Chi sono Ecologia del Paesaggio DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO UNITA’ PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA’ Dr. Emilio Padoa-Schioppa www.biodiv.disat. unimib.it [email protected] Programma del corso di ecologia del paesaggio 26 ottobre 13:30/15:30 Lezione (Introduzione all’ecologia del paesaggio) 27 ottobre 13:30/15:30 Lezione (Modelli strutturali del paesaggio) 2 novembre 13:30/15:30 Lezione (Modelli strutturali del paesaggio) 3 novembre 13:30/15:30 9 novembre 13:30/15:30 Lezione (Paesaggi vegetali ed ecoregioni) 10 novembre 13:30/15:30 SEM dr. F. Ficetola “Frammentazione del paesaggio e anfibi” Lezione (Principi per una pianificazione ecologica ) 15 novembre 13:30/15:30 SEM. prof. J. Ott “Reti ecologiche in Germania” 16 novembre 13:30/15:30 Lezione (Macchie) 17 novembre 13:30/15:30 Lezione (Corridoi 1) Programma del corso di ecologia del paesaggio ESERCITAZIONI (18 ore) Data/date da concordare assieme Esercitazione: Uscita su campo CLASSIFICAZIONE DEGLI HABITAT – APPROCCIO BIOHAB Programma del corso di ecologia del paesaggio 22 novembre 13:30/15:30 Lezione (Corridoi 2) 23 novembre 13:30/15:30 Lezione (Matrice) 24 novembre 13:30/15:30 Lezione (Dinamica dei sistemi paesistici) 29 novembre 13:30/15:30 Lezione (Modelli di paesaggio) 1 dicembre 13:30/15:30 Lezione (Legislazione e conservazione del paesaggio) 6 dicembre 13:30/15:30 SEM dr. Francesco Ficetola 13 dicembre 13:30/15:30 SEM dr. Riccardo Santolini 15 dicembre 13:30/15:30 SEM Arch. Gibelli 20 dicembre 13:30/15:30 SEM prof. Almo Farina “Ecofield” 22 dicembre 13:30/15:30 SEM. prof. Vittorio Ingegnoli: “Ecotessuto” Obbiettivi del corso • Conoscere i principi basilari dell’ecologia del paesaggio • Orientarsi tra le diverse scuole di ecologia del paesaggio • Comprendere le nozioni necessarie per la pianificazione ecologica del paesaggio • Conoscere i principali sistemi paesistici italiani Come prepararsi • Articoli (forniti dal docente) • Libri di testo 1 Libri di testo Dramstad, Olson, Forman Landscapes Ecology Principles in Land Architecture and Land-Use Planning Libri di testo G. Bailey, Ecoregion-Based Design for Sustainability – Springer Island Press Libri di testo Forman Land Mosaics. The ecology of landscapes and regions Cambridge University Press Che cos’è l’ecologia del paesaggio? Che cosa si intende con la parola paesaggio? Altri libri Giglio Ingegnoli, 2005 Ecologia del paesaggio ed. Simone •Ingegnoli, 2002 Landscape ecology, a widening foundation Springer •Farina, 2001 Ecologia del paesaggio UTETLibreria •Burel & Baudry Ecologie du paysage Tec&Doc •Ingegnoli, 1993 Fondamenti di ecologia del paesaggio Cittàstudi Ed. •Bennet, 1999 Likages in landscapes IUCN •Peck, 1998 Planning for biodiversity Island Press •Pignatti, 1994 Ecologia del paesaggio Utet •Giacomin, 1958 La flora TCI •Ingegnoli, Etimologia della parola paesaggio • Greco moderno: τοπια dal greco antico τοποσ (luogo, località, regione) • Lingue sassoni: hanno sempre in comune [inglese Landscape, tedesco Landschaft, olandese Landschap, svedese Landskap] il termine indoeuropeo londh [territorio] al quale si aggiunge -skipi [sassone antico] sarebbe un suffisso che indica la qualità o i caratteri associati alla parola, oppure, secondo altri autori deriva dal greco , col significato di dominio di o gestione di un territorio. A partire dal XVI° sec. Landscape è utilizzato per indicare “un dipinto nel quale vi sia uno scenario naturale di terraferma”. 2 Etimologia della parola paesaggio • Lingue neolatine: Sanscrito pac [fissare, impegnare] ⇒ Greco Antico: πήνγυµι [stabilire, piantare] ⇒ Latino: pagus [confine in pietra fissato nel suolo ma poi nel tardo latino territorio rurale contrapposto alla città] ⇒ Lingue neolatine: paesaggio, paysage, paesajo. Il termine paesaggio viene utilizzato dal XV° sec. per indicare l’oggetto delle pitture agresti. • Lingue slave: Sanscrito rāj, rājya [rispettivamente: sovrano/governatore e regno/ territorio regolato] ⇒ Polacco: Krajobraz [territorio, campagna]. Concetto di paesaggio • • • • • • • Paesaggio Paesaggio Paesaggio Paesaggio Paesaggio Paesaggio Paesaggio scala” • Paesaggio biologico in senso estetico in senso geografico in ecologia?? geobotanico in senso antropocentrica in senso etologico/comportamentale in senso “eterogeneo” e “di cambio di Etimologia della parola paesaggio Tutto quello indica che col termine paesaggio si possono considerare non solo i termini visuali/scenici di un territorio. In tutte le radici indoeuropee osservate è implicita la concezione dell’uomo come gestore del territorio. Che cosa si intende per paesaggio? • “Lasciati accarezzare dalla brezza, e ascolta il dolce sciabordio delle onde. Non è il paradiso, ma il paesaggio che ti attende all’Isola ……… – Catalogo turistico come completamento dello spettro Visione esteticamente gradevole • Le valli alpine rappresentano un esempio di bel paesaggio per la cultura inglese del XIX° secolo. Visione esteticamente gradevole • Nella cultura cinese le formazioni carbonatiche di Guilin rappresentano il locus amenus per eccellenza. Quasi tutti i quadri dei paesaggisti cinesi ritraggono questo tipo di territorio. 