SPECIALE ARANCE DELLA SALUTE 50 anni di ricerca a tavola Cosa sappiamo della relazione tra cibo e cancro In collaborazione con Buon compleanno, AIRC! Margherita Granbassi è passata dalla scherma allo schermo televisivo. Ma è sempre a fianco di AIRC nella battaglia contro il cancro Le Arance della Salute Sono ormai noti gli effetti benefici che le arance possono apportare alla nostra salute. Ricche di antiossidanti, utili per contrastare l’azione dei radicali liberi, sono in primo luogo una preziosa fonte di vitamina C. Quest’ultima ha un ruolo fondamentale nel rafforzare le nostre difese immunitarie, ma non solo. Protegge il sistema cardiovascolare e possiede importanti proprietà antinfiammatorie. L’arancia fresca è ricca anche di vitamine A, B e PP e di flavonone, l’elemento maggiormente protettivo, soprattutto nei confronti del tumore allo stomaco. Le Arance della Salute sono di qualità rossa, perciò contengono circa il 40 per cento in più di vitamina C rispetto agli altri agrumi e sono ricche di antociani, pigmenti naturali dagli straordinari poteri antiossidanti. Sono quindi le più adatte nella prevenzione oncologica. I fornitori delle arance garantiscono e certificano la reale provenienza delle merci prodotte da aziende selezionate accuratamente; garantiscono tramite una corretta etichettatura la tracciabilità, essenza della sicurezza alimentare; garantiscono la varietà e la zona di provenienza. Le Arance della Salute sono tutte di origine italiana, coltivate in Sicilia, Calabria e Sardegna. Buon compleanno, AIRC! Cinquant’anni sono un compleanno da festeggiare. Mezzo secolo al servizio della ricerca oncologica e dei malati di cancro: questa è la storia di AIRC, un’Associazione nata dall’intuizione di un gruppo di brillanti giovani oncologi dell’Istituto tumori di Milano, guidati da Umberto Veronesi e Giuseppe Della Porta. Era il 1965 e di cancro non si poteva parlare: la malattia era considerata senza speranza e l’idea di raccogliere fondi per fare ricerca su un argomento così poco attraente era come minimo visionaria. Dopo cinquant’anni raccogliamo i successi di questo impegno: oggi il cancro fa meno paura, molte forme si possono curare e tenere a bada anche per lunghi anni, altre guariscono del tutto. La mortalità per tumore, da allora, è drasticamente diminuita, soprattutto nel caso del cancro del seno, dei tumori pediatrici, di quelli del testicolo, delle leucemie e di tanti altri. Ma molto resta da fare per i tumori ancora difficili da curare. Per queste malattie la ricerca non può fermarsi e ha più che mai bisogno del sostegno di AIRC, dei suoi volontari e sostenitori. Più si va avanti nella conoscenza, più si scopre quanto variegata è la malattia che va sotto il nome generale di cancro. E per combatterla, dobbiamo agire su due fronti: da un lato sulla messa a punto di cure sempre più plasmate sulle caratteristiche molecolari e genetiche delle diverse forme, dall’altro lato sulla prevenzione. Proprio per l’importanza della prevenzione, abbiamo deciso di dedicare questo speciale, che tradizionalmente parla di alimentazione, alle ricerche che hanno permesso di scoprire qual è il modo più corretto di nutrirsi per prevenire il cancro. Come fonte abbiamo scelto la più autorevole delle pubblicazioni in materia: il “Food, Nutrition and Prevention of Cancer Report”, prodotto dal World Cancer Research Fund e dall’American Institute for Cancer Research. Per festeggiare i 50 anni di AIRC non potevano mancare le ricette create dallo chef Sergio Barzetti, insieme alla redazione de “La Cucina italiana”, con la consulenza dal punto di vista nutrizionale della ricercatrice Anna Villarini dell’Istituto nazionale tumori di Milano. Un compleanno tanto importante sarebbe stato impossibile senza i volontari, che anche oggi sono nelle piazze a distribuire le Arance della Salute, e senza tutti coloro che, con il loro sostegno, fanno grande la ricerca italiana. Sommario 10. 6. Energia e consumo energetico I momenti chiave 11. Verdura e frutta 12. Carboidrati e zuccheri 14. Metodi di cottura Grassi 15. Proteine e carne (e sale) 16. 