SOLANACEE CUCURBITACEE FRAGOLA ORTICOLE AVVERSITÀ E STRATEGIE DI DIFESA 1 Indice Foto di Renzo Angelini 2 5 8 9 10 12 13 14 16 17 18 20 21 22 23 25 26 30 32 34 35 36 38 40 42 43 45 47 50 55 60 61 Insetti e acari Afidi Mosche bianche o aleirodidi Dorifora Piralide Nottue fogliari Nottue terricole Elateridi Minatrici Miridi Cimice verde Tripidi Tignola della patata Ragnetto rosso comune Eriofide rugginoso del pomodoro Tarsonemidi Malattie fungine Septoriosi del pomodoro Peronospora del pomodoro e della patata Peronospora delle cucurbitacee Alternariosi del pomodoro e della patata Cladosporiosi Rizottoniosi Muffa grigia o botrite Oidio o mal bianco Moria delle piantine Cancrena pedale del peperone Sclerotinia Va r i e Nematodi galligeni Batteriosi Virosi Diserbo Disseccamento della patata Agrofarmaci per le orticole Antracol BBS ® ® ® Cupravit ® Proclaim Scatter ® ® Zolfo WG Insetti e acari Afidi Mosche bianche o aleirodidi Dorifora Piralide Nottue fogliari Nottue terricole Elateridi Minatrici Miridi Cimice verde Tripidi Tignola della patata Ragnetto rosso comune Eriofide rugginoso del pomodoro Tarsonemidi Afidi (Myzus persicae, Macrosiphum euphorbiae, Aphis gossypii, Gli afidi sono fitofagi di primaria importanza nelle diverse aree di coltivazione delle solanacee, delle cucurbitacee e talvolta della fragola, sia in pieno campo che in serra. L’attacco può avvenire fin dai primi stadi di sviluppo provocando il deperimento della vegetazione e l’aborto dei fiori. Nella loro attività parassitaria provocano inoltre l’emissione di abbondante melata e successivo sviluppo di fumaggine. Sono i principali responsabili della trasmissione delle virosi. Myzus persicae Aphis fabae 2 Aphis gossypii Attacco di afidi su pomodoro Gli afidi sono temibili vettori di virus: a lato diverse sintomatologie da virosi su pomodoro. Attacco di afidi su patata A.fabae, Aulacorthum solani) Colonia di Aphis gossypii e danno su pianta di melone. 3 Trattamenti in vivaio Fin dalla fase di allevamento in semenzaio le piantine sono esposte all’attacco degli afidi. Confidor e Calypso, applicati in questa fase, consentono sia la loro protezione nel vivaio che nelle prime fasi di sviluppo in campo. Afidi Strategia di difesa Trattare precocemente o alla prima comparsa degli afidi Calypso ® 20 ml/hl (200 ml/ha) oppure Confidor ® 200 SL 50 ml/hl (400-500 ml/ha) 0,75-1 L/ha con irrigazione oppure Decis ® Jet 80 ml/hl (800 ml/ha) Afidi In questo modo è anche possibile limitare lo sviluppo delle virosi. Sono efficaci anche contro aleurodidi e dorifora. 4 Nuovi orizzonti per la difesa insetticida Primo neonicotinoide efficace su lepidotteri carpofagi Essenziale strumento nelle strategie anti-resistenza Ampio spettro d’azione (lepidotteri, afidi, aleirodidi, coleotteri ) Translaminare e sistemico acropeto Elevata flessibilità d’impiego 3 giorni di carenza Selettivo su api e bombi Breve intervallo di sicurezza Bassa dose d’impiego Selettivo sulle principali colture (pomacee, drupacee, olivo, agrumi, orticole, floreali e ornamentali) Formulazione pratica e maneggevole Mosche bianche o aleirodidi (Trialeurodes vaporariorum, Bemisia tabaci) Gli aleirodidi o mosche bianche sono insetti polifagi che vivono su diverse colture e trovano le loro migliori condizioni di sviluppo all’interno delle serre, anche se in diverse regioni sono diffusi anche gli attacchi in pieno campo. Vivono soprattutto sulla pagina inferiore delle foglie e si alzano in volo, a gruppi e in modo caratteristico, appena A lato: adulti di mosche bianche; l’aspetto è di piccoli moscerini con tipici occhi color porpora. Infestazione mista di aleirodidi. Gli adulti sono molto piccoli (2 mm di lunghezza). Le forme giovanili sono immobili ad eccezione delle neanidi di prima età. Compiono un numero elevato di generazioni che si susseguono ininterrottamente ogni 3 - 4 settimane. disturbati. Il danno maggiore è provocato dagli stadi giovanili, placchette ovoidali quasi immobili, rivestiti di secrezioni cerose polverulente e con abbondante produzione di melata che ha la funzione di proteggere gli stadi stessi. Ai danni diretti si associano quelli indiretti poichè gli aleirodidi sono pericolosi vettori di virus. 5 Mosche bianche o aleirodidi Infestazione mista di mosche bianche (adulti più forme giovanili) C oB l nu e fMio do no r do r ® comp ro ss me i. C e om con iv o t u l i so id , è r I l s uo pr i nc i p i o a t ti v o, I m id a c l op r La qualità n on con osce tro i C on fi s it i 6 Aleirodidi su pagina inferiore di una foglia r pa as Tutta la nostra esperienza per il Vostro successo Strategia di difesa: alla comparsa degli adulti Confidor ® 200 SL 75 ml/hl (600-900 ml/ha) 0,75-1 L/ha con irrigazione oppure Calypso ® 30 ml/hl (240-360 ml/ha) Adulti Efficaci contemporaneamente contro aleirodidi, afidi e dorifora. Strategia di difesa: su infestazioni miste (adulti + forme giovanili) Per avere un’azione abbattente (rapida) ed una lunga durata d’efficacia è consigliabile Confidor ® 200 SL 75 ml/hl (600-900 ml/ha) più Decis ® Jet 80 ml/hl (800 ml/ha) oppure Calypso ® 30 ml/hl (240-360 ml/ha) più Decis ® Jet 80 ml/hl (800 ml/ha) Popolazione mista Efficaci contemporaneamente contro aleirodidi, afidi e dorifora. 7 Dorifora (Leptinotarsa decemlineata) Questo coleottero crisomelide vive prevalentemente a carico della patata, anche se può attaccare altre solanacee (melanzana, pomodoro, peperone). Gli adulti passano l’inverno nel terreno e iniziano la loro attività trofica in primavera. Successivamente raggiungono le foglie e depongono le uova sotto di esse. Le larve neonate sono molto voraci e proseguono l’attività alimentare a carico della vegetazione, già iniziata dagli adulti. Si possono avere da 1 a 3 generazioni all’anno. Gli adulti (8-12 mm di lunghezza) sono segnati da 10 strisce nere longitudinali (decemlineata). Le uova sono deposte a gruppi e incollati alla superficie fogliare; da queste schiudono le larve. Schiusura delle uova (a destra). 8 Sopra: larva pronta per impuparsi nel terreno. A lato: le larve sono voraci defogliatrici e possono causare la morte della pianta o la mancata crescita dei tuberi. Strategia di difesa Calypso ® * 20 ml/hl oppure Confidor ® 200 SL* 75 ml/hl oppure Decis ® Jet 50 ml/hl Efficaci anche su afidi Adulti e uova *Trattare precocemente in presenza di adulti e uova, ma comunque entro la nascita delle prime larve. Si garantisce così una lunga durata d’azione. Piralide (Ostrinia nubilalis) Lepidottero della famiglia dei piraustidi, noto anche come piralide del mais. E' un insetto molto polifago (oltre 200 specie vegetali interessate), attacca principalmente il mais ma anche peperone, melanzana, fagiolo e fagiolino, sia all'aperto che in coltura protetta. Lo svernamento avviene come larva matura; l'incrisalidamento ed il successivo sfarfallamento degli adulti si hanno nella prima- vera seguente. In pianura Padana svolge normalmente 2 generazioni complete e, a volte (soprattutto in serra), anche una terza parziale. I danni alle solanacee sono gravi soprattutto da agosto in avanti quando il mais inizia ad essere meno attrattivo per la piralide. Adulto di piralide. 9 A lato: larve di piralide su spiga di mais e pannocchia. Strategia di difesa Trattare prima della penetrazione delle larve Success ® 60-80ml/hl Efficace anche su tripidi e nottue oppure Decis ® Jet 80 ml/hl Efficace anche su nottue oppure Scatter ® Larva 100 ml/hl Adulto di Spodoptera littoralis A destra: larve di nottue su bacche di pomodoro e su foglia. 10 Attacco di nottue su peperone (Heliothis armigera, Spodoptera exigua, Spodoptera littoralis, Le nottue sono notevolmente polifaghe (vivono a carico di molte specie orticole); i danni raggiungono elevati livelli di gravità nelle coltivazioni in pieno campo e soprattutto nelle serre. Le larve compiono erosioni fogliari divorando ampie porzioni del lembo ma si nutrono preferibilmente provocando erosioni sulle bacche dove lasciano profonde cicatrici e fori. I frutti colpiti deperiscono precocemente. Sulle foglie e sui fiori le erosioni sono atipiche e normalmente precedono l’attacco sui frutti. Foto. A. Pollini Foto. A. Pollini Nottue fogliari Chrysodeixis chalcites, Autographa gamma) Foto A.Pollini Foto A.Pollini Autographa gamma e Chrysodeixis chalcites Foto A.Pollini Larva di Heliothis armigera e danno su bacche di pomodoro 11 Spodoptera exigua. Strategia di difesa Decis ® Jet 50-80 ml/hl oppure Success ® 80 ml/hl Efficace anche su Frankliniella e altri tripidi oppure Scatter ® 100 ml/hl Trattare in presenza delle ovature o delle piccole larve Nottue terricole (Agrotis ipsilon, Agrotis segetum) Le nottue terricole sono specie molto polifaghe. Compiono normalmente 2 generazioni all’anno, svernano come larve e compiono erosioni al colletto che causano lo stroncamento delle giovani piante. Dopo un primo periodo di attività sulla parte aerea delle piante, diventano lucifughe e terricole e si localizzano nel suolo dove compiono erosioni al colletto. Sono attive soprattutto durante le ore notturne mentre durante il giorno rimangono arrotolate nel terreno, alla base delle piante. A lato: Larva di Agrotis ipsilon. A destra: le larve, di colore grigio-piombo, compiono erosioni alla base delle piante. 