Le fibre tessili: ginestra e lino

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07/11/2008
Le fibre tessili:
ginestra e lino
di Monetta Marianna
Spartium junceum
( Ginestra odorosa )
Classificazione scientifica
Regno:
Plantae
Divisione:
Magnoliophyta
Classe:
Magnoliopsida
Ordine:
Fabales
Famiglia:
Fabaceae
Sottofamiglia:
Faboideae
Tribù:
Genisteae
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Morfologia
Le Ginestrae sono una tribù di piante che
appartengono alla famiglia delle Faboideae.
Faboideae
Generalmente si presentano come un arbusto
sempreverde a forma cespugliosa fino a 5
metri d’altezza e rami giunchiformi di colore
verde scuro.
Foglie,fiori e frutti
• Le foglie sono scarse, lanceolate, opposte e
precocemente
e e e te caduche.
ad he
• I fiori sono profumati in racemi con corolla
grande giallo dorata.
• Il frutto è un legume eretto un po’ falciforme
contenente molti semi ovoidei.
ovoidei
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Diffusione e habitat
Le ginestre sono diffuse in
Europa,
p nel Medio Oriente
ed in Nord Africa .
Questo tipo di piante è
facilmente riscontrabile
dal livello del mare a 1000
metri ed oltre. Si sviluppa
in terreni aridi, pendii,
scarpate; per questo motivo
viene anche definita fiore
del deserto.
la fioritura avviene tra
maggio-agosto .
Impieghi e proprietà
Dalla ginestra si ricava un olio che viene
estratto dall
dall’industria
industria profumiera
La fibra è impiegata per la fabbricazione di
filati, cordami, tessuti.
I rami si utilizzano per legare i tralicci della
vite o di altre coltivazioni rampicanti, i
fiori sono assai ricercati dalle api poiché
contengono
t
un ottimo
tti
nettare.
tt
Le ginestre, inoltre, hanno anche proprietà
diuretiche e purgative.
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Tra curiosità e…
La Ginestra è celebrata nell’omonima poesia di Giacomo
Leopardi
di
Qui sull’arida schiena
Del formidabil monte
Sterminator Vesevo
…
Tuoi cespi solitari intorno spargi,
Odorata ginestra,
ginestra
Contenta dei deserti
…Storia
La ginestra è nota sin dall’antichità per il suo impiego come
pianta da fibra. La stessa etimologia della parola greca spartos
f
il tradizionale uso delle fibra
f
nella pproduzione
sta a confermare
di stuoie, corde e manufatti vari. Oggi sembra che il mercato
delle fibre sia in forte crescita in molti settori della produzione
industriale italiana. Ciò è dato dal fatto che le fibre ricavate dai
suoi rametti, definiti anche vermene, mostrano capacità di
resistenza e flessibilità. Grazie alle sue caratteristiche il centro
ricerche della Fiat ha pensato di utilizzarla insieme ad altre
materie
i nella
ll produzione
d i
d
degli
li sportelli,
lli perché
hé il vermene e
difficilmente infiammabile ed in caso di incendio della vettura
riduce il grado di tossicità delle esalazioni da combustione .
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Trasformazione
T
a f
a i
d
della
lla
ginestra in fibra tessile
Fasi di lavorazione
Raccolta
Nei mesi di luglio-agosto,
quando la ginestra
q
raggiunge la piena
maturità, le donne di buon
mattino si recano nei
boschi per tagliare i rami
che vengono raccolti in
manipoli e poi ripiegati su
se stessi in modo da
formare dei mazzetti di
20-30 cm. Gli stessi
saranno legati in fasci di
circa 10 kg.
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Bollitura
Dopo essere selezionati e
ridotti a mazzetti più
p
piccoli vengono tuffati in
grandi caldaie di rame per
essere bolliti. L’operazione
dura dalle quattro alle otto
ore. In questo lasso di
tempo i mazzetti vengono
rigirati per rendere l’azione
dissolvente dell’acqua più
uniforme .
