DISPEPSIA
Bruciore di
stomaco?
test salute 106 Ottobre 2013
All'origine di acidità e cattiva digestione può esserci un problema
funzionale o una vera e propria malattia. Guida ai farmaci da usare,
senza dare retta alla pubblicità.
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Gastrite, ulcera, esofagite, reflusso. Sembra che sia in corso
un’epidemia di queste malattie,
a giudicare dall’aumento di spesa
che la categoria dei farmaci per lo
stomaco sta conoscendo in questi anni (qui accanto alcuni dati).
Diversi medicinali appartenenti
a questa classe sono tra i principi
attivi più usati in Italia. In particolare vanno alla grande i cosiddetti
inibitori della pompa protonica.
Il motivo di questa esplosione?
Questi farmaci non vengono prescritti, come dovrebbe essere, soltanto a chi soffre di una malattia
dell'apparato digerente, ma sono
distribuiti a piene mani anche a
chi lamenta semplice bruciore di
stomaco e indigestione (tecnicamente: “dispepsia"). Disturbi per
cui non sono appropriati. E che
riguardano un quarto della popolazione occidentale, avendo molto
a che fare con lo stress, la cattiva
alimentazione e la fretta con cui
consumiamo i pasti. Senza scordare che anche l’uso prolungato
di farmaci antinfiammatori (Fans),
per esempio Voltaren, e di acido
acetilsalicilico (per esempio Aspirina) può causare ulcera e gastrite.
Insomma: al primo bruciore di
stomaco, prima di buttarci su un
farmaco (magari perché molto
pubblicizzato in tv), cerchiamo di
capire un po' meglio il problema.
Un disturbo comune
Bruciore di stomaco, dolore, gonfiore, senso di pienezza, eruttazione, nausea e vomito sono i sintomi
>
Una crescita inarrestabile
3
13%
9%
26,3
Sono i miliardi spesi nel 2011 per i
farmaci gastrointestinali e del metabolismo. Al secondo posto dopo dopo
quelli cardiovascolari (5 miliardi).
È la quota occupata dai farmaci gastrointestinali nel mercato farmaceutico complessivo.
L'incremento delle dosi prescritte di
inibitori della pompa protonica nel
2011 rispetto al 2010.
I miliardi di euro spesi in totale per i
farmaci in Italia nel 2011, di cui 3/4
rimborsati dal Servizio sanitario.
ANTIACIDI
Sono farmaci che aiutano a neutralizzare il contenuto di acido dello stomaco, il cui eccesso provoca bruciori e altri
problemi gastrointestinali. Si vendono senza ricetta. Attenzione, vanno usati all'occorrenza, mai per più di due
settimane di seguito. E devono essere assunti lontano da altri farmaci, altrimenti si rischiano dannose interazioni.
A differenza di altri farmaci che sopprimono la produzione di acido nello stomaco, gli antiacidi non la sopprimono, ma provocano
una reazione chimica che la neutralizza, aumentando il pH (cioè
diminuendo l'acidità) dello stomaco. Gli antiacidi sono utili per
ottenere un rapido sollievo del bruciore, ma non sono efficaci
come cura nel trattamento di gastriti o ulcere.
Effetti indesiderati e controindicazioni. Il carbonato di calcio occasionalmente causa stitichezza e flatulenza. Dosi elevate e l'uso
prolungato di questi prodotti possono portare a un effetto rimbalzo, con conseguente eccesso di acido presente nello stomaco.
Il carbonato di calcio può anche causare ipercalcemia (eccesso di
calcio nel sangue), soprattutto nei pazienti con insufficienza renale.
Azione ed effetti indesiderati
• Sali di magnesio. Si tratta di sali abbastanza rapidi nel neutralizzare l'acido. Se ne distinguono di diversi tipi. Il più noto è
l'idrossido di magnesio, contenuto nella Magnesia S. Pellegrino:
a basse dosi agisce come antiacido, ad alte come lassativo. Altri
sali sono il magnesio carbonato (Magnesia Bisurata Aromatic) e
magnesio trisilicato (Neutrolac e Neutrose).
Effetti indesiderati e controindicazioni. Alte dosi di sali di magnesio possono causare diarrea. Chi ha problemi renali dovrebbe
assumerne solo piccole quantità.
Gli antiacidi contengono di solito uno o più principi attivi.
Ecco quali sono i più comuni.
• Bicarbonato di sodio. Tra gli antiacidi è quello più economico
e a portata di mano: è presente in tutte le case, ma è anche la
base di alcuni prodotti, il più noto dei quali è la Citrosodina (che
associa al bicarbonato l'acido citrico). Questo sale è in grado di
tamponare velocemente, quasi istantaneamente, l'acido presente nello stomaco, ma va usato sporadicamente, al massimo per
alcuni giorni di seguito.
