SOLANACEE
CUCURBITACEE
FRAGOLA
ORTICOLE
AVVERSITÀ E STRATEGIE DI DIFESA
1
Indice
Foto di Renzo Angelini
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Insetti e acari
Afidi
Mosche bianche o aleirodidi
Dorifora
Piralide
Nottue fogliari
Nottue terricole
Elateridi
Minatrici
Miridi
Cimice verde
Tripidi
Tignola della patata
Ragnetto rosso comune
Eriofide rugginoso del pomodoro
Tarsonemidi
Malattie fungine
Septoriosi del pomodoro
Peronospora del pomodoro e della patata
Peronospora delle cucurbitacee
Alternariosi del pomodoro e della patata
Cladosporiosi
Rizottoniosi
Muffa grigia o botrite
Oidio o mal bianco
Moria delle piantine
Cancrena pedale del peperone
Sclerotinia
Va r i e
Nematodi galligeni
Batteriosi
Virosi
Diserbo
Disseccamento della patata
Agrofarmaci per le orticole
Antracol
BBS
®
®
®
Cupravit
®
Proclaim
Scatter
®
®
Zolfo WG
Insetti e acari
Afidi
Mosche bianche o aleirodidi
Dorifora
Piralide
Nottue fogliari
Nottue terricole
Elateridi
Minatrici
Miridi
Cimice verde
Tripidi
Tignola della patata
Ragnetto rosso comune
Eriofide rugginoso del pomodoro
Tarsonemidi
Afidi
(Myzus persicae, Macrosiphum euphorbiae, Aphis gossypii,
Gli afidi sono fitofagi di primaria importanza nelle diverse aree di coltivazione
delle solanacee, delle cucurbitacee e
talvolta della fragola, sia in pieno campo
che in serra.
L’attacco può avvenire fin dai primi stadi
di sviluppo provocando il deperimento
della vegetazione e l’aborto dei fiori.
Nella loro attività parassitaria provocano
inoltre l’emissione di abbondante melata
e successivo sviluppo di fumaggine.
Sono i principali responsabili della trasmissione delle virosi.
Myzus persicae
Aphis fabae
2
Aphis gossypii
Attacco di afidi su pomodoro
Gli afidi sono temibili vettori di
virus: a lato diverse sintomatologie da virosi su pomodoro.
Attacco di afidi su patata
A.fabae, Aulacorthum solani)
Colonia di Aphis gossypii e
danno su pianta di melone.
3
Trattamenti in vivaio
Fin dalla fase di allevamento in semenzaio le piantine sono esposte all’attacco degli afidi.
Confidor e Calypso, applicati in questa fase, consentono sia la loro protezione nel vivaio che nelle prime fasi di
sviluppo in campo.
Afidi
Strategia di difesa
Trattare precocemente o alla prima comparsa degli afidi
Calypso ® 20 ml/hl (200 ml/ha)
oppure
Confidor ® 200 SL 50 ml/hl (400-500 ml/ha)
0,75-1 L/ha con irrigazione
oppure
Decis ® Jet 80 ml/hl (800 ml/ha)
Afidi
In questo modo è anche possibile limitare lo sviluppo delle
virosi. Sono efficaci anche contro aleurodidi e dorifora.
4
Nuovi orizzonti
per la difesa insetticida
Primo neonicotinoide efficace su
lepidotteri carpofagi
Essenziale strumento nelle
strategie anti-resistenza
Ampio spettro d’azione (lepidotteri,
afidi, aleirodidi, coleotteri )
Translaminare e sistemico
acropeto
Elevata flessibilità d’impiego
3 giorni
di carenza
Selettivo su api e bombi
Breve intervallo di sicurezza
Bassa dose d’impiego
Selettivo sulle principali colture
(pomacee, drupacee, olivo, agrumi,
orticole, floreali e ornamentali)
Formulazione pratica e
maneggevole
Mosche bianche o aleirodidi
(Trialeurodes vaporariorum, Bemisia tabaci)
Gli aleirodidi o mosche bianche sono
insetti polifagi che vivono su diverse colture e trovano le loro migliori condizioni
di sviluppo all’interno delle serre, anche
se in diverse regioni sono diffusi anche
gli attacchi in pieno campo. Vivono
soprattutto sulla pagina inferiore delle
foglie e si alzano in volo, a gruppi e in
modo caratteristico, appena
A lato: adulti di mosche bianche; l’aspetto è di piccoli
moscerini con tipici occhi
color porpora.
Infestazione mista di aleirodidi. Gli adulti sono molto piccoli (2 mm di lunghezza). Le
forme giovanili sono immobili
ad eccezione delle neanidi di
prima età. Compiono un
numero elevato di generazioni
che si susseguono ininterrottamente ogni 3 - 4 settimane.
disturbati. Il danno maggiore è provocato dagli stadi giovanili, placchette ovoidali quasi immobili, rivestiti di secrezioni
cerose polverulente e con abbondante
produzione di melata che ha la funzione
di proteggere gli stadi stessi.
Ai danni diretti si associano quelli indiretti poichè gli aleirodidi sono pericolosi
vettori di virus.
5
Mosche bianche o aleirodidi
Infestazione mista di mosche bianche (adulti più forme giovanili)
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Aleirodidi su pagina inferiore di una foglia
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Tutta la nostra esperienza per il Vostro successo
Strategia di difesa: alla comparsa degli adulti
Confidor ® 200 SL
75 ml/hl (600-900 ml/ha)
0,75-1 L/ha con irrigazione
oppure
Calypso ® 30 ml/hl (240-360 ml/ha)
Adulti
Efficaci contemporaneamente contro
aleirodidi, afidi e dorifora.
Strategia di difesa: su infestazioni miste (adulti + forme giovanili)
Per avere un’azione abbattente (rapida)
ed una lunga durata d’efficacia è consigliabile
Confidor ® 200 SL 75 ml/hl
(600-900 ml/ha)
più
Decis ® Jet
80 ml/hl
(800 ml/ha)
oppure
Calypso ®
30 ml/hl
(240-360 ml/ha)
più
Decis ® Jet
80 ml/hl
(800 ml/ha)
Popolazione mista
Efficaci contemporaneamente contro
aleirodidi, afidi e dorifora.
7
Dorifora
(Leptinotarsa decemlineata)
Questo coleottero crisomelide vive prevalentemente a carico della patata,
anche se può attaccare altre solanacee
(melanzana, pomodoro, peperone).
Gli adulti passano l’inverno nel terreno
e iniziano la loro attività trofica in primavera. Successivamente raggiungono le
foglie e depongono le uova sotto di
esse. Le larve neonate sono molto
voraci e proseguono l’attività alimentare
a carico della vegetazione, già iniziata
dagli adulti.
Si possono avere da 1 a 3 generazioni
all’anno.
Gli adulti (8-12 mm di lunghezza)
sono segnati da 10 strisce nere
longitudinali (decemlineata).
Le uova sono deposte a gruppi e
incollati alla superficie fogliare;
da queste schiudono le larve.
Schiusura delle uova
(a destra).
8
Sopra: larva pronta per impuparsi nel terreno.
A lato: le larve sono voraci
defogliatrici e possono causare
la morte della pianta o la mancata crescita dei tuberi.
Strategia di difesa
Calypso ® * 20 ml/hl
oppure
Confidor ® 200 SL*
75 ml/hl
oppure
Decis ® Jet
50 ml/hl
Efficaci anche su afidi
Adulti e uova
*Trattare precocemente in presenza di adulti e uova, ma comunque entro la nascita delle prime larve.
Si garantisce così una lunga durata d’azione.
Piralide
(Ostrinia nubilalis)
Lepidottero della famiglia dei piraustidi,
noto anche come piralide del mais. E'
un insetto molto polifago (oltre 200 specie vegetali interessate), attacca principalmente il mais ma anche peperone,
melanzana, fagiolo e fagiolino, sia all'aperto che in coltura protetta. Lo svernamento avviene come larva matura; l'incrisalidamento ed il successivo sfarfallamento degli adulti si hanno nella prima-
vera seguente.
In pianura Padana svolge normalmente
2 generazioni complete e, a volte
(soprattutto in serra), anche una terza
parziale.
I danni alle solanacee sono gravi soprattutto da agosto in avanti quando il mais
inizia ad essere meno attrattivo per la
piralide.
Adulto di piralide.
9
A lato: larve di piralide su
spiga di mais e pannocchia.
Strategia di difesa
Trattare prima della penetrazione delle larve
Success ® 60-80ml/hl
Efficace anche su tripidi e nottue
oppure Decis ® Jet 80 ml/hl
Efficace anche su nottue
oppure Scatter ®
Larva
100 ml/hl
Adulto di Spodoptera littoralis
A destra: larve di nottue su
bacche di pomodoro e su
foglia.
10
Attacco di nottue su peperone
(Heliothis armigera, Spodoptera exigua, Spodoptera littoralis,
Le nottue sono notevolmente polifaghe
(vivono a carico di molte specie orticole); i danni raggiungono elevati livelli di
gravità nelle coltivazioni in pieno campo
e soprattutto nelle serre. Le larve compiono erosioni fogliari divorando ampie
porzioni del lembo ma si nutrono preferibilmente provocando erosioni sulle
bacche dove lasciano profonde cicatrici
e fori. I frutti colpiti deperiscono precocemente. Sulle foglie e sui fiori le erosioni sono atipiche e normalmente precedono l’attacco sui frutti.
Foto. A. Pollini
Foto. A. Pollini
Nottue fogliari
Chrysodeixis chalcites, Autographa gamma)
Foto A.Pollini
Foto A.Pollini
Autographa gamma e
Chrysodeixis chalcites
Foto A.Pollini
Larva di Heliothis armigera e
danno su bacche di pomodoro
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Spodoptera exigua.
