione per l'inizializzazione di funzioni supplementari interne o esterne (per es.
teleprotezione, richiusura automatica).
Logica delle zone
indipendenti da Z1
a Z5
Ogni zona emette un segnale di uscita che le è proprio e che identifica le fasi interessate, come descritto nel capitolo dedicato ai metodi di misura. Una logica di zona connette questo avviamento di zona con altri possibili segnali interni ed esterni. I tempi di
ritardo delle zone di distanza possono essere avviati, a scelta, contemporaneamente
all'avviamento generale della funzione di protezione distanziometrica oppure singolarmente con l'entrata nella zona di distanza corrispondente. Il parametro
Avviam.Timer (indirizzo 1210) ha l'impostazione standard su Con avv.distanz.
Questa impostazione assicura che tutti i tempi di ritardo continuino a scorrere, anche
se il tipo di guasto o la selezione dei circuiti di misura variano, per es. in caso di interruzione di un'alimentazione intermedia. Questa impostazione è consigliabile se altri
apparecchi di protezione distanziometrica sulla rete funzionano secondo lo stesso
principio di avvio dei tempi. Se lo scaglionamento temporale è ritenuto particolarmente
importante, per es. se il punto di guasto cambia dalla zona Z3 alla zona Z2, bisogna
selezionare l'impostazione Con avvii zona. La figura 2-34 mostra in maniera semplificata la logica di zona per la prima zona, la figura 2-35 quella per la seconda zona
e la figura 2-36 quella per la terza zona. Il principio di funzionamento delle zone Z4 e
Z5 è illustrato nella figura 2-37.
Guasti monofase nelle zone Z1, Z2 e Z1B possono dare luogo ad uno scatto unipolare, se l'apparecchio consente lo scatto unipolare. Perciò lì sono emesse anche le
segnalazioni di uscita per ogni polo. Per queste zone sono possibili anche tempi di
ritardo diversi per guasti monofase o polifase. Nelle altre zone si produce sempre uno
scatto tripolare.
Nota
L'ingresso binario „>1p Scatto Perm“ (N° 381) deve essere attivato per permettere uno scatto unipolare. Anche la funzione interna di richiusura automatica può autorizzare lo scatto unipolare. L'ingresso binario viene generalmente comandato da un
dispositivo esterno di richiusura.
I tempi di ritardo delle zone (tranne che per la zona Z1, che di solito agisce sempre in
tempo base) possono anche essere evitati. L'avvio dei tempi di scaglionamento viene
effettuato, a scelta, con l'avviamento di una zona o con l'avviamento generale della
protezione distanziometrica. Lo scatto in tempo base per SOFT viene da una logica di
chiusura, che può essere comandata dall'esterno attraverso il segnale di chiusura del
manipolatore di comando oppure da una funzione interna di rilevamento della chiusura. Le zone Z4 e Z5 possono essere bloccate dall'esterno (N° 3617 „>BLOC Scatto
Z4“, N° 3618 „>BLOC Scatto Z5“).
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107
2 Funzioni
Figura 2-34
Logica di scatto per la prima zona
Figura 2-35
Logica di scatto per la seconda zona
108
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2.2 Protezione distanziometrica
Figura 2-36
Logica di scatto per la terza zona
Figura 2-37
Logica di scatto per la quarta e la quinta zona, rappresentata per Z4
Logica della zona
controllata Z1B
La zona controllata Z1B viene normalmente utilizzata come zona allungata. La logica
è rappresentata nella fig. 2-38. Essa può essere attivata da diverse funzioni interne ed
esterne. Dall'esterno agiscono gli ingressi binari „>Z1B Abilitata“ e „>Abilit
zone AR“ sulla zona Z1B della protezione distanziometrica. Il primo può provenire
per es. da un dispositivo esterno di teleprotezione e agisce solo sulla zona Z1B della
protezione distanziometrica. Il secondo può essere comandato per es. da un dispositivo esterno di richiusura automatica. Inoltre è possibile usare la zona Z1B per richiusura rapida unipolare, per esempio, se solo i cicli di richiusura rapida unipolare è
permessa.
La protezione 7SA522 permette infine di effettuare scatti unipolari nella zona allungata, in caso di guasti bifase senza terra, se vengono effettuati cicli di richiusura unipolari.
Dato che la protezione dispone di una funzione integrata di teleprotezione, i segnali di
abilitazione associati possono agire sulla zona Z1B se la funzione interna di teleprotezione, è stata configurata mediante i parametri di programmazione 121 Teleprot.
Dist. e quindi non come Disabilitato.
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109
2 Funzioni
Figura 2-38
110
Logica di scatto per la zona controllata Z1B
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2.2 Protezione distanziometrica
Logica di scatto
2.2.4.2
I segnali di uscita generati dalle singole zone vengono connessi, nella logica di scatto,
con i segnali di uscita „Dis.ScattoGen.“, „Dis.Scatto 1fL1“, „Dis.Scatto
1fL2“, „Dis.Scatto 1fL3“, „Dis.Scat.3fase“. In questo caso le informazioni
unipolari significano che deve avere luogo solo uno scatto unipolare. Inoltre viene
identificata la zona che ha prodotto lo scatto; la possibilità di effettuare lo scatto unipolare viene ugualmente segnalata, come rappresentato nelle logiche delle zone
(figure da 2-34 a 2-38). La produzione propriamente detta dei comandi per i relè di
scatto si effettua nella logica di scatto generale dell'apparecchio.
Indicazioni per l'impostazione
I tempi di ritardo dei gradini di distanza rielaborati nella logica di scatto della protezione
distanziometrica e le possibilità di intervento sono già stati considerati in fase di configurazione delle zone.
Altre possibilità di impostazione concernenti lo scatto sono descritte nel paragrafo
sulla logica di scatto generale dell'apparecchio.
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111
2 Funzioni
2.3
Pendolazione (opzionale)
La protezione 7SA522 dispone di un dispositivo di antipendolazione integrato, che impedisce uno scatto della protezione distanziometrica in caso di pendolazioni (blocco
pendolazioni) e consente lo scatto programmato in presenza di pendolazioni instabili
(scatto per pendolazioni). Al fine di impedire scatti intempestivi, le protezioni di impedenza vengono dotate di dispositivi antipendolazione. Su determinati punti della
rete vengono inoltre predisposti dispositivi di scatto per pendolazione, affinché la rete
venga ripartita in reti parziali in caso di perdita di sincronismo determinata dalla
presenza di forti pendolazioni (instabili).
2.3.1
Descrizione del funzionamento
In seguito a fenomeni dinamici come variazioni brusche del carico, cortocircuiti, cicli
di richiusura o commutazioni in rete, può accadere che i generatori debbano assestarsi sulle nuove condizioni di carico esistenti sulla rete. La protezione distanziometrica rileva, in questi casi, elevate correnti di compensazione con tensioni di bassa
entità, in particolare sul centro elettrico (figura 2-39). La presenza contemporanea di
basse tensioni e di correnti elevate determina impedenze apparentemente piccole, in
grado di causare lo scatto della protezione distanziometrica. Su reti estese con un’elevata potenza trasmessa, simili pendolazioni di potenza possono addirittura compromettere la stabilità della trasmissione di energia.
Figura 2-39
Pendolazione
Le pendolazioni di rete sono fenomeni simmetrici trifasi. Di regola si presuppone
quindi una certa simmetria delle grandezze di misura. Ma pendolazioni di rete
possono verificarsi anche durante fenomeni asimmetrici, per es. in caso di cortocircuiti
bifasi o durante aperture unipolari. Il rilevamento delle pendolazioni nella protezione
7SA522 viene fatta su tutte e tre le fasi. Ciascuna fase dispone di un sistema di
misura. Anche qualora sia stata rilevato un fenomeno di pendolazione, la comparsa di
cortocircuiti causa il rilascio immediato del blocco per pendolazione nelle fasi interessate, consentendo in questo modo lo scatto della protezione distanziometrica.
Per il rilevamento di una pendolazione viene misurata la velocità di variazione del
vettore di impedenza. La segnalazione è emessa non appena il vettore di impedenza
entra nel campo di misura della pendolazione PPOL (vedere figura 2-40) e gli altri
criteri di rilevamento delle pendolazioni sono soddisfatti. Il campo di avviamento APOL
è determinato, in caso di caratteristica poligonale, dai valori di taratura massimi per R
e X, in caso di caratteristica MHO dai valori di taratura massimi per ZR di tutte le zone
attive. Il campo di pendolazione ha una distanza minima ZDiff di 5 Ω (per IN = 1 A) o di
1 Ω (per IN = 5 A) dal campo di avviamento in tutte le direzioni. In caso di cortocircuito
112
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2.3 Pendolazione (opzionale)
(1), il vettore di impedenza salta bruscamente dalla condizione di carico in questo
campo di avviamento. In caso di pendolazione sincrona, al contrario, il vettore di impedenza fittizio entra prima nel campo di pendolazione PPOL e successivamente nel
campo di avviamento APOL (2). Può anche accadere che un vettore di pendolazione
entri nella zona del campo di pendolazione e vi riesca senza toccare il campo di avviamento (3). Se il vettore attraversa l'area occupata dal campo di pendolazione, le
sezioni della rete a partire dal punto di installazione della protezione saranno divenute
asincrone (4): la trasmissione di potenza risulterà instabile.
Figura 2-40
Caratteristica di intervento per il rilevamento delle pendolazioni nel poligono
Lo stesso vale per la caratteristica MHO (vedere figura 2-41). Il circuito di pendolazione è ugualmente posizionato ad una distanza ZDiff di 5 Ω (per IN = 1 A) o di 1 Ω (per
IN = 5 A) dal circuito di avviamento massimo. Se sono impostate una o più zone in direzione indietro, la distanza di impedenza è mantenuta da tutte le zone.
La velocità di variazione dei 3 vettori di impedenza viene sorvegliata in cicli di 1/4 di
periodo.
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2 Funzioni
Continuità e monotonia dell'andamento
Figura 2-41
Caratteristica di intervento per il rilevamento pendolazioni con caratteristica
MHO
Figura 2-42
Vettore di impedenza durante la pendolazione
Per la distinzione tra eventi di guasto e pendolazioni, la velocità di variazione del
vettore di impedenza ha un'importanza decisiva. La figura 2-42 illustra questo contesto. Durante la pendolazione, l'impedenza misurata indica, nel confronto di due test,
una chiara variazione di R e X, qui contrassegnati con dR(k) e dX(k). E' anche importante che la differenza di un campionamento dall'altro è relativamente piccola, vale a
dire |dR(k) - dR(k+1)| < soglia.
La comparsa di un guasto si traduce in un cambiamento rapido che ha come conseguenza il mancanto avviamento del rilevamento delle pendolazioni.
114
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2.3 Pendolazione (opzionale)
Stabilità dell'andamento
Quando durante la pendolazione, il vettore di impedenza entra nella caratteristica di
impedenza, ciò avviene in un punto della curva ellittica che corrisponde ad un'instabilità statica. Per l'abilitazione del rilevamento delle pendolazioni viene preso in considerazione un ulteriore criterio. La figura 2-43 mostra il campo dell'instabilità statica.
Questo campo viene rilevato dalla protezione 7SA522. In questo caso, l'apparecchio
calcola il centro dell'ellisse e verifica se il valore X misurato (valore effettivo) è inferiore
al valore calcolato.
Figura 2-43
Instabilità statica
Simmetria dell'andamento
Oltre a queste misure, l'apparecchio compara 3 fasi l'una con l'altra al fine di assicurare la loro simmetria. Se una pendolazione ha luogo mentre un polo è aperto, solo
in 2 delle 3 fasi si verifica un'evoluzione dell'impedenza. In questo caso, vengono verificate solo le evoluzioni delle 2 fasi interessate per garantire che queste siano disposte simmetricamente.
Rilevamento pendolazioni
Al fine di assicurare il funzionamento affidabile e corretto della funzione di rilevamento
delle pendolazioni senza dover attivare il blocco per pendolazioni in caso di guasto
nell'impianto, viene utilizzata una combinazione logica di diversi criteri di misura.
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2 Funzioni
Figura 2-44
Diagramma logico del rilevamento pendolazioni
Nella figura 2-44 è riportato il diagramma logico semplificato della funzione di rilevamento delle pendolazioni. Questa misurazione viene effettuata per ciascuna fase,
anche se la figura 2-44 mostra la logica di una sola fase. Prima che venga emesso un
segnale di rilevamento delle pendolazioni, l'impedenza misurata deve trovarsi all'interno del poligono di pendolazione (PPOL).
Di seguito sono riportati 4 ulteriori criteri di misura:
Continuità dell'andamento
I valori R e X misurati devono formare una linea continua. Non deve esistere alcuna variazione brusca da
un valore di misura all'altro. Vedere figura 2-42.
Monotonia dell'andamento
L'evoluzione dell'impedenza all'inizio deve sempre effettuarsi nella direzione R. Vedere figura 2-42.
Simmetria dell'andamento
Viene valutato l'andamento di ogni singola fase. In
assenza di guasto, questi tre andamenti devono
essere simmetrici. In caso di interruzione unipolare, gli
altri 2 andamenti devono essere simmetrici.
Stabilità dell'andamento
Se l'evoluzione dell'impedenza, durante una pendolazione, entra nel PPOL, il sistema deve trovarsi nel
campo dell'instabilità statica. Nella figura 2-43 questo
stato corrisponde alla metà inferiore del cerchio.
Tutte le condizioni menzionate devono essere soddisfatte affinché un blocco per pendolazione possa verificarsi. Se il blocco per pendolazione si verifica, questo rimane
attivo finché il vettore di impedenza non esce dal poligono di pendolazione (PPOL).
Ciò presuppone, tuttavia, che durante questa fase non si produca alcun guasto. Un
salto nell'evoluzione o l'asimmetria dell'andamento delle pendolazioni provocano la
reinizializzazione del blocco per pendolazione. Il rilevamento delle pendolazioni può
essere bloccato mediante un ingresso binario.
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2.3 Pendolazione (opzionale)
Blocco per
pendolazione
La funzione di blocco per pendolazione agisce sulla protezione distanziometrica. Se i
criteri per il rilevamento delle pendolazioni sono soddisfatti in almeno una fase, la funzione di blocco per pendolazione può operare in uno dei seguenti modi (impostabili
all'indirizzo 2002 Mod.op.pendol.):
• Blocco del comando di scatto per tutte le zone (Blc tutte Zone): il comando
di scatto della protezione distanziometrica, in caso di pendolazione, è bloccato per
tutte le zone.
• Blocco del comando di scatto della sola prima zona (Z1/Z1B bloccc.): il
comando di scatto della prima zona (Z1) e quello della zona allungata (Z1B), in
caso di pendolazione, sono bloccati. Guasti presenti in altre zone provocano uno
scatto entro il tempo di scaglionamento associato.
• Blocco del comando di scatto delle sole zone superiori (Z2 a Z5 Blocc.): Le
zone superiori (da Z2 a Z5), in caso di pendolazione, sono bloccate per lo scatto.
Solo un avviamento nella prima zona o nella zona allungata (Z1 e Z1B) può provocare un comando di scatto.
• Blocco del comando di scatto delle sole prime due zone (Z1,Z1B,Z2 blocc): i
comandi di scatto della prima e della seconda zona (Z1 e Z2) e della zona allungata
(Z1B), in caso di pendolazione, sono bloccati. Un avviamento delle zone superiori
da Z3 a Z5 può sempre provocare uno scatto.
L'effetto del blocco per pendolazione sulla protezione distanziometrica viene prolungato per un tempo impostabile (indirizzo 2007 Scatto rit.pend). In tal modo,
vengono superati procedimenti transitori (ad es. operazioni di commutazione) che si
verificano durante una pendolazione e che comportano un salto nelle grandezze di
misura.
Figura 2-45
Logica di blocco del dispositivo antipendolazione
Vengono bloccati solo i comandi di scatto causati da avviamenti nelle fasi in cui è stata
rilevata una pendolazione. Il provvedimento in questione vale per tutte le fasi se è
stata rilevata una pendolazione. Esso rimane attivo fino a quando il vettore di impedenza misurato lascia nuovamente il campo di pendolazione PPOL oppure fino a
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2 Funzioni
quando i criteri di pendolazione cessano di essere soddisfatti a causa di una modifica
improvvisa del rispettivo vettore di impedenza.
È possibile bloccare il rilevamento delle pendolazioni con N° 4160 „>Bloc
Antipend.“ mediante un ingresso binario.
La logica della figura 2-46 vale anche per tutte le altre zone.
Figura 2-46
Scatto per
pendolazione
Logica di blocco del dispositivo antipendolazione per la zona Z1
Se si desidera uno scatto in caso di pendolazione instabile, va impostato il parametro
Scatto pend. = SI. Quando risultano soddisfatti i criteri per il rilevamento delle pendolazioni, viene bloccato, in primo luogo, un comando di scatto della protezione distanziometrica, secondo il programma impostato per il blocco per pendolazione, affinché essa non possa determinare uno scatto.
Non appena i vettori di impedenza identificati per la pendolazione lasciano nuovamente la caratteristica di pendolazione PPOL, l'unità verifica, sulla base delle componenti R, se i vettori hanno lo stesso segno di quello rilevato al loro ingresso nel poligono di avviamento. Se il segno è identico, ciò significa che il fenomeno di
pendolazione si sta stabilizzando. In caso contrario, il vettore avrà attraversato la caratteristica di pendolazione (perdita del sincronismo, caso (4) nella figura 2-40). Una
trasmissione stabile della potenza, allora, non è più possibile. L'apparecchio emette
una segnalazione corrispondente (Nr 4163 „Antipen.Instab.“), a condizione che
il parametro all'indirizzo 2006 Scatto pend. sia impostato su NO. La segnalazione
N° 4163 „Antipen.Instab.“ è un impulso della durata di ca. 50 ms che può essere
rielaborato anche attraverso relè di uscita o connessioni CFC, per es. per un contagiri
o un contatore di impulsi.
In seguito al rilevamento dell'instabilità, l'apparecchio emette un comando di scatto
tripolare e in tal modo vengono isolate le due sezioni di rete. Lo scatto per pendolazione viene segnalato.
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2.3 Pendolazione (opzionale)
Poiché il campo di azione del dispositivo antipendolazione dipende dalle impostazioni
della protezione distanziometrica, anche lo scatto per pendolazione può essere attivo
solo se la protezione distanziometrica viene attivata.
2.3.2
Indicazioni per l'impostazione
Il dispositivo antipendolazione è attivo solo se, in fase di programmazione, è stata effettuata l'impostazione Anti pendolaz. = Abilitato (indirizzo 120). Per l’Anti
pendolaz. non è necessario impostare altri parametri.
I quattro programmi possibili sono impostabili nell'indirizzo 2002 Mod.op.pendol.,
come descritto nel paragrafo 2.3: Blc tutte Zone, Z1/Z1B bloccc., Z2 a Z5
Blocc. oppure Z1,Z1B,Z2 blocc,
Inoltre, la funzione di scatto in caso di pendolazione instabile (perdita di passo, perdita
di sincronismo) è configurabile tramite il parametro Scatto pend. (indirizzo 2006),
che, in caso di bisogno, può essere impostato su SI (la preimpostazione di fabbrica è
NO). In caso di scatto per pendolazione, è consigliabile impostare il blocco per pendolazione su Mod.op.pendol. = Blc tutte Zone, affinché la protezione distanziometrica non possa scattare prima.
Il tempo di ritardo di scatto dopo un blocco per pendolazione può essere impostato
all'indirizzo 2007 Scatto rit.pend.
Nota
Al fine di assicurare un rilevamento ottimale delle pendolazioni anche in condizioni
non favorevoli, si consiglia, in caso di impiego della caratteristica di scatto poligonale,
l'impostazione di una zona di distanza adirezionale. Essa deve includere anche tutte
le altre zone. Di preferenza viene utilizzata la zona Z5. Se nella zona Z5 non deve
avvenire alcuno scatto, il tempo di ritardo T5 può essere impostato sull'infinito. La distanza dalle zone incluse non è critica e può essere anche pari a zero. Il valore d'impostazione in direzione negativa X5 non deve essere inferiore al 50% ca. del valore
della direzione positiva X5, pertanto l'indirizzo 1346 è ≥ 50% rispetto all'indirizzo
1343.
2.3.3
Ind.
Tabella parametri
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
2002
Mod.op.pendol.
Blc tutte Zone
Z1/Z1B bloccc.
Z2 a Z5 Blocc.
Z1,Z1B,Z2 blocc
Blc tutte Zone
Modo operativo pendolaziine
2006
Scatto pend.
NO
SI
NO
Scatto per pendolazione
2007
Scatto rit.pend
0.08 .. 5.00 sec; 0
0.08 sec
Ritardo scatto dopo blocco pendolaz.
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2 Funzioni
2.3.4
N°
4160
Informazioni
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
>Bloc Antipend.
MS
>Blocco Antipendolazione
4163
Antipen.Instab.
MU
Antipendolazione: instabile
4164
Antipen.Rilev.
MU
Antipendolazione: rilevazione
4166
Antipen.Scatto
MU
Antipendolazione: comando di Scatto
4167
Antipen.Ril.L1
MU
Antipendolazione: rilevazione in L1
4168
Antipen.Ril.L2
MU
Antipendolazione: rilevazione in L2
4169
Antipen.Ril.L3
MU
Antipendolazione: rilevazione in L3
120
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2.4 Protezione con interfaccia dati (opzionale)
2.4
Protezione con interfaccia dati (opzionale)
Se è usato uno schema di teleprotezione per assicurare una protezione con scatto in
tempo base per il 100% della linea (paragrafo 2.6) lo scambio di dati tra gli apparecchi
può essere effettuato anche attraverso canali di comunicazione digitali. Oltre ai dati di
protezione possono essere trasmessi anche altri dati che sono a disposizione alle estremità di una linea. Si tratta, tra gli altri, dei dati di sincronizzazione e di topologia,
nonché dei segnali di scatto e delle segnalazioni remote e dei valori di misura. L'assegnazione degli apparecchi alle estremità dell'oggetto da proteggere e quella delle
vie di comunicazione alle interfacce della protezione costituiscono la topologia del
sistema di comunicazione per i dati di protezione.
2.4.1
Descrizione della funzione
Topologia dei dati
di protezione
Per le linee classiche a due estremità, ogni apparecchio richiede una sola interfaccia
della protezione. Si tratta dell'interfaccia di protezione IT 1 (si veda anche la figura
2-47). In fase di programmazione delle funzioni (si veda il paragrafo 2.1.1), l'interfaccia
di protezione corrispondente deve essere stata programmata come Abilitato.
Inoltre devono essere stati assegnati degli indici agli apparecchi (si veda anche il paragrafo 2.4.2 alla sezione „Topologia dei dati di protezione“).
Con due protezioni 7SA522 è possibile collegare due interfacce, purché i due apparecchi dispongano di due interfacce e siano presenti mezzi di trasmissione adeguati.
Ciò comporta una ridondanza del 100% per quanto riguarda la trasmissione (figura
2-48). Gli apparecchi, allora, scelgono automaticamente la via di comunicazione più
veloce. Se questa viene a mancare, viene commutato automaticamente sull'altra fino
a quando la via di comunicazione più veloce non è di nuovo disponibile.
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Figura 2-47
Protezione distanziometrica per due estremità con due apparecchi 7SA522
aventi un'interfaccia di protezione ciascuno (trasmettitore/ricevitore)
Figura 2-48
Protezione distanziometrica per due estremità con due apparecchi 7SA522
aventi due interfacce di protezione ciascuno (trasmettitore/ricevitore)
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2 Funzioni
Nel caso di una linea a tre estremità, si deve utilizzare almeno un apparecchio 7SA522
con due interfacce di protezione. Ciò permette di stabilire una comunicazione a
catena. Il numero di apparecchi (indirizzo 147 Num. App.) deve coincidere con il
numero delle estremità dell'oggetto da proteggere. La zona da proteggere è interna al
nodo individuato dai trasformatori amperometrici posti alle estremità. Nella figura
2-49, per es., la linea possiede tre estremità e dunque tre apparecchi, in quanto essa
viene limitata da tre gruppi di trasformatori amperometrici.
La catena di comunicazione comincia con l'interfaccia di protezione Interfaccia 1
dell'apparecchio con l'indice 1, raggiunge l'interfaccia IT 2 dell'apparecchio con l'indice
3, va dall'apparecchio con l'indice 3 di Interfaccia 1 verso l'interfaccia
Interfaccia 1 dell'apparecchio con l'indice 2. L'esempio mostra che gli indici degli
apparecchi non devono coincidere con il loro posto nella catena di comunicazione. È
indifferente anche quali interfacce di protezione vengano collegate tra loro.
Figura 2-49
Vettori di
comunicazione
Protezione distanziometrica per tre estremità con tre apparecchi 7SA522, topologia a catena
La comunicazione può essere realizzata direttamente via cavi a fibre ottiche o attraverso reti di comunicazione. La scelta delle vie di comunicazione utilizzate dipende
dalla distanza da coprire e dai mezzi di trasmissione disponibili. Per distanze molto
brevi, è possibile un collegamento diretto con cavi a fibre ottiche con velocità di trasmissione di 512 kBit/s. In caso contrario sono consigliabili convertitori di comunicazione. È possibile anche la trasmissione tramite linee di rame e reti di comunicazione.
Tenere conto, tuttavia, che il tempo di reazione del metodo di trasmissione degli apparecchi di protezione distanziometrica dipende dalla qualità della trasmissione e che
esso si prolunga in caso di qualità di trasmissione ridotta e/o di durata elevata della
stessa.
La figura 2-50 illustra esempi di connessioni di comunicazione. In caso di connessione
diretta, la distanza massima che può essere coperta dipende dal tipo di fibra ottica del
cavo. La tabella 2-5 mostra le connessioni possibili. I moduli dell'apparecchio sono intercambiabili. Per i numeri di ordinazione si veda l'appendice alla rubrica "Accessori".
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2.4 Protezione con interfaccia dati (opzionale)
Tabella 2-5
Comunicazione via connessione diretta
Modulo
dell'apparecchio
Tipo di
presa
Tipo di fibra
Lunghezza Attenuazione
d'onda ottica
di linea
ammessa
Distanza,
tipica
FO5
ST
Multimode
62,5/125 µm
820 nm
8 dB
1,5 km
FO6
ST
Multimode
62,5/125 µm
820 nm
16 dB
3,5 km
FO7
ST
Monomode
9/125 µm
1300 nm
7 dB
10 km
FO8
FC
Monomode
9/125 µm
1300 nm
18 dB
35 km
FO17
LC
Monomode
9/125 µm
1300 nm
13 dB
24 km
FO18
LC
Monomode
9/125 µm
1300 nm
29 dB
60 km
FO19
LC
Monomode
9/125 µm
1550 nm
29 dB
100 km
Nel caso in cui vengano utilizzati convertitori di comunicazione, il collegamento tra
l'apparecchio e il convertitore viene realizzato sempre tramite il modulo F05 via cavi a
fibre ottiche. Il convertitore è dotato di diverse interfacce che permettono l'accoppiamento alla rete di comunicazione. Per i numeri di ordinazione si veda l'appendice alla
rubrica "Accessori".
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2 Funzioni
Figura 2-50
Esempi di connessioni di comunicazione
Nota
La ridondanza delle diverse connessioni di comunicazione (in caso di topologia ad
anello) richiede una separazione coerente di tutti gli apparecchi coinvolti nella comunicazione. Per es., è sconsigliabile far passare diverse vie di comunicazione sulla
stessa scheda multiplexer, in quanto, in caso di danneggiamento della scheda, non ci
sono altre vie alternative.
Functional Logout
In caso di topologia a tre apparecchi che usano la teleprotezione, è possibile togliere
un apparecchio, per es. a scopi di manutenzione, dalla funzione di protezione „Teleprotezione“, senza dover riparametrizzare gli apparecchi. Un apparecchio scollegato
(nel Functional Logout) non partecipa più alla teleprotezione tuttavia continua a trasmettere e a ricevere segnalazioni e comandi a distanza (vedi il paragrafo 2.4.2 alla
sezione „Topologia dei dati di protezione“).
Disturbo e perdita
della comunicazione
La comunicazione viene controllata permanentemente dagli apparecchi. La presenza
di telegrammi di dati errati non costituisce un pericolo immediato, se essi compaioni
solo in maniera sporadica. Essi vengono conteggiati dall'apparecchio che rileva il disturbo e possono essere letti tra le informazioni statistiche.
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2.4 Protezione con interfaccia dati (opzionale)
La ricezione di più telegrammi di dati errati o l'assenza di telegrammi è interpretata
come disturbo della comunicazione non appena è stato oltrepassato un tempo di disturbo di 100 ms (preimpostazione, modificabile). Viene emessa una segnalazione corrispondente. Se non esiste alcuna via di comunicazione alternativa (come per la topologia ad anello), la procedura di trasmissione del segnale non è attiva. Non appena
lo scambio di dati funziona di nuovo correttamente, le procedure di trasmissione del
segnale sono di nuovo attive.
Salti di durata della trasmissione, che possono prodursi per es. in seguito a commutazioni nella rete di comunicazione, vengono rilevati e corretti dagli apparecchi. Al
massimo dopo 2 secondi, i tempi di durata vengono nuovamente misurati.
In caso di interruzione duratura della comunicazione (ovvero più a lungo di un tempo
impostabile), ciò viene identificato come perdita della comunicazione. Viene emessa
una segnalazione corrispondente. Altrimenti valgono le stesse reazioni descritte in
caso di disturbo.
2.4.2
Indicazioni per l'impostazione
Generalità
Le interfacce attive collegano gli apparecchi con i mezzi di comunicazione. La comunicazione viene controllata permanentemente dagli apparecchi. L'indirizzo 4509 TDISTURB DATI determina i tempi di ritardo al termine dei quali la persistenza di telegrammi errati o mancanti provoca una segnalazione di disturbo. All'indirizzo 4510 TGUASTO DATI viene impostato il tempo al termine del quale viene segnalata una
mancanza della comunicazione.
Interfaccia della
protezione 1
L'interfaccia attiva 1 può essere attivata o disattivata all'indirizzo 4501 STATO PROT
In 1 (ON oppure OFF). La sua disattivazione (OFF) è equivalente ad una mancanza
della comunicazione. In caso di topologia ad anello, la procedura di trasmissione del
segnale può continuare a funzionare; mentre in caso di topologia a catena essa non
può funzionare.
All'indirizzo 4502 CONNEC. 1 Sopra viene impostato il mezzo di trasmissione alla
quale viene collegata l'interfaccia Interfaccia 1. Sono selezionabili
Dir.con F.O., ovvero comunicazione diretta via cavi a fibre ottiche da 512 kBit/s,
Conv com 64 kB, ovvero via convertitore di comunicazione da 64 kBit/s (G703.1
oppure X.21 oppure S0),
Conv com 128 kB, ovvero via convertitore di comunicazione da 128 kBit/s (X.21,
linea di rame),
Conv com 512 kB, ovvero via convertitore di comunicazione da 512 kBit/s (X.21).
Le possibilità possono variare anche in funzione del modello d'apparecchio. I dati alle
due estremità di una via di comunicazione devono coincidere.
Gli apparecchi misurano e controllano i tempi di durata dei segnali. In caso di divergenze viene effettuata una correzione, purché ci si muova in un ambito consentito.
Queste condizioni sono impostate negli indirizzi 4505 e 4605 e, di regola, possono
restare invariate.
La durata del segnale massima ammissibile, preimpostata all'indirizzo 4505 PROT 1
T-RITAR., è stata selezionata in modo tale da essere sufficiente per reti di comunicazione convenzionali. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri
parametri. Il superamento di questo tempo (per es. in caso di commutazione su un'altra via di trasmissione) viene segnalato come „PI1 RitTr.alarm“. Il rilevamento
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2 Funzioni
di un disturbo nella comunicazione dell'interfaccia provoca l'avviamento del tempo di
resettaggio dei segnali a distanza all'indirizzo 4511 Td ResetRemoto. In tal caso, si
deve considerare che è attivo solo il tempo dell'apparecchio il cui partner di comunicazione è assente. Per tutti gli apparecchi della catena è attivo dunque lo stesso
tempo.
Interfaccia della
protezione 2
Se l'interfaccia attiva 2 è disponibile e viene utilizzata, si presentano le stesse possibilità dell'interfaccia attiva 1. I parametri corrispondenti si trovano negli indirizzi 4601
STATO P INTI 2 (ON o OFF), 4602 CONNES. 2 SOPRA e 4605 PROT 2 T-RITAR.;
l'ultimo di essi può essere modificato solo con l'ausilio di DIGSI in Altri parametri.
Topologia dei dati
di protezione
Definire innanzitutto la propria topologia di comunicazione: numerare tutti gli apparecchi. Questa numerazione è un indice d'apparecchio progressivo e offre una panoramica; l'indice comincia con 1 per ogni sistema di protezione distanziometrica (dunque
per ogni oggetto da proteggere). Per ogni sistema di protezione distanziometrica, l'apparecchio con l'indice 1 è sempre il master di tempo assoluto, vale a dire che il timing
assoluto di tutti gli apparecchi del sistema si orienta secondo il timing assoluto di
questo apparecchio. Ciò permette di comparare in ogni momento le indicazioni di
tempo di tutti gli apparecchi. L'indice d'apparecchio permette dunque l'identificazione
precisa degli apparecchi di un sistema di protezione distanziometrica (dunque per un
oggetto da proteggere).
A ogni apparecchio dev'essere inoltre assegnato un numero di identificazione (Id. apparecchio). Il numero di identificazione viene utilizzato dal sistema di comunicazione
per l'identificazione di ciascun apparecchio. Esso è compreso tra 1 e 65534 e deve
essere attribuito una sola volta all'interno del sistema di comunicazione. Il numero di
identificazione permette dunque di identificare gli apparecchi nel sistema di comunicazione, in quanto lo scambio di informazioni tra più sistemi di protezione distanziometrica (dunque anche per più oggetti da proteggere) può essere effettuato dallo
stesso sistema di comunicazione.
Assicurarsi che i supporti di comunicazione possibili e le interfacce disponibili siano
compatibili. Se infatti non tutti gli apparecchi sono dotati di due interfacce di protezione, gli apparecchi che ne possiedono solo una devono trovarsi alle estremità della
catena di comunicazione. Una topologia ad anello è possibile solo se tutti gli apparecchi di un sistema di protezione distanziometrica sono dotati di due interfacce di protezione.
Se si utilizzano differenti interfacce fisiche e differenti supporti di comunicazione, assicurarsi che ciascuna interfaccia di protezione sia compatibile con il supporto di
comunicazione desiderato.
Nel caso di un oggetto da proteggere con due estremità (per es. una linea), vengono
impostati gli indirizzi 4701 ID DEL RELAY 1 e 4702 ID DEL RELAY 2, per es.
all'apparecchio 1 viene assegnato il numero di identificazione 1 e all'apparecchio 2 il
numero di identificazione 2 (figura 2-51). Non è necessario che gli indici degli apparecchi coincidano con i numeri di identificazione degli apparecchi, come menzionato
sopra.
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2.4 Protezione con interfaccia dati (opzionale)
Figura 2-51
Topologia della protezione distanziometrica per 2 estremità con 2 apparecchi Esempio
Se sono presenti più di due estremità (e apparecchi corrispondenti), il numero di identificazione del terzo apparecchio viene attribuito all'indirizzo parametrico 4703 ID
DEL RELAY 3. Per un oggetto da proteggere sono possibili al massimo tre estremità
con tre apparecchi. La figura 2-52 mostra un esempio con tre apparecchi. Durante la
programmazione delle funzioni di protezione il numero necessario di apparecchi per
un caso concreto di applicazione è stato impostato all'indirizzo 147 Num. App.. Qui
possono essere impostati tanti numeri di identificazione in funzione della scelta effettuata. Nella parametrizzazione non ne compaiono altri.
Figura 2-52
Topologia della protezione distanziometrica per 3 estremità con 3 apparecchi Esempio
Infine bisogna indicare all'indirizzo 4710 relay locale l'apparecchio locale. Indicare qui l'indice (secondo la numerazione progressiva) di ciascun apparecchio.
Ciascun indice, che va da 1 fino al numero degli apparecchi, deve esistere una sola
volta, nessun indice deve esistere due volte.
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2 Funzioni
Assicurarsi che i parametri della topologia della protezione distanziometrica per
l'omonimo sistema siano coerenti:
• ciascun indice di apparecchio può comparire una volta sola;
• ciascun indice di apparecchio deve essere assegnato chiaramente ad un numero
di identificazione d'apparecchio;
• ciascun indice d'apparecchio deve corrispondere una volta all'indice di un apparecchio locale;
• l'apparecchio con l'indice 1 dispone del timing assoluto (master di tempo assoluto).
Il rispetto delle condizioni sopra citate viene verificato con l'avviamento del sistema di
protezione. Se una di queste condizioni non è soddisfatta, non è possibile alcuna trasmissione dei dati di protezione. L'apparecchio emette allora la segnalazione „DT
inconsistent“ („Device Table inconsistente“).
Scollegamento di
un apparecchio
È possibile rimuovere un apparecchio dalla topologia generando il segnale d'ingresso
3484 „non coll.“, in modo tale che gli apparecchi restanti possano continuare ad
assolvere la loro funzione di protezione.
In caso di scollegamento funzionale (Functional Logout), il numero degli apparecchi
attivi nel sistema di protezione si riduce. I segnali passano automaticamente da 3 a 2
estremità. Se non è disponibile alcuna estremità opposta viene emessa la segnalazione „Dis.T.seg.Guast“.
2.4.3
Tabella parametri
I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con
DIGSI, alla voce "Altri parametri".
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
4501
STATO PROT In 1
ON
OFF
ON
Stato dell'Interfaccia 1
4502
CONNEC. 1 Sopra
Dir.con F.O.
Conv com 64 kB
Conv com 128 kB
Conv com 512 kB
Dir.con F.O.
Connessione 1 sopra
4505A
PROT 1 T-RITAR.
0.1 .. 30.0 ms
30.0 ms
Prot 1:tempo di ritardo max
permesso
4509
T-DISTURB DATI
0.05 .. 2.00 sec
0.10 sec
T. di ritardo per allarme disturbo
dati
4510
T-GUASTO DATI
0.0 .. 60.0 sec
6.0 sec
T. di ritardo per allarme guasto
trasm.
4511
Td ResetRemoto
0.00 .. 300.00 sec; ∞
0.00 sec
Segn.remoto di rit. reset per
manc. com.
4601
STATO P INTI 2
ON
OFF
ON
Stato dell'Interfaccia 2
4602
CONNES. 2 SOPRA
Dir.con F.O.
Conv com 64 kB
Conv com 128 kB
Conv com 512 kB
Dir.con F.O.
Connessione 2 sopra
128
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.4 Protezione con interfaccia dati (opzionale)
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
4605A
PROT 2 T-RITAR.
0.1 .. 30.0 ms
30.0 ms
Prot 2:tempo di ritardo max
permesso
4701
ID DEL RELAY 1
1 .. 65534
1
Numero di identificazione del
relay 1
4702
ID DEL RELAY 2
1 .. 65534
2
Numero di identificazione del
relay 2
4703
ID DEL RELAY 3
1 .. 65534
3
Numero di identificazione del
relay 3
4710
relay locale
relay 1
relay 2
relay 3
relay 1
Il relay locale e'
2.4.4
Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
3196
localeStatoTest
IntS
Relay locale in stato di test
3215
Firmware Errato
MU
Versione Firmware incompatibile
3217
PI1 Dati propi
MU
Prot Int 1: Riceve propi dati
3218
PI2 Dati propi
MU
Prot Int 2: Riceve propi dati
3227
>PI1 trasm off
MS
>Prot Int 1: Trasmettitore e'su OFF
3228
>PI2 trasm off
MS
>Prot Int 2: Trasmettitore e'su OFF
3229
PI1 Dato Difett
MU
Prot Int 1: Ricezione di dato difettoso
3230
PI1 Ric.Fallita
MU
Prot Int 1: Ricezione fallita totalmente
3231
PI2 Dato Difett
MU
Prot Int 2: Ricezione di dato difettoso
3232
PI2 Ric.Fallita
MU
Prot Int 2: Ricezione fallita totalmente
3233
DT inconsistent
MU
Tabella Apparecchio Numer.Inconsistente
3234
DT non uguale
MU
Tabella Apparecchio non uguale
3235
Param.different
MU
Differenze tra parametri comuni
3236
PI1<->PI2 error
MU
Differente PI per trasmiss. e ricezione
3239
PI1 RitTr.alarm
MU
Prot Int 1:Ritardo troppo alto Trasmiss.
3240
PI2 RitTr.alarm
MU
Prot Int 2:Ritardo troppo alto Trasmiss.
3243
PI1 con
AV
Prot Int 1: Connessa con relay ID
3244
PI2 con
AV
Prot Int 2: Connessa con relay ID
3457
AnelloTopol.
MU
Sistema funz. in anello topolog.Chiuso
3458
CatenaTopol.
MU
Sistema funz. in catena topolog.aperta
3464
Topol.Compl.
MU
Topologia comunicazione e' completa
3475
Rel.1noCol
IntS
Relay 1 in stato di non collegamento
3476
Rel.2noCol
IntS
Relay 2 in stato di non collegamento
3477
Rel.3noCol
IntS
Relay 3 in stato di non collegamento
3484
non coll.
IntS
Attiv. locale in stato di non collegam.
3487
IDs Uguale
MU
ID uguale in Costellazione
3491
Rel.1coll.
MU
Relay 1 in stato di collegamento
3492
Rel.2coll.
MU
Relay 2 in stato di collegamento
3493
Rel.3coll.
MU
Relay 3 in stato di collegamento
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
129
2 Funzioni
2.5
Segnali remotizzabili via interfaccia dati (opzione)
2.5.1
Descrizione
Se la trasmissione dei dati di protezione alle estremità è assicurata grazie a supporti
di comunicazione digitali, è possibile trasmettere fino a 28 informazioni binarie qualsiasi da un apparecchio all'altro. Di queste 28 informazioni, quattro hanno elevata priorità, come i segnali di protezione. Queste quattro informazioni vengono trasmesse
molto rapidamente e sono, pertanto, particolarmente adatte alla trasmissione di altri
segnali di protezione generati al di fuori della protezione 7SA522. Le altre 24 informazioni vengono trasmesse in secondo piano e, pertanto, sono previste per la trasmissione di tutte le informazioni che non è necessario trasmettere nella maniera più
rapida possibile, come le segnalazioni di eventi di una stazione la cui conoscenza è
utile anche alle altre.
Le informazioni vengono inviate all'apparecchio tramite ingressi binari e possono
essere rilasciate alle altre estremità via uscite binarie. La logica CFC integrata definibile dall'utente permette, sia dal lato trasmettitore che dal lato ricevitore, di produrre
associazioni logiche dei segnali tra di loro o con altre informazioni delle funzioni di protezione e di controllo dell'apparecchio.
Gli ingressi binari da utilizzare, così come le uscite delle segnalazioni, devono essere
assegnati adeguatamente nel corso della parametrizzazione delle funzioni di ingresso
e di uscita (vedi descrizione del sistema SIPROTEC 4). I quattro segnali a priorità
elevata vengono condotti all'apparecchio attraverso gli ingressi binari da „>Scatto
Rem. 1“ a „>Scatto Rem. 4“, trasmessi agli apparecchi alle altre estremità e
possono essere di nuovo segnalati o rielaborati sul lato ricevitore attraverso le funzioni
di uscita da „Scat.Rem.1 ric.“ a „Scat.Rem.4 ric.“
Se i segnali di comando a distanza devono essere utilizzati per lo scatto diretto a distanza, allora essi devono essere collegati dal lato trasmettitore tramite CFC alla funzione „transfer trip“ al lato opposto, e dal lato ricevitore, sempre tramite CFC, ai
segnali di ingresso „>Ext. TRIP ...“.
Le 24 informazioni restanti sono acquisite dall'apparecchio attraverso le uscite binarie
da „>Segn.Remoto 1“ a „>Segn.Remoto 24“ e, di conseguenza, sono a disposizione sotto „Segn.Rem.1 Ric.“ ecc. dal lato ricevitore.
Per la trasmissione di informazioni binarie non è necessario effettuare parametrizzazioni. Ciascun apparecchio trasmette le informazioni agli altri apparecchi posizionati alle
estremità dell'oggetto da proteggere, anche se la topologia dei dati di protezione non
è completa. Se è necessaria una selezione, essa deve essere effettuata tramite una
parametrizzazione adeguata ed eventualmente tramite collegamento al lato ricevitore.
Anche gli apparecchi disattivati in maniera funzionale (Functional Logout) possono
trasmettere e ricevere segnalazioni e comandi a distanza.
La sorveglianza della disponibilità dei segnali degli apparecchi trasmettitori è possibile
utilizzando le segnalazioni App x disponibile della funzione di riconoscimento della
topologia. Queste segnalazioni vengono generate quando un apparecchio x partecipa
attivamente alla topologia di comunicazione e questo stato è stabile.
Il rilevamento di un disturbo nella interfaccia di comunicazione della protezione avvia
il tempo di resettaggio del segnale a distanza all'indirizzo 4511 Td ResetRemoto.
130
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.5 Segnali remotizzabili via interfaccia dati (opzione)
2.5.2
Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
3541
>Scatto Rem. 1
MS
>Ingresso segnale scatto da remoto 1
3542
>Scatto Rem. 2
MS
>Ingresso segnale scatto da remoto 2
3543
>Scatto Rem. 3
MS
>Ingresso segnale scatto da remoto 3
3544
>Scatto Rem. 4
MS
>Ingresso segnale scatto da remoto 4
3545
Scat.Rem.1 ric.
MU
Ricezione Scatto da remoto 1
3546
Scat.Rem.2 ric.
MU
Ricezione Scatto da remoto 2
3547
Scat.Rem.3 ric.
MU
Ricezione Scatto da remoto 3
3548
Scat.Rem.4 ric.
MU
Ricezione Scatto da remoto 4
3549
>Segn.Remoto 1
MS
Ingresso segnale remoto 1
3550
>Segn.Remoto 2
MS
Ingresso segnale remoto 2
3551
>Segn.Remoto 3
MS
Ingresso segnale remoto 3
3552
>Segn.Remoto 4
MS
Ingresso segnale remoto 4
3553
>Segn.Remoto 5
MS
Ingresso segnale remoto 5
3554
>Segn.Remoto 6
MS
Ingresso segnale remoto 6
3555
>Segn.Remoto 7
MS
Ingresso segnale remoto 7
3556
>Segn.Remoto 8
MS
Ingresso segnale remoto 8
3557
>Segn.Remoto 9
MS
Ingresso segnale remoto 9
3558
>Segn.Remoto 10
MS
Ingresso segnale remoto 10
3559
>Segn.Remoto 11
MS
Ingresso segnale remoto 11
3560
>Segn.Remoto 12
MS
Ingresso segnale remoto 12
3561
>Segn.Remoto 13
MS
Ingresso segnale remoto 13
3562
>Segn.Remoto 14
MS
Ingresso segnale remoto 14
3563
>Segn.Remoto 15
MS
Ingresso segnale remoto 15
3564
>Segn.Remoto 16
MS
Ingresso segnale remoto 16
3565
>Segn.Remoto 17
MS
Ingresso segnale remoto 17
3566
>Segn.Remoto 18
MS
Ingresso segnale remoto 18
3567
>Segn.Remoto 19
MS
Ingresso segnale remoto 19
3568
>Segn.Remoto 20
MS
Ingresso segnale remoto 20
3569
>Segn.Remoto 21
MS
Ingresso segnale remoto 21
3570
>Segn.Remoto 22
MS
Ingresso segnale remoto 22
3571
>Segn.Remoto 23
MS
Ingresso segnale remoto 23
3572
>Segn.Remoto 24
MS
Ingresso segnale remoto 24
3573
Segn.Rem.1 Ric.
MU
Segnale remoto 1 ricevuto
3574
Segn.Rem.2 Ric.
MU
Segnale remoto 2 ricevuto
3575
Segn.Rem.3 Ric.
MU
Segnale remoto 3 ricevuto
3576
Segn.Rem.4 Ric.
MU
Segnale remoto 4 ricevuto
3577
Segn.Rem.5 Ric.
MU
Segnale remoto 5 ricevuto
3578
Segn.Rem.6 Ric.
MU
Segnale remoto 6 ricevuto
3579
Segn.Rem.7 Ric.
MU
Segnale remoto 7 ricevuto
3580
Segn.Rem.8 Ric.
MU
Segnale remoto 8 ricevuto
3581
Segn.Rem.9 Ric.
MU
Segnale remoto 9 ricevuto
3582
Segn.Rem.10Ric.
MU
Segnale remoto 10 ricevuto
3583
Segn.Rem.11Ric.
MU
Segnale remoto 11 ricevuto
3584
Segn.Rem.12Ric.
MU
Segnale remoto 12 icevuto
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
131
2 Funzioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
3585
Segn.Rem.13Ric.
MU
Segnale remoto 13 ricevuto
3586
Segn.Rem.14Ric.
MU
Segnale remoto 14 ricevuto
3587
Segn.Rem.15Ric.
MU
Segnale remoto 15 ricevuto
3588
Segn.Rem.16Ric.
MU
Segnale remoto 16 ricevuto
3589
Segn.Rem.17Ric.
MU
Segnale remoto 17 ricevuto
3590
Segn.Rem.18Ric.
MU
Segnale remoto 18 ricevuto
3591
Segn.Rem.19Ric.
MU
Segnale remoto 19 ricevuto
3592
Segn.Rem.20Ric.
MU
Segnale remoto 20 ricevuto
3593
Segn.Rem.21Ric.
MU
Segnale remoto 21 ricevuto
3594
Segn.Rem.22Ric.
MU
Segnale remoto 22 ricevuto
3595
Segn.Rem.23Ric.
MU
Segnale remoto 23 ricevuto
3596
Segn.Rem.24Ric.
MU
Segnale remoto 24 ricevuto
132
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.6 Teleprotezione per protezione distanziometrica
2.6
Teleprotezione per protezione distanziometrica
2.6.1
Generalità
Scopo della teleprotezione
Cortocircuiti che si presentano sul tratto di linea da proteggere, all'esterno della prima
zona di distanza, possono essere eliminati selettivamente dalla protezione distanziometrica solo dopo un tempo di ritardo. Anche su tratti di linea più corti del valore di
distanza minimo tarabile, i guasti non possono essere eliminati selettivamente in
tempo rapido.
Per eliminare quindi qualsiasi tipo di guasto sul 100% della lunghezza della linea in
modo rapido e selettivo, la protezione distanziometrica può scambiare informazioni
con la stazione del lato opposto mediante metodi di teleprotezione. può essere realizzato tramite le vie convenzionali per mezzo di contatti di ricezione e trasmissione. In
alternativa è possibile una trasmissione del segnale tramite vie di comunicazione digitali (variante di ordinazione).
Metodi di
trasmissione
Si fa distinzione tra metodi di trascinamento (o accellerazione) (PUTT) e metodi di
comparazione (POTT).
Nei metodi di trascinamento la protezione viene impostata con la normale caratteristica prevista dal piano di selettività. Se viene dato un comando di scatto nella prima
zona, questa informazione viene comunicata tramite la linea di trasmissione al terminale opposto. Qui il segnale ricevuto provoca lo scatto, o attraverso l'attivazione della
zona allungata Z1B o attraverso un comando di scatto diretto.
La protezione 7SA522 consente:
• trascinamento attraverso gradino allungato-zona Z1B (direzionale),
• trascinamento diretto senza alcun avviamento.
Nei metodi di comparazione nella protezione è sempre attiva una zona rapida con
gradino allungato. Questa però può scattare solo se anche all'altra estremità della
linea viene rilevato un guasto in una zona con gradino allungato. Può essere trasmesso un segnale di abilitazione o di blocco. Si fa distinzione tra
Metodi di abilitazione:
• Comparazione del segnale (con zona allungata Z1B),
• Metodo di sblocco con zona allungata Z1B.
Metodo di blocco:
• Blocco della zona allungata Z1B.
Poiché le zone della protezione distanziometrica operano in maniera indipendente,
anche nei metodi di comparazione è possibile uno scatto rapido in Z1 senza segnale
di abilitazione o con segnale di blocco. Se non si desidera un'apertura rapida con Z1
(per es. per linee molto brevi), Z1 deve essere ritardata con T1.
Canali di
trasmissione
Per la trasmissione del segnale è necessario almeno un canale di trasmissione per
ciascuna direzione. A questo scopo, possono essere utilizzati i supporti di trasmissione convenzionali, quali cavi a fibre ottiche, canali di alta frequenza a frequenza
fonica modulata via linea telefonica, onde convogliate o ponte radio.
Se l'apparecchio dispone di un'interfaccia della protezione opzionale, l'elaborazione
del segnale può essere effettuata attraverso vie di comunicazione digitali. Per. es. :
cavi a fibre ottiche, reti di comunicazione o cavi dedicati.
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
133
2 Funzioni
Per questi modi di trasmissione sono adatti i seguenti metodi di trasmissione del segnale:
• trascinamento attraverso gradino allungato-zona Z1B (direzionale),
• comparazione del segnale (con zona allungata Z1B).
La protezione 7SA522 consente anche la trasmissione di segnali separati per ogni
fase. Ciò offre il vantaggio di poter realizzare una richiusura rapida unipolare, anche
quando nella rete si presentano due guasti monofase su linee differenti. Se viene impiegata l'interfaccia di protezione digitale, la trasmissione del segnale avviene in linea
di principio selettivamente per fase.
I metodi di trasmissione sono adatti anche alle linee con tre estremità. In questo caso
è necessario un segnale da un'estremità all'altra e per ciascun senso di trasmissione
La trasmissione selettiva per fase, nel caso di impiego per linee a tre estremità, è possibile solo con vie di comunicazione digitali.
In caso di disturbi sulla linea di trasmissione, il dispositivo di trasmissione del segnale
può essere bloccato senza per questo influenzare la normale selettività della protezione distanziometrica. Con ciò il controllo del campo di misura (abilitazione della zona
Z1B) può essere trasferito alla funzione di richiusura automatica interna oppure, attraverso l'ingresso binario „>Abilit zone AR“ ad un dispositivo esterno di richiusura automatica. In caso di utilizzo di tecniche di trasmissione convenzionali, il disturbo viene segnalato attraverso un ingresso binario; in caso di connessione digitale, la
protezione riconosce automaticamente il disturbo.
2.6.2
Descrizione del funzionamento
Attivazione e disattivazione
La funzione di teleprotezione può essere attivata e disattivata tramite il parametro
2101 FCT Telep. Dis., tramite l'interfaccia di sistema (se disponibile) e tramite
ingressi binari (se configurati). Gli stati di commutazione sono memorizzati all'interno
(vedere figura 2-53) e protetti contro una mancanza della tensione ausiliaria. In linea
di principio, l'attivazione è possibile solo dallo stesso punto in cui prima è avvenuta la
disattivazione. Per poter essere operativa la funzione deve essere attivata in tutti e tre
i modi indicati.
Figura 2-53
134
Attivazione e disattivazione della trasmissione di un segnale
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.6 Teleprotezione per protezione distanziometrica
2.6.3
Trascinamento attraverso una zona allungata (PUTT)
La seguente procedura è adatta sia a vie di trasmissione convenzionali che a quelle
digitali.
Principio
La figura 2-54 illustra lo schema di funzionamento del metodo di trascinamento attraverso una zona allungata. In caso di guasto all'interno della zona Z1, un segnale di
trascinamento viene inviato all'estremità opposta. Il segnale così ricevuto determina
lo scatto nel caso in cui venga rilevato un guasto all'interno della zona Z1B nella direzione parametrizzata. Il segnale di trasmissione può essere prolungato del tempo
TS (parametrizzabile all'indirizzo 2103 Prolung. invio), al fine di compensare
eventuali differenze nei tempi di avviamento sulle due estremità della linea. La protezione distanziometrica è configurata in maniera tale che la prima zona copre l'85% ca.
della linea, mentre la zona allungata arriva oltre la stazione successiva (ca. 120%
della lunghezza della linea). In caso di linee a tre estremità, Z1 è configurata in
maniera tale da coprire l'85% ca. del tratto di linea più breve, ma da arrivare almeno
oltre il punto di diramazione. Qui bisogna fare attenzione che Z1 non oltrepassi una
delle altre due estremità della linea. Z1B deve coprire con certezza il tratto di linea più
lungo, anche se al punto di diramazione è possibile collegare un'alimentazione supplementare. Per questa procedura viene proposta una trasmissione tramite un'interfaccia attiva (se disponibile).
Se il dispositivo di protezione dispone di un'interfaccia attiva, all'indirizzo 121
Teleprot. Dist. può essere programmata la selezione Seg. v. interf.. All'indirizzo 2101 FCT Telep. Dis. può essere impostato il segnale PUTT (Z1B).
Figura 2-54
Sequenza
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
Schema di funzionamento del metodo di trascinamento attraverso Z1B
Il trascinamento funziona solo per i guasti in direzione „avanti“. Pertanto, la prima zona
Z1 e la zona allungata Z1B nella protezione distanziometrica devono essere necessariamente impostate su Avanti (indirizzi 1301 Op. mode Z1 e 1351 Op. mode
Z1B, vedere anche paragrafo 2.2.2 alla sezione „Zone indipendenti da Z1 e Z5“ e
„Zona comandata Z1B“).
135
2 Funzioni
Figura 2-55
136
Diagramma logico del trascinamento attraverso Z1B (un'estremità della linea, convenzionale, senza interfaccia attiva)
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.6 Teleprotezione per protezione distanziometrica
Figura 2-56
Diagramma logico del trascinamento attraverso Z1B (un'estremità della linea, interfaccia attiva)
In caso di linee con due estremità, la trasmissione può essere effettuata selettivamente per fase. In questo caso, i circuiti di trasmissione e ricezione operano in
maniera separata per ciascuna fase. In caso di linee a tre estremità, il segnale di trasmissione viene inviato alle due estremità opposte. I segnali di ricezione sono allora
connessi tramite OR. Se il parametro Teleprot. Dist. (indirizzo 121) è impostato
su Seg. v. interf. e il parametro Num. App. (indirizzo 147) è impostato su 3
relays, l'apparecchio riceve informazioni di due estremità opposte. La preimpostazione del numero è 2 relays e corrisponde ad un'estremità opposta. In caso di
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
137
2 Funzioni
impiego di un'interfaccia attiva con trasmissione digitale dei dati di protezione, i
segnali vengono trasmessi sempre selettivamente per fase.
In caso di trasmissione convenzionale, attraverso il parametro Tipo di linea (indirizzo 2102) l'apparecchio viene informato sul numero di estremità opposte (una o
due).
In caso di disturbo della via di trasmissione, la zona allungata Z1B può essere attivata
dalla richiusura automatica interna impostando il parametro 1st AR -> Z1B e un
dispositivo esterno di richiusura automatica tramite l'ingresso binario „>Abilit
zone AR“.
In caso di alimentazione debole o assente su un'estremità della linea, la protezione
distanziometrica non si avvia, ma l'interruttore può scattare ugualmente. Questo
„scatto con alimentazione debole“ è descritto nel paragrafo 2.9.2.
2.6.4
Trascinamento diretto DUTT
La seguente procedura è adatta a vie di trasmissione convenzionali.
Principio
Come avviene per il trascinamento attraverso l’avviamento o attraverso una zona allungata, la presenza di un guasto nella zona Z1 determina la trasmissione di un
segnale di trascinamento all'estremità opposta. Il segnale qui ricevuto provoca, dopo
un breve tempo di sicurezza Tv (parametrizzabile all'indirizzo 2202
T.ritar.Scatto), lo scatto senza ulteriori interrogazioni (figura 2-57). Il segnale di
trasmissione può essere prolungato del tempo TS (parametrizzabile all'indirizzo 2103
Prolung. invio), al fine di compensare eventuali differenze nei tempi di avviamento sulle due estremità della linea. La protezione distanziometrica è configurata in
maniera tale che la prima zona copre l'85% ca. della linea. In caso di linee a tre estremità, Z1 è configurata in maniera tale da coprire l'85% ca. del tratto di linea più
breve, ma da arrivare almeno oltre il punto di diramazione. Qui bisogna fare attenzione che Z1 non oltrepassi una delle altre due estremità della linea. La zona allungata
Z1B, in questa procedura, non è necessaria. Ma essa può essere attivata dalla richiusura automatica interna o da criteri esterni attraverso l'ingresso binario „>Abilit
zone AR“.
Rispetto agli altri metodi di trascinamento, questo metodo presenta il vantaggio che le
due estremità della linea possono scattare senza altri provvedimenti, anche se su una
delle due estremità l'alimentazione è assente. Tuttavia non viene effettuato nessun
altro controllo dello scatto all'estremità ricevitrice.
Il trascinamento diretto non è un metodo di trasmissione autonomo, ma viene realizzato impostando la funzione di trasmissione su uno dei metodi di trascinamento (indirizzo 121 Teleprot. Dist. = PUTT (Z1B)); dal lato ricevitore vengono utilizzati
gli ingressi binari per lo scatto diretto esterno. Si applica il circuito di trasmissione descritto nel paragrafo „Trascinamento attraverso una zona allungata“ (figura 2-56). Per
il circuito di ricezione vale la logica dell'„accoppiamento esterno“, come descritto nel
paragrafo 2.10.
In caso di linee con due estremità, la trasmissione può essere effettuata selettivamente per fase. In questo caso, i circuiti di trasmissione e ricezione operano in
maniera separata per ciascuna fase. In caso di linee a tre estremità, il segnale di trasmissione viene inviato alle due estremità opposte. I segnali di ricezione devono allora
essere connessi tramite OR.
138
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.6 Teleprotezione per protezione distanziometrica
Figura 2-57
2.6.5
Schema di funzionamento del trascinamento diretto
Metodo di comparazione del segnale (POTT)
La seguente procedura è adatta sia a vie di trasmissione convenzionali che a quelle
digitali.
Principio
La comparazione del segnale è un metodo di abilitazione. È determinante la zona Z1B
che viene tarata oltre la stazione successiva. Questo metodo può essere utilizzato
anche su linee estremamente brevi, nel caso in cui non sia possibile una taratura
sull’85% della lunghezza della linea e quindi non è possibile un’apertura rapida e selettiva. In quest’ultimo caso la zona Z1 deve essere ritardata con T1, in modo tale che
essa non scatti rapidamente indipendentemente dal segnale di ricezione (figura 2-58).
Se la protezione rileva un guasto nella zona allungata Z1B, essa invia innanzitutto un
segnale di abilitazione all'estremità opposta. Se dall'estremità opposta viene ugualmente ricevuto un segnale di abilitazione, il segnale di scatto viene trasmesso al relè
di comando. Uno scatto rapido presuppone, dunque, il rilevamento di un guasto all'interno della zona Z1B in direzione avanti ad entrambe le estremità della linea. La protezione distanziometrica è configurata in maniera tale che la zona Z1B oltrepassi la
stazione successiva (ca. 120% della lunghezza della linea). In caso di linee a tre estremità, Z1B deve oltrepassare con certezza il tratto di linea più lungo, anche se al
punto di diramazione può essere collegata un'alimentazione supplementare. La prima
zona segue il normale schema di selettività, ovvero essa copre l'85% ca. della lunghezza della linea, in caso di linee a tre estremità essa deve estendersi almeno oltre il
punto di diramazione.
Il segnale di trasmissione può essere prolungato di un tempo TS (parametrizzabile
all'indirizzo 2103 Prolung. invio). Il prolungamento del segnale di trasmissione è
attivo solo se la protezione ha già emesso un segnale di scatto. Ciò garantisce l'abilitazione dell'altra estremità della linea anche nei casi in cui il cortocircuito venga rapidamente eliminato dalla zona indipendente Z1.
Per tutte le altre zone, eccetto Z1B, lo scatto ha luogo senza abilitazione dell’estremità
opposta, al fine di garantire il funzionamento della protezione con normale caratteristica a gradini indipendentemente dalla trasmissione del segnale.
Per questa procedura viene proposta una trassmissione tramite un'interfaccia attiva
(se disponibile).
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2 Funzioni
Se il dispositivo di protezione dispone di un'interfaccia attiva, all'indirizzo 121
Teleprot. Dist. può essere programmata la selezione Seg. v. interf.. All'indirizzo 2101 FCT Telep. Dis. può essere impostato il segnale POTT.
Figura 2-58
Metodo di comparazione del
segnale
Schema di funzionamento del metodo di comparazione del segnale
La comparazione del segnale funziona solo in caso di guasti in direzione „avanti“. Pertanto, la zona allungata Z1B nella protezione distanziometrica deve essere necessariamente impostata su Avanti (indirizzo 1351 Op. mode Z1B, vedere anche paragrafo 2.2.2, sezione „Zona comandata Z1B“).
In caso di linee con due estremità, la trasmissione può essere effettuata selettivamente per fase. In questo caso, i circuiti di trasmissione e ricezione operano in
maniera separata per ciascuna fase. In caso di linee a tre estremità, il segnale di trasmissione viene inviato alle due estremità opposte. I segnali di ricezione sono, allora,
connessi tramite AND, poiché, in caso di guasto interno, tutte e tre le estremità della
linea devono trasmettere un segnale. Se il parametro Teleprot. Dist. (indirizzo
121) è impostato su Seg. v. interf. e il parametro Num. App. (indirizzo 147) è
impostato su 3 relays, l'apparecchio riceve informazioni di due estremità opposte.
La preimpostazione del numero è 2 relays e corrisponde ad un'estremità opposta.
Se il dispositivo di protezione dispone di un'interfaccia attiva, i segnali vengono trasmessi sempre selettivamente per fase (figura 2-60).
In caso di trasmissione convenzionale, attraverso il parametro Tipo di linea (indirizzo 2102) l'apparecchio viene informato sul numero di estremità opposte (una o
due) (figura 2-59).
In caso di disturbo della via di trasmissione, la zona allungata Z1B può essere attivata
dalla richiusura automatica interna impostando il parametro 1st AR -> Z1B e un
dispositivo esterno di richiusura automatica tramite l'ingresso binario „>Abilit
zone AR“.
Eventuali falsi segnali, che possono subentrare in seguito a oscillazioni di compensazione transitorie dovute all'eliminazione di guasti esterni o in seguito all'inversione
della direzione dopo l'eliminazione di guasti su linee parallele, vengono neutralizzati
da una funzione di „blocco transitorio“.
140
7SA522 Manuale
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2.6 Teleprotezione per protezione distanziometrica
In caso di linee alimentate da un solo lato, l’estremità non alimentata non può generare alcun segnale di abilitazione in quanto su tale estremità non può verificarsi alcun
avviamento. Per consentire, anche in questo caso, lo scatto attraverso la funzione di
comparazione del segnale, l'apparecchio dispone di funzioni particolari. Questa „funzione alimentazione debole“ (funzione eco) è descritta nel paragrafo „Provvedimenti
in caso di alimentazione debole o assente“. Essa viene attivata quando dall'estremità
opposta - in caso di linee a tre estremità almeno da una delle estremità opposte - viene
ricevuto un segnale senza che l'apparecchio abbia rilevato un guasto.
Lo scatto dell'interruttore può essere effettuato anche all'estremità della linea priva di
alimentazione o con alimentazione debole. Questo „scatto con alimentazione debole“
è descritto nel paragrafo 2.9.2.
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141
2 Funzioni
Figura 2-59
142
Diagramma logico del metodo di comparazione del segnale (un'estremità della linea, convenzionale,
senza interfaccia attiva)
7SA522 Manuale
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2.6 Teleprotezione per protezione distanziometrica
Figura 2-60
Diagramma logico del metodo di comparazione del segnale (un'estremità della linea, con interfaccia attiva)
7SA522 Manuale
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143
2 Funzioni
2.6.6
Metodo di sblocco
La seguente procedura è adatta a vie di trasmissione convenzionali.
Principio
Il metodo di sblocco è un metodo di abilitazione. La differenza rispetto al metodo di
comparazione del segnale consiste nel fatto che è possibile uno scatto anche se
dall'estremità opposta della linea non giunge alcun segnale di abilitazione. Tale funzione viene pertanto utilizzata soprattutto per linee lunghe, quando il segnale deve
essere trasmesso lungo la linea da proteggere attraverso un sistema ad onde convogliate a frequenza portante e l'attenuazione del segnale di trasmissione può divenire così elevata, in corrispondenza del punto del guasto, da pregiudicare la sua ricezione sull'altra estremità della linea. In questo caso si attiva una speciale logica di
sblocco.
La figura 2-61 illustra lo schema di funzionamento.
Per la trasmissione del segnale sono necessarie due frequenze di segnale che
vengono modulate all'uscita di trasmissione dell'apparecchio 7SA522. Se il sistema di
trasmissione è dotato di una funzione di monitoraggio del canale viene effettuata una
commutazione dalla frequenza di controllo f0 a quella di lavoro fU (frequenza di sblocco). Se la protezione rileva un guasto a terra in avanti, essa emette il consenso per la
trasmissione della frequenza di lavoro fU. In condizioni di riposo o in presenza di un
guasto all'esterno di Z1B o in direzione indietro, viene trasmessa la frequenza di controllo f0.
Se dall'estremità opposta viene ugualmente ricevuto un segnale di abilitazione, il
segnale di scatto viene trasmesso al relè di comando. L'apertura rapida presuppone
pertanto il rilevamento, su entrambe le estremità della linea, di un guasto all'interno
della zona Z1B in direzione avanti. La protezione distanziometrica è configurata in
maniera tale che la zona allungata Z1B oltrepassi la stazione successiva (ca. 120%
della lunghezza della linea). In caso di linee a tre estremità, Z1B deve oltrepassare
con certezza il tratto di linea più lungo, anche se al punto di diramazione può essere
collegata un'alimentazione supplementare. La prima zona segue il normale schema di
selettività, ovvero essa copre l'85% ca. della lunghezza della linea, in caso di linee a
tre estremità essa deve estendersi almeno oltre il punto di diramazione.
Il segnale di trasmissione può essere prolungato di un tempo TS (parametrizzabile
all'indirizzo 2103 Prolung. invio). Il prolungamento del segnale di trasmissione è
attivo solo se la protezione ha già emesso un segnale di scatto. Ciò garantisce l'abilitazione dell'altra estremità della linea anche nei casi in cui il cortocircuito venga rapidamente eliminato dalla zona indipendente Z1.
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2.6 Teleprotezione per protezione distanziometrica
Figura 2-61
Schema di funzionamento del metodo di sblocco
Per tutte le altre zone, eccetto Z1B, lo scatto ha luogo senza abilitazione dell’estremità
opposta, al fine di garantire il funzionamento della protezione con normale caratteristica a gradini indipendentemente dalla trasmissione del segnale.
Sequenza
La figura 2-62 illustra il diagramma logico della procedura di sblocco per un'estremità
della linea.
Il metodo di sblocco funziona solo per i guasti in direzione „avanti“. Pertanto, la zona
allungata Z1B nella protezione distanziometrica deve essere necessariamente impostata su Avanti (indirizzo 1351 Op. mode Z1B, vedere anche paragrafo 2.2.1
sezione „Zona comandata Z1B“).
In caso di linee con due estremità, la trasmissione può essere effettuata selettivamente per fase. In questo caso, i circuiti di trasmissione e ricezione operano in
maniera separata per ciascuna fase. In caso di linee a tre estremità, i segnali di trasmissione vengono inviati alle due estremità opposte. I segnali di ricezione sono, allora,
connessi tramite AND, poiché, in caso di guasto interno, tutte e tre le estremità della
linea devono trasmettere un segnale. Attraverso il parametro Tipo di linea (indirizzo 2102) l'apparecchio viene informato sul numero di estremità opposte (una o
due).
Alla logica di ricezione, che corrisponde essenzialmente a quella della comparazione
del segnale, è preposta una logica di sblocco, rappresentata nella figura 2-63. Se la
ricezione del segnale di sblocco è esente da disturbi, compare il segnale di ricezione,
per es. „>Dis.T.SB sb 1“, ed il segnale di blocco scompare, per es. „>Dis.T.SB
bl 1“. In tal modo il segnale interno „Unblock 1“ viene trasmesso alla logica di ricezione, dove (se le altre condizioni sono soddisfatte) provoca l'abilitazione della zona allungata Z1B della protezione distanziometrica.
Se il segnale da trasmettere non riesce a raggiungere l'altra estremità della linea, in
quanto il cortocircuito sulla linea determina un'eccessiva attenuazione o riflessione del
segnale, sul lato della ricezione non compare né il segnale di sblocco, per es.
„>Dis.T.SB sb 1“, né il segnale di blocco „>Dis.T.SB bl 1“. In questo caso,
dopo un tempo di sicurezza di 20 ms, viene rilasciato il segnale di abilitazione „Un-
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145
2 Funzioni
block 1“ e trasmesso alla logica di ricezione; esso però, trascorsi altri 100 ms, viene
annullato attraverso il temporizzatore 100/100 ms. Se la trasmissione funziona di
nuovo, deve ricomparire uno dei segnali di ricezione „>Dis.T.SB sb 1“ poi, dopo
altri 100 ms (ritardo alla ricaduta del temporizzatore 100/100 ms), viene ripristinato lo
stato di riposo e ciò significa che il percorso diretto di abilitazione al segnale „Unblock
L1“ è nuovamente possibile.
Se entro 10 s non viene ricevuto alcun segnale, viene emessa la segnalazione
„DisT.Sb Guast 1“.
In caso di disturbo della via di trasmissione, la zona allungata Z1B può essere attivata
dalla richiusura automatica interna o da un dispositivo esterno di richiusura tramite l'ingresso binario „>Abilit zone AR“.
Eventuali falsi segnali, che possono subentrare in seguito a oscillazioni di compensazione transitorie dovute all'eliminazione di guasti esterni o in seguito all'inversione
della direzione dopo l'eliminazione di guasti su linee parallele, vengono neutralizzati
da una funzione di „blocco transitorio“.
In caso di linee alimentate da un solo lato o di messa a terra del centro stella solo ad
un'estremità della linea, l'estremità priva di corrente zero non può generare alcun
segnale di abilitazione, in quanto su tale estremità non può verificarsi alcun avviamento. Per consentire, anche in questo caso, lo scatto attraverso la procedura di sblocco,
l'apparecchio dispone di funzioni particolari. Questa "funzione alimentazione debole"
(funzione eco) è descritta nel paragrafo "Provvedimenti in caso di alimentazione
debole o assente". Essa viene attivata quando dall'estremità opposta — in caso di
linee a tre estremità almeno da una delle estremità opposte — viene ricevuto un
segnale senza che l'apparecchio abbia rilevato un guasto.
Lo scatto dell'interruttore può essere effettuato anche all'estremità della linea priva di
alimentazione o con alimentazione debole. Questo „scatto con alimentazione debole“
è descritto nel paragrafo 2.9.2.
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2.6 Teleprotezione per protezione distanziometrica
Figura 2-62
Logica di trasmissione e di abilitazione del metodo di sblocco
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2 Funzioni
Figura 2-63
2.6.7
Logica di non-blocco
Metodo di blocco
La seguente procedura è adatta a vie di trasmissione convenzionali.
Principio
148
Con il metodo di blocco si utilizza la via di trasmissione per inviare un segnale di
blocco da un'estremità all'altra della linea. Tale segnale viene inviato appena la protezione rileva un guasto in direzione indietro, a scelta anche subito dopo la comparsa
del guasto (rilevatore di transitori sopra la linea tratteggiata nella figura 2-64). Esso
viene immediatamente bloccato non appena la protezione distanziometrica rileva un
guasto in direzione avanti. Con questa procedura, uno scatto è possibile anche in
assenza di segnali provenienti dall'estremità opposta. Questo procedimento è utilizzato, pertanto, soprattutto per linee lunghe, quando il segnale deve essere trasmesso
7SA522 Manuale
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2.6 Teleprotezione per protezione distanziometrica
lungo la linea da proteggere attraverso un sistema ad onde convogliate a frequenza
portante e l'attenuazione del segnale di trasmissione può divenire così elevata, in corrispondenza del punto del guasto, da pregiudicare la sua ricezione sull'altra estremità
della linea.
La figura 2-64 illustra lo schema di funzionamento.
Un guasto rilevato nella zona allungata Z1B, tarata su circa il 120% della lunghezza
della linea, fa scattare la protezione se dal lato opposto della linea non viene ricevuto
alcun segnale di blocco. In caso di linee a tre estremità, Z1B deve oltrepassare con
certezza il tratto di linea più lungo, anche se al punto di diramazione può essere collegata un'alimentazione supplementare. A causa di possibili differenze tra i tempi di
avviamento dell'apparecchio alle due estremità della linea e a causa del tempo di trasmissione, qui lo scatto deve essere ritardato di un tempo TV.
Per evitare la trasmissione simultanea di più segnali, uno di questi può essere prolungato per il tempo tarabile TS.
Figura 2-64
Sequenza
Schema di funzionamento del metodo di blocco
La figura 2-65 illustra il diagramma logico della procedura di blocco per un'estremità
della linea.
Viene bloccata la zona allungata Z1B; pertanto essa deve essere necessariamente
impostata su Avanti (indirizzo 1351 1351, vedere anche paragrafo 2.2.1, sezione „
Zona comandata Z1B“).
In caso di linee con due estremità, la trasmissione può essere effettuata selettivamente per fase. In questo caso, i circuiti di trasmissione e ricezione operano in
maniera separata per ciascuna fase. In caso di linee a tre estremità, il segnale di trasmissione viene inviato alle due estremità opposte. I segnali di ricezione sono, allora,
connessi tramite OR, poiché, in caso di guasto interno, non può venire alcun segnale
di blocco da nessuna estremità della linea. Attraverso il parametro Tipo di linea
(indirizzo 2102) l'apparecchio viene informato sul numero di estremità opposte (una
o due).
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2 Funzioni
Figura 2-65
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Diagramma logico del metodo di blocco (un'estremità della linea)
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2.6 Teleprotezione per protezione distanziometrica
Non appena la protezione distanziometrica ha rilevato un guasto in direzione indietro,
viene trasmesso il segnale di blocco (per es. „Dis.T.Trasm.“, N° 4056). Il segnale
di trasmissione può essere prolungato tramite l'indirizzo 2103. In caso di guasto in direzione avanti, il segnale di blocco viene arrestato (per es. „DisT.BlocSTOP“, N°
4070). Un blocco particolarmente rapido può essere ottenuto utilizzando il segnale di
uscita del rilevatore di transitori delle grandezze di misura per realizzare la trasmissione. Ciò si ottiene parametrizzando anche l'uscita „DisT.BlocPont“ (N° 4060)
sul relè di uscita per il trasmettitore. Poiché questo segnale di salto compare ad ogni
salto delle grandezze di misura, è preferibile utilizzarlo solo se è sicuro che la via di
trasmissione reagisce molto rapidamente alla scomparsa del segnale di trasmissione.
In caso di guasto della via di trasmissione, la zona allungata può essere bloccata
tramite un ingresso binario. La protezione distanziometrica funziona con una normale
caratteristica a gradini (tempo rapido in Z1). La zona allungata Z1B può allora essere
attivata dalla richiusura automatica interna o da criteri esterni tramite l'ingresso binario
„>Abilit zone AR“.
Eventuali falsi segnali, che possono subentrare in seguito a oscillazioni di compensazione transitorie dovute all'eliminazione di guasti esterni o in seguito all'inversione
della direzione dopo l'eliminazione di guasti su linee parallele, vengono neutralizzati
da una funzione di „blocco transitorio“. Questa prolunga il segnale di blocco per il
tempo di blocco transitorio TrBlc Blc Tempo (indirizzo 2110), purché il segnale
persista almeno per la durata di un tempo di attesa TrBlc con Tempo (indirizzo
2109).
Il principio operativo del metodo di blocco è tale da consentire l'eliminazione rapida di
cortocircuiti, senza dover prendere provvedimenti particolari, anche su linee alimentate da un solo lato, in quanto dall'estremità non alimentata non può essere generato
alcun segnale di blocco.
2.6.8
Blocco transitorio
La funzione di blocco transitorio, nei metodi comparativi, costituisce un'ulteriore sicurezza contro falsi segnali provocati dalle oscillazioni di compensazione transitorie, che
si determinano dopo l'eliminazione di un guasto esterno oppure a causa dell'inversione della direzione in seguito all'eliminazione di guasti su linee parallele.
Il principio del blocco transitorio consiste nell'impedire, in seguito al verificarsi di un
guasto esterno, la formazione di un segnale di abilitazione per un determinato tempo
(tarabile). Nei metodi di abilitazione ciò si traduce in un blocco del circuito di trasmissione e ricezione.
La figura 2-66 illustra il principio del blocco transitorio per un metodo di abilitazione.
Dopo l'avviamento, nel caso di rilevamento di un guasto non direzionale o di un guasto
in direzione indietro entro un tempo di attesa TrBlc con Tempo (indirizzo 2109), il
circuito di trasmissione e l'abilitazione della zona allungata Z1B vengono bloccati. Tale
blocco viene mantenuto per tutta la durata del tempo di blocco transitorio TrBlc Blc
Tempo (indirizzo 2110), anche dopo la ricaduta dell'evento che ha determinato il
blocco. Qualora tuttavia sia già presente un comando di scatto in Z1, il tempo di blocco
transitorio Bloc trans:T Bl viene arrestato e in tal modo viene impedito il segnale
in caso di guasto interno.
Nel caso del metodo di blocco, il blocco transitorio prolunga i segnali di blocco ricevuti,
come illustrato nel diagramma logico 2-66.
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2 Funzioni
Figura 2-66
2.6.9
Blocco transitorio nei metodi di abilitazione
Provvedimenti in caso di alimentazione assente o debole
Nei casi in cui ad un'estremità della linea l'alimentazione è debole o assente, la protezione distanziometrica non si avvia. Ciò impedisce, in quei punti, sia l’emissione di
un comando di scatto che di un segnale di trasmissione. Nelle procedure di comparazione con segnale di abilitazione, nemmeno l'estremità della linea con alimentazione forte potrebbe scattare in tempo rapido senza misure particolari, poiché dall'estremità con alimentazione debole non viene trasmesso alcun segnale di abilitazione.
Per ottenere, in questi casi, un'apertura rapida ad entrambe le estremità della linea, la
protezione distanziometrica dispone di speciali accorgimenti per le linee con alimentazione debole.
Affinché anche l'estremità della linea con alimentazione debole possa scattare autonomamente, la protezione distanziometrica 7SA522 dispone di una funzione di scatto
per alimentazione debole. Poiché questa è una funzione di protezione indipendente
dotata di un comando di scatto proprio, essa viene descritta a parte nel paragrafo
2.9.2.
Funzione eco
La funzione eco agisce in modo tale che, in assenza di avviamento su un'estremità
della linea, il segnale ricevuto sotto forma di „eco“ possa essere ritrasmesso all'altra
estremità della linea, abilitando l'emissione del comando di scatto.
L'impulso per il segnale di eco (si veda la figura 2-93, paragrafo 2.9.1) viene impartito
sia dalla protezione distanziometrica che dalla protezione contro cortocircuiti a terra.
Nella figura 2-67 è rappresentata la produzione del segnale di abilitazione dell'eco attraverso la protezione distanziometrica.
Il rilevamento dell'alimentazione debole, e quindi le condizioni per l'eco sono riportate
nell'elemento AND centrale. La protezione distanziometrica non deve essere né disattivata né bloccata, altrimenti essa, in questo stato, produrrebbe sempre un'eco a
causa dell'assenza di avviamento. Se la protezione di massima corrente viene impiegata come funzione di emergenza, un'eco è possibile anche se la protezione distanziometrica è inattiva, in quanto l'avviamento della protezione di massima corrente di
emergenza sostituisce l'avviamento della protezione distanziometrica. Durante
questa modalità di funzionamento, la protezione di massima corrente di emergenza,
naturalmente, non deve essere né bloccata né disattivata.
Un'eco si produrrà, per i metodi di abilitazione, anche se la protezione di massima corrente di emergenza non effettua un avviamento. La sensibilità della protezione di
152
7SA522 Manuale
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2.6 Teleprotezione per protezione distanziometrica
massima corrente all'estremità con alimentazione debole deve essere più elevata di
quella della protezione distanziometrica all'estremità con alimentazione forte. In caso
contrario, non è garantita la selettività sul 100% della linea.
La condizione centrale della funzione eco è, contemporaneamente, l'assenza di un
avviamento della protezione distanziometrica o della protezione di massima corrente
e la presenza della ricezione, che viene fornita dalla logica del metodo di teleprotezione come illustrato nei diagrammi logici corrispondenti (figura 2-59, 2-60 o figura
2-62).
In caso di avviamento unipolare o bipolare della protezione distanziometrica, esiste
tuttavia la possibilità di trasmettere un'eco se sulle fasi non avviate, attraverso
misurazione, è stata rilevata un'alimentazione debole.
Al fine di evitare la formazione di un'eco dopo l'interruzione della linea e la ricaduta
dell'avviamento, non è più possibile formare un'eco se un avviamento ha già avuto
luogo (memoria RS nella figura 2-67). Inoltre, la funzione eco può essere bloccata in
ogni momento mediante l'ingresso binario „>Dis.T.BlocEco“.
La figura 2-67 illustra la produzione del segnale per l'abilitazione dell'eco. Poiché
questa funzione è in correlazione con la funzione di scatto in caso di alimentazione
debole, essa è descritta a parte (si veda il paragrafo 2.9.1).
Figura 2-67
Produzione del segnale di abilitazione dell'eco
2.6.10 Indicazioni per l'impostazione
Generalità
La teleprotezione per la protezione distanziometrica è attiva solo se, in fase di programmazione, è stata impostata su uno dei possibili metodi descritti (indirizzo 121).
Relativamente a questa programmazione, qui compaiono solo i parametri rilevanti per
il metodo scelto. Se la teleprotezione non è necessaria l'indirizzo è impostato 121
Teleprot. Dist. = Disabilitato.
Trasmissione convenzionale
Per le vie di trasmissione convenzionali sono possibili i seguenti metodi (descritti nel
precedente paragrafo 2.6):
Trasferimento diretto di scatto
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Scatto a distanza senza alcun avviamento,
PUTT (Z1B)
metodo con scatto accelerato con gradino allungato
Z1B,
POTT
metodo di comparazione del segnale,
153
2 Funzioni
Non blocco
metodo di sblocco.
Blocco
metodo di blocco.
All'indirizzo 2101 FCT Telep. Dis. può essere attivato (ON) o disattivato (OFF) l'impiego della teleprotezione.
Se la teleprotezione deve essere impiegata su una linea a tre estremità, si deve selezionare l'indirizzo 2102 Tipo di linea = Tre Terminali, altrimenti viene mantenuta l'impostazione Due Terminali.
Trasmissione
digitale
Per la trasmissione digitale diretta tramite interfaccia della protezione sono possibili i
seguenti metodi (descritti nel paragrafo 2.6):
PUTT (Z1B)
metodo con scatto accelerato con gradino allungato
Z1B,
POTT
metodo di comparazione del segnale,
All'indirizzo 2101 FCT Telep. Dis. è possibile selezionare il metodo corrispondente. Qui può anche essere attivato (OFF) la teleprotezione. L'indirizzo 147 Num.
App. indica il numero delle estremità e deve essere impostato in maniera identica in
tutti gli apparecchi. La funzione di protezione distanziomentrica via interfaccia della
protezione è attiva solo se, per tutti gli apparecchi del sistema, il parametro 121
Teleprot. Dist. è stato impostato su Seg. v. interf..
Prerequisiti della
protezione distanziometrica
Per quanto riguarda tutti i metodi comparativi (PUTT), è assolutamente necessario assicurarsi che la zona della protezione distanziometrica in direzione indietro sia maggiore della zona allungata dell'estremità opposta (vedere le superfici tratteggiate nella
figura 2-68 a destra)! A tale scopo, almeno uno dei gradini di distanza deve essere
impostato su Indietro o su Non Direzionale. In caso di guasto nella zona Z1B
della protezione installata in B, che subentra in caso di impostazione non corretta (a
sinistra nella figura), la protezione distanziometrica in A non si avvierebbe, cosa che
verrebbe interpretata da B come un guasto alimentato da un solo lato (eco di A oppure
nessun segnale di blocco in A). Ciò produrrebbe uno scatto non selettivo!
Il metodo di blocco necessita inoltre di un gradino rapido all'indietro che assicuri la
produzione del segnale di blocco. A tale scopo la terza zona deve essere utilizzata in
maniera istantanea.
Figura 2-68
Tempi
154
Impostazione della protezione distanziometrica con metodo mutuo consenso
Il prolungamento del segnale di trasmissione Prolung. invio (indirizzo 2103)
deve assicurare che il segnale di trasmissione raggiunga con certezza l'altra estremità
della linea, anche se l'estremità della linea che emette il segnale viene interrotta rapidamente e/o il tempo di trasmissione è relativamente elevato. Nei metodi POTT e Non
blocco, questo prolungamento del segnale ha effetto solo se l'apparecchio ha già
emesso un comando di scatto. Ciò garantisce l'abilitazione dell'altra estremità della
linea anche nei casi in cui il cortocircuito venga rapidamente eliminato dalla zona in-
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2.6 Teleprotezione per protezione distanziometrica
dipendente Z1B. Nel metodo di Blocco il segnale di trasmissione viene prolungato
sempre di questo tempo. Ciò corrisponde ad un blocco transitorio dopo un guasto in
direzione indietro. Questa impostazione è possibile solo con l'ausilio di DIGSI in Altri
parametri.
Al fine di assicurare il rilevamento di disturbi di linea stazionari, come ad es. interruzione di una linea, l'apparecchio riconosce, dopo un tempo di supervisione Ritardo
Allarm (indirizzo 2107) che si tratta di un disturbo permanente. Questa impostazione
è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri.
Il ritardo di abilitazione Ritardo Rilasc (indirizzo 2108) permette di ritardare l'abilitazione della zona Z1B. In generale, ciò è necessario solo nel caso del metodo di
Blocco, in modo tale che, in caso di guasti esterni, il segnale di blocco disponga di
tempo sufficiente per la trasmissione. Questo ritardo ha effetto solo sul circuito di
ricezione del metodo di trasmissione; al contrario, un ritardo della zona allungata Z1B
con il tempo T1B non ritarda il segnale di abilitazione.
Blocco transitorio
I parametri TrBlc con Tempo e TrBlc Blc Tempo permettono di realizzare il
blocco transitorio nell'ambito dei metodi di comparazione. Nello schema accelerato
essi non sono significativi.
Il tempo TrBlc con Tempo (indirizzo 2109) è un tempo di attesa prima di un blocco
transitorio. Il blocco transitorio nei metodi di abilitazione è attivo solo se la protezione
distanziometrica ha rilevato, dopo l'avviamento, un guasto in direzione indietro entro
questo lasso di tempo. Nel metodo di blocco, il tempo di attesa impedisce un blocco
transitorio se il segnale di blocco proveniente dall'estremità opposta arriva molto rapidamente. Con l'impostazione ∞, non si produce alcun blocco transitorio. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri.
La durata del tempo del blocco transitorio TrBlc Blc Tempo (indirizzo 2110) deve
essere necessariamente più lunga di quella di fenomeni di compensazione transitori
di forte entità, che si verificano con l'apparizione o l'eliminazione di cortocircuiti esterni.
Nei metodi POTT e Non blocco il segnale di trasmissione viene ritardato di questo
tempo, se la protezione all'inizio aveva rilevato un guasto in direzione indietro. Nel
metodo di Blocco il segnale di ricezione (che causa il blocco) viene prolungato di
questo tempo. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri.
Nella maggior parte dei casi il valore preimpostato dovrebbe essere sufficiente.
Funzione eco
Le impostazioni concernenti la funzione eco sono comuni a tutti i provvedimenti da
prendere in caso di alimentazione debole e sono elencate sotto forma di tabella nel
paragrafo 2.9.2.2.
Nota
Il „Segnale ECO“ (N° 4246) deve essere parametrizzato separatamente sul relè di
uscita destinato alla trasmissione; esso non fa parte dei segnali di trasmissione associati alle funzioni di trasmissione. Nell'interfaccia di protezione digitale impiegata con
la comparazione del segnale, l'eco viene trasmessa come segnale separato senza
che siano necessari accorgimenti particolari.
7SA522 Manuale
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155
2 Funzioni
2.6.11 Tabella parametri
I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con
DIGSI, alla voce "Altri parametri".
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
2101
FCT Telep. Dis.
ON
PUTT (Z1B)
POTT
OFF
ON
Teleprotez. per prot.distanziom.
e':
2102
Tipo di linea
Due Terminali
Tre Terminali
Due Terminali
Tipo di linea
2103A
Prolung. invio
0.00 .. 30.00 sec
0.05 sec
Prolung.tempo per segnale di
invio
2107A
Ritardo Allarm
0.00 .. 30.00 sec
10.00 sec
Tempo di ritardo per allarme
2108
Ritardo Rolasc
0.000 .. 30.000 sec
0.000 sec
Tempo di ritardo per rilascio dopo
avv.
2109A
TrBlc con Tempo
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.04 sec
Blocco trans.:durata guasto ext.
2110A
TrBlc Blc Tempo
0.00 .. 30.00 sec
0.05 sec
Blocco trans.:T blocco dopo
guasto ext.
2.6.12 Informazioni
N°
4001
Informazione
>Dis.Telep. ON
Tipo di inf.
MS
Spiegazione
>Distanziom. Teleprotezione a ON
4002
>Dis.Telep.OFF
MS
>Distanziom. Teleprotezione a OFF
4003
>Dis.Telep.Bloc
MS
>Distanziom. Teleprotezione Bloccata
4005
>Dis.Com.Guas.
MS
>Dist. Teleprotezione:Comun.Guasta
4006
>DisTel Ric.Ch1
MS
>Dist. Teleprot: Ricezione Canale 1
4007
>Dis.T.RicCh1L1
MS
>Dist. Teleprot: Ricezione Canale 1,L1
4008
>Dis.T.RicCh1L2
MS
>Dist. Teleprot: Ricezione Canale 1,L2
4009
>Dis.T.RicCh1L3
MS
>Dist. Teleprot: Ricezione Canale 1,L3
4010
>Dis.T.Ric.Ch2
MS
>Dist. Teleprot: Ricezione Canale 2
4030
>Dis.T.SB sb 1
MS
>Dist. Telep.Sblocco: Sblocco Canale 1
4031
>Dis.T.SB bl 1
MS
>Dist. Telep.Sblocco: Blocco Canale 1
4032
>Dis.T.SB sb1L1
MS
>Dist. Telep.Sblocco: Sbloc. Canale 1,L1
4033
>Dis.T.SB sb1L2
MS
>Dist. Telep.Sblocco: Sbloc. Canale 1,L2
4034
>Dis.T.SB sb1L3
MS
>Dist. Telep.Sblocco: Sbloc. Canale 1,L3
4035
>Dis.T.SB sb 2
MS
>Dist. Telep.Sblocco: Sblocco Canale 2
4036
>Dis.T.SB bl 2
MS
>Dist. Telep.Sblocco: Blocco Canale 2
4040
>Dis.T.BlocEco
MS
>Dist. Telep. Blocco Segnale ECO
4050
Dis.T.on/off IB
IntS
Dis. Teleprotezione ON/OFF via Ingr.Bin.
4052
Dis.Telep. OFF
MU
Teleprotezione e' su OFF
4054
Dis.T.Segn.ric.
MU
Dist.Telep.:Segnale di ricezione
4055
Dis.T.seg.Guast
MU
Dist.Telep.:Canale Segnal. Guasto
4056
Dis.T.Trasm.
MU
Dist.Telep.:Segnale di trasmissione
156
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.6 Teleprotezione per protezione distanziometrica
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
4057
Dis.T.Trasm.L1
MU
Dist.Telep.:Segnale di trasmissione L1
4058
Dis.T.Trasm.L2
MU
Dist.Telep.:Segnale di trasmissione L2
4059
Dis.T.Trasm.L3
MU
Dist.Telep.:Segnale di trasmissione L3
4060
DisT.BlocPont
MU
Dist.Tel.:Bloc.Segn. di trasm.con pont.
4068
DisT.BlocTrans
MU
Dist.Telep.:Blocco transitorio
4070
DisT.BlocSTOP
MU
Blocco Dist.Telep.:STOP segnal.
4080
DisT.Sb Guast 1
MU
Sblocco Dist.Telep.:Guasto Canale 1
4081
DisT.Sb Guast 2
MU
Sblocco Dist.Telep.:Guasto Canale 2
4082
Dis.T.BL STOPL1
MU
Blocco Dist.Telep.:STOP segnal.L1
4083
Dis.T.BL STOPL2
MU
Blocco Dist.Telep.:STOP segnal.L2
4084
Dis.T.BL STOPL3
MU
Blocco Dist.Telep.:STOP segnal.L3
4085
Dis.T.RicL1Dis1
MU
Dis.Tele. Ricezione,L1,Dispositivo 1
4086
Dis.T.RicL2Dis1
MU
Dis.Tele. Ricezione,L2,Dispositivo 1
4087
Dis.T.RicL3Dis1
MU
Dis.Tele. Ricezione,L3,Dispositivo 1
4088
Dis.T.RicL1Dis2
MU
Dis.Tele. Ricezione,L1,Dispositivo 2
4089
Dis.T.RicL2Dis2
MU
Dis.Tele. Ricezione,L2,Dispositivo 2
4090
Dis.T.RicL3Dis2
MU
Dis.Tele. Ricezione,L3,Dispositivo 2
4091
Dis.T.RicL1Dis3
MU
Dis.Tele. Ricezione,L1,Dispositivo 3
4092
Dis.T.RicL2Dis3
MU
Dis.Tele. Ricezione,L2,Dispositivo 3
4093
Dis.T.RicL3Dis3
MU
Dis.Tele. Ricezione,L3,Dispositivo 3
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
157
2 Funzioni
2.7
Massima corrente di guasto a terra in sistemi con neutro a terra
(opzione)
Nelle reti con neutro a terra, nelle quali si possono avere resistenze di guasto elevate
(per es. linee aeree senza conduttore di terra, terreni sabbiosi), si osserva frequentemente il mancato avviamento della protezione distanziometrica, a causa della formazione di impedenze di cortocircuito di terra, che appaiono al di fuori delle caratteristiche di avviamento della protezione distanziometrica.
La protezione distanziometrica 7SA522 dispone di funzioni di protezione per guasti a
terra altamente resistivi nelle reti con neutro a terra. Sono disponibili le seguenti
opzioni - in parte dipendenti dal modello ordinato:
tre gradini di massima corrente con tempo di scatto indipendente (DT),
un gradino di massima corrente con tempo di scatto dipendente dalla corrente (IDMT)
oppure
- una soglia di tensione omopolare con caratteristica di scatto a tempo inverso oppure
- una soglia di potenza omopolare con caratteristica di scatto a tempo inverso.
I gradini sono indipendenti gli uni dagli altri e possono essere combinati a seconda del
bisogno. Se non occorre il quarto gradino dipendente dalla corrente, dalla tensione o
dalla potenza, allora esso può essere utilizzato anche come quarto gradino indipendente.
Ogni gradino può essere impostato in maniera non direzionale o direzionale - in avanti
o all'indietro. Inoltre si può decidere se e quali gradini debbano operare assieme ad
una trasmissione del segnale. Se la protezione è installata in prossimità di trasformatori, è possibile attivare una ritenuta per correnti di inrush. È possibile anche un blocco
attraverso ingressi binari (per es. per interblocchi al rovescio o dispositivi esterni di
richiusura automatica). Nel caso di chiusura della linea da proteggere su un guasto, è
possibile lo scatto istantaneo di un qualsiasi gradino - o anche di più gradini. I gradini
non utilizzati vengono disattivati.
2.7.1
Descrizione della funzione
Grandezze di
misura
La grandezza di misura utilizzata è la corrente residua, definita a partire dalla somma
delle tre correnti di fase come segue: 3·I0 = IL1 + IL2 + IL3. A seconda del modello ordinato e dell'utilizzo del quarto ingresso di corrente I4 dell'apparecchio, la corrente
omopolare può essere misurata o calcolata.
In caso di connessione I4 al centro stella dei trasformatori amperometrici oppure ad
un trasformatore di corrente di terra separato connesso alla linea da proteggere, la
corrente di terra è a disposizione direttamente come grandezza di misura.
Se l'apparecchio è dotato dell'ingresso di corrente ad alta sensibilità per I4, viene utilizzata questa corrente I4 — con fattore I4/Iph CT (indirizzo 221, vedere paragrafo
2.1.2.1). Poiché il campo lineare di questo ingresso di misura è molto limitato, questa
corrente viene valutata solo fino ad un'ampiezza di ca. 1,6 A. Con correnti più elevate
l'apparecchio commuta automaticamente sulla corrente zero calcolata a partire dalle
correnti di fase. Questo presuppone naturalmente che tutte e tre le correnti di fase
siano presenti e misurate da tre trasformatori amperometrici collegati a stella. Ciò permette l'elaborazione della corrente di terra anche quando si hanno correnti di cortocircuito di terra sia molto piccole che molto grandi.
158
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.7 Massima corrente di guasto a terra in sistemi con neutro a terra (opzione)
Se il quarto ingresso di corrente I4 viene utilizzato diversamente, per es. per una corrente circolante attraverso il centro stella di un trasformatore oppure per la corrente di
terra di una linea parallela, allora l'apparecchio calcola la corrente residua sulla base
delle correnti di fase. Naturalmente anche in questo caso tutte e tre le correnti di fase
di tre trasformatori di corrente collegati a stella devono essere presenti e collegate.
La tensione residua è determinata dall'equazione: 3 V0 = VL1-E + VL2-E + VL3-E. Essa
viene misurata o calcolata a seconda dell'utilizzo del quarto ingresso di tensione V4
dell'apparecchio. Se il quarto ingresso di tensione è collegato all'avvolgimento a triangolo aperto Ven di trasformatori di tensione e configurato in maniera corrispondente
(indirizzo 210 V4 trasformat. = Vdelta transf., vedere paragrafo 2.1.2.1),
allora viene utilizzata questa tensione - considerato il fattore Uph / Udelta (indirizzo
211, vedere paragrafo 2.1.2.1. Altrimenti l'apparecchio calcola la tensione residua a
partire dalle tensioni di fase. Ciò presuppone che tutte e tre le tensioni fase-terra di tre
trasformatori voltmetrici collegati a stella siano presenti e collegate.
Gradino di
massima corrente a
tempo indipendente 3I0>>>
La corrente residua 3I0 viene comparata, dopo filtraggio numerico, al valore tarato
3I0>>>Avv.. Un segnale viene emesso in caso di superamento. Allo scadere del
tempo di ritardo corrispondente T 3I0>>> viene emesso un comando di scatto,
anch'esso segnalato. Il valore di ricaduta è pari al 95% circa della soglia d'intervento.
