CORSO DI AGGIORNAMENTO ETICA ED ECONOMIA Per un’economia intelligente, inclusiva e sostenibile UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI ECONOMIA ANNO ACCADEMICO 2011-2012 VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2011 VENERDÌ 9 DICEMBRE 2011 VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012 ore 14.30 ; F ore 14.30 ; S Lo sviluppo sostenibile e le “sfumature” della Green Economy: verso una nuova Women Economy? Prof. Francesco Marangon ore 14.30 ; I L’innovazione nel settore farmaceutico e la sostenibilità: il ruolo femminile nella distribuzione dei farmaci al terzo mondo. Prof. Francesca Visintin ore 16.30 ; S La contabilità nazionale oltre il PIL: indicatori di benessere e problematiche di genere. Dott. Stefania Troiano ore 16.30 ; I L’etica nella sperimentazione clinica e il consenso informato: la tutela dei deboli, la medicina di genere. Dott. Massimo Baù L’etica nella sperimentazione clinica e il consenso informato: la tutela dei deboli, la medicina di genere. INAUGURAZIONE Finanza: un linguaggio per iniziati? Elite economica e democrazia politica. Una riflessione semantica. Prof. Flavio Pressacco ore 16.30 ; F Dare e avere nella finanza pubblica e privata. Democrazia dei numeri e numeri della democrazia. Prof. Flavio Pressacco VENERDÌ 11 NOVEMBRE 2011 ore 14.30 ; I Il modello decisionale etico nei progetti di innovazione: la cultura della legalità. Prof. Francesca Visintin VENERDÌ 16 DICEMBRE 2011 VENERDÌ 10 FEBBRAIO 2012 ore 14.30 ; P L’impresa family friendly. Prassi e modelli per la piena realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna. Dott. Anna Zilli ore 14.30 ; F Sistema pensionistico e conflitto generazionale. Prof. Flavio Pressacco, Prof. Stefano Miani ore 16.30 ; P Il diritto antidiscriminatorio nel lavoro pubblico: oltre il ‘soffitto di cristallo’? Dott. Anna Zilli Genere, etica ed economia di fronte allo sviluppo delle biotecnologie. Dott. Ivana Bassi Massimo Baù – [email protected] ore 16.30 ; S Dip. Scienze Economiche e Statistiche – Università degli Studi di Udine ore 16.30 ;F Crisi della finanza, crisi del capitalismo e crisi del lavoro. Come uscire dalla crisi? Prof. Flavio Pressacco sabato 4 febbraio 12 VENERDÌ 13 GENNAIO 2012 VENERDÌ 17 FEBBRAIO 2012 Agenda • etica nella sperimentazione clinica • consenso informato • tutela dei deboli • medicina di genere. sabato 4 febbraio 12 principi etici 1. socialità, ossia di salute come bene comune, che in quanto tale diventa anche bene economico, e perciò principio dell’obbligo sociale di garantire tutti i mezzi per accedere alle cure necessarie; 2. sussidiarietà, che interviene là dove maggiore è la necessità, coordinando le attività di singoli e di gruppi senza sostituirli; 3. solidarietà, che promuove iniziative spontanee, volontarie, individuali e di gruppi, rinviando così alla sussidiarietà; 4. responsabilità, che deve guidare i cittadini a pretendere solo prestazioni giustificate e ragionevoli in rapporto ai concreti equilibri politici, sociali, economici del paese, nonché alle esigenze delle generazioni future. sabato 4 febbraio 12 La ricerca farmaceutica, la sperimentazione clinica Studi Identificazione Identificazione Ottimizzazione preliminari del target di sicurezza ed dell’hit del lead e validazione efficacia Scoperta del farmaco Studi di fase I Studi di fase II Prime fasi dello sviluppo Studi di fase III Registrazione Studi di fase IV Sviluppo completo fonte: Novartis sabato 4 febbraio 12 La ricerca farmaceutica, la sperimentazione clinica Identificazione dell’Hit Hit – una molecola organica iniziale capostipite di una nuova classe di prodotti in un programma di ricerca Studi Identificazione Identificazione Ottimizzazione preliminari del target di sicurezza ed dell’hit del lead e validazione efficacia Scoperta del farmaco Studi di fase I Studi di fase II Prime fasi dello sviluppo Studi di fase III Registrazione Studi di fase IV Sviluppo completo fonte: Novartis sabato 4 febbraio 12 La ricerca farmaceutica, la sperimentazione clinica Ottimizzazione del Lead Lead – una molecola organica già parzialmente sviluppata (nel corso dell’hit-tolead process) che abbia la potenzialità di essere testata in vivo Studi Identificazione Identificazione Ottimizzazione preliminari del target di sicurezza ed dell’hit del lead e validazione efficacia Scoperta del farmaco Studi di fase I Studi di fase II Prime fasi dello sviluppo Studi di fase III Registrazione Studi di fase IV Sviluppo completo fonte: Novartis sabato 4 febbraio 12 La ricerca farmaceutica, la sperimentazione clinica Studi preliminari di sicurezza ed efficacia Per determinare il profilo di sicurezza iniziale di un farmaco vengono condotti numerosi test tossicologici e farmacologici in silico, in vitro e ricorrendo al modello animale più appropriato. Studi Identificazione Identificazione Ottimizzazione preliminari del target di sicurezza ed dell’hit del lead e validazione efficacia Scoperta del farmaco Studi di fase I Studi di fase II Prime fasi dello sviluppo Studi di fase III Registrazione Studi di fase IV Sviluppo completo fonte: Novartis sabato 4 febbraio 12 La ricerca farmaceutica, la sperimentazione clinica Studi Identificazione Identificazione Ottimizzazione preliminari del target di sicurezza ed dell’hit del lead e validazione efficacia Scoperta del farmaco Studi di fase I Studi di fase II Prime fasi dello sviluppo Studi di fase III Registrazione Studi di fase IV Sviluppo completo Studi di fase I In questa fase il farmaco viene assunto per la prima volta da esseri umani per verificare il meccanismo d’azione e per raccogliere i dati preliminari sull’efficacia, sullo schema di dosaggio e sugli eventuali effetti