MICAT IN VERTICE La Micat in Vertice (dal motto della famiglia Chigi, che significa “Splende sulla cima”) è uno tra i più longevi cartelloni del panorama nazionale. Con questo motto il Conte Guido Chigi Saracini il giorno di Santa Cecilia del 1923 aprì le porte del suo Palazzo di via di Città inaugurando la prima delle sue “creature musicali”, destinata a qualificare le stagioni concertistiche invernali. La sede storica dell’Accademia Musicale Chigiana, il Palazzo Chigi Saracini eretto nel XIII secolo lungo una delle arterie principali di Siena, con le sue numerose collezioni di pregio, è aperto al pubblico per visite guidate. Da novembre 2015 a giugno 2016 il Palazzo sarà teatro di numerosi Appuntamenti, tutti a ingresso libero, dedicati alla memoria del fondatore dell’Accademia, il conte Guido Chigi Saracini, a cinquant’anni dalla sua scomparsa. Vi invitiamo inoltre a visitare la mostra Ricordanze. Il Conte Guido Chigi Saracini e le Arti, aperta ad ingresso libero fino al 12 giugno 2016. The Micat in Vertice (from Latin motto of the Chigi’s Family’s coat of arms, which means “The Star shines on the top”) is among the oldest and most prestigious Italian concert festivals. It was inaugurated on 23 november 1923 by Count Guido Chigi Saracini in his own Palace in the City of Siena, so as to found a new winter concert season. Per prenotazioni ed informazioni consultare il sito internet o contattare il 0577-22091. www.chigiana.it [email protected] @Chigiana FondazioneAccademiaMusicaleChigiana con il contributo di PROSSIMO CONCERTO Venerdì 29 gennaio, Palazzo Chigi Saracini, ore 20.30 Angela Hewitt pianoforte Musiche di Scarlatti, J.S. Bach, Beethoven Stampa: Tipografia Senese con la sponsorizzazione di SABATO 23 GENNAIO PALAZZO CHIGI SARACINI ORE 18.00 18 AGOSTO ORE 21.15 CHIESA DI S. AGOSTINO CHIGIANA FACTOR DAVID GERINGAS violoncello Noûs IanQuartetto Fountain pianoforte Tiziano Baviera violino Alberto Franchin violino Sara Dambruoso viola Tommaso Tesini violoncello Concerto realizzato grazie al contributo del Professor Nicola Carretti media partner ORE 17.45 Introduce: Quei favolosi ‘80 Cesare Mancini SIENA 2015 Beethoven Nel corpus dei sedici quartetti per archi di Beethoven, l’op. 18 n. 6 è l’ultimo numero della raccolta dei sei cosiddetti Quartetti Lobkowitz, dal nome del principe che li aveva commissionati e che dopo averli ascoltati li apprezzò al punto da assegnare al compositore 600 fiorini annui e regalargli anche quattro preziosi strumenti ad arco: un violino e un violoncello di Guarneri costruiti a Cremona fra il 1712 e il 1718, un secondo violino di Nicola Amati del 1667 e una viola di Vincenzo Ruger del 1690. Come i precedenti cinque, fu pubblicato nel 1801. Il primo movimento si apre con un tema caratterizzato da salti di note staccate, a cui seuge un secondo tema leggermente danzante, con i quattro strumenti in procedimento omoritmico. L’Adagio ma non troppo, in forma di Lied tripartito, anticipa lo Scherzo, dal forte sapore ritmico e sincopato, spesso ricorrente allo sforzando. Il complesso movimento finale, dal sottotitolo italiano Malinconia, anticipa certi enigmatismi degli ultimi quartetti beethoveniani e, su richiesta dell’autore, «deve essere eseguito con la maggiore delicatezza». Bartók Scritto in un mese durante l’estate del 1934 su richiesta della mecenate americana Elisabeth Sprague-Coolidge, il penultimo dei sei quartetti per archi di Bartók è l’unica sua composizione scritta quell’anno. Dopo il secondo Concerto per pianoforte e orchestra, del 1931, per la prima volta il compositore magiaro uscì con una pagina di grande respiro. Come nel Quartetto precedente, egli adotta la struttura in cinque movimenti, ma con una maggiore attenzione alla simmetria: uno Scherzo centrale («alla bulgarese», a causa dell’utiizzo di due differenti ritmi bulgari, rispettivamente nella prima e nella seconda parte: ritmi dispari, composti) inquadrato da un movimento veloce e uno lento (prima) e uno lento e uno veloce (dopo). Cesare Mancini PROGRAMMA Ludwig van Beethoven Bonn 1770 - Vienna 1827 Quartetto per archi in si bem. magg. op. 18 n. 6 Allegro con brio Adagio ma non troppo Scherzo. Allegro Adagio, Allegretto quasi Allegro, Adagio, Allegretto *** Béla Bartók Nagyszentmiklós, Transilvania 1881 - New York 1945 Quartetto per archi n. 5 Sz.102 Allegro Adagio molto Scherzo Andante Finale. Allegro vivace Noûs (nùs) è un antico termine greco il cui significato è mente e dunque razionalità, ma anche ispirazione e capacità creativa. Il Quartetto Noûs, formato da quattro giovani musicisti italiani, nasce nel 2011 all’interno del Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. Frequenta l’Accademia Walter Stauffer di Cremona, la Musik Akademie di Basilea e si perfeziona con Aldo Campagnari (Quartetto Prometeo) e Hatto Beyerle (Alban Berg Quartett). Frequenta attualmente la Musikhochschule di Lubecca nella classe di Heime Müller (Artemis Quartett). È vincitore del primo premio al Concorso Internazionale Luigi Nono di Venaria Reale e al Concorso Internazionale Anemos di Roma. Nel 2014 gli viene conferita la menzione d’onore nell’ambito del Sony Classical Talent Scout di Madesimo. Riceve dal Teatro La Fenice di Venezia il Premio Arthur Rubinstein - Una Vita nella Musica 2015 per essersi rivelato nel giro di pochi anni una delle formazioni più promettenti della musica da camera italiana ed aver dimostrato nella sua ancor breve carriera di saper affrontare la grande letteratura per quartetto in maniera matura, cercando un’interpretazione ragionata e non effimera dei capolavori del repertorio classico-romantico e del Novecento, proseguendo allo stesso tempo una ricerca seria e non episodica anche all’interno dei linguaggi della musica d’oggi. Nel 2015 si aggiudica il Premio Piero Farulli, assegnato alla migliore formazione cameristica emergente nell’anno in corso, nell’ambito del Premio Franco Abbiati, il più prestigioso riconoscimento della critica musicale italiana. Si è esibito per importanti istituzioni musicali nazionali. All’estero viene invitato ad esibirsi in Germania, Svizzera e Inghilterra. Nel 2013 è stato quartetto in residence al Festival Ticino Musica di Lugano.