SOLUZIONI Le soluzioni sono miscele omogenee (= stesse proprietà in qualsiasi sua porzione) di due o più sostanze La sostanza presenta in maggior quantità è detta SOLVENTE mentre quelle in quantità inferiore sono detti SOLUTI L’esempio più comune di una soluzione è la dissoluzione di un solido in un liquido, ma si possono avere anche soluzioni solide o gassose - aria: miscela gassosa ma anche soluzione (ossigeno e biossido di carbonio e altri disciolti nell’azoto) - leghe: ottone, acciaio, argento, oro sono miscele omogenee di 2 o più metalli Stato della soluzione Solvente Soluto Esempio ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------GAS GAS GAS ARIA LIQUIDO LIQUIDO GAS CO2 in acqua LIQUIDO LIQUIDO LIQUIDO Alcol in acqua LIQUIDO LIQUIDO SOLIDO Sale in acqua SOLIDO SOLIDO GAS Idrogeno nell’acciaio SOLIDO SOLIDO SOLIDO Cromo nel ferro Dal momento che tutte le reazioni chimiche ed i processi biologici avvengono in soluzione acquosa, le soluzioni interessanti da un punto di vista biologico sono le SOLUZIONI ACQUOSE in cui il sovente è l’ACQUA ed il soluto può essere solido, liquido o gassosi Le soluzioni sono LIMPIDE e TRASPARENTI, COLORATE o INCOLORI I soluti possono inoltre essere suddivisi in: - Elettroliti: sostanze che, disciolte in acqua, danno luogo a soluzioni che conducono la corrente elettrica - Non elettroliti: sostanze che in acqua non producono ioni e non conducono la corrente elettrica Una soluzione può inoltre essere: - SATURA: quantità massima di soluto in un determinato solvente ad un determinata temperatura - NON-SATURA: la quantità di soluto è minore della quantità massima - SOVRASATURA: la quantità di soluto è maggiore della quantità massima (notevole grado di instabilità) SOLUZIONI E COLLOIDI Ma come si riconosce una soluzione? Solo mediante analisi chimica possiamo determinare se trattasi di una sostanza pura, una soluzione o un colloide Una sospensione colloidale consiste di particelle di soluto disciolte nel solvente ma in modo non completamente omogeneo Le particelle con diametro compreso tra 1 e 200 nm sono definite COLLOIDI Se il soluto ha dimensioni inferiori a 1 nm si ha una soluzione Se il soluto ha dimensioni maggiori di 200 nm aspettando si avrà un PRECIPITATO GRADO DI SOLUBILITA’ Abbiamo visto come la condizione fondamentale per la solubilità fosse la regola «che il simile scioglie il simile» Soluti polari sono solubili in solventi polari e soluti apolari sono solubili in solventi apolari La SOLUBILITA’ si definisce come la quantità massima di soluto che può essere disciolta in una data quantità di solvente La solubilità è quindi la concentrazione della soluzione satura PROCESSO DI DISSOLUZIONE Le sostanze nello stato solido e nello stato liquido sono soggette a forze intermolecolari che le tengono assieme In generale, i possiamo aspettare che si formino soluzioni quando l’entità delle forze attrattive soluto-solvente siano comparabili a quelle che esistono tra le stesse particelle di soluto e tra le stesse particelle di solvente Quando un solido ionico ( es. NaCl) entra in contatto con le molecole polari dell’acqua, si hanno interazioni di natura dipolare che producono l’orientazione delle molecole di acqua sulla superficie del cristallo in base all’attrazione tra cariche o dipoli opposti Le molecole di acqua penetrano nel reticolo ed indeboliscono le interazioni tra gli ioni, che vengono progressivamente scalzati dalle loro posizioni reticolari; attorno allo ione passato in soluzione si formano vari strati di molecole di acqua, orientate in base alle interazioni dipolari (in questo caso, si dice che lo ione è SOLVATATO) L’acqua è un ottimo solvente sia nei confronti di specie