Strategia di difesa
Decis ® Jet 50-80 ml/hl
oppure
Success ® 80 ml/hl
Efficace anche su Frankliniella e altri tripidi
oppure
Scatter ®
100 ml/hl
Trattare in presenza delle ovature o delle piccole larve
Nottue terricole
(Agrotis ipsilon, Agrotis segetum)
Le nottue terricole sono specie molto
polifaghe.
Compiono normalmente 2 generazioni
all’anno, svernano come larve e compiono erosioni al colletto che causano lo
stroncamento delle giovani piante.
Dopo un primo periodo di attività sulla
parte aerea delle piante, diventano lucifughe e terricole e si localizzano nel
suolo dove compiono erosioni al colletto. Sono attive soprattutto durante le ore
notturne mentre durante il giorno rimangono arrotolate nel terreno, alla base
delle piante.
A lato: Larva di Agrotis ipsilon.
A destra: le larve, di colore grigio-piombo, compiono erosioni alla base delle piante.
12
Strategia di difesa
Su attacchi in atto
Decis ® Jet
80 ml/hl
(800 ml/ha)
Trattare con elevati volumi d’acqua e nelle ore serali
Elateridi
(Agriotes spp.)
Le larve possono erodere gravemente le
giovani piante, su cui provocano un piccolo foro nella regione del colletto. Il sintomo più evidente dell’attacco è rappresentato dall’appassimento delle foglie
soprattutto nelle ore più calde della giornata, che può essere seguito anche
dalla morte della pianta. Le infestazioni
si manifestano più frequentemente nei
terreni ricchi di sostanza organica o in
caso di monocoltura. In estate le larve
scendono fino a 50-90 cm di profondità.
Attacchi estivi, soprattutto sui tuberi di
patata prossimi alla raccolta, possono
avvenire in concomitanza di piogge o
irrigazioni che richiamano le larve in
superficie.
Larve di elateridi ed erosioni
su tubero di patata
13
Strategia di difesa
Pre-trapianto*
Post-trapianto
Mocap ® 20EC 30-40 litri/ha
oppure
Mocap ® 6-10 kg/ha
Mocap ® 20EC 5-10 litri/ha
su pomodoro, peperone e melanzana,
superata la crisi di trapianto
(consigliati saggi varietali)
Efficaci anche su nematodi e maggiolino (Melolontha melolontha)
* dosi per trattamento su tutta le superficie. Per trattamento su banda ridurre la dose proporzionalmente
alla superficie effettivamente trattata
Minatrici
(Liriomyza trifolii, Liriomyza huidobrensis)
Speci molto polifaghe attaccano oltre
100 piante ospiti erbacee coltivate e
spontanee. Le femmine compiono con
l'ovopositore ripetute punture per poi
lambire, insieme ai maschi, i succhi
emessi dai tessuti lesionati. Tali punture
sono spesso numerose per cui il lembo
fogliare appare disseminato di piccole
punteggiature.
Le larve scavano mine fogliari che, se
numerose, compromettono l'attività vegetativa delle piante e causano il disseccamento delle foglie gravemente colpite.
Il dittero compie svariate generazioni
all'anno (in genere 5-6), che iniziano
già sulle giovani piante e che si susse-
14
Mine fogliari su peperone.
Mine fogliari su pomodoro.
guono poi fino all'autunno inoltrato o
all'inizio dell'inverno. Gli adulti vivono 24 settimane e si alimentano del succo
cellulare che fuoriesce dalle lesioni
compiute dalle femmine con l'ovopositore e che è necessario per il raggiungimento della maturità sessuale. La
deposizione delle uova avviene entro
lesioni, effettuate nelle foglie. Il numero
di uova deposto da una femmina è in
genere di diverse decine. Le larve completano lo sviluppo in circa una settimana e, raggiunta la maturità, si impupano
nella parte terminale della mina e i
nuovi adulti fuoriescono dopo 1-2 settimane.
Mine fogliari su cucurbitacee.
15
Strategia di difesa
Success ® 200-300 ml/hl
Alla comparsa delle prime punture di ovodeposizione, utilizzare la dose maggiore in presenza di qualche
mina - Efficace anche su tripidi, nottue e piralide
Miridi
(Calocoris norvegicus, Lygus rugulipennis, L. pratensis)
Calocoris norvegicus è un insetto notevolmente polifago, in grado di danneggiare diverse piante ortive ed in particolare, le solanacee, la melanzana, la
patata e il pomodoro. Le punture compiute sull’apice dei germogli causano
l’avvizzimento ed il disseccamento della
vegetazione posta al di sopra delle
lesioni. Sverna come uovo deposto in
estate avanzata sul legno dei pali di
sostegno o nei tessuti delle piante erbacee. In primavera sgusciano le neanidi
che si sviluppano nei tessuti dello stelo
ed in maggio-giugno compaiono gli
adulti che pungono le diverse piante
ospiti.
Lygus rugulipennis e L. pratensis, sono
particolarmente dannosi su fragola,
dove le punture causano l’arresto dello
sviluppo e la deformazione dei frutti, e
su patata. Svernano come adulto sotto i
vegetali disseccati o in altri ricoveri
occasionali. In primavera le femmine,
dopo l’accoppiamento, depongono le
uova inserendole negli steli. Dopo un
paio di settimane compaiono le neanidi
e successivamente gli adulti (fine giugno). Possono svolgere fino a 2-3 generazioni e gli adulti rimangono in attività
fino l’arrivo dei primi freddi.
A fianco: C. norvegicus adulto
e attacco con dissecamento
della vegetazione posta al di
sopra del punto di suzione (a
destra)
16
Lygus spp. adulto e danno su
melanzana
Strategia di difesa
Decis ®Jet 80 ml/hl
oppure
Scatter ® 100 ml/hl
alla comparsa dei primi danni
Cimice verde
(Nezara viridula)
Cimice molto polifaga, diffusa su tutto il
territorio nazionale, provoca i danni
maggiori sulle coltivazioni ortive e sul
pomodoro in particolare. Il danno si
manifesta sulle foglie e sui frutti ed è
causato dalle punture di nutrizione di
tutte le forme mobili del fitofago. Le punture trofiche si evidenziano con necrosi
localizzate e disseccamenti. Le cimici
trasmettono con la loro saliva uno sgradevole sapore ai frutti. Fra i danni indiretti ricordiamo la diffusione di batteriosi
attraverso le ferite lasciate dagli stiletti
boccali. Sverna come adulto e le neanidi
compaiono a fine maggio. Compie 2
generazioni l’anno.
A destra: ninfa e adulto di
cimice.
Foto A.Pollini
Danno su bacche di pomodoro a seguito delle punture di
cimice.
17
Strategia di difesa
Decis ®Jet
80 ml/hl
Efficace anche su nottue, piralide, dorifora e afidi
oppure
Scatter ®
Neanidi
100 ml/hl
sulle forme giovanili
Tripidi
(Frankliniella occidentalis, Thrips tabaci)
I tripidi, con le loro punture di nutrizione,
causano la comparsa di numerose punteggiature argentate e necrotiche a carico dei tessuti fogliari, rallentamenti
vegetativi e riduzioni di sviluppo delle
piante e malformazioni dei frutti. F. occidentalis, in particolare, è inoltre temibile
in quanto vettore del virus dell'avvizzimento del pomodoro (Tomato spotted
wilt virus = TSWV), malattia che colpisce diverse ortive (peperone, melanzana, pomodoro, lattuga, indivia, carciofo,
fagiolo, basilico, cipolla e numerose
piante da fiore).
L'insetto compie svariate generazioni
all'anno, influenzate dalle condizioni
ambientali, e sverna con pupe interrate
18
F. occidentalis
A lato: Thrips tabaci
A destra: danno da tripidi su
melanzana e su peperone
a pochi centimetri di profondità. Le femmine depongono le uova entro i tessuti
fogliari. La loro fertilità è influenzata
dalla pianta ospite ed aumenta sensibilmente dopo essersi alimentate del polline. Lo sviluppo embrionale è di alcuni
giorni in presenza di temperature ottimali intorno ai 25-26°C e si protrae per un
paio di settimane se scende intorno ai
15°C. Le neanidi, dopo circa una settimana dalla loro comparsa e dopo aver
completato la seconda età dello sviluppo, abbandonano la vegetazione delle
piante ospiti e si portano nel terreno per
poi passare allo stato di prepupa e pupa
prima della comparsa del nuovo adulto.
Strategia di difesa
Success ®
80 ml/hl (800 ml/ettaro)
Efficace anche su nottue e piralide
oppure
Mesurol ®
200 g/hl
Nota bene: ogni due
trattamenti di
Success alternare
con prodotti a
diverso meccanismo
d’azione
(Mesurol, Decis Jet)
(2 kg/ettaro)
oppure
Scatter ®
120-200 ml/hl (1,2-2 litri/ha)
Trattare alla primissima comparsa degli adulti, bagnando
accuratamente tutta la vegetazione ed in particolare i fiori. In
caso di reinfestazione ripetere il trattamento dopo 7-10 giorni, in relazione al livello di infestazione
Adulto
19
Insetticida di origine naturale a base di spinosad
Per il controllo di numerosi parassiti (lepidotteri, tripidi e ditteri)
di molte colture nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente
Insetticida di origine naturale
Ottimo profilo tossicologico
Elevata efficacia e modo
d’azione unico
Ampio spettro d’azione
Numerose colture autorizzate
Sicuro per gli organismi utili
Ottima selettività sulle colture
Attivo a bassi dosaggi
Bassa residualità
Il successo della natura
Tignola della patata
(Phthorimaea operculella)
Vive comunemente a spese della patata,
ma può attaccare anche la melanzana.
