Strutture agricole e zootecniche di Gianluigi Saveri 1. Condizioni ambientali e tipologia degli impianti 1.1 Classificazione e norme di riferimento Le norme 64-8 evidenziano l’importanza di considerare le condizioni ambientali nella progettazione e nella scelta dei componenti dell’impianto elettrico. Gli impianti e i componenti devono essere in grado di resistere alle sollecitazioni elettriche, meccaniche, climatiche ed ambientali nel punto di installazione. In considerazione di questo le norme 64-8/7 classificano le strutture agricole e zootecniche come ambienti particolari che richiedono provvedimenti supplementari per la sicurezza. Si tratta infatti di ambienti con presenza di animali, spesso umidi e bagnati, con presenza di polveri e spruzzi di liquidi, con sollecitazioni meccaniche pesanti e a volte con rischio d’incendio accresciuto dalla presenza di notevoli quantità di sostanze combustibili. La presenza di polvere, tipica di particolari processi lavorativi, potrebbe inoltre determinarne la classificazione come luoghi con pericolo di esplosione. La Norma 64-8/7 si applica anche a tutti i luoghi esterni o interni destinati alle lavorazioni o al deposito di prodotti agricoli con esclusione, anche se facenti parte dell’azienda, dei locali ad uso civile che non contengono prodotti agricoli o animali (abitazioni, uffici, ecc..). 1.2 Servizi tipici Gli impianti più comuni nelle attività agricole e zootecniche alimentano servizi per la movimentazione dei prodotti (nastri trasportatori, montacarichi, ecc.), il sollevamento di acqua dai pozzi (pompe), il funzionamento di macchine per la lavorazione dei prodotti (sgranatura, vinificazione, macinatura, ecc..), il funzionamento degli impianti di distribuzione di mangimi e foraggi e di mungitura nelle stalle, ecc... Le aziende moderne sono ormai quasi tutte altamente automatizzate per mezzo di sofisticati controlli elettronici e richiedono impianti sempre più complessi e nello stesso tempo affidabili e sicuri. 2. Prescrizioni per la sicurezza 2.1 Protezione dai contatti diretti Oltre ai normali sistemi di protezione (isolamento, involucri e barriere ecc..) l’interruttore differenziale costituisce un mezzo idoneo alla protezione addizionale contro i contatti diretti ed è per questo particolarmente raccomandato per la protezione degli utilizzatori e dei circuiti terminali. Si consiglia l’impiego di interruttori differenziali con la Idn più bassa possibile applicando le protezioni in modo da non pregiudicarne il corretto funzionamento con interventi intempestivi. La Idn non dovrebbe comunque essere superiore a 30 mA, prescrizione obbligatoria per le prese a spina di qualsiasi tipo. 1 Fig.2.1 - Le prese a spina devono essere protette con interruttore differenziale con Idn non superiore a 0,03A Ove è utilizzata per la protezione dai contatti diretti la bassissima tensione di sicurezza (SELV), la protezione deve essere assicurata utilizzando circuiti ed utilizzatori aventi le parti attive protette con isolamento inamovibile atto a sopportare almeno la tensione di prova di 500V oppure con involucri e barriere aventi grado di protezione non inferiore a IPXXB. 2.2 Protezione dai contatti indiretti Gli impianti elettrici delle attività agricole e zootecniche hanno raggiunto livelli di complessità tali da comportare talvolta un impegno di potenza ragguardevole. La consistenza degli impianti e a volte la presenza di animali impongono alcuni provvedimenti aggiuntivi rispetto a quelli ordinari. Negli impianti degli ambienti ordinari, alimentati in bassa tensione dall’Ente Distributore (sistemi TT), la tensione di contatto limite convenzionale UL (tensione di contatto in caso di guasto verso terra) per l’applicazione della misura di protezione contro i contatti indiretti a mezzo di interruzione automatica del circuito è stabilita in 50 V. Nei luoghi di ricovero degli animali le particolari condizioni ambientali impongono invece una UL non superiore a 25 V. Deve per tanto essere verificata la relazione: da cui si ha: Fig. 2.2 - Nei luoghi con presenza di animali la tensione di contatto convenzionale limite UL è di 25 V 2 Dove RA è la resistenza di terra e IA è la corrente in ampere che provoca l’intervento del dispositivo di protezione ( la Idn se si impiega un interruttore differenziale). Se gli impianti sono alimentati tramite cabina di trasformazione di proprietà dell’utente il sistema di distribuzione è solitamente TN-S. La tensione totale di terra assume valori variabili in funzione del punto in cui si verifica il guasto. In caso di guasto il circuito deve essere interrotto in tempi non superiori a quelli previsti rispettando la seguente relazione: Dove U0 è la tensione nominale in valore efficace tra fase e neutro in volt dell’impianto dal lato bassa tensione, Zs è l’impedenza totale in ohm dell’anello di guasto che comprende il trasformatore il conduttore di fase e quello di protezione tra il punto di guasto e il trasformatore e IA la corrente in ampere che provoca l’intervento del dispositivo di protezione entro il tempo di 0,2 s con una U0 di 230V (0,4 s negli ambienti