Omicidio (e salvataggio) a tempo di musica

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Oltre il film
Omicidio (e salvataggio)
a tempo di musica
Il tema di un film di successo spesso è uno degli ingredienti della fortuna del film. A volte, la musica è
addirittura un elemento fondamentale della sceneggiatura, senza il quale il film sarebbe altra cosa
N
el numero 6 di
mi sono
occupato della musica eseguita all’interno del film, nel tempo e nel luogo
dell’azione scenica. Vorrei ora approfondirne
uno dei massimi esempi: L’uomo che sapeva
troppo, di Alfred Hitchcock; in esso trovano
posto la Storm Cloud Cantata, brano sinfonico-corale di Arthur Benjamin, la celeberrima
canzone Que sera, sera (Whatever will be, will
be) scritta da Jay Livingstone e da Ray Evans
e cantata dalla protagonista Doris Day, oltre
naturalmente alla suggestiva musica di commento di Bernard Herrmann.
Ma andiamo con ordine.
Bisogna premettere innanzitutto che
la competenza e sensibilità musicali di
Hitchcock non sono certo comuni a qualsiasi
regista. Né lo è la sua volontà di intervenire
direttamente nelle scelte operate per la realizzazione delle colonne sonore, attraverso dettagliate annotazioni che fanno anche correre
il rischio di tensioni con i compositori: ciò
ha contribuito a costruire l’immagine di un
Hitchcock che voleva il controllo assoluto su
ogni aspetto della produzione del film.
Questo articolo è per
L’AUTORE
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di immagini e non crede che sia anche
una successione di note
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Spesso i suoi personaggi sono musicisti
(Hitchcock stesso in una delle sue caratteristiche apparizioni compare portando un contrabbasso in L’altro uomo) e svariate sono le
scene con musica eseguita o danzata, anche in
apertura delle sue pellicole.
Molti momenti musicali sono diventati
cliché e repertorio consolidato della musica
per il cinema (anche se incredibilmente nella
prima versione di Psycho egli non volle nessuna musica per la scena della doccia!).
Gabriele Bazzi Berneri è
compositore, arrangiatore
e docente. Si interessa
principalmente di musica
per il cinema. Al momento la
suoneria del suo cellulare è il
tema da I predatori dell’arca
perduta.
La scena della doccia in Psycho
La musica, diventata un’icona sonora della storia del cinema
con i suoi archi “taglienti”, originariamente non era stata
prevista da Hitchcock in questa scena.
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Oltre il film
L’uomo che sapeva troppo è stato addirittura definito un “thriller sinfonico”, tanto la
musica si compenetra con la trama. In questo
articolo mi riferisco alla versione del 1956
con James Stewart e Doris Day, auto-remake
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Già la sigla iniziale è un piccolo gioiello.
Il motivo iniziale è simile a quello con cui comincia la “Storm Cloud Cantata”, il brano al
centro della vicenda che verrà eseguito la sera
del concerto:
Sette più sei
Il gruppo di percussioni
e ottoni dell’orchestra
durante la sigla iniziale. È
evidenziato il suonatore di
piatti, inizialmente inattivo
e statico, sarà poi al centro
dell’attenzione.
Due grandi cerchi
I piatti percossi e lasciati
risuonare rivolti verso il
pubblico occupano l’intera
inquadratura. Questa doppia
figura circolare si ritrova in
altri punti della cinematografia di Hitchcock.
42 |
Dire semplicemente “commento musicale” non rende giustizia alla ricchezza e complessità del mondo sonoro hitchcockiano,
che comprende anche rumori naturali o artificiali, elettronica, effetti e silenzi. Lunghe sequenze senza dialogo anche di diversi minuti
sono supportate unicamente dalla musica,
che si fa strumento di analisi dell’inconscio
dei personaggi, prefigurazione del loro destino, condanna o redenzione. I maestri chiamati a scrivere dal regista sono fra i migliori della
sua epoca: Arthur Benjamin, Franz Waxman,
Miklos Rozsa, Dimitri Tiomkin, Alfred Newman, Bernard Herrmann, Maurice Jarre, John
Williams per citarne alcuni.
L’inquadratura è fissa su alcuni componenti dell’orchestra mentre suonano: sei ottoni (tre trombe e tre tromboni) e sette percussioni. Questa asimmetria è giustificata;
uno dei percussionisti è leggermente arretrato
rispetto agli altri e sembra inattivo, ma ecco
che verso la fine della sigla, quando compaiono i titoli relativi agli autori delle musiche, la
cinepresa si sposta su quest’ultimo stringendo
l’inquadratura. Alla comparsa del nome di
Hitchcock il percussionista, prima immobile, si gira, prende in mano i piatti, li percuote
uno contro l’altro e poi li rivolge verso il pubblico formando due grandi cerchi che quasi
riempiono lo schermo (questa figura circolare
correlata alla musica è presente anche all’inizio di altri film: le ruote del furgone della polizia in Il ladro e le spirali in Vertigo).