collaterali. Il composto viene somministrato a un piccolo gruppo di volontari sani o di pazienti (da 20 a 80). fonte: Novartis sabato 4 febbraio 12 La ricerca farmaceutica, la sperimentazione clinica Studi Identificazione Identificazione Ottimizzazione preliminari del target di sicurezza ed dell’hit del lead e validazione efficacia Scoperta del farmaco Studi di fase I Studi di fase II Prime fasi dello sviluppo Studi di fase III Registrazione Studi di fase IV Sviluppo completo Studi di fase II Negli studi di fase II, il farmaco viene somministrato a un gruppo più ampio di soggetti (da 100 a 600) con l’obiettivo di valutarne l’efficacia e il profilo di sicurezza, e determinare con più precisione la dose terapeutica e la frequenza di somministrazione. fonte: Novartis sabato 4 febbraio 12 La ricerca farmaceutica, la sperimentazione clinica Studi Identificazione Identificazione Ottimizzazione preliminari del target di sicurezza ed dell’hit del lead e validazione efficacia Scoperta del farmaco Studi di fase I Studi di fase II Prime fasi dello sviluppo Studi di fase III Registrazione Studi di fase IV Sviluppo completo Studi di fase III Negli studi di fase III il farmaco viene somministrato a un numero ancora maggiore di pazienti (da 1000 a 4000) in modo da confermare i dati sull’efficacia, avere una panoramica più dettagliata sugli effetti collaterali e confrontarlo con i trattamenti già in uso per la stessa patologia. fonte: Novartis sabato 4 febbraio 12 La ricerca farmaceutica, la sperimentazione clinica Studi Identificazione Identificazione Ottimizzazione preliminari del target di sicurezza ed dell’hit del lead e validazione efficacia Scoperta del farmaco Studi di fase I Studi di fase II Prime fasi dello sviluppo Studi di fase III Registrazione Studi di fase IV Sviluppo completo Registrazione Per registrare un nuovo farmaco occorre sottoporre alle Autorità Regolatorie i risultati di tutti gli studi preclinici e clinici (oltre 80 studi, con circa 5,000 pazienti), nonché le informazioni sulla qualità dei dati raccolti e la descrizione dei processi di produzione. Se l’efficacia e la sicurezza del farmaco vengono considerate adeguate viene rilasciata l’autorizzazione all’immissione in commercio. fonte: Novartis sabato 4 febbraio 12 La ricerca farmaceutica, la sperimentazione clinica Studi Identificazione Identificazione Ottimizzazione preliminari del target di sicurezza ed dell’hit del lead e validazione efficacia Scoperta del farmaco Studi di fase I Studi di fase II Prime fasi dello sviluppo Studi di fase III Registrazione Studi di fase IV Sviluppo completo Studi di fase IV Quando il farmaco è in commercio occorre continuare a monitorarne gli effetti collaterali e segnalarli alle Autorità sanitarie. Inoltre, dopo la commercializzazione vengono spesso intrapresi nuovi studi, utili per identificare nuove indicazioni del farmaco, per migliorare la formulazione o per verificarne alcuni aspetti in condizioni reali d’uso. fonte: Novartis sabato 4 febbraio 12 L’etica della sperimentazione clinica sabato 4 febbraio 12 • La comunità internazionale si è data regole etiche per la sperimentazione sull’uomo: Il Codice di Norimberga e la Dichiarazione di Helsinki. • Dopo le aberranti sperimentazioni condotte nei campi di concentramento nazisti, la comunità internazionale, per la prima volta nella storia, decise di redigere un documento in cui porre limiti precisi alla sperimentazione sull’uomo. Era il 1947. I massimi esperti a livello mondiale scrissero quello che da allora viene chiamato il Codice di Norimberga. Con tale codice si proclama in modo solenne che “il consenso volontario del soggetto è assolutamente necessario”. Tuttavia, la necessità di un consenso del paziente come requisito pieno e non sostituibile da altre forme di legittimazione venne compreso soltanto nei decenni successivi, attraverso un percorso che non è stato uniforme nei vari Paesi. L’etica della sperimentazione clinica/2 sabato 4 febbraio 12 • Oggi il principale documento che regola l’eticità delle sperimentazioni nell’uomo è la Dichiarazione di Helsinki, redatta nel 1964 dalla World Medical Association (Associazione mondiale dei medici). Il documento regola i diritti degli esseri umani coinvolti nella sperimentazione dei farmaci. • Se la Dichiarazione di Norimberga elenca principi di base a tutela degli individui coinvolti negli esperimenti, e costituisce quindi una sorta di “Costituzione” della materia, la Dichiarazione di Helsinki entra maggiormente nei dettagli tecnici, così come avviene per le leggi e le norme attuative. Il dibattito in merito non è comunque concluso e altri documenti, spesso di valore locale, hanno visto la luce per risolvere i casi più controversi o particolari. Il Codice di Norimberga (1947) Raccomandazioni del Codice di Norimberga (1947) per l’etica della sperimentazione sull’uomo per l’etica della sperimentazione sull’uomo 1. Irrinunciabile il consenso informato 2. Beneficio per la società non altrimenti ottenibile 3. Preceduto dalla sperimentazione sull’animale 4. Evitata qualsiasi sofferenza non necessaria per i soggetti 5. Evitato il pericolo di morte o di disabilità per i soggetti 6. Disegnata affinché i benefici per l’umanità siano maggiori del rischio per il singolo 7. Opportunamente preparata al fine di proteggere il soggetto 8. Condotta solo da personale qualificato 9. Disegnata in modo tale da permettere al soggetto di ritirarsi in qualsiasi momento 10. Disegnata in modo tale da permettere al ricercatore di interromperla quando si accorgesse che essa genera sofferenza non necessaria al paziente sabato 4 febbraio 12 La Dichiarazione di Helsinki (1964) Punti chiave: 1. Tradizione ippocratica 