In campo la larva mina le foglie e scava
gallerie nei fusti, nelle ramificazioni e
nei tuberi affioranti. In magazzino le
larve completano lo sviluppo entro i
tuberi che si sono infestati in campo e
dopo essersi incrisalidate originano adulti destinati ad avviare una nuova generazione di larve che causa ulteriori danni.
Il lepidottero compare in campo all'inizio della primavera, fuoriuscendo dai
magazzini che hanno ospitato patate
infestate, dai tuberi erratici o da solanacee spontanee. Le uova vengono depo-
ste all'ascella delle foglie o sui tuberi
affioranti. Le larve nascono dopo un
periodo d'incubazione che, in funzione
delle condizioni ambientali, varia dai 34 giorni in estate ai 15 giorni in autunno.
Lo sviluppo larvale viene completato in
circa un paio di settimane in estate,
mentre durante la conservazione invernale dei tuberi in magazzino si necessita di circa 3 mesi.
La tignola compie fino a 6-8 generazioni all'anno, in funzione delle condizioni
ambientali, che iniziano in campo e proseguono poi in magazzino.
20
Strategia di difesa
Decis ®Jet
80 ml/hl alla nascita delle larve
Ragnetto rosso comune
Sotto e a lato: grave infestazione con agglomerati di T. urticae su cucurbitacee, peperone e pomodoro.
(Tetranychus urticae)
Acaro della famiglia dei tetranichidi
attacca moltissime piante coltivate,
soprattutto in serra, con una spiccata
preferenza per le specie erbacee.
Il suo elevato potenziale riproduttivo è
favorito dalle particolari condizioni
ambientali delle colture protette e dal
rapido insorgere di fenomeni di resistenza. Questi fattori possono costituire
talora difficoltà insormontabili per il suo
contenimento.
Tutte le forme mobili (larve, protoninfe,
deutoninfe e adulti) si nutrono dei cloroplasti e delle cellule del mesofillo, generalmente sulla pagina inferiore delle
foglie e causano caratteristici ingialli-
menti fino a provocare la caduta delle
foglie e, in casi estremi, la morte della
pianta.
Quando il numero dei ragnetti è molto
elevato, questi tendono ad uno spostamento nella parte alta della pianta producendo caratteristiche ragnatele.
La dispersione passiva avviene ad
opera del vento e degli operatori. Le
femmine fecondate possono passare
l'inverno nei pali di sostegno e nelle
infrastrutture e dare in primavera i primi
focolai di infestazione vicino ai luoghi di
svernamento. Compie 7-10 generazioni
all’aperto e fino a 30 generazioni in
serra.
21
Strategia di difesa
Miro ® 150-200 ml/hl
Intervenire alla prima comparsa degli acari
Foto A. Pollini
Eriofide rugginoso del pomodoro
Aree suberificate su bacche di
pomodoro causate da eriofide
rugginoso
A lato: bronzatura prodotta
dall'eriofide rugginoso, con
docciatura verso il basso del
lembo. Si può avere defogliazione della pianta e avvizzimento della vegetazione.
L'acaro attacca il fusto, le ramificazioni,
le foglie, i fiori e le bacche del pomodoro. Le infestazioni a carico delle foglie
causano la bronzatura dei tessuti e la
docciatura del lembo verso la pagina
inferiore. Sul fusto causano la comparsa di alterazioni rugginose, seguite da
fessurazioni reticolate. I fiori colpiti,
affetti da rugginosità localizzata sui
sepali e sul peduncolo, vanno incontro
a fenomeni di colatura oppure originano
bacche piccole e deformi. Sulle bacche
in via di sviluppo compaiono estese
aree suberificate con successive screpolature e, nei casi più gravi, profonde
spaccature.
I danni si verificano soprattutto durante
i mesi più caldi, con temperature ottimali intorno ai 27-28°C.
Strategia di difesa
Alla prima comparsa dell’eriofide
22
(Aculops lycopersici)
Miro ® 150-200 ml/hl
Miro
®
acaricida adulticida
Lunga durata d’azione contro
le forme mobili degli acari
Meccanismo d’azione originale
Selettivo
Inserito nei programmi
di lotta integrata
(Phytonemus pallidus, Polyphagotarsonemus latus)
Foto F. Laffi
L'eriofide Polyphagotarsonemus latus
(torsonemide delle piante ortive) danneggia il fusto e le ramificazioni, le
foglie e le bacche del peperone, il fusto
e i frutti della melanzana, i germogli
della patata. Su peperone determina l'ispessimento dei tessuti e la comparsa
di suberificazioni argentate. Le bacche
presentano aree suberificate più o
meno estese; quelle colpite nelle fasi
iniziali dello sviluppo non si accrescono
e si deformano. Sul fusto e sulle ramificazioni compaiono suberificazioni
argentate con successiva screpolatura
dei tessuti. Su melanzana compaiono
argentature e suberificazioni a carico
del fusto, rugginosità e screpolature sui
frutti. Su patata i germogli appaiono filiformi, con foglie piccole e deformi.
Le infestazioni si verificano soprattutto
nelle regioni con clima caldo, mentre
nelle altre interessano in genere le colture in serra.
Phytonemus pallidus (torsonemide della
fragola) attacca la fragola. Le piante
colpite presentano foglie esterne affette
da rugosità, bollosità e accartocciamento del bordo verso la pagina inferiore,
mentre quelle esterne non riescono a
dispiegarsi ed imbruniscono. Le piante
colpite presentano una fioritura molto
scarsa, con fiori piccoli e ingialliti,
mentre i frutti non si accrescono e presentano una colorazione giallo-bruna.
Foto A. Pollini
Tarsonemidi
23
Strategia di difesa
Miro ® 150-200 ml/hl
Malattie fungine
Septoriosi del pomodoro
Peronospora del pomodoro
e della patata
Peronospora delle cucurbitacee
Alternariosi del pomodoro
e della patata
Cladosporiosi
Rizottoniosi
Muffa grigia o botrite
Oidio o mal bianco
Moria delle piantine
Cancrena pedale del peperone
Sclerotinia
Septoriosi del pomodoro
Sotto: macchie su foglia fortemente ingrandite.
A destra: attacco sulla pagina
superiore e inferiore di pomodoro.
(Septoria lycopersici)
Attacca principalmente le foglie causando macchie circolari del diametro di 2-3
mm di colore cinereo, al centro delle
quali si ritrovano piccoli corpiccioli neri
(picnidi). Queste strutture fungine consentono di distinguere facilmente questa malattia dalle batteriosi fogliari. Su
fusti, piccioli e foglie l'attacco è riscontrabile raramente. Lo sviluppo della
malattia è favorito dalle piogge, anche
brevi, e dalle forti rugiade che mantengono le foglie bagnate fino al tardo mattino. Le esigenze termiche per lo sviluppo del patogeno sono comprese tra 15
e 28 °C. La difesa va iniziata alla comparsa di più sintomi e prosegue secondo la durata d’azione dei prodotti.
25
Strategia di difesa
R6 Erresei ® Bordeaux* 4-6 kg/ha
oppure
BBS ® 25 WG* 0,5-1 kg/ha
oppure
Cupravit ® Blu WG* 200-280 g/hl
* Azione preventiva sulle batteriosi
oppure
Primi sintomi
Antracol ®
200 g/hl
Peronospora del pomodoro e della patata
Ficomicete che attacca tutti gli organi
epigei della pianta (foglie, fusti, frutti e,
nel caso della patata, anche i tuberi).
Si conserva nel terreno sui residui
della vegetazione infetta, come micelio
svernante, più raramente come spore.
Le prime infezioni si realizzano sugli
organi epigei più vicini al terreno, attraverso le zoospore che raggiungono la
vegetazione al crearsi delle condizioni
26
In alto e a destra: l'infezione
sulle foglie ha un decorso differente in relazione alle condizioni ambientali.
Se queste sono sfavorevoli,
l'alterazione rimane circoscritta
a macchie irregolari che disseccano mentre in condizioni
di elevata umidità conservano
l’efflorescenza bianco brunastra.
A lato: caratteristica sintomatologia su foglie, fusti, piccioli
e striature longitudinali su fusti
e disseccamento fogliare (a
destra).
(Phytophthora infestans)
termoigrometriche ottimali per l'infezione; fenomeni metereologici (pioggia,
nebbia, rugiada) che tengono bagnata
la superficie delle foglie per un tempo di
almeno 10-12 ore a temperature superiori a 10°C. Il periodo di incubazione
varia da 2-3 giorni fino a 5-6 giorni in
relazione alle condizioni termoigrometriche (optimun termico 20-23°C) e alla
sensibilità della coltura.
In alto: attacco di peronospora su pomodoro in pieno
campo.
A lato e a destra: l'attacco sui
frutti interessa generalmente
le bacche ancora verdi, sulle
quali compaiono macchie
traslucide, irregolari e depresse che progressivamente si
estendono, assumendo differenti colorazioni tra il verde
oliva ed il bruno. Le bacche
colpite non giungono a maturazione ma cadono al suolo o
marciscono.
A lato: attacco tardivo su frutti.
27
Peronospora del pomodoro e della patata
Attacco di peronospora su
foglie di patata dove provoca
macchie giallognole, rotondeggianti che rapidamente imbruniscono e disseccano oppure,
in condizioni di elevata umidità, in corrispondenza della
pagina inferiore della foglia, si
sviluppa la caratteristica muffa
bianca.
28
I sintomi sui tuberi compaiono
15-20 giorni dopo la comparsa
della malattia sulle foglie per
poi attenuarsi durante la fase
di conservazione in magazzino
(sopra particolare).