3 Visione esteticamente gradevole • Per gli aborigeni australiani Ayers Rock è un luogo sacro e rappresenta la sublime bellezza del deserto Paesaggio in senso geografico Paesaggio glaciale Paesaggio in senso geografico Paesaggio desertico Paesaggio in senso geografico • Porzione di territorio assoggettata ad un fenomeno geomorfologico dominante • “espressione geodinamica integrata di molteplici componenti naturali e antropici” (Panizza, 1988). Paesaggio in senso geografico Paesaggi carsici tropicali Paesaggio geobotanico Il paesaggio (vegetale) è formato dall’associazione di associazioni vegetali. Dolina, con alcune caratteristiche associazioni fitosociologiche (Biondi, 1996) 4 Paesaggio in senso antropocentrico Il paesaggio è formato dagli ecosistemi in cui è presente l’attività antropica. “L’entità spaziale complessiva dello spazio vissuto dall’uomo” (K. Troll, 1968). “I paesaggi riguardano nella totalità entità fisiche, ecologiche e geografiche che integrano e sono integrate dalle strutture e dai processi umani e naturali” (Naveh, 1987). Paesaggio in senso antropocentrico Paesaggi urbani Paesaggio in senso antropocentrico Paesaggi agricoli Paesaggio in senso etologico/comportamentale • Il paesaggio è la percezione che le specie hanno del contesto ambientale. • Evidentemente ogni specie percepisce il contesto ambientale con una scala spaziale (e temporale) differente, con delle differenze nella grana e nelle qualità delle tessere paesistiche: ne consegue che si può parlare di paesaggio per una formica, per un serpente, per un’aquila, per l’uomo e ognuno di questi paesaggi è qualcosa di diverso. Il paesaggio è la percezione che la diverse specie hanno del contesto ambientale Lince Tasso Riccio 5 Paesaggio in senso etologico/ comportamentale scoiattolo moscardino Idoneità del paesaggio del territorio milanese per lo scoiattolo e il moscardino Dunque che cos’è il paesaggio in questo corso? Paesaggio in senso eterogeneo e di cambioscala “Il paesaggio è un’area terrestre eterogenea, composta da un cluster di ecosistemi interagenti e ripetuti con processi patterns simili in uno spazio geografico” (Forman e Godron, 1986). “Il paesaggio è una particolare configurazione di topografia, copertura della vegetazione, uso del suolo e patterns insediativi che delimita alcune coerenze di processi naturali, culturali e di attività” (Green et al., 1996) Sistema di ecosistemi “Un sistema di ecosistemi che si ripete nello spazio con forme e strutture simili e riconoscibili” (Forman e Godron, 1986) “a mosaic where a cluster of local ecosystems is repeated in similar form over a kilometer wide area (a specific object with recognizabile boundaries)” (Forman 1995). “Uno specifico livello dello spettro biologico, tra il livello di ecocenotopo (ecosistema) e quello di ecoregione (bioma). La definizione concettuale corretta sarebbe quella di sistema di ecocenotopi in una configurazione riconoscibile” (Giglio & Ingegnoli, 2002) Sistema di ecosistemi Sistema di ecosistemi 6 Sistema di ecosistemi Questa sembra essere la concezione più completa tra quelle esaminate in precedenza. “Ecology is generally definined as the study of the interactions among organisms and their environment, and landscape is a kilometer wide mosaic over wich particular local ecosystems and land-uses recur.These concepts have proven to be both simple and operationally useful. Thus the landscape ecology is simply the ecology of landscapes, and regional ecology is the ecology of [eco]regions.” (Dramstad, Olson & Forman, 1997). All’ecologia del paesaggio si interessano diverse discipline Scienze agrarie e forestali Botanica Ecologia Economia Urbanistica Ecologia del paesaggio Etologia Antropologia Ne consegue che l’ecologia del paesaggio è: Architettura Sociologia Storia dell’ecologia del paesaggio • Dal mondo antico al XIX° secolo • Von Humboldt e il paesaggio come oggetto di uno studio scientifico • Troll e la nascita dell’ecologia del paesaggio • La fondazione della IALE e l’ecologia del paesaggio moderna Geografia Dal mondo antico al XIX° secolo • Nell’antichità esisteva la conoscenza della prospettiva e della dimensione topografica del territorio (questo aspetto si trova anche in civiltà non europee). • Nel XIV° secolo la descrizione dell’ascensione al monte Ventoux in Provenza da parte del poeta Petrarca presenta il paesaggio come un insieme di aspetti estetici, ambientali e antropici. • Durante il rinascimento i pittori riscoprono in pieno la prospettiva, e nascono le scuole di pittura del paesaggio ... Il paesaggio come oggetto di studio scientifico • Lo studioso tedesco Alexander Von Humboldt nella sua opera Kosmos (1846) definisce il paesaggio Der Totalcharakter einer Erdgegend (la totalità dei caratteri di una regione). • Sulla sua scia le scuole ecologiche russa e tedesca legano il concetto di paesaggio alla possibilità di connettere diversi aspetti della realtà naturale (i.e. Passarge: fisiologia del paesaggio). 