ordinari, 5 s, a particolari condizioni, per i circuiti di distribuzione). Ottenere questi tempi di intervento è ovviamente sempre possibile utilizzando un interruttore differenziale che in caso di guasto franco a terra apre il circuito in tempi non superiori a 0,04 s. Le tensioni di contatto devono essere mantenute a valori trascurabili mediante la realizzazione di collegamenti equipotenziali supplementari tra le masse e le masse estranee che possono essere toccate. Particolare attenzione si richiede nel limitare le tensioni di passo alle quali gli animali sono particolarmente sensibili collegando al collettore di terra le griglie metalliche elettrosaldate che vengono comunemente posate sotto il pavimento in calcestruzzo dei luoghi di ricovero degli animali (fig. 2.3). Fig. 2.3 - Esempio di equipotenzialità in una stalla 3 1 – Conduttore di terra, 2 – Impianto parafulmine, 3 – Dispersore ad anello, 4 - Tamponamenti in lamiera, 5 – Impianto di smaltimento concime, 6 – Equipotenzialità griglia elettrosaldata, 7 – Rastrelliera, 8 – Abbeveratoio e tubazioni, 9- Impianto alimentazione, 10 – Impianto mungitura, 11- Strutture metalliche 2.3 Protezione contro l’incendio Per la protezione contro gli incendi vige la necessità di installare almeno un interruttore differenziale con Idn non superiore a 0,5 A. Tutti i componenti che nel funzionamento ordinario possono produrre archi, scintille o punti caldi, devono avere involucri con grado di protezione non inferiore a IPX4 (in pratica IP44). Questa disposizione non si applica se i componenti sono installati su o dentro strutture non combustibili o se di tipo mobile (ad esempio computer). Gli apparecchi per il riscaldamento devono essere tenuti a distanza di sicurezza dagli animali ed essere installati in modo sicuro per evitare rischi d’incendio e scottature agli animali stessi (distanza dagli animali di almeno 0,5 m). Nel caso di classificazione come “ luogo a maggior rischio in caso d’incendio”, si deve far riferimento alla sezione 751 della 64-8 ponendo particolare attenzione ai problemi legati all’evacuazione degli animali. 2.4 Protezione contro le influenze dell’ambiente La responsabilità di scegliere il grado di protezione dalle influenze ambientali è di pertinenza del progettista che, per effettuare una scelta corretta, deve tener conto delle seguenti indicazioni: - ambiente polveroso ed esposto alle intemperie, almeno IP55; - ambiente esposto agli spruzzi d’acqua e alla pioggia, almeno IP44; - ambiente in cui si effettuano lavaggi con getti d’acqua, almeno IP55; - ambiente con pericolo d’incendio, almeno IP44 per i componenti che producono archi, scintille o punti caldi; - ambiente con pericolo di esplosione per la presenza di polveri non conduttrici, almeno IP44. Da considerare anche il grado di inquinamento che tiene conto delle distanze di isolamento in aria e superficiali degli apparecchi. Tipici degli ambienti ad uso agricolo sono il grado 3, caratteristico degli ambienti non esposti direttamente alle intemperie, e il grado 4, caratteristico dei luoghi all’aperto esposti a polvere conduttrice, pioggia e neve. Nella scelta dei componenti si può far riferimento a quelli destinati ad uso industriale, che normalmente sono costruiti per sopportare un grado di inquinamento 3, che possono essere ricondotti ad un uso per ambienti con grado di inquinamento 4 prevedendo involucri protettivi contro l’ingresso di polvere (IP55). Anche la protezione contro gli urti risulta particolarmente importante in questi ambienti dove si suggerisce un grado IK non inferiore a 0,8 per gli ambienti agricoli in genere e 0,9 per quelli che ospitano animali. In ogni caso è bene, negli ambienti in cui sono ricoverati grossi animali, prevedere l’istallazione dei componenti nella parte alta dei locali per impedirne il danneggiamento da parte degli animali stessi. 3. Dispositivi di sezionamento e comando Gli apparecchi di comando e in particolare quelli con funzione di arresto d’emergenza devono essere installati in posizioni non accessibili agli animali e nello stesso tempo facilmente raggiungibili dagli operatori anche in caso di panico degli animali stessi. 4. Altri componenti elettrici Le recinzioni elettriche non devono essere posate parallelamente a linee elettriche onde evitare che correnti di induzione possano stabilire tensioni pericolose. 4 5. Impianto di illuminazione L'impianto di illuminazione deve garantire, a seconda del luogo di installazione, livelli di illuminamento e di comfort visivi sufficienti. Indicativamente si possono consigliare i seguenti valori: TIPO DI LOCALE Postazioni ricovero bovini Fossa di mungitura Corsia di foraggiamento Servizi ILLUMINAMENTO MEDIO DI ESERCIZIO ( lx ) 150 250 100 100 TEMPERATURA DI COLORE INDICE DI RESA CROMATICA 4000 4000 4000 4000 85 85 85 85 Tabella 5.1 - Livelli di illuminamento e comfort visisvo In alcuni casi (grandi allevamenti, sala mungitura, ecc..) potrebbe essere necessario prevedere un impianto di illuminazione di sicurezza che può essere indifferentemente sia di tipo centralizzato sia del tipo con apparecchi autonomi. 5