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corso di progettazione bioclimatica - modulo: tecnologie bioclimatiche
riqualificazione sostenibile_2
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Architects A.A.V., trasformazione di tre unità
abitative in un’unica villa, Malibu-California,
1989
poiché gli edifici erano
orientati con il fronte Sud
verso il mare ed addossati
ad un pendio, i progettisti
hanno creato una sorta di
parete continua vetrata
inclinata, schermata da
grandi alettoni in tessuto
questi singolari brise-soleil regolano meccanicamente
l’accesso di luce e calore solare nei vari ambienti degli alloggi,
assumendo diverse posizioni
i singoli elementi di schermatura sono sostenuti da un telaio
d'alluminio che si fissa su travature reticolari d'acciaio, a loro
volta collegate alla struttura principale in cemento armato
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Glenn Murcutt,
recupero di casa
unifamiliare a
Paddington,
Sydney, 1985
Glenn Murcutt ha, in molti suoi progetti, dimostrato
un’attenzione non comune, quasi spontanea e non
“fanatica”, al tema della captazione di luce e calore solari
i clienti, che avevano già richiesto l’intervento dell’architetto
per una loro villa sulla costa meridionale del New South
Vales, hanno pensato di rivolgersi nuovamente a lui perché
volevano, in un certo qual modo, ricreare la forte
integrazione con l’ambiente, di questa casa di villeggiatura,
anche nella loro casa di città
questa si trova nel sobborgo di Paddington ed è stata
costruita nel XIX secolo, risulta cieca sui due lati, essendo
confinante con altri edifici, ed è di due piani
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poiché la casa è addossata ad una collinetta, il primo dei
due piani è interrato sul fronte principale
questo prospetto su strada doveva essere, secondo le
normative vigenti, mantenuto, pur essendo caratterizzato da
piccole bucature e non permettendo un sufficiente ingresso
di luce naturale
Murcutt ha deciso di mantenerlo invariato intervenendo
radicalmente all’interno
la strategia progettuale è stata di costruire,
dentro il corpo di fabbrica esistente, una
nuova struttura d'acciaio e cemento, aprendo
da un punto di vista spaziale e
microclimatico l’ambiente originario
vecchio e nuovo sono chiaramente
differenziati e le stanze scure e anguste della
casa precedente, con 4 camere da letto, sono
state rimosse e trasformate in un interno
leggero e arioso con una grande camera da
letto principale ed una piccola camera-studio
per gli ospiti, sul lato strada
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la parte interna posteriore, rispetto al
fronte su strada, è stata sollevata, al
piano terra, di 50 cm, permettendo
così di alzare il soggiorno fino a 3,5 m
e mantenendo un soffitto minimo di
2,4 m nella camera da letto, sopra di
esso
la sala d’ingresso mantiene il suo
originale soffitto di 3,2 m e la cucinasala da pranzo, sotto, la sua altezza di
2,7m
questa soluzione a livelli sfalsati ha creato una fessura
orizzontale di circa 50 cm, in tutta la casa, che permette di
vedere attraverso l’edificio e, alle brezze, di circolare
liberamente in tutti gli ambienti per convezione naturale,
con importanti effetti refrigerativi
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anche la luce solare può penetrare maggiormente nella
parte bassa dell’edificio attraverso una serie di riflessioni
consentite dalla colorazione chiara delle pareti interne
il cuore della casa, è ben
illuminato da un grande
lucernario che, posto per
tutta la sua lunghezza, capta
e riflette la luce esterna
quest’ultima è poi portata,
attraverso la spaccatura
orizzontale di 50 cm, in tutta
la casa
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sul lato più esposto al sole il
prospetto si apre totalmente e
la copertura metallica della
terrazza, su cui affaccia la
stanza da letto, capovolge la
forma tradizionale e originaria
per captare più luce
per ombreggiare la parte
