Consorzio di Ricerca e Sviluppo per l’Ortofrutticoltura Piemontese – S. C. a r.l. C.so Nizza 21 – 12100 Cuneo Sedano dorato d’Asti sel RISSONE Ambiente di coltivazione: La coltivazione del "sedano dorato d'Asti" si effettua, ancora oggi, in alcune aziende orticole dell’areale astigiano; particolari situazioni pedoclimatiche che si riscontrano lungo l’asta fluviale del Tanaro consentono di raggiungere interessanti risultati produttivi. La tipologia locale di sedano “dorato a costa piena” è unica nel panorama varietale ed è particolarmente apprezzata sui mercati piemontese sia per la qualità delle coste che per gli ottimi contenuti aromatici degli steli. Caratteristiche fenologiche Le osservazioni ed i valori biometrici riportati nella presente scheda sono stati rilevati su cespi di sedano prelevati presso l'az. Longo F.lli Regione Valgera ASTI nel biennio 2007 / 2008 . L’azienda da diversi decenni utilizza questa cultivar per la produzione di sedano tardo primaverile – estivo e provvede direttamente alla selezione dei cespi da inviare a seme. La selezione "Rissone" ( Cechin ) viene normalmente utilizzata per semine di fine gennaio in serra riscaldata con trapianti di fine marzo sempre in tunnel con copertura plastica. I sesti di piantagione, particolarmente fitti ( 50 cm tra le file e 20 - 25 cm sulla fila), favoriscono il naturale imbianchimento degli steli migliorando sostanzialmente gli aspetti qualitativi. Le raccolte si concentrano nella fase tardo primaverile / estiva e le piante evidenziano, normalmente, una spiccata tolleranza alla salita a seme in una fase particolarmente critica per la coltura con l’innalzarsi repentino delle temperature. La linea viene autoriprodotta dall'azienda; periodicamente ( ogni 3 - 4 anni) si effettua una produzione di seme. per la selezione delle piante da mandare a seme si adotta questo criterio: semina in estate ; trapianto di fine settembre in tunnel. Successivo allevamento durante l’intera fase invernale adottando le tecniche classiche di coltivazione ( protezione della vegetazione dai geli invernali mediante posizionamento di un doppio telo plastico sulla vegetazione). A fine inverno ( metà – fine marzo) , con l'innalzarsi delle temperature, si effettua una selezione scartando i soggetti che manifestano precocemente l'emissione di steli fiorali. Le piante più lente a montare a seme vengono prelevate a partire dalla prima / seconda decade di aprile dal tunnel avendo cura di asportare una zolla di terra al piede e trapiantati in ambienti isolati dove verranno allevati per la produzione del seme. Le infiorescenze, giunte a maturazione saranno asportate dal campo e successivamente si provvederà a recuperare la semente dai fiori autofecondati. Le piante evidenziano, in fase di fioritura, una forte ramificazione degli steli con marcata emissione di racemi fiorali; la semente ottenuta sarà utilizzabile per un periodo nel successivo triennio – quadriennio. Questa tecnica di coltivazione e selezione è attualmente utilizzata da quattro / cinque aziende astigiane; la tipologia locale “ sedano dorato – Rissone” è caratterizzante per le attività di queste aziende orticole che commercializzano le loro produzioni presso il C.A.T. di Torino e presso catene locali di distribuzione. Obiettivi e rilievi effettuati Gli obiettivi primari dell’attività di selezione che ha caratterizzato il lavoro sulla tipologia di “sedano dorato” astigiano sono: Valutare i cicli di coltivazione del sedano nei tipici areali di produzione Caratterizzare la locale tipologia di sedano mediante la determinazione di parametri vegeto – produttivi Verificare i livelli di variabilità genetica