ioniche, a causa della polarità della sua molecola, sia nei confronti di specie molecolari contenenti gruppi polari, con le quali stabilisce interazioni dipolari o legame a idrogeno Le molecole di acqua si avvicinano agli ioni Na+ esponendo la loro porzione negativa e si presentano invece con la loro porzione positiva intorno agli ioni Cl- Quando l’energia delle interazioni fra ioni e solvente supera l’energia con cui gli ioni sono legati al cristallo si ha il passaggio degli ioni in soluzione Na+ Cl- OH O HO OH HO OH Anche il glucosio è solubile in acqua, a causa dei forti legami idrogeno che si possono contrarre fra l’acqua e i gruppi ossidrile Le molecole di acqua sostanzialmente esercitano un’attrazione sugli ioni cloro e sodio tale da vincere le forze di attrazione di questi due ioni nel cristallo solido di NaCl Nel passaggio in soluzione occorre considerare quindi tre interazioni attrattive: - Interazione soluto-soluto Interazione solvente-solvente Interazione soluto-solvente La solubilità si basa su alcune considerazioni: - Differenza di polarità tra soluto e solvente: tanto maggiore è la differenza tanto minore sarà la solubilità del soluto Temperatura: un aumento della temperatura (in genere, ma non sempre) aumenta la solubilità Pressione: ha poco effetto nella solubilità dei solidi e dei liquidi nei liquidi, ma la solubilità di un gas in un liquido è direttamente proporzionale alla pressione applicata Quando si aggiunge ad un sovente un eccesso di un soluto quest’ultimo si scioglie finché si stabilisce un EQUILIBRIO DINAMICO tra soluto disciolto e soluto non disciolto All’inizio la velocità di dissoluzione è alta ma, nel tempo, essa tende ad aumentare la velocità del processo inverso Infine le due velocità diventano uguali e la composizione della soluzione rimane uguale nel tempo SOLUBILITA’ DEI GAS E LEGGE DI HENRY Quando si raggiunge l’equilibrio di solubilità di un gas in un liquido, la quantità di gas disciolto nel liquido è massima La legge di Henry stabilisce che il numero di moli di una gas disciolto in un liquido a una certa temperatura è proporzionale alla pressione parziale del gas I gas sono solubili a bassa temperatura e lo sono molto meno a temperatura maggiore Cg = KPg dove Cg è la solubilità del gas, K è al costante di Henry e Pg è la pressione Parziale del gas SOLUBILITA’ DEI GAS E LEGGE DI HENRY La legge di Henry spiega perché stappando una bibita gassata in cui è disciolta anidride carbonica a pressione superiore a quella atmosferica, si forma improvvisamente l’effervescenza l’anidride carbonica trovandosi improvvisamente ad una pressione esterna inferiore, non può più rimanere in soluzione UNITA’ DI MISURA DELLA CONCENTRAZIONE DELLE SOLUZIONI La CONCENTRAZIONE indica la quantità di soluto presente in una certa quantità di soluzione e può essere espressa in vari modi Una soluzione CONCENTRATA contiene una quantità relativamente alta di soluto, presente in quantità inferiore se la soluzione è DILUITA La CONCENTRAZIONE può essere espressa con varie unità di misura (fisiche o chimiche) Percento in peso NaCl al 2% (p/p) Dire che una soluzione acquosa di NaCl è al 2% in peso significa che in 100 g della soluzione ci sono 2 g di NaCl (e 98 di acqua) 2 g NaCl + 98 g H2O Percento in peso/volume NaCl al 2% (p/v) Dire che una soluzione acquosa di NaCl è al 2% (p/v) significa che in 100 cm3 della soluzione ci sono 2 g di NaCl 2 g NaCl + 100 cm3 H2O Esempi Calcolare il percento in peso di una soluzione contenente 20 g di soluto in 100 g di H2O Peso totale di soluzione = 100 + 20 = 120 g, che contengono 20 g di soluto Impostiamo una proporzione: 120 g soluzione : 20 g soluto= 100 g soluzione : x g