Macero
Dopo la bollitura i mazzetti
vengono
g
lasciati a
raffreddare e riuniti in
fasci di venti ciascuno,
trasportati alle fiumane(al
fiume) dove restano
immersi nell’acqua sotto il
peso di massi per circa otto
giorni. Ciò permette di
ammorbidire la fibra e
facilitarne il distacco nelle
operazioni successive.
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Scorticatura
All’ ottavo giorno i mazzetti vengono tolti dall’acqua
e stropicciati con la sabbia delle rive del fiume per
togliere la viscosità che si forma e poi vengono
risciacquati ancora una volta e si cominciano a
scorticare. Si ottiene, così, una fibra grezza che
prende il nome di rama nuda, cioè la parte legnosa
che,asciugata
g
al sole, viene usata pper accendere il
fuoco .
Battitura
La fibra grezza viene posta su
grosse ppietre in riva al
fiume e battuta con una
mazza di legno
(copano)per liberare i fasci
fibrosi dal tessuto corticale.
I mazzi vengono
risciacquati più volte e
messi ad asciugare
g
assumendo una
colorazione giallognola;
questa fibra grezza prende
il nome di stuppa .
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Sfibratura
Le stuppe così ottenute
vengono
g
battute una
seconda volta; in seguito
vengono aperte con un
arnese simile ad un
coltello. Le donne, con le
mani aprono le fibre per
ricavarne la parte soffice da
cui si ottengono delle fibre
per produrre sacchi e teloni.
Cardatura
Il primo ciclo della lavorazione delle ginestre si compie
all’aperto
all
aperto, mentre il secondo ciclo viene effettuato in
casa.
Si preparano due tavolette di legno (anche di forma
circolare) ricoperte di cuoio su cui sono fissate
decine di chiodi. Tra i denti di queste spazzole,
fissate su una scatola a pioli, si mette la stuppa e si
ricopre con l’altra metà in modo che la stuppa,
scorrendo si allunga dando origine all’ordito.
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Mentre la fibra rimasta tra i due denti del cardo,
dopo la cardatura, dà origine al filo per la trama.
Le fibre del peso di 200-300 grammi, vengono
filate mediante la rocca e il fuso e poi lavorate al
telaio.
telaio
Fusi di legno
Donna che usa un telaio artigianale
Linum usitatissimum
(Lino comune)
Classificazione scientifica
Regno:Plantae
Divisione:Magnoliophyta
Classe:Magnoliopsida
Ordine:Euphorbiales
Famiglia:Linaceae
Genere:Linum
Specie:L. usitatissimum
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Habitat: Il lino viene coltivato nelle regioni temperate sia per le
fibre che per i semi.
Coltivazione: In Europa occidentale, le varietà di lino
attualmente coltivate pprovengono
g
da ceppi
pp originari
g
dell'Olanda
e dei paesi baltici (Estonia, Lettonia e Lituania).
Il lino cresce meglio nei luoghi in cui c'è una buona esposizione
solare. Le notti sono fresche ed il suolo è relativamente caldo ed
umido
Morfologia: E’ una pianta erbacea annuale alta tra i 30-60 cm
con fusto eretto molto fragile ramificato, nella parte finale
con foglie tenere lanceolate.
Fiori e semi
I fiori sono grandi di colore azzurro
cielo con 5 sepali,5 petali e 5
stami gialli.
I frutti sono capsule contenenti
piccoli semi neri o arancione a
seconda della varietà. La radice è
un corto fittone. Conosciuto come
la più antica delle fibre, il lino
deve la sua fama non solo alla
versatilità dei suoi tessuti, ma
anche alle innumerevoli proprietà
dei suoi semi.
Seme e bocciolo del lino
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Composizione delle fibre di lino
La fibra di lino è morbida e molto più resistente di
quella del cotone che può presentare costi di
produzione più elevati.