7 Troll e la nascita dell’ecologia del paesaggio • Nel 1939 il geografo botanico tedesco Karl Troll parla apertamente di ecologia del paesaggio (analisi di fotografie aeree di zone di margine dei deserti somali). • Nonostante il suo approccio innovativo le opere di Troll rimangono sostanzialmente poco conosciute. Anni ‘70 • Negli anni ‘70 l’ecologia classica (accresciutasi enormemente, grazie alle scuole dei fratelli Odum e di MacArthur) comincia ad indirizzarsi verso le problematiche che caratterizzano l’ecologia del paesaggio (eterogeneità ambientale, rapporto uomo/sistemi ecologici … 1° testo di Richard Forman, 1979) • Nel mondo ecologico tedesco (e dell’Europa orientale) le tesi di Troll vengono riprese e ampliate Fondazione della IALE: l’ecologia del paesaggio moderna • Nel 1982 viene fondata la IALE (International Association for Landscape Ecology). • Nel 1984 viene pubblicato il primo libro di testo specificamente dedicato all’ecologia del paesaggio: Naveh & Lieberman, Landscape ecology • Nel 1986 viene pubblicato il libro di Forman & Godron Landscape ecology che per 10 anni verrà considerato il testo fondamentale di ecologia del paesaggio • Nel 1987 viene fondata Landscape Ecology (il principale giornale scientifico -oggi peer reviewed e con I.F.- che pubblica articoli di ecologia del paesaggio). Fondazione della IALE: l’ecologia del paesaggio moderna • Oggi la IALE conta circa 1500 soci, 22 sezioni nazionali (quella italiana, rappresentata dalla SIEP è una delle prime ad essere istituita,nel 1989) • Landscape Ecology è un giornale con circa 35 articoli all’anno, su cui hanno scritto scienziati di circa 40 nazioni diverse. • In quasi tutti i principali congressi scientifici di ecologia si parla anche di ecologia del paesaggio L’ecologia del paesaggio è una scienza relativamente recente 70 y = 1E-70e 0,0825x R2 = 0,7259 60 n° articoli 50 40 30 20 10 0 1985 1990 1995 2000 2005 Anno 8 usa uk 4 3,5 3 2,5 Impact 2 Factor 1,5 1 0,5 0 thai l andi a svezi a si ngapor e r ep. Sl ovacchi a por togal l o ol anda nor vegi a messi co i tal i a i r l anda gi appone 1999 2000 2001 2002 2003 Anno f r anci a eti opi a ecuador ci na Landscape ecology Landscape & urban planning Ecology canada br asi l e austr i a ar genti na af r i ca 0 europei Autori USA 1,5 2 USA 2,5 3 3,5 4 4,5 Canada Germania Geografia Autori Europa 1 Biologia & ecologia Autori non 0,5 Scienza applicata Scienza teorica Elementi propedeutici all’ecologia del paesaggio • • • • • • Concetto di sistema Principio delle proprietà emergenti Riduzionismo ed olismo Strutturazione gerarchica dei sistemi ecologici Caos, anticaos e sistemi complessi Stabilità e metastabiità Studi sistemici • Lo studio dell’ecologia (e quindi dell’ecologia del paesaggio) è uno studio sistemico. • Occorre quindi definire il concetto di sistema, specificare che cosa si intende per sistema ecologico e individuare la principali proprietà dei sistemi ecologici. 9 Definizione di sistema • Un sistema è costituito da un insieme di parti interagenti (Pignatti, Trezza, 2000) Ne consegue: • Un sistema può essere scomposto in più componenti (spesso a loro volta considerabili come sistemi o sottosistemi). • A livello del sistema vi sono proprietà nuove, non deducibili dai sottosistemi, derivanti dall’interazione delle parti. Non sono prevedibili in funzione delle proprietà delle singole parti. •Proprietà collettive o insiemistiche : sono deducibili dalla somma o composizione delle proprietà delle singole componenti del sistema. Sono prevedibili conoscendo le singole parti. Tendono a ridurre la loro variabilità con l’aumentare delle dimensioni del sistema Definizione di sistema OGNI PORZIONE DELL’UNIVERSO PUO’ ESSERE INTERPRETATA COME UN SISTEMA, MA OCCORRE CONSIDERARE CHE UN SISTEMA RIMANE COMUNQUE UN MODO DI INTERPRETAZIONE DELLA REALTA’, CONSEGUENTEMENTE E’ ARBITRARIO Definizione di sistema • Un sistema è costituito da un insieme di parti interagenti (Pignatti, Trezza, 2000) Elemento Elemento Elemento Elemento Elemento Elemento Sottosistema Elemento Sistema Teoria dei sistemi I sistemi possono essere suddivisi in: • Sistemi isolati – senza scambi con l’esterno • Sistemi chiusi – con scambi di energia ma non di materia • Sistemi aperti – con scambi di energia e di materia Materia Materia Energia Entropia Sistemi isolati Sistemi isolati – senza scambi con l’esterno • I classici sistemi dei cicli termodinamici. Materia Energia Entropia Energia Entropia Sistemi chiusi Sistemi chiusi – con scambi