soluto x = 16,7 % in peso Esempi Una soluzione al 30 % in volume ha densità 1,2 g cm-3 d = m/V M =dxV Calcolare il % in peso. La soluzione contiene 30 g di soluto in 100 cm3 di soluzione, cioè: massa (g soluzione) = 1,2 g cm-3 x 100 cm3 = 120 g 120 g soluzione : 30 g soluto = 100 g soluzione : x g soluto x = 25 % in peso Frazione molare Per una soluzione costituita di na moli di A, nb moli di B, nc moli di C, …, nz moli di Z, si definisce FRAZIONE MOLARE di un componente il rapporto fra il numero di moli di quel componente ed il numero totale di moli presenti nella miscela Frazione molare di A = xa = na na + nb + nc + ,,, + nz La somma delle frazioni molari è uguale a 1 Esempio Una soluzione è costituita da 36 g di acqua e 64 g di metanolo a) 36 g di acqua (PM 18) corrispondono a 2 moli di acqua b) 64 g di metanolo (PM 32) corrispondono a 2 moli dell’alcole La frazione molare dell’acqua = 2/(2+2) = 0,5 Esempio Calcolare le frazioni molari di una soluzione contenente 98 g di H2SO4 in 180 g di H2O PMH2SO4 = 98,08 g mol-1 PMH2O = 18,01 g mol-1 moli H2SO4 = 98 g /98,08 g mol-1 = 1,0 mol moli H2O = 180 g/18,01 g mol-1 = 10,0 mol Esempio Una soluzione è costituita da 18 g di glucosio e 18 g di fruttosio dissolti in 1800 g di acqua a) 18 g di glucosio (PM 180) corrispondono a 0.1 moli dello zucchero b) 18 g di fruttosio (PM 180) corrispondono a 0.1 moli dello zucchero b) 1800 g di acqua (PM 18) corrispondono a 100 moli di acqua La frazione molare del glucosio si calcola come segue: xglucosio = 0.1 0.1 + 0.1 + 100 = 0.000998 Molalità m= N. moli di soluto Massa di solvente* * espressa in chilogrammi Dire che una soluzione acquosa di glucosio è 1 molale significa che in 1 kg di acqua è dissolta una mole di glucosio Glucosio C6H12O6 PM glucosio : 6 x 12.0112 + 12 x 1.008 + 6 x 15,994 = 180.1272 Per preparare 1 mL di una soluzione acquosa di glucosio = 1 mole (180,1272 g) di glucosio viene dissolta con 1 kg di acqua Esempio Calcolare la molalità di una soluzione che contiene 13 g di KOH in 997 g di H2O Calcoliamo le moli corrispondenti a 13 g di soluto contenute in 997 g di solvente: PMKOH = 56 g mol-1 mol = 13 g/56 g mol-1 = 0,23 mol molalità = 0,23 mol/0,997 kg = 0,24 mol kg-1 Molarità M= N. moli di soluto Volume di soluzione* * espressa in litro Molarità Dire che una soluzione di glucosio è 1M significa che in un litro di soluzione è dissolta una mole di glucosio. Glucosio C6H12O6 PM glucosio : 6 x 12.0112 + 12 x 1.008 + 6 x 15,994 = 180.1272 In 1 litro di soluzione sono disciolti 180,1272 g di glucosio Soluzione 1M di glucosio 1 litro Glucosio 180.1272 g Esempio Calcolare la M di una soluzione di NaOH contenente 0,1 moli in 500 cm3 di soluzione M = mol/l = 0,1 mol/0,5 l = 0,2 M Calcolare la M di una soluzione contenente 4,0 g di NaOH in 100 cm3 mol (NaOH) = 4,0 g/40 g mol-1 = 0,1 mol M = mol/l = 0,1 mol/0,1 l = 1 M Esempio Calcolare la M di una soluzione di NaOH contenente 0,1 moli in 500 cm3 di soluzione M = mol/l = 0,1 mol/0,5 l = 0,2 M Calcolare la M di una soluzione contenente 4,0 g di NaOH in 100 cm3 mol (NaOH) = 4,0 g/40 g mol-1 = 0,1 mol M = mol/l = 0,1 mol/0,1 l = 1 M Esempio Calcolare il peso di NaOH contenuto in 500 cm3 di una soluzione 0,2 M M = mol/l mol = M x l = 0,2 M x 0,5 l = 0,1 mol PMNaOH = 40 g mol-1 1 mol : 40 g mol-1 = 0,1 mol : X gNaOH g (NaOH) = 0,1 mol x 40 g mol-1 = 4 g Normalità N= N. equivalenti di soluto Volume di soluzione Gli equivalenti si ottengono dividendo il peso di soluto per il peso equivalente (espresso in g/eq) secondo la relazione: N equivalenti = g/Peso Equivalente EQUIVALENTE: a seconda del tipo di reazione Equivalente Dipende dal tipo di reazione che stiamo esaminando REAZIONE ACIDO-BASE: un equivalente di un acido è la quantità che fornisce 1 mole di H+; un euqivalente di una base è la quantità che reagisce con 1 mole di H+ REAZIONE OSSIDO-RIDUTTIVA: un equivalente è la quantità di sostanza che prende o perde 1 mole di elettroni Reazioni equivalente-massa REAGENTE PRODOTTO REAZIONE MASSA DI MASSA DI 1 MOL 1 MOL DI REAGENTE EQUIVALENTE ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------H2SO4 SO42ACIDO (2H+) 98,0 g 98/2 = 49 g Al(OH)3 Al3+ BASE (3OH-) 78,0 g 78/3 = 26 g KMnO4 g Mn2+ RIDUZIONE (5e) 158,0 g 158/5 = 31,6 KMnO4 g MnO2 RIDUZIONE (3e) 158,0 g 158/3 = 52,7 Na2C2O4 CO2 OSSIDAZIONE (2e) 134,0 g 134/2 = 67 g Diluizione Sono estremamente frequenti in laboratorio. M1 = molarità iniziale M2 = molarità finale V1 = volume iniziale V2 = volume finale M1xV1 = M2xV2 Esempio Calcolare il volume (in L) di acqua da aggiungere a 20.0 mL di HCl 12,0 M per ottenere una soluzione di HCl 0,1 M M1 = 12,0 M V1 = 20 mL = 0,02 L M2 = 0,1 M V2 = ? 12,0 M x 0,02 L = 0,1 M x V2 V2 = 12x0,02/0,1 = 2,40 L di soluzione V2 rappresenta il volume finale per cui per diluire è necessario raggiungere questo volume alla fine aggiungendo 2,4 – 0,02 = 2,38 L Un’altra unità di misura delle concentrazioni è quella basata sugli equivalenti (eq) = numero di moli di uno ione corrispondente ad un numero di Avogadro di cariche elettriche. L’unità di misura è rappresentata da eq L-1 ll peso equivalente, a volte chiamato anche grammoequivalente, può essere riferito a varie reazioni ed è definito come: la quantità in grammi di sostanza che può cedere o acquistare una mole di elettroni (reazioni di ossidoriduzione), oppure fornire in soluzione acquosa una mole di H+ o di OH- (reazioni acido-base) Il peso equivalente di un ossidante o di un riducente si ottiene dividendo la massa molare per il numero di elettroni acquistati o ceduti Calcolare il peso equivalente peq dell'anidride solforica SO2 (PM = 64,0 g mol-1 ) nella seguente reazione: SO2 + O2 → SO3 In questa reazione redox lo zolfo si ossida passando da numero di ossidazione +4 a numero di ossidazione +6 con una perdita di due elettroni Il peso equivalente peq dell'anidride solforosa sarà: peq = PM / n e- = 64,0 g mol-1 / 2 e- = 32,0 (g eq-1) Calcolare il peso equivalente dell'acido solforico H2SO4 (PM = 98,0 g mol-1) nella seguente reazione di dissociazione: H2SO4 →2H+ + SO42In questa reazione l'acido solforico libera due ioni H+ Peq = PM /n H+ = 98,0 g mol-1/ 2 H+ = 49,0 (g eq-1) HCl + NaOH NaCl + H2O H2SO4 + 2 NaOH Na2SO4 + 2H2O H3PO4 + 3 NaOH Na3PO4 + 3H2O HCl PM = PE = 36.5 H2SO4 PM = 98 PE = 49 H3PO4 PM = 98 PE = 32,66 Dire che una soluzione di acido solforico è 1N (1 Normale) significa che in un litro di soluzione è dissolto un equivalente dell’acido H2SO4 Acido solforico H2SO4 Soluzione 1 N ( 0.5 M) PM H2SO4 : 2 x 1.008 + 1 x 32,064 + 4 x 15,994 = 98.056 Essendo per H2SO4 : PE = 1/2 PM …. 1 litro In 1 litro di soluzione 1 N sono disciolti 49.028 g di acido solforico 49.028 g QUANTITA’ DI SOSTANZA E CONCENTRAZIONE ATTENZIONE: Il concetto di QUANTITA’ DI SOSTANZA è ben distinto da quello di CONCENTRAZIONE abbiamo una serie di porzioni di idrossido di sodio ciascuna del peso di 4,0 grammi ed una serie di recipienti con capacità diverse CONTENITORE 1 = 50 cm3 CONTENITORE 2 = 100 cm3 CONTENITORE 3 = 250 cm3 CONTENITORE 4 = 500 cm3 CONTENITORE 5 = 1000 cm3 QUANTITA’ DI SOSTANZA E CONCENTRAZIONE Trasferiamo il soluto nei diversi recipienti aggiungiamo acqua fino al volume indicato ed Tutte le soluzioni contengono la stessa quantità di NaOH, cioè 4,0 grammi La concentrazione nei vari casi non è la stessa In tutti i casi, le moli corrispondenti a 4,0 grammi di NaOH si ottengono