Il lino si compone per il 70% da cellulosa e sue fibre
sono di una lunghezza compresa tra i 20 ed i 30
mm. La fibra ha un aspetto lucido ed ha la capacità
di assorbire l’ umidità rigonfiandosi
moderatamente
d
essendo
d composta principalmente
i i l
da cellulosa
Visione al microscopio
Al microscopio ogni
singola
i
fib
fibra è
chiaramente visibile e
presenta degli anelli
orizzontali a pari
distanza.
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Campi di impiego
I tessuti di lino vengono utilizzati per la confezione
di biancheria per la casa e per ll’abbigliamento
abbigliamento estivo
sia maschile che femminile.
Essendo una fibra rigida i capi assumono un aspetto
stropicciato, caratteristica principale che
contraddistingue ai manufatti. Oltre a tessuti, il
lino viene utilizzato per la creazione di corde,
spago, tele d’arredamento. I tessuti di lino vengono
utilizzati nel ricamo a punto croce e in altri a fili
contati.
Il lino: la storia in breve
Una coltura antichissima che risale circa ad 8000
anni ffa. Ritrovato in tombe egizie,
g
utilizzato oltre
che per l’abbigliamento anche per il bendaggio delle
mummie. I fenici, essendo ottimi navigatori
esportarono in Irlanda ed Inghilterra il lino,
acquistato in Egitto .
Lino (Linus usitatissimum)
Periodo
i d predinastico,
di
ti Naqada
d
I (4300-3700 a.C.)
Provenienza: Gebelein, scavi
di Farina, 1930
Questi frammenti dipinti di
tela
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Con il Rinascimento il lino viene molto utilizzato per la
produzione di capi raffinati come camicie e lenzuola. Questa
fibra, però, conobbe un momento di massimo splendore tra la
fine del 1800 ed i primi anni del ‘900 con esploratori e i grandi
viaggiatori che si avventurano in Africa ed A sia vestiti di lino.
Dopo aver accompagnato l’uomo
l uomo per 10.000 anni, il lino entra
nel terzo millennio passando dalla porta principale, quella in
cui la qualità si coniuga con lo stile di vita e la creatività .
Lo sapevate che …
La Sindone conservata a
Torino è un lenzuolo di
lino che misura cm
437xl 11, filato e
tessuto a mano con
molte irregolarità. Il
disegno
g a spina
p
di
pesce gli conferisce un
aspetto nobile e
prezioso.
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L'esame della sua costituzione tessile
non permette di stabilirne l'età.
Nell'area medio-orientale sono stati
ritrovati tessuti molto simili al telo
sindonico, pper tipo
p di intreccio,
composizione e per alcune particolari
irregolarità di tessitura, con
datazione pressoché contemporanea a
Cristo. In questa epoca storica gli
Egiziani usavano filare con torsione
sinistrorsa, mentre popolazioni
limitrofe
f filavano
f
il lino con torsione
destrorsa. Dagli studi effettuati si
può ipotizzare che il telo sindonico
sia di origine siriana.
Trasformazione del lino in filato:
fasi di lavorazione
Per ottenere un filato vi sono delle fasi di
lavorazione che precedono la filatura:
•Raccolto
• Battitura
• Bollitura
• Cardatura
E delle fasi che seguono: torcitura e tessitura
e finissaggio
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Raccolto :
Il raccolto avviene fra metà luglio e
metà agosto. Il lino per uso
tessile deve essere estirpato dal
terreno in modo da assicurare la
massima lunghezza utile della
fibra(gli steli vengono
laboriosamente strappati a
mano). Il trattamento della
pianta dopo l'estirpazione
dipende da come dovrà essere
macerata la ffibra, se ad "acqua"
q
oppure "a terra".
Battitura :
Una volta termina l'asciugatura i mazzetti vengono
passati con la gramola (attrezzo artigianale) per
separare le fibre dalla parte più legnosa del lino e
renderlo quindi più morbido. Si tratta solo del
primo passaggio della lavorazione, infatti la pianta
viene successivamente sottoposta alla "battitura" per
eliminare definitivamente i residui legnosi.
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Bollitura:
L'ultimo procedimento consiste nella bollitura della
matassa avente lo scopo di ammorbidirla
ulteriormente,
lt i
t sbiancarla
bi
l e assottigliare
tti li il fil
filo.
