Corso cure palliative per MMG Reggio Emilia Ordine dei Medici di Reggio Emilia Settembre – novembre 2010 Manni Antonio OBBIETTIVI Riconoscere i tipi di dolore Valutazione del dolore Conoscere ed utilizzare i farmaci antalgici Utilizzo farmaci adiuvanti Casi clinici OBBIETTIVI Riconoscere i tipi di dolore Valutazione del dolore Conoscere ed utilizzare i farmaci antalgici Utilizzo farmaci adiuvanti DEFINIZIONE DOLORE Definizione ACCADEMICA “Una sgradevole esperienza sensoriale ed emotiva, associata ad un effettivo o potenziale danno tissutale o, comunque, descritta come tale.” Associazione Internazionale Per Studio Dolore 1986 Definizione CLINICA “E’ ciò che il paziente dice esso sia, ed esiste ogni qual volta egli ne afferma l’esistenza” Sternbeck 1974 DOLORE Il dolore è sempre una esperienza soggettiva. Ogni individuo apprende il significato di tale parola attraverso le esperienze correlate ad una lesione già dal terzo trimestre di gravidanza. DOLORE ACUTO Il dolore acuto è un dolore finalizzato ad allertare il corpo sulla presenza di stimoli, pericolosi o potenzialmente tali, presenti nell’ambiente o nell’organismo stesso. E’ quindi UTILE. DOLORE ACUTO UTILE HA DURATA LIMITATA NELTEMPO SI RISOLVE CON LA RISOLUZIONE DELLA PATOLOGIA DI BASE SIGNIFICATO POSITIVO E’ UN SINTOMO DOLORE CRONICO Rappresenta una sindrome autonoma con pesante impatto sulla vita di relazione, sugli aspetti psicologici e sociali caratteristici della persona. E’ dolore INUTILE. DOLORE CRONICO INUTILE DIVIENE MALATTIA VA TRATTATO NEL MODO PIÙ TEMPESTIVO E COMPLETO POSSIBILE. IMPORTANTE E’ LA COMPONENTE PSICHICA DOLORE La differenza tra dolore ACUTO e CRONICO non è stabilita da un dato temporale, ma dalla capacità o meno dell’organismo di guarire la lesione traumatica, e di riportare alla norma le afferenze sensoriali e gli eventi scatenati nel SNC. DOLORE GLOBALE Il dolore cronico presente nelle malattie degenerative, neurologiche, oncologiche, specie nelle fasi avanzate e terminali di malattia, assume caratteristiche di dolore GLOBALE, ovvero di sofferenza personale che, trova nella propria etiopatogenesi, oltre che motivazioni fisiche, anche cause psicologiche e sociali, come evidenziato nei documenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Difficoltà burocratiche Mancate visite parenti ed amici Ritardi Diagnosi Fallimento terapeutico Rapporti con personale cura RABBIA Perdita posizione sociale Perdita ruolo in famiglia Perdita capacità lavorativa Perdita capacità guadagno Alterazioni aspetto fisico DEPRESSIONE DOLORE GLOBALE ANSIA Paura del dolore Paura dell’ospedale Paura morte Incertezza per il futuro Preoccupazioni per famiglia Preoccupazioni finanziarie SORGENTE SOMATICA Cancro Effetti collaterali terapie Astenia Anoressia EPIDEMIOLOGIA TUMORI Dati Registro tumori MO - PR – RE: Incidenza europea: 430 casi ogni 100.000 residenti (495 maschi – 384 donne) Esclusi cute – malattie linfoproliferative e sindromi mielodisplasiche Reggio Emilia : Anno 2007: 12.634 (6794 maschi, 5840 femmine) EPIDEMIOLOGIA ONCOLOGICA Dati Registro tumori MO – PR – RE MORTALITA’ Incidenza europea: 170 ogni 100.000 residenti (esclusi tumori cute sistema linfoproliferativo e sindromi mielodisplasiche) Reggio Emilia, Anno 2007: 5095 casi EPIDEMIOLOGIA DOLORE ONCOLOGICO Dati OMS: 17 MILIONI DI PERSONE SONO ATTUALMENTE AFFETTE DA TUMORE 7 MILIONI DI DECESSI ANNUI EPIDEMIOLOGIA DOLORE ONCOLOGICO IL DOLORE E’ PRESENTE: 30% PAZIENTI SOTTOPOSTI A TRATTAMENTO ATTIVO 70% PAZIENTI IN FASE AVANZA DI MALATTIA In Italia: 1 italiano su quattro soffre di dolore cronico con durata media di 7 anni In ospedale vi è sottostima (21%) del dolore che è direttamente proporzionale all’ all’intensità intensità del dolore La prevalenza del sottotrattamento del dolore del paziente oncologico oncologico è del 25% con picchi del 55% in alcuni gruppi come me Dati IMS MIDAS Anche nel 2009 siamo il primo paese in Europa co prescrizione di FANS e l’l’ultimo come prescrittori di oppiacei Ministero della Salute: Il dolore cronico in medicina generale CAUSA DOLORE ONCOLOGICO 70% Neoplasia 20% Terapie antitumorali 10% Cause diverse CLASSIFICAZIONE DEL DOLORE Tipologia del Dolore SUPERFICIALE SOMATICO NOCICETTIVO PROFONDO VISCERALE DOLORE NEUROPATICO PERIFERICO CENTRALE DOLORE NOCICETTIVO TIPI DI DOLORE: dolore nocicettivo Il dolore nocicettivo è una reazione fisiologica ad uno stimolo algogeno mediatori dell’infiammazione nocicettore cute stimolo algogeno DOLORE NOCICETTIVO CARATTERISTICHE Tipo Tipo di di dolore dolore di di più più frequente frequente riscontro riscontro nella nella pratica pratica clinica clinica quotidiana quotidiana Generalmente Generalmente ben ben circoscritto circoscritto Provocato Provocato dall’eccitazione dall’eccitazione meccanica, meccanica, termica, termica, chimica chimica delle delle terminazioni terminazioni nervose nervose periferiche periferiche Mediato Mediato dai dai nocicettori nocicettori dei dei tessuti tessuti periferici periferici (cutaneo, (cutaneo, osseo, osseo, muscolare, muscolare, connettivale, connettivale, vascolare, vascolare, viscerale) viscerale) Elevata Elevata sensibilità sensibilità ai ai FANS FANS ed ed agli agli oppiacei oppiacei DOLORE NOCICETTIVO Processi infiammatori Patologie osteoarticolari Patologie muscolari Fratture, contusioni, traumi Patologia vascolare ischemica Patologie viscerali (es.: calcolosi, ulcere, occlusione intestinale) DOLORE NOCICETTIVO MODALITÀ DI PRESENTAZIONE Dolore Dolore intensità intensità variabile, variabile, sordo, sordo, tedioso, tedioso, pulsante pulsante Irradiato Irradiato (senza (senza dissociazione dissociazione fra fra sede sede della della lesione lesione ee zona zona di di percezione) percezione) percezione) Riferito Riferito (con (con dissociazione dissociazione fra fra sede sede della della lesione lesione ee zona zona di di percezione) Percezione Percezione di di fitta, fitta, costrizione, costrizione, crampo crampo Andamento Andamento crescente, crescente, continuo continuo oo intermittente intermittente NOCICETTIVO SOMATICO SUPERFICIALE: Cute e membrane PROFONDO: Muscoli ossa articolazioni Generalmente ben localizzato, descritto come continuo, pulsante, pressorio, penetrante. E’ spesso aggravato dalla posizione eretta o dai movimenti. Il profondo tende ad essere sordo, mentre il superficiale è inizialmente pungente poi diviene sordo e diffuso NOCICETTIVO VISCERALE Poco localizzato, definito come sordo o crampiforme se provocato da viscere cavo, lancinante e penetrante se dovuto al danno di membrane periviscerali o mesenteri. Spesso si accompagna a segni di attivazione del SNA Si può irradiare al dermatomero cutaneo: DOLORE RIFERITO Inizia come profondo e col tempo si superficializza verso l’esterno DOLORE NEUROPATICO • Origina dalla stimolazione di nervi periferici o centrali, lesi (infiltrati o compressi) o attivati in modo anomalo • E’ normalmente proiettato nell’area innervata dalle terminazioni colpite. • Descritto prevalentemente come urente, trafittivo, a scossa elettrica. DOLORE NEUROPATICO Corteccia sensitiva Talamo DOLORE NEUROPATICO MIDOLLO SPINALE NERVO BREAKTHROUGH PAIN (BTP) Esistono diversi modi di tradurre in italiano BTP: Dolore intercorrente – Dolore transitorio – Dolore episodico La definizione che trova però il maggior consenso è: DOLORE EPISODICO INTENSO BREAKTHROUGH – PAIN DOLORE EPISODICO INTENSO “Episodi dolorosi che emergono, in un dolore ben controllato dalla terapia analgesica cronica mediante farmaci (oppiacei)” Portenoy “Transitoria esacerbazione del dolore che compare in una situazione di dolore persistente altrimenti stabile” Mercadante, Cancer 2002 - Expert Working Group EAPC( European Association Palliative Care) Dolore Episodico Intenso Prevalenza Elevata, ma differenze per i diversi “settings” e caratteristiche diagnostiche del D.E.I. da parte dei clinici: 64.8% 39-89% 64% Caraceni 1999 Zeppetella 2001 Portenoy et al 1990 12 % Hospice Casa Madonna Uliveto 2008 CARATTERISTICHE CLINICHE Rapida insorgenza. Intensità dolore severa: 6 – 7 1 a 6 episodi al giorno Quasi il 75% degli episodi di DEI dura meno di 30 minuti; nel 46% casi si raggiunge la massima intensità del dolore in 5 minuti Spesso imprevedibile 50 –60% dei casi (2 –3) (1) Nel 50% casi è possibile identificare un fattore precipitante correlato col tumore (localizzazioni ossee o viscerali), con trattamenti antineo- plastici (neuropatie), con quadri patologici concomitanti (ulcere cutanee) Nella maggior parte dei casi il dolore si localizza nella stessa sede del dolore di base e viene descritto come “acuto” o “lancinante” 1) Coluzzi PH, Pain 2001, 91: 123-130 2) Portenoy RK, Pain 1999, 81:129-134 3) Zeppetella G. JPSM 2000, 20: 87-92 Maltoni M. VI Congresso Nazionale Oncologia Medica Bologna 21-24 settembre 2004 1. Dolore lombare localizzato a livello L4 – L5 da metastasi vertebrale, di intensità lieve, costante, persistente.Non modificato dalla attività fisica o dalle variazioni posturali. Trattato positivamente con paracetamolo ad orari fissi. NOCICETTIVO SOMATICO 2. Dolore osseo, localizzato femore sx, causato da metastasi femorale, che compare e diventa forte ( NRS:9 ), in tempi brevissimi, per cambiamenti posturali e dopo l’assunzione della posizione eretta. Viene aumentata la dose di morfina che non è efficace nel controllare queste esacerbazioni dolorose. NOCICETTIVO SOMATICO + BTcP 3) Dolore addominale diffuso, senza localizzazione precisa, cronico, stabilizzato, da metastasi peritoneali, controllato con infusione continua di morfina per via sottocutanea. NOCICETTIVO VISCERALE 4) Dolore epigastrico, da tumore del pancreas, controllato dalla somministrazione transdermica di oppiacei, che ricompare in seguito all’ingestione di alimenti. La morfina a rilascio immediato controlla parzialmente quest’ultimo tipo di dolore. NOCOCETTIVO VISCERALE + BTcP 5) Crollo vertebrale lombare metastatico con dolore lombare fisso, che si irradia, con fitte dolorose, alla parte antero-laterale della gamba e parte superiore del piede. Si associa a parestesie al collo del piede. E’ controllato dalla terapia con oppiacei ed antiepilettici DOLORE NEUROPATICO 6) Dolore di media intensità (NRS: 5) alla coscia,dovuto ad infiltrazione neoplastica del muscolo psoas, che peggiora