presenti all’interno delle popolazioni mediante analisi molecolari al fine di uniformare le popolazioni di piante. Migliorare gli aspetti produttivi e qualitativi della coltura offrendo nuove possibilità ed alternative agli operatori agricoli locali. Per il raggiungimento di questi obiettivi sono stati effettuati controlli all’interno delle popolazioni di sedano dapprima su tre aziende astigiane e, successivamente alla luce dei risultati delle analisi condotte, concentrando l’attenzione sulla popolazione presente presso l’az. dei F.lli Longo di Valgera Asti. Caratterizzazione morfologica Nella scheda allegata si riportano i valori medi di campo relativamente ai rilievi effettuati nel biennio. Altezza media della pianta ( cm ) Portamento delle foglie Numero medio di foglie / pianta Colore della foglia Forma delle foglie Larghezza media della foglia ( mm ) Lunghezza media foglia ( mm) Lunghezza picciolo dalla base al I° nodo (mm ) Lunghezza media picciolo foglia dal Ià al II° nodo ( mm) Larghezza picciolo determinata a metà altezza ( mm) Larghezza media picciolo determinata alla base ( mm) Sporgenza delle nervature del picciolo ( mm ) Spessore della costa ( mm) Spessore della cavità ( mm) Attitudine all’imbianchimento naturale del picciolo Produttività per unità di superficie Suscettibilità Altezza media della pianta ( cm ) Peso del cespo grezzo ( g ) Peso medio cespo mondato ( g ) Numero medio di foglie sviluppate sul cespo 89.6 Assurgente 8.13 Verde medio Vedi fotografie allegate 84.0 78.5 397.2 206.7 13.9 37.1 2.28 7.10 3.84 Elevata Elevata Presenza di bruciature dei cespi interna in situazioni di stress idrico. 89.6 1120.5 877.3 18.0 Caratterizzazione molecolare L’attività è stata condotta dal Di.Va.P.R.A. Genetica Agraria dell’Università di Torino in stretta collaborazione con il servizio tecnico del CReSO. Nel progetto sono state dapprima identificate 3 popolazioni e, per ciascuna di esse, caratterizzate a livello molecolare 30 piante mediante applicazione di 2 classi di complementari di marcatori: AFLP (Amplified Fragment Length Polymorphism) ed SSR (Simple Sequence Repeats – microsatelliti). Questa prima fase ha consentito di definire il livello di differenziazione genetica nell’ambito di ciascun ecotipo.; Le analisi molecolari, unitamente e quelle morfologico produttive condotte dal Creso, hanno consentito di identificare le popolazioni più rappresentative ed uniformi e di individuare quella che maggiormente risponde all’ideotipo del “sedano dorato d’Asti”. Nell’autunno 2008 sono state effettuate ulteriori analisi molecolari su piante destinate alla produzione di seme; successivamente alle verifiche di laboratorio sono stati eliminati i soggetti che manifestavano una maggior variabilità genetica mantenendo, in produzione, le altre linee mandandole poi in autofecondazione. Nel dendogramma allegato si riportano i risultati dei test di laboratorio condotti dal Di.Va.PRA Genetica Agraria di Torino. L’analisi dei dati molecolari ha consentito di definire la necessità ed in che modo è opportuno procedere per ridurre la base genetica del materiale in coltivazione, ciò allo scopo di ottenere i requisiti di uniformità necessari per l’iscrizione al Registro delle Varietà da conservazione. Si riporta, in allegato, il dendogramma con l’esito finale delle analisi molecolari condotte dal Laboratorio del Di.Va,.P.R.A. Genetica Agraria nel 2008. sed-25 sed-49 sed-26 sed-28 sed-31 sed-33 sed-43 sed-39 sed-37 sed-40 sed-27 sed-36 sed-41 sed-34 sed-48 sed-44 sed-47 sed-45 sed-29 sed-30 sed-38 sed-46 sed-32 sed-35 sed-42 sed-25 0.30 0.41 0.53 0.65 Coefficient Cuneo 29 maggio 2009 Dr. Michele Baudino 0.76