2. Distinzione fra sperimentazione di base e sperimentazione terapeutica 3. Consenso informato: condizione indispensabile 4. Primato dell’interesse del paziente 5. Atteggiamento restrittivo nei confronti dei placebo Principi basilari per la ricerca medica: 1. Dovere del medico di proteggere la vita, la salute, la riservatezza e la dignità dei soggetti 2. Conforme ai principi scientifici universalmente accettati e basata su letteratura e preclinica 3. Attenzione per l’ambiente e gli animali 4. Disegno ed esecuzione descritti in un protocollo da sottoporre a CE (anche monitoraggio successivo) 5. Responsabilità sempre di ricercatore (medico) qualificato 6. Obiettivo proporzionato a rischio per i soggetti, salvaguardia integrità sabato 4 febbraio 12 La Dichiarazione di Helsinki (aggiornamento 2000) 1. La ricerca che coinvolge soggetti umani include la ricerca su materiale umano identificabile o su altri dati identificabili (n. 1) 2. Anche i più comprovati metodi preventivi, diagnostici e terapeutici devono essere continuamente messi in discussione mediante la ricerca sulla loro efficacia, efficienza, accessibilità e qualità (n. 6) 3. La ricerca è giustificata solo se vi è una ragionevole probabilità che le popolazioni in cui la ricerca è condotta possano beneficiare dei risultati (n. 19) 4. I soggetti incapaci di dare il consenso non devono essere inclusi in una ricerca a meno che la ricerca stessa non sia necessaria per la salute della popolazione rappresentata e non possa essere attuata su persone legalmente capaci (n. 24) 5. Sia i risultati negativi sia quelli positivi devono essere pubblicati o resi in qualche modo pubblicamente disponibili (n. 27) 6. A conclusione dello studio, ad ogni paziente arruolato deve essere assicurato l’accesso ai migliori trattamenti di comprovata efficacia identificati dallo studio (n. 30) 7. Il medico deve informare pienamente il paziente di quali aspetti della cura sono correlati con la ricerca (n. 31) 8. Nel trattamento di un paziente, laddove non esistano comprovati metodi o questi siano stati inefficaci, il medico, con il consenso informato, deve essere libero di usare mezzi non provati o nuovi, da sottoporre al più presto ad una ricerca (n. 32) sabato 4 febbraio 12 La Dichiarazione di Helsinki – applicazione – • • sabato 4 febbraio 12 Non obbligatorietà della Dichiarazione di Helsinki Gli Stati Uniti, attraverso la Food and Drug Administration (FAD, Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali), hanno rifiutato la versione del 2000 e le successive revisioni, riconoscendo solo la terza revisione (1989) • USA: da 10.2008 gli studi clinici effettuati al di fuori degli USA non avrebbero dovuto seguire la dichiarazione di Helsinki, ma il Good Clinical Practice • Il training per la protezione dei soggetti umani utilizzati nelle ricerche del National Institutes of Health (agenzia governativa statunitense per la ricerca biomedica) non fa più riferimento alla Dichiarazione di Helsinki. • Resto del mondo: preoccupazioni riguardo a potenziale scarsezza di protezione per i soggetti delle ricerche. • UE, fa attualmente riferimento alla quarta revisione (1996). Ma la posizione è comunque ambigua. • Altro: • OMS, richiede (nelle proprie linee guida per pubblicare un lavoro scientifico nelle sue pagine) che sia svolto secondo le direttive della Dichiarazione di Helsinki • International Committee of Medical Journal Editors (cosiddetto Vancouver Group) impone la segnalazione se lo studio sia o non sia in accordo con Helsinki nella versione del 1975 e rivisita del 2000. Good Clinical Practice • Good Clinical Practice (GCP, buona pratica clinica): standard internazionale di etica e di qualità necessari alla progettazione, alla conduzione, alla registrazione ed alle modalità di relazione degli studi clinici che interessano soggetti umani. • Il compito di definire questi standard, che i governi dei singoli paesi possono implementare nelle legislazioni locali riguardanti gli studi clinici su soggetti umani, è svolto dalla International Conference on Harmonisation of Technical Requirements for Registration of Pharmaceuticals for Human Use (ICH, Conferenza internazionale per l'armonizzazione dei requisiti tecnici per la registrazione dei farmaci ad uso umano), organismo internazionale, cui aderiscono i paesi dell'Unione Europea, gli Stati Uniti d'America ed il Giappone. • L'armonizzazione dovrebbe portare a: - • sabato 4 febbraio 12 un utilizzo più economico delle risorse umane, animali e materiali favorire l'eliminazione di ritardi non necessari nella disponibilità di nuove medicine mantenere la salvaguardia su qualità, sicurezza ed efficacia creare vincoli per proteggere la salute pubblica. Le linee guida ICH sono state adottate come legge in numerosi paesi, ma sono solo usati come guide dalla Food and Drug Administration statunitense. ITALIA: Principi di buona pratica clinica/1 DECRETO LEGISLATIVO N. 200, 6 NOVEMBRE 2007 ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 2005/28/CE ARTICOLO 3. 1. 2. 3. 4. 5. 