leggermente (NRS:6) con l’estensione della coscia. Viene controllato solo per alcune ore dalla somministrazione di morfina a lento rilascio. Il paziente ha bisogno di assumere morfina a rilascio immediato (4 –5 volte al giorno) per controllare completamente il sintomo. NOCICETTIVO SOMATICO 7) Dolore lieve (NRS:3) cavo orale, persistente da mucosite orofaringea che aumenta, in modo rapido e violento con la deglutizione. L’analgesia con oppiacei, somministrati in pompa, non elimina questi picchi dolorosi. NOCICETTIVO VISCERALE + DEI 8) Dolore e formicolii braccio sx, da plessopatia brachiale, continui, controllati da oppiacei a lento rilascio, associata a episodi fortissimi (NRS:10) di dolore lancinante, che insorgono più volte al giorno, in modo improvviso, della durata di 20 minuti circa, parzialmente controllati dall’uso di anticonvulsivanti. DOLORE NEUROPATICO + DEI CLASSIFICAZIONE DEL DOLORE NOCICETTIVO VISCERALE VASCOLARE ALTRO NEUROPATICO SOMATICO SNC SNP MUSCOLO SCHELETRICO NEUROPATIA DIABETICA DOLORE POSTICTUS CEFALEA ISCHEMIA PERITONITE PANCREATITE COLICA RENALE TENDINI BORSE LEGAMENTI SCLEROSI MULTIPLA NEVRALGIA TRIGEMINALE PATOLOGIA MIDOLLO SCIATALGIA RIASSUNTO Definizione Distinzione tra dolore acuto (sintomo) e cronico (malattia) Classificazione del dolore OBBIETTIVI Riconoscere i tipi di dolore Valutazione del dolore Conoscere ed utilizzare i farmaci antalgici Utilizzo farmaci adiuvanti VALUTAZIONE DEL DOLORE METODICHE DI VALUTAZIONE P. Q. R. S. T. METODICHE DI VALUTAZIONE (PQRST) P. Palliative “Cosa calma il Dolore?” Provocative “Cosa provoca il Dolore?” Q. Quality “Caratteristiche” R. Radiation “Si irradia, dove?” S. Severity “Quanto?” (scale) T. Timing “Quando?” AGGIUNGERE: SEDE O SEDI METODICHE DI VALUTAZIONE (PQRST) P. Palliative “Cosa calma il Dolore?” Provocative “Cosa provoca il Dolore?” METODICHE DI VALUTAZIONE (PQRST) PALLIATIVE: “Cosa calma il Dolore ?” • Se mi sdraio il Dolore passa • Se piego le gambe il Dolore passa • Nessun farmaco antiifiammatorio mi calma il dolore • Se smetto di camminare il Dolore passa, anche se sto in piedi METODICHE DI VALUTAZIONE (PQRST) PROVOCATIVE “Cosa provoca il Dolore ?” Se mi sdraio il Dolore peggiora Se tossisco e vado di corpo il Dolore peggiora Il ciclo mestruale mi fa comparire il Dolore Se cammino 50 metri compare il Dolore Se sfioro la parte il Dolore diventa insopportabile Vento e freddo fanno comparire il Dolore Il Dolore compare quando bevo vino bianco METODICHE DI VALUTAZIONE (PQRST) Q. Quality “Caratteristiche” Q. QUALITY • • • • • • • • Pungente Tagliente Bruciante Lancinante Crampiforme Sordo Freddo Sensibile al tocco • Pruriginoso • Sgradevole > “come un punta” > “come lama di coltello” > “come il fuoco” > “come scarica elettrica” > “come crampo,qualcosa che strappa” > “sordo come il mal di denti” > “come ghiaccio” “come gelo” > “pelle ustionata, scottata”“pelle viva” > “come prurito, come morso zanzara” > “deprimente, intollerante” METODICHE DI VALUTAZIONE (PQRST) R. Radiation “Si irradia, dove ?” R. RADIATION Dove si irradia il dolore ? METODICHE DI VALUTAZIONE (PQRST) Radiation “Dove è irradiato ?” Scende dalla schiena alla coscia e al polpaccio sinistro Va sopra la clavicola METODICHE DI VALUTAZIONE (PQRST) S. Severity “Quanto?” (scale) SCALE INTENSITA’ 1) SCALE ANALOGICHE VISIVE (VAS) 2) SCALE NUMERICHE (NRS) 3) SCALE VERBALI (VRS) Principali scale del dolore Scala verbale Scala numerica ❑ assente ❑ molto lieve 0 ❑ lieve 10 20 30 40 50 60 70 ❑ moderato ❑ forte ❑ fortissimo Scala cromatica Massimo dolore Scala analogica visiva (VAS) Nessun dolore 10 cm Massimo dolore Nessun dolore 80 90 100 SCALE ANALOGICHE Disegni METODICHE DI VALUTAZIONE (PQRST) T. Timing “Quando?” T.TIMING 1) Quanto dura ? 2) Dopo quanto tempo ricompare ? 3) In quanto tempo scompare dopo terapia ? METODICHE DI VALUTAZIONE (PQRST) T. Timing “Quando le compare il Dolore?” Esprime le caratteristiche temporali e dipende molto dalla specificità e dall’approfondimento dell’intervista da parte del sanitario. Si tratta di una valutazione molto importante Metodiche di Valutazione (PQRST) Timing “Quando?” Devono essere evidenziate con opportune domande le caratteristiche temporali del Dolore Circadiane giornaliere Settimanali Mensili Annuali METODICHE DI VALUTAZIONE (PQRST) Timing “Quando?” Devono essere evidenziate con opportune domande le caratteristiche temporali del Dolore RELATIVE ALLA CONTINUITÀ RELATIVE ALL’ACCESSIONALITÀ (ad es. n. episodi/die) SCALE INTENSITA’ DOLORE LIEVE = DA 0 A 4 DOLORE MEDIO = DA 5 A 6 DOLORE SEVERO = > 7 Una buona terapia antalgica deve mantenere il dolore < 5 La percezione soggettiva *non e’ proporzionale al tipo o estensione della lesione ma dipende * dalla interazione di fattori fisici, emotivi, culturali e spirituali Principi Principigenerali generalinell’uso nell’usodegli degli analgesici analgesici Quando un malato dice di aver male……..HA MALE!! De Conno 2002 RIASSUNTO Valutazione dolore PQRST Scale intensità OBBIETTIVI Riconoscere i tipi di dolore Valutazione del dolore Conoscere ed utilizzare i farmaci antalgici Utilizzo farmaci adiuvanti OBBIETTIVI TERAPIA Riduzione/abolizione dolore a riposo Riduzione/abolizione del dolore in posizione eretta o movimento Aumento ore di sonno libere dal dolore 10 REGOLE PER L’USO ANALGESICI 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) Utilizzare la via orale Somministrare a ore fisse Seguire una sequenza nella somministrazione dei farmaci Individualizzare i trattamenti Dettagliare la posologia Controllare frequentemente i risultati Usare adeguate associazioni farmacologiche Essere a conoscenza delle controindicazioni ed effetti collaterali 9) Impiegare utilmente i farmaci adiuvanti 10) Non usare mai i farmaci placebo SCALA OMS PER IL DOLORE CRONICO Libertà dal dolore Oppioidi Oppioidi per per dolore dolore moderato-severo moderato-severo ±± Non Non oppioidi oppioidi ±± Adiuvanti Adiuvanti 3 Dolore che persiste o cresce Oppioidi Oppioidi per per dolore dolore lieve-moderato lieve-moderato ±± Non Non oppioidi oppioidi ±± Adiuvanti Adiuvanti 2 Dolore che persiste o cresce Non oppioidi ±± Adiuvanti 1 Le terapie mediche rimangono il fondamento per la gestione del Dolore The World Health Organization Ladder for Chronic Cancer Pain Management Strategia terapeutica antalgica recente SCALA WHO 70% - 805 APPROCCIO A 3 GRADINI INTOLLERANZA O INEFFICACIA DEGLI OPPIACEI DEL 3° GRADINO ROTAZIONE OPPIOIDI 10% - 20% PASSAGGIO AD ALTRA MOLECOLA IN DOSI EQUIANALGESICHE PASSAGGIO AD ALTRA VIA DI SOMMINISTRAZIONE PASSAGGIO AD ALTEA MOLECOLA ED ALTRA VIA DOLORE RESISTENTE DOPO ROTAZIONE FARMACO E VIA SOMMINISTR. APPROCCIO INVASIVO 2%- 5% CON IDONEO ADEGUAMENTO POSOLOGICO CON IDONEA TERAPIA DI SALVATAGGIO CON IDONEA TERAPIA CON FARMACI ADIUVANTI Trattamento farmacologico La sostituzione di un farmaco con un altro, nell’ambito della stessa categoria, dovrebbe essere sperimentata prima di cambiare completamente terapia: Iniziare con schemi terapeutici più semplici e meno invasivi Dolore lieve/moderato: aspirina, paracetamolo, FANS (scala WHO Step 1) Dolore persistente o aumentato: oppioide debole (scala WHO Step 2) Dolore persistente o moderato/severo: aumentare la dose o la potenza dell’oppioide (scala WHO Step 3) DURATA USO FARMACI SCALA ANTALGICA OMS Primo gradino 20 giorni Secondo gradino 20 – 25 giorni Terzo gradino 20 – 45 giorni SCALA OMS PER IL DOLORE CRONICO 3 2 Dolore che persiste o cresce Non oppioidi ±± Adiuvanti 1 Le terapie mediche rimangono il fondamento per la gestione del Dolore The World Health Organization Ladder for Chronic Cancer Pain Management 1° GRADINO FANS – PARACETAMOLO 1° GRADINO FANS – PARACETAMOLO Da soli nel dolore lieve – moderato Come FARMACI ADIUVANTI, in associazione con oppiodi deboli e/o forti, nel dolore moderato o forte Nonostante l’uso estensivo, non esistono studi controllati sul loro uso cronico nel dolore da cancro 1° GRADINO FANS CONSUMO FANS CONSUMO FANS L’ Italia utilizza molto i FANS (68% delle persone con dolore cronico ) risultando seconda solo alla Polonia (71%) ; se ai FANS si accorpano i coxib (7%) l’Italia diventa il paese dove questi farmaci vengono utilizzati più frequentemente. Al contrario, non vengono usati quasi per nulla gli oppiacei forti, e sono prescritti scarsamente gli oppiacei deboli ed il paracetamolo Breivik 1° GRADINO FANS DOVE AGISCONO: LIVELLO PERIFERICO LIVELLO SPINALE LIVELLO CENTRALE FANS Sono particolarmente importanti nel dolore osseo metastatico, poiché le cellule tumorali, ivi localizzate, producono una grande quantità di prostaglandine. Gli effetti collaterali sono da collegarsi all'inibizione della ciclossigenasi: infatti non sono condivisi dal paracetamolo, che è un potente inibitore dell'enzima solo a livello cerebrale e non nel resto dell'organismo Il meccanismo d'azione comune a tutti, con parziale eccezione per il paracetamolo, è l'inibizione della ciclossigenasi, con conseguente blocco della produzione di prostacicline, prostaglandine (PGGE2 e PGF2 alfa) e trombossano. Riducono la sintesi delle prostaglandine renali vasodilatatrici, con riduzione del flusso ematico renale, e conseguente ritenzione idrica e salina. FANS Gli effetti collaterali renali sono simili sia per i composti selettivi che quelli non selettivi Possono precipitare il broncospasmo nel 20 % dei pazienti asmatici. L'inibizione della funzione piastrinica (irreversibile con l'ASA e reversibile con i FANS) nella pratica oncologica è rilevante solo in presenza di gravi coagulopatie. I farmaci che non agiscono sulle COX 1 NON modificano il tempo di sanguinamento in modo clinicamente rilevante. Frequenti disturbi del ritmo veglia - sonno FANS HANNO EFFETTO TETTO AUMENTANDO LE DOSI AUMENTANO GLI EFFETTI COLLATERALI NON QUELLI TERAPEUTICI LE ASSOCIAZIONI FANS AUMENTANO GLI EFFETTI COLLATERALI, NON L’ AZIONE ANALGESICA DOSI INFERIORI ALLE DOSI PIENE, NON SONO ESENTI DA EFFETTI COLLATERALI FANS 1. Quando i FANS sono utilizzati per indicazioni analoghe ed a dosi equivalenti, sono sostanzialmente simili in efficacia 2. La Guida all’uso dei farmaci riporta che il 60% dei pazienti è sensibile ad ogni tipo di FANS; dei restanti alcuni che non rispondono ad un farmaco possono trovare giovamento dall’uso di un altro 3. I FANS determinano effetto sia analgesico che antinfiammatorio che li rende particolarmente utili nella terapia del dolore cronico di tipo flogistico. Pertanto, sebbene il paracetamolo possa fornire un controllo analgesico adeguato nell’artrosi , i FANS sembrano più efficaci di tale farmaco e sono preferiti dai pazienti nelle artriti infiammatorie ed in alcuni casi di artrosi avanzata. 