13. Vitamine 17. Sempre in movimento 18. Le ricette della salute Cinque decenni di ricerche L’idea che il cibo possa influenzare la comparsa delle malattie non è nuova: è presente persino in molte medicine tradizionali, come quella cinese o indiana, nella medicina pitagorica e in quella medievale occidentale. Coloro che hanno tentato di capire la relazione tra cibo, nutrizione e cancro hanno però avuto il loro bel daffare. Come per tutti i fattori di rischio legati agli stili di vita e all’ambiente in cui viviamo, sono tali e tanti gli elementi da considerare per arrivare a una relazione univoca e di causa-effetto tra un certo cibo e un rischio aumentato, da rendere le ricerche molto complesse e dispendiose. Per questo ci sono volute decine di anni e ancora non si hanno risposte definitive. Sono essenzialmente due gli strumenti a disposizione: • le ricerche epidemiologiche, che valutano gli stili di vita e le eventuali malattie delle persone per stabilire se esistono relazioni, statisticamente significative, tra alcune abitudini (alimentazione, attività fisica, uso di tabacco ecc.) e lo sviluppo della patologia tumorale; • le ricerche molecolari che indagano sui meccanismi di interazione tra il cibo, i suoi ingredienti e i geni, le proteine e le altre componenti delle cellule. Questo tipo di ricerca è relativamente recente; si è prevalentemente sviluppato da quando è stato letto interamente il genoma umano e si è cercato di comprendere se alcune sostanze presenti nei cibi, o il cibo nella sua interezza, possano influenzare l’espressione dei singoli geni oppure interferire con complessi sistemi metabolici. Le domande alle quali gli scienziati si sono sforzati di dare risposte sono: quali prove deve avere uno scienziato prima di dichiarare al pubblico che un certo cibo favorisce o riduce il rischio di cancro? Come mettere insieme le raccomandazioni su cibo e stili di vita (fumo, esercizio fisico e altri) e quale peso hanno nel proteggere la salute? Perché la dieta tipica dei Paesi industrializzati sembra essere collegata a un maggior rischio di cancro? E soprattutto, quanti tumori si possono prevenire mangiando in modo corretto? I momenti chiave Le date che cambiano il modo di stare a tavola Ci sono voluti proprio 50 anni per arrivare a capire che gli stili di vita, in primo luogo ciò che mettiamo nel piatto, sono all’origine di quasi il 70 per cento dei tumori. Le prime ricerche in questo settore sono state accolte inizialmente con scetticismo, ma già sul finire degli anni ’60 prendono l’avvio i grandi studi epidemiologici. I risultati definitivi arrivano però solo in anni recenti, per la natura lunga e articolata di queste ricerche. Oggi però sappiamo cosa è meglio mettere nel piatto. 6 1960 ha inizio un decennio in cui la ricerca sulle specifiche cause di cancro legate all’alimentazione inizia a produrre importanti risultati, grazie anche alla diffusione degli studi di tossicità, in cui si testano gli effetti di numerose sostanze. In questo modo sono identificati alcuni cancerogeni chimici utilizzati nei cibi industriali in seguito vietati ed eliminati. 1967 gli epidemiologi Wynder e Shigematsu pubblicano uno studio che dimostra come gli immigrati giapponesi negli USA si ammalino, dopo qualche anno, di tumori simili a quelli degli americani e non più di quelli comuni nella loro terra di origine. Si conferma, così, che una modifica delle abitudini di vita e dell’alimentazione può incidere nello sviluppo dei tumori. 1969 l’oncologo Burkitt, che aveva già identificato il linfoma che porta il suo nome, avanza per la prima volta l’ipotesi che la mancanza di fibre nella dieta occidentale possa contribuire allo sviluppo del cancro del colon. 1973 i primi dati di incidenza del cancro nei diversi Paesi vengono diffusi dallo IARC di Lione, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. Gli epidemiologi Higginson e Muir, guardandoli con attenzione, notano che il numero dei tumori varia moltissimo da Paese a Paese: una forte indicazione che le cause siano legate ad ambiente e stili di vita e che, quindi, la malattia possa essere prevenibile. 1975 vengono pubblicati alcuni importanti studi sulla relazione tra conservazione dei cibi sotto sale, bassi livelli di vitamina C e cancro dello stomaco. Altri studi collegano direttamente il consumo di alcol al cancro della gola, in particolare quando combinato con il fumo di tabacco. In questo stesso anno l’American Cancer Society organizza il primo convegno sull’alimentazione quale causa del cancro. I momenti chiave Le date che cambiano il modo di stare a tavola 1981 grazie ai numerosi studi epidemiologici pubblicati nel decennio precedente, due epidemiologi britannici, Richard Doll e Richard Peto, stimano che il 30-35 per cento dei tumori possa essere prevenuto con una dieta adeguata, caratterizzata da meno grassi, meno carne e più frutta e verdura. Doll e Peto concludono anche che il 70 per cento dei tumori possa essere evitato attraverso la giusta combinazione di cibo ed esercizio fisico, l’abolizione del fumo e la riduzione del consumo di alcolici. 