6. sabato 4 febbraio 12 La tutela dei diritti, della sicurezza e del benessere dei soggetti della sperimentazione prevale sugli interessi della scienza e della società. Prima che una sperimentazione abbia inizio, devono essere valutati rischi e inconvenienti prevedibili rispetto al beneficio atteso sia per il singolo soggetto della sperimentazione, sia per la collettività. Una sperimentazione può essere iniziata e continuata solamente se i benefici previsti giustificano i rischi. Le sperimentazioni cliniche sono realizzate in conformità alla Dichiarazione di Helsinki sui principi etici per le sperimentazioni mediche sugli esseri umani, adottata dall'Assemblea generale dell'Associazione medica mondiale, (1996) e nel rispetto delle norme di buona pratica clinica e delle disposizioni normative applicabili. Prima che il soggetto sia sottoposto a sperimentazione è necessario acquisirne il consenso libero, specifico ed informato. Le sperimentazioni cliniche devono essere valide dal punto di vista scientifico, descritte in un protocollo chiaro e dettagliato e guidate dai principi etici in tutti i loro aspetti. Le informazioni cliniche e non cliniche, che siano disponibili su un farmaco in fase di sperimentazione, devono essere adeguate a giustificare la sperimentazione clinica in progetto. ITALIA: Principi di buona pratica clinica/2 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. sabato 4 febbraio 12 La sperimentazione deve essere condotta in conformità al protocollo che abbia preventivamente ricevuto il parere favorevole di un comitato etico indipendente e che definisca, tra l'altro, i criteri di inclusione ed esclusione dei soggetti della sperimentazione clinica, il monitoraggio e gli aspetti concernenti la pubblicazione dei dati. (...) Chiunque conduca o partecipi alla realizzazione della sperimentazione deve essere qualificato, in base alla sua istruzione, formazione ed esperienza, ad eseguire i propri compiti. Devono essere attuati sistemi con procedure prefissate e da osservare per garantire la qualità di ogni singolo aspetto della sperimentazione. Tutte le informazioni sulla sperimentazione clinica devono essere registrate, trattate e conservate in modo tale da poter essere comunicate, interpretate e verificate in modo preciso. Deve essere garantita la riservatezza dei documenti che potrebbero identificare i soggetti, rispettando le regole di riservatezza e confidenzialità previste dalle disposizioni normative applicabili. Le cure mediche prestate ai soggetti in sperimentazione e le decisioni di natura medica prese nel loro interesse ricadono sempre sotto la responsabilità di un medico qualificato o, se del caso, di un odontoiatra qualificato. I prodotti in sperimentazione devono essere preparati, gestiti e conservati nel rispetto delle norme di buona fabbricazione applicabili. Essi devono essere impiegati secondo quanto prescritto dal protocollo approvato. autonomia del soggetto e consenso informato nella sperimentazione §1 - «Il consenso volontario del soggetto umano è assolutamente essenziale [...] la persona deve [...] esercitare il libero arbitrio senza l’intervento di alcun elemento coercitivo, inganno, costrizione, falsità [...] deve avere sufficiente conoscenza e comprensione degli elementi della situazione in cui è coinvolto, tali da metterlo in posizione di prendere una decisione cosciente e illuminata». CODICE DI NORIMBERGA, 1947 sabato 4 febbraio 12 consenso informato e comitato etico DECRETO MINISTERIALE 18/3/98 SU “LINEE GUIDA DI RIFERIMENTO PER L’ISTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEI COMITATI ETICI” §3.7.1 - Il CE deve verificare le condizioni fondamentali del consenso (come indicate dal CNB): qualità della comunicazione e dell'informazione comprensione dell’informazione libertà decisionale del paziente capacità decisionale del paziente §3.7.2 - Ai fini della validità del consenso, questo deve essere esplicitato in appositi moduli predisposti a cura della struttura dove viene effettuata la ricerca o del Centro coordinatore (nei trials multicentrici) [in conformità a ICH-GCP] termini chiari, semplici e comprensibili evitando gergo medico illustrando i termini tecnico-scientifici utilizzati indicazione specifica dell’uso del placebo §3.7.5 - Il CE deve verificare l’adeguatezza delle modalità di raccolta del consenso informato quale elemento necessario per un parere favorevole §3.7.6 - Consenso informato è forma imperfetta di tutela del soggetto, non garanzia sufficiente di eticità e non esime il CE dalla necessità di una valutazione globale della sperimentazione. sabato 4 febbraio 12 La sostenibilità sabato 4 febbraio 12 La sostenibilità ! 0,5-1 miliardo di € ! 4-6 anni ! 0,8-2 miliardi di € ! 8-12 anni fonte: Quattroruote, feb 2010 sabato 4 febbraio 12 fonte: Health Affairs 25, no. 2 (2006): 420–428 etica e risorse Scopo comune è stabilire la macro- e la micro-allocazione delle risorse: sabato 4 febbraio 12 ✓ la parte del prodotto interno lordo (P.I.L.) da assegnare al sistema ✓ la sua distribuzione tra la prevenzione di interesse sociale e di dimostrata efficacia ✓ la cura efficace delle malattie ✓ l’ambito in cui è realisticamente possibile prendersi cura della salute oltre che delle malattie ✓ l’organizzazione dei servizi ✓ l’uso appropriato delle procedure ✓ l’accesso dei cittadini al servizio sanitario etica e risorse/2 • A livello macro-allocativo: ✓ un congruo investimento nel sistema sanità - ✓ non esclusione di interventi efficaci ad alto costo ed a bassa redditività economica, ✓ considerazione della criticità della risorsa umana - • sabato 4 febbraio 12 appropriata distribuzione tra i suoi diversi comparti corretto equilibrio tra le diverse figure professionali, tra personale medico, personale sanitario non medico e personale amministrativo. A livello micro-allocativo ✓ non sono accettabili derive economicistiche che rischiano di compromettere il principio dell’alleanza terapeutica medico-paziente; ✓ nella valutazione dell’utilità dei servizi bisogna considerare il più possibile i bisogni individuali delle persone che ad essi si rivolgono; ✓ per l’accesso ai servizi deve valere il criterio della proporzionalità diagnostico-terapeutica; ✓ in ogni caso va garantito il rispetto del principio di equità. tutela dei deboli ✓ ✓ sabato 4 febbraio 12 Il diritto alla terapia è parte integrante