inferiore del terrazzo, nella
stagione calda, Murcutt ha
progettato un’ingegnosa tenda
rimovibile, fatta di strisce
intrecciate di tessuto, con
piccoli buchi lasciati nella
trama, per ottenere una
suggestiva luce diffusa a
chiazze ed un ombreggiamento
efficace ma non fastidioso
Log ID, sopraelevazione di un piccolo
edificio per uffici, Schlierbach, 1994
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Log ID è un gruppo di progettisti che si occupano di
energia alternativa ed impiegano tecniche solari
particolari, sia attive sia passive, nei loro interventi
uno di questi riguarda la riqualificazione e la
sopraelevazione di un piccolo edificio per uffici, sito ai
margini di un’area industriale con attività prevalente
legata ad alcuni processi di zincatura
l’idea del recupero si basa sull’aggiunta di un piano sopra
i due esistenti e a ridosso di un corpo di fabbrica, posto
sul retro dell’ufficio stesso
la copertura di questo nuovo spazio, sopra l’edificio, è
realizzata con una struttura di acciaio (zincato con il
processo usato nelle industrie vicine ) e vetro (singolo
isolante)
sotto questa sorta di guscio ve n’è uno interno separato
lateralmente dal primo con una parete vetrata, che può
essere aperta completamente
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IN INVERNO:
il sole scalda la camera d’aria che si crea tra i due gusci e
che si comporta come uno spazio di transizione termica, una
serra, che capta calore e costituisce una zona tampone
isolante
IN ESTATE:
l’apertura della parte vetrata e quella di alcune valvole sulla
copertura crea un’opportuna ventilazione ...
... accompagnata dall’azione di depurazione / ossigenazione
svolta dalle piante poste all’interno dell’edificio
il leggero elemento di schermatura, che tende anche a
ricomporre l’immagine complessiva del prospetto, è
opportunamente studiato in funzione dell’inclinazione dei
raggi solari nel corso dell’anno
esempio di riqualificazione, con sistemi a controllo
climatico naturale, riuscita sul piano formale, funzionale
e tecnologico
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Jacques Herzog & Pierre De Meuron, SUVA,
Basilea, 1993
Jacques Herzog & Pierre De Meuron hanno utilizzato, per
l’ingrandimento dell’agenzia basilese della SUVA, un
espediente molto interessante, soprattutto per quanto
riguarda le prestazioni relative alla captazione e al
controllo della luce naturale
hanno aggiunto, all’edificio esistente dell’amministrazione,
nuove costruzioni per uffici ad appartamenti, utilizzando
poi un rivestimento continuo, in vetro isolante, che rende
omogeneo l’aspetto finale dell’insieme
sulla parte vecchia tale rivestimento si appoggia, per
mezzo di un’intelaiatura metallica, sulla facciata rivestita in
pietra
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il rivestimento è composto di tre fasce,
per ogni piano, alte ciascuna un metro
circa
la fascia vetrata inferiore arriva fino al
davanzale delle finestre esistenti, quella
di mezzo all’altezza degli occhi
la scelta del vetro tiene conto delle sue
caratteristiche fisiche e ottiche
per la parte più bassa: lastre isolanti in
vetro smerigliato
per quella intermedia: lastre isolanti di
vetro trasparente
per la più alta: lastre di vetro prismatico
riflettono parzialmente, secondo
l'inclinazione, i raggi solari lasciando
passare nei locali solo luce diffusa
si sono ottenute sia una buona
protezione “trasparente” dalla
radiazione diretta, sia
un’illuminazione naturale
ottimale
l’apertura e la chiusura dei vetri
smerigliati e di quelli a prisma
avviene tramite regolazione
elettronica centralizzata
l’anta di vetro trasparente si può
invece manovrare individualmente
dall’interno
la doppia facciata così ottenuta
è caratterizzata da una piccola
camera d’aria, tra gli elementi
in pietra e quelli in vetro, che
ha buone prestazioni anche
come isolante termico e
acustico
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Jean Nouvel, Hotel Saint James, BouliacBordeaux, 1989
