Daniele Segnini
Cocaina, la storia
La cocaina si ricava da una pianta arbustiva sempreverde (nome scientifico: Erythroxylon coca) che cresce
spontaneamente nei climi caldo umidi tropicali delle Ande nell'America meridionale (Ecuador, Colombia, Bolivia, Perù,
Cile e Brasile) ad una altitudine compresa tra i 700 e i 2000 metri di altezza. La cocaina è il principale alcaloide della
coca (0,5%-1% delle foglie secche). Con le foglie contenenti cocaina in concentrazione pari all'un per mille, si prepara la
pasta di coca da cui si trae con un processo chimico la cocaina di base (grezza). Da quest'ultima, per successiva
raffinazione, si ricava la cocaina cloridrato. Il crack è ottenuto aggiungendo ammoniaca ad una soluzione acquosa di
cocaina cloridrato e si presenta sotto forma di cristalli (rock) , che fumati producono effetti stimolanti ed euforizzanti molto
potenti; il picco dell'effetto è immediato ma diminuisce rapidamente e si esaurisce nel giro di 10 minuti. La cocaina ha tre
fondamentali azioni farmacologiche: è un anestetico locale, un vasocostrittore e - soprattutto - un potente stimolante del
sistema nervoso centrale.
Non ci sono antagonisti specifici per l’overdose da cocaina, e le sole terapie possibili sono quelle di supporto La
cocaina può provocare emergenze cardiovascolari, anche mortali: aritmie, infarto miocardico, emorragie cerebrali. La
storia di questa droga è davvero singolare, se si pensa che verso la fine dell’800 l’industria farmaceutica
aveva iniziato a produrre molti preparati a base di coca, commercializzati come tonici e bevande (il famoso Vin Mariani,
nella foto, a base di coca, precursore dell'odierna Coca Cola, apprezzato persino da papa Leone XIII).
La coca è stata strettamente associata alle varie civiltà andine, in particolare alla civiltà Inca, per usi rituali e religiosi, o
terapeutici. Con l’arrivo degli Spagnoli e con la caduta dell’ultimo impero incaico nel 1532, si trasformò un
prodotto di largo consumo per gli indigeni impiegati come schiavi nelle piantagioni o come lavoratori di fatica. Nel 1859
Albert Niemann, un chimico tedesco, riuscì a isolare la cocaina: finisce la storia della coca, inizia quella della cocaina.
Durante la prima guerra mondiale e nell’immediato dopo-guerra, l’uso della cocaina si diffuse
notevolmente in tutti i Paesi del mondo e in tutte le classi sociali: fu data agli operai delle fabbriche per aumentare la
produzione e ai soldati, prescritta dai medici militari, per aiutarli a sopportare lo stress della trincea. Anticipando la
tendenza futura, veniva assunta da molti attori del cinema e del teatro. Nel 1914, preso atto della sua pericolosità, fu
messa al bando negli Usa e nel 1920 fu vietata anche in Germania. Nonostante fosse ormai illegale, negli anni
’40, ’50 e ’60 divenne la droga dei musicisti e dei registi di Hollywood.
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Generata: 30 September, 2016, 01:39