Solo quello che ti interessa | Personaggi e nuovi paradigmi - Ramanujan e le sue stravag Copyright admin [email protected] http://www.belloma.it/personaggi-e-nuovi-paradigmi-ramanujan-e-le-sue-stravaganti-ricerche/ Personaggi e nuovi paradigmi - Ramanujan e le sue stravaganti ricerche - Se pensiamo alle tre fasi del pensiero matematico esposti da Hadamard e Poincaré, di può affermare che Ramanujan si muoveva a suo agio nella seconda fase ed aveva serie difficoltà nella terza. - Srinivasa Ramanujan (1887-1920) non ebbe i mezzi per una formazione accademica, ma comunque fu un personaggio di talento: riusciva a “vedere” i risultati, ma non era in grado di dimostrarli. I suoi lavori sono stati però ampiamente diffusi e documentati la punto di essere diventata una leggenda della storia dell’India. - Nacque da una famiglia di origini umili. A 7 anni ottenne una borsa di studio che gli permise di studiare: le sue straordinarie qualità matematiche si manifestarono sin da subito. Le sue qualità furono anche mnemoniche: era in grado di ripetere a memoria centinaia di decimali del numero pi-greco o della radice quadrata di 2. - A 16 grazie ad una nuova borsa di studio entrò in collage, ma la passione per la matematica, gli fece abbandonare le altre materie e finì con il perdere la borsa di studio e ad essere bocciato. - Nel 1909 si sposò ed abbandonò completamente gli studi. Tramite un amico ottenne una raccomandazione per collaborare con il matematico dilettante Diwan Behadur R. Ramachandra Rao. Costui lo descrisse come una persona povera che non cercava ricchezza, ma solo la possibilità di proseguire le sue ricerche. Le sue scoperte erano effettivamente difficili da capire, ma sicuramente si trattava di qualcosa fuori dall’ordinario. Ramachandra Rao lo considerò un uomo notevole e lo spinse a proseguire con le sue ricerche. Ma Ramanujan non voleva vivere di carità, per tanto accetto comunque un lavoro come contabile. Questa situazione gli permise di dare sostentamento alla sua famiglia, ma nel contempo di dedicarsi alle sue ricerche. - Aveva il cosiddetto “dono dei numeri”, la capacità di trattare in mente calcoli complessi. - Aneddoto: un suo collega, dopo vari minuti di studio, trovò la soluzione, ad un problema di logica matematica che trovò in un diario, che consisteva in una coppia di numeri. Costui lo propose a Ramanujan che all’istante lo risolse, proponendo una soluzione generale di cui, la sua soluzione, era solo un caso particolare (capacità di astrazione e generalizzazione). - Aneddoto: Nell’estate del 1917, colpito da tubercolosi, Ramanujan entrò in sanatorio a di Cambridge. Il suo amico e mentore, Godfrey Harold Hardy (1877-1947), matematico britannico, un giorno andò a fargli visita e gli disse che aveva viaggiato su un taxi numero 1.729 per raggiungerlo, un numero un po’ insulso. Immediatamente Ramanujan osservò che tale numero è il più piccolo che si può esprimere come somma di due cubi in due modi differenti: 1.729 = 13+123 = 93+103. - Ramanujan si era lasciato tentare dal ramo della matematica che, secondo Hardy, era il più difficile, la teoria dei numeri. Quindi anche lui cadde nella page 1 / 3 Solo quello che ti interessa | Personaggi e nuovi paradigmi - Ramanujan e le sue stravaga Copyright admin [email protected] http://www.belloma.it/personaggi-e-nuovi-paradigmi-ramanujan-e-le-sue-stravaganti-ricerche/ - - - - - - - - - - “trappola” dei numeri primi, nella vana ricerca della formula in grado di generare tutti i numeri primi. Ad un certo punto della sua vita, però, la sua situazione economica e sociale non gli permise di andare avanti con le sue ricerche ed i matematici che lo attorniavano non potevano aiutarlo. Decise allora di scrivere una lettera ai matematici europei in cui Ramanujan illustrava le sue ricerche e mostrava il desiderio di volerle approfondirle. Il tentativo fu quello di convincerli che i suoi teoremi meritassero di essere approfonditi, pubblicati e quindi a dare sostegno alle sue ricerche. Di tutti i matematici che ricevettero al lettera, solo Hardy seppe comprendere il valore di quegli scritti. Ramanujan