Volendo, sempre in fase di bollitura e tramite
l'utilizzo di coloranti naturali, è possibile tingere la
matassa.
Cardatura :
La cardatura avviene utilizzando dei pettini "chiodati" con
trama più o meno fitta a seconda delle necessità. Il risultato
finale è una fibra avente forma a spirale di consistenza
morbida. Gli scarti legnosi non vengono buttati via ma
utilizzati come concime, combustibile o isolante.
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Filatura:
La produzione di filati a partire della fibra tessile è considerato il
procedimenti più importante. La filatura a mano è compiuta
con l’ausilio dell’arcolaio e del fuso le cui forme variano a
g
Il ffuso è composto
p
da un bastoncino
seconda della regione.
infilato in un tondino forato (largo dai 4-6 cm). La rotazione
impressa del bastoncino, prolungata dall’ effetto centrifugo
del tondino torce le fibre, che nel girare accumula sul
bastoncino il filo fatto.
Torcitura:
L’ avvolgimento di due o più
ffili pper ottenere un ffilato
più resistente per la
cucitura, il ricamo e la
tessitura.
In base alla direzione in cui si
torcevano le fibre si
avevano ffilati a
Z(sinistra) o S(destra)
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Tessitura:
La tessitura prevede la realizzazione di filati tramite l’intreccio
di una serie di fili posti perpendicolarmente( trama e ordito).
Questo metodo ebbe grande importanza nel Medioevo in quanto
di
divenne
un importante
i
t t attività
tti ità per ll’economia
i di
esportazione . Per velocizzare i tempi di produzione nel tardo
Medioevo fu inventato il telaio a pedale che prese il
sopravvento su quello manuale .
Finissaggio :
Dopo la tessitura la pezza viene
sottoposta
p
a candeggio
gg pper
asportarne l0sporco e le impurità
residue ed anche per sbiancarla.
Quindi il tessuto viene tinto del
colore desiderato ( tinto in
pezza),oppure stampato. Il lino è
molto versatile, può essere
sottoposto a svariati trattamenti
di tintoria, stampa e fissaggio.
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Titolo :
Il titolo di un filato indica la finezza del medesimo.
Un filato può avere diversi modi per misurare un
titolo, ma il più usato e quello numerico Nm che
indica il numero di km che si fanno con un kg di
fibra. Ad esempio il Nm 44 indica che 44.000
metri di filo hanno peso di un kg.
I vantaggi del lino :
• Elevato assorbimento dell’umidità massimo confort nei
tessuti estivi.
• Più resistente da bagnato che da asciutto anche se lavato più
volte si mantiene intatto .
• Bassissima elasticità i tessuti in lino sono
dimensionalmente stabili e non si deformano nel tempo .
• Non provoca allergie è una fibra naturale che favorisce il
benessere dell
dell’organismo;
organismo; proprio per questa caratteristica
viene usato nelle prevenzione e cura dell’igiene intima.
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BIBLIOGRAFIA
Immagini in copertina tratte dal sito: www.erboristeriadulcamara
Classificazione scientifica della ginestra e del lino tratta dal sito:
www.wikipedia.it
Quadro presente in pag. 2 di M.F. Caliri tratto dal sito:
www digilander libero it/marcello
www.digilander.libero.it/marcello
Le fasi della lavorazione della ginestrasono tratte dal sito:
www.xoomer.alice.it/pellegrinorocco/nuova_pagina_2.htm
Classificazione scientifica del lino tratto dal sito: www.wikipedia.it
Lino e la storia in breve tratto dal sito: www.lino.it
La sacra sindone tratta dal sito: www.peyco.com//memoriali/cultura/sindone
Fasi di lavorazione del lino: www.lino.it, www.wikipedia.it
Foto bollitura, cardature e filatura tratte dal sito:
www.girovagandointrentini.it/puntate/2004/primavera/
Foto della tessitura del lino tratte dal sito: www.fotosearch.it
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