8 1982 la National Academy of Sciences pubblica negli Stati Uniti il primo grande rapporto su cibo e cancro, che comprende anche le prime linee guida per una corretta alimentazione. Tali linee guida parlano di una riduzione del 30 per cento delle calorie totali, dell’aumento di frutta, verdura e cereali integrali, dell’abolizione dei cibi affumicati e di limitare al massimo l’alcol. 1990 vengono pubblicati molti studi che confermano la relazione tra alcuni cibi e il cancro ed evidenziano inoltre altre associazioni fra stili di vita e tumori. Risultano, ad esempio, correlati il consumo di alcolici e i tumori del colon e del seno. 1994 l’epidemiologa Silvia Franceschi osserva che per la prevenzione del cancro una dieta varia è migliore di una dieta anche sana ma molto restrittiva. 1996 gli epidemiologi Steinmetz e Potter dimostrano che le diete ricche di vegetali e frutta (comprendenti quindi fibre, sostanze antiossidanti e altri micronutrienti) riducono il rischio di ammalarsi di moltissimi tipi di tumore. 2004 si chiude la raccolta dei dati del più grande studio epidemiologico mai realizzato sulle abitudini di vita degli Europei, lo studio EPIC, cofinanziato da AIRC. I risultati confermano, essenzialmente, le raccomandazioni dei precedenti studi americani e consolidano la dieta mediterranea come il modello alimentare più efficace nella prevenzione di molte malattie fra cui il cancro. 2012- 2014 2013 continuano a essere pubblicati dati raccolti nello studio EPIC. In particolare si osserva che il consumo di flavonoidi (antiossidanti contenuti in molti cibi di origine vegetale) riduce il rischio di cancro gastrico e si conferma il rischio associato al consumo di carni lavorate. da EPIC arrivano altre informazioni, che dimostrano come l’obesità costituisca un fattore di rischio per molti tipi di tumori. L’aumento del rischio di sviluppare malattie oncologiche sembra però legato più alla circonferenza addominale, cioè all’accumulo di tessuto adiposo attorno alla vita, che non al grasso distribuito in modo uniforme in tutto il corpo. La misura della circonferenza addominale diventa quindi un parametro importante da considerare accanto al peso. Energia e consumo energetico Come tutti gli animali, anche l’uomo ha bisogno dell’energia che proviene dal cibo (misurata in Kilocalorie o calorie). Il bilancio tra energia introdotta con il cibo e energia consumata costituisce un elemento importante per la salute e in particolare per la prevenzione del cancro. Studiando la letteratura scientifica in merito, gli esperti hanno concluso che: • un eccesso di calorie rispetto a quanto consumato aumenta il rischio generale di ammalarsi, perché promuove anche l’aumento di peso; • vi sono prove convincenti a sostegno della relazione tra calorie in eccesso e la comparsa del tumore del seno dopo la menopausa, oltre a un maggior rischio di tumore dell’endometrio, della cistifellea e del rene; • l’attività fisica regolare, invece, protegge colon, polmoni e seno dallo sviluppo di un tumore, e inoltre migliora lo stato di salute generale dell’individuo. Studi su modelli sperimentali hanno evidenziato che una riduzione dell’apporto calorico del 30 per cento, rispetto al consumo medio, potrebbe allungare la vita dell’individuo inibendo l’invecchiamento cellulare. Finora mancano studi sull’uomo, per la difficoltà a reclutare persone disponibili a ridurre per lungo tempo i propri consumi alimentari. Per questo i ricercatori lavorano alla messa a punto di farmaci in grado di mimare, a livello della cellula, gli effetti della restrizione calorica. 10 IN PRATICA È importante mantenere un peso adeguato all’età e alla propria struttura fisica. Bisogna controllare il proprio apporto calorico, ma non è necessario pesare e misurare ogni cibo se si segue una dieta corretta, povera di prodotti animali, di grassi e di zuccheri, ma ricca di verdura, legumi, frutta e cereali integrali. Verdura e frutta I vegetali (escludendo da questo gruppo le radici, i tuberi come le patate, i cereali integrali e i legumi) e la frutta apportano, nella maggior parte dei Paesi, meno del 5 per cento di calorie sul totale giornaliero. Gli studi epidemiologici in popolazioni che ne consumano di più (come gli italiani) e in quelle che ne consumano di meno (come gli abitanti dei Paesi nordici) hanno evidenziato che vi è una relazione forte tra consumo di verdura