12 Strategia di difesa Su attacchi in atto Decis ® Jet 80 ml/hl (800 ml/ha) Trattare con elevati volumi d’acqua e nelle ore serali Elateridi (Agriotes spp.) Le larve possono erodere gravemente le giovani piante, su cui provocano un piccolo foro nella regione del colletto. Il sintomo più evidente dell’attacco è rappresentato dall’appassimento delle foglie soprattutto nelle ore più calde della giornata, che può essere seguito anche dalla morte della pianta. Le infestazioni si manifestano più frequentemente nei terreni ricchi di sostanza organica o in caso di monocoltura. In estate le larve scendono fino a 50-90 cm di profondità. Attacchi estivi, soprattutto sui tuberi di patata prossimi alla raccolta, possono avvenire in concomitanza di piogge o irrigazioni che richiamano le larve in superficie. Larve di elateridi ed erosioni su tubero di patata 13 Strategia di difesa Pre-trapianto* Post-trapianto Mocap ® 20EC 30-40 litri/ha oppure Mocap ® 6-10 kg/ha Mocap ® 20EC 5-10 litri/ha su pomodoro, peperone e melanzana, superata la crisi di trapianto (consigliati saggi varietali) Efficaci anche su nematodi e maggiolino (Melolontha melolontha) * dosi per trattamento su tutta le superficie. Per trattamento su banda ridurre la dose proporzionalmente alla superficie effettivamente trattata Minatrici (Liriomyza trifolii, Liriomyza huidobrensis) Speci molto polifaghe attaccano oltre 100 piante ospiti erbacee coltivate e spontanee. Le femmine compiono con l'ovopositore ripetute punture per poi lambire, insieme ai maschi, i succhi emessi dai tessuti lesionati. Tali punture sono spesso numerose per cui il lembo fogliare appare disseminato di piccole punteggiature. Le larve scavano mine fogliari che, se numerose, compromettono l'attività vegetativa delle piante e causano il disseccamento delle foglie gravemente colpite. Il dittero compie svariate generazioni all'anno (in genere 5-6), che iniziano già sulle giovani piante e che si susse- 14 Mine fogliari su peperone. Mine fogliari su pomodoro. guono poi fino all'autunno inoltrato o all'inizio dell'inverno. Gli adulti vivono 24 settimane e si alimentano del succo cellulare che fuoriesce dalle lesioni compiute dalle femmine con l'ovopositore e che è necessario per il raggiungimento della maturità sessuale. La deposizione delle uova avviene entro lesioni, effettuate nelle foglie. Il numero di uova deposto da una femmina è in genere di diverse decine. Le larve completano lo sviluppo in circa una settimana e, raggiunta la maturità, si impupano nella parte terminale della mina e i nuovi adulti fuoriescono dopo 1-2 settimane. Mine fogliari su cucurbitacee. 15 Strategia di difesa Success ® 200-300 ml/hl Alla comparsa delle prime punture di ovodeposizione, utilizzare la dose maggiore in presenza di qualche mina - Efficace anche su tripidi, nottue e piralide Miridi (Calocoris norvegicus, Lygus rugulipennis, L. pratensis) Calocoris norvegicus è un insetto notevolmente polifago, in grado di danneggiare diverse piante ortive ed in particolare, le solanacee, la melanzana, la patata e il pomodoro. Le punture compiute sull’apice dei germogli causano l’avvizzimento ed il disseccamento della vegetazione posta al di sopra delle lesioni. Sverna come uovo deposto in estate avanzata sul legno dei pali di sostegno o nei tessuti delle piante erbacee. In primavera sgusciano le neanidi che si sviluppano nei tessuti dello stelo ed in maggio-giugno compaiono gli adulti che pungono le diverse piante ospiti. Lygus rugulipennis e L. pratensis, sono particolarmente dannosi su fragola, dove le punture causano l’arresto dello sviluppo e la deformazione dei frutti, e su patata. Svernano come adulto sotto i vegetali disseccati o in altri ricoveri occasionali. In primavera le femmine, dopo l’accoppiamento, depongono le uova inserendole negli steli. Dopo un paio di settimane compaiono le neanidi e successivamente gli adulti (fine giugno). Possono svolgere fino a 2-3 generazioni e gli adulti rimangono in attività fino l’arrivo dei primi freddi. A fianco: C. norvegicus adulto e attacco con dissecamento della vegetazione posta al di sopra del punto di suzione (a destra) 16 Lygus spp. adulto e danno su melanzana Strategia di difesa Decis ®Jet 80 ml/hl oppure Scatter ® 100 ml/hl alla comparsa dei primi danni Cimice verde (Nezara viridula) Cimice molto polifaga, diffusa su tutto il territorio nazionale, provoca i danni maggiori sulle coltivazioni ortive e sul pomodoro in particolare. Il danno si manifesta sulle foglie e sui frutti ed è causato dalle punture di nutrizione di tutte le forme mobili del fitofago. Le punture trofiche si evidenziano con necrosi localizzate e disseccamenti. Le cimici trasmettono con la loro saliva uno sgradevole sapore ai frutti. Fra i danni indiretti ricordiamo la diffusione di batteriosi attraverso le ferite lasciate dagli stiletti boccali. Sverna come adulto e le neanidi compaiono a fine maggio. Compie 2 generazioni l’anno. A destra: ninfa e adulto di cimice. Foto A.Pollini Danno su bacche di pomodoro a seguito delle punture di cimice. 17 Strategia di difesa Decis ®Jet 80 ml/hl Efficace anche su nottue, piralide, dorifora e afidi oppure Scatter ® Neanidi 100 ml/hl sulle forme giovanili Tripidi (Frankliniella occidentalis, Thrips tabaci) I tripidi, con le loro punture di nutrizione, causano la comparsa di numerose punteggiature argentate e necrotiche a carico dei tessuti fogliari, rallentamenti vegetativi e riduzioni di sviluppo delle piante e malformazioni dei frutti. F. occidentalis, in particolare, è inoltre temibile in quanto vettore del virus dell'avvizzimento del pomodoro (Tomato spotted wilt virus = TSWV), malattia che colpisce diverse ortive (peperone, melanzana, pomodoro, lattuga, indivia, carciofo, fagiolo, basilico, cipolla e numerose piante da fiore). L'insetto compie svariate generazioni all'anno, influenzate dalle condizioni ambientali, e sverna con pupe interrate 18 F. occidentalis A lato: Thrips tabaci A destra: danno da tripidi su melanzana e su peperone a pochi centimetri di profondità. Le femmine depongono le uova entro i tessuti fogliari. La loro fertilità è influenzata dalla pianta ospite ed aumenta sensibilmente dopo essersi alimentate del polline. Lo sviluppo embrionale è di alcuni giorni in presenza di temperature ottimali intorno ai 25-26°C e si protrae per un paio di settimane se scende intorno ai 15°C. Le neanidi, dopo circa una settimana dalla loro comparsa e dopo aver completato la seconda età dello sviluppo, abbandonano la vegetazione delle piante ospiti e si portano nel terreno per poi passare allo stato di prepupa e pupa prima della comparsa del nuovo adulto. Strategia di difesa Success ® 80 ml/hl (800 ml/ettaro) Efficace anche su nottue e piralide oppure Mesurol ® 200 g/hl Nota bene: ogni due trattamenti di Success alternare con prodotti a diverso meccanismo d’azione (Mesurol, Decis Jet) (2 kg/ettaro) oppure Scatter ® 120-200 ml/hl (1,2-2 litri/ha) Trattare alla primissima comparsa degli adulti, bagnando accuratamente tutta la vegetazione ed in particolare i fiori. In caso di reinfestazione ripetere il trattamento dopo 7-10 giorni, in relazione al livello di infestazione Adulto 19 Insetticida di origine naturale a base di spinosad Per il controllo di numerosi parassiti (lepidotteri, tripidi e ditteri) di molte colture nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente Insetticida di origine naturale Ottimo profilo tossicologico Elevata efficacia e modo d’azione unico Ampio spettro d’azione Numerose colture autorizzate Sicuro per gli organismi utili Ottima selettività sulle colture Attivo a bassi dosaggi Bassa residualità Il successo della natura Tignola della patata (Phthorimaea operculella) Vive comunemente a spese della patata, ma può attaccare anche la melanzana. In campo la larva mina le foglie e scava gallerie nei fusti, nelle ramificazioni e nei tuberi affioranti. In magazzino le larve completano lo sviluppo entro i tuberi che si sono infestati in campo e dopo essersi incrisalidate originano adulti destinati ad avviare una nuova generazione di larve che causa ulteriori danni. Il lepidottero compare in campo all'inizio della primavera, fuoriuscendo dai magazzini che hanno ospitato patate infestate, dai tuberi erratici o da solanacee spontanee. Le uova vengono depo- ste all'ascella delle foglie o sui tuberi affioranti. Le larve nascono dopo un periodo d'incubazione che, in funzione delle condizioni ambientali, varia dai 34 giorni in estate ai 15 giorni in autunno. Lo sviluppo larvale viene completato in circa un paio di settimane in estate, mentre durante la conservazione invernale dei tuberi in magazzino si necessita di circa 3 mesi. La tignola compie fino a 6-8 generazioni all'anno, in funzione delle condizioni ambientali, che iniziano in campo e proseguono poi in magazzino. 