La figura 2-69 mostra il diagramma logico del gradino 3I0>>>. I gruppi di funzioni
„misura della direzione“, „abilitazione teleprotezione“, „chiusura su guasto“ e „stabilizzazione all'inrush“ verranno descritti più avanti per tutti i gradini. Tuttavia essi possono
agire singolarmente ad ogni gradino. Ciò è possibile grazie ai seguenti parametri:
• ModoOp. 3I0>>>, che determina la direzione del gradino: Avanti, Indietro,
Non Direzionale oppure Inattivo,
• 3I0>>> Telep/BI, che determina se uno scatto istantaneo con teleprotezione o
ingresso binario 1310 „>EF Scatto Ist.“ è possibile (SI) o no (NO),
• 3I0>>>Sc.CSG, che determina se, in caso di chiusura della linea su un guasto, lo
scatto istantaneo con questo gradino è possibile (SI) o no (NO) e
• Bloc. Fl. 3I0>>, che determina l'attivazione (SI) o la disattivazione (NO) della
stabilizzazione della chiusura (in caso di inrush).
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159
2 Funzioni
Figura 2-69
Diagramma logico del gradino 3I0>>>
Gradino di
massima corrente a
tempo indipendente 3I0>>
La logica del gradino di massima corrente 3I0>> è identica a quella del gradino 3I0>>>.
In tutte le denominazioni bisogna solo sostituire 3I0>>>Avv. con 3I0>> Avv. Per il
resto anche la figura 2-69 è valida.
Gradino di
massima corrente a
tempo indipendente 3I0>
Anche la logica del gradino di massima corrente 3I0> è identica a quella del gradino
3I0>>>. In tutte le denominazioni bisogna solo sostituire 3I0>>>Avv. con 3I0>. Per
il resto anche la figura 2-69 è valida. Questo gradino funziona con un filtro digitale particolarmente ottimizzato, capace di sopprimere completamente tutte le armoniche a
partire dalla seconda armonica ed è perciò particolarmente adatto per il rilevamento
ad alta sensibilità di guasti a terra.
Un quarto livello indipendente può essere realizzato configurando il gradino
„dipendente dalla corrente“ (vedere il capoverso successivo) come gradino indipendente.
160
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2.7 Massima corrente di guasto a terra in sistemi con neutro a terra (opzione)
Gradino di
massima corrente a
tempo dipendente
dalla corrente 3I0P
Anche la logica del gradino con ritardo dipendente dalla corrente funziona allo stesso
modo di quella degli altri gradini. Questo gradino opera con un filtro digitale particolarmente ottimizzato capace di sopprimere completamente tutte le armoniche a partire
dalla seconda armonica ed è perciò particolarmente adatto per il rilevamento ad alta
sensibilità di guasti a terra. Tuttavia qui il tempo di ritardo risulta dal tipo di caratteristica impostata, dall'ampiezza della corrente di terra e da un fattore temporale 3I0
imp, T (caratteristica IEC, fig. 2-70) o da un fattore temporale Imp.tem.TD 3I0p
(caratteristica ANSI). Una preselezione delle possibili caratteristiche è già stata
operata nel corso dellla programmazione delle funzioni di protezione. È inoltre possibile selezionare un ritardo costante addizionale 3I0 T rit Add.. Le caratteristiche
sono descritte nei Dati tecnici.
La figura 2-70 mostra il diagramma logico. Qui sono rappresentati, a titolo di esempio,
gli indirizzi di taratura per le caratteristiche IEC. I diversi indirizzi di taratura sono descritti dettagliatamente nelle indicazioni per la parametrizzazione.
È anche possibile utilizzare questo gradino con ritardo indipendente dalla corrente. In
questo caso 3I0p Avviamento vale come soglia d'intervento e 3I0 T rit Add.
come tempo di ritardo indipendente. La caratteristica dipendente dalla corrente viene
quindi tralasciata.
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161
2 Funzioni
Figura 2-70
Diagramma logico del gradino 3I0P (protezione di massima corrente dipendente), esempio per le caratteristiche IEC
Soglia di massima
corrente a tempo
inverso con caratteristica logaritmica a tempo inverso
La caratteristica logaritmica inversa si distingue dalle altre caratteristiche essenzialmente per il fatto che la curva della caratteristica può essere influenzata da una serie
di parametri. È possibile modificare la pendenza ed uno spostamento temporale 3I0
T rit Max, che influenzano direttamente la caratteristica. Le caratteristiche sono descritte nei Dati tecnici.
La figura 2-71 mostra il diagramma logico. Oltre ai parametri della caratteristica può
essere fissato un tempo minimo 3I0 Min.t.rit., al di sotto del quale non avviene
alcuno scatto. Al di sotto di un fattore di corrente 3I0p Punt.Iniz., impostato come
multiplo del valore di base 3I0p Avviamento, non avviene alcuno scatto.
Ulteriori indicazioni riguardanti l'influenza dei diversi parametri possono essere ottenute consultando le indicazioni sull'impostazione dei parametri funzionali, nel paragrafo 2.7.2.
162
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2.7 Massima corrente di guasto a terra in sistemi con neutro a terra (opzione)
Le altre possibilità d'intervento sono le stesse delle restanti caratteristiche.
Figura 2-71
Diagramma logico del gradino 3I0P per la caratteristica logaritmica inversa
Protezione di
tensione residua
(V0 inversa)
La protezione di tensione residua si basa su una caratteristica di scatto a tempo
dipendente. Essa può essere selezionata al posto del gradino di massima corrente a
tempo inverso.
La caratteristica tensione-tempo può essere spostata per una tensione costante
(V0inv. min., valido per t → ∞) e per un tempo costante (T avant.(V0inv)). Le
caratteristiche sono descritte nei Dati tecnici.
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163
2 Funzioni
La figura 2-72 mostra il diagramma logico. Il tempo di scatto dipende dall'ampiezza
della tensione residua V0. In reti magliate con neutro a terra, la tensione residua è più
alta di regola verso il punto del cortocircuito di terra; la caratteristica inversa permette
un comando più rapido del relè più vicino e la ricaduta degli altri relè.
Figura 2-72
Protezione di tensione residua direzionale con gradino di riserva adirezionale
Un ulteriore gradino temporale T ind. (V0inv) provoca lo scatto senza determinazione della direzione e indipendentemente dalla tensione. Esso può essere impostato come gradino non direzionale di rincalzo al gradino direzionale. Lo scatto con
questo gradino presuppone, tuttavia, che anche il tempo del gradino dipendente dalla
164
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2.7 Massima corrente di guasto a terra in sistemi con neutro a terra (opzione)
tensione (senza interrogazione della direzione) sia trascorso. Con una tensione
residua troppo piccola o nel caso in cui lo stotz del trasformatore voltmetrico è scattato
anche questo gradino è inattivo.
Protezione di
potenza residua
La protezione di potenza residua si basa su una caratteristica a tempo di scatto
dipendente dalla potenza. Essa può essere impostata al posto del gradino di massima
corrente dipendente dalla corrente.
La potenza viene calcolata a partire dalla tensione residua e dalla corrente residua.
La componente Sr, in direzione di un angolo di compensazione ϕKomp impostabile,
designata come potenza residua compensata, è dunque
Sr = 3 I0·3 V0·cos(ϕ – ϕComp)
con ϕ = ∠ (V0; I0). ϕComp indica dunque la direzione della massima sensibilità (cos(ϕ –
ϕComp) = 1, se ϕ = ϕComp). Il calcolo della potenza permette automaticamente la determinazione della direzione attraverso il suo segno. Mediante il cambio di segno può
essere determinata anche la potenza per la direzione opposta.
La caratteristica potenza-tempo può essere spostata in direzione della potenza per
mezzo di un valore di riferimento Srif (= valore base per la caratteristica inversa per
ϕ = ϕComp) ed in direzione del tempo per un fattore k.
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165
2 Funzioni
Figura 2-73
Protezione di potenza residua
La figura 2-73 mostra il diagramma logico. Il tempo di scatto fa riferimento all'ampiezza della potenza residua compensata Sr così come definito sopra. In reti magliate collegate a terra sia la tensione residua che la corrente residua aumentano in direzione
del punto del cortocircuito di terra; la caratteristica a tempo inverso permette quindi
interventi più rapidi delle protezioni vicine al guasto e la ricaduta delle altre.
Stabilizzazione
della corrente di
fase
166
Condizioni di carico asimmetriche in reti con neutro a terra o diversi errori del trasformatore di corrente possono simulare una corrente residua. Questa potrebbe provocare,
nel caso in cui i valori di intervento dei gradini della corrente di terra siano bassi, un
avviamento intempestivo. Per evitare questo fenomeno i gradini della corrente di terra
vengono stabilizzati sulla base delle correnti di fase: con l'aumento delle correnti di
fase aumentano i valori di intervento (fig. 2-74). Il fattore di stabilizzazione (=pendenza) è modificabile per mezzo del parametro Stab.rampa IPh (indirizzo 3104). Esso
vale per tutti i gradini.
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2.7 Massima corrente di guasto a terra in sistemi con neutro a terra (opzione)
Figura 2-74
Stabilizzazione alle
correnti di inrush
Stabilizzazione della corrente di fase
Se l'apparecchio è installato su un montante trasformatore, con l'energizzazione del
trasformatore, è necessario tenere conto di un'elevata corrente d'inserzione (corrente
in rush) anche nel circuito di sequenza zero se il centro stella del trasformatore è
messo a terra. La corrente d'inserzione può essere un multiplo della corrente nominale e circolare per una durata compresa tra alcune decine di millisecondi ed alcuni
minuti.
Sebbene attraverso il filtraggio della corrente di misura venga valutata solo l'oscillazione fondamentale, in caso di tempi di ritardo molto brevi, con l'inserimento di trasformatori potrebbe aversi un avviamento intempestivo; infatti, anche nella corrente di
inrush potrebbe essere presente una componente fondamentale considerevole, a
seconda della grandezza e del tipo di costruzione del trasformatore.
La stabilizzazione blocca lo scatto di quelle soglie per le quali essa è attiva finché
viene rilevata una corrente di inrush.
La corrente d'inserzione è caratterizzata da un tenore relativamente elevato della
seconda armonica (doppia frequenza nominale), che nella corrente di cortocircuito
manca quasi del tutto. Per l'analisi della frequenza vengono impiegati filtri digitali che
eseguono un'analisi di Fourier della corrente. Appena la componente di seconda armonica supera il valore tarato (Blocco 2 Arm.), le soglie interessate vengono bloccate.
Il blocco inrush non è attivo sotto una corrente minima. Questa è pari a 22 mA secondari in apparecchi con trasformatore di corrente di terra sensibile e a 0,41 IN in apparecchi con trasformatore di corrente di terra normale.
Determinazione
della direzione con
sistemi di sequenza
zero
La determinazione della direzione viene effettuta sulla base della corrente misurata IE
(= –3·I0), che viene comparata ad una tensione di riferimento VP .
La tensione VP necessaria alla determinazione della direzione può essere calcolata a
partire dalla corrente di centro stella IY di un trasformatore messo a terra, a condizione
che questo sia disponibile.
Inoltre è possibile effettuare la misura sia sulla base della tensione residua 3V0, che
della corrente di centro stella IY di un trasformatore. La grandezza di riferimento VP è
allora la somma della tensione residua 3·V0 e di una grandezza proporzionale alla corrente di centro stella IY; questo valore è di 20 V per la corrente nominale (figura 2-75).
La determinazione della direzione calcolata a partire dalla corrente di centro stella del
trasformatore è indipendente dai trasformatori voltmetrici e funziona in maniera affidabile anche in caso di guasto nel circuito secondario del trasformatore voltmetrico.
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167
2 Funzioni
Essa, però, presuppone che le correnti del cortocircuito di terra misurabili siano di un
valore non trascurabile.
La determinazione della direzione necessita di una corrente minima 3I0 e di una tensione residua minima impostabile come 3U0>. In caso di tensione residua troppo piccola, il solo modo possibile per determinare la direzione è il ricorso alla misura della
corrente di centro stella del trasformatore e questa deve avere un valore minimo superiore all'impostazione IY>. La determinazione della direzione con 3V0 viene bloccata quando l'apparecchio rileva un guasto nel circuito secondario del trasformatore
di tensione (scatto mcb trasformatore voltmetrico rilevato da ingresso binario, „Fuse
Failure Monitor“, controllo errori nella misura della tensione).
Figura 2-75
168
Caratteristica direzionale della protezione contro guasti a terra
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2.7 Massima corrente di guasto a terra in sistemi con neutro a terra (opzione)
Determinazione
della direzione con
sistema di sequenza negativa
La determinazione della direzione a partire dalle grandezze di sequenza negativa è
preferibile se, in caso di guasti a terra, si hanno tensioni residue troppo piccole per una
misura accurata oppure se queste ultime vengono alterate da un mutuo accoppiamento (per es. in caso di linee parallele). Essa può essere impiegata anche quando la tensione zero non è disponibile nell'apparecchio.
Questo metodo usa lo stesso principio di determinazione che si effettua con la corrente e tensione residua. Per la misura, vengono però utilizzate invece di 3I0 e 3V0, le
grandezze del sistema di sequenza negativa 3I2 e 3V2. Anche queste grandezze di
misura devono presentare un valore minimo di 3I2> o 3V2>.
È anche possibile usare il metodo dei sistemi di sequenza zero o di sequenza negativa. In questo caso, l'apparecchio stesso stabilisce se è più elevata la grandezza di sequenza zero (VP secondo la figura 2-75) o quella di tensione inversa. La direzione
viene determinata sulla base del valore più elevato tra le due grandezze.
Determinazione
della direzione con
una potenza di sequenza zero compensata
Anche la potenza zero può essere utilizzata per la determinazione della direzione. A
questo scopo è fondamentale il segno della potenza zero compensata. Questa, che è
già stata definita sopra come „potenza zero“, è una componente della potenza zero
Sr, associata ad un angolo di compensazione impostabile ϕComp, e si definisce come
segue
Sr = 3 I0·3 V0·cos(ϕ – ϕComp)
La determinazione della direzione è
• avanti, se Sr è positivo e Sr > S AVANTI,
• indietro, se Sr è negativo e |Sr| > S INDIETRO.
La determinazione della direzione necessita di una corrente minima 3I0 e di una tensione residua minima, impostabile come 3U0>. Ciò presuppone anche che la
potenza zero compensata presenti un valore minimo impostabile. La deteminazione
della direzione viene bloccata se l'apparecchio riconosce un guasto nel circuito secondario del trasformatore voltmetrico (scatto mcb di protezione trasformatore di tensione rilevato da binario „Fuse Failure Monitor“, controllo errori nella misura della
tensione). La figura 2-76 illustra un esempio di caratteristica direzionale.
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169
2 Funzioni
Figura 2-76
Selezione della fase
con guasto a terra
Caratteristica direzionale con potenza di sequenza zero, esempio Sr = valore di
taratura S AVANTI
Poiché il guasto a terra utilizza le grandezze di sequenza zero o di sequenza negativa,
non è possibile determinare immediatamente la fase guasta. Tuttavia, per poter effettuare richiusure rapide unipolari in caso di guasti a terra altamente resistivi, il cortocircuito di terra dispone di un selettore di fase. Esso rileva, in base alla distribuzione delle
correnti e delle tensioni, se si tratta di un guasto mono o polifase e, in caso di guasto
monofase, indica quale fase è interessata.
La rilevazione di un guasto polifase provoca l'emissione di un comando di scatto tripolare. Uno scatto tripolare è generato anche quando uno scatto unipolare non è consentito (mediante parametrizzazione o predisposizione tripolare di altre funzioni
interne o di apparecchi esterni via ingresso binario, per es. dispositivo esterno di richiusura).
Il selettore di fase analizza le tensioni fase-terra, le correnti di linea e le componenti
simmetriche delle correnti. Se un cortocircuito monofase è identificato chiaramente a
causa di una caduta rilevante della tensione o di una sovracorrente importante, lo
scatto ha luogo nella fase corrispondente. Allo stesso modo lo scatto è trifase quando
le correnti e/o le tensioni indicano senza dubbio un guasto polifase.
Se il tipo di guasto non può essere identificato chiaramente con l'aiuto dei procedimenti descritti, allora la sequenza negativa e la sequenza zero vengono filtrate fuori
dalle correnti di linea. Il tipo di guasto, monofase o polifase, è identificato a partire
dall'angolo di fase tra corrente la inversa e corrente zero. A questo scopo le correnti
di fase sono analizzate anche al fine di eliminare, se necessario, la corrente di carico.
Qui viene sfruttato il principio che, in caso di cortocircuito monofase, le fasi sane non
possono condurre alcuna corrente di guasto oppure possono condurre solo correnti di
guasto in fase.
Il selettore di fase ha un tempo d'azione di circa 40 ms. Se il selettore di fase non ha
potuto prendere alcuna decisione in questo lasso di tempo, allora viene avviato uno
scatto tripolare. Indipendentemente da ciò, uno scatto tripolare viene effettuato se è
stato identificato un guasto polifase, così come descritto precedentemente.
170
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.7 Massima corrente di guasto a terra in sistemi con neutro a terra (opzione)
La figura 2-77 mostra il diagramma logico. La fase identificata dal selettore di fase può
essere rielaborata selettivamente per fase; per es. le informazioni interne „EF Avv L1“
sono utilizzate per gli schemi di teleprotezione.
Una segnalazione esterna dell'avviamento selettivo per fase è realizzata attraverso le
informazioni „E/F L1 selezion“ ecc. Queste appaiono solo quando la fase è stata
identificata chiaramente. Lo scatto unipolare presuppone, naturalmente, che vengano
soddisfatte più condizioni generali (apparecchio adatto ad uno scatto unipolare, scatto
unipolare consentito).
Figura 2-77
Diagramma logico dello scatto unipolare con selettore di fase
Blocco
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Lo scatto della protezione contro cortocircuiti di terra può essere bloccato dalla protezione distanziometrica. Quando un guasto viene rilevato dalla protezione distanziometrica, non viene effettuato alcuno scatto della protezione contro cortocircuiti di terra.
In tal modo, l'eliminazione selettiva di un guasto attraverso la protezione distanziometrica ha la priorità sullo scatto attraverso la protezione contro cortocircuiti di terra. Il
blocco è impostabile in modo da essere limitato ai soli guasti monofasi o polifase,
171
2 Funzioni
come pure a guasti nelle zone di distanza Z1 o Z1/Z1B. Questo blocco agisce solo sul
timer e sullo scatto della protezione contro cortocircuiti di terra. Esso viene mantenuto,
dopo l'eliminazione della causa del blocco, ancora per 40 ms circa, al fine di evitare la
trasmissione simultanea di più segnali. Esso viene emesso come segnalazione di
guasto „EF Blocco Scat“ (N° 1335).
La protezione contro cortocircuiti di terra può venire bloccata anche durante un ciclo
di richiusura rapida unipolare. Ciò evita una misurazione erronea dovuta all'apparizione, in questo caso, di grandezze di sequenza zero nella corrente e nella tensione.
Questo blocco agisce per tutto il tempo di attesa unipolare e viene mantenuto, dopo
la richiusura, ancora per 40 ms circa, al fine di evitare la trasmissione simultanea di
più segnali. Esso viene emesso come segnalazione di guasto „E/F BLOCCO“ (N°
1332).
Se l'apparecchio funziona in associazione ad un dispositivo di richiusura automatica
esterno o se uno scatto unipolare può essere effettuato attraverso un'altra protezione
(operante in parallelo), la protezione contro cortocircuiti di terra deve essere bloccata
via ingresso binario durante un'apertura unipolare.
Chiusura su un
guasto a terra
In caso di chiusure in presenza di guasti a terra è possibile effuare scatti senza ritardi
intenzionali. In questo caso, la protezione contro cortocircuiti di terra può scattare
istantaneamente in maniera tripolare. È possibile definire, mediante parametrizzazione, per quali gradini valga lo scatto rapido dopo la chiusura (vedi anche i diagrammi
logici nelle figure da 2-69 a 2-73).
Lo scatto rapido al riconoscimento della energizzazione della linea viene bloccato
durante il rilevamento di una corrente di inrush. Ciò permette di evitare che, con l'inserzione di un trasformatore, un gradino di solito ritardato, ma che non viene bloccato
dalla stabilizzazione della chiusura, scatti rapidamente per SOFT.
2.7.2
Indicazioni per l'impostazione
Generalità
Durante la programmazione delle funzioni dell'apparecchio (paragrafo 2.1.1, indirizzo
131 O/C Guas. Terra) è stato stabilito quale gruppo di caratteristiche deve essere
disponibile. A seconda di quanto stabilito qui e del modello ordinato, sono accessibili
successivamente solo i parametri validi per le caratteristiche disponibili.
Per mezzo del parametro 3101 Funz. max I-e la protezione contro cortocircuiti di
terra può essere attivata (ON) o disattivata (OFF). Ciò si riferisce a tutti i gradini della
protezione contro cortocircuiti di terra.
Per disattivare i quattro gradini singolarmente, impostare la loro MODALITÀ ... su
Inattivo (cfr. sotto).
Blocco
La protezione contro guasti a terra può essere bloccata dalla protezione distanziometrica, affinché l'eliminazione selettiva del guasto attraverso la protezione distanziometrica sia prioritaria rispetto ad uno scatto attraverso la protezione contro cortocircuiti di
terra. L'indirizzo 3102 Blocc.per Dist. determina se il blocco debba avere luogo
ad ogni avviamento della protezione distanziometrica (Con ogni avviam), solo in
caso di avviamento monofase (Con avv. monof.) oppure solo in caso di avviamento polifase (Con av. multif.). Se non volete che il blocco abbia luogo, impostate
NO.
Inoltre, è possibile limitare il blocco dello scatto della protezione contro guasti a terra
prendendo in considerazione solo l'avviamento della protezione distanziometrica su
determinate zone. Per bloccare la protezione contro guasti a terra all'interno della
172
7SA522 Manuale
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2.7 Massima corrente di guasto a terra in sistemi con neutro a terra (opzione)
zona Z1, impostare l'indirizzo 3174 Bloc. per Dist. su In zona Z1. Per bloccare la protezione contro guasti a terra all'interno della zona Z1 o Z1B, impostare l'indirizzo 3174 Bloc. per Dist. suIn zona Z1/Z1B. Se invece il blocco della protezione contro guasti a terra attraverso la protezione distanziometrica si deve
effettuare indipendentemente dal luogo del guasto, impostare l'indirizzo 3174 Bloc.
per Dist. su In ogni zona.
L'indirizzo 3102 si riferisce dunque al tipo di guasto e l'indirizzo 3174 al luogo del
guasto. Le due possibilità di blocco costituiscono una condizione AND. Per limitare,
ad es., il blocco della protezione contro guasti a terra solo ai guasti monofase nella
zona Z1, impostare 3102 Blocc.per Dist. = Con avv. monof. e 3174 Bloc.
per Dist. = In zona Z1. Al contrario 3102 Blocc.per Dist. = Con ogni
avviam e 3174 Bloc. per Dist. = In zona Z1 significa che il blocco ha luogo
per tutti i tipi di guasto (ad ogni avviamento della protezione distanziometrica) all'interno della zona Z1.
In caso di richiusura rapida unipolare, la protezione contro guasti a terra deve essere
bloccata durante il tempo di attesa unipolare, affinché essa non operi con le grandezze errate di sequenza zero e sequenza negativa che si presentano in questa fase (indirizzo 3103 Blocco 1pTattesa. L'impostazione su SI (preimpostazione per apparecchi con scatto unipolare) è necessaria se deve essere effettuata un' interruzione
rapida unipolare. Altrimenti selezionare NO. Con l'impostazione dei parametri 3103
Blocco 1pTmorto su SI la protezione contro guasti a terra viene completamente
bloccata se l’Open-Pole-Detector rileva una apertura unipolare. Se nella rete da proteggere non vengono effettuati scatti unipolari, questo parametro deve essere impostato assolutamente su NO.
Indipendentemente dall'impostazione del parametro 3103 Blocco 1pTmorto, la
protezione contro guasti a terra viene bloccata durante il tempo di attesa unipolare
ogni volta che essa stessa ha emesso un comando di scatto. Questo blocco è necessario, altrimenti l'avviamento della protezione contro cortocircuiti di terra, in presenza
della corrente di terra causata dalla corrente di carico, non può ricadere.
Scatto
L'indirizzo 3109 Scat. 1pol. E/F determina se la protezione contro guasti a terra
debba scattare in maniera unipolare, purché la fase irregolare possa essere chiaramente identificata. Questo indirizzo è valido solo per apparecchi che hanno la possibilità di attivare uno scatto unipolare. Se si utilizza l'interruzione rapida unipolare,
rimane l'impostazione SI (preimpostazione). Altrimenti selezionare NO.
Soglie a tempo
definito
Per ciascun gradino impostare innanzitutto il modo: indirizzo 3110 ModoOp.
3I0>>>, indirizzo 3120 Modo Oper 3I0>> e 3130 indirizzo Modo Oper. 3I0>.
Si può impostare ogni gradino come direzionale Avanti (normalmente in direzione
della linea), Indietro (normalmente in direzione della sbarra) oppure Non
Direzionale (in entrambe le direzioni). Se un gradino non viene utilizzato, impostare il suo modo su Inattivo.
I gradini indipendenti 3I0>>>Avv. (indirizzo 3111), 3I0>> Avv (indirizzo 3121) e
3I0> (indirizzo 3131) permettono di realizzare una protezione di massima corrente
fino a tre gradini. Essi possono anche essere combinati con il gradino dipendente
dalla corrente 3I0p Avviamento (indirizzo 3141, vedere sotto). Di regola, i valori di
intervento vanno selezionati in modo che il gradino più sensibile reagisca in presenza
della corrente di cortocircuito più piccola.
I gradini 3I0>> e 3I0>>> sono particolarmente adatti per l'eliminazione rapida dei
guasti poiché funzionano con un filtro a tempo di risposta rapido. Dall'altro lato, i
gradini 3I0> e 3I0P sono particolarmente adatti per il rilevamento ad alta sensibilità di
guasti a terra, per la loro capacità di sopprimere le armoniche.
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173
2 Funzioni
Se non c'è necessità di alcuna caratteristica dipendente dalla corrente bensì di un
quarto gradino indipendente, il gradino„dipendente dalla corrente“ può essere utilizzato come indipendente. Di questo bisogna tenere conto già durante la configurazione
delle funzioni di protezione (vedere paragrafo 2.1.1.2, indirizzo 131 O/C Guas.
Terra = Tempo Definito). Per questo gradino è valido, allora, l'indirizzo 3141
3I0p Avviamento come valore di intervento della corrente e l'indirizzo 3147 3I0 T
rit Add. come ritardo indipendente.
I tempi di ritardo da impostare T 3I0>>> (indirizzo 3112), T 3I0>> (indirizzo 3122)
e T 3I0> (indirizzo 3132) risultano dallo schema di selettività per guasti a terra disposto per la rete.
Nel selezionare l'impostazione della corrente e del tempo bisogna anche considerare
se un gradino deve funzionare in maniera dipendente dalla direzione e se viene utilizzata la teleprotezione. Vedere anche più avanti ai paragrafi „Determinazione della direzione“ e „Teleprotezione con protezione contro guasti a terra“.
I tempi impostati sono solo tempi di ritardo supplementari che non comprendono il
tempo base (tempo di misura).
Gradino di corrente
dipendente con
caratteristica IEC
Se il quarto gradino è stato configurato come gradino di corrente dipendente con caratteristica IEC (indirizzo 131 O/C Guas. Terra = TOC IEC), impostate innanzitutto
il modo: indirizzo 3140 Op. modo 3I0p. Potete impostare il gradino come direzionale Avanti (normalmente in direzione della linea), Indietro (normalmente in direzione della sbarra) oppure Non Direzionale (in entrambe le direzioni). Se il gradino
non viene utilizzato, impostate il suo modo su Inattivo.
Per il gradino dipendente dalla corrente 3I0P possono essere selezionate diverse caratteristiche in funzione del modello ordinato e della configurazione (paragrafo 2.1.1.2,
indirizzo 131). Se non viene utilizzato alcun gradino dipendente dalla corrente, impostare l'indirizzo 131 O/C Guas. Terra = Tempo Definito. Il gradino 3I0P può,
allora, essere impostato come quarto gradino indipendente (vedere sopra „Gradini di
corrente indipendenti“) oppure essere disattivato. Per le caratteristiche IEC (indirizzo
131 O/C Guas. Terra = TOC IEC) all'indirizzo 3151 Curva IEC sono disponibili
i parametri:
Norm. inversa (inverse, tipo A secondo IEC 60255–3),
Molto inversa (very inverse, tipo B secondo IEC 60255–3),
Estrem. inversa (extremely inverse, tipo C secondo IEC 60255–3), e
T. lungo inv. (longtime, tipo B secondo IEC 60255–3).
Le caratteristiche e le formule ad esse associate sono descritte nei Dati tecnici.
Per l'impostazione del valore di intervento 3I0p Avviamento (indirizzo 3141)
valgono criteri simili a quelli utilizzati per i gradini indipendenti (vedere sopra). Qui
bisogna tenere conto del fatto che esiste già un margine di sicurezza tra valore di avviamento e valore di taratura. In questo caso l'avviamento viene effettuato solo oltre il
10% circa del valore di taratura.
Il moltiplicatore temporale 3I0 imp, T (indirizzo 3143) risulta dallo schema di selettività per guasti a terra disposto per la rete.
Oltre al ritardo dipendente dalla corrente può essere impostato, se necessario, un
ritardo a lunghezza costante. L'impostazione 3I0 T rit Add. (indirizzo 3147) si
aggiunge al tempo della caratteristica impostata.
Nel selezionare l'impostazione della corrente e del tempo, bisogna anche considerare
se un gradino debba funzionare in maniera dipendente dalla direzione e se venga uti-
174
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2.7 Massima corrente di guasto a terra in sistemi con neutro a terra (opzione)
lizzata la teleprotezione. Vedere anche più avanti sotto le sezioni „Determinazione
della direzione“ e „Teleprotezione con protezione contro guasti a terra“.
Gradino di corrente
dipendente con
caratteristica ANSI
Se il quarto gradino è stato configurato come gradino dipendente dalla corrente con
caratteristica ANSI (indirizzo 131 O/C Guas. Terra = TOC ANSI), impostare innanzitutto il modo: indirizzo 3140 Op. modo 3I0p. Si può impostare il gradino come direzionale Avanti (normalmente in direzione della linea), Indietro (normalmente in
direzione della sbarra) oppure Non Direzionale (in entrambe le direzioni). Se il
gradino non viene utilizzato, impostare il suo modo su Inattivo.
Per il gradino dipendente dalla corrente 3I0P possono essere selezionate diverse caratteristiche in funzione del modello ordinato e della configurazione (paragrafo 2.1.1,
indirizzo 131). Se non viene utilizzato alcun gradino dipendente dalla corrente, impostare l'indirizzo 131 O/C Guas. Terra = Tempo Definito. Il gradino 3I0P può,
allora, essere impostato come quarto gradino indipendente (vedere sopra „Gradini di
corrente indipendenti“) oppure essere disattivato. Per le caratteristiche ANSI (indirizzo
131 O/C Guas. Terra = TOC ANSI) all'indirizzo 3152 Curva ANSI sono disponibili i parametri:
Inversa,
Brev. inversa,
Lung.iInversa,
Moder. inversa,
Molto inversa,
Estrem. Inversa,
Definit.inversa.
Le caratteristiche e le formule ad esse associate sono descritte nei Dati tecnici.
Per l'impostazione del valore di intervento 3I0p Avviamento (indirizzo 3141)
valgono criteri simili a quelli utilizzati per i gradini indipendenti (vedere sopra). Qui
bisogna tenere conto del fatto che esiste già un margine di sicurezza tra valore di avviamento e valore di taratura. Qui l'avviamento viene effettuato solo oltre il 10% circa
del valore di taratura.
Il moltiplicatore temporale 3I0 imp, T (indirizzo 3144) risulta dallo schema di selettività per guasti a terra disposto per la rete.
Oltre al ritardo dipendente dalla corrente può essere impostato, se necessario, un
ritardo a lunghezza costante. L'impostazione 3I0 T rit Add. (indirizzo 3147) si
aggiunge al tempo della caratteristica impostata.
Nel selezionare l'impostazione della corrente e del tempo bisogna anche considerare
se un gradino debba funzionare in maniera dipendente dalla direzione e se venga utilizzata la teleprotezione. Vedere anche più avanti ai paragrafi „Determinazione della
direzione“ e „Teleprotezione con protezione contro guasti a terra“.
Gradino di
massima corrente
dipendente dalla
corrente con caratteristica logaritmica inversa
Dopo aver configurato il gradino logaritmico inverso (indirizzo 131 O/C Guas.
Terra = TOC Logarithm.), impostare innanzitutto il modo: indirizzo 3140 Op.
modo 3I0p. Potete impostare il gradino come direzionale Avanti (normalmente in
direzione della linea), Indietro (normalmente in direzione della sbarra) oppure Non
Direzionale (in entrambe le direzioni). Se il gradino non viene utilizzato, impostare
il suo modo su Inattivo.
Per la caratteristica logaritmica inversa (indirizzo 131 O/C Guas. Terra = TOC
Logarithm.) l'indirizzo è 3153 Curva ANSI = Inv. logarit..
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2 Funzioni
Le caratteristiche e le formule ad esse associate sono descritte nei Dati tecnici.
La figura 2-78 mostra l'effetto dei parametri più importanti sulla caratteristica. 3I0p
Avviamento (indirizzo 3141) è il valore di riferimento per tutti i valori della corrente,
laddove 3I0p Punt.Iniz. (indirizzo 3154) indica l'inizio della caratteristica, cioè il
campo di lavoro inferiore sull'asse della corrente (relativo a 3I0p Avviamento). Il
valore temporale 3I0 T rit Max (indirizzo 3146) determina il valore iniziale della
caratteristica (per 3I0 = 3I0p Avviamento). Il fattore temporale 3I0 imp, T (indirizzo 3145) modifica la pendenza della caratteristica. In caso di correnti elevate 3I0
Min.t.rit. (indirizzo 3142) indica il limite temporale inferiore. Tuttavia, in linea di
principio, il tempo non diminuisce più a partire da 35· 3I0p Avviamento.
Infine, è possibile impostare all'indirizzo 3147 3I0 T rit Add. un ritardo a lunghezza costante come per le altre caratteristiche.
Nel selezionare l'impostazione della corrente e del tempo bisogna anche considerare
se un gradino debba funzionare in maniera dipendente dalla direzione e se venga utilizzata la teleprotezione. Vedere anche più avanti ai paragrafi „Determinazione della
direzione“ e „Teleprotezione con protezione contro guasti a terra“.
Figura 2-78
Soglia di tensione
residua con caratteristica inversa
Parametri della caratteristica logaritmica inversa
Dopo aver configurato il gradino dipendente dalla tensione residua (indirizzo 131 O/C
Guas. Terra = U0 inversa), impostare innanzitutto il modo: indirizzo 3140 Op.
modo 3I0p. Si può impostare il gradino come direzionale Avanti (normalmente in
direzione della linea), Indietro (normalmente in direzione della sbarra) oppure Non
Direzionale (in entrambe le direzioni). Se il gradino non viene utilizzato, impostare
il suo modo su Inattivo.
L'indirizzo 3141 3I0p Avviamento indica la corrente minima a partire dalla quale
questo gradino deve funzionare. Essa deve essere inferiore alla corrente minima di
cortocircuito di terra.
La caratteristica dipendente dalla tensione si basa sulla formula
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2.7 Massima corrente di guasto a terra in sistemi con neutro a terra (opzione)
Qui U0 è la tensione zero effettiva e V0 min il valore tarato V0inv. min. (indirizzo
3183). Osservare che la formula si basa sulla tensione zero V0 e non su 3V0. La funzione è descritta nei Dati tecnici.
La figura 2-79 mostra i parametri più importanti. V0inv. min. sposta la caratteristica
dipendente dalla tensione in direzione 3V0. Il valore impostato costituisce l'asintoto per
questa caratteristica (t → ∞). Nella figura 2-79 a' è l'asintoto appartenente alla caratteristica a.
La tensione minima 3V0>(U0 inv) (indirizzo 3182) costituisce il limite inferiore di
tensione. Essa corrisponde alla linea c nella figura 2-79. Nella caratteristica b (l'asintoto non è rappresentato) la curva è tagliata dalla tensione minima 3V0>(U0 inv)
(linea c).
Per uno scatto dipendente dalla direzione, è possibile impostare all'indirizzo 3184 un
tempo addizionale T avant.(V0inv), che si aggiunge alla caratteristica dipendente
dalla tensione.
Il tempo non direzionale T ind. (V0inv) (indirizzo 3185) permette di realizzare un
gradino di riserva non direzionale.
Figura 2-79
Gradino di potenza
zero
Parametri della caratteristica del gradino di tensione residua dipendente - senza
tempi addizionali
Se il quarto gradino è stato configurato come gradino di potenza zero (indirizzo 131
O/C Guas. Terra = Sr inverso), impostare innanzitutto il modo: indirizzo 3140
Op. modo 3I0p. Si può impostare il gradino come direzionale Avanti (normalmente in direzione della linea), Indietro (normalmente in direzione della sbarra)
oppure Non Direzionale (in entrambe le direzioni). Se il gradino non viene utilizzato, impostare il suo modo su Inattivo. La protezione di potenza zero deve agire
sempre in direzione della linea.
L'indirizzo 3141 3I0p Avviamento indica la corrente minima a partire dalla quale
questo gradino deve funzionare. Essa deve essere inferiore alla corrente minima di
guasto a terra.
La potenza zero Sr viene calcolata secondo l'equazione:
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2 Funzioni
Sr = 3 I0·3 V0·cos(ϕ – ϕComp)
L'angolo ϕComp viene impostato come angolo di sensibilità massima all'indirizzo 3168
PHI Comp.. Esso si riferisce alla tensione residua in relazione alla corrente residua.
La preimpostazione 255° corrisponde dunque ad un angolo di impedenza zero di 75°
(255° – 180°). Vedere anche la sezione „Protezione di potenza zero“.
Il tempo di scatto dipende dalla potenza zero secondo l'equazione:
Nella formula Sr corrisponde alla potenza compensata. Srif è il valore impostato S ref
(indirizzo 3156), che indica il valore di intervento del gradino con ϕ = ϕComp. Il fattore
k (indirizzo 3155) permette di spostare la caratteristica "potenza zero-tempo" in direzione del tempo, il valore di riferimento S ref permette di effettuare questo spostamento in direzione della potenza.
Grazie all'impostazione del tempo 3I0 T rit Add. (indirizzo 3147) è possibile impostare un ritardo addizionale indipendente dalla potenza.
Determinazione
della direzione
La direzione di ogni gradino da utilizzare è già stata definita con l'impostazione dei
gradini.
La scelta della direzione da applicare a ciascun gradino si effettua in funzione dell'impiego. Se per es. si vuole realizzare una protezione di corrente di terra direzionale con
un gradino di riserva non direzionale, il gradino 3I0>> può essere impostato come
gradino direzionale associato ad un ritardo breve o nullo e il gradino 3I0> come
gradino di riserva non direzionale dotato di uno stesso valore di intervento e di un
ritardo più lungo. Il gradino 3I0>>> potrebbe essere impiegato come gradino supplementare rapido impostato su un valore più elevato.
Un gradino utilizzato con la teleprotezione, così come descritto nel paragrafo 2.8, può
funzionare anche in maniera istantanea all'interno di schemi permissivi; nel caso di
procedure di blocco è sufficiente un breve ritardo che tenga conto dell' ampiezza del
tempo di trasmissione del segnale più una riserva di ca. 20 ms.
La grandezza di misura utilizzata per determinare la direzione dei gradini di massima
corrente è normalmente la corrente di terra IE = –3I0, il cui angolo viene comparato ad
una grandezza di riferimento. Impostate la/le grandezza/e di riferimento desiderata/e
sotto Polarizzazione (indirizzo 3160):
La preimpostazione U0 + IY o U2 è universale. L'apparecchio decide automaticamente se la grandezza di riferimento è composta dalla tensione zero associata alla
corrente di centro stella del trasformatore o se viene utilizzata la tensione inversa, a
seconda della grandezza maggiore. Questa impostazione può essere effettuata
anche se la corrente di centro stella del trasformatore IY non è collegata all'apparecchio poiché una corrente non collegata non ha alcun effetto.
L'impostazione Con V0 + IY può ugualmente essere utilizzata con o senza collegamento della corrente di centro stella del trasformatore.
Se la direzione deve essere determinata esclusivamente sulla base di IY come grandezza di riferimento, impostare Solo con IY. Ciò può essere opportuno se la corrente di centro stella del trasformatore IY è in ogni momento disponibile all'ingresso I4
dell'apparecchio. In questo caso la determinazione della direzione non è influenzata
da guasti che sopravvengono nel circuito secondario del trasformatore di tensione.
Ciò presuppone che l'apparecchio sia equipaggiato con un ingresso di corrente a sen-
178
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2.7 Massima corrente di guasto a terra in sistemi con neutro a terra (opzione)
sibilità normale I4 e che la corrente che attraversa il centro stella del trasformatore sia
collegata a I4.
Se la direzione deve essere determinata esclusivamente sulla base delle grandezze
di sequenza negativa 3I2 e 3V2, impostate Con V2 e I2. La direzione, allora, viene
determinata esclusivamente sulla base delle grandezze di sequenza negativa calcolate dall'apparecchio. In questo caso l'apparecchio non necessita delle grandezze di
sequenza zero per determinare la direzione.
Se si utilizza la protezione di potenza zero (indirizzo 131 O/C Guas. Terra = Sr
inverso), è consigliabile determinare anche la direzione con l'aiuto della potenza
zero. In questo caso, per Polarizzazione selezionare l'opzione seq. pot. zero.
Infine, bisogna ancora impostare le soglie per le grandezze di riferimento. 3U0> (indirizzo 3164) determina la tensione di lavoro minima per la determinazione della direzione con V0. Se V0 non viene utilizzato per determinare la direzione, il valore di impostazione non è significativo. Il valore limite impostato non deve essere oltrepassato
a causa di asimmetrie di esercizio nelle tensioni. Il valore di impostazione di riferisce
alla tensione zero tripla, dunque
3·V0 = |VL1 + VL2 + VL3|
Se la caratteristica dipendente dalla tensione (U0 inversa) viene utilizzata in maniera
direzionale, per la tensione di lavoro minima alla determinazione della direzione è appropriato solo un valore uguale o inferiore alla tensione minima della caratteristica
dipendente dalla tensione (indirizzo 3182).
Solo se nei Dati Impianto 1 (vedere paragrafo 2.1.2.1) è stato impostato il collegamento del quarto trasformatore di tensione I4 trasformat. (indirizzo 220) = IY
CentroStella apparirà l'indirizzo 3165 IY>. Questo valore corrisponde alla soglia
minima per la corrente di riferimento del centro stella di un trasformatore di alimentazione. Il valore può essere impostato come sensibile, poichè il rilevamento della corrente di centro stella è per sua natura molto preciso.
Se la direzione deve essere determinata con l'aiuto delle grandezze di sequenza negativa, i valori di taratura 3V2> (indirizzo 3166) e 3I2> (indirizzo 3167)sono fondamentali per i limiti inferiori della determinazione della direzione. Anche qui i valori di
taratura devono essere selezionati in modo da non provocare una reazione dovuta ad
asimmetrie di esercizio nella rete.
Se si utilizza la protezione di potenza zero e la direzione del guasto viene determinata
a partire dalla potenza zero, l'indirizzo 3169 S avanti indica il valore della potenza
zero compensata, al di sopra del quale può essere rilevata la direzione in avanti.
Questo valore deve essere inferiore alla potenza di riferimento S ref (indirizzo 3156,
vedere precedentemente sotto „Gradino di potenza zero“), perché la determinazione
della direzione sia assicurata anche con piccole potenze zero.
L'orientamento della caratteristica direzionale può essere modificato a seconda del
metodo selezionato per la determinazione della direzione (indirizzo 3160
Polarizzazione, vedere sopra). Per tutti i metodi che si basano sulla misura
dell'angolo tra la grandezza di misura e la grandezza di riferimento (tutti
trannePolarizzazione = seq. pot. zero), è possibile modificare il campo angolare della determinazione della direzione grazie agli angoli d'impostazione Dir.
ALPHA e Dir. BETA (indirizzi 3162 e 3163). Questa impostazione è possibile solo
per mezzo di DIGSI sotto Altri parametri. Poiché queste grandezze non sono critiche,
la preimpostazione può essere mantenuta. Per modificare i valori, per quanto riguarda
la definizione dell'angolo consultare la sezione „Determinazione della direzione con
sequenza zero“.
Nel caso di determinazione della direzione Polarizzazione a partire dalla seq.
pot. zero, la caratteristica direzionale viene determinata per mezzo dell'angolo di
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
179
2 Funzioni
compensazione PHI Comp. (indirizzo 3168), che indica l'asse di simmetria della caratteristica direzionale. Anche questo valore non è critico per la misura della direzione.
Per la definizione dell'angolo consultare la sezione „Determinazione della direzione
con potenza zero“. Questo angolo determina nello stesso tempo la sensibilità
massima del gradino di potenza zero e ha quindi un effetto indiretto anche sul tempo
di scatto, così come descritto sopra (sezione„Gradino di potenza zero“).
Teleprotezione con
protezione contro
guasti a terra
La protezione contro i guasti a terra di 7SA522 può essere utilizzata con la funzione
di comparazione direzionale usando la logica della teleprotezione. Informazioni più
dettagliate sulle possibili procedure di trasmissione e le loro funzioni sono riportate al
paragrafo 2.8. Se si desidera farne uso è necessario rispettare determinate condizioni
già all'impostazione del gradino di corrente di terra.
Innanzitutto bisogna definire quale gradino debba operare assieme alla teleprotezione. Questo gradino deve essere impostato in maniera direzionale ed essere orientato in direzione della linea. Se per es. il gradino 3I0> deve operare con lo schema di
teleprotezione a comparazione direzionale, verrà impostato l'indirizzo 3130 Modo
Oper. 3I0> = Avanti (vedere sopra la sezione „Gradini di corrente indipendenti“).
È necessario, inoltre, comunicare all'apparecchio che il gradino relativo opera con la
teleprotezione, affinché lo scatto, in caso di guasto interno, venga effettuato senza ritardo. Per il gradino 3I0> ciò significa che l'indirizzo 3133 3I0> Telep/BI viene regolato suSI. Il ritardo T 3I0> (indirizzo 3132) impostato per questo gradino funziona
quindi come gradino di riserva, per es. in caso di anomalia della teleprotezione. Per
gli altri gradini il parametro corrispondente viene regolato su NO, in questo esempio
dunque: indirizzo 3123 3I0>>Telep/In.B per il gradino 3I0>>, indirizzo 3113
3I0>>> Telep/BI per il gradino 3I0>>>, indirizzo 3148 3I0p Telep/BI per il
gradino 3I0P (se utilizzato).
In caso di utilzzo, all'interno delle procedure di teleprotezione, della funzione eco o in
caso di scatto con terminale debole, per evitare uno scatto non selettivo durante la circolazione della corrente di guasto a terra, deve essere impostato il gradino supplementare di teleprotezione 3IoMin Teleprot (indirizzo 3105). Per ulteriori informazioni consultare il paragrafo 2.8 alla sezione „Condizioni necessarie alla protezione
contro guasti a terra“.
Chiusura su guasto
a terra (SOTF)
Effettuando le dovute impostazioni si può definire quale gradino scatti in maniera
istantanea alla chiusura della linea su un guasto. I gradini hanno a disposizione i parametri 3I0>>>Sc.CSG (indirizzo 3114), 3I0>>Sc.CSG (indirizzo 3124),
3I0>Sc.CSG (indirizzo 3134) ed eventualmente 3I0p Sc.CSG (indirizzo 3149), che
per il gradino corrispondente possono essere regolati su SI o NO. Nella maggior parte
dei casi non è necessario selezionare il gradino più sensibile, poiché nella chiusura su
un guasto si ha a che fare generalmente con un cortocircuito franco a terra, mentre il
gradino più sensibile spesso è previsto anche per il rilevamento di guasti altamente
resistivi. Si deve evitare uno scatto intempestivo del gradino selezionato durante l'energizzazione della linea.
Durante l'energizzazione di una linea, le eventuali soglie di SOTF attive, che possono
scattare intempestivamente, devono essere bloccate dalla funzione di rilevamento
delle correnti di inrush.
Per evitare una reazione errata conseguente a sovraccorrenti transitorie, può essere
impostato un ritardo T ritar.CSG (indirizzo 3173). Nella maggior parte dei casi può
essere mantenuta la preimpostazione 0. In caso di cavi lunghi, per i quali bisogna
tener conto di picchi di corrente elevati, è preferibile impostare un ritardo breve. La sua
durata si orienta in funzione dell'intensità e della durata della corrente transitoria e di
quali gradini vengono utilizzati per lo scatto rapido.
180
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.7 Massima corrente di guasto a terra in sistemi con neutro a terra (opzione)
Il parametro modo ist.Sc.CSG (indirizzo 3172) permette infine di determinare se,
lo scatto seguente la chiusura su un guasto a terra, debba essere effettuato con interrogazione della direzione (AVV.+DIREZIONE.) o senza (Avviamento). Qui l'interrogazione della direzione si riferisce alla direzione parametrizzata di volta in volta per il
gradino.
Stabilizzazione per
corrente di fase
Per evitare una reazione errata dei gradini in condizioni di carico asimmetriche o in
caso di diversi guasti del trasformatore amperometrico in reti con neutro a terra, i
gradini della corrente di terra vengono stabilizzati con l'aiuto delle correnti di fase: con
l'aumento delle correnti di fase aumentano i valori d'intervento. Per mezzo del parametro 3104 Stab.rampa IPh il valore preimpostato al 10% può essere modificato
per tutti i gradini. Questa impostazione è possibile solo per mezzo di DIGSI in Altri
parametri.
Stabilizzazione di
inserzione (inrush)
La stabilizzazione di inserzione è necessaria solo se l'apparecchio è installato sul
montante trasformatore o su linee che terminano su un trasformatore; e anche qui
essa ha senso solo per quei gradini il cui valore d'intervento è inferiore alla corrente
d'inserzione e il cui ritardo è nullo o molto breve. I parametri Bloc. Fl. 3I0>> (indirizzo 3115), 3I0>> Bloc.Ins. (indirizzo 3125), 3I0> Bloc.Ins. (indirizzo
3135) e Bloc. Ins. 3I0p (indirizzo 3150) possono essere impostati per ogni
gradino su SI (stabilizzazione di inserzione attiva) o su NO (stabilizzazione di inserzione inattiva). Se la stabilizzazione di inserzione è inattiva a tutti i gradini, i parametri
seguenti non sono significativi.
Per il rilevamento della corrente d'inserzione, all'indirizzo 3170 Blocco 2 Arm. può
essere indicata la parte di seconda armonica nella corrente, in percentuale della fondamentale al di sopra della quale il blocco di inserzione è attivo. Il valore preimpostato
(15%) dovrebbe essere sufficiente nella maggior parte dei casi. Valori inferiori significano una sensibilità più elevata del blocco di insezione (una più bassa componente di
seconda armonica provoca il blocco).
In caso di impiego sul montante di un trasformatore o su linee che terminano su un
trasformatore, è molto probabile che correnti molto elevate indichino la presenza di un
guasto a monte del trasformatore. Con correnti di tale intensità la stabilizzazione di inserzione è inoperante. Questo valore, impostato all'indirizzo 3171 I max dis. bloc
deve essere superiore alla corrente d'inserzione massima (valore effettivo).
2.7.3
Tabella parametri
I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con
DIGSI, alla voce "Altri parametri".
Nella tabella sono riportati i valori preimpostati in base alle esigenze del mercato. La
colonna C (configurazione) indica la corrente nominale secondaria del trasformatore
amperometrico corrispondente.
Ind.
Parametri
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
3101
Funz. max I-e
ON
OFF
ON
Funzione max. corrente
terra e':
3102
Blocc.per Dist.
Con ogni avviam
Con avv. monof.
Con av. multif.
NO
Con ogni avviam
Blocco guasto terra per
protez. distanz.
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2 Funzioni
Ind.
Parametri
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
3103
Blocco 1pTmorto
SI
NO
SI
Blocco guasto terra per
T.morto unipol.
3104A
Stab.rampa IPh
0 .. 30 %
10 %
Stabilizzazione rampa con
I di Fase
3105
3IoMin Teleprot
1A
0.01 .. 1.00 A
0.50 A
5A
0.05 .. 5.00 A
2.50 A
3i0-Min soglia per schemi
teleprot-
1A
0.003 .. 1.000 A
0.500 A
5A
0.015 .. 5.000 A
2.500 A
3105
3IoMin Teleprot
3i0-Min soglia per schemi
teleprot-
3109
Scat. 1pol. E/F
SI
NO
SI
Scatto unipolare con
guasto a terra
3110
ModoOp. 3I0>>>
Avanti
Indietro
Non Direzionale
Inattivo
Inattivo
Modo d'operazione
3111
3I0>>>Avv.
1A
0.05 .. 25.00 A
4.00 A
Avviamento 3I0>>>
5A
0.25 .. 125.00 A
20.00 A
3112
T 3I0>>>
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.30 sec
Tempo di ritardo T3I0>>>
3113
3I0>>> Telep/BI
NO
SI
NO
Scatto istant. via teleprot./ingres. bin
3114
3I0>>>Sc.CSG
NO
SI
NO
Scatto istant.dopo Chiusura Su Guasto
3115
Bloc. Fl. 3I0>>
NO
SI
NO
Blocco flusso 3I0>>
3120
Modo Oper 3I0>>
Avanti
Indietro
Non Direzionale
Inattivo
Inattivo
Modo di operazione
3121
3I0>> Avv
1A
0.05 .. 25.00 A
2.00 A
3I0>> avviamento
5A
0.25 .. 125.00 A
10.00 A
3122
T 3I0>>
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.60 sec
T 3i0>> tempo di ritardo
3123
3I0>>Telep/In.B
NO
SI
NO
Scatto istant .via teleprot./Ingres-bin.
3124
3I0>>Sc.CSG
NO
SI
NO
Scatto istant. dopo Chiusura Su Guasto
3125
3I0>> Bloc.Ins.
NO
SI
NO
Blocco durante inserzione
3130
Modo Oper. 3I0>
Avanti
Indietro
Non Direzionale
Inattivo
Inattivo
Modo d'operazione
3131
3I0>
1A
0.05 .. 25.00 A
1.00 A
3I0> avviamento
5A
0.25 .. 125.00 A
5.00 A
1A
0.003 .. 25.000 A
1.000 A
5A
0.015 .. 125.000 A
5.000 A
3131
182
3I0> Avviamento
3I0> Avviamento
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2.7 Massima corrente di guasto a terra in sistemi con neutro a terra (opzione)
Ind.
Parametri
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
3132
T 3I0>
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.90 sec
T3I0> tempo di ritardo
3133
3I0> Telep/BI
NO
SI
NO
Scatto istantaneo via Teleprotezione/BI
3134
3I0>Sc.CSG
NO
SI
NO
Scatto istant. dopo Chiusura Su Guasto
3135
3I0> Bloc.Ins.
NO
SI
NO
Blocco durante inserzione
3140
Op. modo 3I0p
Avanti
Indietro
Non Direzionale
Inattivo
Inattivo
Modo d'operazione
3141
3I0p Avviamento
1A
0.05 .. 25.00 A
1.00 A
3I0p Avviamento
5A
0.25 .. 125.00 A
5.00 A
1A
0.003 .. 25.000 A
1.000 A
5A
0.015 .. 125.000 A
5.000 A
3141
3I0p Avviamento
3I0p Avviamento
3142
3I0 Min.t.rit.
0.00 .. 30.00 sec
1.20 sec
3I0 Minimo tempo di
ritardo
3143
3I0 imp, T
0.05 .. 3.00 sec; ∞
0.50 sec
3I0 impostazione tempo
3144
3I0 imp, T
0.50 .. 15.00 ; ∞
5.00
3I0 impostazione tempo
3145
3I0 imp, T
0.05 .. 15.00 sec; ∞
1.35 sec
3I0 impostazione tempo
3146
3I0 T rit Max
0.00 .. 30.00 sec
5.80 sec
3I0 tempo di ritardo
massimo
3147
3I0 T rit Add.
0.00 .. 30.00 sec; ∞
1.20 sec
Tempo di ritardo addizionale
3148
3I0p Telep/BI
NO
SI
NO
Scatto istantaneo via teleprotezione/BI
3149
3I0p Sc.CSG
NO
SI
NO
Scatto istant. dopo Chiusura Su Guasto
3150
Bloc. Ins. 3I0p
NO
SI
NO
Blocco durante inserzione
3I0p
3151
Curva IEC
Norm. inversa
Molto inversa
Estrem. inversa
T. lungo inv.
Norm. inversa
Curva IEC
3152
Curva ANSI
Inversa
Brev. inversa
Lung.iInversa
Moder. inversa
Molto inversa
Estrem. Inversa
Definit.inversa
Inversa
Curva ANSI
3153
Curva LOGARIT.
Inv. logarit.
Inv. logarit.
Curva LOGARITMICA
3154
3I0p Punt.Iniz.
1.0 .. 4.0
1.1
Punto di partenza caratt.
inversa
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183
2 Funzioni
Ind.
Parametri
3155
k
3156
S ref
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
0.00 .. 3.00 sec
0.50 sec
Fattore-k per caratteristica
Seq. zero
1A
1 .. 100 VA
10 VA
5A
5 .. 500 VA
50 VA
Rif. S per caratteristica
Seq. zero
3160
Polarizzazione
U0 + IY o U2
Con V0 + IY
Solo con IY
Con V2 e I2
seq. pot. zero
U0 + IY o U2
Polarizzazione
3162A
Dir. ALPHA
0 .. 360 °
338 °
ALPHA, angolo inf. per direzione avanti
3163A
Dir. BETA
0 .. 360 °
122 °
BETA, angolo sup. per direzione avanti
3164
3U0>
0.5 .. 10.0 V
0.5 V
Min seq.zero Volt 3V0 per
polarizzaz.
3165
IY>
1A
0.05 .. 1.00 A
0.05 A
5A
0.25 .. 5.00 A
0.25 A
Min corr.di terra IY per polarizzaz.
0.5 .. 10.0 V
0.5 V
Min seq.neg. polarizzaz.tens.3V2
1A
0.05 .. 1.00 A
0.05 A
5A
0.25 .. 5.00 A
0.25 A
Min seq.neg. polarizzaz.
Corrente3I2
0 .. 360 °
255 °
Angolo Compensazione
per Seq. zero
1A
0.1 .. 10.0 VA
0.3 VA
5A
0.5 .. 50.0 VA
1.5 VA
Soglia di potenza per direzione avanti
10 .. 45 %
15 %
Blocco per seconda armonica
1A
0.50 .. 25.00 A
7.50 A
5A
2.50 .. 125.00 A
37.50 A
I max disattiva blocco 2.
armonica
3166
3V2>
3167
3I2>
3168
PHI Comp.
3169
S avanti
3170
Blocco 2 Arm.
3171
I max dis. bloc
3172
modo ist.Sc.CSG
Avviamento
AVV.+DIREZIONE
AVV.+DIREZIONE
Modo istant. dopo Chiusura Su Guasto
3173
T ritar.CSG
0.00 .. 30.00 sec
0.00 sec
Rit. tempo scatto dopo
Chius.Su Guasto
3174
Bloc. per Dist.
In zona Z1
In zona Z1/Z1B
In ogni zona
In ogni zona
Blocco gasto a terra per
aviam.distanz.
3182
3V0>(U0 inv)
1.0 .. 10.0 V
5.0 V
3V0> punto di regol.
3183
V0inv. min.
0.1 .. 5.0 V
0.2 V
Minima tensione V0min
per T->oo
3184
T avant.(V0inv)
0.00 .. 32.00 sec
0.90 sec
T-tempo di ritardo avanti
(V0inv)
3185
T ind. (V0inv)
0.00 .. 32.00 sec
1.20 sec
T-tempo di ritardo indietro
(V0inv)
184
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2.7 Massima corrente di guasto a terra in sistemi con neutro a terra (opzione)
2.7.4
Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
MS
Spiegazione
1305
>EF Bloc.3I0>>>
>Guasto a terra per max.I blocco 3I0>>>
1307
>EF Bloc.3I0>>
MS
>Guasto a terra per max.I blocco 3I0>>
1308
>EF Bloc.3I0>
MS
>Guasto a terra per max.I blocco 3I0>
1309
>EF Bloc.3I0p
MS
>Guasto a terra per max.I blocco 3I0p
1310
>EF Scatto Ist.
MS
>Guasto a terra per max.I scatto istant.
1331
E/F Prot. OFF
MU
Protezione guasto a terra e' su OFF
1332
E/F BLOCCO
MU
Protezione guasto a terra e' bloccata
1333
E/F ATTIVA
MU
Protezione guasto a terra e' attiva
1335
EF Blocco Scat
MU
Scatto prot.scatto a terra e' bloccato
1336
E/F L1 selezion
MU
Selett.fase guasto/terra L1 selezionato
1337
E/F L2 selezion
MU
Selett.fase guasto/terra L2 selezionato
1338
E/F L3 selezion
MU
Selett.fase guasto/terra L3 selezionato
1345
E/F Avviamento
MU
Protezione guasto a terra avviata
1354
EF 3I0>>>Avviam
MU
Guasto a terra 3I0>>> avviato
1355
EF 3I0>>Avviam
MU
Guasto a terra 3I0>> avviato
1356
EF 3I0>Avviam
MU
Guasto a terra 3I0> avviato
1357
EF 3I0p Avviam
MU
Guasto a terra 3I0p avviato
1358
EF Avanti
MU
Guasto a terra avviato AVANTI
1359
EF Indietro
MU
Guasto a terra avviato INDIETRO
1361
EF Scatto
MU
Guasto a terra comando scatto generale
1362
EF Scatto L1
MU
Protezione guasto/terra: scatto 1pol.L1
1363
EF Scatto L2
MU
Protezione guasto/terra: scatto 1pol.L2
1364
EF Scatto L3
MU
Protezione guasto/terra: scatto 1pol.L3
1365
EF Scatto 3pol
MU
Protezione guasto/terra: scatto 3pol.
1366
EF 3I0>>>Scatto
MU
Scatto guasto a terra 3I0>>>
1367
EF 3I0>> Scatto
MU
Scatto guasto a terra 3I0>>
1368
EF 3I0> Scatto
MU
Scatto guasto a terra 3I0>
1369
EF 3I0p Scatto
MU
Scatto guasto a terra 3I0p
1370
EF Inrush
MU
Avviamto Inrush Guasto a terra
7SA522 Manuale
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185
2 Funzioni
2.8
Teleprotezione per protezione di guasti a terra (opzione)
2.8.1
Generalità
Con l'ausilio della logica di comparazione integrata è possibile ampliare l'azione della
protezione direzionale contro guasti a terra, di cui al paragrafo 2.7, includendo lo
schema a comparazione direzionale.
Metodi di
trasmissione
Uno dei gradini, che deve agire in direzione Avanti, viene utilizzato per la comparazione. Questo può effettuare uno scatto rapido solo se viene rilevato un guasto in avanti
anche all'altra estremità della linea. Può essere trasmesso un segnale di abilitazione
o di blocco.
Si fa una distinzione tra metodi di abilitazione:
• Comparazione direzionale,
• Metodi a sblocco.
e metodi di blocco:
• Blocco del gradino direzionale.
Altri gradini possono essere impostati come dipendenti dalla direzione e/o gradini di
riserva indipendenti dalla direzione.
Canali di
trasmissione
Per la trasmissione del segnale è necessario almeno un canale di trasmissione per
ciascuna direzione. A questo scopo possono essere utilizzati i supporti di trasmissione
convenzionali, quali cavi a fibre ottiche, canali di alta frequenza a frequenza fonica
modulata via linea telefonica, onde convogliate o ponte radio. Se il canale di trasmissione è identico a quello utilizzato per la trasmissione della protezione distanziometrica, il metodo di trasmissione è lo stesso!
Se l'apparecchio dispone di un'interfaccia della protezione opzionale, l'elaborazione
del segnale può essere effettuata attraverso connessioni di comunicazione digitali,
per es.: cavi a fibre ottiche, reti di comunicazione o cavi dedicati. Il metodo di trasmissione del segnale adatto a questi modi di trasmissione è la
• Comparazione direzionale.
La protezione 7SA522 consente anche la trasmissione di segnali separati per ogni
fase. Ciò offre il vantaggio di poter realizzare una richiusura rapida unipolare, anche
quando nella rete si presentano due guasti monofase su linee differenti. Se viene impiegata l'interfaccia della protezione digitale, la trasmissione del segnale è effettuata,
in linea di principio, selettivamente per ogni fase; se non viene rilevato alcun guasto
monofase, i segnali vengono trasmessi per tutte e tre le fasi. Nel caso della protezione
contro guasti a terra, la trasmissione separata per fase è vantaggiosa solo se la fase
guasta viene identificata dal selettore di fase (indirizzo 3109 Scat. 1pol. E/F impostato su SI, vedere anche il paragrafo 2.7 sotto „Scatto“).
I metodi di trasmissione sono adatti anche alle linee a tre estremità. In questo caso è
necessario un canale di trasmissione da ognuno dei tre terminali ad ognuno degli altri
in entrambe le direzioni. La trasmissione segregata della fase, nel caso in cui venga
utilizzata con linee a tre estremità, è possibile solo con l'aiuto di connessioni di comunicazione digitali.
In caso di anomalia sulla via di trasmissione, il dispositivo di teleprotezione può essere
bloccato. In caso di utilizzo di tecniche di trasmissione convenzionali, il disturbo viene
186
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.8 Teleprotezione per protezione di guasti a terra (opzione)
segnalato attraverso un ingresso binario; in caso di connessione digitale, la protezione
riconosce automaticamente il disturbo.
Attivazione e
disattivazione
La funzione comparativa può essere attivata e disattivata attraverso il parametro 3201
FCT Telep. E/F, attraverso l'interfaccia di sistema (se disponibile) e attraverso ingressi binari (se indirizzati). Gli stati di commutazione sono salvati all'interno (vedere
figura 2-80) e protetti contro una mancanza della tensione ausiliaria. In linea di principio, l'attivazione è possibile solo dallo stesso punto in cui prima è avvenuta la disattivazione. Per poter essere operativa la funzione deve essere attivata in tutti e tre i
modi indicati.
Figura 2-80
2.8.2
Attivazione e disattivazione della teleprotezione
Comparazione direzionale
La seguente procedura è adatta sia a vie di trasmissione convenzionali che a quelle
digitali.
Principio
La comparazione direzionale è un metodo permissivo (POTT). La figura 2-81 illustra
lo schema di funzionamento.
Se la protezione contro guasti a terra rileva un guasto in avanti, essa invia un segnale
di abilitazione all'estremità opposta. Se dall'estremità opposta viene ugualmente ricevuto un segnale di abilitazione, il segnale di scatto viene trasmesso al relè di comando. Uno scatto rapido presuppone, dunque, il rilevamento di un guasto nella direzione
della linea ad entrambe le estremità della linea.
Il segnale di trasmissione può essere prolungato per un tempo TS (tarabile). Il prolungamento del segnale di trasmissione è attivo solo se la protezione ha già emesso un
segnale di scatto. Ciò garantisce che l'altra estremità della linea riceva il segnale di
abilitazione anche qualora il cortocircuito a terra venga eliminato rapidamente attraverso un'altra protezione indipendente.
7SA522 Manuale
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187
2 Funzioni
Figura 2-81
Sequenza operativa
Schema di funzionamento del metodo di comparazione direzionale
La figura 2-82 illustra il diagramma logico del metodo di comparazione direzionale per
un'estremità della linea.
La comparazione direzionale può essere applicata solo ai guasti in direzione „avanti“.
Perciò il gradino di corrente massima, che deve operare assieme alla comparazione
direzionale, deve essere assolutamente impostato su Avanti (RICH. 3I0...),
vedere anche il paragrafo 2.7 alla sezione „Teleprotezione con protezione contro
guasti a terra“.
In caso di linee a due estremità, la trasmissione può essere effettuata in modo segregato per fase. In questo caso, i circuiti di trasmissione e ricezione operano in maniera
separata per ciascuna fase. In caso di linee a tre estremità, il segnale di teleprotezione
viene inviato alle due estremità opposte. I segnali di ricezione sono, allora, connessi
tramite AND, poiché, in caso di guasto interno, tutte e tre le estremità della linea
devono trasmettere un segnale. Attraverso il parametro Conf Linea (indirizzo 3202)
l'apparecchio viene informato sul numero di estremità opposte (una o due). Se il parametro Teleprot. E/F (indirizzo 132) è impostato su Seg. v. interf. e il parametro Num. App. (indirizzo 147) è impostato su 3 relays, l'apparecchio riceve
informazioni da due estremità opposte. La preimpostazione del numero è 2 relays
e corrisponde ad un'estremità opposta.
Eventuali falsi segnali, che possono subentrare in seguito a oscillazioni di compensazione transitorie dovute all'eliminazione di guasti esterni o in seguito all'inversione
della direzione dopo l'eliminazione di guasti su linee parallele, vengono neutralizzati
attraverso una funzione di „blocco transitorio“ (vedere la sezione „Blocco transitorio“).
In caso di linee alimentate da un solo lato o di messa a terra del centro stella solo ad
un'estremità della linea, l'estremità priva di corrente zero non può generare alcun
segnale di abilitazione, in quanto su tale estremità non può verificarsi alcun avviamento. Per consentire, anche in questo caso, lo scatto attraverso la funzione di comparazione direzionale, l'apparecchio dispone di funzioni particolari. Questa „funzione terminale debole“ (funzione eco) è descritta nella sezione „Funzione eco“. Essa viene
attivata quando dall'estremità opposta - in caso di linee a tre estremità almeno da una
delle estremità opposte - viene ricevuto un segnale senza che l'apparecchio abbia rilevato un guasto.
Lo scatto dell'interruttore può essere effettuato anche all'estremità della linea priva di
alimentazione o con alimentazione debole. Questo „scatto in caso di alimentazione
debole“ è descritto nel paragrafo 2.9.2.
188
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.8 Teleprotezione per protezione di guasti a terra (opzione)
Figura 2-82
Diagramma logico del metodo di comparazione direzionale (un'estremità della linea)
La figura 2-83 illustra il diagramma logico del metodo di comparazione direzionale per
un'estremità della linea con interfaccia digitale della protezione.
Per la protezione contro guasti a terra viene proposta solo la comparazione direzionale per la trasmissione via interfaccia digitale della protezione. La comparazione direzionale è operativa solo se, per tutti gli apparecchi del sistema, il parametro 132
Teleprot. E/F è stato impostato su Seg. v. interf.. In caso di guasto viene
emessa la segnalazione „Param.different“.
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
189
2 Funzioni
Figura 2-83
190
Diagramma logico del metodo di comparazione direzionale con interfaccia digitale della protezione (per un
apparecchio)
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.8 Teleprotezione per protezione di guasti a terra (opzione)
2.8.3
Metodo di sblocco direzionale
Il seguente metodo è adatto a vie di trasmissione convenzionali.
Principio
Il metodo di sblocco è un metodo di abilitazione. La differenza rispetto al metodo di
comparazione direzionale consiste nel fatto che è possibile uno scatto anche se
dall'estremità opposta della linea non giunge alcun segnale di abilitazione. Tale funzione viene pertanto utilizzata soprattutto per linee lunghe, quando il segnale deve
essere trasmesso lungo la linea da proteggere attraverso un sistema ad onde convogliate a frequenza portante e l'attenuazione del segnale di trasmissione può divenire così elevata, in corrispondenza del punto del guasto, da pregiudicare la sua ricezione sull'altra estremità della linea.
La figura 2-84 illustra lo schema di funzionamento.
Per la trasmissione del segnale sono necessarie due frequenze di segnale che
vengono modulate all'uscita di trasmissione dell'apparecchio 7SA522. Se il sistema di
trasmissione è dotato di una funzione di monitoraggio del canale viene effettuata una
commutazione dalla frequenza di controllo f0 a quella di lavoro fV (frequenza di sblocco). Se la protezione rileva un guasto a terra in avanti, essa emette il consenso per la
trasmissione della frequenza di lavoro fV. In condizioni di riposo o in presenza di un
guasto in direzione indietro, viene trasmessa la frequenza di controllo f0.
Se dall'estremità opposta viene ugualmente ricevuto un segnale di abilitazione, il
segnale di scatto viene trasmesso al relè di comando. Uno scatto rapido presuppone,
dunque, il rilevamento di un guasto nella direzione della linea alle due estremità della
linea.
Il segnale di trasmissione può essere prolungato di un tempo TS (tarabile). Il prolungamento del segnale di trasmissione è attivo solo se la protezione ha già emesso un
segnale di scatto. Ciò garantisce la trasmissione del segnale di abilitazione all'altra estremità della linea anche nei casi in cui il cortocircuito a terra venga rapidamente eliminato da un'altra protezione indipendente.
Figura 2-84
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
Schema di funzionamento del metodo di sblocco
191
2 Funzioni
Sequenza operativa
La figura 2-85 illustra il diagramma logico della procedura di sblocco per un'estremità
della linea.
Il metodo di sblocco direzionale può essere applicato solo ai guasti in direzione „avanti“. Perciò il gradino di massima corrente, che deve operare assieme alla procedura di
sblocco, deve essere impostato assolutamente su Avanti (RICH.3I0...), vedere
anche il paragrafo 2.7 alla sezione „Teleprotezione con protezione contro guasti a
terra“.
In caso di linee a due estremità, la trasmissione può essere Teleprotezione fatta a fasi
segregate. In questo caso, i circuiti di trasmissione e ricezione operano in maniera
separata per ciascuna fase. In caso di linee a tre estremità, il segnale di teleprotezione
viene inviato alle due estremità opposte. I segnali di ricezione sono, allora, connessi
tramite AND, poiché, in caso di guasto interno, tutte e tre le estremità della linea
devono trasmettere un segnale. Attraverso il parametro Conf Linea (indirizzo 3202)
l'apparecchio viene informato sul numero di estremità opposte (una o due).
Alla logica di ricezione, che corrisponde essenzialmente alla comparazione direzionale, è preposta una logica di sblocco, rappresentata nella figura 2-86. Se la ricezione
del segnale di sblocco è esente da disturbi, compare il segnale di ricezione, per es.
„>EF SB sb 1“, ed il segnale di blocco scompare, per es. „>EF SB bl 1“. In tal
modo il segnale interno „Unblock 1“ viene trasmesso alla logica di ricezione, dove (se
le altre condizioni sono soddisfatte) provoca l'abilitazione allo scatto.
Se il segnale da trasmettere non riesce a raggiungere l'altra estremità della linea, in
quanto il cortocircuito sulla linea determina un'eccessiva attenuazione o riflessione del
segnale, la logica di sblocco entra in azione: non viene ricevuto né il segnale di
sblocco „>EF SB sb 1“ né quello di controllo „>EF SB bl 1“. In questo caso,
dopo un tempo di sicurezza di 20 ms, viene rilasciato il segnale di abilitazione „Unblock 1“ e trasmesso alla logica di ricezione; esso però, trascorsi altri 100 ms, viene
annullato attraverso il temporizzatore 100/100 ms. Dopo la scomparsa del segnale di
disturbo, deve ricomparire uno dei segnali di ricezione „>EF SB sb 1“ o „>EF SB
bl 1“; poi, dopo altri 100 ms (ritardo alla ricaduta del temporizzatore 100/100 ms),
viene ripristinato lo stato di riposo, ciò significa che il percorso diretto di abilitazione al
segnale „Unblock 1“ è nuovamente possibile. In caso di linee a tre estremità la logica
di sblocco può essere comandata da entrambi i canali di ricezione.
Se entro 10 s non viene ricevuto alcun segnale, viene emessa la segnalazione „EFSBtele avar1“.
Eventuali falsi segnali, che possono subentrare in seguito a oscillazioni transitorie
dovute all'eliminazione di guasti esterni o in seguito all'inversione della direzione dopo
l'eliminazione di guasti su linee parallele, vengono neutralizzati da una funzione di
„blocco transitorio“.
In caso di linee alimentate da un solo lato o in caso di messa a terra del centro stella
solo ad un'estremità della linea, l'estremità della linea priva di corrente zero non può
generare alcun segnale di abilitazione, in quanto su tale estremità non può verificarsi
alcun avviamento. Per consentire, anche in questo caso, lo scatto attraverso la funzione di comparazione direzionale, l'apparecchio dispone di funzioni particolari. Questa
„funzione alimentazione debole“ è descritta nel paragrafo „Provvedimenti in caso di alimentazione di corrente di terra debole o assente“. Essa viene attivata quando dall'estremità opposta - in caso di linee a tre estremità almeno da una delle estremità
opposte - viene ricevuto un segnale senza che l'apparecchio abbia rilevato un guasto.
Lo scatto dell'interruttore può essere effettuato anche all'estremità della linea priva di
alimentazione o con alimentazione debole. Questo „scatto con alimentazione debole“
è descritto nel paragrafo 2.9.2.
192
7SA522 Manuale
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2.8 Teleprotezione per protezione di guasti a terra (opzione)
Figura 2-85
Diagramma logico del metodo di sblocco (un'estremità della linea)
7SA522 Manuale
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193
2 Funzioni
Figura 2-86
2.8.4
Logica di sblocco
Metodo di blocco direzionale
La seguente procedura è adatta a vie di trasmissione convenzionali.
Principio
194
Con il metodo di blocco si utilizza la via di trasmissione per inviare un segnale di
blocco da un'estremità all'altra della linea. Tale segnale viene inviato appena la protezione rileva un guasto in direzione indietro, a scelta anche subito dopo la comparsa
del guasto (rilevatore di transitori sopra la linea tratteggiata). Esso viene immediatamente interrotto non appena la protezione contro cortocircuiti a terra rileva un guasto
in direzione avanti. Con questa procedura, uno scatto è possibile anche in assenza di
segnali provenienti dall'estremità opposta. Tale funzione viene pertanto utilizzata soprattutto per linee lunghe, quando il segnale deve essere trasmesso lungo la linea da
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.8 Teleprotezione per protezione di guasti a terra (opzione)
proteggere attraverso un sistema ad onde convogliate a frequenza portante e l'attenuazione del segnale di trasmissione può divenire così elevata, in corrispondenza del
punto del guasto, da pregiudicare la sua ricezione sull'altra estremità della linea.
La figura 2-87 illustra lo schema di funzionamento.
I guasti a terra in direzione avanti provocano lo scatto, a meno che dall'altra estremità
della linea non venga ricevuto un segnale di blocco. A causa di possibili differenze tra
i tempi di avviamento dell'apparecchio alle due estremità della linea e a causa del
tempo di trasmissione, qui lo scatto deve essere ritardato di un tempo TV.
Per evitare la trasmissione simultanea di più segnali, uno di questi può essere prolungato per il tempo tarabile TS.
Figura 2-87
Sequenza operativa
Schema del metodo di blocco direzionale
La figura 2-88 illustra il diagramma logico della procedura di blocco per un'estremità
della linea.
Il gradino da bloccare deve essere impostato su Avanti (RICH. 3I0...), vedere
anche il paragrafo 2.7 alla sezione „Teleprotezione con protezione contro guasti a
terra“.
In caso di linee a due estremità, la trasmissione può essere fatta a fasi segregate. In
questo caso, i circuiti di trasmissione e ricezione operano in maniera separata per
ciascuna fase. In caso di linee a tre estremità, il segnale di teleprotezione viene inviato
alle due estremità opposte. I segnali di ricezione sono, allora, connessi tramite OR,
poiché, in caso di guasto interno, non può venire alcun segnale di blocco da nessuna
estremità della linea. Attraverso il parametro Conf Linea (indirizzo 3202) l'apparecchio viene informato sul numero di estremità opposte (una o due).
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195
2 Funzioni
Figura 2-88
196
Diagramma logico del metodo di blocco (un'estremità della linea)
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2.8 Teleprotezione per protezione di guasti a terra (opzione)
Non appena la protezione contro i guasti a terra ha rilevato un guasto in direzione indietro, viene inviato il segnale di blocco (per es. „EF Tele TRASM“, N° 1384). Il
segnale di trasmissione può essere prolungato tramite l'indirizzo 3203. In caso di
guasto in direzione avanti, il segnale di blocco viene arrestato (per es. „EF Tele BL
STOP“, N° 1389). Un blocco particolarmente rapido può essere ottenuto utilizzando il
segnale di uscita del rilevatore di transitori delle grandezze di misura per realizzare la
trasmissione. Ciò si ottiene parametrizzando anche l'uscita „EF Tel.BL ponte“ (N°
1390) sul relè di uscita per il trasmettitore. Poiché questo segnale di salto compare ad
ogni salto delle grandezze di misura, è preferibile utilizzarlo solo se è sicuro che la via
di trasmissione reagisce molto rapidamente alla scomparsa del segnale di trasmissione.
Eventuali falsi segnali, che possono subentrare in seguito a oscillazioni transitorie
dovute all'eliminazione di guasti esterni o in seguito all'inversione della direzione dopo
l'eliminazione di guasti su linee parallele, vengono neutralizzati da una funzione di
„blocco transitorio“. Questa prolunga il segnale di blocco per il tempo di blocco transitorio Bloc trans:T Bl (indirizzo 3210), purché il segnale persista almeno per la
durata di un tempo di attesa Bl.Tran.T Att. (indirizzo 3209).
Il principio operativo del metodo di blocco è tale da consentire l'eliminazione rapida di
cortocircuiti, senza dover prendere provvedimenti particolari, anche su linee alimentate da un solo lato, in quanto dall'estremità non alimentata non può essere generato
alcun segnale di blocco.
2.8.5
Blocco transitorio
La funzione di blocco transitorio costituisce un'ulteriore sicurezza contro falsi segnali
provocati dalle oscillazioni transitorie, che si determinano dopo l'eliminazione di un
guasto esterno oppure a causa dell'inversione della direzione in seguito all'eliminazione di guasti su linee parallele.
Il principio di funzionamento del blocco transitorio consiste nell'impedire per un determinato tempo (tarabile), in seguito al verificarsi di un guasto a terra esterno, la formazione di un segnale di abilitazione. Nei metodi di abilitazione ciò si traduce in un blocco
del circuito di trasmissione e ricezione.
La figura 2-89 illustra il principio del blocco transitorio per un metodo di abilitazione.
Dopo l'avviamento, nel caso di rilevamento di un guasto non direzionale o di un guasto
in direzione indietro entro un tempo di attesa Bl.Tran.T Att. (indirizzo 3209), il
circuito di trasmissione e l'abilitazione allo scatto vengono bloccati. Tale blocco viene
mantenuto per tutta la durata del tempo di blocco transitorio Bloc trans:T Bl (indirizzo 3210), anche dopo la ricaduta dell'evento che ha determinato il blocco.
In caso di utilizzo del metodo di blocco, il blocco transitorio prolunga il segnale di
blocco ricevuto, come illustrato nel diagramma logico 2-88.
7SA522 Manuale
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197
2 Funzioni
Figura 2-89
2.8.6
Blocco transitorio nei metodi di abilitazione
Provvedimenti in caso di alimentazione di terra debole o assente (Weak o zero
infeed)
In caso di linee alimentate da un solo lato o di messa a terra del centro stella solo ad
un'estremità della linea, l'estremità priva di corrente zero non può generare alcun
segnale di abilitazione, in quanto su tale estremità non può verificarsi alcun avviamento. Nelle procedure di comparazione con segnale di abilitazione, nemmeno l'estremità
della linea con alimentazione forte potrebbe scattare in tempo rapido senza misure
particolari, poiché dall'estremità con terminale debole non viene trasmesso alcun
segnale di abilitazione.
Per ottenere, in questi casi, uno scatto rapido ad entrambe le estremità della linea,
l'apparecchio dispone di speciali accorgimenti per le linee con terminale di corrente
zero debole.
Affinché anche l'estremità della linea con terminale debole possa scattare autonomamente, l'apparecchio 7SA522 dispone di una funzione di scatto per alimentazione
debole. Poiché questa è una funzione di protezione indipendente dotata di un
comando di scatto proprio, essa viene descritta a parte nel paragrafo 2.9.2.
Funzione eco
La funzione eco agisce in modo tale che, in assenza della corrente di terra su un'estremità della linea, il segnale ricevuto sotto forma di „eco“ possa essere ritrasmesso
all'altra estremità della linea, abilitando l'emissione del comando di scatto.
L'impulso per il segnale di eco (si veda la figura 2-93, paragrafo 2.9.1) viene impartito
sia dalla protezione contro guasti a terra che dalla protezione distanziometrica. Nella
figura 2-90 è rappresentata la produzione del segnale di abilitazione dell'eco attraverso la protezione contro guasti a terra.
Il rilevamento del terminale debole, e quindi le condizioni per l'eco sono riportate
nell'elemento AND centrale. La protezione contro guasti a terra non deve essere né
disattivata né bloccata, altrimenti essa, in questo stato, produrrebbe sempre una eco
a causa dell'assenza di avviamento.
La condizione centrale della funzione eco è, contemporaneamente, l'assenza del
segnale del gradino di corrente di terra 3IoMin Teleprot e la presenza della ricezione, che viene fornita dalla logica del metodo di trasmissione del segnale, come illustrato nel diagramma logico corrispondente (figure 2-82, 2-83 e 2-85).
198
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.8 Teleprotezione per protezione di guasti a terra (opzione)
Al fine di evitare la formazione di un eco dopo l'interruzione della linea e la ricaduta del
gradino di corrente di terra 3IoMin Teleprot non è più possibile formare un eco se
un avviamento del gradino di corrente ha già avuto luogo (memoria RS nella figura 290). Inoltre, la funzione eco può essere bloccata in ogni momento mediante l'ingresso
binario „>EF Blocco Eco“.
La figura 2-90 illustra la produzione del segnale per l'abilitazione dell'eco. Poiché
questa funzione è in correlazione con la funzione di scatto in caso di terminale debole,
essa è descritta a parte (si veda il paragrafo 2.9.1).
Figura 2-90
2.8.7
Produzione del segnale di abilitazione di eco
Indicazioni per l'impostazione
Generalità
La funzione di teleprotezione per la protezione contro i guasti a terra è attiva solo se,
nel corso della programmazione, essa è stata impostata su uno dei possibili metodi
descritti (indirizzo 132). Relativamente a questa programmazione, qui compaiono
solo i parametri rilevanti per il metodo scelto. Se la funzione di trasmissione del
segnale non è necessaria l'indirizzo è 132 Teleprot. E/F = Disabilitato.
Se è disponibile un'interfaccia della protezione, all'indirizzo 132 Teleprot. E/F
viene mostrato il parametro supplementare Seg. v. interf..
Trasmissione convenzionale
Per le vie di trasmissione convenzionali sono possibili i seguenti metodi, descritti nel
precedente paragrafo 2.8:
Avv.comp. dir.
Comparazione direzionale
Non blocco
Metodo di sblocco direzionale
Blocco
Metodo di blocco direzionale.
All'indirizzo 3201 FCT Telep. E/F può essere attivato (ON) o disattivato (OFF) l'impiego della teleprotezione.
Se il segnale deve essere impiegato su una linea a tre estremità, si deve selezionare
l'indirizzo 3202 Conf Linea = Tre Terminali, altrimenti viene mantenuta l'impostazione Due Terminali.
Trasmissione
digitale
Per la trasmissione digitale via interfaccia della protezionale è possibile il seguente
metodo:
Seg. v. interf.
7SA522 Manuale
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Comparazione direzionale
199
2 Funzioni
All'indirizzo 3201 FCT Telep. E/F può essere attivato (ON) o disattivato (OFF) la
teleprotezione. L'indirizzo 147 Num. App. indica il numero delle estremità e deve
essere impostato in maniera identica in tutti gli apparecchi. La comparazione direzionale per guasti a terra via interfaccia della protezione è attiva solo se in tutti gli apparecchi del sistema il parametro 132 Teleprot. E/F è stato impostato su Seg. v.
interf..
Prerequisiti della
protezione contro i
guasti a terra
Per quanto riguarda il metodo di comparazione, è assolutamente necessario tenere
conto del fatto che un guasto a terra esterno deve essere rilevato ad entrambe le estremità della linea per evitare la produzione di una eco irregolare nei metodi di abilitazione e per assicurare il segnale di blocco nel metodo di blocco. Se, in caso di
presenza di un guasto a terra secondo la figura 2-91, la protezione in B non rileva il
guasto, quest'ultimo è interpretato come guasto alimentato unicamente da A (eco di B
o nessun segnale di blocco di B), cosa che provocherebbe lo scatto irregolare. Per
questo motivo, la protezione contro i guasti a terra dispone di un gradino di corrente
di terra 3IoMin Teleprot (indirizzo 3105). La sensibilità di questo gradino deve
essere più elevata di quella del gradino di corrente di terra operante con la trasmissione del segnale, e cioè tanto più bassa quanto più grande è la corrente di terra capacitiva (IEC nella figura 2-91). Per la maggior parte delle linee aeree sono adeguati il
70%-80% dei gradini di corrente di terra. In caso di cavi o di linee aeree molto lunghe,
se le correnti capacitive nel cortocircuito a terra hanno lo stesso ordine di grandezza
delle correnti di cortocircuito a terra, è preferibile rinunciare alla funzione eco o utilizzarla solo se l'interruttore è aperto; in questo caso è consigliabile non utilizzare il
metodo di blocco.
Figura 2-91
Possibile distribuzione di corrente in caso di cortocircuito a terra esterno
In caso di linee a tre estremità, bisogna inoltre tenere conto del fatto che la corrente
di guasto a terra, in caso di guasto a terra esterno, è ripartita irregolarmente sulle estremità della linea. Il caso critico è illustrato nella figura 2-92. Nel peggiore dei casi la
corrente di terra affluente da A si distribuisce a metà sulle estremità B e C della linea.
Il valore di impostazione determinante per l’eco o per il segnale di blocco 3IoMin
Teleprot (indirizzo 3105) deve, dunque, essere situato al di sotto della metà del
valore d'intervento del gradino di corrente utilizzato per la trasmissione del segnale.
Gli stessi criteri valgono per la corrente di terra capacitiva, omessa nella figura 2-92.
In caso di condizioni di distribuzione della corrente di terra differenti da quelli supposte
sopra, le condizioni sono più vantaggiose, poiché, in tal caso, una delle due correnti
di terra IEB oppure IEC deve essere superiore a quella menzionata nel caso precedente.
200
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.8 Teleprotezione per protezione di guasti a terra (opzione)
Figura 2-92
Tempi
Possibile distribuzione di corrente non favorevole attraverso una linea a tre estremità in caso di cortocircuito a terra
Il prolungamento del segnale di trasmissione Prolung.Invio (indirizzo 3203) deve
assicurare che il segnale di trasmissione raggiunga con certezza l'altra estremità della
linea, anche se l'estremità che emette il segnale viene interrotta rapidamente e/o il
tempo di trasmissione è relativamente elevato. Nei metodi di trasmissione
Avv.comp. dir. e Non blocco questo prolungamento del segnale ha effetto solo
se l'apparecchio ha già emesso un comando di scatto. Ciò assicura l'abilitazione
dell'altra estremità della linea anche se il cortocircuito è stato rapidamente eliminato
attraverso un'altra protezione o un altro gradino. Nel metodo di Blocco il segnale di
trasmissione viene prolungato sempre di questo tempo. Qui si tratta di un blocco transitorio dopo un guasto in direzione indietro. Questa impostazione è possibile solo
tramite DIGSI in Altri parametri.
Al fine di assicurare il rilevamento di disturbi di linea stazionari, come ad es. la rottura
di una linea, l'apparecchio riconosce, dopo un tempo di supervisione Rit.per
Allarme (indirizzo 3207) che si tratta di un disturbo permanente. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri.
Il ritardo di abilitazione Rit.Rilascio (indirizzo 3208) permette di ritardare l'abilitazione dello scatto direzionale. In generale questo è necessario unicamente nel
metodo di Blocco, per assicurare che, in caso di guasti esterni, il segnale di blocco
disponga di tempo sufficiente per la trasmissione. Questo ritardo ha effetto solo sul circuito di ricezione del metodo di trasmissione; al contrario, un ritardo dello scatto del
gradino direzionale non ritarda lo scatto avviato dal metodo di comparazione.
Blocco transitorio
I parametri Bl.Tran.T Att. e Bloc trans:T Bl permettono di realizzare il blocco
transitorio nell'ambito dei metodi di comparazione. Questa impostazione è possibile
solo tramite DIGSI in Altri parametri.
Il tempo Bl.Tran.T Att. (indirizzo 3209) è un tempo di attesa prima di un blocco
transitorio. Il blocco transitorio nei metodi di abilitazione è attivo solo se il gradino direzionale della protezione contro cortocircuiti a terra ha rilevato, dopo l'avviamento, un
guasto in direzione indietro entro questo lasso di tempo. Nel metodo di blocco il tempo
di attesa impedisce un blocco transitorio se il segnale di blocco proveniente dall'estremità opposta arriva molto rapidamente. Con l'impostazione ∞, non si produce alcun
blocco transitorio.
La durata del tempo del blocco transitorio Bloc trans:T Bl (indirizzo 3210) deve
essere necessariamente più lunga di quella di fenomeni di compensazione transitori
di forte entità, che si verificano con l'apparizione o l'eliminazione di guasti a terra esterni. Nei metodi di abilitazione Avv.comp. dir. e Non blocco il segnale di trasmissione viene ritardato di questo tempo, se la protezione all'inizio aveva rilevato un
guasto in direzione indietro. Nel metodo di Blocco il segnale di ricezione (che causa
il blocco) viene prolungato di questo tempo.
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
201
2 Funzioni
Nella maggior parte dei casi il valore preimpostato dovrebbe essere sufficiente.
Funzione eco
Le impostazioni concernenti la funzione eco sono comuni a tutti i provvedimenti da
prendere in caso di terminale debole e sono elencate sotto forma di tabella nel paragrafo 2.9.2.2.
Nota
Il „Segnale ECO“ (N° 4246) deve essere indirizzato separatamente sul relè di uscita
destinato alla trasmissione; esso non fa parte dei segnali di trasmissione associati alle
funzioni di trasmissione. Nell'interfaccia di protezione digitale impiegata con la comparazione del segnale, l'eco viene anche trasmessa come segnale separato senza
che sia necessario prendere provvedimenti particolari.
2.8.8
Tabella parametri
I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con
DIGSI, alla voce "Altri parametri".
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
3201
FCT Telep. E/F
ON
OFF
ON
Teleprot. per guasto terra max.
corr.
3202
Conf Linea
Due Terminali
Tre Terminali
Due Terminali
Configurazione di linea
3203A
Prolung.Invio
0.00 .. 30.00 sec
0.05 sec
Tempo per prolung. segnale di
invio
3207A
Rit.per Allarme
0.00 .. 30.00 sec
10.00 sec
Ritardo tempo di nonbloc. per
allarme
3208
Rit.Rilascio
0.000 .. 30.000 sec
0.000 sec
Tempo di ritardo per rilascio dopo
avv.
3209A
Bl.Tran.T Att.
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.04 sec
Blocco transit.: durata guasto
esterno
3210A
Bloc trans:T Bl
0.00 .. 30.00 sec
0.05 sec
Blocco transit:.T blocco dopo
guas. ex.
2.8.9
N°
1311
Informazioni
Informazione
>EF Teleprot.ON
Tipo di inf.
MS
Spiegazione
> Guasto a terra teleprotezione ON
1312
>EF TeleprotOFF
MS
> Guasto a terra teleprotezione OFF
1313
>EF Telep.BLOCC
MS
> Guasto a terra BLOCCO teleprotezione
1318
>EF Ric.Ch1
MS
> Guasto a terra segn.ricezione,canale1
1319
>EF Ric.Ch2
MS
> Guasto a terra segn.ricezione,canale2
1320
>EF SB sb 1
MS
> Sblocco Guasto- terra:SBLOCCO canale 1
1321
>EF SB bl 1
MS
> Sblocco Guasto- terra:BLOCCO canale 1
202
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.8 Teleprotezione per protezione di guasti a terra (opzione)
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
1322
>EF SB sb 2
MS
> Sblocco Guasto- terra:SBLOCCO canale 2
1323
>EF SB bl 2
MS
> Sblocco Guasto- terra:BLOCCO canale 2
1324
>EF Blocco Eco
MS
> Guasto a terra:BLOCCO segnale Eco
1325
>EF Ric.Can1 L1
MS
> Guasto a terra RICEZIONE,can 1,Fase L1
1326
>EF Ric.Can1 L2
MS
> Guasto a terra RICEZIONE,can 1,Fase L2
1327
>EF Ric.Can1 L3
MS
> Guasto a terra RICEZIONE,can 1,Fase L3
1328
>EF SB sb 1-L1
MS
> Sbloc.Guas- terra:SBLOCCO can 1,FaseL1
1329
>EF SB sb 1-L2
MS
> Sbloc.Guas- terra:SBLOCCO can 1,FaseL2
1330
>EF SB sb 1-L3
MS
> Sbloc.Guas- terra:SBLOCCO can 1,FaseL3
1371
EF Tele TRAS L1
MU
Teleprot.guasto/ter.segn. trasmiss.PhL1
1372
EF Tele TRAS L2
MU
Teleprot.guasto/ter.segn. trasmiss.PhL2
1373
EF Tele TRAS L3
MU
Teleprot.guasto/ter.segn. trasmiss.PhL3
1374
EF Tele STOP L1
MU
Blocco tel.guasto/t: STOP segnale L1
1375
EF Tele STOP L2
MU
Blocco tel.guasto/t: STOP segnale L2
1376
EF Tele STOP L3
MU
Blocco tel.guasto/t: STOP segnale L3
1380
EF TeleON/offIB
IntS
Teleprot. guasto/t. ON7OFF via ingr.bin.
1381
EF Telep. OFF
MU
Teleprotezione guasto/terra su OFF
1384
EF Tele TRASM
MU
Teleprot. guasto/terra segnale trasmis.
1386
EF TeleBl.Tran.
MU
Teleprot. guasto/terra blocco transit.
1387
EF-SBtele avar1
MU
Sblocco teleprot. gu/ter:avaria canale 1
1388
EF-SBtele avar2
MU
Sblocco teleprot. gu/ter:avaria canale 2
1389
EF Tele BL STOP
MU
Bloc. telep.guas/terra: STOP segnale L2
1390
EF Tel.BL ponte
MU
Bloc. telep.gua/ter:segn.trasm.con ponte
1391
EF ric.L1 disp1
MU
Telep.guas/terra:segn.ricez.L1,dispos.1
1392
EF ric.L2 disp1
MU
Telep.guas/terra:segn.ricez.L2,dispos.1
1393
EF ric.L3 disp1
MU
Telep.guas/terra:segn.ricez.L3,dispos.1
1394
EF ric.L1 disp2
MU
Telep.guas/terra:segn.ricez.L1,dispos.2
1395
EF ric.L2 disp2
MU
Telep.guas/terra:segn.ricez.L2,dispos.2
1396
EF ric.L3 disp2
MU
Telep.guas/terra:segn.ricez.L3,dispos.2
1397
EF ric.L1 disp3
MU
Telep.guas/terra:segn.ricez.L1,dispos.3
1398
EF ric.L2 disp3
MU
Telep.guas/terra:segn.ricez.L2,dispos.3
1399
EF ric.L3 disp3
MU
Telep.guas/terra:segn.ricez.L3,dispos.3
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
203
2 Funzioni
2.9
Provvedimenti in caso di alimentazione assente o debole (weak e
zero infeed)
Nei casi in cui ad un'estremità della linea l'alimentazione è debole o assente, in caso
di guasto, si registra il mancato avviamento della protezione distanziometrica. Anche
in caso di linee alimentate da un solo lato o in caso di messa a terra del centro stella
solo ad un'estremità della linea, l'estremità priva di corrente zero non può generare
alcun segnale di consenso direzionale, in quanto su tale estremità non si verifica alcun
avviamento. La tabella dei parametri e delle informazioni è valida per tutte le seguenti
funzioni.
2.9.1
Funzione eco
2.9.1.1
Descrizione delle funzioni
La figura 2-93 illustra il principio di funzionamento della funzione eco. Essa può essere
impostata all'indirizzo 2501 Funz term deb. (Alimentazione Debole FunCTion)
come attiva (Solo eco) o non attiva (OFF). E' anche possibile attivare l'opzione di
scatto con alimentazione debole (Eco e scatto, vedere anche il paragrafo 2.9.2).
Questa impostazione è valida contemporaneamente per i segnali con la protezione
distanziometrica e con la protezione contro i guasti a terra.
La funzione eco agisce in modo tale che, in assenza di avviamento o di corrente di
terra ad un'estremità della linea, il segnale ricevuto sotto forma di „Eco“ possa essere
ritrasmesso all'altra estremità della linea, dove viene abilitata l'emissione del comando
di scatto.
In caso di utilizzo di un canale di trasmissione comune per la protezione distanziometrica e per quella contro i guasti a terra, si possono avere scatti scorretti se la protezione distanziometrica e quella contro guasti a terra producono una eco l'una indipendentemente dall'altra. In questo caso il parametro Echo:1canale deve essere
impostato su SI.
Se sono soddisfatte le condizioni di eco per la protezione distanziometrica o per quella
contro i guasti a terra (vedere anche i paragrafi 2.6 e 2.8 sotto „Funzione eco“), viene
attivato innanzitutto un breve ritardo Rit.Trip/Echo. Questo ritardo è necessario
affinché l'eco non venga trasmessa, se la protezione all'estremità debole della linea,
in caso di guasto in direzione indietro, ha un tempo di avviamento più lungo o se essa
si avvia con un certo ritardo a causa di una distribuzione non ottimale della corrente
di terra o di cortocircuito. Se, tuttavia, l'interruttore all'estremità della linea debole è
aperto, il ritardo dell'eco non sarà necessario. Il tempo di ritardo dell'eco può essere,
in questo caso, escluso. La posizione dell'interruttore viene fornita dal controllo centrale delle funzioni (vedere paragrafo 2.20.1).
In seguito viene emesso un impulso di eco (segnalazione di uscita „Segnale ECO“),
la cui lunghezza è impostabile con il parametro Estens. scatto . Il „Segnale
ECO“ deve essere indirizzato separatemente sul o sui relè di uscita per la trasmissione, poiché esso non è compreso tra i segnali di trasmissione „Dis.T.Trasm.“,
„Dis Trasm. L*“ e „EF Tele TRASM“.
204
7SA522 Manuale
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2.9 Provvedimenti in caso di alimentazione assente o debole (weak e zero infeed)
Nota
Il „Segnale ECO“ (N° 4246) deve essere indirizzato separatamente sul relè di uscita
destinato alla trasmissione; esso non fa parte dei segnali di trasmissione associati alle
funzioni di trasmissione. Nell'interfaccia di protezione digitale impiegata con la comparazione del segnale, l'eco viene trasmessa come segnale separato senza che sia
necessario prendere misure particolari (figura 2-60).