e riduzione del cancro della bocca, della faringe, dell’esofago, del colon-retto, del polmone e dello stomaco; inoltre vi sono prove, sebbene non ancora sufficienti, dell’effetto protettivo anche su laringe, pancreas, seno, vescica, endometrio, tiroide, prostata, fegato, rene e forse ovaio. In sostanza si può dire che i vegetali in generale proteggono da moltissimi tipi di tumore. L’effetto del consumo di frutta è invece meno marcato, probabilmente per via degli zuccheri in essa contenuti che agiscono in modo negativo sui fenomeni infiammatori e innalzando i livelli di insulina nel sangue. Non tutti i vegetali sono uguali: quelli a foglia verde (come biete e spinaci), le crucifere (come i broccoli), l’aglio e la cipolla, il pomodoro e gli agrumi, che sono stati studiati individualmente sono particolarmente preziosi e protettivi per la salute. IN PRATICA I vegetali dovrebbero essere la base dell’alimentazione quotidiana, in termini di quantità. La frutta fa bene ma va consumata con moderazione per via dell’apporto di zuccheri. 11 Carboidrati e zuccheri I carboidrati sono la fonte principale di calorie in moltissimi Paesi, compresa l’Italia. Ma variano da alimento ad alimento come dimostrano numerosi studi. I cibi raffinati ricchi di amido e quelli ricchi in zuccheri semplici aumentano il rischio di ammalarsi di cancro allo stomaco, al seno, al colonretto e al pancreas. I cibi raffinati e gli zuccheri semplici aumentano anche il rischio di sviluppare i tumori femminili dipendenti dagli ormoni (seno, endometrio) perché stimolano la produzione di questi ormoni attraverso l’innalzamento dell’insulina nel sangue. I cibi integrali che contengono carboidrati come i cereali a chicco intero non raffinati sono, invece, altamente protettivi da molti tumori, in primo luogo quelli che colpiscono colon-retto, stomaco, seno e pancreas. In sostanza, solo i cibi non raffinati contengono il giusto apporto di calorie e fibre, e hanno un indice glicemico piuttosto basso, cioè non fanno innalzare velocemente la glicemia dopo l’ingestione. Questo permette di evitare i picchi di insulina nel sangue, responsabili a loro volta di un aumento degli ormoni femminili e di alcuni fattori infiammatori. Inoltre mangiare cibi naturalmente ricchi di fibre aiuta anche a controllare il peso. 12 IN PRATICA I carboidrati restano la base, insieme ai vegetali, della dieta mediterranea. Bisogna consumare pasta e riso integrali e cereali a chicco integrali o solo decorticati. Gli zuccheri raffinati sarebbero da eliminare, così come le bevande zuccherate, mentre andrebbe ridotto al minimo il consumo di cereali raffinati, di cibi preparati con farine raffinate e di patate. Grassi I grassi sono i costituenti più energetici della dieta: forniscono 9 calorie per grammo contro le 4 calorie per grammo delle proteine e altrettante dei carboidrati. Sono sia di origine animale (contenuti soprattutto nelle carni e nei formaggi) sia di origine vegetale (contenuti soprattutto in semi, frutta secca e olive). La maggior parte dei grassi insaturi è di origine vegetale, anche se fa eccezione il pesce, specialmente azzurro. Alcuni acidi grassi (componenti dei grassi) polinsaturi sono nutrienti essenziali: ciò significa che se non li introduciamo con la dieta, andiamo incontro a carenze nutrizionali perché il corpo non è in grado di produrli. I grassi saturi, invece, sono quasi esclusivamente di origine animale, con alcune eccezioni come l’olio di palma, mentre il colesterolo è presente solo nei cibi animali. Nel mondo occidentale i grassi costituiscono il 30-40 per cento dell’apporto calorico giornaliero e nella maggior parte dei casi sono di origine animale, quindi poco salubri. Le ricerche epidemiologiche sono chiare: diete troppo ricche di grassi aumentano il rischio di sviluppare il cancro al polmone, al colon-retto, alla mammella, all’endometrio e alla prostata. Il rischio è ancora maggiore se i grassi consumati sono saturi, cioè quelli più presenti nei cibi di origine animale. Un eccessivo consumo di alimenti ricchi in colesterolo sembra invece associato a un aumentato rischio per cancro al polmone e al pancreas. Infine troppi grassi influiscono anche sul peso corporeo, e l’obesità è a sua volta un fattore di rischio diretto per lo sviluppo di cancro. IN PRATICA È utile ridurre l’apporto di grassi, privilegiando piuttosto quelli vegetali (e in particolare l’olio extravergine d’oliva). I grassi di origine animale, come lo strutto e il burro andrebbero eliminati o, nel caso del burro, usati solo occasionalmente e in piccola quantità. 