del diritto alla salute, un diritto umano fondamentale, indipendente da sesso, età, credo religioso, convinzioni politiche, etnia e ceto di appartenenza. ✓ Nell’immediato dopo-guerra l’Universalità di questo diritto veniva sancita nella Carta dei Diritti dell’Uomo (Adottata dalla Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948) e nella Costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (7 aprile 1948) ove ne viene sottolineata l’importanza per il mantenimento di una condizione di pace e sicurezza a livello mondiale. ✓ Quanto sia critica la disponibilità di terapie adeguate per la cura di malattie nei Paesi in via di sviluppo si evince dalla denuncia fatta da Medici Senza Frontiere che nel 1999 ha investito l’intera somma del Nobel per la Pace nella Campagna per l’accesso ai farmaci essenziali. I farmaci essenziali sono quelli che secondo la definizione dell’OMS: ✓ “soddisfano le necessità prioritarie per la cura della salute di una popolazione e dunque devono essere disponibili in quantità adeguate, nelle formulazioni terapeutiche appropriate e a prezzi che sia l’individuo che la comunità possono sostenere”. ✓ L’OMS nel 1977 ha fornito una prima lista modello di tali farmaci che non si propone come standard globale ma rappresenta una guida per lo sviluppo di proprie liste da parte delle singole nazioni o istituzioni. tutela dei deboli ✓ Nei Paesi a basso o medio reddito i prezzi dei farmaci sono elevati, soprattutto nel settore privato dove possono raggiungere in alcuni casi 80 volte il prezzo di riferimento internazionale. In tali Paesi il settore farmaceutico arriva a rappresentare dal 25 al 70% del totale della spesa sanitaria, mentre nei Paesi a reddito elevato tale valore non supera il 15%. ✓ La disponibilità di farmaci nei Paesi a basso o medio reddito è scarsa, in particolare nel settore pubblico. Uno studio condotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in 27 Paesi a risorse limitate ha infatti rilevato che, in media, la disponibilità di farmaci essenziali nel settore pubblico è del 34,9% contro il 63,2% del settore privato. Questo spesso spinge i pazienti a migrare verso il settore privato, in cui però i prezzi sono ancora più elevati. ✓ La spesa media pro capite in farmaci nei Paesi a reddito elevato è 100 volte maggiore rispetto a quella dei Paesi a basso reddito. Le stime dell’OMS dicono che il 15% della popolazione mondiale consuma più del 90% della produzione globale di farmaci. ✓ L’inaccessibilità economica delle terapie sta diventando un problema sempre più serio a causa della transizione epidemiologica verso patologie croniche che richiedono trattamenti a lungo termine. Fonte: Lage A. (2011) sabato 4 febbraio 12 tutela dei deboli – barriere di accesso – • • sabato 4 febbraio 12 politiche di prezzo • • I sistemi per la distribuzione e il finanziamento dei farmaci variano da Paese a Paese. correlazione inversa tra la proporzione del prezzo che i pazienti pagano “di tasca propria” (“out of pocket”) e il PIL del Paese stesso; ciò significa che i cittadini dei Paesi più poveri devono pagare una frazione maggiore del prezzo, o l’intero importo, di un determinato farmaco rispetto a coloro che vivono nei Paesi cosi detti “ricchi”, che al contrario ricevono un maggior supporto da parte dello Stato (ref. WHO Medications Strategy, countries at the core 2004-2007, Ginevra 2004). tutela della proprietà intellettuale • Il secondo fattore causale degli alti prezzi dei farmaci e del mancato accesso ai medicinali è riconducibile alla politica dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, (OMC/WTO, World Trade Organization), “regista del commercio mondiale” • L’accordo impone che tutti gli Stati membri adottino come propria legge nazionale un sistema di protezione dei diritti di proprietà intellettuale, basato sul modello statunitense. Tra i prodotti, molto diversi tra loro, che rientrano all’interno di tale sistema, troviamo anche i farmaci. • Nel 1996 all’interno dell’OMC, viene siglato l’accordo TRIPs (Trade-related aspects of Intellectual Property Rights). Con l’accordo TRIPs viene vietata la produzione locale di farmaci e vengono assoggettati l’importazione, l’uso e la vendita all’autorizzazione del titolare del brevetto, che quindi esercita il monopolio per un periodo di vent’anni (art. 28) The third barrier is related to the regulatory environment. The trend towards continuous increments in regulatory standards for medications is relatively recent: it was only in 1962 that proof of efficacy was required, driving the adoption of the current drug approval process. tutela dei deboli – barriere di accesso – • sistema regolatorio • • • Per quel che riguarda il sistema regolatorio, il tema è esso stesso molto delicato: infatti, un sistema di regolazione è importante per garantire sicurezza ed efficacia dei farmaci immessi in commercio. Tuttavia, oltre una certa soglia, gli standard regolatori operano anche come una barriera protezionistica, limitando la possibilità di produrre e innovare a quelle, poche, compagnie che hanno un volume operativo tale da potere assorbire i costi degli investimenti. No one will object to concerns for pharmaceutical safety and efficacy, particularly from an ethical perspective. However, beyond a certain threshold, regulatory standards also operate as protectionist barriers, limiting manufacture and innovation to those companies with an operational volume large enough to absorb costs (including the practice of passing the latter on in higher prices, Regulatory Stringency and Public Health Impact further reducing affordability of new medications) (Figure 3). Figure 3: Regulatory Stringency and Public Health Impact Impact