20 Strategia di difesa Decis ®Jet 80 ml/hl alla nascita delle larve Ragnetto rosso comune Sotto e a lato: grave infestazione con agglomerati di T. urticae su cucurbitacee, peperone e pomodoro. (Tetranychus urticae) Acaro della famiglia dei tetranichidi attacca moltissime piante coltivate, soprattutto in serra, con una spiccata preferenza per le specie erbacee. Il suo elevato potenziale riproduttivo è favorito dalle particolari condizioni ambientali delle colture protette e dal rapido insorgere di fenomeni di resistenza. Questi fattori possono costituire talora difficoltà insormontabili per il suo contenimento. Tutte le forme mobili (larve, protoninfe, deutoninfe e adulti) si nutrono dei cloroplasti e delle cellule del mesofillo, generalmente sulla pagina inferiore delle foglie e causano caratteristici ingialli- menti fino a provocare la caduta delle foglie e, in casi estremi, la morte della pianta. Quando il numero dei ragnetti è molto elevato, questi tendono ad uno spostamento nella parte alta della pianta producendo caratteristiche ragnatele. La dispersione passiva avviene ad opera del vento e degli operatori. Le femmine fecondate possono passare l'inverno nei pali di sostegno e nelle infrastrutture e dare in primavera i primi focolai di infestazione vicino ai luoghi di svernamento. Compie 7-10 generazioni all’aperto e fino a 30 generazioni in serra. 21 Strategia di difesa Miro ® 150-200 ml/hl Intervenire alla prima comparsa degli acari Foto A. Pollini Eriofide rugginoso del pomodoro Aree suberificate su bacche di pomodoro causate da eriofide rugginoso A lato: bronzatura prodotta dall'eriofide rugginoso, con docciatura verso il basso del lembo. Si può avere defogliazione della pianta e avvizzimento della vegetazione. L'acaro attacca il fusto, le ramificazioni, le foglie, i fiori e le bacche del pomodoro. Le infestazioni a carico delle foglie causano la bronzatura dei tessuti e la docciatura del lembo verso la pagina inferiore. Sul fusto causano la comparsa di alterazioni rugginose, seguite da fessurazioni reticolate. I fiori colpiti, affetti da rugginosità localizzata sui sepali e sul peduncolo, vanno incontro a fenomeni di colatura oppure originano bacche piccole e deformi. Sulle bacche in via di sviluppo compaiono estese aree suberificate con successive screpolature e, nei casi più gravi, profonde spaccature. I danni si verificano soprattutto durante i mesi più caldi, con temperature ottimali intorno ai 27-28°C. Strategia di difesa Alla prima comparsa dell’eriofide 22 (Aculops lycopersici) Miro ® 150-200 ml/hl Miro ® acaricida adulticida Lunga durata d’azione contro le forme mobili degli acari Meccanismo d’azione originale Selettivo Inserito nei programmi di lotta integrata (Phytonemus pallidus, Polyphagotarsonemus latus) Foto F. Laffi L'eriofide Polyphagotarsonemus latus (torsonemide delle piante ortive) danneggia il fusto e le ramificazioni, le foglie e le bacche del peperone, il fusto e i frutti della melanzana, i germogli della patata. Su peperone determina l'ispessimento dei tessuti e la comparsa di suberificazioni argentate. Le bacche presentano aree suberificate più o meno estese; quelle colpite nelle fasi iniziali dello sviluppo non si accrescono e si deformano. Sul fusto e sulle ramificazioni compaiono suberificazioni argentate con successiva screpolatura dei tessuti. Su melanzana compaiono argentature e suberificazioni a carico del fusto, rugginosità e screpolature sui frutti. Su patata i germogli appaiono filiformi, con foglie piccole e deformi. Le infestazioni si verificano soprattutto nelle regioni con clima caldo, mentre nelle altre interessano in genere le colture in serra. Phytonemus pallidus (torsonemide della fragola) attacca la fragola. Le piante colpite presentano foglie esterne affette da rugosità, bollosità e accartocciamento del bordo verso la pagina inferiore, mentre quelle esterne non riescono a dispiegarsi ed imbruniscono. Le piante colpite presentano una fioritura molto scarsa, con fiori piccoli e ingialliti, mentre i frutti non si accrescono e presentano una colorazione giallo-bruna. Foto A. Pollini Tarsonemidi 23 Strategia di difesa Miro ® 150-200 ml/hl Malattie fungine Septoriosi del pomodoro Peronospora del pomodoro e della patata Peronospora delle cucurbitacee Alternariosi del pomodoro e della patata Cladosporiosi Rizottoniosi Muffa grigia o botrite Oidio o mal bianco Moria delle piantine Cancrena pedale del peperone Sclerotinia Septoriosi del pomodoro Sotto: macchie su foglia fortemente ingrandite. A destra: attacco sulla pagina superiore e inferiore di pomodoro. (Septoria lycopersici) Attacca principalmente le foglie causando macchie circolari del diametro di 2-3 mm di colore cinereo, al centro delle quali si ritrovano piccoli corpiccioli neri (picnidi). Queste strutture fungine consentono di distinguere facilmente questa malattia dalle batteriosi fogliari. Su fusti, piccioli e foglie l'attacco è riscontrabile raramente. Lo sviluppo della malattia è favorito dalle piogge, anche brevi, e dalle forti rugiade che mantengono le foglie bagnate fino al tardo mattino. Le esigenze termiche per lo sviluppo del patogeno sono comprese tra 15 e 28 °C. La difesa va iniziata alla comparsa di più sintomi e prosegue secondo la durata d’azione dei prodotti. 25 Strategia di difesa R6 Erresei ® Bordeaux* 4-6 kg/ha oppure BBS ® 25 WG* 0,5-1 kg/ha oppure Cupravit ® Blu WG* 200-280 g/hl * Azione preventiva sulle batteriosi oppure Primi sintomi Antracol ® 200 g/hl Peronospora del pomodoro e della patata Ficomicete che attacca tutti gli organi epigei della pianta (foglie, fusti, frutti e, nel caso della patata, anche i tuberi). Si conserva nel terreno sui residui della vegetazione infetta, come micelio svernante, più raramente come spore. Le prime infezioni si realizzano sugli organi epigei più vicini al terreno, attraverso le zoospore che raggiungono la vegetazione al crearsi delle condizioni 26 In alto e a destra: l'infezione sulle foglie ha un decorso differente in relazione alle condizioni ambientali. Se queste sono sfavorevoli, l'alterazione rimane circoscritta a macchie irregolari che disseccano mentre in condizioni di elevata umidità conservano l’efflorescenza bianco brunastra. A lato: caratteristica sintomatologia su foglie, fusti, piccioli e striature longitudinali su fusti e disseccamento fogliare (a destra). (Phytophthora infestans) termoigrometriche ottimali per l'infezione; fenomeni metereologici (pioggia, nebbia, rugiada) che tengono bagnata la superficie delle foglie per un tempo di almeno 10-12 ore a temperature superiori a 10°C. Il periodo di incubazione varia da 2-3 giorni fino a 5-6 giorni in relazione alle condizioni termoigrometriche (optimun termico 20-23°C) e alla sensibilità della coltura. In alto: attacco di peronospora su pomodoro in pieno campo. A lato e a destra: l'attacco sui frutti interessa generalmente le bacche ancora verdi, sulle quali compaiono macchie traslucide, irregolari e depresse che progressivamente si estendono, assumendo differenti colorazioni tra il verde oliva ed il bruno. Le bacche colpite non giungono a maturazione ma cadono al suolo o marciscono. A lato: attacco tardivo su frutti. 27 Peronospora del pomodoro e della patata Attacco di peronospora su foglie di patata dove provoca macchie giallognole, rotondeggianti che rapidamente imbruniscono e disseccano oppure, in condizioni di elevata umidità, in corrispondenza della pagina inferiore della foglia, si sviluppa la caratteristica muffa bianca. 