Torta salata, tanto sapore se non entra nel microonde

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LA STAMPA
DOMENICA 13 MARZO 2011
A
tavola
il numero
20
minuti di cottura
in media
Per le vostre segnalazioni [email protected]
A tavola, via Marenco 32, 10126 Torino
Tre piatti a confronto
Torta salata, tanto sapore
se non entra nel microonde
Con la primavera all’orizzonte diventa una buona abitudine in molti menù
Verdura, uova e formaggi: per un pranzo completo o una veloce e ricca merenda
LUCA FERRUA
P
izze, focacce e torte salate erano i
protagonisti tipici delle feste in casa
quando le mamme avevano il tempo
per mettersi ai fornelli. Le uova, i prodotti
dell’orto o del mercato, formaggi e salumi
e il gioco era fatto. Sarà per questo che se
nel menù spunta una torta salata fa sempre un po’ festa. L’inverno che guarda alla
primavera è il momento migliore per ricominciare a gustarle. Il mito è la «pasqualina». E’ più strutturata e soggetta a regole,
sarà per questo che a Torino non è facile
trovarne una che faccia sognare. Va molto
meglio con le torte salate casalinghe, dove
gli ingredienti di
ASSAGGIARE cui è ricco il terripiemontese
Le ricette hanno torio
trionfano. Pensasoluzioni infinite te ai peperoni di
tutte da gustare Carmagnola che
incontrano i formaggi delle vallate alpine o i cardi gobbi di
Nizza, un tripudio che a Torino non manca
di trovare validi interpreti E poi c’è la tradizione francese - quella che si mescola
con il mondo delle quiche - e ora spuntano
anche le altre scuole europee. L’invito è ad
assaggiare abbinamenti che sembrano rispecchiare solo quanto lo chef aveva in frigo ma che possono sorprendere. Una sola
richiesta a chiunque le proponga: non massacratele con il microonde. E’ vero, è comodo e rapido, ma non fa bene al sapore. A
volte meglio mangiarle fredde.
[email protected]
Alma la Verde
La Deutsche Vita
Un altro gusto
di San Salvario
Il goloso sorriso Quando il sano
della Germania può essere buono
S
A
voto
voto
voto
6½
7½
6½
an Salvario colpisce ancora.
Prima di parlare di come si
mangia è giusto sottolineare
l’ennesima apertura nell’effervescente
quartiere stretto attorno alla
parrocchia «governata» da Don Gallo.
«Alma la Verde» strizza l’occhio a
parchi e giardini e studia da oasi di
tranquillità è chiaro che per
conquistarsi spazio dovrà sgomitare ma
lo fa con un buon
rapporto qualità
prezzo, ingredienti
genuini e menù
cucinati sul momento.
La torta salata
assaggiata era una
curiosa «mortadella e zucchine» buona
la pasta, equilibrato il ripieno e
stimolante il sapore. L’«effetto
giardino» del locale non è ancora così
rilassante come vorrebbe essere e alla
fine l’ambiente risulta un po’ freddo ma
c’è tanta luce e il sapore dei piatti lo
trasforma in una buona sosta prima di
tornare in ufficio.
DOVE VIA BARETTI 16
TELEFONO 3207017620 PREZZO DEL PIATTO 5 EURO
CHIUSO IL LUNEDÌ E LA SERA
nche se San Salvario non
somiglia a Kreuzberg e Torino
e Berlino, a parte qualche
lontana parentela cinematografica,
hanno davvero poco in comune, in
città c’è un angolo di Germania che
sta facendo furore. Le signore Claudia
Franze e Sabine Schumacher per
trovare posto a tutti i clienti che
facevano la fila per assaggiare
polpette, il «kock o
wäng», le aringhe, il
panino patata, le
frittelle di patate, il
Currywurst, i crauti,
il würstel quadrato.
Le torte salate sono
un trionfo di sapore la più
interessante fa incontrare broccoli e
cavolini di Brussels, ma non mancano
quelle con carne secca e le tante
sorprese della cucina. Il sapore è
quello forte della cucina teutonica, ci
sono anche sapori delicati ma poco di
quanto arriva dalla vetrina o dal menù
passa inosservato.
DOVE VIA STAMPATORI 10 TELEFONO 0115620876
PREZZO DEL PIATTO 5 EURO
CHIUSO SABATO E DOMENICA
Cronaca di Torino 81
Fragole e carote
F
ragole e carote è un altro saporito
angolo di colore per una buona
pausa pranzo. Anche se questo
franchising del sapore vegetale ha sette
fratelli in Lombardia e non è una piccola
indifesa bottega torinese in via San
Massimo si assaggiano sempre piatti
preparati in giornata, centrifugati fatti
al momento e ottime verdure che si
possono acquistare per essere
consumati a casa o
anche solo su una
panchina. La torta
salata dove
trionfavano i peperoni
è stata salvata da un
pericoloso tuffo nel
microonde e anche se fredda regalava
sapore e qualità. Forse la pasta frolla
non è delle più adatte allo scopo, un po’
dolce e quasi invasiva ma è questione di
scelte non di qualità o ingredienti. Il
piatto unico a 7 euro dove insieme con la
torta si possono assaggiare abbondanti
verdure e una soluzione sana per chi va
di corsa.