Effetti indesiderati e controindicazioni. Troppo bicarbonato può
provocare un'alterazione del pH del sangue, con conseguente
nausea, mal di testa e debolezza. È controindicato nei pazienti che
devono controllare l'apporto di sodio (cioè di sale), ad esempio le
persone con insufficienza cardiaca o pressione alta.
• Carbonato di calcio. Spesso è usato in associazione con altri
principi attivi, specialmente con i sali di magnesio. Non solubile in
acqua, il carbonato di calcio si scioglie lentamente nello stomaco.
Tra i farmaci contenenti carbonato di calcio ci sono Alka-Seltzer
antiacido, Digestivo Antonetto, Neutrolac e Neutrose S. Pellegrino.
• Combinazione di sali di magnesio e alluminio. È la formulazione più comune. Poiché i sali di alluminio da soli hanno un'azione
lenta, mentre quella dei sali di magnesio è rapida, l'associazione
dei due tipi di sali consente di migliorarne l'efficacia. Appartengono a questa categoria i bestseller Maalox e Maalox Plus (che
ha in più il dimeticone, contro il meteorismo) e Anacidol.
Effetti indesiderati e controindicazioni. La combinazione dei
due sali riduce anche gli effetti indesiderati dei singoli principi
attivi: i sali di alluminio, infatti, tendono a produrre costipazione
e a ritardare lo svuotamento gastrico, mentre i sali di magnesio
hanno l'effetto contrario. Associandoli si mitigano le possibili
conseguenze negative.
Si acquistano
senza ricetta.
Sono indicati per
il sollievo dal bruciore
di stomaco, vanno usati
al bisogno
e per brevi periodi
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Che cosa sono
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DISPEPSIA
H2 ANTAGONISTI
I cosiddetti "antagonisti dei recettori H2" riducono la secrezione gastrica acida. Sono disponibili nella doppia veste
di farmaci da automedicazione e di medicinali soggetti a prescrizione medica, a seconda della quantità di principio attivo contenuto. Il loro uso è diminuito a favore dei sempre più popolari inibitori della pompa protonica.
Che cosa sono
I farmaci chiamati "antagonisti dei recettori H2" appartengono
all'ampia categoria dei soppressori dell'acidità gastrica.
Fanno parte della famiglia diversi princìpi attivi: cimetidina, famotidina, nizatidina, ranitidina e roxatidina. Il principio attivo più
conosciuto e diffuso è la ranitidina.
Questi medicinali hanno un meccanismo di azione differente da
quello degli antiacidi (che neutralizzano l'acido già prodotto):
essi infatti intervengono a monte, sui meccanismi di secrezione
dell'acido, in modo da diminuirne la produzione.
Tra i soppressori dell'acidità troviamo anche i cosiddetti "inibitori della pompa protonica" (vedi pagina a fianco).
Gli H2 antagonisti sono comunemente utilizzati per ridurre il
reflusso gastroesofageo, per il trattamento di ulcere gastriche
e duodenali, comprese quelle causate dall'assunzione di antinfiammatori non steroidei (Fans).
Un tempo erano utilizzati, in associazione con antibiotici, per
eradicare l'Helicobacter pylori; oggi a questo scopo vengono
usati gli inibitori della pompa protonica.
Come agiscono
I farmaci H2 antagonisti riducono la produzione di acido dello
stomaco perché bloccano i recettori di una sostanza prodotta
dalle cellule dello stomaco, l'istamina.
Normalmente l'istamina, una volta rilasciata, si lega ai recettori
specifici che si trovano sulle cellule dello stomaco, stimolando
la produzione di acido. Bloccando i recettori, si fa sì che questa
"unione" non avvenga e che la produzione di acido diminuisca.
Disponibili in due versioni
A seconda della quantità di principio attivo in essi contenuta,
sono venduti come farmaci da banco o dietro prescrizione medica. Quelli di libera vendita, poiché forniscono dosi più basse di
principio attivo, sono utilizzati per alleviare il bruciore di stomaco e migliorare la cattiva digestione. Le versioni che richiedono
la ricetta medica, poiché hanno una quantità di principio attivo
doppia o quadrupla rispetto a quelle di automedicazione, sono
invece indicati per il trattamento di ulcere gastriche e duodenali
e malattia da reflusso gastroesofageo.
Gli antagonisti dei recettori H2 più comuni sono quelli che contengono ranitidina.
Nella versione da automedicazione troviamo per esempio Buscopan antiacido e Ranidil, entrambi da 75 mg; in quella disponibile dietro prescrizione del medico ci sono: Raniben, Ranibloc,
Ranidil, Ulcex, Zantac e i generici equivalenti, tutti disponibili nei
dosaggi da 150 e 300 mg.
Principali effetti indesiderati
Gli antagonisti dei recettori H2 possono causare disturbi gastrointestinali (nausea e diarrea), mal di testa, vertigini, stanchezza ed eruzioni cutanee.