28 I sintomi sui tuberi compaiono 15-20 giorni dopo la comparsa della malattia sulle foglie per poi attenuarsi durante la fase di conservazione in magazzino (sopra particolare). Strategia di difesa Trattamenti preventivi Melody ® Compact Previcur ® Energy 300-400 g/hl (3-4 kg/ha) Su pomodoro, distribuiti al terreno con impianto a goc- ogni 7-10 giorni Previene contemporaneamente le batteriosi cia, effettuando 2 trattamenti dopo il trapianto oppure R6 Erresei ® Bordeaux 2-3 litri/ha oppure 4-6 kg/ha Cupravit ® Blu WG 2,5-3 kg/ha Anche per la prevenzione delle batteriosi oppure Antracol oppure ® 200 g/hl BBS ® 25 WG 0,5-1 kg/hl 29 ® Compact Nuovo meccanismo d’azione (Iprovalicarb) Elevata efficacia contro le peronospore Azione preventiva, curativa, translaminare e sistemica Preventivo verso le batteriosi Numerosi campi di impiego Assenza di carbammati Riduzione quantità di rame per ettaro Profilo eco-tossicologico favorevole 7 giorni nza in aremo di ci su po doro 20 giorn o pieno camp Peronospora delle cucurbitacee (Pseudoperonospora cubensis) La malattia attacca soprattutto melone e cetriolo mentre si manifesta solo sporadicamente su zucchino, zucca e cocomero. Colpisce in particolare l’apparato fogliare. Sulle foglie compaiono macchie di dimensioni variabili, spesso delimitate dalle nervature; le lesioni, dapprima traslucide (macchie d’olio), assumono in seguito una colorazione giallo-brunastra e un aspetto pergamenaceo, mentre sulla pagina inferiore si differenzia una efflorescenza grigio-violacea costituita dagli zoosporangiofori e zoosporangi. La confluenza delle macchie porta rapidamente al disseccamento più o meno esteso della vegetazione, con conseguenti influenze negative sulla produzione. 30 A lato e in alto: peronospora su melone. A lato e a destra: peronospora su cetriolo. Il patogeno si conserva da un anno all’altro sia in forma agamica su specie coltivate o spontanee ed anche come oospore sui residui di piante infette. La diffusione avviene attraverso gli zoosporangi; le zoospore liberate dagli sporangi, in presenza di acqua, germinano penetrando attraverso le aperture stomatiche delle foglie. La malattia trova condizioni ottimali fra 15 e 22°C e viene favorita da elevati valori di umidità e della durata della bagnatura fogliare (poche ore intorno ai 20°C). Il ciclo biologico del patogeno è estremamente rapido (pochi giorni in condizioni favorevoli) e ciò spiega la repentina evoluzione degli attacchi e dei danni. Peronospora su melone in pieno campo. 31 Strategia di difesa Trattamenti preventivi Melody ® Compact *300-400 g/hl (3-4 kg/ha) 7 giorni di carenza ogni 7-10 giorni oppure Previcur® Energy 2-3 litri/ha Su pomodoro, distribuiti al terreno con impianto a goccia, effettuando 2 trattamenti dopo il trapianto oppure R6 Erresei ® Bordeaux 6 kg/ha ogni 8-12 giorni Previene contemporaneamente le batteriosi oppure Aliette ® 200-300 g/hl Alternariosi di pomodoro e patata Alternariosi su foglia e frutti di pomodoro: sono caratteristiche le tacche circolari, a zonature concentriche. 32 (Alternaria porri f. sp. solani, Alternaria alternata) L’agente di questa patologia, comunemente diffusa su pomodoro e patata, è un fungo ubiquitario (che vive su sostanza organica in decomposizione o residui di vegetali). L’infezione avviene a partire da ferite (ad esempio l’inserzione del peduncolo sul frutto) o stomi e anche direttamente. Su pomodoro attacca bacche, foglie e fusti. Su foglie determina macchie brunastre concentriche (a bersaglio), isolate e di dimensione di circa 1 cm. Le foglie attaccate disseccano. Quando attacca i fusti, determina macchie analoghe ma meno estese. Sui frutti si manifesta con macchie nerastre, circolari, a zonature concentriche, localizzate preferibilmente intorno al penduncolo, come conseguenza dell’attacco finale. Questa patologia è preoccupante specialmente durante la fase di maturazione dei frutti. Non è da confondere l’alternariosi su pomodoro con il marciume apicale dei frutti, fisiopatia determinata da squilibrio del rapporto Ca/K. In seguito al verificarsi di questo squilibrio (spesso anche dovuto a stress idrici) si instaura sul marciume il fungo agente dell’alternariosi. Quando attacca giovani piantine in semenzaio, determina marciume del colletto; generalmente le piantine subito dopo il trapianto muoiono. Su patata attacca fusto, foglie e tuberi, determinando sulle foglie macchie simili a quelle che si manifestano sul pomodoro, ma di dimensioni inferiori. Il fungo può conservarsi anche su tuberi di patata o su semi di pomodoro. A lato e destra: alternariosi su foglie e tubero di patata. Strategia di difesa R6 Erresei ® Bordeaux 400-600 g/hl (4-6 kg/ha) oppure Lyos ® 250-300 ml/hl (2,5-3 kg/ha) 33 R6 Erresei Bordeaux Ampio spettro d’azione Attivo su batteriosi Protegge la nuova vegetazione Attivo su popolazioni resistenti Cladosporiosi Attacco di cladosporiosi su pomodoro e su zucchino (in basso) (Cladosporium fulvum, Cladosporium cucumerinum) Cladosporium fulvum (cladosporiosi del pomodoro) attacca soprattutto le colture in serra; è su queste che trova le condizioni più favorevoli per il suo sviluppo. Colpisce principalmente le foglie sulle quali provoca macchie giallastre piuttosto ampie e dai contorni non ben definiti. In corrispondenza di queste, nella pagina inferiore, si sviluppa una caratteristica muffa di colore variabile dal bruno al fulvo. Manifestazioni simili si possono avere su fusti, fiori e piccioli fogliari. Raramente vengono attaccati i frutti. Le infezioni di C. fulvum si verificano in 36-48 ore con temperature comprese fra 10-27°C ed elevata umidità relativa, anche per sole 3-4 ore. Il patogeno sopravvive come micelio o sotto forma conidica sui residui colturali infetti o sulle strutture di legno delle serre, per la notevole resistenza dei conidi all'essicamento. Sulle cucurbitacee Cladosporium cucumerinum attacca anche i frutti dove provoca la formazione di tacche dalle quali fuoriesce un essudato gommoso. Attacca con temperature da 10 a 30°C ed elevata umidità relativa: le temperature elevate ne bloccano lo sviluppo. 34 Strategia di difesa Dalla comparsa dei primi sintomi Caddy ® 10-12,5 g/hl Efficace anche su oidio oppure Lyos ® 250-300 ml/hl (2,5-3 L/ha) Rizottoniosi (Rhizoctonia solani) La malattia può colpire le giovani piante o quelle già sviluppate. Il fungo aggredisce i tessuti del colletto e delle radici causandone la necrosi. Su patata, la parte basale del fusto si copre di un bianco manicotto fungino (calzone bianco). Le piante giovani muoiono, quelle già sviluppate riescono a sopravvivere ma la loro attività vegetativa e la produttività vengono notevolmente penalizzate. Le infezioni su pomodoro interessano talora le bacche determinando la comparsa di ampie macchie marcescenti. Il patogeno è caratterizzato da svariate razze in grado di attaccare un notevole numero di piante e di svilupparsi in presenza di diverse condizioni ambientali. Esso si conserva nel terreno per 6-7 anni con formazioni pseudoscleroziali, costituite da addensamenti miceliali, che si formano sui tessuti infetti. Le infezioni avvengono ad opera del micelio e sono favorite dai ristagni di umidità nel terreno e da temperature comprese tra i 16 e i 22°C. In presenza di condizioni particolarmente favorevoli di umidità del terreno e di temperatura il micelio è in grado di propagarsi nel terreno con molta rapidità causando repentine morie di piante. 35 Strategia di difesa Monceren ® 250 SC 100 ml/kg (di seme) concia dei tuberi (concia umida) oppure Monceren ® 250 SC 1,5-2 % immersione dei tuberi in soluzione per (3-5 minuti) oppure ® Monceren 250 SC 20 litri/ha prima della messa a dimora oppure Curital ® 150-200 g/hl (Botrytis cinerea) L’agente di questa patologia fungina molto diffusa è la Botrytis cinerea un fungo ubiquitario, facoltativo, polifago che può conservarsi come saprofita nel terreno su sostanza organica in disfacimento o come sclerozi e micelio. Penetra attraverso le ferite dei tessuti, generalmente a partire da tessuti senescenti (quali i petali, sepali appassiti e A lato: Infezione su fusto. A destra: danno da botrite su fiori di melanzana. Sotto: danno da botrite su fragola e pomodoro. 36 foglie) sui quali il fungo si sviluppa in maniera abbondante, da qui poi infetta gli altri tessuti. Il fungo può attaccare i fiori, determinando caduta e aborti, oppure i frutti determinando marciumi molli che si ricoprono, in condizioni di umidità, della tipica muffa grigia (costituita dalle fruttificazioni del fungo). Foto: F. Quarantelli Muffa grigia o botrite Strategia di difesa Trattamenti preventivi Teldor ® 100-150 g/hl 1 giorno di carenza oppure Lyos ® 250-300 ml/hl (azione collaterale) Fioritura Maturazione 37 ® Fungicida per il controllo della botrite E l eva t a e f f i c a c i a Lunga durata d’azione Meccanismo d’azione originale: consente una strategia antiresistenza Bassissimo impatto ambientale Tempo di carenza breve (1 giorno) Favo r evo l i c a r a t t e r i s t i c h e t o s s i c o l o g i c h e Oidio o mal bianco Attacchi di mal bianco su peperone e su cucurbitacee. 