DOVE VIA S. MASSIMO 41 QUASI ANGOLO VIA
MAZZINI TELEFONO 0116995347
PREZZO DEL PIATTO 7 EURO CON VERDURE
Ovviamente non c’è
una regola precisa
e molto dipende
dagli ingredienti
e dalle quantità, ma con
le torte salate non bisogna
mai eccedere con la cottura
In cibo veritas
Sulla strada
FRANCESCA
ANGELERI
GIUSEPPE
CULICCHIA
Pasta al sugo
e Pinguino
Il caffè lento
all’americana
Lusso è una questione di
percezione. «In primavera
e in estate, quando le
giornate si allungano,
torno dall’ufficio la sera e
salgo nel pollaio e mi
fermo a guardare le mie 4
galline spelacchiate. E mi
sento un privilegiato
pazzesco». Marco
Boglione è sempre stato
un tipo immaginativo, un
sognatore. Uno che non
vuole essere «schiavo di
niente», per cui il concetto
di azienda era troppo
ristretto e quindi, intorno,
si è creato un villaggio,
fatto di uffici,
appartamenti, negozi e
giardini. Gli orti sono sul
tetto, insieme ai cani, i
gatti, le orchidee, le
fragole e le tartarughe. A
occuparsene da qualche
tempo è Stella, sua moglie,
entusiasta e alle prime
armi. A casa Boglione
natura e tecnologia
convivono in ogni angolo,
il verderame per l’insalata
con Glenn Gould wireless
via iPad. Così, quando
sono invitati a cena, Stella
prepara il cesto-dono con
la trevigiana di casa, i
peperoncini, le uova di
giornata, poi toglie le
Superga, mette il tacco e
via. Il lunch tipo è in sala
da pranzo, detta anche
mensa ufficiale dagli
habitué: pasta al sugo e
gelato di Pepino sono un
must. La salsa è favolosa,
«per una settimana si
cuoce per 8 ore al giorno,
lasciandola riposare 16. I
pomodori si privano di
pelle e semi e non si
aggiunge olio. Quest’anno
ne abbiamo fatte 2
tonnellate». Pastasciutta e
pinguino sono
consuetudini che non
annoiano il padrone di
casa: «Mio nonno portava
noi bambini da Pepino per
premiarci quando
eravamo stati bravi».
Lusso è realizzare a 50
anni i sogni che avevi a 8,
come il barchino che
«ormeggi alla banchina 37
di Alassio dove andavi a
pescare e speravi che un
giorno ce l’avresti avuto
anche tu». Come
raccogliere i tuoi
pomodori a fine settembre
e cucinarli per la
pummarola. Lentamente.
Era il 1971 quando a
Seattle aprì il primo caffè
Starbucks. Prima gli Stati
Uniti e poi l’Europa
vennero rapidamente
invasi da questi locali,
caratterizzati da un logo
facilmente riconoscibile
che, in omaggio
all’immaginario della
marineria (Starbuck è un
personaggio del romanzo
Moby Dick), raffigura una
sirena stilizzata. Tra le
caratteristiche della
catena, l’approccio molto
«easy» nei confronti della
clientela, che da Starbucks
si serve da sola e può
fermarsi quanto vuole,
approfittando delle
comodità di poltrone e
divani. Oggi ci sono quasi
17.000 Starbucks in più di
cinquanta Paesi in tutto il
mondo. Starbucks non ha
ancora invaso l’Italia. A
Torino però qualcuno ha
pensato di portare
ugualmente un «format»
(odio questa parola, ma
quando ci vuole ci vuole)
assai simile: si tratta del
Busters Coffee (o «Caffè
dei Ragazzi», suppongo) al
numero 7/L di via Cesare
Battisti. Frequentato in
effetti da una clientela
molto giovane, si basa
sull’imitazione della
formula originale,
ricreando a due passi da
locali storici come Pepino
o Mulassano una
«location» (odio anche
questa parola, ma quando
ci vuole ci vuole) alla
«Friends». Ecco dunque la
connettività WiFi gratuita,
i toni avorio di pareti e
poltrone, i pavimenti in
legno. Alla classica
colazione all’italiana si
affiancano quella
all’americana (caffè e
dolce tipico a stelle e
strisce), alla francese
(baguette più burro e
marmellata) e all’inglese (il
classico mix di prosciutto,
bacon e uova strapazzate).
Per pranzo invece ecco
quiche e insalate miste e
muffin, panini, ciambelle,
torte. La buona notizia è
che da Busters fanno il
Club Sandwich, che da noi
resta una rarità. La cattiva
notizia è che al Ritz il Club
Sandwich è tutta un’altra
cosa. Ma, certo, costa
molto di più.
CHI È MARCO BOGLIONE
PROFESSIONE IMPRENDITORE
NATO A TORINO
DOVE BUSTERS COFFEE
Via Cesare Battisti 7/L
VOTO 6,5 per il coraggio