dividendo questo peso per la massa molare del composto: moli NaOH = 4,0 g/40 g mol-1 = 0,1 mol Calcoliamo le concentrazioni corrispondenti ai recipienti di diverso volume, in moli per litro di soluzione: Soluzione 5: M = 0,1 mol/1 l = 0,1 mol/l Soluzione 4: M = 0,1 mol/0,5 l = 0,2 mol/l Soluzione 3: M = 0,1 mol/0,25 l = 0,4 mol/l Soluzione 2: M = 0,1 mol/0,1 l = 1,0 mol/l Soluzione 1: M = 0,1 mol/0,05 l = 2,0 mol/l Discorso analogo vale quando una soluzione viene diluita, cioè viene aggiunto del solvente Esempio prendiamo la soluzione 3, che contiene 4,0 g di NaOH in 250 cm3 con una concentrazione 0,4 M, e traferiamola in un recipiente più ̆ grande, aggiungendo acqua fino a 500 cm3 di soluzione La stessa quantità di soluto si trova ora in un volume doppio di soluzione, per cui la concentrazione si è dimezzata (0,1 mol/0,5 l = 0,2 M), assumendo un valore uguale a quello della soluzione 2 Esempio Quale volume di una soluzione acquosa 2,0 M di NaCl è necessario per preparare 0,5 L di una soluzione 1,0 M? Calcoliamo le moli contenute nella soluzione da preparare: mol = MxL = 1,0 Mx0,5L = 0,5 mol A questo punto calcoliamo quanto volume contengono queste moli nella soluzione pronta: 2,0 mol : 1 L = 0,5 mol : xL x L = (1 L x 0,5 mol)/2,0 mol = 0,25 L PROPRIETA’ COLLIGATIVE DELLE SOLUZIONI Alcune proprietà fisiche delle soluzioni differiscono sensibilmente da quelle del solvente puro Le PROPRIETA’ COLLIGATIVE dipendono dal numero di particelle presenti e non dalla loro natura Le principali proprietà colligative sono: - l’ abbassamento relativo della tensione di vapore - l’innalzamento ebullioscopico - l’abbassamento crioscopico - la pressione osmotica ABBASSAMENTO RELATIVO DELLA TENSIONE DI VAPORE (LEGGE DI RAOULT) I liquidi possiedono una tensione di vapore che rappresenta la pressione esercitata dalle molecole che sfuggono dal liquido e passano allo stato aeriforme I liquidi (acqua) possiedono una tensione di vapore che rappresenta la pressione esercitata dalle molecole che sfuggono dal liquido e passano allo stato aeriforme H2O Se abbiamo una soluzione, la presenza del soluto che non è in grado di evaporare, il numero di molecole che potrà passare alla fase di vapore sarà minore Quindi, A PARITA’ DI TEMPERATURA , la tensione di vapore di una soluzione è minore a quella del solvente puro e diminuisce all’aumentare della concentrazione La conseguenza più importante della legge di Raoult è l’effetto del soluto sul punto di congelamento e di ebollizione di una soluzione Se si aggiunge ad un solvente un soluto non volatile il punto di congelamento della soluzione diminuisce, cioè il passaggio dallo stato liquido a quello solido richiede un temperatura più bassa Il punto di ebollizione invece aumenta cioè il passaggio dallo stato liquido a quello solido richiede una T più alta ABBASSAMENTO CRIOSCOPICO E INNALZAMENTO EBULLIOSCOPICO Esaminiamo l’equilibrio che si determina, al punto di congelamento, fra stato solido e liquido dell’acqua H2O(l) H2O(s) La presenza del soluto interferisce con il processo di aggregazione delle molecole di acqua che si associano per formare lo stato solido E’ necessario che all’equilibrio la velocità della reazione diretta sia uguale a quella della reazione inversa La riduzione della T fa diminuire la velocità della reazione inversa tanto da renderla uguale a quella diretta Il valore della diminuzione del punto di congelamento (TC) è proporzionale alla concentrazione del soluto (espressa in molalità): TC = kC x m Dove kC è la costante crioscopica del solvente ed m la molalità della soluzione Abbiamo definito il punto di ebollizione come la T alla quale la pressione di vapore del liquido è uguale alla