4. Possono, inoltre giovare in condizioni molto meno definite, come lombalgia e le malattie dei tessuti moli Libro Italiano di Cure Palliative II edizione Poletto Editore SCELTA DEL FANS 1) EMIVITA PLASMATICA, optando per quelli con emivita più corta, e comunque inferiore alle sei ore, per poter effettuare i necessari aggiustamenti di dosaggio. 2) EVITARE I COMPOSTI PIÙ RECENTI di cui non si conoscono ancora gli effetti collaterali a lungo termine 3) INIZIARE IL TRATTAMENTO DALLA DOSE RACCOMANDATA PIÙ BASSA, ricordando che la potenzialità analgesica e quella tossica aumentano parallelamente. IBUPROFENE 3.1 NIMESULIDE 3.2 DICLOFENAC 3.7 INDICE DI GASTROLESIVITA’ FANS DEXCHETOPROFENE 4.9 MELOXICAM 5.7 ROFECOXIB 7.2 ACIDO ACETILSALICILICO 8.0 INDOMETACINA 10 NAPROSSENE CHETOPROFENE 10 PIROXICAM 15.5 KETOROLAC 24.7 La Porte et al.; Upper gastrointestinal bleeding Associated with the use of NSAIDs Newer versus older agents Drugs safety 2004; 27: 411-420 FANS- PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO PER GASTROLESIVITA’ 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) Tipo do farmaco Dose di farmaco Eta’ > 65 anni Uso concomitante di steroidi, anticoagulanti, antiaggreganti Pregresse ulcere peptiche (in particolare se recenti) Fumo di sigaretta Anamnesi positiva per sanguinamenti o perforazioni gastro - duodenali Rischio annuale di danno gastroenterico in assenza fattori di rischio: 0.8% Rischio annuale di danno gastroenterico in presenza di 1 fattore di rischio: 2% Rischio annuale di danno gastroenterico in presenza di tutti i fattore rischio: 18% Mercadante S. ; Il dolore valutazione diagnosi e trattamento Editore Masson FANS E GASTROLESIVITA’ (15) L’impiego di dosaggi più elevati rispetto a quelli consigliati si è tradotto in un significativo incremento del rischio di sanguinamento Gli inibitori selettivi delle COX 2 possono ridurre ma non annullare il rischio di tossicità gastrointestinale L’età rappresenta sicuramente un fattore di grandissima rilevanza Per ridurre la gastrolesività gli inibitori di pompa protonica sono i farmaci più efficaci Mercadante S. ; Il dolore valutazione diagnosi e trattamento Editore Masson DOLORE TUMORALE EFFICACIA FANS I. Sono particolarmente efficaci in alcune sindromi dolorose tumorali, quali metastasi ossee, infiltrazione dei tessuti molli, coinvolgimento articolare, miofasciale e periosteo, tutte situazioni nelle quali le prostaglandine hanno, a livello periferico, un ruolo particolarmente importante II. MANCANO STUDI CLINICI CONTROLLATI A DIMOSTRAZIONE DI QUESTO ASSUNTO III. Non hanno dimostrato efficacia analgesica diversa in pazienti con dolore somatico da metastasi ossee rispetto ad altri con dolore viscerale tumorale (Mercadante 1999) EFFICACIA FANS IV. Il dolore neuropatico può rispondere ai FANS (Dellemijn) V. La clinica evidenza l’esistenza di pazienti con particolare sensibilità ai FANS anzi, in alcuni pazienti, l’effetto del FANS è nettamente superiorea quello degli oppiacei utilizzati a dosaggi elevati (Mercadante 2005) VI. La combinazione FANS e Paracetamolo è razionale per l’effetto analgesico sinergico (Miranda) Libro Italiano di Cure Palliative II edizione Poletto Editore COMBINAZIONE OPPIACEI E NON OPPIACEI A. I farmaci non oppiacei agiscono facendo “risparmiare” oppiacei B. Tale effetto additivo è dimostrato solo per il dolore postoperatorio. Una recente metanalisi (Mcnicol) conclude che NON vi sono prove sufficienti a sostegno delle raccomandazioni dell’OMS circa l’utilità di associare le due classi di farmaci per ottenere un migliore effetto analgesico USO FANS Tra le indicazioni riportate nelle schede tecniche di tutti i FANS il DOLORE DA CANCRO NON FIGURA MAI TRA LE INDICAZIONI Il paracetamolo si può ritenere sia compreso nella dizione affezioni dolorose di ogni genere VARIABILI VARIABILI IMPORTANTI IMPORTANTI NEI NEI F.A.N.S. F.A.N.S. GASTROLESIVITÀ GASTROLESIVITÀ NEFRO, NEFRO, CARDIO, CARDIO, EMO EMO TOSSICITÀ TOSSICITÀ INTERFERENZE INTERFERENZE CON CON IL IL SISTEMA SISTEMA COAGULATIVO COAGULATIVO DIATESI DIATESI ALLERGICA ALLERGICA EMIVITA EMIVITA ANTALGICA ANTALGICA GRANDI GRANDI DIFFERENZE DIFFERENZE NELLA NELLA SENSIBILITÀ SENSIBILITÀ INDIVIDUALE INDIVIDUALE DELLA DELLA EFFICACIA EFFICACIA VS VS TOLLERABILITÀ TOLLERABILITÀ VIE VIE DI DI SOMMINISTRAZIONE SOMMINISTRAZIONE ORALE, ORALE, RETTALE, RETTALE, INTRA INTRA MUSCOLARE, MUSCOLARE, ENDO ENDO VENOSA VENOSA DURATA DURATA DELLA DELLA TERAPIA TERAPIA COSTO Prosecuzione del trattamento con FANS in corso di terapia con oppioidi per dolore moderato-severo Pro •• Ampio Ampio effetto effetto analgesico analgesico (dolore (dolore somatico somatico ee viscerale) viscerale) •• Effetto Effetto risparmio risparmio oppioidi oppioidi •• Ottimizzazione Ottimizzazione bilanciamento bilanciamento analgesia/effetti analgesia/effetti collaterali collaterali •• Beneficio Beneficio anche anche su su dolore dolore moderato/severo, moderato/severo, con con interferenza interferenza su su attività, attività, umore umore ee sonno sonno Contro •• Effetto Effetto tetto tetto •• Complicanze Complicanze sul sul lungo lungo periodo periodo di di somministrazione somministrazione •• Ulteriori Ulteriori effetti effetti collaterali collaterali in in paziente paziente politrattato politrattato •• Fattori Fattori di di rischio rischio (età, (età, patologie patologie renali renali o o gastrointestinali, gastrointestinali, polifarmacologia, polifarmacologia, ipovolemia) ipovolemia) •• Opportunità Opportunità di di utilizzo utilizzo di di agenti agenti profilattici, profilattici, soprattutto soprattutto in in pazienti pazienti trattati trattati con con cortisonici cortisonici PARACETAMOLO Agisce inibendo la COX 3 presente in grande quantità a livello del SNC Forse stimola la via serotoninergica inibitrice E’ QUINDI UN ANALGESICO CENTRALE NON OPPIACEO PARACETAMOLO Quando somministrato in associazione con i FANS, ne potenzia l’effetto analgesico e ne consente un utilizzo a dosi più basse Tossicità EPATICA Dosaggio massimo fino a 6 grammi per 6 –7 giorni Dosaggio massimo 4 grammi per lunghi periodi Scheda tecnica italiana: dose massima 3 grammi Trattamento con paracetamolo In letteratura vi è evidenza scientifica (GRADO A) Il Paracetamolo dovrebbe essere considerato l’analgesico non oppioide di primo impiego a dosaggio di 3 grammi/die OPPIOIDI OPPIOIDI OPPIACEI Farmaci naturali, semisintetici o sintetici, che esplicano i loro effetti legandosi a recettori specifici, diffusamente presenti nel cervello e nel midollo spinale, che vengono antagonizzati dal naloxone. Esistono 4 tipi di recettori per gli oppioidi: *MU (MOR) prevalentemente sovraspinali * KAPPA(KOR) prevalentemente sovraspinali *DELTA(DOR) prevalentemente spinali *NOR recettori per il peptide nocicettina SIGMA a sede non completamente localizzata Si usano per tutti i dolori MEDIO - SEVERO OPPIOIDI ENDOGENI Appartengono a 3 classi: 1) ENCEFALINE: elevata affinità per DOR e scarsa per i MOR 2) DINORFINE: elevata affinità per i KOR. Responsabili dell’ iperalgesia per attivazione dei recettori NMDA 3) ENDORFINE: alta affinità per DOR e KOR. Intervengono nella risposta allo stress e nell’analgesia *** NOCICETTINA seppur strettamente analoga agli altri oppioidi presenta delle funzioni biologiche del tutto differenti e non definite chiaramente OPPIACEI * Gli oppiacei agiscono con meccanismo centrale e periferico § I recettori per gli oppiacei non sono evidenti nei nervi periferici, in condizioni normali, ma sono presenti da alcuni minuti ad alcune ore dopo infiammazione, lesione di un nervo @ Tali recettori vengono prodotti, in risposta alla flogosi, dai gangli e trasportati lungo l’assone alla periferia Hassan A.H.S.; Neuroscience, vol 55, (1993), pp 185 -195 MECCANISMO D’AZIONE OPPIACEI Nel SNC agiscono sia a livello pre che postsinaptico, legandosi a recettori specifici di solito occupati dagli oppioidi endogeni, determinando inibizione del rilascio di trasmettitori e l’attivazione dei neuroni lungo le vie del dolore. OPPIACEI AGONISTA: si lega al recettore con attivazione massimale del recettore (Morfina) ANTAGONISTA: si legano al recettore antagonizzandone gli effetti o scalzando un agonista che lo sta occupando. Sono i farmaci per il trattamento del sovradosaggio (Naloxone) AGONISTA PARZIALE: attivazione submassimale del recettore presentando effetto tetto (Codeina) AGONISTA ANTAGONISTA: agiscono su più recettori, come agonisti su un tipo, ed antagonista su un altro (Pentazocina) INTRODUZIONE Gli oppiacei di per la Gli oppioidi più più ampio uso sono quelli deboli, facilità di prescrizione. efficaci sono, però, quelli forti. La morfina costituisce ancora oggi, senza dubbio, il farmaco di scelta. Nel 1986 l’OMS ha deciso di considerare il consumo di morfina in ogni paese come indice di qualità delle cure ed in particolare come indicatore del sollievo del dolore da cancro. INTRODUZIONE Nel mondo, nell’anno in corso, vi saranno 16.000.000 di nuovi casi di tumore e 10.000.000 di morti da cancro. In Italia avremo 300.000 nuovi casi di tumore e 150.000 morti. La prevalenza italiana di pazienti con tumore, nell’anno in corso, è di 600.000 casi, in relazione all’allungamento della sopravvivenza determinato dalle terapie. INTRODUZIONE I tumori che permettono le più lunghe sopravvivenze sono quelli della mammella, vescica, colon-retto e prostata. In base a questi criteri pensiamo che 300.000-500.000 italiani abbiano necessità di terapia del dolore da cancro. Il consumo di oppioidi nel nostro paese è fra i più bassi dei paesi occidentali. CONSUMO DI OPPIACEI IN EUROPA % sulla spesa farmaceutica totale 2,5 2 1,5 1 2,17 2,05 1,89 1,63 1,52 0,5 0,74 0,73 0,69 0,51 0,3 0 Germania Austria Francia Spagna Belgio Grecia ITALIA Portogallo Fonte:Elaborazione OsMed su dati IMS Portogallo Inghilterra ITALIA Grecia Belgio Spagna Finlandia Francia Austria Germania Inghilterra Irlanda Irlanda 0,28 Finlandia Bandieri e. et al. Morfina orale ed altri oppioidi nel dolore oncologico Terapie consolidate negli adulti e novità.: Pacchetto informativo sui farmaci 2006;2:1 – 16 SCALA OMS PER IL DOLORE CRONICO 3 Oppioidi Oppioidi per per dolore dolore lieve-moderato lieve-moderato ±± Non Non oppioidi oppioidi ±± Adiuvanti? Adiuvanti? ??? 