UN ORTAGGIO ECCELLENTE: IL SEDANO UN ORTAGGIO

ORTO E DINTORNI
UN ORTAGGIO ECCELLENTE:
IL SEDANO
n IRIS FONTANARI
I
TERRA TRENTINA
l sedano è una pianta
erbacea notissima fin
dall’antichità. La specie
selvatica era conosciuta già nel V secolo a. C. ed era
sfruttata per le sue qualità terapeutiche; la varietà domestica, coltivata come ortaggio
probabilmente già nel Medioevo, ha un sapore più dolce e
gradevole e oggi è nota soprattutto per le sue virtù aromatiche.
La coltura razionale e su
vasta scala dell’ortaggio ha,
invece, poco più di un secolo.
Le proprietà del sedano
coltivato sono le stesse della
specie selvatica, sebbene leggermente attenuate nelle parti
bianche e nella radice: guadagnando in sapore, la pianta ha
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perso parte dei principi attivi
posseduti allo stato spontaneo,
pur rimanendo molto digestiva e tonica.
In virtù delle molteplici proprietà che questa notissima
pianta possiede, in certe regioni era un tempo assai diffuso
il detto: “Se l’uomo sapesse gli
effetti del sedano, se ne riempirebbe l’orto”.
Note botaniche e colturali
Il sedano (Apium graveolens) è un’erbacea biennale
appartenente alla famiglia delle
Ombrellifere, con radice cilindrica nelle varietà coltivata e
radice sottile in quella spontanea; il fusto è eretto, alto fino
ad un metro, scanalato, molto
ramificato e cavo all’interno; le
foglie, di colore verde scuro,
hanno un lungo picciolo dilatato alla base, grosso e scanalato, e il margine dentato; i fiori, bianco-giallastri, riuniti in
ombrelle all’apice dei rami od
opposti alle foglie, compaiono in estate, nel secondo anno
di vita della pianta, e maturando formano un diachenio (frutto secco composto da due
acheni).
Il sedano selvatico, da cui
derivano le molte varietà coltivate, ha fusto più basso e foglie più piccole, odore intenso e sapore amaro. Esso cresce spontaneo nei luoghi umidi e paludosi, soprattutto lungo i litorali.
Le varietà di sedano colti-
Proprietà terapeutiche e
dietetiche
Il sedano è considerato più
una verdura che una vera e
propria pianta aromatica: in
ogni caso, esso entra nella preparazione di molte pietanze –
minestre, sughi, stufati ecc. –
ed è indispensabile nei soffritti. Bisogna ricordare che da
Il tradizionale incontro internazionale dedicato alla stima della produzione di mele e pere a livello europeo si
svolgerà quest’anno a Trento, nei primi giorni di agosto.
Il meeting, che si svolge ininterrottamente da oltre 30
anni, prende il nome di PROGNOSFRUIT. L’onere dell’organizzazione è stato assunto da APOT che lavorerà con
ASSOMELA per la raccolta dei dati di previsione delle
varie regioni frutticole italiane.
crudo è poco digeribile, mentre è ben tollerato da cotto.
Tutta la pianta, dai semi alle
radici, possiede virtù terapeutiche che possono venire sfruttate attraverso l’uso alimentare della stessa o del suo succo.
Il succo fresco costituisce,
in realtà, una bevanda ricostituente e antireumatica: pare
che, in caso di reumatismi, un
bicchiere di succo di sedano
puro al giorno faccia miracoli!
Si dice, inoltre, che in Giappone i sofferenti di dolori reumatici facciano delle cure
esclusive, assumendo per un
mese solo sedano in tutte le
forme.
Anche per quel che riguarda la sua azione sul sistema
nervoso, l’ortaggio è noto da
sempre.
Ben venticinque secoli fa il
medico greco Ippocrate affermava: “Per i nervi sconvolti, il
sedano sia il vostro alimento e
rimedio”. Al giorno d’oggi si è
effettivamente appurato che
l’ortaggio è anche un ottimo
tonico nervino.
Il sedano contiene molta
vitamina E, fattore stimolante
delle funzioni sessuali: da sempre esso è, a buon motivo, ritenuto un forte afrodisiaco!
La pianta contiene, inoltre,
un olio essenziale, acidi organici, resine, magnesio e zolfo.
Possiede virtù digestive e diu-
retiche (radice essiccata), sudorifere, pettorali, stimolanti e
depurative; è un vigoroso tonico intestinale, attenua il meteorismo e l’aerofagia (semi) e
combatte l’obesità. Alle persone che vogliono dimagrire, alcuni fitoterapeuti consigliano
di sgranocchiare qualche gambo di sedano crudo fra i pasti:
in questo modo è possibile calmare l’appetito, mentre la cellulosa contenuta nella pianta
diviene un’ottima…ramazza
dell’intestino!
La radice del sedano figura
tra alcune note radici dell’antica
farmacopea. È forse opportuno
riportare qui la ricetta del famoso sciroppo diuretico delle “cinque radici” che, secondo numerosi vecchi “erbari”, risulta assai
utile nel combattere i calcoli biliari, renali e vescicali, la gotta e
i dolori reumatici.
Si prendano 100 gr. circa di
radici finemente tritate da ciascuna delle seguenti piante:
pungitopo, prezzemolo, finocchio selvatico, asparago e sedano e si mettano a bollire per
mezz’ora in 3 litri d’acqua.
Dopo aver filtrato, si aggiungano 2 kg di zucchero; si faccia bollire ancora per 5 minuti
e poi si conservi lo sciroppo
ottenuto in un recipiente di vetro.
Va bevuto a bicchierini (da
3 a 4 al giorno) prima o dopo
i pasti principali.
ORTO E DINTORNI
BREVE
TERRA TRENTINA
vato sono classificabili in tre
gruppi:1) sedano da coste (se
ne utilizza il picciolo molto
carnoso; 2) sedano da taglio
(se ne usano le foglie come
condimento); 3) sedano-rapa
(se ne utilizza la grossa radice).
Il sedano vuole climi umidi
e freschi, ma non freddi; nelle
zone calde può essere coltivato solo se c’è possibilità di irrigazione. Predilige terreni ricchi di sostanze organiche, freschi e profondi.
La semina ha inizio a gennaio e può proseguire fino alla
fine di aprile. Le piantine ottenute si trapiantano a dimora
in aprile-maggio per la semina di gennaio e in giugno-luglio per le semine più tardive:
Il terreno per i trapianti va concimato con letame o con preparati fosfatici, potassici e azotati.
Le piantine andranno disposte in file e avranno una distanza di 20-25 cm l’una dall’altra. È bene tenere presente, inoltre, che, per quel che
concerne le piante di sedanorapa, al fine di ottenere un
maggiore ingrossamento della
radice, almeno una volta alla
settimana si dovranno eliminare le foglie esterne.
Sia il sedano comune che il
sedano-rapa si possono facilmente sfogliare, tagliare a pezzetti o in lamelle sottili (radice), seccare e conservare. Un
pugno di foglie secche di sedano, gettato nella minestra, le
conferisce un aroma eccellente.
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