on public health Low quality Low affordability Regulatory stringency Understandably, this is a delicate topic, but from a population health perspective, the relation between regulatory stringency competenze scientifiche e tecnologiche and the public health impact of medications is revealed as a bellshaped curve: when regulatory stringency is too lax, limited public il volume dell’attività scientifica: secondo l’UNESCO, i Paesi a risorse limitate contribuiscono solo al health benefit results due to low product quality; when it is too 23,8% degli investimenti globali in ricerca e sviluppo,tight, e questo quello che from Lagehigh chiama “volume limited è benefi t results pricesil that impede access. problem”. Population health requires both quality and coverage. • • sabato 4 febbraio 12 relazione tra attività scientifica e sistema di mercato: della ricerca rimane Atuna whatparte point issostanziale an optimal balance achieved between safety and on Nord-Sud the one hand, and access,sebbene on the other, to achieve estranea al mercato. Considerando i brevetti, infatti,effi il cacy, divario è eclatante: i Paesi a higher public health impact? This is a scientific problem, not only risorse limitate producano il 32,4% degli articoli scientifici, essi sono titolari solo del 4,5% dei brevetti a legal one. Unless countries are able to build domestic scientific capacities, they will not be able to formulate their own strategies to address this complex issue and will not be in a position to pro- tutela dei deboli • • sabato 4 febbraio 12 Il mercato dei farmaci è molto lontano dall’essere un mercato libero la cui “mano invisibile” determina in maniera ottimale investimenti e prezzi. il fallimento del libero mercato nel settore farmaceutico è evidente per esempio guardando all’allocazione degli investimenti per la ricerca scientifica. • Negli Stati Uniti, più del 70% delle sperimentazioni cliniche è finanziato dall’industria farmaceutica • è quindi inevitabile che siano primariamente gli sponsors a individuare i quesiti di ricerca, definiti spesso in base al ritorno commerciale a breve o medio termine e non in base alla rilevanza per la cura dei malati. cause of the 10/90 gap denounced by the Global Forum for Health Research, explaining why investment in R&D is directed mainly towards drugs for central nervous system, metabolic, neoplastic Concentration of Global Health Research and cardiovascular diseases (Figure 1).[16] and Development Figure 1: Concentration of Global...Health Research and Development 3% % Health R&D Funding 8% 42% Pharmaceutical industry Public funding, high-income countries Public funding, low& middle-income countries 47% Private, non-profit funding Source: World Health Organization: The World Medicines Situation Another consequence of the concentrated and market-driven character of the pharmaceutical industry is decline in innovation: sabato 4 febbraio 12 18 Consequen selected pop The absurd that we get tion and thu access to t population- The issue o quite eviden for lung can patient and advantage costs $15,0 days demo LESS VISIB WHO has e medication sive brandents becom licensing an Doha Decla il modello tradizionale • Collaborazione azienda sponsor e partner accademici: finanziatore pubblico ✓ l’Istituto pubblico viene ricompensato per i “servizi” prestati. ✓ nel modello chiuso una o più Aziende collaborano ✓ i risultati sono resi disponibili al solo soggetto finanziatore industria farmaceutica ricercatore (università) confini per la condivisione dei risultati fonte: “the case for open-access chemical biology”, EMBO reports, 2009 sabato 4 febbraio 12 il modello del consorzio chiuso ✓ La condivisione dei risultati è aperta a tutti i partecipanti al progetto ✓ conclusioni dello studio non sono rese pubblica all’esterno industria farmaceutica industria farmaceutica ✓ alcuni risultati vengono pubblicati, altri no industria farmaceutica ricercatore (università) progetto congiunto confini per la condivisione dei risultati finanziatore pubblico ricercatore (università) fonte: “the case for open-access chemical biology”, EMBO reports, 2009 sabato 4 febbraio 12 il modello del consorzio aperto ✓ il modello aperto prevede che una o più aziende collaborino con partner pubblici industria farmaceutica governance finanziatore pubblico ✓ co-partecipazione finanziaria ✓ tutti i risultati sono resi pubblici soggetto giuridicamente indipendente progetto congiunto libera condivisione dei risultati della ricerca fonte: “the case for open-access chemical biology”, EMBO reports, 2009 sabato 4 febbraio 12 alcune considerazioni • applicazione su larga scala del modello aperto nella fase iniziale del processo di sviluppo di un farmaco (drug development) apporterebbe significativi risultati positivi per le sperimentazioni cliniche: • • i prezzi di ricerca e sviluppo sarebbero ridotti ciò renderebbe possibile per l’industria farmaceutica effettuare più concrete politiche differenziali di prezzo nei vari Paesi - • • maggiore diffusione tra le sacche di popolazioni che ad oggi non possono permettersi di pagare i farmaci aumento del livello di trasparenza dell’intero processo risultati resi pubblici sia in caso positivo che negativo fonte: “the case for open-access chemical biology”, EMBO reports, 2009 ref: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2750055/ sabato 4 febbraio 12 tutela dei deboli • • • • sabato 4 febbraio 12 Un ultimo aspetto rilevante da considerare è il declino nell’innovazione. • L’industria ha “venduto” al pubblico l’idea che l’innovazione è stimolata dalla competizione e che gli alti prezzi garantiti dai brevetti sono fondamentali per finanziare la ricerca. Struttura