38 (Erysiphe cichoracearum, Sphaerotheca fuliginea, S. macularis, Il mal bianco delle solanacee (Leveillula taurica) è una patologia fungina chiave per la coltivazione di pomodoro, peperone e melanzana sia in pieno campo che in ambiente protetto, particolarmente diffusa negli ambienti meridionali. L’agente di questa malattia è un fungo ectoparassita (vive sulla superficie dell’ospite) che attacca le foglie, contraendo il rapporto nutrizionale con le cellule dell’epidermide, mediante l’emissione di austori, che raramente raggiungono le cellule sottoepidermiche. In seguito all’infezione, sulle foglie si formano delle macchiette decolorate giallastre e si sviluppa un feltro biancastro, in genere sulla pagina superiore della foglia, costituito da conidi catenulati (fruttificazioni). Le condizioni ottimali sono date da temperature attorno ai 20°C e umidità relativa dell’aria intorno al 70-80%. L’oidio delle cucurbitacee è causato prevalentemente dalle specie fungine Erysiphe cichoracearum e Sphaeroteca fuliginea. Sono molto suscettibili a questa malattia melone, cetriolo e zucchino, mentre il cocomero risulta più tollerante. Le piante vengono attaccate a livello dell’apparato fogliare e del fusto, compresi i piccioli fogliari e i peduncoli dei frutti. In caso di forti attacchi si possono avere elevati cali produttivi, nonchè deprezzamenti della produzione. È pertanto fondamentale prevenire l’insorgenza della malattia. Oidium fragariae, Leveillula taurica, Oidiopsis taurica) Strategia di difesa oppure Folicur ® SE 290 ml/hl Flint ® Trattamenti preventivi a cadenza di 7-10 giorni Trattamenti preventivi a cadenza di 10 giorni; elevare la dose a 25 g/hl con cadenza di 12-14 giorni 7 giorni di carenza 15 g/hl oppure Zolfo WG Bayer 200-250 g/hl 3 giorni nza di cacure rbitacee su cu 5 giorni di carenza Orticole protette e sicure 39 SE Ampio spettro d’azione (oidio, ruggini, stemfiliosi ecc.) Elevata efficacia riconosciuta Numerosi campi d’impiego go ’impie Dose d 100 litri in 290 g a ogni d’acqu rni io 7-10 g Breve tempo di carenza (7 giorni su orticole) Azione preventiva, curativa ed eradicante Prodotto sistemico, sfugge al dilavamento Non richiede patentino Moria delle piantine (Pythium spp.) I suddetti microrganismi fungini sviluppano infezioni principalmente nei semenzai. Essi invadono i tessuti del colletto causandone la necrosi, per cui le piante si piegano sul terreno e muoiono. Le infezioni si propagano in maniera epidemica a macchia d'olio e riescono a causare notevoli morie di piantine. Infezioni di Pythium spp. possono interessare anche le bacche di pomodoro e i frutti di cocomero e cetriolo, sui quali determinano la comparsa di processi di marcescenza localizzati preferibilmente nella zona peduncolare o in quella a contatto con il terreno e i cui tessuti colpiti vengono coperti da una soffice muffa di colore bianco candido. Le infezioni hanno un optimun di 25-28°C ma si realizzano 40 A lato e a destra: caratteristiche e strozzature del fusticino all’altezza del colletto. Moria di piantine in semenzaio. entro limiti molto ampi di 8-40°C. Per evitare morie di piante in vivaio è necessario impiegare substrati di semina vergini o sterilizzati con vapore surriscaldato e utilizzare seme conciato con tiram. E’ inoltre opportuno evitare le semine troppo fitte, arieggiare l’ambiente per abbassare il tasso di umidità relativa, favorire la penetrazione della luce ed effettuare le irrigazioni con moderazione al fine di evitare ristagni di umidità nei bancali. Durante la preparazione dei terricciati, e successivamente alla prima comparsa di piante colpite, si può intervenire con Previcur avendo cura di effettuare, dopo il trattamento, una irrorazione con acqua per dilavare il prodotto dalla vegetazione delle plantule. Strategia di difesa Previcur ® Energy* 130-150 ml/hl trattamento in semenzaio, dalla semina al pre-trapianto 2-3 litri/ha trattamento al terreno con impianto a goccia o localizzato oppure Previcur ® 200 ml/hl (8-12 ml/m 2) trattamento in semenzaio, dalla semina al pre-trapianto oppure 200 ml/hl in post-trapianto 41 Raddoppia l’energia nella difesa delle orticole Cancrena pedale del peperone (Phytophthora capsici) E' l'avversità più temibile del peperone in quanto è in grado di propagarsi rapidamente riuscendo a distruggere un gran numero di piante o addirittura l'intera coltivazione. Il fungo colpisce la parte basale delle piante causando la necrosi dei tessuti corticali e il conseguente rapido avvizzimento della pianta. In presenza di un forte potenziale d'inoculo e di elevata umidità vengono colpite anche le bacche, che si ricoprono di una efflorescenza fungina biancastra ed avvizziscono. Il fungo sopravvive per svariati anni nel terreno con oospore. In presenza di elevata umidità del terreno e di temperature ottimali intorno ai 20°C germinano e originano zoospore, responsabili delle prime infezioni. Queste sviluppano un micelio fungino che invade i tessuti corticali e che differenzia rami sporangiofori, i cui sporangio-conidi si diffondono con estrema facilità nel terreno, veicolati dall'acqua di scorrimento. Lo sviluppo della malattia è favorito dai ristagni idrici nel terreno e da temperature ottimali intorno ai 26-28°C. 42 La parte aerea delle piante colpite da Ph. capsici mostrano un repentino avvizimento generale. Strategia di difesa Post-trapianto Previcur ® 200 ml/hl Trattamento al terreno in applicando 200-400 ml di soluzione per pianta. Ripetere il trattamento ogni 10-15 giorni E’ fondamentale rispettare ampi avvicendamenti colturali (sospensione per almeno 5 anni dove sono stati visti gli attacchi) Sclerotinia (Sclerotinia sclerotiorum) La malattia si manifesta in genere su piante già sviluppate con la comparsa di lesioni di colore bruno, localizzate alla base della pianta o lungo il fusto, con successivi processi di marcescenza dei tessuti. Sulle cucurbitacee le infezioni interessano frequentemente anche i frutti sulla pianta o durante la loro conservazione. Le parti colpite si ricoprono di un micelio cotonoso biancastro che si addensa per differenziare formazioni scleroziali inizialmente grigiastre, quindi nere, il cui diametro può raggiungere gli 8-10 millimetri. Le infezioni interessano solitamente le colture realizzate in serre scarsamente arieggiate e si sviluppano soprattutto quando la temperatura si mantiene, per diversi giorni consecutivi, inferiore ai 20°C. Il patogeno sopravvive nel terreno per diversi anni con formazioni scleroziali. Queste, in presenza di piante suscettibili e di elevata umidità ambientale, possono germinare originando un micelio che invade i tessuti vegetali. In altri casi originano strutture a forma di coppa aperta con lungo peduncolo (apoteci) di colore giallo-bruno, sulla cui parete interna sono presenti aschi contenenti le ascospore. Queste, liberatesi e trasportate dal vento sulle piante ospiti, germinano in presenza di elevata umidità ambientale e sviluppano una nuova infezione. 43 Strategia di difesa Curital ®* 150-200 g/hl Trattamento alla coltura in semenzaio o a dimora, sciolti in acqua e irrorati su 100 m2 di terreno con 10 hl d’acqua per ettaro * Autorizzato su pomodoro, peperone, melanzana, fragola Nematodi galligeni Batteriosi Virosi Diserbo Disseccamento della patata Maturazione pomodoro Va r i e Agrofarmaci per le orticole Nematodi galligeni (Meloidogyne incognita, M. javanica, M. hapla) Sono diffusi nei climi mediterranei in pieno campo ed in particolare su colture protette di solanacee, cucurbitacee e fragola. Si distinguono facilmente per le caratteristiche “galle” che si sviluppano sull’apparato radicale. Le galle sono il risultato dell’azione trofica e parassitaria dei nematodi ai danni della radice. Il genere Meloidogyne si caratterizza per un accentuato dimorfismo sessuale: i maschi (rari) e le larve di seconda età sono vermiformi, mentre le femmine hanno la caratteristica forma di sacco con collo allungato. Gli attacchi dei nematodi, oltre ad incidere in maniera rimarchevole sulla quantità e sulla qualità delle produzioni, possono essere causa di sinergismi con diversi funghi fitopatogeni; i danni sono più gravi quando le piante sono attaccate nei primi stadi di sviluppo e l’apparato radicale non è sufficientemente sviluppato. 45 A lato: galle su apparato radicale di pomodoro. Confronto tra apparato radicale di pomodoro sano e quello attaccato da nematodi galligeni (a destra): notare le galle in sezione. Nematodi galligeni (Meloidogyne incognita, M. javanica, M. hapla) A lato: attacco di nematodi galligeni su tubero di patata e su apparato radicale di fragola in confronto ad uno sano (a destra). 