Titolo del Libro:
Manuale per le autopsie
di: Mary Whitless
Indice
Indice Pag. 2
Strumenti Pag. 2
Passaggi di autopsia Pag. 3
Lesioni fisiche Pag. 4
Acido solforico
Arsenico
Acido nitrico Pag. 4
Acido cloridrico
Biossalato di potassa
Potassa caustica
Carne corrotta
Belladonna Pag. 5
Essenza di trementina
Papavero sonnifero Pag. 6
Importante:
Il seguente materiale appartiene a Federica.
Le informazioni riportate sono basate su avvenimenti reali storicamente documentabili.
Le uniche informazioni false sono l’autore del documento (necessario per il gioco) e il titolo del
documento.
Vi auguriamo buona lettura.
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MANUALE PER LE AUTOPSIE
Introduzione
L'autopsia, chiamato anche esame post-mortem, è un esame medico dettagliato ed attento del corpo e
dei relativi organi della persona dopo la morte per stabilirne le cause, le modalità ed eventualmente i
mezzi che l'hanno prodotta. Nelle autopsie a scopo giudiziario è anche richiesto di stabilire l'epoca
della morte, desumibile dai cosiddetti fenomeni cadaverici. L'analisi viene effettuata nei reparti di
anatomia patologica o di medicina legale da un medico coadiuvato dall'Infermiere forense. A tal
proposito non va confusa la figura del medico settore (anatomo patologo o medico legale) con quella
del coroner, il quale è una figura non esistente in Italia e operante nei Paesi Anglosassoni. Il coroner
solitamente si occupa solamente del sopralluogo giudiziario e solo in alcuni casi ed in alcuni Stati si
occupa di espletare l'autopsia. L'autopsia non può essere effettuata prima delle 24 ore dopo la morte,
così come recita l'articolo otto del regolamento di Polizia mortuaria, fatta eccezione per alcuni casi
particolari.
Esistono tre livelli di autopsia:
•
Completa - nella quale sono esaminate tutte le cavità del corpo (testa compresa)
•
Limitata - che solitamente esclude la testa
•
Selettiva - dove sono esaminati soltanto organi specifici
Le analisi di laboratorio successive, dopo prelievo e studio dei liquidi biologici (quali sangue, urina,
bile, umor vitreo, contenuto gastrico) o annessi (quali capelli, peli) o ancora di cartilagini e frammenti
dei singoli organi, possono prevedere test tossicologici, microbiologici, istologici e genetici.
Strumenti
•
Enterotomo: sono delle grandi forbici su una delle cui lame è ricavato, tramite fusione, un
pallino metallico, che ha lo scopo di fare da guida e salvaguardare la mucosa dell'intestino
durante l'apertura del medesimo. È utilizzato per l'enterotomia.
•
Scalpello: dopo aver aperto il calvarium (la parte del cranio che tiene il cervello) con la sega
vibrante o la sega a mano, lo scalpello è utilizzato per aprire delicatamente il cranio, esponendo
così il cervello; differisce dallo scalpello del chirurgo poiché ha un manico più lungo per
raggiungere le più profonde cavità del corpo
•
Ago e filo: si usano per richiudere le aperture quando l'autopsia è terminata. Il punto usato è
simile a quello che cuce la parte esterna della palla da baseball.
•
Forbici per nervi: questi assomigliano a piccole cesoie da potatura e sono usate per tagliare
attraverso le nervature.
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•
Forcipe dentato: hanno la forma di una pinza e servono per sollevare tessuti, tamponare, e
molto altro. I denti assicurano resistenza nella presa degli organi più pesanti.
•
Sega manuale: le seghe manuali sono utilizzate raramente. La sega a mano può essere
utilizzata per tagliare le ossa, ma è molto più lenta della sega vibrante. Viene usata specialmente
ed unicamente quando sussiste l'ipotesi della malattia da prioni (mucca pazza) dove la
sterilizzazione degli strumenti non è contemplata in quanto il protocollo per l'esecuzione di tale
autopsia, prevede l'uso di strumenti monouso che quindi vengono gettati (smaltiti) dopo
l'utilizzo.
