salute e benessere www.salutare.info Terapia a cura del Prof. Antonio Suelzu [email protected] Musicoterapista per i disturbi della comunicazione Music Listening Enhances Cognitive Recovery And Mood After Middle Cerebral Artery Stroke La musica accorcia i tempi di recupero dopo l’ictus. Ricerca pubblicata sulla rivista scientifica “Brain a journal of neurology” Febbraio 2008 Ascoltare musica nella fase di riabilitazione di persone colpite da ictus, favorisce la ripresa a livello generale, accorciando i tempi di recupero delle facoltà compromesse a causa del danno cerebrale. È quanto hanno scoperto un gruppo di ricercatori dell’Università di Helsinki. Lo studio è stato condotto tra Marzo 2004 e Maggio 2006 su pazienti appena colpiti da ictus. L’èquipe guidata dal Neuroscienziato Teppo Särkämö, della Cognitive Brain Research Unit ( dipartimento di psicologia) ha condotto l’esperimento in proposito, su un gruppo di 60 pazienti colpiti da ictus per verificare i miglioramenti che la musica potesse apportare a livello di memoria verbale, capacità di attenzione e tono dell’umore. I 60 pazienti sono stati divisi in tre gruppi. Un primo gruppo, oltre a praticare le tradizionali terapie riabilitative, ha ascoltato musica con delle cuffie per circa due ore al giorno. Un altro gruppo ha ascoltato solo degli audio-book, sempre con delle cuffie, per lo stesso tempo del gruppo sottoposto all’ascolto musicale. Il terzo gruppo, ovvero gruppo di controllo, ha solo svolto un protocollo di riabilitazione standard. La lista di musica somministrata riguardava i generi pop, rock, rhythm blues, un 10% di jazz, 8% di folk e un 20% di musica classica e spiritual. Il 63% di tutta la musica ascoltata conteneva anche il canto, quindi il linguaggio parlato. Nelle prime fasi dopo l’ictus, i pazienti sottoposti all’ascolto musicale, hanno mostrato una maggiore capacità di ripresa motoria e cognitiva (ad esempio, erano capaci di scegliere il brano da ascoltare e cambiarlo con uno nuovo quando volevano). Nell’arco di tre mesi di trattamento, la capacità di produzione e memoria verbale del gruppo che aveva ascoltato musica, risultava aumentata nel 60% rispetto alla situazione verificata subito dopo aver avuto l’ictus, nel 18% del gruppo che aveva ascoltato audio-book e nel 29% dei non ascoltatori. Allo stesso modo l’attenzione focale, la capacità di eseguire operazioni mentali e risolvere conflitti è aumentata del 17% nel gruppo sottoposto alla terapia musicale, mentre negli altri due gruppi non si sono evidenziati miglioramenti. Le percentuali di riferimento per tutte e tre i gruppi sono rimaste simili fino ai sei mesi dopo l’ictus. C’è da aggiungere che il gruppo che ha ascoltato musica, è apparso meno depresso e più lucido nell’affrontare le problematiche quotidiane. I ricercatori ritengono lo studio, il primo in questo ambito condotto con metodo scientifico, promettente per ulteriori indagini e al fine di affiancare alle terapie riabilitative standard, nuove modalità di intervento coordinate e a basso costo. Gli studi che di frequente appaiono nelle riviste specializzate in Neuroscienze dimostrano con sempre maggiore evidenza quanto siano importanti gli approcci multidisciplinari nelle fasi di riabilitazione. Un altro studio di particolare interesse è quello condotto dal dott. Schneider S. del Dipartimento di Neurologia dell’Università Otto von Guericke di Magdeburg in Germania. La ricerca è apparsa su Journal of Neurology n. 1 di Gennaio 2007 e dimostra come l’utilizzazione di strumenti musicali, migliori le abilità motorie in persone colpite da ictus con emiparesi superiore. Nell’articolo vengono presentati i risultati di un programma riabilitativo in grado di migliorare, anche con l’uso della musica, la rappresentazione sensomotoria, uditiva e del movimento degli arti superiori. Gli studiosi in questione, hanno dimostrato come l’utilizzazione della musica, come induzione terapeutica della percezione sensomotoria e dell’azione motoria in genere, ha dato ottimi risultati in minor tempo in 20 pazienti sottoposti a tale addestramento. Prima e dopo il trattamento, le funzioni sono state monitorate con un sistema computerizzato di analisi del movimento (Zebris) e con un apparato di test motori come l’Action Research Arm Test e il Box & Block Test. In conclusione, nei pazienti colpiti da ictus questa strategia innovativa e terapeutica costituisce e si presenta come un approccio efficace per la neuroriabilitazione motoria, ed è in grado di ri-qualificare anche l’azione sinergica delle terapie convenzionali. alutare 23