13 Proteine e carne (e sale) Per costruire le proteine di cui è costituito l’organismo umano, è necessario introdurre con l’alimentazione tutti gli amminoacidi essenziali (i mattoncini che compongono le proteine stesse) che il corpo non è in grado di sintetizzare. È quindi impossibile e assolutamente non consigliabile eliminare le proteine dalla dieta, ma è importante distinguere quelle che conviene consumare di più, di origine vegetale (contenute per esempio nei cereali integrali e nei legumi) da quelle che dovremmo consumare di meno, di origine animale (presenti nella carne, nelle uova e nei latticini). È ormai dimostrato che troppe proteine, specialmente se animali, aumentano il rischio di ammalarsi di tumore. Il consumo di carne rossa è collegato al rischio di cancro del colon-retto, del pancreas, della prostata e del rene. I latticini, fra cui i formaggi, interferiscono con i livelli di insulina e di alcuni altri ormoni, per cui sembrano aumentare il rischio di cancro del seno e della prostata. I benefici di una dieta vegetariana non sono dimostrati, ma la ricerca indica che una dieta prevalentemente di vegetali e pesce costituisce il modello nutrizionale più protettivo. Il pesce, infatti, è ricco di grassi omega 3 che agiscono da antinfiammatori, proteggendo da alcuni tumori tra cui seno, colon-retto e ovaio. Un discorso a parte merita la carne conservata (tra cui i salumi), che contiene sali come nitriti e nitrati per conservarla più a lungo. La relazione di questi sali con lo sviluppo di alcuni tumori, in particolare di quello gastrico, è molto forte. 14 IN PRATICA La fonte più salutare di proteine sono i vegetali, in particolare i legumi, uniti ai cereali integrali. La carne andrebbe consumata solo occasionalmente, in particolare se è rossa. Il pesce è l’unica fonte di proteine animali con effetti protettivi grazie alla presenza di grassi omega 3. I latticini interferiscono con i livelli di insulina e altri ormoni, per cui andrebbero consumati solo saltuariamente. Le carni conservate andrebbero evitate. Vitamine Molti studi si sono concentrati sulle proprietà anticancro delle vitamine, in particolare dei precursori della vitamina A (caroteinoidi), della vitamina C, dell’acido folico, della vitamina B12, del retinolo (una forma di vitamina A) e della vitamina E. L’apporto di vitamina C e folati con la dieta è proporzionale al consumo di vegetali, mentre il retinolo è quasi esclusivamente, di origine animale. La vitamina E si ottiene, quasi sempre, dagli oli vegetali. Basta questo veloce quadro per capire quanto è complesso dimostrare l’effetto anticancro delle vitamine in maniera indipendente dal cibo nel quale sono contenute. Inoltre gli studi sugli effetti anticancro dei supplementi o integratori di vitamine (o anche di sali minerali) hanno dato risultati negativi. Sembra proprio che ciò che funziona se contenuto all’interno di un cibo, non funziona quando è racchiuso in una pillola. In ogni caso gli alimenti che hanno elevato contenuto di carotenoidi e vitamina C proteggono da molti tipi di tumore, in particolare quelli al polmone e allo stomaco. Le diete ricche di carotenoidi proteggono dai tumori anche esofago, stomaco, colon-retto, seno e cervice uterina, mentre consumare cibi ricchi in vitamina E, come l’olio extravergine di oliva, sembra essere protettivo contro il tumore della prostata e della mammella. IN PRATICA Alcune vitamine hanno un effetto protettivo ma solo se consumate all’interno degli alimenti. I supplementi vitaminici non servono se l’alimentazione è varia e corretta. La fonte principale di molte vitamine sono i vegetali, che vanno consumati in abbondanza e di diversi colori perché il colore si associa al tipo di vitamina contenuta nel vegetale. 15 Metodi di cottura La maggior parte dei cibi viene consumata cotta. Nonostante ciò, ci è voluto un po’ di tempo prima che gli epidemiologi si accorgessero che oltre alle proprietà intrinseche dell’alimento, anche il metodo di preparazione poteva avere effetti sull’organismo. Grazie ad alcuni studi condotti tra gli anni ’70 e ’80 si è scoperto, per esempio, che mangiare carni grigliate aumenta il rischio di cancro allo stomaco e al colon-retto. Una cottura su fuoco diretto (come nel barbecue) può rendere poco salutari persino i vegetali e il pesce, se si forma uno strato carbonizzato. Anche la frittura però non va bene ed è stata messa più volte in relazione con un aumentato rischio di cancro della vescica. La conservazione sotto sale, che in alcune culture sostituisce la cottura, può essere negativa, in particolare per lo stomaco. Un consumo elevato di pesce salato, ma anche di salumi, è stato messo in relazione con un elevato rischio di sviluppare questo tipo di tumore. 