Nelle persone anziane possono provocare - in particolare la
cimetidina - stati confusionali oppure interferire con l'assorbimento di alcuni farmaci.
Controindicazioni
Sono controindicati in persone con problemi renali e donne in
stato di gravidanza o in allattamento.
Quando sono rimborsati
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Sono rimborsati dal Servizio sanitario nazionale quando prescritti per l'ulcera gastrica o duodenale (sia in presenza di Helicobacter pylori sia in sua assenza), per la malattia da reflusso
gastroesofageo e per la sindrome di Zollinger-Ellison (tumore
delle cellule gastriche).
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Agiscono sui meccanismi
di secrezione dell'acido,
riducendone la produzione;
sono indicati per il trattamento
delle ulcere
e della malattia da reflusso
INIBITORI DELLA POMPA PROTONICA
Tra i principi attivi più venduti, gli inibitori di pompa protonica sono in grado di sopprimere efficacemente la secrezione gastrica. Sono considerati una panacea per molti disturbi riguardanti l'apparato digerente, ma spesso sono
usati in modo inappropriato, anche per episodici bruciori di stomaco non legati a una malattia.
Gli inibitori della pompa protonica agiscono riducendo la produzione di acido.
I principi attivi in commercio sono: esomeprazolo, lansoprazolo,
omeprazolo, pantoprazolo e rabeprazolo. Si tratta di molecole
tra loro comparabili sia sotto il profilo dell'efficacia sia sotto
quello della sicurezza. In genere si preferisce il più vecchio omeprazolo o il meno costoso lansoprazolo.
Sono disponibili come farmaci con marchi diversi, anche come
generici equivalenti (meno costosi).
Sono efficaci nel trattamento dell'ulcera duodenale e gastrica e
della malattia da reflusso e nella prevenzione e nel trattamento
delle ulcere causate dagli antinfiammatori (Fans), in pazienti
anziani in terapia cronica.
Vengono però anche utilizzati, in maniera del tutto inappropriata, per trattare il bruciore di stomaco in persone che non hanno
ricevuto una diagnosi di ulcera o esofagite da reflusso. Talvolta
sono usati anche per la dispepsia funzionale (disturbi digestivi
non legati a problemi che si rivelano all'esame endoscopico).
Non sono destinati al sollievo immediato del bruciore di stomaco; per questo scopo sono di gran lunga preferibili gli antiacidi
o gli H2 antagonisti (ranitidina).
Come agiscono
Bloccano alla fonte la produzione dell'acido. Come si intuisce dal
loro nome, agiscono impedendo alla pompa protonica, un enzima che si trova nelle cellule dello stomaco, di produrre acido.
Gli studi hanno dimostrato che l'effetto degli inibitori di pompa
nella riduzione dell'acidità è più duraturo rispetto a quello degli
H2 antagonisti.
Principali effetti indesiderati
Le più comuni reazioni indesiderate provocate dagli inibitori di
pompa sono: mal di testa e problemi gastrointestinali (costipazione, diarrea, flatulenza, nausea, dolore addominale, vomito).
Non devono essere assunti da persone con problemi al fegato e
ai reni, donne in gravidanza o in allattamento.
L'uso a lungo termine degli inibitori di pompa, specialmente ad
alti dosaggi, può aumentare il rischio di fratture ossee.
Assumere tutti i giorni per molti mesi una compressa di un inibitore di pompa può provocare una pressoché completa inibizione
della secrezione di acido nello stomaco: per questo motivo un
trattamento prolungato non solo provoca un'alterazione del grado di acidità dello stomaco e, di riflesso, della flora batterica,
ma può portare anche a profondi cambiamenti nella fisiologia
gastrica, aprendo la strada ad altri problemi.
Diversi studi hanno collegato le terapie a base di inibitori a un
più alto rischio di polmonite e a una maggiore suscettibilità
alle infezioni, in particolare quella da Clostridium difficile, un
batterio difficile da debellare. Infine, questi farmaci sono noti
per possibili, dannose interazioni con altri farmaci: warfarin,
fenitoina, clopidogrel, ansiolitici, antibiotici e antivirali anti-HIV.
Non sempre rimborsati dal Servizio sanitario
Quando prescritti dal medico, sono rimborsabili dal Servizio sanitario nazionale soltanto in certi casi: per prevenire i problemi
gastrici nei pazienti anziani che seguono una terapia cronica a
base di antinfiammatori (Fans) o acido acetisalicilico (Cardioaspirina); per il trattamento di ulcere, per l'eradicazione dell'Helicobacter, la malattia da reflusso gastroesofageo e la sindrome
di Zollinger-Ellison.