46 A lato: attacco di nematodi galligeni su peperone. I sintomi sono la caratteristica formazione di galle sull’apparato radicale, l’accrescimento stentato, il blocco di sviluppo della pianta e la comparsa di caratteristiche decolorazioni giallastre sulle foglie più giovani. Strategia di difesa Pre-trapianto Post-trapianto Mocap ® 20 EC 4-5 litri/ha oppure Mocap ® 6-10 kg/ha Mocap ® 20 litri/ha Superata la crisi di trapianto Efficace anche su insetti del terreno Efficaci anche su insetti del terreno Nota: applicare in maniera omogenea, interrare leggermente il prodotto, quindi irrigare e procedere al trapianto/semina Nota: distribuire un quantitativo massimo di 50 L/ha per ciclo vegetativo, frazionato in 3-4 applicazioni distanziate di 20-30 gg. Batteriosi (Specie diverse) Maculatura angolare delle cucurbitacee (Pseudomonas syringae pv. lachrymans) Colpisce soprattutto il cetriolo, raramente le altre cucurbitacee, e attacca tutte le parti della pianta. Sulle foglie determina macchie angolose, delimitate dalle nervature, dapprima idropiche poi brune; successivamente le macchie sviluppano un alone giallastro e necrotizzano fessurandosi. Sul fusto e sui frutti si manifestano macchie idropiche, infossate, talvolta accompagnate rispettivamente dalla formazione di cancri e di marciumi molli. In presenza di elevata umidità in corrispondenza dei tessuti lesionati (pagina inferiore nel caso delle foglie) viene prodotto un essudato lattiginoso biancastro contenente le cellule batteriche. L’invasione dei tessuti può essere intercellulare o vascolare. Segue una fase di evasione, che avviene attraverso flussi mucillaginosi (essudati che si formano in condizioni di umidità) o cirri (filamenti sottili) cui segue il disfacimento dei tessuti interessati. Pseudomonas syringae pv. lachrymans: formazione di gocce di essudato in corrispondenza del punto di inoculo, su zucchino. 47 Macchie angolose su foglia contornate di alone idropico (a lato). Pseudomonas syringae pv. tomato su bacca di pomodoro (sopra) e su foglie (a lato). Xanthomonas campestris pv. vesicatoria su pomodoro (a destra). Batteriosi Le principali batteriosi delle solanacee sono: Macchiettatura batterica del pomodoro (Pseudomonas syringae pv. tomato) Xanthomonas campestris pv. vesicatoria su peperone 48 Ralstonia (= Pseudomonas) solanacearum su tuberi di patata (sotto) e Clavibacter (= Corynebacterium) michiganensis subsp. michiganensis su pomodoro (a destra). La sorgente di inoculo comunemente è costituita dai semi. In semenzaio può essere pericolosissima poiché trova le condizioni ottimali per la sua diffusione e le piantine sono particolarmente suscettibili. Attacca tutti gli organi della pianta e principalmente i frutti dove si formano macchioline rotondeggianti nere sotto forma di croste, circondate da un alone idropico. Sulle foglie determina piccole macchie necrotiche con alone clorotico. Maculatura batterica del pomodoro (Xanthomonas campestris pv. vesicatoria) Attacca tutte le parti aeree: le foglie sono più sensibili nella fase iniziale dello sviluppo. I sintomi sono molto simili a quelli della macchiettatura batterica, sui frutti determina macchie più grandi. Colpisce anche il peperone. Cancro batterico del pomodoro (Clavibacter [= Corynebacterium] michiganensis subsp. michiganensis). Comunemente diffuso su pomodoro da mensa, si manifesta spesso con appassimento asimmettrico che poi si estende a tutta la pianta; tagliando la foglia all’altezza dell’inserzione, si può notare l’imbrunimento dei vasi. Sui fusti determina macchie striate giallo-brune a partire dall’inserzione della foglia. La parte interna dei frutti assume un colore giallastro con conseguente marcescenza dei tesuti ed emissione di un fluido dello stesso colore. Marciume anulare della patata (Ralstonia [= Pseudomonas] solanacearum) La sorgente di inoculo è costituita dai tuberi di patata. Insetti come la dorifora possono diffondere il batterio che penetra attraverso le ferite. Si hanno anche infezioni durante la fase di tagliatura dei tuberi da seme. Sulla parte epigea determina argentatura delle foglie basali e quindi necrosi e avvizzimento della pianta; i tuberi colpiti all’esterno non manifestano sintomi, ma al taglio si nota un anello brunastro in corrispondenza dei vasi. Maculatura angolare della fragola (Xanthomonas fragariae) Colpisce la fragola principalmente a livello delle foglie. Inizialmente si manifestano sulla pagina inferiore maculature angolari idropiche, delimitate dalle nervature; in seguito le macchie diventano visibili anche sulla pagina superiore assumendo una colorazione brunoviolacea e quindi bruna. Al fine di prevenire l’infezione e la pro- pagazione di batteri, è prioritario il rispetto della buona tecnica agronomica, ad esempio utilizzare materiale propagativo (piantine e semi) non infetto e piante equilibrate e non stressate. In caso di infezione bisogna distruggere il materiale residuo, specie se in semenzaio. Gli strumenti comunemente utilizzati nelle operazioni colturali devono essere puliti e disinfettati. Aree necrotiche sulla pagina fogliare della fragola. 49 Strategia di difesa Melody ® Compact* 300-400 g/hl (3-4 kg/ha) oppure R6 Erresei ® Bordeaux* 4-6 kg/ha * Efficaci per il controllo della peronospora, garantiscono una buona azione preventiva sulle batteriosi oppure Cupravit ® Blu WG 250-350 kg/ha oppure BBS ® 25 WG 0,5-1 kg/hl Virosi Le foto delle virosi sono tratte dal volume edito da Bayer “I principali virus delle piante ortive” di M. Conti, D. Gallitelli, V. Lisa, O. Lovisolo, G.P. Martelli, A. Ragozzino, G.L. Rana e C. Vovlas I virus sono causa di preoccupazione per i gravi riflessi che hanno sulla produzione delle colture. Essi si definiscono “endemici”, quando la loro manifestazione è regolare in un determinato areale, ma con incidenze contenute nell’equilibrio naturale, ed “epidemici” quando la diffusione è improvvisa e grave entro spazi e tempi definiti. I fitofagi vettori sono il mezzo di trasmissione più comune dei fitovirus. In particolare afidi, cicaline e tripidi si contaminano con particelle virali presenti sulle piante infette (“acquisizione”), le trattengono con modalità e periodi di tempo variabili (“ritenzione”) e le trasmettono infine ad altre piante (“inoculazione”). Il rapporto virus vettore è specifico. Numerose sono le piante infettabili dai virus. Tra le specie spontanee e coltivate possono costituire sorgente di infezione molte piante erbacee annuali, perenni o perennanti e piante arbustive, raramente arboree. Nelle aree in cui le condizioni climatiche consentono la coltivazione ininterrotta delle piante ortive, ogni coltura rappresenta la più peri- 50 colosa sorgente di infezione per quelle successive. Il trasferimento dei virus da una coltivazione all’altra è possibile durante tutto il periodo di sovrapposizione dei cicli colturali. Particolarmente importanti a questo scopo sono anche infestanti di larga diffusione quali Galinsoga parviflora, Portulaca oleracea, Solanum spp., Amaranthus spp. ecc. La difesa va impostata nei confronti dei vettori e degli ospiti di diffusione (erbe infestanti). Il trattamento con Confidor sugli ospiti di svernamento dei vettori (es. il pesco per Myzus persicae) permette di contenere la diffusione dei virus. Sulle solanacee e cucurbitacee, Calypso e Confidor possono fornire risultati apprezzabili contro virus semi-persistenti e persistenti. Allo stesso modo contribuiscono Success e Mesurol con il controllo dei tripidi. Analogamente una corretta gestione della flora infestante con Cadou, Ronstar, Challenge e Sencor permette di controllare le più importanti specie ospiti di diffusione. Virus: modalità di acquisizione Rappresentazione schematica di un afide che si alimenta su una pianta. Gli stiletti boccali hanno raggiunto il floema dal quale sono acquisiti virus persistenti e semipersistenti, trattenuti e poi trasmessi dall’insetto con diverse modalità. Relazioni con il vettore dei diversi tipi di virus trasmessi da insetti Afide in fase di “assaggio” su una pianta. Queste brevi punture (5-30 sec), effettuate dagli afidi per individuare le specie ospiti, sono sufficienti per acquisire i virus nonpersistenti dalle piante infette e quindi inocularli in altre piante mediante la parte distale degli stiletti boccali. I principali virus delle solanacee e delle cucurbitacee sono riportati di seguito. Virus del mosaico del cetriolo (CMV = cucumber mosaic cucumovirus) Ha circa 800 specie ospiti ed é trasmesso in modo non persistente da circa 75 specie di afidi. Oltre a solanacee, leguminose e cucurbitacee coltivate,le dicotiledoni infestanti costituiscono il più importante serbatoio naturale del virus. Il CMV attacca pomodoro, peperone e le cucurbitacee. Il controllo si effettua eliminando le infestanti, possibili serbatoi di infezione, ed effettuando un trattamento aficida con Confidor 200 SL o con Calypso alla comparsa delle prime forme alate. Virus dell’accartocciamento fogliare CMV: le necrosi interessano completamente le fogliole ed i piccioli e procedono lungo il fusto con un caratteristico andamento basipeto. 