“Programmazione e Organizzazione della Preparazione Fisica nel

Tavola rotonda
“Programmazione e
Organizzazione della
Preparazione Fisica nel
Settore Giovanile”
Lunedì 11 Aprile 2011
Centro Sportivo “Rosati” - Roma
La preparazione fisica nel settore
giovanile di calcio
Una impostazione metodologica
A cura di
Alessandro Ruspantini
Alcune considerazioni
introduttive…
La preparazione fisica rappresenta
ormai un fattore imprescindibile nel
gioco del calcio
Per ottimizzare questo aspetto bisogna
puntare:
 sulla qualità del lavoro
 sulla educazione alla preparazione
fisica nel settore giovanile
“Vi sono prove tali da suggerire che l’allenamento dei
giovani calciatori non necessiti di essere localizzato sul
miglioramento delle prestazioni fisiche. Spesso i
giovani calciatori ricevono sufficienti stimoli per lo
sviluppo della prestazione fisica praticando le abituali
partite ed esercitazioni”
(Martin e
Junger, 97,
in Marella
’02)
(Bangsbo, 1996 modificato)
La preparazione fisica
nel settore giovanile
può essere vista come:
• Preparazione alla
preparazione fisica
del calciatore
evoluto
• Sviluppo e
potenziamento
delle capacità
fisiche
Punti cardine su cui impostare la
preparazione fisica in un settore
giovanile:

Progressione didattica negli anni per
l’apprendimento corretto delle tecniche di
esecuzione (qualità del lavoro)

Progressione del carico (modulato in
base alle caratteristiche biologicoantropometriche e psicologiche del
giovane calciatore), per non “bruciare” il
giocatore

Processo di acquisizione di una cultura
del lavoro e di presa di coscienza di limiti
e potenzialità
Alcune problematiche
ESTERNE
– pregiudizi
– difficoltà nel
comprendere la
visione “a lungo
termine”
– partita settimanale
– (attrezzatura)
– investimento sulle
“risorse umane”
INTERNE
– conoscenza dell’età
biologica
– conoscenza della
fragilità della
struttura di ogni
singolo atleta
– conoscenza
approfondita del
modello funzionale
del giovane
calciatore
Linee programmatiche
 Inquadrare chiaramente le caratteristiche peculiari di ogni
fascia d’età;
 Individuare le tipologie di lavoro più adeguate da far
svolgere in ogni fascia di età;
 Definire gli obiettivi didattici e prestativi (si intende sempre
da un punto di vista fisico-atletico) da raggiungere al
termine di ogni stagione o ciclo;
 Organizzare i sistemi di valutazione necessari per conoscere
il grado di maturazione e con buona approssimazione l’età
biologica, insieme alle caratteristiche peculiari di ciascun
giovane, al fine di disegnare la programmazione dei carichi
di allenamento nel rispetto di queste caratteristiche e dei
limiti di sostenibilità individuali, relativamente alle
possibilità logistico-organizzative della realtà in cui si andrà
ad operare.
Importanza del database
 Creare un database che tenga memoria dei dati di ciascun
ragazzo lungo tutto il percorso formativo. Il confronto tra
queste informazioni potrà così fornire le indicazioni
necessarie per la più corretta somministrazione dei carichi
ed anche per tentare di prevedere i livelli prestativi e di
crescita (Reilly et al, 2000)
 Creare un database dei carichi somministrati per metterli in
relazione con le risposte ottenute nelle valutazioni
 Avere dati di confronto per capire il livello della propria
squadra rispetto a popolazioni simili e vicine
geograficamente
 “Progetto AIPAC Lazio database test”
Grazie per l’attenzione