16 IN PRATICA La cottura a fuoco diretto deve essere fatta con attenzione per non carbonizzare la superficie dei cibi, ma comunque non è un buon metodo di cottura. Anche la frittura non è salutare, ma se proprio si vuole ricorrere una volta ogni tanto a questo metodo, è bene usare olio extravergine di oliva. I cibi conservati sotto sale, tra cui i salumi, vanno eliminati. Sempre in movimento Margherita Granbassi ha alle spalle una carriera brillante nella scherma, con diverse medaglie ai mondiali e due bronzi olimpici. Nata a Trieste nel 1979, ha intrapreso anche la carriera giornalistica, esordendo a fianco di Michele Santoro in “AnnoZero” nel 2008. Da allora partecipa come commentatrice a molte trasmissioni sportive e, tra un impegno e l’altro, trova anche il tempo per dedicarsi ad AIRC, di cui è testimonial. Quale ruolo hanno i personaggi pubblici nel far capire alle persone l’importanza della ricerca scientifica? Hanno un ruolo fondamentale, perché possono coinvolgere moltissime persone e, se credono davvero in quel che dicono, sono in grado di far passare il messaggio in modo diretto, empatico e semplice, pur parlando di argomenti che semplici non sono. Che cosa l’ha spinta a fare da testimonial per AIRC? È stato del tutto naturale... AIRC è in famiglia da sempre perché la mamma è volontaria e fin da piccoli ha coinvolto noi figli nelle varie iniziative. Poi, grazie ai risultati sportivi e alle partecipazioni a trasmissioni varie, ho iniziato ad avere visibilità e ho creduto che questa mi avrebbe consentito di aiutare chi soffre. Per questo ho aderito come testimonial a una buonissima causa, portata avanti da un’associazione che dà garanzie di serietà e informa tutti coloro che vi partecipano sui progressi e le novità della ricerca. Insomma, chi aderisce sa come le sue donazioni vengono trasformate in realtà! Ho ricevuto proprio qualche giorno fa su Facebook un bellissimo messaggio di ringraziamento per il mio impegno da una giovane ricercatrice... che piacere mi ha fatto! È bello sapere che, seppur con ruoli diversi, facciamo parte di un’unica squadra che combatte per rendere il cancro sempre più curabile! In questa pubblicazione parliamo di alimentazione: quanto è stata controllata la sua quando praticava sport agonistico e quanto è cambiata da quando non gareggia? Sono sempre stata una buona forchetta, sin da bambina facevo il bis e non c’era alimento che rifiutassi. La dieta è sempre stata un mio cruccio e se a livello di porzioni non mi sono mai regolata molto, è sulla qualità dei cibi e sui metodi di cottura che ho cercato di fare le scelte migliori. Avendo anche passione per la cucina, ho imparato che ci sono davvero tante ricette gustose da poter fare con alimenti sani, perfino i dolci che adoro. Negli ultimi anni ho cercato di diminuire la quantità di carne... preferisco pesce e legumi per l’apporto di proteine. Riso e pasta li prendo prevalentemente integrali e cerco di non farmi tentare troppo dai prodotti confezionati. Quali sono le sue regole per stare in salute? Ho vissuto di sport fino a pochi mesi fa e l’atleta è per antonomasia quello che conduce una vita sana. Anche noi non siamo dei santi e a volte facciamo delle eccezioni, ma tendenzialmente teniamo lontane le abitudini non sane: superalcolici, fumo, alimenti dannosi. Fare sport ti dà un grande aiuto, perché se vuoi ottenere dei risultati sai che anche il tuo stile di vita contribuisce. Ora che ho smesso con l’attività agonistica vorrei che la mia vita continuasse a essere in movimento! 17 Le ricette della salute Mangiare bene e mangiare sano non sono due concetti in antitesi. Lo dimostrano le ricette pubblicate di seguito, messe a punto dallo chef Sergio Barzetti con la consulenza scientifica di Anna Villarini, biologa nutrizionista all’Istituto tumori di Milano, e preparate e fotografate nella sede de “La Cucina Italiana”. A tutti loro va il ringraziamento di AIRC per la disponibilità. Sotto ogni ricetta troverete anche un accenno alle proprietà nutrizionali dell’ingrediente scelto per le sue proprietà: un esempio di come si può combinare i sapori con un occhio attento alla salute. 