Compare poi la scritta eloquente: “un singolo colpo di piatti e come scosse le vite di una
famiglia americana”. Subito dopo viene inquadrata la famiglia in oggetto, con i protagonisti
del film, seduti nel retro di un autobus.
Nella scena culminante del film, il colpo di
piatti di cui si parla verrà sfruttato dall’assassino per coprire il rumore dello sparo.
Numero 8 — Ottobre 2008 ‡
Oltre il film
Una famiglia americana
Sul fondo dell’autobus trovano posto i protagonisti del film:
madre, padre e figlio. Le loro vite verranno “scosse da un
singolo colpo di piatti”.
La musica è poi assente per un periodo abbastanza lungo, forse per compensare questa
forte presenza durante la sigla; fa poi la sua
ricomparsa durante la scena al ristorante e
nella sequenza al mercato: troviamo qui sonorità tipicamente nordafricane, che rafforzano l’ambientazione della prima parte della
vicenda a Marrakech.
Intercala questi due punti un altro momento che si svolge la sera del primo giorno nella
camera dell’albergo, importante per il ruolo
della musica nello sviluppo della sceneggiatura: Doris Day e il figlio Hank duettano sulle
note della canzone Que sera, sera (Whatever
will be, will be).
Questa scena, che può sembrare un po’
lunga, ha lo scopo di far entrare nella memoria dello spettatore le note della canzone e di
chiarire come essa stabilisca un forte legame
tra la madre e il figlio, tanto da rivelarsi più
avanti l’elemento fondamentale per la liberazione di quest’ultimo, rapito affinché il padre
(l’uomo che sapeva troppo) non riveli importanti informazioni sul complotto per assassinare un uomo di stato.
La musica diventa sempre più presente con
il progredire della trama, in particolare dopo
la prima scena alla Ambros Chapel a Londra,
dove i genitori scoprono che il figlio viene tenuto prigioniero.
Nello stesso luogo il killer apprende le
istruzioni per eseguire il suo “omicidio a tempo di musica”. Egli dovrà sparare quella sera
durante il concerto alla Royal Albert Hall, in
un momento preciso, in cui il suono di tutto
il coro e dell’orchestra (ed in particolare dei
piatti) dovrebbe coprire il rumore dello sparo. Gli viene quindi fatto ascoltare il disco del
Al mercato di Marrakech
Alcuni strumentisti tipici
del luogo.
Duetto
Il figlio canta e fischia con la madre la canzone che più tardi
lo condurrà alla salvezza.
‡ Ottobre 2008 — Numero 8
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Oltre il film
Ambrose Chapel
La cappella è il luogo dove il bambino viene tenuto prigioniero
e in cui si ordiscono le trame dell’assassinio.
Assassinio a tempo di musica
Edward Drayton (a sinistra) spiega all’assassino (al centro)
il punto esatto in cui dovrà sparare, facendogli ascoltare il
brano che verrà eseguito al concerto.
Sparo e spartito
La donna che a teatro siede accanto all’assassino sa leggere
la musica; potrà così aiutarlo ad individuare il momento giusto
in cui agire.
brano che verrà eseguito e il punto esatto in
cui dovrà agire.
A questo proposito, cito alcune frasi del
dialogo: “la musica nel caso nostro è impor-
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tante quanto il saper mirare”; “vi farò sentire
l’esatto punto in cui dovrete agire”; “ascoltate bene il colpo dei piatti”; “in un momento
come quello non si sentirà lo sparo, nessuno
Numero 8 — Ottobre 2008 ‡
Oltre il film
dell’auditorio verrà disturbato, credo che il
compositore vorrà apprezzarlo”.
Per sicurezza comunque al concerto il sicario verrà affiancato da una donna in grado di
leggere la partitura, che sarà seduta di fianco a
lui nello stesso palco.
Ma eccoci alla sera dell’esecuzione (in entrambe i sensi!).
Come indicato chiaramente dal manifesto,
il concerto è diretto da Bernard Herrmann,
l’autore della colonna sonora, uno dei preferiti da Hitchcock per molti suoi film (anche
se poi da lui stesso licenziato brutalmente).
Come direttore della London Simphony Orchestra egli compare inquadrato più volte ed
è forse l’unico caso nella storia del cinema in
cui l’autore delle musiche è così ben visibile
nella pellicola.
Ingaggiato per scrivere la colonna sonora,
egli scelse tuttavia di mantenere per questa
scena l’originale brano di Arthur Benjamin
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potesse eguagliarlo. Dopo le riprese l’orchestra gli regalò un libro con una dedica ispirata
al titolo del film che recitava: “L’uomo che sa
così tanto” (Il gioco di parole è più evidente
in inglese, dove il titolo del film è “The man
who knew too much” e la dedica “The man
who knows so much”).