Dopo l'emissione dell'impulso di eco o durante il segnale di trasmissione della protezione distanziometrica o di quella contro i guasti a terra, la trasmissione di una nuova
eco viene impedita per almeno 50 ms (preimpostazione). Ciò impedisce la ripetizione
di un'eco a seguito della apertura della linea.
Con il metodo di blocco e con quelli di trascinamento, la funzione eco non è necessaria ed è perciò, in questo caso, inattiva.
Figura 2-93
Diagramma logico della funzione eco con teleprotezione
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205
2 Funzioni
2.9.2
Scatto classico
2.9.2.1
Descrizione delle funzioni
Metodi di
trasmissione
Anche in questi casi, l'utilizzo combinato di metodi di teleprotezione con la protezione
distanziometrica e/o con la protezione contro i guasti a terra permette uno scatto
rapido su entrambe le estremità della linea.
All'estremità della linea con alimentazione forte, la protezione distanziometrica può
sempre emettere uno scatto rapido in caso di guasti all'interno della zona Z1. Con i
metodi di trasmissione funzionanti secondo il principio del mutuo consenso, la funzione eco (vedere il paragrafo 2.6) è operativa per l'eliminazione rapida di guasti sul
100% della linea e permette, in tal modo, l'abilitazione per l'estremità della linea con
alimentazione forte.
Anche nella protezione contro i guasti a terra, il comando di scatto all'estremità della
linea alimentata può essere abilitato, con i metodi di trasmissione funzionanti secondo
il principio del mutuo consenso, con l'aiuto della funzione eco (vedere il paragrafo 2.8).
Ma spesso uno scatto dell'interruttore è auspicabile anche sull'estremità della linea
con alimentazione debole. A questo scopo l'apparecchio 7SA522 dispone di una
propria funzione di protezione con un comando di scatto indipendente.
Avviamento con
minima tensione
La figura 2-94 illustra il principio di funzionamento dello scatto con alimentazione
debole. Essa può essere impostata all'indirizzo 2501 Funz term deb. (Alimentazione Debole FunCTion) come attiva (Eco e scatto) o non attiva (OFF). Regolando
questo „parametro“ su Solo eco, lo scatto è ugualmente inattivo, tuttavia la funzione
eco può operare per l'abilitazione dell'estremità della linea alimentata (cfr. anche i paragrafi 2.6 e 2.8). La funzione di scatto può essere bloccata in ogni momento via un
ingresso binario „Bloc.Term Deb.“.
La logica per il rilevamento del terminale debole nell'ambito della protezione distanziometrica è disponibile per ogni fase e una volta per la protezione contro i guasti a
terra. Poiché il controllo della minima tensione ha luogo per ciascuna fase, è ugualmente possibile uno scatto unipolare, ammesso che la versione d'apparecchio disponga della funzione di scatto unipolare.
In caso di cortocircuito si presuppone che sull'estremità della linea con alimentazione
debole sia presente solo una tensione di piccola entità, in quanto la debole corrente
di cortocircuito può determinare nel circuito guasto soltanto una lieve caduta di tensione. In caso di alimentazione assente, la tensione del circuito è pari a zero. Per
questa ragione lo scatto in presenza di alimentazione debole viene reso dipendente
dalla minima tensione misurata Min.tens.Ph-E, che permette altresì la selezione
della fase guasta.
Se un segnale di ricezione arriva dall'altra estremità della linea, senza che la protezione locale si avvii, questo significa che si è prodotto un guasto sulla linea da proteggere. In caso di linee a tre estremità e di utilizzo del metodo di comparazione, un
segnale di ricezione deve provenire da entrambe le estremità. Con il metodo di trascinamento è sufficiente un segnale di ricezione proveniente da almeno un'estremità.
Dopo un tempo di sicurezza di 40 ms, seguente all'arrivo del segnale di ricezione, lo
scatto con alimentazione debole viene abilitato, purché siano soddisfatte le altre condizioni necessarie: minima tensione, interruttore chiuso e nessun avviamento della
protezione distanziometrica o di quella contro i guasti a terra.
206
7SA522 Manuale
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2.9 Provvedimenti in caso di alimentazione assente o debole (weak e zero infeed)
Per impedire il rilevamento dell'alimentazione debole dopo l'interruzione della linea e
la ricaduta dell'avviamento, tale rilevamento viene disabilitato se risulta già presente
un avviamento causato dal cortocircuito nella fase interessata (memoria flip-flop nella
figura 2-94).
Nella protezione contro i guasti a terra il segnale di abilitazione viene rilasciato attraverso moduli logici separati per ogni fase. In tal modo uno scatto unipolare è possibile anche quando la protezione contro i guasti a terra (da sola o in aggiunta alla protezione distanziometrica) autorizza l'abilitazione.
7SA522 Manuale
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207
2 Funzioni
Figura 2-94
208
Diagramma logico dello scatto con alimentazione debole
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2.9 Provvedimenti in caso di alimentazione assente o debole (weak e zero infeed)
2.9.2.2
Indicazioni per l'impostazione
Generalità
Presupposto per tutte le funzioni in presenza di alimentazione debole è che esse, nel
corso della programmazione delle funzioni, siano state programmate all'indirizzo 125
Termin.Debole = Abilitato.
Il parametro Funz term deb. (indirizzo 2501) determina se l'apparecchio debba
generare o meno uno scatto in caso di cortocircuito con alimentazione debole. Con
l'impostazione Eco e scatto sono attivi sia la funzione eco che lo scatto in caso di
guasti con alimentazione debole. Con l'impostazione Solo eco sono attive le funzioni
eco per l'abilitazione dell'estremità della linea alimentata, ma non ha luogo alcuno
scatto sull'estremità della linea con alimentazione debole o assente. Poiché i provvedimenti da prendere in caso di alimentazione debole sono dipendenti dal segnale di
ricezione proveniente dall'altra estremità della linea, essi sono utili solo se la protezione opera assieme alla teleprotezione (vedere i paragrafi 2.6 e/o 2.8).
Il segnale di ricezione è parte integrante funzionale delle condizioni per lo scatto. Pertanto, lo scatto con alimentazione debole non deve essere utilizzato con il metodo di
blocco. Esso è consentito solo con i metodi di trascinamento (accellerato) e di comparazione con segnale di abilitazione! Altrimenti tale funzione deve essere programmata all'indirizzo 2501 come OFF. In questi casi è preferibile impostarla sin dall'inizio
durante la programmazione, nell'indirizzo 125 come Disabilitato. I rispettivi parametri, allora, non risultano più accessibili.
Il valore della soglia di minima tensione Min.tens.Ph-E (indirizzo 2505) deve
essere tarato, in tutti i casi, su un valore inferiore a quello della tensione fase-terra di
esercizio minima prevedibile. Il limite minimo è costituito dalla massima caduta di tensione prevedibile nel punto di misurazione sull'estremità della linea alimentata debolmente, in caso di cortocircuito sulla linea da proteggere, nell'eventualità in cui la protezione distanziometrica non rilevi degli avviamenti.
Funzione eco
In caso di estremità della linea con alimentazione debole, la funzione eco è sensibile
in associazione agli schemi POTT (mutuo consenso) e di Sblocco. Le liste di parametri
sono riportate nel contesto dell'alimentazione debole nel paragrafo 2.9.3.2. All'indirizzo 2501 Funz term deb., la funzione eco può essere attivata (Solo eco) o disattivata (OFF). Questo „interruttore“ permette anche di attivare lo scatto in caso di alimentazione debole (Eco e scatto).
Tenete conto, in ogni caso, delle indicazioni riguardanti l'impostazione dei gradini di
distanza nella sezione „Condizioni necessarie alla protezione distanziometrica“, paragrafo 2.6 e le indicazioni riguardanti l'impostazione del gradino di corrente di terra
3IoMin Teleprot nella sezione „Condizioni necessarie alla protezione contro i
guasti a terra“, paragrafo 2.8.
Il tempo di ritardo dell'eco Rit.Trip/Echo (indirizzo 2502) deve essere selezionato
su una durata sufficientemente lunga da impedire che eventuali differenze nei tempi
di reazione dell'avviamento delle funzioni della protezione distanziometrica o di quelle
della protezione contro guasti a terra su tutte le estremità della linea possano causare
una falsa eco in caso di guasti esterni (corrente di flusso). Abitualmente questo tempo
corrisponde a ca. 40 ms. (preimpostazione). Questa impostazione è possibile solo con
l'ausilio di DIGSI in Altri parametri.
La durata degli impulsi di eco Estens. scatto (indirizzo 2503) può essere adattata
alle specifiche condizioni dell'impianto di trasmissione. Essa deve essere sufficientemente lunga da assicurare il rilevamento del segnale di ricezione, anche nel caso in
cui gli apparecchi di protezione alle estremità della linea e gli apparecchi di trasmissione abbiano tempi propri differenti. Nella maggior parte dei casi sono sufficienti 50
7SA522 Manuale
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209
2 Funzioni
ms. ca. (preimpostazione). Questa impostazione è possibile solo con l'ausilio di DIGSI
in Altri parametri.
Al fine di impedire una eco infinita tra le estremità della linea (per es. in caso di accoppiamento di disturbi sul percorso del segnale), dopo l'emissione di un segnale di eco
viene bloccata una nuova eco per un certo tempo T. blocco eco (indirizzo 2504).
Abitualmente questo tempo corrisponde a ca. 50 ms. (preimpostazione). Inoltre, dopo
la trasmissione della protezione distanziometrica o di quella contro i guasti a terra, la
eco viene ugualmente bloccata per il tempo T. blocco eco. Questa impostazione
è possibile solo con l'ausilio di DIGSI in Altri parametri.
Se viene utilizzato lo stesso canale di trasmissione per la protezione distanziometrica
e per quella contro i guasti a terra, si possono avere scatti intempestivi se la protezione distanziometrica e quella contro i guasti a terra producono una eco l'una indipendentemente dall'altra. In questo caso il parametro Echo:1canale (indirizzo
2509) deve essere impostato su SI. La preimpostazione è NO.
Nota
Il „Segnale ECO“ (N° 4246) deve essere parametrizzato separatamente sul relè di
uscita destinato alla trasmissione; esso non fa parte dei segnali di trasmissione associati alle funzioni di trasmissione. Nell'interfaccia di protezione digitale impiegata con
la comparazione del segnale, l'eco viene trasmessa come segnale separato senza
che siano necessari accorgimenti particolari.
2.9.3
Scatto secondo la specifica RTE (Francia)
2.9.3.1
Descrizione della funzione
Un'altra possibilità di rilevare un'alimentazione debole è disponibile esclusivamente
nei modelli d'apparecchio 7SA522*-**D**.
Avviamento con
salto di tensione
relativo
210
Oltre alla funzione classica di alimentazione debole, la cosiddetta Logica No. 2 (indirizzo 125) è disponibile come alternativa alla procedura finora descritta.
Questa funzione opera indipendentemente dallo schema di teleprotezione, dispone di
un proprio segnale di ricezione e può effettuare uno scatto in maniera istantanea o ritardata.
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2.9 Provvedimenti in caso di alimentazione assente o debole (weak e zero infeed)
Scatto istantaneo
Figura 2-95
Diagramma logico per scatto istantaneo
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211
2 Funzioni
Scatto ritardato
Figura 2-96
212
Diagramma logico per scatto ritardato
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2.9 Provvedimenti in caso di alimentazione assente o debole (weak e zero infeed)
2.9.3.2
Indicazioni per l'impostazione
Selezione di fase
La selezione di fase avviene tramite un rilevamento di minima tensione. Qui non viene
parametrizzata alcuna soglia di massima tensione, bensì un fattore (indirizzo 2510
Fattore-V-phe<), che moltiplicato per una tensione fase-fase da come risultato la
soglia di tensione. In tal modo vengono considerate divergenze dalla tensione nominale nella soglia di minima tensione causate del funzionamento e costantemente
adattate alle condizioni attuali.
Poiché in caso di guasto non sono disponibili tensioni fase-fase sane, la soglia di
minima tensione viene ritardata. In tal modo modifiche della tensione fase-fase influenzano la soglia. La costante di tempo è parametrizzabile all’indirizzo 2511
const.Tempo τ. La minima tensione viene calcolata per tutte e 3 le fasi.
Se la tensione fase-fase passa al di sotto della soglia (indirizzo 1131 V polo
aperto), nella fase corrispondente non viene rilevata più alcuna minima tensione.
Figura 2-97
Scatto istantaneo
Rilevamento di minima tensione per VL1–E
Un comando di scatto istantaneo viene emesso quando è presente un segnale di
ricezione „>Ter.Deb.ricez.“ e contemporaneamente viene rilevata una minima
tensione. Se un’altra funzione di protezione che rileva guasti si è avviata nell’apparecchio, le fasi corrispondenti vengono bloccate nel week infeed. Il segnale di ricezione
viene prolungato all’indirizzo 2512 Estens.ricez., affinché anche in caso di una
rapida ricaduta del lato trasmettitore sia possibile un comando di scatto.
Per impedire il rilevamento dell'alimentazione debole dopo l'interruzione della linea e
la ricaduta dell'avviamento, tale rilevamento viene disabilitato se risulta già presente
un avviamento causato dal cortocircuito nella fase interessata.
Se, in presenza di un segnale di ricezione, non viene calcolata alcuna minima tensione, ma viene oltrepassata la soglia di corrente residua Soglia 3I0> (indirizzo
2514), ciò indica la presenza di un guasto sulla linea. Se questo stato (ricezione,
nessuna minima tensione e corrente residua) dura più a lungo di 500 ms, si ha uno
scatto tripolare. Il prolungamento temporale per il segnale „3I0> oltrepassato“ determinato all'indirizzo 2513 T 3I0> Estens.. Se la corrente residua oltrepassa la
soglia Soglia 3I0> per un tempo più lungo di quello parametrizzato 3i0>
allarme (indirizzo 2520), viene emessa la segnalazione „3I0 riconosciuto“.
Il gradino non ritardato funziona solo se, tramite l'ingresso binario
„>Ter.Deb.ric.OK“,viene segnalato il corretto funzionamento del canale di trasmissione.
Inoltre, sulla logica istantanea agiscono i segnali di blocco selettivi per fase WI
blocco. In tal modo vengono evitati avviamenti intempestivi, in particolare dopo l'apertura dell'estremità della linea propria.
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213
2 Funzioni
All'indirizzo 2530 TD non ritard. gradino dello scatto istantaneo viene disattivato
(OFF-) o attivato (ON) in maniera duratura.
Scatto ritardato
Il modo di funzionamento dello scatto ritardato è determinato da 3 parametri:
• L'ndirizzo 2517 Scatto 1Pol. permette un comando di scatto unipolare, in caso
di guasti unipolari, se questo viene parametrizzato su ON.
• L'indirizzo 2518 Scatto 1Pol.3I0 permette, in posizione ON un comando di
scatto unipolare solo se anche la soglia Soglia 3I0> per la corrente residua è
oltrepassata. Se la soglia Soglia 3I0> non viene oltrepassata, in caso di guasti
unipolari, non avviene alcuno scatto. In posizione OFF è possibile un comando di
scatto anche se non viene oltrepassata la Soglia 3I0>. Il prolungamento temporale per il segnale „3I0> oltrepassato“ viene determinato all'indirizzo 2513 T 3I0>
Estens..
• L'indirizzo 2519 Scatto 3Pol. permette, in posizione ON anche un comando di
scatto tripolare in caso di avviamento multipolare. In posizione OFF viene segnalato
solo l'avviamento multipolare, ma non viene emesso alcun comando di scatto tripolare (solo segnalazione). Tuttavia può essere emesso un comando di scatto unipolare o tripolare in caso di avviamento unipolare.
Per poter ancora effettuare uno scatto dell'estremità della linea propria anche in caso
di disturbo del canale di trasmissione, è implementato un gradino con scatto ritardato.
Questo gradino, in caso di rilevamento di minima tensione, si avvia in una o più fasi e
scatta in maniera ritardata dopo un tempo parametrizzato (indirizzo 2515 TM e indirizzo 2516 TT).
All'indirizzo 2531 TD ritardato può essere impostata la modalità di funzionamento
dello scatto ritardato. Con ON questo gradino viene attivato in maniera duratura. Con
l'impostazione Da ric. guasto questo gradino diviene attivo solo se
„>Ter.Deb.ric.OK“ non viene segnalato in uscita.
Per evitare un avviamento intempestivo, in caso di mancanza della tensione (intervento del Fuse-Failure-Monitor o dell'interruttore di protezione del mcb del TV) la selezione della fase tramite sottotensione viene completamente bloccata. Inoltre, in caso di
avviamento nell'apparecchio di un'altra funzione di protezione rilevante un guasto, le
fasi interessate vengono allo stesso modo completamente bloccate.
2.9.4
Terminale debole (Scatto e/o eco)
2.9.4.1
Tabella parametri
Il parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con
DIGSI, alla voce "Altri parametri".
Nella tabella sono riportati i valori preimpostati in base alle esigenze del mercato. La
colonna C (configurazione) indica la corrente nominale secondaria del trasformatore
amperometrico corrispondente.
214
7SA522 Manuale
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2.9 Provvedimenti in caso di alimentazione assente o debole (weak e zero infeed)
Ind.
Parametri
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
2501
Funz term deb.
OFF
Solo eco
Eco e scatto
Solo eco
Funzione di terminale
debole e':
2502A
Rit.Trip/Echo
0.00 .. 30.00 sec
0.04 sec
Ritardo scatto/echo dopo
ricezione
2503A
Estens. scatto
0.00 .. 30.00 sec
0.05 sec
Estensione scatto/Tempo
impulso eco
2504A
T. blocco eco
0.00 .. 30.00 sec
0.05 sec
Tempo di blocco funzione
eco
2505
Min.tens.Ph-E
2 .. 70 V
25 V
Minima tensione (fase
terra)
2509
Echo:1canale
NO
SI
NO
Logica eco:dis.e
guas.ter.su canale com.
2510
Fattore-V-phe<
0.10 .. 1.00
0.70
Fattore per sottotensione
V fase terra<
2511
const.Tempo τ
1 .. 60 sec
5 sec
Costante di tempo TAU
2512A
Estens.ricez.
0.00 .. 30.00 sec
0.65 sec
Estensione ricezione
2513A
T 3I0> Estens.
0.00 .. 30.00 sec
0.60 sec
3I0> estensione superata
2514
Soglia 3I0>
1A
0.05 .. 1.00 A
0.50 A
5A
0.25 .. 5.00 A
2.50 A
3I0 soglia avviamento
corr. di neutro
2515
TM
0.00 .. 30.00 sec
0.40 sec
Term.Deb.: ritardo unipolare
2516
TT
0.00 .. 30.00 sec
1.00 sec
Term.Deb.: ritardo multipolare
2517
Scatto 1Pol.
ON
OFF
ON
Term.Deb.: consenso
scatto unipolare
2518
Scatto 1Pol.3I0
ON
OFF
ON
Term.Deb. :scatto unipolare con 3I0
2519
Scatto 3Pol.
ON
OFF
ON
Term.Deb.: scatto tripolare
consentito
2520
3i0> allarme
0.00 .. 30.00 sec
10.00 sec
3i0>Ritardo superato per
allarme
2530
TD non ritard.
ON
OFF
ON
Term.Deb.I non ritardato
2531
TD ritardato
ON
Da ric. guasto
Da ric. guasto
Term.Deb.: ritardato
2.9.4.2
Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
4203
Bloc.Term Deb.
MS
>Blocco Terminale debole
4204
>BLOC.Te.De.rit
MS
>Blocco Terminale Debole ritardato
4205
>Ter.Deb.ric.OK
MS
>Can. Ricezione per Terminale Debole OK
4206
>Ter.Deb.ricez.
MS
>Ricezione Segnale per Terminale Debole
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215
2 Funzioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
4221
Ter.Deb.OFF
MU
Terminale Debole e' su OFF
4222
Ter.Deb.Blocc.
MU
Terminale Debole e' Bloccato
4223
Ter.Deb.Attivo
MU
Terminale Debole e' Attivo
4225
3I0 rilev.
MU
Terminale Debole rilev.corrente seq.Zero
4226
Ter.Deb.V-L1<
MU
Terminale Debole Minima Tensione L1
4227
Ter.Deb.V-L2<
MU
Terminale Debole Minima Tensione L2
4228
Ter.Deb.V-L3<
MU
Terminale Debole Minima Tensione L3
4229
Ter.Deb.scat3I0
MU
Scatto Terminale Debole con I seq.Zero
4231
Ter.Deb.Avv.
MU
Terminale Debole Avviamento
4232
Ter.Deb.Avv.L1
MU
Terminale Debole Avviamento L1
4233
Ter.Deb.Avv.L2
MU
Terminale Debole Avviamento L2
4234
Ter.Deb.Avv.L3
MU
Terminale Debole Avviamento L3
4241
Ter.Deb.Scatto
MU
Terminale Debole com. di Scatto Generale
4242
Ter.Deb.Scat.L1
MU
Terminale Debole com. di Scatto-solo L1
4243
Ter.Deb.Scat.L2
MU
Terminale Debole com. di Scatto-solo L2
4244
Ter.Deb.Scat.L3
MU
Terminale Debole com. di Scatto-solo L3
4245
Ter.Deb.Sc.L123
MU
Terminale Debole com. di Scatto L123
4246
Segnale ECO
MU
Invio segnale Eco
216
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2.10 DTT trasferimento diretto dello scatto
2.10
DTT trasferimento diretto dello scatto
Attraverso un ingresso binario, è possibile accoppiare, nel sistema di processo della
protezione 7SA522, un qualsiasi segnale proveniente da una protezione o da un dispositivo di monitoraggio esterni. Tale segnale può essere ritardato, segnalato e trasmesso ad uno o più relè di uscita.
2.10.1 Descrizione della funzione
Scatto esterno
dell'interruttore
locale
La figura 2-98 illustra il diagramma logico. Uno scatto unipolare è possibile se l'apparecchio e l'interruttore sono previsti per un comando unipolare. La logica di scatto
dell'apparecchio assicura che le condizioni necessarie ad uno scatto unipolare siano
soddisfatte (per es. scatto unipolare consentito, dispositivo di richiusura pronto).
Lo scatto esterno può essere attivato e disattivato attraverso parametri e bloccato attraverso un ingresso binario.
Figura 2-98
Scatto a distanza
dell'interruttore
sull'estremità
opposta
Diagramma logico dello scatto locale esterno
In caso di vie di comunicazione digitali attraverso l'interfaccia della protezione,
possono essere trasmessi fino a 4 comandi a distanza, come descritto nel paragrafo
2.5.
In caso di trasmissione convenzionale, lo scatto a distanza sull'estremità opposta richiede un canale per ciascun senso di trasmissione. A questo scopo possono essere utilizzati per es. cavi a fibre ottiche, canali di alta frequenza a frequenza fonica modulata
via linea telefonica, onde convogliate o ponte radio.
Se deve essere trasmesso il comando di scatto della protezione distanziometrica, per
la trasmissione è preferibile utilizzare la logica di teleprotezione, in quanto questa permette già un prolungamento del segnale di trasmissione, come descritto nel paragrafo
2.6. Naturalmente ciascun comando può ugualmente essere utilizzato per comandare
il trasmettitore.
Per il circuito di ricezione viene utilizzato lo scatto esterno locale. Il segnale di ricezione viene trasmesso ad un ingresso binario, parametrizzato sull'ingresso binario
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217
2 Funzioni
logico „>TDS scattoL123“. Se si desidera uno scatto unipolare, possono essere
utilizzati anche gli ingressi binari „>TDS scatto L1“, „>TDS scatto L2“ e „>TDS
scatto L3“. Anche qui, dunque, è valida la figura 2-98.
2.10.2 Indicazioni per l'impostazione
Generalità
L'utilizzo dello scatto diretto o a distanza presuppone che, in fase di programmazione
delle funzioni dell'apparecchio, sia stata effettuata la programmazione: indirizzo 122
Scatto Dir TDS = Abilitato . Nell'indirizzo 2201 FCT Scatto Dir. essa può,
inoltre, essere attivata (ON) o disattivata (OFF).
Nell'indirizzo 2202 T.ritar.Scatto può essere impostato un tempo di ritardo che
si applica sia allo scatto esterno locale che al lato di ricezione nel caso dello scatto a
distanza. Questo può essere utilizzato come tempo di sicurezza, soprattutto in caso
di scatto locale diretto.
Un comando di scatto, una volta emesso, viene mantenuto almeno per la durata
minima del comando di scatto t.Min Com Scatt, parametrizzata per l'insieme delle
funzioni dell'apparecchio all'indirizzo 240 (paragrafo 2.1.2). Ciò assicura l'azionamento dell'interruttore anche con un impulso di comando molto breve. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri.
2.10.3 Tabella parametri
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
2201
FCT Scatto Dir.
ON
OFF
OFF
Scatto trasferimento direzionale
(DTT)
2202
T.ritar.Scatto
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.01 sec
Tempo di ritardo scatto
2.10.4 Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
4403
>Blocco TDS
MS
>BLOCCO funz.Trasferimen. Diretto Scatto
4412
>TDS scatto L1
MS
>Trasf.Diretto Scatto:Ingresso scatto L1
4413
>TDS scatto L2
MS
>Trasf.Diretto Scatto:Ingresso scatto L2
4414
>TDS scatto L3
MS
>Trasf.Diretto Scatto:Ingresso scatto L3
4417
>TDS scattoL123
MS
>Trasf.Diretto Scatto:Ingres.scatto L123
4421
TDS su OFF
MU
Trasf.Diretto Scatto e' su OFF
4422
TDS Bloccato
MU
Trasf.Diretto Scatto e' Bloccato
4432
TDS scatto1p L1
MU
TDS:comando di scatto-Solo L1
4433
TDS scatto1p L2
MU
TDS:comando di scatto-Solo L2
4434
TDS scatto1p L3
MU
TDS:comando di scatto-Solo L3
4435
TDS scatto L123
MU
TDS:comando di scatto L123
218
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2.11 Protezione di massima corrente
2.11
Protezione di massima corrente
L'apparecchio 7SA522 dispone di una funzione di protezione di massima corrente,
che può essere utilizzata, a scelta, come protezione di massima corrente di riserva o
come protezione di massima corrente di emergenza. Tutti i gradini sono indipendenti
gli uni dagli altri e possono essere combinati a seconda del bisogno.
2.11.1 Generalità
A differenza della protezione distanziometrica, che può funzionare correttamente
soltanto in presenza della tensione di misura, la protezione di massima corrente di
emergenza necessita solo delle correnti. La protezione di massima corrente di emergenza si attiva automaticamente ogni qualvolta viene a mancare la tensione di misura,
per es. in seguito a cortocircuito o per interruzione del circuito secondario del trasformatore voltmetrico. La protezione di massima corrente di emergenza sostituisce quindi
la protezione distanziometrica come protezione contro i cortocircuiti, nel caso in cui si
verifichi una delle condizioni qui di seguito riportate, indicanti la mancanza delle tensioni di misura:
• intervento del dispositivo interno di monitoraggio della tensione di misura („FuseFailure-Monitor“, vedere il paragrafo 2.19.1) oppure
• con la ricezione della segnalazione „intervento del mcb del TV“ attraverso un ingresso binario, viene rilevata la mancanza della tensione di misura.
Non appena si presenta una delle condizioni sopra riportate, la protezione distanziometrica viene immediatamente bloccata e l'unità si commuta sulla protezione di
massima corrente di emergenza.
Se la protezione di massima è impostata come protezione di massima corrente di riserva, essa opera indipendentemente dalle altre funzioni di protezione e di controllo,
quindi anche indipendentemente dalla protezione distanziometrica. La protezione di
massima corrente di riserva può operare per es. anche come protezione unica contro
i cortocircuiti, qualora non siano ancora disponibili, alla prima messa in servizio, i trasformatori voltmetrici.
La protezione di massima corrente dispone in totale di quattro gradini per la corrente
di linea e per la corrente di terra e cioè:
• due gradini di massima corrente con tempo di scatto indipendente dalla corrente
(DT),
• un gradino di massima corrente con tempo di scatto dipendente dalla corrente
(IDMT),
• un altro gradino di massima corrente, utilizzabile di preferenza come protezione di
stub-bus, ma anche in generale come gradino indipendente supplementare.
Questi quattro gradini sono indipendenti gli uni dagli altri e possono essere combinati
a seconda del bisogno. Sono possibili anche un blocco proveniente da criteri esterni
attraverso ingressi binari e uno scatto rapido (per es. attraverso un dispositivo di richiusura esterno). Nel caso di chiusura della linea da proteggere su un guasto, è possibile lo scatto istantaneo di un qualsiasi gradino - o anche di più gradini. I gradini non
utilizzati possono essere disattivati impostando il loro valore d'intervento su ∞.
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219
2 Funzioni
2.11.2 Descrizione delle funzioni
Grandezze di
misura
Le correnti di linea vengono addotte all'apparecchio attraverso il trasformatore d'ingresso. La corrente di terra 3·I0 — in funzione del modello d'apparecchio ordinato e
dell'utilizzo del quarto ingresso di corrente I4 dell'apparecchio — vengono o direttamente misurate o calcolate.
In caso di collegamento di I4 al centro stella dei trasformatori di corrente, la corrente
di terra è direttamente disponibile come grandezza di misura.
Se l'apparecchio è dotato dell'ingresso di corrente ad alta sensibilità per I4 utilizzata
questa corrente I4 — con fattore I4/Iph CT (indirizzo 221, vedere paragrafo 2.1.2
Dati Impianto 1) —. Ma poiché il campo lineare di questo ingresso di misura è
molto limitato, questa corrente viene valutata solo fino ad un'ampiezza di ca. 1,6 A.
Con correnti più elevate l'apparecchio commuta automaticamente sulla valutazione
della corrente zero calcolata a partire dalle correnti di fase. Questo presuppone naturalmente che tutte e tre le correnti di fase siano presenti e misurate da tre trasformatori
amperometrici collegati a stella. Ciò permette l'elaborazione della corrente di terra,
anche quando si hanno correnti di cortocircuito a terra sia di piccola che di grande
entità.
Se il quarto ingresso di corrente I4 viene utilizzato per es. per una corrente circolante
attraverso il centro stella di un trasformatore di potenza oppure per la corrente di terra
di una linea parallela, allora l'apparecchio calcola la corrente di terra sulla base delle
correnti di fase. Naturalmente anche in questo caso tutte e tre le correnti di fase misurate da tre trasformatori di corrente collegati a stella devono essere presenti e collegate.
Gradino di
massima corrente
indipendente I>>
Ciascuna corrente di linea viene comparata, dopo filtraggio numerico, con il valore di
impostazione Iph>>, la corrente di terra viene comparata con 3I0>>Avviamento.
Dopo l'avviamento di un gradino e lo scadere dei rispettivi tempi di ritardo T Iph>> o
T 3I0>>, viene emesso un comando di scatto. Il valore di ricaduta è pari a circa il 5%
del valore di intervento, ma almeno all'1,5% della corrente nominale al di sotto del
valore di intervento.
La figura seguente illustra il diagramma logico dei gradini I>>. Essi possono venire
bloccati attraverso l'ingresso binario „>Blocco Max-I>>“. L'ingresso binario
„>Max-I Scat.Ist“ ed il blocco di funzioni „Chiusura su guasto“ sono comuni a
tutti i gradini e descritti più sotto. Tuttavia essi possono agire separatamente sui
gradini di fase e/o di terra. Ciò è possibile grazie ai seguenti parametri:
• I>> Telep/BI (indirizzo 2614), che determina se uno scatto istantaneo di questo
gradino attraverso gli ingressi binari „>Max-I Scat.Ist“ è possibile (SI) o no
(NO) e
• I>> CSG (indirizzo 2615), che determina se, in caso di chiusura della linea su un
guasto, lo scatto istantaneo con questo gradino è possibile (SI) o no (NO).
220
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2.11 Protezione di massima corrente
Figura 2-99
Diagramma logico del gradino I>>
1)
Le segnalazioni di uscita relative ai segnali di avviamento sono riportate nella tabella 2-6
2)
Le segnalazioni di uscita relative ai segnali di scatto sono riportate nella tabella 2-7
Gradino di
massima corrente
indipendente I>
La logica del gradino di massima corrente I> è identica a quella del gradino I>>. In
tutte le denominazioni bisogna solo sostituire Iph>> con Iph> o 3I0>>Avviamento
con 3I0>. Per il resto anche la figura 2-99 è valida.
Gradino di
massima corrente
dipendente dalla
corrente IP
Anche la logica del gradino dipendente dalla corrente funziona, in linea di principio,
come quella degli altri gradini. Qui il tempo di ritardo risulta dal tipo di caratteristica impostata, dal valore della corrente e da un fattore temporale (vedere la figura seguente). Una preselezione delle caratteristiche possibili è già stata fatta nel corso della
programmazione delle funzioni della protezione. Inoltre, può essere selezionato un
tempo costante supplementare T Ip addizion. o T 3I0 addizion., che si aggiunge al tempo dipendente dalla corrente. Le caratteristiche possibili sono descritte
nei Dati tecnici.
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221
2 Funzioni
La figura seguente mostra il diagramma logico. Qui sono rappresentati, a titolo di esempio, gli indirizzi di taratura per le caratteristiche IEC. I differenti indirizzi di taratura
sono descritti in dettaglio nelle Indicazioni per la parametrizzazione (paragrafo 2.11.3).
Figura 2-100
Diagramma logico del gradino IP (protezione di massima corrente dipendente) - Esempio per le caratteristiche IEC
1)
Le segnalazioni di uscita relative ai segnali di avviamento sono riportate nella tabella 2-6
2)
Le segnalazioni di uscita relative ai segnali di scatto sono riportate nella tabella 2-7
222
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2.11 Protezione di massima corrente
Protezione di stub
bus
Un altro gradino di massima corrente può essere utilizzato come protezione di stub
bus, ma esso può essere utilizzato, in ogni momento, anche come gradino di massima
corrente indipendente supplementare, poiché esso opera indipendentemente dagli
altri gradini.
Per guasto di stub bus s'intende un cortocircuito sopravvenuto all'estremità di una
linea o di un oggetto da proteggere e situato tra il trasformatore di corrente ed il sezionatore di linea. Esso è particolarmente significativo con la configurazione ad un interruttore 11/2.
Figura 2-101
Guasto di stub bus su una disposizione interruttore a 11/2
Se una corrente di cortocircuito IA e/o IB circola mentre il sezionatore della linea è
aperto, può trattarsi solo di un guasto nella parte finale tra i trasformatori di corrente
IA, IB e il sezionatore di linea. Gli interruttori veicolanti corrente di cortocircuito INT A
e INT B possono essere aperti istantaneamente. I due trasformatori di corrente sono
collegati in parallelo, in modo che la loro somma IA + IB rappresenti la corrente circolante in direzione del sezionatore.
La protezione di fase di stub bus è una protezione di massima corrente, che viene attivata solo quando, attraverso un ingresso binario „>I-STUB Abilit.“ viene segnalato che il sezionatore di linea è aperto. L'ingresso binario deve essere, allora, comandato dal contatto ausiliario di questo sezionatore. Se il sezionatore di linea è
chiuso, la protezione di fase di stub bus è inattiva. La figura seguente rappresenta il
diagramma logico.
Se questa protezione di fase di stub bus deve essere impiegata come normale gradino
di protezione di massima corrente indipendente, non è necessario occupare o parametrizzare per es. l'ingresso binario „>Blocco I-STUB“. L'ingresso di abilitazione
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223
2 Funzioni
„>I-STUB Abilit.“ tuttavia, deve essere attivato continuamente (o attraverso un
ingresso binario o attraverso le funzioni logiche CFC definibili dall'utente).
Figura 2-102
Diagramma logico della protezione contro guasti di stub bus
1)
Le segnalazioni di uscita relative ai segnali di avviamento sono riportate nella tabella 2-6
2)
Le segnalazioni di uscita relative ai segnali di scatto sono riportate nella tabella 2-7
Scatto istantaneo
prima della richiusura automatica
224
Se devono essere eseguite richiusure automatiche, è auspicabile una rapida estinzione del guasto prima della richiusura. Attraverso l'ingresso binario „>Max-I
Scat.Ist“ può essere inviato un segnale di accelerazione di scatto proveniente da
un dispositivo di richiusura automatica esterno. Per la funzione interna di richiusura
automatica, il collegamento avviene attraverso una logica CFC supplementare, che
connette il segnale di uscita 2889 „AR 1.CicRilZona“ con il segnale di entrata
„>Max-I Scat.Ist“. In tal modo, un qualsiasi gradino della protezione di massima
corrente può effettuare uno scatto istantaneo prima della richiusura per mezzo del parametro Telep/BI ....
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2.11 Protezione di massima corrente
Chiusura su un cortocircuito (SOTF)
Per ottenere uno scatto rapido a seguito di una chiusura manuale su guasto, è possibile impiegare la funzione interna di rilevamento di energizzazione della linea. La protezione di massima corrente può, emettere uno scatto tripolare istantaneo o con
leggero ritardo. È possibile definire, mediante parametrizzazione per quali gradini
valga lo scatto rapido dopo la chiusura (vedi anche i diagrammi logici nelle figure 299, 2-100 e 2-102). Questa funzione è indipendente dalla funzione di scatto rapido per
corrente elevata descritta nel paragrafo 2.12.
Logica di avviamento e di scatto
I segnali di avviamento delle singole fasi (o di terra) e dei singoli gradini sono collegati
tra loro in maniera tale che vengono indicati sia l'informazione della fase che i gradini
che hanno dato luogo all'avviamento (Tabella 2-6).
Tabella 2-6
Segnali di avviamento delle singole fasi
Segnalazione interna
I>> Avv.L1
I> Avv.L1
Ip Avv.L1
I>>> Avv.L1
I>> Avv.L2
I> Avv. L2
Ip Avv. L2
I>>> Avv. L2
I>> Avv. L3
I> Avv. L3
Ip Avv. L3
I>>> Avv.L3
Figura
Segnalazione d'uscita
N°
2-99
2-100
2-102
„Max.I Avviam.L1“
7162
„Max.I Avviam.L2“
7163
„Max.I Avviam.L3“
7164
„Max.I Avviam. E“
7165
„Max.I Avv. I>>“
7191
„Max.I Avv. I>“
7192
2-99
2-100
2-102
2-99
2-100
2-102
I>> Avv.E
I> Avv. E
Ip Avv. E
I>>> Avv. E
2-100
2-102
I>> Avv. L1
I>> Avv. L2
I>> Avv. L3
I>> Avv. E
2-99
2-99
2-99
2-99
2-99
I> Avv. L1
I> Avv. L2
I> Avv. L3
I> Avv. E
Ip Avv. L1
Ip Avv. L2
Ip Avv. L3
Ip Avv. E
2-100
2-100
2-100
2-100
„Max.I Avv. Ip“
7193
I>>> Avv. L1
I>>> Avv. L2
I>>> Avv. L3
I>>> Avv. E
2-102
2-102
2-102
2-102
„I-STUB Avviam.“
7201
„Max.I Avviam.“
7161
(tutti gli avviamenti)
Per i segnali di scatto (Tabella 2-7) viene ugualmente indicato il gradino che ha provocato lo scatto. Se l'apparecchio è dotato della funzione di scatto unipolare e questa è
attiva, in caso di scatto unipolare viene identificato anche il polo (vedere anche il paragrafo 2.20.1 „Logica di scatto dell'apparecchio“).
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225
2 Funzioni
Tabella 2-7
Segnali di scatto delle singole fasi
Segnalazione interna
I>> TRIP L1
I> TRIP L1
Ip TRIP L1
I>>> TRIP L1
I>> TRIP L2
I> TRIP L2
Ip TRIP L2
I>>> TRIP L2
I>> TRIP L3
I> TRIP L3
Ip TRIP L3
I>>> TRIP L3
Figura
Segnalazione d'uscita
N°
2-99
2-100
2-102
„Max.I Scat.1fL1“ bzw. „Max.I
Scat.L123“
7212 bzw.
7215
„Max.I Scat.1fL2“ bzw. „Max.I
Scat.L123“
7213 bzw.
7215
„Max.I Scat.1fL3“ bzw. „Max.I
Scat.L123“
7214 bzw.
7215
2-99
2-100
2-102
2-99
2-100
2-102
I>> TRIP E
I> TRIP E
Ip TRIP E
I>>> TRIP E
2-100
2-102
I>> TRIP L1
I>> TRIP L2
I>> TRIP L3
I>> TRIP E
2-99
2-99
2-99
2-99
2-99
I> TRIP L1
I> TRIP L2
I> TRIP L3
I> TRIP E
„Max.I Scat.L123“
7215
„Max.I Scat. I>>“
7221
„Max.I Scat. I>“
7222
Ip TRIP L1
Ip TRIP L2
Ip TRIP L3
Ip TRIP E
2-100
2-100
2-100
2-100
„Max.I Scat. Ip“
7223
I>>> TRIP L1
I>>> TRIP L2
I>>> TRIP L3
I>>> TRIP E
2-102
2-102
2-102
2-102
„I-STUB Scatto“
7235
„Max.I Scatto“
7211
(tutti TRIP)
2.11.3 Indicazioni per l'impostazione
Generalità
Nel corso della programmazione delle funzioni dell'apparecchio (indirizzo 126) è stato
stabilito quale gruppo di caratteristiche deve essere disponibile. A seconda di quanto
stabilito in precedenza e del modello d'apparecchio ordinato, di conseguenza sono accessibili solo i parametri validi per le caratteristiche disponibili.
A seconda del modo di esercizio desiderato della protezione di massima corrente,
viene impostato l'indirizzo 2601: Modo d'operaz. = ON:sempre att. significa
che la protezione di massima corrente opera indipendentemente da altre funzioni di
protezione, quindi come protezione di massima corrente di riserva. Se essa deve
operare come funzione di emergenza in caso di mancanza della tensione di misura,
si deve impostare ON:con perd.TV. Infine, è anche possibile disattivarla impostando OFF.
I gradini non utilizzati possono essere disattivati impostando il loro valore d'intervento
su ∞. Se invece impostate un gradino temporale associato su ∞, questa parametrizzazione non sopprime le segnalazioni di avviamento, ma impedisce solo la sequenza
temporale.
226
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2.11 Protezione di massima corrente
La protezione di fase di stub bus è attiva anche se il modo di esercizio della protezione
di massima corrente è stato impostato su ON:con perd.TV.
Uno o più gradini possono essere configurati come gradini di SOTF in caso di chiusura
su un cortocircuito. Questa selezione viene effettuata nel quadro dell'impostazione di
ciascun gradino (vedere sotto). Per evitare un intervento errato, conseguente a sovracorrenti transitorie, può essere impostato un ritardo T. ritardo CSG (indirizzo
2680). Nella maggior parte dei casi, è corretta la preimpostazione 0. In caso di cavi
lunghi, per i quali bisogna tener conto di correnti elevate per inrush oppure per i trasformatori, è preferibile impostare un breve ritardo. La sua durata si orienta in funzione
dell'intensità e della durata del fenomeno transitorio e di quali gradini vengono utilizzati per lo scatto rapido.
Gradini di massima
corrente Iph>>,
3I0>>
I gradini I>> Iph>> (indirizzo 2610) e 3I0>>Avviamento (indirizzo 2612), insieme
ai gradini I> o Ip, forniscono una caratteristica a due gradini. Naturalmente tutti e tre i
gradini possono essere combinati. Se un gradino non è necessario, impostate il valore
di intervento su ∞. I gradini I>> funzionano sempre con un ritardo definito.
Se i gradini I>> vengono utilizzati come gradini rapidi prima di una richiusura automatica (attraverso un collegamento CFC), l'impostazione della corrente corrisponde ai
gradini I> o Ip (vedere sotto). Qui sono significativi solo i diversi tempi di ritardo. I tempi
T Iph>> (indirizzo 2611) e T 3I0>> (indirizzo 2613) possono, allora, essere regolati
su 0 o su un valore molto piccolo, poiché, prima di una richiusura, lo scatto rapido della
corrente di cortocircuito è prioritario rispetto alla selettività. Prima dell'apertura definitiva, questi gradini devono dunque essere bloccati per ristabilire le condizioni di selettività.
In caso di linee molto lunghe con bassa impedenza di sorgente o davanti a forti reattanze (per es. trasformatori, induttori in serie), i gradini I>> possono anche essere utilizzati come gradini di corrente. Essi devono essere impostati in maniera tale da non
avviarsi in caso di cortocircuito all'estremità della linea. I tempi possono allora essere
impostati su 0 o su un valore piccolo.
La parametrizzazione per mezzo di un personal computer e di DIGSI, può essere effettuata, a scelta, in grandezze primarie o secondarie. Per la parametrizzazione in
grandezze secondarie, le correnti devono essere convertite sul lato secondario dei
trasformatori di corrente.
Esempio di calcolo:
linea aerea da 110 kV 150 mm2:
s (lunghezza)
= 60 km
R1/s
= 0,19 Ω/km
X1/s
= 0,42 Ω/km
Potenza di cortocircuito all'inizio della linea:
S k'
= 2,5 GVA
Trasformatore di corrente
600 A / 5 A
Da qui si può calcolare l'impedenza della linea ZL e l'impedenza di sorgente Zs:
Z1/s = √0,192 + 0,422 Ω/km = 0,46 Ω/km
ZL = 0,46 Ω/km · 60 km = 27,66 Ω
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
227
2 Funzioni
La corrente di cortocircuito trifase all'estremità della linea è Ik estr:
Con un fattore di sicurezza del 10% il valore di taratura primario è il seguente:
valore di taratura I>> = 1,1 · 2150 A = 2365 A
oppure il valore di taratura secondario è:
vale a dire che in caso di correnti di cortocircuito superiori a 2365 A (primario) o 19,7
A (secondario), è sicuro che sulla linea da proteggere è presente il guasto. Quest'ultimo può essere immediatamente eliminato dalla protezione di massima corrente.
Nota: Il calcolo è stato effettuato con i moduli in caso di linee aeree. Se l'impedenza
di sorgente e l'impedenza della linea hanno angoli estremamente differenti, il calcolo
da effettuare è complesso.
Per i guasti a terra è possibile eseguire un calcolo analogo, laddove, in caso di cortocircuito a terra all'estremità della linea, è significativa la corrente di terra massima
prevedibile.
I tempi impostati sono puri ritardi addizionali che non includono il tempo proprio
(tempo di misura).
Il parametro I>> Telep/BI (indirizzo 2614) permette di determinare se, attraverso
l'ingresso binario „>Max-I Scat.Ist“ (N° 7110) o nel caso in cui sia disponibile
una funzione di richiusura automatica, è possibile evitare i tempi di ritardo T Iph>>
(indirizzo 2611) e T 3I0>> (indirizzo 2613). L'ingresso binario (se parametrizzato) è
comune a tutti i gradini della protezione di massima corrente. Il parametro I>>
Telep/BI = SI permette di determinare che i gradini I>> diano luogo ad uno scatto
istantaneo dopo l'avviamento, se l'ingresso binario è eccitato, con I>> Telep/BI =
NO i ritardi impostati sono sempre attivi.
Se il gradino I>>, in caso di chiusura della linea su un guasto, deve di nuovo effettuare
uno scatto istantaneo o con breve ritardo T. ritardo CSG (indirizzo 2680, vedere
precedentemente sotto la sezione „Generalità“), impostate il parametro I>> CSG (indirizzo 2615) su SI. Potete anche selezionare un qualsiasi altro gradino per questo
scatto rapido.
Gradini di massima
corrente Iph>, 3I0>
per protezione di
massima corrente a
tempo definito
Per l'impostazione del valore di intervento della corrente, Iph> (indirizzo 2620), è determinante soprattutto la corrente di esercizio massima prevedibile. L'avviamento per
sovraccarico deve essere escluso, in quanto, in questa modalità di esercizio, caratterizzata da tempi di comando brevi, l'unità lavora come protezione contro i cortocircuiti
e non come protezione contro i sovraccarichi. Pertanto il valore d'intervento viene
tarato su un valore pari a 1,1 volte il valore di picco di carico prevedibile, e a 1,2 volte
in caso di trasformatori e motori.
La parametrizzazione per mezzo di un personal computer e di DIGSI, può essere effettuata, a scelta, in grandezze primarie o secondarie. Per la parametrizzazione in
grandezze secondarie, le correnti devono essere convertite sul lato secondario dei
trasformatori di corrente.
Esempio di calcolo:
linea aerea da 110 kV 150 mm2:
228
7SA522 Manuale
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2.11 Protezione di massima corrente
potenza massima trasmissibile
Pmax
= 120 MVA
corrispondente a
Imax
= 630 A
Trasformatore di corrente
600 A/5 A
Fattore di sicurezza
1,1
Per l'impostazione in grandezze primarie si ha il valore di taratura:
valore di taratura I> = 1,1 · 630 A = 693 A
Per l'impostazione in grandezze secondarie si ha il valore di taratura:
Il gradino di corrente di terra 3I0> (indirizzo 2622) deve ancora rilevare la corrente di
cortocircuito a terra minima prevista. Tuttavia la protezione contro cortocircuiti a terra
è particolarmente adatta al rilevamento di correnti di terra di piccola entità (vedere il
paragrafo 2.7).
Il tempo di ritardo da impostare T Iph> (indirizzo 2621) risulta dal piano di selettività
disposto per la rete. Se la protezione di massima corrente è utilizzata come protezione
di massima corrente di emergenza, è consigliabile impostare tempi di ritardo più brevi
(un gradino oltre lo scatto rapido), in quanto questa funzione deve operare solo in caso
di mancanza della tensione di misura locale.
Il tempo T 3I0> (indirizzo 2623) può, nella maggior parte dei casi, essere abbreviato
secondo un piano di selettività separato per correnti di terra.
I tempi tarati, per i gradini indipendenti, sono puri ritardi addizionali che non includono
il tempo proprio (tempo di misura). Se il monitoraggio riguarda solo le correnti di fase,
impostate il valore di intervento del gradino di corrente di terra su ∞.
Il parametro I> Telep/BI (indirizzo 2624) permette di determinare se, attraverso
l'ingresso binario „>Max-I Scat.Ist“, è possibile evitare i tempi di ritardo T Iph>
(indirizzo 2621) e T 3I0> (indirizzo 2623). L'ingresso binario (se parametrizzato) è
comune a tutti i gradini della protezione di massima corrente. Il parametro I>
Telep/BI = SI permette di definire che i gradini I> diano luogo ad uno scatto istantaneo dopo l'avviamento, se l'ingresso binario è eccitato, con I> Telep/BI = NO i
ritardi impostati sono sempre attivi.
Se il gradino I>, in caso di chiusura della linea su un guasto, deve effettuare uno scatto
istantaneo o con breve ritardo T. ritardo CSG (indirizzo 2680, vedere precedentemente sotto la sezione „Generalità“), impostate il parametro I> CSG (indirizzo
2625) su SI. Tuttavia non è consigliabile selezionare una soglia bassa per lo scatto
istantaneo, poiché, in caso di chiusura su un guasto, si può tener conto di un cortocircuito franco. Si deve evitare l'avviamento transitorio del gradino selezionato durante
la chiusura.
Gradini di massima
corrente IP, 3I0P a
tempo inverso con
caratteristica IEC
Per i gradini dipendenti dalla corrente, a seconda del modello d'apparecchio ordinato
e della programmazione (indirizzo 126), possono essere selezionate diverse caratteristiche. Per le caratteristiche IEC (indirizzo 126 Max I Riserva = TOC IEC) sono
disponibili nell'indirizzo 2660 Curva IEC:
Norm. inversa (inverse, tipo A secondo IEC 60255–3),
Molto inversa (very inverse, tipo B secondo IEC 60255–3),
7SA522 Manuale
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229
2 Funzioni
Estrem. inversa (extremely inverse, tipo C secondo IEC 60255–3), e
T. lungo inv. (longtime, tipo B secondo IEC 60255–3).
Per la taratura dei valori di intervento Ip> (indirizzo 2640) e 3I0p Avviamento (indirizzo 2650) valgono gli stessi criteri utilizzati per i gradini di massima corrente della
protezione a tempo definito (vedere sopra). Qui bisogna tenere conto del fatto che
esiste già un margine di sicurezza tra valore di avviamento e valore di taratura. Qui
l'avviamento viene effettuato soltanto oltre il 10% circa del valore di taratura.
Secondo l'esempio citato sopra, è dunque possibile impostare immediatamente la corrente di esercizio massima prevista:
primario: valore di taratura IP = 630 A,
secondario: valore di taratura IP = 5,25 A, vale a dire (630 A/600 A) · 5 A.
Il moltiplicatore temporale da impostare T Ip Imp. tempo (indirizzo 2642) risulta
dal piano di selettività disposto per la rete. Se la protezione di massima corrente è utilizzata come protezione di massima corrente di emergenza, è consigliabile impostare
tempi di ritardo più brevi (un gradino oltre lo scatto rapido), in quanto questa funzione
deve operare solo in caso di mancanza della tensione di misura locale.
Il moltiplicatore temporale T 3I0p imp.temp (indirizzo 2652) può, nella maggior
parte dei casi, essere abbreviato secondo un piano di selettività separato per correnti
di terra. Se il monitoraggio riguarda solo le correnti di fase, impostate il valore di intervento del gradino di corrente di terra su ∞.
Oltre ai ritardi dipendenti dalla corrente può essere impostato un ritardo a lunghezza
costante, se ce n'è bisogno. Le impostazioni T Ip addizion. (indirizzo 2646 per
le correnti di fase) e T 3I0 addizion. (indirizzo 2656 per la corrente di terra) si
aggiungono ai tempi delle caratteristiche impostate.
Il parametro I(3I0)p Tele/BI (indirizzo 2670) permette di determinare se, attraverso l'ingresso binario „>Max-I Scat.Ist“ (N° 7110) è possibile evitare i ritardi
T Ip Imp. tempo (indirizzo 2642), T Ip addizion. (indirizzo 2646), T 3I0p
imp.temp (indirizzo 2652) e T 3I0 addizion. (indirizzo 2656). L'ingresso binario
(se parametrizzato) è comune a tutti i gradini della protezione di massima corrente. Il
parametro I(3I0)p Tele/BI = SI permette di determinare che i gradini IP diano
luogo ad uno scatto istantaneo dopo l'avviamento, se l'ingresso binario è eccitato, con
I(3I0)p Tele/BI = NO i ritardi impostati sono sempre attivi.
Se il gradino IP, in caso di chiusura della linea su un guasto, deve effettuare uno scatto
istantaneo o con breve ritardo T. ritardo CSG (indirizzo 2680, vedere precedentemente sotto la sezione „Generalità“), impostate il parametro I(3I0)p CSG (indirizzo 2671) su SI. Tuttavia non è consigliabile selezionare un gradino a sensibilità
elevata per lo scatto istantaneo, poiché, dopo la chiusura su un guasto, si può avere
a che fare con un cortocircuito franco. Si deve evitare l'avviamento transitorio del
gradino selezionato durante la chiusura.
Gradini di massima
corrente IP, 3I0P a
tempo inverso con
caratteristica ANSI
Per i gradini dipendenti dalla corrente, a seconda del modello d'apparecchio ordinato
e della programmazione (indirizzo 126), possono essere selezionate diverse caratteristiche. Per le caratteristiche ANSI (indirizzo 126 Max I Riserva = TOC ANSI) sono
disponibili all'indirizzo 2661 Curva ANSI:
Inversa,
Brev. inversa,
Lung.iInversa,
Moder. inversa,
230
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.11 Protezione di massima corrente
Molto inversa,
Estrem. Inversa e
Definit.inversa.
Per la taratura dei valori di intervento Ip> (indirizzo 2640) e 3I0p Avviamento (indirizzo 2650) valgono gli stessi criteri utilizzati per i gradini di massima corrente della
protezione a tempo definito (vedere sopra). Qui bisogna tenere conto del fatto che
esiste già un margine di sicurezza tra valore di avviamento e valore di taratura. Qui
l'avviamento viene effettuato solo oltre il 10% circa del valore di taratura.
Secondo l'esempio citato sopra, è dunque possibile impostare immediatamente la corrente di esercizio massima prevista:
primario: valore di taratura IP = 630 A,
secondario: valore di taratura IP = 5,25 A, vale a dire (630 A/600 A) · 5 A.
Il moltiplicatore temporale da impostare Imp.tempo TD Ip (indirizzo 2643) risulta
dal piano di selettività disposto per la rete. Se la protezione di massima corrente è utilizzata come protezione di massima corrente di emergenza, è consigliabile impostare
tempi di ritardo più brevi (un gradino oltre lo scatto rapido), poiché questa funzione
deve operare solo in caso di mancanza della tensione di misura locale.
Il moltiplicatore temporale Imp.tem.TD 3I0p (indirizzo 2653) può, nella maggior
parte dei casi, essere abbreviato secondo un piano di selettività separato per correnti
di terra. Se il monitoraggio riguarda solo le correnti di fase, impostate il valore di intervento del gradino di corrente di terra su ∞.
Oltre ai ritardi dipendenti dalla corrente può essere impostato un ritardo a lunghezza
costante, se ce n'è bisogno. Le impostazioni T Ip addizion. (indirizzo 2646 per
le correnti di fase) e T 3I0 addizion. (indirizzo 2656 per la corrente di terra) si
aggiungono ai tempi delle caratteristiche impostate.
Il parametro I(3I0)p Tele/BI (indirizzo 2670) permette di determinare se, attraverso l'ingresso binario „>Max-I Scat.Ist“ (N° 7110), è possibile evitare i ritardi
Imp.tempo TD Ip (indirizzo 2643), T Ip addizion. (indirizzo 2646),
Imp.tem.TD 3I0p (indirizzo 2653) e T 3I0 addizion. (indirizzo 2656). L'ingresso binario (se parametrizzato) è comune a tutti i gradini della protezione di massima
corrente. Il parametro I(3I0)p Tele/BI = SI permette di determinare che i gradini
IP diano luogo ad uno scatto istantaneo dopo l'avviamento, se l'ingresso binario è eccitato, con I(3I0)p Tele/BI = NO i ritardi impostati sono sempre attivi.
Se il gradino IP, in caso di chiusura della linea su un guasto, deve effettuare uno scatto
istantaneo o con breve ritardo T. ritardo CSG (indirizzo 2680, vedere precedentemente sotto la sezione „Generalità“), impostate il parametro I(3I0)p CSG (indirizzo 2671) su SI. Tuttavia non è consigliabile selezionare un gradino a sensibilità
elevata per lo scatto istantaneo, poiché, dopo la chiusura su un guasto, si può avere
a che fare con un cortocircuito franco. Si deve evitare l'avviamento transitorio del
gradino selezionato durante la chiusura.
Gradino supplementare Iph>>>
7SA522 Manuale
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In caso di utilizzo del gradino I>>> come protezione di fase di stub bus, i valori di intervento Iph> STUB (indirizzo2630) e 3I0> STUB (indirizzo 2632) non sono critici
nella maggior parte dei casi, in quanto la protezione deve funzionare solo se il sezionatore di derivazione è aperto, dove ogni corrente dovrebbe essere una corrente di
guasto. In caso di configurazione interruttore 11/2, tuttavia, potrebbero circolare dalla
sbarra A verso la sbarra B o verso la derivazione 2 attraverso i trasformatori di corrente anche elevate correnti di cortocircuito, che potrebbero provocare diversi errori di
misura nei due trasformatori di corrente IA e IB — soprattutto nel campo di saturazione.
Per questo motivo la sensibilità della protezione non dovrebbe essere troppo elevata
231
2 Funzioni
se non è necessario. Se la potenza di cortocircuito minima delle sbarre è nota, il valore
di intervento Iph> STUB viene impostato (ca. 10 %) al di sotto della corrente di cortocircuito bifase minima, il valore 3I0> STUB al di sotto della corrente di cortocircuito
monofase minima. Se il monitoraggio riguarda solo le correnti di fase, impostate il
valore di intervento del gradino di corrente di terra su ∞.
I tempi T Iph STUB (indirizzo 2631) e T 3I0 STUB (indirizzo 2633), per questa
applicazione, devono essere impostati su 0, per assicurare lo scatto della protezione
con il sezionatore aperto.
Per altre applicazioni valgono criteri simili a quelli utilizzati per gli altri gradini di
massima corrente.
Il parametro I-STUB Telep/BI (indirizzo 2634) permette di determinare se, attraverso l'ingresso binario „>Max-I Scat.Ist“, è possibile evitare i tempi di ritardo
T Iph STUB (indirizzo 2631) e T 3I0 STUB (indirizzo 2633). L'ingresso binario (se
parametrizzato) è comune a tutti i gradini della protezione di massima corrente. Il parametro I-STUB Telep/BI = SI permette di determinare che i gradini I>>> diano
luogo uno scatto istantaneo dopo l'avviamento, se l'ingresso binario è eccitato, con ISTUB Telep/BI = NO i ritardi impostati sono sempre attivi.
Se il gradino I>>>, in caso di chiusura della linea su un guasto, deve effettuare uno
scatto istantaneo o con un breve ritardo T. ritardo CSG (indirizzo 2680, vedere
precedentemente sotto la sezione „Generalità“), impostate il parametro I-STUB CSG
(indirizzo 2635) su SI. In caso di utilizzo del gradino come protezione di fase di stub
bus, selezionate NO, in quanto l'effetto di questa funzione di protezione viene determinato esclusivamente dalla posizione del sezionatore.
2.11.4 Tabella parametri
Nella tabella sono riportati i valori preimpostati in base alle esigenze del mercato. La
colonna C (configurazione) indica la corrente nominale secondaria del trasformatore
amperometrico corrispondente.
Ind.
Parametri
2601
Modo d'operaz.
2610
Iph>>
2611
T Iph>>
2612
3I0>>Avviamento
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
ON:con perd.TV
ON:sempre att.
OFF
ON:con perd.TV
Modo d'operazione
1A
0.10 .. 25.00 A; ∞
2.00 A
Iph>>Avviamento
5A
0.50 .. 125.00 A; ∞
10.00 A
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.30 sec
T Iph>>Tempo di ritardo
1A
0.05 .. 25.00 A; ∞
0.50 A
3I0>>Avviamento
5A
0.25 .. 125.00 A; ∞
2.50 A
2613
T 3I0>>
0.00 .. 30.00 sec; ∞
2.00 sec
T 3I0>>Tempo di ritardo
2614
I>> Telep/BI
NO
SI
SI
Scatto istant. via teleprot./BI
2615
I>> CSG
NO
SI
NO
Scatto istant. dopo
Chius.Su Guasto
2620
Iph>
1A
0.10 .. 25.00 A; ∞
1.50 A
Iph>Avviamento
5A
0.50 .. 125.00 A; ∞
7.50 A
232
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.11 Protezione di massima corrente
Ind.
Parametri
2621
T Iph>
2622
3I0>
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.50 sec
T Iph>Tempo di ritardo
1A
0.05 .. 25.00 A; ∞
0.20 A
3I0>Avviamento
5A
0.25 .. 125.00 A; ∞
1.00 A
2623
T 3I0>
0.00 .. 30.00 sec; ∞
2.00 sec
3I0>Tempo di ritardo
2624
I> Telep/BI
NO
SI
NO
Scatto istant. via teleprot./BI
2625
I> CSG
NO
SI
NO
Scatto istant. dopo
Chius.Su Guasto
2630
Iph> STUB
1A
0.10 .. 25.00 A; ∞
1.50 A
Iph>Avviamento STUB
5A
0.50 .. 125.00 A; ∞
7.50 A
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.30 sec
T Iph>Tempo di ritardo
STUB
1A
0.05 .. 25.00 A; ∞
0.20 A
3I0>Avviamento STUB
5A
0.25 .. 125.00 A; ∞
1.00 A
2631
T Iph STUB
2632
3I0> STUB
2633
T 3I0 STUB
0.00 .. 30.00 sec; ∞
2.00 sec
T 3I0>Tempo di ritardo
STUB
2634
I-STUB Telep/BI
NO
SI
NO
Scatto istant. via teleprot./BI
2635
I-STUB CSG
NO
SI
NO
Scatto istant. dopo
Chius.Su Guasto
2640
Ip>
1A
0.10 .. 4.00 A; ∞
∞A
Ip>Avviamento
5A
0.50 .. 20.00 A; ∞
∞A
2642
T Ip Imp. tempo
0.05 .. 3.00 sec; ∞
0.50 sec
T Ip Impostazione tempo
2643
Imp.tempo TD Ip
0.50 .. 15.00 ; ∞
5.00
Impostazione tempo TD Ip
2646
T Ip addizion.
0.00 .. 30.00 sec
0.00 sec
T Ip Tempo dir itardo addizionale
2650
3I0p Avviamento
1A
0.05 .. 4.00 A; ∞
∞A
3I0p Avviamento
5A
0.25 .. 20.00 A; ∞
∞A
2652
T 3I0p imp.temp
0.05 .. 3.00 sec; ∞
0.50 sec
T 3I0p impostazione
tempo
2653
Imp.tem.TD 3I0p
0.50 .. 15.00 ; ∞
5.00
Impostazione tempo TD
3I0p
2656
T 3I0 addizion.
0.00 .. 30.00 sec
0.00 sec
T 3I0 Tempo di ritardo addizionale
2660
Curva IEC
Norm. inversa
Molto inversa
Estrem. inversa
T. lungo inv.
Norm. inversa
Curva IEC
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
233
2 Funzioni
Ind.
Parametri
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
2661
Curva ANSI
Inversa
Brev. inversa
Lung.iInversa
Moder. inversa
Molto inversa
Estrem. Inversa
Definit.inversa
Inversa
Curva ANSI
2670
I(3I0)p Tele/BI
NO
SI
NO
Scatto istant. via teleprot./BI
2671
I(3I0)p CSG
NO
SI
NO
Scatto istant. dopo
Chius.Su Guasto
2680
T. ritardo CSG
0.00 .. 30.00 sec
0.00 sec
Tempo di ritardo scatto
dopo Ch.Su Gua.
2.11.5 Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
2054
Modo emergenza
MU
Modo d'emergenza
7104
>Blocco Max-I>>
MS
>Blocco Max Corrente d'Emergenza I>>
7105
>Blocco Max-I>
MS
>Blocco Max Corrente d'Emergenza I>
7106
>Blocco Max-Ip
MS
>Blocco Max Corrente d'Emergenza Ip
7110
>Max-I Scat.Ist
MS
>Max Corr. d'Emergenza Scatto Istantaneo
7130
>Blocco I-STUB
MS
>Blocco I-STUB
7131
>I-STUB Abilit.
MS
>Funzione I-STUB-Bus Abilitata
7151
Max-I OFF
MU
Max Corrente d'Emergenza e' su OFF
7152
Max-I Bloccata
MU
Max Corrente d'Emergenza e' Bloccata
7153
Max-I Attiva
MU
Max Corrente d'Emergenza e' Attiva
7161
Max.I Avviam.
MU
Max Corrente d'Emergenza Avviamento
7162
Max.I Avviam.L1
MU
Max Corrente d'Emergenza Avviamento L1
7163
Max.I Avviam.L2
MU
Max Corrente d'Emergenza Avviamento L2
7164
Max.I Avviam.L3
MU
Max Corrente d'Emergenza Avviamento L3
7165
Max.I Avviam. E
MU
Max Corrente d'Emerg. Avviamento Terra
7171
Max.I Avv.SoloE
MU
Max Corr.d'Emerg. Avviamento-Solo Terra
7172
Max.I Avv.1f L1
MU
Max Corr.d'Emerg. Avviamento-Solo L1
7173
Max.I Avv. L1-E
MU
Max Corr.d'Emerg. Avviamento- L1-E
7174
Max.I Avv.1f L2
MU
Max Corr.d'Emerg. Avviamento-Solo L2
7175
Max.I Avv. L2-E
MU
Max Corr.d'Emerg. Avviamento- L2-E
7176
Max.I Avv. L12
MU
Max Corr.d'Emerg. Avviamento- L12
7177
Max.I Avv.L12-E
MU
Max Corr.d'Emerg. Avviamento- L12-E
7178
Max.I Avv.1f L3
MU
Max Corr.d'Emerg. Avviamento-Solo L3
7179
Max.I Avv. L3-E
MU
Max Corr.d'Emerg. Avviamento- L3-E
7180
Max.I Avv. L31
MU
Max Corr.d'Emerg. Avviamento-L31
7181
Max.I Avv.L31-E
MU
Max Corr.d'Emerg. Avviamento-L31-E
7182
Max.I Avv. L23
MU
Max Corr.d'Emerg. Avviamento-L23
7183
Max.I Avv.L23-E
MU
Max Corr.d'Emerg. Avviamento-L23-E
234
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.11 Protezione di massima corrente
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
7184
Max.I Avv.L123
MU
Max Corr.d'Emerg. Avviamento-L123
7185
Max.I Avv.L123E
MU
Max Corr.d'Emerg. Avviamento-L123-E
7191
Max.I Avv. I>>
MU
Max Corr.d'Emerg. Avviamento-I>>
7192
Max.I Avv. I>
MU
Max Corr.d'Emerg. Avviamento-I>
7193
Max.I Avv. Ip
MU
Max Corr.d'Emerg. Avviamento-Ip
7201
I-STUB Avviam.
MU
Max Corr.I-STUB Avviamento
7211
Max.I Scatto
MU
Max Corr.d'Emerg. Comando Scatto Gen.
7212
Max.I Scat.1fL1
MU
Max Corr.d'Emerg. Scatto -solo L1
7213
Max.I Scat.1fL2
MU
Max Corr.d'Emerg. Scatto -solo L2
7214
Max.I Scat.1fL3
MU
Max Corr.d'Emerg. Scatto -solo L3
7215
Max.I Scat.L123
MU
Max Corr.d'Emerg. Scatto Fasi L123
7221
Max.I Scat. I>>
MU
Max Corr.d'Emerg. Scatto I>>
7222
Max.I Scat. I>
MU
Max Corr.d'Emerg. Scatto I>
7223
Max.I Scat. Ip
MU
Max Corr.d'Emerg. Scatto Ip
7235
I-STUB Scatto
MU
Max Corr.I-STUB Scatto
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
235
2 Funzioni
2.12
Protezione istantanea di corrente SOTF
La funzione di scatto rapido per massima corrente deve portare all'apertura diretta e
non ritardata nel caso di chiusura di una linea su un cortocircuito di forte intensità.
Essa funge principalmente da protezione rapida in caso di collegamento di una linea
con un sezionatore di terra inserito, ma può attivarsi anche per ogni tipo di chiusura
della linea - quindi anche in caso di richiusura automatica (impostabile).
La chiusura della linea viene comunicata alla protezione dalla funzione di identificazione della posizione dell'interruttore. Questa è descritta dettagliatamente nel paragrafo
2.20.1.
2.12.1 Descrizione della funzione
Avviamento
L'avviamento per massima corrente rileva tutte le correnti di fase e le compara con il
valore tarato Avv I>>> (indirizzo 2404). Le correnti vengono filtrate numericamente
affinché possa essere considerata solo la componente fondamentale. Se il valore
tarato viene superato per più del doppio, la protezione utilizzerà automaticamente la
grandezza di misura non filtrata per consentire tempi di comando estremamente brevi.
L'avviamento per massima corrente non viene praticamente influenzato da componenti di corrente continua o dalle correnti secondarie a seguito dell'interruzione di correnti elevate.
La funzione di scatto per massima corrente può operare separatamente per ogni fase
o su tre fasi.
In caso di chiusura manuale dell'interruttore, essa opera sempre su tre fasi attraverso
il segnale di abilitazione interno „Abilit. SAB. L123“, fornito dal controllo centrale delle
funzioni della protezione, a condizione che la chiusura manuale possa essere qui rilevata (cfr. par. 2.20.1).
Se nel corso dell'impostazione della funzione di rilevamento della chiusura (indirizzo
1134 Chius Linea, cfr. par.2.1.4.1), sono stati stabiliti altri criteri di collegamento, il
segnale di abilitazione „Abilit. SAB Lx“ può essere impartito separatamente per ogni
fase. Ciò vale solo per quegli apparecchi che possono effettuare uno scatto unipolare
ed è perciò significativo in caso di utilizzo di una richiusura breve unipolare.
Lo scatto è sempre di tipo tripolare. Il rilevamento segregato delle fasi, dunque, si riferisce soltanto all'avviamento per la correlazione fra il criterio di massima corrente e
la posizione del polo dell'interruttore.
In caso di chiusura, per poter generare nella maniera più rapida possibile un comando
di disinserzione, lo scatto rapido viene abilitato per ogni fase già con la linea aperta.
La figura seguente mostra il diagramma logico.
236
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.12 Protezione istantanea di corrente SOTF
Figura 2-103
Diagramma logico dello scatto rapido per massima corrente
2.12.2 Indicazioni per l'impostazione
Condizioni
preliminari
L'utilizzo della funzione di apertura rapida presuppone che essa, nel corso della programmazione delle funzioni dell'apparecchio, sia stata configurata come disponibile
all'indirizzo 124 CSG Max.I = Abilitato. All'indirizzo 2401 FCT CSG-O/C, essa
può, inoltre, venire attivata (ON) o disattivata (OFF).
Soglia di intervento
Il valore della corrente di cortocircuito che determina l'avviamento della funzione di apertura rapida viene tarato come Avv I>>> nell'indirizzo 2404. Il valore deve essere
selezionato su un livello sufficientemente elevato da evitare l'avviamento della protezione in caso di sovraccarico della linea o per un incremento della corrente - derivante,
per es., da una richiusura rapida su una linea parallela. Come valore minimo si raccomanda un livello pari a 2,5 volte il valore della corrente nominale della linea.
2.12.3 Tabella parametri
Nella tabella sono riportati i valori preimpostati in base alle esigenze del mercato. La
colonna C (configurazione) indica la corrente nominale secondaria del trasformatore
amperometrico corrispondente.
Ind.
Parametri
2401
FCT CSG-O/C
2404
Avv I>>>
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
ON
OFF
ON
Istantaneo alta velocita'Ch.Su Gu-O/C e'
1A
0.10 .. 25.00 A
2.50 A
Avviamento I>>>
5A
0.50 .. 125.00 A
12.50 A
237
2 Funzioni
2.12.4 Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
4253
>BLOC.MaxI-CSG
MS
>Blocco istantaneo Max Chius.Su Guasto
4271
CSG-MaxI-OFF
MU
Max I Chius.Su Guasto e' su OFF
4272
CSG-MaxI-Bocc.
MU
Max I Chius.Su Guasto e' Bloccata
4273
CSG-MaxI-Attiv
MU
Max I Chius.Su Guasto e' Attiva
4281
CSG-MaxI-Avv.
MU
Max I Chius.Su Guasto Avviamento
4282
CSG-MaxI-AvvL1
MU
Max I Chius.Su Guasto Avviamento L1
4283
CSG-MaxI-AvvL2
MU
Max I Chius.Su GuastoAvviamento L2
4284
CSG-MaxI-AvvL3
MU
Max I Chius.Su Guasto Avviamento L3
4295
CSG-ScattoL123
MU
Max I Chius.Su Guasto Com.di Scat. L123
238
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.13 Richiusura automatica (opzione)
2.13
Richiusura automatica (opzione)
Si è potuto constatare sulla base dell'esperienza che circa l'85% dei cortocircuiti per
arco voltaico su linee aeree si autoestinguono dopo l'interruzione della linea da parte
della protezione. È possibile ripristinare la linea subito dopo. La richiusura viene effettuata da un dispositivo di richiusura automatica (AR).
La richiusura automatica è ammissibile solo per le linee aeree, in quanto solo per esse
esiste la possibilità che un cortocircuito per arco voltaico si autoestingua. In tutti gli altri
casi essa non può essere utilizzata. Se l'oggetto da proteggere è costituito da un
insieme di linee aeree e altri mezzi di esercizio (per es. linee aeree in serie con un trasformatore o linea aerea/cavo), una richiusura è ammissibile solo in caso di guasto
sulla linea aerea.
Se risulta possibile far scattare i poli dell'interuttore indipendentemente l'uno dall'altro,
su una rete con centro stella a terra verrà effettuata una richiusura rapida unipolare in
caso di guasti monofase e una richiusura rapida tripolare in caso di guasti polifase. Se
dopo la richiusura è ancora presente un corto circuito (arco voltaico non ancora spento
oppure corto circuito metallico), la protezione effettua un'apertura definitiva. Su alcune
reti sono possibili anche più tentativi di richiusura.
Nel modello con scatto unipolare, la protezione 7SA522 consente l'apertura unipolare
selettiva per ogni fase. Una funzione di richiusura automatica unipolare e/o tripolare,
a uno o più tentativi è - a seconda del modello ordinato - integrata.
7SA522 può anche operare assieme ad un dispositivo esterno di richiusura automatica. In questo caso, lo scambio di segnali tra 7SA522 ed il dispositivo di richiusura
esterno deve avvenire attraverso gli ingressi e le uscite binarie.
È possibile, inoltre, comandare la funzione di richiusura integrata da una protezione
esterna (per es. protezione di riserva). È inoltre possibile impiegare due protezioni
7SA522 con la relativa funzione di richiusura integrata, così come una protezione
7SA522 con funzione di richiusura integrata ed una seconda protezione con dispositivo di richiusura proprio.
2.13.1 Descrizione della funzione
La richiusura dopo l'apertura da parte di una protezione contro cortocircuiti viene effettuata da una funzione di richiusura automatica (AR). La figura seguente riporta un
esempio di normale sequenza temporale comprendente una richiusura a due tentativi.
7SA522 Manuale
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239
2 Funzioni
Figura 2-104
Diagramma di un ciclo di richiusura a due tentativi con action time (seconda richiusura con esito positivo)
La funzione di richiusura automatica integrata consente di effettuare fino a 8 tentativi
di richiusura. I primi quattro cicli di richiusura possono funzionare con parametri differenti (action time e di attesa, unipolari/tripolari). A partire dal quinto ciclo si applicano i
parametri del quarto ciclo.
Selettività prima
della richiusura
Affinché la richiusura automatica possa avere esito positivo, è necessario che tutti i
guasti presenti sull'intero tronco della linea aerea vengano eliminati su entrambe le estremità con lo stesso tempo - il più breve possibile.
Nella protezione distanziometrica, la zona allungata Z1B può essere, per es., resa operativa prima della prima richiusura. Ciò significa che, per il primo ciclo, i guasti situati
fino al punto di avviamento della zona Z1B devono essere eliminati rapidamente
(figura 2-105). Per questo viene prevista una restrizione della selettività in favore
dell'apertura istantanea simultanea, in quanto verrà effettuata una richiusura. I
normali gradini della protezione distanziometrica (Z1, Z2 ecc.), come pure i gradini
normalmente previsti per le altre funzioni di protezione contro i cortocircuiti funzionano
indipendentemente dalla richiusura automatica.
Figura 2-105
240
Comando del campo di intervento prima della prima richiusura nella protezione
distanziometrica
7SA522 Manuale
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2.13 Richiusura automatica (opzione)
Se la protezione distanziometrica viene fatta funzionare con uno dei metodi di teleprotezione illustrati nel paragrafo 2.6, la logica di teleprotezione controllerà la zona allungata, ovvero determinerà se sia o meno consentito uno scatto rapido (o con il tempo
di ritardo T1B) in caso di guasti nella zona allungata (vale a dire fino al limite della zona
Z1B) e quindi se lo scatto possa aver luogo simultaneamente su entrambe le estremità
della linea. La disponibilità alla richiusura sarà in questo caso irrilevante, in quanto il
metodo di teleprotezione garantirà la selettività sul 100% della linea nonché un'apertura rapida e simultanea. Lo stesso vale per la protezione di comparazione direzionale
per guasti a terra (paragrafo 2.8).
Tuttavia, in caso di disattivazione della teleprotezione o in caso di disturbi sulla linea
di trasmissione, la funzione di richiusura interna stabilirà se la zona allungata (Z1B con
la protezione distanziometrica) sarà determinante ai fini dello scatto rapido. Se non si
ha una richiusura (per es. in caso di interruttore "non pronto" per l'intervento) devono
valere, al fine di mantenere la selettività, i gradini normalmente previsti per la protezione distanziometrica (vale a dire scatto rapido solo in caso di guasti nella zona Z1).
Anche in caso di richiusura multipla, è possibile uno scatto rapido prima della richiusura. I rispettivi collegamenti tra le segnalazioni d'uscita (per es. seconda richiusura
pronta: „AR 2.CicRilZona“) e gli ingressi per lo scatto istantaneo delle funzioni di
protezione possono essere creati attraverso gli ingressi e le uscite binarie o attraverso
le funzioni logiche definibili dall'utente (CFC).
Tratti misti linea aerea/cavo
Nel caso della protezione distanziometrica è possibile utilizzare i segnali delle zone di
distanza al fine di effettuare, entro determinati limiti, su tratti misti, una differenziazione
fra guasti su linea aerea e guasti su un cavo. Mediante opportuno collegamento
tramite le funzioni logiche programmabili dall'utente (CFC), è possibile bloccare la
richiusura nel caso in cui sia presente un guasto sul cavo.
Avviamento
L'avviamento della richiusura automatica significa la memorizzazione del primo
segnale di scatto di un guasto in rete, prodotto da una funzione di protezione che
opera assieme alla richiusura. In caso di richiusura multipla, dunque, l'avviamento ha
luogo una sola volta con il primo comando di scatto. Questa memorizzazione è il presupposto per tutte le successive attività della richiusura automatica.
L'avviamento è rilevante quando il primo comando di scatto compare prima dello
scadere di un tempo operativo (action time) (vedere sotto „Action Times“).
La funzione di richiusura automatica non viene avviata se l'interruttore, al momento
del primo comando di scatto, non è disponibile ad effettuare almeno un ciclo OFF-ONOFF. Ciò può essere ottenuto tramite i parametri di taratura. Si veda anche sotto la
sezione „Interrogazione dello stato dell'interruttore“.
Per ogni funzione della protezione contro i cortocircuiti, si può determinare, tramite i
parametri di taratura, se la protezione deve operare con la richiusura o meno, ovvero
se la funzione di richiusura automatica debba avviarsi o meno. Lo stesso vale per i
comandi di scatto inviati dall'esterno attraverso ingressi binari e/o prodotti attraverso
segnali di trascinamento/ scatto a distanza.
Le funzioni di protezione e di controllo dell'apparecchio che non reagiscono a processi
di cortocircuito (per es. una protezione contro il sovraccarico), non avviano la funzione
di richiusura automatica poiché quest'ultima, in questo caso, non sarebbe utile. Anche
la protezione contro la mancata apertura dell'interruttore non può avviare la funzione
di richiusura automatica.
7SA522 Manuale
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241
2 Funzioni
Action Times
Spesso risulta utile poter inibire la disponibilità alla richiusura automatica, nel caso in
cui un cortocircuito persista sulla linea per un determinato periodo di tempo e si preveda, per esempio, che l'arco voltaico sia tale da non consentire più uno spegnimento
spontaneo durante la pausa senza tensione. Anche per motivi di selettività (vedere
sopra), tutti i guasti che vengono isolati in maniera ritardata non dovrebbero determinare una richiusura. Nel contesto della protezione distanziometrica è dunque consigliabile l'utilizzo degli action times.
La funzione di richiusura automatica della protezione 7SA522 può essere fatta funzionare con o senza action times (parametro di programmazione AR modo contr, indirizzo 134, vedere paragrafo 2.1.1.2). In assenza di action time non è necessario
alcun segnale di avviamento delle funzioni di protezione o di protezioni esterne. L'avviamento ha luogo non appena compare il primo comando di scatto.
In caso di funzionamento con action time, ne è disponibile uno per ogni ciclo di richiusura. In linea di principio, gli action times vengono avviati dai segnali di avviamento,
connessi tramite OR, di tutte le funzioni della protezione che possono avviare la funzione di richiusura automatica. Se al termine di un action time non viene rilevato alcun
comando di scatto, non può avere luogo il ciclo di richiusura corrispondente.
Ciascun ciclo di richiusura può essere impostato in maniera tale da permettere l'avviamento o meno. Con il primo avviamento generale sono significativi solo gli action
times associati ai cicli che permettono un avviamento. Gli altri cicli infatti non possono
effettuare l'avviamento. Gli action times e il consenso all'avviamento assicurano la sequenza dei cicli a diverse condizioni dei tempi di comando.
Esempio 1: sono impostati 3 cicli. L'avviamento è consentito almeno per il primo ciclo.
I tempi attivi sono impostati nel modo seguente:
• 1.AR: T ACTION = 0,2 s;
• 2.AR: T ACTION = 0,8 s;
• 3.AR: T ACTION = 1,2 s;
Poiché la funzione di richiusura è pronta prima della comparsa del guasto, il primo
scatto su un cortocircuito è effettuato in tempo rapido ovvero entro il termine di un qualunque action time. In tal modo viene avviata la funzione di richiusura automatica. Se
la richiusura ha avuto esito negativo dovrebbe essere attivo il secondo ciclo; in questo
esempio, la protezione di massima corrente effettua uno scatto conformemente al suo
schema di selettività solo dopo 1 s. Poiché l'action time per il secondo ciclo in questo
caso è stato oltrepassato, il ciclo è bloccato. Il terzo ciclo viene quindi eseguito con i
suoi parametri. Se il comando di scatto dopo la prima richiusura sarà emesso solo
dopo più di 1,2 s, non avrà luogo più alcuna richiusura.
Esempio 2: sono impostati 3 cicli. L'avviamento è consentito adesso solo per il primo
ciclo. Gli action times sono impostati come nel primo esempio. Il primo scatto della
protezione avviene 0,5 s dopo l'avviamento. Dato che l'action time per il primo ciclo in
questo istante è già scaduto, la richiusura automatica non può essere avviata. Anche
il secondo e terzo ciclo non possono avere luogo in quanto non consentono alcun avviamento Di conseguenza non ha luogo alcuna richiusura poiché non ha luogo un avviamento.
Esempio 3: sono impostati 3 cicli. L'avviamento è consentito almeno per i primi due
cicli. Gli action times sono impostati come nel primo esempio. Il primo scatto della protezione avviene 0,5 s dopo l'avviamento. Dato che l'action times per il primo ciclo in
questo momento è già scaduto, la richiusura automatica non può essere avviata, ma
viene eseguito subito il secondo ciclo per il quale è consentito l'avviamento. Quest'ultimo avvia la richiusura automatica e il primo ciclo viene praticamente omesso.
242
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.13 Richiusura automatica (opzione)
Modalità di funzionamento della richiusura automatica
I tempi di attesa - ovvero i tempi che intercorrono tra l'isolamento del guasto (ricaduta
del comando di scatto o segnalazione tramite contatti ausiliari) e l'inizio del comando
di chiusura automatico - possono variare in funzione della modalità di funzionamento
selezionata durante la programmazione delle funzioni e dei segnali provenienti dalle
funzioni della protezione che provocano l'avviamento.
In caso di modalità di funzionamento OFF ... (con comando di scatto ...) sono possibili cicli di richiusura unipolari oppure uni/tripolari se l'apparecchio e l'interruttore
sono adatti allo scopo. In tal caso sono possibili (per ciascun ciclo di richiusura) tempi
di attesa differenti dopo uno scatto unipolare da un lato e dopo uno scatto tripolare
dall'altro. La funzione di protezione che effettua lo scatto stabilisce anche il tipo di
scatto: unipolare o tripolare. Il tempo di attesa dipende dal tipo di scatto.
In caso di modalità di funzionamento Avv. ... (con avviamento ...), per i cicli di richiusura possono essere impostati differenti tempi di attesa dopo guasti mono-, bi- e trifase. Qui è determinante il quadro di avviamento delle funzioni di protezione al
momento della scomparsa del comando di scatto. Questa modalità di funzionamento
consente, in caso di cicli di richiusura tripolari, di far dipendere i tempi di attesa dal tipo
di guasto.
Blocco della
richiusura
Diversi eventi possono provocare il blocco della richiusura automatica. Se, per es., la
funzione è bloccata attraverso un ingresso binario, non è possibile alcuna richiusura.
Se la richiusura automatica non è stata ancora avviata, essa non può essere avviata.
Se è già in corso un ciclo di richiusura, ha luogo un blocco dinamico (vedere sotto).
Ogni ciclo può essere bloccato anche individualmente attraverso un ingresso binario.
In tal caso, il ciclo in questione non è valido e verrà omesso nella sequenza dei cicli
consentiti. Se ha luogo un blocco mentre il ciclo in questione è già in corso, si ha l'interruzione della richiusura, vale a dire che non ha più luogo alcuna richiusura anche
se altri cicli sono stati parametrizzati come validi.
Nel corso dei cicli di richiusura, si producono blocchi interni limitati a tempi determinati:
Il tempo di neutralizzazione Tempo di blocco (indirizzo 3403) decorre a partire da
ogni comando di richiusura. Una volta effettuata la richiusura, allo scadere del tempo
di neutralizzazione tutte le funzioni di richiusura automatica ritornano sulla posizione
di riposo; un eventuale guasto dopo lo scadere del tempo di neutralizzazione viene
considerato quale nuova anomalia della rete. L'emissione di un nuovo comando di
scatto da parte di una funzione protettiva entro questo lasso di tempo determina
l'avvio del successivo ciclo di richiusura, se sono permesse richiusure a più tentativi;
se non è consentita più alcuna richiusura, in caso di nuovo scatto entro il tempo di neutralizzazione, la richiusura viene considerata come avente esito negativo. La funzione
di richiusura automatica viene bloccata dinamicamente.
La richiusura viene bloccata dal blocco dinamico per la durata del tempo di blocco dinamico (0,5 s). Il blocco dinamico subentra dopo un'apertura definitiva o dopo altri
eventi che bloccano la funzione di richiusura automatica dopo l'avviamento. Durante
questo lasso di tempo, ogni nuovo avviamento è bloccato. Dopo il suo scadere, la funzione di richiusura automatica commuta nuovamente sulla posizione di riposo ed è
pronta per un nuovo guasto sulla rete.
Se l'interruttore viene chiuso manualmente (dal manipolatore di comando e conferma
via ingresso binario, dai dispositivi di comando locali oppure attraverso una delle interfacce seriali), la richiusura automatica viene bloccata per un tempo di blocco di
chiusura manuale T.BLOCCO CH.MAN, indirizzo 3404. Se durante questo tempo si
genera un comando di scatto, è probabile che si tratti di un cortocircuito metallico (per
es. sezionatore di terra inserito). Ogni comando di scatto che si verifica durante
questo tempo è definitivo. Grazie alle funzioni logiche (CFC) definibili dall'utente, è
possibile elaborare anche altre funzioni di comando, come un comando manuale.
7SA522 Manuale
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243
2 Funzioni
Interrogazione
dello stato dell'interruttore
Presupposto essenziale per la richiusura automatica della linea in seguito ad apertura
per corto circuito è la disponibilità dell'interruttore ad effettuare almeno un ciclo OFFON-OFF nel momento in cui viene avviata la funzione di richiusura automatica (ovvero
all'inizio del primo comando di scatto). Lo stato di "interruttore pronto" viene comunicato alla protezione attraverso l'ingresso binario „>INT 1 Pronto“ (N° 371). Nel
caso in cui non sia disponibile questo segnale è possibile sopprimere la funzione di
interrogazione dello stato dell'interruttore (preimpostazione all'indirizzo 3402), poiché
altrimenti non sarebbe possibile alcuna richiusura automatica.
Nel caso di un'unica richiusura rapida, questa interrogazione è normalmente sufficiente. Poiché, ad es., l'apertura dell'interruttore può provocare una riduzione della
pressione dell'aria o della carica delle molle, è preferibile non effettuare più alcuna interrogazione.
In particolare nel caso di diverse richiusure, può risultare vantaggioso interrogare lo
stato di "interruttore-pronto" non soltanto nel momento in cui avviene il primo comando
di scatto, ma anche prima di ogni successiva richiusura. La funzione di richiusura
rimane bloccata fin quando l'interruttore segnala la propria disponibilità ad effettuare
un ulteriore ciclo di ON-OFF.
Il tempo di ripristino dello stato di "interruttore-pronto" può essere monitorato dalla protezione 7SA522. Tale tempo di supervisione T Superv.Int. (indirizzo 3409) comincia appena l'interruttore non segnala più lo stato di "pronto". Il tempo di attesa può
quindi protrarsi ulteriormente se al suo scadere non viene ancora segnalato lo stato di
"interruttore-pronto". Tuttavia, se il tempo di non disponibilità dell'interruttore durante
una pausa ha una durata superiore al tempo di supervisione, la richiusura viene bloccata in maniera dinamica (si veda anche sopra alla sezione „Blocco della richiusura“).
Controllo dei contatti ausiliari dell'interruttore
Se i contatti ausiliari dell'interruttore sono collegati all'apparecchio, viene verificata
anche la plausibilità della risposta dell'interruttore.
In caso di comando dei singoli poli dell'interruttore, questo controllo di plausibilità è effettuato per ciascun polo. Ciò presuppone che i contatti ausiliari per ogni polo siano
collegati agli ingressi binari corrispondenti („>INT 1 polo L1“, N° 366; „>INT 1
polo L2“, N° 367; „>INT 1 polo L3“, N° 368).
Se, al posto dei poli individuali, i poli dei contatti NA e NC sono collegati in serie, l'interruttore viene considerato aperto su tutti i poli se i contatti NC collegati in serie sono
chiusi (ingresso binario „>INT 3p Aperto“, N° 411). Esso viene considerato chiuso
su tutti i poli se i contatti NA collegati in serie sono chiusi (ingresso binario „>INT 3p
Chiuso“, N° 410). Se non è presente nessuna delle segnalazioni d'ingresso menzionate si suppone l'apertura dell'interruttore su un polo (nonostante questo stato possa
esistere teoricamente anche per un interruttore aperto su due poli).
L'apparecchio controlla costantemente la posizione dell'interruttore: finché i contatti
ausiliari segnalano la non-chiusura dell'interruttore (su tre poli), la richiusura automatica non può essere avviata. Ciò assicura che un comando di chiusura venga emesso
solo se l'interruttore è prima scattato (dalla sua posizione di "chiuso").
Il tempo di attesa valido comincia alla scomparsa del comando di scatto o quando la
segnalazione d'apertura del polo dell'interruttore arriva attraverso i contatti ausiliari.
Se ad un comando di scatto unipolare segue un'apertura tripolare dell'interruttore,
quest'ultimo viene interpretato come scatto tripolare. Se sono consentiti cicli di richiusura tripolare, nel caso della modalità operativa con controllo attraverso un
comando di scatto (vedere sopra alla sezione „Modalità di funzionamento della richiusura automatica“), è attivo il tempo di attesa per lo scatto tripolare; in caso di
comando attraverso l'avviamento, è determinante il quadro di avviamento delle funzi-
244
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.13 Richiusura automatica (opzione)
oni che effettuano l'avviamento. Se non sono consentiti cicli tripolari la richiusura viene
bloccata in maniera dinamica. Il comando di scatto era definitivo.
Ciò vale anche se l'interruttore è scattato su due poli in seguito ad un comando di
scatto unipolare. Ciò può essere rilevato dall'apparecchio solo se i contatti ausiliari di
ogni polo sono collegati individualmente. L'apparecchio effettua subito una predisposizione tripolare, in maniera tale da provocare l'emissione di un comando di scatto
tripolare.
Se i contatti ausiliari dell'interruttore segnalano, nella pausa senza tensione dopo uno
scatto unipolare, che ancora almeno un altro polo è aperto, viene avviato, se consentito, un ciclo di richiusura tripolare con il tempo di attesa per richiusura tripolare. Se i
contatti ausiliari sono collegati individualmente per ogni polo, l'apparecchio può rilevare un interruttore aperto su due poli. In questo caso l'apparecchio emette subito un
comando di scatto tripolare, purché il trascinamento tripolare dell'interruttore sia attivato (vedere il paragrafo 2.13.2 alla sezione „Trascinamento tripolare dell'interruttore“).
Svolgimento di un
ciclo di richiusura
tripolare
Se la funzione di richiusura automatica è pronta, la protezione contro i cortocircuiti
emetterà uno scatto tripolare per tutti i guasti all'interno del gradino selezionato per la
richiusura. La funzione di richiusura automatica viene avviata. Con la ricaduta del
comando di scatto o con l'apertura dell'interruttore (criterio dei contatti ausiliari) ha
inizio un tempo di attesa (tarabile). Al termine di questo tempo l'interruttore riceve un
comando di chiusura. Contemporaneamente viene avviato il tempo di neutralizzazione (tarabile). Se in fase di programmazione delle funzioni di protezione è stata effettuata l'impostazione all'indirizzo 134 AR modo contr = con avv. ..., a seconda
del tipo di avviamento della protezione è possibile parametrizzare diversi tempi di
attesa.
Se il guasto è stato eliminato (richiusura con esito positivo), il tempo di neutralizzazione si azzera e tutte le funzioni commutano sulla posizione di riposo. Lo stato di
guasto è terminato.
Se il guasto persiste (richiusura con esito negativo), la protezione contro i cortocircuiti
provvede all'apertura definitiva nel gradino di protezione abilitato senza richiusura.
Anche un qualsiasi guasto intervenuto durante il tempo di neutralizzazione provoca
l'apertura definitiva.
In seguito ad una richiusura con esito negativo (apertura definitiva), viene effettuato il
blocco dinamico della funzione di richiusura automatica (vedere anche sopra alla
sezione „Blocco della richiusura“).
Il ciclo sopra descritto vale soltanto nel caso di richiusura con un solo tentativo. L'unità
7SA522 prevede anche la possibilità di richiusure a più tentativi (fino a 8 cicli) (vedere
sotto).
Svolgimento di un
ciclo di richiusura
unipolare
Cicli di richiusura unipolare sono possibili solo se l'apparecchio è previsto per lo scatto
unipolare e se quest'ultimo è stato configurato durante la programmazione delle funzioni di protezione (indirizzo 110 Modo di Scatto, si veda anche il paragrafo
2.1.1.2). Naturalmente anche l'interruttore deve essere adatto ad uno scatto unipolare.
Se la funzione di richiusura automatica è pronta, la protezione contro i cortocircuiti genererà uno scatto unipolare per tutti i guasti monofase entro il/i gradino/i selezionato/i
per la richiusura. I parametri generali (indirizzo 1156 Scatt.gua. Bif., si veda
anche il paragrafo 2.1.4.1) permettono di programmare uno scatto unipolare in caso
di guasti bifase a potenziale di terra zero. Uno scatto unipolare può essere emesso
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
245
2 Funzioni
solo da quelle funzioni della protezione contro i cortocircuiti in grado di identificare la
fase con guasto.
In caso di guasti polifase, la protezione contro i cortocircuiti scatta definitivamente in
maniera tripolare con il gradino valido senza richiusura. Ogni apertura tripolare è definitiva. La funzione di richiusura automatica viene bloccata in maniera dinamica (si
veda anche sopra alla sezione „Blocco della richiusura“).
Dopo uno scatto unipolare viene attivata la funzione di richiusura automatica. Con la
ricaduta del comando di scatto o con l'apertura dell'interruttore (criterio dei contatti ausiliari) comincia il tempo di attesa (tarabile) per il ciclo di richiusura unipolare. Allo
scadere di questo tempo l'interruttore riceve un comando di chiusura. Contemporaneamente viene avviato il tempo di neutralizzazione (tarabile). Se la richiusura viene
bloccata durante il tempo di attesa in seguito ad un'apertura unipolare, è possibile selezionare (facoltativamente) uno scatto tripolare immediato.
Se il guasto è stato eliminato (richiusura con esito positivo), il tempo di neutralizzazione si azzera e tutte le funzioni commutano sulla posizione di riposo. Lo stato di
guasto è terminato.
Se il guasto persiste (richiusura con esito negativo), la protezione contro i cortocircuiti
provvede all'apertura definitiva in base al gradino abilitato senza richiusura. Anche un
qualsiasi guasto che si genera durante il tempo di neutralizzazione provoca l'apertura
tripolare definitiva.
In seguito ad una richiusura con esito negativo (apertura definitiva), viene effettuato il
blocco dinamico della funzione di richiusura automatica (vedere anche sopra alla
sezione „Blocco della richiusura“).
Il ciclo sopra descritto vale soltanto in caso di richiusura ad un solo tentativo. L'unità
7SA522 prevede anche la possibilità di richiusura a più tentativi (fino a 8 cicli) (vedere
sotto).
Svolgimento di un
ciclo di richiusura
unipolare e tripolare
Questa modalità di funzionamento è possibile solo se l'apparecchio è previsto per lo
scatto unipolare e se quest'ultimo è stato configurato in fase di programmazione delle
funzioni di protezione (indirizzo 110, si veda anche il paragrafo 2.1.1.2). Naturalmente
anche l'interruttore deve essere adatto ad uno scatto unipolare.
Se la funzione di richiusura automatica è pronta, la protezione contro i cortocircuiti genererà uno scatto unipolare in caso di guasti monofase entro il/i gradino/i selezionato/i
per la richiusura e uno scatto tripolare in caso di guasti polifase. I parametri generali
(indirizzo 1156 Scatt.gua. Bif., si veda anche il paragrafo 2.1.4.1) permettono
di programmare uno scatto unipolare in caso di guasti bifase a potenziale di terra zero.
Uno scatto unipolare, naturalmente, può essere emesso solo da quelle funzioni della
protezione contro i cortocircuiti capaci di identificare la fase con guasto. Per tutti i tipi
di guasto è valido il gradino appropriato associato alla richiusura.
Dopo uno scatto viene avviata la funzione di richiusura automatica. Con la ricaduta del
comando di scatto o con l'apertura del polo dell'interruttore (criterio dei contatti ausiliari), viene avviato, a seconda del tipo di guasto, il tempo di attesa (tarabile) per il ciclo
di richiusura unipolare oppure il tempo di attesa (tarabile separatamente) per il ciclo di
richiusura tripolare. Allo scadere di questo tempo l'interruttore riceve un comando di
chiusura. Contemporaneamente viene avviato il tempo di neutralizzazione (tarabile).
Se la richiusura viene bloccata durante il tempo di attesa in seguito ad un'apertura unipolare, è possibile selezionare (facoltativamente) uno scatto tripolare immediato.
Se il guasto è stato eliminato (richiusura con esito positivo), il tempo di neutralizzazione si azzera e tutte le funzioni commutano sulla posizione di riposo. Lo stato di
guasto è terminato.
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2.13 Richiusura automatica (opzione)
Se il guasto persiste (richiusura con esito negativo), la protezione contro i cortocircuiti
provvede all'apertura definitiva con il gradino abilitato senza richiusura. Anche un
qualsiasi guasto che si genera durante il tempo di neutralizzazione provoca l'apertura
tripolare definitiva.
In seguito ad una richiusura con esito negativo (apertura definitiva), viene effettuato il
blocco dinamico della funzione di richiusura automatica (vedere anche sopra alla
sezione „Blocco della richiusura“).