Sono indicati per ulcera, malattia
da reflusso ed esofagite. Bloccano
la produzione dell'acido, ma non danno
un sollievo immediato
al bruciore di stomaco
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Che cosa sono
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DISPEPSIA
PANTOPRAZOLO & CO. DA BANCO
INIBITORI DISINIBITI... E BIG PHARMA CI GUADAGNA
Perché principi attivi indicati per il trattamento dell'ulcera e della malattia da reflusso
sono disponibili come farmaci da banco? Semplice, li si fa passare per prodotti per il
sollievo dal bruciore di stomaco. E li si vende al triplo del loro prezzo.
Un'operazione indigeribile,
che proprio (è il caso di dirlo) non ci va giù. Tutto ha
inizio due anni fa, quando
l'Agenzia europea dei medicinali (Ema), autorizza il
passaggio del pantoprazolo (da 20 mg) dalla categoria dei farmaci da prescrizione a quella dei farmaci
di automedicazione.
Lo si rende quindi disponibile anche come farmaco
da banco. Anche la destinazione cambia: viene
indicato per il «trattamento a breve termine dei
sintomi da reflusso acido
(bruciore, rigurgito) negli
adulti». Un messaggio su
cui in passato ha insistito
la pubblicità. Peccato che
questo farmaco, come si
specifica nei foglietti illustrativi, «non è studiato
per portare un sollievo im-
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tipici della dispepsia. Se li accusiamo dopo un pasto luculliano, non
c’è da preoccuparsi. Nella maggior
parte dei casi si possono risolvere
cambiando stile di vita: mangiare
sano, perdere peso se si è in sovrappeso, smettere di fumare ed evitare cibi e bevande che scatenano
bruciore o dolore di stomaco. Se i
sintomi non migliorano, è il caso di
parlarne con il medico, che consiglierà dei farmaci.
Quando il sintomo prevalente è
l'acidità, spesso l'impiego di un
antiacido al bisogno (vedi pag. 17)
risolve la situazione. Se non basta,
il medico può prescrivere una cura
a base di farmaci più potenti, che
riducono la produzione di acido
mediato. Potrebbe essere
necessario assumere le
compresse per 2-3 giorni
consecutivi per migliorare
i sintomi». Dopo il pantoprazolo, è stata la volta
dell'omeprazolo, un altro
inibitore di pompa.
Il paradosso è che ora
esistono diversi farmaci
da banco con la stessa
quantità di principio attivo di altri per i quali
occorre la ricetta, talvolta prodotti dalla stessa
casa farmaceutica, che
possono costare anche
il triplo rispetto ai corrispondenti farmaci da
prescrizione.
se ci sono infiammazioni (esofagite, gastrite) o lesioni (ulcere). E
anche di controllare se la valvola
(detta "cardias") che blocca la risalita dei succhi gastrici dallo stomaco all’esofago funziona bene
oppure si è “allentata”. In quest'ultimo caso non riuscirà a impedire
la risalita di succhi gastrici nell'esofago (ambiente non attrezzato per entrare in contatto con gli
acidi), con conseguente danno
dei tessuti. È ai pazienti in questa
condizione, cioè con malattia da
reflusso gastroesofageo, che devono essere somministrate dosi
adeguate di inibitori della pompa
protonica, farmaci che bloccano
a monte la produzione di acido
nello stomaco. Una volta superata la fase acuta, si può passare a
dosi più basse, che garantiscano il
controllo dei sintomi. Se i sintomi
sono lievi, è possibile gestirli, almeno in prima battuta, con terapie
alternative agli inibitori, come gli
antiacidi e gli H2 antagonisti.
Quando ci sono lesioni
nello stomaco (vedi pagine 18 e
19). A volte possono rivelarsi utili
anche farmaci a base di magaldrato, una combinazione di idrossidi
e solfati di alluminio e magnesio
(come Riopan) o a base di alginati
(come Gaviscon), che formano un
gel sulla superficie dello stomaco,
ostacolando la risalita dei succhi
gastrici e proteggendo l'esofago.
Per vederci più chiaro
Se i farmaci non sortiscono effetti o se il problema si ripresenta, il
medico opterà per un'indagine più
approfondita: la gastroscopia. È un
esame un po’ fastidioso, che però
permette di vedere in che condizioni sono l’esofago e lo stomaco,
Nei pazienti con ulcere duodenali
o gastriche accertate, non è consigliabile una terapia a lungo termine con farmaci soppressori di
acidità. In questo caso va ricercata
la presenza del batterio che causa
l'ulcera, l'Helicobacter pylori.
Se c'è, è raccomandato eradicare
l'infezione, associando antibiotici
e un inibitore di pompa protonica.
Chi è invece risultato negativo al
batterio, o continua ad avere sintomi dopo l'eradicazione del batterio, deve assumere un soppressore
dell'acidità dietro controllo medico, a dosi ridotte e a cicli.
Ecco i farmaci meno cari
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