2 1 PUNTI CHIAVE Il passaggio dal I° al II° gradino non dà necessariamente una migliore analgesia L’uso degli oppiacei forti come primo trattamento nel dolore in pazienti con cancro in fase avanzata Mercadante S.; Low morphine doses in opioid naive cancer patients with pain.Jour.of Pain and Sympt.Manag Vol 31.N° 3 March 2006. pp242 – 247. La paura degli oppiacei forti può stimolare ad incrementare le dosi di farmaci del II gradino, ottenendo, come risultato, una maggiore incidenza di effetti avversi rispetto agli oppiacei forti a basse dosi. Dibattito scientifico sul 2 e 33°° gradino Ragioni contro il 2° gradino •• Non Non differenze differenze di di efficacia efficacia analgesica analgesica quando quando oppioidi oppioidi deboli deboli sono sono aggiunti aggiunti ai ai FANS FANS •• Moderata Moderata evidenza evidenza di di possibilità possibilità di di passaggio passaggio diretto diretto dal dal II al al III III con con safety safety •• Oppioidi Oppioidi deboli deboli ad ad alte alte dosi dosi safe safe ed ed efficaci efficaci come come oppioidi oppioidi forti forti a a basse basse dosi dosi •• Causa Causa di di ritardo ritardo nell’utilizzo nell’utilizzo del del III III (“indugio” (“indugio” nel nel II) II) Ragioni a favore del 2° gradino ** Insufficiente à Insufficiente evidenza evidenza di di non non utilit utilità ** Linee -guida mai Linee-guida mai modificate modificate ** Importante Importante strumento strumento educazionale educazionale ee ““politico” politico” ** Accettabilit à del Accettabilità del paziente paziente ** ““Convenienza” Convenienza” ** Facilit à di Facilità di prescrizione prescrizione ** Se Se si si salta salta ilil II: II: ritardo ritardo ee ritrosia ritrosia aa passare passare al al III? III? (Maltoni (Maltoni 2006) 2006) Dibattito sul 2 e 3° gradino Al di là delle ragioni della scienza è indubitabile che negli ultimi anni, in ambito soprattutto specialistico (palliativista, algologico, oncologico), ma anche da parte dei Medici di Medicina Generale che utilizzano e prescrivono oppioidi, vi sia stata una tendenza al passaggio a molecole del 3° gradino, se non direttamente dal 1°, almeno più precocemente EFFETTO TETTO OPPIACEI FORTI EFFETTI COLLATERALI 2° GRADINO OPPIOIDI PER DOLORE LIEVE-MODERATO CODEINA TRAMADOLO OSSICODONE 5 mg PRO 1 ) Gli effetti collaterali gravi sono dovuti ai farmaci associati e non ad essi 2) Accettati meglio (non è morfina) 3) Minori effetti collaterali CONTRO 1) Effetto tetto 2) Nessun vantaggio rispetto ad oppioidi forti a basse dosi 3) Codeina deve essere somministrata spesso perché mancano le formulazione retard CODEINA Agonista parziale cioè attiva i recettori in modo non completo La sua azione analgesica marcata in associazione con paracetamolo o FANS Attiva in quanto nell’organismo viene trasformato in morfina Viene assorbita meglio della morfina Azione antitussigena 10 volte meno potente della morfina Escreta per via renale ha un’emivita di 2-4 ore. Durata di efficacia 4-6 ore Inizio Effetto: 20 ‘ Dosaggio ideale 60 mg x 4. Dosaggio massimo 360 mg/24 ore. PREPARAZIONE GALENICA: Codeina 60 mg e paracetamolo 325 mg Codeina 60 mg e acido acetilsalicilico 125 mg DOSE MASSIMA: 1 cialda ogni 4 ore PREPARAZIONI IN COMMERCIO CO-EFFERALGAN (compresse 500 mg di paracetamolo e 30 mg di codeina). SPASMOPLUS (supposte Codeina 40 mg Propifenazone 500 mg) LONARID (supposte Codeina 20 mg Paracetamolo 400 mg) CODEINA Circa il 10% viene demetilato a formare morfina dal CYP2D6 L’effetto antalgico è legato alla sua metabolizzazione, poiché la codeina in quanto tale, ha bassissima affinità per i recettori oppioidi Esistono metabolizzatori ultrarapidi in percentuali diverse a seconda delle polpolazioni Il 5 –10% della popolazione manca del CYP2D6 per cui non metabolizzano la codeina TRAMADOLO Farmaco sintetico con proprietà oppiodi e non. Debole affinità per i recettori mu Inibisce la ricaptazione di NA e 5HT, questo spiega perché può essere efficace in dolori resistenti agli oppiacei. Efficace nel dolore neuropatico Metabolizzazione epatica da parte del CYP2D6 con formazione di metabolita (85% dose di tramadolo) attivo, con una potenza da 200 – 400 volte superiore precursore L’inattività genetica del citocromo ne diminuisce l’efficacia (mancata formazione metabolita attivo) Escrezione renale 90% Ridurre le dosi in insufficienza epatica e renale Dosaggio medio: 200 mg Dosaggio massimo : 400 mg die Oltre 75 anni dosaggio massimo : 300 mg TRAMADOLO/MORFINA= Per via parenterale 10: 1 Per OS 5:1 Tramadolo: dipendenza, astinenza, abuso • Il Tramadolo e’ il TERZO principio attivo piu’ frequentemente coinvolto in sindromi di astinenza • La letteratura riporta casi di pazienti, con o senza storia di ABUSO, trattati con tramadolo per il dolore cronico benigno (dosi fino a 400 mg/die), che presentano dipendenza e sintomi da astinenza dopo improvvisa interruzione del farmaco • www.farmacovigilanza.org • Withdrawal syndrome and dependence: tramadol too. Prescrire Int 2003 • Medicines Control Agency. July 2002 Website • European J of Pain 2000 CONCLUSIONI • Il tramadolo deve essere assunto regolarmente e sospeso gradualmente soprattutto dopo lunghi periodi di trattamento • I medici devono considerare la possibilita’ di dipendenza fisica quando prescrivono il tramadolo per il dolore • Nei paziente con cancro “Qualsiasi forma di dipendenza” al tramadolo deve essere meglio indagata • Alcuni pazienti continuano ad assumere tramadolo per avere una “sensazione di benessere” anche quando il loro dolore e’ controllato con altri oppioidi o e’ assente dopo regressione della malattia • La “sensazione di benessere” puo’ essere prodotta dall’inibizione del re-uptake della serotonina da parte del tramadolo TRAMADOLO La carbamazepina aumenta metabolismo tramadolo con conseguente >> dosaggio Da usarsi con cautela negli epilettici in quanto aumenta la soglia epilettica Non associare a inibitori monoaminoossidasi, triciclici o a SSRI (rischio di sindrome serotoninergica) poiché ha azione serotoninergica Ondansentron riduce effetto del tramadolo EFFETTI INDESIDERATI: Ipotensione ortostatica, Allucinazioni – Vertigini Convulsioni Confusione. Nausea-Vomito IPONATREMIA CONTRAMAL: INSTANT Release: Gocce: 1 goccia 2,5 mg; Compresse 50 mg Fiale im – sc – ev 50-100 mg SLOW Release: Compresse retard 100-150-200 mg da somministrare ogni 12 ore Supposte: 100 mg ONCE A DAY Release: TRALODIE compresse 100 – 150 – 200 mg OPPIOIDI PER DOLORE MODERATO FORTE MORFINA EROINA BUPRENORFINA IDROMORFONE FENTANYL METADONE OSSICODONE Cio’ che fa paura al paziente: 1 .morfina = allora sto morendo 2 .metadone = allora sono un drogato cio’ che non fa paura a nessuno: gli anti-infiammatori la codeina il tramadolo l’ossicodone il cerotto di fentanyl Cio’ che fa paura al medico: prescrivere gli oppioidi usare il ricettario per stupefacenti (che oggi non esiste più !!!!!!!) Ciò che fa paura alla famiglia: Morfina = diventerà un drogato Metadone= lo trattano come un drogato cosa dira’ la gente? potremo comunicare con lui? gli accorciano la vita? ma questi farmaci non si danno solo ai morenti? MORPHINE KILLS THE PAIN, NOT THE PATIENTS • • • • Sykes Nigel; The Lancet Vol.369 Issue 9570 April 21 -2007 pp 1325-1326 MORPHINE KILLS THE PAIN, NOT THE PATIENTS 1) Morfina determina dipendenza Rischio determinato in 0.01% MORPHINE KILLS THE PAIN, NOT THE PATIENTS 2) Morfina accorcia la vita US National Hospice Outcomes Project Pazienti ricoverati in 750 Hospice Non evidenzia nessuna differenza di mortalità nei pazienti in terapia con oppiacei MORPHINE KILLS THE PAIN, NOT THE PATIENTS 3) Morfina determina arresto respiratorio Solo i pazienti naive hanno un significativo rischio di depressione respiratoria Walsh TD.; Opiates and respiratory function in advanced cancer. Recent result Cancer Reserc. 1984; 89: 115-117 Gli oppioidi sono il cardine della terapia analgesica O.M.S. possono essere associati a: FANS e/o ADIUVANTI (antidepressivi, anticonvulsivanti, steroidi, anestetici locali…) PRESCRIZIONE – OPPIACEI FORTI LEGGE 38/2010 ?? D.L. 28 del 15 marzo 2010 pubblicato su G.U n°65 del 19/03/2010 Entrata in vigore 03/04/2010 Tutti gli oppiacei forti, orali, fiale e transdermici, possono essere prescritti su ricetta del SSN come tutti gli altri farmaci. Possono essere prescritti 2 farmaci per ricetta o 2 formulazioni diverse dello stesso farmaco La durata della terapia non deve superare i 30 giorni Occorre riportare la dose prescritta, la posologia ed il modo di somministrazione posologia, indirizzo e numero di telefono professionale del medico 2 D.L. 28 del 15 marzo 2010 pubblicato su G.U n°65 del 19/03/2010 Entrata in vigore 03/04/2010 Permane prescrizione su ricettario ministeriale triplice copia per qualsiasi confezione di metadone a scopo disintossicante e per flunitrazepan RICETTARIO IN TRIPLICE COPIA AUTOCOPIANTE Dove si ritira ? Presso le sedi Distrettuali dell’AUSL PRESTAZIONE A CARICO DEL SSN Il medico rilascia all’assistito la ricetta originale e la copia per il SSN da consegnare al farmacista La “copia assistito/prescrittore “ viene consegnata all’assistito che la conserva come giustificativo del possesso di medicinali PRESTAZIONE NON A CARICO DEL SSN Il Medico rilascia la ricetta originale e la “copia assistito /prescrittore “ (NON LA COPIA PER SSN) Qual’ è la validità della ricetta? La ricetta ha la validità di trenta giorni, escluso quello di emissione. Le ricette relative a prescrizioni redatte a carico del SSN sono valide su tutto il territorio nazionale . I medici inoltre….