di energia ma non di materia • L’esperimento BIOSPHERE II° della NASA (una grande sfera di vetro, nella quale erano state inserite piante, animali, acque, atmosfera, in modo da riprodurre l’ambiente terrestre: una volta approntata l’unico scambio con l’esterno era di energia luminosa e termica). N.B. I sistemi chiusi possono considerarsi un caso limite dei sistemi aperti 10 Complessità di un sistema Sistemi aperti Sistemi aperti – con scambi di energia e di materia • Ogni sistema biologico: i.e. una pianta riceve energia solare (che convertirà in energia chimica tramite la fotosintesi) e materia (sostanze chimiche dal terreno) Un sistema si può definire complesso se: 1. è costituito da un elevato numero componenti di soglia numerica 2. la dominanza sulla gestione dei processi è sufficientemente ripartita tra le diverse componenti soglia strutturale 3. le diverse componenti interagiscono tra di loro e sono legate da processi omeostatici o di feed- back soglia funzionale 4. in molti casi sono presenti tutte e tre le soglie Sistemi complessi auto-organizzati Conseguenze Conseguenze (mondo reale) Descrizione, predizione, comportamento (mondo reale) Dati presenti Svolgimento Sistemi complessi auto-organizzati: lavare la biancheria in lavatrice (la vostra maglia si è ristretta del 50%) Effetto selettivo sulla vitalità di uno schema e sulla competizione tra schemi Schema che compendia ed è in grado di fare predizioni (una delle molte varianti in competizione fra loro) Comportamento (lavate la maglia assieme alla biancheria ) Dati presenti: Nuova maglia di cotone indiano non trattato Stabilità nei sistemi meccanici Aereo: l’obbiettivo principale di chi conduce un aereo di linea è quello di trasportare, in condizioni di sicurezza e relativo confort i passeggeri da un aeroporto all’altro. Per mantenere l’aereo in aria, anche in presenza di imprevisti (turbolenze e/o guasti) si possono utilizzare 2 meccanismi: Feed-back Qualora vi sia una turbolenza l’aereo viene pilotato al di sopra della zona di turbolenza (se questo è possibile) Ridondanza Qualora un componente dell’aereo si guasti (ad esempio un circuito elettrico che comanda i flap -appendici che servono ad aumentare la portanza del veivolo nelle fasi più lente del volo- dell’ala) ne subentra un altro (per certe componenti si arriva ad avere fino a 4 ridondanze Svolgimento Schema: i Jeans chiari possono essere lavati assieme alle calze di spugna grige Identificazione di regolarità separare i colori e i tessuti in bucati diversi Identificazione di regolarità e compressione Dati precedenti, compresi il comportamento e i suoi effetti Effetto selettivo : in futuro laverete in acqua fredda il cotone non trattato Dati precedenti: Conoscenza del funzionamento della lavatrice e delle caratteristiche della biancheria che usate quotidianamente Stabilità nei sistemi ecologici Feed-back Ridondanza Qualora vi sia un eccesso di predazione il numero di prede diminuirà drasticamente e successivamente diminuirà il numero di predatori In un bosco vi sono diversi organismi incaricati di produrre ossigeno: se anche un epidemia colpisse una specie di albero le altre potrebbero supplire e sostituire la specie colpita 11 Stabilità nei sistemi ecologici Ridondanza 1a Feed-back 1 1b 1c La componente 2 esercita un controllo sulla componente 1 mantenendo la condizione di stato stazionario (Es.: predapredatore) Prestazione 2 Le tre componenti 1a, 1b, 1c, svolgono lo stesso ruolo Risposta nel effettiva sistema. Il danno ad una di Risposta senza controllo esse non compromette il funzionamento complessivo (Es.: diverse specie di Tempo produttori) Perturbazione Resistenza e resilienza Misura della resitenza • Resistenza: capacità del sistema di opporsi a cambiamenti. • Omeostasi: permanenza del sistema in condizioni immutate. • Resilienza: capacità del sistema di tornare alla condizione iniziale. • Omeoresi: capacità del sistema di mantenere un flusso dinamico. Equilibrio ecologico • Ogni equilibrio ecologico è necessariamente dinamico, essendo la risultante statistica di un’enorme numero di componenti che cambiano qualitativamente e quantitativamente nel tempo. Perturbazione Funzione ecologica Resistenza e resilienza • Questa è una situazione del tutto diversa da quella dell’equilibrio chimico in cui, a P e T determinata, il prodotto delle concentrazioni dei prodotti diviso quello dei reagenti da un valore costante Misura della resilienza Tempo Proprietà emergenti Ad ogni livello di organizzazione della vita emergono proprietà che non sono definibili con la semplice somma (o la media) delle proprietà dei livelli inferiori. Proprietà emergenti Esempio 1: le spugne (Parazoa - Porifera): animali privi di sistema nervoso, apparentemente un aggregato casuale di cellule. In realtà le forme di questi animali derivano da interazioni reciproche tra le singole cellule. E’ possibile distruggere la spugna, e separare e filtrare le singole cellule, poi mettendo le cellule in un bicchiere d’acqua e lasciandole interagire tra loro la spugna si riforma, esattamente come prima. Le singole cellule, che sembrano entità indipendenti quando sono disaggregate, da aggregate formano una colonia che noi chiamiamo spugna. 