“E subito uscì sangue e acqua”Gv 19,34 24 2014 n° / Dicembre Adorazione eucaristica DOMENICA IV di AVVENTO/B “CON TE. DI ME.” Introduzione L’adorazione eucaristica nasce dalla Messa che è “l’Incontro adorabile” con il Signore Gesù crocifisso e risorto ed è la scuola dove si impara ad adorare il Padre “in spirito e verità”. L’adorazione è il prolungamento del ringraziamento alla Santa Comunione dove è avvenuto il momento più alto dell’adorazione, infatti “adorare” vuol dire “portare alla bocca”. L’adorazione eucaristica è il tempo per gustare la Santa Comunione. Essa attinge dalla Liturgia della Parola in quanto il “Verbo si è fatto carne”. Per l’Adorazione, quindi, ci lasciamo istruire dalla Liturgia della Parola del giorno: il Vangelo della Domenica QUARTA di AVVENTO, anno B (21.12.2014/Terza del Mese). (Il sussidio può essere usato per la preghiera comunitaria e personale. Nella preghiera comunitaria si possono scegliere i passi che si vogliono e i commenti possono essere “predicati” e diversi. Il sussidio può essere usato per altre circostanze di adorazione) Metodo per la preghiera comunitaria Parola (in piedi) * Commento e silenzio (seduti) * Responsorio e canto (in piedi) CANTO all’esposizione del Santissimo Sacramento Pange lingua: latino-italiano (traduzione: don Francesco Filisetti) Pange lingua gloriosi * corporis mystérium, sanguinisque pretiosi, * quem in undi pretium, fructus ventris generosi, * rex effundit gentium. Il Mistero dell'Amore * ogni lingua celebri: canti il Corpo glorioso * ed il Sangue inclito, per noi sparso dal Signore: * Re di tutti i popoli. Nobis datus, nobis natus * ex intacta Vírgine, et in mundo conversatus, * sparso verbi sémine, sui moras incolatus * miro cláusit órdine. A noi dato, per noi nato * da intatta Vergine: la parola ci ha lasciato * che salvezza germina e la vita sua conchiuse * con stupendo ordine. In supremæ nocte cœnæ * récumbens cum frátribus, observata lege plene * cibis in legálibus, cibum turbæ duodenæ * se dat suis mánibus. Nella notte della Cena * Cristo nostra vittima celebrando la sua Pasqua * in fraterna agape dà se stesso come cibo * per nutrire i dodici. Verbum caro, panem verum * verbo carnem efficit: fitque sanguis Christi merum; * et, si sensus déficit, ad firmandum cor sincerum * sola fide súfficit. Ecco il pane farsi carne * nel banchetto mistico, si trasforma il vino in sangue * nel mistero altissimo; non i sensi ma la fede * dà certezza all'anima. Per la preghiera di adorazione ci lasciamo istruire dal Vangelo della DOMENICA QUARTA di AVVENTO (B) Ascoltiamo il Vangelo di san Luca 1,26-38 Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallegrati, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di E l'angelo partì da lei. me quello che hai detto». 1. Avvenga di me quello che hai detto Ascoltiamo il Vangelo di san Luca 1,26-28.38 Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallegrati, o piena di grazia, il Signore è con te»… Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei. La “piena di grazia” si dice la tua “serva”. Tu sei con lei? E lei accetta che tu venga attraverso di lei: “avvenga di me quello che hai detto”. Dall’espressione sei la “piena di grazia” alla risposta “sono la serva del Signore”. Dall’espressione “il Signore è con te” alla frase “avvenga di me quello che hai detto”. Il “con te” si compie nel “di me”. SILENZIO Responsorio Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te Eccomi, sono la serva del Signore Hai trovato grazia presso Dio Eccomi, sono la serva del Signore Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Eccomi, sono la serva del Signore Lo Spirito Santo scenderà su di te Avvenga di me quello che hai detto Canto Dio s’è fatto come noi per farci come lui. Vieni Gesù. Resta con noi. resta con noi 2. Più forte di me Ascoltiamo il Vangelo di san Luca 3,15-17 Poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile». Tu, Gesù, sei più forte del più grande tra i nati di donna. Più forte perché unico in quanto sei l’Unigenito Figlio di Dio. Più forte perché doni lo Spirito Santo per la remissione dei peccati e la divinizzazione dell’uomo. Più forte perché come Servo di Dio, sgozzato sulla croce, sei il Giudice della storia. La tua forza, infatti, viene nella debolezza. Sei qui nella debolezza del pane e del silenzio. Sei qui offrendoci il tempo per desiderarti e convertirci. SILENZIO Responsorio Tu sei più forte del più grande tra i nati di donna Benedetto colui che viene nel nome del Signore Nessuno può prendere il tuo posto Benedetto colui che viene nel nome del Signore Tu liberi l’umanità dalla superbia e dalla prepotenza Benedetto colui che viene nel nome del Signore Canto Vieni, o Signor, la terra in pianto geme. Ti vider lontano i profeti mansueto come agnello spuntare da Betlemme come stella. 