finanziaria del settore farmaceutico: • il marketing e non la ricerca rappresenta la voce più ingente delle spese Inoltre le pressioni per realizzare profitti a breve termine, fanno si che la ricerca si orienti sempre più verso “progetti a basso rischio” che offrono una garanzia di riuscita in tempi rapidi e prima di aver consumato troppe risorse. Questo spiega il proliferare delle cosiddette “innovazioni incrementali” che rappresentano miglioramenti o cambiamenti minori di prodotti già esistenti. • Questa logica di breve respiro ha portato all’instaurarsi di una sorta di circolo vizioso, in quanto l’introduzione nel mercato di medicinali poco innovativi rispetto a quelli già in commercio richiede ingenti investimenti in marketing, un altro costo che viene recuperato con alti prezzi del prodotto. • Il risultato paradossale di questo processo è che “stiamo ottenendo farmaci sempre più costosi con sempre minore grado d’innovazione e quindi scarso impatto sulla popolazione”. ncreased from 27.5% in the 1980s to 45.7% by the year 2000.[3] At the same time, the pharmaceutical market is far from being a “free market” whose “invisible hand” optimally determines investments and prices. Effective demand, or ability to pay, is also highy concentrated in high-income countries. It has been estimated hat 15% of the world’s population in these countries consumes 90% of medications, and the trend towards further market concentration continues: the US share of the pharmaceutical market ncreased from 18% in 1976 to 52% in the year 2000. Driven by competitive pressures for short-term profits, research projects increasingly favor low-risk, incremental innovations on already existing products. Then a kind of vicious circle emerges in which such innovations produce small improvements in clinical trials (Figure 2 ). But to achieve statistical significance, these trials must be carried out in homogenous populations with narrow inclusion criteria, a very expensive undertaking. This cost is later passed on in the form of higher prices. Market penetration with small medical improvements also requires a big marketing investment, another cost recovered through higher prices. tutela dei deboli Medication expenditures occur mainly in the private sector and his became more pronounced in the 1990s—for all countries and Il circolo vizioso. ncome groups—when governments’ participation in pharmaceuical expenditures from 42.9% to 39.2%. ParadoxicalPer decreased raggiungere significatività statistica le y, the bias is even greater in middleand low-income countries, sperimentazini cliniche devono essere eseguite where 74% of medication expenditures are in the private sector, su un ampie popolazioni di pazienti omogenei, compared to 58% in high-income countries. con restrittivi criteri d’inclusione, processo già di perinséthemolto costoso, ilindustry cui costo viene This “market failure” pharmaceutical is also evident trasmesso sottoforma piùwhich elevati. n allocations of investments for scientifidic prezzi research, do not ollow real demand—as determined by health impact—but rather La penetrazione del mercato di modeste effective demand. innovazioni richiede un grande investimento di Most medical research is done in high-income countries: 12 counmarketing, anche questo costo recuperato ries concentrate 80% of research Moreover, medical attraverso prezzi piùspending. alti. research financing has been moving towards the private sector. Conseguenza finale: elevati a lungo n the United States, more than 60%“costi of pharmaceutical research and more thantermine 70% of per clinical trialsmiglioramenti are financed by the aprivate piccoli adatti una pharmaceuticalpopolazione industry, andaltamente the trend continues. This is the root selezionata” cause of the 10/90 gap denounced by the Global Forum for Health Research, explaining why investment in R&D is directed mainly owards drugs for central nervous system, metabolic, neoplastic and cardiovascular diseases (Figure 1).[16] Figure 2: The Vicious Circle THE VICIOUS CIRCLE Low-risk project Financial constraints Small improvement High marketing costs Large sample size Entry barriers - patents - regulation Narrow inclusion criteria High clinical trial costs High product prices Consequence: long-term high costs for minor improvements in highlyselected populations. The absurd result of the repetitive operation of this vicious circle is that we get increasingly more expensive drugs with less innovation andissues thus less healthand impact. In epidemiological terms, limited Figure 1: fonte: Concentration Global Health Research and Development Global of pharmaceutical development and access: critical of ethics equity, MEDICC Review 2011 access to these expensive products also contributes to minimal % Health R&D Funding population-wide impact. 3% 8% sabato 4 febbraio 12 42% Pharmaceutical La medicina di genere • A partire dalla metà degli anni '80, negli USA, alcuni ricercatori cominciano a studiare l'impatto che le differenze di genere comportano rispetto al modo in cui le patologie si manifestano, si sviluppano, vengono curate: si afferma così un nuovo approccio medico, che pone in relazione la salute e il rischio di patologia con i differenti ruoli sociali, culturali ed economici determinati dal genere. • Ci si rende conto che fino a quel momento la medicina era stata costruita sul paradigma “giovane, adulto, maschio, bianco”, paradigma che condizionava non solo la diagnosi e cura delle patologie, ma anche la sperimentazione di nuovi farmaci. • Nel 1985 i National Institutes of Health statunitensi rendono pubblico il primo rapporto sulla salute delle donne stilato sulla base delle differenze