18 18 Le ricette della salute Insalata di polpo, catalogna e ceci neri Ammollate i ceci in acqua per 12 ore, scolateli e lessateli, partendo da acqua fredda, con una foglia di alloro, per 1 ora e 15’ dal bollore. Salateli e lasciateli raffreddare nella loro acqua. Cuocete il polpo partendo da acqua fredda con una scorza di arancia, finocchietto fresco e un gambo di sedano pulito, per circa 45’ dal bollore; fatelo raffreddare nella sua acqua. Mondate due gambi di sedano e tagliateli a listerelle; immergeteli in acqua fredda per 10-15’. Lessate la catalogna per 3’ in acqua bollente, con un filo di olio e tre scorze di arancia; scolatela. Tagliate il polpo a pezzettini e mescolatelo con la catalogna, i ceci scolati, il sedano e foglioline di timo. Emulsionate otto cucchiai di olio con il succo di un’arancia, sale e un pizzico di scorza di arancia grattugiata e condite l’insalata con questa emulsione. INGREDIENTI Per 4 persone 1 kg 1 polpo 300 g catalogna pulita 100 g ceci neri secchi 1 arancia sedano – finocchietto – timo – alloro olio extravergine di oliva – sale IMPEGNO FACILE TEMPO 2 ORE PIÙ 12 ORE DI AMMOLLO SENZA GLUTINE CECI NERI Il loro colore è dovuto a un buon contenuto di ferro che, in questa ricetta, è facilmente assimilabile dall’organismo grazie alla presenza della vitamina C contenuta nell’arancia. Ricordate di tagliare e spremere l’arancia con utensili non in metallo, per non danneggiare la vitamina C. 19 Le ricette della salute Spaetzle integrali con verdure Rosolate per 2-3’ il finocchio e la polpa di zucca tagliati a tocchetti in un filo di olio, con 50 g di broccolo romano, due foglie di alloro, due foglie di sedano, un pizzico di sale grosso. Chiudete con il coperchio e cuocete per 18-20’. Tritate il restante broccolo in un battuto e conditelo con foglie di sedano tritate, il succo di un’arancia e un pizzico della sua scorza grattugiata. Mescolate la farina con la scorza di mezza arancia, un cucchiaio di erba cipollina a rondelline, il latte di riso, un pizzico di sale fino, ottenendo una pastella consistente. Portate a bollore una casseruola di acqua con tre scorze di arancia e tuffatevi la pastella, versandola nell’apposito attrezzo per gli spaetzle. Cuoceteli per 1’ dalla ripresa del bollore, immergeteli in acqua fredda, poi scolateli. Saltate per 2’ gli spaetzle nella padella con la zucca e i finocchi, aggiungendo anche l’indivia a pezzetti. Completate con il battuto di broccolo all’arancia. INGREDIENTI Per 4 persone 250 g latte di riso integrale 225 g farina integrale 200 g polpa di zucca 150g finocchio 150 g broccolo romano a ciuffetti 100 g indivia belga – sedano – alloro – arance – sale fino e grosso – erba cipollina – olio extravergine di oliva IMPEGNO MEDIO TEMPO 40 MINUTI VEGETARIANA FARINA E LATTE INTEGRALI Molto ricchi di fibre, evitano che la glicemia si alzi troppo velocemente. Il Codice europeo contro il cancro ha ribadito, infatti, che bisogna scegliere cereali e derivati non raffinati. 20 20 Le ricette della salute Baccalà, cavolo cinese e fagioli Ammollate i fagioli dell’occhio in acqua per 12 ore; scolateli e lessateli in acqua, partendo da freddo, con una foglia di alloro per 1 ora e 15’, poi spegnete e lasciateli raffreddare nella loro acqua. Portate a bollore 1,5 l di acqua con il succo e la scorza a fette di un’arancia, un cucchiaino di curcuma, una foglia di alloro, qualche filo di erba cipollina. dividete in quattro tranci il baccalà, immergeteli nell’acqua aromatizzata bollente e cuoceteli per 1’, spegneteli e lasciateli raffreddare nella pentola, con il coperchio. Tagliate il cavolo a listerelle e pelate a vivo due arance, spremendo in una ciotola i resti. Scolate il baccalà e sbriciolatelo; raccoglietelo in una ciotola e mescolatelo con il cavolo cinese, le arance, i fagioli dell’occhio. Completate con olio, il succo d’arancia recuperato e qualche filo di erba cipollina. INGREDIENTI Per 4 persone 440 g baccalà dissalato 200 g cavolo cinese pulito 100 g fagioli dell’occhio secchi 2 arance – curcuma erba cipollina – alloro olio extravergine di oliva – sale pepe IMPEGNO FACILE TEMPO 1 ORA E 40’ PIÙ 12 ORE DI AMMOLLO CAVOLO CINESE Alimento poco conosciuto, è una crucifera che, come tale, è molto benefica per il fegato: lo aiuta, in particolare, a eliminare velocemente dall’organismo le sostanze tossiche. oltre ai suoi pregi per la salute, ha un sapore delicato, che consente di mangiarlo anche crudo, in insalata. 