•
Sega vibrante: è uno strumento essenziale per i patologi. La sega può essere utilizzata per la
rimozione della calotta cranica, fare tagli lineari, o per la presa di piccoli pezzi d'osso. La lama
si muove avanti e indietro molto velocemente, il che impedisce il taglio dei tessuti molli.
•
Encefalotomo: detto anche bitagliente. È uno strumento da taglio con due parti taglienti della
lunghezza di circa 30cm a sezione piatta,usato per effettuare le varie sezioni sull'encefalo. È
comodo e pratico da usare anche su organi parenchimatosi (fegato e reni), nonché sui polmoni.
La lunghezza della lama, la sezione piatta e sottile, ne fanno uno strumento affilatissimo e
quindi precisissimo.
•
Costotomo: detto anche frangicoste. È lo strumento che consente l'asportazione del piastrone
sternale per l'esplorazione della cavità toracica, mediante vari tagli che vengono effettuati sulle
costole lungo il margine cartilagineo, dove il taglio risulta essere più netto e preciso, mentre se
fatto direttamente sull'osso è probabile che si formino delle schegge, che possono essere
dannose per le mani che andranno poi ad esplorare la cavità toracica. Il costotomo è simile alle
cesoie da cucina.
Passaggi di un'autopsia
L'autopsia si compone di un esame esterno ed di un esame interno. Con l'esame esterno si osservano gli
indumenti, la presenza di lacerazioni dei tessuti o di imbrattamenti e si rileva ogni altro dato relativo ad
essi. Una volta spogliato il cadavere gli indumenti vengono osservati e studiati singolarmente. È
importante documentare fotograficamente tutti questi passaggi. Si passa poi all'esame esterno della
salma, che giace nuda sul tavolo settorio, che prevede la raccolta di dati inerenti alle caratteristiche
somatiche generali, agli imbrattamenti sul corpo del cadavere, a tutti gli elementi utili
all'identificazione (connotati=caratteristiche somatiche normali e comuni alla specie umana come i
capelli, i peli, le unghie, gli occhi; contrassegni e caratteristiche anomale, di ordine patologico come
cicatrici o amputazioni, o di altra natura, come i tatuaggi), ed infine si rilevano i fenomeni cadaverici.
•
Il patologo registra i risultati dell'esame esterno ed elenca tutte le caratteristiche fisiche. Il corpo
deve essere misurato e pesato e disposto su un tavolo da analisi. Un tavolo da analisi è di
acciaio inossidabile all'altezza della vita per facilitare il lavaggio dei liquidi liberati durante la
procedura. Il tavolo da analisi è un vassoio che viene fatto pendere con i bordi sollevati.
•
Il primo taglio è fatto con una forma di Y. I bracci della Y si estendono dalla parte anteriore di
ogni spalla fino l'estremità inferiore dello sterno. La coda della Y si estende dallo sterno fino
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l'osso pubico e tipicamente devia per evitare l'ombelico. L'incisione è molto profonda.
•
Il lembo superiore della Y, che comprende la pelle sotto al mento e la pelle della parte superiore
del torace, viene rialzata e tirata sopra la faccia. I due lembi laterali della Y, costituiti dalla pelle
del torace, vengono "scollati" attraverso l'utilizzo di un bisturi e un divaricatore (strumento che
serve a tendere la pelle durante l'operazione).
•
Viene esposta in questo modo la cassa toracica. Utilizzando il costotomo, vengono recise le
cartilagini che collegano le costole allo sterno, e, dopo aver reciso l'articolazione che lega la
clavicola allo sterno per mezzo del disarticolatore, viene tolta la piastra sternale ed esposti gli
organi sottostanti.
•
Il modo più comune di rimuovere gli organi è conosciuto come il metodo di Rokitansky. Gli
organi sono rimossi tagliando i loro collegamenti al corpo uno per uno.