51 Butterature, alterazioni della forma e del colore e tessuti necrotici depressi su bacche colpite da CMV. Butteratura necrotica su bacca di peperone coltivato in serra, affetto da CMV (sopra); mosaico e profonde laciniature su foglie di zucchino infette da CMV (a destra). Esiti di infezioni di CMV su foglie senescenti di peperone consistenti in caratteristiche maculature verdi su fondo giallo. A seguito di infezioni di CMV (spesso miste a quelle del virus del mosaico giallo dello zucchino = ZYMV) i frutti presentano vistose butterature. Virosi giallo del pomodoro (TYLCV = Tomato yellow leaf curl geminivirus) Adulti di Trialeurodes vaporariorum a sinistra e di Bemisia tabaci (foto Dipartimento di Entomologia e Zoologia applicata all’ambiente Carlo Vidano, Torino). E’ giunto in Italia nel 1988 su pomodoro in serra e in campo in Sicilia e Sardegna. Il pomodoro è il suo ospite primario ma é stato trovato anche su Solanum niger e Datura stramonium. E’ trasmesso in modo persistente sia dalle larve che dagli adulti dell’aleurodide Bemisia tabaci (foto a sinistra). Il controllo si effettua eliminando le infestanti e contenendo le eventuali infestazioni di Bemisia tabaci effettuando un trattamento di Confidor 200 SL o di Calypso. a Virus del mosaico giallo dello zucchino (ZYMV = Zucchini yellow mosaic virus) b 52 Vegetazione affastellata su piante di pomodoro infette da TYLCV. ZYMV su zucchino. Esiti di infezione da TYLCV su foglie di pomodoro. Si notino le dimensioni ridotte delle fogliole che presentano i margini rivolti verso l’alto (a) ed interessati da una vistosa colorazione gialla (b). Infetta le cucurbitacee ed é trasmesso per succo e per afidi in modo non persistente. Il virus é introdotto nelle coltivazioni dalle forme alate di afidi e diffuso all’interno delle stesse dalle forme attere. L’acquisizione avviene con una breve suzione su piante infette ed immediatamente trasmesso a piante sane (punture di assaggio). Attacca zucchino, melone, cetriolo e cocomero. La prevenzione si basa sull’impiego di “tessuto-non tessuto” o su trattamenti con oli minerali che possono dare una protezione temporanea. L’eliminazione degli afidi rimane comunque una pratica indispensabile. Foglie di zucchino infette da ZYMV: ingiallimento del lembo fogliare, aree bollose verde scuro, deformazione. Inizio di bollosità Sotto: maculature ed aree indurite della polpa di melone, provosul frutto. cate da ZYMV (foto H. Lecoq, INRA, Montfavet, J. Rougier, INRA, Montfavet). A sinistra: mosaico e deformazione su frutto di melone infetto da ZYMV (foto H. Lecoq, INRA, Montfavet). Virus 2 del mosaico del cocomero (WMV-2 = Watermelon mosaic virus 2) E’ ubiquitario ed infesta cocomero, melone, zucca, zucchino e cetriolo. E’ trasmissibile meccanicamente oppure in modo non persistente da circa 40 specie di afidi. Oltre alle cucurbitacee infetta erba medica, pisello e alcune infestanti (senecio, capsella e malva). Valgono le stesse misure precauzionali adottate per ZYMV. Foglia di cetriolo infetta da ZYMV, con evidente bandatura nervale (foto H. Lecoq, INRA, Montfavet). Vivace mosaico causato da ZYMV su cocomero (foto H. Lecoq, INRA, Montfavet). Maculature anulari su frutto di cocomero. Virus Y della patata (PVY = Potato virus Y) Attacca le solanacee coltivate con ceppi specializzati sulle singole specie botaniche. Viene trasmesso in modo non persistente da una trentina di specie di afidi. Ospiti secondari sono Solanum nigrum, S. dulcamara, Cirsium spp. e Portulaca spp. Attacca patata, pomodoro, peperone e melanzana. Il controllo di infestanti e afidi vettori risulta fondamentale. Virus del mosaico dell’erba medica (AMV = Alfalfa mosaic virus) Foglie malformate e frutti di zucchino con maculature clorotiche ed infossature idropiche causate da WMV-2. Ha un ampio spettro di ospiti naturali tra cui le solanacee ed é trasmesso in modo non persistente da circa 20 specie di afidi. Diverse specie spontanee fungono da serbatoio. Virus del mosaico del tabacco (TMV = Tobacco mosaic virus) Virus del mosaico del pomodoro (ToMV = Tomato mosaic virus) Sopra: lieve mosaico e rugosità indotti da ceppo di PVY su foglie di patata. A lato: necrosi da PVY su foglie di pomodoro. A destra: si nota la necrosi del fusto, la deformazione delle foglioline apicali e le necrosi e deformazioni delle bacche indotte da PVY su peperone. Infettano pomodoro, peperone e melanzana oltre a specie spontanee. Non sono trasmessi da insetti, bensì per contatto (microlesioni) e a mezzo dei semi. 53 Virosi Sintomi di tipo “calico” su foglia di peperone affetto da AMV. Pianta di patata con sintomi di tipo “calico” da AMV. Mosaico giallo in pomodoro affetto da AMV, osservato in Campania nel 1993. Maculature necrotiche su frutti di pomodoro affetto da AMV. Virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro (TSWV = Tomato spotted wilt virus) 54 Incurvamento dell’asse fogliare e bronzatura da TSWV, osservati su apice di pianta di pomodoro. Interessa oltre 550 specie di piante ospiti dicotiledoni spontanee ma anche alcune monocotiledoni (ad esempio Poa annua). Vettori sono i tripidi, in particolare Frankliniella occidentalis, data la loro particolare polifagia, fecondità e capacità di rapida diffusione. Attacca pomodoro, peperone e melanzana. Fondamentale é la protezione dai tripidi. Macule necrotiche irregolari da ToMV su foglia di pomodoro. Mosaico della lamina causata su melanzana da TMV (o Tobamovirus). Tipici sintomi su bacche di peperone indotte dal ceppo “Aucuba” del ToMV. Sotto: sintomi esterni (a) ed interni (b) causati dall’infezione di TSWV su frutti di melanzana (foto M. Davino). Maculatura verdastra di tipo anulare su bacche infette da TSWV. Sintomi causati da TSWV su bacca di pomodoro in infezione artificiale. a b Diserbo Nelle colture di pomodoro e patata è di fondamentale importanza un ottimale controllo delle erbe infestanti, sia per garantire il giusto sviluppo della coltura riducendo al minimo la competizione delle malerbe, che per eliminare i cosiddetti "ospiti di diffusione", naturali serbatoi di afidi vettori di temibili virus o di nematodi che possono colpire la coltu- ra. Particolare rilievo, inoltre, riveste il diserbo dove è pratica comune la raccolta meccanica. Infatti la presenza di malerbe in avanzato stadio di sviluppo ostacola l'avanzamento delle macchine raccoglitrici, rendendo l'operazione lunga ed onerosa. Solanum nigrum (erba morella) 55 Amarantus spp. (amaranto) Polygonum convolvolus (poligono convolvolo) Diserbo Convolvulus arvensis (vilucchio comune) Polygonum aviculare (correggiola) 56 Chenopodium album (farinello) Portulaca oleracea (porcellana) Galinsoga parviflora (galinsoga) Echinochloa crus-galli (giavone comune) Sorghum halepense da seme (sorghetta) Panicum dichotomiflorum (panico delle risaie) Da “Erbe spontanee e infestanti - Graminacee” di R.Viggiani e R.Angelini Setaria viridis (pabbio comune) 57 Da “Erbe spontanee e infestanti - Graminacee” di R.Viggiani e R.Angelini Diserbo Panicum miliaceum (panico) 58 Digitaria sanguinalis (sanguinella) Pomodoro Il pomodoro viene coltivato in Italia con tecniche diverse da zona a zona e pertanto anche la lotta alle infestanti può essere effettuata in tempi e modalità diverse: - in pre-semina, pre-emergenza e post- emergenza su pomodoro seminato - in pre e post-trapianto su pomodoro trapiantato. E' necessario, quindi, poter disporre di prodotti che si adattino alle diverse situazioni. Bayer CropScience, con Cadou Pomodoro e Soia, Ronstar, Sencor WG, Challenge, Targa Flo e Whip S è in grado di fornire una risposta completa ed affidabile a tutte le esigenze. Patata La moderna strategia di controllo della flora infestante su patata prevede articolati programmi di intervento, volti a garantire la massima flessibilità alle diverse situazioni aziendali, che associano trattamenti in pre-emergenza od alla rincalzatura, ad eventuali interventi in post-emergenza. In questa ottica il nuovo diserbante di pre-emergenza Cadou Pomodoro e Soia, Sencor WG, Challenge, Whip S e Basta diventano strumenti insostituibili per la corretta gestione delle infestanti. Strategie di intervento su pomodoro Pre-trapianto (7-14 giorni prima del trapianto) Cadou ® Pomodoro, Patata e Soia 1 Combi Pack per 1-1,2 ha più Ronstar ® FL 1-1,2 L/ha oppure più Challenge ®* 2,5-3 L/ha *per il controllo delle perennanti (Convolvulus ecc.) Pre-semina (7-14 giorni prima della semina) o pre-emergenza Sencor ® WG 0,5-0,6 kg/ha in assenza di pioggia eseguire un leggero interramento Post-emergenza o post-trapianto Sencor ® WG 0,5-0,8 kg/ha a a alla comparsa delle prime infestanti, comunque a partire dalla 7 - 8 foglia / inizio fioritura (su pomodoro seminato) o in post-trapianto (dopo 15 giorni dal superamento della crisi di trapianto). Su graminacee Whip ® S 1-1,5 L/ha oppure Targa ® Flo 1-1,5 L/ha in presenza di S. halepense da rizoma elevare la dose a 2 L/ha per Whip S oppure 2,5 L/ha per Targa Flo. 59 Diserbo Strategie di intervento su patata Letti di semina Basta ® 4-6 L/ha a seconda dello stadio di sviluppo delle infestanti Pre-emergenza / rincalzatura Cadou ® Pomodoro, Patata e Soia 1 Combi Pack per 1-1,2 ha più Challenge ® 1,5-2 L/ha l'applicazione va effettuata in pre-emergenza o subito dopo la rincalzatura facendo attenzione che le piantine di patata siano ben coperte. Post-emergenza Sencor ® WG 0,5-0,6 kg/ha il trattamento può essere eventualmente ripetuto a distanza di 8 - 10 giorni, in relazione all'andamento della flora infestante. 