21 Le ricette della salute Mela cotta e cruda con pere e cioccolato Tagliate due mele lungo l’asse orizzontale, in modo da poterle utilizzare come contenitori: scavatele all’interno con uno scavino e raccogliete la polpa in una casseruola. Spremete un limone sopra le mezze mele scavate, in modo che non si anneriscano. Tagliate a tocchetti le altre due mele, lasciandone una con la buccia, e unitele nella casseruola. Bagnate con il succo di un’arancia, coprite e cuocete per circa 15’. Tagliate a bastoncini sottili la pera Martin Sec, senza sbucciarla, e a spicchi sottili la pera rossa; irrorate entrambe con un po’ di succo d’arancia. Fondete a bagnomaria il cioccolato tagliato a pezzetti. Schiacciate la mela cotta, ottenendo una mousse grossolana e disponetela nelle 4 mezze mele. Servitele insieme alle pere a bastoncini e a spicchi, completando con il cioccolato fuso. ZUCCHERO È un alimento non necessario, che fa ingrassare e aumenta la produzione di sostanze infiammatorie, quindi è bene ridurne il consumo il più possibile. Questo dolce riesce a essere goloso senza aggiungerne, grazie alla frutta e al cioccolato che, essendo fondente, permette inoltre l’assorbimento di tutti gli antiossidanti che contiene. 22 INGREDIENTI Per 4 persone 100 g cioccolato fondente 85% 4 mele Annurca 1 pera Martin Sec 1 pera rossa 2 arance limone IMPEGNO FACILE TEMPO 35 MINUTI VEGETARIANA NOTIZIARIOSEMPRE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA RICERCA SUL CANCRO RENDIAMO IL CANCRO PIÙ CURABILE VIA CORRIDONI 7 - 20122 MILANO T 02 77.97.1 - WWW.AIRC.IT Oggi i tassi di guarigione, soprattutto per alcuni tumori, sono aumentati clamorosamente grazie al progresso della ricerca scientifica. La guaribilità media dei tumori è più che raddoppiata in soli 30 anni. Di questo progresso sono promotrici AIRC e la sua Fondazione FIRC, che investono su giovani talenti e progetti innovativi e diffondono una corretta informazione sulle novità SPECIALE ARANCE DELLA SALUTE terapeutiche e diagnostiche e sugli stili di vita da adottare per una buona prevenzione. I COMITATI REGIONALI, UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER TUTTI I NOSTRI SOCI Abruzzo - Molise Viale Regina Elena, 126 65123 Pescara Tel. 085 352 15 com.abruzzo. [email protected] Basilicata Contrada Serritello la Valle 75100 Matera Tel. 0835 303 751 com.basilicata@ airc.it Calabria Viale degli Alimena, 3 87100 Cosenza Tel. 0984 41 36 97 [email protected] Campania Via dei Mille, 40 80121 Napoli Tel. 081 403 231 com.campania@ airc.it Emilia Romagna Via delle Lame, 46/E 40122 Bologna Tel. 051 244 515 com.emilia. [email protected] Friuli -Venezia Giulia Via del Coroneo, 5 34133 Trieste Tel. 040 365 663 [email protected] Lazio Viale Regina Elena, 291 00161 Roma Tel. 06 446 336 5 [email protected] Liguria Via Caffaro, 1 16124 Genova Tel. 010 277 058 8 [email protected] Lombardia Via Corridoni, 7 20122 Milano Sede operativa: Via San Vito, 7 20123 Milano Tel. 02 779 71 com.lombardia@ airc.it Marche c/o Edificio Scienze 3 dell’Università politecnica delle Marche Via Brecce Bianche 60131 Ancona Tel. 071 280 413 0 [email protected] Piemonte - Valle d’Aosta c/o Istituto per la ricerca e la cura del cancro Strada Provinciale 142, km 3,95 10060 Candiolo (To) Tel. 011 993 335 3 com.piemonte.va@ airc.it Puglia Piazza Umberto I, 49 70121 Bari Tel. 080 521 870 2 [email protected] Sardegna Via De Magistris, 8 09123 Cagliari tel. 070 664172 com.sardegna@ airc.it Umbria Via Brufani, 1 06124 Perugia Tel. 075 583 813 2 [email protected] Veneto Via Gaetano Trezza, 30 37129 Verona Tel. 045 8250234 [email protected] Sicilia Piazzale Ungheria, 73 90141 Palermo Tel. 091 611 034 0 [email protected] Toscana Via Cavour, 21 50129 Firenze Tel. 055 217 098 [email protected] Editore: Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro Sede: Via San Vito 7, 20123 Milano, Tel. 02 7797.1, www.airc.it - Numero Verde 800.350.350 Coordinamento redazionale: Patrizia Brovelli ([email protected]) Testi: Daniela Ovadia (Agenzia Zoe) Progetto grafico e impaginazione: Silvia Ruju Fotografie: Istockphoto Per La Cucina italiana: chef Sergio Barzetti, fotografo Matteo Carassale, stylist Cecilia Carmana, testi ricette Laura Forti Stampa: Amilcare Pizzi – Officine Grafiche Novara, Novara, dicembre 2014 23 SCOPRI LE NUOVE IDEE SOLIDALI! DAI VOSTRI MOMENTI SPECIALI PRENDE FORMA NUOVA RICERCA. La vita è piena di occasioni che vale la pena di celebrare: dal matrimonio al battesimo, dalla cresima alla laurea. Scegliendo le idee solidali AIRC donerete un sostegno concreto a chi lavora ogni giorno per rendere il cancro sempre più curabile. Potete scoprire tutte le nuove proposte su www.airc.it/ideesolidali o chiamando il numero 035 419.9029 24