Strategia di difesa
Trattamenti preventivi
Melody ® Compact
Previcur ® Energy
300-400 g/hl (3-4 kg/ha)
Su pomodoro, distribuiti al terreno con impianto a goc-
ogni 7-10 giorni
Previene contemporaneamente le batteriosi
cia, effettuando 2 trattamenti dopo il trapianto
oppure
R6 Erresei ® Bordeaux
2-3 litri/ha
oppure
4-6 kg/ha
Cupravit ® Blu WG
2,5-3 kg/ha
Anche per la prevenzione delle batteriosi
oppure
Antracol
oppure
®
200 g/hl
BBS ® 25 WG 0,5-1 kg/hl
29
®
Compact
Nuovo meccanismo d’azione (Iprovalicarb)
Elevata efficacia contro le peronospore
Azione preventiva, curativa, translaminare e sistemica
Preventivo verso le batteriosi
Numerosi campi di impiego
Assenza di carbammati
Riduzione quantità di rame per ettaro
Profilo eco-tossicologico favorevole
7 giorni
nza in
aremo
di ci su
po doro
20 giorn
o
pieno camp
Peronospora delle cucurbitacee
(Pseudoperonospora cubensis)
La malattia attacca soprattutto melone
e cetriolo mentre si manifesta solo sporadicamente su zucchino, zucca e
cocomero. Colpisce in particolare l’apparato fogliare. Sulle foglie compaiono
macchie di dimensioni variabili, spesso
delimitate dalle nervature; le lesioni,
dapprima traslucide (macchie d’olio),
assumono in seguito una colorazione
giallo-brunastra e un aspetto pergamenaceo, mentre sulla pagina inferiore si
differenzia una efflorescenza grigio-violacea costituita dagli zoosporangiofori e
zoosporangi. La confluenza delle macchie porta rapidamente al disseccamento più o meno esteso della vegetazione, con conseguenti influenze negative sulla produzione.
30
A lato e in alto: peronospora
su melone.
A lato e a destra: peronospora su cetriolo.
Il patogeno si conserva da un anno
all’altro sia in forma agamica su specie
coltivate o spontanee ed anche come
oospore sui residui di piante infette. La
diffusione avviene attraverso gli zoosporangi; le zoospore liberate dagli sporangi, in presenza di acqua, germinano
penetrando attraverso le aperture stomatiche delle foglie. La malattia trova
condizioni ottimali fra 15 e 22°C e viene
favorita da elevati valori di umidità e
della durata della bagnatura fogliare
(poche ore intorno ai 20°C). Il ciclo biologico del patogeno è estremamente
rapido (pochi giorni in condizioni favorevoli) e ciò spiega la repentina evoluzione degli attacchi e dei danni.
Peronospora su melone in
pieno campo.
31
Strategia di difesa
Trattamenti preventivi
Melody ® Compact
*300-400 g/hl (3-4 kg/ha)
7 giorni
di carenza
ogni 7-10 giorni
oppure
Previcur® Energy
2-3 litri/ha
Su pomodoro, distribuiti al terreno con impianto a goccia, effettuando 2 trattamenti
dopo il trapianto
oppure
R6 Erresei ® Bordeaux
6 kg/ha ogni 8-12 giorni
Previene contemporaneamente le batteriosi
oppure
Aliette ®
200-300 g/hl
Alternariosi di pomodoro e patata
Alternariosi su foglia e frutti di
pomodoro: sono caratteristiche le tacche circolari, a zonature concentriche.
32
(Alternaria porri f. sp. solani, Alternaria alternata)
L’agente di questa patologia, comunemente diffusa su pomodoro e patata, è
un fungo ubiquitario (che vive su
sostanza organica in decomposizione o
residui di vegetali). L’infezione avviene a
partire da ferite (ad esempio l’inserzione del peduncolo sul frutto) o stomi e
anche direttamente.
Su pomodoro attacca bacche, foglie e
fusti. Su foglie determina macchie brunastre concentriche (a bersaglio), isolate e di dimensione di circa 1 cm. Le
foglie attaccate disseccano. Quando
attacca i fusti, determina macchie analoghe ma meno estese. Sui frutti si
manifesta con macchie nerastre, circolari, a zonature concentriche, localizzate preferibilmente intorno al penduncolo, come conseguenza dell’attacco finale.
Questa patologia è preoccupante specialmente durante la fase di maturazione dei frutti.
Non è da confondere l’alternariosi su
pomodoro con il marciume apicale dei
frutti, fisiopatia determinata da squilibrio
del rapporto Ca/K. In seguito al verificarsi di questo squilibrio (spesso anche
dovuto a stress idrici) si instaura sul
marciume il fungo agente dell’alternariosi. Quando attacca giovani piantine in
semenzaio, determina marciume del
colletto; generalmente le piantine subito
dopo il trapianto muoiono.
Su patata attacca fusto, foglie e tuberi,
determinando sulle foglie macchie simili
a quelle che si manifestano sul pomodoro, ma di dimensioni inferiori.
Il fungo può conservarsi anche su tuberi di patata o su semi di pomodoro.
A lato e destra: alternariosi su
foglie e tubero di patata.
Strategia di difesa
R6 Erresei ® Bordeaux
400-600 g/hl (4-6 kg/ha)
oppure
Lyos ®
250-300 ml/hl (2,5-3 kg/ha)
33
R6 Erresei Bordeaux
Ampio spettro d’azione
Attivo su batteriosi
Protegge la nuova
vegetazione
Attivo su popolazioni
resistenti
Cladosporiosi
Attacco di cladosporiosi su
pomodoro e su zucchino (in
basso)
(Cladosporium fulvum, Cladosporium cucumerinum)
Cladosporium fulvum (cladosporiosi del
pomodoro) attacca soprattutto le colture
in serra; è su queste che trova le condizioni più favorevoli per il suo sviluppo.
Colpisce principalmente le foglie sulle
quali provoca macchie giallastre piuttosto ampie e dai contorni non ben definiti. In corrispondenza di queste, nella
pagina inferiore, si sviluppa una caratteristica muffa di colore variabile dal
bruno al fulvo. Manifestazioni simili si
possono avere su fusti, fiori e piccioli
fogliari. Raramente vengono attaccati i
frutti.
Le infezioni di C. fulvum si verificano in
36-48 ore con temperature comprese
fra 10-27°C ed elevata umidità relativa,
anche per sole 3-4 ore. Il patogeno
sopravvive come micelio o sotto forma
conidica sui residui colturali infetti o
sulle strutture di legno delle serre, per la
notevole resistenza dei conidi all'essicamento. Sulle cucurbitacee
Cladosporium cucumerinum attacca
anche i frutti dove provoca la formazione di tacche dalle quali fuoriesce un
essudato gommoso.
Attacca con temperature da 10 a 30°C
ed elevata umidità relativa: le temperature elevate ne bloccano lo sviluppo.
34
Strategia di difesa
Dalla comparsa dei primi sintomi
Caddy ® 10-12,5 g/hl
Efficace anche su oidio
oppure
Lyos ® 250-300 ml/hl (2,5-3 L/ha)
Rizottoniosi
(Rhizoctonia solani)
La malattia può colpire le giovani piante
o quelle già sviluppate. Il fungo aggredisce i tessuti del colletto e delle radici
causandone la necrosi. Su patata, la
parte basale del fusto si copre di un
bianco manicotto fungino (calzone bianco). Le piante giovani muoiono, quelle
già sviluppate riescono a sopravvivere
ma la loro attività vegetativa e la produttività vengono notevolmente penalizzate.
Le infezioni su pomodoro interessano
talora le bacche determinando la comparsa di ampie macchie marcescenti. Il
patogeno è caratterizzato da svariate
razze in grado di attaccare un notevole
numero di piante e di svilupparsi in presenza di diverse condizioni ambientali.
Esso si conserva nel terreno per 6-7
anni con formazioni pseudoscleroziali,
costituite da addensamenti miceliali,
che si formano sui tessuti infetti. Le
infezioni avvengono ad opera del micelio e sono favorite dai ristagni di umidità nel terreno e da temperature comprese tra i 16 e i 22°C. In presenza di
condizioni particolarmente favorevoli di
umidità del terreno e di temperatura il
micelio è in grado di propagarsi nel terreno con molta rapidità causando
repentine morie di piante.
35
Strategia di difesa
Monceren ® 250 SC
100 ml/kg (di seme)
concia dei tuberi (concia umida)
oppure
Monceren ® 250 SC 1,5-2 %
immersione dei tuberi in soluzione per (3-5 minuti)
oppure
®
Monceren 250 SC 20 litri/ha
prima della messa a dimora
oppure
Curital ® 150-200 g/hl
(Botrytis cinerea)
L’agente di questa patologia fungina
molto diffusa è la Botrytis cinerea un
fungo ubiquitario, facoltativo, polifago
che può conservarsi come saprofita nel
terreno su sostanza organica in disfacimento o come sclerozi e micelio.
Penetra attraverso le ferite dei tessuti,
generalmente a partire da tessuti senescenti (quali i petali, sepali appassiti e
A lato: Infezione su fusto.
A destra: danno da botrite su
fiori di melanzana.
Sotto: danno da botrite su fragola e pomodoro.
36
foglie) sui quali il fungo si sviluppa in
maniera abbondante, da qui poi infetta
gli altri tessuti.
Il fungo può attaccare i fiori, determinando caduta e aborti, oppure i frutti
determinando marciumi molli che si
ricoprono, in condizioni di umidità, della
tipica muffa grigia (costituita dalle fruttificazioni del fungo).
Foto: F. Quarantelli
Muffa grigia o botrite
Strategia di difesa
Trattamenti preventivi
Teldor ®
100-150 g/hl
1 giorno
di carenza
oppure
Lyos ® 250-300 ml/hl
(azione collaterale)
Fioritura
Maturazione
37
®
Fungicida per il controllo della botrite
E l eva t a e f f i c a c i a
Lunga durata d’azione
Meccanismo d’azione originale: consente
una strategia antiresistenza
Bassissimo impatto ambientale
Tempo di carenza breve (1 giorno)
Favo r evo l i c a r a t t e r i s t i c h e t o s s i c o l o g i c h e
Oidio o mal bianco
Attacchi di mal bianco su
peperone e su cucurbitacee.