•
Il cervello è rimosso applicando un'incisione trasversale del cuoio capelluto dalla parte
posteriore di un orecchio all'altro, e aprendo la calotta cranica per mezzo della sega vibrante per
tessuti ossei. Viene poi tagliato il collegamento alla base con il midollo spinale. Il cervello è
allora disposto in sospensione in una soluzione di 20% di formalina per un'analisi futura.
•
Tutti gli organi rimossi sono pesati individualmente e studiati. La maggior parte degli organi
sono tagliati in sezioni con un bisturi o con l'encefalotomo.
•
Gli intestini sono svuotati in un contenitore per rimuovere gli alimenti non digeriti e le feci
rimanenti.
•
Lo stomaco è aperto e tagliato sulla relativa curvatura più grande e ne viene esaminato il
contenuto.
•
Sono prelevati campioni microscopici della maggior parte degli organi per un'ulteriore analisi.
•
Per concludere, tutti i vasi sanguigni importanti vengono aperti ed esaminati longitudinalmente.
•
Gli organi vengono ridisposti nel corpo e questo a volte può essere riempito da un materiale
riempitore.
•
Una volta che l'incisione di Y è ricucita, l'autopsia (senza l'analisi dei tessuti e del cervello) è
completa.
LESIONI FISICHE CAUSATE DAI VELENI PIU' COMUNI E RISCONTRABILI NELLE
AUTOPSIE
ACIDO SOLFORICO
Nei casi letali all'esame del cadavere osservasi, oltre alle escare nerastre sulle labbra ed all'interno della
bocca, delle strie più o meno estese e più o meno profonde, brune, per tutta la lunghezza dell'esofago.
La mucosa gastrica è ordinariamente nera, o presentante qua e colà delle placche rosse o nerastre che si
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possono staccare in lembi. Altre volte la parete lastrica presentasi carbonizzata in tutto il suo spessore,
o completamente perforata in uno od in parecchi punti. In questo caso l'acido è penetrato nella cavità
addominale, esercitando la sua azione corrosiva sui vari visceri: fegato, milza, mesenterio, e sulla aorta
stessa. L'intestino è generalmente sano, al più può presentare qualche traccia di flogosi. I reni mostrano
i segni di un'intensa infiammazione parenchimatosa; la vescica è vuota, o contiene solo una scarsa
quantità d'orina sanguinolenta. Il cuore contiene coaguli numerosi; sangue nero coagulato fu trovato da
Grisolle nelle vene iliache, da Tardie nelle arterie femorali, nei vasi dello stomaco e del mesenterio. Se
l'avvelenamento non terminò colla morte nel primo periodo, si osservano estese formazioni cicatriziali
delle parti direttamente attaccate dal liquido corrosivo.
Quando il decorso dell'intossicazione fu relativamente lento, lo stomaco può presentare nessun'altra
lesione che quella d'una flogosi cronica, caratterizzata da un aspetto mamellonato della mucosa e da un
restringimento dell'organo. Tardie vide lo stomaco d'un adulto ridotto al volume di quello d'un
bambino; lo stringimento può giungere a tal punto che un uovo possa riempire la cavità del ventricolo.
Altre volte si notò una vera atrofia di tutto il tubo digerente.
ARSENICO
Lesioni anatomiche - La mucosa gastro-enterica presenta generalmente, oltre ai segni della flogosi,
erosioni, ulcerazioni, emorragie, tumefazione dei follicoli solitari. I polmoni sono semplicemente
ingorgati o sede di larghe ecchimosi sottopleuriche; ecchimosi si trovano pure ordinariamente sotto il
pericardio ó sotto l'endocardio. Il fegato, ì reni, il cuore, i muscoli si presentano spesso in
degenerazione grassa.
In tutti gli organi si può rintracciare l'arsenico; lo si scopre anche nella placenta e nel feto.