per rendere omogenee le strutture vecchie con le nuove
(un’altra sala ristorante e 18 camere), è stato utilizzato un
involucro esterno, anche sulla copertura, in grigliato metallico
suddiviso in pannelli prefabbricati di 1,8 m X 1,8 m
i pannelli sono distanziati di 30 cm dalla muratura sulla quale
è stato applicato un rivestimento isolante
essi non sono trattati, in modo da poter arrugginire
naturalmente
svolgono importanti funzioni bioclimatiche:
intercettano i raggi solari, mantenendo in ombra la struttura, e
generano una sorta di parete ventilata dove il passaggio
naturale dell’aria disperde il calore
le vetrate poste dietro al nuovo involucro, che ha aperture
regolabili ad esse corrispondenti, sono in vetrocamera a taglio
termico e a bassa emissività
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Christoph Mäckler,
ristrutturazione di un
edificio per uffici,
Francoforte, 1994
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l’edificio era stato realizzato negli
anni ’60, rivestito in clinker
brunito e segnato da aperture
continue
sulla sua facciata è stato
utilizzato un dispositivo di parete
vetrata a doppia camera in
combinazione con un sistema a
lamelle schermanti-isolanti
orientabili
ciò consente al nuovo involucro
di perfezionare, nelle diverse
stagioni, il controllo del
microclima interno dell’edificio
oltre a proteggere quest’ultimo
dall’inquinamento acustico
A.Rogora, G.Peretti, A.Aiazzi, Progetto di
recupero della biblioteca N.E.I., Monza
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per il recupero della
costruzione è stato
previsto un nuovo
lucernario, a vetri
chiari, con un
elemento interno a
lastra, capace di
creare una buna
diffusione della luce
naturale
sono state predisposte anche opportune coperture
schermanti in PVC, per il lucernario, per non avere, in estate,
fenomeni di surriscaldamento
uno scaffale di luce sulla finestra della facciata principale
riflette i raggi di sole sul soffitto spingendoli all’interno del
locale
Paul Robbrecht &
Hilde Daem,
ristrutturazione di
due magazzini,
Anversa, 1996
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ristrutturazione due ex magazzini ottocenteschi: esempio
particolare per l’importanza attribuita al problema della
captazione di luce naturale
committente dell’opera è una società di trasporti decisa a
trasferire nei suoi antichi depositi di tabacco e spezie, la
propria sede
le costruzioni esistenti richiedevano, per lo stoccaggio
delle merci, ambienti in semioscurità e quindi avevano una
limitata superficie frontale d'affaccio e si sviluppavano, in
profondità, in un isolato tutto occupato da corpi di fabbrica
con le stesse funzioni
con la nuova destinazione veniva richiesto un drastico
intervento volto ad incrementare la quantità di luce naturale
negli spazi interni
i progettisti hanno deciso allora di lavorare sulle sezioni
creando aperture nei solai e nei divisori, per il passaggio
della luce tra le varie zone dei due corpi di fabbrica
considerati
i raggi del sole, non potendo entrare lateralmente, sono fatti
penetrare da grossi lucernari in copertura
realizzati dalla scultrice Cristina Iglesias con vetro traslucido
colorato, legato in piombo
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Jestico & Whiles,
British Council,
Madrid
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Jestico & Whiles,
sono intervenuti su
un palazzo del 1870
per risolvere il
problema
dell’insufficiente
illuminazione
naturale, hanno
aperto, al centro,
sotto una copertura
vetrata sul colmo del
tetto, uno spazio
vuoto
lo spazio vuoto aperto dai progettisti
costituisce quasi un cono rovesciato
che fora il volume interno, dal tetto
fino al primo piano, ed ospita solo
una leggera scala metallica
un pannello di vetro inciso, inserito
nel solaio del primo piano porta poi
la luce del cono fino al livello più
basso dell’edificio
con i suoi assi leggermente inclinati
a nord e ad est, il lucernario, di
forma ellittica, risulta orientato in