38
(Erysiphe cichoracearum, Sphaerotheca fuliginea, S. macularis,
Il mal bianco delle solanacee (Leveillula
taurica) è una patologia fungina chiave
per la coltivazione di pomodoro, peperone e melanzana sia in pieno campo
che in ambiente protetto, particolarmente diffusa negli ambienti meridionali.
L’agente di questa malattia è un fungo
ectoparassita (vive sulla superficie dell’ospite) che attacca le foglie, contraendo il rapporto nutrizionale con le cellule
dell’epidermide, mediante l’emissione di
austori, che raramente raggiungono le
cellule sottoepidermiche.
In seguito all’infezione, sulle foglie si
formano delle macchiette decolorate
giallastre e si sviluppa un feltro biancastro, in genere sulla pagina superiore
della foglia, costituito da conidi catenulati (fruttificazioni). Le condizioni ottimali
sono date da temperature attorno ai
20°C e umidità relativa dell’aria intorno
al 70-80%.
L’oidio delle cucurbitacee è causato
prevalentemente dalle specie fungine
Erysiphe cichoracearum e Sphaeroteca
fuliginea. Sono molto suscettibili a questa malattia melone, cetriolo e zucchino, mentre il cocomero risulta più tollerante. Le piante vengono attaccate a
livello dell’apparato fogliare e del fusto,
compresi i piccioli fogliari e i peduncoli
dei frutti.
In caso di forti attacchi si possono
avere elevati cali produttivi, nonchè
deprezzamenti della produzione.
È pertanto fondamentale prevenire l’insorgenza della malattia.
Oidium fragariae, Leveillula taurica, Oidiopsis taurica)
Strategia di difesa
oppure
Folicur ® SE 290 ml/hl
Flint ®
Trattamenti preventivi
a cadenza di 7-10 giorni
Trattamenti preventivi
a cadenza di 10 giorni;
elevare la dose a 25 g/hl
con cadenza di 12-14 giorni
7 giorni
di carenza
15 g/hl
oppure
Zolfo WG Bayer
200-250 g/hl
3 giorni
nza
di cacure
rbitacee
su cu
5 giorni
di carenza
Orticole protette e sicure
39
SE
Ampio spettro d’azione
(oidio, ruggini, stemfiliosi ecc.)
Elevata efficacia riconosciuta
Numerosi campi d’impiego
go
’impie
Dose d 100 litri
in
290 g
a ogni
d’acqu rni
io
7-10 g
Breve tempo di carenza (7 giorni su orticole)
Azione preventiva, curativa ed eradicante
Prodotto sistemico, sfugge al dilavamento
Non richiede patentino
Moria delle piantine
(Pythium spp.)
I suddetti microrganismi fungini sviluppano infezioni principalmente nei semenzai.
Essi invadono i tessuti del colletto causandone la necrosi, per cui le piante si
piegano sul terreno e muoiono. Le infezioni si propagano in maniera epidemica a
macchia d'olio e riescono a causare notevoli morie di piantine.
Infezioni di Pythium spp. possono interessare anche le bacche di pomodoro e i
frutti di cocomero e cetriolo, sui quali
determinano la comparsa di processi di
marcescenza localizzati preferibilmente
nella zona peduncolare o in quella a contatto con il terreno e i cui tessuti colpiti
vengono coperti da una soffice muffa di
colore bianco candido. Le infezioni hanno
un optimun di 25-28°C ma si realizzano
40
A lato e a destra: caratteristiche e strozzature del fusticino
all’altezza del colletto.
Moria di piantine in semenzaio.
entro limiti molto ampi di 8-40°C.
Per evitare morie di piante in vivaio è
necessario impiegare substrati di semina
vergini o sterilizzati con vapore surriscaldato e utilizzare seme conciato con tiram.
E’ inoltre opportuno evitare le semine
troppo fitte, arieggiare l’ambiente per
abbassare il tasso di umidità relativa,
favorire la penetrazione della luce ed
effettuare le irrigazioni con moderazione
al fine di evitare ristagni di umidità nei
bancali. Durante la preparazione dei terricciati, e successivamente alla prima
comparsa di piante colpite, si può intervenire con Previcur avendo cura di effettuare, dopo il trattamento, una irrorazione
con acqua per dilavare il prodotto dalla
vegetazione delle plantule.
Strategia di difesa
Previcur ® Energy*
130-150 ml/hl
trattamento in semenzaio, dalla semina al pre-trapianto
2-3 litri/ha
trattamento al terreno con impianto a goccia o localizzato
oppure
Previcur ®
200 ml/hl (8-12 ml/m 2)
trattamento in semenzaio, dalla semina al pre-trapianto
oppure
200 ml/hl in post-trapianto
41
Raddoppia
l’energia
nella difesa
delle orticole
Cancrena pedale del peperone
(Phytophthora capsici)
E' l'avversità più temibile del peperone
in quanto è in grado di propagarsi rapidamente riuscendo a distruggere un
gran numero di piante o addirittura l'intera coltivazione. Il fungo colpisce la
parte basale delle piante causando la
necrosi dei tessuti corticali e il conseguente rapido avvizzimento della pianta. In presenza di un forte potenziale
d'inoculo e di elevata umidità vengono
colpite anche le bacche, che si ricoprono di una efflorescenza fungina biancastra ed avvizziscono. Il fungo sopravvive per svariati anni nel terreno con
oospore. In presenza di elevata umidità
del terreno e di temperature ottimali
intorno ai 20°C germinano e originano
zoospore, responsabili delle prime infezioni. Queste sviluppano un micelio fungino che invade i tessuti corticali e che
differenzia rami sporangiofori, i cui sporangio-conidi si diffondono con estrema
facilità nel terreno, veicolati dall'acqua
di scorrimento.
Lo sviluppo della malattia è favorito dai
ristagni idrici nel terreno e da temperature ottimali intorno ai 26-28°C.
42
La parte aerea delle piante
colpite da Ph. capsici mostrano un repentino avvizimento
generale.
Strategia di difesa
Post-trapianto
Previcur ®
200 ml/hl
Trattamento al terreno in applicando 200-400 ml di soluzione per pianta.
Ripetere il trattamento ogni 10-15 giorni
E’ fondamentale rispettare ampi avvicendamenti colturali
(sospensione per almeno 5 anni dove sono stati visti gli attacchi)
Sclerotinia
(Sclerotinia sclerotiorum)
La malattia si manifesta in genere su
piante già sviluppate con la comparsa di
lesioni di colore bruno, localizzate alla
base della pianta o lungo il fusto, con
successivi processi di marcescenza dei
tessuti. Sulle cucurbitacee le infezioni interessano frequentemente anche i frutti sulla
pianta o durante la loro conservazione.
Le parti colpite si ricoprono di un micelio
cotonoso biancastro che si addensa per
differenziare formazioni scleroziali inizialmente grigiastre, quindi nere, il cui diametro può raggiungere gli 8-10 millimetri.
Le infezioni interessano solitamente le colture realizzate in serre scarsamente arieggiate e si sviluppano soprattutto quando la
temperatura si mantiene, per diversi giorni
consecutivi, inferiore ai 20°C.
Il patogeno sopravvive nel terreno per
diversi anni con formazioni scleroziali.
Queste, in presenza di piante suscettibili
e di elevata umidità ambientale, possono
germinare originando un micelio che invade i tessuti vegetali. In altri casi originano
strutture a forma di coppa aperta con
lungo peduncolo (apoteci) di colore giallo-bruno, sulla cui parete interna sono
presenti aschi contenenti le ascospore.
Queste, liberatesi e trasportate dal vento
sulle piante ospiti, germinano in presenza di elevata umidità ambientale e sviluppano una nuova infezione.
43
Strategia di difesa
Curital ®* 150-200 g/hl
Trattamento alla coltura in semenzaio o a dimora,
sciolti in acqua e irrorati su 100 m2 di terreno con 10 hl d’acqua per ettaro
* Autorizzato su pomodoro, peperone, melanzana, fragola
Nematodi galligeni
Batteriosi
Virosi
Diserbo
Disseccamento della patata
Maturazione pomodoro
Va r i e
Agrofarmaci per le orticole
Nematodi galligeni
(Meloidogyne incognita, M. javanica, M. hapla)
Sono diffusi nei climi mediterranei in
pieno campo ed in particolare su colture
protette di solanacee, cucurbitacee e
fragola.
Si distinguono facilmente per le caratteristiche “galle” che si sviluppano sull’apparato radicale. Le galle sono il risultato
dell’azione trofica e parassitaria dei
nematodi ai danni della radice.
Il genere Meloidogyne si caratterizza
per un accentuato dimorfismo sessuale:
i maschi (rari) e le larve di seconda età
sono vermiformi, mentre le femmine
hanno la caratteristica forma di sacco
con collo allungato.
Gli attacchi dei nematodi, oltre ad incidere in maniera rimarchevole sulla
quantità e sulla qualità delle produzioni,
possono essere causa di sinergismi
con diversi funghi fitopatogeni; i danni
sono più gravi quando le piante sono
attaccate nei primi stadi di sviluppo e
l’apparato radicale non è sufficientemente sviluppato.
45
A lato: galle su apparato radicale di pomodoro.
Confronto tra apparato radicale di pomodoro sano e quello
attaccato da nematodi galligeni (a destra): notare le galle in
sezione.
Nematodi galligeni
(Meloidogyne incognita, M. javanica, M. hapla)
A lato: attacco di nematodi
galligeni su tubero di patata e
su apparato radicale di fragola
in confronto ad uno sano (a
destra).
46
A lato: attacco di nematodi
galligeni su peperone. I sintomi sono la caratteristica formazione di galle sull’apparato
radicale, l’accrescimento
stentato, il blocco di sviluppo
della pianta e la comparsa di
caratteristiche decolorazioni
giallastre sulle foglie più giovani.