gli aveva inviato 120 teoremi. Il commento di Hardy fu che solo un matematico di alto livello poteva scrivere quelle formule: dovevano essere vere perché richiedevano troppa immaginazione per inventarle. Nel 1913, Hardy gli procurò una borsa di studio per studiare a Cambridge. Ramanujan si trasferì, e, sotto la guida di Hardy iniziò a studiare. Il compito di Hardy fu molto duro e difficile: che metodo doveva seguire per insegnarli la matematica moderna ? I limiti delle sue conoscenze erano tanto stupefacenti quanto profondi. La difficoltà che Hardy incontrò nell’insegnare al suo studente, era data dalla varietà di temi trattati da Ramanujan, dove risultati nuovi si sovrapponevano ad altri che erano stati già dimostrati. In grande misura, quindi, Ramanujan doveva essere rieducato, ma in modo da non spezzare, con eccessivi formalismi, quello che Hardy definiva “l’incanto della sua ispirazione”. Ramanujan visse 5 anni a Cambridge, pubblicando 21 articoli. Alla fine di questo periodo Hardy affermò: “Ho imparato da lui molto più di quanto lui abbia appreso da me”. Nel 1919, dopo essere stato nominato membro della Trinity Fellowship, tornò in India dove morì l’anno dopo. La maggior parte dell’opera di Ramanujan è scritta in forma epistolare ed è raccolta in tre quaderni personali. La revisione totale del suo lavoro ancora non si è conclusa dato che, con soli 33 anni di vita, riuscì a lasciare all’universo matematico più di 4.000 teoremi. I lavori di Ramanujan sui numeri primi, in particolare per trovare la formula per ottenerli, sono circondati da un alone di mistero, ma sono stati un fallimento. A tal proposito Hardy disse: “I suoi lavori sui numeri primi erano certamente sbagliati. Si può dire che questo fu il suo unico grande fallimento. Però non sono convinto che, in una qualche maniera, il suo fallimento non sia stato più meraviglioso di qualunque dei suoi trionfi”. Ramanujan non conosceva l’opera di Riemann né quella di Gauss, però era in grado di trovare la formula che gli fornisse la lista dei numeri primi. Diceva che aveva trovato la formula per conoscere la quantità di numeri primi minori di un qualunque numero dato. Fra i risultati che inviò a Hardy però non c’era nessuna dimostrazione delle sue affermazioni. Una formula fece rizzare i capelli a Hardy… 1 + 2 + 3 + 4 page 2 / 3 Solo quello che ti interessa | Personaggi e nuovi paradigmi - Ramanujan e le sue stravaga Copyright admin [email protected] http://www.belloma.it/personaggi-e-nuovi-paradigmi-ramanujan-e-le-sue-stravaganti-ricerche/ - - - +… + ∞ = 1/-12. Hardy però intuì analizzando altri scritti di Ramanujan, che questa formula nascondeva qualcosa di buono. Infatti questo risultato non era altro che uno degli zeri della funzione zeta di Riemann per x=-1. Il matematico americano Bruce Berndt ha dedicato molto tempo allo studio delle opere di Ramanujan e scoprì che stava elaborando una tabella nella quale si analizza con maggior dettaglio e precisione la comparsa dei numeri primi fra i primi 100.000.000 di numeri naturali. La precisione risulta maggiore dei risultati ottenuti mediante la formula di Riemann, la qual cosa porta speculare sulla possibilità che Ramanujan fosse realmente in possesso di una formula che non fece conoscere a nessuno. L’esotica mente matematica di Ramanujan produsse alcuni risultati apparentemente errati, però per la maggior parte diede risultati veri e di grande bellezza matematica. I suoi risultati, oltre ad essere ancora studiati, trovano applicazione nei campi più disparati come la chimica dei polimeri, l’architettura dei computer o la ricerca sul cancro. Godfrey Harold Hardy disse che il suo maggior contributo alla matematica, fu la scoperta di Ramanujan. NOTA: in seguito all’incontro in clinica tra Ramanujan e Hardy i numeri che hanno la proprietà di essere i più piccoli che si possono esprimere come somma di due cubi in n modi differenti vengono chiamati taxicab e indicato con Ta(n). Quello dell’aneddoto 1.729, rappresenta Ta(2), ad oggi si conoscono tali numeri fino a Ta(5) (un numero esprimibile come somma di 2 cubi in 5 modi diversi). page 3 / 3