http://www.mail.labussola.altervista.org/news.php?item.36 Pagina 1/1 11 Settembre, dopo sei anni dall'attentato, cosa è cambiato? GianfrancoTauro, martedì 11 settembre 2007 - 15:57:59 11 settembre 2007: Oggi ricorre il sesto anniversario dell'attentato terroristico contro le Torri Gemelle. Qualche giorno fa, dopo anni di silenzio Osama Bin Laden come a voler sfidare ancora gli Stati Uniti ed il mondo occidentale, è riapparso in video mandato in onda dai media per commemorare in modo beffardo il triste evento che ha segnato la storia del terzo millennio. E soprattutto, accanto alle invettive e all'incitamento alla "guerra santa" contro l'Occidente, il fine del suo messaggio è abbastanza chiaro: quello di annunciare che Bin Laden è vivo e vegeto, sempre in prima linea nello scontro di civiltà. Anche se la barba tinta di nero o artificiale ne attenuava i segni del tempo, lo sceicco saudita pare godere di ottima salute. Salvo che in video al posto suo non vi fosse un sosia. Quanto al mondo occidentale invece, se vogliamo fare un bilancio ai fini dei risultati dopo sei anni di crociata contro il terrore arabo-musulmano, non possiamo certo dire di avere raccolto buoni frutti, ma semmai seminato paure ed ansie con tanti punti interrogativi ed un futuro instabile ed incerto per le nuove generazioni. Chiaramente il riferimento e le maggiori responsabilità ricadono su Busch e alla sua Amministrazione di questi ultimi sei anni. Una politica avventata e distruttiva su vasta scala, soprattutto scarna di risultati, in funzione di un "guerra preventiva" fallimentare ed ingiustificata, quale prodotto di una strategia politico-militare americana fine a se stessa, quasi unilaterale, priva di riscontri oggettivi tali da poter determinare una tregua in tempi brevi, che possa debellare definitivamente il terrorismo. Quel che è certo, non è dichiarando la guerra all'Irak ed impiccando Saddam Hussein che si risolve il nocciolo della questione. Nè tanto meno andando ad occupare l'Afganistan illudendosi di poter esportare la democrazia occidentale con il fuoco delle armi. Quel che è certo, la "politica impulsiva" di Busch elaborata ed applicata sul terreno della "vendetta senza raziocinio" non si è rivelata la strategia migliore per rendere giustizia alle quasi 3000 vittime dell'11 settembre 2001. Soprattutto dopo che in questi anni, in merito all'attentato, molti dubbi permangono sulle dinamiche di causa ed effetto, per le quali accanto alle versioni ufficiali delle autorità, sono emerse varie ipotesi alternative, che avanzano ombre su presunte o documentate connivenze da parte della stessa amministrazione statunitense. A tal punto che documentari video e produzioni letterarie pullulano in gran quantità dappertutto e su internet, al fine di fare chiarezza su alcuni punti rimasti ancora insoluti. 11 set 2007 di Gianfranco Tauro