Strategia di difesa
Pre-trapianto
Post-trapianto
Mocap ® 20 EC 4-5 litri/ha
oppure
Mocap ® 6-10 kg/ha
Mocap ® 20 litri/ha
Superata la crisi di trapianto
Efficace anche su insetti del terreno
Efficaci anche su insetti del terreno
Nota: applicare in maniera omogenea,
interrare leggermente il prodotto, quindi
irrigare e procedere al trapianto/semina
Nota: distribuire un quantitativo
massimo di 50 L/ha per ciclo vegetativo,
frazionato in 3-4 applicazioni
distanziate di 20-30 gg.
Batteriosi
(Specie diverse)
Maculatura angolare delle cucurbitacee (Pseudomonas syringae pv. lachrymans)
Colpisce soprattutto il cetriolo, raramente
le altre cucurbitacee, e attacca tutte le
parti della pianta. Sulle foglie determina
macchie angolose, delimitate dalle nervature, dapprima idropiche poi brune;
successivamente le macchie sviluppano
un alone giallastro e necrotizzano fessurandosi. Sul fusto e sui frutti si manifestano macchie idropiche, infossate, talvolta accompagnate rispettivamente
dalla formazione di cancri e di marciumi
molli. In presenza di elevata umidità in
corrispondenza dei tessuti lesionati
(pagina inferiore nel caso delle foglie)
viene prodotto un essudato lattiginoso
biancastro contenente le cellule batteriche.
L’invasione dei tessuti può essere intercellulare o vascolare. Segue una fase di
evasione, che avviene attraverso flussi
mucillaginosi (essudati che si formano in
condizioni di umidità) o cirri (filamenti
sottili) cui segue il disfacimento dei tessuti interessati.
Pseudomonas syringae pv.
lachrymans: formazione di
gocce di essudato in corrispondenza del punto di inoculo, su zucchino.
47
Macchie angolose su foglia
contornate di alone idropico
(a lato).
Pseudomonas syringae pv.
tomato
su bacca di pomodoro (sopra)
e su foglie (a lato).
Xanthomonas campestris pv.
vesicatoria su pomodoro (a
destra).
Batteriosi
Le principali batteriosi delle solanacee
sono:
Macchiettatura batterica del pomodoro (Pseudomonas syringae pv. tomato)
Xanthomonas campestris pv.
vesicatoria su peperone
48
Ralstonia (= Pseudomonas) solanacearum su tuberi di patata
(sotto) e Clavibacter (=
Corynebacterium) michiganensis subsp. michiganensis su
pomodoro (a destra).
La sorgente di inoculo comunemente è
costituita dai semi. In semenzaio può
essere pericolosissima poiché trova le
condizioni ottimali per la sua diffusione
e le piantine sono particolarmente
suscettibili. Attacca tutti gli organi della
pianta e principalmente i frutti dove si
formano macchioline rotondeggianti
nere sotto forma di croste, circondate
da un alone idropico. Sulle foglie determina piccole macchie necrotiche con
alone clorotico.
Maculatura batterica del pomodoro
(Xanthomonas campestris pv. vesicatoria)
Attacca tutte le parti aeree: le foglie
sono più sensibili nella fase iniziale
dello sviluppo. I sintomi sono molto
simili a quelli della macchiettatura batterica, sui frutti determina macchie più
grandi. Colpisce anche il peperone.
Cancro batterico del pomodoro
(Clavibacter [= Corynebacterium] michiganensis subsp. michiganensis).
Comunemente diffuso su pomodoro da
mensa, si manifesta spesso con appassimento asimmettrico che poi si estende a tutta la pianta; tagliando la foglia
all’altezza dell’inserzione, si può notare
l’imbrunimento dei vasi. Sui fusti determina macchie striate giallo-brune a partire dall’inserzione della foglia. La parte
interna dei frutti assume un colore giallastro con conseguente marcescenza
dei tesuti ed emissione di un fluido
dello stesso colore.
Marciume anulare della patata
(Ralstonia [= Pseudomonas] solanacearum)
La sorgente di inoculo è costituita dai
tuberi di patata. Insetti come la dorifora
possono diffondere il batterio che penetra attraverso le ferite. Si hanno anche
infezioni durante la fase di tagliatura dei
tuberi da seme. Sulla parte epigea
determina argentatura delle foglie basali e quindi necrosi e avvizzimento della
pianta; i tuberi colpiti all’esterno non
manifestano sintomi, ma al taglio si
nota un anello brunastro in corrispondenza dei vasi.
Maculatura angolare della fragola
(Xanthomonas fragariae)
Colpisce la fragola principalmente a
livello delle foglie. Inizialmente si manifestano sulla pagina inferiore maculature angolari idropiche, delimitate dalle
nervature; in seguito le macchie diventano visibili anche sulla pagina superiore assumendo una colorazione brunoviolacea e quindi bruna.
Al fine di prevenire l’infezione e la pro-
pagazione di batteri, è prioritario il
rispetto della buona tecnica agronomica, ad esempio utilizzare materiale propagativo (piantine e semi) non infetto e
piante equilibrate e non stressate. In
caso di infezione bisogna distruggere il
materiale residuo, specie se in semenzaio. Gli strumenti comunemente utilizzati nelle operazioni colturali devono
essere puliti e disinfettati.
Aree necrotiche sulla pagina fogliare della fragola.
49
Strategia di difesa
Melody ® Compact* 300-400 g/hl (3-4 kg/ha)
oppure
R6 Erresei ® Bordeaux* 4-6 kg/ha
* Efficaci per il controllo della peronospora, garantiscono una buona azione preventiva sulle batteriosi
oppure
Cupravit ® Blu WG 250-350 kg/ha
oppure
BBS ® 25 WG 0,5-1 kg/hl
Virosi
Le foto delle virosi sono
tratte dal volume edito da
Bayer “I principali virus delle
piante ortive” di M. Conti, D.
Gallitelli, V. Lisa, O. Lovisolo,
G.P. Martelli,
A. Ragozzino, G.L. Rana
e C. Vovlas
I virus sono causa di preoccupazione per i
gravi riflessi che hanno sulla produzione
delle colture. Essi si definiscono “endemici”,
quando la loro manifestazione è regolare in
un determinato areale, ma con incidenze
contenute nell’equilibrio naturale, ed “epidemici” quando la diffusione è improvvisa e
grave entro spazi e tempi definiti. I fitofagi
vettori sono il mezzo di trasmissione più
comune dei fitovirus. In particolare afidi, cicaline e tripidi si contaminano con particelle
virali presenti sulle piante infette (“acquisizione”), le trattengono con modalità e periodi di
tempo variabili (“ritenzione”) e le trasmettono
infine ad altre piante (“inoculazione”). Il rapporto virus vettore è specifico.
Numerose sono le piante infettabili dai virus.
Tra le specie spontanee e coltivate possono
costituire sorgente di infezione molte piante
erbacee annuali, perenni o perennanti e
piante arbustive, raramente arboree.
Nelle aree in cui le condizioni climatiche consentono la coltivazione ininterrotta delle piante ortive, ogni coltura rappresenta la più peri-
50
colosa sorgente di infezione per quelle successive. Il trasferimento dei virus da una coltivazione all’altra è possibile durante tutto il
periodo di sovrapposizione dei cicli colturali.
Particolarmente importanti a questo scopo
sono anche infestanti di larga diffusione quali
Galinsoga parviflora, Portulaca oleracea,
Solanum spp., Amaranthus spp. ecc.
La difesa va impostata nei confronti dei vettori
e degli ospiti di diffusione (erbe infestanti).
Il trattamento con Confidor sugli ospiti di
svernamento dei vettori (es. il pesco per
Myzus persicae) permette di contenere la diffusione dei virus. Sulle solanacee e cucurbitacee, Calypso e Confidor possono fornire
risultati apprezzabili contro virus semi-persistenti e persistenti. Allo stesso modo contribuiscono Success e Mesurol con il controllo
dei tripidi.
Analogamente una corretta gestione della
flora infestante con Cadou, Ronstar, Challenge e Sencor permette di controllare le più
importanti specie ospiti di diffusione.
Virus: modalità di acquisizione
Rappresentazione schematica di un
afide che si alimenta su una pianta. Gli
stiletti boccali hanno raggiunto il floema dal quale sono acquisiti virus persistenti e semipersistenti, trattenuti
e poi trasmessi dall’insetto con diverse modalità.
Relazioni con il vettore
dei diversi tipi di virus
trasmessi da insetti
Afide in fase di “assaggio” su una
pianta. Queste brevi punture (5-30
sec), effettuate dagli afidi per individuare le specie ospiti, sono sufficienti per acquisire i virus nonpersistenti dalle piante infette e
quindi inocularli in altre piante
mediante la parte distale degli stiletti boccali.
I principali virus delle solanacee e delle
cucurbitacee sono riportati di seguito.
Virus del mosaico del cetriolo
(CMV = cucumber mosaic cucumovirus)
Ha circa 800 specie ospiti ed é trasmesso in modo non persistente da
circa 75 specie di afidi.
Oltre a solanacee, leguminose e cucurbitacee coltivate,le dicotiledoni infestanti costituiscono il più importante serbatoio naturale del virus.
Il CMV attacca pomodoro, peperone e
le cucurbitacee.
Il controllo si effettua eliminando le infestanti, possibili serbatoi di infezione, ed
effettuando un trattamento aficida con
Confidor 200 SL o con Calypso alla
comparsa delle prime forme alate.
Virus dell’accartocciamento fogliare
CMV: le necrosi interessano
completamente le fogliole ed i
piccioli e procedono lungo il
fusto con un caratteristico
andamento basipeto.