Il ciclo sopra descritto vale soltanto nel caso di richiusura ad un solo tentativo. L'unità
7SA522 prevede anche la possibilità di richiusure a più tentativi (fino a 8 cicli) (vedere
sotto).
Richiusura a più
cicli
Se un cortocircuito persiste anche in seguito a un tentativo di richiusura è possibile
effetture altri tentativi di richiusura. La funzione di richiusura automatica integrata nella
protezione 7SA522 prevede fino ad 8 tentativi di richiusura.
I primi quattro cicli di richiusura sono indipendenti gli uni dagli altri. Ciascuno di essi
ha tempi di action time e tempi di attesa separati, può operare in maniera unipolare o
tripolare e può essere bloccato separatamente attraverso ingressi binari. A partire dal
quinto ciclo di richiusura valgono i parametri e le possibilità d'intervento del quarto
ciclo.
Il ciclo corrisponde, in linea di principio, ai diversi programmi di richiusura descritti
sopra. Se tuttavia il primo tentativo di richiusura non ha esito positivo, la richiusura non
viene bloccata, ma comincia il ciclo di richiusura successivo. Con la ricaduta del
comando di scatto o con l'apertura dell'interruttore (criterio dei contatti ausiliari), comincia il tempo di attesa corrispondente. Allo scadere di quest'ultimo, l'interruttore
riceve un nuovo comando di chiusura. Contemporaneamente viene avviato il tempo
di neutralizzazione..
Fin tanto che non viene raggiunto il numero di cicli consentito, il tempo di neutralizzazione. viene riazzerato in caso di un nuovo comando di scatto dopo la richiusura e
ha nuovamente inizio con il successivo comando di chiusura.
Se uno dei cicli ha esito positivo, ovvero se il guasto non è più esistente dopo la richiusura, il tempo di neutralizzazione si esaurisce e tutte le funzioni commutano sulla posizione di riposo. Lo stato di guasto è terminato.
Se nessuno dei cicli ha esito positivo, dopo l'ultimo tentativo di richiusura consentito,
la protezione contro i cortocircuiti provvede all'apertura tripolare definitiva al termine
del gradino di tempo valido quando non esiste una funzione di richiusura. La funzione
di richiusura automatica viene bloccata dinamicamente (si veda anche sopra alla
sezione „Blocco della richiusura“).
Gestione di guasti
evolutivi
Se nella rete vengono effettuati cicli di richiusura unipolari oppure unipolari/tripolari, è
necessario prestare particolare attenzione ai guasti evolutivi.
Con tale termine si intendono tutti i guasti che si verificano durante il tempo di attesa,
dopo l'eliminazione del primo guasto.
Per la gestione dei guasti evolutivi, la protezione 7SA522 prevede diverse opzioni in
funzione delle esigenze particolari della rete:
Come criterio di rilevamento di un guasto evolutivo può essere selezionato il
comando di scatto di una funzione di protezione durante il tempo di attesa oppure ogni
avviamento successivo.
7SA522 Manuale
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2 Funzioni
È possibile anche selezionare diversi opzioni con le quali la richiusura automatica
interna può reagire al rilevamento di un guasto evolutivo.
• MODO EV.GUASTO Blocco
AR:
Non appena viene rilevato un guasto evolutivo, il dispositivo di richiusura si blocca.
Lo scatto provocato dal guasto evolutivo è tripolare. Ciò avviene indipendentemente dal fatto che siano o meno abilitati cicli tripolari. Non vengono effettuati ulteriori tentativi di richiusura; la funzione di richiusura automatica viene bloccata in
maniera dinamica (si veda anche sopra alla sezione „Blocco della richiusura“).
• MODO EV.GUASTO Inizio 3p AR:
Non appena viene riconoscuto un guasto evolutivo, l'unità commuta su un ciclo di
richiusura tripolare. Ogni comando di scatto è tripolare. Con l'eliminazione del
guasto evolutivo si avvia il tempo di attesa tarabile separatamente per i guasti evolutivi; al termine di questo tempo l'interruttore riceve un comando di chiusura. Il ciclo
continua come per i cicli unipolari e tripolari.
Il tempo di attesa complessivo si compone in questo caso della frazione del tempo
di attesa per l'interruzione unipolare trascorsa fino al momento dell'eliminazione del
guasto evolutivo più il tempo di attesa per il guasto evolutivo. Ciò avviene in quanto
l'unica variabile determinante ai fini della stabilizzazione della rete è la durata del
tempo di attesa durante l'apertura tripolare.
Se, in seguito ad un guasto evolutivo, si ha un blocco della richiusura senza che la
protezione emetta un comando di scatto tripolare (per es. in caso di rilevamento di un
guasto evolutivo con avviamento), l'apparecchio può emettere un comando di scatto
tripolare per evitare che l'interruttore rimanga aperto su un polo (trascinamento tripolare).
Controllo della
linea morta (DLC)
Se, dopo l'eliminazione di un cortocircuito, la tensione della fase interrotta non scompare, la richiusura può essere bloccata. Ciò presuppone l'installazione dei trasformatori voltmetrici sul lato della linea. A questo scopo viene attivata la funzione di controllo
della tensione. La funzione di richiusura automatica, in tal caso, verifica la mancanza
di tensione della linea interrotta: durante il tempo di attesa la linea deve essere stata
senza tensione per un tempo di misura sufficiente. Se ciò non avviene, la richiusura
viene bloccata dinamicamente.
Questa verifica della mancanza di tensione sulla linea risulta vantaggiosa se su
quest'ultima è collegato un piccolo generatore (per es. un generatore eolico).
Riduzione del
tempo di attesa
(RDT)
Se la richiusura automatica è associata ad una protezione a selettività temporale, lo
scatto rapido e simultaneo su tutte le estremità della linea ha spesso come conseguenza uno scatto non selettivo prima della richiusura. La protezione 7SA522 dispone
di una procedura di „Tempo di attesa ridotto (TMR)“, che riduce al minimo l'effetto del
cortocircuito sulle sezioni sane di una linea. Per il tempo di attesa ridotto si misurano
tutte le tensioni fase-fase e fase-terra. Queste devono aumentare oltre la tensione
limite U-viva> (indirizzo 3440) per il tempo di misura della tensione T.Sup.V.m/v
(indirizzo3438). Il valore tarato per U-viva> viene convertito adeguatamente per le
tensioni fase-fase. Ciò presuppone l'installazione dei trasformatori voltmetrici sul lato
della linea.
In caso di cortocircuito in prossimità di un'estremità della linea, anche le linee vicine
possono essere inizialmente interrotte, in quanto, per es., una protezione distanziometrica rileva il guasto nella sua zona allungata Z1B (figura 2-106, punto di installazione III). Se la rete è magliata e sulla sbarra B è presente almeno un'altra alimentazione, la tensione vi ritorna subito dopo l'eliminazione del guasto. Per uno scatto
unipolare, è sufficiente anche se sulla sbarra B si trova un trasformatore collegato a
terra con avvolgimento a triangolo, che simmetrizza la tensione e, in tal modo, induce
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7SA522 Manuale
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2.13 Richiusura automatica (opzione)
una tensione inversa anche nella fase interrotta. Successivamente si può distinguere
fra la linea guasta e le linee esenti da guasto come segue:
dato che la linea B-C è interrotta soltanto su un lato, in corrispondenza di C, dall'estremità B non interrotta essa riceve una tensione inversa in maniera tale che anche la
fase o le fasi interrotte su C conducano una tensione. Se l'apparecchio rileva questo
fenomeno sul punto III, può essere effettuata una richiusura istantanea o con un
tempo ridotto (al fine di assicurare un tempo di misura della tensione sufficiente). In
questo modo la linea sana B-C è di nuovo in servizio.
La linea A-B è interrotta su entrambi i lati. Qui dunque non c'è alcuna tensione e ciò
identifica tale linea alle due estremità come la linea guasta. In questo caso si attiverà
il normale tempo di attesa.
Figura 2-106
Tempo di attesa
adattativo (ADT)
Esempio di richiusura con riduzione del tempo di attesa (RDT)
A, B, C
Sbarre
I, II, III
Luoghi di installazione dei relè
X
Interruttori scattati
In tutte le possibilità descritte finora si è presupposto che sulle due estremità della
linea siano stati tarati tempi di attesa definiti e uguali, eventualmente per diversi tipi di
guasto e/o cicli di interruzione.
È possibile anche tarare i tempi di attesa (eventualmente per diversi tipi di guasto e/o
cicli di richiusura) solo su un'estremità della linea e di configurare sull'altra (o sulle
altre) estremità un tempo di attesa adattativo. Ciò presuppone che i trasformatori voltmetrici siano installati sul lato della linea oppure che esista una possibilità di trasmettere un comando di scatto all'estremità remota della linea.
La figura 2-107 mostra un esempio con misura della tensione. Si suppone che l'apparecchio I funzioni sulla base di tempi di attesa definiti, mentre al punto II è stata programmata un tempo di attesa adattativo. È importante che la linea sia alimentata
almeno dalla sbarra A, cioè dal lato con tempi di attesa definiti.
Nel caso di tempo di attesa adattativo, la funzione di richiusura automatica sull'estremità II decide autonomamente se e quando è opportuna e consentita una richiusura. Il
criterio determinante è la tensione di linea all'estremità II che, dopo la richiusura, è
stata collegata dall'estremità I. La richiusura all'estemità II viene effettuata, dunque,
non appena la linea è di nuovo alimentata dall'estremità I. In linea di principio, vengono
controllate tutte le tensioni fase-fase e fase-terra.
Nell'esempio di cortocircuito mostrato sopra, le linee vengono interrotte nei punti I, II
e III. In corrispondenza del punto I, ha luogo un ricollegamento alla scadenza del
tempo di attesa qui parametrizzato. Nel punto III può essere effettuata la richiusura abbreviata (vedere sopra) se anche sulla sbarra B è presente un'alimentazione.
Se il cortocirucito è stato eliminato (richiusura con esito positivo), la linea A-B viene
messa di nuovo sotto tensione dalla sbarra A attraverso il punto I. L'apparecchio II
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2 Funzioni
rileva questa tensione ed effettua di nuovo il collegamento dopo un breve ritardo (al
fine di assicurare un tempo di misura della tensione sufficiente). Lo stato di guasto è
terminato.
Se, dopo la richiusura nel punto I il cortocircuito non è stato eliminato (richiusura con
esito negativo), nel punto I si ha nuovamente la chiusura sul guasto, nel punto II non
compare alcuna tensione sana. L'apparecchio locale rileva questo fenomeno e non
si riinserisce.
In caso di richiusura a più tentativi, questa procedura può essere ripetuta più volte
dopo una richiusura con esito negativo, finché non si ha una richiusura con esito positivo o un'apertura definitiva.
Figura 2-107
Esempio per tempo di attesa adattativo (ADT)
A, B, C
Sbarre
I, II, III
Luoghi di installazione dei relè
X
Interruttori scattati
Come illustrato nell'esempio, il tempo di attesa adattativo presenta i seguenti vantaggi:
• L'interruttore del punto II non interviene affatto se il guasto persiste e dunque non
viene utilizzato.
• In caso di scatto non selettivo attraverso un allungamento nel punto III non sono
possibili altri cicli di richiusura, in quanto il circuito di guasto passante per la sbarra
B e il punto II rimane ininterrotto malgrado più tentativi di richiusura.
• Nel punto I è consentito un allungamento in caso di richiusura a più tentativi e anche
in caso di apertura definitiva, in quanto la linea nel punto II rimane aperta e, in tal
modo, nel punto I non può prodursi alcun reale oltrepassamento del campo di intervento.
Il tempo di attesa adattativo comprende anche la richiusura ridotta, in quanto i criteri
applicabili sono gli stessi. Di conseguenza un'impostazione individuale della richiusura ridotta non è necessaria.
Trasmissione di un
comando di chiusura (comando di
chiusura remoto)
In caso di trasmissione di un comando di chiusura attraverso supporti di comunicazione digitali, i tempi di attesa vengono impostati solo ad un'estremità della linea. L'altra
estremità (o le altre estremità, in caso di linee con più di due estremità) viene impostata sul “Tempo di attesa adattativo (ADT)“. Quest'ultima reagisce solo ai comandi di
chiusura ricevuti dall'estremità che emette il segnale.
In quest'ultima, la trasmissione del comando di chiusura viene ritardata in maniera tale
che un comando di chiusura venga emesso solo se la richiusura locale ha avuto esito
positivo. Ciò significa che, dopo la richiusura, è atteso ancora un eventuale avviamento locale. Questo ritardo impedisce una chiusura non necessaria all'estremità opposta
e prolunga contemporaneamente il tempo fino alla richiusura locale. Esso non è critico
250
7SA522 Manuale
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2.13 Richiusura automatica (opzione)
per una richusura unipolare, in caso di reti radiali o su reti magliate, se non sono previsti problemi di stabilità sotto queste condizioni.
Figura 2-108
AR con funzione chiusura remota attraverso l'interfaccia digitale della protezione
La trasmissione del comando di chiusura può essere effettuata tramite un metodo di
teleprotezione utilizzando le interfacce attive (secondo il tipo d'apparecchio). Parallelamente all'emissione del messaggio „AR Chius.Remoto“ questa informazione
viene trasmessa all'estremità opposta attraverso l'interfaccia della protezione. L'informazione viene connessa tramite OR con quella dell'ingresso binario „>AR
Chius.Rem.“ e messa a disposizione della richiusura automatica. (Figura 2-108)
Collegamento di un
dispositivo di richiusura esterno
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Se la protezione 7SA522 deve operare con un dispositivo di richiusura esterno, sono
da tenere presenti gli ingressi e le uscite binarie previste per questo scopo. Gli ingressi
e le uscite qui di seguito riportati sono degli esempi di configurazione raccomandata:
251
2 Funzioni
Ingressi binari:
383 „>Abilit zone AR“
Attraverso questo ingresso binario il dispositivo
esterno di richiusura può attivare la zona allungata
Z1B della protezione. L'ingresso è senza importanza
se non è necessario alcun gradino allungato (per es.
per la protezione differenziale o il metodo comparativo
con protezione distanziometrica, si veda anche sopra
alla sezione „Selettività prima della richiusura“).
382 „>Solo 1ph AR“
Il dispositivo di richiusura esterno è programmato solo
in maniera unipolare; i gradini delle singole funzioni di
protezione (es. ZB1) previsti prima della richiusura
vengono attivati al N° 383 soltanto in caso di guasti
monofase; in caso di guasti polifase i gradini delle
singole funzioni di protezione contro i cortocircuiti previsti a questo scopo non sono abilitati. L'ingresso è
senza importanza se non è necessario alcun gradino
allungato (per es. per la protezione differenziale o il
metodo comparativo con protezione distanziometrica,
si veda anche sopra alla sezione „Selettività prima
della richiusura“).
381 „>1p Scatto Perm“
Il dispositivo di richiusura esterno permette uno scatto
unipolare (inversione logica della predisposizione
tripolare). Se l'ingresso non è parametrizzato, per ogni
guasto ha luogo uno scatto tripolare attraverso le funzioni di protezione. Se il dispositivo esterno di richiusura non può fornire questo segnale, ma fornisce al suo
posto il segnale della „predisposizione tripolare“, ciò
deve essere tenuto presente durante la parametrizzazione degli ingressi binari: Qui il segnale deve
essere invertito (L-attivo = attivo senza tensione)
Uscite binarie:
501 „Avviam. relay“
Avviamento della protezione, generale (se richiesto
dal dispositivo esterno di richiusura).
512 „Rel. Scatto1fL1“
Scatto protezione unipolare fase L1.
513 „Rel. Scatto1fL2“
Scatto protezione unipolare fase L2.
514 „Rel. Scatto1fL3“
Scatto protezione unipolare fase L3.
515 „Rel. Scatto 3 f“
Scatto protezione tripolare,
Per ottenere una segnalazione di scatto separata per fase, i rispettivi comandi di
scatto unipolare devono essere combinati con il comando di scatto tripolare ed indirizzati ad un'uscita.
La figura 2-109 riporta un esempio di collegamento fra la protezione 7SA522 ed un
dispositivo esterno di richiusura con l'ausilio di un selettore di cicli.
In dipendenza dalle caratteristiche del dispositivo esterno di richiusura, è anche possibile raggruppare le tre segnalazioni unipolari (N°512, 513, 514) su un'uscita „scatto
unipolare“; il N° 515 invia il segnale „scatto tripolare“ al dispositivo esterno.
In caso di cicli di richiusura esclusivamente tripolari sono sufficienti, di norma, il
segnale di avviamento generale (N° 501, se richiesto dal dispositivo esterno di richiusura) e di scatto (N° 511) della protezione 7SA522 (si veda la figura 2-110).
252
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2.13 Richiusura automatica (opzione)
Controllo della richiusura automatica
interna attraverso
una protezione
esterna
Figura 2-109
Esempio di collegamento con un dispositivo di richiusura esterno per richiusura
uni/tripolare con selettore cicli
Figura 2-110
Esempio di collegamento con un dispositivo esterno di richiusura per solo ciclo
tripolare
Se la protezione 7SA522 è equipaggiata con la richiusura automatica interna, questa
può anche essere controllata da una protezione esterna. Ciò può verificarsi nel caso
di estremità della linea dotate di doppia protezione o di protezione di riserva, se una
seconda protezione è impiegata per la stessa estremità e quest'ultima debba operare
congiuntamente con la funzione di richiusura automatica integrata nella protezione
7SA522.
In tal caso bisogna tener conto degli ingressi e delle uscite binarie previste per questo
scopo. Qui è necessario distinguere se la richiusura automatica interna debba essere
controllata dall'avviamento o dal comando di scatto della protezione esterna (si veda
anche sopra alla sezione „Modalità di funzionamento della richiusura automatica“).
Se la richiusura automatica viene controllata dal comando di scatto, per i cicli unipolari possono essere utilizzati gli ingressi e le uscite di seguito elencate:
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2 Funzioni
L'avviamento della funzione di richiusura automatica interna ha luogo attraverso gli ingressi binari:
2711 „>AR Inizio“
Avviamento generale per la richiusura automatica
(richiesto solo per action time),
2712 „> AR Scatto L1“
Comando di scatto L1 per la richiusura automatica,
2713 „> AR Scatto L2“
Comando di scatto L2 per la richiusura automatica,
2714 „> AR Scatto L3“
Comando di scatto L3 per la richiusura automatica,
L'avviamento generale è determinante per l'avvio degli action times. Inoltre esso è
necessario se la richiusura automatica interna deve rilevare guasti evolutivi attraverso
l'avviamento. In altri casi, questa informazione d'ingresso non è necessaria.
Con i comandi di scatto si decide se attivare il tempo di attesa per i cicli di richiusura
unipolari o tripolari o se attivare il blocco della richiusura in caso di scatto tripolare (in
funzione della parametrizzazione effettuata per i tempi di attesa).
La figura 2-111 riporta un esempio di collegamento tra la richiusura automatica interna
7SA522 ed una protezione esterna, se sono richiesti cicli unipolari.
Al fine di accoppiare la protezione esterna in modo tripolare ed eventualmente abilitarne i gradini accelerati prima della richiusura, sono disponibili le seguenti funzioni di
uscita:
2864 „AR PermScatto1p“
richiusura automatica interna pronta per ciclo di richiusura unipolare, ovvero è consentito lo scatto unipolare
(inversione logica della predisposizione tripolare).
2889 „AR 1.CicRilZona“
richiusura automatica interna pronta per il primo ciclo
di richiusura, ovvero è abilitabile il gradino allungato
della protezione esterna, per cicli successivi possono
essere utilizzate uscite corrispondenti. L'uscita non è
necessaria se la protezione esterna non necessita di
alcun gradino allungato (per es. protezione differenziale o metodo comparativo con protezione distanziometrica).
2820 „AR Program1pol.“
la richiusura automatica interna è programmata per il
solo modo unipolare, ovvero si ha richiusura solo dopo
uno scatto unipolare. L'uscita non ha importanza se la
protezione esterna non necessita di alcun gradino allungato (per es. protezione differenziale o metodo
comparativo con protezione distanziometrica).
Al posto dei tre comandi di scatto separati per ogni fase è possibile comunicare alla
richiusura automatica interna anche lo scatto unipolare e tripolare - se consentito dalla
protezione esterna - vale a dire utilizzare i seguenti ingressi binari della protezione
7SA522:
2711 „>AR Inizio“
Avviamento generale per la richiusura automatica
interna (richiesta solo per l'action time),
2715 „>AR Scatto 1pol“
Comando di scatto unipolare per la richiusura automatica interna,
2716 „>AR Scatto 3pol“
Comando di scatto tripolare per la richiusura automatica interna,
Qualora debbano essere effettuati solo cicli di richiusura tripolare, è sufficiente parametrizzare l'ingresso binario „>AR Scatto 3pol“ (N° 2716) per il segnale di scatto.
La figura 2-112 riporta un esempio. L'abilitazione di eventuali gradini allungati della
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7SA522 Manuale
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2.13 Richiusura automatica (opzione)
protezione esterna viene effettuata attraverso „AR 1.CicRilZona“ (N° 2889) ed
eventualmente da altri cicli.
Figura 2-111
Esempio di collegamento con un dispositivo di protezione esterno per richiusura
uni/tripolare; modalità di funzionamento AR = con comando di scatto
Figura 2-112
Esempio di collegamento con un dispositivo di protezione esterno per richiusura
tripolare; modalità di funzionamento AR = con comando di scatto
Se invece la richiusura automatica interna viene comandata dall' avviamento (possibile solo in caso di scatto tripolare: 110 Modo di Scatto = Solo tripolare), i
tre segnali di avviamento separati per ogni fase devono essere collegati dalla protezione esterna se è necessario distinguere tra i diversi tipi di avviamento. In tal caso, per
lo scatto è sufficiente il comando di scatto generale (N. 2746). La figura 2-113 riporta
degli esempi di collegamento.
7SA522 Manuale
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2 Funzioni
Figura 2-113
2 protezioni con 2
dispositivi di richiusura automatica
Esempio di collegamento con un dispositivo di protezione esterno per tempo di
attesa dipendente dal guasto - comando del tempo di attesa attraverso segnali
di avviamento della protezione; modalità di funzionamento AR = con avviamento
Nel caso sia prevista una doppia protezione per una linea e ciascuna protezione utilizzi un proprio dispositivo di richiusura automatica, è necessario predisporre determinate possibilità di scambio di segnali fra le due combinazioni. L'esempio di collegamento riportato nella figura 2-114 illustra i collegamenti trasversali necessari.
Se i contatti ausiliari dell'interruttore sono collegati separatamente per ogni fase, in
caso di scatto di più di un polo dell'interruttore, è assicurata una predisposizione tripolare attraverso la protezione 7SA522. Ciò presuppone che il trascinamento tripolare
dell'interruttore sia attivato (si veda il paragrafo 2.13.2 alla sezione „Trascinamento
tripolare dell'interruttore“). Di conseguenza, se le condizioni descritte sopra sono soddisfatte, si rende superfluo un dispositivo automatico esterno per la predisposizione
tripolare. Ciò garantisce che lo scatto bipolare non si produce in nessun caso.
256
7SA522 Manuale
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2.13 Richiusura automatica (opzione)
Figura 2-114
IB
Esempio di collegamento per due protezioni con due dispositivi di richiusura automatica
Ingressi binari
S
Uscita di segnalazione
C
Comando
*
Per tutte le funzioni di protezione che operano con la richiusura automatica (AR)
)
2.13.2 Indicazioni per l'impostazione
Generalità
Nel caso in cui non sia richiesta una richiusura sulla linea per la quale viene impiegata
la protezione 7SA522 (per es. in caso di cavi, trasformatori, motori, ecc. ), la funzione
di richiusura automatica deve essere deprogrammata (indirizzo 133, si veda anche il
paragrafo 2.1.1.2). La funzione di richiusura automatica viene in tal modo completamente disattivata, vale a dire che essa non viene elaborata nell'unità 7SA522. Non
vengono generate le relative segnalazioni e gli ingressi binari per la funzione di richiusura automatica vengono ignorati. Tutti i parametri per l'impostazione della richiusura automatica risultano inaccessibili e non sono significativi.
Se invece la funzione di richiusura automatica interna deve essere utilizzata, in fase
di configurazione delle funzioni dell'apparecchio (paragrafo 2.1.1.2) all'indirizzo 133
Auto Richiusura deve essere impostato il tipo di richiusura e all'indirizzo 134 la
modalità di funzionamento AR modo contr.
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
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2 Funzioni
Grazie alla funzione di richiusura automatica, l'unità 7SA522 consente di effettuare
fino a 8 tentativi di richiusura. Mentre le impostazioni negli indirizzi da 3401 a 3441
sono comuni a tutti i cicli di richiusura, le impostazioni individuali dei cicli vengono effettuate a partire dall'indirizzo 3450. Qui è possibile impostare diversi parametri individuali per i primi quattro cicli di richiusura. A partire dal quinto ciclo si applicano i parametri del quarto ciclo.
All'indirizzo 3401 Auto Richiusura la funzione di richiusura automatica può essere
attivata (ON) o disattivata (OFF).
Presupposto essenziale per la richiusura automatica della linea in seguito ad apertura
per corto circuito, è la disponibilità dell'interruttore ad effettuare almeno un ciclo
APERTO-CHIUSO-APERTO nel momento in cui viene avviata la funzione di richiusura automatica (ovvero all'inizio del primo comando di scatto). Lo stato di "interruttore
pronto" viene comunicato alla protezione attraverso l'ingresso binario „>INT 1
Pronto“ (N° 371). Nel caso in cui tale segnale non sia disponibile, lasciate l'impostazione all'indirizzo 3402 CB? 1.Scatto = NO, altrimenti non è possibile alcuna
richiusura automatica. Se è possibile interrogare lo stato dell'interruttore, è consigliabile l'impostazione CB? 1.Scatto = SI.
Inoltre, l'interrogazione dello stato dell'interruttore può essere effettuata prima di ogni
richiusura. Questa selezione viene effettuata nel quadro dell'impostazione dei cicli di
richiusura individuali (vedere sotto).
Per il controllo del ripristino dello stato di "pronto" dell'interruttore durante i tempi di
attesa, è possibile impostare, nell'indirizzo 3409 T Superv.Int., un tempo di supervisione dello stato dell'interruttore. Tale tempo deve essere tarato su un valore leggermente superiore al tempo di rigenerazione dell'interruttore in seguito ad un ciclo di
APERTURA-CHIUSURA. Nel caso in cui l'interruttore non abbia ripristinato il proprio
stato di "pronto" entro lo scadere di tale tempo, non viene effettuata alcuna chiusura;
la richiusura viene bloccata in modo dinamico.
L'attesa del ripristino dello stato di "pronto" dell'interruttore può provocare un prolungamento dei tempi di attesa. Anche l'interrogazione di un controllo di sincronismo (se
utilizzato) può ritardare la richiusura. Per evitare un prolungamento incontrollato, in
questo caso è possibile impostare, nell'indirizzo 3411 ESTENS.T.MORTO, un prolungamento massimo dei tempi di attesa. Con l'impostazione ∞ questo prolungamento è
illimitato. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri.
Tenete presente che tempi di attesa più lunghi dopo uno scatto tripolare sono consentiti solo se non subentrano problemi di stabilità o se, prima della richiusura, viene effettuato un controllo di sincronismo.
Il Tempo di blocco (indirizzo 3403) rappresenta l'intervallo di tempo trascorso il
quale un'anomalia di rete risulta essere terminata in seguito a richiusura con esito positivo. Se entro questo tempo scatta nuovamente una funzione della protezione, viene
avviato, in caso di tentativi di richiusura multipli, il successivo ciclo di interruzione; se
non sono più previsti ulteriori tentativi di richiusura, in caso di nuovo scatto, l'ultima
richiusura verrà considerata non riuscita. Il tempo di neutralizzazione dovrebbe essere
più lungo del tempo di comando più lungo di una funzione di protezione che può
avviare la richiusura automatica.
In generale alcuni secondi sono sufficienti. In regioni dove hanno spesso luogo temporali o tempeste, è preferibile impostare un tempo di neutralizzazione più breve al
fine di ridurre il rischio di apertura definitiva in seguito a scariche atmosferiche o contatti di cavi.
Un tempo di neutralizzazione lungo deve essere selezionato se, in caso di richiusure
multiple, non sussiste più alcuna possibilità di supervisione dell'interruttore (vedi
sopra) (ad es. a causa di assenza di contatti ausiliari e di informazioni Int. pronto).
258
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.13 Richiusura automatica (opzione)
In tal caso il tempo di neutralizzazione deve essere più lungo del tempo di ripristino
dello stato di "pronto" dell'interruttore.
La durata del blocco, a seguito di rilevamento della chiusura manuale T.BLOCCO
CH.MAN (indirizzo 3404), deve assicurare la corretta apertura e chiusura dell'interruttore (da 0,5 s a 1 s). Se entro questo tempo, dopo il rilevamento della chiusura dell'interruttore una funzione di protezione ha rilevato un guasto, non viene effettuata alcuna
richiusura e si ha un'apertura tripolare definitiva. Se non si vuole che ciò avvenga, l'indirizzo 3404 viene impostato su 0.
Le possibilità di gestione dei guasti evolutivi sono descritte nel paragrafo 2.13 alla
sezione „Gestione dei guasti evolutivi“. La gestione dei guasti evolutivi non è necessaria per le estremità della linea sulle quali viene utilizzata il tempo di attesa adattativo
(indirizzo 133 Auto Richiusura = ADT). Gli indirizzi seguenti 3406 e 3407 non
sono allora significativi per questi apparecchi e sono inaccessibili.
Il rilevamento di un guasto evolutivo può essere definito all'indirizzo 3406
RICON.EV.GUASTO. Con avviamento significa che, durante un tempo di attesa
ogni avviamento di una funzione di protezione viene interpretato come un guasto evolutivo. RICON.EV.GUASTO Con scatto significa che un guasto subentrato durante
un tempo di attesa viene valutato come guasto evolutivo solo se esso ha provocato
l'emissione di un comando di scatto di una funzione di protezione. Ciò concerne i
comandi di scatto inviati dall'esterno attraverso un ingresso binario o trasmessi dall'altra estremità dell'oggetto da proteggere. Se una protezione esterna è utilizzata in combinazione con la richiusura automatica interna, la funzione di rilevamento dei guasti
evolutivi con avviamento presuppone che anche un segnale di avviamento proveniene dall'apparecchio esterno sia collegato alla protezione 7SA522; altrimenti un
guasto evolutivo può essere rilevato solo con il comando di scatto esterno, anche se
qui è stata effettuata l'impostazione Con avviamento.
La reazione ad un guasto evolutivo viene selezionata all'indirizzo 3407. MODO
EV.GUASTO Blocco AR significa che, dopo il rilevamento di un guasto evolutivo,
non viene effettuata alcuna richiusura. Questa selezione è utile se devono essere effettuate solo interruzioni unipolari o se sono prevedibili problemi di stabilità in seguito
alla chiusura dopo la pausa tripolare. Se l'eliminazione del guasto evolutivo deve produrre l'avviamento di un ciclo di richiusura tripolare, bisogna impostare MODO
EV.GUASTO = Inizio 3p AR. In questo caso, con il comando di scatto tripolare del
guasto evolutivo, viene avviata una pausa tripolare con tempo di attesa tarabile separatamente. Ciò ha senso solo se sono ammissibili anche richiusure tripolari.
L'indirizzo 3408 T-Avv. MONITOR sorveglia la reazione dell'interuttore dopo un
comando di scatto. Se, trascorso questo tempo (a partire dal comando di scatto), l'interruttore non sarà aperto, la richiusura automatica viene bloccata in modo dinamico.
I criteri per l'apertura sono la posizione dei contatti ausiliari dell'interruttore o la scomparsa del comando di scatto. Se sulla linea è impiegata una protezione (interna o esterna) contro la mancata apertura dell'interruttore, questo tempo deve essere più
breve del tempo di ritardo della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore,
affinché, nel caso di una mancata apertura dell'interruttore, non venga effettuata
alcuna richiusura.
Se il comando di richiusura viene trasmesso all'altra estremità, è possibile ritardare
questa trasmissione tramite l'indirizzo 3410 T.chius.remoto. Questa trasmissione
presuppone che l'apparecchio, all' estremità opposta operi con tempi di attesa adattativi (indirizzo 133 Auto Richiusura = ATD all'estremità opposta). Altrimenti questo
parametro è irrilevante. Da un lato questo ritardo può impedire una richiusura non necessaria all'estremità opposta, nel caso in cui la richiusura locale fallisca. Dall'altro lato,
bisogna tener conto del fatto che la linea non è disponibile per il trasporto di energia
finché anche l'estremità opposta non è richiusa. Esso deve essere dunque aggiunto
al tempo di pausa per l'esame della stabilità della rete.
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259
2 Funzioni
Configurazione
della richiusura automatica
La configurazione concerne l'interazione tra le funzioni di protezione e le funzioni ausiliarie dell'apparecchio e della richiusura automatica. Qui è possibile stabilire quali
funzioni dell'apparecchio debbano avviare la richiusura automatica e quali no.
Indirizzo 3420 AR Con/ DIST., ovvero con protezione distanziometrica
Indirizzo 3421 AR Con/ SOTF-I>, ovvero con scatto rapido per corrente elevata
Indirizzo 3422 AR con W/I, ovvero con scatto in caso di alimentazione debole
Indirizzo 3423 AR con/ EF-O/C, ovvero con protezione contro guasti a terra per
reti con neutro a terra
Indirizzo 3424 AR con/ DTT, ovvero con comando di scatto accoppiato dall'esterno
Indirizzo 3425 AR con maxI Ris, ovvero con protezione di massima corrente di
riserva
Per le funzioni che devono avviare la richiusura automatica, l'indirizzo corrispondente
viene impostato su SI, per le altre funzioni su NO. Le restanti funzioni non possono
avviare la richiusura automatica, in quanto una richiusura qui non è utile.
Trascinamento a
scatto tripolare in
caso di discordanza poli
Se, durante il tempo di attesa di un ciclo unipolare, si ha un blocco della richiusura
senza che sia stato emesso un comando di scatto tripolare, la linea rimane aperta in
modo unipolare. All'indirizzo 3430 SCATTO 3Pol. AR è possibile determinare che
la logica di scatto dell'apparecchio invii in questo caso un comando di scatto tripolare
(sincronismo forzato dei poli dell' interruttore). Impostate questo indirizzo su SI se l'interruttore può essere comandato in modo unipolare e non ha sincronismo forzato dei
poli. Ma l'apparecchio anticipa la discordanza poli dell'interruttore, in quanto il trascinamento tripolare dell'apparecchio è subito operativo non appena la richiusura, dopo
uno scatto unipolare, viene bloccata o in caso di non plausibilità dei contatti ausiliari
dell'interruttore (vedere anche il paragrafo 2.13 alla sezione „Elaborazione dei contatti
ausiliari dell'interruttore“). Il trascinamento tripolare dell'interruttore è operativo anche
se sono ammessi esclusivamente cicli tripolari, ma dall'esterno, attraverso un ingresso binario, viene segnalato uno scatto unipolare.
Il trascinamento non è necessario se l'interruttore può essere comandato solo in modo
tripolare.
Controllo della tensione Tempo di
attesa ridotto
All'indirizzo 3431, è possibile attivare la funzione di controllo della tensione o di richiusura abbreviata. Le due possibilità si escludono a vicenda. Ciò presuppone l'installazione dei trasformatori voltmetrici sul lato della linea. Se ciò non avviene o se non
deve essere utilizzata nessuna delle due funzioni, impostate Contr L.M.e TMR =
Senza. Se viene utilizzato il tempo di attesa adattativo (vedere sotto), i parametri qui
menzionati non sono necessari, in quanto il tempo di attesa adattativo comprende le
proprietà della richiusura abbreviata.
Contr L.M.e TMR = CLM significa che viene utilizzata la funzione di controllo della
tensione della linea. Questa permette una richiusura solo se l'assenza di tensione
sulla linea è stata prima verificata. In questo caso, all'indirizzo 3441 U-Morta< tarate
il valore della tensione limite fase-terra, al di sotto del quale la linea deve essere considerata sicuramente come non in tensione (interrotta). La taratura viene effettuata in
volt secondari. Effettuando la parametrizzazione tramite PC e DIGSI, questo valore
può essere immesso come valore primario. Indirizzo 3438T.Sup.V.m/v indica il
tempo di misura a disposizione per la determinazione dell'assenza di tensione. L'indirizzo 3440 qui è irrilevante.
Contr L.M.e TMR = TMR significa che viene utilizzata la richiusura ridotta. Questa
è descritta in dettaglio nel paragrafo 2.13 alla sezione „Richiusura ridotta (RDT)“. In
260
7SA522 Manuale
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2.13 Richiusura automatica (opzione)
questo caso, all'indirizzo 3440 U-viva> tarate il valore della tensione limite faseterra, al di sopra del quale la linea è considerata come esente da guasti. Essa deve
essere più bassa della tensione di esercizio minima prevedibile. La taratura viene effettuata in volt secondari. Effettuando la parametrizzazione tramite PC e DIGSI,
questo valore può essere immesso come valore primario. L'indirizzo 3438
T.Sup.V.m/v indica il tempo di misura a disposizione per la determinazione della
tensione. Esso deve essere superiore ad eventuali oscillazioni di compensazione
transitorie generate in caso di chiusura della linea. L'indirizzo 3441 qui è irrilevante.
Tempo di attesa
adattativo (ADT)
Se viene utilizzato il tempo di attesa adattativo, bisogna assicurarsi che un' estremità
per linea operi con tempi di attesa definiti e che essa disponga di un'alimentazione.
L'altra estremità (o le altre, in caso di linee a più estremità) può operare con un tempo
di attesa adattativo. Ciò presuppone anche l'installazione dei trasformatori voltmetrici
sul lato della linea. Maggiori dettagli su questa procedura si trovano nel paragrafo 2.13
alla sezione „Tempo di attesa adattativo (ADT) e trasmissione di un comando di chiusura (chiusura remota)“.
Per l'estremità della linea con tempi di attesa definiti, bisogna impostare, in fase di
configurazione delle funzioni di protezione (paragrafo 2.1.1), all'indirizzo 133 Auto
Richiusura il numero dei cicli di richiusura desiderato. Per gli apparecchi che utilizzano il tempo di attesa adattativo in fase di configurazione delle funzioni di protezione,
deve essere effettuata l'impostazione all'indirizzo 133 Auto Richiusura = ADT. Per
quest'ultima vengono presi in considerazione solo i parametri descritti qui di seguito.
In tal caso, non ci sono parametri individuali per i singoli cicli di richiusura. Il tempo di
attesa adattativo comprende anche la possibilità della richiusura con tempi di attesa
ridotti.
Il tempo di attesa adattativo può essere comandato dalla tensione o dalla funzione di
scatto remoto. È anche possibile l'applicazione simultanea delle due opzioni. Nel
primo caso, la richiusura viene effettuata dopo l'eliminazione del cortocircuito non
appena la tensione proveniente dall'estremità opposta viene rilevata dalla richiusura
locale. Ciò presuppone che l'apparecchio sia collegato a trasformatori voltmetrici installati sul lato della linea. Per quanto concerne la funzione di chiusura remota, la richiusura automatica attende un comando di chiusura trasmesso dall'estremità opposta.
L'action time T. AZIONE (indirizzo 3433) è il tempo dopo l'avviamento di una qualsiasi funzione di protezione capace di avviare la richiusura automatica ed entro lo
scadere del quale deve comparire il comando di scatto. Se il comando compare solo
dopo lo scadere dell'action time non avverrà alcuna richiusura. A seconda della configurazione delle funzioni dell'apparecchio (vedere il paragrafo 2.1.1.2), l'action time
può anche essere ignorato; ciò vale in particolare se una funzione di protezione che
provoca l'avviamento non dispone di alcun segnale di avviamento.
I tempi di attesa sono determinati dal comando di richiusura dell'apparecchio proveniente dall'estremità della linea con i tempi di attesa definiti. Nei casi in cui non venga
emesso alcun comando di richiusura, per es. perché qui la richiusura nel frattempo è
stata bloccata, la disponibilità dell'apparecchio locale, ad un certo punto, dovrà ritornare nello stato di riposo. Ciò avviene al termine del tempo di attesa massimo
T.Morto Max (indirizzo 3434). Esso deve essere così lungo da permettere che l'ultima richiusura all'estremità opposta abbia luogo prima della sua scadenza. In caso di
richiusura ad un solo tentativo, è sufficiente un valore comprendente il tempo di attesa
massimo più il tempo di neutralizzazione dell'altro apparecchio. In caso di richiusura
a più tentativi, il caso peggiore è che tutte le richiusure dell'altra estremità abbiano
esito negativo tranne l'ultima. È da prendere in considerazione il tempo di tutti questi
cicli. Al fine di evitare calcoli più dettagliati, è possibile addizionare tutti i tempi di attesa
e tutti i tempi di comando degli scatti più un tempo di neutralizzazione.
7SA522 Manuale
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261
2 Funzioni
All'indirizzo 3435 ADT 1p cons. è possibile stabilire se deve essere consentito uno
scatto unipolare (a condizione che lo scatto unipolare sia configurato). Con l'impostazione NO, la protezione effettua uno scatto tripolare per tutti i tipi di guasto. Con
l'impostazione SI, le possibilità di scatto delle funzioni di protezione che provocano
l'avviamento sono determinanti.
All'indirizzo 3436 CB int.Chius. è possibile stabilire se, prima della richiusura
dopo un tempo di attesa adattativo deve essere interrogato lo stato dell'interruttore.
Se impostate SI, allo scadere del tempo di attesa con l'interruttore non pronto per un
ciclo CHIUSO-APERTO, può essere prolungato al massimo del tempo di supervisione
dell'interruttore; questo tempo è stato impostato per tutti i cicli di richiusura all'indirizzo
3409 (vedere sopra). Maggiori informazioni sul tempo di supervisione dell'interruttore
sono riportate nella descrizione delle funzioni, paragrafo 2.13, nella sezione „Interrogazione dello stato dell'interruttore“.
Se, sulla rete, possono subentrare problemi di stabilità durante una richiusura tripolare, l'indirizzo 3437 ADT SynRequis. dovrebbe essere impostato su SI. In questo
caso, prima della richiusura dopo uno scatto tripolare, viene innanzitutto verificato il
sincronismo delle tensioni della linea e della sbarra. Ciò presuppone che l'apparecchio
disponga di una funzione di controllo di sincronismo e di tensione o che a tale scopo
sia disponibile un apparecchio esterno. Se vengono effettuati solo cicli di richiusure
tripolari o non sono prevedibili problemi di stabilità durante una pausa tripolare (per
es. in caso di reti estremamente magliate o in caso di reti radiali), impostate l'indirizzo
3437 su NO.
Gli indirizzi 3438 e 3440 sono significativi solo se viene utilizzato il tempo di attesa
adattativo con controllo di tensione. All'indirizzo 3440 U-viva> impostate il valore
della tensione limite fase-terra, al di sopra della quale la linea deve essere considerata
come esente da guasti. Essa deve essere inferiore alla tensione di esercizio minima
prevedibile. La taratura viene effettuata in volt secondari. Effettuando la parametrizzazione tramite PC e DIGSI, questo valore può essere immesso come valore primario.
L'indirizzo 3438 T.Sup.V.m/v indica il tempo di misura a disposizione per la determinazione della tensione. Esso deve essere superiore ad eventuali oscillazioni di
compensazione transitorie generate in caso di chiusura della linea.
1. Ciclo di
richiusura
Se ad un'estremità della linea viene utilizzato il tempo di attesa adattativo, qui non
vengono presi in considerazione altri parametri per i singoli cicli di interruzione. Pertanto, tutti i parametri seguenti assegnati ai singoli cicli sono superflui e non accessibili.
L'indirizzo 3450 1.AR: INIZIO è disponibile solo se la richiusura automatica opera
nella modalità di funzionamento con action time vale a dire che, in fase di configurazione delle funzioni di protezione (si veda il paragrafo 2.1.1.2), è stato impostato l'indirizzo 134 AR modo contr = Avv.con T az. oppure Scat. con T az. (la prima
opzione si applica solo per uno scatto esclusivamente tripolare). Essa stabilisce se,
con il primo ciclo, deve avere luogo un avviamento della richiusura automatica.
Questo indirizzo esiste essenzialmente per assicurare l'unitarietà dei parametri assegnati ad ogni tentativo di richiusura e deve essere impostato, per il primo ciclo, su
SI. Se vengono effettuati più cicli, è possibile (con AR modo contr = Avv ...),
tramite questo parametro e differenti action times comandare l'attivazione dei cicli. Indicazioni ed esempi sono riportati nel paragrafo 2.13, alla sezione „Action times“.
L'action time 1.AR T d'azione (indirizzo 3451) è il tempo che permette di eseguire
un ciclo di richiusura se lo scatto arriva prima del suo scadere. Se il comando compare
solo dopo lo scadere dell'action time non avrà luogo alcuna richiusura. A seconda
della configurazione delle funzioni dell'apparecchio, l'action time può anche essere ignorato; ciò vale soprattutto nel caso in cui una funzione di protezione che provoca l'avviamento non disponga di alcun segnale di avviamento.
262
7SA522 Manuale
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2.13 Richiusura automatica (opzione)
A seconda della modalità di funzionamento configurata per la richiusura automatica
(indirizzo 134 AR modo contr), sono disponibili solo gli indirizzi 3456 e 3457 (per
AR modo contr = AUS ...) oppure gli indirizzi da 3453 a 3455 (per AR modo
contr = ANR. ...).
Con AR modo contr = AUS ..., è possibile impostare tempi di attesa differenti per
cicli di richiusura unipolari e tripolari. Solo le funzioni di protezione che danno luogo
all'avviamento determinano se viene effettuato uno scatto unipolare o tripolare. Uno
scatto unipolare, naturalmente, è possibile solo se l'apparecchio e le funzioni di protezione corrispondenti sono adatti anche ad uno scatto unipolare:
Tabella 2-8
AR modo contr = OFF ...
3456 1.AR T.Mor.1Sc.
è il tempo di attesa dopo uno scatto unipolare
3457 1.AR T.Mor.3Sc.
è il tempo di attesa dopo uno scatto trifase
Se si vuole consentire solo un ciclo di richiusura unipolare il tempo di attesa per lo
scatto tripolare deve essere impostato su ∞. Se invece si vuole consentire solo un
ciclo di richiusura tripolare, allora il tempo di attesa per lo scatto unipolare deve essere
impostato su ∞; la protezione effettua allora uno scatto tripolare per ogni tipo di
guasto.
Il tempo di attesa dopo uno scatto unipolare (se impostato) 1.AR T.Mor.1Sc. (inditrizzo 3456) deve essere sufficientemente lungo da consentire lo spegnimento
dell'arco di cortocircuito e la deionizzazione dell'aria circostante, al fine di garantire
l'esito positivo della richiusura. A causa del trasferimento del carico delle capacità di
fase, tale tempo è tanto più lungo quanto maggiore è la lunghezza della linea. I valori
normali variano da 0,9 a 1,5 s.
In caso di scatto tripolare (indirizzo 3457 1.AR T.Mor.3Sc.), risulta prioritaria la stabilità della rete. Poiché la linea interrotta non è in grado di generare forze di sincronizzazione, è spesso consentita solo una breve pausa senza tensione. I valori normali
variano da 0,3 s a 0,6 s. Se l'apparecchio è equipaggiato con il controllo di sincronismo (cfr. paragrafo 2.14) o se esso opera assieme ad un apparecchio di controllo del
sincronismo, eventualmente può essere tollerato anche un tempo più lungo. Anche su
reti radiali sono possibili tempi di attesa più lunghi.
Con AR modo contr = con Avv. ... è possibile far dipendere il tempo di attesa
dal tipo di avviamento della funzione o dalle funzioni di protezione che provocano l'avviamento.
Tabella 2-9
AR modo contr = AVV. ...
3453 1.AR T.Mor.1Gu.
è il tempo di attesa dopo uno scatto unipolare
3454 1.AR T.Mor.2Gu.
è il tempo di attesa dopo uno scatto bifase
3455 1.AR T.Mor.3Gu.
è il tempo di attesa dopo uno scatto trifase
Se il tempo di attesa deve essere identico per tutti i tipi di guasto, allora impostate i tre
parametri in maniera identica. Tenete conto del fatto che queste impostazioni permettono di differenziare solo i tempi di attesa per i differenti tipi di avviamento. Lo scatto
può essere solo tripolare.
Se, per la reazione ai guasti evolutivi (si veda precedentemente sotto „Generalità“), è
stato impostato l'indirizzo 3407 MODO EV.GUASTO Inizio 3p AR, per la pausa
tripolare dopo l'eliminazione del guasto evolutivo è possibile impostare un tempo di
attesa separato 1.AR: T.Mor.EV. (indirizzo 3458). Anche in questo caso sono determinanti i criteri di stabilità. Normalmente il tempo di attesa può essere impostato
come nell'indirizzo 3457 1.AR T.Mor.3Sc..
7SA522 Manuale
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263
2 Funzioni
All'indirizzo 3459 1.AR CB? CHIUSO è possibile stabilire se, prima di questa prima
richiusura, deve essere interrogato lo stato dell'interruttore. Se è stata effettuata l'impostazione SI, il tempo di attesa, se al suo scadere l'interruttore non è pronto per un
ciclo di CHIUSURA-APERTURA, può essere prolungato al massimo del tempo di supervisione dell'interruttore; questo tempo è stato impostato per tutti i cicli di richiusura
all'indirizzo 3409 T Superv.Int. (vedere sopra). Maggiori informazioni sul tempo
di supervisione dell'interruttore sono riportate nella descrizione delle funzioni, paragrafo 2.13, nella sezione „Interrogazione dello stato dell'interruttore“.
Se, sulla rete, possono subentrare problemi di stabilità durante una richiusura tripolare, l'indirizzo 3460 1.AR SynRequis. dovrebbe essere impostato su SI. In questo
caso, prima della richiusura dopo uno scatto tripolare, viene innanzitutto verificato il
sincronismo delle tensioni della linea e della sbarra. Ciò presuppone che l'apparecchio
disponga di una funzione di controllo di sincronismo e di tensione o che a tale scopo
sia disponibile un apparecchio esterno. Se vengono effettuati solo cicli di richiusura
unipolari o se non sono prevedibili problemi di stabilità durante una apertura tripolare
(per es. in caso di reti estremamente magliate o in caso di reti radiali), impostate l'indirizzo 3460 su NO.
2. al 4° ciclo di
richiusura
Se, in fase di configurazione delle funzioni dell'apparecchio, sono stati impostati più
cicli, è possibile definire parametri di richiusura separati per i cicli dal secondo al
quarto. Le opzioni sono le stesse del primo ciclo. A seconda della configurazione delle
funzioni di protezione, anche in questo caso è disponibile solo una parte dei seguenti
parametri.
Per il secondo ciclo:
3461 2.AR: INIZIO
L'avviamento nel secondo ciclo è consentito
3462 2.AR T d'azione
Action time per il secondo ciclo
3464 2.AR T.Mor.1Gu.
Tempo attesa dopo un avviamento monofase
3465 2.AR T.Mor.2Gu.
Tempo attesa dopo un avviamento bifase
3466 2.AR T.Mor.3Gu.
Tempo attesa dopo un avviamento trifase
3467 2.AR T.Mor.1Sc.
Tempo attesa dopo uno scatto unipolare
3468 2.AR T.Mor.3Sc.
Tempo attesa dopo uno scatto tripolare
3469 2.AR: T.Mor.EV.
Tempo attesa in caso di guasti evolutivi
3470 2.AR CB? CHIUSO
Verificare la disponibilità dell'interruttore prima della richiusura
3471 2.AR SynRequis.
Controllo di sincronismo dopo uno scatto tripolare
Per il terzo ciclo:
3472 3.AR: INIZIO
L'avviamento nel terzo ciclo è consentito
3473 3.AR T d'azione
Action time per il terzo ciclo
3475 3.AR T.Mor.1Gu.
Tempo attesa dopo un avviamento monofase
3476 3.AR T.Mor.2Gu.
Tempo attesa dopo un avviamento bifase
3477 3.AR T.Mor.3Gu.
Tempo attesa dopo un avviamento trifase
3478 3.AR T.Mor.1Sc.
Tempo attesa dopo uno scatto unipolare
3479 3.AR T.Mor.3Sc.
Tempo attesa dopo uno scatto tripolare
3480 3.AR: T.Mor.EV.
Tempo attesa in caso di guasti evolutivi
3481 3.AR CB? CHIUSO
Verificare la disponibilità dell'interruttore prima della richiusura
3482 3.AR SynRequis.
Controllo di sincronismo dopo uno scatto tripolare
Per il quarto ciclo:
264
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.13 Richiusura automatica (opzione)
3483 4.AR: INIZIO
L'avviamento nel quarto ciclo è consentito
3484 4.AR T d'azione
Action time per il quarto ciclo
3486 4.AR T.Mor.1Gu.
Tempo attesa dopo un avviamento monofase
3487 4.AR T.Mor.2Gu.
Tempo attesa dopo un avviamento bifase
3488 4.AR T.Mor.3Gu.
Tempo attesa dopo un avviamento trifase
3489 4.AR T.Mor.1Sc.
Tempo attesa dopo uno scatto unipolare
3490 4.AR T.Mor.3Sc.
Tempo attesa dopo uno scatto tripolare
3491 4.AR: T.Mor.EV.
Tempo attesa in caso di guasti evolutivi
3492 4.AR CB? CHIUSO
Verificare la disponibilità dell'interruttore prima della richiusura
3493 4.AR SynRequis.
Controllo di sincronismo dopo uno scatto tripolare
dal 5° all'8° ciclo di
richiusura
Se, in fase di programmazione delle funzioni dell'apparecchio, sono stati impostati più
di quattro cicli, i parametri del quarto ciclo si applicano ai cicli ulteriori.
Indicazioni sulla
tabella informativa
Di seguito si riassumono brevemente significati di funzioni associate alla richiusura
che in parte possono essere già state descritte nei paragrafi precedenti..
„>Bloc.AR 1ciclo“ (N° 2742) a „>Bloc.AR 4eMax“ (N°2745)
Il ciclo di richiusura corrispondente viene bloccato. Se un blocco esiste già all'avviamento della richiusura automatica, il ciclo bloccato non viene effettuato e, eventualmente, tralasciato (se sono ammessi altri cicli). Lo stesso vale per la richiusura automatica avviata al di fuori del ciclo bloccato. Se il blocco viene applicato ad un ciclo in
corso, la richiusura automatica viene bloccata in modo dinamico; non ci saranno allora
ulteriori richiusure automatiche.
„AR 1.CicRilZona“ (N° 2889) a „AR 4.CicRilZona“ (N°2892)
La richiusura automatica è pronta per il ciclo di richiusura corrispondente. L'informazione indica il successivo ciclo da effettuare. Ciò permette di parametrizzare per es. funzioni di protezione esterne in modo che esse provochino uno scatto accelerato o con
allungamento prima della richiusura corrispondente.
„AR Bloccata“ (N° 2783)
La richiusura automatica è bloccata (per es.l'interruttore non è pronto). L'informazione
indica che ci sarà uno scatto definitivo senza richiusura in seguito ad un guasto in rete.
Se la richiusura automatica è avviata, questa informazione non compare.
„AR non Pronta“ (N° 2784)
La richiusura automatica momentaneamente non è pronta per la richiusura. Oltre al
blocco „AR Bloccata“ sopra menzionato (N° 2783), possono sopravvenire anche
altri ostacoli durante la realizzazione dei cicli di richiusura, come per es. „action time“
scaduto oppure „ultimo tempo di neutralizzazione in corso“. L'informazione è particolarmente utile alla verifica, in quanto, durante questa segnalazione non è possibile
avviare alcuna verifica di protezione con richiusura.
„AR in progres.“ (N° 2801)
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
265
2 Funzioni
Questa informazione compare con l'avviamento della richiusura automatica, quindi
con il primo comando di scatto capace di avviare la richiusura automatica. Se la richiusura (o una di esse, in caso di più richiusure) ha avuto esito positivo, questa informazione scompare con lo scadere dell'ultimo tempo di neutralizzazione. Se nessuna
richiusura ha avuto esito positivo o se la richiusura è stata bloccata, essa si arresta
con l'ultimo comando - quello definitivo - di scatto.
„AR Sync.Richies“ (N° 2865)
Richiesta di misura ad un apparecchio esterno di controllo del sincronismo L'informazione compare con lo scadere di un tempo di attesa dopo uno scatto tripolare, se
una richiesta di sincronismo per il ciclo corrispondente è stata parametrizzata. La richiusura avrà luogo solo se il controllo di sincronismo ha impartito l'abilitazione
„>Sync.rilascio“ (N° 2731).
„>Sync.rilascio“ (N° 2731)
Abilitazione della richiusura da parte di un apparecchio esterno di controllo del sincronismo, se la richiusura è stata richiesta attraverso l'informazione di uscita „AR
Sync.Richies“ (N° 2865).
2.13.3 Tabella parametri
I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con
DIGSI, alla voce "Altri parametri".
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
3401
Auto Richiusura
OFF
ON
ON
Funzione di auto richiusura
3402
CB? 1.Scatto
SI
NO
NO
Int. pronto interrog. al 1° scatto
3403
Tempo di blocco
0.50 .. 300.00 sec
3.00 sec
Tempo di blocco rich.dopo ciclo
AR pos.
3404
T.BLOCCO CH.MAN
0.50 .. 300.00 sec; 0
1.00 sec
AR durata blocco dopo chius.
manuale
3406
RICON.EV.GUASTO
Con avviamento
Con scatto
Con scatto
Riconoscim. evoluzione del
guasto
3407
MODO EV.GUASTO
Blocco AR
Inizio 3p AR
Inizio 3p AR
Evol. del guasto (durante tempo
morto)
3408
T-Avv. MONITOR
0.01 .. 300.00 sec
0.20 sec
AR tempo monitorag. avviam.
segnale
3409
T Superv.Int.
0.01 .. 300.00 sec
3.00 sec
Tempo supervisione interruttore
3410
T.chius.remoto
0.00 .. 300.00 sec; ∞
∞ sec
Rit. inv.per comando di chiusura
remoto
3411A
ESTENS.T.MORTO
0.50 .. 300.00 sec; ∞
∞ sec
Estensione max. tempo morto
3420
AR Con/ DIST.
SI
NO
SI
AR con Protez.Distanziometrica
266
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.13 Richiusura automatica (opzione)
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
3421
AR Con/ SOTF-I>
SI
NO
SI
AR con max corrente Chius.Su
Guasto
3422
AR con W/I
SI
NO
SI
AR con Terminale Debole in
scatto
3423
AR con/ EF-O/C
SI
NO
SI
AR con guasto max corrente di
terra
3424
AR con/ DTT
SI
NO
SI
AR con trasf. diretto scatto
3425
AR con maxI Ris
SI
NO
SI
AR con max corrente di riserva
3430
SCATTO 3Pol. AR
SI
NO
SI
Scatto tripolare da AR
3431
Contr L.M.e TMR
Senza
TMR
CLM
Senza
Contr. linea morta o temp.morto
ridotto
3433
T. AZIONE
0.01 .. 300.00 sec; ∞
0.20 sec
Tempo d'azione
3434
T.Morto Max
0.50 .. 3000.00 sec
5.00 sec
Tempo morto max.
3435
ADT 1p cons.
SI
NO
NO
Scatto unipolare consentito
3436
CB int.Chius.
SI
NO
NO
Int. pronto interrog.prima di richius.
3437
ADT SynRequis.
SI
NO
NO
Requisiti per contr.sincro dopo AR
3Pol
3438
T.Sup.V.m/v
0.10 .. 30.00 sec
0.10 sec
Tempo supervis.per tensione
morta/viva
3440
U-viva>
30 .. 90 V
48 V
Soglia di tens. per linea o sbarra
viva
3441
U-Morta<
2 .. 70 V
30 V
Soglia di tens. per linea o sbarra
morta
3450
1.AR: INIZIO
SI
NO
SI
Avvio di AR consentito in questo
ciclo
3451
1.AR T d'azione
0.01 .. 300.00 sec; ∞
0.20 sec
Tempo d'azione
3453
1.AR T.Mor.1Gu.
0.01 .. 1800.00 sec; ∞
1.20 sec
Tempo morto dopo guasto monofase
3454
1.AR T.Mor.2Gu.
0.01 .. 1800.00 sec; ∞
1.20 sec
Tempo morto dopo guasto bifase
3455
1.AR T.Mor.3Gu.
0.01 .. 1800.00 sec; ∞
0.50 sec
Tempo morto dopo guasto trifase
3456
1.AR T.Mor.1Sc.
0.01 .. 1800.00 sec; ∞
1.20 sec
Tempo morto dopo scatto unipolare
3457
1.AR T.Mor.3Sc.
0.01 .. 1800.00 sec; ∞
0.50 sec
Tempo morto dopo scatto tripolare
3458
1.AR: T.Mor.EV.
0.01 .. 1800.00 sec
1.20 sec
Tempo morto dopo guasto evolutivo
3459
1.AR CB? CHIUSO
SI
NO
NO
CB pronto interrog. prima di richius.
7SA522 Manuale
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267
2 Funzioni
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
3460
1.AR SynRequis.
SI
NO
NO
Requisiti per contr.sincro dopo AR
3Pol
3461
2.AR: INIZIO
SI
NO
NO
AR avviam. consentito in questo
ciclo
3462
2.AR T d'azione
0.01 .. 300.00 sec; ∞
0.20 sec
Tempo d'azione
3464
2.AR T.Mor.1Gu.
0.01 .. 1800.00 sec; ∞
1.20 sec
Tempo morto dopo guasto monofase
3465
2.AR T.Mor.2Gu.
0.01 .. 1800.00 sec; ∞
1.20 sec
Tempo morto dopo guasto bifase
3466
2.AR T.Mor.3Gu.
0.01 .. 1800.00 sec; ∞
0.50 sec
Tempo morto dopo guasto trifase
3467
2.AR T.Mor.1Sc.
0.01 .. 1800.00 sec; ∞
∞ sec
Tempo morto dopo scatto unipolare
3468
2.AR T.Mor.3Sc.
0.01 .. 1800.00 sec; ∞
0.50 sec
Tempo morto dopo scatto tripolare
3469
2.AR: T.Mor.EV.
0.01 .. 1800.00 sec
1.20 sec
Tempo morto dopo guasto evolutivo
3470
2.AR CB? CHIUSO
SI
NO
NO
Int.pronto interrog. prima di richius.
3471
2.AR SynRequis.
SI
NO
NO
Requisiti per contr.sincro dopo AR
3Pol
3472
3.AR: INIZIO
SI
NO
NO
AR avviam. consentito in questo
ciclo
3473
3.AR T d'azione
0.01 .. 300.00 sec; ∞
0.20 sec
Tempo d'azione
3475
3.AR T.Mor.1Gu.
0.01 .. 1800.00 sec; ∞
1.20 sec
Tempo morto dopo guasto monofase
3476
3.AR T.Mor.2Gu.
0.01 .. 1800.00 sec; ∞
1.20 sec
Tempo morto dopo guasto bifase
3477
3.AR T.Mor.3Gu.
0.01 .. 1800.00 sec; ∞
0.50 sec
Tempo morto dopo guasto trifase
3478
3.AR T.Mor.1Sc.
0.01 .. 1800.00 sec; ∞
∞ sec
Tempo morto dopo scatto unipolare
3479
3.AR T.Mor.3Sc.
0.01 .. 1800.00 sec; ∞
0.50 sec
Tempo morto dopo scatto tripolare
3480
3.AR: T.Mor.EV.
0.01 .. 1800.00 sec
1.20 sec
Tempo morto dopo guasto evolutivo
3481
3.AR CB? CHIUSO
SI
NO
NO
Int.pronto interrog. prima di richius.
3482
3.AR SynRequis.
SI
NO
NO
Requisiti per contr.sincro dopo AR
3Pol
3483
4.AR: INIZIO
SI
NO
NO
AR avviam. consentito in questo
ciclo
3484
4.AR T d'azione
0.01 .. 300.00 sec; ∞
0.20 sec
Tempo d'azione
3486
4.AR T.Mor.1Gu.
0.01 .. 1800.00 sec; ∞
1.20 sec
Tempo morto dopo guasto monofase
3487
4.AR T.Mor.2Gu.
0.01 .. 1800.00 sec; ∞
1.20 sec
Tempo morto dopo guasto bifase
3488
4.AR T.Mor.3Gu.
0.01 .. 1800.00 sec; ∞
0.50 sec
Tempo morto dopo guasto trifase
268
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.13 Richiusura automatica (opzione)
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
3489
4.AR T.Mor.1Sc.
0.01 .. 1800.00 sec; ∞
∞ sec
Tempo morto dopo scatto unipolare
3490
4.AR T.Mor.3Sc.
0.01 .. 1800.00 sec; ∞
0.50 sec
Tempo morto dopo scatto tripolare
3491
4.AR: T.Mor.EV.
0.01 .. 1800.00 sec
1.20 sec
Tempo morto dopo guasto evolutivo
3492
4.AR CB? CHIUSO
SI
NO
NO
Int.pronto interrog. prima di richius.
3493
4.AR SynRequis.
SI
NO
NO
Requisiti per contr.sincro dopo AR
3Pol
2.13.4 Informazioni
N°
2701
Informazione
>AR on
Tipo di inf.
MS
Spiegazione
>AR: attiva funz. autorichiusura (ON)
2702
>AR off
MS
>AR: disattiva funz. autorichius. (OFF)
2703
>AR blocco
MS
>AR:blocca funz. autorichiusura
2711
>AR Inizio
MS
>Avv.esterno dell'AR interna
2712
> AR Scatto L1
MS
>AR: scatto esterno L1 per avv. AR
2713
> AR Scatto L2
MS
>AR: scatto esterno L2 per avv. AR
2714
> AR Scatto L3
MS
>AR: scatto esterno L3 per avv. AR
2715
>AR Scatto 1pol
MS
>AR: scatto esterno 1pol. per avv. AR
2716
>AR Scatto 3pol
MS
>AR: scatto esterno 3pol. per avv. AR
2727
>AR Chius.Rem.
MS
>AR:segnale chiusura remota
2731
>Sync.rilascio
MS
>AR:Rilascio Sincr.da ext. sync.-check
2737
>Blocco 1pol.AR
MS
>AR:blocco ciclo AR unipolare
2738
>Blocco 3pol.AR
MS
>AR:blocco ciclo AR tripolare
2739
>Blocco 1fas.AR
MS
>AR:blocco ciclo AR Monofase
2740
>Blocco 2fas.AR
MS
>AR:blocco ciclo AR Bifase
2741
>Blocco 3fas.AR
MS
>AR:blocco ciclo AR Trifase
2742
>Bloc.AR 1ciclo
MS
>AR: blocco primo ciclo AR
2743
>Bloc.AR 2ciclo
MS
>AR: blocco secondo ciclo AR
2744
>Bloc.AR 3ciclo
MS
>AR: blocco terzo ciclo AR
2745
>Bloc.AR 4eMax
MS
>AR: blocco quarto e max.ciclo AR
2746
>Scatto per AR
MS
>AR: scatto esterno per avv. AR
2747
>Avviam. L1 AR
MS
>AR: avv.est.L1 per avviamento AR
2748
>Avviam. L2 AR
MS
>AR: avv.est.L2 per avviamento AR
2749
>Avviam. L3 AR
MS
>AR: avv.est.L3 per avviamento AR
2750
>Avv. 1fase AR
MS
>AR: avv.est 1Ph per avviamento AR
2751
>Avv. 2fase AR
MS
>AR: avv.est 2Ph per avviamento AR
2752
>Avv. 3fase AR
MS
>AR: avv.est 3Ph per avviamento AR
2781
AR off
MU
AR: Autorichiusura e' su OFF
2782
AR on
IntS
AR: Autorichiusura e'su ON
2783
AR Bloccata
MU
AR: Autorichiusura e' bloccata
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
269
2 Funzioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
2784
AR non Pronta
MU
AR: Autorichiusura non pronta
2787
INT.non Pronto
MU
AR: Interruttore non pronto
2788
AR T-IntProScad
MU
AR: Int. pronto finestra monitor.scaduta
2796
AR on/off InBi
IntS
AR: Autorichiusura ON/OFF via Ingr:Bin.
2801
AR in progres.
MU
AR: Autorichiusura in progressione
2809
AR T-Start Scad
MU
AR: Segn. di Start t. monitorag. scaduto
2810
AR Tm.Max Scad.
MU
AR:tempo morto max. scaduto
2818
AR Guasto Evol.
MU
AR: rilevamento guasto evolutivo
2820
AR Program1pol.
MU
AR settata per oper.dopo solo scat. 1pol
2821
AR TmorGuasEvol
MU
AR:tempo morto dopo guasto evolutivo
2839
AR TmortoScat1p
MU
AR:temp.mort.dopo scat.1pol. in corso
2840
AR TmortoScat3p
MU
AR:temp.mort.dopo scat.3pol. in corso
2841
AR TmortoGua 1p
MU
AR:temp.mort.dopo guasto 1Ph in corso
2842
AR TmortoGua 2p
MU
AR:temp.mort.dopo guasto 2Ph in corso
2843
AR TmortoGua 3p
MU
AR:temp.mort.dopo guasto 3Ph in corso
2844
AR 1.Cicl.inCor
MU
AR: 1° ciclo in corso
2845
AR 2.Cicl.inCor
MU
AR: 2° ciclo in corso
2846
AR 3.Cicl.inCor
MU
AR: 3° ciclo in corso
2847
AR 4.Cicl.inCor
MU
AR: 4° o max. ciclo in corso
2848
AR ADT in Corso
MU
AR: cicl.in corso in modo T Morto Adat.
2851
AR com.Chius.
MU
AR: comando di chiusura
2852
AR Chius1.Cic1p
MU
AR:comando di chius. dopo 1pol.,1° ciclo
2853
AR Chius1.Cic3p
MU
AR:comando di chius. dopo 3pol.,1° ciclo
2854
AR Chius 2.Cicl
MU
AR:comando di chius.2°ciclo (e max)
2857
AR Chius.RDT TD
MU
AR: comando di chius. dopo scatto
2861
AR rec.in corso
MU
AR: tempo di recupero in corso
2862
AR esito posit.
MU
AR: esito positivo
2864
AR PermScatto1p
MU
AR: scatto 1pol. permesso da AR interna
2865
AR Sync.Richies
MU
AR: richiesta controllo sincro.
2871
AR SCATTO 3pol.
MU
AR:comando scatto tripolare
2889
AR 1.CicRilZona
MU
AR 1° ciclo rilascio estensione zona
2890
AR 2.CicRilZona
MU
AR 2° ciclo rilascio estensione zona
2891
AR 3.CicRilZona
MU
AR 3° ciclo rilascio estensione zona
2892
AR 4.CicRilZona
MU
AR 4° ciclo rilascio estensione zona
2893
AR Rilasc. zona
MU
AR: estensione zona (generale)
2894
AR Chius.Remoto
MU
AR: invio segnale chiusura remota
270
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.14 Sincronismo e controllo tensione (opzionale)
2.14
Sincronismo e controllo tensione (opzionale)
Il controllo di sincronismo verifica, al momento del collegamento di una linea ad una
sbarra, che la chiusura possa avvenire senza pericolo per la stabilità della rete. Viene
effettuata una verifica allo scopo di valutare se la tensione della linea da collegare corrisponda, entro certi limiti, a quella della sbarra in ampiezza, fase e frequenza. In alternativa, viene controllata l'assenza di tensione della linea prima del collegamento ad
una sbarra sotto tensione (o viceversa).
Il controllo di sincronismo può essere effettuato, a scelta, soltanto con la richiusura automatica, soltanto con la chiusura manuale (caso che comprende anche la chiusura
attraverso un ordine di comando) o in entrambi in casi. È inoltre possibile parametrizzare criteri di abilitazione differenti per la chiusura automatica e per la chiusura manuale.
Il controllo di sincronismo è possibile anche quando tra i punti di misura si trova un
trasfomatore di potenza, e senza fare ricorso a dispositivi di adattamento esterni.
L'abilitazione alla chiusura è possibile in condizioni di rete sincrone o asincrone.
Nell'ultimo caso, l'apparecchio determina il momento del comando di chiusura, in
modo tale che le tensioni risultino uguali nel momento di chiusura dei poli dell'interruttore.
2.14.1 Descrizione della funzione
Generalità
Per la comparazione delle due tensioni il controllo di sincronismo utilizza la tensione
della linea VLinea ed una tensione supplementare di sbarra VSB. Quest'ultima può
essere una qualsiasi tensione fase-terra o fase-fase.
Figura 2-115
Controllo di sincronismo durante la chiusura
Nel caso in cui sia installato un trasformatore tra il trasformatore voltmetrico della linea
e il trasformatore voltmetrico della sbarra (figura 2-116), è possibile adattare il relativo
gruppo di trasformazione nella protezione 7SA522, in modo tale da non rendere necessario l'impiego di dispositivi di adattamento esterni.
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
271
2 Funzioni
Figura 2-116
Controllo di sincronismo con la presenza di un trasformatore
La funzione di controllo di sincronismo della protezione 7SA522 opera, di norma, con
la richiusura automatica integrata, la funzione di chiusura manuale e la funzione di comando. È anche possibile, tuttavia, farla funzionare con un dispositivo di richiusura
automatica esterno. In questo caso, lo scambio dei segnali tra gli apparecchi avrà
luogo attraverso gli ingressi e le uscite binarie (si veda la figura 2-117).
In caso di chiusura attraverso la funzione di comando integrata, le condizioni di blocco
eventualmente programmate vengono verificate prima delle condizioni di sincronismo. Dopo l'abilitazione attraverso il controllo di sincronismo, le condizioni di blocco
non verranno nuovamente verificate.
Inoltre è possibile effettuare una chiusura in condizioni di rete sincrone o asincrone o
in entrambe le condizioni. In condizioni di rete sincrone, ciò significa che la chiusura
viene abilitata non appena i dati caratteristici (differenza di tensione Diff.Max.V.,
differenza di angolo Diff.Max.Angol. e differenza di frequenza Diff.Max.Hz.)
si trovano entro i limiti definiti al momento della taratura. In condizioni di rete asincrone
l'apparecchio calcola, sulla base della differenza di angolo Diff.Max.Angol. e
della differenza di frequenza Diff.Max.Hz., il momento preciso del comando di
chiusura, in modo tale che le tensioni (della sbarra e della linea) risultino uguali nel
momento di chiusura dei poli dell'interruttore. A questo scopo, è necessario impostare
nella protezione il tempo proprio dell'interruttore durante la chiusura. Per la commutazione in condizioni di rete sincrone o asincrone valgono diverse differenze di frequenza di soglia: per condizioni di rete esclusivamente sincrone, è possibile impostare
la differenza di frequenza ammissibile. Se può essere effettuata una commutazione
sincrona e asincrona, una differenza di frequenza fino a 0,01 Hz è interpretata come
sincrona, al di sopra di questo valore può essere impostato un limite per condizioni di
rete asincrone.
Il controllo di sincronismo entra in funzione soltanto quando riceve una richiesta di
misura. Sono previste diverse possibilità:
• Richiesta di misura proveniente dalla funzione di richiusura automatica interna. Se
la richiusura automatica interna è stata parametrizzata in maniera corrispondente
(impostata su uno o più tentativi di richiusura con interrogazione di sincronismo, si
veda anche il paragrafo 2.13.2), la richiesta di misura ha luogo internamente.
Valgono le condizioni di abilitazione parametrizzate per la richiusura automatica.
• Richiesta di misura proveniente da un dispositivo di richiusura esterno. La richiesta
di misura deve essere inviata attraverso l'ingresso binario „>Sync. Avv. AR“ (N°
2906). Valgono le condizioni di abilitazione parametrizzate per la richiusura automatica.
272
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.14 Sincronismo e controllo tensione (opzionale)
• Richiesta di misura proveniente dall'identificazione della chiusura manuale. La funzione di identificazione della chiusura manuale del comando centrale delle funzioni
(paragrafo 2.20.1) invia una richiesta di misura, purché questa opzione sia stata impostata nei dati d'impianto 2 (paragrafo 2.1.4.1, indirizzo 1151). Presupposto essenziale è che l'apparecchio sia stato informato della chiusura manuale attraverso
l'ingresso binario „>Chius.Manuale“ (N° 356). Valgono le condizioni di abilitazione parametrizzate per la chiusura manuale.
• Richiesta di misura proveniente da un comando di chiusura esterno. A questo
scopo è utilizzato l'ingresso binario „>Sync. Avv.CM“ (N° 2905). A differenza di
„>Chius.Manuale“ (si veda il capoverso precedente), ciò determina soltanto la
richiesta di misura al controllo di sincronismo e non attiva altre funzioni integrate di
chiusura manuale, come lo scatto rapido in caso di chiusura su un guasto (per es.
zona allungata della protezione distanziometrica o accelerazione dello scatto di un
gradino di massima corrente). Valgono le condizioni di abilitazione per la chiusura
manuale.
• Richiesta di misura proveniente dal comando integrato attraverso tasti di comando
o attraverso interfacce seriali dal PC tramite DIGSI o da una centrale di comando.
Valgono le condizioni di abilitazione per la chiusura manuale.
Il controllo di sincronismo rimanda un segnale di abilitazione „Rilasc.Syncro“
(N° 2951) per la chiusura alla funzione da cui parte la richiesta. Inoltre è disponibile un
proprio comando di chiusura in qualità di segnalazione di uscita
„Sync.Com.Chius.“ (N° 2961).
La verifica delle condizioni di abilitazione è limitata ad un tempo di controllo del sincronismo T-SYN. DURATA impostabile. Entro tale tempo devono essere soddisfatte
tutte le condizioni parametrizzate. Al di là di questo tempo non ha più luogo alcuna verifica del sincronismo. Un nuovo controllo di sincronismo potrà essere effettuato soltanto se viene trasmessa una nuova richiesta di misura.
Dopo una richiesta di misura, l'apparecchio emette segnalazioni se una condizione di
sincronismo non è soddisfatta, vale a dire se la differenza di tensione Diff.Max.V.,
la differenza di frequenza Diff.Max.Hz. o la differenza di angolo
Diff.Max.Angol. si trovano al di fuori dei valori limite. Il presupposto per l'emissione di queste segnalazioni è il fatto che le due tensioni siano presenti all'interno del
campo di lavoro del controllo di sincronismo. Nel caso di un comando di chiusura attraverso la funzione integrata di comando, la non conformità delle condizioni di sincronismo viene interpretata come un annullamento dell'ordine di comando, vale a dire
che la funzione di comando segnala „CO–“ (si veda anche il paragrafo 2.22.1).
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
273
2 Funzioni
274
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.14 Sincronismo e controllo tensione (opzionale)
Figura 2-117
Logica del controllo di sincronismo
Modalità di
funzionamento
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
Per il controllo di chiusura è possibile selezionare le seguenti modalità di funzionamento:
SYNC-CHECK =
Abilitazione in caso di sincronismo, ovvero quando i
dati caratteristici determinanti per il sincronismo
Diff.Max.V., Diff.Max.Hz.,
Diff.Max.Angol. sono compresi nei limiti definiti al
momento della taratura.
Usync> U-line< =
Abilitazione con sbarra in tensione (Vsc) e linea non in
tensione (VLinea<).
Usync< U-line> =
Abilitazione con sbarra non in tensione (Usc) e linea in
tensione (VLinea>).
275
2 Funzioni
Usync< U-line< =
Abilitazione con sbarra non in tensione (Vsc<) e linea
non in tensione (VLinea<).
Annullamento =
Abilitazione senza alcun controllo ("Override").
Ciascuna di queste condizioni può essere attivata o disattivata indipendentemente
dalle altre; sono altresì possibili anche altre combinazioni (per es. quando le condizioni Usync> U-line< o Usync< U-line> sono soddisfatte). Naturalmente non ha
alcun senso effettuare una combinazione tra Annullamento ed una delle altre modalità (si veda anche la figura 2-117).
Le condizioni per l'abilitazione possono essere impostate separatamente per la richiusura automatica da una parte e per la chiusura manuale o la chiusura attraverso un
ordine di comando dall'altra. Per esempio è possibile abilitare la chiusura manuale attraverso un controllo di sincronismo o di linea non in tensione, e verificare, prima di
una richiusura automatica, soltanto l'assenza di tensione su un'estremità della linea,
e poi soltanto il sincronismo sull'altra estremità.
Chiusura in
assenza di
tensione
Prima di abilitare la chiusura della linea non in tensione alla sbarra, vengono verificate
le seguenti condizioni:
• La tensione della linea VLinea è inferiore al valore tarato Sogl.Tens.Morta?
• La tensione della sbarra VSB è superiore al valore tarato Sogl.Tens.Viva, ma inferiore alla tensione massima Tens.Max?
• La frequenza fsc rientra nel campo di lavoro consentito fN ± 3 Hz?
L'abilitazione alla chiusura viene impartita non appena i controlli di cui sopra danno
esito positivo.
Per il collegamento della sbarra non in tensione alla linea sotto tensione oppure della
linea non in tensione alla sbarra sotto tensione, si applicano le condizioni corrispondenti.
Chiusura in
condizioni di
sincronismo
Prima di abilitare una chiusura con condizioni di rete sincrone, vengono verificate le
seguenti condizioni:
• La tensione della sbarra VSB è superiore al valore tarato Sogl.Tens.Viva, ma inferiore alla tensione massima Tens.Max?
• La tensione della linea VLinea è superiore al valore tarato Sogl.Tens.Viva, ma inferiore alla tensione massima Tens.Max?
• La differenza in ampiezza delle tensioni |VLinea – VSB| rientra nei limiti consentiti
Diff.Max.V.?
• Le due frequenze fSB e fLinea rientrano nel campo di lavoro consentito fN ± 3 Hz?
• La differenza di frequenza |fLinea – fSB| è inferiore a 0,01 Hz?
• La differenza di angolo |ϕLinea – ϕSC| rientra nei limiti consentiti
Diff.Max.Angol.?
È possibile impostare un tempo minimo T SYNC-STABIL corrispondente alla durata
minima entro la quale queste condizioni devono essere soddisfatte. Inoltre, la verifica
delle condizioni di sincronismo può essere limitata ad un tempo di supervisione
massimo T-SYN. DURATA. Ciò significa che le suddette condizioni devono essere
soddisfatte entro il tempo T-SYN. DURATA e per la durata di T SYNC-STABIL. Se
ciò avviene, l'abilitazione alla chiusura viene impartita.
276
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.14 Sincronismo e controllo tensione (opzionale)
Chiusura in
condizioni di rete
asincrone
Prima di abilitare una chiusura con condizioni di rete asincrone, vengono verificate le
seguenti condizioni:
• La tensione della sbarra VSB è superiore al valore tarato Sogl.Tens.Viva, ma inferiore alla tensione massima Tens.Max?
• La tensione della linea VLinea è superiore al valore tarato Sogl.Tens.Viva, ma è
inferiore alla tensione massima Tens.Max?
• La differenza in ampiezza delle tensioni |VLinea – VSB| rientra nei limiti consentiti
Diff.Max.V.?
• Le due frequenze fSB e fLinea rientrano nel campo di lavoro consentito fN ± 3 Hz?
• La differenza di frequenza |fLinea – fSB| rientra nei limiti consentiti Diff.Max.Hz.?
Non appena i controlli di cui sopra danno esito positivo, l'apparecchio determina, sulla
base della variazione di angolo e della differenza di frequenza, il successivo momento
di sincronismo. Il comando di chiusura viene impartito in un momento che precede
quello del controllo di sincronismo di un valore pari al tempo di chiusura dell'interruttore.
2.14.2 Indicazioni per l'impostazione
Condizioni
preliminari
Durante la taratura dei dati d'impianto (si veda il paragrafo 2.1.2.1), è stata comunicata
all'unità una serie di dati significativi per le grandezze di misura e il principio di funzionamento del controllo di sincronismo.
Ciò riguarda i seguenti parametri:
203 V nom Primaria
tensione nominale primaria dei trasformatori voltmetrici di linea (concaten.) in kV;
204 V nom Secondar
tensione nominale dei trasformatori di linea (concaten.) in V;
210 V4 trasformat.
collegamento dell'ingresso di misura supplementare
per la tensione V4, deve essere tarato Trasf.
Asincr. e collegato ad una tensione di sbarra;
212 Conn V Syncr.
indica la tensione dei trasformatori di sbarra collegata,
214 ϕ Async-Ulinea
corrisponde all'angolo di sfasamento tra la tensione di
sbarra e la tensione di linea, in caso di interposizione
di un trasformatore;
215 V-linea/Async
il rapporto tra la tensione secondaria di linea e la tensione secondaria di sbarra a condizione nominale;
230 Val Di Freq.
alla frequenza nominale della rete si riferisce il campo
di lavoro del controllo di sincronismo (fN ± 3 Hz);
1103 Max Scala V
tensione nominale di esercizio degli impianti primari
(concatenata) in kV;
e, nel caso in cui debba essere consentito un collegamento in condizioni di rete asincrone,
239 T.Chius.Int.
7SA522 Manuale
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il tempo proprio dell'interruttore durante la chiusura.
277
2 Funzioni
AVVERTENZA
Chiusura in condizioni di rete asincrone!
Per il collegamento in condizioni di rete asincrone, è indispensabile che il tempo
proprio dell'interruttore durante la chiusura sia stato impostato correttamente nei dati
d'impianto 1 (indirizzo 239).
In caso contrario, potrebbero avere luogo sincronizzazioni intempestive.
Generalità
Il controllo di sincronismo può essere operativo solo se durante la programmazione
delle funzioni dell'apparecchio (indirizzo 135) è stato impostato come Abilitato e
il parametro V4 trasformat. (indirizzo 210) è stato impostato su Trasf.
Asincr..
I valori di misura del controllo di sincronismo (636 „Vdiff =“, 637 „Vlinea =“, 638
„Vsbar. =“, 647 „F-diff=“, 649 „F-linea=“, 646 „F-bus =“ e 648
„ ϕdif=“) sono disponibili o vengono calcolati, solo se il controllo di sincronismo è
stato impostato come Abilitato e il parametro V4 trasformat. (indirizzo 210) è
impostato su Trasf. Asincr..
È possibile impostare differenti criteri di interrogazione per la richiusura automatica da
un lato e per la chiusura manuale dell'interruttore dall'altro. Viene considerata chiusura
manuale anche ogni comando di chiusura proveniente dalla funzione integrata di
comando o da una delle interfacce seriali.
I valori limite generali validi per il controllo di sincronismo vengono impostati negli indirizzi da 3501 a 3508. Gli indirizzi da 3510 a 3519 sono significativi per la richiusura
automatica, gli indirizzi da 3530 a 3539 per la chiusura manuale o attraverso un comando. Inoltre, l'indirizzo 3509 è rilevante per la chiusura attraverso il comando integrato.
L'indirizzo 3501 FCT Syncronismo permette di attivare (ON) o disattivare (OFF) l'intera funzione di controllo di sincronismo. Quando il controllo di sincronismo è disattivato, i criteri di sincronismo non vengono verificati e non ha luogo alcuna abilitazione.
Inoltre avete la possibilità di impostare ON:no com.chiu.: in questo caso il
comando di chiusura non viene considerato nelle segnalazioni dell'apparecchio
„Relay Chiusura“ (N° 510); tuttavia viene emessa la segnalazione
„Sync.Com.Chius.“ (N° 2961).
L'indirizzo 3502 Sogl.Tens.Morta indica la soglia di tensione al di sotto della quale
la linea o la sbarra possono essere considerate con certezza come scollegate (per il
controllo di una linea o di una sbarra senza tensione). La taratura viene effettuata in
Volt secondari. In caso di parametrizzazione tramite PC e DIGSI, questo valore può
essere immesso come valore primario. In base al collegamento delle tensioni, queste
vengono intese come fase-terra o come concatenate.
L'indirizzo 3503 Sogl.Tens.Viva indica la soglia di tensione al di sopra della quale
la linea o la sbarra possono essere considerate con certezza come sotto tensione (per
il controllo di una linea o di una sbarra sotto tensione e come tensione limite inferiore
per il controllo di sincronismo). Tale valore deve essere tarato su un valore inferiore
alla minima tensione di esercizio minima prevedibile. La taratura viene effettuata in
Volt secondari. Effettuando la parametrizzazione tramite PC e DIGSI, questo valore
può essere immesso come valore primario. In base al collegamento delle tensioni,
queste vengono intese come fase-terra o come concatenate.
Il parametro 3504 Tens.Max permette di impostare la tensione massima con la quale
deve operare il controllo di sincronismo. La taratura viene effettuata in Volt secondari.
278
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.14 Sincronismo e controllo tensione (opzionale)
Effettuando la parametrizzazione tramite PC e DIGSI, questo valore può essere
immesso come valore primario. In base al collegamento delle tensioni, queste
vengono intese come fase-terra o come concatenate.
La verifica dei criteri di abilitazione attraverso il controllo di sincronismo può essere
limitata ad un tempo di supervisione impostabile T-SYN. DURATA (indirizzo 3507).
Entro tale tempo devono essere soddisfatte tutte le condizioni parametrizzate. In mancanza di esse non può più avvenire alcuna abilitazione alla chiusura. Se tale tempo
viene impostato su ∞, le condizioni vengono verificate fino a quando esse non sono
soddisfatte o la richiesta di misura non viene disattivata.
Infine, per la chiusura in condizioni di rete sincrone, è possibile impostare un ritardo T
SYNC-STABIL (indirizzo 3508) durante il quale i criteri di sincronismo devono essere
soddisfatti prima che venga impartita l'abilitazione alla chiusura.
Criteri di sincronismo per la richiusura
automatica
Gli indirizzi da 3510 a 3519 sono significativi per i criteri di controllo in caso di richiusura automatica dell'interruttore. Durante la parametrizzazione per la richiusura automatica interna 2.13.2, è stato selezionato per ogni ciclo se un controllo di sincronismo
deve aver luogo o meno.
L'indirizzo 3510 Op.modo con AR permette di determinare se, in caso di richiusura
automatica, è consentita la chiusura in condizioni di rete sincrone. Impostate Con
T.Ch.Int. se ciò deve essere consentito; per il comando di chiusura viene allora
preso in considerazione il tempo proprio dell'interruttore. Tenete conto che la chiusura
in condizioni di rete asincrone è consentita solo se il tempo proprio dell'interruttore è
stato impostato correttamente (vedere precedentemente sotto „Condizioni preliminari“)! Per permettere la richiusura automatica soltanto in condizioni di rete sincrone
impostare Senza T.Ch.Int..
La differenza delle tensioni consentita viene tarata nell'indirizzo 3511 Diff.Max.V..
La taratura viene effettuata in Volt secondari. Effettuando la parametrizzazione tramite
PC e DIGSI, questo valore può essere immesso come valore primario. In base al collegamento delle tensioni, queste vengono intese come fase-terra o come concatenate.
La differenza di frequenza ammissibile viene tarata nell'indirizzo 3512
Diff.Max.Hz., la differenza di fase consentita nell'indirizzo 3513
Diff.Max.Angol..
Negli indirizzi da 3515 a 3519 vengono impostati i criteri di abilitazione per la richiusura automatica.
Le abbreviazioni hanno il significato seguente:
7SA522 Manuale
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3515 SYNC-CHECK
la sbarra (Vsb) e la linea (Vlinea) devono essere entrambe sotto tensione (Sogl.Tens.Viva, indirizzo
3503); vengono controllati i criteri di sincronismo,
ovvero Diff.Max.V. (indirizzo 3511),
Diff.Max.Hz. (indirizzo 3512) e
Diff.Max.Angol. (indirizzo 3513). Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri;
3516 Usync> U-line<
la sbarra (Vsb) deve essere sotto tensione
(Sogl.Tens.Viva, indirizzo 3503), la linea (Vlinea)
deve essere senza tensione (Sogl.Tens.Morta, indirizzo 3502);
279
2 Funzioni
3517 Usync< U-line>
la sbarra (Vsb) deve essere senza tensione
(Sogl.Tens.Morta, indirizzo 3502), la linea (Vlinea)
deve essere sotto tensione (Sogl.Tens.Viva, indirizzo 3503);
3518 Usync< U-line<
la sbarra (Vsb) e la linea (Vlinea) devono essere entrambe senza tensione (Sogl.Tens.Morta, indirizzo
3502);
3519 Annullamento
la richiusura automatica viene abilitata senza controlli.
I cinque possibili criteri di abilitazione sono indipendenti l'uno dall'altro e possono
anche essere combinati tra di loro.
Criteri di sincronismo per chiusura
manuale e ordine di
comando
Gli indirizzi da 3530 a 3539 sono determinanti per i criteri di controllo in caso di chiusura manuale e chiusura attraverso un ordine di comando. Le impostazioni generali
(dati d'impianto 2) nel paragrafo 2.1.4.1, definiscono nell'indirizzo 1151 se devono
essere effettuati controlli di sincronismo in caso di chiusura manuale. Se è stato impostato Chius.Manuale = Sen.Contr.Sincr, in caso di chiusura manuale non
viene effettuato alcun controllo.
Per i controlli attraverso il comando integrato (locale, DIGSI, interfaccia seriale), l'indirizzo 3509 Int.Sincr. stabilisce se devono essere effettuati controlli di sincronismo
oppure no. Contemporaneamente, tramite questo indirizzo, comunicate all'apparecchio a quali interruttori si riferisce l'interrogazione di sincronismo. Sono selezionabili
gli interruttori possibili per il comando integrato. Selezionate l'interruttore che deve
essere collegato con il controllo di sincronismo, di regola dunque quello che sarà azionato anche in caso di richiusura manuale ed eventualmente in caso di chiusura automatica. Se impostate Int.Sincr. = nessuno, la chiusura, nel caso di un
comando di chiusura attraverso il comando integrato, verrà effettuata senza controllo
di sincronismo.
L'indirizzo 3530 Op.modo con MC determina se la chiusura in condizioni di rete asincrone, in caso di chiusura manuale o chiusura attraverso un ordine di comando, è
consentita. Impostate Con T.Ch.Int. se ciò deve essere consentito; il tempo
proprio dell'interruttore viene allora preso in considerazione per la chiusura. Tenete
conto del fatto che la chiusura in condizioni di rete asincrone è consentita solo se il
tempo proprio dell'interruttore è stato impostato correttamente (vedere precedentemente sotto „Condizioni preliminari“)! Se si vuole consentire la chiusura manuale o attraverso un ordine di comando solo in condizioni di rete sincrone impostare Senza
T.Ch.Int..
La differenza di tensione consentita viene tarata nell'indirizzo 3531 MCDiff.Max.V.. La taratura viene effettuata in Volt secondari. Effettuando la parametrizzazione tramite PC e DIGSI, questo valore può essere immesso come valore
primario. In base al collegamento delle tensioni, queste vengono intese come faseterra o come concatenate.
La differenza di frequenza ammissibile viene tarata nell'indirizzo 3532 MCDiff.Max.Hz., la differenza di fase nell'indirizzo 3533 MC-Diff.Max.Ang.
Negli indirizzi da 3535 a 3539 vengono impostati i criteri di abilitazione per la chiusura
manuale o per la chiusura attraverso un ordine di comando.
280
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.14 Sincronismo e controllo tensione (opzionale)
Le abbreviazioni hanno il significato seguente:
3535 CM SYNCRO
la sbarra (Vsb) e la linea (Vlinea) devono essere entrambe sotto tensione (Sogl.Tens.Viva, indirizzo
3503); vengono controllati i criteri di sincronismo,
ovvero MC-Diff.Max.V. (indirizzo 3531), MCDiff.Max.Hz. (indirizzo 3532) e MCDiff.Max.Ang (indirizzo 3533). Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri.
3536 CM Usyn> Uline<
la sbarra (Vsb) deve essere sotto tensione
(Sogl.Tens.Viva, indirizzo 3503), la linea (Vlinea)
deve essere senza tensione (Sogl.Tens.Morta, indirizzo 3502);
3537 CM Usyn< Uline>
la sbarra (Vsb) deve essere senza tensione
(Sogl.Tens.Morta, indirizzo 3502), la linea (Vlinea)
deve essere sotto tensione (Sogl.Tens.Viva, indirizzo 3503);
3538 CM Usyn< Uline<
la sbarra (Vsb) e la linea (Vlinea) devono essere entrambe senza tensione (Sogl.Tens.Morta, indirizzo
3502);
3539 CM Annullam.
la chiusura manuale o attraverso un comando viene
abilitata senza controlli.
I cinque possibili criteri di abilitazione sono indipendenti l'uno dall'altro e possono
anche essere combinati tra di loro.
Nota
Le funzioni di chiusura dell'apparecchio hanno segnalazioni di uscita individuali per i
rispettivi comandi di chiusura. Assicurarsi che le segnalazioni di uscita siano parametrizzate sul relè di uscita corretto.
N° 2851 „AR com.Chius.“ per il comando di chiusura automatico della richiusura
automatica,
N° 562 „Com.Chiu.Man.“ per il comando di chiusura manuale via ingresso binario,
N° 2961 „Sync.Com.Chius.“ per il comando di chiusura attraverso un controllo di
sincronismo (non è necessario se il controllo di sincronismo abilita gli altri comandi di
chiusura),
N° 7329 „CB1-TESTcom.ch.“ per il comando di chiusura attraverso la funzione di
test dell'interruttore,
comando di chiusura supplementare proveniente dal comando, per es. „52
Chiuso“,
N° 510 „Relay Chiusura“ comando di chiusura collettivo raggruppante tutti i
comandi di chiusura menzionati sopra.
Indicazioni sulla
tabella informativa
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
Le informazioni più importanti dell'apparecchio o non descritte dettagliatamente nel
testo precedente, vengono qui spiegate brevemente.
281
2 Funzioni
„>Sync. Avv.CM“ (N° 2905)
Ingresso binario che consente un avviamento diretto del controllo di sincronismo con
i parametri di taratura per la chiusura manuale. Questo avviamento con i parametri di
taratura per la chiusura manuale è sempre prioritario in caso di attivazione simultanea
degli ingressi binari „>Sync. Avv.CM“ (N° 2905) e „>Sync. Avv. AR“ (N° 2906,
vedere sotto).
„>Sync. Avv. AR“ (N° 2906)
Richiesta di misura proveniente da un dispositivo di richiusura esterno. In questo
caso, valgono i parametri dei criteri di sincronismo tarati per la richiusura automatica.
„Sync. ric.CONTR“ (N° 2936)
Richiesta di misura proveniente dal comando; questa viene analizzata secondo lo
stato di attivazione e inviata solo se il comando emette una richiesta di misura.
„Rilasc.Syncro“ (N° 2951)
Abilitazione della chiusura ad un dispositivo di richiusura esterno.
2.14.3 Tabella parametri
I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con
DIGSI, alla voce "Altri parametri".
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
3501
FCT Syncronismo
ON
OFF
ON:no com.chiu.
ON
Funz. controllo tensione e sincronismo
3502
Sogl.Tens.Morta
1 .. 100 V
5V
Soglia di tensione liena morta/sbarra
3503
Sogl.Tens.Viva
20 .. 125 V
90 V
Soglia di tensione linea viva/sbarra
3504
Tens.Max
20 .. 140 V
110 V
Tensione max. permessa
3507
T-SYN. DURATA
0.01 .. 600.00 sec; ∞
1.00 sec
Durata massima del control. sincroniz.
3508
T SYNC-STABIL
0.00 .. 30.00 sec
0.00 sec
Temporiz. stabilita condiz. sincrona
3509
Int.Sincr.
(possibilità di impostazione dipendenti dall'applicazione)
Nessuno
All'Interruttore sincronizzabile
3510
Op.modo con AR
Con T.Ch.Int.
Senza T.Ch.Int.
Senza T.Ch.Int.
Modo d'operazione con AR
3511
Diff.Max.V.
1.0 .. 60.0 V
2.0 V
Differenza tensione max.
3512
Diff.Max.Hz.
0.03 .. 2.00 Hz
0.10 Hz
Differenza frequenza max.
3513
Diff.Max.Angol.
2 .. 80 °
10 °
Differenza angolo max.
282
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.14 Sincronismo e controllo tensione (opzionale)
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
3515A
SYNC-CHECK
SI
NO
SI
Sbarra viva/Linea Viva e Sync.Prima AR
3516
Usync> U-line<
SI
NO
NO
Sbarra viva/Linea Morta Verific.Prima AR
3517
Usync< U-line>
SI
NO
NO
Sbarra Morta/Linea Viva Verific.Prima AR
3518
Usync< U-line<
SI
NO
NO
Sbarra Morta/Linea Morta Verif.Prima AR
3519
Annullamento
SI
NO
NO
Annullamento di ogni cont prima
AR
3530
Op.modo con MC
Con T.Ch.Int.
Senza T.Ch.Int.
Senza T.Ch.Int.
Modo d'oper. con chiusura
manuale
3531
MC-Diff.Max.V.
1.0 .. 60.0 V
2.0 V
Differenza tensione max.
3532
MC-Diff.Max.Hz.
0.03 .. 2.00 Hz
0.10 Hz
Differenza frequenza max.
3533
MC-Diff.Max.Ang
2 .. 80 °
10 °
Differenza angolo max.
3535A
CM SYNCRO
SI
NO
SI
Sbarra viva/Linea Viva e Sync.Prima MC
3536
CM Usyn> Uline<
SI
NO
NO
Sbarra viva/Linea Morta Verific.Prima MC
3537
CM Usyn< Uline>
SI
NO
NO
Sbarra Morta/Linea Viva Verific.Prima MC
3538
CM Usyn< Uline<
SI
NO
NO
Sbarra Morta/Linea Morta Verif.Prima MC
3539
CM Annullam.
SI
NO
NO
Annullamento di ogni cont prima
Ch Man
2.14.4 Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
2901
>Sync. on
MS
>Funzione synchro-check su ON
2902
>Sync. off
MS
>Funzione synchro-check su OFF
2903
>BLOCCO Sync.
MS
>Blocco funzione controllo sincro.
2905
>Sync. Avv.CM
MS
>Avv. controllo sincro. per chius. man.
2906
>Sync. Avv. AR
MS
>Avv. controllo sincro. per Autorich.
2907
>Vsbr.>V-linea>
MS
>Sync-Progr. Sbarra Viva / Linea Viva
2908
>Vsbr.<V-linea>
MS
>Sync-Progr. Sbarra Morta / Linea Viva
2909
>Vsbr.>V-linea<
MS
>Sync-Progr. Sbarra Viva / Linea Morta
2910
>Vsbr.<V-linea<
MS
>Sync-Progr. Sbarra Morta / Linea Morta
2911
>Sync.Annullato
MS
>Sync-Progr. Annullato ( bypass )
2930
Sync. on/off IB
IntS
Controllo sincro.: ON/OFF via Ingr.Bin.