….. Devono conservare copia dell’autoprescrizione per due anni e tenere un registro delle prestazioni effettuate in cui annotare le movimentazioni dei farmaci di cui si sono approvvigionati. Il registro non è di modello ministeriale, non deve essere vidimato dalle autorità competenti e deve essere conservato per due anni a far data dall’ultima registrazione effettuata. REGISTRO SCARICO 1) Bianchi Giorgio 13/07/2006 1 Fiala morfina SC Colica renale 2) Rossi Giuseppe 20/08/2007 Oramorph VIII gocce os. Dolore retrosternale MORFINA MORFINA La morfina è ritenuta l’oppiaceo orale di prima scelta, NON per una migliore analgesia rispetto ad altri oppiacei, ma per familiatrità, disponibilità e costo Expert Working groupof the European Association for Palliative Care Morphine and alternative oppioides in cancer pain Br. J.Cancer 2001. 84, pp587 -593 MORFINA CONFEZIONI Gocce : 8 GTT=10 mg Confezioni da 20 ml e 100 ml Morfina cloridrato compresse 5 mg – 10 mg Morfina Retard : MS Contin 10-30-60-100 mg. TICINAN 10-30 –60-100-200 mg Morfina cloridrato fl: 10-20 mg USO: TOPICO SC EV SPINALE INTRATECALE Monodose da 10,30, 100 mg (in 5 ml) Sciroppo 2mg/ml 5 ml= 10 mg Confezione da 100 ml e 250 ml MORFINA Agisce come agonista recettori MU Produzione endogena di morfina, nell’uomo. STIMOLAZIONE RECETTORE INIBITORIO OPPIA RO CEO MU Blocco Adenilciclasi Ridotto cAMP Ridotto ATP Ridotto substrato energetico G PROT CALCIO Intracellulare K intracellulare IPERPOLARIZZAZIONE CELLULARE NEURONE INIBITO ANALGESIA ATTIVAZIONE PKC ASSORBIMENTO 35 – 75% Morfina pronta: Il cibo ne ritarda l’assorbimento Morfina R: Il cibo NON ritarda l’assorbimento Le compresse devono essere deglutite intere METABOLISMO Con metaboliti attivi M3G: effetti collaterali – azione algica M6G: azione antalgica 4 volte superiore alla morfina Le epatopatie croniche, possono modificare i rapporti tra morfina e suoi metaboliti e risultarne degli effetti terapeutici imprevedibili METABOLITI DELLA MORFINA M6G Ha azione analgesica 10 – 60 volte superiore a quella della morfina. (Donnelly); da 2 a 678 volte ( Lotsch); simile alla morfina (Villesen H.; Acute Pain 2006 – 8, pp 63-71) Rappresenta il 10 –15% della morfina somministrata Dopo Somministrazione EV di di morfina, compare in circolo dopo 6 minuti, e le sue concentrazioni molari sono simili a quelli della morfina Dopo Somministrazione OS di morfina, compare in circolo dopo 30 minuti ed i suoi livelli plasmatici massimi sono 4 volte superiori a quelli della morfina Si accumula nell’insufficienza renale e può dare tossicità Ha affinità recettoriale simile alla morfina M6G ha affinità maggiore per i recettori MU 2 meno per i MU 1 (la morfina si comporta in modo opposto) Passa la BEE lentamente e con difficoltà dopo somministrazione per os Ha azione antalgica periferica, nelle forme infiammatorie, per azione sui recettori periferici Il rapporto plasmatico M6G : M è correlato all’effetto antalgico, questo viene interpretato come il fatto che M6G contribuisce all’azione antalgica indotta da morfina. La singola somministrazione di morfina per os, determina rapporto OS:EV= 4.5:1, mentre per somministrazione continua diventa 2 – 3: 1. questo poichè col tempo aumenta la concentrazione di M6G nel SNC Responsabile della depressione respiratoria ? Lotsch J.; Opioid metabolites: Journ. of Pain and Sympt. Manag. Vol 29 N°5S, May 2005; pp 10-24 METABOLITI DELLA MORFINA M3G Inattiva ed antagonizza gli effetti della morfina e M6G E’ responsabile della neurotossicità Tali effetti non sono legati ad un’azione sui recettori per gli oppiacei poiché M3G ha una affinità marginale con i recettori mu.* Tali effetti sono legati all’aumento di AA eccitatori (Glutamato) ed alla inibizione di AA inibitori( GABA e Glicina)* Passa la BEE Si forma in maggior quantità in seguito a somministrazione orale di morfina Rappresenta il 55- 65% della morfina somministrata Dopo Somministrazione EV: Compare in circolo dopo 6 minuti ed e le sue concentrazioni molari sono 6 volte superiori a quelli della morfina ( Lotsch) * Starke C.; Is M3G of terapeutic rilevance ? Pain,116 (2005) pp:177-180 NORMORFINA Non metabolizzata rappresenta il 8 –10 % ELIMINAZIONE RIDURRE DOSI INSUFFICIENZA RENALE La dialisi rimuove la morfina ed i suoi metaboliti MORFINA L’effetto della morfina pronta compare dopo 30’ , se assunta a stomaco vuoto, mentre è più tardivo se assunto a stomaco pieno. L’azione delle forme retard non è influenzata dal cibo. DOSI INIZIALI Il paziente sta utilizzando farmaci del I gradino 10-30 mg al giorno Il paziente sta utilizzando oppioidi del II gradino 30-60 mg al giorno Insufficienza renale con creatininemia > 200 nml/l Metà dose Insufficienza epatica Non modificare il dosaggio Steady State 16 – 20 ORE Paziente con dolore da cancro non responsivo ai farmaci previsti al I°gradino OMS Morfina rapida per os 5 mg x 6 (ogni 4 ore) consigliabile dose serale doppia con salto dose notturna Morfina rapida per os 30 mg/die + 5 mg a.b. (N volte) Rivalutazione dopo 24 h Dolore controllato Mantenimento Dolore non controllato Adeguamento dosaggio: Dose totale assunta / 6 somministrazioni (6 x 5 mg + N x 5 mg) / 6 consigliabile dose serale doppia con salto dose notturna ORAMORPH gocce (8 gtt = 10 mg) 4 gocce ore 8 – 12 – 16 - 20 8 gocce ore 24 (30 mg MORFINA) + 4 gocce al bisogno (quante volte è necessario, a distanza minima di 1 ora) Rivalutazione dopo 24 h Dolore controllato con 30 mg Mantenimento con MS Contin 10 mg ore 8 e 20 mg ore 20 Oramorph:4 gocce a.b Dolore non controllato con 30 mg Adeguamento dosaggio: 30 mg + 4 somministraz. a.b. (20 mg) = 50 mg 7 gocce x 6 volte giorno Mantenimento con MS Contin 20 mg ore 8 e 30 mg ore 20 Oramorph: 7 gocce a.b Paziente con dolore da cancro non più responsivo agli ippiacei deboli a dosaggio pieno (2°gradino OMS ) Tramadolo 400 mg o Codeina 240/die per os Morfina rapida per os 10 mg x 6 (ogni 4 ore) consigliabile dose serale doppia con salto dose notturna Morfina rapida per os 60 mg/die + 10 mg a.b. (N volte) Rivalutazione dopo 24 h Dolore controllato Mantenimento Dolore non controllato Adeguamento dosaggio: Dose totale assunta / 6 somministrazioni (6 x 10 mg + N x 10 mg) / 6 consigliabile dose serale doppia con salto dose notturna Paziente Pazientecon condolore doloreda dacancro cancronon nonpiù piùresponsivo responsivo agli aglioppiacei oppiaceideboli deboliaadosaggio dosaggiopieno pieno(2°gradino (2°gradinoOM OMS) S) Tramadolo 300/400 mg o Codeina 240/die per os Morfina Morfina rapida rapida per per os os 55 -- 10 10 mg mg xx 66 (ogni (ogni 44 ore) ore) 10 10 -- 20 20 mg mg dose dose serale serale doppia doppia con con salto salto dose dose notturna notturna Morfina rapida per os 30 - 60 mg/die + 10 10 mg mg a.b. a.b. (N (N volte) volte) Rivalutazione Rivalutazione dopo dopo 24 24 hh Dolore Dolore controllato controllato Mantenimento Mantenimento Dolore Dolore non non controllato controllato Adeguamento Adeguamento dosaggio: dosaggio: Dose Dose totale totale assunta assunta // 66 somministrazioni somministrazioni (6 (6 xx 10 10 mg mg ++ N N xx 10 10 mg) mg) // 66 consigliabile consigliabile dose dose serale serale doppia doppia con con salto salto dose dose notturna notturna Come si usano le due morfine La La MORFINA MORFINA IR IR va va data data ogni ogni 44 ore ore == 66 volte volte al al dì dì (è (è possibile possibile dare dare doppia doppia dose dose alle alle 24 24 saltando saltando la la dose dose delle delle ore ore 44 come come da da frecce frecce rosse rosse La La MORFINA MORFINA SR SR va va data data ogni ogni 12 12 ore ore == 22 volte volte al al dì dì come come da da frecce frecce gialle gialle Morfina Morfina IR IR Ore Ore 12 12 ee 24 24 Morfina Morfina SR SR Ore Ore 99 ee 21 21 Morfina Morfina IR IR Morfina Morfina IR IR Ore Ore 88 ee 20 20 Ore Ore 44 ee 16 16 MORFINA Non ci sono indicazioni per somministrare morfina IM nel dolore da cancro, poiché la via sc è più semplice, meno dolorosa, e con assorbimento più regolare MORFINA SOTTOCUTANEA Evita l’ampia variabilità interindividuale Evita il metabolismo epatico di primo passaggio Evita picchi dei 2 principali metaboliti per la gradualità del raggiungimento dello stady state Aumenta la biodisponibilità del farmaco ad oltre il 90% Minore tossicità acuta Alternativa per i pazienti intolleranti Rapporto conversione OS/SC= 3/1* Nel passaggio dalla via orale alla sottocutanea si consiglia di iniziare con un bolo SC di 1/10 della dose giornaliera programmata *Ashby M. Plasma morphine and glucuronide concentrations in hospice impatients JPSM 1997;14:157 MORFINA Inizio Picco . Durata OS EV sc SPINALE 30-60’ < 3’ 5-20’ 15-60’ 30-60’ 10-20’ 4 ore 3-6 ore 90’ 3-4 ore 8-24 ore DOSE EMERGENZA IN CASO DOLORE ACUTO In un paziente in terapia con morfina : 1/6 della dose giornaliera cioè la dose di 4 ore, ripetibile ogni ora. Es: Paziente 240 mg morfina al dì Dose di emergenza: 40 mg DOPO QUANTO TEMPO RISOMMINISTRO MORFINA ? SOMMINISTRAZIONE OS 40 - 60 minuti SOMMINISTRAZIONE SC 30 – 40 minuti SOMMINISTRAZIONE EV 15 - 30 minuti Barriera-ematoencefalica Sistema vascolare Sistema nervoso centrale M Coda B. “Opiods” Clinical Anesthesia 1996 pp 329-358 Lippincott-Raven, Philadelphia Hill H.F. Pain 1990 Vol 43, pp 57-67 M 16:1 La morfina non ha effetto tetto, per cui la limitazione della dose è data dalla comparsa di effetti collaterali o dalla assoluta inefficaci MORFINA RAPPORTI DI CONVERSIONE OS/IV:3/1 (Se la dose è 360 mg die per os, si passa a 120 mg die EV) OS/SC: 2 -2.5 /1 (Se la dose è 360 mg die per os, si passa a 240 - 180 mg die sc) OS/RETTALE:1/1 OS/SPINALE:10/1 OS/INTRATECALE:100/1 MORFINA TOPICA PER LESIONI CUTANEE E MUCOSE 1 fiala morfina 20 mg sciolta in 10 mg di gel anestetico, miscelati ed applicati sulla lesione. La dose può essere aumentata, sempre mantenendo queste proporzioni a seconda dell’estensione della lesione. Fallon comunicazione giornata dolore Ist.Tumori 11/04 • 1 fiala morfina 10 mg in 8 g Intrasite gel applicata 1 volta al giorno Zeppelletta GB.; J of Pain and Sympt.Manag. 