51
Butterature, alterazioni della forma e del
colore e tessuti necrotici depressi su bacche
colpite da CMV.
Butteratura necrotica su bacca
di peperone coltivato in serra,
affetto da CMV (sopra); mosaico e profonde laciniature su
foglie di zucchino infette da
CMV (a destra).
Esiti di infezioni di CMV su foglie senescenti
di peperone consistenti in caratteristiche
maculature verdi su fondo giallo.
A seguito di infezioni di
CMV (spesso miste a
quelle del virus del
mosaico giallo dello
zucchino = ZYMV) i
frutti presentano vistose
butterature.
Virosi
giallo del pomodoro
(TYLCV = Tomato yellow leaf curl geminivirus)
Adulti di Trialeurodes vaporariorum a sinistra e di Bemisia tabaci
(foto Dipartimento di Entomologia
e Zoologia applicata all’ambiente
Carlo Vidano, Torino).
E’ giunto in Italia nel 1988 su pomodoro
in serra e in campo in Sicilia e
Sardegna. Il pomodoro è il suo ospite
primario ma é stato trovato anche su
Solanum niger e Datura stramonium. E’
trasmesso in modo persistente sia dalle
larve che dagli adulti dell’aleurodide
Bemisia tabaci (foto a sinistra).
Il controllo si effettua eliminando le infestanti e contenendo le eventuali infestazioni di Bemisia tabaci effettuando un
trattamento di Confidor 200 SL o di
Calypso.
a
Virus del mosaico giallo dello zucchino
(ZYMV = Zucchini yellow mosaic virus)
b
52
Vegetazione affastellata su
piante di pomodoro infette da
TYLCV.
ZYMV su zucchino.
Esiti di infezione da TYLCV su foglie di
pomodoro. Si notino le dimensioni ridotte
delle fogliole che presentano i margini rivolti
verso l’alto (a) ed interessati da una vistosa
colorazione gialla (b).
Infetta le cucurbitacee ed é trasmesso
per succo e per afidi in modo non persistente. Il virus é introdotto nelle coltivazioni dalle forme alate di afidi e diffuso
all’interno delle stesse dalle forme attere. L’acquisizione avviene con una
breve suzione su piante infette ed
immediatamente trasmesso a piante
sane (punture di assaggio). Attacca
zucchino, melone, cetriolo e cocomero.
La prevenzione si basa sull’impiego di
“tessuto-non tessuto” o su trattamenti
con oli minerali che possono dare una
protezione temporanea. L’eliminazione
degli afidi rimane comunque una pratica
indispensabile.
Foglie di zucchino infette da ZYMV: ingiallimento del lembo fogliare, aree bollose verde scuro,
deformazione. Inizio di bollosità Sotto: maculature ed aree indurite della polpa di melone, provosul frutto.
cate da ZYMV (foto H. Lecoq, INRA, Montfavet, J. Rougier, INRA,
Montfavet).
A sinistra:
mosaico e
deformazione
su frutto di
melone infetto
da ZYMV (foto
H. Lecoq,
INRA,
Montfavet).
Virus 2 del mosaico del cocomero
(WMV-2 = Watermelon mosaic virus 2)
E’ ubiquitario ed infesta cocomero,
melone, zucca, zucchino e cetriolo. E’
trasmissibile meccanicamente oppure in
modo non persistente da circa 40 specie di afidi. Oltre alle cucurbitacee infetta erba medica, pisello e alcune infestanti (senecio, capsella e malva).
Valgono le stesse misure precauzionali
adottate per ZYMV.
Foglia di cetriolo infetta da
ZYMV, con evidente bandatura
nervale (foto H. Lecoq, INRA,
Montfavet).
Vivace mosaico causato da ZYMV su cocomero (foto H. Lecoq, INRA, Montfavet).
Maculature anulari su frutto di
cocomero.
Virus Y della patata
(PVY = Potato virus Y)
Attacca le solanacee coltivate con ceppi
specializzati sulle singole specie botaniche. Viene trasmesso in modo non persistente da una trentina di specie di
afidi. Ospiti secondari sono Solanum
nigrum, S. dulcamara, Cirsium spp. e
Portulaca spp. Attacca patata, pomodoro, peperone e melanzana. Il controllo di
infestanti e afidi vettori risulta fondamentale.
Virus del mosaico dell’erba medica
(AMV = Alfalfa mosaic virus)
Foglie malformate e frutti di zucchino con
maculature clorotiche ed infossature idropiche causate da WMV-2.
Ha un ampio spettro di ospiti naturali tra
cui le solanacee ed é trasmesso in
modo non persistente da circa 20 specie di afidi. Diverse specie spontanee
fungono da serbatoio.
Virus del mosaico del tabacco
(TMV = Tobacco mosaic virus)
Virus del mosaico del pomodoro
(ToMV = Tomato mosaic virus)
Sopra: lieve mosaico e rugosità
indotti da ceppo di PVY su
foglie di patata.
A lato: necrosi da PVY su
foglie di pomodoro.
A destra: si nota la necrosi del
fusto, la deformazione delle
foglioline apicali e le necrosi e
deformazioni delle bacche
indotte da PVY su peperone.
Infettano pomodoro, peperone e melanzana oltre a specie spontanee. Non sono
trasmessi da insetti, bensì per contatto
(microlesioni) e a mezzo dei semi.
53
Virosi
Sintomi di tipo “calico” su foglia di peperone affetto da AMV.
Pianta di patata con sintomi di tipo
“calico” da AMV.
Mosaico giallo in pomodoro affetto da
AMV, osservato in Campania nel 1993.
Maculature necrotiche su
frutti di pomodoro affetto
da AMV.
Virus dell’avvizzimento maculato del
pomodoro
(TSWV = Tomato spotted wilt virus)
54
Incurvamento dell’asse fogliare e bronzatura
da TSWV, osservati su apice di pianta di
pomodoro.
Interessa oltre 550 specie di piante
ospiti dicotiledoni spontanee ma anche
alcune monocotiledoni (ad esempio Poa
annua). Vettori sono i tripidi, in particolare Frankliniella occidentalis, data la loro
particolare polifagia, fecondità e capacità di rapida diffusione. Attacca pomodoro, peperone e melanzana.
Fondamentale é la protezione dai tripidi.
Macule necrotiche irregolari da
ToMV su foglia di pomodoro.
Mosaico della lamina causata
su melanzana da TMV (o
Tobamovirus).
Tipici sintomi su bacche di peperone indotte
dal ceppo “Aucuba” del ToMV. Sotto: sintomi
esterni (a) ed interni (b) causati dall’infezione di
TSWV su frutti di melanzana (foto M. Davino).
Maculatura verdastra di tipo anulare su bacche infette da TSWV.
Sintomi causati da TSWV su bacca di pomodoro in infezione artificiale.
a
b
Diserbo
Nelle colture di pomodoro e patata è di
fondamentale importanza un ottimale
controllo delle erbe infestanti, sia per
garantire il giusto sviluppo della coltura
riducendo al minimo la competizione
delle malerbe, che per eliminare i cosiddetti "ospiti di diffusione", naturali serbatoi di afidi vettori di temibili virus o di
nematodi che possono colpire la coltu-
ra.
Particolare rilievo, inoltre, riveste il diserbo dove è pratica comune la raccolta
meccanica. Infatti la presenza di malerbe in avanzato stadio di sviluppo ostacola l'avanzamento delle macchine raccoglitrici, rendendo l'operazione lunga
ed onerosa.
Solanum nigrum
(erba morella)
55
Amarantus spp.
(amaranto)
Polygonum convolvolus
(poligono convolvolo)
Diserbo
Convolvulus arvensis
(vilucchio comune)
Polygonum aviculare
(correggiola)
56
Chenopodium album
(farinello)
Portulaca oleracea
(porcellana)
Galinsoga parviflora
(galinsoga)
Echinochloa crus-galli
(giavone comune)
Sorghum halepense
da seme (sorghetta)
Panicum
dichotomiflorum
(panico delle risaie)
Da “Erbe spontanee e infestanti - Graminacee” di R.Viggiani e R.Angelini
Setaria viridis
(pabbio comune)
57
Da “Erbe spontanee e infestanti - Graminacee” di R.Viggiani e R.Angelini
Diserbo
Panicum miliaceum
(panico)
58
Digitaria sanguinalis
(sanguinella)
Pomodoro
Il pomodoro viene coltivato in
Italia con tecniche diverse da
zona a zona e pertanto anche
la lotta alle infestanti può
essere effettuata in tempi e
modalità diverse:
- in pre-semina, pre-emergenza e post- emergenza su
pomodoro seminato
- in pre e post-trapianto su
pomodoro trapiantato.
E' necessario, quindi, poter
disporre di prodotti che si
adattino alle diverse situazioni.
Bayer CropScience, con
Cadou Pomodoro e Soia,
Ronstar, Sencor WG,
Challenge, Targa Flo e Whip S
è in grado di fornire una risposta completa ed affidabile a
tutte le esigenze.
Patata
La moderna strategia di controllo della flora infestante su
patata prevede articolati programmi di intervento, volti a
garantire la massima flessibilità alle diverse situazioni aziendali, che associano trattamenti
in pre-emergenza od alla rincalzatura, ad eventuali interventi in post-emergenza.
In questa ottica il nuovo diserbante di pre-emergenza
Cadou Pomodoro e Soia,
Sencor WG, Challenge, Whip
S e Basta diventano strumenti
insostituibili per la corretta
gestione delle infestanti.
Strategie di intervento su pomodoro
Pre-trapianto (7-14 giorni prima del trapianto)
Cadou ® Pomodoro, Patata e Soia 1 Combi Pack per 1-1,2 ha
più Ronstar ® FL 1-1,2 L/ha
oppure più Challenge ®* 2,5-3 L/ha
*per il controllo delle perennanti (Convolvulus ecc.)