3. E’ sopra di me Ascoltiamo il Vangelo di san Luca 4,14-21 Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi. Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore. Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi». Lo Spirito Santo è disceso sul pane azzimo e sul vino di uva e nelle tue parole dell’ultima cena li ha resi tuo Corpo e tuo Sangue. Tu, Gesù, sei in mezzo a noi nell’azione dello Spirito Santo e sei in mezzo a noi come Colui che il Padre ha mandato ai poveri, ai prigionieri, ai ciechi, agli oppressi. E noi saremmo i poveri, i prigionieri, i ciechi, gli oppressi? Si, noi siamo bisognosi di un lieto messaggio di liberazione, di luce e di un favorevole tempo per convertirci. SILENZIO Responsorio Lo Spirito del Signore è su di me Oggi si è compiuta questa scrittura Mi ha consacrato con l’unzione Oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete udita Mi ha mandato ad annunziare ai poveri un lieto messaggio Oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi Canto Lo Spirito del Signore è su di me, lo Spirito con l’unzione mi ha consacrato, lo Spirito mi ha mandato ad annunziare ai poveri un lieto messaggio di salvezza. 4.E beato chi non sarà scandalizzato di me Ascoltiamo il Vangelo di san Luca 7,18-23 Anche Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutti questi avvenimenti. Giovanni chiamò due di essi e li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?». Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?». In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella. E beato è chiunque non sarà scandalizzato di me!». Tu sei quel Pane che ci sta davanti sull’altare. Beato è chiunque non si scandalizza di te. Tu sei così. Tu sei in mezzo a noi nella via della debolezza. Nella debolezza di un uomo, di un predicatore, di uno che dà vita, di uno che muore in modo ingiusto sulla croce. Tu realizzi la profezia di Isaia che Giovanni conosce. Giovanni deve fare memoria, accettarti o rifiutarti. E’ chiamato a convertirsi alla tua modalità che mette in discussione. Così noi dobbiamo fare memoria per accettarti così come sei lasciando da parte le nostre supposizioni. SILENZIO Responsorio Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro? Andate a riferire a Giovanni che i ciechi riacquistano la vista Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro? Andate a riferire che gli zoppi camminano e i sordi odono Sei tu colui che viene? Andate a riferire che i morti risuscitano Sei tu colui che viene? Beato chi non si scandalizza di me Canto La tua parola si è fatta uno di noi, mostraci il tuo volto Signore. Beati quelli che ascoltano la Parola di Dio e la vivono ogni giorno 5. Chi si vergognerà di me Ascoltiamo il Vangelo di san Luca 9,23-26 Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso? Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell'uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi. Tu non ti sei vergognato di noi, non ci hai respinti. E noi? Cosa faremo? Ci vergogneremo di Te? Tu potevi vergognarti di noi peccatori, gente dalla testa dura. Non ti sei vergognato. Hai preso si di te i nostri peccati e ci hai liberato con il tuo sacrificio d’amore. E noi? Cosa faremo? Ci vergogneremo di Te, Dio giusto e fedele, Agnello di Dio che porti e togli i peccati del mondo? SILENZIO Responsorio Chi si vergognerà di me, anch’io mi vergognerò di lui Pietà di noi, Signore, pietà di noi Chi si vergognerà delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio Pietà di noi, Signore, pietà di noi Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso Prenda la sua croce ogni giorno e mi segua Chi vuol salvare la propria vita, la perderà Chi, invece, perderà la propria vita per me, la salverà Canto Vieni, o Signor, la terra in pianto geme. Ti vider lontano i profeti mansueto come agnello spuntare da Betlemme come stella. 