2003, Vol 25; Issue: 6, pp 555-558 Morfina dispersa in crema sulfadiazina argento Long T. et al. Morphine infused silver sulfadiazine cream for burn analgesia:a pilot study J.Burn Care Rehabil 2001;22(2):118-123 Nella maggior parte dei pazienti la morfina topica non viene assorbita, l’assorbimento è minimo, ma clinicamente irrilevante, per lesioni estese. Ribeiro M.D.C.; J. of Pain and Sympt.Manage.; 2004 Vol 27, issue: 5; pp 434- MORFINA TOPICA PER MUCOSITI 30 mg morfina per sciacqui orali ogni 3 ore Relazione giornata dolore Ist. Tumori 11/04 Morfina cloridrato 30 mg in 15 ml acqua sciacqui Tempo scomparsa o riduzione di oltre il 50% del dolore: 28 +/- 12 minuti Durata del beneficio: 215 +/- 25 minuti Successive somministrazioni: 90% dopo 3 ore, 10% casi dopo 2 ore Effetti collaterali: 22% bruciore e prurito cavo orale Non è cosi efficace in presenza di HSV e/o candidosi in cui occorre terapia specifica Cerchietti L. Navigante A. et al; Potential utility of the peripheral analgesic properties of morphine in stomatitis related pain: A pilot studi; PAIN 105(2003) 265-273 MORFINA TOPICA Beata Le Bon et al.; Effectiveness of topical administration of opioid in palliative care: A systematic review J.P.S.M Vol 37 N°5 May 2009; 913917 Benchè siano evidenti benefici clinici in piccoli RCTs, la loro qualità è scarsa; sono necessari ulteriori studi di migliore qualità MORFINA RETTALE Dopo somministrazione rettale la disponibilita ematica è del 53 +\- 18% Tempo minuti 10 mg di morfina per via rettale sotto forma di microenema ( 1 fiala morfina) rispetto alla stessa dose per via orale determinano: 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 Morfina orale Morfina rettale Inizio Effetto Durata Effetto De Conno F.; J of Clinical Oncology 1995; Vol 13, pp 1004 – 1008 MORFINA RETTALE PER TENESMO RETTALE Morfina 10 mg Lidocaina 10 mg soluzione Idrossiacetilcellulosa 1%: 25 mg Acqua 5 – 8 ml MORFINA RETTALE L’uso MS Contin per via rettale permette una equianalgesia rispetto alla via orale che si mantiene per 8-12 ore Il picco di concentrazione è del 10 – 25% inferiore rispetto quello raggiunto per os e si raggiunge 2 – 3 ore dopo rispetto al picco per os Somministrare 10 ml di acqua tiepida, prima della compressa per favorirne lo scioglimento Inserire la compressa ad una profondità di circa 8 –10 cm “ finger’s length” in tal modo il farmaco viene assorbito dalle vene inferiori che drenano nella circolazione della cava inferiore, evitando il passaggio epatico Maloney CM Am J Hosp Care 1989; 6:34-35 MORFINA EV La morfina è molto idrofila e poco lipofila Il picco plasmatico si ha dopo 3 minuti Il picco di analgesia si ha dopo 15 – 30 minuti Il passagio attraverso la BEE avviene lentamente e ritardato rispetto al picco plasmatico; per cui nonostante la si ritrovi già dopo 5 minuti nel CSF, l’effetto terapeutico lo si ha dopo oltre 10 - 15 minuti Per questo motivo, tra una somministrazione e l’altra di morfina per via EV, occorrerebbe attendere 30 minuti Coda B. “Opiods” Clinical Anesthesia 1996 pp 329-358 Lippincott-Raven, Philadelphia Hill H.F. Pain 1990 Vol 43, pp 57-67 MORFINA R • Assorbimento completo con emivita di assorbimento di 50 minuti • Picco plasmatico del 50 % rispetto alla morfina normale dopo 150 ‘ • Un secondo picco si manifesta a 4 – 6 ore • Passaggio da morfina parenterale a R: la parenterale deve essere somministrata per altre 2 ore dopo che è stata assunta la prima dose di SR • Passaggio morfina pronta per os a R: l’ultima dose di pronta si somministra contemporaneamente alla compressa di R. MORFINA SOSPENSIONE DELLA MORFINA In caso di sospensione questa deve essere progressiva e graduale in circa 5-7 giorni CONFEZIONI ORAMORPH: Gocce : 8 GTT=10 mg Confezioni da 20 ml e 100 ml Confezioni x os monodose da 10,30, 100 mg (in 5 ml) Sciroppo 2mg/ml 5 ml= 10 mg Confezione da 100 ml e 250 ml Morfina cloridrato fl im-ev-sc: 10-20 mg Morfina cloridrato compresse 5 mg – 10 mg Morfina Retard : MS Contin 10-30-60-100 mg. Le compresse per avere assorbimento costante NON devono essere spezzate Skenan 10-30-60-100 mg: Le capsule si aprono, i granuli possono essere mescolati con alimenti, yogurt, liquidi a temperatura ambiente o freddi, oppure somministrate tramite sondino nasogastrico in questo caso funzionano come Retard. Se sciolti in liquidi caldi funzionano come morfina pronta. TICINAN 10 –30 – 60 - 100 - 200 mg il cui costo è inferiore del 25% a MS Contin e del 34% rispetto allo Skenan MORFINA ANZIANI: Manifestano una sensibilità accentuata agli oppioidi rispetto ai giovani in quanto: - Dosi equivalenti producono più elevate concentrazioni plasmatiche - La clearance si riduce - L’emivita è prolungata - L’insufficienza renale determina accumulo della M-6-G MORFINA INTERAZIONI - ALCOOL - BENZODIAZEPINE: riducono effetto analgesico morfina ed aumentano i disturbi cognitivi - RANITIDINA - SCOPOLAMINA - ANTIDEPRESSIVI TRICICLICI: Amitriptilina e clomipramina, possono aumentare i livelli plasmatici di morfina, potenziandone l'effetto analgesico, ma provocando depressione respiratoria o ipersedazione. - FANS: Aumentano le mioclonie - CIPROFLOXACINA - ANTIPSICOTICI PROGRAMMA 1) OPPIACEI PER IL DOLORE FORTE 2) BTP 3) DOLORE NEUROPATICO 4) EFFETTI COLLATERALI OPPIACEI 5) ROTAZIONE OPPIACEI 6) FARMACI ADIUVANTI La morfina e gli oppiacei alternativi nel dolore oncologico: le raccomandazioni della EAPC (European Association for Palliative Care, 2001) G.W. Hanks, F. De Conno, Conno, N. Cherny, Cherny, M.Hanna, M.Hanna, E. Kalso, Kalso, H.J. McQuay, McQuay, S. Mercadante, Mercadante, J. Meynadier, Meynadier, P. Poulain, Poulain, C. Ripamonti, Ripamonti, L. Radbruch, Radbruch, J. Roca i Casas, Casas, J. Sawe. Sawe. R.G. Twycross, Twycross, V. Ventafridda ► Il fentanyl transdermico è un’efficace alternativa alla morfina orale, ma va riservato ai pazienti con esigenze oppiacee stabili. E’ particolarmente utile per soggetti che non riescono ad assumere la morfina per bocca, in alternativa alla morfina sottocutanea. FENTANIL CONFEZIONI 12 - 12.5 - 25 – 50 –75 –100 mcg/h 200 – 400 - 600 – 800 – 1200 – 1600 mcg Fiale ev – sc: 2 ml/100 mcg 100 – 200 – 300 – 400 – 600 - 800 ASSORBIMENTO Può variare tra un individuo e l’altro dal 46 al 66%. Nello stesso individuo diversi siti cutanei possono portare ad un assorbimento variabile dal 20 al 40 %. IMPORTANTE: Ruotare la sede del cerotto per evitare reazioni locali METABOLISMO Sotto forma di metaboliti inattivi 75% Renale sotto forma di metaboliti non attivi 10% Renale immodificato 10% con le feci NON ELIMINATO DALL’EMODIALISI FENTANYL LEGAME PROTEICO: Legato per 80 –85% in particolare alfa 1 glicoproteine UNA ALTERAZIONE FUNZIONALITA’ RENALE O EPATICA PUO’ DETERMINARE AUMENTO DELLE CONCENTRAZIONI SIERICHE APPLICAZIONE FENTANYL L’efficacia analgesica è comparabile a quella della morfina, ma compare dopo 12-18 ore dalla applicazione ,pertanto, se il paziente sta assumendo un altro oppiaceo occorre continuare per almeno altre 12-18 ore. Steady state si raggiunge con il II° cerotto Alla sospensione del cerotto, le concentrazioni plasmatiche scendono al 50 % in circa 17 ore ( dalle 13 alle 22 ore) FENTANYL- AVVERTENZE AUMENTATO ASSORBIMENTO Lesioni cutanee Iperpiressia Temperatura esterna elevata FENTANYL - AVVERTENZE IPERSUDORAZIONE: impedisce l’adesione del cerotto - NON È EFFICACE NELLE PERSONE MORENTI per perdita della termoregolazione INDUCE MENO STIPSI RISPETTO ALLA MORFINA MORFINA-FENTANYL MORFINA OS/FENTANYL CEROTTO=70 - 100:1 12.5 mcg/h x 24 ore= 0.3 mg die= 30 mg morfina 25 mcg/h x 24 ore = 0.6 mg die = 60 mg morfina 50 mcg/h x 24 ore = 1.2 mg die = 90 mg morfina 75 mcg/h x 24 ore = 1.8 mg die = 120 mg morfina 100 mcg/h x 24 ore = 2.4 mg die = 180 mg morfina Ripamonti C. Passaggio della BEE e lipofilia Barriera-ematoencefalica Sistema vascolare F Sistema nervoso centrale F F F F F F F F 1:8 FENTANYL Albert Dahan; Opiod-induced respiratory effects:new data on buprenorfine Palliative Medicine 2006; 20: s3 – s8 Produce depressione respiratoria, dose dipendente, a dosi > 3mcg/Kg, in giovani volontari, sani, non utilizzatori di oppiacei FENTANYL Modificare il dosaggio in caso di insufficienza renale o epatica INDICAZIONI Fentanyl should ONLY be used: -in pazienti che hanno dimostrato tolleranza ad oppioidi (intesa come pazienti che hanno assunto, senza beneficio o con effetti collaterali, per una settimana o più almeno 60 mg al giorno di morfina per os o 30 mg di ossicodone per os o 8 mg di ossimorfone) CONTROINDICAZIONI - Uso di inibitori delle MAO - Pazienti non tolleranti agli oppioidi - Nella terapia del dolore acuto - Nel dolore post operatorio - Nel dolore medio - Nel dolore intermittente - Pazienti con BPCO - Pazienti con ipertensione endocranica - Deve essere utilizzato con prudenza in pazienti con tumore cerebrale SCHEDA TECNICA JANSSEN L’uso di Durogesic in pazienti naive agli oppiacei è stato associato con rari casi di depressione respiratoria significativa e/o morte quando viene utilizzato nella terapia INIZIALE con oppiacei. Esiste il rischio potenziale di ipoventilazione grave o che potrebbe mettere in pericolo la vita del paziente ANCHE SE VIENE UTILIZZATO IL DOSAGGIO PIU’ BASSO di Durogesic come terapia iniziale in pazienti naive agli oppiacei SI RACCOMANDA l’uso di Durogesic in pazienti che hanno dimostrato tolleranza agli oppicei Associazioni “critiche” (aspettarsi problemi) METABOLIZZATO CITOCROMO CYP 344 Azolici (nizoral,diflucan,sporanox) Fluorchinolonici(ciproxin, noroxin, levoxacin) Popmpelmo Macrolidi Diltiazem Verapamil Fluoxetina Amiodarone Grave intossicazione, come da sovradosaggio La morfina e gli oppiacei alternativi nel dolore oncologico: le raccomandazioni della EAPC (European Association for Palliative Care, 2001) G.W. Hanks, F. De Conno, Conno, N. Cherny, Cherny, M.Hanna, M.Hanna, E. Kalso, Kalso, H.J. McQuay, McQuay, S. Mercadante, Mercadante, J. Meynadier, Meynadier, P. Poulain, Poulain, C. Ripamonti, Ripamonti, L. Radbruch, Radbruch, J. Roca i Casas, Casas, J. Sawe. Sawe. R.G. Twycross, Twycross, V. Ventafridda ► Il citrato di fentanyl transmucoso orale (OTFC) è un trattamento efficace per le riacutizzazioni dolorose in pazienti stabilizzati con morfina orale o con un oppiaceo alternativo del 3° step. FENTANYL TRANSMUCOSO Rapido assorbimento, con livelli terapeutici in pochissimo tempo, durata d’azione molto breve, per cui è il farmaco d’elezione nel dolore INCIDENTE. Effetto compare dopo 5 minuti e mezzo e dura per 2 ore. E’ un lecca lecca che si applica alla guancia interna e si friziona per aumentarne l’assorbimento. Si scioglie in 15 minuti. Se il cavo orale è secco meglio idratarlo prima. EFFETTI COLLATERALI: Nausea Stomatite Vomito < 15% Il 25 % della dose viene assorbito subito dalla mucosa linguale, il 75% viene assorbito più lentamente ed è quella che ne prolunga l’effetto. Di questo 75% il 30% è attivo per cui abbiamo assorbimento globale del 50% della dose somministrata. Biodisponibilità dopo il primo passaggio epatico è del 33% (della dose assorbita lentamente) FENTANIL TRANSMUCOSALE E DEI Non esiste relazione lineare tra dose ottimale di fentanyl e la dose basale di oppiacei o con la dose di oppiacei usati in precedenza Un elemento clinicamente significativo è l’età: infatti la dose di Fentanyl necessaria per trattare il DEI decresce con l’aumentare dell’età La dose di fentanyl per trattare il DEI deve essere individualizzata su ogni singolo paziente attraverso una titolazione della dose efficace Linea guida AIOM 2009 TECNOLOGIA ORAVESCENT® ED EFFENTORA La tecnologia OraVescent® di erogazione del farmaco aumenta l’assorbimento del fentanil attraverso la mucosa orale1-3 – Primo Step: un pH più basso, può ottimizzare la dissoluzione – Secondo Step: un pH più alto può ottimizzare la permeabilità di membrana Con EFFENTORA, il fentanil ha una biodisponibilità assoluta del 65%3 Maggiore e più rapida esposizione al fentanil 1. 