2931
Sync. OFF
MU
Controllo sincro. :su OFF
2932
Sync. BLOCCATO
MU
Controllo sincro. e' bloccato
2934
Sync.Difettoso
MU
Funzione controllo sincro. guasta
2935
Sync.FineTsup.
MU
Tempo supervis. control.sincro. esaurito
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
283
2 Funzioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
2936
Sync. ric.CONTR
MU
Controllo sincro. richiesto da controllo
2941
Sincro.in corso
MU
Sincronizzazione in corso
2942
Sync.Annullato
MU
Cotrollo Sincronismo annullato/bypassato
2943
Sincronismo
MU
Sincronismo rilevato
2944
Vsin< V-linea>
MU
Sincron. rilevam.sbarra morta/linea viva
2945
Vsin> V-linea<
MU
Sincron. rilevam.sbarra viva/linea morta
2946
Vsin< V-linea<
MU
Sincro. rilevam.sbarra morta/linea morta
2947
Sync. Vdiff>
MU
Contr.sincr.:diff.tensi.super.al limite
2948
Sync. fdiff>
MU
Contr.sincr.:diff.freq.super.al limite
2949
Sync. ϕ-diff>
MU
Contr.sincr.:diff.angolo super.al limite
2951
Rilasc.Syncro
MU
Rilascio Sincronismo (da ext.AR)
2961
Sync.Com.Chius.
MU
Comando chiusura da controllo sincro.
2970
Sync. f-sbarr>>
MU
Sync.Frequenza Sbarra < (fn + 3Hz)
2971
Sync. f-sbarr<<
MU
Sync.Frequenza Sbarra < (fn - 3Hz)
2972
Sync. f-linea>>
MU
Sync.Frequenza Linea < (fn + 3Hz)
2973
Sync. f-linea<<
MU
Sync.Frequenza Linea < (fn - 3Hz)
2974
Sync. V-sbar.>>
MU
Sync.Tensione Sbarra > Umax (P.3504)
2975
Sync. V-sbar.<<
MU
Sync.Tensione Sbarra < U> (P.3503)
2976
Sync. V-linea>>
MU
Sync.Tensione Linea > Umax (P.3504)
2977
Sync. V-linea<<
MU
Sync.Tensione Linea < U> (P.3503)
2978
Sync.Vsyn>Vlin.
MU
Sync. diff.V superata (Vsyn>Vlinea)
2979
Sync.Vsyn<Vlin.
MU
Sync. diff.V superata (Vsyn<Vlinea)
2980
Sync.fsyn>flin.
MU
Sync. diff.f superata (f syn>f linea)
2981
Sync.fsyn<flin.
MU
Sync. diff.f superata (f syn<f linea)
2982
Sync.ϕsyn>ϕline
MU
Sync.diff.PHI superato (PHI syn>PHI lin)
2983
Sync.ϕsyn<ϕline
MU
Sync.diff.PHI superato (PHI syn<PHI lin)
284
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.15 Protezione di Tensione (opzionale)
2.15
Protezione di Tensione (opzionale)
La protezione di tensione serve a proteggere le apparecchiature elettriche da una diminuzione e da un aumento della tensione. Entrambi gli stati di funzionamento non
sono desiderabili e conducono, per es., a problemi di stabilità in caso di sottotensione,
oppure a problemi di isolamento in caso di sovratensione.
La protezione di massima tensione della 7SA522 rileva le tensioni di fase VL1-E, VL2-E
e VL3-E, le tensioni concatenate VL1-L2, VL2-L3 e VL3-L1, e la tensione residua 3V0. Al
posto della tensione residua può essere rilevata anche una qualsiasi tensione collegata al quarto ingresso di tensione V4 dell'apparecchio. Inoltre l'apparecchio calcola
la componente di sequenza diretta e quella di sequenza inversa delle tensioni, cosa
che permette di controllare anche le componenti simmetriche. In questo caso, è possibile anche un compounding che calcola la tensione all'estremità remota della linea.
Per la protezione di minima tensione possono essere utilizzate allo stesso modo le
tensioni di fase VL1-E, VL2-E e VL3-E, le tensioni concatenate VL1-L2, VL2-L3 e VL3-L1, e la
componente di sequenza diretta.
Queste funzioni di protezione di tensione possono essere combinate a seconda del
bisogno. Esse possono essere attivate o disattivate separatamente o soltanto emettere una segnalazione. Nell'ultimo caso, i comandi di scatto corrispondenti non compariranno. Ciascuna funzione di protezione di tensione è a due gradini, ovvero essa
dispone di due tarature di valore limite aventi ciascuno tempi di ritardo corrispondenti.
Incrementi di tensione si producono, per es., su lunghe linee di trasmissione per
grandi distanze e debolmente caricate, su reti a isola in seguito ad anomalie nella regolazione di tensione di generatori o ancora in seguito ad uno scatto a pieno carico di
un generatore, in caso di generatore separato dalla rete. Anche se, per evitare sovratensioni di linea, vengono impiegati induttori di compensazione che provvedono a compensare le capacità della linea riducendo le sovratensioni, in caso di sconnessione
degli induttori (causata per es. da un'apertura per presenza di un guasto), l'isolamento
della linea risulterà notevolmente pregiudicato dalla sovratensione: la linea dovrà
essere in tal caso disattivata rapidamente.
La protezione di minima tensione può essere utilizzata, per es., sulla rete per operazioni di disaccoppiamento o di distacco brusco del carico. Inoltre essa permette il rilevamento di problemi di stabilità critici. In caso di macchine a induzione, le sottotensioni
influenzano la stabilità e le coppie massime dell'avviamento consentite.
2.15.1 Protezione di massima tensione
Massima tensione
fase-terra
La fig. 2-118 illustra il diagramma logico dei gradini della tensione di fase. Da ciascuna
delle tre tensioni di misura viene filtrata numericamente la componente fondamentale,
in modo tale da garantire in larga misura la neutralizzazione di armoniche o di picchi
di tensione transitori. Le tensioni saranno confrontate ciascuna con i due gradini di
valore limite Vph-e> e Vph-e>>. Il superamento dei valori limite attraverso una tensione di fase viene segnalato separatamente per ogni fase . Ciascun gradino dispone
inoltre di una segnalazione generale di avviamento „Uph-e> Avviam.“ e „Uphe>> Avviam.“. Il rapporto di ricaduta è impostabile (Vph-e>(>) RESET).
Ogni gradino avvia un tempo di ritardo comune ad ogni fase. Lo scadere dei rispettivi
tempi di ritardo T Uph-e> e T Uph-e>> viene segnalato e, generalmente, provoca
il comando di scatto „Vph-e>(>)Scatto“.
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285
2 Funzioni
La protezione di massima tensione fase-terra può essere bloccata mediante un ingresso binario „>Vph-e>(>)BLOCC“.
Figura 2-118
Diagramma logico della protezione di massima tensione per tensione di fase
Massima tensione
fase-fase
286
La protezione di massima tensione fase-fase funziona allo stesso modo di quella faseterra, solo che qui vengono rilevate le tensioni concatenate. Di conseguenza, vengono
segnalate anche le tensioni concatenate che hanno oltrepassato uno dei valori limite
7SA522 Manuale
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2.15 Protezione di Tensione (opzionale)
dei gradini Vph-ph> oppure Vph-ph>>. Per il resto, in linea di principio vale la fig. 2118.
Anche la protezione di massima tensione fase-fase può essere bloccata mediante un
ingresso binario „>Vph-ph>(>)BLOC“.
Massima tensione
di sequenza diretta
V1
L'apparecchio calcola il sistema di sequenza diretta delle tensioni secondo l'equazione
V1 = 1/3·(VL1 + a·VL2 + a2·VL3)
con a = ej120°.
La tensione del sistema di sequenza diretta che ne risulta viene addotta ai due gradini
di valore limite V1>Avv. e V1>>Avv. (si veda la figura 2-119). Associando ad essi i
tempi di ritardo T V1> e T V1>> risulta di nuovo una protezione di massima tensione
a due gradini per il sistema di sequenza diretta.. Anche qui il rapporto di ricaduta è
tarabile.
La protezione di massima tensione di sequenza diretta può essere bloccata mediante
un ingresso binario „>U1>(>) BLOCCO“.
Figura 2-119
Diagramma logico della protezione di massima tensione di sequenza diretta delle tensioni
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287
2 Funzioni
Massima tensione
V1 con compounding tarabile
La protezione di massima tensione di sequenza diretta può operare col compounding
(opzionale). Questo calcola il sistema di sequenza diretta della tensione all'altra estremità della linea. Questa opzione è dunque particolarmente adatta per il rilevamento
di un aumento stazionario della tensione imputabile ai carichi capacitivi di linee di
elevata lunghezza, funzionanti a vuoto o debolmente caricate (effetto Ferranti). La
sovratensione esiste dunque, in questo caso, all'altra estremità della linea, ma può
essere rimossa solo attraverso l'interruzione dell'estremità locale della linea.
Per effettuare il calcolo della tensione all'altra estremità della linea, l'apparecchio necessita dei dati di linea (induttanza, capacità, angolo della linea, lunghezza della
linea), immessi in fase di parametrizzazione dei dati d'impianto 2 (paragrafo 2.1.4.1).
Il compounding è disponibile solo se l'indirizzo 137 è stato impostato su Abil. con
Comp.. In questo caso, la tensione calcolata all'altra estremità della linea viene visualizzata anche tra i valori di misura di esercizio.
Nota
Il compounding non è idoneo per le linee con condensatori in serie.
La tensione presente sull'estremità remota della linea viene calcolata a partire dalla
tensione misurata all'estremità locale e dalla corrente circolante, in base ad uno
schema equivalente a PI (si veda anche la figura 2-120):
con
Vfine
la tensione calcolata sull'altra estremità della linea,
VMis
la tensione misurata sull'estremità locale della linea,
IMis
la corrente misurata sull'estremità locale della linea,
CB
la capacità della linea,
RL
la resistenza ohmica della linea,
LL
l'induttanza della linea,
Figura 2-120
Massima tensione
di sequenza
inversa V2
Schema equivalente a PI per il compounding
L'apparecchio calcola il sistema di sequenza inversa delle tensioni secondo l'equazione
V2 = 1/3·(VL1 + a2·VL2 + a·VL3)
con a = ej120°.
La tensione di sequenza inversa che ne risulta viene addotta ai due gradini di valore
limite V2> e V2>>. La logica è rappresentata nella fig. 2-121. Associando ad essi i
tempi di ritardo T V2> e T V2>> risulta una protezione di massima tensione a due
gradini per il sistema di sequenza inversa. Anche qui il rapporto di ricaduta è tarabile.
288
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2.15 Protezione di Tensione (opzionale)
Figura 2-121
Diagramma logico della protezione di massima tensione di sequenza inversa delle tensioni V2
La protezione di massima tensione per il sistema di sequenza inversa può essere
bloccata mediante un ingresso binario „>U2>(>) BLOCCO“. I gradini della protezione
di tensione di sequenza inversa vengono bloccati automaticamente se viene rilevata
un'anomalia nella misura della tensione („Fuse-Failure-Monitor“, si veda anche il paragrafo 2.19.1 sotto la sezione Anomalia misura della tensione „Fuse-Failure-Monitor“)
oppure se, attraverso l'ingresso binario „>AVARIA alim.TV“, viene segnalato lo
scatto dell'interruttore di protezione (mcb) del trasformatore voltmetrico (segnalazione
interna „Blocco interno“).
I gradini della protezione di massima tensione di sequenza inversa vengono bloccati
automaticamente anche durante un tempo di attesa unipolare (con la richiusura automatica interna), in quanto le grandezze del sistema di sequenza inversa sono causate
solo dal flusso di carico asimmetrico e non da un cortocircuito sulla rete. Se l'apparecchio funziona in associazione ad un dispositivo di richiusura automatica esterno o
se uno scatto unipolare può essere effettuato attraverso un'altra protezione (operante
in parallelo), la protezione di massima tensione di sequenza inversa deve essere bloccata via ingresso binario.
Massima tensione
residua 3V0
La fig. 2-122 illustra il diagramma logico dei gradini di tensione residua. Dalla tensione
di misura viene filtrata numericamente la sola componente fondamentale, in modo tale
da garantire in larga misura la neutralizzazione di armoniche o di picchi di tensione
transitori.
La tensione residua 3·V0 viene addotta ai due gradini di valore limite 3V0> e 3V0>>.
Associando ad essi i tempi di ritardo T 3V0> e T 3V0>>, risulta una protezione di
massima tensione a due gradini. Anche qui il rapporto di ricaduta è tarabile (3V0>(>)
7SA522 Manuale
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289
2 Funzioni
RESET). Inoltre può essere impostato un ritardo di stabilizzazione, che sarà realizzato
mediante una ripetizione delle misure (ca. 3 periodi).
La protezione di massima tensione residua può essere bloccata attraverso un ingresso binario „>3V0>(>) BLOCCO“. I gradini della protezione di tensione residua
vengono bloccati automaticamente se viene rilevata una anomalia di misura della tensione („Fuse-Failure-monitor“, si veda anche il paragrafo 2.19.1 sotto la sezione
"Anomalia misura della tensione" „Fuse-Failure-monitor“) oppure se, attraverso l'ingresso binario „>AVARIA alim.TV“, viene segnalato lo scatto dell'interruttore di
protezione (mcb) del trasformatore voltmetrico (segnalazione interna „Blocco interno“).
I gradini della protezione di tensione residua vengono bloccati automaticamente
anche durante un tempo di attesa unipolare prima della richiusura automatica (con la
richiusura automatica interna), affinché essi non operino con le grandezze di misura
residue causate dal flusso di carico asimmetrico. Se l'apparecchio funziona in associazione ad un dispositivo di richiusura automatica esterno o se uno scatto unipolare
può essere effettuato attraverso un'altra protezione (operante in parallelo), la protezione di massima tensione residua deve essere bloccata via ingresso binario.
Secondo la figura 2-122, l'apparecchio calcola la tensione da controllare sulla base
della formula
3·V0 = VL1 + VL2 + VL3.
Ciò vale nel caso in cui non sia collegata alcuna tensione idonea al quarto ingresso di
misura della tensione V4.
Se invece la tensione omopolare Vdelta dei trasformatori voltometrici è collegata direttamente col quarto ingresso della tensione di misura V4 dell'apparecchio e ciò è stato
indicato nel corso della programmazione, l'apparecchio utilizza automaticamente tale
tensione e calcola su questa base la tensione residua.
3·V0 = Uph / Udelta ·V4
Poiché il rapporto di trasformazione dei trasformatori voltmetrici corrisponde normalmente a
il fattore è Uph / Udelta = 3/√3 = √3 = 1,73. Informazioni più dettagliate sono riportate nei Dati di Impianto 1 nel paragrafo 2.1.4.1 alla sezione „Collegamento di
tensione“ all'indirizzo 211.
290
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2.15 Protezione di Tensione (opzionale)
Figura 2-122
Diagramma logico protezione di massima tensione residua
Selezione libera di
tensione monofase
Poiché i gradini di tensione residua funzionano separatamente e indipendentemente
dalle altre funzioni di protezione di massima tensione, è possibile utilizzarli per una
qualunque altra tensione monofase. Ciò presuppone che il quarto ingresso di tensione
V4 dell'apparecchio sia configurato in maniera corrispondente (si veda anche il paragrafo 2.1.2 „Collegamento di tensione“).
I gradini possono essere bloccati attraverso un ingresso binario „>3V0>(>)
BLOCCO“. Un blocco interno non ha luogo in questo caso di applicazione.
2.15.2 Protezione di minima tensione
Minima tensione
fase-terra
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La fig. 2-123 illustra il diagramma logico dei gradini della tensione di fase. Da ciascuna
delle tre tensioni di misura viene filtrata numericamente la sola componente fondamentale, in modo tale da garantire in larga misura la neutralizzazione di armoniche o
291
2 Funzioni
di picchi di tensione transitori. Le tensioni saranno confrontate ciascuna con i due
gradini di valore limite Vph-e< e Vph-e<<. La misura di una tensione di fase al di
sotto del valore limite corrispondente viene segnalata separatamente per ogni fase.
Ciascun gradino dispone inoltre di una segnalazione generale di avviamento „Vphe< Avviam.“ e „Vph-e<< Avviam.“. Il rapporto di ricaduta è impostabile (VphT<(<) RESET).
Ciascun gradino avvia un tempo di ritardo comune ad ogni fase. Lo scadere dei rispettivi tempi di ritardo T Vph-e< e T Vph-e<< viene segnalato e provoca il comando
di scatto „Vph-e<(<)scatto“.
A seconda delle condizioni dell'impianto, i trasformatori voltmetrici sono disposti sul
lato sbarre o sul lato linea. Ciò produce comportamenti differenti della protezione di
minima tensione quando la linea è interrotta. Dopo un comando di scatto e l'apertura
dell'interruttore, la tensione normalmente persiste o ritorna sul lato sbarre, mentre
scompare sul lato linea. Ciò implica, per la protezione di minima tensione, che l'avviamento persista se i trasformatori sono disposti sul lato linea. Una ricaduta dell'avviamento può essere realizzata, in questo caso, utilizzando la corrente come ulteriore criterio (criterio di correnteCORR.SUP. Uphe<). Una minima tensione verrà rilevata
allora solo se la condizione di minima tensione è soddisfatta e contemporaneamente
viene oltrepassata la corrente minima I polo aperto della fase corrispondente.
Questo stato viene comunicato dal controllo centrale delle funzioni della protezione.
La protezione di minima tensione fase-terra può essere bloccata mediante un ingresso binario „Vph-e<(<) BLOCC“. I gradini della protezione di minima tensione
vengono bloccati automaticamente se viene rilevata un'anomalia della tensione
(„Fuse-Failure-Monitor“, si veda anche il paragrafo 2.19.1) oppure se, attraverso l'ingresso binario „>AVARIA alim.TV“ viene segnalato lo scatto dell'interruttore di protezione (mcb) del trasformatore voltmetrico (blocco interno separato per fase).
I gradini della protezione di minima tensione vengono automaticamente bloccati
anche durante un tempo di attesa unipolare prima della richiusura automatica nella
fase interrotta - eventualmente tenendo conto del criterio di corrente - al fine di evitare
un loro avviamento intempestivo nella fase interrotta, nel caso in cui i trasformatori
voltometrici siano disposti al lato linea.
292
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2.15 Protezione di Tensione (opzionale)
Figura 2-123
Diagramma logico della protezione di minima tensione per tensioni di fase
Minima tensione
fase-fase
La protezione di minima tensione fase-fase funziona, in linea di principio, come quella
fase-terra, solo che qui vengono rilevate le tensioni concatenate. Di conseguenza, in
caso di avviamento di un gradino di minima tensione, verranno segnalate le due fasi
interessate quando si passa al di sotto di uno dei due valori limite dei gradini Vph-ph<
o Vph-ph<< . Per il resto, in linea di principio, vale la fig. 2-123.
Per il criterio di corrente, è sufficiente che in una delle fasi interessate venga rilevato
un flusso di corrente.
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293
2 Funzioni
Anche la protezione di minima tensione fase-fase può essere bloccata mediante un
ingresso binario „>Vphph<(<) BLOC“. Il blocco automatico interverrà anche in caso
di rilevamento di un'anomalia della tensione di misura e di segnalazione di scatto
dell'interruttore di protezione (mcb) (blocco interno della/e fase/i interessata/e
dall'anomalia di tensione).
I gradini della protezione di minima tensione vengono automaticamente bloccati
anche durante un tempo di attesa unipolare prima della richiusura automatica (con la
richiusura automatica interna).
Minima tensione di
sequenza diretta V1
L'apparecchio calcola il sistema di sequenza diretta delle tensioni secondo l'equazione
V1 = 1/3·(VL1 + a·VL2 + a2·VL3)
con a = ej120°.
La tensione di sequenza diretta che ne risulta viene addotta ai due gradini di valore
limite V1< e V1<< (si veda la figura 2-124). Associando ad essi i tempi di ritardo T V1<
e T V1<<, risulta di nuovo una protezione di minima tensione a due gradini per il
sistema di sequenza diretta.
Anche nella protezione di minima tensione di sequenza diretta, può essere usata la
corrente come criterio supplementare (criterio di corrente CORR.SUP.V1<). Una
minima tensione verrà allora rilevata solo se la condizione di minima tensione è soddisfatta e, contemporaneamente, viene rilevato un flusso di corrente almeno in una
fase.
La protezione di minima tensione di sequenza diretta può essere bloccata attraverso
un ingresso binario „>U1<(<) BLOCCO“. I gradini della protezione di minima tensione vengono bloccati automaticamente se viene rilevata un'anomalia di tensione
(„Fuse-Failure-Monitor“, si veda anche il paragrafo 2.19.1) oppure, se attraverso l'ingresso binario „>AVARIA alim.TV“, viene rilevato lo scatto dell'interruttore di protezione (mcb) del trasformatore voltmetrico (blocco interno).
294
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2.15 Protezione di Tensione (opzionale)
Figura 2-124
Diagramma logico della protezione di minima tensione di sequenza diretta delle tensioni
I gradini della protezione di minima tensione di sequenza diretta vengono bloccati automaticamente anche durante un tempo di attesa unipolare prima della richiusura automatica (con la richiusura automatica interna), affinché essi non si avviino a causa
della riduzione di tensione di sequenza diretta attraverso la fase interrotta, nel caso in
cui i trasformatori voltmetrici siano disposti sul lato linea.
2.15.3 Indicazioni per l'impostazione
Generalità
La protezione di tensione può essere operativa solo se durante la programmazione
delle funzioni dell'apparecchio (indirizzo137) è stata impostata come Abilitato. Il
compounding è disponibile solo se l'indirizzo 137 è stato impostato su Abil. con
Comp..
I gradini di massima e di minima tensione possono rilevare le tensioni fase-terra, le
tensioni fase-fase o il sistema simmetrico di sequenza di fase positiva delle tensioni;
per la massima tensione può essere utilizzato anche il sistema simmetrico di sequen-
7SA522 Manuale
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295
2 Funzioni
za negativa, la tensione di sequenza zero o un'altra tensione monofase. Sono possibili
diverse combinazioni. I metodi di rilevamento non necessari vengono disattivati (OFF).
Nota
Per la protezione di tensione è particolarmente importante tenere conto delle indicazioni sulla parametrizzazione: non impostare mai un gradino di massima tensione (VLE, VL-L, V1) più basso di un gradino di minima tensione. Ciò provocherebbe un avviamento permanente dell'apparecchio, impossibile da annullare tramite accorgimenti
con le grandezze di misura. Ciò renderebbe l'apparecchio inutilizzabile!
Massima tensione
fase-terra
I gradini della tensione di fase possono essere impostati all'indirizzo 3701 Vpht>(>) come attivi (ON) o non attivi (OFF). Inoltre è possibile effettuare l'impostazione
Solo Allarme; ciò significa che questi gradini sono operativi ed emettono segnalazioni, ma non viene generato alcun comando di scatto. Con l'impostazione
SegnV>ScattoV>> viene inoltre generato un comando di scatto solo per il gradino
V>>.
Le impostazioni dei valori di tensione e di tempo dipendono dall'applicazione desiderata. Se devono essere rilevate sovratensioni stazionarie su linee di elevata lunghezza
senza carico, impostate il gradino Vph-e> (indirizzo 3702) su un valore che sia
almeno del 5% superiore alla tensione fase-terra stazionaria massima prevedibile. Inoltre, è necessario qui un rapporto di ricaduta elevato (indirizzo 3709 Vph-e>(>)
RESET = 0.98 = preimpostazione). Questa impostazione è possibile solo tramite
DIGSI in Altri parametri. Il ritardo T Uph-e> (indirizzo 3703) dovrebbe essere qui
pari ad alcuni secondi, in modo che sovratensioni di breve durata non producano uno
scatto.
Per sovratensioni elevate di breve durata è previsto il gradino Vph>> (indirizzo 3704).
Qui verrà impostato un valore di intervento adeguatamente elevato, per es. 11/2 volte
la tensione nominale fase-terra. Per il ritardo T Uph-e>> (indirizzo 3705) sono sufficienti allora da 0,1 s a 0,2 s.
Massima tensione
fase-fase
Qui valgono, in linea di principio, gli stessi criteri presi in considerazione per i gradini
della tensione di fase. Questi gradini possono essere utilizzati al posto dei gradini
della tensione di fase o in aggiunta a questi. Di conseguenza impostate l'indirizzo
3711 Vph-ph>(>) su ON, OFF, Solo Allarme oppure su SegnV>ScattoV>>.
Poiché vengono rilevate le tensioni concatenate, per le impostazioni Vph-ph> (indirizzo 3712) e Vph-ph>> (indirizzo 3714) sono significativi i valori fase-fase.
Per i ritardi T Vph-ph> (indirizzo 3713) e T Vph-ph>> (indirizzo 3715) valgono i
criteri di cui sopra. Lo stesso vale per i rapporti di ricaduta (indirizzo 3719 Vphph>(>)
RESET). Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri.
Massima tensione
di sequenza diretta
V1
Anche i gradini di sequenza diretta possono essere utilizzati al posto dei già menzionati gradini di massima tensione o in aggiunta ad essi. Impostate l'indirizzo 3731
V1>(>) su ON, OFF, Solo Allarme oppure su SegnV>ScattoV>>.
Un aumento del sistema di sequenza diretta corrisponde, per le tensioni simmetriche,
ad una connessione AND delle tensioni. Questi gradini sono perciò particolarmente
adatti al rilevamento di tensioni stazionarie su lunge linee di trasmissione a basso
carico (effetto Ferranti). Anche qui, il gradino V1>Avv. (indirizzo 3732), associato ad
un lungo ritardo T V1> (indirizzo 3733), permette il rilevamento di sovratensioni stazionarie (di alcuni secondi) e il gradino V1>>Avv. (indirizzo 3734), associato ad un
296
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2.15 Protezione di Tensione (opzionale)
breve ritardo T V1>> (indirizzo 3735), permette il rilevamento di sovratensioni elevate
che compromettono l'isolamento.
Si noti che che il sistema di sequenza diretta viene calcolato secondo l'equazione
V1 = 1/3·|VL1 + a·VL2 + a2·VL3|. Per le tensioni simmetriche ciò corrisponde ad una tensione fase-terra.
Se il rilevamento della sovratensione viene effettuato a partire dalla tensione all'altra
estremità della linea utilizzare il compounding. In tal caso, già in fase di programmazione delle funzioni di protezione (paragrafo 2.1.1.2), l'indirizzo 137 Min/Max
Tension deve essere stato impostato su Abil. con Comp. (disponibile con compounding).
Inoltre il compounding necessita dei dati di linea che sono stati immessi nei Dati di
Impianto 2 (paragrafo 2.1.4.1): indirizzo 1110 oppure 1112 x', indirizzo 1114
oppure 1115 c' e indirizzo 1111 oppure 1113 Lunghezza linea come pure indirizzo 1105 Angolo di Linea. Questi dati sono indispensabili per il calcolo corretto
del compounding. I valori non corrispondenti alla pratica possono avere come conseguenza il calcolo di un valore di tensione troppo elevato all'estremità opposta della
linea, cosa che provocherebbe subito l'avviamento. In questo caso lo stato di avviamento dell'apparecchio può essere disattivato solo disinserendo la tensione di misura.
Per ciascuno dei gradini V1, il compunding può essere attivato (ON) o disattivato (OFF)
separatamente: per il gradino V1>Avv. all'indirizzo 3736 V1>Compensaz. e per il
gradino V1>>Avv. all'indirizzo 3737 V1>>Compensaz..
Il rapporto di ricaduta (indirizzo 3739 V1>(>) RESET), sarà impostato sul valore più
alto possibile per assicurare il rilevamento di sovratensioni stazionarie anche deboli.
Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri.
Massima tensione
di sequenza
inversa V2
I gradini di tensione di sequenza inversa rilevano tensioni asimmetriche. Se questi
devono provocare lo scatto, impostate l'indirizzo 3741 V2>(>) su ON. Se tali stati
devono essere solo segnalati, impostate l'indirizzo 3741 V2>(>) su Solo Allarme.
Se volete che solo un gradino generi un comando di scatto, selezionate l'impostazione
SegnV>ScattoV>>. Con questa impostazione, solo il 2° gradino effettua uno scatto.
Se la protezione di sequenza inversa non è necessaria, allora impostate OFF.
Anche questa funzione di protezione è a due gradini: un gradino V2> (indirizzo 3742)
con un lungo ritardo T V2> (indirizzo 3743) per le tensioni asimmetriche stazionarie,
ed un gradino V2>> (indirizzo 3744) con breve ritardo T V2>> (indirizzo 3745) per le
tensioni asimmetriche elevate.
Tenete presente che il sistema di sequenza inversa viene calcolato secondo l'equazione V2 = 1/3·|VL1 + a2·VL2 + a·VL3|. Per le tensioni simmetriche e due fasi invertite ciò
corrisponde dunque ad una tensione fase-terra.
Il rapporto di ricaduta V2>(>) RESET può essere modificato nell'indirizzo 3749.
Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri.
Massima tensione
residua
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I gradini di tensione residua possono essere, nell'indirizzo 3721 3V0>(>) (o Ux),
attivati (ON) o disattivati (OFF). Inoltre, è possibile effettuare l'impostazione su Solo
Allarme; ciò significa che questi gradini sono operativi ed emettono anche segnalazioni, ma non viene generato alcun comando di scatto. Se, tuttavia, si vuole che
il 2° gradino generi un comando di scatto, deve essere effettuata l'impostazione
SegnV>ScattoV>>. Questa funzione di protezione può essere utilizzata anche per
una tensione monofase qualunque, che dovrà allora essere collegata al quarto ingresso di misura della tensione V4. Si veda anche il paragrafo 2.1.2.1 alla sezione „Collegamento di tensione“.
297
2 Funzioni
La funzione di protezione dispone ugualmente di due gradini. Le impostazioni dei
valori di tensione e di tempo dipendono dall'applicazione desiderata. Non è possibile,
pertanto, dare qui direttive generalmente valide. Nella maggior parte dei casi, il
gradino 3V0> (indirizzo 3722) viene impostato come sensibile con un ritardo lungo T
3V0> (indirizzo 3723). Tramite il gradino 3V0>> (indirizzo 3724) e il relativo ritardo T
3V0>> (indirizzo 3725), è possibile realizzare un secondo gradino più elevato con un
ritardo più breve.
Lo stesso vale anche se questo gradino di tensione viene utilizzato per un'altra tensione all'ingresso di misura V4.
I gradini di tensione residua sono stabilizzati particolarmente nel tempo attraverso una
ripetizione di misura, in modo tale da permettere una loro impostazione con sensibilità
elevata. Se è necessario un tempo di intervento più breve, è possibile disattivare
questa stabilizzazione nell'indirizzo 3728 3V0>(>) Stabil.. Questa impostazione
è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Osservare che non sono raccomandabili impostazioni ad elevata sensibilità associate a tempi di intervento brevi.
Il rapporto di ricaduta 3V0>(>) RESET può essere modificato nell'indirizzo 3729.
Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri.
Nell' impostazione dei valori di tensione, tenete presente le seguenti considerazioni:
• Quando a V4 è collegata la tensione Vdelta dei trasformatori voltmetrici e ciò è stato
parametrizzato nei dati d'impianto 1 (si veda il paragrafo 2.1.2.1 alla sezione „Collegamento di tensione“, indirizzo 210 V4 trasformat. = Vdelta transf.),
l'apparecchio moltiplica la tensione qui collegata per il fattore di adattamento Uph
/ Udelta (indirizzo 211), cioè normalmente per 1,73. Pertanto, la tensione misurata corrisponde a √3·Vdelta = 3·V0. In caso di completo spostamento di un angolo
di tensione sano, risulta allora √3 volte la tensione concatenata.
• Se a V4 è collegata un'altra tensione qualunque non utilizzata per la protezione di
tensione e ciò è stato parametrizzato nei dati d'impianto 1 (paragrafo 2.1.2.1,
sezione „Collegamento di tensione“, per es. V4 trasformat. = Trasf.
Asincr. oppure V4 trasformat. = Non Connesso), l'apparecchio calcola la
tensione di sequenza zero sulla base delle tensioni di fase secondo la sua definizione 3·V0 = |VL1 + VL2 + VL3|. In caso di completo spostamento di un angolo di tensione sano, risulta allora √3 volte la tensione concatenata.
• Se a V4 è collegata una qualunque altra tensione alternata utilizzata per la protezione di tensione e ciò è stato parametrizzato nei dati d'impianto 1 (paragrafo 2.1.2.1,
sezione „Collegamento di tensione“, V4 trasformat. = Trasformat. Vx),
questa verrà utilizzata senza altri fattori per questi gradini di tensione. Questa „protezione di tensione residua“ è dunque, in realtà, una protezione di tensione monofase per questa tensione qualunque collegata a V4. Osservare che, in caso di impostazione sensibile, ovvero vicina ai valori di tensione prevedibili durante il
funzionamento, non solo il tempo di ritardo T 3V0> (indirizzo 3723) deve essere
impostato su un valore elevato, ma è necessario anche un rapporto di ricaduta
3V0>(>) RESET il più possibile elevato (indirizzo 3729).
Minima tensione
fase-terra
I gradini di tensione di fase Vph-e<(<), possono essere attivati ON o disattivato OFF
all'indirizzo 3751. Inoltre, è possibile effettuare l'impostazione Solo Allarme; vale
a dire che i gradini sono operativi ed emettono segnalazioni, ma non viene generato
alcun comando di scatto. Oltre alla segnalazione, con l'impostazione
SegnV<ScattoV<<, è possibile generare un comando di scatto solo per il 2° gradino.
La funzione di protezione di minima tensione è a due gradini. Il gradino Vph-e< (indirizzo 3752) agisce con il tempo lungo T Vph-e< (indirizzo 3753) in presenza di
minime tensioni. Tuttavia esso non deve essere impostato su un valore superiore alla
298
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.15 Protezione di Tensione (opzionale)
minima tensione ammissibile in esercizio. In caso di forti cadute di tensione, sarà operativo il gradino Vph-e<< (indirizzo 3754) con il ritardo T Vph-e<< (indirizzo 3755).
Il rapporto di ricaduta Vph-T<(<) RESET può essere modificato nell'indirizzo 3759.
Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri.
Le impostazioni dei valori di tensione e di tempo dipendono dall'applicazione desiderata, pertanto non sono possibili indicazioni generali per l'impostazione. Per un distacco brusco del carico, per es., i valori dipendono, nella maggior parte dei casi, da uno
schema di selettività basato sulla priorità. In caso di problemi di stabilità, bisogna
tenere conto delle minime tensioni ammissibili e della loro durata. In caso di macchine
a induzione, le sottotensioni influenzano le coppie massime di avviamento consentite.
Se i trasformatori voltmetrici sono disposti sul lato della linea, le tensioni di misura
mancano in caso di linea interrotta o dopo l'interruzione della linea. Affinché, in questi
casi, i gradini di minima tensione non si avviino o restino avviati, viene attivato
CORR.SUP. Uphe< il criterio di corrente 3758 (indirizzo ON). Nel caso in cui i trasformatori voltmetrici siano disposti sul lato della sbarra, esso può essere disattivato
(OFF). In caso di sbarra priva di tensione, però, la protezione di minima tensione si
avvierà e rimarrà nello stato di avviamento. Bisogna assicurarsi pertanto, in questi
casi, che essa verrà bloccata mediante un ingresso binario.
Minima tensione
fase-fase
In questo caso valgono, in linea di principio, gli stessi criteri presi in considerazione
per i gradini della tensione di fase. Questi gradini possono essere utilizzati al posto dei
gradini della tensione di fase o in aggiunta a questi. Di conseguenza impostare l'indirizzo 3761 Vph-ph<(<) su ON, OFF, Solo Allarme oppure su
SegnV<ScattoV<<.
Poiché vengono rilevate le tensioni concatenate, per le impostazioni Vph-ph< (indirizzo 3762) e Vph-ph<< (indirizzo 3764) sono significativi i valori fase-fase.
I ritardi corrispondenti sono T Vph-ph< (indirizzo 3763) e T Vphph<< (indirizzo
3765).
Il rapporto di ricaduta Vphph<(<):ResRa può essere modificato nell'indirizzo 3769.
Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri.
Se i trasformatori voltmetrici sono disposti sul lato della linea, le tensioni di misura
mancano in caso di linea interrotta o dopo l'interruzione della linea. Affinché, in questi
casi, i gradini di minima tensione non si avviino o restino avviati, viene attivato
CORR.SUP.Vphph< il criterio di corrente 3768 (indirizzo ON). Nel caso in cui i trasformatori voltmetrici siano disposti sul lato della sbarra, esso può essere disattivato
(OFF). In caso di sbarra priva di tensione, però, la protezione di minima tensione si
avvierà e rimarrà nello stato di avviamento. Pertanto bisogna assicurarsi, in questi
casi, che essa verrà bloccata mediante un ingresso binario.
Minima tensione di
sequenza diretta V1
Anche i gradini di tensione del sistema di sequenza diretta possono essere utilizzati
al posto dei già menzionati gradini di minima tensione o in aggiunta ad essi. Impostate
l'indirizzo 3771 V1<(<) su ON, OFF, Solo Allarme oppure su SegnV<ScattoV<<.
Per i valori di impostazione valgono, in linea di principio, gli stessi criteri presi in considerazione per gli altri gradini di minima tensione. Un rilevamento del sistema di sequenza diretta è particolarmente vantaggioso quando si tratta di problemi di stabilità,
in quanto il sistema di sequenza diretta è determinante per i limiti della trasmissione
stabile di energia.
Anche qui la funzione comprende due gradini: il gradino V1< (indirizzo 3772) con un
ritardo T V1< (indirizzo 3773) e il gradino V1<< (indirizzo 3774) con un ritardo T
V1<< (indirizzo 3775).
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
299
2 Funzioni
Osservare che il sistema di sequenza diretta viene calcolato sulla base della sua
equazione di definizione V1 = 1/3·|VL1 + a·VL2 + a2·VL3|. Per le tensioni simmetriche,
ciò corrisponde dunque alla tensione fase-terra.
Il rapporto di ricaduta V1<(<) RESET può essere modificato nell'indirizzo 3779.
Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri.
Se i trasformatori voltmetrici sono disposti sul lato della linea, le tensioni di misura
mancano in caso di linea interrotta o dopo l'interruzione della linea. Affinché, in questi
casi, i gradini di minima tensione non si avviino o rimangano avviati, il criterio di corrente CORR.SUP.V1< (indirizzo 3778) viene attivato (ON). Nel caso in cui i trasformatori voltmetrici siano disposti sul lato della sbarra, esso può essere disattivato (OFF).
In caso di sbarra priva di tensione, però, la protezione di minima tensione si avvierà e
rimarrà nello stato di avviamento. Pertanto bisogna assicurarsi, in questi casi, che
essa verrà bloccata mediante un ingresso binario.
2.15.4 Tabella parametri
I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con
DIGSI, alla voce "Altri parametri".
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
3701
Vph-t>(>)
OFF
Solo Allarme
ON
SegnV>ScattoV>>
OFF
Modo operat. Vph-e Prot. Max
Tensione
3702
Vph-e>
1.0 .. 170.0 V; ∞
85.0 V
Avviamento Vph-e>
3703
T Uph-e>
0.00 .. 100.00 sec; ∞
2.00 sec
T Vph-e> Tempo di ritardo
3704
Vph-e>>
1.0 .. 170.0 V; ∞
100.0 V
Vph-e>> Avviamento
3705
T Uph-e>>
0.00 .. 100.00 sec; ∞
1.00 sec
T Vph-e>> Tempo di ritardo
3709A
Vph-e>(>) RESET
0.30 .. 0.99
0.98
Vph-e>(>) Reset rapporto
3711
Vph-ph>(>)
OFF
Solo Allarme
ON
SegnV>ScattoV>>
OFF
Modo operat. Vph-ph Prot. Max
Tensione
3712
Vph-ph>
2.0 .. 220.0 V; ∞
150.0 V
Vph-ph> Avviamento
3713
T Vph-ph>
0.00 .. 100.00 sec; ∞
2.00 sec
T Vph-ph> Tempo di ritardo
3714
Vph-ph>>
2.0 .. 220.0 V; ∞
175.0 V
Vph-ph>> Avviamento
3715
T Vph-ph>>
0.00 .. 100.00 sec; ∞
1.00 sec
T Vph-ph>> Tempo di ritardo
3719A
Vphph>(>) RESET
0.30 .. 0.99
0.98
Vh-ph>(>) rapporto Reset
3721
3V0>(>) (o Ux)
OFF
Solo Allarme
ON
SegnV>ScattoV>>
OFF
Modo oper. 3V0 (oUX)Prot. Max
Tensione
3722
3V0>
1.0 .. 220.0 V; ∞
30.0 V
3V0> Avviamento (o Ux>)
3723
T 3V0>
0.00 .. 100.00 sec; ∞
2.00 sec
T 3V0> Tempodi ritardo (o T Vx>)
3724
3V0>>
1.0 .. 220.0 V; ∞
50.0 V
3V0>> Avviamento (o Vx>>)
300
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.15 Protezione di Tensione (opzionale)
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
3725
T 3V0>>
0.00 .. 100.00 sec; ∞
1.00 sec
T 3V0>> Tempo di ritardo (o T
Vx>>)
3728A
3V0>(>) Stabil.
ON
OFF
ON
3V0>(>): Stabilizzazione 3V0Misur.
3729A
3V0>(>) RESET
0.30 .. 0.99
0.95
3V0>(>) Reset rapporto (o Vx)
3731
V1>(>)
OFF
Solo Allarme
ON
SegnV>ScattoV>>
OFF
Modo d'operazione V1 Max Tensione Prot.
3732
V1>Avv.
2.0 .. 220.0 V; ∞
150.0 V
V1>Avviamento
3733
T V1>
0.00 .. 100.00 sec; ∞
2.00 sec
TV1>Tempo di ritardo
3734
V1>>Avv.
2.0 .. 220.0 V; ∞
175.0 V
V1>>Avviamento
3735
T V1>>
0.00 .. 100.00 sec; ∞
1.00 sec
TV1>>Tempo di ritardo
3736
V1>Compensaz.
OFF
ON
OFF
Compensazione V1>
3737
V1>>Compensaz.
OFF
ON
OFF
Compensazione V1>>
3739A
V1>(>) RESET
0.30 .. 0.99
0.98
V1>(>) Reset rapporto
3741
V2>(>)
OFF
Solo Allarme
ON
SegnV>ScattoV>>
OFF
Modo oper. V2 prot. max. Tensione
3742
V2>
2.0 .. 220.0 V; ∞
30.0 V
V2> Avviamento
3743
T V2>
0.00 .. 100.00 sec; ∞
2.00 sec
T V2> Tempo di ritardo
3744
V2>>
2.0 .. 220.0 V; ∞
50.0 V
V2>> Avviamento
3745
T V2>>
0.00 .. 100.00 sec; ∞
1.00 sec
T V2>> Tempo di ritardo
3749A
V2>(>) RESET
0.30 .. 0.99
0.98
V2>(>) Reset rapporto
3751
Vph-e<(<)
OFF
Solo Allarme
ON
SegnV<ScattoV<<
OFF
Modo d'operazione VPh-e Min
Tensione Pr
3752
Vph-e<
1.0 .. 100.0 V; 0
30.0 V
Vph-e< Avviamento
3753
T Vph-e<
0.00 .. 100.00 sec; ∞
2.00 sec
T Vph-e< Tempo di ritardo
3754
Vph-e<<
1.0 .. 100.0 V; 0
10.0 V
Vph-e<< Avviamento
3755
T Vph-e<<
0.00 .. 100.00 sec; ∞
1.00 sec
T Vph-e<< Tempo di ritardo
3758
CORR.SUP. Uphe<
ON
OFF
ON
Corrente di supervisione (Uph-e)
3759A
Vph-T<(<) RESET
1.01 .. 1.20
1.05
Vfase-terra<(<) Reset rapporto
3761
Vph-ph<(<)
OFF
Solo Allarme
ON
SegnV<ScattoV<<
OFF
Modo d'operaz. VPh-Ph Min Tensione Prot
3762
Vph-ph<
1.0 .. 175.0 V; 0
50.0 V
Vph-ph< Avviamento
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
301
2 Funzioni
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
3763
T Vph-ph<
0.00 .. 100.00 sec; ∞
2.00 sec
T Vph-ph< Tempo di ritardo
3764
Vph-ph<<
1.0 .. 175.0 V; 0
17.0 V
Vph-ph<< Avviamento
3765
T Vphph<<
0.00 .. 100.00 sec; ∞
1.00 sec
T Vph-ph<< Tempo di ritardo
3768
CORR.SUP.Vphph<
ON
OFF
ON
Corrente di supervisione (Vph-ph)
3769A
Uphph<(<):ResRa
1.01 .. 1.20
1.05
Uphph<(<): Reset rapporto
3771
V1<(<)
OFF
Solo Allarme
ON
SegnV<ScattoV<<
OFF
Modo d'operaz. V1 Minima Tensione Prot
3772
V1<
1.0 .. 100.0 V; 0
30.0 V
V1< Avviamento
3773
T V1<
0.00 .. 100.00 sec; ∞
2.00 sec
T V1< Tempo di ritardo
3774
V1<<
1.0 .. 100.0 V; 0
10.0 V
V1<< Avviamento
3775
T V1<<
0.00 .. 100.00 sec; ∞
1.00 sec
T V1<< Tempo di ritardo
3778
CORR.SUP.V1<
ON
OFF
ON
Corrente di supervisione (V1)
3779A
V1<(<) RESET
1.01 .. 1.20
1.05
V1<(<) Reset rapporto
2.15.5 Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
10201
>Vph-e>(>)BLOCC
MS
>BLOCCO Vfase-terra>(>)Max.V(fase-ter.)
10202
>Vph-ph>(>)BLOC
MS
>BLOCCO Vfase-fase>(>)Max.V.(fase-fase)
10203
>3V0>(>) BLOCCO
MS
>BLOCCO 3V0>(>) Max.V. (sequenza zero)
10204
>U1>(>) BLOCCO
MS
>BLOCCO V1>(>) Max.V.(sequenza positiva)
10205
>U2>(>) BLOCCO
MS
>BLOCCO V2>(>) Max.V.(sequenza negativa)
10206
>Vph-e<(<) BLOC
MS
>BLOCCO Vfase-terra>(>)Min.V(fase-ter.)
10207
>Vphph<(<) BLOC
MS
>BLOCCO Vfase-fase>(>)Min.V.(fase-fase)
10208
>U1<(<) BLOCCO
MS
>BLOCCO V1>(>) Min.V.(sequenza positiva)
10215
Vph-e>(>) OFF
MU
Vfase-terra>(>) Max.V. e' su OFF
10216
Vph-e>(>) BLOCC
MU
Vfase-terra>(>) Max.V. e' BLOCCATA
10217
Vph-ph>(>) OFF
MU
Vfase-fase>(>) Max.V. e' su OFF
10218
Vph-ph>(>) BLOC
MU
Vfase-fase>(>) Max.V. e' BLOCCATA
10219
3V0>(>) OFF
MU
3V0>(>) Max.V. e' su OFF
10220
3V0>(>)BLOCCO
MU
3V0>(>) Max.V. e' BLOCCATA
10221
U1>(>) OFF
MU
V1>(>) Max.V. e' su OFF
10222
U1>(>) BLOCCO
MU
V1>(>) Max.V. e' BLOCCATA
10223
U2>(>) OFF
MU
V2>(>) Max.V. e' su OFF
10224
U2>(>) BLOCCO
MU
V2>(>) Max.V. e' BLOCCATA
10225
Vph-e<(<) OFF
MU
Vfase-terra<(<) Min.V. e' su OFF
10226
Vph-e<(<) BLOCC
MU
Vfase-terra<(<) Min.V. e' BLOCCATA
10227
Vph-ph<(<) OFF
MU
Vfase-fase<(>) Min.V. e' su OFF
10228
Vph-ph<(<) BLOC
MU
Vfase-fase<(>) Min.V. e' BLOCCATA
302
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.15 Protezione di Tensione (opzionale)
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
10229
V1<(<) OFF
MU
V1<<) Min.V. e' su OFF
10230
V1<(<) BLOCCATA
MU
V1<(<) Min.V. e' BLOCCATA
10231
V</> ATTIVA
MU
Protezione max. min. tensione e' ATTIVA
10240
Uph-e> Avviam.
MU
Vfase-terra >Avviamento
10241
Uph-e>> Avviam.
MU
Vfase-terra >>Avviamento
10242
Uph-e>(>) Av.L1
MU
Vfase-terra >(>) Avviamento L1
10243
Uph-e>(>) Av.L2
MU
Vfase-terra >(>) Avviamento L2
10244
Uph-e>(>) Av.L3
MU
Vfase-terra >(>) Avviamento L3
10245
Uph-e>Temp.Lim.
MU
Vfase-terra > tempo limite
10246
Uph-e>>Tem.Lim.
MU
Vfase-terra > tempo limite
10247
Vph-e>(>)Scatto
MU
Vfase-terra > comando di scatto
10248
Vph> fase L1
MU
Avviamento Vph > fase L1
10249
Vph> fase L2
MU
Avviamento Vph > fase L2
10250
Vph> fase L3
MU
Avviamento Vph > fase L3
10251
Vph>> fase L1
MU
Avviamento Vph >> fase L1
10252
Vph>> fase L2
MU
Avviamento Vph >> fase L2
10253
Vph>> fase L3
MU
Avviamento Vph >> fase L3
10255
Vph-ph> Avv.
MU
Vph-ph> Avviamento
10256
Vph-ph>> Avv.
MU
Vph-ph>> Avviamento
10257
Vph-ph>(>)A L12
MU
Vph-ph>(>) Avviamento L1-L2
10258
Vph-ph>(>)A L23
MU
Vph-ph>(>) Avviamento L2-L3
10259
Vph-ph>(>)A L31
MU
Vph-ph>(>) Avviamento L3-L1
10260
Vph-ph> Sosp.
MU
Vph-ph> Sospensione
10261
Vph-ph>> Sosp.
MU
Vph-ph>> Sospensione
10262
Vph-ph>(>)scatt
MU
Vph-ph>(>) Comando di scatto
10263
Avv. V> L1-L2
MU
Avviamento Vph/ph > L1-L2
10264
Avv. V> L2-L3
MU
Avviamento Vph/ph > L2-L3
10265
Avv. V> L3-L1
MU
Avviamento Vph/ph > L3-L1
10266
Avv. V>> L1-L2
MU
Avviamento Vph/ph >> L1-L2
10267
Avv. V>> L2-L3
MU
Avviamento Vph/ph >> L2-L3
10268
Avv. V>> L3-L1
MU
Avviamento Vph/ph >> L3-L1
10270
3V0> Avv.
MU
3V0> Avviamento
10271
3V0>> Avv.
MU
3V0>> Avviamento
10272
3V0> Sosp.
MU
3V0> Sospensione
10273
3V0>>Sosp.
MU
3V0>>Sospensione
10274
3V0>(>) scatto
MU
3V0>(>) Comando di scatto
10280
V1> Avviamento
MU
V1> Avviamento
10281
V1>> Avviamento
MU
V1>> Avviamento
10282
V1> Sospensione
MU
V1> Sospensione
10283
V1>>Sospensione
MU
V1>>Sospensione
10284
V1>(>) scatto
MU
V1>(>) Comando di scatto
10290
V2> Avviamento
MU
V2> Avviamento
10291
V2>> Avviamento
MU
V2>> Avviamento
10292
V2> Sosp.
MU
V2> Sospensione
10293
V2>>Sosp.
MU
V2>>Sospensione
10294
V2>(>) scatto
MU
V2>(>) Comando di scatto
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
303
2 Funzioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
10300
V1< Avviamento
MU
V1< Avviamento
10301
V1<< Avviamento
MU
V1<< Avviamento
10302
V1< Sosp.
MU
V1< Sospensione
10303
V1<< Sosp.
MU
V1<< Sospensione
10304
V1< (<) scatto
MU
V1< (<) comando di scatto
10310
Vph-e< Avviam.
MU
Vph-e< Avviamento
10311
Vph-e<< Avviam.
MU
Vph-e<< Avviamento
10312
Vph-e<(<)Avv.L1
MU
Vph-e<(<) Avviamento L1
10313
Vph-e<(<)Avv.L2
MU
Vph-e<(<) Avviamento L2
10314
Vph-e<(<)Avv.L3
MU
Vph-e<(<) Avviamento L3
10315
Vph-e< Sosp.
MU
Vph-e< Sospensione
10316
Vph-e<< Sosp.
MU
Vph-e<< Sospensione
10317
Vph-e<(<)scatto
MU
Vph-e<(<) Comando di scatto
10318
Vph< Avv. L1
MU
Avviamento Vph < fase L1
10319
Vph< Avv. L2
MU
Avviamento Vph < fase L2
10320
Vph< Avv. L3
MU
Avviamento Vph < fase L3
10321
Vph<< Avv. L1
MU
Avviamento Vph << fase L1
10322
Vph<< Avv. L2
MU
Avviamento Vph << fase L2
10323
Vph<< Avv. L3
MU
Avviamento Vph << fase L3
10325
Vph-ph< Avv.
MU
Vph-ph< Avviamento
10326
Vph-ph<< Avv.
MU
Vph-ph<< Avviamento
10327
Vphph<(<)AvL1-2
MU
Vphph<(<) Avviamento L1-L2
10328
Vphph<(<)AvL2-3
MU
Vphph<(<) Avviamento L2-L3
10329
Vphph<(<)AvL3-1
MU
Vphph<(<) Avviamento L3-L1
10330
Vphph< Sospens.
MU
Vphph< Sospens.
10331
Vphph<< Sosp.
MU
Vphph<< Sosp.
10332
Vphph<(<)scatto
MU
Vphph<(<) Comando di scatto
10333
Vph-ph< Avv.L12
MU
Vph-ph< Avviamento fasi L1-L2
10334
Vph-ph< Avv.L23
MU
Vph-ph< Avviamento fasi L2-L3
10335
Vph-ph< Avv.L31
MU
Vph-ph< Avviamento fasi L3-L1
10336
Vph-ph<<Avv.L12
MU
Vph-ph<< Avviamento fasi L1-L2
10337
Vph-ph<<Avv.L23
MU
Vph-ph<< Avviamento fasi L2-L3
10338
Vph-ph<<Avv.L31
MU
Vph-ph<< Avviamento fasi L3-L1
304
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.16 Protezione di frequenza (opzionale)
2.16
Protezione di frequenza (opzionale)
La protezione di frequenza viene utilizzata per il rilevamento di variazioni di frequenza
anomale sulla rete o in macchine elettriche. Se la frequenza si situa al di fuori del
campo ammissibile, avranno inizio le manovre necessarie, quali, ad es., il distacco
brusco del carico o la separazione del generatore dalla rete.
Una diminuzione di frequenza è prodotta da un aumento della richiesta di potenza
attiva da parte delle utenze o da una diminuzione della potenza generata, per es. in
caso di separazione della rete, di danneggiamento del generatore o di funzionamento
anomalo del regolatore di potenza o di frequenza. La protezione di minima frequenza
viene impiegata anche in generatori che funzionano (temporaneamente) in reti in
isola, poiché qui la protezione di ritorno di potenza non potrà più lavorare correttamente in caso di perdita della potenza motrice. La protezione di minima frequenza permette di isolare il generatore dalla rete. Una diminuzione di frequenza può risultare
anche da un aumento della richiesta di potenza reattiva da parte di utenze induttive.
Una sovrafrequenza si produce, ad es., in caso di distacchi bruschi del carico, di separazione della rete oppure di funzionamento difettoso del regolatore di potenza o di
frequenza. In questo caso, sussiste anche il pericolo di un'autoeccitazione di
macchine che lavorano su linee di elevata lunghezza funzionanti a vuoto.
2.16.1 Descrizione della funzione
Gradini di
frequenza
La protezione di frequenza dispone di 4 gradini di frequenza da f1 a f4. Ciascun
gradino può essere parametrizzato separatamente come gradino di massima frequenza (f>) oppure di minima frequenza (f<), con valori limite e ritardi individuali. Ciò permette un adattamento individuale ai casi di applicazione desiderati.
• Se un gradino viene impostato su un valore situato al di sopra della frequenza nominale, esso verrà interpretato automaticamente come gradino di massima frequenza f>.
• Se un gradino viene impostato su un valore situato al di sotto della frequenza nominale, esso verrà interpretato automaticamente come gradino di minima frequenza
f<.
• Se invece un gradino viene impostato su un valore corrispondente esattamente alla
frequenza nominale, esso resterà inattivo.
Ciascun gradino può essere bloccato mediante un ingresso binario; inoltre è possibile
un blocco dell'intera protezione di frequenza.
Misura della
frequenza
Per determinare la frequenza, viene utilizzata la più elevata delle tre tensioni fasefase. Questa deve presentare un'ampiezza di almeno ca. 6 V (secondari). Al di sotto
di tale valore, non ha luogo alcuna misura della frequenza.
Tramite filtri numerici, a partire dalla tensione di misura viene calcolata una grandezza
proporzionale alla frequenza, che è praticamente lineare nel campo specificato (fN ±
10 %). Grazie alle funzioni di filtraggio e alle ripetizioni di misura, la misura diviene
praticamente indipendente dagli influssi delle armoniche e dai salti di fase.
Al fine di ottenere un risultato di misura il più esatto e veloce possibile, viene inoltre
presa in considerazione la variazione di frequenza. In caso di variazione della frequenza di rete, il segno del quoziente ∆f/dt resta identico durante più ripetizioni di misura.
Se invece, viene simulata una variazione di frequenza in seguito ad un salto di fase
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
305
2 Funzioni
nella tensione di misura, allora il segno∆f/dt si inverte. Ciò determina un rapido annullamento dei risultati di misura falsati in seguito ad un salto di fase.
Il valore di ricaduta di ciascun gradino di frequenza si situa a ca. 20 mHz al di sotto
(per f>) o al di sopra (per f<) del valore di intervento.
Campi di lavoro
La misura di frequenza necessita di una grandezza di misura utilizzabile. Ciò significa
che deve essere disponibile almeno una tensione di un livello sufficiente e che la frequenza di questa tensione si trovi all'interno del campo di lavoro della protezione di
frequenza.
La protezione di frequenza seleziona automaticamente la maggiore delle tensioni
fase-terra. Se tutte e tre le tensioni sono situate al di sotto del campo di lavoro di ca.
6 V (secondari), la frequenza non potrà essere determinata. Se la tensione, dopo l'avviamento di un gradino, si abbassa al di sotto di questo valore minimo, l'avviamento
ricade. Ne consegue anche che tutti i gradini i frequenza ricadano dopo l'interruzione
di una linea (con trasformatori voltmetrici disposti sul lato della linea).
La protezione di frequenza è pronta a funzionare in caso di collegamento di una tensione di misura con una frequenza situata al di fuori delle soglie impostate di frequenza. Ma poiché i filtri della misura di frequenza devono innanzitutto stabilizzarsi, il
tempo di comando può allungarsi leggermente (ca. 1 periodo), in quanto l'avviamento
di un gradino di frequenza è subordinato al rilevamento di 5 misure consecutive al di
fuori dei limiti impostati.
Il campo di frequenza è situato tra 25 Hz e 70 Hz. Se la frequenza esce da questo
campo di lavoro, i gradini di frequenza ricadono. Se la frequenza ritorna di nuovo nei
limiti del campo di lavoro, la misura può avere nuovamente luogo, a condizione tuttavia che anche la tensione di misura si situi nei limiti del campo di lavoro. Se invece la
tensione di misura scompare, l'avviamento ricade immediatamente.
Pendolazioni di
potenza
(Power Swing)
Variazioni di frequenza possono anche essere causate, su reti di interconnessione, da
pendolazioni di potenza. In dipendenza dalla frequenza delle pendolazioni, dal luogo
di installazione dell'apparecchio e dall'impostazione dei gradini di frequenza, le pendolazioni possono provocare l'avviamento della protezione di frequenza e anche lo
scatto. In questi casi, per evitare scatti per pendolazione, non è sufficiente azionare la
protezione distanziometrica con il dispositivo antipendolazione (si veda anche il paragrafo 2.3). Ma è molto più utile, in caso di rilevamento di una pendolazione, bloccare
la protezione di frequenza Ciò può essere effettuato mediante ingressi ed uscite
binarie o mediante connessioni corrispondenti con l'ausilio della logica definibile
dall'utente (CFC). Se però le frequenze di pendolazione sono note, lo scatto attraverso la protezione di frequenza può essere evitato anche grazie ad un adattamento dei
tempi di ritardo della protezione di frequenza.
Avviamento/scatto
La fig. 2-125 illustra il diagramma logico della protezione di frequenza.
Non appena la frequenza è rilevata in maniera affidabile al di fuori dei limiti impostati
per un gradino (al di sopra del valore di impostazione per i gradini f> oppure al di sotto
per i gradini f<), viene generato un segnale di avviamento del gradino corrispondente.
L'esperienza mostra che 5 misure ad intervalli di 1/2 periodo indicano in maniera affidabile che una frequenza si trova al di fuori di un limite impostato.
Dopo un avviamento, per ogni gradino può essere avviato un tempo di ritardo. Allo
scadere di questo tempo viene generato un comando di scatto. La ricaduta di un avviamento ha luogo quando le condizioni di avviamento non sono più presenti su 5
misure, se la tensione di misura scompare o se la frequenza esce dai limiti del campo
di lavoro. Dopo una ricaduta dell'avviamento viene azzerato anche il segnale di scatto
306
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.16 Protezione di frequenza (opzionale)
del gradino di frequenza corrispondente, tuttavia il comando di scatto viene mantenuto
almeno per la durata minima del comando impostata per tutte le funzioni di scatto
dell'apparecchio.
Tutti e quattro i gradini di frequenza possono essere bloccati separatamente mediante
ingressi binari. Il blocco è subito attivo. Inoltre, è possibile un blocco dell'intera protezione di frequenza mediante un ingresso binario.
Figura 2-125
Diagramma logico protezione di frequenza
2.16.2 Indicazioni per l'impostazione
Generalità
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
La protezione di frequenza può essere attiva e accessibile solo se questa funzione è
stata configurata durante la programmazione all'indirizzo 136 Min/Max Frequen =
Abilitato. Se la funzione non è necessaria, selezionate Disabilitato.
307
2 Funzioni
La protezione di frequenza dispone di quattro gradini di frequenza da f1 a f4 e ciascuno di essi può essere attivo come gradino di massima o di minima frequenza. Ogni
gradino può essere attivato o disattivato separatamente. Ciò può essere effettuato agli
indirizzi:
• 3601 Max/Min Freq.f1 per il gradino di frequenza f1,
• 3611 Max/Min Freq.f2 per il gradino di frequenza f2,
• 3621 Max/Min Freq.f3 per il gradino di frequenza f3,
• 3631 Max/Min Freq.f4 per il gradino di frequenza f4.
Sono disponibili tre opzioni:
• Gradino OFF: il gradino è inattivo;
• Gradino ON: con scatto: il gradino è attivo ed emette una segnalazione ed un
comando di scatto (dopo lo scadere di un tempo) dopo una variazione di frequenza
non consentita;
• Gradino ON:solo allarme: il gradino è attivo e segnala variazioni di frequenza
non consentite, ma non emette alcun comando di scatto.
Valori di intervento,
tempi di ritardo
Il valore di intervento impostato stabilisce se un gradino di frequenza deve reagire ad
una sovrafrequenza oppure a una sottofrequenza.
• Se un gradino viene impostato su un valore al di sopra della frequenza nominale,
esso viene interpretato automaticamente come gradino di massima frequenza f>.
• Se un gradino viene impostato su un valore al di sotto della frequenza nominale,
esso viene interpretato automaticamente come gradino di minima frequenza f<.
• Se invece un gradino viene impostato su un valore corrispondente esattamente alla
frequenza nominale, esso resterà inattivo.
Per ciascun gradino, può essere impostato un valore di intervento secondo le regole
sopra esposte. In questo caso, gli indirizzi e i campi di taratura possibili dipendono
dalla frequenza nominale parametrizzata nei dati d'impianto 1 (paragrafo 2.1.2.1),
sotto Val Di Freq. (indirizzo 230).
Assicuratevi che nessuno dei gradini di frequenza venga impostato su meno di 30
mHz al di sopra (per f>) o al di sotto (per f<) della frequenza nominale. Poiché i gradini
di frequenza hanno un'isteresi di ca. 20 mHz, vi è il rischio che essi non ricadano
quando la frequenza ritorna al suo valore nominale.
Sono accessibili solo gli indirizzi corrispondenti alla frequenza nominale parametrizzata. Per ogni gradino, è impostabile un ritardo di scatto:
• indirizzo 3602 Avviamento f1, valore di intervento per il gradino di frequenza f1
per fN = 50 Hz,
indirizzo 3603 Avviamento f1, valore di intervento per il gradino di frequenza f1
per fN = 60 Hz,
indirizzo 3604 f1 Fine Tempo, ritardo di scatto per il gradino di frequenza f1;
• indirizzo 3612 Avviamento f2, valore di intervento per il gradino di frequenza f1
per fN = 50 Hz,
indirizzo 3613 Avviamento f2, valore di intervento per il gradino di frequenza f2
per fN = 60 Hz,
indirizzo 3614 f2 Fine Tempo, ritardo di scatto per il gradino di frequenza f2;
308
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.16 Protezione di frequenza (opzionale)
• indirizzo 3622 Avviamento f3, valore di intervento per il gradino di frequenza f3
per fN = 50 Hz,
indirizzo 3623 Avviamento f3, valore di intervento per il gradino di frequenza f3
per fN = 60 Hz,
indirizzo 3624 f3 Fine Tempo, ritardo di scatto per il gradino di frequenza f3;
• indirizzo 3632 Avviamento f4, valore di intervento per il gradino di frequenza f4
per fN = 50 Hz,
indirizzo 3633 Avviamento f4, valore di intervento per il gradino di frequenza f4
per fN = 60 Hz,
indirizzo 3634 f4 Fine Tempo, ritardo di scatto per il gradino di frequenza f4;
I tempi impostati sono tempi di ritardo supplementari che non comprendono i tempi
propri (tempo di misura, tempo di ricaduta) della funzione di protezione.
Se la protezione di frequenza viene utilizzata per un disaccoppiamento di rete o per
un distacco di carico, i valori di taratura dipendono dalle condizioni concrete della rete.
Nel caso di un distacco di carico i gradini di tempo o di frequenza dipendono dall'importanza delle utenze o dei gruppi di utenza.
Variazioni di frequenza possono essere causate, su reti di interconnessione, anche da
pendolazioni di potenza. È opportuno bloccare la protezione di frequenza o singoli
gradini nel caso in cui venga rilevata una pendolazione, in dipendenza dalla frequenza
delle pendolazioni, dal luogo di installazione dell'apparecchio e dall'impostazione dei
gradini di frequenza. I tempi di ritardo devono essere coordinati, allora, in modo tale
che una pendolazione possa essere rilevata prima che la protezione di frequenza effettui uno scatto.
Ulteriori applicazioni sono possibili nel settore delle centrali elettriche. In linea di principio, i valori di frequenza da impostare tengono conto delle caratteristiche tecniche
del gestore della rete e della centrale. La protezione di minima frequenza ha anche il
compito di garantire l'approvvigionamento di energia dei dispositivi ausiliari della centrale separandola tempestivamente dalla rete. Il turboregolatore normalizza, in tal
caso, la velocità di rotazione del gruppo di macchine al suo valore nominale, in modo
da poter proseguire l'approvvigionamento dell'energia richiesta dai dispositivi ausiliari
a frequenza nominale.
Poiché la soglia di ricaduta si situa rispettivamente su 20 mHz al di sotto o al di sopra
della frequenza di scatto, ne risulta una frequenza di scatto „minima“ di 30 mHz al di
sopra o al di sotto della frequenza nominale.
Un aumento della frequenza può, ad esempio, essere provocato da un distacco di
carico oppure da un funzionamento anomalo del regolatore di velocità (ad es. in una
rete isola). In questo caso la protezione di frequenza può essere utilizzata, ad esempio, come protezione contro l'aumento del numero di giri.
2.16.3 Tabella parametri
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
3601
Max/Min Freq.f1
ON:solo allarme
ON: con scatto
OFF
ON:solo allarme
Protez.di Max/Min Frequenza
Livello f1
3602
Avviamento f1
45.50 .. 54.50 Hz
49.50 Hz
Avviamento f1
3603
Avviamento f1
55.50 .. 64.50 Hz
59.50 Hz
Avviamento f1
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309
2 Funzioni
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
3604
f1 Fine Tempo
0.00 .. 600.00 sec
60.00 sec
Tempo di ritardo T f1
3611
Max/Min Freq.f2
ON:solo allarme
ON: con scatto
OFF
ON:solo allarme
Protez.di Max/Min Frequenza
Livello f2
3612
Avviamento f2
45.50 .. 54.50 Hz
49.00 Hz
Avviamento f2
3613
Avviamento f2
55.50 .. 64.50 Hz
57.00 Hz
Avviamento f2
3614
f2 Fine Tempo
0.00 .. 600.00 sec
30.00 sec
Tempo di ritardo T f2
3621
Max/Min Freq.f3
ON:solo allarme
ON: con scatto
OFF
ON:solo allarme
Protez.di Max/Min Frequenza
Livello f3
3622
Avviamento f3
45.50 .. 54.50 Hz
47.50 Hz
Avviamento f3
3623
Avviamento f3
55.50 .. 64.50 Hz
59.50 Hz
Avviamento f3
3624
f3 Fine Tempo
0.00 .. 600.00 sec
3.00 sec
Tempo di ritardo T f3
3631
Max/Min Freq.f4
ON:solo allarme
ON: con scatto
OFF
ON:solo allarme
Protez.di Max/Min Frequenza
Livello f4
3632
Avviamento f4
45.50 .. 54.50 Hz
51.00 Hz
Avviamento f4
3633
Avviamento f4
55.50 .. 64.50 Hz
62.00 Hz
Avviamento f4
3634
f4 Fine Tempo
0.00 .. 600.00 sec
30.00 sec
Tempo di ritardoT f4
2.16.4 Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
5203
>Blocco Freq.
MS
>Blocco Protezione di Frequenza
5206
>Blocco f1
MS
>Blocco Protezione di Freq.-soglia f1
5207
>Blocco f2
MS
>Blocco Protezione di Freq.-soglia f2
5208
>Blocco f3
MS
>Blocco Protezione di Freq.-soglia f3
5209
>Blocco f4
MS
>Blocco Protezione di Freq.-soglia f4
5211
Prot.Freq. OFF
MU
Protezione di Frequenza e' su OFF
5212
Freq. Bloccata
MU
Protezione di Frequenza e' Bloccata
5213
Freq. Attiva
MU
Protezione di Frequenza e' Attiva
5232
Avviamento f1
MU
Protezione di Frequenza:Avviamento f1
5233
Avviamento f2
MU
Protezione di Frequenza:Avviamento f2
5234
Avviamento f3
MU
Protezione di Frequenza:Avviamento f3
5235
Avviamento f4
MU
Protezione di Frequenza:Avviamento f4
5236
Scatto f1
MU
Protezione di Frequenza:Scatto f1
5237
Scatto f2
MU
Protezione di Frequenza:Scatto f2
5238
Scatto f3
MU
Protezione di Frequenza:Scatto f3
5239
Scatto f4
MU
Protezione di Frequenza:Scatto f4
5240
Fine T.Max f1
MU
Prot. di Freq.:T max scaduto soglia f1
5241
Fine T.Max f2
MU
Prot. di Freq.:T max scaduto soglia f2
5242
Fine T.Max f3
MU
Prot. di Freq.:T max scaduto soglia f3
5243
Fine T.Max f4
MU
Prot. di Freq.:T max scaduto soglia f4
310
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.17 Localizzatore guasti
2.17
Localizzatore guasti
La misura della distanza del guasto, in caso di cortocircuito, rappresenta un'importante integrazione delle funzioni di protezione. La disponibilità della linea per la trasmissione di energia nella rete può essere incrementata attraverso una più rapida localizzazione del punto di guasto e quindi attraverso una più rapida rimozione dello
stesso.
2.17.1 Descrizione della funzione
Condizioni di
avviamento
La funzione di localizzazione del guasto nella protezione distanziometrica 7SA522 è
indipendente dalla misura della distanza. Essa dispone, infatti, di una memoria propria
per le grandezze di misura nonché di propri algoritmi di filtraggio. La protezione contro
i cortocircuiti deve soltanto inviare un comando di avvio al fine di determinare il circuito
di misura valido e l'intervallo di tempo più idoneo per la memorizzazione delle grandezze di misura.
La localizzazione del guasto può essere avviata dal comando di scatto della protezione o anche da ogni avviamento. Nell'ultimo caso, è possibile un calcolo del luogo del
guasto anche nel caso in cui un'altra protezione determini l'eliminazione del guasto.
In caso di guasto esterno alla linea da proteggere, tuttavia, la sua localizzazione non
può essere sempre corretta, in quanto le grandezze di misura possono risultare falsate, ad es., a causa di un'alimentazione intermedia.
Localizzazione del
guasto
Le coppie di valori delle correnti e delle tensioni di cortocircuito memorizzate nella
memoria tampone (campionamento pari a 1/20 di periodo) vengono fissate subito
dopo il comando di scatto ovvero quando i valori di misura non sono ancora stati contraffatti dal processo di apertura, anche in caso di interruttori molto rapidi. Il filtraggio
delle grandezze di misura e il numero dei calcoli di impedenza sono automaticamente
adattati al numero delle coppie di valori di misura transitori nella finestra dati determinata. Se non è stato possibile determinare finestre dati sufficienti con valori transitori,
viene emessa la segnalazione „Loc. Gu. inval.“.
L'analisi delle grandezze di misura viene effettuata dopo l'eliminazione del cortocircuito dal circuito guasto. Sono considerati circuiti di guasto quelli che hanno provocato
lo scatto. In caso di scatto attraverso la protezione contro cortocircuiti a terra,
vengono analizzati i tre circuiti fase-terra.
Indicazione del
luogo del guasto
Come risultati della localizzazione del guasto vengono resi disponibili i seguenti dati:
• il circuito di guasto, sulla base del quale è stata calcolata la reattanza del guasto,
• la reattanza del guasto X in Ω primari e Ω secondari,
• la resistenza del guasto R in Ω primari e Ω secondari,
• la distanza del guasto d espressa in km di linea o miglia, calcolata sulla base della
reattanza unitaria e dalla lunghezza della linea impostata in fase di taratura,
• la distanza del guasto d espressa in % della lunghezza della linea, calcolata sulla
base della reattanza unitaria e della lunghezza della linea impostate in fase di taratura.
Il luogo del guasto in percentuale può essere indicato parallelamente anche nel codice
BCD- (Binary Coded Decimal) Presupposto necessario è che ciò sia stato preso in
considerazione, durante la programmazione delle funzioni di protezione all'indirizzo
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
311
2 Funzioni
138 (paragrafo 2.1.1.2) e che a questo scopo sia parametrizzato un numero corrispondente di uscite binarie.
Sono necessari 10 relè di uscita suddivisi come segue:
• 4 uscite per le unità (1·20 + 1·21 + 1·22 + 1·23),
• 4 uscite per le decine (10·20 +10·21 +10·22 +10·23),
• 1 uscita per le centinaia (100·20),
• 1 uscita per la segnalazione di disponibilità „BCD dist. VALID“ (N° 1152).
Appena è stato identificato un punto di guasto, vengono eccitate le uscite binarie corrispondenti. Successivamente l'uscita „BCD dist. VALID“ segnala che i dati sono
validi. La durata può essere impostata. In caso di nuovo guasto, i dati del primo guasto
vengono automaticamente annullati.
Il campo di emissione è situato tra 0 % e 195 %. L'uscita „197“ significa che è stato
calcolato un valore negativo. L'uscita „199“ indica un superamento, vale a dire che il
valore calcolato è più elevato di quello massimo ammissibile del 195 %.
Nota
L'indicazione della distanza espressa in chilometri, in miglia ed in percentuale può
essere precisa soltanto per tratti di linea omogenei. Qualora la linea si componga di
sezioni caratterizzate da differenti valori di reattanza, per es. tratti di linee aeree e cavi,
è preferibile utilizzare la reattanza ricavata dalla localizzazione del guasto per procedere separatamente al calcolo della distanza del guasto.
Correzione dei
valori di misura per
le linee parallele
(opzionale)
In caso di guasti a terra su linee doppie, i valori determinati per il calcolo dell'impedenza vengono influenzati dall'accoppiamento delle impedenze di terra dei due sistemi di
linea. Ciò causa, in assenza di misure particolari, errori di misura nel risultato del
calcolo dell'impedenza. Pertanto, la protezione è dotata di una funzione di compensazione della linea parallela. Quest'ultima tiene conto, nell'equazione della linea, della
corrente di terra della linea parallela e compensa in questo modo l'influsso di accoppiamento, come già illustrato nel paragrafo relativo alla misura della distanza nella
protezione distanziometrica (si veda il paragrafo 2.2.1 sotto „Correzione dei valori di
misura per linee parallele“). La corrente di terra della linea parallela deve essere pertanto collegata all'apparecchio e, nei Dati di Impianto 1 (paragrafo 2.1.2.1 sotto„Collegamento di corrente“), deve essere stato parametrizzato correttamente l'ingresso di corrente I4.
La funzione di compensazione della linea parallela è attiva solo per i guasti presenti
sulla linea da proteggere. Per i guasti esterni, inclusi quelli localizzati sulla linea parallela, non è possibile alcuna compensazione.
Correzione dei
valori di misura in
caso di corrente di
carico su linee alimentate da due lati
In caso di guasti su linee con alimentazione dai due lati e trasporto di carico (fig. 2126), la tensione di guastoVF1 viene influenzata non solo dalla tensione di sorgente
E1, ma anche dalla tensione di sorgente E2, se le due sorgenti di tensione alimentano
la stessa resistenza di guasto RF. Ciò comporterebbe, senza speciali accorgimenti,
errori di misura nel risultato del calcolo dell'impedenza, in quanto sul punto di misura
M non può essere rilevata la componente di corrente IF2. Sulle linee lunghe e con
carico elevato, tale errore di misura (determinante per il calcolo della distanza) può assumere valori rilevanti nella componente X dell'impedenza di guasto.
La funzione di localizzazione del guasto nella protezione 7SA522 dispone di una compensazione del carico che, in presenza di cortocircuiti monofase, provvede a correg-
312
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.17 Localizzatore guasti
gere largamente tale errore di misura. Per la componente R dell'impedenza di guasto,
tale correzione non è tuttavia possibile; in questo caso l'errore di misura non è però
critico, in quanto soltanto la componente X è determinante ai fini del calcolo della distanza.
La compensazione del carico è attiva in caso di guasti monofase. In tal caso, vengono
analizzati per la correzione il sistema di sequenza diretta e di sequenza zero delle
componenti simmetriche.
La compensazione del carico può essere attivata o disattivata. Durante la prova della
protezione si consiglia di disattivare tale funzione per evitare che essa interagisca con
le grandezze di prova.
Figura 2-126
Correnti e tensioni di guasto su una linea alimentata da due lati
M
: Punto di misura
E1, E2
: Tensione sorgente (FEM)
IF1, IF2
: Correnti di guasto - parziale
IF1 + IF2
: Corrente di guasto - totale
VF1
: Tensione di guasto sul punto di misura
RF
: Resistenza di guasto comune
ZF1, ZF2
: Impedenze di guasto
ZF1E, ZF2E
: Impedenze di guasto a terra
ZS1, ZS2
: Impedenze di sorgente
ZS1E, ZS2E
: Impedenze di sorgente di terra
2.17.2 Indicazioni per l'impostazione
Generalità
La funzione di localizzazione dei guasti è attiva solo se essa è stata impostata durante
la programmazione su Abilitato (par. 2.1.1.2, indirizzo 138).
Se il calcolo del punto di guasto deve essere avviato con il comando di scatto della
protezione, impostate l'indirizzo 3802 Avv.Loc.Gua. = Scatto. In tal caso, la localizzazione del guasto verrà emessa solo se l'apparecchio ha effettuato uno scatto. Ma
il calcolo del punto di guasto può anche essere avviato al momento di ogni avviamento
della protezione (indirizzo 3802 Avv.Loc.Gua. = Avviamento). In tal caso, un
punto di guasto viene calcolato se, per es., il guasto viene escluso anche per mezzo
di un'altra protezione. In caso di guasto esterno alla linea da proteggere, la localizzazione del guasto non può essere sempre corretta, in quanto le grandezze di misura
possono risultare falsate, ad es., a causa di un'alimentazione intermedia.
Per il calcolo della distanza del guasto in chilometri o in miglia, l'apparecchio necessita
della reattanza unitaria in Ω/km oppure in Ω/miglia. Ai fini della corretta indicazione
della distanza del guasto in % della lunghezza della linea, dovrebbe essere indicata
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313
2 Funzioni
correttamente anche la lunghezza della linea. Questi parametri sono stati già impostati
nei dati d'impianto 2 (paragrafo 2.1.4.1) sotto „Dati generali di linea“.
Un altro presupposto per la corretta indicazione del luogo del guasto è che anche gli
altri parametri, che influenzano il calcolo del luogo del guasto, siano impostati correttamente. Questi sono gli indirizzi
1116 RE/RL(Z1),
1117 XE/XL(Z1)
oppure
1120 K0 (Z1),
1121 Angolo K0(Z1).
Se, in caso di linee doppie, è necessario utilizzare la compensazione di linee parallele,
impostate l'indirizzo 3805 Comp.lin.Paral. su SI (preimpostazione per apparecchi con compensazione di linee parallele). È allora necessario che
• la corrente di terra della linea parallela sia collegata al quarto ingresso di corrente
I4 con la giusta polarità e
• nei dati d'impianto 1 (paragrafo 2.1.2.1 sotto „Collegamento di corrente“) sia stato
impostato correttamente il rapporto dei trasformatori amperometrici I4/Iph CT
(indirizzo 221) e
• nei dati d'impianto 1 (paragrafo 2.1.2.1 sotto „Collegamento di corrente“) il parametro per il quarto ingresso di corrente I4 trasformat. sia stato impostato su In
linea Paral (indirizzo 220) e
• nei dati generali di protezione (dati dell'impianto 2, paragrafo 2.1.4.1) le resistenze
di accoppiamento RM/RL ParalLine e XM/XL-Lin.Paral (indirizzi 1126 e
1127) siano state impostate correttamente.
Se su reti con neutro a terra, in presenza di guasti monofase su linee alimentate da
due lati, è necessario utilizzare la compensazione del carico, impostate l'indirizzo
3806 Compen. carico su SI. La precisione del calcolo della distanza aumenta se,
in presenza di guasti monofase, si prevedono resistenze transitorie estremamente elevate, per es. su linee aeree senza conduttore di terra oppure in caso di condizioni
poco favorevoli di messa a terra dei pali.
Se il punto di guasto deve essere emesso mediante ingressi binari nel codice BCD,
impostate nell'indirizzo 3811 Tmax uscita BCD il tempo massimo di presenza dei
dati validi alle uscite. Nel caso in cui subentri un nuovo guasto, i dati vengono subito
annullati, anche se il guasto si presenta prima dello scadere di questo tempo. Se per
l'emissione si vuole avere a disposizione un tempo più lungo, parametrizzate i relè di
uscita corrispondenti come memorizzati. In tal modo, dopo un guasto, i dati rimangono finché le memorie non vengono resettate o viene registrato un nuovo guasto.
2.17.3 Tabella parametri
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
3802
Avv.Loc.Gua.
Avviamento
Scatto
Avviamento
Avviamento localizz. di guasti
con:
3805
Comp.lin.Paral.
NO
SI
SI
Accopp. reciproco compens.linea
parall.
314
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2.17 Localizzatore guasti
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
3806
Compen. carico
NO
SI
NO
Compensazione di carico
3811
Tmax uscita BCD
0.10 .. 180.00 sec
0.30 sec
Tempo massimo d'uscita via BCD
2.17.4 Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
1114
Rpri =
AV
Localizzatore guasto: resist. primaria
1115
Xpri =
AV
Localizzatore guasto: reatt. primaria
1117
Rsec =
AV
Localizzatore guasto: resist. secondaria
1118
Xsec =
AV
Localizzatore guasto: reatt. secodaria
1119
dist =
AV
Localizzatore guasto: distanza guasto
1120
d[%] =
AV
Localizzatore guasto:dist. (%) guasto
1122
dist =
AV
Localizzatore guasto: distanza guasto
1123
LG giro L1E
MU_F
Localizzatore guasto: "giro" L1E
1124
LG giro L2E
MU_F
Localizzatore guasto: "giro" L2E
1125
LG giro L3E
MU_F
Localizzatore guasto: "giro" L3E
1126
LG giro L1L2
MU_F
Localizzatore guasto: "giro" L1L2
1127
LG giro L2L3
MU_F
Localizzatore guasto: "giro" L2L3
1128
LG giro L3L1
MU_F
Localizzatore guasto: "giro" L3L1
1132
Loc. Gu. inval.
MU
Localizzazione guasto non valida
1133
LG Err.K0
MU
Err.settag.localiz.guasto K0/angolo(K0)
1143
BCD d[1%]
MU
Localizzazione guasto BCD (1%)
1144
BCD d[2%]
MU
Localizzazione guasto BCD (2%)
1145
BCD d[4%]
MU
Localizzazione guasto BCD (4%)
1146
BCD d[8%]
MU
Localizzazione guasto BCD (8%)
1147
BCD d[10%]
MU
Localizzazione guasto BCD (10%)
1148
BCD d[20%]
MU
Localizzazione guasto BCD (20%)
1149
BCD d[40%]
MU
Localizzazione guasto BCD (40%)
1150
BCD d[80%]
MU
Localizzazione guasto BCD (80%)
1151
BCD d[100%]
MU
Localizzazione guasto BCD (100%)
1152
BCD dist. VALID
MU
Localizzazione guasto BCD valida
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315
2 Funzioni
2.18
Mancata apertura interruttore (opzionale)
La protezione contro la mancata apertura dell'interruttore ha la funzione di assicurare
un'apertura di riserva rapida in caso di mancata apertura dell'interruttore, in seguito ad
un comando di scatto da parte di una funzione della protezione.
2.18.1 Descrizione della funzione
Generalità
Se, ad es., dalla protezione contro i cortocircuiti di una linea viene impartito un
comando di scatto all'interruttore, questo viene segnalato contemporaneamente alla
funzione di protezione contro la mancata apertura dell'interruttore (figura 2-127). All'interno di questa viene avviato un tempo T-BF. Questo tempo continua a trascorrere fin
tanto che permane un comando di scatto della protezione e fin tanto che fluisce corrente attraverso l'interruttore.
Figura 2-127
Schema di funzionamento semplificato della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore con supervisione del flusso di corrente
Normalmente l'interruttore isola il guasto e interrompe, quindi, il flusso di corrente. Il
gradino per il controllo della corrente ha una ricaduta molto rapida (tipicamente 10 ms)
ed interrompe il tempo T-BF.
Se l'apertura dell'interruttore, a seguito del comando di scatto, non viene eseguito correttamente (caso di interruttore guasto), la corrente continuerà a fluire ed il tempo
giungerà al termine. A quel punto, la protezione contro la mancata apertura dell'interruttore impartirà a sua volta un comando di scatto, grazie al quale gli interruttori circostanti determineranno l'eliminazione della corrente di guasto.
Il tempo di ricaduta della protezione di linea non ha qui alcuna importanza, in quanto
la funzione di supervisione del flusso di corrente della protezione contro la mancata
apertura dell'interruttore rileva automaticamente l'interruzione della stessa.
Per quei relè di protezione i cui criteri di scatto non sono dipendenti dal flusso di una
corrente rilevabile (per es. protezione Buchholz), il flusso di corrente non costituisce
un criterio affidabile per il corretto funzionamento dell'interruttore. In tali casi, la posizione dell'interruttore può essere segnalata dai contatti ausiliari dell'interruttore
stesso. Di conseguenza, non viene interrogato il flusso di corrente bensì i contatti ausiliari dell'interruttore (figura 2-128). A tale scopo occorre inviare alla protezione, attraverso un ingresso binario, la posizione dei contatti ausiliari dell'interruttore (si veda
anche il paragrafo 2.20.1).
316
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2.18 Mancata apertura interruttore (opzionale)
Figura 2-128
Supervisione del
flusso di corrente
Schema di funzionamento semplificato della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore con comando proveniente dal contatto ausiliario dell'interruttore
Ciascuna delle correnti di fase e una corrente di plausibilità (vedere sotto) vengono
filtrate attraverso filtri numerici, in maniera tale che viene valutata solo la componente
fondamentale.
Per l'identificazione del momento in cui è avvenuta l'apertura sono adottate speciali
misure. Nel caso di correnti sinusoidali, l'interruzione della corrente viene rilevata
dopo ca. 10 ms. Qualora siano presenti elementi aperiodici di corrente continua nella
corrente di cortocircuito e dopo l'apertura (per es. in caso di trasformatori amperometrici lineari) oppure in caso di saturazione dei trasformatori amperometrici a causa
della componente di corrente continua nella corrente di cortocircuito, può essere necessario un certo periodo di tempo prima che la scomparsa della corrente primaria
possa essere rilevata con esattezza.
Le correnti vengono sorvegliate e comparate con i valori limite tarati. Oltre alle tre correnti di fase, sono previste altre due soglie di corrente che permettono un controllo di
plausibilità. Per questo controllo di plausibilità può essere impiegato, con una programmazione corrispondente, un valore di soglia separato (si veda la figura 2-129).
Come corrente di plausibilità viene utilizzata preferibilmente la corrente di terra IE
(3·I0). Se la corrente di terra del centro stella dei trasformatori voltmetrici è collegata
all'apparecchio, questa verrà utilizzata. In caso contrario, essa sarà calcolata dall'apparecchio a partire dalle correnti di fase:
3· I0 = IL1 + IL2 + IL3
Come corrente di plausibilità la protezione 7SA522 utilizza inoltre la grandezza corrispondente a tre volte la corrente del sistema di sequenza inversa 3·I2. Questa grandezza è definita dalla seguente equazione
3· I2 = IL1 + a2·IL2 + a·IL3
con
a = ej120°.
Le correnti di plausibilità non hanno alcun influsso sul funzionamento di base della
protezione contro la mancata apertura dell'interruttore, ma consentono di controllare
che, in ogni caso di guasto, debbano essere oltrepassate due soglie di corrente prima
che si possa pervenire all'avvio di un tempo di ritardo.
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317
2 Funzioni
Figura 2-129
Supervisione del flusso di corrente con le correnti di plausibilità 3·I0 e 3·I2
Supervisione dei
contatti ausiliari
dell'interruttore
La posizione dell'interruttore viene fornita dal controllo centrale delle funzioni (vedere
paragrafo 2.20.1). L'analisi dei contatti ausiliari viene realizzata nella protezione
contro la mancata apertura dell'interruttore solo se al di sopra del valore tarato per la
supervisione del flusso di corrente non circola alcuna corrente. Se, in caso di scatto
della protezione, è intervenuto il criterio del flusso di corrente, la fine del flusso di corrente è interpretata come apertura dell'interruttore, anche se il contatto ausiliario non
segnala (ancora) che l'interruttore è aperto (figura 2-130). Ciò dà la priorità al più affidabile criterio del flusso di corrente e permette di evitare un funzionamento intempestivo conseguente ad un guasto, per es., nel meccanismo dei contatti ausiliari. Questo
blocco è valido sia per ciascuna fase che per uno scatto tripolare.
È anche possibile fare del tutto a meno del criterio dei contatti ausiliari. Se il parametro
Cont.Cont.Int. (figura 2-132 sopra) viene impostato su NO, un avviamento della
protezione contro la mancata apertura dell'interruttore è possibile solo se viene rilevato un flusso di corrente. La posizione dei contatti ausiliari non viene allora interrogata,
anche se i contatti ausiliari sono collegati all'apparecchio mediante ingressi binari.
318
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2.18 Mancata apertura interruttore (opzionale)
Figura 2-130
Blocco del criterio dei contatti ausiliari - Esempio per la fase L1
1)
se sono disponibili contatti ausiliari separati per fase
2
se sono disponibili contatti NC collegati in serie
)
D'altra parte, la reazione dell'interruttore in caso di guasti a debole corrente, che non
provocano l'intervento della supervisione del flusso di corrente (per es. in caso di
scatto attraverso la protezione Buchholz), può essere controllata solo grazie ad informazioni sulla posizione dei contatti ausiliari dell'interruttore stesso. A tale scopo è utilizzato l'ingresso binario „MAI avv.senza I“ N° 1439 (figura 2-132 a sinistra).
Questo avvia la protezione contro la mancata apertura dell'interruttore anche se non
è soddisfatto alcun criterio di corrente.
Avviamento
comune ad ogni
fase
L'avviamento comune ad ogni fase viene utilizzato su reti con scatto esclusivamente
tripolare, su montanti trasformatori o in caso di scatto attraverso una protezione di
sbarra. Questo è l'unico tipo di avviamento possibile nei modelli di 7SA522 con scatto
esclusivamente tripolare.
Se la protezione contro la mancata apertura dell'interruttore viene avviata da altre protezioni esterne, l'avviamento, per ragioni di sicurezza, deve avere luogo solo se
almeno due ingressi binari sono eccitati. Pertanto si consiglia di collegare, oltre al
comando di scatto della protezione esterna all'ingresso binario „>MAI: Avv. 3Pol“
N° 1415, anche l'avviamento generale all'ingresso binario „>MAI: Rilascio“ N°
1432. Nel caso della protezione Buchholz, si consiglia anche di collegare i due ingressi tramite coppie di cavi separate.
Se, in casi eccezionali, non è disponibile alcun segnale di abilitazione separato, l'avviamento dall'esterno può essere effettuato anche tramite un solo canale. Il segnale
„>MAI: Rilascio“ (N° 1432) non deve essere allora configurato.
La figura 2-132 illustra lo schema di principio della funzione. Se compare un comando
di scatto di una funzione di protezione interna o esterna ed è presente almeno un criterio di corrente, la funzione viene attivata e quindi viene avviato il tempo (o i tempi) di
ritardo corrispondente, come riportato nella figura 2-129.
Se il criterio di corrente non è soddisfatto per nessuna fase, può essere interrogato il
contatto ausiliario dell'interruttore, come riportato nella figura 2-131. In caso di possibilità di comando unipolare, è determinante il collegamento in serie dei contatti ausiliari NC dell'interruttore (i tre contatti NC sono chiusi quando i tre poli sono aperti). L'interruttore ha funzionato correttamente, dopo un comando di scatto tripolare, solo se
attraverso i poli non circola più alcuna corrente o se tutti e tre i contatti ausiliari NC
sono chiusi.
La figura 2-131 illustra la produzione del segnale interno „Co. Aus. INT ≥1p ch“ (cfr.
fig. 2-132 a sinistra) quando almeno un polo dell'interruttore è chiuso.
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319
2 Funzioni
Figura 2-131
Produzione del segnale „Co. Aus. INT ≥1p ch“
Se una funzione di protezione o una protezione esterna, il cui principio di funzionamento non è necessariamente dipendente dal flusso di corrente, effettuano uno
scatto, ciò avviene internamente attraverso l'ingresso „Avviam. interno senza I“ in
caso di scatto attraverso la protezione interna di tensione o di frequenza, oppure da
una protezione esterna mediante l'ingresso binario „MAI avv.senza I“. In questo
caso, l'avviamento viene mantenuto fino a quando il criterio dei contatti ausiliari
segnala che l'interruttore è aperto.
L'avviamento può essere bloccato tramite l'ingresso binario „>Blocco MAI“ (per es.
durante una prova della protezione di linea).
Figura 2-132
320
Protezione contro la mancata apertura dell'interruttore con avviamento comune ad ogni fase
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2.18 Mancata apertura interruttore (opzionale)
Avviamento separato per fase
L'avviamento separato per fase è sempre necessario se i poli dell'interruttore vengono
comandati singolarmente, dunque, ad es., in caso di utilizzo di uno scatto unipolare
con richiusura. A tale scopo, l'apparecchio deve essere adatto ad uno scatto unipolare.
Se la protezione contro la mancata apertura dell'interruttore viene avviata da altre protezioni esterne, l'avviamento, per ragioni di sicurezza, deve avere luogo solo se
almeno due ingressi binari sono eccitati. Perciò si consiglia si collegare, oltre ai tre
comandi di scatto della protezione esterna con gli ingressi binari „>MAI
avviam.L1“, „>MAI avviam.L2“ e „>MAI avviam.L3“ anche l'avviamento generale con l'ingresso binario „>MAI: Rilascio“. La figura 2-133 illustra questo collegamento.
Se, in casi eccezionali, non è disponibile alcun segnale di abilitazione separato, l'avviamento dall'esterno può essere effettuato anche tramite un solo canale. Il segnale
„>MAI: Rilascio“, allora, non deve essere configurato.
Se la protezione esterna non possiede alcun segnale di rilevamento di scatto generale, al posto di questo può essere utilizzato anche un segnale di scatto generale o il
parallelo di un secondo gruppo di contatti di scatto (si veda la figura 2-134).
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Figura 2-133
Protezione contro la mancata apertura dell'interruttore con avviamento separato per ogni fase - Esempio di avviamento di un dispositivo di protezione esterno
con abilitazione attraverso avviamento generale
Figura 2-134
Protezione contro la mancata apertura dell'interruttore con avviamento separato per ogni fase - Esempio di avviamento di un dispositivo di protezione esterno
con abilitazione attraverso un gruppo separato di contatti di scatto
321
2 Funzioni
La logica delle condizioni di avvio per il tempo (o i tempi) di ritardo è simile, in linea di
principio, a quella dell'avviamento comune per ogni fase; la differenza è che la prima
è strutturata separatamente per ogni fase (figura 2-135). Pertanto, la corrente e le
condizioni di avviamento vengono rilevate per ciascun polo dell'interruttore; anche
durante una richiusura rapida unipolare, l'interruzione di corrente viene sorvegliata in
maniera affidabile solo per i poli scattati.
L'avviamento di una sola fase, per es. „Avviam. solo L1“, è allora valido solo se il
segnale di avviamento (= segnale di scatto della protezione di linea) compare proprio
per questa fase e il criterio di corrente è soddisfatto almeno per questa fase. Se
questo criterio non è soddisfatto, come riportato nella figura 2-130, può essere interrogato il contatto ausiliario dell'interruttore - se parametrizzato (Cont.Cont.Int. =
SI).
Il criterio del contatto ausiliario è ugualmente elaborato per ogni polo. Se i contatti ausiliari non sono disponibili per ciascun polo dell'interruttore, un comando di scatto unipolare sarà considerato eseguito solo se il collegamento in serie dei contatti NA è interrotto. Questa informazione viene fornita dal comando centrale delle funzioni della
protezione (si veda anche il paragrafo 2.20.1).
Se sono presenti segnali di avviamento di più fasi, viene utilizzato l'avviamento
comune per fase „Start L123“. Questo blocca i segnali di avviamento per le singole
fasi. Allo stesso modo, l'avviamento senza flusso di corrente (per es. della protezione
Buchholz) opera solo in maniera trifase. Il principio di funzionamento è identico a
quello dell'avviamento comune per ogni fase.
Il segnale di abilitazione supplementare „>MAI: Rilascio“ (se configurato) agisce
su tutte le condizioni di avviamento esterne. L'avviamento può essere bloccato
tramite l'ingresso binario „>Blocco MAI“ (per es. durante una prova della protezione di linea).
322
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2.18 Mancata apertura interruttore (opzionale)
Figura 2-135
Condizioni di avviamento in caso di comandi di scatto unipolari
Tempi di ritardo
Se le condizioni di avviamento sono soddisfatte, vengono avviati i rispettivi tempi di
ritardo entro i quali deve avere luogo l'apertura dell'interruttore.
Sono possibili differenti tempi di ritardo per l'avviamento unipolare e tripolare. Per una
protezione a due gradini può essere utilizzato un tempo di ritardo supplementare.
In caso di protezione contro la mancata apertura dell'interruttore ad un gradino, il
comando di scatto viene trasmesso, nel caso di una mancata apertura, agli interruttori
circostanti affinché questi interrompano la corrente di guasto (figura 2-127 e figura 2128). Gli interruttori circostanti sono quelli della sbarra o della sezione di sbarra con
cui la linea in questione è collegata. Le condizioni di avviamento possibili sono quelle
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323
2 Funzioni
discusse sopra. A seconda delle possibilità della protezione di linea, possono essere
presenti condizioni di avviamento comuni o separate per ogni fase. Lo scatto provocato dalla protezione contro la mancata apertura dell'interruttore è sempre tripolare.
Nel caso più semplice viene utilizzato il tempo di ritardo T2 (fig. 2-136). I segnali di
avviamento separati per ogni fase non sono necessari se le funzioni di protezione che
provocano l'avviamento possono effettuare solo uno scatto tripolare o se i poli dell'interruttore non possono essere comandati individualmente.
Se sono richiesti tempi di ritardo differenti, in quanto le funzioni che provocano l'avviamento possono effetture uno scatto unipolare e tripolare, vengono utilizzati i tempi di
ritardo T1-1polo e T1-3polo come riportato nella figura 2-137.
Figura 2-136
Protezione contro la mancata apertura dell'interruttore ad un gradino con avviamento comune ad ogni fase
Figura 2-137
Protezione contro la mancata apertura dell'interruttore ad un gradino con tempi
di ritardo differenti
In caso di protezione contro la mancata apertura dell'interruttore a due gradini, normalmente i comandi di scatto della protezione vengono ripetuti in un primo gradino
della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore sull'interruttore di linea;
nella maggior parte dei casi su un secondo gruppo di bobine di scatto. Solo se l'interruttore non reagisce a questa ripetizione dello scatto, in un secondo gradino viene effettuato uno scatto degli interruttori circostanti.
Per il primo gradino, in caso di scatto unipolare attraverso la protezione che provoca
l'avviamento, può essere impostato un ritardo T1-1polo diverso da quello per lo
scatto tripolare. Inoltre, è possibile determinare tramite parametrizzazione (parametro
1p-RISCAT (T1)) se, al termine del primo gradino, la protezione contro la mancata
apertura dell'interruttore deve dare luogo ad uno scatto separato per fase omopolare
o sempre ad uno scatto tripolare.
324
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2.18 Mancata apertura interruttore (opzionale)
Figura 2-138
Se l'interruttore è
guasto
Protezione contro la mancata apertura dell'interruttore a due gradini con avviamento separato per ogni fase
Ci sono casi in cui è chiaro sin dall'inizio che l'interruttore associato alla protezione di
linea non può aprire il cortocircuito, per es. se mancano la tensione di scatto o l'energia di interruzione.