pressione atmosferica La legge di Raoult definisce che la pressione di vapore di una soluzione diminuisce per la presenza del soluto E’ necessaria una T più alta affinché la pressione di vapore della soluzione sia uguale a quella atmosferica e quindi il punto di ebollizione aumenta Il valore dell’aumento del punto di ebollizione (Teb) è proporzionale alla concentrazione del soluto (espressa in molalità): Teb = keb x m Dove keb è la costante ebullioscopica del solvente ed m la molalità della soluzione Alcune applicazioni pratiche sono rappresentate da: - Cloruro di sodio per fondere il ghiaccio sulla strada: la funzione è diminuire il punto di congelamento dell’acqua a T inferiori allo 0°C - Il glicole etilenico (antigelo) viene aggiunto ai radiatori delle auto sia per prevenire il punto di congelamento che il punto di ebollizione ESEMPIO Calcolare il punto di congelamento di una soluzione acquosa di glicole etilenico 8,38 m La kC dell’acqua = 1,86°C/m TC = (1,86°C/m) x (8,38 m) = 15,6°C Il punto di congelamento quindi è più basso di 15,6°C e quindi: Punto di congelamento = 0°C – 15,6°C = -15,6°C ESEMPIO Calcolare il punto di ebollizione di una soluzione acquosa di glicole etilenico 8,38 m La keb = 0,52°C/m TC = (0,52°C/m) x (8,38 m) = 4,4°C Il punto di ebollizione aumenta quindi di 4,4°C e quindi: Punto di ebollizione = 100°C + 4,4°C = 104,4°C PRESSIONE OSMOTICA Quando una soluzione ed il suo solvente sono separati da una membrana che permette unicamente il passaggio delle molecole del solvente (non di quelle del soluto), queste tendono a passare nella soluzione per equilibrare la differenza di concentrazione ai due lati della membrana = OSMOSI PRESSIONE OSMOTICA La pressione osmotica equivale alla pressione che occorre esercitare per contrastare il passaggio di solvente dal comparto di destra al comparto di sinistra Soluzione acquosa H2O C p La pressione osmotica (p) segue una legge quantitativa simile a quella dei gas ideali: Legge dei gas ideali PV = nRT Oppure P =nRT/V Poiché M = n/V Si ha: P = MRT Pressione osmotica pV =nRT p =nRT/V M = n/V p = MRT Si può calcolare la p a qualsiasi T sapendo la concentrazione della soluzione Attenzione alle particelle in soluzione L’la pressione osmotica è una propietà colligative e quindi dipende dalla concentrazione delle particelle di soluto 1 M di glucosio (non elettrolita) = 1 mol di particelle per L Ma…. 1 M NaCl contiene 2 mol di particelle per L ( 1 mol di Na+ e 1 mol di Cl- ) L’OSMOLARITA’ = la molarità delle particelle in soluzione ESEMPIO Calcolare l’osmolarità di una soluzione 5,0x10-3 M di Na3PO4 Na3PO4 in acqua si dissocia in 3Na+ e PO43Na3PO4 3Na+ e PO43Quindi 1 mole di Na3PO4 si dissocia fornendo 4 moli di ioni, per cui: (5,0x10-3 mol/L Na3PO4) x (4 mol particelle/1 mol Na3PO4) = 2,0x10-2 mol particelle/L Osmolarità = 2,0x10-2 mol particelle/L = 2,0x10-2 osmol ESEMPIO Calcolare la pressione osmotica di una soluzione 5,0x10-2 M di NaCl a 25°C NaCl in acqua si dissocia in Na+ e Clp =MRT M dovrebbe essere l’osmolarità, quindi: (5,0x10-2 mol/L di NaCl) x (2 mol particelle)/1 mol NaCl = 1,0x10-1 mol particelle/L p = (1,0x10-1 mol particelle/L) x (0,0821 L atm/K mol) x 298 K = 2,4 atm OSMOSI E SISTEMI BIOLOGICI L’osmosi assume vitale importanza nei sistemi biologici Una cellula può venire infatti considerata come un sistema dove una membrana semipermeabile (la membrana cellulare) tiene separate due soluzione acquose - se queste hanno stessa osmolarità (stesso p) sono dette ISOTONICHE - se la soluzione esterna ha una concentrazione più bassa e più basso p sono dette IPOTONICHE - se la soluzione esterna ha una concentrazione più alta e più alto p sono dette IPERTONICHE