Io ti salverò IL FILM Regia: Alfred Hitchcock Cast: Ingrid Bergman, Gregory Peck, Michael Chekhov, Leo G. Carroll Sceneggiatura: Francis Beeding, Angus MacPhail, Ben Hecht (dal romanzo La casa del dottor Edwards di Francis Beeding) Fotografia: George Barnes Musiche:Miklòs Ròzsa. Scenografia: James Basevi e Salvador Dalì. USA 1945 Genere: Romantico/Thriller/Drammatico Durata 111’ b/n. Oscar alla migliore colonna sonora IL REGISTA E LE OPERE Sir Alfred Joseph Hitchcock (Leytonstone (GB), 13 agosto 1899 – Los Angeles, 29 aprile 1980) è conosciuto grazie ai suoi capolavori gialli, come «maestro del brivido». Diventato il regista di punta del cinema inglese, nel 1940 viene chiamato a Hollywood dove dirige un film tratto dal bestseller di Daphne Du Maurier, Rebecca, la prima moglie che vince l'Oscar come miglior film dell'anno. Seguirà una serie di pellicole indimenticabili: Il sospetto, L'ombra del dubbio, Io ti salverò, Notorius, l'amante perduta, La finestra sul cortile. Nel 1955 inizia a produrre e a girare alcuni episodi del famoso telefilm Alfred Hitchcock presenta, dopodiché una serie ininterrotta di capolavori: Il delitto perfetto, Caccia al ladro, L'uomo che sapeva troppo (remake dell'omonimo film del 1934 diretto dallo stesso Hitchcock), La donna che visse due volte, Intrigo internazionale, Psycho e Gli uccelli. Nel 1976 gira il suo ultimo film, Complotto di famiglia. LA TRAMA Una giovane psicologa si accorge che il nuovo direttore della casa di cura dove lavora, di cui pian piano si innamora, è affetto da un complesso di colpa che ha radici nell'infanzia. Con l'aiuto del suo anziano professore, la donna riesce a scoprire l'origine delle turbe; e di conseguenza, a risolvere anche un caso d'omicidio. I CONTENUTI E LE FORME Io ti salverò è uno dei più celebri e complessi thriller di Hitchcock, impreziosito dalle immagini oniriche realizzate appositamente da Salvator Dalì e sorretto dalla coppia Ingrid Bergman-Gregory Peck. Costituisce inoltre una tappa importante all'interno della filmografia di Hitchcock: è infatti il primo film del regista ad affrontare direttamente il tema della psicanalisi, la prima collaborazione con Ingrid Bergman, ed infine, il primo contributo di Ben Hecht per la sceneggiatura. La pellicola, con la sua attenta analisi della psicologia femminile, sarà alla base di un lavoro lento e lungo che porterà il regista alla messa a punto del prototipo della donna apparentemente frigida, che sarà protagonista fissa dei film della maturità. Quanto c’è di vero della psicanalisi, in questo film? Senza dubbio molto. Serve senz'altro come primo approccio a questa scienza, che ha completamente rivoluzionato la cura delle malattie mentali. Qui abbiamo un caso di amnesia riconducibile ad un trauma infantile (secondo Freud, l'infanzia è la chiave della nostra vita), l'interpretazione dei sogni (inventata da Freud), e casi di odio/amore verso gli psicanalisti. Secondo la psicanalisi bisogna amare il terapeuta, ma, assolutamente, non mettere in pratica questo innamoramento, pena il fallimento della cura. Qui abbiamo invece il caso di un grande amore tra il terapeuta ed il paziente. Ma il cinema è il cinema! Tuttavia questo film lascia sensazioni straordinarie e offre un'idea di base di questa scienza, che altro non è che un viaggio all'interno di se stessi. Abbiamo dunque due film di suspence in uno. Da una parte, la scoperta di se stessi e quindi rivelazioni improvvise e scioccanti. Dall'altra, un intreccio che amalgama il tutto. E’ un film estremamente moderno, le cui tematiche sono ora abbastanza conosciute. Un Hitchcock rivoluzionario, quindi. E, come sempre, che sa colpire nel modo giusto: nella mente e nel cuore.