In questo caso non è necessario attendere la reazione dell'interruttore. Se è disponibile un criterio che segnala la non disponibilità dell'interruttore (per es. rivelatori di tensione e di aria compressa), questo può essere configurato sull'ingresso binario
„>INT.Guasto“ della protezione 7SA522. In questo caso, con il presentarsi di una
condizione di avviamento, si attiva il gradino temporale T3 Ap.Definit. (si veda la
figura 2-139), impostato normalmente su zero. Ciò permette di effettuare lo scatto immediato degli interruttori circostanti in caso di guasto dell'interruttore.
Figura 2-139
Scatto dell'interruttore all'estremità
opposta
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Interruttore guasto
In caso di mancata apertura dell'interruttore di linea locale, spesso è necessario anche
lo scatto dell'interruttore all'estremità opposta della linea. A questo scopo è necessario un canale di trasmissione adatto per i segnali di protezione (per es. via linea telefonica, onde convogliate, ponte radio o cavi a fibre ottiche). Negli apparecchi con trasmissione digitale del segnale via interfaccia della protezione, possono essere utilizzati
i comandi a distanza (si veda anche il paragrafo 2.5).
325
2 Funzioni
Per il trascinamento dell'interruttore all'estremità opposta, il comando corrispondente
- nella maggior parte dei casi quello che deve provocare lo scatto degli interruttori circostanti - viene parametrizzato su un ingresso binario che inoltra il segnale al canale
di trasmissione. In caso di trasmissione digitale del segnale, il comando viene accoppiato su un comando a distanza tramite la logica definibile dall'utente (CFC).
Protezione contro
guasti finali
(End Faults)
Per guasto finale s'intende un cortocircuito sopravvenuto ad un'estremità di una linea
o di un oggetto da proteggere e situato tra l'interruttore e il trasformatore di corrente.
La figura 2-140 illustra questo caso. Il guasto si trova - visto dal trasformatore di corrente (= punto di misura) - sul lato della sbarra, quindi non viene rilevato dalla protezione come guasto sulla linea. Esso, pertanto, può essere rilevato solo da un gradino
all'indietro della protezione di linea o dalla protezione di sbarra. Un comando di scatto
sull'interruttore della linea, tuttavia, non elimina il guasto, in quanto questo continua
ad essere alimentato dall'estremità opposta. La corrente di guasto, dunque, non
smette di circolare, nonostante l'interruttore della linea abbia eseguito correttamente
il comando di scatto impartitogli.
Figura 2-140
Guasto finale tra interruttore e trasformatore amperometrico
Il compito della protezione contro i guasti finali consiste nel rilevare questo stato e nel
trasmettere un comando di scatto all'estremità opposta della linea. A tale scopo, è utilizzato il comando „MAI ScatFineGua“ - eventualmente assieme ad altri segnali
per lo scatto all'estremità opposta - che viene inviato ad una trasmissione dei segnali
di protezione (per es. onde convogliate, ponte radio, cavi a fibre ottiche) oppure che
può essere trasmesso (in caso di trasmissione digitale del segnale) come comando
attraverso l'interfaccia della protezione.
Il guasto finale viene rilevato dalla protezione per il fatto che viene registrato un flusso
di corrente, sebbene i contatti ausiliari dell'interruttore segnalino che l'interruttore è
aperto. Come criterio supplementare viene preso in considerazione l'avviamento
della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore. La figura 2-141 mostra il
principio di funzionamento. Se la protezione contro la mancata apertura dell'interruttore è avviata e viene registrato un flusso di corrente (criteri di corrente „L*> criterio di
corrente“ secondo la figura 2-129), ma nessun polo dell'interruttore è chiuso (criterio
di contatto ausiliario „ ≥ 1 polo chiuso“ non è presente), viene avviato un tempo TFine Guasto al termine del quale un comando di scatto viene trasmesso all'estremità opposta.
326
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2.18 Mancata apertura interruttore (opzionale)
Figura 2-141
Supervisione della
discordanza poli
Schema di funzionamento della protezione contro guasti finali
Questa funzione sorveglia le discrepanze di posizione dei tre poli dell'interruttore. In
condizioni di esercizio stazionarie i tre poli devono essere tutti aperti o tutti chiusi. Un
unico polo può restare aperto per un tempo breve solo dopo un'apertura unipolare
prima di una richiusura automatica.
La figura 2-142 illustra lo schema di funzionamento. I segnali elaborati sono già stati
utilizzati per la protezione contro la mancata apertura dell'interruttore. La condizione
per discordanza dei poli dell'interruttore è che almeno un polo sia chiuso („ ≥ 1 polo
chiuso“) senza che tutti e tre i poli lo siano („ ≥ 1 polo aperto“).
In più vengono interrogati i criteri del flusso di corrente (vedere figura 2-129). La supervisione del sincronismo entra in azione solo se la corrente circola non attraverso
tutti e tre i poli, bensì solo attraverso uno o due poli. In caso di tre correnti, tutti e tre
i poli devono essere chiusi anche se i contatti ausiliari segnalano un altro stato.
Il rilevamento della discordanza dei poli dell'interruttore viene segnalata selettivamente per ogni fase come „avviamento“. Ciò permette di identificare il polo che era
aperto prima dello scatto provocato dalla supervisione della discordanza.
Figura 2-142
Schema di funzionamento della supervisione del sincronismo dei poli dell'interruttore
2.18.2 Indicazioni per l'impostazione
Generalità
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La protezione contro la mancata apertura dell'interruttore con le sue funzioni supplementari (protezione contro i guasti finali, supervisione della discordanza dei poli) può
essere attiva solo se, in fase di programmazione delle funzioni della protezione (indirizzo 139 Guasto Interr.), è stata parametrizzata come Abilitato o
Abilit.con 3I0>.
327
2 Funzioni
Protezione contro
la mancata apertura
dell'interruttore
All'indirizzo 3901 FCT Guasto Int. la funzione di protezione contro la mancata apertura dell'interruttore può essere attivata (ON) o disattivata (OFF).
La taratura della soglia di intervento della corrente I> BF (indirizzo 3902) deve
essere selezionata in modo tale da consentire l'intervento della supervisione del flusso
di corrente anche in presenza della minor corrente di cortocircuito prevedibile. A
questo scopo, è necessario che questo valore sia almeno del 10% inferiore alla corrente di cortocircuito minima. Il valore di intervento non dovrebbe tuttavia essere inferiore a quello necessario.
Se la protezione contro la mancata apertura dell'interruttore è parametrizzata con la
soglia di corrente di sequenza zero (indirizzo139 = Abilit.con 3I0>), la soglia di
intervento per la corrente di sequenza zero 3I0> MAI (indirizzo 3912) può essere
impostata indipendentemente da I> BF.
Normalmente, la protezione contro la mancata apertura dell'interruttore analizza sia il
criterio del flusso di corrente che la posizione dei contatti ausiliari dell'interruttore. Nel
caso in cui i contatti ausiliari non siano disponibili, essi non possono essere neanche
analizzati. In questo caso impostate l'indirizzo 3909 Cont.Cont.Int. su NO.
Protezione contro
la mancata apertura
dell'interruttore a
due gradini
In caso di funzionamento a due gradini, il comando di scatto viene ripetuto, al termine
di un tempo di attesa T1, sull'interruttore locale di linea, e normalmente su un gruppo
separato di bobine di scatto. In caso di scatto unipolare attraverso una funzione di
protezione, questa ripetizione dello scatto può essere unipolare, a condizione che l'apparecchio e la funzione che provoca l'avviamento siano adatti ad uno scatto unipolare.
Impostate l'indirizzo 3903 1p-RISCAT (T1) su SI, se il primo gradino deve effettuare uno scatto unipolare, altrimenti impostate questo indirizzo su NO.
Se l'interruttore non reagisce alla ripetizione dello scatto, al termine del tempo T2
viene effettuato lo scatto degli interruttori circostanti, vale a dire di quelli della sbarra
o della sezione di sbarra interessata ed eventualmente anche dell'interruttore all'estremità opposta, se il guasto non è stato ancora rimosso.
I tempi di ritardo possono essere impostati separatamente.
• per una ripetizione dello scatto uni o tripolare sull'interruttore locale dopo un
comando di scatto unipolare della protezione di linea T1-1polo (indirizzo 3904),
• per una ripetizione dello scatto omo o tripolare sull'interruttore locale dopo un
comando di scatto unipolare della protezione di linea T1-3polo (indirizzo 3905),
• per lo scatto degli interruttori circostanti (sbarra ed eventualmente anche estremità
opposta) T2 (indirizzo 3906).
I tempi di ritardo da impostare vengono determinati sulla base del tempo di apertura
massimo dell'interruttore, del tempo di ricaduta della funzione di rilevamento del flusso
di corrente, nonché di un margine di sicurezza che tenga conto anche della dispersione del tempo di decorso. La figura 2-143 illustra la sequenza temporale sulla base
di un esempio. In caso di correnti sinusoidali è possibile presupporre un tempo di
ricaduta di ≤ 15 ms. Se si prevede una saturazione dei trasformatori amperometrici,
dovranno tuttavia essere preventivati 25 ms.
328
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2.18 Mancata apertura interruttore (opzionale)
Figura 2-143
Protezione contro
la mancata apertura
dell'interruttore ad
un gradino
Esempio di sequenza temporale in caso di identificazione normale del guasto e
di mancata apertura dell'interruttore con protezione contro la stessa a due
gradini
In caso di protezione contro la mancata apertura dell'interruttore ad un gradino, al
termine di un tempo di attesa T2 (indirizzo3906) viene effettuato lo scatto degli interruttori circostanti, vale a dire di quelli della sbarra o della sezione di linea interessata
ed eventualmente anche dell'interruttore all'estremità opposta.
I tempi T1-1polo (indirizzo 3904) e T1-3polo (indirizzo 3905) vengono allora impostati su ∞, in quanto essi non sono necessari.
È anche possibile utilizzare solo il primo gradino se si desiderano utilizzare diversi
tempi di ritardo dopo uno scatto unipolare e tripolare della protezione di linea. Impostate allora T1-1polo (indirizzo 3904) e T1-3polo (indirizzo 3905) separatamente, ma impostate l'indirizzo 3903 1p-RISCAT (T1) su NO affinché la sbarra non
riceva alcun comando di scatto unipolare. Impostate T2 (indirizzo 3906) su ∞ oppure
sullo stesso valore di T1-3polo (indirizzo 3905). Assicuratevi che i comandi appropriati (segnalazioni di uscita per scatto) siano configurati.
Il tempo di ritardo da impostare viene determinato sulla base del tempo di apertura
massimo dell'interruttore, del tempo di ricaduta della funzione di rilevamento del flusso
di corrente, nonché di un margine di sicurezza che tenga conto anche della dispersione del tempo di decorso. La figura 2-144 illustra la sequenza temporale sulla base
di un esempio. In caso di correnti sinusoidali è possibile presupporre un tempo di
ricaduta di ≤ 15 ms. Se si prevede una saturazione dei trasformatori amperometrici,
dovranno tuttavia essere preventivati 25 ms.
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2 Funzioni
Figura 2-144
Guasto dell'interruttore locale
Esempio di sequenza temporale in caso di identificazione normale del guasto e
di mancata apertura dell'interruttore con protezione contro la stessa ad un
gradino
In caso di guasto nel circuito di comando dell'interuttore locale (per es. manca l'aria
compressa o la carica delle molle), i tempi di ritardo non sono necessari, in quanto è
chiaro sin dall'inizio che l'interruttore locale non può eseguire il comando di scatto. Se
il guasto viene segnalato all'apparecchio (tramite l'ingresso binario
„>INT.Guasto“), viene effettuato lo scatto degli interruttori circostanti (sbarra ed
eventualmente anche estremità opposta) con T3 Ap.Definit. (indirizzo 3907),
normalmente impostato su 0.
L'indirizzo 3908 ScattoINT.Difet permette di determinare l'uscita sulla quale
viene condotto il comando in caso di guasto dell'interruttore. In generale, selezionate
il gradino temporale la cui uscita è prevista per l'emissione del comando destinato agli
interruttori circostanti.
Protezione contro
guasti finali
(Ends Faults)
La protezione contro guasti finali può essere impostata nell'indirizzo 3921 Fase
FineGuasto come attiva (ON) o non attiva (OFF). Per guasto finale si intende un cortocircuito tra interruttore e trasformatore di corrente della linea. La funzione di protezione contro guasti finali presuppone che l'apparecchio sia informato della posizione
dell'interruttore mediante ingressi binari.
Se lo scatto dell'interruttore, in questo caso, viene effettuato dal gradino all'indietro di
una protezione di linea o dalla protezione di sbarra (dal punto di vista dei trasformatori
amperometrici il guasto viene considerato facente parte della sbarra), la corrente di
cortocircuito continuerà a circolare, in quanto essa viene alimentata dall'estremità opposta.
Il gradino temporale T-Fine Guasto (indirizzo 3922) viene avviato se, durante il
comando di scatto di una funzione della protezione di linea, l'interruttore viene segnalato come "aperto" da parte dei contatti ausiliari dello stesso e contemporaneamente circola una corrente (indirizzo 3902). Il comando di scatto della protezione
contro guasti finali è previsto per essere trasmesso all'estremità opposta.
Il tempo viene allora impostato in maniera tale che esso non scada nel caso in cui le
condizioni di avviamento vengano soddisfatte transitoriamente durante la chiusura
dell'interruttore.
Supervisione della
discordanza poli
dell'interruttore
330
L'indirizzo 3931 Discrep.Poli (sincronismo forzato) permette di attivare (ON) o disattivare (OFF) separatamente la supervisione della discordanza poli dei poli dell'interruttore. Esso è utile solo se i poli dell'interruttore possono essere comandati indi-
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2.18 Mancata apertura interruttore (opzionale)
vidualmente. La supervisione della discordanza ha la funzione di impedire che solo
uno o due poli dell'interruttore siano mantenuti permanentemente in posizione aperta.
Ciò implica che o i contatti ausiliari di ciascun polo dell'interruttore o il collegamento in
serie dei contatti ausiliari NA e quello dei contatti NC siano collegati ad ingressi binari
dell'apparecchio. Se queste condizioni non sono soddisfatte, deve essere effettuata
l'impostazione all'indirizzo 3931 OFF.
Il tempo T Discrep.Poli (indirizzo 3932) indica la durata di uno stato asimmetrico,
ovvero solo uno o due poli aperti, prima che entri in azione il sincronismo forzato, cioè
prima che venga emesso un comando di scatto tripoalre. Questo tempo deve essere
regolato in maniera tale da essere più lungo della durata di un ciclo di richiusura unipolare durante una richiusura automatica. Il tempo può essere limitato verso l'alto in
funzione della durata ammissibile del carico squilibrato causato dalla posizione asimmetrica dei poli dell'interruttore. I valori normali variano da 2 s a 5 s.
2.18.3 Tabella parametri
Nella tabella sono riportati i valori preimpostati in base alle esigenze del mercato. La
colonna C (configurazione) indica la corrente nominale secondaria del trasformatore
amperometrico corrispondente.
Ind.
Parametri
3901
FCT Guasto Int.
3902
I> BF
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
ON
OFF
ON
Protezione guasto interrut.
è:
1A
0.05 .. 20.00 A
0.10 A
Soglia avviamento I>
5A
0.25 .. 100.00 A
0.50 A
3903
1p-RISCAT (T1)
NO
SI
SI
Ri-scatto unip. con
grad.T1(scatto loc.)
3904
T1-1polo
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.00 sec
T1,ritardo dopo avv.unip.
(scatto loc.)
3905
T1-3polo
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.00 sec
T1,ritardo dopo avv.trip.
(scatto loc.)
3906
T2
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.15 sec
T2,ritardo nel 2° gradino(scatto sbarra)
3907
T3 Ap.Definit.
0.00 .. 30.00 sec; ∞
0.00 sec
T3, Ritardo per
avv.con.int.difettoso
3908
ScattoINT.Difet
NO
Con Scatto T1
Con Scatto T2
Con Scat T1/T2
NO
Selez.uscita scatto con inter.difettoso
3909
Cont.Cont.Int.
NO
SI
SI
Controllo contatti interruttore
3912
3I0> MAI
1A
0.05 .. 20.00 A
0.10 A
Soglia d'avviamento 3I0>
5A
0.25 .. 100.00 A
0.50 A
3921
Fase FineGuasto
ON
OFF
OFF
Fase di fine guasto e':
3922
T-Fine Guasto
0.00 .. 30.00 sec; ∞
2.00 sec
Ritardo scatto fase di fine
guasto
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331
2 Funzioni
Ind.
Parametri
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
3931
Discrep.Poli
ON
OFF
OFF
Supervis.discrepanza poli
3932
T Discrep.Poli
0.00 .. 30.00 sec; ∞
2.00 sec
Ritardo scatto con discrepanza polare
2.18.4 Informazioni
N°
1401
Informazione
>MAI ON
Tipo di inf.
MS
Spiegazione
> Mancata Apertura Interruttore su ON
1402
>MAI OFF
MS
> Mancata Apertura Interruttore su OFF
1403
>Blocco MAI
MS
>Blocco Manc. Apert.Interruttore
1415
>MAI: Avv. 3Pol
MS
>MAI: Avviamento esterno 3Polare
1432
>MAI: Rilascio
MS
>MAI: Rilascio esterno
1435
>MAI avviam.L1
MS
>MAI: Avviamento esterno L1
1436
>MAI avviam.L2
MS
>MAI: Avviamento esterno L2
1437
>MAI avviam.L3
MS
>MAI: Avviamento esterno L3
1439
MAI avv.senza I
MS
>MAI: Avviam. esterno 3pol(senza corr.)
1440
MAI on/off IB
IntS
Manc.Apertura Inter. ON/OFF via Ing.Bin:
1451
MAI OFF
MU
Manc.Apertura Inter. e' su OFF
1452
MAI bloccata
MU
Manc.Apertura Inter. e' BLOCCATA
1453
MAI attiva
MU
Manc.Apertura Inter. e' ATTIVA
1461
MAI avviamento
MU
Protez.Manc.Apertura Inter. avviata
1472
MAI T1-Sca.1pL1
MU
Scatto Manc.Ap.Int.T1(scat.loc.)solo Ph1
1473
MAI T1-Sca.1pL2
MU
Scatto Manc.Ap.Int.T1(scat.loc.)solo Ph2
1474
MAI T1-Sca.1pL3
MU
Scatto Manc.Ap.Int.T1(scat.loc.)solo Ph3
1476
MAI T1-Sca.L123
MU
Scatto Manc.Ap.Int.T1(scat.loc.)3pol.
1493
MAI sact.CB dif
MU
Sca.Manc.Ap.Int.in caso di circ.ap.dif.
1494
MAI T2-Scat(sb)
MU
Scatto Mancata Apert.Int. T2(scat.sbar.)
1495
MAI ScatFineGua
MU
Scatto Mancata Apert.Int. fine guasto
1496
MAI Dis.Pol.Avv
MU
Scatto Manc.Apert.Int. avv.discrep.poli
1497
MAI Disc.Int.L1
MU
Sca.Manc.Apert.Int. avv.discrep.poli L1
1498
MAI Disc.Int.L2
MU
Sca.Manc.Apert.Int. avv.discrep.poli L2
1499
MAI Disc.Int.L3
MU
Sca.Manc.Apert.Int. avv.discrep.poli L3
1500
MAI Scat.Dis.In
MU
Sca.Manc.Apert.Int. scatto discrepanza
332
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2.19 Funzione di supervisione
2.19
Funzione di supervisione
L'apparecchio dispone di funzioni di supervisione che consentono di verificare continuamente sia l'hardware che il software; viene controllata continuamente anche la plausibilità delle grandezze di misura, in modo tale che anche i circuiti dei trasformatori
amperometrici e voltmetrici siano largamente inclusi nel controllo. Inoltre è possibile
realizzare, tramite gli ingressi binari corrispondenti disponibili, una verifica dei circuiti
di scatto.
2.19.1 Supervisione misure
2.19.1.1 Controllo dell'hardware
L'unità viene monitorata a partire dagli ingressi di misura fino ai relè di comando. I
circuiti di supervisione e il processore verificano l'hardware al fine di identificare eventuali guasti o anomalie.
Tensioni ausilarie e
di riferimento
La tensione del processore di 5 V viene controllata dall'hardware poiché, se essa
scende al di sotto del valore minimo ammissibile, il processore non può più funzionare. Pertanto, al di sotto di questo valore l'apparecchio viene messo fuori servizio. Al
ritorno della tensione il sistema del processore viene riavviato.
La mancanza oppure l'interruzione della tensione di alimentazione mettono l'apparecchio fuori servizio; la segnalazione avviene attraverso un contatto di riposo. Interruzioni della tensione ausiliaria di breve durata (fino a 50 ms) non compromettono il funzionamento dell'apparecchio (vedi dati tecnici).
Il processore controlla la tensione di offset e di riferimento del convertitore analogico/digitale. La protezione è bloccata se sono rilevati scostamenti non ammessi;
vengono segnalati errori di lunga durata.
Batteria tampone
Lo stato di carica della batteria tampone, che, in caso di mancanza della tensione ausiliaria, garantisce il funzionamento ininterrotto dell'orologio interno e la memorizzazione di contatori e segnalazioni, viene controllato ciclicamente. Se la tensione scende
al di sotto del minimo ammissibile, viene emessa la segnalazione „Avar.bat.
scar.“ (N° 177).
Se l'apparecchio viene staccato dalla tensione ausiliaria per più di 1 o 2 giorni, l'orologio interno si disattiva automaticamente, ovvero l'apparecchio perde il riferimento temporale. I dati della memoria delle segnalazioni e dei valori di guasto vengono invece
preservati.
Moduli di memoria
La memoria di lavoro (RAM) viene testata all'avviamento del sistema. In presenza di
un guasto l'avviamento viene interrotto, i LED e LED 1 di errore si accendono e gli altri
LED lampeggiano con lo stesso ritmo. Durante il funzionamento, le memorie vengono
controllate con l'ausilio della loro checksum..
Per la memoria di programma (EPROM), viene generata ciclicamente una checksum;
essa viene poi confrontata con la checksum di programma memorizzata.
Per la memoria dei parametri (FLASH-EPROM) viene formata ciclicamente la nuova
checksum e quindi confrontata con la nuova checksum calcolata durante ogni assegnazione di nuovi parametri.
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333
2 Funzioni
In presenza di un guasto, il sistema del processore viene riavviato.
Frequenza di campionamento
La frequenza di campionamento e il sincronismo tra i convertitori analogi/digitali
vengono controllati di continuo. Se non è possibile eliminare eventuali scostamenti
mediante una nuova sincronizzazione, il sistema del processore viene riavviato.
Acquisizione dei
valori misurati correnti
Nel circuito di corrente sono presenti quattro ingressi di misura. Se le tre correnti di
fase e la corrente di terra del centro stella del trasformatore amperometrico o di un
trasformatore di corrente di terra separato della linea da proteggere sono collegati
all'apparecchio, la somma delle quattro correnti digitalizzate deve essere pari a 0.
Viene rilevato un guasto nei circuiti amperometrici quando
IF = |IL1 + IL2 + IL3 + kI·IE| > ΣI Soglia Monit·IN + ΣI Fattore Mon·Σ | I |
Qui il valore kI (parametro I4/Iph CT) tiene conto di una possibile differenza dei rapporti di trasformazione di un trasformatore amperometrico separato IE (per es. un
riduttore toroidale). ΣI Soglia Monit e ΣI Fattore Mon sono parametri di taratura. La componente ΣI Fattore Mon·Σ | I | tiene conto di errori di trasformazione
ammissibili e proporzionali alla corrente, imputabili ai trasformatori di ingresso, che
possono verificarsi soprattutto in caso di elevate correnti di cortocircuito (figura 2-145).
Σ | I | è la somma di tutti i valori di corrente:
Σ | I | = |IL1| + |IL2| + |IL3| + |kI·IE|
Questa anomalia viene segnalata con „Avaria Σ I“ (N° 162).
Nota
La supervisione della corrente somma è operativa solo se al quarto ingresso di misura
di corrente (I4) per la corrente di terra è collegata la corrente di terra della linea da proteggere.
Figura 2-145
334
Supervisione della corrente somma
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2.19 Funzione di supervisione
Acquisizione dei
valori misurati - tensioni
Nel circuito delle tensioni sono presenti quattro ingressi di misura: tre per le tensioni
fase-terra, nonché un ingresso per la tensione omopolare (tensione e-n dell'avvolgimento a triangolo aperto) oppure per una tensione di sbarra. Se la tensione omopolare è collegata all'apparecchio, la somma delle tre tensioni di fase digitalizzate deve
essere uguale alla tensione di sequenza zero tripla. Viene rilevato un guasto nei circuiti voltmetrici quando
VF = |VL1 + VL2 + VL3 + kV·VEN| > 25 V.
Qui il fattore kV tiene conto di una differenza dei rapporti di trasformazione tra l'ingresso della tensione omopolare e gli ingressi della tensione di fase (parametro Uph /
Udelta).
Questa anomalia viene segnalata con „AvariaΣ U Ph-E“ (N° 165).
Nota
La supervisione della tensione somma è operativa solo se sull'ingresso di misura per
la tensione omopolare è collegata una tensione omopolare esterna.
Offset convertitore
analogico digitale
L'offset del convertitore AD viene misurato e corretto ciclicamente per ciascun canale.
Se questo offset raggiunge un valore elevato non ammesso, viene emessa la segnalazione „Errore:offset“ (N° 191). Le funzioni di protezione continuano ad
essere attive.
2.19.1.2 Controllo del software
Watchdog
Per consentire un continuo controllo del programma è previsto un sistema a tempo
"Watchdog" che, in caso di guasto del processore oppure di perdita di sincronismo del
programma, provoca il riavviamento del processore.
Un ulteriore "software watchdog" assicura il rilevamento di qualsiasi anomalia
nell'elaborazione dei programmi. Anche un evento di questo tipo determina il reset
del processore.
Se il guasto non è eliminato dal restart, viene effettuato un ulteriore tentativo di riavviamento. Se l'anomalia permane dopo tre tentativi di restart, il sistema si esclude automaticamente entro 30 secondi ponendosi fuori servizio e si accende il LED „ERROR“. Il relè "Apparecchio pronto" ricade e segnala l'anomalia con il suo contatto di
riposo („Life-contact“).
2.19.1.3 Supervisione dei circuiti dei trasformatori esterni
Eventuali interruzioni o cortocircuiti nei circuiti secondari dei trasformatori di corrente
e di tensione, come pure errori nei collegamenti (importante per la messa in servizio!)
vengono largamente rilevati dall'apparecchio e quindi segnalati. A tale scopo viene eseguita una verifica ciclica delle grandezze di misura fino a quando non compare
un'anomalia.
Simmetria della
corrente
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Quando non esistono guasti in rete, le correnti sono approssimativamente simmetriche. Tale simmetria viene monitorata nell'unità attraverso un confronto di ampiezza.
335
2 Funzioni
Qui la corrente di fase più piccola viene messa in relazione con la più grande.
Un'asimmetria viene rilevata quando
|Imin| / |Imax| < BiL. FATTOR I fino a quando Imax / IN > Bilanc.limit. I / IN
Qui Imax e Imin rappresentano rispettivamente la maggiore e la minore delle tre correnti
di fase. Il fattore di simmetria BiL. FATTOR I è il termine di valutazione dell'asimmetria delle correnti di fase, mentre il valore soglia Bilanc.limit. I rappresenta
il limite inferiore dell'area di lavoro di questa funzione di controllo (si veda la figura 2146). Entrambi i parametri sono tarabili. Il rapporto di ricaduta è pari a ca. il 97%.
Questa anomalia viene segnalata, dopo un tempo impostabile (5-100 s), con
„Avaria Simm.I“ (N° 163).
Figura 2-146
Supervisione della simmetria della corrente
Interruzione di fase
(Broken Conductor)
Un'interruzione di fase della linea da proteggere o nel circuito secondario dei trasformatori amperometrici può essere rilevata se una corrente minima I polo aperto
circola sulla linea. Se la corrente di fase minima si trova al di sotto di questo limite,
mentre le altre correnti di fase si trovano al di sopra di esso, si può supporre l'interruzione di una fase. Se, inoltre, è presente un'asimmetria della corrente (vedere la
sezione „Simmetria della corrente“) l'apparecchio emette la segnalazione „Avaria
Condutt.“ (N° 195).
Simmetria della
tensione
Quando non esistono guasti in rete, le tensioni sono approssimativamente simmetriche. Tale simmetria viene monitorata nell'unità attraverso un confronto di ampiezza.
Qui la tensione concatenata più piccola viene messa in relazione con la più grande.
Un'asimmetria viene rilevata quando
|Vmin| / |Vmax| < Fat.Bil.mon.t. fino a quando |Vmax| > Bilanc.Sogl.V
Qui Vmax e Vmin rappresentano, rispettivamente, la maggiore e la minore delle tre tensioni concatenate. Il fattore di simmetria Fat.Bil.mon.t. è il termine di valutazione
dell'asimmetria delle tensioni, mentre il valore soglia Bilanc.Sogl.V rappresenta il
limite inferiore dell'area di lavoro di questa funzione di controllo (si veda la figura 2147). Entrambi i parametri sono tarabili. Il rapporto di ricaduta è pari a ca. il 97%.
Questa anomalia viene segnalata, dopo un tempo di ritardo impostabile, con „Avaria
Somm.V“ (N° 167).
336
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.19 Funzione di supervisione
Figura 2-147
Sequenza fasi tensione
Supervisione della simmetria della tensione
La verifica delle fasi guaste, la misura della direzione e la polarizzazione con tensioni
sane presuppongono, normalmente, una sequenza delle grandezze di misura diretta.
Il senso di rotazione delle tensioni di misura viene verificato mediante il controllo della
sequenza di fase delle tensioni
VL1 prima di VL2 prima di VL3
. Tale controllo avviene quando ciascuna tensione di misura ha un una ampiezza
minima di
|VL1|, |VL2|, |VL3| > 40 V/√3
. In caso di sequenza di fase inversa, viene emessa la segnalazione
„Avar.seq.fasi“ (N° 171).
Se la rete ha una sequenza di rotazione inversa, ciò deve essere stato immesso adeguatamente in fase di parametrizzazione dei dati d'impianto (paragrafo 2.1.2.1, indirizzo 235). Per la supervisione della sequenza di rotazione vale allora la sequenza
delle fasi inversa.
Anomalia misure
voltmetriche "FuseFailure-Monitor"
In caso di mancanza di una tensione di misura in seguito a cortocircuito o ad interruzione nel circuito secondario dei trasformatori voltmetrici, può accadere che appaia per
alcuni circuiti di misura una tensione nulla con conseguente possibilità di falso avviamento per effetto delle correnti di carico.
Se anziché essere presente un interruttore di protezione dotato di contatti ausiliari, vi
sono, ad es., dei fusibili, può attivarsi la funzione di supervisione della tensione di
misura („Fuse-Failure-Monitor“). Naturalmente il mcb dei trasformatori voltmetrici e il
„Fuse-Failure-Monitor“ possono anche essere utilizzati contemporaneamente.
L'anomalia delle misure voltmetriche è caratterizzata da un'asimmetria delle tensioni
con contemporanea simmetria delle correnti. La figura 2-148 illustra il diagramma
logico del „Fuse-Failure-Monitors“ in caso di mancanza asimmetrica della tensione di
misura.
Si suppone la presenza di un guasto asimmetrico nel circuito secondario dei trasformatori voltmetrici, se nelle grandezze di misura viene rilevata un'asimmetria importante
delle tensioni senza che contemporaneamente venga registrata anche un'asimmetria
delle correnti.
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337
2 Funzioni
L'asimmetria delle tensioni viene rilevata se o la tensione di sequenza zero o la tensione di sequenza inversa oltrepassa un valore tarabile FFM V>(min). La corrente
viene interpretata come sufficientemente simmetrica quando sia la corrente di sequenza zero che la corrente di sequenza inversa si trovano al di sotto di un valore tarabile FFM I< (max).
Su reti senza neutro a terra, le grandezze di sequenza zero non costituiscono un criterio affidabile, in quanto, anche nel caso di un semplice guasto a terra, può comparire
una corrente di sequenza zero considerevole senza che circoli una tensione di sequenza zero significativa. Pertanto, su queste reti non viene analizzata la tensione di
sequenza zero, bensì solo la tensione del sistema di sequenza inversa (parametro
Sist.CentroStel).
Il rilevamento di un'anomalia provoca il blocco della protezione distanziometrica e di
tutte le funzioni che operano sulla base di una minima tensione (per es. anche lo
scatto in caso di alimentazione debole). Questo blocco immediato presuppone che
circoli almeno una corrente di fase. La protezione distanziometrica può essere commutata sulla modalità di massima corrente di emergenza a condizione che la protezione di massima corrente sia parametrizzata in maniera corrispondente (si veda anche
il paragrafo 2.11).
Questo blocco rapido non può aver luogo se una fase è senza tensione a causa di una
richiusura rapida unipolare, in quanto le grandezze di misura asimmetriche, in questo
caso, provengono dalla linea e non da un guasto nel circuito secondario. Se dunque
sulla linea viene effettuato uno scatto unipolare, il blocco rapido viene interrotto (informazione interna „pausa unipolare. “ nel diagramma logico).
Se, entro circa 10 secondi dall'identificazione del criterio, viene rilevata una corrente
di sequenza zero o di sequenza inversa, si suppone che sia soppraggiunto un cortocircuito ed il blocco mediante il „Fuse-Failure-Monitor“ viene interrotto. Se invece un
criterio di anomalia tensione permane per un tempo superiore a 10 s ca., il blocco sarà
attivo in maniera permanente (autotenuta dei criteri di tensione dopo 10 s). Solo 10 s
dopo la scomparsa dei criteri di tensione in seguito all'eliminazione del guasto nei
circuiti secondari, il blocco viene rimosso automaticamente; in tal modo le funzioni di
protezione bloccate vengono riattivate.
338
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2.19 Funzione di supervisione
Figura 2-148
Diagramma logico del „Fuse-Failure-Monitor“ con sistema di sequenza zero e di sequenza inversa
Mancanza della tensione di misura
trifase "FuseFailure-Monitor"
Una mancanza trifase delle tensioni di misura secondarie si distingue da un guasto in
rete effettivo per il fatto che le correnti non si modificano in maniera significativa
durante una mancanza della tensione di misura secondaria. Pertanto, i valori di corrente vengono trasmessi ad una memoria; e il calcolo della differenza tra valori attuali
e valori memorizzati permette di determinare i salti di corrente (criterio di differenza di
corrente). Viene rilevata una mancanza della tensione di rete quando
• tutte e tre le tensioni fase-terra passano su un valore più piccolo di un valore di
soglia FFM U<max (3ph),
• in tutte e tre le fasi la differenza di corrente è inferiore ad un valore di soglia
(3ph)sog.Idelta e
• tutte e tre le ampiezze delle correnti di fase sono superiori alla corrente minima
Iph> per la misura di impedenza della protezione distanziometrica.
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339
2 Funzioni
Se non è (ancora) disponibile alcun valore di corrente memorizzato, allora si ricorre al
criterio di grandezza di corrente. La figura 2-149 illustra il diagramma logico della funzione di supervisione di mancanza della tensione di misura trifase. Viene rilevata una
mancanza della tensione tripolare quando
• tutte e tre le tensioni fase-terra passano su un valore inferiore ad un valore di soglia
FFM U<max (3ph),
• tutte e tre le ampiezze delle correnti di fase sono inferiori alla corrente minima Iph>
per la misura di impedenza della protezione distanziometrica e
• tutte e tre le ampiezze delle correnti di fase sono superiori ad un limite di rumore
preimpostato (40 mA).
Il rilevamento di una mancanza di tensione tripolare provoca il blocco delle funzioni di
protezione il cui principio di misura si basa su una minima tensione (in particolare la
protezione distanziometrica) fino al ritorno della tensione; il blocco viene poi rimosso
automaticamente. Il ricorso alla funzione di massima corrente di emergenza è possibile se la protezione di massima corrente è stata parametrizzata in maniera corrispondente (si veda anche il paragrafo 2.11).
Figura 2-149
340
Logica della supervisione trifase della mancanza della tensione di misura
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2.19 Funzione di supervisione
Supervisione supplementare della
mancanza della
tensione di misura
Se al momento dell'attivazione dell'apparecchio non è disponibile alcuna tensione di
misura (per es. a causa di trasformatori non collegati), la mancanza della tensione può
essere rilevata e segnalata da una funzione di supervisione supplementare. I contatti
ausiliari dell'interruttore, se utilizzati, verranno impiegati anche per la supervisione. La
figura 2-150 illustra il diagramma logico della funzione di supervisione della mancanza
della tensione di misura. La mancanza della tensione di misura viene rilevata quando
le seguenti condizioni sono soddisfatte contemporaneamente:
• tutte e tre le tensioni fase-terra sono inferiori a FFM U<max (3ph),
• almeno una corrente di fase è maggiore di I polo aperto o almeno un polo
dell'interruttore è chiuso (impostabile),
• non è presente alcun avviamento di una funzione di protezione,
• questo stato persiste per un tempo parametrizzabile T Supervis. V (preimpostazione: 3 s).
Questo tempo T Supervis. V è necessario al fine di impedire un intervento della
funzione di supervisione prima che si verifichi l'avviamento.
L'intervento di questa supervisione provoca la produzione della segnalazione
„Avaria V assent“ (N° 168) e l'unità si commuta sulla protezione di massima corrente di emergenza (si veda il paragrafo 2.11).
Figura 2-150
Diagramma logico della supervisione della mancanza della tensione di misura
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341
2 Funzioni
2.19.1.4 Supervisione dell'angolo di fase della potenza di sequenza diretta
Con questa funzione di supervisione è possibile stabilire la direzione della potenza. È
possibile controllare l'angolo di fase della potenza complessa e generare una segnalazione quando il vettore della potenza si trova all'interno di un segmento impostabile.
Un esempio di questa applicazione è la segnalazione di potenza reattiva capacitiva.
La segnalazione di controllo può allora essere utilizzata per il comando della protezione di massima tensione. A questo scopo devono essere effettuate due impostazioni
di angolo, come rappresentato nella figura 2-151. In questo esempio sono state effettuate le impostazioni ϕA = 200° e ϕB = 340°.
Se l'angolo di fase misurato ϕ(S1) della potenza del sistema di sequenza diretta si
trova all'interno dell'area del livello P-Q determinata dagli angoli ϕA e ϕB, viene
emessa la segnalazione „ϕ(PQ Pos. Seq.)“ (N° 130). Gli angoli ϕA e ϕB sono impostabili liberamente nell'area da 0° a 359°. La superficie comincia con ϕA e si
estende in senso matematicamente positivo fino all'angolo ϕB. Un'isteresi di 2° impedisce segnalazioni errate che potrebbero prodursi ai limiti di rovesciamento.
Figura 2-151
Caratteristica della supervisione dell'angolo di fase del sistema di sequenza
diretta
È possibile utilizzare la funzione di supervisione anche per la visualizzazione di una
potenza attiva negativa. In questo caso, i campi devono essere determinati come nella
figura 2-152.
342
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2.19 Funzione di supervisione
Figura 2-152
Supervisione dell'angolo di fase per una potenza attiva negativa
La differenza tra i due angoli deve essere pari almeno a 3°, altrimenti la supervisione
viene bloccata ed è emessa la segnalazione „ϕ Set Errato“ (N° 132).
Grazie alle seguenti condizioni si ha l'abilitazione alla misura:
• La corrente di sequenza diretta I1 è maggiore del valore impostato con il parametro
2943 I1>.
• La tensione di sequenza diretta V1 è maggiore del valore impostato con il parametro
2944 U1>.
• Gli angoli impostati all'indirizzo 2941 ϕ A e 2942 ϕB devono differenziarsi di almeno
3°. In caso di parametrizzazione scorretta, viene emessa la segnalazione 132 „ϕ
Set Errato“.
• Il „Fuse-Failure-Monitor“ e la supervisione della mancanza della tensione di misura
non devono essere intervenuti e non deve essere presente la segnalazione di ingresso binario 361 „>AVARIA alim.TV“.
Se la supervisione non è attiva, viene generata la segnalazione „ϕ(PQ Pos)
blocc“ (N° 131).
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343
2 Funzioni
La figura 2-153 illustra la logica della supervisione di fase del sistema di sequenza diretta.
Figura 2-153
Logica della supervisione dell'angolo di fase del sistema di sequenza diretta
2.19.1.5 Reazioni ai guasti
A seconda del tipo di guasto rilevato, viene emessa una segnalazione, viene riavviato
il sistema del processore oppure l'apparecchio viene posto fuori servizio. Dopo tre avviamenti non riusciti, la protezione viene ugualmente posta fuori servizio. Il relè "Apparecchio pronto" ricade e segnala un guasto all'apparecchio con il suo contatto NC
(„Life-contact“). Inoltre, se la tensione ausiliaria interna è presente, si accende il LED
rosso „ERROR“ sul frontalino e il LED verde „RUN“ si spegne. Se manca anche la tensione ausiliaria interna, tutti i LED sono spenti. La tabella 2-10 mostra una sintesi delle
funzioni di supervisione e della reazione ai guasti dell'apparecchio.
344
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2.19 Funzione di supervisione
Tabella 2-10
Sintesi delle reazioni ai guasti dell'apparecchio
Supervisione
Possibili cause
Reazione ai guasti
Segnalazione (N°)
Uscita
Mancanza della tensione ausiliaria
esterno (tensione ausiliaria) Apparecchio fuori
tutti i LED spenti
interno (convertitore)
servizio oppure eventu- „Errore 5V“ (144)
ale segnalazione
GOK2) ricade
Acquisizione dei valori
misurati
interno (convertitore o tensione di riferimento)
Protezione fuori
servizio, segnalazione
LED „ERROR“
„Err. conv. A/D“
(181)
GOK2) ricade
Batteria tampone
interno (batteria tampone)
Segnalazione
„Avar.bat. scar.“
(177)
come configurato
Watchdog hardware
interno (guasto al processore)
Apparecchio fuori
servizio
LED „ERROR“
GOK2) ricade
Watchdog software
interno (sequenza del programma)
Tentativo di riavviamen- LED „ERROR“
to 1)
GOK2) ricade
Memoria di lavoro
interno (RAM)
Tentativo di riavviamen- LED lampeggia
to 1), interruzione
dell'avviamento
Apparecchio fuori
servizio
GOK2) ricade
Memoria di programma interno (EPROM)
Tentativo di riavviamen- LED „ERROR“
to 1)
GOK2) ricade
Memoria parametri
Tentativo di riavviamen- LED „ERROR“
to 1)
GOK2) ricade
Frequenza di campion- interno (generatore di impul- Tentativo di riavviamen- LED „ERROR“
atura
si)
to 1)
GOK2) ricade
Impostazione 1 A/5 A
Posizione ponte 1/5 A errata Segnalazioni:
„Err.1A/5Asbagl.“
Protezione fuori servizio (192) „Err. conv.
A/D“ (181)
LED „ERROR“
GOK2) ricade
Valori di compensazione
interno (EEPROM o RAM)
come configurato
interno (Flash-EPROM o
RAM)
Segnalazione:
Impiego di valori di
default
„Alarm.adattam.“
(193)
Trasformatore ampero- Modulo I/O non corrisponde Segnalazioni:
„Err.neutro TA“
metrico sens./insensi- al MLFB dell'apparecchio
Protezione fuori servizio (194), „Err. conv.
bile
A/D“ (181)
LED „ERROR“
GOK2) ricade
Moduli
Modulo non corrisponde al
MLFB
Segnalazioni:
„Guasto BG1...7“
Protezione fuori servizio (183 ... 189)
ed eventualmente
„Err. conv. A/D“.
(181)
GOK2) ricade
Corrente somma
interno (acquisizione dei
valori misurati)
Segnalazione
„Avaria Σ I“ (162)
come configurato
Simmetria della corrente
esterno (impianto o trasformatore amperometrico)
Segnalazione
„Avaria Simm.I“
(163)
come configurato
Interruzione conduttore esterno (impianto o trasformatore amperometrico)
Segnalazione
„Avaria Condutt.“
(195)
come configurato
Tensione somma
interno (acquisizione dei
valori misurati)
Segnalazione
„AvariaΣ U Ph-E“
(165)
come configurato
Simmetria della tensione
esterno (impianto o trasformatore voltmetrico)
Segnalazione
„Avaria Somm.V“
(167)
come configurato
Sequenza fasi tensione esterno (impianto o collega- Segnalazione
mento)
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„Avar.seq.fasi“ (171) come configurato
345
2 Funzioni
Supervisione
Possibili cause
Reazione ai guasti
Segnalazione (N°)
Uscita
Mancanza della tensione, trifase „FuseFailure-Monitor“
esterno (impianto o collega- Segnalazione
mento)
Protezione distanziometrica bloccata,
Protezione di minima
tensione bloccata,
Scatto con alimentazione debole bloccato,
Protezione di frequenza
bloccata e
in caso di protezione
contro i cortocircuiti a
terra, rilevamento della
direzione bloccato
„Avar.FusTV>10s“
(169),
„Avar.Fusib.TV“
(170)
come configurato
Mancanza della tensione, mono/bifase
„Fuse-Failure-Monitor“
esterno (trasformatore volt- Segnalazione
metrico)
Protezione distanziometrica bloccata,
Protezione di minima
tensione bloccata,
Scatto con alimentazione debole bloccato,
Protezione di frequenza
bloccata e
in caso di protezione
contro i cortocircuiti a
terra, rilevamento della
direzione bloccato
„Avar.FusTV>10s“
(169),
„Avar.Fusib.TV“
(170)
come configurato
Mancanza di tensione,
trifase
esterno (impianto o collega- Segnalazione
„Avaria V assent“
mento)
Protezione distanzio(168)
metrica bloccata,
Protezione di minima
tensione bloccata,
Scatto con alimentazione debole bloccato,
Protezione di frequenza
bloccata e
in caso di protezione
contro i cortocircuiti a
terra, rilevamento della
direzione bloccato
Supervisione dei circuiti esterno (circuito di scatto o Segnalazione
di scatto
tensione di comando)
1)
2)
„Sv.CirSc Guasto“
(6865)
come configurato
come configurato
Dopo tre avviamenti non riusciti, la protezione viene ugualmente posta fuori servizio.
GOK = „Apparecchio Okay“ = contatto NC del relè "Apparecchio pronto" = Life-contact
2.19.1.6 Indicazioni per l'impostazione
Generalità
La sensibilità della supervisione dei valori di misura può essere modificata. Le preimpostazioni della fabbrica si basano su valori empirici che risultano, nella maggior parte
dei casi, sufficienti. Se sono prevedibili, nel caso applicativo specifico, asimmetrie
delle correnti e/o delle tensioni di esercizio particolarmente elevate oppure qualora si
constatasse, durante l'esercizio, l'avviamento sporadico di una o dell'altra funzione di
supervisione, dovrà essere diminuito il livello di sensibilità.
All'indirizzo 2901 Supervis Misure la funzione di supervisione dei valori di misura
può essere attivata (ON) o disattivata (OFF).
346
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2.19 Funzione di supervisione
Supervisioni della
simmetria
L'indirizzo 2902 Bilanc.Sogl.V determina la tensione limite (fase-fase) oltre la
quale è attiva la supervisione della simmetria della tensione. L'indirizzo 2903
Fat.Bil.mon.t. è il fattore di simmetria corrispondente, ovvero l'inclinazione della
caratteristica di simmetria. La segnalazione „Avaria Somm.V“ (N° 167) può essere
ritardata all'indirizzo 2908 T BILAN. V LIM.. Queste impostazioni possono essere
modificate solo con l'ausilio di DIGSI in Altri parametri.
L'indirizzo 2904 Bilanc.limit. I determina la corrente limite oltre la quale è attiva
la supervisione della simmetria di corrente. L'indirizzo 2905 BiL. FATTOR I è il
fattore di simmetria corrispondente, ovvero l'inclinazione della caratteristica di simmetria. La segnalazione „Avaria Simm.I“ (N° 163) può essere ritardata all'indirizzo
2909 T BILAN. I LIM.. Queste impostazioni possono essere modificate solo con
l'ausilio di DIGSI in Altri parametri.
Supervisioni
somma
L'indirizzo 2906 ΣI Soglia Monit determina la corrente limite oltre la quale interviene la supervisione della corrente somma (componente assoluta, riferita solo a IN).
La componente relativa (riferita alla corrente di fase massima) per l'intervento della supervisione della corrente somma viene impostata nell'indirizzo 2907 ΣI Fattore
Mon. È possibile modificare queste impostazioni solo con l'ausilio di DIGSI in Altri parametri.
Nota
La supervisione della corrente somma è attiva solo se al quarto ingresso di corrente
(I4) per la corrente di terra è collegata la corrente di terra della linea da proteggere.
Anomalia misure
voltmetriche "FuseFailure-Monitor"
I valori di taratura del „Fuse-Failure-Monitor“ per una Anomalia misure voltmetriche
devono essere selezionati su livelli tali da garantire l'intervento in caso di mancanza
di una tensione di fase (indirizzo 2911 FFM V>(min)), ma anche da impedirne l'intervento non corretto in caso di guasti a terra sulla rete dotata di messa a terra. Pertanto, l'indirizzo 2912 FFM I< (max) deve essere parametrizzato in maniera sensibile (al di sotto della più piccola corrente di guasto possibile in caso di cortocircuiti a
terra). È possibile modificare queste impostazioni solo con l'ausilio di DIGSI in Altri
parametri.
Nell'indirizzo 2910 Mon.Guas.Fus. il „Fuse-Failure-Monitor“, per es. in caso di
prove asimmetriche, può essere disattivato (OFF).
Mancanza della tensione di misura
trifase "FuseFailure-Monitor"
All'indirizzo 2913 FFM U<max (3ph) viene impostata la tensione minima al di sotto
della quale una mancanza della tensione di misura trifase viene rilevata, se non ha
luogo contemporaneamente un salto di corrente che oltrepassa il valore limite all'indirizzo 2914 (3ph)sog.Idelta e se tutte e tre le correnti di fase sono maggiori della
corrente minima necessaria alla misura di impedenza della protezione distanziometrica secondo l'indirizzo 1202 Minima Iph>. È possibile modificare queste impostazioni solo con l'ausilio di DIGSI in Altri parametri.
Nell'indirizzo 2910 Mon.Guas.Fus. il „Fuse-Failur-Monitor“, per es. in caso di prove
asimmetriche, può essere disattivato (OFF).
Supervisione della
mancanza della
tensione di misura
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La supervisione della mancanza della tensione di misura può essere impostata all'indirizzo 2915 Supervis. V Con Sup.Vis. I, Con S/V I e Aux o disattivata
(OFF). Nell'indirizzo 2916 T Supervis. V viene impostato il tempo di attesa della
347
2 Funzioni
supervisione della tensione di misura. È possibile modificare queste impostazioni solo
con l'ausilio di DIGSI in Altri parametri.
Interruttore di protezione (mcb) del
trasformatore voltmetrico
Se sul lato secondario dei trasformatori voltmetrici è installato un interruttore di protezione, la sua posizione deve essere segnalata all'apparecchio mediante un ingresso
binario. In caso di scatto dell'interruttore di protezione in seguito ad un cortocircuito
nel circuito secondario, la protezione distanziometrica deve venire subito bloccata,
poiché altrimenti si avrebbe uno scatto intempestivo a causa della mancanza della
tensione di misura in presenza di corrente di carico. Questo blocco deve essere più
rapido del primo gradino della protezione distanziometrica. Ciò presuppone un tempo
di reazione estremamente breve dell'interruttore di protezione (≤ 4 ms per 50 Hz,
≤ 3 ms per 60 Hz di frequenza nominale). Se il contatto ausiliario dell'interruttore di
protezione non soddisfa questa condizione, il tempo di reazione deve essere impostato nell'indirizzo 2921 T mcb.
Supervisione
dell'angolo di fase
della potenza del
sistema di sequenza diretta
I parametri 2943 I1> e 2944 U1> determinano le grandezze minime del sistema di
sequenza diretta per una misura della potenza. Gli angoli impostati all'indirizzo 2941
ϕA e 2942 ϕB devono differenziarsi di almeno 3°. In caso di parametrizzazione scorretta, viene emessa la segnalazione 132 „ϕ Set Errato“.
2.19.1.7 Tabella parametri
I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con
DIGSI, alla voce "Altri parametri".
Nella tabella sono riportati i valori preimpostati in base alle esigenze del mercato. La
colonna C (configurazione) indica la corrente nominale secondaria del trasformatore
amperometrico corrispondente.
Ind.
Parametri
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
2901
Supervis Misure
ON
OFF
ON
Supervisione delle misure
2902A
Bilanc.Sogl.V
10 .. 100 V
50 V
Soglia di tensione per
monitorag. bilanc
2903A
Fat.Bil.mon.t.
0.58 .. 0.95
0.75
Fattore di bilanciam. per
monitor.tens.
2904A
Bilanc.limit. I
1A
0.10 .. 1.00 A
0.50 A
5A
0.50 .. 5.00 A
2.50 A
Monitoraggio bilanc .correnti
0.10 .. 0.95
0.50
Fattore di bilanc.per monitorag.correnti
1A
0.05 .. 2.00 A
0.10 A
5A
0.25 .. 10.00 A
0.50 A
Soglia monit. corrente
sommata
2905A
BiL. FATTOR I
2906A
ΣI Soglia Monit
2907A
ΣI Fattore Mon
0.00 .. 0.95
0.10
Fattore monit. corrente
sommata
2908A
T BILAN. V LIM.
5 .. 100 sec
5 sec
T fattore bilanc per
monit.tensioni
2909A
T BILAN. I LIM.
5 .. 100 sec
5 sec
T monitoraggio bilanciam.
corrente
348
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2.19 Funzione di supervisione
Ind.
Parametri
C
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
2910
Mon.Guas.Fus.
ON
OFF
ON
Monitoraggio guasto fusibili
2911A
FFM V>(min)
10 .. 100 V
30 V
V> Soglia tensione min.
2912A
FFM I< (max)
1A
0.10 .. 1.00 A
0.10 A
I< Soglia corrente max.
5A
0.50 .. 5.00 A
0.50 A
2 .. 100 V
5V
V<(3ph) soglia max. tensione
1A
0.05 .. 1.00 A
0.10 A
5A
0.25 .. 5.00 A
0.50 A
(3ph)Soglia delta di corrente
2913A
FFM U<max (3ph)
2914A
(3ph)sog.Idelta
2915
Supervis. V
Con Sup.Vis. I
Con S/V I e Aux
OFF
Con Sup.Vis. I
Supervisione mancanza
tensione
2916A
T Supervis. V
0.00 .. 30.00 sec
3.00 sec
T ritardo supervisione
mancanza tens.
2921
T mcb
0 .. 30 ms
0 ms
VT mcb Tempo d'operazione
2941
ϕA
0 .. 359 °
200 °
Limite di settaggio Phi A
2942
ϕB
0 .. 359 °
340 °
Limite di settaggio Phi B
2943
I1>
1A
0.05 .. 2.00 A
0.05 A
Valore minimo I1>
5A
0.25 .. 10.00 A
0.25 A
2 .. 70 V
20 V
2944
U1>
Valore minimo V1>
2.19.1.8 Informazioni
N°
130
Informazione
ϕ(PQ Pos. Seq.)
Tipo di inf.
MU
Spiegazione
Ang.di carico Phi(PQ sequenza positiva)
131
ϕ(PQ Pos) blocc
MU
Ang.di carico Phi (PQ) bloccato
132
ϕ Set Errato
MU
errore di settaggio: |PhiA - PhiB| < 3°
161
Avaria Superv.I
MU
Avaria: supervisione corrente generale
162
Avaria Σ I
MU
Avaria: sommatoria corrente
163
Avaria Simm.I
MU
Avaria: simmetria corrente
164
Avaria Superv.V
MU
Avaria: supervisiome tensione generale
165
AvariaΣ U Ph-E
MU
Avaria:sommatoria tensione fase terra
167
Avaria Somm.V
MU
Avaria: sommatoria tensioni
168
Avaria V assent
MU
Avaria: assenza tensione 3p.
169
Avar.FusTV>10s
MU
Avaria fusibili TV (allarme >10s)
170
Avar.Fusib.TV
MU
Avaria fusibili TV (allarme istantaneo)
171
Avar.seq.fasi
MU
Avaria: sequenza fasi
195
Avaria Condutt.
MU
Avaria: conduttore rotto
196
ATV OFF
MU
Anomalia ATV su OFF
197
Mis.SupVis OFF
MU
Supervisione misure su OFF
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
349
2 Funzioni
2.19.2 Supervisione circuito di scatto
2.19.2.1 Descrizione della funzione
Supervisione dei
circuiti di scatto
La protezione distanziometrica 7SA522 dispone di una supervisione dei circuiti di
scatto integrata. In funzione del numero di ingressi binari con il negativo non in
comune ancora disponibili, è possibile optare per una supervisione con uno o con due
ingressi binari. Se la parametrizzazione degli ingressi binari necessari allo scopo non
corrisponde al tipo di supervisione preselezionata, l'apparecchio emette una segnalazione relativa („TripC ProgFAIL ...“ con il numero del circuito di controllo guasto).
In caso di impiego di due ingressi binari, i guasti nel circuito di scatto vengono rilevati
indipendentemente dalla posizione dell'interruttore; con un solo ingresso binario, i
guasti all'interruttore stesso non vengono rilevati. Se è possibile uno scatto unipolare,
può essere realizzata una supervisione dei circuiti di scatto per ciascun polo dell'interruttore, purché siano disponibili gli ingressi binari necessari.
Supervisione con
due ingressi binari
In caso di impiego di due ingressi binari, questi vengono collegati secondo la figura
2-154, vale a dire parallelamente al rispettivo contatto del relè di comando della protezione da un lato e parallelamente al contatto ausiliario dell'interruttore dall'altro lato.
L'impiego della supervisione dei circuiti di scatto presuppone che la tensione di
comando per l'interruttore sia maggiore della somma delle cadute della tensione
minima ai due ingressi binari (VCtrl > 2·VIBmin). Poiché per ciascun ingresso binario
sono necessari almeno 19 V, la funzione di supervisione potrà essere impiegata solo
per una tensione di comando sul lato dell'impianto superiore a 38 V.
350
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C53000-G1172-C155-2
2.19 Funzione di supervisione
Figura 2-154
Principio della supervisione dei circuiti di scatto con due ingressi binari
RC
Contatto del relè di comando
INT
Interruttore
INTS
Bobina dell'interruttore
INT.AUX.1
Contatto ausiliario dell’interruttore (NA)
INT.AUX.2
Contatto ausiliario dell’interruttore (NC)
V-CONTR
Tensione di comando (tensione di scatto)
V–IB 1
Tensione di ingresso per il primo ingresso binario
V-IB 2
Tensione di ingresso per il secondo ingresso binario
La supervisione con due ingressi binari non solo rileva interruzioni nel circuito di scatto
e una mancanza della tensione di comando, ma controlla anche la reazione dell'interruttore in base alla posizione dei contatti ausiliari dello stesso.
In funzione dello stato di commutazione del relè di comando e dell'interruttore, gli ingressi binari sono eccitati (stato logico „H“ nella seguente tabella) o cortocircuitati
(stato logico „L“).
I due ingressi binari possono essere diseccitati („L“), con circuiti di scatto intatti, solo
durante una breve fase transitoria (contatto del relè di comando chiuso ma interruttore
non ancora aperto).
Il persistere di questo stato è possibile solo in caso di un'interruzione o di un cortocircuito del circuito di scatto, nonché in caso di caduta della tensione della batteria o in
presenza di un guasto meccanico dell'interruttore; pertanto questo stato viene utilizzato come criterio di supervisione.
Tabella 2-11
Stato degli ingressi binari in funzione del relè di comando e dell'interruttore
N°
Relè di comando
Interruttore
1
aperto
ON
Chiuso
aperto
H
L
Esercizio normale
con interruttore
chiuso
2
aperto
OFF
aperto
chiuso
H
H
Esercizio normale
con interruttore
aperto
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Cont. aus. 1 Cont. aus. 2 IB 1
IB 2
Stato dinamico
Stato
statico
351
2 Funzioni
N°
Relè di comando
Interruttore
Cont. aus. 1 Cont. aus. 2 IB 1
IB 2
Stato dinamico
Stato
statico
3
chiuso
ON
chiuso
aperto
L
L
Tran- Anomalia
sizione o
anomalia
4
chiuso
OFF
aperto
chiuso
L
H
relè di contatto attivato
Gli stati dei due ingressi binari vengono interrogati periodicamente. Un'interrogazione
ha luogo all'incirca ogni 500 ms. Solo se tre interrogazioni consecutive rilevano un
guasto, viene emessa una segnalazione di guasto (si veda la figura 2-155). Mediante
queste ripetizioni di misurazione, viene stabilito il tempo di ritardo della segnalazione
di guasto e, pertanto, vengono evitate segnalazioni di guasto in caso di brevi fasi transitorie. La segnalazione scompare automaticamente (allo scadere dello stesso tempo)
una volta eliminato il guasto nel circuito di scatto.
Figura 2-155
Supervisione con
un ingresso binario
Diagramma logico della supervisione dei circuiti di scatto con due ingressi binari
L'ingresso binario viene collegato parallelamente al rispettivo contatto del relè di
comando della protezione, come riportato nella figura 2-156. Il contatto ausiliario
dell'interruttore è collegato in serie con una resistenza equivalente R di alto valore
ohmico.
La tensione di comando per l'interruttore dev'essere regolata almeno al doppio del
valore della caduta di tensione minima all'ingresso binario (VCtrl > 2·VIBmin). Poiché per
ogni ingresso binario sono necessari almeno 19 V, la funzione di supervisione può
essere impiegata solo per una tensione di comando sul lato dell'impianto superiore a
ca. 38 V.
Indicazioni relative al calcolo della resistenza equivalente R sono riportate nelle indicazioni per la programmazione, nel paragrafo „Montaggio e collegamento“ alla
sezione „Supervisione dei circuiti di scatto“.
352
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.19 Funzione di supervisione
Figura 2-156
Principio della supervisione dei circuiti di scatto con un ingresso binario
RC
Contatto del relè di comando
INT
Interruttore
INTS
Bobina dell'interruttore
INT.AUX 1
Contatto ausiliario dell’interruttore (NA)
INT.AUX 2
Contatto ausiliario dell’interruttore (NC)
V-CONTR
Tensione di comando (tensione di scatto)
V-IB
Tensione di ingresso per l'ingresso binario
R
Resistenza equivalente
VR
Tensione sulla resistenza equivalente
In condizioni di esercizio normale, con contatto aperto del relè di comando e circuito
di scatto intatto, l'ingresso binario è eccitato (stato logico „H“), in quanto il circuito di
controllo è chiuso mediante il contatto ausiliario (con interruttore chiuso) oppure
tramite la resistenza sostitutiva R. L'ingresso binario è circuitato e quindi diseccitato
(stato logico „L“) solo fino a quando il relè di comando è chiuso.
Se l'ingresso binario è permanentemente diseccitato durante l'esercizio, si può presuppore la presenza di un'interruzione nel circuito di scatto o una caduta della tensione di comando (di scatto).
Poiché la supervisione dei circuiti di scatto non è operativa in presenza di un guasto,
il contatto chiuso del comando non genera alcuna segnalazione di guasto. Qualora
anche i contatti di comando di altri dispositivi siano operativi parallelamente sul circuito
di scatto, la segnalazione di guasto deve essere ritardata con Ritardo Allarm (si
veda anche la figura 2-157). La segnalazione scompare automaticamente (allo
scadere dello stesso tempo) una volta eliminato il guasto nel circuito di scatto.
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353
2 Funzioni
Figura 2-157
Diagramma logico della supervisione dei circuiti di scatto con un ingresso
binario
2.19.2.2 Indicazioni per l'impostazione
In fase di programmazione, all'indirizzo 140 SupVis Cir Scat (paragrafo 2.1.1.2)
è stato definito il numero di circuiti da sorvegliare. Se la supervisione dei circuiti di
scatto non deve essere utilizzata, qui bisogna effettuare l'impostazione
Disabilitato.
Generalità
All'indirizzo 4001 Superv.Cir Sc. essa può essere attivata (ON) o disattivata
(OFF). Nell'indirizzo 4002 N.i.b.cir.sc. viene impostato il numero di ingressi
binari per ciascun circuito di supervisione. Se la configurazione degli ingressi binari
necessari a questo scopo non corrisponde al tipo di supervisione selezionato, l'utente
viene informato in merito tramite una segnalazione („TripC1 ProgFAIL ...“ con
il numero del circuito di supervisione guasto).
Supervisione con
un ingresso binario
In caso di supervisione con due ingressi binari, la segnalazione di guasto è ritardata
approssimativamente di 1s - 2 s; in caso di supervisione con un solo ingresso binario,
il ritardo della segnalazione può essere impostato nell'indirizzo 4003 Ritardo
Allarm. Se sul circuito di scatto opera solo l'apparecchio 7SA522, un ritardo da 1s a
2 s è sufficiente in quanto la supervisione dei circuiti di scatto non è operativa in
presenza di un guasto. Qualora tuttavia anche i comandi di scatto di altri apparecchi
siano operativi parallelamente sullo stesso circuito di scatto, la segnalazione di guasto
deve essere ritardata in modo da assicurare che la durata più lunga di un comando di
scatto venga superata.
2.19.2.3 Tabella parametri
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
4001
Superv.Cir Sc.
ON
OFF
OFF
Supervis.del circuito di scatto e':
4002
N.i.b.cir.sc.
1 .. 2
2
N°ingressi binari per circuito di
scatto
4003
Ritardo Allarm
1 .. 30 sec
2 sec
Tempo di ritardo per allarme
2.19.2.4 Informazioni
N°
6854
Informazione
Sv.CirSc1RelSc
Tipo di inf.
MS
Spiegazione
>Supervis. circ.di scatto 1:Relay Scatt.
6855
Sv.CirSc1RelInt
MS
>Supervis. circ.di scatto 1:Relay Interr
6856
Sv.CirSc2RelSc
MS
>Supervis. circ.di scatto 2:Relay Scatto
354
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.19 Funzione di supervisione
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
6857
Sv.CirSc2RelInt
MS
>Supervis. circ.di scatto 2:Relay Interr
6858
Sv.CirSc3RelSc
MS
>Supervis. circ.di scatto 3:Relay Scatto
6859
Sv.CirSc3RelInt
MS
>Supervis. circ.di scatto 3:Relay Interr
6861
Sv.CirSc OFF
MU
Supervis. circ.di scatto OFF
6865
Sv.CirSc Guasto
MU
Supervis. circ.di scatto Guasto
6866
Sv.CirSc1PrgGua
MU
Sup.cir.scat. 1 Bloc.:Ingr.Bin.non sett.
6867
Sv.CirSc2PrgGua
MU
Sup.cir.scat. 2 Bloc.:Ingr.Bin.non sett.
6868
Sv.CirSc3PrgGua
MU
Sup.cir.scat. 3 Bloc.:Ingr.Bin.non sett.
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355
2 Funzioni
2.20
Controllo delle funzioni e prova dell´interruttore
2.20.1 Controllo delle funzioni
Il controllo delle funzioni è la centrale di comando dell'apparecchio. Essa coordina lo
svolgimento delle funzioni di protezione e delle funzioni ausiliarie ed elabora le decisioni di queste funzioni e le informazioni provenienti dall'impianto.
Casi applicativi
• Rilevamento della chiusura,
• Identificazione della/e posizione/i dell'interruttore
• Open-Pole-Detector,
• Logica di avviamento,
• Logica di scatto
2.20.1.1 Rilevamento della chiusura
Durante l'energizzazione di un montante da proteggere, diverse misure possono
essere richieste o desiderate. In caso di chiusura manuale su un cortocircuito, è auspicabile normalmente una riapertura immediata. Ciò viene effettuato, per es., durante
la chiusura manuale nella protezione distanziometrica, con l'attivazione per un tempo
breve della zona allungata Z1B e della funzione di apertura rapida (SOTF). Per la
maggior parte delle funzioni di protezione contro i cortocircuiti può essere selezionato
almeno un gradino che reagisca in maniera istantanea in caso di chiusura manuale,
come spiegato nei paragrafi corrispondenti. Si veda anche il paragrafo 2.1.4.1 alla
sezione „Posizione dell'interruttore“.
Il comando di chiusura manuale deve essere comunicato all'impianto mediante un ingresso binario. Al fine di rendere il funzionamento dell'apparecchio indipendente dalla
durata del comando manuale, questa viene portata ad una lunghezza definita (impostabile con l'indirizzo 1150 T.Blc.dopo chMa). È possibile modificare questa impostazione solo con l'ausilio di DIGSI in Altri parametri. La figura 2-158 mostra il diagramma logico.
356
7SA522 Manuale
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2.20 Controllo delle funzioni e prova dell´interruttore
Figura 2-158
Diagramma logico del trattamento della chiusura manuale
Anche una chiusura da parte delle funzioni di comando integrate — comando sul
posto, comando tramite DiGSI, comando via interfaccia seriale — può agire come una
chiusura manuale, cfr. parametro 1152, capitolo 2.1.4.1 titolo al margine „Posizione
dell'interruttore“.
Se l'apparecchio dispone di una funzione di richiusura automatica integrata, la logica
di chiusura manuale della protezione 7SA522 effettua automaticamente una distinzione tra un ordine di comando esterno mediante l'ingresso binario e una richiusura automatica mediante la richiusura automatica interna; di conseguenza l'ingresso binario
„>Chius.Manuale“ può essere collegato direttamente al circuito di comando della
bobina di chiusura dell'interruttore (figura 2-159). In tal caso, ciascuna chiusura non
effettuata dalla richiusura automatica interna viene interpretata come chiusura manuale, incluse quelle prodotte dagli ordini di comando dello stesso apparecchio.
7SA522 Manuale
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357
2 Funzioni
Figura 2-159
Chiusura manuale con richiusura automatica interna
INT
Interruttore
CHIUSURA
Bobina di chiusura dell'interruttore
Co.AUX
Contatto ausiliario dell'interruttore
Se tuttavia sono possibili comandi di chiusura esterni che non devono attivare la funzione di chiusura manuale (per es. un dispositivo di richiusura esterno), l'ingresso
binario „>Chius.Manuale“ deve essere eccitato da un contatto separato del commutatore di comando (figura 2-160).
Se, nell'ultimo caso, un comando di chiusura manuale può essere emesso anche
tramite un ordine di comando interno dell'apparecchio, quello dovrà essere collegato,
tramite il parametro 1152 Imp.Chiu.Man., con la funzione di chiusura manuale (fig.
2-158).
Figura 2-160
Chiusura manuale con richiusura automatica esterna
INT
Interruttore
CHIUSURA
Bobina di chiusura dell'interruttore
Co.AUX
Contatto ausiliario dell'interruttore
Accanto al rilevamento della chiusura manuale, l'apparecchio registra anche ogni operazione di chiusura della linea grazie alla funzione integrata di rilevamento della chiusura. Questa elabora sia cambiamenti di stato nelle grandezze di misura che la posizione dei contatti ausiliari dell'interruttore. Il rilevamento della posizione
corrispondente dell'interruttore viene effettuato come descritto nel paragrafo seguente
sotto „Identificazione della posizione dell'interruttore“. I criteri per l'identificazione
358
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.20 Controllo delle funzioni e prova dell´interruttore
della chiusura dipendono dalle condizioni locali dei punti di misura e dall'impostazione
del parametro all'indirizzo 1134 Chius Linea (si veda il paragrafo 2.1.4 alla sezione
„Posizione dell'interruttore“).
Come grandezze di misura sono disponibili le correnti di fase e le tensioni fase-terra.
Una circolazione di corrente permette di escludere l'ipotesi che l'interruttore sia aperto
(eccezione: cortocircuito tra trasformatore amperometrico e interruttore). Un'assenza
di corrente, invece, si può avere anche se l'interruttore è chiuso. Le tensioni possono
servire da criterio per la linea aperta solo se i trasformatori voltmetrici sono installati
sul lato della linea. Pertanto, l'apparecchio tiene conto solo delle grandezze di misura
che forniscono informazioni sullo stato della linea, conformemente all'indirizzo 1134.
Al contrario un cambiamento di stato, come la modifica di una tensione da zero ad un
valore significativo (indirizzo 1131 V polo aperto) oppure la comparsa di una corrente significativa (indirizzo 1130 I polo aperto), permette di presupporre in
maniera affidabile la chiusura della linea, in quanto questi cambiamenti non possono
presentarsi nè in condizioni normali di esercizio nè con la comparsa di un cortocircuito.
È possibile modificare queste impostazioni solo con l'ausilio di DIGSI in Altri parametri.
La posizione dei contatti ausiliari dell'interruttore indica direttamente la posizione
dell'interruttore stesso. In caso di comando unipolare dell'interruttore, si ha una chiusura se almeno un polo passa dallo stato aperto a quello chiuso.
La chiusura rilevata viene segnalata con il messaggio „Chius.Linea“ (N° 590). Il
parametro 1132 T blc.dopo ch permette di portare il segnale ad una lunghezza
definita. È possibile modificare queste impostazioni solo con l'ausilio di DIGSI in Altri
parametri. La figura 2-161 mostra il diagramma logico.
Al fine di evitare rilevamenti errati di una chiusura, lo stato „linea aperta“, che precede
ogni chiusura, deve rimanere per un tempo minimo (impostabile tramite l'indirizzo
1133 T ABIL. CHIUS.). La preimpostazione per questo ritardo dell'abilitazione è di
250 ms. È possibile modificare questa impostazione solo con l'ausilio di DIGSI in Altri
parametri.
Figura 2-161
Produzione del segnale di chiusura
7SA522 Manuale
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359
2 Funzioni
La funzione di rilevamento della chiusura permette alle funzioni di protezione, vale a
dire alla protezione distanziometrica, alla protezione contro i guasti a terra, alla protezione di massima corrente e di scatto rapido per corrente elevata, di effettuare uno
scatto istantaneo dopo il rilevamento di una chiusura sulla linea propria.
Nel caso della protezione distanziometrica, a seconda della parametrizzazione effettuata, può essere generato un comando di scatto istantaneo con ogni avviamento o
con l'avviamento della zona Z1B. I gradini della protezione contro i guasti a terra e
della protezione di massima corrente generano un comando di scatto immediato se
ciò è stato parametrizzato. Lo scatto rapido viene abilitato selettivamente per ogni fase
in caso di rilevamento di una chiusura e in maniera tripolare in caso di rilevamento di
una chiusura manuale. Per poter generare nella maniera più rapida possibile un
comando di scatto in caso di chiusura, lo scatto rapido viene abilitato selettivamente
per ogni fase già all'apertura della linea.
2.20.1.2 Identificazione della posizione dell'interruttore
Per scopi protettivi
Diverse funzioni di protezione e ausiliarie necessitano, ai fini di un loro funzionamento
ottimale, di informazioni relative alla posizione dell'interruttore. Queste informazioni
sono particolarmente utili, per es., per
• la funzione eco con la protezione distanziometrica con teleprotezione (cfr. paragrafo 2.6),
• la funzione eco associata alla protezione contro i guasti a terra con teleprotezione
(cfr. paragrafo 2.8),
• lo scatto con terminale debole (cfr. paragrafo 2.9.2),
• lo scatto rapido per corrente elevata (cfr. paragrafo 2.12),
• la protezione contro la mancata apertura dell'interruttore (cfr. paragrafo 2.18),
• la verifica della condizione di ricaduta per il comando di scatto (si veda la sezione
„Ricaduta del comando di scatto“).
L'apparecchio dispone di una logica per la posizione dell'interruttore (figura 2-162) che
prevede diverse possibilità. Queste possibilità dipendono dalla disponibilità dei contatti ausiliari dell'interruttore e dal modo in cui questi sono collegati all'apparecchio.
Nella maggior parte dei casi, è sufficiente segnalare all'apparecchio la posizione
dell'interruttore dal proprio contatto ausiliario mediante un ingresso binario. Ciò vale
in ogni caso se l'interruttore viene comandato in modo tripolare. Il contatto NA viene
allora collegato ad un ingresso binario, che deve essere parametrizzato sulla funzione
di ingresso „>INT 3p Chiusi“ (N° 379). Gli altri ingressi allora non sono occupati
e la logica si limita, in linea di principio, alla trasmissione di questa informazione di ingresso.
Se i poli dell'interruttore possono essere comandati singolarmente e risulta disponibile, ad es., solo il collegamento in serie dei contatti ausiliari NC dei poli, l'ingresso
binario corrispondente viene parametrizzato sulla funzione „>INT 3p Aperti“ (N°
380). Gli altri ingressi non vengono allora occupati.
360
7SA522 Manuale
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2.20 Controllo delle funzioni e prova dell´interruttore
Se i poli dell'interruttore possono essere comandati singolarmente e i contatti ausiliari
risultano accessibili singolarmente, dovrebbe essere utilizzato - purché l'apparecchio
possa e debba effettuare uno scatto unipolare - un ingresso binario separato per
ciascun contatto ausiliario. Con questo collegamento l'apparecchio è in grado di elaborare il massimo numero di informazioni possibile. A tale scopo sono necessari tre ingressi binari:
• „>INT aux. L1“ (N° 351) per il contatto ausiliario del polo L1,
• „>INT aux. L2“ (N° 352) per il contatto ausiliario del polo L2,
• „>INT aux. L3“ (N° 353) per il contatto ausiliario del polo L3,
Gli ingressi N° 379 e N° 380 in questo caso non vengono utilizzati.
Se i poli dell'interruttore possono essere comandati singolarmente, sono sufficienti 2
ingressi binari, se sono disponibili sia il collegamento in serie dei contatti NA che
quello dei contatti NC dei tre poli. In questo caso, il collegamento in serie dei contatti
NA viene parametrizzato sulla funzione di ingresso „>INT 3p Chiusi“ (N° 379) e
quello dei contatti NC sulla funzione di ingresso „>INT 3p Aperti“ (N° 380).
Si osservi che la figura 2-162 riporta la logica completa per tutti i possibili collegamenti.
Nel caso applicativo concreto, viene utilizzata sempre una parte degli ingressi, come
sopra descritto.
Gli otto segnali di uscita della logica per la posizione dell'interruttore possono essere
elaborati dalle singole funzioni di protezione e funzioni ausiliarie. I segnali di uscita
vengono bloccati in caso di non plausibilità dei segnali forniti dall'interruttore: l'interruttore, per es., non può essere contemporaneamente aperto e chiuso. Inoltre, attraverso un polo dell'interruttore aperto non può circolare alcuna corrente.
L'analisi delle grandezze di misura dipende dalle condizioni locali dei punti di misura
(si veda il paragrafo 2.1.4.1 alla sezione „Posizione dell'interruttore“).
Come grandezze di misura sono disponibili le correnti di fase. Una circolazione di corrente permette di escludere l'ipotesi che l'interruttore sia aperto (eccezione: cortocircuito tra trasformatore amperometrico e interruttore). Un'assenza di corrente, invece,
si può avere anche se l'interruttore è chiuso. Per l'analisi delle grandezze di misura,
l'impostazione I polo aperto (indirizzo 1130) è significativa per la presenza delle
correnti.
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361
2 Funzioni
Figura 2-162
Logica per la posizione dell'interruttore
Per la richiusura
automatica e la
prova dell'interruttore
Ingressi binari separati con l'informazione relativa alla posizione dell'interruttore sono
previsti per la funzione di richiusura automatica e la prova dell'interruttore. Ciò è importante per
• il controllo di plausibilità prima della richiusura automatica (cfr. paragrafo 2.13),
• la verifica dei circuiti di scatto attraverso un ciclo di prova SCATTO-CHIUSURA (cfr.
paragrafo 2.20.2).
In caso di disposizione a 11/2 o di 2 interruttori per linea, la richiusura automatica e la
prova dell'interruttore si riferiscono ad un interruttore. Le segnalazioni di conferma
emesse da questo interruttore possono essere trasmesse separatamente all'apparecchio.
362
7SA522 Manuale
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2.20 Controllo delle funzioni e prova dell´interruttore
A questo scopo, sono disponibili ingressi binari separati. Anch'essi possono essere
elaborati e, se necessario, devono essere configurati. Questi hanno un'importanza
simile agli ingressi descritti sopra per la protezione e sono distinti tramite il contrassegno „INT 1 ...“:
• „>INT 1 3p Chiuso“ (N° 410) per il collegamento in serie dei contatti NA dei
contatti ausiliari,
• „>INT 1 3p Aperto“ (N° 411) per il collegamento in serie dei contatti NC dei
contatti ausiliari,
• „>INT 1 polo L1“ (N° 366) per il contatto ausiliario del polo L1,
• „>INT 1 polo L2“ (N° 367) per il contatto ausiliario del polo L2,
• „>INT 1 polo L3“ (N° 368) per il contatto ausiliario del polo L3.
2.20.1.3 Open-Pole-Detector
L’Open-Pole-Detector permette di rilevare e di segnalare pause unipolari. Le corrispondenti funzioni di protezione e di supervisione possono reagire. La seguente figura
riporta la logica di un Open-Pole-Detector.
7SA522 Manuale
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363
2 Funzioni
Figura 2-163
Pausa
unipolare
364
Logica dell' Open Pole Detector
Durante una pausa unipolare, la corrente di carico circolante nelle due fasi sane
provoca un flusso di corrente attraverso terra che può dare luogo a avviamenti inde-
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2.20 Controllo delle funzioni e prova dell´interruttore
siderati. Anche la tensione di sequenza zero che compare temporaneamente può provocare reazioni di protezione indesiderate.
Le segnalazioni „1Polo Aperto L1“ (N° 591), „1Polo Aperto L2“ (N° 592) e
„1Polo Aperto L3“ (N° 593) vengono inoltre generate se lo „l’Open-Pole-Detector“
rileva l'assenza di corrente e di tensione in una stessa fase - ma anche che nessuna
corrente circola nelle altre fasi. In questo caso, la segnalazione viene mantenuta solo
fino a quando la condizione è soddisfatta. Ciò permette di rilevare una richiusura
rapida unipolare su una linea senza carico.
Specificamente per applicazioni con trasformatori voltmetrici sul lato della sbarra,
viene emessa la segnalazione supplementare„pausa unipolare Lx“, se i contatti
ausiliari dell'interruttore selettivi per fase segnalano chiaramente che l'interruttore è
aperto in maniera unipolare e la corrente di questa fase è inferiore al parametro 1130
I polo aperto.
2.20.1.4 Logica di avviamento dell'unità completa
Avviamento separato per fase
La logica di avviamento connette i segnali di avviamento di tutte le funzioni di protezione. Per le funzioni di protezione che consentono un avviamento separato per fase,
l'avviamento viene effettuato separatamente per ogni fase. Se una funzione di protezione rileva un guasto a terra, l'apparecchio emette una segnalazione complessiva
che indica la presenza di un guasto a terra. Di conseguenza sono disponibili le segnalazioni „Relay avviam.L1“, „Relay avviam.L2“, „Relay avviam.L3“ e
„Relay avviam. E“.
Queste segnalazioni possono essere parametrizzate su LED o relè di uscita. Per
alcune funzioni di protezione sono disponibili anche le fasi avviate come segnalazione
complessiva, utile essenzialmente alla visualizzazione locale di segnalazioni di
guasto e alla trasmissione di segnalazioni ad un personal computer o ad una centrale
di supervisione. Per es. la segnalazione „Avv.Dist. L12E“ indica un avviamento
della protezione distanziometrica sulle fasi L1-L2-E; di queste compare di volta in volta
solo la segnalazione che rappresenta il quadro di avviamento completo dell'apparecchio.
Avviamento generale
I segnali di avviamento vengono connessi tramite OR e determinano l'avviamento
generale dell'apparecchio. Esso viene segnalato con „Avviam. relay“. Quando
non è più attiva alcuna funzione di protezione dell'apparecchio, la segnalazione
„Avviam. relay“ scompare (segnalazione „OFF“).
L'avviamento generale è il presupposto di una serie di funzioni sequenziali interne ed
esterne. Le seguenti funzioni interne vengono controllate dall'avviamento generale:
• Creazione di un protocollo di guasto: dall'inizio dell'avviamento generale alla
ricaduta, tutte le segnalazioni di guasto vengono registrate nel protocollo dei guasti.
• Inizializzazione della memorizzazione dei dati di guasto: la memorizzazione e la
messa a disposizione dei dati di guasto può anche essere condizionata dalla
presenza di un comando di scatto
• Produzione di segnalazioni spontanee: determinate segnalazioni di guasto
possono essere visualizzate sul display dell'apparecchio come cosiddette "segnalazioni spontanee" (vedere sotto „Segnalazioni spontanee“). Questa visualizzazione può anche essere condizionata dalla presenza di un comando di scatto.
• Avvio dell'action time della richiusura automatica (se disponibile ed utilizzata).
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365
2 Funzioni
Le seguenti funzioni esterne possono essere controllate mediante un contatto di
uscita di questa segnalazione. Per es.:
• Dispositivi di richiusura,
• Amplificazione del canale in caso di trasmissione del segnale tramite onde convogliate,
• Avvio di altri apparecchi supplementari e simili
Visualizzazioni
spontanee
Le visualizzazioni spontanee sono segnalazioni di guasto che compaiono automaticamente sul display dopo l'avviamento generale dell'apparecchio o dopo un comando di
scatto attraverso l'apparecchio. Nella protezione 7SA522 queste sono:
„Avviam. prot.“:
la funzione di protezione che ha provocato l'avviamento;
„T Avviam.“:
l'intervallo di tempo tra avviamento generale e ricaduta
dell'apparecchio, con indicazione del tempo in ms;
„T Scatto“:
l'intervallo di tempo tra avviamento generale e primo
comando di scatto dell'apparecchio, con indicazione
del tempo in ms;
„dist =“:
la distanza del guasto in chilometri o miglia, calcolata
dalla funzione di localizzazione dei guasti (se possibile).
2.20.1.5 Logica di scatto dell'unità completa
Scatto tripolare
In generale, in presenza di un guasto l'apparecchio effettua uno scatto tripolare. A
seconda del modello d'apparecchio ordinato (si veda il paragrafo A.1, „Dati per l'ordinazione“), è possibile anche uno scatto unipolare. Se lo scatto unipolare non è possibile o non è desiderato, la funzione di uscita „Relay Scatto“ viene utilizzata per
l'emissione del comando destinato all'interruttore. In questi casi, i seguenti paragrafi
relativi allo scatto unipolare non saranno importanti .
Scatto unipolare
Lo scatto unipolare ha senso solo per linee aeree sulle quali deve essere effettuata
una richiusura rapida e dotate alle due estremità di interruttori adatti ad uno scatto unipolare. In caso di guasto monofase, nella fase guasta può essere effettuato uno
scatto unipolare con successiva richiusura; in caso di guasti bifase e trifase con o
senza contatto a terra, viene effettuato uno scatto tripolare.
I presupposti per lo scatto separato per ciascun polo dal punto di vista dell'apparecchio sono:
• che l'apparecchio sia previsto per uno scatto separato per ciascun polo (secondo il
codice di ordinazione)
• che la funzione di protezione che provoca lo scatto consenta uno scatto separato
per ciascun polo (questo non è il caso, ad es., delle funzioni di protezione di frequenza, di protezione di tensione o di protezione contro il sovraccarico),
• che l'ingresso binario „>1p Scatto Perm“ sia configurato e attivato o che la richiusura automatica interna sia pronta ad effettuare una richiusura dopo uno scatto
unipolare.
In tutti gli altri casi, viene effettuato sempre uno scatto tripolare. L'ingresso binario
„>1p Scatto Perm“ è l'inversione logica di una predisposizione tripolare e viene
attivato da un dispositivo esterno di richiusura automatica finché quest'ultimo è pronto
ad effettuare un ciclo di richiusura rapida unipolare.
366
7SA522 Manuale
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2.20 Controllo delle funzioni e prova dell´interruttore
Nella protezione 7SA522, è anche possibile procedere ad una predisposizione tripolare del comando di scatto se lo scatto è effettuato su una sola fase mentre più fasi
sono avviate. Questo tipo di situazione può presentarsi, per la protezione distanziometrica, se due cortocircuiti compaiono simultaneamente in punti diversi e solo uno di
questi si trova nella zona rapida (Z1 o Z1B). Ciò è possibile grazie al parametro
Accopp.Tripol (indirizzo 1155), che può essere impostato su Con avviamento
(ciascun avviamento polifase provoca uno scatto tripolare) o su Con scatto (in caso
di guasto polifase nella zona di scatto lo scatto è sempre tripolare).
La logica di scatto connette i segnali di scatto di tutte le funzioni di protezione. Per le
funzioni di protezione che consentono uno scatto unipolare, lo scatto viene generato
separatamente per ogni fase. Le segnalazioni corrispondenti sono „Relay Scatto
L1“, „Relay Scatto L2“ e „Relay Scatto L3“.
Queste segnalazioni possono essere parametrizzate su LED o relè di uscita. In caso
di scatto tripolare, sono generate tutte e tre le segnalazioni.
Per le funzioni di protezione - se è possibile uno scatto unipolare - è disponibile anche
lo scatto come segnalazione complessiva, utile essenzialmente alla trasmissione
delle segnalazioni ad un personal computer o ad una centrale di supervisione: per es.
„Dis.Scatto 1fL1“, „Dis.Scatto 1fL2“, „Dis.Scatto 1fL3“ per uno
scatto unipolare attraverso la protezione distanziometrica, nonché
„Dis.Scat.3fase“ per uno scatto tripolare, dei quali compare solo uno per volta.
Queste segnalazioni sono uitilizzabili anche per l'emissione dei comandi destinati
all'interruttore.
Scatto unipolare in
caso di guasto
bifase
Lo scatto unipolare in caso di guasto bifase rappresenta una particolarità. Se sulla rete
con neutro a terra compare un cortocircuito fase-fase senza contatto a terra, l'eliminazione del guasto è possibile procedendo ad una richiusura rapida unipolare in una
delle fasi; ciò è infatti sufficiente per interrompere il circuito di guasto. La scelta della
fase deve essere la stessa ad entrambe le estremità della linea (e su tutta la rete).
Il parametro Scatt.gua. Bif. (indirizzo 1156) permette di definire se questo
scatto deve essere prodotto come 1polo anticip Ø, vale a dire in modo unipolare
nella fase in anticipo, oppure 1polo ritardo Ø, vale a dire in modo unipolare nella
fase in ritardo. Normalmente questo parametro è regolato sullo scatto 3 Polare in
caso di guasti bifase (preimpostazione).
Tabella 2-12
Scatto unipolare e tripolare, in funzione del tipo di guasto
Tipo di guasto
Parametro
(della funzione di proteziScatt.gua. Bif.
one)
L1
(indifferente)
L2
L1
L2
L3
E
(indifferente)
E
(indifferente)
E
(indifferente)
3 Polare
L1
L2
1polo anticip Ø
L1
L2
1polo ritardo Ø
L2
L3
3 Polare
L2
L3
1polo anticip Ø
L3
1polo ritardo Ø
L3
3 Polare
L2
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SCAT1pol L2
SCAT1pol L3
SCAT L123
X
X
(indifferente)
L2
L1
SCAT1pol L1
(indifferente)
L3
L1
Segnali di uscita per uno scatto
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
367
2 Funzioni
Tipo di guasto
Parametro
(della funzione di proteziScatt.gua. Bif.
one)
L1
L3
L1
L1
L2
L1
SCAT1pol L1
1polo anticip Ø
L3
L2
Segnali di uscita per uno scatto
1polo ritardo Ø
SCAT1pol L2
SCAT1pol L3
SCAT L123
X
X
E
(indifferente)
L3
E
(indifferente)
X
L3
E
(indifferente)
X
L1
L2
L3
L1
L2
L3
X
(indifferente)
X
E
(indifferente)
X
E
(indifferente)
X
Scatto generale
Tutti i segnali di scatto delle funzioni di protezione vengono connessi tramite OR e producono la segnalazione „Relay Scatto“. Queste segnalazioni possono essere
parametrizzate su LED o relè di uscita.
Ricaduta del
comando di scatto
Un comando di scatto una volta impartito viene memorizzato separatamente per ogni
polo (in caso di scatto tripolare per ciascuno dei tre poli) (si veda la figura 2-164). Contemporaneamente viene avviata una durata minima del comando di scatto t.Min
Com Scatt. Questa deve assicurare che il comando inviato all'interruttore rimanga
per un tempo sufficientemente lungo, anche in caso di ricaduta molto rapida della funzione di protezione che ha prodotto lo scatto. I comandi di scatto possono ricadere
solo quando lo sono tutte le funzioni di protezione (non viene più avviata alcuna funzione) e la durata minima del comando di scatto è trascorsa.
Un'altra condizione per la ricaduta del comando di scatto è che l'interruttore sia aperto
in caso di scatto unipolare dei poli dell'interruttore interessati. Ciò viene controllato dal
comando delle funzioni dell'apparecchio in base alle segnalazioni di ritorno della posizione dell'interruttore (paragrafo „Identificazione della posizione dell'interruttore“) e
al flusso di corrente. Nell'indirizzo 1130 viene impostata la soglia di corrente residua
I polo aperto al di sotto della quale il polo dell'interruttore può essere considerato
aperto. L'indirizzo 1135 Reset Com Scat. determina i criteri di annullamento di un
comando di scatto già impartito. Con l'impostazione I Polo aperto, il comando di
scatto viene annullato alla scomparsa della corrente. È importante che il valore impostato nell'indirizzo 1130 I polo aperto sia adeguato (vedere sopra). Con l'impostazione I e Int Aux, il contatto ausiliario dell'interruttore deve inoltre segnalare
che l'interruttore è aperto. Questa impostazione presuppone che la posizione del contatto ausiliario sia acquisita attraverso un ingresso binario. Se questa condizione supplementare per la ricaduta del comando di scatto non è necessaria (per es. in caso di
prove della protezione con interfacce di prova), essa può essere disattivata grazie
all'impostazione Avviam.Reset.
368
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2.20 Controllo delle funzioni e prova dell´interruttore
Figura 2-164
Memorizzazione e interruzione del comando di scatto
Blocco della richiusura
Dopo uno scatto dell'interruttore attraverso una funzione di protezione, spesso è necessario impedire la richiusura finché non è stata eliminata la causa dello scatto. La
protezione 7SA522 rende possibile ciò mediante il blocco integrato della richiusura.
Lo stato di blocco („LOCKOUT“) viene realizzato attraverso una memoria RS flipflop
protetta contro una mancanza della tensione ausiliaria (figura 2-165). Questa
memoria viene attivata mediante l'ingresso binario „>SET Lockout“ (N° 385). Con
la segnalazione di uscita „LOCKOUT“ (N° 530) è possibile, mediante un collegamento
adeguato, bloccare la richiusura dell'interruttore (ad es. per richiusura automatica,
chiusura manuale, sincronizzazione, chiusura tramite comando). Solo quando la
causa dell'anomalia è stata chiarita, il blocco può essere annullato manualmente mediante l'ingresso binario „>RESET Lockout“ (N° 386).
Figura 2-165
Blocco della richiusura
Le condizioni che producono il blocco della richiusura e degli altri ordini di comando
possono essere configurate individualmente. I due ingressi e l'uscita possono essere
cablati esternamente attraverso ingressi e uscite binarie parametrizzate in maniera
corrispondente oppure connessi mediante le funzioni logiche definibili dall'utente.
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369
2 Funzioni
Se, ad es., ogni scatto della protezione deve produrre un blocco della chiusura, si colleghi il comando di scatto dell'apparecchio „Relay Scatto“ (N° 511) con l'ingresso
di blocco „>SET Lockout“. In caso di impiego della richiusura automatica, tuttavia,
solo uno scatto definitivo della protezione dovrà dare luogo ad un blocco della chiusura. Si noti che la segnalazione „Scatto Definit.“ (N° 536) rimane solo per
500 ms. Collegate la segnalazione di uscita „Scatto Definit.“ (N° 536) con l'ingresso di blocco „>SET Lockout“, in modo da evitare un'attivazione del blocco se
è prevista ancora una richiusura automatica.
Nel caso più semplice, la segnalazione di uscita „LOCKOUT“ (N° 530) non richiede
alcun trattamento particolare e può essere associata alla stessa uscita che aziona lo
scatto dell'interruttore. In tal caso, il comando di scatto viene mantenuto fino a quando
il blocco non viene resettato attraverso l'ingresso di reset. Presupposto essenziale è,
naturalmente, che la bobina di chiusura dell'interruttore - com'è normalmente - sia
bloccata in caso di presenza di un comando di scatto.
La segnalazione di uscita „LOCKOUT“ può anche essere utilizzata per il blocco di determinati comandi di chiusura (esternamente o mediante CFC), per es. collocandola
sull'ingresso binario „>Blocco ComChiu“ (N° 357) o collegandola mediante un invertitore con il blocco di campo della linea.
L'ingresso di reset „>RESET Lockout“ (Nr 386) serve alla rimozione dello stato di
blocco. Esso viene pertanto comandato da una sorgente esterna protetta contro un
azionamento non autorizzato o accidentale. Esso può essere comandato, tramite
CFC, anche da fonti interne, per es. tasti di funzione, comando dell'apparecchio o
comando dal PC tramite DIGSI.
In tutti i casi assicuratevi che le connessioni logiche, le misure di sicurezza, ecc. siano
rispettate durante la parametrizzazione degli ingressi e delle uscite binarie ed eventualmente durante la creazione delle funzioni logiche definibili dall'utente. Si veda
anche la descrizione del sistema SIPROTEC 4.
Soppressione segnalazione di scatto
dell'interruttore
Su una linea. senza richiusura automatica, ciascun comando di scatto attraverso una
funzione di protezione è definitivo. In caso di impiego di una richiusura automatica,
invece, è auspicabile che il rivelatore di movimento dell'interruttore (contatto transitorio dell'interruttore) produca l'allarme solo quando lo scatto dell'interruttore è definitivo
(figura 2-166).
A questo scopo, il segnale proveniente dall'interruttore può essere collegato attraverso un contatto di uscita della protezione 7SA522 parametrizzato a questo scopo (segnalazione di uscita „All.Int.Soppr.“, N° 563). In stato di riposo e quando l'apparecchio è spento, questo contatto è sempre chiuso. Di conseguenza, per questo tipo di
applicazione è necessario utilizzare un contatto di uscita con contatto di riposo. La
scelta del contatto appropriato dipende dal modello di apparecchio. Si vedano gli
schemi in appendice.
Il contatto è aperto prima di un comando di scatto, con richiusura automatica interna
pronta, in modo tale che non venga trasmesso alcun comando di scatto proveniente
dall'interruttore. Ciò vale solo se l'apparecchio è equipaggiato anche con la richiusura
automatica interna e ciò è stato preso in considerazione in fase di programmazione
delle funzioni di protezione (indirizzo 133).
Allo stesso modo, il contatto è aperto durante la chiusura dell'interruttore mediante l'ingresso binario „>Chius.Manuale“ (N° 356) oppure mediante la richiusura automatica, in modo da sopprimere ogni segnalazione di allarme proveniente dall'interruttore.
Altri eventuali comandi di chiusura che non passano per l'apparecchio non possono
essere presi naturalmente in considerazione. I comandi di chiusura del controllo
370
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2.20 Controllo delle funzioni e prova dell´interruttore
possono essere associati alla soppressione delle segnalazioni mediante la logica
definibile dall'utente (CFC).
Figura 2-166
Soppressione segnalazione di scatto dell'interruttore
Se l'apparecchio emette un comando di scatto definitivo, il contatto rimane chiuso. Ciò
avviene mentre scorre l'ultimo tempo di neutralizzazione della richiusura automatica,
se la richiusura automatica è bloccata o disattivata oppure se, per un altro motivo, non
è pronta ad effettuare la richiusura (per es. scatto solo dopo lo scadere dell'action
time).
La figura 2-167 riporta, a titolo di esempio, diagrammi temporali per apertura e chiusura manuale, nonché per uno scatto dovuto ad un cortocircuito con richiusura ad un
solo tentativo con esito negativo.
Figura 2-167
Soppressione segnalazione di scatto dell'interruttore - Esempi
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371
2 Funzioni
2.20.2 Prova
La protezione distanziometrica 7SA522 permette di testare i circuiti di scatto e l'interruttore in modo semplice.
2.20.2.1 Descrizione della funzione
Sono disponibili diversi programmi di prova, come riportato nella tabella 2-13. I test
con gli scatti unipolari naturalmente, sono disponibili solo se l'apparecchio dispone di
comandi di scatto unipolari.
Le segnalazioni di uscita riportate devono essere state configurate sui relè di comando
corrispondenti utilizzati per il comando delle bobine dell'interruttore.
L'impulso per l'esecuzione della prova viene impartito tramite il pannello di comando
sul fronte dell'apparecchio oppure dal PC tramite DIGSI. La procedura è spiegata dettagliatamente nella descrizione del sistema SIPROTEC 4. La figura 2-168 riporta lo
svolgimento temporale di un ciclo di prova di APERTURA-CHIUSURA. I valori di taratura dei tempi sono quelli indicati nel paragrafo 2.1.2.1 per „Durata del comando“ e
„Prova dell'interruttore“.
Ammesso che i contatti ausiliari dell'interruttore inviino alla protezione la posizione
dell'interruttore stesso o dei poli dell'interruttore attraverso ingressi binari, il ciclo di
prova può essere avviato solo se l'interruttore è chiuso.
Durante l'esecuzione della prova dell'interruttore, l'informazione relativa alla posizione
di quest'ultimo non viene automaticamente presa in considerazione dalla logica per la
posizione, come descritto sopra . Al contrario, sono disponibili ingressi binari separati
per le segnalazioni di ritorno della posizione che devono essere presi in considerazione in fase di parametrizzazione degli ingressi binari, come già detto nel precedente
paragrafo.
L'apparecchio indica lo stato dello svolgimento della prova attraverso segnalazioni
corrispondenti.
Tabella 2-13
372
Programmi di prova dell'interruttore
N° sequenziale
Programmi di prova
Interrut- Segnalazioni di uscita (N°)
tore
1
ciclo unipolare di APERTURA/CHIUSURA fase L1
CB1-TEST scat L1 (7325)
2
ciclo unipolare di APERTURA/CHIUSURA fase L2
CB1-TEST scat L2 (7326)
3
ciclo unipolare di APERTURA/CHIUSURA fase L3
4
ciclo tripolare di APERTURA/CHIUSURA
CB1-TEST sc. L123 (7328)
rispettivo comando di scatto
CB1-TEST com.ch. (7329)
INT 1
CB1-TEST scat L3 (7327)
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2.20 Controllo delle funzioni e prova dell´interruttore
Figura 2-168
Ciclo di prova APERTURA-CHIUSURA
2.20.2.2 Indicazioni per l'impostazione
I valori di taratura dei tempi sono quelli indicati nel paragrafo 2.1.2.1 per „Durata del
comando“ e „Prova dell'interruttore“.