di genere, puntando il dito sul ritardo conoscitivo della medicina su questo importante aspetto. • L'avanzamento della ricerca ha confermato che la salute umana è strettamente legata agli aspetti che costituiscono il “genere” e che uomini e donne non differiscono solo sessualmente, ma anche rispetto a fattori come il peso, la percentuale di grasso corporeo, gli enzimi epatici, gli ormoni sessuali e alle variabili determinate dall'ambiente, dal tipo di società, dall'educazione, dalla cultura e dalla psicologia dell'individuo. • sabato 4 febbraio 12 Il decorso delle patologie e la risposta alle cure farmaceutiche variano sensibilmente tra uomini e donne: pur essendo soggetti alle medesime patologie, la diversa appartenenza di genere determina sintomi, progressione e decorso delle patologie molto diversi tra loro. La medicina di genere Le differenze di genere sono una realtà scientifica ormai consolidata, che la medicina deve saper ben valutare. Uomini e donne non possono essere assimilati: ciascun genere deve essere considerato nella sua specificità, non solo quando si tratta di valutare il modo in cui si sviluppa una patologia, ma anche nella ricerca e sperimentazione di nuove terapie farmacologiche. Il genere condiziona non solo la patologia, ma anche le terapie, e influenza sia il percorso dei farmaci all'interno dell'organismo umano sia il loro meccanismo d'azione. Esempi: sabato 4 febbraio 12 ✓ grassi: i farmaci che hanno una maggiore affinità per i lipidi (lipofili) hanno un volume di distribuzione più ampio nelle donne a causa della presenza maggiore di grassi (circa il 25%) nel corpo femminile rispetto a quello maschile. ✓ peso: le donne pesano normalmente circa il 30% in meno degli uomini e quindi, a parità di dosaggio, la quantità di principio attivo che assumono in proporzione al peso è maggiore. ✓ ipertensione: i farmaci calcio-antagonisti sembrano più efficaci nelle donne nel ridurre la pressione arteriosa; al contrario, gli ACE-inibitori sembrano in grado di ridurre significativamente la mortalità tra gli uomini, ma non tra le donne. ✓ depressione: le donne sembrano rispondere meglio agli inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI), mentre gli uomini trarrebbero maggiori benefici con gli antidepressivi triclici (TCA). La medicina di genere Nonostante la differente risposta alle terapie farmacologiche e sebbene le donne consumino circa il 40% di farmaci in più rispetto agli uomini, fino a un recente passato gran parte dei nuovi farmaci venivano testati solo sugli uomini e molti principi attivi non sono mai stati sperimentati sulla popolazione femminile. Motivazioni: ✓ timore che una molecola in sperimentazione possa costituire un rischio per una donna in età fertile. ✓ fluttuazione dei livelli ormonali dovuta al ciclo mestruale, che si ritiene possa influenzare i risultati della sperimentazione. Conseguenze: sabato 4 febbraio 12 ✓ non consente di misurare la reale efficacia dei farmaci rispetto ai diversi generi e può limitare la scoperta di farmaci specifici per le donne. ✓ In Italia, secondo i dati dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), la popolazione femminile è del tutto assente nelle sperimentazioni dei farmaci di Fase I, che servono a capire se le nuove molecole sono sicure e quale potrebbe essere il loro meccanismo d'azione, e quasi del tutto esclusa da quelle di Fase IV, cioè le analisi condotte sui pazienti dopo che il farmaco è stato messo in commercio. La medicina di genere ✓ USA le donne sono obbligatoriamente inserite nei trial clinici e la Food and Drug Administration americana (FDA) ha istituito un ufficio che si occupa specificamente della salute delle donne e della loro partecipazione agli studi. ✓ Italia: ✓ sabato 4 febbraio 12 ✓ 2007 istituzione della “Commissione Salute delle Donne” presso il Ministero della Salute ✓ 2008 Istituto Superiore di Sanità ha dato avvio ad un progetto strategico incentrato sull'impatto delle terapie a seconda del genere, al fine di arrivare a cure più appropriate e ottenere risparmi per il Servizio Sanitario Nazionale. ✓ 2011AIFA costituzione del Gruppo di lavoro “Farmaci e Genere” dedicato ai farmaci e alla Medicina di Genere. UE: ✓ 05.2010 presso il Parlamento Europeo a Bruxelles si è svolto un incontro incentrato sulle strategie per promuovere misure volte a ridurre l'incidenza di patologie cardiovascolari in Europa; ✓ Da questo incontro è scaturita la proposta di una legge, analoga a quella americana, che renda obbligatoria in Europa un'equa rappresentanza femminile (50%) nei trial per patologie cardiovascolari e ictus, prime causa di mortalità femminile. Riferimenti Comitato Nazionale per la Bioetica (1998), “Etica, sistema sanitario e risorse”. Presidenza del Consiglio dei Ministri, Roma. Comitato Nazionale per la Bioetica (2006), “Conflitti d’interessi nella ricerca biomedica e nella pratica clinica”. Presidenza del Consiglio dei Ministri, Roma. Fondazione ISTUD (2011), “Globalizzazione della sperimentazione clinica”. Programma “Scienziati in Azienda” XII Edizione, Stresa. Lage A. (2011), “Global pharmaceutical development and access: critical issues of ethics and equity”. MEDICC Review; 13: 16-22. Sacchini D. (2006), “Bioetica e sperimentazione clinica: aspetti etici”. Corso di formazione in Bioetica, Istituto di Bioetica, Università Cattolica di Roma. Schiebinger L. (1993), “The anatomy of difference” in Her nature's body: gender in the making of Modern Science, Beacon Press, Boston (MA). Weigelt J. (2009), “The case for open-access chemical biology. A strategy for pre-competitive medicinal chemistry to promote drug discovery”, EMBO Rep. 2009 Sep; 10(9):941-5. sabato 4 febbraio 12