modo da incrementare la
penetrazione dei raggi solari del
mattino, all’interno degli ambienti
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subito sotto il
tetto, sorretto da
un supporto
metallico, è
collocato un
particolare
elemento
schermante
girevole,
costituito da una
membrana di
tessuto che filtra
la luce,
attenuandola
quest'elemento ha diverse
funzioni:
regolare il passaggio della
luce portandosi in diverse
posizioni,
eliminare l’abbagliamento,
evitare fenomeni di
surriscaldamento estivo (l’aria
calda formatasi in cima al
cono può essere facilmente
scaricata all’esterno)
durante l’inverno, l’aria calda,
invece, entra attraverso
particolari condotti dai quali
può essere inviata nell’edificio
in modo da fornire ad esso un
certo apporto termico
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Blasi, recupero ad uso uffici di un fabbricato
anni ’50 di Lainate, Milano, 1989
l’edificio esistente presentava carenze strutturali evidenti
è stata studiata una gabbia esterna costituita da una struttura
reticolare spaziale sostenuta da 12 colonne d'acciaio di 12 m
d'altezza
alcune barre ad alta resistenza trasferiscono i carichi del
fabbricato esistente sui nuovi elementi di sostegno
le facciate sono state schermate con una serie di alette
frangisole montate su un leggero traliccio reticolare
i brise-soleil, orientabili dall’interno con meccanismi di
movimentazione, schermano e allo stesso tempo filtrano la
luce, grazie al particolare tipo di lamiera forata utilizzato
a seconda dell’orientamento delle facciate i frangisole
assumono diverse posizioni: a Nord le alette sono sempre
aperte, a Sud sono chiuse per proteggere gli ambienti interni
dalla radiazione diretta del sole, ad Est e ad Ovest sono mobili
e cambiano inclinazione al variare dell’incidenza solare
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Alessandro Savioli, applicazione di un
sistema di schermature ad un edificio per
uffici, Parma, 1990
nel progetto è stato previsto un
sistema di schermatura a nastro sui
fronti completamente trasparenti
tale sistema è basato su un telaio
portante, costituito da una struttura
reticolare di tubolari d’acciaio,
agganciata ai preesistenti pilastri in
cemento armato, e da lamelle, in
lamiera forata, fissate, con
particolari supporti, sulle aste
inclinate del telaio
il sistema impiantistico di controllo è
contenuto in un’apposita
canalizzazione posta sul perimetro
dell’edificio ed ispezionabile ad ogni
piano
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BPC Associati,
riconversione
di edificio
industriale in
uffici,
Calolziocorte
(Bg)
operazione molto particolare, di riqualificazione edilizia
i progettisti hanno praticamente lasciato invariato il fabbricato
esistente, una sorta di capannone posto in una vasta area
industriale, e vi hanno costruito, all’interno, interamente con
tecnologie a secco, una cellula per uffici, con strutture in
acciaio e tamponamenti in leggeri elementi a sandwich
tra le due costruzioni è stata lasciata un’intercapedine
piuttosto larga nella quale sono stati alloggiati gli impianti
l’intercapedine costituisce una zona cuscinetto che attutisce
rumori e vibrazioni, rilevanti in un simile contesto, ma
soprattutto svolge azione di regolazione microclimatica e
controllo ambientale
in particolare è garantita una certa circolazione dell’aria ed un
suo riscaldamento nell’intercapedine stessa dovuto alla
radiazione solare
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riferimenti bibliografici:
Andrea Giachetta. “Controllo climatico naturale nella
riqualificazione edilizia: casi” (pp. 38-89), in Fausto Novi (a
cura di) “La riqualificazione sostenibile. Applicazioni,
sistemi e strategie di controllo climatico naturale”, Alinea
Editrice, Firenze 1999
nel capitolo del libro citato è proposta bibliografia specifica
sui singoli progetti presentati
AA.VV. (a cura di Marco Sala). Recupero edilizio e
bioclimatica. Se, Napoli, 2001
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