2.20.2.3 Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
-
CB1tst L1
-
CB1-TEST apertura/chiusura - solo L1
-
CB1tst L2
-
CB1-TEST apertura/chiusura - solo L2
-
CB1tst L3
-
CB1-TEST apertura/chiusura - solo L3
-
CB1tst 123
-
CB1-TEST apertura/chiusura fasi L123
7325
CB1-TESTscat L1
MU
CB1-TEST comando di scatto - solo L1
7326
CB1-TESTscat L2
MU
CB1-TEST comando di scatto - solo L2
7327
CB1-TESTscat L3
MU
CB1-TEST comando di scatto - solo L3
7328
CB1-TESTsc.L123
MU
CB1-TEST comando di scatto L123
7329
CB1-TESTcom.ch.
MU
CB1-TEST comando di chiusura
7345
CB-TESTin corso
MU
CB-TEST è in progressione
7346
CB-TSTstop gua.
MU_F
CB-TEST cancel.causa guasto sist.potenza
7347
CB-TSTstop ap.
MU_F
CB-TEST cancel.causa interrut.già aperto
7348
CB-TSTstop no-p
MU_F
CB-TEST cancel.causa interr.non pronto
7349
CB-TSTstop chi.
MU_F
CB-TEST cancel.causa interr.chiuso
7350
CB-TST .OK.
MU_F
CB-TEST esito positivo
2.20.3 Apparecchio
L'apparecchio necessita di alcune indicazioni generali. Per es. in quale forma devono
essere emesse segnalazioni nel caso di un guasto in rete.
2.20.3.1 Segnalazioni dipendenti dai comandi
La memorizzazione di segnalazioni assegnate ai LED locali e la messa a disposizione
di segnalazioni spontanee possono essere rese dipendenti dall'emissione di un
comando di scatto da parte dell'apparecchio. Queste informazioni, in tal caso, non
vengono emesse quando, in caso di guasto, una o più funzioni di protezione hanno
effettuato l'avviamento, ma non si è avuto uno scatto attraverso la protezione 7SA522
perché il guasto è stato identificato da un altro apparecchio (per es. su un'altra linea).
In tal modo, queste informazioni vengono limitate ai guasti sulla linea da proteggere.
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373
2 Funzioni
La figura seguente mostra la maniera in cui viene generato il comando di reset per le
segnalazioni memorizzate. Al momento della ricaduta dell'apparecchio, le condizioni
stazionarie (visualizzazione del guasto con avviamento/con comando di scatto; scatto/nessuno scatto) permettono di decidere se il nuovo guasto venga memorizzato o
resettato.
Figura 2-169
Generazione del comando di reset per la memoria dei LED e delle segnalazioni
LCD
2.20.3.2 Segnalazioni spontanee sul display
È possibile specificare se, dopo un guasto, senza ulteriori operazioni di comando i dati
più importanti del guasto debbano essere visualizzati o meno sul display (si veda
anche la sezione „Segnalazioni di guasto“ nel paragrafo 2.21.2 „Elaborazione delle
segnalazioni“).
2.20.3.3 Statistica degli scatti
Il numero degli scatti prodotti dall'apparecchio 7SA522 viene conteggiato. Se l'apparecchio prevede lo scatto unipolare, il numero degli scatti viene conteggiato separatamente per ciascun polo dell'interruttore.
Inoltre, ad ogni comando di scatto la corrente disattivata per ciascun polo viene rilevata, segnalata sotto forma di segnalazioni di guasto e sommata in un'apposita memoria. Anche la corrente massima disattivata rimane disponibile.
Se l'apparecchio è dotato della funzione di richiusura automatica integrata, vengono
conteggiati anche i comandi chiusura automatici; ciò avviene, separatamente, per la
richiusura dopo uno scatto unipolare e dopo uno scatto tripolare, nonché, separatamente, per il primo ciclo di richiusura e per i successivi cicli di richiusura.
Le posizioni dei contatori e delle memorie sono protetti contro la caduta della tensione
ausiliaria. Esse possono essere regolate su zero o su un qualsiasi valore iniziale. Per
informazioni più dettagliate su questo argomento vedere la descrizione del sistema
SIPROTEC 4.
2.20.3.4 Indicazioni per l'impostazione
Visualizzazioni di
guasto
374
Un nuovo avviamento della protezione riinizializza generalmente tutti i LED, al fine di
assicurare solo la visualizzazione del guasto più recente. Per quanto riguarda questo
guasto, è possibile determinare se i LED memorizzati, ed eventualmente le segnalazioni di guasto spontanee del display, debbano essere visualizzati con il nuovo avviamento oppure solo in seguito ad un nuovo comando di scatto. Per immettere il tipo di
visualizzazione desiderata, selezionare nel menu PARAMETRI il sottomenu Apparec-
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2.20 Controllo delle funzioni e prova dell´interruttore
chio. All'indirizzo 610 Disp.Guasto LED vengono proposte le due opzioni Ind.
con avv. e Ind. con scatto („No trip - no flag“).
Dopo l'avviamento di un apparecchio con display a 4 righe, vengono visualizzati valori
di misura. Con i tasti direzionali sul fronte dell'apparecchio è possibile selezionare
diverse rappresentazioni dei valori di misura per il cosiddetto display base. La pagina
iniziale del display base, visualizzata in seguito ad un avviamento dell'apparecchio,
può essere selezionata grazie al parametro 640 Avv immag DD. Le rappresentazioni
disponibili dei valori di misura sono riportate in appendice.
2.20.3.5 Tabella parametri
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
610
Disp.Guasto LED
Ind. con avv.
Ind. con scatto
Ind. con avv.
Guasto Display su LED/LCD
640
Avv immag DD
Immagine 1
Immagine 2
Immagine 3
Immagine 4
Immagine 5
Immagine 1
Avviamento immagine Display di
base
2.20.3.6 Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
-
Modo test
IntS
Modo di test
-
StopTrDati
IntS
Stop trasmissione dati
-
Reset LED
IntS
Reset LED
-
Sinc.orar.
IntS_F
Sincronizzazione oraria
-
> R.ill.ON
MS
> Retroilluminazione accesa
-
ModTest HW
IntS
Modo test Hardware
-
Error FMS1
MU
Errore FMS FO 1
-
Error FMS2
MU
Errore FMS FO 2
-
Distur.CFC
MU
Disturbo CFC
-
Int APERTO
IntS
Interruttore APERTO
-
Al a TERRA
IntS
Alimentatore A TERRA
1
Non configur.
MS
Nessuna funzione configurata
2
Non Esistente
MS
Funzione non disponibile
3
>Syncr.Oraria
MS
Sincronizzazione oraria interna
5
>Reset LED
MS
>Reset LED
11
>Segn.ut.1
MS
>Segnalazione definita da utente 1
12
>Segn.ut.2
MS
>Segnalazione definita da utente 2
13
>Segn.ut.3
MS
>Segnalazione definita da utente 3
14
>Segn.ut 4
MS
>Segnalazione definita da utente 4
15
Modo di test
MS
Modo di test
16
>Stop Tr.dati
MS
>Stop trasmissione dati
51
App. OK
MU
Apparecchiatura Operativa e protettiva
52
ProtAttiva
IntS
Almeno una funzione protett. e' attiva
55
Reset Apparec.
MU
>Reset Apparecchiatura
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
375
2 Funzioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
56
Avv.Iniziale
MU
Avviamento iniziale dell'apparecchiatura
67
Riavviamento
MU
Riavviamento
68
Err. sincr. ora
MU
Errore sincronizzazione orologio
69
T risparm.luce
MU
Tempo risparmio luce
70
Caric.settaggio
MU
Caricamento nuovo settaggio in corso
71
verif Settaggio
MU
Verifica nuovo Settaggio
72
Camb. livello-2
MU
Cambio livello-2
73
Cambio locale
MU
Cambio settaggio locale
110
Evento perso
MU_F
Evento perso
113
Fag Persa
MU
Fag Persa
125
Dialogo ON
MU
Dialogo ON
126
ProtON/OFF
IntS
Protezione ON/OFF (via Porta di Sistema)
127
AR ON/OFF
IntS
Autorich. ON/OFF (via Porta di Sistema)
128
TelepONoff
IntS
Teleprot. ON/OFF (via Porta di Sistema)
140
Err. Som.Allar.
MU
Errore con un allarme generale
144
Errore 5V
MU
Anomalia interna alimentazione 5V
160
Even.Som.Allar.
MU
Evento sommatoria allarme
177
Avar.bat. scar.
MU
Avaria:batteria scarica
181
Err. conv. A/D
MU
Errore.: convertitore A/D
182
Allarme: orario
MU
Allarme: orario reale
183
Errore pann. 1
MU
Errore pannello 1
184
Errore pann. 2
MU
Errore pannello 2
185
Errore pann. 3
MU
Errore pannello 3
186
Errore pann. 4
MU
Errore pannello 4
187
Errore pann. 5
MU
Errore pannello 5
188
Errore pann. 6
MU
Errore pannello 6
189
Errore pann. 7
MU
Errore pannello 7
190
Errore pann. 0
MU
Errore pannello 0
191
Errore:offset
MU
Errore:offset
192
Err.1A/5Asbagl.
MU
Errore:1A/5Aponticello diverso dal sett.
193
Alarm.adattam.
MU
Allarme:adattam. ingr.analog.non valido
194
Err.neutro TA
MU
Errore:TA di neutro diverso da MLFB
320
Atten.Mem.Dati
MU
Attenzione:Limite dati memoria superato
321
Atten.Mem.Param
MU
Attenz.:Limite param. memoria superato
322
Atten.Mem.Oper.
MU
Attenz.:Limite operaz memoria superato
323
Atten.Mem.Nuova
MU
Attenz.:Limite nuova memoria superato
4051
Telep. ON
IntS
Teleprotezione e' su ON
2.20.4 EN100-Modulo 1
2.20.4.1 Descrizione della funzione
Attraverso il EN100-Modulo 1 può essere effettuata l'integrazione dell'apparecchio
7SA522 in reti di comunicazione di comando e controllo a 100-MBit in conformità con
la norma IEC 61850. Questa norma permette una comunicazione degli apparecchi
376
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.20 Controllo delle funzioni e prova dell´interruttore
senza gateway e convertitori di protocollo. In tal modo, gli apparecchi SIPROTEC
4 possono essere impiegati liberamente e in modo interoperativo anche in ambienti
eterogenei. Parallelamente all'integrazione attraverso questa interfaccia è possibile
anche la comunicazione con DIGSI e quella tra apparecchi con GOOSE.
2.20.4.2 Indicazioni per l'impostazione
Selezione interfaccia
Per il funzionamento del modulo di interfaccia di sistema Ethernet (IEC 61850,
EN100-Modulo 1) non è necessaria alcuna impostazione. Se l'apparecchio,
secondo MLFB, dispone di tale modulo, questo viene preprogrammato automaticamente come interfaccia disponibile su Porta B.
2.20.4.3 Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
009.0100 Modulo guasto
IntS
Modulo guasto
009.0101 Coll.Ch1
IntS
Stato collegamento Canale1(Ch1)
009.0102 Coll.Ch2
IntS
Stato collegamento Canale2(Ch2)
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
377
2 Funzioni
2.21
Funzioni ausiliarie
Le funzioni ausiliarie della protezione distanziometrica 7SA522 sono
• Aiuti per la messa in servizio,
• Elaborazione delle segnalazioni,
• Misure di esercizio,
• Memorizzazione dei dati di cortocircuito per il rilevamento dei dati di guasto.
2.21.1 Aiuto per la messa in servizio
2.21.1.1 Descrizione della funzione
Per il controllo di tutto il sistema della protezione distanziometrica, l'apparecchio
dispone di uno strumento di messa in servizio e di osservazione: il WebMonitor. La
relativa documentazione è disponibile su CD-ROM con DIGSI e in Internet, al sito
www.siprotec.com.
Per la comunicazione dell'apparecchio con il browser del PC sono necessari alcuni
presupposti. Oltre all'adattamento della velocità di trasmissione, dev'essere assegnato un indirizzo IP affinché l'apparecchio possa essere identificato dal browser.
Il WebMonitor consente di comandare l'apparecchio anche dal PC. Sul monitor del PC
compare la vista frontale dell'apparecchio con la propria tastiera di comando. Con l'indicatore del mouse si può quindi simulare il comando dell'apparecchio. Questa
opzione può essere disattivata.
Se l'apparecchio dispone di un modulo EN100, il comando può essere eseguito con
DIGSI oppure con il WebMonitor anche tramite Ethernet. A questo scopo, è sufficiente
parametrizzare la configurazione IP per l'apparecchio. Un funzionamento parallelo di
DIGSI e WebMonitor è possibile tramite interfacce diverse.
WebMonitor
Il WebMonitor consente un accesso facile e rapido ai dati più importanti dell'apparecchio. Con l'ausilio di un personal computer con WebBrowser, il WebMonitor consente
una rappresentazione completa dei più importanti dati di misura e dei dati necessari
per il controllo della direzione di inserzione della protezione.
La lista dei valori misurati può essere richiamata tramite la barra di navigazione, separatamente per l'apparecchio locale e remoto (per apparecchi con interfaccia attiva).
Viene visualizzata una lista con le informazioni richieste (vedi figure 2-170 e 2-171).
378
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.21 Funzioni ausiliarie
Figura 2-170
Grandezze di misura locali sul WebMonitor - Esempio per grandezze di misura
Figura 2-171
Lista dei valori di misura dell'apparecchio remoto - Esempio
Le correnti, le tensioni e i loro angoli di fase derivati dai valori misurati primari, secondari e remoti, per tutti gli apparecchi del sistema della protezione distanziometrica
vengono rappresentati graficamente come diagrammi vettoriali. La figura 2-172
mostra la vista per un apparecchio e la figura 2-173 quella per due apparecchi. Oltre
ai diagrammi vettoriali delle grandezze di misura, vengono indicati anche valori numerici nonché frequenza e indirizzi dell'apparecchio. Per i dettagli vedere la documentazione relativa al WebMonitor.
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
379
2 Funzioni
Figura 2-172
Rappresentazione vettoriale dei valori di misura primari - Esempio
Figura 2-173
Rappresentazione vettoriale dei valori di misura remoti - Esempio
I seguenti tipi di segnalazione possono essere richiamati e visualizzati sul WebMonitor.
• Segnalazioni di servizio,
• Segnalazioni di guasto,
• Segnalazioni spontanee.
380
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.21 Funzioni ausiliarie
Le liste delle segnalazioni possono anche essere stampate mediante il pulsante
„Premi Buff.Event“.
Nella vista seguente (figura 2-174) viene rappresentato l'abbinamento dei valori di
misura visualizzati agli apparecchi del sistema di protezione distanziometrica. Con
una freccia viene indicata la direzione della potenza attiva per ogni apparecchio. Il
calcolo interno della potenza attiva viene eseguito con una tensione e una corrente i
cui valori sono maggiori di Urest e Irest. In base alla direzione e al colore della freccia,
si può stabilire se la potenza attiva scorre nella linea oppure se il collegamento del
trasformatore di corrente non è corretto. Il corretto collegamento di quest'ultimo può
essere verificato così ad ogni estremità della linea. Se vi sono più estremità, si
possono verificare i dati ricavati per la direzione. Tale controllo serve a verificare la
corretta direzione della protezione. Non vi è nessuna dipendenza dai parametri 1107
P,Q segno.
Figura 2-174
Prova direzionale per tre apparecchi - Esempio
2.21.1.2 Indicazioni per l'impostazione
I parametri per il WebMonitor possono essere impostati separatamente per l'interfaccia di comando anteriore e per l'interfaccia di servizio posteriore. Sono importanti gli
indirizzi IP che corrispondono all'interfaccia mediante la quale deve essere effettuata
la comunicazione con il PC e il WebMonitor.
Accertatevi che l'indirizzo IP a 12 cifre valido per il browser nel formato***.***.***.***
sia impostato correttamente tramite DIGSI.
2.21.2 Elaborazione delle segnalazioni
In seguito a un guasto in rete, le informazioni relative alla risposta della protezione e
la conoscenza dei valori delle grandezze misurate sono importanti ai fini di un'esatta
analisi dell'evoluzione del guasto. A questo scopo, l'apparecchio dispone di una funzione di elaborazione delle segnalazioni che opera in tre direzioni.
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
381
2 Funzioni
2.21.2.1 Descrizione della funzione
Segnalazioni e
uscite binarie (relè
di uscita)
Eventi importanti e condizioni di stato vengono indicati da appositi segnalatori ottici
(LED) posti frontalmente. L'apparecchio, inoltre, comprende relè di uscita per la trasmissione a distanza di segnalazioni. La maggior parte delle segnalazioni e dei messaggi possono essere parametrizzati in maniera personalizzata, ovvero diversamente
dalle impostazioni della casa produttrice (per le impostazioni di fabbrica si veda l'appendice). Nella descrizione del sistema SIPROTEC 4, è riportata dettagliatamente la
procedura di parametrizzazione.
I relè di uscita e i LED possono essere parametrizzati come memorizzati oppure no
(parametrizzabili singolarmente).
Le segnalazioni memorizzate sono protette contro una caduta della tensione ausiliaria. Esse possono essere resettate
• localmente, azionando il tasto LED sull'unità,
• a distanza, mediante un ingresso binario parametrizzato,
• tramite una delle interfacce seriali,
• automaticamente all'inizio di ogni nuovo avviamento.
I messaggi di stato non dovrebbero essere memorizzati. Essi non possono neppure
essere resettati fin quando non è stata rimossa la causa determinante del segnale. Ciò
interessa, ad esempio, segnalazioni di funzioni di supervisione e simili.
Un LED verde indica che il dispositivo è pronto („RUN“) e non è resettabile. Si spegne,
invece, se l'autocontrollo del microprocessore riconosce un guasto oppure se manca
la tensione ausiliaria.
Se la tensione ausiliaria è presente, ma viene individuato un guasto interno, si
accende un LED rosso „ERROR“ e si blocca l'apparecchio.
È possibile controllare singolarmente i relè di uscita e i LED dell'apparecchio mediante
DIGSI e, in tal modo (ad es. durante la fase di messa in servizio), verificare il corretto
cablaggio dell'impianto. In una finestra di dialogo, ogni singolo relè di uscita, ad es.,
può essere eccitato per eseguire il controllo del cablaggio tra protezione 7SA522 e impianto, senza dover generare i messaggi associati al relè in questione.
Informazioni disponibili sul pannello operatore o sul
personal computer
Eventi e stati possono essere richiamati sul pannello operatore posto sul fronte
dell'apparecchio. Attraverso l'interfaccia di comando posta sul fronte oppure mediante
l'interfaccia di servizio, è anche possibile collegare, per esempio, un personal computer al quale inviare tutte le informazioni.
In condizioni di esercizio normali, ovvero in assenza di guasti, il display di visualizzazione riporta informazioni di servizio (vista di insieme dei valori di misura) selezionabili
dall'utente (display base). In caso di guasto in rete, vengono invece visualizzate sul
display altre informazioni relative al guasto stesso, le cosiddette visualizzazioni spontanee. Dopo aver confermato le segnalazioni di guasto, il display visualizza nuovamente le informazioni di esercizio normali. L'operazione di conferma è identica a
quella eseguita per confermare gli indicatori luminosi (vedi sopra).
La figura 2-175 illustra il display base preimpostato nel display a 4 righe.
Mediante tasti direzionali, sono selezionabili diversi display base. Con il parametro
640 è possibile modificare la preimpostazione per la pagina del display base che
compare in condizioni di esercizio normali. Seguono due esempi di selezione dei
display base possibili.
382
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.21 Funzioni ausiliarie
Figura 2-175
Valori di misura di esercizio nel display base
Nel display base 3 sono rappresentati i valori di misura VL1-L2 e IL2.
Figura 2-176
Valori di misura di esercizio nel display base
L'unità dispone, inoltre, di più buffer di evento, per esempio per messaggi di servizio,
segnalazioni di guasto, statistica degli scatti ecc., che sono protetti tramite batterie
tampone contro eventuali mancanze di tensione ausiliaria. Tali messaggi possono
essere richiamati sul display di visualizzazione in qualsiasi momento tramite la tastiera
di comando oppure trasmessi al personal computer attraverso l'interfaccia seriale. La
lettura di segnalazioni di servizio è rappresentata dettagliatamente nella descrizione
del sistema SIPROTEC.
Dopo un guasto è possibile, per esempio, richiamare informazioni importanti riguardanti la storia dell'evento, come l'avviamento e lo scatto. L'inizio del guasto è indicato
con il tempo assoluto dell'orologio interno. L'evoluzione del guasto viene rappresentata con un tempo relativo, riferito al momento in cui ha avuto luogo l'avviamento, in
modo che anche il tempo mancante fino allo scatto e alla ricaduta del comando di
scatto sia riconoscibile. La risoluzione delle indicazioni temporali è di 1 ms.
Gli eventi possono anche essere selezionati utilizzando un PC con l'ausilio del programma di elaborazione DIGSI, con il vantaggio della visualizzazione sullo schermo
e di una guida a menu. Inoltre, i dati possono essere trasferiti su una stampante
oppure su un dischetto per essere elaborati in altra sede.
La protezione memorizza le segnalazioni degli ultimi otto guasti in rete; se sopraggiunge un nono guasto, viene cancellato dalla memoria guasti l'evento più vecchio.
Un guasto in rete inizia con il riconoscimento dello stesso attraverso l'avviamento della
protezione e termina con la ricaduta dell'eccitazione oppure con lo scadere del tempo
di neutralizzazione di richiusura, in modo tale che anche molti cicli di richiusura non
riusciti possano essere memorizzati come correlati. Un guasto in rete può dunque
contenere più eventi di guasto (dall'avviamento alla ricaduta dello stesso).
Trasferimento di informazioni ad
un'unità centrale
Se il dispositivo dispone di un'interfaccia seriale di sistema, le informazioni memorizzate possono essere trasmesse ad un'unità centrale di controllo e memorizzazione.
La trasmissione può essere eseguita mediante diversi protocolli.
Con DIGSI è possibile testare se le segnalazioni vengono trasmesse correttamente.
È anche possibile, durante il funzionamento o le prove, influenzare le informazioni
trasmesse alla centrale. Il protocollo IEC 60870-5-103 permette di specificare, con la
nota „Modo test“, che l'insieme delle segnalazioni e dei valori di misura trasmesso
all'unità di controllo sono generate nell'ambito delle prove sul posto della protezione e
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
383
2 Funzioni
di indicare dunque che non si tratta di segnalazioni di guasti reali. Durante la prova è
anche possibile inibire la trasmissione di tutte le segnalazioni mediante l'interfaccia di
sistema („Blocco di trasmissione“).
L'azione sulle informazioni trasmesse tramite interfaccia di sistema durante un funzionamento di prova („Modo prova“ e „Blocco di trasmissione“) richiede una connessione tramite CFC realizzata nelle impostazioni di fabbrica (si veda l'appendice).
Le procedure per l'attivazione e la disattivazione del modo test e del blocco di trasmissione sono descritte dettagliatamente nella descrizione del sistema SIPROTEC 4.
Ripartizione delle
segnalazioni
Le segnalazioni sono ripartite in base alla seguente classificazione:
• Segnalazioni di esercizio; segnalazioni che possono essere generate durante il funzionamento del dispositivo: informazioni relative allo stato delle funzioni dell'apparecchio, ai dati di misura, ai dati dell'impianto, al protocollo di comandi ecc.
• Segnalazioni di guasto; segnalazioni degli ultimi otto guasti in rete elaborati dal dispositivo.
• Segnalazioni sulla statistica degli scatti; contatori dei comandi di scatto dell'interruttore generati dal dispositivo, nonché valori delle correnti disattivate e delle correnti
di cortocircuito accumulate.
La lista completa di tutte le funzioni di segnalazione e di uscita generabili con configurazione massima nell'apparecchio e del relativo numero di informazione (N°) è riportata nell'appendice. Per ciasuna segnalazione vengono anche indicate le possibilità di
indirizzamento. Se, in un tipo di protezione con dotazione minima, alcune funzioni non
sono disponibili (Disabilitato) oppure sono state disabilitate, le rispettive segnalazioni naturalmente non possono essere visualizzate.
Segnalazioni di esercizio
Per segnalazioni di esercizio si intendono quelle informazioni generate dall'unità
durante il funzionamento oppure relative al funzionamento.
Nel dispositivo vengono memorizzate fino a 200 segnalazioni di esercizio in sequenza
cronologica. Le nuove segnalazioni generate vengono aggiunte. Se la capacità
massima di memoria è esaurita, viene sovrascritta la segnalazione più vecchia.
Le segnalazioni di esercizio sono trasmesse automaticamente e possono essere richiamate in qualsiasi momento sul display dell'apparecchio o sullo schermo di un PC
collegato. I cortocircuiti rilevati sulla rete vengono segnalati soltanto come „Anomalia
di rete“ e contrassegnati con numero di guasto progressivo. Indicazioni dettagliate relative alla storia delle anomalie di rete sono contenute nelle segnalazioni di guasto.
Segnalazioni di
guasto
Dopo un guasto è possibile, per esempio, richiamare informazioni importanti riguardanti la storia dell'evento, come l'avviamento e lo scatto. L'inizio del guasto è indicato
con il tempo assoluto dell'orologio interno. L'evoluzione del guasto viene rappresentata con un tempo relativo, riferito al momento in cui ha avuto luogo l'avviamento, in
modo che anche il tempo mancante fino allo scatto e alla ricaduta del comando di
scatto sia riconoscibile. La risoluzione delle indicazioni temporali è di 1 ms.
Un guasto in rete comincia con il rilevamento di un guasto attraverso l'avviamento di
una qualsiasi delle funzioni della protezione e termina con la ricaduta dell'eccitazione
dell'ultima funzione di protezione. Se un guasto provoca la reazione di più funzioni di
protezione, tutte le segnalazioni presenti tra l'avviamento della prima funzione e la
ricaduta dell'ultima funzione sono considerate come facenti parte dello stesso guasto.
Visualizzazioni
spontanee
384
Dopo un guasto, i dati del guasto più importanti vengono visualizzati automaticamente, dopo un avviamento generale dell'apparecchio (senza ulteriori operazioni di
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.21 Funzioni ausiliarie
comando), sul display dell'apparecchio stesso nella sequenza illustrata nella figura 2177.
Figura 2-177
Visualizzazione di segnalazioni spontanee sul display dell'apparecchio -.Esempio
Segnalazioni richiamabili
È possibile richiamare e leggere le segnalazioni relative agli ultimi otto guasti. Complessivamente possono essere memorizzate fino a 600 segnalazioni. In caso di più
segnalazioni di guasto, viene sovrascritta la segnalazione più vecchia nella sequenza
della memoria tampone.
Segnalazion spontanee
Le segnalazioni spontanee rappresentano il protocollo delle segnalazioni in corso.
Ogni nuova segnalazione compare subito, senza dover attendere o attivare un aggiornamento. Ciò è utile durante il comando, la prova e la messa in servizio.
Le segnalazioni spontanee possono essere consultate tramite DIGSI. Ulteriori dettagli
sono riportati nella descrizione del sistema SIPROTEC 4.
Interrogazione generale
L'interrogazione generale, che può essere consultata con l'ausilio di DIGSI, offre la
possibilità di richiedere informazioni sullo stato attuale del dispositivo SIPROTEC.
Tutte le segnalazioni soggette all'interrogazione generale vengono visualizzate con il
loro valore attuale.
2.21.3 Statistiche
Il numero degli scatti prodotti dall'apparecchio 7SA522, le correnti di apertura accumulate negli scatti generati dalle funzioni di protezione e il numero dei comandi di chiusura prodotti dalla AR vengono conteggiati.
2.21.3.1 Descrizione della funzione
Contatori e
memorie
I contatori e le memorie della statistica degli scatti vengono memorizzati nell'apparecchio. Esse non vanno pertanto perdute in caso di mancanza della tensione ausiliaria.
I contatori possono tuttavia essere impostati sullo zero o su qualunque valore all'interno dei limiti di impostazione.
Questi valori possono essere richiamati sul fronte dell'apparecchio ed essere letti mediante l'interfaccia di comando o di servizio per mezzo di un personal computer con
l'ausilio del programma DIGSI.
Per la lettura delle posizioni dei contatori e delle memorie non è richiesta l'immissione
di un codice di accesso mentre lo è per la cancellazione. Ulteriori dettagli sono riportati
nella descrizione del sistema SIPROTEC 4.
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
385
2 Funzioni
Numero degli
scatti
Il numero degli scatti prodotti dall'apparecchio 7SA522 viene conteggiato. Se l'apparecchio è previsto per uno scatto unipolare, il numero degli scatti viene conteggiato
separatamente per ciascun polo dell'interruttore.
Numero dei
comandi di chiusura della AR
Se l'apparecchio è dotato della funzione di richiusura automatica integrata, vengono
conteggiati anche i comandi di chiusura automatici; ciò avviene, separatamente, per
la richiusura dopo uno scatto unipolare e dopo uno scatto tripolare, nonché, separatamente, per il primo ciclo di richiusura e per i successivi cicli di richiusura.
Correnti di apertura
Inoltre, ad ogni comando di scatto la corrente disattivata per ciascun polo viene rilevata, segnalata sotto forma di segnalazioni di guasto e sommata in un'apposita memoria. Anche la corrente massima disattivata rimane disponibile. I valori di misura indicati
sono valori primari.
Statistica di trasmissione
Nell'apparecchio 7SA522 vengono eseguite statistiche relative alla comunicazione
della protezione. I tempi di trasmissione (andata e ritorno) delle informazioni tra gli apparecchi, attraverso le interfacce della protezione, vengono permanentemente misurati e visualizzati come valori statistici. Viene indicata anche la disponibilità dei mezzi
di trasmissione. Questa disponibilità viene rappresentata in % / min e % / h. Ciò permette all'utente di valutare la qualità della trasmissione.
2.21.3.2 Indicazioni per l'impostazione
Lettura/Set/Reset
La lettura dei contatori dal fronte dell'apparecchio oppure tramite DIGSI è descritta nel
manuale del sistema SIPROTEC. Il settaggio e il resettaggio dei contatori per le statistiche sopra menzionati vengono eseguiti al punto di menu SEGNALAZIONI -> STATISTICA sovrascrivendo i valori visualizzati.
2.21.3.3 Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
1000
# scatto=
AV
Numero di comandi scatto interruttore
1001
ScattoNo L1=
AV
Numero di comandi scatto interruttore L1
1002
ScattoNo L2=
AV
Numero di comandi scatto interruttore L2
1003
ScattoNo L3=
AV
Numero di comandi scatto interruttoreL3
1027
Σ IL1
=
AV
Accumulazione di corrente interrotta L1
1028
Σ IL2
=
AV
Accumulazione di corrente interrotta L2
1029
Σ IL3
=
AV
Accumulazione di corrente interrotta L3
1030
Max IL1 =
AV
Massima corrente di guasto fase L1
1031
Max IL2 =
AV
Massima corrente di guasto fase L2
1032
Max IL3 =
AV
Massima corrente di guasto fase L3
2895
AR #Chius1./1p=
AV
Nr.comandi chius. 1°ciclo AR, 1pol.
2896
AR #Chius1./3p=
AV
Nr.comandi chius. 1°ciclo AR, 3pol.
2897
AR #Chius2./1p=
AV
Nr.comandi chius. max.ciclo AR, 1pol.
2898
AR #Chius2./3p=
AV
Nr.comandi chius. max.ciclo AR, 3pol.
7751
IP1 RT
VM
Int.Prot. 1:ritardo nella trasmissione
7752
IP2 RT
VM
Int.Prot. 2:ritardo nella trasmissione
7753
I PD/m
VM
Int.Prot. 1: disponibilità per min.
386
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.21 Funzioni ausiliarie
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
7754
IP1D/h
VM
Int.Prot. 1: disponibilità per ora
7755
IP2D/m
VM
Int.Prot. 2: disponibilità per min.
7756
IP2D/h
VM
Int.Prot. 2: disponibilità per ora
2.21.4 Misure
2.21.4.1 Descrizione della funzione
Per un richiamo sul posto o per la trasmissione dei dati, sono disponibili una serie di
valori di misura e di valori calcolati a partire da questi.
Il presupposto per una corretta visualizzazione dei valori primari e percentuali è la corretta immissione delle grandezze nominali dei trasformatori e dei mezzi di esercizio
nonché dei rapporti di trasformazione dei trasformatori amperometrici e voltmetrici
nelle fasi di terra.
Visualizzazione di
valori di misura
A seconda del codice di ordinazione, del collegamento del dispositivo e delle funzioni
di protezione programmate, è disponibile solo una parte dei valori di misura di esercizio elencati nella tabella 2-14. Dei valori di corrente IEE, IY e IP, solo uno al massimo
può essere valido e cioè quello collegato all'ingresso di corrente I4. Le tensioni faseterra possono essere misurate solo se gli ingressi della tensione fase-terra sono collegati. La tensione residua 3V0 corrisponde alla tensione e-n moltiplicata per √3 — se
Ven è collegato — o calcolata a partire dalle tensioni fase-terra 3V0 = |VL1 + VL2 + VL3|.
A questo scopo, i tre ingressi di tensione fase-terra devono essere collegati all'apparecchio.
I valori caratteristici (tensioni, frequenze, differenze) possono essere letti se l'apparechio dispone del controllo di sincronismo e di chiusura e questo, in fase di programmazione delle funzioni (indirizzo 135), è stato programmato come Abilitato ed il
parametro V4 trasformat. (indirizzo 210) è stato impostato su Trasf. Asincr..
I valori di potenza e di energia allo stato di fornitura sono definiti in modo tale che la
potenza in direzione della linea viene interpretata come positiva. Anche le componenti
attive in direzione della linea e le componenti reattive induttive nella stessa direzione
sono positive. Lo stesso vale per il fattore di potenza cosϕ.
Il calcolo dei valori di misura di esercizio viene effettuato, anche durante un guasto, a
distanza di 0,5 s.
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
387
2 Funzioni
Tabella 2-14
Valori di misura di esercizio dell'apparecchio locale
Valori di misura
primari
secondari
in % in rapporto a
IL1, IL2, IL3
Correnti di fase
A
A
IEE
Corrente di terra sensibile
A
mA
3I0 — calcolata
Corrente di terra
A
A
3I0 — misurata
Corrente di terra
A
A
I1, I2
Componenti di sequenza diretta/inversa, correnti
A
A
Corrente nominale di esercizio 1)
IY, IP
Corrente di centro stella del trasforma- A
tore o corrente di terrra della linea parallela
A
Corrente nominale di esercizio
VL1-E, VL2-E, VL3-E
Tensioni fase-terra
kV
V
Tensione nominale di esercizio /
√3 2)
VL1-L2, VL2-L3, VL3-L1 Tensioni concatenate
kV
V
Tensione nominale di esercizio 2)
3V0
Tensione residua
kV
V
Tensione nominale di esercizio /
√3 2)
V0
Tensione di sequenza zero
kV
V
Tensione nominale di esercizio /
√3 2)
V1, V2
Componenti di sequenza diretta/inversa, tensioni
kV
V
Tensione nominale di esercizio /
√3 2)
VX
Tensione all'ingresso di misura V4
kV
V
Tensione nominale di esercizio /
√3 2)
V1compound
Componenti di sequenza diretta della
tensione all'estremità opposta (se il
compounding nella protezione di tensione è attivo)
kV
kV
Tensione nominale di esercizio /
√3 2)
RL1-E, RL2-E,
RL3-E, RL1-L2,
RL1-L2, RL3-L1
Resistenze di esercizio di tutti i circuiti di Ω
fase
Ω
-
XL1-E, XL2-E,
XL3-E,XL1-L2,
XL2-L3, XL3-L1
Reattanze di esercizio di tutti i circuiti di Ω
fase
Ω
-
S, P, Q
Potenza apparente, attiva, reattiva
MVA,
MW,
MVAR
-
√3·VN·IN grandezze nominali di
esercizio 1)2)
f
Frequenza
Hz
Hz
Frequenza nominale
cos ϕ
Fattore di potenza
(abs)
(abs)
-
VLtg, VSS, Vdiff
Tensione di linea, di sbarra e valore
della differenza di tensione (per il controllo di sincronismo)
kV
-
-
fLtg, fSS, fdiff
Frequenza di linea, di sbarra e valore Hz
della differenza di frequenza (per il controllo di sincronismo)
-
-
ϕdiff
Valore della differenza dell'angolo di
fase tra linea e sbarra (per il controllo di
sincronismo)
-
-
1)
2)
3)
Corrente nominale di esercizio 1)
Corrente nominale di esercizio
3)1)
Corrente nominale di esercizio 1)
Corrente nominale di esercizio
3)1)
°
3)1)
secondo l'indirizzo 1104
secondo l'indirizzo 1103
tenendo conto del fattore 221 I4/Iph CT
388
7SA522 Manuale
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2.21 Funzioni ausiliarie
Valori di misura
remoti
In caso di comunicazione in corso attraverso l'interfaccia della protezione, è possibile
leggere anche dati delle altre estremità dell'oggetto da proteggere. Per ciascuno degli
apparecchi interessati, possono essere indicate le correnti, le tensioni, nonché lo
spostamento di fase tra le grandezze di misura locali e remote. Ciò è utile soprattutto
per controllare che le fasi e la polarità alle diverse estremità siano corrette e unitarie.
Inoltre, vengono trasmessi gli indirizzi degli altri apparecchi, in modo tale che tutti i dati
importanti di tutte le estremità siano disponibili in una stazione. I dati possibili sono
elencati nella tabella 2-15.
Tabella 2-15
Valori di misura di esercizio, trasmessi dalle altre estremità, a confronto con i
dati locali
Dati
Valore primario
IND apparecchi
Indirizzo dell'apparecchio remoto
(assoluto)
IL1, IL2, IL3 remoto
Correnti di fase dell'apparecchio
remoto
1)
IL1, IL2, IL3 locale
Correnti di fase dell'apparecchio
locale
1)
ϕ(IL1), ϕ(IL2), ϕ(IL3)
remoto
Angolo di fase fra le correnti di fase
remote e locali
°
VL1, VL2, VL3 remoto
Tensioni dell'apparecchio remoto
Tensione nominale di esercizio
/ √3 2)
VL1, VL2, VL3 locale
Tensioni dell'apparecchio locale
Tensione nominale di esercizio
/ √3 2)
ϕ(VL1), ϕ(VL2) ϕ(VL3)
Angolo di fase fra le tensioni
remote e locali
°
ϕ(IL1), ϕ(IL2), ϕ(IL3)
locale
Angolo di fase delle correnti di fase
dell'apparecchio locale in riferimento alla tensione locale VL1-E
°
ϕ(VL1), ϕ(VL2) ϕ(VL3)
remoto
Angolo di fase delle tensioni di fase
dell'apparecchio locale in riferimento alla tensione locale VL1-E
°
1)
2)
Corrente nominale di esercizio
Corrente nominale di esercizio
per le linee secondo l'indirizzo 1104
secondo l'indirizzo 1103
2.21.4.2 Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
601
I L1=
VM
I L1
602
I L2=
VM
I L2
603
I L3=
VM
I L3
610
3I0 =
VM
3I0 ( sequenza zero)
611
3I0sen=
VM
3I0sen ( sequenza zero sensibile)
612
IY =
VM
IY (centro stella del trasformatore)
613
3I0par=
VM
3I0par (nerutro linea parallelal)
619
I1
=
VM
I1 (sequenza positiva)
620
I2
=
VM
I2 (sequenza negativa)
621
VL1E=
VM
V L1-E
622
VL2E=
VM
V L2-E
623
VL3E=
VM
V L3-E
624
VL12=
VM
V L12
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389
2 Funzioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
625
VL23=
VM
V L23
626
VL31=
VM
V L31
627
Ven =
VM
Ven
631
3V0 =
VM
3V0 (sequenza zero)
632
V sync =
VM
V sync (syncronismo)
633
Vx
=
VM
Vx (TVseparato )
634
V1
=
VM
V1 (sequenza positiva)
635
V2
=
VM
V2 (sequenza negativa)
636
Vdiff =
VM
V-diff (linea-sbarra)
637
Vlinea =
VM
V-linea
638
Vsbar. =
VM
V-sbarra
641
P =
VM
P (potenza attiva)
642
Q =
VM
Q (potenza reattiva)
643
PF =
VM
Fattore di Potenza
644
Freq=
VM
Frequenza
645
S =
VM
S (Potenza Apparente)
646
F-bus =
VM
Frequenza (sbarra)
647
F-diff=
VM
Frequenza (Differ.linea/sbarra)
648
ϕ-diff=
VM
Angolo (differenza linea-sbarra)
649
F-linea=
VM
Frequenza (linea)
679
V1co=
VM
V1 co (sequenza positiva ,composta)
684
V0 =
VM
V0 (sequenza zero)
966
R L1E=
VM
R L1E
967
R L2E=
VM
R L2E
970
R L3E=
VM
R L3E
971
R L12=
VM
R L12
972
R L23=
VM
R L23
973
R L31=
VM
R L31
974
X L1E=
VM
X L1E
975
X L2E=
VM
X L2E
976
X L3E=
VM
X L3E
977
X L12=
VM
X L12
978
X L23=
VM
X L23
979
X L31=
VM
X L31
2.21.5 Registrazioni oscillografiche guasto
2.21.5.1 Descrizione
La protezione distanziometrica 7SA522 è dotata di una memoria dei dati di guasto. I
valori istantanei delle grandezze di misura
iL1, iL2, iL3, iE oppure iEE, ip, iy e uL1, uL2, uL3, uen o usync o ux oppure 3·u0
(tensioni a seconda del collegamento) vengono campionati ad intervalli di 1 ms (a
50 Hz) e depositati in una memoria tampone (20 valori di campionatura per periodo).
In caso di guasto, i dati vengono memorizzati per un intervallo di tempo tarabile,
390
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.21 Funzioni ausiliarie
comunque non superiore a 5 secondi per ciascun evento di guasto. Entro un tempo
complessivo di ca. 15 s possono essere memorizzati fino a 8 eventi di guasto. La
memoria dei dati di guasto si aggiorna automaticamente ogni qualvolta si verifica un
nuovo guasto e non è pertanto necessaria alcuna convalida. L'avviamento della memorizzazione di dati di guasto può essere effettuato, oltre che con l'avviamento della
protezione, anche mediante un ingresso binario e mediante l'interfaccia seriale.
Attraverso le interfacce, i dati possono essere richiamati su un personal computer ed
elaborati mediante il programma di gestione dei dati di protezione DIGSI e il programma grafico SIGRA 4. Quest'ultimo rielabora graficamente i dati registrati durante
l'evento di guasto e calcola, sulla base dei valori di misura forniti, anche altre grandezze, come impedenze o valori effettivi. Le correnti e le tensioni possono essere rappresentate, a scelta, come grandezze primarie e secondarie. Inoltre, le segnalazioni
sono rappresentate sotto forma di tracce binarie „Avviamento“, „Scatto“.
Se l'apparecchio dispone di un'interfaccia di sistema seriale, i dati di guasto possono
essere richiamati da un'unità centrale attraverso questa interfaccia. L'analisi dei dati
viene effettuata nell'unità centrale con l'ausilio di programmi idonei. Le correnti e le
tensioni vengono rapportate al loro valore massimo, unificate sul valore nominale e
preparate per la rappresentazione grafica. Inoltre, i segnali vengono rappresentati
sotto forma di tracce binarie, per es. „Avviamento“ e „Scatto“.
La trasmissione dei dati ad un'unità centrale può avvenire automaticamente oppure
facoltativamente dopo ogni avviamento della protezione oppure dopo uno scatto.
2.21.5.2 Indicazioni per l'impostazione
Generalità
I parametri relativi alla funzione di memorizzazione dei dati di guasto sono accessibili
nel sottomenu REGISTRAZIONE GRAFICA DEI GUASTI del menu PARAMETRI.
Per la memorizzazione dei dati di guasto viene effettuata una distinzione fra l'istante
di riferimento e il criterio di memorizzazione (indirizzo 402 Regis Oscillo). Questa
impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Normalmente, come
istante di riferimento viene assunto l'avviamento dell'unità; ciò significa che l'istante 0
corrisponde all'avviamento di una qualsiasi delle funzioni di protezione. Come criterio
di memorizzazione può essere assunto ugualmente l'avviamento dell'unità (Salva
con Avv.) oppure lo scatto della protezione (Salva con Scatt). Lo scatto della
protezione (Avvio con scatt) può anche essere adottato come istante di riferimento; in questo caso lo scatto della protezione dovrà essere adottato anche come criterio
di memorizzazione.
Un guasto ha inizio con l'avviamento da parte di una qualsiasi funzione di protezione
e termina con la ricaduta dell'ultimo avviamento di una di queste funzioni. Ciò corrisponde generalmente anche all'intervallo di registrazione grafica dei guasti (indirizzo
403 Dati Oscillo = Evenit Guasti). Nel caso in cui vengano effettuate richiusure automatiche, è prevista la possibilità di memorizzare il guasto complessivo della
rete - eventualmente con più richiusure - fino all'identificazione definitiva del guasto
stesso (indirizzo 403 Dati Oscillo = Guas.sis.Poten.). Ciò permette una rappresentazione dell'andamento temporale complessivo del guasto, ma consuma anche
capacità di memoria durante la pausa o le pause senza tensione. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri.
Il tempo di memorizzazione effettivo inizia con il tempo di anticipo T reg.prim guas
(indirizzo 411) prima dell'istante di riferimento e termina con il tempo di ritardo T
reg.dopo guas (indirizzo 412) dopo la scomparsa del criterio di memorizzazione. Il
massimo tempo di memorizzazione totale consentito per ciascuna registrazione di
guasto Lun Max reg Osc viene impostato nell'indirizzo 410.
7SA522 Manuale
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391
2 Funzioni
Nel caso in cui la funzione di memorizzazione dei dati di guasto venga attivata attraverso un ingresso binario o mediante un comando dal fronte oppure attraverso l'interfaccia operativa mediante PC, la memorizzazione viene attivata in maniera dinamica. L'indirizzo 415 T reg da In.Bin determina la lunghezza della registrazione
grafica dei guasti (fino al valore massimo Lun Max reg Osc, indirizzo 410). A ciò
occorre aggiungere i tempi di anticipo e di ritardo. In caso di impostazione del tempo
per l'ingresso binario su ∞, la memorizzazione continuerà per tutto il tempo in cui l'ingresso binario risulterà eccitato (staticamente), ma al massimo per il tempo Lun Max
reg Osc (indirizzo 410).
2.21.5.3 Tabella parametri
I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con
DIGSI, alla voce "Altri parametri".
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
402A
Regis Oscillo
Salva con Avv.
Salva con Scatt
Avvio con scatt
Salva con Avv.
Registrazione Oscilloperturbografia
403A
Dati Oscillo
Evenit Guasti
Guas.sis.Poten.
Evenit Guasti
Dati Oscilloperturbografia
410
Lun Max reg Osc
0.30 .. 5.00 sec
2.00 sec
Lunghezza max registrazione oscillo.
411
T reg.prim guas
0.05 .. 0.50 sec
0.25 sec
Tempo di registrazione prima del
guasto
412
T reg.dopo guas
0.05 .. 0.50 sec
0.10 sec
Tempo di registrazione dopo fine
guasto
415
T reg da In.Bin
0.10 .. 5.00 sec; ∞
0.50 sec
Tempo di registrazione da ingr
binario
2.21.5.4 Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
-
Av.Re.Guas
IntS
Avvio registrazione guasto
4
>Registr.oscil.
MS
Avvio registrazione oscilloperturbograf.
30053
Reg.Gua.in cors
MU
Registrazione guasto in corso
2.21.6 Valori di misura medi
I valori di misura medi integrati su tempi lunghi vengono calcolati dalla protezione
7SA522 e possono essere letti al momento (data e ora) del loro ultimo aggiornamento.
2.21.6.1 Valori medi integrati su tempi lunghi
I valori medi integrati su tempi lunghi delle tre correnti di fase ILx, della componente di
sequenza diretta I1 delle tre correnti e della potenza attiva P, della potenza reattiva Q
392
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.21 Funzioni ausiliarie
e della potenza apparente vengono calcolati in valori primari su un arco di tempo selezionato.
È possibile impostare la durata della finestra dei tempi dei valori medi e la frequenza
dell'aggiornamento. I valori minimi e massimi corrispondenti possono essere resettati
mediante ingressi binari o tramite comando, utilizzando il pannello di comando integrato o il programma di comando DIGSI.
2.21.6.2 Indicazioni per l'impostazione
Per i valori medi di valori di misura, è possibile indicare, all'indirizzo 2801 DMD
Intervallo, l'intervallo di tempo entro il quale i valori medi devono essere calcolati.
La prima cifra indica la durata della finestra dei valori medi in minuti, la seconda cifra
indica la frequenza dell'aggiornamento effettuata all'interno della finestra dei tempi. 15
Min., 3 Subs significa, per es., la formazione del valore medio di tutti i valori di
misura per una durata di 15 minuti. L'aggiornamento di un'uscita viene effettuato ogni
15/3 = 5 minuti.
Valori medi
L'indirizzo 2802 Rich.sincr.temp permette di determinare se l'intervallo di tempo
per la formazione dei valori medi, selezionato all'indirizzo 2801, deve essere avviato
all'ora piena (ora piena) oppure se deve essere sincronizzato in un altro momento
(un quarto, mezz'ora oppure meno un quarto).
Se le impostazioni della formazione dei valori medi viene modificata, i valori medi registrati nelle memorie tampone vengono cancellati e i nuovi risultati del calcolo dei
valori medi sono disponibili solo allo scadere del tempo parametrizzato.
2.21.6.3 Tabella parametri
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
2801
DMD Intervallo
15 Min., 1 Sub
15 Min., 3 Subs
15 Min.,15 Subs
30 Min., 1 Sub
60 Min., 1 Sub
60 Min., 1 Sub
Richiesta intervalli di calcolo
2802
Rich.sincr.temp
Nell'ora
15 m.dopo l'ora
30 m.dopo l'ora
45 m.dopo l'ora
Nell'ora
Richiesta sincronizzazione tempo
2.21.6.4 Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
833
I1rich =
VM
I1 (sequenza positiva) Richiesta
834
Prich =
VM
Potenza Attiva richiesta
835
Qrich =
VM
Potenza Reattiva richiesta
836
Srich =
VM
Potenza Apparente richiesta
963
IL1rich=
VM
Richiesta I L1
964
IL2rich=
VM
Richiesta I L2
965
IL3rich=
VM
Richiesta I L3
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
393
2 Funzioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
1052
Pric Avan.=
VM
Richiesta potenza attiva avanti
1053
Pric Ind.=
VM
Richiesta potenza attiva indietro
1054
Qric Avan.=
VM
Richiesta potenza reattiva avanti
1055
Qric Ind.=
VM
Richiesta potenza reattiva indietro
2.21.7 Valori di misura minimi/massimi
I valori minimi e massimi vengono calcolati dalla protezione 7SA522 e possono essere
letti con l'istante (data e ora) del loro ultimo aggiornamento.
2.21.7.1 Reset
I valori minimi e massimi possono essere resettati in ogni momento mediante ingressi
binari o tramite comando, utilizzando il pannello di comando integrato o il programma
di comando DIGSI. Inoltre, il reset può anche essere effettuato periodicamente a
partire da un momento preselezionato.
2.21.7.2 Indicazioni per l'impostazione
Il reset di questi valori può essere effettuato automaticamente in un momento preselezionato. Questo reset viene attivato all'indirizzo 2811 RESET cicl.aut con SI
(preimpostazione).
Nell'indirizzo 2812 MiMa RESET T. viene indicato l'istante (ovvero il minuto del
giorno in cui è effettuato il reset), nell'indirizzo 2813 MiMa RESET Cicl la durata del
ciclo di reset (indicato in giorni) e nell'indirizzo 2814 MinMaxRES.START l'istante di
avvio del reset ciclico al termine della parametrizzazione.
2.21.7.3 Tabella parametri
Ind.
Parametri
Possibilità di impostazione
Preimpostazione
Spiegazione
2811
RESET cicl.aut
NO
SI
SI
Funzione di RESET ciclo automatico
2812
MiMa RESET T.
0 .. 1439 min
0 min
Timer min./max. di RESET
2813
MiMa RESET Cicl
1 .. 365 Giorn
7 Giorn
Periodo ciclico min./max. di
RESET
2814
MinMaxRES.START
1 .. 365 Giorn
1 Giorn
min./max. AVV. RESET e' in:
394
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
2.21 Funzioni ausiliarie
2.21.7.4 Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
IntS_F
Spiegazione
-
ResMinMax
Resettaggio contatoremin.max.
395
>I MinMax Reset
MS
>I MIN/MAX Reset Buffer
396
>I1 MiMaReset
MS
>I1 MIN/MAX Reset Buffer
397
>V MiMaReset
MS
>V MIN/MAX Reset Buffer
398
>VphphMiMaRes
MS
>V fase-fase MIN/MAX Reset Buffer
399
>V1 MiMa Reset
MS
>V1 MIN/MAX Reset Buffer
400
>P MiMa Reset
MS
>P MIN/MAX Reset Buffer
401
>S MiMa Reset
MS
>S MIN/MAX Reset Buffer
402
>Q MiMa Reset
MS
>Q MIN/MAX Reset Buffer
403
>Iric MiMaReset
MS
>I rich.MIN/MAX Reset Buffer
404
>Pric MiMaReset
MS
>P rich.MIN/MAX Reset Buffer
405
>Qric MiMaReset
MS
>Q rich.MIN/MAX Reset Buffer
406
>Sric MiMaReset
MS
>S rich.MIN/MAX Reset Buffer
407
>Frq MiMa Reset
MS
>Frequenza MIN/MAX Reset Buffer
408
>FP MiMaReset
MS
>Fattore Potenza MIN/MAX Reset Buffer
837
IL1r Min
VMT
I L1 Richiesta minima
838
IL1r Max
VMT
I L1 Richiesta massima
839
IL2r Min
VMT
I L2 Richiesta minima
840
IL2r Max
VMT
I L2 Richiesta massima
841
IL3r Min
VMT
I L3 Richiesta minima
842
IL3r Max
VMT
I L3 Richiesta massima
843
I1ricMin
VMT
I L1 (sequenza positiva)Richiesta minim
844
I1ricMax
VMT
I L1 (sequenza positiva)Richiesta max.
845
PrMin=
VMT
Potenza Attiva richiesta minima
846
PrMax=
VMT
Potenza Attiva richiesta massima
847
QdMin=
VMT
Potenza Reattiva richiesta minima
848
QdMax=
VMT
Potenza Reattiva richiesta massima
849
SdMin=
VMT
Potenza Apparente richiesta minima
850
SdMax=
VMT
Potenza Apparente richiesta massima
851
IL1Min=
VMT
I L1 Minimo
852
IL1Max=
VMT
I L1 Massimo
853
IL2Min=
VMT
I L2 Minimo
854
IL2Max=
VMT
I L2 Massimo
855
IL3Min=
VMT
I L3 Minimo
856
IL3Max=
VMT
I L3 Massimo
857
I1 Min=
VMT
Sequenza positiva minima
858
I1 Max=
VMT
Sequenza positiva massima
859
VL1EMin=
VMT
V L1E Minima
860
VL1EMax=
VMT
V L1E Massima
861
VL2EMin=
VMT
V L2E Minima
862
VL2EMax=
VMT
V L2E Massima
863
VL3EMin=
VMT
V L3E Minima
864
VL3EMax=
VMT
V L3E Massima
865
VL12Min=
VMT
V L12 Minima
867
VL12Max=
VMT
V L12 Massima
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
395
2 Funzioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
868
VL23Min=
VMT
VL23 Minima
869
VL23Max=
VMT
V L23 Massima
870
VL31Min=
VMT
V L31 Minima
871
VL31Max=
VMT
V L31 Massima
874
V1 Min =
VMT
V1Minima tensione (sequenza positiva)
875
V1 Max =
VMT
V1Massima tensione (sequenza positiva)
880
SMin=
VMT
Minima potenza apparente
881
SMax=
VMT
Massima potenza apparente
882
fMin=
VMT
Minima frequenza
883
fMax=
VMT
Massima frequenza
1040
Pmin Avan=
VMT
Minima potenza attiva avanti
1041
Pmax Avan.=
VMT
Massima potenza attiva avanti
1042
Pmin Ind. =
VMT
Minima potenza attiva indietro
1043
Pmax Ind. =
VMT
Massima potenza attiva indietro
1044
Qmin Avan.=
VMT
Minima potenza reattiva avanti
1045
Qmax Avan.=
VMT
Massima potenza reattiva avanti
1046
Qmin Ind. =
VMT
Massima potenza reattiva indietro
1047
Qmax Ind. =
VMT
Massima potenza reattiva indietro
1048
PFminAvan.=
VMT
Minimo fattore pontenza avanti
1049
PFmaxAvan.=
VMT
Massimo fattore potenza avanti
1050
PFmin Ind=
VMT
Minimo fattore potenza indietro
1051
PFmax Ind=
VMT
Massimo fattore potenza indietro
10102
3U0min =
VMT
3V0 Min. tensione sequenza zero
10103
3U0max =
VMT
3V0 Max. tensione sequenza zero
2.21.8 Punti di regolaz.(valori misurati)
Gli apparecchi SIPROTEC 4 permettono di definire valori di soglia applicabili ad
alcune grandezze di misura e di conteggio. Il passaggio, durante il funzionamento, al
di sopra o al di sotto di una soglia provoca l'emissione di un allarme che viene visualizzato come segnalazione di esercizio. Questa segnalazione può essere parametrizzata su LED e/o uscite binarie, trasmessa mediante le interfacce e connessa in DIGSI
CFC. Inoltre, tramite DIGSI CFC, è possibile programmare valori di soglia per altre
grandezze di misura e di conteggio e parametrizzarli mediante la matrice d'apparecchio di DIGSI.
Contrariamente alle vere e proprie funzioni di protezione, questo programma di supervisione ha una minore priorità e può non reagire a cambiamenti rapidi delle grandezze
di misura in caso di guasto con attivazione di funzioni di protezione. Poiché, inoltre,
una segnalazione viene emessa solo quando una soglia è stata più volte superata,
queste funzioni supervisione non reagiscono così rapidamente come i segnali di
scatto delle funzioni di protezione.
396
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C53000-G1172-C155-2
2.21 Funzioni ausiliarie
2.21.8.1 Supervisioni dei valori di soglia
Vi sono le seguenti soglie:
• IL1dmd>: superamento di un valore medio massimo predefinito nella fase L1.
• IL2dmd>: superamento di un valore medio massimo predefinito nella fase L2.
• IL3dmd>: superamento di un valore medio massimo predefinito nella fase L3.
• I1dmd>: superamento di un valore medio massimo predefinito del sistema di sequenza diretta delle correnti.
• |Pdmd|>: superamento di un valore medio massimo predefinito del valore della
potenza attiva.
• |Qdmd|>: superamento di un valore medio massimo predefinito del valore della
potenza reattiva.
• Sdmd>: superamento di un valore medio massimo predefinito della potenza apparente.
• |cosϕ|< caduta sotto un valore predefinito del fattore di potenza.
2.21.8.2 Indicazioni per l'impostazione
Valori di soglia per i
valori di misura
L'impostazione dei valori di soglia viene effettuata nel menu VALORI DI MISURA al
sottomenu DEFIN. SOGLIA, sovrascrivendo i valori preimpostati.
2.21.8.3 Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
-
IL1dmd>
VL
Limite max. settaggio per IL1 rich.
-
IL2dmd>
VL
Limite max. settaggio per IL2 rich.
-
IL3dmd>
VL
Limite max. settaggio per IL3 rich.
-
I1dmd>
VL
Limite max. settaggio per I1 rich.
-
|Pdmd|>
VL
Limite max. settaggio per rich. P
-
|Qdmd|>
VL
Limite max .settaggio per rich. Q
-
Sdmd>
VL
Limite max. settaggio per rich. S
-
PF<
VL
Limite min sett.per rich.fattore potemza
273
SP. IL1 dmd>
MU
Punto di sett. Fase L1 dmd>
274
SP. IL2 dmd>
MU
Punto di sett. Fase L2 dmd>
275
SP. IL3 dmd>
MU
Punto di sett. Fase L3 dmd>
276
SP. I1dmd>
MU
Punto di sett. seq.positiva I1 dmd>
277
SP. |Pdmd|>
MU
Punto di sett. |Pdmd|>
278
SP. |Qdmd|>
MU
Punto di sett. |Qdmd|>
279
SP. |Sdmd|>
MU
Punto di sett. |Sdmd|>
285
cosϕ allarme
MU
Allarme fattore di potenza
2.21.9 Conteggi di Energia
I valori di conteggio dell'energia attiva e reattiva vengono calcolati dal sistema del
processore. Questi valori possono essere richiamati sul fronte dell'apparecchio,
essere letti mediante l'interfaccia di comando per mezzo di un personal computer con
7SA522 Manuale
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397
2 Funzioni
l'ausilio del programma DIGSI oppure essere trasmessi ad una centrale mediante l'interfaccia di sistema.
2.21.9.1 Conteggio di energia
La protezione 7SA522 permette l'integrazione delle potenze calcolate nel tempo e
mette a disposizione i risultati tra i valori di misura. È possibile leggere le componenti
riportate nella tabella 2-16. I segni dei valori di energia dipendono dall'impostazione
all'indirizzo 1107 P,Q segno (si veda il paragrafo 2.21.4 alla sezione „Visualizzazione di valori di misura“).
Non dimenticate che l'apparecchio 7SA522 è innanzitutto un apparecchio di protezione. La precisione dei valori di conteggio dipende dai riduttori di misura (normalmente
avvolgimento per protezione) e dalle tolleranze dell'apparecchio. Questo conteggio,
pertanto, non è adatto per misure fiscali.
I contatori possono essere regolati sullo zero o su un qualunque valore iniziale (si
veda la descrizione del sistema SIPROTEC 4).
Tabella 2-16
Valori di conteggio di esercizio
Valori di misura
primari
Wp+
Energia attiva, avanti
kWh, MWh, GWh
Wp–
Energia attiva, indietro
kWh, MWh, GWh
Wq+
Energia reattiva, avanti
kVARh, MVARh, GVARh
Wq–
Energia reattiva, indietro
kVARh, MVARh, GVARh
2.21.9.2 Indicazioni per l'impostazione
Lettura dei parametri
La lettura dei contatori dal fronte dell'apparecchio oppure tramite DIGSI è descritta
dettagliatamente nel manuale del sistema SIPROTEC. I valori vengono sommati in direzione dell'oggetto da proteggere. Presupposto necessario è, però, che la direzione
sia stata parametrizzata „in avanti“ (indirizzo 201).
2.21.9.3 Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
-
Res.metr.
IntS_F
Resettaggio metro
888
Wp(puls)
VCI
Energia impulsiva Wp (attiva)
889
Wq(puls)
VCI
Energia impulsiva Wq (reattiva)
924
Wp+=
VCVM
Wp avanti
925
Wq+=
VCVM
Wq avanti
928
Wp-=
VCVM
Wp indietro
929
Wp-=
VCVM
Wq indietro
398
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2.22 Elaborazione dei comandi
2.22
Elaborazione dei comandi
Nell'apparecchio SIPROTEC 4 7SA522 è integrata una funzione di elaborazione dei
comandi che permette di eseguire manovre di comando nell'impianto. I comandi
possono provenire da quattro fonti:
• comando sul posto tramite il pannello di comando del dispositivo,
• comando tramite DIGSI
• comando a distanza tramite unità centrale (ad es., SICAM)
• funzioni automatiche (ad es. mediante ingresso binario)
Il numero degli organi di manovra da comandare è limitato al numero di ingressi e
uscite binari necessari e disponibili. Il comando presuppone che gli ingressi e le uscite
binarie corrispondenti siano state programmate e dotate delle caratteristiche adatte.
Se per il comando sono necessarie determinate condizioni di blocco, i blocchi di
campo possono essere memorizzati nell'apparecchio tramite le funzioni logiche definibili dall'utente (CFC). Le condizioni di blocco dell'impianto possono essere accoppiate
attraverso l'interfaccia di sistema e devono essere parametrizzate in maniera corrispondente.
La procedura per la manovra degli organi di manovra è riportata nella descrizione del
sistema SIPROTEC 4, in "Controllo impianti".
2.22.1 Autorizzazione controllo
2.22.1.1 Tipi di comando
Comandi al processo
Questi comprendono tutti i comandi che agiscono direttamente sugli organi di
manovra dell'impianto di distribuzione e provocano una modifica di stato del processo:
• Comandi di commutazione di interruttori (non sincronizzati o sincronizzati mediante
la funzione associata di controllo di sincronismo e di chiusura), di sezionatori e dispersori,
• Comandi a gradini, ad es. per aumentare oppure diminuire il livello del commutatore
di tensione,
• Comandi di posizionamento con durata parametrizzabile, ad es. per la regolazione
di bobine di Petersen.
Comandi interni
all'apparecchio
Questi comandi non agiscono direttamente sulle uscite binarie del dispositivo. Essi
servono ad avviare una funzione interna, a comunicare oppure a confermare all'apparecchio un cambiamento di stato.
• Comandi di „adattamento“ dello stato di informazione di oggetti accoppiati al processo, quali segnalazioni e stati di commutazione, ad es., in caso di mancanza di accoppiamento del processo. Un adattamento viene indicato nello stato dell'informazione e può essere visualizzato di conseguenza.
• Comandi di marcatura (per l'„impostazione“) che permettono di fissare lo stato di
oggetti interni, ad es., cancellare/riinizializzare il livello di commutazione (remoto/locale), le commutazioni di parametri, i blocchi di trasmissione e i valori di conteggio.
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399
2 Funzioni
• Comandi di conferma e resettaggio per il set/reset di memorie interne oppure di
dati.
• Comandi di stato di informazione per fissare/eliminare l'informazione supplementare „Stato di informazione“ di un oggetto di processo quali:
– Inibizione dell'acquisizione
– Blocco di un'uscita.
2.22.1.2 Percorso di comando
Meccanismi di sicurezza nel percorso di comando permettono di assicurare che un
comando abbia luogo solo in seguito alla verifica di tutti i criteri prestabiliti dall'utente.
Funzioni di interblocco possono essere programmate separatamente per ogni mezzo
di esercizio Infine, viene controllata anche l'esecuzione del comando. La sequenza
completa dell'esecuzione di un comando viene descritta brevemente qui di seguito:
Controllo della richiesta di un
comando
I seguenti punti devono essere rispettati:
• Immissione del comando, ad es. mediante il comando integrato:
– Verifica della password → diritto di accesso;
– Verifica del modo di commutazione (bloccato/sbloccato) → selezione delle caratteristiche di sbloccaggio.
• Verifiche dei comandi programmabili:
– Attivazione modo;
– Controllo della direzione di commutazione (confronto nominale-reale);
– Protezione contro errori di commutazione, interblocco zone (logica tramite CFC);
– Protezione contro errori di commutazione, interblocco impianto (centralizzato
tramite SICAM);
– Blocco di doppio comando (blocco di manovre parallele);
– Blocco da protezione (blocco di manovre mediante funzioni di protezione);
– Verifica della sincronizzazione dell'interruttore (verifica del sincronismo prima di
un comando di chiusura).
• Verifiche dei comandi predefinite:
– Controllo del tempo di processo (supervisione del tempo tra richiesta ed elaborazione del comando);
– Parametrizzazione in corso (durante la parametrizzazione un comando viene
rifiutato oppure ritardato);
– Mezzo di esercizio disponibile come uscita;
– Blocco di un'uscita (se il blocco di un'uscita è stato programmato per un oggetto
ed è attivo al momento dell'elaborazione del comando, quest'ultimo viene rifiutato)
– Modulo guasto hardware;
400
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2.22 Elaborazione dei comandi
– Comando per questo mezzo di esercizio già attivo (per un mezzo di esercizio può
essere eseguito solo un comando in un determinato istante, blocco di doppio comando);
– Controllo 1 di n (per selezioni multiple quali relè o comandi di protezione configurati sugli stessi contatti il dispositivo verifica se un comando è già stato lanciato
per i rispettivi relè di uscita o se è presente un comando della protezione. Qui
vengono tollerate sovrapposizioni nella stessa posizione dell'interruttore).
Supervisione
dell'esecuzione dei
comandi
Vengono controllati:
• Interruzione di un comando in seguito a una richiesta di annullamento;
• Supervisione del tempo di esecuzione (tempo di controllo segnalazione di conferma).
2.22.1.3 Protezione contro errori di commutazione
Una protezione contro errori di commutazione può essere realizzata mediante la
logica CFC definibile dall'utente. I controlli degli errori di commutazione in un sistema
SICAM/SIPROTEC 4 si distinguono di regola in:
• Interblocco impianto testato nell'unità centrale (per la sbarra),
• Interblocchi zone testati nell'unità di zona (per la linea).
• interblocchi a copertura di zona tramite messaggi GOOSE, direttamente tra unità di
zona e protezioni (con introduzione della norma IEC 61850; la comunicazione tra i
dispositivi con GOOSE ha luogo mediante il modulo EN100);
L'interblocco impianto è supportato dalla riproduzione del processo nell'unità centrale.
L'interblocco zone è supportato dalla riproduzione dell'oggetto (segnalazioni di conferma) nell'unità di zona (qui dunque l'apparecchio SIPROTEC 4), come è stato stabilito
tramite la programmazione (si veda il manuale del sistema SIPROTEC 4).
L'entità delle verifiche di interblocco viene stabilita mediante la logica di interblocco e
la parametrizzazione. Informazioni più dettagliate sul tema GOOSE sono riportate
nella descrizione del sistema SIPROTEC 4.
Gli apparecchi di manovra soggetti ad un interblocco di impianto nell'unità centrale,
vengono contrassegnati con un parametro nell'unità di zona (nella matrice di parametrizzazione).
Per tutti i comandi si può stabilire se la commutazione deve essere effettuata con interblocco (modo normale) oppure senza interblocco (modo test):
• per comandi sul posto con richiesta della password non parametrizzata,
• per comandi automatici dell'elaborazione dei comandi CFC mediante caratteristiche di sbloccaggio,
• per comandi locali/remoti mediante ulteriore comando di sbloccaggio tramite profibus.
Collegamento interbloccato/sbloccato
Nelle apparecchiature SIPROTEC 4 i controlli di comando programmabili vengono denominati anche „Interblocchi standard“. Tali controlli possono essere attivati (controllo
bloccato/controllo flag) oppure disattivati (sbloccati) mediante il DIGSI.
Per controllo sbloccato oppure non bloccato si intende ogni operazione di comando
durante la quale le condizioni di interblocco precedentemente configurate non
vengono verificate.
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401
2 Funzioni
Per controllo bloccato si intende invece ogni operazione di comando durante la quale
le condizioni di interblocco precedentemente configurate vengono verificate nell'ambito del controllo di comando. Se una condizione non viene soddisfatta, il comando
viene rifiutato con una segnalazione seguita dal segno meno (ad es. „BF–“) e con una
rispettiva risposta di comando. Il comando viene ugualmente rifiutato se un controllo
di sincronismo è previsto prima della chiusura e se le condizioni di sincronismo non
sono soddisfatte. Nella tabella 2-17 sono riportati i tipi di comando possibili in un apparecchio di manovra e le rispettive segnalazioni. I messaggi contrassegnati con *)
vengono visualizzati nella forma illustrata sul display dell'unità solo nelle segnalazioni
di esercizio. In DIGSI, invece, essi appaiono al livello dei messaggi spontanei.
Tabella 2-17
Tipi di comando e rispettive segnalazioni
Causa
Segnalazione
Comando processo
Tipo di comando
Collegamento
Comando
CO
CO +/–
Comando di adattamento
Adattamento
MT
MT+/–
Comando di stato informazione, in- Inibizione dell'acquiibizione dell'acquisizione
sizione
ES
ST+/– *)
Comando di stato informazione,
blocco uscita
Blocco uscita
AS
ST+/– *)
Comando di annullamento
Annullamento
CA
CA+/–
Il segno "più" nel messaggio indica una conferma del comando: il risultato del
comando è quello atteso, quindi positivo. Allo stesso modo, il segno "meno" indica un
risultato negativo inatteso. Il comando è stato rifiutato. La figura 2-178 mostra un
esempio di messaggi relativi all'esecuzione di un comando e delle relative risposte in
seguito a una manovra dell'interruttore con esito positivo.
Il controllo degli interblocchi può essere programmato separatamente per tutti gli apparecchi di manovra e i controlli flag. Altri comandi interni, quali adattamento o annullamento, non vengono verificati e vengono realizzati indipendentemente dagli interblocchi.
Figura 2-178
Interblocco standard
Esempio di una segnalazione di esercizio in seguito al collegamento dell'interruttore Q0
Gli interblocchi standard corrispondono ai controlli definiti in fase di programmazione
degli ingressi e delle uscite associati a ciascun apparecchio di manovra (si veda la descrizione del sistema SIPROTEC 4).
La figura 2-179 mostra un diagramma logico di queste condizioni di interblocco
nell'apparecchio.
402
7SA522 Manuale
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2.22 Elaborazione dei comandi
Figura 2-179
1)
Interblocchi standard
Controllo sorgente REMOTO comprende sorgente LOCALE
(LOCALE Comando attraverso unità centrale nella stazione
REMOTO Comando attraverso telecontrollo all'unità centrale e dall'unità centrale all'apparecchio)
Le condizioni di interblocco programmate possono essere lette sul display del dispositivo. Esse sono contrassegnate da lettere, il cui significato è riportato nella tabella 218:
Tabella 2-18
Caratteristiche di sbloccaggio
Caratteristiche di sbloccaggio
Attivazione modo
Identificazione (abbreviazione)
Visualizzazione sul
display
SV
S
Zona/sist. interb.
A
Interblocco zone
FV
F
Interruttore già in pos. (contr. pos. interruttore)
SI
I
Blocco da protezione
SB
B
Interblocco impianto
La figura 2-18 mostra un esempio di visualizzazione sul display delle condizioni di interblocco di tre apparecchiature di controllo. Le abbreviazioni utilizzate sono riportate
nella tabella 2-180. Vengono visualizzate tutte le condizioni di interblocco parametrizzate.
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403
2 Funzioni
Figura 2-180
Logica di abilitazione mediante CFC
Esempio di condizioni di interblocco programmate
Per l'interblocco zone, la logica di abilitazione può essere sviluppata facendo uso della
logica programmabile CFC. L'informazione „abilitazione“ oppure „interblocco zone“ è
messa a disposizione mediante le rispettive condizioni di abilitazione (ad es. „Abilitazione SG ON“ e „Abilitazione SG OFF“ con le informazioni: ON / OFF).
2.22.1.4 Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
-
ModoREMOTO
IntS
Modo di controllo REMOTO
-
Contr.Aut.
IntS
Controllo AUTORIZZAZIONE
-
Modo Loc.
IntS
Modo di controllo LOCALE
2.22.2 Apparecchiatura di controllo
2.22.2.1 Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
-
Interrutt.
CR_D12
Interruttore
-
Interrutt.
MD
Interruttore
-
Int.Estr.
CR_D2
Interruttore Estratto
-
Int.Estr.
MD
Interruttore Estratto
-
Sez. terra
CR_D2
Sezionatore di terra
-
Sez. terra
MD
Sezionatore di terra
-
52 Aperto
IntS
Interblocco: 52 Aperto
-
52 Chiuso
IntS
Interblocco: 52 Chiuso
-
Int.Estr.
IntS
Interblocco:Interruttore estratto
-
Int.Inser.
IntS
Interblocco:Interruttore inserito
-
SezTerr.Ap
IntS
Interblocco:Sezionat. di terra aperto
-
SezTerr.Ch
IntS
Interblocco:Sezionat. di terra chiuso
-
Q2 Ap/Ch
CR_D2
Q2 Apri / Chiudi
-
Q2 Ap/Ch
MD
Q2 Apri / Chiudi
-
Q9 Ap/Ch
CR_D2
Q9 Apri / Chiudi
-
Q9 Ap/Ch
MD
Q9 Apri / Chiudi
-
VentON/OFF
CR_D2
Ventola ON/OFF
-
VentON/OFF
MD
Ventola ON/OFF
-
Sblocc.TD
IntS
Sblocco Trasmissione Dati via INGR.BIN.
31000
-
AV
Q0 contatore=
31001
-
AV
Q1 contatore=
31002
-
AV
Q2 contatore=
404
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2.22 Elaborazione dei comandi
N°
Informazione
Tipo di inf.
Spiegazione
31008
-
AV
Q8 contatore=
31009
-
AV
Q9 contatore=
2.22.3 Dati di Processo
Durante il trattamento dei comandi, le segnalazioni di comando e di processo vengono
inviate, indipendentemente dal loro ulteriore impiego e trattamento successivo, alla
funzione di elaborazione delle segnalazioni. Ognuna di queste segnalazioni contiene
un'informazione relativa alla sua origine. Se sono state rispettivamente impostate
(configurate), queste segnalazioni vengono registrate nel protocollo delle segnalazioni di esercizio.
La lista delle possibili risposte di comando e del loro significato, nonché la descrizione
dei tipi di comando necessari per l'inserzione e la disinserzione di apparecchi di
manovra oppure per il posizionamento del commutatore del trasformatore, sono riportate nella descrizione del sistema SIPROTEC.
2.22.3.1 Descrizione della funzione
Conferma del
comando a livello
del comando integrato
Tutte le segnalazioni con controllo sorgente VQ_LOCALE si convertono in una risposta di servizio e vengono visualizzate quindi sul display.
Conferma dei
comandi locale/remoto/Digsi
Le segnalazioni con controllo sorgente VQ_LOCALE/REMOTO/DIGSI devono essere
inviate al loro iniziatore indipendentemente dalla configurazione (programmazione
sull'interfaccia seriale).
La conferma del comando non ha luogo mediante una risposta di servizio come per il
comando locale, ma tramite il protocollo normale dei comandi e delle segnalazioni.
Supervisione delle
segnalazioni di
conferma
L'elaborazione di comandi esegue, per tutte le procedure di comando con segnalazione di conferma, una supervisione del tempo. Parallelamente al comando viene
avviato un tempo di supervisione (supervisione di durata comando), che controlla se
l'apparecchio di manovra ha raggiuto la posizione desiderata entro tale tempo. All'arrivo della segnalazione di conferma, il tempo di supervisione viene fermato. Se non
viene emessa nessuna segnalazione, viene visualizzata la risposta di servizio „Com.
fuori tempo“ e la procedura viene interrotta.
Nelle segnalazioni di esercizio vengono protocollati anche i comandi e le loro segnalazioni di conferma. La conclusione normale di un comando ha luogo con l'arrivo
della segnalazione di conferma (Disp. rit. OK) dell'apparecchio di manovra interessato oppure con l'emissione di un messaggio alla conclusione del comando (nel caso
di comandi senza segnalazione di processo).
Il segno "più" nella segnalazione indica una conferma del comando. Il comando è
stato concluso positivamente. Allo stesso modo, il segno "meno" indica un risultato
negativo inatteso.
7SA522 Manuale
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405
2 Funzioni
Emissione del
comando / eccitazione relè
I tipi di comando necessari per l'inserzione e la disinserzione di apparecchi di manovra
oppure per il posizionamento superiore/inferiore di stadi del trasformatore sono stati
stabiliti in fase di programmmazione. Si veda anche la descrizione del sistema
SIPROTEC 4.
2.22.3.2 Informazioni
N°
Informazione
Tipo di inf.
MS
Spiegazione
-
>Porta ap.
>Porta aperta Quadro
-
>INT.atte.
MS
>INT.attesa per carica molle
-
>Err V Mot
MS
>Errore tensione motore
-
>ErrCont.V
MS
>Errore controllo tensione
-
>SF6-Perd.
MS
>SF6-Perdita
-
>Err Metr.
MS
>Errore metro
-
>Tem tras.
MS
>Temperatura trasformatore
-
>Per tras.
MS
>Pericolo trasformatore
2.22.4 Protocollo
2.22.4.1 Informazioni
N°
-
Informazione
ErrSis.Int
Tipo di inf.
IntS
Spiegazione
Errore sistema d'interfaccia
■
406
7SA522 Manuale
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Montaggio e messa in servizio
3
Questo capitolo si rivolge al personale esperto addetto alla messa in servizio. Essi
devono avere esperienza nella messa in servizio di dispositivi di protezione e di comando, avere conoscenza del funzionamento della rete e delle regole e delle disposizioni in materia di sicurezza. È possibile che si rendano necessari alcuni adattamenti
dell'hardware ai dati dell'impianto. Per le prove primarie, l'oggetto da proteggere
(linea, trasformatore, ecc.) deve essere in servizio (alimentato).
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
3.1
Montaggio e collegamento
408
3.2
Controllo dei collegamenti
440
3.3
Messa in servizio
446
3.4
Preparazione finale dell´apparecchio
477
407
3 Montaggio e messa in servizio
3.1
Montaggio e collegamento
Generalità
AVVERTENZA
Fare attenzione che trasporto, stoccaggio, installazione o montaggio vengano
effettuati correttamente.
La mancata osservanza di tali norme può comportare incidenti mortali, lesioni del personale o notevoli danni materiali all'apparecchiatura.
Il funzionamento sicuro e senza guasti del dispositivo presuppone un trasporto appropriato, un adeguato immagazzinaggio, l'installazione e il montaggio da parte di personale qualificato e l'osservazione delle avvertenze e delle istruzioni del manuale.
In particolare, sono da osservare le prescrizioni generali di installazione e di sicurezza
per il lavoro con impianti elettrici ad alta tensione (per es. DIN, VDE, EN, IEC o altri
regolamenti nazionali e internazionali).
3.1.1
Indicazioni per la parametrizzazione
Premesse
Per il montaggio e il collegamento devono essere soddisfatte le seguenti premesse e
limitazioni:
Il controllo dei dati nominali dell'apparecchio consigliati nella descrizione del sistema
SIPROTEC 4 è stata effettuato e la loro concordanza con i dati dell'impianto è stata
verificata.
Varianti di collegamento
Gli schemi generali sono riportati nell'appendice A.2. Esempi di collegamento per i circuiti dei trasformatori amperometrici e voltmetrici sono riportati nell'appendice A.3. È
necessario controllare che la parametrizzazione dei Dati Impianto 1 (paragrafo
2.1.2.1) corrisponda ai collegamenti previsti.
Correnti
Nell'appendice A.3 sono riportati esempi di possibili collegamenti dei trasformatori
amperometrici in funzione delle condizioni della rete.
In caso di collegamento normale, l'indirizzo 220 deve essere impostato su I4
trasformat. = In linea Prot., inoltre l'indirizzo 221 deve essereI4/Iph CT
= 1.000.
Anche in caso di impiego di trasformatori di corrente di terra separati, l'indirizzo 220
deve essere impostato su I4 trasformat. = In linea Prot., il fattore 221
I4/Iph CT può scostarsi di 1. Le indicazioni necessarie al calcolo sono riportate nel
paragrafo 2.1.2.1, in „Collegamento della corrente“. Tenete conto del fatto che i collegamenti a due trasformatori sono ammessi solo per reti isolate o compensate.
Inoltre sono riportati esempi per il collegamento della corrente di terra di una linea parallela (per la compensazione di linee parallele). L'indirizzo 220 I4 trasformat. qui
deve essere impostato su In linea Paral. Il fattore 221 I4/Iph CT può scostarsi
di 1. Per le indicazioni necessarie al calcolo si veda il paragrafo 2.1.2.1.
408
7SA522 Manuale
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3.1 Montaggio e collegamento
Le altre figure mostrano esempi per il collegamento della corrente di terra di un trasformatore di potenza. L'indirizzo 220 I4 trasformat. deve essere impostato su
IY CentroStella. Indicazioni relative al parametro 221 I4/Iph CT può essere
trovato al paragrafo 2.1.2.1.
Tensioni
Nell'appendice A.3 sono riportate le possibili varianti di collegamento per i trasformatori voltmetrici.
In caso di collegamento normale, il quarto ingresso di tensione non è utilizzato, di conseguenza l'indirizzo 210 deve essere impostato su V4 trasformat. = Non
Connesso. Il fattore all'indirizzo 211 Uph / Udelta deve essere tuttavia impostato
su 1.73 (esso viene utilizzato internamente per la conversione di valori di misura e di
guasto).
Per un collegamento addizionale di un avvolgimento a triangolo aperto, l'indirizzo 210
deve essere impostato su V4 trasformat. = Vdelta transf. Il valore all'indirizzo 211 Uph / Udelta dipende dal rapporto di trasformazione dell'avvolgimento a
triangolo aperto. Le istruzioni dettagliate al capito 2.1.2.1 (in „Collegamento della tensione“).
In altri esempi è collegato anche l'avvolgimento e-n di un gruppo di TV, in questo caso
però si tratta di un gruppo centrale di TV della sbarra. Valgono le stesse considerazioni
del paragrafo precedente. Tenete conto del fatto che i collegamenti a due trasformatori
sono ammessi solo per reti isolate o compensate.
Altre figure illustrano esempi per il collegamento supplementare di un'altra tensione,
in questo caso la tensione della sbarra (per es. per la protezione di tensione o il controllo di sincronismo). Per la protezione di tensione l'indirizzo 210 deve essere impostato su V4 trasformat. = Trasformat. Vx, per il controllo di sincronismo su V4
trasformat. = Trasf. Asincr.. Il fattore all'indirizzo 215 V-linea/Async differisce allora di 1 solo se il trasformatore della linea e quello della sbarra hanno rapporti di trasformazione differenti. Il fattore all'indirizzo 211 Uph / Udelta deve
essere pari a 1.73 (esso viene utilizzato internamente per la conversione di valori di
misura e di guasto).
Se tra i trasformatori della sbarra e quelli della linea si trova un trasformatore di potenza, lo spostamento di fase delle tensioni causato dal trasformatore dev'essere preso
in considerazione per il controllo di sincronismo (se utilizzato). In questo caso, controllare anche gli indirizzi 212 Conn V Syncr., 214 ϕ Async-Ulinea e 215 Vlinea/Async. Informazioni più dettagliate e un esempio sono riportati nel paragrafo
2.1.2.1 in „ Collegamento della tensione“.
Ingressi e uscite
binari
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
Le possibilità di configurazione degli ingressi e delle uscite binarie, ovvero l'adattamento individuale all'impianto, sono riportate nella descrizione del sistema SIPROTEC 4. Le preimpostazioni di fabbrica sono riportate sull'Appendice A.4. Controllare
anche che le strisce con le diciture sulla parte frontale corrispondano alle funzioni di
segnalazione attribuite.
409
3 Montaggio e messa in servizio
Commutazione del
gruppo di parametri
Se la commutazione dei gruppi di parametri viene effettuata attraverso ingressi binari,
bisogna osservare le indicazioni seguenti:
• Per la commutazione di 4 possibili gruppi di parametri devono essere messi a disposizione 2 ingressi binari. Questi sono contrassegnati con „>Grup.Set.Bit
0“ e „>Grup.Set.Bit 1“ e devono essere parametrizzati su due ingressi binari
fisici perché sia possibile comandarli.
• Per la commutazione di 2 gruppi di parametri è sufficiente un ingresso binario, cioè
„>Grup.Set.Bit 0“, in quanto l'ingresso binario non parametrizzato
„>Grup.Set.Bit 1“ sarà considerato inattivo.
• I segnali di commutazione devono essere presenti in modo permanente affinché il
gruppo di parametri selezionato rimanga attivo.
L'assegnazione degli ingressi binari ai gruppi di parametri da A a D è indicata nella
seguente tabella, mentre la figura 3-1 riporta un esempio semplificato di collegamento. Nell'esempio si presuppone che gli ingressi binari siano parametrizzati come normalmente aperti, cioè con tensione attiva (H attiva).
Tabella 3-1
Selezione di parametri (commutazione di gruppi di parametri) mediante ingressi
binari
Ingresso binario
>Selez. Param. 1
>Param. Selez. 2
non attivata
non attivata
Gruppo A
attivata
non attivata
Gruppo B
non attivata
attivata
Gruppo C
attivata
attivata
Gruppo D
Figura 3-1
Controllo del circuito di scatto
risulta attivo
Schema di collegamento (esempio) per la commutazione dei gruppi di impostazione attraverso ingressi binari
Assicuratevi che 2 ingressi binari o un ingresso binario e una resistenza equivalente
R siano collegati in serie. La soglia di intervento deve rimanere chiaramente al di sotto
della metà del valore nominale della tensione continua di comando.
Se vengono utilizzati due ingressi binari per la supervisione del circuito di scatto, gli
ingressi per questa supervisione devono essere a potenziale libero, quindi senza punti
comuni.
Se viene utilizzato un ingresso binario, è necessario inserire una resistenza equivalente R (si veda la figura 3-2). Questa resistenza R viene collegata nel circuito del
secondo contatto ausiliario dell'interruttore (Cont. aus. 2) per poter rilevare un guasto
anche con contatto ausiliario 1 aperto (Cont. aus. 1) e con ricaduta del relè di comando. La resistenza deve essere dimensionata in maniera tale da consentire che la
410
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
3.1 Montaggio e collegamento
bobina dell'interruttore (BI) non sia più eccitata quando quest'ultimo è aperto (Cont.
aus. 1 aperto e Cont. aus. 2 chiuso) e che l'ingresso binario (IB1) sia ancora eccitato
quando il relè di comando è aperto.
Figura 3-2
RC
Supervisione dei circuiti di scatto con un ingresso binario - Esempio per un circuito di scatto
Contatto del relè di comando
Int
Interruttore
IB
Bobina dell'interruttore
Int Aux 1
Contatto ausiliario dell’interruttore (NA)
Int Aux 2
Contatto ausiliario dell’interruttore (NC)
U-St
Tensione di comando (tensione di scatto)
V-IB
Tensione di ingresso per l'ingresso binario
R
Resistenza equivalente
VR
Tensione sulla resistenza equivalente
Da qui risultano, per il dimensionamento, un valore di soglia superiore Rmax e un
valore di soglia inferiore Rmin, dai quali andrebbe selezionato, come valore ottimale, il
valore aritmetico medio R:
Per garantire la minima tensione per energizzare l'ingresso binario, risulta per Rmax:
Affinché la bobina dell'interruttore (per il caso sopra citato) non resti eccitata, risulta
per Rmin:
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411
3 Montaggio e messa in servizio
IIB (HIGH)
Corrente costante con IB energizzato (= 1,8 mA)
UIB min
Tensione minima di energizzazione per IB (19 V con impostazione allo
stato di fornitura per tensioni nominali 24/48/60 V; 88 V con impostazione allo stato di fornitura per tensioni nominali 110/125/220/250 V; 176 V
con impostazione allo stato di fornitura per tensioni nominali 220/250 V)
UST
Tensioni di comando per circuito di scatto
RBint
Resistenza ohmica della bobina dell’interruttore
UBint (LOW)
Tensione massima nella bobina dell’interruttore che non provoca uno
scatto
Se dal calcolo risulta che Rmax < Rmin, allora il calcolo deve essere ripetuto, con la successiva più piccola soglia VIB min, e questa soglia deve essere implementata nel relè
spostando opportunamente i jumper (vedi Capitolo "Modifiche Hardware").
Per l'assorbimento di potenza della resistenza vale:
Esempio:
IIB (HIGH)
1,8 mA (del SIPROTEC 4 7SA522)
UIB min
19 V con impostazione allo stato di fornitura per tensioni nominali
24/48/60 V (dell'apparecchio 7SA522);
88 V con impostazione allo stato di fornitura per tensioni nominali
110/125/220/250 V (dell'apparecchio 7SA522);
176 V con impostazione allo stato di fornitura per tensioni nominali (dell'apparecchio 7SA522)
UST
110 V (dell'impianto / circuito di scatto)
RBint
500 Ω (dell'impianto / circuito di scatto)
UVBint (LOW)
2 V (dell'impianto / circuito di scatto)
Viene selezionato il primo valore normale 39 kΩ; per la potenza vale:
3.1.2
Adattamento dell'hardware
3.1.2.1
Generalità
Un adattamento successivo dell'hardware alle condizioni dell'impianto può rendersi
necessario, ad esempio, in relazione alla tensione di comando per ingressi binari o
alla modifica delle interfaccie seriali. Se si effettuano adattamenti, tenere conto in ogni
caso delle indicazioni di questo paragrafo.
412
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3.1 Montaggio e collegamento
Tensione ausiliaria
Esistono diversi range di entrata per la tensione ausiliaria (vedi dati di ordinazione
nell'appendice A.1). Le versioni per 60/110/125 VDC e 110/125/220/250 VDC 115
VAC possono essere adattate modificando la posizione di jumper (ponte). L'attribuzione di questi ponti ai range di tensione nominale e la loro disposizione spaziale sul circuito stampato sono descritte più avanti nella sezione „Modulo(i) C-I/O-1 e C-I/O-10“
e „Modulo(i) C-I/O-7“. Alla consegna dell'apparecchio, tutti i ponti sono impostati correttamente secondo le indicazioni di targa e non devono essere più modificati.
Contatto di
anomalia
Il contatto di anomalia (watch dog) dell'apparecchio è realizzato come contatto di commutazione che può essere connesso a scelta come contatto di apertura o come contatto NA tramite un jumper (X40) ai collegamenti dell'apparecchio. L'attribuzione del
jumper al tipo di contatto e la sua disposizione spaziale sono descritte nel paragrafo
seguente, nella sezione „Modulo(i) C-I/O-1 e C-I/O-10“ e „Modulo(i) C-I/O-7“.
Correnti nominali
I trasformatori di ingresso dell'apparecchio sono impostati tramite commutazione di
carico su una corrente nominale di 1A o 5A. La posizione dei jumpers viene effettuata
in fabbrica conformemente alle indicazioni di targa. L'attribuzione dei trasformatori alla
corrente nominale e la loro disposizione spaziale sono descritte nel seguente paragrafo, alla sezione „Modulo C-I/O-2“. Tutti i ponti devono avere la stessa posizione per
una corrente nominale, vale a dire un ponte (da X61 a X64) per ognuno dei trasformatori di ingresso e in aggiunta il ponte X60 in comune.
Nota
Se si dovesse, in via del tutto eccezionale, effettuare una modifica, non bisogna dimenticare di comunicare all'apparecchio questa modifica anche tramite il parametro
206 Secondario TA nei dati dell'impianto (vedi paragrafo 2.1.2.1).
Tensione di
comando degli ingressi binari
Gli ingressi binari vengono impostati dal produttore in modo tale da permettere come
grandezza di comando una tensione della stessa ampiezza della tensione di alimentazione. Per valori nominali differenti della tensione di comando sul lato dell'impianto,
può rendersi necessaria la modifica della soglia di intervento degli ingressi binari.
Per modificare la soglia di intervento di un ingresso binario, bisogna cambiare la posizione di un ponte.. L'attribuzione dei ponti agli ingressi binari e la loro disposizione
spaziale sono descritte nei paragrafi seguenti, nelle sezioni „Modulo(i) C-I/O-1 e CI/O-10“ e „Modulo(i) C-I/O-7“.
Nota
Se vengono impiegati ingressi binari per la supervisione del circuito di scatto, si deve
considerare che due ingressi binari (e/o un ingresso binario e una resistenza equivalente) sono collegati in serie. Qui la soglia di intervento deve trovarsi chiaramente al
di sotto della metà della tensione di comando nominale.
Tipo di contatto per
i relè di uscita
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Moduli di ingresso/uscita possono contenere relè i cui contatti possono essere impostati a scelta come contatti NA o contatti NC. A questo scopo bisogna permutare un
ponte. Nei seguenti paragrafi, in „Interruttori su circuiti stampati“ viene descritta la corrispondenza tra relè e moduli.
413
3 Montaggio e messa in servizio
Sostituzione interfaccie di comunicazione
Sono sostituibili solo le interfaccie seriali di apparecchi con montaggio a pannello
(flash mounting) e quelli con il pannello operatore staccabile (detached panel). Nei paragrafi che seguono (Sostituzione moduli di interfaccia) sono descritti quali interfaccie
sono sostituibili e come questo è fattibile.
Resistenze di terminazione per interfaccie RS485 e Profibus DP
Per una trasmissione sicura dei dati si raccomanda di terminare il bus RS485 oppure
il Profibus DP di ogni ultimo apparecchio del bus (installare resistenze di terminazione). A questo scopo, sul circuito stampato del modulo del processore C-CPU-2 e sul
modulo dell'interfaccia RS485 o Profibus DP, sono previste resistenze di terminazione
che possono essere installate tramite jumpers. La disposizione spaziale dei ponti sul
circuito stampato del modulo del processore C-CPU-2 è descritto nei seguenti paragrafi alla sezione „ Interfaccia RS485 “ e „ Interfaccia Profibus DP “. Entrambi i ponti
devono avere sempre lo stesso inserimento.
Alla consegna dell'apparecchio le resistenze di terminazione sono disinserite.
Pezzi di ricambio
3.1.2.2
Pezzi di ricambio possono essere la batteria tampone, che in caso di guasto della tensione di alimentazione tampona i dati caricati nella batteria RAM, e il fusibile dell'alimentazione di corrente interna. La loro disposizione spaziale si ricava dalla figura del
modulo del processore. I dati del fusibile sono impressi sul modulo accanto al fusibile.
Per la sostituzione si prega di tenere conto della descrizione del sistema SIPROTEC
4 sotto „Misure di manutenzione“ e „Riparazioni“.
Smontaggio
Lavori sui circuiti
stampati
Nota
La premessa per i passi che seguono è che l'apparecchio non sia in stato operativo.
CAUTELA
Fare attenzione quando si modificano elementi del circuito stampato che riguardano i dati nominali dell'apparecchio:
La conseguenza è che il codice di ordinazione (MLFB) e i valori nominali di targa non
concordano più con l'apparecchio.
Se, in casi eccezionali, una tale modifica dovesse essere necessaria, è indispensabile
contrassegnare in questo senso l'apparecchio in modo chiaro e ben evidente. A
questo scopo, sono a disposizione etichette autoadesive che possono essere usate
quale targa supplementare.
414
7SA522 Manuale
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3.1 Montaggio e collegamento
Se si effettuano lavori sui circuiti stampati, quali controllo o permutazione di elementi
di comando oppure sostituzione di moduli, procedere nel modo seguente :
• Preparare la postazione di lavoro: preparare un piano di appoggio adatto per componenti che possono danneggiarsi in seguito a scariche elettrostatiche. Sono
inoltre necessari i seguenti utensili:
– un cacciavite con larghezza utensile da 5 a 6 mm,
– un cacciavite con intaglio a croce Pz misura 1,
– una chiave a tubo con ampiezza 5 mm.
• Svitare le viti prigioniere sul lato posteriore del connettore DSUB al posto „A“. Ciò
non va fatto con il modello per montaggio sporgente.
• Se l'apparecchio, oltre alle interfacce del posto „A“ ha ulteriori interfacce, devono
essere allentate le viti che si trovano rispettivamente in diagonale. Ciò non va fatto
con il modello per montaggio sporgente.
• Togliere le coperture del frontalino dell'apparecchio e allentare le viti che diventano
così accessibili.
• Tirare giù il frontalino e ribaltarlo lateralmente facendo attenzione.
Lavori sui
connettori a spina
CAUTELA
Fare attenzione alle scariche elettrostatiche:
La mancata osservanza può comportare leggere lesioni del personale o danni all'apparecchiatura.
Bisogna assolutamente evitare scariche elettrostatiche durante il lavoro a connettori
a spina toccando prima parti metalliche collegate a terra.
Non inserire o estrarre i collegamenti interfaccia sotto tensione!
La disposizione dei moduli per la grandezza della scatola 1/2 è riportata nella figura
3-3 e per la grandezza 1/1 nella figura 3-4.
• Allentare sul frontalino il connettore a spina del cavo a nastro piatto tra il modulo del
processore C-CPU-1 e il frontalino. Staccare premendo i bloccaggi del connettore
in alto e in basso in modo che il connettore a spina del cavo a nastro piatto venga
premuto fuori.
• il connettore a spina del cavo a nastro piatto tra il modulo del processore C-CPU-1
(Nr. 1 nella figura 3-4) e i moduli di ingresso/uscita (a seconda del modello di ordinazione N° da 2 a 5 nella figura 3-4).
• Estrarre i moduli e porli su un piano di appoggio adatto a componenti a rischio di
scariche elettrostatiche (EGB). Nel modello per montaggio sporgente bisogna considerare che, per tirare il modulo del processore C-CPU-1, è necessario usare un
po' di forza per via dei connettori a spina.
• Controllare ed eventualmente modificare e/o rimuovere i ponti riportato nelle figure
da 3-5 a 3-8, 3-12 a 3-14 e nelle seguenti spiegazioni.
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
415
3 Montaggio e messa in servizio
Figura 3-3
416
Vista frontale grandezza scatola 1/2 senza frontalino (semplificata e rimpicciolita)
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
3.1 Montaggio e collegamento
Figura 3-4
3.1.2.3
Vista frontale grandezza scatola 1/1 senza frontalino (semplificata e rimpicciolita)
Interruttori su circuiti stampati
Scheda Ingresso/Uscita C-I/O-1 e
C-I/O-10
Il layout del circuito stampato per il modulo di ingresso / uscita C-I/O-1 è riportato nella
figura 3-5, quello del modulo di ingresso / uscita C-I/O-10 fino al modello 7SA522
.../EE nella figura 3-6 e quello del modulo di ingresso / uscita C-I/O-10 a partire da
7SA522 .../FF nella figura 3-7.
L’alimentazione di corrente si trova
• per la grandezza scatola 1/2 sul modulo di ingresso/uscita C-I/O-1 (N° 2 nella figura
3-3, posto 19),
• per la grandezza scatola 1/1 sul modulo di ingresso/uscita C-I/O-1 (N° 2 nella figura
3-4, posto 19),
La tensione nominale impostata dell'alimentazione di corrente integrata va controllata
in base alla tabella 3-2, la posizione di riposo del contatto vivo in base alla tabella 3-3 .
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
417
3 Montaggio e messa in servizio
Tabella 3-2
Posizione ponti della tensione nominale dell´alimentazione ausiliaria sul
modulo di ingresso/uscita C-I/O-1
Tensione nominale
Ponte
DC 60/110/125 V
DC 110/125/220/250 V AC 115 V
X51
1-2
2-3
X52
1-2 e 3-4
2-3
X53
1-2
2-3
sono intercambiabili
Fusibile
T2H250V
Tabella 3-3
DC 24/48 V
Ponti da X51 a X53 non applicati
non modificabili
T4H250V
Posizione ponti della posizione di riposo del contatto vivo sul modulo di ingresso/uscita C-I/O-1
Ponte
Posizione di riposo
aperta (contatto NA)
Posizione di riposo
chiusa (contatto di
riposo)
Impostazione
di consegna
X40
1-2
2-3
2-3
A seconda del modello, per determinati relè di uscita i contatti possono essere modificati da NA a contatti NC (vedi anche schemi generali nell'appendice al paragrafo
A.2).
