Perché una dieta troppo ricca di zuccheri fa male ? Dott.ssa Gloria Fioravanti Sappiamo che lo zucchero fa male al nostro giro vita e alla salute del nostro cuore, ma quello che non sappiamo è che lo zucchero sembrerebbe far male anche al nostro cervello, dal funzionamento neurocognitivo alla salute psicologica. Se assunzioni moderate di questo alimento non devono spaventarci è altresì vero che ne consumiamo di più di quanto sia necessario. Lo zucchero, sotto forma di glucosio, fruttosio, miele o sciroppo è presente nel 74 % dei cibi confezionati in commercio. E mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce che il consumo di questo alimento non deve essere superiore al 5% del nostro introito giornaliero, le ricerche suggeriscono che ne consumiamo fino a tre volte tanto. Quando assumiamo dello zucchero si attivano i circuiti neuronali del piacere, regolati dal neurotrasmettitore dopamina. “Lo zucchero iperattiva il circuito del piacere” spiega il neuroscienziato Jordan Gaines Lewis “se un pezzo di cioccolato ogni tanto fa bene, quando questo circuito viene attivato troppo spesso si può incorrere in alcuni problemi”. L’iperattività del sistema infatti incrementa lo stato di craving, perdita di controllo e incrementa la tolleranza allo zucchero. Gli scienziati hanno dimostrato inoltre che livelli eccessivi di zucchero intaccano le capacità di apprendimento e memoria. Uno studio del 2012 svolto sui ratti, ha potuto dimostrare come l’eccesso di zucchero danneggia la sinapsi cerebrali e provoca resistenza insulinica. L’insulina, oltre a regolare i livelli di zucchero nel sangue, promuove la crescita neuronale e sinaptica promuovendo le capacità mnestiche e di apprendimento, per cui una sua deplezione provocherebbe danni nelle capacità di apprendere e memorizzare soprattutto dei più giovani. Un eccesso di zuccheri infine potrebbe essere una con causa allo sviluppo di sintomi depressivi o ansiogeni in persone già predisposte. Quando si assumono alimenti con grandi quantità di zucchero i livelli di glucosio circolante aumentano in modo brusco e attivano una potente risposta insulinica che determina il suo immagazzinamento nel fegato e nei muscoli e il crollo del glucosio nel circolo sanguigno. I crolli del livello di glucosio circolante può determinare un senso di spossatezza, irritabilità, labilità d’umore e affaticabilità. Una recente ricerca svolta presso L’Università degli studi di Emory, USA, ha dimostrato che alimenti ricchi di carboidrati complessi e zuccheri, se assunti in modo eccessivo, determinano una infiammazione del cervello e interferiscono con gli equilibri dei neurotrasmettitori, ad esempio con la produzione di serotonina, determinando una sua minore produzione endogena, fenomeni entrambi coinvolti nello sviluppo di sintomi depressivi. Infine, come ha dichiarato l’edocrinologo Medha Munshi al New York Times, una dieta eccessivamente ricca di zuccheri potrebbe avere un ruolo nello sviluppo della patologia di Alzheimer. Una ricerca del 2013 infatti ha messo in luce come la resistenza insulina e l’eccesso di glucosio circolante hanno un ruolo nello sviluppo di patologie neurodegenerative.