12 Proprietà emergenti Ad ogni livello di organizzazione della vita emergono proprietà che non sono definibili con la semplice somma delle proprietà dei livelli inferiori Proprietà emergenti Ad ogni livello di organizzazione della vita emergono proprietà che non sono definibili con la semplice somma delle proprietà dei livelli inferiori Campo di mais Cellule epatiche Risaia Marcita Fosso Stagno Macchia boscata Filare Pioppeto Villaggio Paesaggio agricolo della Bassa pianura Fegato Proprietà emergenti Il principio vale anche nelle società umane: in una cordata alpinistica i limiti della cordata coincidono con i limiti dell’elemento più debole (non sono la media della cordata). Nei sistemi umani il costo ecologico viene comunque determinato dall’elemento meno efficiente (e non dalla media degli elementi). Ne consegue che spesso si sottovaluta la stupidità umana come grande agente motore degli eventi del mondo (n.b. leggere con attenzione il saggio di Cipolla sulla stupidità e applicare sempre la teoria del rasoio di Hanlon «Non Riduzionismo ed olismo, •Approccio riduzionista: un sistema viene suddiviso in più sottosistemi, fino a scomporlo ai minimi termini; le proprietà che sono a questo punto osservabili vengono estese ai livelli superiori. •Approccio olistico: un sistema viene studiato definendone le proprietà collettive, e solo in seguito ne vengono studiati i singoli componenti. attribuire a consapevole malvagità ciò che può essere adeguatamente spiegato come stupidità». Approccio riduzionistico: “Come potrebbe un ingegnere marziano capire il funzionamento di un calcolatore terrestre se rifiutasse per principio di smontare i componenti elettronici di base che effettuano le operazioni dell’algebra proposizionale?” (J. Monod) Riduzionismo ed olismo: necessità di integrazione IN REALTÀ I DUE APPROCCI SONO INTEGRATI E COMPLEMENTARI: Attraverso uno sguardo olista è possibile comprendere il contesto del fenomeno studiato, e attraverso un’approccio riduzionista si conoscono i dettagli e i componenti del fenomeno in oggetto 13 Approccio gerarchico DIMENSIONI LIVELLO SUPERIORE (condizioni e significato) LIVELLO DI INTERSESSE VELOCITA’ LIVELLO INFERIORE (componenti e spiegazione) Approccio gerarchico L’approccio gerarchico comporta che ogni volta che si studia un sistema ecologico si devono considerare anche il livello superiore e quello inferiore. Ad esempio si immagini di dover rinaturare un biotopo umido (una cava di pianura, con alcuni ettari di terreno agricolo limitrofo) Il livello superiore (il sistema paesistico della pianura Padana) fornirà i vincoli al sistema (ad esempio i fattori climatici), mentre i livelli inferiori (i diversi ecosistemi che andranno a comporre l’area rinaturata) fornirà i componenti e la spiegazione dei processi che avverranno (quali specie ed ecosistemi vi sono, la funzione che svolgono …) “Il battito delle ali di una farfalla in Brasile genera un ciclone a New York” (Lorenz, 1963) LARGE SCALE LA TEORIA DEL CAOS E LE SORPRESE AMBIENTALI LARGE CONTEXT LEVEL OF CONSTANCY SHORT TERM DYNAMICS SMALL SCALE Sorprese ambientali Come avvengono discontinutà e sinergismi •Un sinergismo produce una discontinuità (laghi del Canada) •Una discontinuità produce un sinergismo (pesticidi contro il moscerino della patata dolce in Sud America) •Feedback positivo che produce una discontinuità (scioglimento della calotta artica) •Effetto a cascata (pressione di pesca al largo dell’Alaska) Sorprese ambientali •Discontinuità: improvviso cambiamento in un trend o in una situazione di stabilità. La velocità della perturbazione può sfuggire alla percezione umana, va rapportata alla scala temporale del processo coinvolto. Es.: sovrasfruttamento delle risorse ittiche. •Sinergismo: cambiamento dovuto all’interazione di alcuni fenomeni. L’effetto che ne deriva è molto più grande di quanto ci si aspetterebbe dalla somma di ogni singolo fenomeno. Es.: alluvione in Cina del fiume Yangtze. •Trend: tendenza che sfugge alla percezione dell’osservatore. Es.: l’invasione di una specie alloctona. 