2. Pather et al (2001). Drug Deliv Tech, 1: 54-57. Durfee et al (2006). Am J Drug Deliv, 4: 1-5. SmPC DATI IMPORTANTI DELLO STUDIO 1028 M Darwish J Clin Pharmacol 2007; 47: 343-50 EFFENTORA ACTIQ Maggiore biodisponibilità 65% > 47% 1/3 Maggiore assorbimento mucosale 48%> 22% ×2 47min > 91min ÷2 Tmax più rapido M Darwish J Clin Pharmacol 2007; 47: 343-50 Differenza FARMACOCINETICA - RIASSUNTO La biodisponibilità assoluta è del 65% Il 48% del farmaco è assorbito rapidamente attraverso la mucosa orale La biodisponibilità relativa rispetto ad ACTIQ è di circa 3:2. SmPC “tutti I soggetti vanno titolati” EFFENTORA mostra una farmacocinetica lineare Per la titolazione si possono usare più unità di dosaggio Con EFFENTORA, la mucosite orale di basso grado non sembra influenzare l’assorbimento del fentanil Maggiore rapidità di efficacia analgesica FENTANYL SUBLINGUALE ABSTRAL Formulazione sublinguale che si scioglie in 15 – 20 secondi La compressa, nel momento in cui si scioglie, libera numerose subunità dalle quali successivamente viene rilasciato il fentanyl Non vi è assorbimento digestivo in quanto il fentanyl liberato aderisce alla mucosa orale Biodisponibilità 70% Miglioramento clinico entro 10 minuti dalla somministrazione, che si mantiene fino a 60 minuti FENTANYL SUBLINGUALE TITOLAZIONE FENTANYL SUBLINGUALE TITOLAZIONE FENTANYL SUBLINGUALE TITOLAZIONE FENTANYL SUBLINGUALE TITOLAZIONE FENTANYL SUBLINGUALE CONFEZIONI ABSTRAL: 100 – 200 – 300 - 400 – 600 – 800 mcg Ogni dose può essere costituita da 1 o 2 compresse sublinguali Non superare per la singola dose il dosaggio di 800 Dosi massime al giorno: 4 FENTANYL SUBLINGUALE EFFETTI COLLATERALI Presenti nel 31.3 % Nausea 12.2% Vomito 5.3% Scialorrea 4.5% EFFETTI COLLATERALI OTFC Nausea Sonnolenza Vertigine Astenia Stipsi Confusione Superiore al 10 % pazienti 3 - 10 % pazienti Gerald M.Arinoff. At al.; Pain Medicine Volume 6, Number 4; 2005; pp 305- 314 La morfina e gli oppiacei alternativi nel dolore oncologico: le raccomandazioni della EAPC (European Association for Palliative Care, 2001) G.W. Hanks, F. De Conno, N. Cherny, M.Hanna, E. Kalso, H.J. McQuay, S. Mercadante, J. Meynadier, P. Poulain, C. Ripamonti, L. Radbruch, J. Roca i Casas, J. Sawe. R.G. Twycross, V. Ventafridda ► Il metadone è un’alternativa efficace, ma può essere più complicato da usare rispetto ad altri oppiacei a causa di marcate differenze interindividuali in termini di emivita plasmatica, di potenza analgesica relativa e di durata d’azione. Se ne sconsiglia l’uso da parte di medici non esperti. METADONE PRO • Possibilità di controllare dolore che non risponde a morfina • Assenza metaboliti attivi causa di effetti collaterali e tossicità • Eliminazione prevalentemente fecale per cui si può usare nella insufficienza renale CONTRO o Emivita plasmatica lunga ed imprevedibile o Effetto analgesico di durata molto minore dell’emivita o Farmacocinetica con variazioni interindividuali o Equinanalgesia morfinica non ben definita METADONE FORMULAZIONI Fialoidi: 5-10-20-40-80 mg Sciroppo 0.1% 100 – 500 – 1000 ml Eptadone fiale im-ev 10 mg Sc : ??? METADONE E’ una mistura racemica e l’effetto è legato all’isomero levogiro Agonista puro recettori K e MU Antagonista del sistema NMDA Inibisce re up-take catecolamine METADONE Per os subisce un variabile effetto di primo passaggio epatico, per cui la biodisponibilità è del 80% con range tra 41- 99 % (Ripamonti C.;Pain 1977; 70, pp 109 –115) METABOLISMO : Epatico con metaboliti inattivi. L’insufficienza epatica può portare ad accumulo per mancata metabolizzazione LEGAME PROTEICO: 60 – 90 % in particolare con le Alfa 1 acido glicoproteine: Tali proteine sono spesso elevate nei neoplastici, e questo, riduce la quota libera e l’effetto analgesico. METADONE PER OS Inizia a comparire nel sangue dopo 30 minuti Picco ematico dopo 4 ore Steady state : 4 – 5 giorni dalla dose stabilizzata Neil A. 1999 METADONE Si lega inoltre con proteine tissutali del polmone, fegato, milza, reni, e viene successivamente rilasciato lentamente nel plasma Metabolizzato più rapidamente nelle donne Metabolizzato dal CYP3P4; induce l’attività di questo enzima con progressiva riduzione delle concentrazioni plasmatiche di metadone per trattamento prolungato METADONE STEADY STATE: 7 – 14 giorni EMIVITA: 24 – 36 ore (4 – 130 ore Terpening 2007) ESCREZIONE: fecale 80% urinaria: 20% METADONE DURATA D’AZIONE:L’azione analgesica varia tra 8-12 ore mentre l’emivita ematica è di 4 - 130 ore. Questo comporta una notevole attenzione per evitare fenomeni di accumulo con effetti collaterali(torpore, sonnolenza, sudorazione) elevati. DOSE INIZIALE: 5 mg ogni 8-12 ore (In alcuni casi basta 1 somministrazione ogni 24 ore) Si somministra ogni 8 ore (Ventafridda 1986; Bruera 1995; De Conno 1996) C O N S I G L I I. Iniziare con basse dosi e salire lentamente II. Non avere fretta nel salire con i dosaggi III. Massimizzare l’utilizzo dei farmaci adiuvanti IV. Gli effetti collaterali compaiono solitamente al IV° - VI° giorno V. Utilizzare, al bisogno, metadone a dosaggio di 1/6 o 10% la quantità giornaliera totale VI. Nella rotazione il modello da seguire è legato all’intensità del dolore presente METADONE SC Vari autori lo sconsigliano Molti medici che lavorano in Hospice la utilizzano da anni senza problemi * Consiglia di utilizzarlo in boli diluiti seguiti da infusione SC di fisiologica a 60 ml/h Mathew P.; Subcutaneous methadone in terminally ill patients: manageable local toxicity Journal of Pain and Symptom Management Vol 18 N° 1, July 1999; 49 – 52 Makin MK,; Subcutaneous methadone in terminally ill patients. Journal of Pain and Symptom Management Vol 19 N° 4, Aprile 2000; 237 – 238 Bruera E.; Local toxicity with subcutanous metadone. Experience of 2 center Pain 1991; 45:141-143 * Hum A.; Faisinger R.; JPSM, Vol.34 n° 6, December 07; pp 573-575 METADONE SC Mathew P.; Subcutaneous methadone in terminally ill patients: manageable local toxicity Journal of Pain and Symptom Management Vol 18 N° 1, July 1999; 49 – 52 Per minimizzare effetti collaterali del metadone sc: 1) Diluirlo con soluzione fisiologica a 10 mg/ml 2) Aggiungere prima o dopo l’infusione di metadone 1- 2mg desametazone /24 ore 3) Variare la sede d’iniezione ogni 4 giorni se si utilizza desametazone, ogni 2 giorni se si utilizza solo metadone Matthew K. Makin JPSM Vol 19 n° 4 April 2000; 237-238 Diluizione con soluzione fisiologica Rotazione della sede ogni 24 ore Aggiunta di ialuronidasi 1500IU MORFINA – METADONE C. Ripamonti MORFINA ORALE DOLORE SR CONTROLLATO MA EFFETTI COLLATERALI DOLORE NON CONTROLLATO TOLLERANZA DOLORE NON CONTROLLATO ED EFFETTI COLLATERALI 30 - 90 mg 4:1 4:1 + 33% 4:1 + 20% 90 – 300 mg 8:1 8:1 + 33% 8:1 + 20% 300 – 600 mg 12:1 12:1 + 33% 12:1 + 20% > 600 mg 14:1 14:1 + 33% 14:1 + 20% EFFETTI COLLATERALI METADONE Allungamento QT per somministrazione parenterale con possibile comparsa di aritmie ventricolari o torsione di punta in conseguenza del blocco dei canali del potassio Ricardo A.Cruciani: Methadone : To ECG or not to ECG .. That is still the question. JPSM Vol 36 n°5 November 2008:545-552 Associazioni “critiche” (aspettarsi problemi) METABOLIZZATO CITOCROMO CYP 344 Azolici Azolici (nizoral (nizoral diflucan,sporanox) diflucan,sporanox) Fluorchinolonici(ciproxin,noroxin, levoxacin) Macrolidi Pompelmo Grave intossicazione, come da sovradosaggio Fluoxetina Verapamil Terpening CM,; Methadone as an analgesic: A review of the risks and Benefits – W.V. Medical Journal . January/February 2007 Vol 103; 14 -19 La morfina e gli oppiacei alternativi nel dolore oncologico: le raccomandazioni della EAPC (European Association for Palliative Care, 2001) G.W. Hanks, F. De Conno, Conno, N. Cherny, Cherny, M.Hanna, M.Hanna, E. Kalso, Kalso, H.J. McQuay, McQuay, S. Mercadante, Mercadante, J. Meynadier, Meynadier, P. Poulain, Poulain, C. Ripamonti, Ripamonti, L. Radbruch, Radbruch, J. Roca i Casas, Casas, J. Sawe. Sawe. R.G. Twycross, Twycross, V. Ventafridda ► Ossicodone e idromorfone costituiscono un’alternativa efficace alla morfina per os. CONFEZIONI OSSICODONE RAPIDO DEPALGOS Associazione ossicodone ad azione pronta + paracetamolo *Ossicodone 28 compresse 5 mg + Paracetamolo 325 (considerato oppioide II gradino paragonabile a Co – efferalgan) *Ossicodone 28 compresse 10 + Paracetamolo 325 * Prescrivibili su ricettario SSN Ossicodone 28 compresse 20 mg + Paracetamolo 325 CONFEZIONI OSSICODONE RITARDO OXYCONTIN CPR 10 mg* - 20 - 40 mg - 80 mg *Prescrivibile ricettario SSN: OSSICODONE Oppioide semisintetico, agisce con meccanismo simile alla morfina, agonista puro sui recettori MU e soprattutto K.Questo permette l’associazione sinergica con morfina o fentanyl Metabolizzato a livello epatico in: 1) Norossicodone. Demetilazione epatica. E’ il maggior metabolita dell’ossicodone e possiede < dell1% della potenza analgesica del composto di base 2) Ossimorfone: O-demetilazione epatica e coniugazione acido glicuronico, attraverso il citocromo CYP2D6 ( esistono soggetti con scarsa attività di questo enzima) in quantità di circa il 10%. Agisce prevalentemente recettori MU. Ha azione antalgia 10 volte superiore a quella della morfina data per OS Mercadante S.; Il dolore valutazione diagnosi e trattamento. Masson