60 Su graminacee Whip ® S 1-1,5 L/ha trattare da 2 a 3 foglie delle infestanti. Utilizzare la dose più elevata su infestanti in fase di accestimento-levata. Dissecamento di foglie e steli della patata, in pre-raccolta Basta ® 4-5 L/ha in 200-300 L/ha d’acqua a inizio ingiallimento delle foglie basali. L’eliminazione della parte aerea della patata in prossimità della raccolta consente di: - ridurre la massa vegetale da eliminare durante la raccolta - migliorare il distacco dei tuberi dagli stoloni - anticipare e comunque velocizzare la maturazione della buccia dei tuberi, eliminando danni sia alla raccolta che durante la conservazione - bloccare l’ingrossamento dei tuberi, e quindi la loro maturazione, per ottenere una distribuzione ottimale dei calibri e della sostanza secca Maturazione La raccolta del pomodoro da industria è fortemente condizionata dalla stessa industria di trasformazione che si trova nella necessità di dover pianificare i conferimenti per evitare perdite di prodotto o forti deterioramenti della qualità nelle fasi di stoccaggio. A livello aziendale tale pianificazione viene attuata attraverso una serie di accorgimenti agronomici quali la scelta varietale, il momento della messa a dimora, una fertilizzazione oculata, le capacità operative delle macchine per la raccolta, ecc. Un ulteriore elemento di aiuto a tale pianificazione è il maturante Ethrel, il cui utilizzo comporta evidenti vantaggi sia per l’azienda agricola (maggior concentrazione di prodotto maturo commerciabile al momento della raccolta) che per l’industria ( rispetto della pianificazione e qualità della materia prima). L’Ethrel sviluppando etilene – un gas naturale che si forma durante i processi metabolici – accelera e rende più omogenea la colorazione e la maturazione delle bacche. Il suo impiego rende quindi possibile la raccolta meccanica, consentendo inoltre di programmare le raccolte e riducendone il numero. Pomodoro da industria Ethrel ® 1-4 litri/ha Per anticipare e uniformare la produzione. Trattamenti singoli o frazionati. Intervenire in presenza del 40-60 % di bacche mature. Pomodoro da mensa Ethrel ® 200-250 ml/hl Per anticipare e uniformare la produzione. Intervento su frutti invaiati. Nebulizzare finemente l'irrorato utilizzando preferibilmente ugelli a cono. Le basse temperature (<12°C) riducono l'efficacia del trattamento. Su varietà ibride di pomodoro da industria, con temperature elevate, utilizzare il dosaggio inferiore, eventualmente frazionando gli interventi. 61 Agrofarmaci per le orticole Prodotto Colture autorizzate Sostanza attiva Dose/hl Classificazione Tempo minima e massima Tossicologica Ambientale in etichetta carenza* Fungicidi Aliette® Fosetil Al 200-300 g Xi N 15 30 fragola Antracol® Propineb 200 g Xn N 28 Bayfidan® Combi PB Triadimenol + Zolfo 100-200 g Xi - 14 7 zucchino Bayfidan® EC Triadimenol 10-20 ml Xi - 14 BBS® 25 WG Rame solfato 500-1000 g Xi N Caddy® Ciproconazolo 10-12,5 ml Xn N Cupravit® Blu WG Rame ossicloruro 200-350 g - N Curital® Dicloran 150-200 g MCP - 20 Flint Trifloxystrobin 15-25 g Xi N 3 Folicur® SE Tebuconazolo 290 ml - - Folicur® WG Tebuconazolo 50 g Xn - Lyos® Propamocarb + Clorotalonil 250-300 ml Xn N Melody® Compact Iprovalicarb + Rame ossicloruro 300-400g Xi N Pomarsol® 50 WG Tiram 250-300 g Xn N 10 Pomarsol® Z WG Ziram 150-200 g T+ N 10 Previcur® Propamocarb cloridrato vedi etichetta Xi - 20 Previcur® Energy Propamocarb + Fosetil vedi etichetta Xi - 20 Proclaim® Bitertanolo 30-50 ml - N 14 R6 Erresei® Bordeaux Fosetil Al + Rame ossicloruro 4-6 kg/ha Xi N 20 R6 Erresei® M50 Mancozeb 300-400 g Xi - 28 R6 Erresei® SB-R42 WG Rame ossicloruro + Mancozeb 5 kg/ha Xi N Fino alla prima fioritura ® 62 20 3 pomodoro melanzana 10 20 3 pomodoro melanzana 7 3 7 melone cocomero 20 7 20 pomodoro pieno campo Prodotto Colture autorizzate Sostanza attiva Dose/hl Classificazione Tempo minima e massima in etichetta Tossicologica Ambientale carenza* Fungicidi R6 Erresei® Triplo S Blu Fosetil Al + Cimoxanil + Mancozeb 400 g Xi - 40 Teldor® Fenexamid 1-1,5 kg/ha - N 1 Zolfo Bagnabile Bayer Zolfo 150-200 g Xi - 5 Zolfo WG Bayer Zolfo 200-250 g Xi - 5 Calypso® Thiacloprid 20-30 ml Xn - 3 Confidor® 200 SL Imidacloprid 50-75 ml MCP - Decis® Deltametrina 30-50 ml Xn N 3 Decis Jet Deltametrina 50-80 ml Xi N 3 Mocap® Etoprofos 6-10 g/m2 T N 30 90 patata Mocap® 20 EC Etoprofos 4-5 ml/m2 pre-trap. 10-20 L/ha post-t T+ N 30 Scatter ® Etofenprox 100-200 ml Xi N 3 patata, pepe7 rone, fragola Success® Spinosad 60-300 ml - N 3 Fenpiroximate 150-200 ml Xn N 14 Insetticidi ® 7 14 patata 30 fragola Acaricidi Miro® * in giorni sulle colture indicate - = non classificato MCP = manipolare con prudenza Xi = irritante Xn = nocivo T = tossico T+ = molto tossico N = nocivo per l’ambiente 63 Agrofarmaci per le orticole Prodotto Colture autorizzate Sostanza attiva Dose Classificazione Tempo minima e massima in etichetta Tossicologica Ambientale carenza* Concianti Monceren® 250 SC Pencycuron Morkit® PB Antrachinone 1,5-2% concia MCP - - Xi - - MCP - - Xn N - Erbicidi Basta® 64 più letti di semina Glufosinate-ammonio 4-5 L/ha Cadou® Pomodoro, Patata e Soia Flufenacet + Metribuzin 1 C.p./ 1-1,2 ha Challenge® Aclonifen 2-3 L/ha - N - Ronstar® FL Oxadiazon 1-2 L/ha - N - Ronstar® Granulare Oxadiazon 20-40 kg/ha - - - Sencor® WG Metribuzin 0,5-0,8 kg/ha Xn N 60 patata 30 pomod. Targa® Flo Quizalofop-etile Isomero 1-2,5 L/ha Xi N 60 pomod. Whip® S Fenoxaprop-p-etile 1-2 L/ha Xn N 30 pomod. Bayfolan® Multi Concime minerale composto 2-10 q/ha - - - Bolikel® microgranuli Ferro chelato (EDDHMA) 0,5-4 g/m - - - Ethrel® Etefon 1-4 L/ha da industria 200-250 ml/hl da mensa Xn - - 30 60 Vari ® Marcio registrato Bayer CropScience AG eccetto Success, marchio registrato e sostanza attiva Dow AgroSciences Targa Flo, marchio registrato Nissan Chemical Bolikel, marchio registrato Akzo Nobel * in giorni sulle colture indicate - = non classificato MCP = manipolare con prudenza Xi = irritante Xn = nocivo T = tossico T+ = molto tossico N = nocivo per l’ambiente Bayer CropScience in Italia Bayer CropScience S.r.l. 20156 Milano - Viale Certosa 130 Tel. 023972.1 - Fax 0239722138 www.bayercropscience.it Piemonte - Lombardia - Liguria Valle d’Aosta Ufficio di Alessandria 15047 Spinetta Marengo (AL), Via Tortona 52 Tel. 0131618178 - Fax. 0131611603 AREA 1 AREA 2 Veneto - Friuli - Trentino Alto Adige Ufficio di Padova 35027 Noventa Padovana (PD), Via Baviera 11/A Tel. 0498701004-6 - Fax 0498700934 AREA 3 Emilia - Romagna Ufficio di Bologna 40013 Castelmaggiore (BO), Via Saliceto 26/A Tel. 051711383-13 - Fax 051711157 AREA 5 AREA 4 Toscana - Lazio - Sardegna Ufficio di Siena 53040 Acquaviva Montepulciano (SI), Via la Stradella 8 Tel. 0578767118 - Fax 0578768098 Marche - Abruzzi - Molise - Umbria Ufficio di Bologna 40013 Castelmaggiore (BO) , Via Saliceto 26/A Tel. 051711383 -13 - Fax 051715524 AREA 6 Puglia - Basilicata - Campania Ufficio di Bari 70027 Palo del Colle (BA) - ss.96, km 112,950 Tel. 0803811936 - Fax 0809011026 AREA 7 Sicilia - Calabria Ufficio di Catania 95123 Catania , Via Passo Cavaliere 25 Tel. 095591644 - Fax. 095592406 Colture autorizzate - Legenda Cocomero o anguria Zucca Pomodoro Peperone Melone Cetriolo Patata Melanzana Zucchino Fragola 65 AG 07 02 051 Agrofarmaci autorizzati dal Ministero della Salute. Seguire attentamente le istruzioni. Edizione 2007 Bayer CropScience S.r.l. 20156 Milano, Viale Certosa 130 www.bayercropscience.it Le informazioni contenute in questo stampato sono redatte sulla base di approfondite sperimentazioni ma si intendono fornite a semplice titolo indicativo, poiché l’impiego dei prodotti è al di là di ogni controllo. Bayer CropScience S.r.l. declina ogni responsabilità per uso improprio dei prodotti o nel caso che i prodotti stessi vengano impiegati in violazione di qualsiasi norma. In ogni caso, per il corretto impiego dei prodotti, si rimanda a quanto riportato in etichetta sulle confezioni.