14 Sinergismo produce discontinuità Discontinuità produce sinergismo Laghi del Canada In Canada Orientale una lieve siccità a lungo termine ha ridotto l’apporto di acqua ad alcuni laghi della regione. La debole corrente degli affluenti ha provocato anche una diminuzione dei detriti organici nei corpi lacuali, determinandone un aumento della trasparenza. La maggior limpidezza dell’acqua, concomitante con la distruzione dello strato di ozono, ha consolidato il potere di penetrazione della radiazione ultravioletta, al punto che se prima della perturbazione la radiazione UV si diffondeva solo per i primi 20-30 cm d’acqua ora scende a 1.50 m. Le piogge acide potrebbero enfatizzare il problema fino a 3 m. di profondità. Le radiazioni UV sono dannose per gli organismi acquatici. Pesticidi in SudAmerica L’uso di pesticidi contro il moscerino della patata fu responsabile di una enorme discontinuità: quando negli anni ‘80 si sviluppò un ceppo resistente ai pesticidi, vi fu un’esplosione demografica di questo dittero. In SudAmerica i ceppi resistenti diventarono portatori di varie malattie di origine virale delle piante, dando luogo a un sinergismo. La combinazione moscerino-virus costrinse all’abbandono oltre 1.000.000 di ettari di terre agricole Feed-back positivo Effetto a cascata Calotta artica Il riscaldamento globale sembra far ritirare i banchi di ghiaccio, che oltre ad essere diminuiti del 5% in termine di superficie rispetto al 1996 hanno anche uno spessore minore. Il ghiaccio assorbe meno della metà della radiazione luminosa che lo investe, mentre l’oceano aperto assorbe circa il 90%. Così man mano che il ghiaccio diminuisce, gli oceani si scaldano più velocemente, accelerando l’ulteriore scioglimento dei ghiacci. Se la calotta ghiacciata continua a sciogliersi si profila una grave discontinuità: un Mare Artico privo di ghiaccio (almeno in larga parte) durante l’estate, con l’effetto di rendere più rapido ancore il riscaldamento degli oceani. Costa Alaska Nelle acque al largo della costa dell’Alaska il declino della fauna ittica (ad esempio l’aringa) esercita una pressione sulle popolazioni dei predatori come il leone marino e la foca. Le orche, che normalmente predano leoni marini e foche, hanno dovuto ripiegare sulle lontre marine, portando al collasso le loro popolazioni. La decimazione delle lontre ha provocato l’esplosione delle popolazioni della loro preda preferita: i ricci di mare. Questi, a loro volta hanno demolito i substrati vegetali di cui si nutrono, mettendo a rischio un largo numero di specie di invertebrati, pesci, uccelli e mammiferi marini. Discontinuità, effetto a cascata e sinergismo Encefaliti umane in Malaysia Tra il 1998 e il 1999 il virus Henipavirus ha causato in Malaysia la morte di circa 100 persone. Dopo i grandi incendi che hanno bruciato le foreste dell’Indonesia tra il 1997 e il 1998 numerosi pipistrelli (volpi volanti del genere Pteropus) si sono spostate in Malesia, dove hanno trovato un ambiente forestale modificato dall’uomo: allevamenti zootecnici e coltivazioni arboree. In queste circostanze le deiezioni dei pipistrelli hanno trasmesso il virus agli animali domestici e poi all’uomo. Ai margini del caos: comportamento di una rete booleana Immaginiamo un sistema autocatalitico come una rete elettrica composta da tre lampadine il cui stato può essere: 1) attivo 2) inattivo Lo stato di ogni lampadina dipende dagli input provenienti dalle altre due 15 Lampadina 1: regola AND Lampadina 2: regola OR (perché sia attiva devono essere attive sia la 2 che la 3) (perché sia attiva devono essere attive o la 1 o la 3) 1 1 1 1 1 2 3 2 3 2 3 2 2 3 2 T+1 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 Questo genere di studi e di simulazioni mostra come da strutture apparentemente caotiche possano emergere sistemi ordinati. Evidentemente nella realtà vi sono sistemi ben più complessi di quello descritto nell’esempio precedente, ma questo tipo di sistema (ordine dal caos) è stato osservato in vari casi (i.e. geometria di uno stormo di uccelli … ). 2 1 3 T 3 3 2 Lampadina 3: regola OR 1 Posta la funzione AND alla lampadina 1 e quella OR alle lampadine 2 e 3 si immagini che ad ogni battito di orologio ogni lampadina esamini lo stato delle altre due lampadine e adotti lo stato attivo o inattivo conseguente. Nella colonna T si osservano gli otto stati teoricamente ottenibili. Nella colonna T+1 si vede come ogni riga si comporta al tempo T+1 1 1 3 3 1 2 1 3 2 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 3 2 3 2 In breve si creano dei cicli chiusi 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 Stabilità e metastabilità • In generale un sistema ecologico viene considerato stabile come un sistema meccanicistico. • In realtà sembra essere più corretta l’espressione di metastabilità, cioè la possibilità che un sistema oscilli attorno ad una posizione centrale, ma possa essere spostato verso altri attrattori. Cfr. Kaufmann At home in the universe. Oxford University Press Energia potenziale del sistema 16 Cicli adattativi nei sistemi naturali e in quelli socio-economici Ciclo adattativo • Il sistema alterna periodi lenti di accumulo a trasformazioni veloci e fasi di riorganizzazione. • r – sfruttamento • K – conservazione • Ω – rilascio • α – riorganizzazione • Il capitale potenziale (biomassa, energia, capitale economico) che è