Editore 3) Ossicodone è il principio farmacologicamente attivo dopo somministrazione orale Eliminato a livello renale. Ridurre le dosi in caso di insufficienza renale grave ed epatica moderata – grave OSSICODONE RAPIDO DEPALGOS Viene somministrato ogni 6 ore Non superare i 4 grammi di paracetamolo o 80 mg ossicodone OSSICODONE RETARD OXYCONTIN Ha assorbimento bifasico; il 38% è assorbita in 40 minuti e produce effetto analgesico in 1 –1.5 ore, il 60% viene assorbito dopo 6 ore e mantiene ed un’efficacia terapeutica per 12 ore Dose: 1 compressa ogni 12 ore Le compresse devono essere deglutite intere e non spezzate, indipendentemente dall’ assunzione di cibo OSSICODONE Durata effetto analgesico: 3 – 6 ore Biodisponibilità dopo somministrazione per os: 60 – 87 % Inizio d’azione : 15 – 30 minuti Picco effetto : 30 – 60 minuti Emivita ossicodone dopo dose singola: 3.5 ore Rispetto alla morfina determina MENO DELIRI ( Maddocks 1996) Cairns R.; The use of ossicodone in cancer related pain: a literature review; Int.J. Pall.Nurs 2001, 7; 522 - 527 MENO PRURITO Mucci-Lo Russo P.; Controlled release oxicodone compared with controlled release morphinein the tratment of cancer pain Eur.J. Pain 1998; 2: 239- 249 MENO NAUSEA (Heiskanen) OSSICODONE - INTERAZIONI Paroxetina –Fluoxetina Ketoconazolo Eritromicina In quanto potenti inibitori del citocromo P450 –2D6 OSSICODONE RAPPORTI CONVERSIONE CON MORFINA OS: Morfina /Ossicodone= 1.5 - 2/1 (20 mg morfina = 15- 10 mg ossicodone) BUPRENORFINA BUPRENORFINA- CONFEZIONI 35 – 52.5 - 70 mcg/h CPR SUBLINGUALI: 0.2 – 2 – 8 mg Fiale IM – EV: 0.3 mg BUPRENORFINA Agonista parziale sui recettori Mu, Antagonista del recettore K * Likar R.; Trandermal buprenorphine in the management of persistent pain – safety aspects. Therapeutics and Clinical Risk Management 2006:2(I) 115- 125 A dosi più alte, agonista del recettore ORL – 1 Nell’uomo, agonista sui recettori MU per via transdermica BUPRENORFINA Il cerotto si può tagliare in 2 e 4 parti, erogando rispettivamente il 50 e 25% di principio attivo Controindicato in gravi epatopatie Metabolizzato dal fegato in norbuprenorfina ed in metaboliti glicuroconiugati 2/3 del farmaco eliminati invariati nelle feci, 1/3 eliminato invariato o dealchilato attraverso il rene Legata alle proteine plasmatiche per il 96% NON è rimossa dalla dialisi BUPRENORFINA Non applicare più di 2 cerotti contemporaneamente del dosaggio massimo 70 microgrammi ora Rimosso il cerotto l’emivita di eliminazione di 30 ore (range 25 –36) I cerotti vanno applicati in punti diversi. Prima di riapplicarlo nella stessa sede attendere 6 giorni L’esperienza clinica per applicazioni superiori ai 2 mesi è limitata BUPRENORFINA- AVVERTENZE AUMENTATO ASSORBIMENTO Lesioni cutanee Iperpiressia Temperatura esterna elevata BUPRENORFINA - AVVERTENZE IPERSUDORAZIONE: impedisce l’adesione del cerotto - NON È EFFICACE NELLE PERSONE MORENTI per perdita della termoregolazione BUPRENORFINA Albert Dahan; Opioid – induced respiratori effects: new data on buprenorphine. Palliative Medicine 2006; 20: s3 –s8 Determina depressione respiratoria pari al al 50% della funzione basale con dosi > 2 ug/Kg in giovani volontari sani, non utilizzatori di oppiacei BUPRENORFINA Durata del cerotto fino a 96 ore In pratica: Se applico il cerotto il: LUNEDI MATTINA lo tolgo il: GIOVEDI SERA EFFICACIA PROTRATTA FINO A 96 ORE L’effetto analgesico inizia dopo 12 ore (70 mc/h) e dopo 24 ore (35mc/h) Il tempo di latenza va coperto con: Tramadolo- Buprenorfina S.L Morfina –FANS/Paracetamolo BUPRENORFINA RAPPORTI CONVERSIONE Buprenorfina Buprenorfina Buprenorfina Buprenorfina Buprenorfina Buprenorfina Buprenorfina cerotto cerotto cerotto cerotto cerotto cerotto cerotto Buprenorfina S.L Buprenorfina S.L Buprenorfina S.L Buprenorfina S.L Buprenorfina S.L Buprenorfina S.L Buprenorfina S.L TRANSTEC TRIQUISIC 35 = Morfina OS 60 mg 52.5 = Morfina OS 90 mg 70 = Morfina OS 120 mg 87.5 = Morfina OS 150 mg 105 = Morfina OS 180 mg 122.5 = Morfina OS 210 mg 2 x 70= Morfina OS 240 mg 0.8 mg die = Buprenorfina cerotto 35 1.2 mg die = Buprenorfina cerotto 52.5 1.6 mg die = Buprenorfina cerotto 70 2.0 mg = Buprenorfina cerotto 87.5 2.4 mg = Buprenorfina cerotto 105 2.8 mg = Buprenorfina cerotto 122.5 3.2 mg = Buprenorfina cerotto 2 x CEROTTI 35 mcg/h CEROTTI 52.5 mcg/h 70 mcg/h Fonte: Scheda tecnica formenti IDROMORFONE (JURNISTA) AGONISTA RECETTORI MU DEBOLE AFFINITA’ AFFINITA’ PER RECETTORI KAPP IDROMORFONE- CONFEZIONI Capsule a rilascio ritardato 8 –16 –32 mg IDROMORFONE FORMULAZIONE PUSH-PULL IDROMORFONE Assorbimento 80% a livello del colon IDROMORFONE Biodisponibilità media assoluta 22 – 26 % Le concentrazioni plasmatiche raggiungono un ampio plateau che si mantiene relativamente costante entro 6 – 8 ore dalla somministrazione della dose, e restano costanti, per le 24 ore successive IDROMORFONE Questo dimostra un assorbimento continuo costante del farmaco nelle 24 ore successive alla somministrazione IDROMORFONE Concentrazione di picco alla 16 ora Steady state: dopo 2 giorni Legame con proteine plasmatiche basso < 30% Metabolizzazione epatica (idromorfone 3 glicuronide) assenza metaboliti attivi Farmacocinetica lineare dose dipendente Eliminazione a livello renale Il 40% è rimosso dalla dialisi IDROMORFONE 10 volte più liposolubile della morfina quindi si usano meno volumi per iniezione La compressa va deglutita intera con acqua Rapporto morfina os :idromorfone = 5:1 (60 mg morfina os = 12 mg idromorfone) IDROMORFONE AVVERTENZE PRATICHE La capsula viene eliminata intera dalle feci Le concentrazioni plasmatiche calano dalla 20 alla 24 ora (per cui può esserci problema di fine dose) Ridurre dosi in caso di insufficienza epatica Assorbimento non influenzato dal cibo Determina meno prurito rispetto a morfina Chaplin et al.Anesthesiology 1992, 77; 1090-4 IDROMORFONE CONTROINDICAZIONI Insufficienza epatica grave Insufficienza respiratoria Stato asmatico Trattamento con inibitori MAO Insufficienza renale grave IDROMORFONE – (JURNISTA) CAPSULE : 4 –8 –16 –32 MG IDROMORFONE OS : IV = 2 : 1 NUOVA PIRAMIDE TERAPIA DOLORE BREAKTHROUGH PAIN (BTP) Esistono diversi modi di tradurre in italiano BTP: Dolore intercorrente – Dolore transitorio – Dolore episodico intenso BREAKTHROUGH PAIN (BTP) Distinto in : 1) Breakthroug pain BTP 2) Breakthroug cancer pain BTcP BREAKTHROUGH CANCER PAIN (BTcP) BREAKTHROUGH – PAIN DOLORE EPISODICO INTENSO “Episodi dolorosi che emergono, in un dolore ben controllato dalla terapia analgesica cronica (con oppiacei) Portenoy “Transitoria esacerbazione del dolore che compare in una situazione di dolore persistente altrimenti stabile” Mercadante, Cancer 2002 - Expert Working Group EAPC( European Association Palliative Care) 9 Che cosa è il BTcP ? EPISODI EPISODI DOLOROSI DOLOROSI CHE CHE SFUGGONO SFUGGONO ALLA ALLA TERAPIA TERAPIA AD AD ORARI ORARI FISSI FISSI DOLORE DOLORE CONTROLLATO CONTROLLATO DALLA DALLA TERAPIA TERAPIA DI DI BASE BASE BTcP Prevalenza Elevata, ma differenze per i diversi “settings” e caratteristiche diagnostiche del D.E.I. da parte dei clinici: 64.8% 39-89% 64% Caraceni 1999 Zeppetella 2001 Portenoy et al 1990 CLASSIFICAZIONE 1) DOLORE INCIDENTE o PROVOCATO 40-60% 2) DOLORE SPONTANEO o IDIOPATICO 40-60% Mercadante et al.; RCP, 1, 2010; 17 –23 DOLORE PROVOCATO 1) VOLONTARIO 2) NON VOLONTARIO 3) DA PROCEDURA Mercadante et al.; RCP, 1, 2010; 17 –23 CARATTERISTICHE CLINICHE Rapida insorgenza. (1) L’intensità dolore severa: 6 – 7 Da 1 a 6 episodi al giorno Quasi il 75% degli episodi di DEI dura meno di 30 minuti; nel 46% casi si raggiunge la massima intensità del dolore in 5 minuti Spesso imprevedibile 50 –60% dei casi Nel 50% casi è possibile identificare un fattore precipitante correlato col tumore (localizzazioni ossee o viscerali), con trattamenti antineoplastici (neuropatie), con quadri patologici concomitanti (ulcere cutanee) Nella maggior parte dei casi il dolore si localizza nella stessa sede del dolore di base e viene descritto come “acuto” o “lancinante” 1) Coluzzi PH, Pain 2001, 91: 123-130 2) Portenoy RK, Pain 1999, 81:129-134 3) Zeppetella G. JPSM 2000, 20: 87-92 (2 –3) Maltoni M. VI Congresso Nazionale Oncologia Medica Bologna 21-24 settembre 2004 Maltoni M. VI Congresso Nazionale Oncologia Medica Bologna 21-24 settembre 2004 ZUCCO F. VI Congresso Nazionale Oncologia Medica Bologna 21-24 settembre 2004 Dolore Episodico Intenso (D.E.I.) Qualità di vita È necessario impostare trattamenti che favoriscano le “discese ardite invece delle risalite” …… …… DEL dolore episodico intenso ZUCCO F. VI Congresso Nazionale Oncologia Medica Bologna 21-24 settembre 2004 EACP: European Association Palliative Care 14. Il citrato di fentanyl transmucoso orale è un trattamento efficace per le riacutizzazioni dolorose in pazienti stabilizzati con morfina orale regolare o con un oppiaceo alternativo del III step (EVIDENZA A ) ZUCCO F. VI Congresso Nazionale Oncologia Medica Bologna 21-24 settembre 2004 EFFENTORA: OTTIMIZZARE LA DISSOLUZIONE Alto Alto Compressa + Saliva = Acido + Saliva CC6HH8OO7 ++ 3HCO 3 3HCO 6 8 7 3 acido acidocitrico citrico bicarbonato bicarbonato pH pH Basso Basso 33H 3H22CO CO33++ CC66HH55OO773- acido acidocarbonico carbonico citrato citrato pH Forma ionica Alto Alto pH pH Dissoluzione Dissoluzionedel delfentanil fentanilionizzato ionizzato L’ OVT utilizza una reazione effervescente Basso Basso 1. Pather et al (2001). Drug Deliv Tech, 1: 54-57. 2. Durfee et al (2006). Am J Drug Deliv. 4: 1-5. TITOLAZIONE 1° TITOLAZIONE 2° 3° TITOLAZIONE 4° 5° TITOLAZIONE Durante la titolazione della dose si devono usare unicamente le compresse di EFFENTORA da 100 µg and 200 µg Scopo del periodo di titolazione è quello di trovare la “dose efficace” Per stimare l’efficacia del farmaco, attendere 30 minuti Dosaggio massimo = 800µg Tra un episodio e l’altro attendere 4 ore Cambiare la sede di applicazione nella bocca MANTENIMENTO Mantenere la stessa dose come dose efficace (cioè sufficiente sollievo dal dolore entro 30 minuti) Riaggiustamento della posologia – Quando il paziente assume >1 dose per parecchi episodi consecutivi – In caso di più di 4 episodi/24 ore => nuova valutazione di ATC Interruzione della terapia Se non più necessario, Effentora deve essere interrotto immediatamente