Obiettivo: studio dell`adattabilità della curcuma al

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Coltivazione senza suolo a ciclo chiuso di Curcuma da fiore reciso
Giampaolo Raimondi, Francesco Ciro Cirillo
Corresponding author: [email protected]
Dipartimento di Ingegneria Agraria e Agronomia del Territorio – Università degli Studi di
Napoli Federico II, Via Università, 100 – 80055 Portici (NA)
La forte competitività del mercato e la spinta al processo di ammodernamento hanno
generato, negli ultimi anni, da parte delle aziende floricole, una crescente domanda di
innovazione tecnologica e varietale. L’obiettivo della prova è stato valutare l’adattabilità di
curcuma da fiore reciso alla coltivazione in idroponica a ciclo chiuso.
La prova è stata condotta in una serra fredda fornita di schermo ombreggiante al 25%. I
rizomi sono stati trapiantati in vasi di plastica riempiti di terriccio posti su vasche
contenenti la soluzione nutritiva. Le vasche, della capacità di 500 litri (4 m2), erano
costituite da struttura in legno e rivestimento interno in polietilene. Tali strutture
fungevano anche da bancali, essendo ricoperte nella parte superiore da una rete in ferro per
l’alloggiamento dei vasi opportunamente pacciamati per ridurre le perdite di acqua per
evaporazione.
Sono state utilizzate Curcuma alismatifolia cv. Pink e White. I rizomi sono stati messi a
dimora il 24 maggio in vasi di 20 cm di diametro dotati di erogatore a microportata (3
l/ora). In ogni vaso sono stati allocati due rizomi alla densità colturale di 25 piante/m2. Ad
ogni intervento di fertirrigazione, il percolato dei vasi era raccolto nella vasca sottostante e
veniva riutilizzato. Settimanalmente, per evitare l’eccessiva concentrazione dovuta alla
evapotraspirazione, il valore di conducibilità elettrica della soluzione era ripristinato a 2,2
dS/m aggiungendo acqua. Durante tutto il ciclo colturale sono stati effettuati tre interventi
giornalieri di fertirrigazione della durata di 2 min/cad. Tale apporto era stato calcolato
avendo cura di aumentare la percolazione del 20% al fine di dilavare il substrato ed evitare
fenomeni di accumulo di sali.
A seconda della fase fenologica, sono state utilizzate due differenti soluzioni nutritive. La
prima soluzione è stata rimossa a fioritura avanzata e sostituita con la seconda a minor
titolo di azoto.
Gli steli sono stati raccolti quando le brattee erano ben aperte ed alcuni fiori erano in antesi
avendo cura di lasciare sulla pianta almeno 2 foglie per rizoma.
Le piante allevate non hanno mostrato problemi di adattamento alla tecnica colturale. Per
entrambe le cultivar il germogliamento si è avuto dopo circa tre settimane dall’impianto;
l’emissione dello scapo fiorale è avvenuta dopo la quinta foglia ed in generale dopo circa
100 giorni dopo l’impianto. La prima raccolta è stata effettuata rispettivamente a 125 (cv.
Pink) e a 130 giorni dall’impianto (cv. White).
La produzione di fiori per pianta è stata in media di 6.3 steli/vaso per la cultivar Pink e di
5.4 steli/vaso per la cultivar White. La lunghezza media degli steli era di 60 cm per la
cultivar Pink e di 30 cm per la per la cultivar White. Gli steli della cultivar Pink avevano
un diametro nel punto medio maggiore (6.2 vs. 3.9 mm).
Il sistema di coltivazione ha consentito un notevole risparmio in termini di volumi di
soluzione nutritiva apportata e di reflui immessi nell’ambiente.
Studio finanziato dal Ministero per le Politiche Agrarie e Forestali, nell’ambito del
Progetto ECO-efficienza della gestione IDRIca nel FLORovivaismo: risorse,
tecnologie e sistemi per l’ottimizzazione (ECOIDRIFLOR).
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