disponibile per cambiamenti futuri. • La connettività del sistema, intesa come la possibilità di controllo interno del sistema sistesso, attraverso la presenza di variabili, di cicli di feed-back ecc. • La capacità adattativa (ossia la resilienza). Cicli adattativi • 2 caratteristiche • Capitale accumulato (biomassa, energia, capitale …) • Grado di connessione α riorganizzazione K conservazione r sfruttamento Ω rilascio Capitale accumulato • Osservando la dinamica di un sistema complesso (sia esso un sistema naturale -i.e. la dinamica di una foresta e di una popolazione di insetti fitofagi- o un sistema socio-economico -i.e.lo sviluppo di un’azienda telefonica-) si è spesso riscontrato un ciclo caratteristico, detto ciclo adattativo. • Questi cicli si ripetono a scale diverse, in una strutturazione definita Panarchia (dalle parole greche Pan = Dio della natura; archos = comando) e secondo gli autori che l’hanno coniato (Gunderson & Holling, 2002) vuole essere un’antitesi al termine gerarchia (dove per gerarchia si intende, letteralmente, regole sacre –non l’approccio gerarchico appena illustrato-). In altre parole la teoria della Panarchia vuole essere un inquadramento delle leggi della natura. Proprietà dei sistemi Connessione Aggiungiamo una terza dimensione: la resilienza K Potenziale Connessione Resilenza Alto Bassa Alta Sfruttamento r Basso Bassa Alta Conservazione K Alto Alta Bassa Rilascio Basso Alta Bassa Capitale accumulato Riorganizzazione α α Ω Resilienza r Ω Connessione 17 Cicli adattativi: le società telefoniche Cicli adattativi: foreste • Competizione aperta tra diversi gruppi, termina con il monopolio della compagnia Bell Systems. • La scadenza di alcuni brevetti (nel 1893 e nel 1894) porta a innovazioni tecnologiche e si interrompe il monopolio. • La Bell Systems trova la tecnologia (1907) per riprendersi e ridiviene la società monopolista. • Nel 1919 una nuova crisi determinata dalle leggi antitrust (e dalla ventilata nazionalizzazione della compagnia). • La crisi viene risolta con un monopolio regolato (la società non è libera di imporre i propri costi) che permane fino agli anni ’80. • Nel 1982 una sentenza interrompe il monopolio della Bell, e sul mercato irrompe la AT&T, [che riesce a prosperare grazie alla correzione di alcuni squilibri del sistema pregresso]. • La Bell Systems si riorganizza per fronteggiare la nuova situazione • In una foresta viene accumulato lentamente capitale (nel senso di biomassa, nutrienti ecc.). • Man mano che aumenta l’accumulo di biomassa diminuisce la capacità di ripresa dai disturbi (il sistema è meno resiliente): il potenziale è alto, ma viene sequestrato e controllato da un minor numero di specie e la rigidità del sistema diviene maggiore. • A questo punto agenti di disturbo (vento, fuoco, parassiti, ecc.) possono portare ad una drastica diminuzione del capitale accumulato. • A tale passaggio segue un periodo di riorganizzazione, nel quale magari nuove specie possono colonizzare il territorio… • e il ciclo può ricominciare Foresta del Gariglione, Sila Piccola - Calabria Foresta del Gariglione, Sila Piccola - Calabria Foresta del Gariglione, Sila Piccola - Calabria Fine XIX° Secolo La foresta viene descritta come foresta stramatura Capitale accumulato 1954 La gestione della foresta viene condotta seguendo l’obbiettivo di una struttura uniforme K 1927 Viene tagliata la foresta. 80% della biomassa è perduta α Ω Resilienza r Connessione Inizio XVIII° Secolo Una foresta matura viene ritenuta troppo remota per poter essere sfruttata 18 L’ecologia del paesaggio ha contribuito allo sviluppo teorico (e di conseguenza pratico) dell’ecologia generale • • • • • • • • • • Proprietà emergenti Ad ogni livello di organizzazione della vita emergono proprietà che non sono definibili con la semplice somma delle proprietà dei livelli inferiori Campo di mais Risaia Marcita Fosso Stagno Macchia boscata Proprietà emergenti e approccio gerarchico Limiti spaziali all’ecosistema Studi su sistemi eterogenei Ruolo delle scale spaziali e temporali Studi su sistemi antropizzati Revisione del concetto di climax Ruolo dei disturbi Dinamica delle metapopolazioni Gestione delle aree protette Reti ecologiche Approccio gerarchico DIMENSIONI LIVELLO SUPERIORE (condizioni e significato) Filare Pioppeto Villaggio LIVELLO DI INTERSESSE Paesaggio agricolo della Bassa pianura VELOCITA’ LIVELLO INFERIORE (componenti e spiegazione) 19 Limiti spaziali all’ecosistema Limiti spaziali all’ecosistema • Prima dell’ecologia del paesaggio il concetto di ecosistema veniva confuso con quello di sistema ecologico Ecosistema “terra” Ecosistema “taiga” • L’inserimento del paesaggio all’interno dello spettro biologico pone un limite spaziale e concettuale al termine ecosistema (nel senso di biogeocenosi) ed evita un sistema complicato di scatole cinesi. Ecosistema “stagno” Spettro biologico 