ACIDO NITRICO
L'epitelio della mucosa boccale, linguale ed esofagea è sollevato, pieghettato, grigio-violaceo, sostituito
talvolta da una crosta di color ranciato. Il contenuto gastrico è denso, vischioso,sanguigno; la mucosa
rossa, rammollita, disseminata di macchie nerastre costituite da ecchimosi sottomucose. In casi
rarissimi si trovò lo stomaco perforato. Ulcerazioni possono anche riscontrarsi nell'intestino
tenue, e talvolta si vide la flogosi gastroenterica propagarsi al peritoneo. Frequentemente si trova anche
la mucosa della laringe rossa, tumefatta, priva del suo epitelio, edematosa; la trachea infiammata, i
polmoni congestionati. Il cuore contiene per lo più del sangue fluido e nero. Nei casi che ebbero un
decorso più lento si possono solo rinvenire le note caratteristiche d'una gastrite cronica con ipertrofia
della mucosa e stenosi pilorica, od una stenosi esofagea più o meno estesa.
ACIDO CLORIDRICO
Lesioni anatomiche - All'autopsia Taylor riscontrò la mucosa boccale e faringea bianca, rammollita,
distrutta qua e colà dal liquido corrosivo; la mucosa dell'esofago rossa, infiammata, mentre quella del
ventricolo era distrutta in vicinanza del piloro e nera, escarotica nel resto della sua estensione. Tardie
riferisce un caso interessante d'un bambino di 15 giorni, al quale la madre, per guarirlo dal mughetto,
aveva cauterizzato l'interno della bocca con acido cloridrico fumante. I movimenti di succhiamento,
com'era facile a prevedersi, avevano fatto inghiottire una piccola quantità dell'acido, sufficiente però a
far perire il bambino. All'autopsia trovò la mucosa esofagea distrutta, ed il canale tappezzato da una
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pseudomembrana grigiastra; nello stomaco tre larghe e nere placche escarotico.
BIOSSALATO DI POTASSA
Lesioni anatomiche. - All'autopsia si trovò ingorgo considerevole dei polmoni, emorragie nei vari
visceri, color vermiglio molto vivo dei tessuti e del sangue. Lo stomaco può in alcuni casi non
presentare alcuna traccia d'infiammazione
POTASSA CAUSTICA
L'esame necroscopico rivela delle alterazioni meno profonde, ma più estese di quelle date dagli acidi
corrosivi, nella mucosa della bocca, della faringe e dell'esofago, che fu trovata rammollita,distaccata ed
infiammata in forma di macchie di color cioccolato carico, talvolta quasi nero. Le stesse alterazioni
possono riscontrarsi sulla mucosa della laringe e della trachea. Nello stomaco notasi una sorta di
gangrena umida, colliquativa, che interessa tutto l'organo e tutte le sue tonache, le quali sono talvolta
perforate. Nei casi in cui il decorso fu piuttosto cronico, Tardie riscontrò flogosi ulcerosa o suppurativa
della mucosa, stenosi dell'esofago, con aspetto lardaceo delle sue pareti, ed al di sopra del punto
ristretto una sorta di diverticolo in cui s'arrestavano gli alimenti.
CARNE CORROTTA
Le più comuni e frequenti ad osservarsi, sono una forte iniezione della mucosa gastroenterica con
emorragie più o meno estese, ed emorragie, specialmente sottomucose, nei diversi
organi.
BELLADONNA
Non sono caratteristiche né costanti; consistono generalmente in una congestione intensa dei polmoni,
e' dei visceri addominali, della rétinà, delle meningi e del cervello, associata
ad emorragie: in un caso osservato da Rosenberg, il cervello, il cervelletto ed il midollo allungato
presentavano numerosi focolai d'emorragia capillare.
ESSENZA DI TREMENTINA
Forte iperemia delle meningi e dei reni, infarti emorragici nei polmoni e nel fegato. Lo stomaco e
l'intestino mostransi edematosi, con epitelio desquamato, ecchimosi e piccoli focolai apoplettici; il
sangue è nero; gocciole d'essenza di trementina si possono rinvenire nei coaguli sanguigni del cuore e
dei vasi.
PAPAVERO SONNIFERO
Congestione del cervello e dei polmoni, ectasia della vescica urinaria. La mucosa gastrica fu talvolta
trovata tinta in giallo dall'oppio; la pelle presenta molte ecchimosi disseminate: il sangue è nero e
fluido
Mary Whitless
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