La musica continua per quasi nove minuti senza alcun dialogo, fino all’urlo di Doris
Day, che in un momento di silenzio che precede il punto cruciale della partitura, distrae
l’assassino che sbaglia il colpo. L’esecuzione si
ferma solo quando egli, ormai scoperto, precipita dal palco nel tentativo di fuggire.
Fra le varie inquadrature che si susseguono
durante la rappresentazione c’è n’è anche una
curiosa che riguarda la parte dei piatti (cymbals in inglese), che contiene una sola nota. Si
tratta tuttavia di un espediente cinematografico, poiché un percussionista non suona un
unico strumento, non ha una parte solo per
quello e soprattutto non viene pagato per eseguire un’unica nota.
Un ultimo particolare che vale la pena di
notare è il volume della musica, che rimane
lo stesso nonostante l’inquadratura cambi e
la cinepresa si sposti in vari punti del teatro
anche esterni alla sala. Questo effetto antirealistico è stato esplicitamente richiesto da
Hitchcock per non disturbare l’unità dell’esecuzione della cantata, ma anche perché spesso
egli andava oltre la semplice sincronizzazione
delle immagini con la musica, riservando a
In videocassetta
Trovate la videocassetta
del film nelle seguenti
biblioteche del Sistema
bibliotecario Milano Est:
‡Gessate
‡Rodano
‡San Giuliano Milanese
‡Settala
Il compositore in scena
Il compositore e direttore
Bernard Hermann
durante il concerto.
Un’unica nota
La parte di piatti inverosimilmente contiene una sola nota. I
numeri che la precedono indicano la quantità di battute vuote
che l’esecutore deve aspettare prima di suonare.
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Oltre il film
Una canzone
per salvare il figlio
Il celebre motivo Que sera
sera viene cantato da Jo
McKenna a volume molto
alto, nel disperato tentativo
di farsi sentire dal figlio
tenuto prigioniero. Hank
risponde fischiando la melodia della canzone.
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quest’ultima una propria dimensione a volte
quasi autonoma.
L’altro polo musicale del film è la canzone
Que sera, sera (Whatever will be, will be), cantata da Doris Day, popolarissima cantante e
attrice dell’epoca.
Ancora oggi, anche per ragioni commerciali, la colonna sonora è spesso composta da
brani strumentali e canzoni eseguite da artisti
famosi, che a volte recitano anche nella pellicola, in modo che il richiamo verso il pubblico esercitato dal film e dalla musica si rinforzino a vicenda. Nell’Uomo che sapeva troppo il
ruolo della canzone è però indispensabile alla
sceneggiatura; vediamo come.
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Doris Day, è una cantante ritiratasi dalle scene dopo il matrimonio. Per aver sventato l’attentato con il suo grido, viene invitata all’ambasciata dalla vittima sopravvissuta, il primo
ministro di una non precisata nazione. Dopo
che la polizia scopre che il bambino è tenuto
prigioniero proprio all’interno dell’ambasciaUBJ.D,FOOBBDDFUUBOPMˮJOWJUP"SSJWBUJMÆ
Jo viene pregata di cantare un pezzo, e lei esegue appunto Que sera, sera (Whatever will be,
will be). Il suo modo di cantare tuttavia, non
è naturale; come richiesto da Hitchcock usa
un volume deliberatamente troppo alto, nel
tentativo di far arrivare le note della canzone
alle orecchie del figlio e di comunicare con lui
in qualche modo.
La macchina da presa segue il percorso
del suono nell’aria, dal salone al primo piano
su per le scale fino alla stanza in cui Hank è
rinchiuso. Questa volta la musica viene udita
in maniera realistica, come effettivamente risulterebbe ascoltata nei vari punti della casa,
anche per dare l’idea esatta della distanza che
separa la madre dal figlio.
Le note arrivano effettivamente all’orecchio di Hank, che riconosce la voce della madre. Lucy Drayton, la donna che lo tiene in
custodia, commossa e ravveduta, lo esorta a fi-
Numero 8 — Ottobre 2008 ‡
Oltre il film
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L’uomo che sapeva troppo
(The Man Who Knew Too Much)
USA, 1956
Collegamenti per approfondire:
‡6FKHGDGHOILOPVXIMDb
‡9RFHVXWikipedia in italiano
‡9RFHVXWikipedia in inglese, più ricca rispetto
alla voce in italiano
‡ Ottobre 2008 — Numero 8
schiare la melodia più forte che può, in modo
da farsi sentire e ad essere così salvato.
Giudicata dal regista “proprio il tipo di
canzone che cercavo”, ma odiata da Doris
Day che la riteneva sciocca e imbarazzante, il
brano di Jay Livingstone e Ray Evans diventò una delle sue interpretazioni più famose e
vinse l’Oscar nel 1956 per la miglior canzone.
Spesso persino gli interpreti vengono scavalcati dai loro stessi ruoli.
r
In DVD
Trovate il DVD del film
nelle seguenti biblioteche
del Sistema bibliotecario
Milano Est:
‡Cassano d’Adda
‡Certosa
‡Melzo
‡Segrate
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