10 10 9 10 8 10 Biosfera 107 6 10 5 Tempo [anni] 10 4 Livello dello spettro biologico Organismo Scale spaziali e temporali S = 10-2 – 10-4 m2 T = 10-3 – 103 anni Componenti biotiche e componenti ambientali Cellule e tessuti Spazio vitale Popolazione S = 100 – 109 m2 T = 10-1 – 103 anni Organismi Habitat minimo vitale Comunità/Ecosistema S = 102 – 108 m2 T = 100 – 104 anni Paesaggio S = 106 – 1010 m2 T = 102 – 105 anni Specie e interfaccia abiotica Sito Comunità/ecosistemi Territorio Ecoregione (bioma) S = 1010– 1012 m2 T = 103 – 106 anni Paesaggi Regioni 10 Ecoregione 3 10 2 10 Paesaggio 1 10 Comunità/Ecosistema -1 10 Popolazione -2 10 -3 10 Biosfera (Gaia) Organismo -2 10 -1 10 1 10 2 10 3 10 4 10 5 10 6 10 7 10 8 10 9 10 10 10 11 10 12 10 13 10 13 14 2 S = 10 – 10 m T = 107 – 109 anni Ecoregioni 14 10 Spazio [m2] Spettro biologico Livello dello spettro biologico Organismo Autoecologia Popolazione Ecologia delle popolazioni Comunità/Ecosistema Ecologia delle comunità e degli ecosistemi Caratteri esclusivi Caratteri esportabili Integrità genetica, crescita del fenotipo, autonomia fisiologica, meabolismo, etologia. Similarità genetica, densità ecologica, struttura e distribuzione dell’età, crescita logistica, comportamento sociale Dominanza e rarità delle specie, nicchia, rete trofica, speciazione, competizione … Struttura, dinamica riproduzione,mantenimen to Capacità portante, habitat Spettro biologico Livello dello spettro biologico Paesaggio Ecologia del paesaggio Ecoregione (bioma) Ecogeografia Ecosfera (Gaia) Flussi energetici, biodiversità, incorporazione dei disturbi Ecologia globale Caratteri esclusivi Popolazioni permeanti, dinamica source-sink, controllo delle trasformazioni, Processi biogeografici, processi geomorfologici regionali, caratteri climatici zonali Equilibrio biologico dell’atmosfera e degli oceani, bilancio termico, tettonica delle placche Caratteri esportabili Caratteri di contiguità spaziale, condizionamento del contesto Caratterizzazione dei biomi Cicli biogeochimici, cicli climatici 20 Studi su sistemi eterogenei • In passato l’eterogeneità ambientale era vista come un elemento trascurabile e fuorviante. • In realtà molte specie animali e vegetali mostrano una distribuzione dipendente anche dall’eterogeneità dell’ambiente Effetto margine: un esempio di eterogeneità a livello di paesaggio Specie di uccelli Dopo Prima Aree agricole Aree agricole Forest a interno Foresta Foresta margine Processo di frammentazione Scale spazio -temporali Margine EffettiMargini sulla fauna Rapporto - Interno Interno 350 160 Superficie N° individui (ha) 140 300 120 250 100 200 80 150 60 100 40 50 20 0 1 Tessera 4 Tessere 9 Tessere 16 Tessere Specie di margine Margine Specie indifferenti Interno 25 Tessere Specie di interno Ruolo delle scale spazio-temporali • I problemi derivanti dalle ambiguità del concetto di ecosistema e la stessa varietà di scale presenti nei paesaggi hanno spinto molti ricercatori a valutare il rapporto tra area e n° di specie. 21 Studi su sistemi antropizzati • In passato si consideravano meritevoli di studio solo i siti privi della presenza antropica. • In effetti ne esistono ancora? Ruolo dei disturbi Climax e ecologia I cicli adattativi e le panarchie mostrano che considerare che in una data regione la totalità della vegetazione debba tendere a un preciso stadio climacico, rappresentante la massima stabilità possibile è scorretto. Applicazioni pratiche: incendi nel Parco di Yellowstone Lo studio dei disturbi ha aperto nuove frontiere nell’ecologia. • Che ruolo hanno i disturbi nelle successioni ecologiche? • Quale è la stabilità in ecologia? • Che misure pratiche è necessario adottare nella conservazione delle aree protette? Metapopolazioni • Lo studio delle metapopolazioni è strettamente legato allo studio del paesaggio 22 Gestione delle aree protette Reti ecologiche Core-areas internazionali Intensificazione del livello di protezione Intensificazione del livello di antropizzazione Zone tampone internazionali Core-areas nazionali Zone tampone nazionali Corridoi ecologici internazionali Corridoi ecologici nazionali Direzione delle connessioni ecologiche Fiumi e laghi Confini statali Area interessata Alcuni articoli di approfondimento Panarchie Nuclei funzionali • Holling, 2001 Understanding the Complexity of Economic, Ecological and Social Systems. Ecosystems 4: 390-405 • Holling, 2004 From Complex regions to complex worlds, Ecology and Society 9(1):11 [online] Corridoio di connessione Sorprese ambientali Stepping stones • Capitolo 2 State of the World anno 2000 • Bienen, 2004 Bats suspected in disease outbreak Zone tampone Corridoio di biodiversità (corridoio diffuso) Frontiers in Ecology Proprietà innovative dell’ecologia del paesaggio • Padoa-Schioppa, 2005 Landscape Ecology: una strategia ‘locale’ per la tutela dell’integrità ambientale (in press) 23