6. E’ contro di me Ascoltiamo il Vangelo di san Luca 11,23 “Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde” L’espressione fortissima la si comprende nel riconoscere che tu sei unico, che nessuno può “sciogliere il legaccio dei sandali” che porti, nessuno può prendere il tuo posto. Tu sei più forte di Satana, tu lo smascheri e lo vinci. Tu sei la Verità che rende liberi. Tu sei il Signore che dà la libertà. Tu sei il Re, testimone della verità che rende liberi. Per la verità tu paghi con l’offerta sacrificale della vita. La verità è tutto. Chi non è con te, è contro di te, cioè è schiavo di Satana. Chi non è con te, butta via la sua vita. Il pigro che banalizza l’esistenza, che dice che è impossibile sapere il senso della vita, che snobba il disegno della creazione, disperde se stesso. La pigrizia che conosce solo il proprio capriccio è pericolosissima. Il pigro sembra un pacifico tollerante, difatti è uno che confonde e la confusione è schiavitù. SILENZIO Responsorio Chi non è con me, è contro di me Chi si vergognerà di me, anch’io mi vergognerò di lui Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde se stesso? Chi non raccoglie con me, disperde Canto O Signore, raccogli i tuoi figli, * nella Chiesa i dispersi raduna! O Signore, quel fuoco di amore, * che venisti a portare, nel tuo nome divampi ed accenda * nella Chiesa i fratelli. 7. E non viene dietro di me Ascoltiamo il Vangelo di san Luca 14,25-27 Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò e disse: «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo. Andare dove? In quale direzione? Venire dietro di te con la propria storia ferita. Tu sei la strada aperta della vita. La relazione con Te salva ed è il senso delle altre relazioni. SILENZIO Responsorio E’ tuo discepolo Chi porta dietro di te la propria croce E’ tuo discepolo Chi preferisce te alla propria vita E’ tuo discepolo Chi preferisce te ai propri cari E’ tuo discepolo Chi crede in te che hai parole di vita eterna Canto Vieni, o Signor, la terra in pianto geme Signore volgi lo sguardo e vieni in nostro aiuto discendi dalle stelle, o re del cielo. 8. Abbi pietà di me Ascoltiamo il Vangelo di san Luca 16,19-31 C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura. Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi. E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento. Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi». 9. Abbi pietà di me peccatore Ascoltiamo il Vangelo di san Luca 18,9-14 Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato». 10. Figlio di Davide, abbi pietà di me Ascoltiamo il Vangelo di san Luca 18,35-43 Mentre si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto a mendicare lungo la strada. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli risposero: «Passa Gesù il Nazareno!». Allora incominciò a gridare: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo sgridavano, perché tacesse; ma lui continuava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù allora si fermò e ordinò che glielo conducessero. Quando gli fu vicino, gli domandò: «Che vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io riabbia la vista». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di ciò, diede lode a Dio. Che cosa dirti, Signore? Abbi pietà di me! Guarda la mia vita segnata dalla cecità. Non so vedere, capire. Non riesco a vederti, a riconoscerti. Abbi pietà di me. Non riesco a vederti e a riconoscerti negli altri. Abbi pietà di me. SILENZIO Responsorio Passa Gesù il Nazareno Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me Signore, che io riabbia la vita Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me La tua fede ti ha salvato Subito ci vide di nuovo Passa Gesù il Nazareno Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama Canto Vieni, o Signor, la terra in pianto geme Ti vider lontano i profeti, mansueto come agnello spuntare da Betlemme come stella 11. Fate questo in memoria di me Ascoltiamo il Vangelo di san Luca 22,19-20 Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi». La memoria di Te passa attraverso la celebrazione dell’Eucarestia dove nello Spirito Santo diventiamo contemporanei all’ora del Calvario quando hai offerto il tuo corpo e hai versato il tuo sangue per distruggere i peccati e donarci lo Spirito Santo. Hai donato tutto di Te per salvare ogni uomo. Nel segno del mangiare il tuo Corpo e nel bere il Tuo Sangue c’è questo rapporto d’amore con ogni credente. Fare memoria di Te è portare nelle nostre azioni la tua la presenza e il gusto di Te, il tuo amore e il tuo modo di essere e di fare. SILENZIO Responsorio Questo è il mio Corpo offerto per voi Fate questo in memoria di me Questo è il mio Sangue versato per voi Fate questo in memoria di me Questo è il mio Comandamento Fate questo in memoria di me Questo è il mio amore Fate questo in memoria di me Canto Vieni, o Signor, la terra in pianto geme Ti vider lontano i profeti, mansueto come agnello spuntare da Betlemme come stella 12. Le mani contro di me Ascoltiamo il Vangelo di san Luca 22,47-53 Mentre egli ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo?». Allora quelli che eran con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate, basta così!». E toccandogli l'orecchio, lo guarì. Poi Gesù disse a coloro che gli eran venuti contro, sommi sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Siete usciti con spade e bastoni come contro un brigante? Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete steso le mani contro di me; ma questa è la vostra ora, è l'impero delle tenebre». 13. Non piangete su di me Ascoltiamo il Vangelo di san Luca 23,26-31 Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?». 14. Ricordati di me Ascoltiamo il Vangelo di san Luca 23,39-42 Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso». Ricordati di me, resta con me, non dimenticarmi di me, fa che io resti dentro il tuo amore, le tue scelte, la tua vita. E’ la preghiera di chi si sente amato e nell’amore chiamato a verità e a libertà. Tu, Signore, sei venuto perché possiamo essere con Te per sempre. Tu sei entrato nell’abisso del nostro peccato perché possiamo essere con Te nelle altezze del tuo amore. Tu sei venuto per liberarci dall’inferno e donarci il paradiso. SILENZIO Responsorio Ricordati di me quando entrerai nel tuo regno Resta con noi, Signore, perché si fa sera Oggi non sarai nell’inferno Oggi sarai con me in paradiso Oggi vedrai cose maggiori Oggi la salvezza è entrata in questa vita Ricordati di me quando entrerai nel tuo regno Oggi ti annunzio una grande gioia Canto Vieni, o Signor, la terra in pianto geme Ti vider lontano i profeti, mansueto come agnello spuntare da Betlemme come stella 15. Le cose scritte su di me Ascoltiamo il Vangelo di san Luca 24,44-49 Poi disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: «Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto». Tu, Gesù, sei il punto di arrivo e il punto di partenza di tutta la Creazione e in essa della storia della Salvezza. In Te si compie la Legge, la Profezia e la Preghiera. Tu sei il senso della Legge perché sei Verità e Grazia. In te il bene è valorizzato e il male distrutto. Tutto per Amore. Tu sei il senso della Profezia. In te si compiono le parole, le immagini, le storia dei profeti. La tua morte e la tua risurrezione realizzano tutto. Tu sei Maestro di preghiera perché sei l’Unigenito Figlio che prega il Padre al quale ti affidi e da lui sei esaudito. SILENZIO Responsorio In Te si compie la Legge Tu sei l’amore che perdona In Te si compie la Profezia Tu sei la Verità che libera In Te si compie la Preghiera Tu sei il Figlio che si affida In Te è annunziata la Salvezza Tu sei Dio che vive e regna con Dio Padre Canto Vieni, o Signor, la terra in pianto geme Ti vider lontano i profeti, mansueto come agnello spuntare da Betlemme come stella Tantum ergo Sacramentum Veneremur cernui; et antiquum documentum novo cedat ritui; praestet fides supplementum sensuum defectui. Genitori Genitoque laus et jubilatio salus, honor virtus quoque sit et benedictio procedenti ab utroque compar sit laudatio. Amen. Preghiera Benedizione eucaristica Questo grande Sacramento veneriamo supplici, è supremo compimento degli antichi simboli; viva fede ci sorregga, quando i sensi tacciono. All’eterno sommo Dio, Padre, Figlio e Spirito gloria, onore, lode piena innalziamo unanimi il mistero dell’amore adoriamo umili. Amen. Dio sia benedetto Benedetto il suo santo Nome Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo Benedetto il Nome di Gesù Benedetto il suo sacratissimo Cuore Benedetto il suo preziosissimo Sangue Benedetto Gesù nel Santissimo Sacramento dell’Altare Benedetto lo Spirito Santo Paraclito Benedetta la gran Madre di Dio Maria Santissima Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione Benedetta la sua gloriosa Assunzione Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre Benedetto san Giuseppe suo castissimo sposo Benedetto Dio nei suoi Angeli e nei suoi Santi Canto O salutaris Hostia quae caeli pandis ostium bella premunt hostilia da robur, fer auxilium Uni trinoque Domino sit sempiterna gloria qui vitam sine termino nobis donet in patria. Amen. O salutare Vittima del ciel le porte schiudici le guerre ostili premono dà forza al nostro spirito. Noi t’invochiamo Altissimo che regni Trino ed Unico accogli i figli esuli con te per sempre in Patria. Amen. Canti Tu, quando verrai, Signore Gesù,* quel giorno sarai un sole per noi Un libero canto da noi nascerà * e come una danza il cielo sarà. Tu, quando verrai, Signore Gesù,* insieme vorrai far festa con noi. E senza tramonto la festa sarà,* perché finalmente saremo con te. Tu, quando verrai, Signore Gesù, * per sempre dirai: “Gioite con me!” Noi ora sappiamo che il regno verrà * nel breve passaggio viviamo in te. don MauRo * dicembre 2014