Pre-semina (7-14 giorni prima della semina) o pre-emergenza
Sencor ® WG
0,5-0,6 kg/ha
in assenza di pioggia eseguire un leggero interramento
Post-emergenza o post-trapianto
Sencor ® WG
0,5-0,8 kg/ha
a
a
alla comparsa delle prime infestanti, comunque a partire dalla 7 - 8 foglia / inizio fioritura (su pomodoro
seminato) o in post-trapianto (dopo 15 giorni dal superamento della crisi di trapianto).
Su graminacee
Whip ® S 1-1,5 L/ha
oppure Targa ® Flo 1-1,5 L/ha
in presenza di S. halepense da rizoma elevare la dose a 2 L/ha per Whip S oppure 2,5 L/ha per Targa Flo.
59
Diserbo
Strategie di intervento su patata
Letti di semina
Basta ® 4-6 L/ha
a seconda dello stadio di sviluppo delle infestanti
Pre-emergenza / rincalzatura
Cadou ® Pomodoro, Patata e Soia 1 Combi Pack per 1-1,2 ha
più Challenge ® 1,5-2 L/ha
l'applicazione va effettuata in pre-emergenza o subito dopo la rincalzatura
facendo attenzione che le piantine di patata siano ben coperte.
Post-emergenza
Sencor ® WG
0,5-0,6 kg/ha
il trattamento può essere eventualmente ripetuto a distanza di 8 - 10 giorni,
in relazione all'andamento della flora infestante.
60
Su graminacee
Whip ® S 1-1,5 L/ha
trattare da 2 a 3 foglie delle infestanti.
Utilizzare la dose più elevata su infestanti in fase di accestimento-levata.
Dissecamento di foglie e steli della patata, in pre-raccolta
Basta ®
4-5 L/ha in 200-300 L/ha d’acqua
a inizio ingiallimento delle foglie basali.
L’eliminazione della parte aerea della patata in prossimità della
raccolta consente di:
- ridurre la massa vegetale da eliminare durante la raccolta
- migliorare il distacco dei tuberi dagli stoloni
- anticipare e comunque velocizzare la maturazione della buccia
dei tuberi, eliminando danni sia alla raccolta che durante la conservazione
- bloccare l’ingrossamento dei tuberi, e quindi la loro maturazione, per ottenere una distribuzione ottimale dei calibri e della
sostanza secca
Maturazione
La raccolta del pomodoro da industria
è fortemente condizionata dalla stessa
industria di trasformazione che si trova
nella necessità di dover pianificare i
conferimenti per evitare perdite di prodotto o forti deterioramenti della qualità
nelle fasi di stoccaggio. A livello aziendale tale pianificazione viene attuata
attraverso una serie di accorgimenti
agronomici quali la scelta varietale, il
momento della messa a dimora, una
fertilizzazione oculata, le capacità operative delle macchine per la raccolta,
ecc. Un ulteriore elemento di aiuto a
tale pianificazione è il maturante Ethrel,
il cui utilizzo comporta evidenti vantaggi
sia per l’azienda agricola (maggior concentrazione di prodotto maturo commerciabile al momento della raccolta)
che per l’industria ( rispetto della pianificazione e qualità della materia prima).
L’Ethrel sviluppando etilene – un gas
naturale che si forma durante i processi
metabolici – accelera e rende più omogenea la colorazione e la maturazione
delle bacche. Il suo impiego rende
quindi possibile la raccolta meccanica,
consentendo inoltre di programmare le
raccolte e riducendone il numero.
Pomodoro da industria
Ethrel ®
1-4 litri/ha
Per anticipare e uniformare la produzione. Trattamenti singoli o frazionati.
Intervenire in presenza del 40-60 % di bacche mature.
Pomodoro da mensa
Ethrel ®
200-250 ml/hl
Per anticipare e uniformare la produzione.
Intervento su frutti invaiati.
Nebulizzare finemente l'irrorato utilizzando preferibilmente ugelli a cono. Le basse temperature (<12°C) riducono l'efficacia del trattamento. Su varietà ibride di pomodoro da industria, con temperature elevate, utilizzare il dosaggio inferiore, eventualmente frazionando gli interventi.
61
Agrofarmaci per le orticole
Prodotto
Colture
autorizzate
Sostanza attiva
Dose/hl
Classificazione Tempo
minima e massima Tossicologica Ambientale
in etichetta
carenza*
Fungicidi
Aliette®
Fosetil Al
200-300 g
Xi
N
15
30 fragola
Antracol®
Propineb
200 g
Xn
N
28
Bayfidan® Combi PB
Triadimenol + Zolfo
100-200 g
Xi
-
14
7 zucchino
Bayfidan® EC
Triadimenol
10-20 ml
Xi
-
14
BBS® 25 WG
Rame solfato
500-1000 g
Xi
N
Caddy®
Ciproconazolo
10-12,5 ml
Xn
N
Cupravit® Blu WG
Rame ossicloruro
200-350 g
-
N
Curital®
Dicloran
150-200 g
MCP
-
20
Flint
Trifloxystrobin
15-25 g
Xi
N
3
Folicur® SE
Tebuconazolo
290 ml
-
-
Folicur® WG
Tebuconazolo
50 g
Xn
-
Lyos®
Propamocarb + Clorotalonil
250-300 ml
Xn
N
Melody® Compact
Iprovalicarb + Rame ossicloruro 300-400g
Xi
N
Pomarsol® 50 WG
Tiram
250-300 g
Xn
N
10
Pomarsol® Z WG
Ziram
150-200 g
T+
N
10
Previcur®
Propamocarb cloridrato
vedi etichetta
Xi
-
20
Previcur® Energy
Propamocarb + Fosetil
vedi etichetta
Xi
-
20
Proclaim®
Bitertanolo
30-50 ml
-
N
14
R6 Erresei® Bordeaux
Fosetil Al + Rame ossicloruro 4-6 kg/ha
Xi
N
20
R6 Erresei® M50
Mancozeb
300-400 g
Xi
-
28
R6 Erresei® SB-R42 WG
Rame ossicloruro + Mancozeb
5 kg/ha
Xi
N
Fino alla
prima fioritura
®
62
20
3
pomodoro
melanzana
10
20
3
pomodoro
melanzana
7
3
7
melone
cocomero
20
7
20
pomodoro
pieno campo
Prodotto
Colture
autorizzate
Sostanza attiva Dose/hl
Classificazione Tempo
minima e massima
in etichetta
Tossicologica Ambientale
carenza*
Fungicidi
R6 Erresei® Triplo S Blu
Fosetil Al + Cimoxanil
+ Mancozeb
400 g
Xi
-
40
Teldor®
Fenexamid
1-1,5 kg/ha
-
N
1
Zolfo Bagnabile Bayer
Zolfo
150-200 g
Xi
-
5
Zolfo WG Bayer
Zolfo
200-250 g
Xi
-
5
Calypso®
Thiacloprid
20-30 ml
Xn
-
3
Confidor® 200 SL
Imidacloprid
50-75 ml
MCP
-
Decis®
Deltametrina
30-50 ml
Xn
N
3
Decis Jet
Deltametrina
50-80 ml
Xi
N
3
Mocap®
Etoprofos
6-10 g/m2
T
N
30
90 patata
Mocap® 20 EC
Etoprofos
4-5 ml/m2 pre-trap.
10-20 L/ha post-t
T+
N
30
Scatter ®
Etofenprox
100-200 ml
Xi
N
3
patata, pepe7 rone, fragola
Success®
Spinosad
60-300 ml
-
N
3
Fenpiroximate
150-200 ml
Xn
N
14
Insetticidi
®
7
14 patata
30 fragola
Acaricidi
Miro®
* in giorni sulle colture indicate
- = non classificato
MCP = manipolare con prudenza
Xi = irritante
Xn = nocivo
T = tossico
T+ = molto tossico
N = nocivo per l’ambiente
63
Agrofarmaci per le orticole
Prodotto
Colture
autorizzate
Sostanza attiva
Dose
Classificazione Tempo
minima e massima
in etichetta
Tossicologica Ambientale
carenza*
Concianti
Monceren® 250 SC
Pencycuron
Morkit® PB
Antrachinone
1,5-2% concia
MCP
-
-
Xi
-
-
MCP
-
-
Xn
N
-
Erbicidi
Basta®
64
più letti di semina Glufosinate-ammonio
4-5 L/ha
Cadou® Pomodoro, Patata e Soia
Flufenacet + Metribuzin
1 C.p./ 1-1,2 ha
Challenge®
Aclonifen
2-3 L/ha
-
N
-
Ronstar® FL
Oxadiazon
1-2 L/ha
-
N
-
Ronstar® Granulare
Oxadiazon
20-40 kg/ha
-
-
-
Sencor® WG
Metribuzin
0,5-0,8 kg/ha
Xn
N
60 patata
30 pomod.
Targa® Flo
Quizalofop-etile Isomero
1-2,5 L/ha
Xi
N
60
pomod.
Whip® S
Fenoxaprop-p-etile
1-2 L/ha
Xn
N
30
pomod.
Bayfolan® Multi
Concime minerale
composto
2-10 q/ha
-
-
-
Bolikel® microgranuli
Ferro chelato (EDDHMA)
0,5-4 g/m
-
-
-
Ethrel®
Etefon
1-4 L/ha da
industria
200-250 ml/hl
da mensa
Xn
-
-
30
60
Vari
® Marcio registrato Bayer CropScience AG eccetto
Success, marchio registrato e sostanza attiva Dow AgroSciences
Targa Flo, marchio registrato Nissan Chemical
Bolikel, marchio registrato Akzo Nobel
* in giorni sulle colture indicate
- = non classificato
MCP = manipolare con prudenza
Xi = irritante
Xn = nocivo
T = tossico
T+ = molto tossico
N = nocivo per l’ambiente
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