• Nei modelli 7SA522*-*D/H/M (grandezza scatola 1/1 con 32 uscite binarie) questo
vale per le uscite binarie BO16 e BO24 (figura 3-4, posto 19 a sinistra e a destra);
• Nei modelli 7SA522*-*C/G/L (grandezza scatola 1/1 con 24 uscite binaire) questo
vale per l’uscita binaria BO16 (figura 3-4, posto 19 a sinistra);
• Nei modelli 7SA522*-*C/G/L (grandezza scatola 1/1 con 32 uscite binaire) questo
vale per l’uscita binaria BO16 (figura 3-4, posto 19 a sinistra);
• Nei modelli 7SA522*-*U (grandezza scatola 1/1 con 44 uscite binarie e accelerazione del comando) questo vale per l'uscita binaria BO16 (figura 3-4, posto 19 a destra).
La tabella 3-4 riporta la posizione dei ponti per il tipo di contatto.
Tabella 3-4
Apparecchio
7SA522*-*
Posizione ponti per il tipo di contatto dei relè per BO16 e BO24 sul modulo di ingresso/uscita C-I/O-1
Modulo
per
Ponte
Posizione di
riposo aperta
(contatto NA)
Posizione di riposo
chiusa (contatto di
riposo)
Impostazione di
consegna
Posto 19 a sinistra
BO 16
X40
1-2
2-3
1-2
Posto 19 a
destra
BO 24
X40
1-2
2-3
1-2
C/G/L/U
Posto 19 a
destra
BO 16
X40
1-2
2-3
1-2
P/R/T
Posto 19 a sinistra
BO 24
X40
1-2
2-3
1-2
D/H/M
418
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
3.1 Montaggio e collegamento
Figura 3-5
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
Modulo di base di ingresso e uscita C-I/O-1 con rappresentazione dei ponti necessari per il controllo dell'impostazione
419
3 Montaggio e messa in servizio
Figura 3-6
Modulo di ingresso/uscita C-I/O-10 fino al modello 7SA522 .../EE con rappresentazione dei ponti necessari al controllo delle impostazioni
Controllo della tensione di comando degli ingressi binari:
IB1 fino a IB8 (per grandezza scatola 1/2)secondo la tabella 3-5,
BE1 fino a BE24 (per grandezza scatola 1/1 a seconda del modello) secondo la tabella
3-6.
420
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
3.1 Montaggio e collegamento
Tabella 3-5
Posizione dei ponti delle tensioni di comando degli ingressi binari da IB1 a IB8
sul modulo di ingresso/uscita C-I/O-1 per grandezza scatola 1/2
Ingressi binari
Posto 19
Ponte
Soglia 17 V 1)
Soglia 73 V 2)
Soglia 154 V 3)
IB1
X21/X22
L
M
H
IB2
X23/X24
L
M
H
IB3
X25/X26
L
M
H
IB4
X27/X28
L
M
H
IB5
X29/X30
L
M
H
IB6
X31/X32
L
M
H
IB7
X33/X34
L
M
H
IB8
X35/X36
L
M
H
1)
2)
3)
Impostazione di consegna per apparecchi con tensioni nominali di alimentazione DC 24 fino
a 125 V
Impostazione di consegna per apparecchi con tensioni nominali di alimentazione da DC
110 V fino a AC 115 V
Impostazione di consegna per apparecchi con tensioni nominali di alimentazione da DC
220 ino a 250 V e AC 115 V
Tabella 3-6
Posizione ponti delle tensioni di comando degli ingressi binari da IB1 fino a
IB24 sul modulo di ingresso/uscita C-I/O-1 o C-I/O-10 per grandezza scatola 1/1
Ingressi Binari
Ponte
Soglia 17 V Soglia 73 V
Posto 33 a Posto 19 a Posto 19 a
sinistra
destra
sinistra
1)
2)
3)
IB17
2)
Soglia
154 V 3)
L
M
H
IB1
IB9
IB2
IB10
IB18
X23/X24
L
M
H
IB3
IB11
IB19
X25/X26
L
M
H
IB4
IB12
IB20
X27/X28
L
M
H
IB5
IB13
IB21
X29/X30
L
M
H
IB6
IB14
IB22
X31/X32
L
M
H
IB7
IB15
IB23
X33/X34
L
M
H
IB8
IB16
IB24
X35/X36
L
M
H
Impostazione di consegna per apparecchi con tensioni nominali di alimentazione da DC 24
fino a 125V
Impostazione di consegna per apparecchi con tensioni nominali di alimentazione da DC 110
fino a 250 V e AC 115 V
Impostazione di consegna per apparecchi con tensioni nominali di alimentazione da DC 220
fino a 250 V e AC 115 V
Tabella 3-7
Posizione ponti dell'indirizzio di modulo del modulo di ingrsso/uscita C-I/O-1
o C-I/O-10 per grandeza scatola 1/1
Punto di montaggio
Ponte
Posto 19 a sinistra
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
X21/X22
1)
Posto 19 a destra
X71
H
L
X72
L
L
X73
H
H
421
3 Montaggio e messa in servizio
Modulo di ingresso/uscita C-I/O-10 a
partire da 7SA522
.../FF
Figura 3-7
422
Modulo di ingresso/uscita C-I/O-10 a partire da 7SA522 .../FF con rappresentazione dei ponti necessari al controllo delle impostazioni
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
3.1 Montaggio e collegamento
Tabella 3-8
Posizione ponti delle tensioni di comando degli ingressi binari da IB1 a IB24
sul modulo di ingresso/uscita C-I/O-10 a partire da 7SA522 .../FF per grandezza
scatola 1/1
Ingressi binari
Ponte
Soglia 17 V Soglia 73 V
1)
2)
Soglia
154 V 3)
X21
L
M
H
Posto 33 a Posto 19 a Posto 19 a
sinistra
destra
sinistra
1)
2)
3)
IB1
IB9
IB17
IB2
IB10
IB18
X23
L
M
H
IB3
IB11
IB19
X25
L
M
H
IB4
IB12
IB20
X27
L
M
H
IB5
IB13
IB21
X29
L
M
H
IB6
IB14
IB22
X31
L
M
H
IB7
IB15
IB23
X33
L
M
H
IB8
IB16
IB24
X35
L
M
H
Impostazione di consegna per apparecchi con tensioni nominali di alimentazione da DC 24
fino a 125V
Impostazione di consegna per apparecchi con tensioni nominali di alimentazione da DC 110
fino a 250 V e AC 115 V
Impostazione di consegna per apparecchi con tensioni nominali di alimentazione da DC 220
fino a 250 V e AC 115 V
Tabella 3-9
Posizione ponti dell' indirizzo di modulo del modulo di ingresso/uscita
C-I/O-10 a partire da 7SA522 .../FF per grandezza scatola 1/1
Punto di montaggio
Ponte
Posto 19 a sinistra
Modulo di ingresso/uscita C-I/O-2 a
partire da 7SA522
.../EE
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
Posto 19 a destra
X71
H
L
X72
L
L
X73
H
H
Esistono due stati di uscita del modulo di ingresso uscita C-I/O-2. Per apparecchi fino
al modello 7SA522.../EE il layout del circuito stampato è riportato nella figura 3-8, per
apparecchi a partire da 7SA522.../FF nella figura 3-9.
423
3 Montaggio e messa in servizio
Figura 3-8
Modulo di base di ingresso e uscita C-I/O-2 con rappresentazione dei ponti necessari per il controllo delle impostazioni
Il contatto del relè per l'uscita binaria BO13 può essere configurato come contatto NA
o come contatto NC (vedi anche schemi generali nell'appendice al paragrafo A.2):
per grandezza scatola 1/2: Nr. 3 nella figura 3-3, posto 33,
per grandezza scatola 1/1: N 3 nella figura 3-4, posto 33 a destra.
Tabella 3-10
Ponte
X41
Posizione ponti per il contatto del relè per BO13
Posizione di riposo aperta Posizione di riposo chiusa
(contatto NA)
(contatto di riposo)
1-2
2-3
Impostazione di
consegna
1-2
Le correnti nominali impostate dei trasformatori di ingresso di corrente vengono controllati sul modulo di ingresso/uscita C-I/O-2. Tutti i ponti devono avere impostazione
uguale per una corrente nominale, vale a dire un ponte (da X61 a X64) per ognuno
dei trasformatori di ingresso e in aggiunta il ponte X60 in comune. Ma: per la versione
424
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
3.1 Montaggio e collegamento
con ingresso di corrente di terra sensibile (trasformatore di ingresso T8) il ponte X64
manca.
I ponti X71, X72 e X73 sul modulo di ingresso/uscita C-I/O-2 servono ad impostare
l'indirizzo bus e non devono essere cambiati. La tabella seguente riporta le posizioni
dei ponti alla consegna.
Punti di montaggio:
per grandezza scatola 1/2: Nr. 3 nella figura 3-3, posto 33,
per grandezza scatola 1/1: Nr. 3 nella figura 3-4, posto 33 a destra.
Tabella 3-11
Modulo di ingresso/uscita C-I/O-2 a
partire da 7SA522
.../FF
Posizione ponti dell' indirizzo di modulo del modulo di ingresso/uscita C-I/O-2
Ponte
Condizione di consegna
X71
1-2 (H)
X72
1-2 (H)
X73
2-3 (L)
Di questo modulo sono in dotazione due varianti:
• Modello con rilevamento normale di corrente di terra; numero di modulo C53207A324-B50-*
• Modello con rilevamento ad alta sensibilità della corrente di terra; numero di modulo
C53207-A324-B60-*
In una tabella impressa sul circuito stampato è riportato il numero di modulo corrispondente.
Le correnti nominali e/o i campi di misura impostati vengono controllati sul modulo di
ingresso/uscita C-I/O-2.
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
425
3 Montaggio e messa in servizio
Figura 3-9
426
Modulo di base di ingresso e uscita C-I/O-2 a partire da 7SA522.../FF con rappresentazione dei ponti necessari per il controllo delle impostazioni
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
3.1 Montaggio e collegamento
Tabella 3-12
Posizione ponti di corrente nominale e/o campo di misura
Ponte
1)
Corrente nominale 1 A
Corrente nominale 5 A
Campo di misura 100 A
Campo di misura 500 A
X51
1-2
1-2
X60
1-2
2-3
X61
3-5
4-5
X62
3-5
4-5
X63
3-5
4-5
X641)
3-5
4-5
manca nel modello con rilevamento ad alta sensibilità della corrente di terra
I contatti dei relè per le uscite binarie BO13, BO14 e BO15 possono essere configurati
come contatti NA o contatti NC (vedi anche Schemi generali nell'Appendice).
Tabella 3-13
per
Posizione ponti per il tipo di contatto del relè per BO13, BO14 e BO15
Ponte
Posizione di riposo
aperta (contatto NA)
Posizione di riposo chiusa
(contatto NC)
1)
1)
BO13
X41
1-2
2-3
BO14
X42
1-2
2-3
BO15
X43
1-2
2-3
Condizione di consegna
I relè per le uscite binarie da BO8 fino a BO12 possono avere un polo in comune, o
per i relè BO8, BO11 e BO 12 essere configurati come relè singoli (BO9 e BO10 sono
esclusi) (si veda Schemi Generali nelle Appendici).
Tabella 3-14
Ponte
Posizione ponti per la configurazione del Punto comune da BO8 fino a BO12
o per l'impostazione di BO8, BO11 e BO12 come relè singoli
da BO8 a BO12 con
conduttore comune
BO8, BO11, BO12 come relè singoli
(BO9, BO10 senza funzione)
1)
1)
X80
1-2, 3-4
2-3, 4-5
X81
1-2, 3-4
2-3, 4-5
X82
2-3
1-2
Condizione di consegna
I ponti X71, X72 e X73 servono ad impostare l'indirizzo bus e non devono essere cambiati. La tabella seguente riporta le posizioni dei ponti alla consegna.
Tabella 3-15
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
Posizione ponti dell'indirizzo di modulo del modulo di ingresso/uscita C-I/O-2
Ponte
Condizione di consegna
X71
1-2 (H)
427
3 Montaggio e messa in servizio
Modulo di ingresso/uscita (n) C-I/O-7
Ponte
Condizione di consegna
X72
1-2 (H)
X73
2-3 (L)
Il layout del circuito stampato per il modulo di ingresso/uscita C-I/O-7 è rappresentato
nella figura 3-10.
Figura 3-10
428
Modulo di base di ingresso e uscita C-I/O-7 con rappresentazione dei ponti necessari per il controllo dell'impostazione
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
3.1 Montaggio e collegamento
A seconda del modello, per determinati relè di uscita i contatti possono essere modificati da NA a contatti NC (vedi anche schemi generali nell'appendice, al paragrafo
A.2).
• Nel modello 7SA522*-*U (grandezza scatola 1/1 con 44 uscite binarie), questo vale
per le uscite binarie BO30, BO31, BO41 e BO42 (figura 3-4, posto 19 a sinistra).
La tabella 3-16 riporta la posizione dei ponti per il tipo di contatto.
Tabella 3-16
Apparecchio
7SA522*-*
Posizione ponti per il tipo de contatto del relè per BO30, BO31, BO41 e BO42 sul modulo di ingresso/uscita C-I/O-7 per grandezza scatola 1/1
Modulo
per
V
Posto 19
a sinistra
Ponte
Posizione di
riposo aperta
(contatto NA)
Posizione di riposo
chiusa (contatto NC)
Impostazione di
consegna
BO30
X41
1-2
2-3
1-2
BO31
X42
1-2
2-3
1-2
BO41
X43
1-2
2-3
1-2
BO42
X44
1-2
2-3
1-2
A seconda della posizione dei ponti, su questo modulo possono essere a disposizione
5 o 6 ingressi. 6 ingressi binari (IB17-IB22), con punto comune o 5 ingressi binari ripartiti in 1 x 2 ingressi binari (IB17-IB18), con punto comune e 1 x 3 ingressi binari
(IB19-IB21), con punto comune. Assicurarsi che i ponti X110, X111 e X29 siano
sempre in rapporto corretto gli uni rispetto agli altri.
Tabella 3-17
Ponte
X110
Numero degli ingressi
5 ingressi
6 ingressi
(1 x 2 e 1 x 3 ingressi binari
con punto comune)
(1 x 6 ingressi binari con
punto comune)
1-2
2-3
Impostazione di
consegna
2-3
X111
2-3
1-2
1-2
X29
2-3
1-2
1-2
Controllo delle tensioni di comando degli ingressi binari:
IB17 fino a IB22 (per grandezza scatola 1/1 posto 19 a sinistra)secondo la tabella 3-5.
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
429
3 Montaggio e messa in servizio
Tabella 3-18
Posizione ponti delle tensioni di comando degli ingressi binari da IB17 fino a
IB22 sul modulo di ingresso/uscita C-I/O-7
Ingressi Binari
Ponte
Soglia 17 V 1)
Soglia 73 V 2)
Soglia 154 V 3)
IB17
X21
L
M
H
IB18
X22
L
M
H
IB19
X23
L
M
H
IB20
X24
L
M
H
IB21
X25
L
M
H
IB22
X26
L
M
H
1)
2)
3)
Impostazione di consegna per apparecchi con tensioni nominali di alimentazione da DC 24
fino a 125V
Impostazione di consegna per apparecchi con tensioni nominali di alimentazione da DC 110
fino a 250 V e AC 115 V
Impostazione di consegna per apparecchi con tensioni nominali di alimentazione da DC 220
fino a 250 V e AC 115 V
I ponti X71, X72 e X73 sul modulo di ingresso/uscita C-I/O-7 servono ad impostare
l'indirizzo bus e non devono essere cambiati. La tabella seguente riporta le posizioni
dei ponti alla consegna.
I punti dove sono montati i moduli si ricavano dalla figura 3-4 .
Tabella 3-19
3.1.2.4
Ponte
Punto di montaggio
19
A0 X71
1-2 (H)
A1 X72
2-3 (L)
A2 X73
1-2 (H)
Moduli interfaccia
Sostituzione di
moduli interfaccia
430
Posizione ponti dell'indirizzio di modulo del modulo di ingrsso/uscita C-I/O-7
per grandezza scatola 1/1 posto 19 a sinistra)
I moduli interfaccia si trovano sul modulo del C-CPU-1. La figura 3-11 mostra il circuito
stampato con la dispozioni dei moduli.
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
3.1 Montaggio e collegamento
Figura 3-11
Modulo processore C-CPU-1 con moduli interfaccia
Si prega di osservare:
• Una sostituzione dei moduli interfaccia è possibile solamente su apparecchi a montaggio incassato. Per apparecchi a montaggio sporgente la sostituzione può essere
effettuata solo in fabbrica.
• Possono essere impiegati solo moduli interfaccia con i quali l'apparecchio è anche
ordinabile in base al codice di ordinazione di fabbrica (vedi anche l'appendice A.1).
• Eventualmente deve essere garantita l'attualizzazione delle interfacce con capacità
bus, come riportato nella sezione „ intefaccia RS485“.
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
431
3 Montaggio e messa in servizio
Tabella 3-20
Moduli di sostituzione per interfacce
Interfaccia
Punto di montaggio/Port
Interfaccia di
sistema
solo moduli interfaccia con i quali l'apparecchio può
essere ordinato in base al codice di ordinazione di fabbrica (vedi appendice A.1)
B
Interfaccia di servizio
C
Interfaccia attiva 1
D
Interfaccia attiva
2
E
Modulo di sostituzione
FO5 a FO8;
FO17 a FO19
I numeri di ordinazione dei moduli di sostituzione sono riportati in appendice al paragrafo A.1 Accessori.
Interfaccia RS232
È possibile trasformare l'interfaccia RS232 in un'interfaccia RS485 e viceversa (vedi
figure 3-12 e 3-13).
La figura 3-11 mostra il circuito stampato del C-CPU-1 con la disposizione dei moduli.
La seguente figura mostra la posizione dei ponti dell'interfaccia RS232 sul modulo interfaccia.
I relè a montaggio sporgente con il collegamento in fibra ottica hanno il loro modulo di
fibra ottica montato nella console. Il modulo in fibra ottica è controllato via una interfaccia RS232 alla associata CPU. Per questa applicazione i ponti X12 e X13 sul
modulo RS232 sono messi nella posizione 2-3.
Figura 3-12
Posizione dei ponti a innesto per la configurazione RS232
Per l'interfaccia RS232 le resistenze di terminazione non sono necessarie. Esse sono
sempre disinserite.
Con il ponte X11 viene attivato il controllo del flusso che è importante per la comunicazione modem.
Tabella 3-21
1)
432
Posizione dei ponti di CTS (Clear To Send; controllo del flusso) sul modulo interfaccia
Ponte
/CTS dell'interfaccia RS232
/CTS comandato da /RTS
X11
1-2
2-3 1)
Condizione di consegna
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
3.1 Montaggio e collegamento
Posizione ponti 2-3: Di solito il collegamento modem nell'impianto avviene tramite
uno star coupler o un convertitore FO e per questo i segnali di comando del modem
secondo RS232 Norma DIN 66020 non sono a disposizione. I segnali del modem non
sono necessari perché il collegamento con gli apparecchi SIPROTEC 4 viene effettuato sempre in modalità semiduplex. Va usato il cavo di collegamento con il codice di
ordinazione 7XV5100-4.
Posizione ponti 1-2: Con questa impostazione vengono messi a disposizione i
segnali del modem, cioè per il collegamento diretto RS232 tra apparecchio SIPROTEC® e modem può essere selezionata anche questa impostazione. Si consiglia di
usare i normali cavi di collegamento per modem RS232 (convertitore 9 poli a 25 poli).
Nota
Con collegamento diretto di DIGSI all'interfaccia RS232, il ponte X11 deve essere inserito in posizione 2-3.
Interfaccia RS485
La seguente figura mostra la posizone dei ponti dell'interfaccia RS485 sul modulo.
L'interfaccia RS485 può essere trasformata in un'interfaccia RS232, secondo la figura
3-12.
Figura 3-13
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
Posizione dei ponti per la configurazione come interfaccia RS485 comprese le
resistenze di terminazione
433
3 Montaggio e messa in servizio
Interfaccia profibus
Figura 3-14
Posizione dei ponti per la configurazione delle resistenze di terminazione delle interfacce profibus e DNP
3.0
Modulo EN100
Ethernet
(IEC 61850)
Il modulo interfaccia Ethernet non possiede ponti a innesto. Per il suo impiego non
sono necessari adattamenti a livello di hardware.
Terminazione
RS485
I relè 7SA522 nella variante con RS485 o PROFIBUS richiedono il collegamento di
una resistenza terminatrice (sull'ultimo apparato della catena).
Le resistenze di terminazione sono collocate sul modulo interfaccia RS485 o profibus,
che si trova sul modulo del processore C-CPU-1 (lfd. N° 1 nella figure da 3-3 a 3-4).
La figura 3-11 mostra il circuito stampato del C-CPU-1 con la disposizione dei moduli.
Il modulo per l'interfaccia RS485 è rappresentato nella figura 3-13, quello per l'interfaccia profibus nella figura 3-14.
È necessario che entrambi i ponti per la configurazione delle resistenze di terminazione di un modulo siano sempre inseriti nello stesso senso.
Alla consegna i ponti sono inseriti in modo che le resistenze di terminazione siano disinserite.
Una realizzazione di resistenze di terminazione è possibile anche esternamente (per
es. sul modulo di collegamento), come mostra la figura 3-15. In questo caso, le resistenze di terminazione che si trovano sul modulo interfaccia RS485 e/o profibus
devono essere disinserite.
Figura 3-15
434
Attualizzazione dell'interfaccia RS485 (esterno)
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
3.1 Montaggio e collegamento
3.1.2.5
Assemblaggio
Le fasi di assemblaggio dell'apparecchio sono le seguenti:
• Inserire con attenzione i moduli nella scatola. I punti dove sono montati i moduli si
ricavano dalle figure da 3-3 a 3-4 . Per i modelli a montaggio sporgente si consiglia
di premere sugli angolari metallici dei moduli quando si inserisce il modulo del processore C-CPU-1 per facilitare l'inserimento nei connettori.
• Inserire il connettore a spina del cavo a nastro piatto dapprima sui moduli di ingresso/uscita I/O e poi sul modulo del processore C-CPU-1. Fare attenzione a non
piegare le spine di connessione! Non forzare!
• Inserire il connettore a spina del cavo a nastro piatto tra modulo del processore CCPU-1 e frontalino sul connettore del frontalino.
• Premere i bloccaggi dei connettori.
• Mettere il frontalino e fissarlo nuovamente alla scatola con le viti.
• Inserire nuovamente le coperture.
• Avvitare nuovamente le interfacce sul lato posteriore dell'apparecchio. Ciò non va
fatto con il modello per montaggio sporgente.
3.1.3
Montaggio
3.1.3.1
Montaggio incassato
A seconda del modello la grandezza della scatola può essere 1/2 o 1/1. La grandezza
(figura 3-16) ha 4 coperture e 4 fori di fissaggio, la grandezza 1/1 (figura 3-17) ha
6 coperture e 6 fori di fissaggio.
1/
2
• Rimuovere le 4 coperture sugli angoli del frontalino, per la 1/1 anche le due coperture centrali in alto e in basso. Si rendono così accessibili 4 o 6 fori nell'angolare di
fissaggio.
• Inserire l'apparecchio nell'apertura del quadro e fissare con 4 o 6 viti. Per le dimensioni vedi paragrafo 4.23.
• Rimettere le 4 o 6 coperture.
• Predisporre una terra elettrica robusta a bassa resistenza ohmica sul lato posteriore dell'apparecchio con l'ausilio di almeno una vite M4. La sezione del filo di terra
impiegato deve corrispondere alla sezione massima collegata e deve essere, tuttavia, almeno di 2,5 mm2.
• Effettuare i collegamenti con connessioni a spina o a vite sulla parete posteriore
della scatola seguendo lo schema.
Nel caso di collegamenti filettati con l'utilizzo di capicorda a forcella o con connessione diretta, le viti, prima di inserire i fili, devono essere avvitate in modo tale che
la testa della vite sia allineata al bordo esterno del modulo di connessione.
Se si utilizzano capicorda ad anello, il capocorda deve essere centrato nell'alveolo
in modo tale che la filettatura della vite entri nel foro del capocorda.
Bisogna assolutamente tenere conto delle indicazioni relative a sezioni, coppie di
seraggio, raggi di curvartura secondo la descrizione del sistema SIPROTEC 4. Indicazioni sono riportate anche nelle istruzioni brevi allegate all'apparecchio.
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
435
3 Montaggio e messa in servizio
436
Figura 3-16
Montaggio incassato di un apparecchio (grandezza scatola 1/2) come esempio
Figura 3-17
Montaggio incassato di un apparecchio (grandezza scatola 1/1) come esempio
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
3.1 Montaggio e collegamento
3.1.3.2
Montaggio incassato su telaio o in armadio
Per il montaggio di un apparecchio in un telaio o armadio servono 2 guide angolari. I
numeri di ordinazione sono riportati nell'appendice al paragrafo A.1.
La grandezza della scatola 1/2 (figura 3-18) ha 4 coperture e 4 fori di fissaggio, la grandezza 1/1 (figura 3-19) ha 6 coperture e 6 fori di fissaggio.
• Innanzitutto avvitare senza stringere le due guide angolari nel telaio o nell'armadio
con rispettivamente 4 viti.
• Rimuovere le 4 coperture sugli angoli del frontalino, per la grandezza 1/1 anche le
due coperture centrali in alto e in basso. Si rendono così accessibili 4 o 6 fori
nell'angolare di fissaggio.
• Fissare l'apparecchio alle guide angolari con 4 o 6 viti.
• Rimettere le 4 o 6 coperture.
• Stringere bene le 8 viti delle guide angolari nel telaio o armadio.
• Predisporre una terra elettrica robusta a bassa resistenza ohmica sul lato posteriore dell'apparecchio con l'ausilio di almeno una vite M4. La sezione del filo di terra
impiegato deve corrispondere alla sezione massima collegata e deve essere, tuttavia, almeno di 2,5 mm2.
• Effettuare i collegamenti con connessioni a spina o a vite sulla parete posteriore
della scatola seguendo lo schema.
Nel caso di collegamenti filettati con l'utilizzo di capicorda a forcella o con connessione diretta, le viti, prima di inserire i fili, devono essere avvitate in modo tale che
la testa della vite sia allineata al bordo esterno del modulo di connessione.
Se si utilizzano capicorda ad anello, il capocorda deve essere centrato nell'alveolo
in modo tale che la filettatura della vite entri nel foro del capocorda.
Bisogna assolutamente tenere conto delle indicazioni relative a sezioni, coppie di
seraggio, raggi di curvartura secondo la descrizione del sistema SIPROTEC 4. Indicazioni sono riportate anche nelle istruzioni brevi allegate all'apparecchio.
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
437
3 Montaggio e messa in servizio
Figura 3-18
438
Montaggio di un apparecchio (grandezza scatola 1/2) in un telaio o armadio
come esempio
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
3.1 Montaggio e collegamento
Figura 3-19
3.1.3.3
Montaggio di un apparecchio (grandezza scatola 1/1) in un telaio o armadio come esempio
Montaggio sporgente
Eseguire il montaggio secondo le seguenti fasi:
• Fissare l'apparecchiatura sul quadro elettrico per mezzo di 4 viti. Per le dimensioni,
vedi "Dati tecnici" al paragrafo 4.23.
• Collegare il morsetto di terra dell'apparecchiatura alla terra di protezione del quadro
elettrico. La sezione del filo di terra impiegato deve corrispondere alla sezione
massima collegata e deve essere, tuttavia, almeno di 2,5 mm2.
• Predisporre una terra elettrica robusta a bassa resistenza ohmica (sezione
≥ 2,5 mm2) sulla superficie di terra laterale con l'ausilio di almeno una vite M4.
• Effettuare i collegamenti seguendo lo schema tramite morsetti a vite, collegamenti
a fibra ottica e moduli di comunicazione elettrica attraverso l'alloggiamento del pulpito. Bisogna assolutamente tenere conto delle indicazioni relative a sezioni, coppie
di seraggio, raggi di curvartura secondo la descrizione del sistema SIPROTEC 4
/1/. Indicazioni sono riportate anche nelle istruzioni brevi allegate all'apparecchio.
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
439
3 Montaggio e messa in servizio
3.2
Controllo dei collegamenti
3.2.1
Controllo del collegamento di trasmissione dati delle interfacce seriali.
La tabella seguente mostra le occupazioni Pin delle interfacce seriali dell'apparecchio
e dell'interfaccia di sincronizzazione dell'orologio. La posizione dei collegamenti si
desume dalla figura seguente.
Figura 3-20
Connettori DSUB a 9 poli
Figura 3-21
Collegamento Ethernet
Interfaccia Operatore
Utilizzando il cavo di comunicazione raccomandato (vedi numero di ordinazione
nell'appendice A.1), il corretto collegamento tra l'apparato SIPROTEC 4 e il PC o
laptop è automaticamente assicurato.
Interfaccia di servizio
Se per la comunicazione con l'apparecchio è utilizzata l'interfaccia di servizio (Port C)
tramite un cablaggio fisso o un modem, si consiglia di controllare il collegamento di
trasmissione dati.
Interfaccia di
sistema
Nei modelli con interfaccia seriale collegata a un'unità centrale, è indispensabile controllare il collegamento di trasmissione dati. Particolarmente importante è il controllo
visivo della disposizione dei canali di trasmissione e ricezione. Nell'interfaccia RS232
e nell'interfaccia a fibra ottica, ogni collegamento è predisposto per una direzione di
trasmissione. Per questa ragione, l'uscita dei dati di un apparecchio deve essere collegata all'ingresso dei dati dell'altro apparecchio e viceversa.
440
7SA522 Manuale
C53000-G1172-C155-2
3.2 Controllo dei collegamenti
I cavi di dati hanno i collegamenti contrassegnati con riferimento a DIN66020 e
ISO2110.
• TxD = uscita dati
• RxD = ingresso dati
• RTS = richiesta invio
• CTS = abilitazione invio
• GND = potenziale di terra per il segnale
La schermatura dei cavi viene collegata a terra ad entrambe le estremità. In ambiente
ad alto carico di disturbo elettromagnetico si può migliorare la resistenza alle interferenze conducendo il GND in una coppia di fili separati, schermati singolarmente.
Tabella 3-22
N° Pin
Occupazione del connettore DSUB e RJ45 sulle diverse interfacce.
Interf. com.
RS232
RS485
Profibus FMS slave, RS485
DNP3.0 RS485 Ethernet
Profibus DP slave, RS485
1
1)
EN 100
Schermatura (con estremità collegata elettricamente)
2
RxD
RxD
-
-
3
TxD
TxD
A/A’ (RxD/TxD-N)
4
-
-
-
5
GND
GND
6
-
-
7
RTS
RTS
- 1)
8
CTS
CTS
B/B’ (RxD/TxD-P)
9
-
-
-
-
Tx+
-
Tx-
B/B’ (RxD/TxD-P)
A
Rx+
CNTR-A (TTL)
RTS (livello TTL)
-
C/C’ (GND)
C/C’ (GND)
GND1
-
-
+5 V (carico max. <100mA)
VCC1
Rx-
-
-
-
A/A’ (RxD/TxD-N)
B
-
-
non esistente
Il Pin 7 reca, anche con funzionamento come interfaccia RS485, il segnale RTS con livello RS232. Il Pin 7 non può pertanto essere collegato!
Terminazione
L'interfaccia RS485 ha capacità bus per il funzionamento semi-duplex con i segnali
A/A' e B/B' e con il potenziale relativo comune C/C' (GND). Bisogna controllare che le
resistenze di terminazione siano collegate solo per l'ultimo apparecchio sul bus e che
non lo siano per tutti gli altri apparecchi sul bus. I ponti per le resistenze di terminazione si trovano sul modulo interfaccia RS485 (vedi figura 3-12) o Profibus RS485 (vedi
figura 3-13). La realizzazione di resistenze di terminazione è possibile anche esternamente (per es. sul modulo di collegamento, vedi figura 3-15). In questo caso, le resistenze di terminazione che si trovano sul modulo devono essere disinserite.
Se il bus viene ampliato, bisogna fare in modo che le resistenze di terminazione siano
collegate solo per l'ultimo apparecchio sul bus e che non lo siano per tutti gli altri apparecchi sul bus.
Interfaccia di sincronizzazione
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Possono essere elaborati, a scelta, segnali di sincronizzazione dell'orologio per 5V,
12V o 24V, se questi vengono portati agli ingressi di cui alla tabella seguente.
441
3 Montaggio e messa in servizio
Tabella 3-23
1)
Occupazione del connettore DSUB dell'interfaccia di sincronizzazione dell'orologio
N° Pin
Denominazione
Significato del segnale
1
P24_TSIG
Ingresso 24 V
2
P5_TSIG
Ingresso 5 V
3
M_TSIG
Conduttore di ritorno
4
- 1)
- 1)
5
SCHERMATURA
Potenziale di schermatura
6
-
-
7
P12_TSIG
Ingresso 12 V
8
P_TSYNC 1)
Ingresso 24 V 1)
9
SCHERMATURA
Potenziale di schermatura
occupato, ma non utilizzabile
Fibre ottiche
AVVERTENZA
Attenzione alle radiazioni laser!
La mancata osservanza delle seguenti norme può comportare incidenti mortali, lesioni
del personale o notevoli danni materiali all'apparecchiatura.
Non guardare direttamente in direzione di elementi a fibre ottiche neanche con apparecchi ottici! Classe laser 3A conforme a EN 60825-1.
La trasmissione attraverso collegamento con fibra ottica è particolarmente insensibile
alle interferenze elettromagnetiche e garantisce da sola una separazione galvanica
del collegamento. I collegamenti di trasmissione e ricezione sono contrassegnati mediante i simboli
per l'uscita di trasmissione e per l'ingresso di ricezione
.
Lo stato di riposo del segnale per il collegamento con fibra ottica è stato preimpostato
con „Luce spenta“. Se lo stato di riposo del segnale deve essere modificato, ciò
avviene tramite il programma di comando DIGSI, come riportato sulla descrizione del
sistema SIPROTEC 4.
3.2.2
Controllo della comunicazione dei dati di protezione
Se l'apparecchio dispone di interfacce attive per la comunicazione digitale, bisogna
controllare la via di trasmissione. La comunicazione dei dati di protezione si effettua
normalmente o tramite conduttori a fibre ottiche direttamente da apparecchio ad apparecchio o tramite un convertitore di comunicazione e una rete di comunicazione generale oppure tramite un mezzo di trasmissione dedicato.
442
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3.2 Controllo dei collegamenti
Collegamento con
fibra ottica, diretto
AVVERTENZA
Attenzione alle radiazioni laser!
La mancata osservanza delle seguenti norme può comportare incidenti mortali, lesioni
del personale o notevoli danni materiali all'apparecchiatura.
Non guardare direttamente in direzione di elementi a fibre ottiche neanche con apparecchi ottici! Classe laser 3A conforme a EN 60825-1.
C'è un collegamento pre ogni direzione. I dati di uscita di un apparato devono essere
collegati ai dati di ingresso di un altro apparato e vice versa. I collegamenti di invio e
ricezione sono identificati con i simboli
per invio e
per ricezione. Particolarmente importante è il controllo visivo della disposizione dei canali di trasmissione e
ricezione.
Nel caso vi siano più di due apparecchi, i collegamenti vengono controllati secondo la
topologia selezionata per tutte le interfacce.
Convertitore di comunicazione
I collegamenti tra gli apparecchi e i rispettivi convertitori di comunicazione vengono realizzati di solito con conduttori a fibra ottica. Questi vengono controllati come i collegamenti a fibra ottica diretti e cioè per ciascuna interfaccia attiva.
Assicurarsi che all'indirizzo 4502 CONNEC. 1 Sopra o 4602 CONNES. 2 SOPRA,
sia parametrizzato il tipo di collegamento corretto.
Altri collegamenti
3.2.3
Per quanto riguarda gli altri collegamenti, in generale è sufficiente un controllo visivo.
Controlli elettrici e funzionali vengono effettuati nel corso della messa in servizio (vedi
il capitolo seguente).
Controllo dei collegamenti di sistema
AVVERTENZA
Attenzione alle tensioni pericolose
La mancata osservanza delle seguenti norme può comportare incidenti mortali, lesioni
del personale o notevoli danni all'apparecchiatura:
I controlli descritti devono pertanto essere eseguiti esclusivamente da personale qualificato, avente una conoscenza approfondita delle normative di sicurezza e delle
misure di precauzione da rispettare.
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443
3 Montaggio e messa in servizio
CAUTELA
Evitare il funzionamento dell'apparecchio senza batteria collegato a un dispositivo caricabatterie
La non osservanza delle seguenti misure di sicurezza può portare a tensioni elevate
non ammesse e quindi alla distruzione dell'apparecchio.
Non far funzionare l'apparecchio collegato ad un dispositivo caricabatterie senza che
una batteria sia collegata. (per i valori di soglia vedere anche i "Dati tecnici", paragrafo
4.1).
Prima di essere messo in tensione per la prima volta, l'apparecchio deve essere
tenuto per almeno due ore nel luogo di funzionamento, per compensare la differenza
di temperatura ed evitare la formazione di umidità e di condensa. I controlli di collegamento vengono effettuati sull'apparecchio montato con l'impianto disattivato e collegato a terra.
Per i controlli dei collegamenti dell'impianto procedere nel modo seguente:
• Gli interruttori di protezione dell'alimentazione a tensione ausiliaria e della tensione
di misura devono essere disattivati.
• Verificare la continuità di tutti i circuiti di tensione e di corrente secondo gli schemi
di collegamento e dell'impianto:
– I trasformatori amperometrici sono collegati correttamente a terra?
– Le polarità dei collegamenti dei trasformatori amperometrici sono corrette?
– Le fasi dei trasformatori amperometrici sono collegate in modo esatto?
– I trasformatori voltmetrici sono correttamente a terra?
– Le polarità dei collegamenti dei trasformatori voltmetrici sono corrette?
– Le fasi dei trasformatori voltmetrici sono collegate in modo esatto?
– La polarità per l'ingresso di corrente I4 è corretta (se utilizzata)?
– La polarità per l'ingresso di tensione V4 è corretta (se utilizzata, per es. per un
avvolgimento a triangolo aperto o una tensione di sbarra)?
• Se vengono utilizzate prese di prova per la prova secondaria dell'apparecchio,
vanno controllate anche le loro funzioni, in particolare che, in posizione „Prova“, le
linee secondarie del trasformatore di corrente vengano circuitate automaticamente.
• Vanno controllati i cortocircuitatori dei connettori del circuito di corrente. Ciò può
essere effettuato con un dispositivo di prova secondaria o con un dispositivo di
prova della continuità. Assicurarsi che una continuità dei morsetti non venga simulata per errore dai trasformatori amperometrici o dai loro interruttori di cortocircuito.
– Svitare il frontalino (cfr. anche figue da 3-3 a 3-4).
– Allentare il cavo a nastro piatto dei moduli di ingresso/uscita con gli ingressi di
corrente di misura (visti davanti, rispettivamente il modulo destro, per la scatola
1/ -vedi figura 3-3 posto 33, per la scatola 1/ -vedi figura 3-4 posto 33 a destra)
2
1
ed estrarre il modulo in maniera tale che non ci sia più alcun contatto con l'alloggiamento ad innesto della scatola.
– Controllare la continuità sul lato di collegamento e cioè per ciascuna coppia di
collegamento di corrente.
– Reinserire saldamente il modulo; premere con cautela il cavo a nastro piatto.
Fare attenzione a non piegare le spine di connessione! Non forzare!
444
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3.2 Controllo dei collegamenti
– Ricontrollare la continuità sul lato di collegamento e cioè per ciascuna coppia di
collegamento di corrente.
– Rimettere il frontalino e avvitare saldamente.
• Collegare un amperometro sulla linea di alimentazione della tensione ausiliaria;
campo compreso fra 2,5 A e 5 A circa.
• Chiudere l'interruttore per la tensione ausiliaria (protezione alimentazione), controllare la polarità e il valore della tensione sui morsetti della protezione o sui moduli di
collegamento.
• Il consumo di corrente dovrebbe corrispondere al consumo di potenza di riposo
dell'apparecchio. Movimenti transitori dell'indicatore dell'amperometro indicano solamente la carica dei condensatori tampone.
• Aprire l'interruttore per la tensione ausiliaria di alimentazione.
• Rimuovere l'amperometro; ristabilire il normale collegamento di tensione ausiliaria.
• Chiudere l'interruttore per la tensione ausiliaria di alimentazione.
• Chiudere l'interruttore di protezione del trasformatore voltmetrico.
• Controllare la rotazione delle fasi sui morsetti della protezione.
• Aprire gli interruttori per la tensione del trasformatore e la tensione ausiliaria di alimentazione.
• Controllare le linee di scatto collegate agli interruttori.
• Controllare i circuiti di scatto collegati agli interruttori.
• Controllare i collegamenti di comando da e verso altre apparecchiature.
• Controllare i circuiti di segnale.
• Richiudere gli interruttori.
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445
3 Montaggio e messa in servizio
3.3
Messa in servizio
AVVERTENZA
Attenzione alle tensioni pericolose durante il funzionamento di apparecchi elettrici
La mancata osservanza delle seguenti norme può comportare incidenti mortali, lesioni
del personale o notevoli danni all'apparecchiatura.
Con questo apparecchio può lavorare solo personale qualificato. Tale personale deve
essere a conoscenza delle normative di sicurezza in materia, delle misure di sicurezza
e delle avvertenze contenute nel presente manuale.
Collegare a terra l'apparecchio prima di realizzare qualsiasi altro collegamento.
Tensioni pericolose possono essere presenti su tutte le parti collegate alla tensione
ausilaria e alle grandezze di misura o di prova.
Tensioni pericolose possono essere presenti anche dopo che la tensione ausiliaria è
stata disinserita (condensatori carichi).
Dopo un disinserimento della tensione ausiliaria, per ottenere determinate condizioni
iniziali, bisogna attendere almeno 10 s prima di reinserire la tensione ausiliaria.
I valori limite riportati nei "Dati tecnici" di questo manuale non devono essere mai superati, neanche durante le prove e la messa in servizio.
Per verifiche con un dispositivo di prova secondaria, occorre accertarsi che non siano
attive altre grandezze di misura e che i comandi di scatto ed eventualmente di chiusura agli interruttori siano interrotti, se non diversamente indicato.
PERICOLO
Tensioni pericolose in caso di interruzioni nei circuiti secondari dei trasformatori di corrente
La mancata osservanza delle seguenti norme comporta incidenti mortali, lesioni del
personale o danni materiali all'apparecchiatura.
Cortocircuitare i collegamenti secondari dei trasformatori di corrente prima di interrompere i conduttori di collegamento di corrente all'apparecchio.
Per la messa in servizio, bisogna effettuare anche operazioni di commutazione. Le verifiche descritte devono poter essere effettuate senza rischi. Non sono pertanto adatte
per controlli di servizio.
446
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3.3 Messa in servizio
AVVERTENZA
Attenzione a pericoli dovuti a prove primarie scorrette
La mancata osservanza delle seguenti norme può comportare incidenti mortali, lesioni
del personale o danni materiali all'apparecchiatura.
Le prove primarie devono essere effettuate solo da personale qualificato, che abbia
conoscenza della messa in servizio di sistemi di protezione, del funzionamento degli
impianti, così come delle prescrizioni di sicurezza (commutazione, messa a terra,
ecc.).
3.3.1
Funzionamento di prova/blocco della trasmissione
Attivazione e disattivazione
Se l'apparecchio è collegato ad un'unità centrale di comando o di memorizzazione, è
possibile, per alcuni dei protocolli offerti, influenzare le informazioni che vengono trasmesse all'unità di comando (vedi tabella „Funzioni dipendenti dal protocollo“ nell'appendice A.5).
Se è attivato il funzionamento di prova i messaggi inviati alla centrale da un apparecchio SIPROTEC 4 vengono contrassegnati da un ulteriore bit di prova in modo da
poter distinguere che non si tratta di una segnalazione di guasto reale. Inoltre, attivando il blocco della trasmissione, è possibile stabilire che durante un funzionamento
di prova non vengano trasmesse segnalazioni tramite l'interfaccia di sistema.
Il procedimento per attivare e disattivare il funzionamento di prova viene spiegato
nella descrizione del sistema SIPROTEC 4. Si prega di tenere conto che per la configurazione dell'apparecchio con DIGSI, il modo operativo online è condizione per l'impiego di queste funzioni di prova.
3.3.2
Controllo dell'interfaccia di sincronizzazione oraria
Per il collegamento del trasmettitore del segnale orario (antenna o generatore), è necessario rispettare i dati tecnici predefiniti (vedi paragrafo 4, alla voce „Interfaccia di
sincronizzazione dell'orologio“). Un funzionamento regolare (IRIG B, DCF77) viene rilevato per il fatto che, al massimo tre minuti dopo l'avviamento dell'apparecchio, lo
stato dell'ora viene visualizzato come „sincronizzato“, accompagnato dalla segnalazione „Guasto orologio OFF“.
Tabella 3-24
Stato dell'ora
N°
Testo di stato
1
–– –– –– ––
2
– – – – – – SZ
3
– – – – ST – –
4
– – – – ST SZ
5
– – UG ST – –
6
– – UG – – – –
Legenda:
– – UG – – – –
– – – – ST – –
– – – – – – SZ
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Stato
sincronizzato
non sincronizzato
Tempo non valido
Guasto ora
Ora legale
447
3 Montaggio e messa in servizio
3.3.3
Controllo dell'interfaccia di sistema
Osservazioni preliminari
Se l'apparecchio dispone di interfaccia di sistema che viene usata per la comunicazione con la centrale di comando, tramite il programma DIGSI® è possibile verificare se
le segnalazioni vengono trasmesse correttamente. Non si dovrebbe tuttavia fare uso
in nessun caso di questa possibilità di prova durante l'esercizio normale..
PERICOLO
L'emissione o la ricezione di segnalazioni attraverso l'interfaccia di sistema
tramite funzione di prova rappresenta un reale scambio di informazioni tra l'apparecchio SIPROTEC e la centrale di comando. Mezzi di esercizio collegati,
come ad es. interruttori o sezionatori, potrebbero essere in tal modo attivati!
La mancata osservanza delle seguenti norme comporta incidenti mortali, lesioni del
personale o danni materiali all'apparecchiatura.
Controllare i mezzi di esercizio collegabili (es. interruttori, sezionatori) solo nel corso
della messa in servizio e in nessun caso in esercizio „a caldo“ inviando o ricevendo
segnalazioni attraverso l'interfaccia di sistema tramite funzione di prova.
Nota
A conclusione della modalità di prova l'apparecchio effettuerà un primo avviamento.
In tal modo vengono cancellate tutte le memorie tampone. Eventualmente le memorie
tampone dovrebbero essere prima richiamate e salvate con DIGSI.
Il test dell'interfaccia viene effettuato con DIGSI in modalità online:
• Aprire la directory Online cliccando due volte; appaiono le funzioni di comando
dell'apparecchio.
• Cliccare su Test; a destra compare la selezione delle funzioni.
• Cliccare due volte nella lista su Generare messaggi. Si apre la finestra di dialogo
Generare messaggi (vedi la figura 3-22).
Struttura della finestra di dialogo
448
Nella colonna Segnalazione vengono visualizzati i testi di tutte le segnalazioni parametrizzate nella matrice dell'interfaccia di sistema. Nella colonna Stato NOMINALE
viene stabilito un valore per le segnalazioni da testare. A seconda del tipo di segnalazione, vengono qui proposti diversi campi di immissione (per es. Segnalazione
viene generata / Segnalazione scompare). Cliccando su uno dei campi è
possibile selezionare nella lista il valore desiderato.
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3.3 Messa in servizio
Figura 3-22
Modifica dello stato
operativo
Test dell'interfaccia con la finestra di dialogo: generare messaggi - esempio
Azionando la prima volta uno dei tasti della colonna Azione viene richiesta la password n. 6 (per menu di prova hardware). Dopo la corretta immissione della password,
le segnalazioni possono essere generate singolarmente. A questo scopo, cliccare sul
pulsante di dialogo Trasmettere all'interno della riga relativa. La segnalazione corrispondente viene generata e può essere richiamata sia nelle segnalazioni di esercizio
dell'apparecchio SIPROTEC 4, sia nella centrale di comando dell'impianto.
L'abilitazione per altri test rimane fino alla chiusura della finestra di dialogo.
Test verso la centrale di comando
Per tutte le informazioni che devono essere trasmesse alla centrale di comando,
testare le possibilità proposte nella lista alla voce Stato NOMINALE:
• Verificare che tutte le manovre eventualmente causate dai test possano essere effettuate senza pericoli (vedi sopra alla voce "PERICOLO!").
• Per la funzione da verificare, cliccare su "Trasmettere" e controllare che l'informazione corrispondente arrivi alla centrale e che abbia eventualmente l'effetto atteso.
Le informazioni normalmente accoppiate attraverso ingressi binari (primo carattere
„>“) verranno ugualmente trasmesse alla centrale con questa procedura. La funzione degli ingressi binari viene testata separatamente.
Terminare la procedura
Per concludere la procedura di verifica dell'interfaccia sistema cliccare su Chiudere.
La finestra di dialogo si chiude. Il sistema del processore viene riavviato e l'apparecchio è di nuovo pronto per il funzionamento.
Test in direzione
comando
I dati che sono normalmente acquisiti via ingressi binari (primo carattere ">") sono allo
stesso modo controllati con questa procedura. Le informazioni trasmesse nella direzione di comando devono essere controllate dal sistema di controllo di stazione.
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3 Montaggio e messa in servizio
3.3.4
Controllo degli stati di commutazione di ingressi e uscite binarie
Osservazioni preliminari
Con DIGSI è possibile testare separatamente ingressi binari, relè di uscita e diodi luminosi dell'apparecchio SIPROTEC 4. Questo dispositivo permette, ad esempio, il
controllo della correttezza del cablaggio dell'impianto nella fase della messa in servizio. Non si dovrebbe tuttavia fare uso in nessun caso di questa possibilità di prova
durante l'esercizio normale.
PERICOLO
Una modifica di stati di commutazione tramite la funzione di prova determina un
cambio reale dello stato operativo nell'apparecchio SIPROTEC 4. Organi di manovra, come ad es. interruttori o sezionatori, potrebbero essere in tal modo attivati!
La mancata osservanza delle seguenti norme comporta incidenti mortali, lesioni del
personale o danni materiali all'apparecchiatura.
Controllare gli organi di manovra (per es. interruttori, sezionatori) solo durante la
messa in servizio e in nessun caso in esercizio „a caldo“ inviando o ricevendo segnalazioni attraverso l'interfaccia di sistema tramite la funzione di prova.
Nota
A conclusione del test dell'hardware l'apparecchio effettuerà un primo avviamento. In
tal modo vengono cancellate tutte le memorie tampone. Eventualmente le memorie
tampone dovrebbero essere prima richiamate e salvate con DIGSI.
Il test dell'hardware viene effettuato con DIGSI in modalità online:
• Aprire la directory Online cliccando due volte; appaiono le funzioni di comando
dell'apparecchio.
• Cliccare su Test; a destra compare la selezione delle funzioni.
• Doppio clic nella lista su Testare Ingressi e uscite dell'apparecchio. Si apre la finestra di dialogo con lo stesso nome (vedi figura 3-23).
Hardware Test
finestra di dialogo
La finestra di dialogo è suddivisa in tre gruppi: IB per ingressi binari, BO per uscite
binarie e LED per diodi luminosi. A ciascuno di questi gruppi è attribuito a sinistra un
pulsante di dialogo corrispondente. Cliccando due volte su tali pulsanti, è possibile visualizzare e/o togliere dallo schermo le singole informazioni relative al rispettivo
gruppo.
Nella colonna Stato viene visualizzato lo stato attuale delle singole componenti hardware. Lo stato viene rappresentato con simboli. Lo stato fisico effettivo degli ingressi
e delle uscite binari viene rappresentato anche dai simboli dei contatti aperti o chiusi,
lo stato dei diodi luminosi dal simbolo di un LED illuminato o spento.
La rispettiva condizione antivalente viene rappresentata nella colonna Nominale. La
visualizzazione avviene con testo in chiaro.
L'ultima colonna a destra indica quali comandi o messaggi sono configurati sulle
singole componenti hardware.
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3.3 Messa in servizio
Figura 3-23
Modifica dello stato
operativo
Test degli ingressi e delle uscite — Esempio
Per modificare lo stato operativo di una componente hardware, cliccare sul bottone
corrispondente nella colonna Nominale.
Prima di effettuare la prima modifica dello stato operativo, viene richiesta la password
n. 6 (se attivata in fase di programmazione). Dopo l'immissione della password corretta, viene eseguita la modifica dello stato. L'abilitazione per altre modifiche dello stato
rimane fino alla chiusura della finestra di dialogo.
Test dei relè di
uscita
È possibile attivare ogni singolo relè di uscita e controllare quindi il cablaggio tra relè
di uscita della 7SA522 e l'impianto senza dover generare le segnalazioni assegnate
al relè di uscita in questione. Appena si attiva il primo cambiamento di stato per un relè
qualsiasi, la funzionalità di tutti i relè viene disconnessa sul lato dell'apparecchio e
sono azionabili solamente dalla funzione di test dell'hardware. Ciò significa ad
esempio che un comando che arriva da una funzione di controllo per un relè di uscita
non viene eseguito.
Per effettuare il test del relè di uscita procedere nel modo seguente:
• Verificare che tutte le manovre causate dai relè di uscita possano essere effettuate
senza pericoli (vedi sopra alla voce "PERICOLO!").
• Testare ciascun relè di uscita tramite il corrispondente campo nominale della finestra di dialogo.
• Terminare la procedura di test (vedi titolo a margine „Terminare la procedura“), affinché non vengano attivate accidentalmente altre manovre nel corso di ulteriori
prove.
Test degli ingressi
binari
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Per controllare il cablaggio tra l'impianto e gli ingressi binari della 7SA522, bisogna generare o simulare i segnali che sono connessi all'apparecchio e verificarne l'effetto
nell'apparecchio stesso.
451
3 Montaggio e messa in servizio
A questo scopo, aprire nuovamente la finestra di dialogo Ingressi e uscite dell'apparecchio per poter vedere la posizione fisica degli ingressi binari. L'immissione della
password non è ancora necessaria.
Per testare gli ingressi binari procedere nel modo seguente:
• Attivare nell'impianto ciascuna delle funzioni che sono la causa per gli ingressi
binari.
• Controllare la reazione nella colonna Effettivo della finestra di dialogo. A questo
scopo, bisogna attualizzare la finestra di dialogo. Le opzioni possibili sono riportate
più avanti, alla sezione „Aggiornamento della visualizzazione“.
• Terminare la procedura di test (vedi la sezione „Terminare la procedura“).
Se si desidera tuttavia controllare gli effetti di un ingresso binario senza effettuare
manovre reali nell'impianto, è possibile farlo attivando singoli ingressi binari con il test
dell'hardware. Appena viene attivato il primo cambio di stato per un qualsiasi ingresso
binario ed è stata immessa la password n. 6, tutti gli ingressi binari vengono separati
dal lato dell'impianto ed è possibile azionarli solamente tramite la funzione di test
dell'hardware.
Test dei LED
È possibile controllare i LED in modo analogo agli altri elementi di ingresso e di uscita.
Appena viene attivato il primo cambiamento di stato per un diodo luminoso qualsiasi,
la funzionalità di tutti i diodi luminosi viene disconnessa sul lato dell'apparecchio ed è
possibile azionarli solo tramite la funzione di test dell'hardware. Ciò significa, ad esempio, che non è più possibile attivare un diodo luminoso tramite una funzione dell'apparecchio o azionando il tasto di reset dei LED.
Aggiornamento
della visualizzazione
Durante l'apertura della finestra di dialogo Menu di prova hardware, vengono richiamati e visualizzati gli stati operativi attuali delle componenti hardware.
Un aggiornamento si ha:
• per la relativa compenente hardware, se un comando di cambio in un altro stato
operativo è stato effettuato con successo,
• per tutte le componenti hardware, cliccando sul pulsante Aggiornare,
• per tutti le componenti hardware attraverso aggiornamento ciclico (ciclo di 20 secondi), marcando l'opzione Aggiornamento ciclico.
Terminare la procedura
3.3.5
Per concludere il test dell'hardware cliccare su Chiudere. La finestra di dialogo si
chiude. In questo modo tutti i componenti hardware vengono riportati nello stato operativo originario configurato, l'apparecchio durante il reset con riavviamento che segue
non è pronto per l'esercizio.
Controllo della topologia di comunicazione
In generale
La topologia di comunicazione può essere controllata dal personal computer con l'ausilio di DIGSI.
È possibile collegare il pc sul posto direttamente all'apparecchio tramite l'interfaccia
sul fronte o l'interfaccia di servizio posteriore (esempio nella figura 3-24). È anche possibile accedere all'apparecchio via modem attraverso l'interfaccia di servizio (esempio
nella figura 3-25).
452
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3.3 Messa in servizio
Controllo della connessione usando
un collegamento
diretto
Figura 3-24
Interfacciamento del PC direttamente all'apparecchio
Figura 3-25
Interfacciamento del PC via modem
In caso di due apparecchi con un collegamento a fibra ottica (come nelle figure 3-24
o 3-25), questa verifica viene effettuata come segue. In caso di più di due apparecchi
o nel caso in cui due apparecchi siano collegati secondo una topologia ad anello (doppia), controllare innanzitutto solo un collegamento.
• I due apparecchi alle estremità del collegamento devono essere attivati.
• Controllare nelle segnalazioni di esercizio o nelle segnalazioni spontanee:
– Se la segnalazione „PI1 con“ (interfaccia attiva 1 collegata con N° 3243) è presente con l'indice dell'altro apparecchio, il collegamento è stato stabilito e l'apparecchio ha riconosciuto l'altro.
– Se è collegata anche l'interfaccia attiva 2, anche per questa compare la segnalazione corrispondente „PI2 con“ (N° 3244).
• In caso di collegamento scorretto, compare la segnalazione „PI1 Dato Difett“
(N° 3229) o „PI1 Dato Difett“ (N° „PI1 Dato Difett“). In questo caso,
verificare di nuovo il collegamento a fibre ottiche:
– I collegamenti sono corretti e non invertiti da nessuna parte?
– I collegamenti sono meccanicamente corretti, intatti e i connettori bloccati?
– Nell'eventualità ripetere la verifica.
Continuare con la sezione „Coerenza della topologia e parametrizzazione“.
Controllo della connessione con la comunicazione tranite
convertitori
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Se viene utilizzato un convertitore di comunicazione, tenere conto anche delle indicazioni allegate a questo apparecchio. Il convertitore di comunicazione possiede una posizione di test nella quale le sue uscite vengono riaccoppiate alle entrate.
453
3 Montaggio e messa in servizio
I collegamenti passanti per il convertitore sono controllati con un circuito locale (figura
3-26 a sinistra).
Figura 3-26
Comunicazione della protezione distanziometrica via convertitore e rete di comunicazione
PERICOLO
Alla apertura del convertitore di comunicazione.
Pericolo di morte a causa di parti sotto tensione!
Prima dell'apertura del convertitore, togliere assolutamente da tutti i lati la tensione ausiliaria!
• I due apparecchi alle estremità di un collegamento devono essere attivati.
• Configurare innanzitutto il convertitore di comunicazione CC-1:
– Aprire il convertitore.
– Mettere i ponti a innesto nella posizione corrispondente al tipo di interfaccia e alla
velocità di trasmissione corrette; essi devono corrispondere alla parametrizzazione dell'apparecchio 7SA522 (indirizzio 4502 CONNEC. 1 Sopra per interfaccia attiva 1 ed eventualmente. 4602 CONNES. 2 SOPRA per interfaccia attiva 2,
si veda anche il paragrafo 2.4.2).
– Mettere il convertitore di comunicazione in posizione di test (ponte a innesto X32
in posizione 2-3).
– Chiudere la scatola del convertitore di comunicazione.
• Inserire la tensione ausiliaria per il convertitore.
• L'interfaccia di rete (X.21 o G.703.1) deve essere collegata al convertitore ed
essere operativa. Controllare il funzionamento in base al relè GOK del convertitore
di comunicazione (continuità al contatto NA).
– Se il relè GOK del convertitore non si eccita, controllare il collegamento tra convertitore di comunicazione e rete (apparecchio di comunicazione). L'apparecchio
di comunicazione deve inviare al convertitore il tempo di trasmissione corretto.
• Modificare i parametri di interfaccia dell'apparecchio 7SA522 (sul fronte dell'apparecchio oppure con DIGSI):
– Indirizzo 4502 CONNEC. 1 Sopra = Dir.con F.O., se viene testata l'interfaccia attiva 1,
– Indirizzo 4602 CONNES. 2 SOPRA = Dir.con F.O., se viene testata l'interfaccia attiva 2.
454
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3.3 Messa in servizio
• Controllare le segnalazioni di esercizio o le segnalazioni spontanee:
– Segnalazione 3217 „PI1 Dati propi“ (WS 1 riflessione di rete ON), se viene
testata l'interfaccia attiva 1,
– Segnalazione 3218 „PI2 Dati propi“ (WS 1 riflessione di rete ON), se viene
testata l'interfaccia attiva 2.
– Se si opera con entrambe le interfacce, assicurarsi che la corretta interfaccia
dell’apparecchio 7SA522 appartenga al convertitore di comunicazione corretto.
– Se la segnalazione non viene emessa, controllare:
– L'uscita di trasmissione LWL dell'apparecchio 7SA522 è collegata correttamente
all'ingresso di ricezione LWL del convertitore di comunicazione e viceversa (nessuna inversione!)?
– Il relè 7SA522 ha il corretto modulo di interfaccia e sta funzionando correttamente?
– I conduttori a fibre ottiche sono intatti?
– Le impostazioni del convertitore di comunicazione concernenti il tipo di interfaccia e la velocità di trasmissione sono corrette (vedere sopra; fare attenzione alle
indicazioni di pericolo!)?
– Eventualmente, ripetere la verifica dopo aver apportato le correzioni.
• Riportare il parametro dell’interfaccia nell’apparecchio 7SA522 sull’impostazione
corretta:
– Indirizzo 4502 CONNEC. 1 Sopra = impostazione necessaria se è stata testata
l'interfaccia attiva 1,
– Indirizzo 4602 CONNES. 2 SOPRA = necessario se è stata testata l'interfaccia
attiva 2.
• Disinserire la tensione ausiliaria del convertitore di comunicazione ai due poli. Fare
attenzione alle indicazioni di pericolo di cui sopra!
• Riportare il convertitore di posizione alla posizione normale (X32 in posizione 1-2)
e chiudure il contenitore.
• Reinserire la tensione ausiliaria del convertitore di comunicazione.
Effettuare le verifiche precedenti allo stesso modo all'altra estremità con l'apparecchio
locale e il suo convertitore di comunicazione.
Continuare con la sezione „Coerenza della topologia e parametrizzazione“.
Coerenza della topologia e parametrizzazione
Dopo aver fatto i controlli citati sopra, il collegamento tra i due relè, incluso i loro convertitori di comunicazione, sono stati testati e collegati alla tensione ausiliaria. I relè
cominicano tra di loro.
• Controllare adesso le segnalazioni di esercizio o le segnalazioni spontanee dell'apparecchio presso il quale ci si trova:
– Segnalazione N° 3243 „PI1 con“ (interfaccia attiva 1 collegata con) seguita
dall'indice dell'altro apparecchio, se l'interfaccia attiva 1 è significativa. Per l'interfaccia attiva 2, segnalazione corrispondente N° 3244 „PI2 con“.
– Appena gli apparecchi si sono collegati almeno una volta, compare la segnalazione N° 3458 „CatenaTopol.“.
– Se nessun altro apparecchio è compreso nell'insieme della topologia, compare
anche la segnalazione N° 3464 „Topol.Compl.“.
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455
3 Montaggio e messa in servizio
– Se, inoltre, la parametrizzazione degli apparecchi è coerente, vale a dire che le
regole di impostazione delle funzioni (paragrafo 2.1.1), dei dati d'impianto 1
(2.1.2.1), dei dati d'impianto 2 (2.1.4.1), dei parametri della topologia e dell'interfaccia attiva (paragrafo 2.4.2), sono state rispettate, scompare la segnalazione
di guasto per l'interfaccia testata, ovvero N° 3229 „PI1 Dato Difett“ e/o N°
„PI2 Dato Difett“ „PI2 Dato Difett“. Il controllo di coerenza e di comunicazione è in tal modo terminato.
– Se invece la segnalazione di guasto per l'interfaccia testata non scompare, è necessario trovare e rimuovere il guasto. La tabella 3-25 mostra le segnalazioni che
indicano tali guasti.
Tabella 3-25
N°
Segnalazioni di incoerenza
Abbreviazione
Significato/rimedio
3233
„DT inconsistent“
„Device Table incoerente“: Gli indici degli apparecchi
sono incoerenti (numeri mancanti o doppi, cfr. paragrafo
2.4.2)
3234
„DT non uguale“
„Device Table differente“: I numeri di identificazione degli
apparecchi sono differenti (cfr. paragrafo 2.4.2)
3235
„Param.different“
„Parametrizzazione incoerente“: Per gli apparecchi sono
stati impostati parametri funzionali differenti che devono
essere uguali a tutte le estremità.
I seguenti parametri funzionali devono coincidere a tutte le estremità:
• sequenza di fase (indirizzo 235);
• Se si lavora con un segnale tramite l'interfaccia attiva (indirizzo 121 = Seg. v.
interf.), deve essere controllato il parametro FCT Telep. Dis. (indirizzo
2101);
• Se si usa la protezione contro i guasti a terra con comparazione direzionale, deve
essere controllato il parametro Teleprot. E/F(Indirizzo 132).
Controllo di altri
collegamenti
Se sono collegati più di due apparecchi, se quindi l'oggetto da proteggere ha più di
due estremità o se due apparecchi sono collegati tra loro mediante le due interfacce
a scopi di ridondanza, ripetere tutti i controli come descritto sopra, incluso il controllo
di coerenza, per ciascuna possibilità di collegamento.
Se tutti gli apparecchi che fanno parte della topologia comunicano correttamente e
tutti i parametri sono coerenti, compare la segnalazione N° 3464 „Topol.Compl.“.
Se si ha una topologia ad anello (solo in collegamento con un apparecchio 7SA522),
dopo la chiusura dell'anello deve comparire anche la segnalazione N° 3457
„AnelloTopol.“.
Se si ha una topologia ad anello, ma invece della segnalazione „AnelloTopol.“
compare solo la segnalazione „CatenaTopol.“, allora la comunicazione dei dati di
protezione funziona, ma l'anello non è chiuso. Controllare ancora i collegamenti mancanti come descritto sopra, compreso il controllo di coerenza, finché tutti i collegamenti dell'anello non sono stabiliti.
Non deve più comparire alcuna segnalazione di guasto dell'interfaccia attiva.
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3.3 Messa in servizio
3.3.6
Modo test per metodo di trasmissione del segnale con interfaccia attiva
Modo test locale
Per la messa in servizio o un test di revisione dei metodi di trasmissione del segnale
tramite l'interfaccia attiva, può essere utilizzato il „modo test locale“.
Selezionare dal menu "Controllo" -> "Tagging" -> "Set" per selezionare la "Modalità
Test". Questa modalità è protetta contro la perdita della tensione ausiliaria. L'indicazione 3196 "Stato di test locale" viene emesso per indicare che la modalità test è attiva..
Se l'apparecchio locale è in modo test, alle informazioni da trasmettere attraverso l'interfaccia attiva, viene aggiunto l'attributo „Modo test“.
Pertanto la funzione di trasmissione del segnale tramite l'interfaccia attiva può essere
verificata come segue:
1. Un guasto generato sull'apparecchio locale con un dispositivo di protezione
genera i segnali di trasmissione corrispondenti.
2. I segnali vengono trasmessi all'estremità opposta con l'attributo „Modo test“.
3. L'estremità opposta riceve i segnali di trasmissione con l'attributo „Modo test“ e riflette selettivamente per fase i segnali ricevuti come propri segnali ugualmente
con l'attributo „Modo test“ (i segnali ricevuti non vengono analizzati dal punto di
vista tecnico della protezione).
4. L'apparecchio locale riceve questi segnali riflessi e li porta ai propri metodi di trasmissione del segnale che, eventualmente, generano un segnale di scatto.
Nota
Finché un apparecchio si trova in „Modo test interfacce“, non è assicurata la protezione selettiva della linea!
3.3.7
Prova della protezione contro mancata apertura dell'interruttore
In generale
Se l'apparecchio è dotato di protezione contro la mancata apertura dell'interruttore e
tale protezione viene utilizzata, bisogna controllare praticamente la sua corretta integrazione nell'impianto.
A causa della varietà delle possibilità di impiego e di configurazione dell'impianto, una
descrizione dettagliata delle prove necessarie non è possibile. In ogni caso, è necessario tenere conto delle specifiche condizioni locali e dei piani dell'impianto e di protezione.
Si consiglia di isolare sui due lati l'interruttore della linea da testare prima di cominciare
le prove, vale a dire che il sezionatore di linea e quello della sbarra devono essere
aperti affinché l'interruttore possa essere attivato senza rischi.
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3 Montaggio e messa in servizio
CAUTELA
Anche in caso di prove sull'interruttore locale di linea, è emesso il comando di scatto
per la sbarra.
La non osservanza dei seguenti accorgimenti può comportare lesioni lievi alle persone
o danneggiamenti all'apparecchiatura.
Disattivare innanzitutto lo scatto per gli interruttori adiacenti (sbarra), per es. interrompendo le tensioni di comando corrispondenti.
Anche il comando di scatto della protezione di linea verso l'interruttore deve essere
interrotto fino alla chiusura definitiva, affinché lo scatto dell'interruttore possa essere
effettuato solo attraverso la protezione contro la mancata apertura dell'interruttore.
Contatti ausiliari
dell'interruttore
Se i contatti ausiliari dell'interruttore sono collegati all'apparecchio, questi costituiscono una componente essenziale della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore. Accertarsi che sia stata verificata la corretta assegnazione.
Condizioni esterne
di avviamento
Se la protezione contro la mancata apertura dell'interruttore può essere avviata anche
da dispositivi di protezione esterni, vengono verificate le condizioni di avviamento
esterne. A seconda delle impostazioni della protezione contro la mancata apertura
dell'interruttore, è possibile uno scatto unipolare o tripolare. Può anche accadere che,
dopo uno scatto unipolare, il sincronismo forzato dell'apparecchio o dell'interruttore
stesso provochi lo scatto tripolare. Pertanto, verificare prima l'impostazione dei parametri della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore. Si veda anche il paragrafo 2.18.2, indirizzi 3901 sgg.
Per poter avviare la protezione di mancata apertura interruttore, deve essere presente almeno una corrente tra la fase monitorata e la terra. Questa deve essere una iniezione secondaria di corrente.
Dopo ciascun avviamento, la segnalazione „MAI avviamento“ (N° 1461) deve
comparire nelle segnalazioni spontanee o di guasto.
Solo se è possibile un avviamento unipolare:
• Avviamento attraverso comando di scatto della protezione esterna unipolare L1:
Funzioni di ingresso binario „>MAI avviam.L1“ ed eventualmente „>MAI:
Rilascio“ (nelle segnalazioni spontanee o di guasto). Comando di scatto a
seconda della parametrizzazione.
• Avviamento attraverso comando di scatto della protezione esterna unipolare L2:
Funzioni di ingresso binario „>MAI avviam.L2“ ed eventualmente „>MAI:
Rilascio“ (nelle segnalazioni spontanee o di guasto). Comando di scatto a
seconda della parametrizzazione.
• Avviamento attraverso comando di scatto della protezione esterna unipolare L3:
Funzioni di ingresso binario „>MAI avviam.L3“ ed eventualmente „>MAI:
Rilascio“ (nelle segnalazioni spontanee o di guasto). Comando di scatto a
seconda della parametrizzazione.
• Avviamento attraverso comando di scatto tripolare della protezione esterna mediante i tre ingressi binari L1, L2 e L3:
Funzioni di ingresso binario „>MAI avviam.L1“, „>MAI avviam.L2“ e „>MAI
avviam.L3“ ed eventualmente „>MAI: Rilascio“ (nelle segnalazioni spontanee o di guasto). Comando di scatto tripolare.
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3.3 Messa in servizio
Per avviamento tripolare:
• Avviamento attraverso comando di scatto della protezione esterna tripolare:
Funzioni di ingresso binario „>MAI: Avv. 3Pol“ ed eventualmente „>MAI:
Rilascio“ (nelle segnalazioni spontanee o di guasto). Comando di scatto a
seconda della parametrizzazione.
Interrompere la corrente di prova.
In caso di avviamento possibile senza flusso di corrente:
• Avviamento attraverso comando di scatto della protezione esterna senza flusso di
corrente:
Funzioni di ingresso binario „MAI avv.senza I“ ed eventualmente „>MAI:
Rilascio“ (nelle segnalazioni spontanee o di guasto). Comando di scatto a
seconda della parametrizzazione.
Scatto di sbarra
Per il test sull'impianto è particolarmente importante che la ripartizione dei comandi di
scatto agli interruttori adiacenti, in caso di mancata apertura dell'interruttore, avvenga
correttamente.
Vengono definiti interruttori adiacenti tutti gli interruttori che devono essere fatti scattare per interrompere la corrente di cortocircuito in caso di mancata apertura dell'interruttore. Questi sono dunque gli interruttori di tutte le linee che alimentano la sbarra o
la sezione di sbarra alla quale è collegata la linea guasta.
Non è possibile definire una procedura generale di test, dal momento che la definizione degli interruttori adiacenti dipende in grande misura dalla struttura dell'impianto.
In particolare, nel caso di più sbarre, deve essere controllata la logica di ripartizione
per gli interruttori adiacenti. Qui bisogna verificare per ogni sezione di sbarra che, in
caso di mancata apertura dell'interruttore di linea considerato, venga effettuato solo lo
scatto di tutti gli interruttori collegati con la stessa sezione di sbarra.
Scatto dell'estremità opposta
Se il comando di scatto della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore
deve provocare anche lo scatto dell'interruttore all'estremità opposta, bisogna controllare anche il canale di trasmissione per questo scatto a distanza. Ciò avviene preferibilmente assieme alla trasmissione di altri segnali, come riportato più avanti nei paragrafi „Prova della trasmissione del segnale con ...“.
Conclusione
Tutte le misure provvisorie prese per le prove devono essere annullate, per es. stati di
commutazione particolari, interruzione di comandi di scatto, modifica dei valori di impostazione o disattivazione di singole funzioni di protezione.
3.3.8
Controllo senso ciclico delle tensioni e delle correnti
≥ 10 % della corrente di carico
I collegamenti dei trasformatori amperometrici e voltmetrici vengono testati con grandezze primarie. A questo scopo, è necessaria una corrente di carico corrispondente
ad almeno il 10% della corrente nominale. La linea rimane chiusa per la durata delle
misurazioni.
Se il collegamento dei circuiti di misura è corretto, non interverrà alcuna delle funzioni
di supervisione dei valori di misura nell'apparecchio. Se tuttavia compare una segnalazione di guasto, si può controllare nelle segnalazioni di esercizio per individuare le
eventuali cause.
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3 Montaggio e messa in servizio
In caso di anomalie della corrente o della tensione somma, è necessario verificare i
fattori di adattamento (vedi paragrafo 2.1.2.1).
In caso di segnalazione proveniente dalle supervisioni di simmetria, è possibile che
siano presenti effettivamente asimmetrie della linea. Se si tratta di condizioni di esercizio normali, la sensibilità della funzione di supervisione corrispondente dovrà essere
impostata più bassa (vedi paragrafo 2.19.1.6).
Valori
Le correnti e le tensioni possono essere lette sul display posto sul fronte e/o attraverso
l'interfaccia di comando tramite un personal computer e confrontate con le grandezze
di misura reali, come grandezze primarie e secondarie.
Se le grandezze di misura non sono plausibili, devono essere controllati e corretti i collegamenti dopo aver aperto la linea e cortocircuitato i trasformatori amperometrici. Le
misurazioni devono essere poi ripetute.
Senso ciclico
La sequenza delle fasi deve corrispondere a quella parametrizzata che è, di regola,
destrorsa (oraria).. Se la rete ha una sequenza fasi sinistrorsa (antioraria), ciò deve
essere stato preso in considerazione in fase di impostazione dei dati di impianto (indirizzo 235 Sequenza Fase). In caso di sequenza delle fasi scorretta, viene emessa
la segnalazione „Avar.seq.fasi“ (N° 171). È necessario verificare ed eventualmente correggere le polarità dopo aver aperto la linea e cortocircuitato i trasformatori
amperometrici. La misurazione deve essere poi ripetuta.
mcb trasformatori
voltmetrici
Aprire l'interruttore di protezione del trasformatore voltmetrico della linea. Tra i valori
di misura di esercizio, compaiono valori delle tensioni prossimi allo 0 (valori di tensione
minimi non sono significativi).
Nelle segnalazioni spontanee accertarsi che lo scatto dell'interruttore di protezione sia
stato notato (segnalazione „>AVARIA alim.TV“ „ON“ nelle segnalazioni spontanee). Si presuppone, naturalmente, che la posizione dell'interruttore di protezione del
trasformatore voltmetrico venga segnalata all'apparecchio attraverso un ingresso binario.
Richiudere l'interruttore di protezione: La segnalazione di cui sopra compare tra le segnalazioni spontanee come „off“, ovvero „>AVARIA alim.TV“ „OFF“.
Se una delle segnalazioni non compare, vanno controllati il collegamento e la parametrizzazione di questi segnali.
Se lo stato ON e lo stato OFF sono scambiati, il tipo di contatto (H-attivo o L-attivo)
devono essere controllati e rivisti.
Se viene utilizzata una tensione di sbarra (per la protezione di tensione o il controllo
di sincronismo) e il contatto ausiliario del trasformatore voltmetrico associato è collegato all'apparecchio, bisogna controllare anche il suo funzionamento:
Con l'interruttore di protezione aperto, segnalazione „>AVARIA TV Sbar“ „ON“,
dopo la chiusura dell'interruttore di protezione, segnalazione „>AVARIA TV Sbar“
„OFF“.
La linea viene di nuovo aperta.
460
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3.3 Messa in servizio
3.3.9
Controllo della direzione con la corrente di carico
≥ 10 % della corrente di carico
Il corretto collegamento dei trasformatori di corrente e di tensione è controllato usando
la corrente di carico della linea. Per questo motivo la linea deve essere collegata. La
corrente di carico deve essere maggiore o uguale a 0,1 IN. La corrente di carico deve
essere di tipo resistivo o di tipo resistivo-induttivo. La direzione della corrente di carico
deve essere nota. In caso di dubbi, la rete o anelli devono essere aperti. La linea deve
rimanere energizzata durante il test.
La direzione può essere determinata direttamente a partire dai valori di misura di esercizio. Accertarsi innanzitutto che i valori di misura della potenza corrispondano alla direzione della potenza. Si parte qui dal caso normale, per cui la direzione in avanti (direzione di misura) è quella che va dalla sbarra in direzione della linea (vedi figura
seguente).
P positivo, quando la potenza attiva va verso la linea,
P negativo, quando la potenza attiva va verso la sbarra,
Q positivo, quando la potenza reattiva va verso la linea,
Q negativo, quando la potenza reattiva va verso la sbarra.
Figura 3-27
Potenza apparente di carico
La misura della potenza dà una prima indicazione sulla polarità corretta dell'insieme
delle grandezze di misura. Se la potenza attiva e la potenza reattiva hanno segni
errati, controllare e correggere la polarità secondo l'indirizzzo 201 TA di
CentStell.
La misura della potenza non permette tuttavia di rilevare tutti gli errori di collegamento.
Per questo è necessario leggere le impedenze dei sei circuiti di fase. Queste si
trovano ugualmente nei valori di misura di esercizio, come grandezze primarie e secondarie.
Tutti i sei circuiti di misura devono indicare le stesse componenti di impedenza (R e
X). Divergenze minime si possono avere a causa di asimmetrie delle grandezze di
misura. Inoltre, in caso di potenza ohmico-induttiva, per tutte le impedenze valgono le
seguenti indicazioni
R, X entrambe positive, quando la potenza va verso la linea,
R, X entrambe negative, quando la potenza va verso la sbarra,
Si parte qui dal caso normale, per cui la direzione in avanti (direzione di misura) è
quella che va dalla sbarra in direzione della linea. In caso di carico capacitivo, causato
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461
3 Montaggio e messa in servizio
ad es. da generatori sottoeccitati o da correnti di carico, le componenti X possono
avere tutte un segno invertito.
La presenza di valori differenti nei diversi circuiti o di segni differenti fa supporre che
le singole fasi nei circuiti di corrente e di tensione siano invertite o non collegate correttamente oppure che l'assegnazione delle fasi sia scorretta. Controllare e correggere i collegamenti dopo aver aperto la linea e cortocircuitato i trasformatori amperometrici. Le misurazioni devono essere poi ripetute.
Per concludere, la linea viene di nuovo aperta.
3.3.10 Controllo della polarità per l'ingresso di tensione V4
In funzione della applicazione dell'ingresso V4, può rendersi necessario il suo controllo di polarità. Nel caso l'ingresso V4 non sia cablato, questo paragrafo è irrilevante.
Se l'ingresso V4 è usato per la misura di una tensione per la protezione di massima
tensione (Dati Impianto 1 Indirizzo 210 V4 trasformat. = Trasformat. Vx),
non è richiesto nessun controllo di polarità perchè irrilevante per questa funzione.
Se l'ingresso V4 è usato per la misura della tensione residua Ven verwendet (Dati
Impianto 1 Indirizzo 210 V4 trasformat. = Vdelta transf.), la polarità
insieme con la corrente deve essere controllata (vedere di seguito).
Se l'ingresso V4 è usato per misurare la tensione di sbarra per il controllo di sincronismo (Dati Impianto 1 Indirizzo 210 V4 trasformat. = Trasf. Asincr.), il
controllo di polarità deve essere fatto seguendo come segue la funzione controllo di
sincronismo.
Solo per il controllo
di sincronismo
L'apparecchio deve disporre della funzione di controllo di sincronismo e di tensione e
questa deve essere configurata all'indirizzo 135 Abilitato (vedi paragrafo 2.1.1.2).
La tensione di sbarra Vbus muss deve essere specificata correttamente al'indirizzo
212 Conn V Syncr. (vedi par. 2.1.2.1).
Se tra i due punti di misura non si trova alcun trasformatore, l'indirizzo 214 ϕ AsyncUlinea deve essere impostato su0° (vedi paragrafo 2.1.2.1).
Se invece la misurazione viene effettuata in presenza di un trasformatore, questo
angolo deve corrispondere al gruppo di accoppiamento del trasformatore, visto dalla
linea in direzione della sbarra. Un esempio è riportato nel paragrafo 2.1.2.1.
Eventualmente, devono essere presi in considerazione differenti rapporti di trasformazione dei trasformatori della sbarra e della linea all'indirizzo 215 V-linea/Async.
Il controllo di sincronismo e di tensione deve essere attivato nell'indirizzo 3501 FCT
Syncronismo ON.
Le segnalazioni 2947 „Sync. Vdiff>“ e 2949 „Sync. ϕ-diff>“, nelle segnalazioni spontanee, forniscono un aiuto supplementare per il controllo del collegamento.
• L'interruttore è aperto. La linea è senza tensione. Chiudere gli interruttori protezione
(mcb) dei due circuiti dei trasformatori voltmetrici.
• Per il controllo di sincronismo viene impostato il programma Annullamento = SI
(indirizzo 3519); gli altri programmi (indirizzi da 3515 a 3518) vanno regolati su NO.
462
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3.3 Messa in servizio
• Via ingresso binario (N° 2906 „>Sync. Avv. AR“) viene immessa una richiesta
di misura. Il controllo di sincronismo dovrà impartire l'abilitazione (segnalazione
„Rilasc.Syncro“, N° 2951). Se ciò non avviene, bisogna controllare ancora una
volta tutti i parametri rilevanti (per programmare e attivare correttamente il controllo
di sincronismo, vedere i paragrafi 2.1.1.2, 2.1.2.1 e 2.14.2).
• Impostare l'indirizzo 3519 Annullamento su NO.
• Chiudere quindi l'interruttore con il sezionatore di linea aperto (vedi figura 3-28). Entrambi i trasformatori voltmetrici riceveranno così la medesima tensione.
• Per il controllo di sincronismo viene impostato il programma SYNC-CHECK = SI (indirizzo 3515).
• Via ingresso binario (N° 2906 „>Sync. Avv. AR“) viene immessa una richiesta
di misura. Il controllo di sincronismo dovrà impartire l'abilitazione (segnalazione
„Rilasc.Syncro“, N° 2951).
Figura 3-28
Tensioni di misura per il controllo di sincronismo
• Se ciò non avviene, bisogna controllare innanzitutto se una delle segnalazioni
sopra menzionate 2947 „Sync. Vdiff>“ o 2949 „Sync. ϕ-diff>“ si trova
nelle segnalazioni spontanee.
La segnalazione „Sync. Vdiff>“ indica che l'adattamento del valore non è corretto. Controllare l'indirizzo 215 V-linea/Async ed eventualmente ricalcolare il
fattore di adattamento.
La segnalazione „Sync. ϕ-diff>“ indica che l'adattamento del collegamento
della sbarra non coincide con la parametrizzazione dell'indirizzo 212 Conn V
Syncr. (vedi paragrafo 2.1.2.1). Per la misurazione in presenza di un trasformatore, controllare anche l'indirizzo 214 214; questo dovrà essere congruente con il
gruppo di accoppiamento (vedi paragrafo 2.1.2.1). Se non vengono rilevati errori, è
possibile che vi sia stata un'inversione di polarità dei collegamenti dei trasformatori
voltmetrici per Vsb.
• Per il controllo di sincronismo viene impostato il programma Usync< U-line> =
SI (indirizzo 3517) e SYNC-CHECK = SI (indirizzo 3515).
• Aprire l'interruttore di protezione del trasformatore voltmetrico della tensione di
sbarra.
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463
3 Montaggio e messa in servizio
• Via ingresso binario (N° 2906 „>Sync. Avv. AR“) viene immessa una richiesta
di misura. Non viene impartita alcuna abilitazione alla chiusura. Se invece avviene
il contrario, ciò significa che l'interruttore di protezione del trasformatore voltmetrico
per la tensione della sbarra non è configurato. Assicurarsi che non si tratti di una
funzione di stato e controllare eventualmente l'ingresso binario „>AVARIA TV
Sbar“ (N° 362).
• Richiudere l'interruttore di protezione del trasformatore voltmetrico della tensione di
sbarra.
• Aprire l'interruttore.
• Per il controllo di sincronismo viene impostato il programma Usync> U-line< =
SI (indirizzo 3516) e Usync> U-line< = NO (indirizzo 3517).
• Via ingresso binario (N° 2906„>Sync. Avv. AR“) viene immessa una richiesta
di misura. Il controllo di sincronismo dovrà impartire l'abilitazione (segnalazione
„Rilasc.Syncro“, N° 2951). Se questo non avviene, controllare nuovamente
con attenzione tutti i collegamenti di tensione e i relativi parametri conformemente
al paragrafo 2.1.2.1.
• Aprire l'interruttore di protezione del trasformatore voltmetrico della tensione di
linea.
• Via ingresso binario (N° 2906 „>Sync. Avv. AR“) viene immessa una richiesta
di misura. Non ha luogo alcuna abilitazione alla chiusura.
• Richiudere l'interruttore di protezione del trasformatore voltmetrico della tensione di
linea.
Ripristinare le tarature degli indirizzi da 3515 a 3519, in quanto esse sono state modificate per la prova. Anche la configurazione di LED o relè di segnalazione, se è stata
modificata per la prova, deve essere ripristinata.
3.3.11 Controllo della polarità per l'ingresso di corrente I4
Se viene usata la connessione standard, l'ingresso di corrente I4 è collegato al centrostella dei trasformatori di corrente (si faccia riferimento agli schemi di collegamenti
nell'appendice A.3), in questo caso la corretta polarità della corrente di terra è rilevata
automaticamente.
Se tuttavia la corrente I4 viene addotta da un trasformatore di corrente somma separato o da un altro punto di misura, per es. corrente di centro stella del trasformatore o
corrente di terra di una linea parallela, allora è necessaria una prova direzionale supplementare per questa corrente.
Se la protezione è provvista di un ingresso I4 ad alta sensibilità e questa è collegata
ad un sistema con neutro isolato o messo a terra su bobina di risonanza, il controllo
della polarità I4 è fattibile con il controllo della della corrente di terra come già mostrato
nel precedente capitolo. Quindi questo paragrafo può essere ignorato.
Altrimenti la prova viene effettuata con un circuito di scatto interrotto e con corrente di
carico primaria. A questo proposito è da notare che, per tutte le simulazioni che non
corrispondono esattamente ai casi pratici, è possibile che le supervisioni delle grandezze di misura intervengano a causa di asimmetrie delle stesse grandezze di misura.
Queste vanno dunque ignorate nel corso di queste prove.
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3.3 Messa in servizio
PERICOLO
Tensioni pericolose in caso di interruzioni nei circuiti secondari dei trasformatori di corrente
La mancata osservanza delle seguenti norme comporta incidenti mortali, lesioni del
personale o danni materiali all'apparecchiatura.
Cortocircuitare i collegamenti secondari dei trasformatori di corrente prima di interrompere i conduttori di collegamento di corrente all'apparecchio.
I4 della stessa linea
Per la formazione di una tensione omopolare, bypassare l'avvolgimento e-n di una
fase dei trasformatori voltmetrici (per es. L1) (vedi figura 3-29). Se non è previsto
alcun collegamento agli avvolgimenti e-n dei trasformatori voltmetrici, la fase corrispondente viene interrotta sul lato secondario. Attraverso il circuito di corrente viene
condotta solo la corrente di quei trasformatori nella cui fase manca la tensione nel circuito di tensione; gli altri due TA sono cortocircuitati. Se sulla linea viene trasportato
carico ohmico-induttivo, la protezione si trova allora in condizioni simili a quelle che si
hanno durante un cortocircuito a terra in direzione della linea.
Almeno uno dei gradini della protezione contro i cortocircuiti a terra deve essere impostato in maniera direzionale (indirizzi31x0 della protezione contro cortocircuiti a
terra). Il suo valore di intervento deve essere inferiore alla corrente di carico della
linea; se necessario, abbassare il valore di intervento. Notare quali parametri sono
stati modificati.
Dopo la chiusura della linea e la sua riapertura, controllare l'indicazione della direzione: Le segnalazioni di guasto devono contenere almeno le segnalazioni „E/F
Avviamento“ e „EF Avanti“. L'assenza di avviamento direzionale indica la presenza di un errore di collegamento o della corrente di terra o della tensione omopolare. Se la direzione indicata è errata, ciò significa o che la potenza circola dalla linea
verso la sbarra o che la polarità del circuito di corrente di terra è invertita. Nell'ultimo
caso, correggere il collegamento dopo aver aperto la linea e cortocircuitato i trasformatori amperometrici.
Le tensioni possono essere lette sul display posto sul fronte e/o attraverso l'interfaccia
di comando o di servizio tramite un personal computer e confrontate con le grandezze
di misura reali, come grandezze primarie e secondarie. Le tensioni possono essere
lette anche con il WebMonitor. Negli apparecchi con interfaccia attiva, accanto ai valori
delle tensioni vengono mostrate anche le differenze di fase delle tensioni l'una rispetto
all'altra, in modo che sia evidente anche la corretta sequenza delle fasi e l'inversione
di polarità dei singoli trasformatori.
In assenza della segnalazione di avviamento, è possibile che la corrente di terra misurata sia troppo bassa.
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3 Montaggio e messa in servizio
Figura 3-29
Prova di polarità per I4, esempio per un set di trasformatori amperometrici in collegamento Holmgreen
Nota
Se per questa prova sono stati modificati parametri, essi devono essere poi riportati
sullo stato nominale!
I4 da una linea parallela
Se I4 è la corrente residua della linea parallela, la procedura sopra descritta deve
essere fatta con il set di trasformatori amperometrici della linea parallela (Fig. 3-30).
La prova si esegue lasciando la misura di una sola corrente di fase della linea parallela. La linea parallela deve portare carico mentre la linea protetta dovrebbe portare
anche'essa carico. La linea rimane chiusa per la durata della misura.
Se la polarità della corrente di terra della linea parallela è corretta, l'impedenza misurata dei circuiti testati (nell'esempio figura3-30 L1-E) deve diminuire a causa dell'influsso della linea parallela. L'impedenza può essere letta nei valori di misura di esercizio, in grandezze primarie e secondarie.
Se invece la misura della impedenza si incrementa rispetto a quella senza la compensazione, allora la polarità di I4 è invertita. Dopo aver isolato entrambe le linee e cortocircuitato i secondari dei trasformatori amperometrici, i collegamenti devono essere
controllati e modificati. Fatto questo le misure devono essere ripetute.
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3.3 Messa in servizio
Figura 3-30
Prova di polarità per I4, esempio per corrente di terra di una linea parallela
I4 dal cetrostella di
un trasformatore di
potenza
Se I4 è la corrente di terra misurata sul centrostella di un trasformatore di potenza e
deve essere utilizzata per la protezione di terra direzionale (per reti con neutro a terra),
allora il controllo di polarità può essere fatto con una corrente di terra che fluisce nel
trasformatore di centrostella del trasformatore. Una sorgente di tensione è richiesta
per questa prova.
CAUTELA
Alimentazione di correnti di sequenza zero passanti per un trasformatore senza avvolgimento a triangolo
Possibile riscaldamento non ammesso del trasformatore!
Alimentare un trasformatore con correnti di sequenza zero solo se quello dispone di
un avvolgimento a triangolo, dunque, per es., Yd, Dy oppure Yy con avvolgimento di
compensazione.
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3 Montaggio e messa in servizio
PERICOLO
Parti dell'impianto sotto tensione! Su parti senza tensione possono ancora trovarsi
tensioni capacitive!
La mancata osservanza delle seguenti norme comporta incidenti mortali, lesioni del
personale o danni materiali all'apparecchiatura.
Effettuare misure primarie solo su parti dell'impianto senza tensione e con messa a
terra!
La disposizione riportata nella figura 3-31 corrisponde ad una corrente di terra circolante, cioè ad un cortocircuito a terra in direzione avanti.
Almeno uno dei gradini della protezione contro i cortocircuiti a terra deve essere impostato in maniera direzionale (indirizzi 31xx della protezione contro cortocircuiti a
terra). Il suo valore di intervento deve essere inferiore alla corrente di prova della linea;
se necessario, abbassare il valore di intervento. Notare quali parametri sono stati modificati.
Figura 3-31
Prova di polarità per I4, esempio per la corrente di terra del centro stella del trasformatore
Dopo avere inserito e disinserito la sorgente di tensione, è possibile controllare la direzione: nella lista eventi (fault log) devono essere presenti i messaggi "EF Avviam."
e "EF avanti". Se manca l'avviamento direzionale allora c'è un errore di collegamento
della I4. Se è indicata una direzione sbagliata allora la polarità di I4 è invertita. In
questo caso il collegamento deve essere modificato dopo che la sorgente di test è interrotta. La misura deve essere ripetuta.
In assenza della segnalazione di avviamento, è possibile che la corrente di prova sia
troppo debole.
Nota
Se per questa prova sono stati modificati parametri, alla sua conclusione essi vanno
riportati sullo stato nominale!
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3.3 Messa in servizio
3.3.12 Controllo del tempo di chiusura dell'interruttore
Solo per il controllo
di sincronismo
Se l'apparecchio dispone della funzione di controllo di sincronismo e di chiusura ed
essa viene utilizzata, è indispensabile, per la chiusura in condizioni di rete asincrone,
misurare il tempo proprio dell'interruttore durante la chiusura ed impostarlo correttamente. Senza funzione di controllo di sincronismo o se questa viene utilizzata esclusivamente in condizioni di rete sincrone, il presente paragrafo è senza importanza.
Per la misurazione del tempo proprio è consigliabile la disposizione di cui alla figura
3-32. Il cronometro dev'essere impostato sul campo 1 s o su una risoluzione di 1 ms.
Chiudere manualmente l'interruttore; contemporaneamente si avvierà il cronometro.
Appena sono chiusi i poli dell'interruttore, compare la tensione VLtg; in tal modo il cronometro viene fermato. Il valore indicato su quest'ultimo è il reale tempo di chiusura
dell'interruttore.
Se, a causa di un istante di chiusura non favorevole, il cronometro non si ferma,
occorre ripetere il tentativo.
È preferibile calcolare il tempo facendo la media di più tentativi (da 3 a 5) riusciti.
Impostate questo tempo all'indirizzo 239 come T.Chius.Int. (in Dati Impianto
1). Selezionate il valore più vicino a quello minimo impostabile.
Nota
L'apparecchio tiene conto automaticamente del tempo proprio dei relè di uscita accelerati per l'emissionedel comando. Il comando di chiusura deve essere allora parametrizzato su questo tipo di relè. Se ciò non avviene, sommare al tempo proprio misurato
dell'interruttore ancora 3 ms per il tempo di reazione più elevato del relè di uscita „normale“. Se invece vengono utilizzati relè High-Speed, dal tempo proprio misurato
dell'interruttore bisogna sottrarre 4 ms.
Figura 3-32
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Misura del tempo di chiusura dell'interruttore
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3 Montaggio e messa in servizio
3.3.13 Prova della trasmissione di segnali con protezione distanziometrica
Nota
Se l'apparecchio è integrato con una procedura di teleprotezione, bisogna innanzitutto
mettere in funzione tutti gli apparecchi partecipanti alla teleprotezione secondo le rispettive istruzioni. Il paragrafo seguente è valido solo per le procedure convenzionali
di trasmissione del segnale. Per l'impiego con interfacce attive, esso non ha importanza.
Il paragrafo seguente è valido solo per le procedure convenzionali di trasmissione del
segnale. Per l'impiego con interfacce attive esso è senza importanza.
Per la prova funzionale di trasmissione, disattivare la protezione contro cortocircuiti a
terra al fine di evitare che le prove vengano influenzate da segnali provenienti da
questa protezione: indirizzo 3101 Funz. max I-e = OFF.
Controllo con
schema permissivo
Condizioni preliminari: Teleprot. Dist. è configurato all'indirizzo 121 sul metodo
di trascinamento, ovvero POTT o Non blocco, inoltre esso è attivato all'indirizzo
2101 FCT Telep. Dis. ON. Naturalmente anche i corrispondenti segnali di trasmissione e di ricezione devono essere parametrizzati. Per la funzione eco, il segnale di
eco deve essere parametrizzato separatamente sull´uscita di trasmissione!
Il funzionamento dei metodi di abilitazione è descritto più dettagliatamente nel paragrafo 2.6.
Un semplice controllo del percorso del segnale di trasmissione è possibile con il circuito di Eco se questa tecnica è usata. La funzione di Eco deve essere attivata in entrambi i terminali, es, indirizzo 2501 Funz term deb. = Solo eco; con la configurazione Eco e scatto sul terminale remoto si ha un comando di scatto!
Simulare un cortocircuito all'esterno di Z1, in caso di POTT o Non blocco all´interno
di Z1B. Poiché l'apparecchio all'altra estremità della linea non effettua l'avviamento,
qui sarà operativa la funzione eco e un comando di scatto sarà emesso all'estremità
testata.
Se non compare alcun comando di scatto, deve essere ricontrollata la via di trasmissione e, in particolare, che i segnali di eco siano parametrizzati sulle uscite di trasmissione.
In caso di trasmissione separata per fase, le precedenti verifiche verranno effettuate
per ciascuna fase. In tal caso, è necessario controllare anche la corretta assegnazione
delle fasi.
I test devono essere eseguiti a partire dalle due estremità della linea; in caso di linee
a tre estremità, a partire da ciascuna estremità per ciascuna via di trasmissione.
L'azione del tempo di ritardo dell'eco e dell'acquisizione della posizione dell'interruttore dovrà, in questo caso, essere ugualmente controllata (qui viene testato il funzionamento della protezione all'estremità opposta della linea):
L'interruttore della linea alla quale è associata la protezione deve essere aperto, così
come l'interruttore dell'estremità opposta della linea. Viene di nuovo simulato un
guasto, come descritto in precedenza. Compare un impulso di ricezione attraverso
l'eco dell'estremità opposta, ma ritardato di un po' più di due volte il tempo di trasmissione del segnale, e l'apparecchio emette un comando di scatto.
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3.3 Messa in servizio
Chiudere adesso l'interruttore all'estremità opposta della linea (con sezionatori aperti).
Dopo la simulazione dello stesso guasto, compariranno un segnale di ricezione e un
comando di scatto, ma questa volta ritardati anche del tempo di ritardo dell'eco dell'apparecchio all'estremità opposta (0,04 s alla consegna, indirizzo 2502
Rit.Trip/Echo).
Se la reazione del ritardo dell'eco dovesse verificarsi in maniera esattamente inversa
rispetto a quanto descritto, bisognerà correggere il tipo di funzionamento degli ingressi
binari corrispondenti (H attivo/L attivo) all'altra estremità della linea.
Riaprire l'interruttore.
I test devono essere eseguiti alle due estremità della linea; in caso di linee a tre estremità, a partire da ciascuna estremità per ciascuna via di trasmissione. A conclusione
delle prove, tenere conto dell'ultima sezione „Importante per tutti i metodi“!
Controllo dello
schema a blocco
Condizioni preliminari: Teleprot. Dist. è configurato all'indirizzo 121 sul metodo
di comparazione con segnale di blocco, ovvero Blocco; inoltre esso è attivato all'indirizzo 2101 FCT Telep. Dis. ON. Naturalmente anche i corrispondenti segnali di
trasmissione e di ricezione devono essere parametrizzati.
Il funzionamento del metodo di blocco è descritto più dettagliatamente nel paragrafo
2.6. Per il metodo di blocco è indispensabile una comunicazione tra le estremità della
linea.
Un guasto in direzione indietro viene simulato sul lato trasmettitore, poi sul lato ricevitore all'interno di Z1B, ma all'esterno di Z1. Ciò può essere effettuato con un dispositivo di prova secondaria. Finché il lato trasmettitore trasmette, sul lato ricevitore non
deve comparire alcun segnale di scatto, tranne che in un gradino superiore. Dopo l'eliminazione del guasto simulato del lato trasmettitore, il lato ricevitore rimane bloccato
ancora per il tempo di prolungamento della trasmissione dell'estremità trasmettitrice
(Prolung. invio, indirizzo 2103). Eventualmente, si aggiunge il tempo transitorio
di blocco dell'estremità ricevitrice (TrBlc Blc Tempo, indirizzo 2110), se è stato parametrizzato un tempo di a