5. Il Sé e l'Altro Identità, corpi, “persone” Identità = costruzione, risultante di un processo interno (messa in atto di comportamenti e rappresentazioni) ed esterno (attribuzione di caratteristiche ad opera di “altri”), finalizzati alla creazione di confini → alterità Costruzione dell'identità in quanto soggetto individuale: sé Costruzione dell'identità in quanto soggetto collettivo: “noi” Tutti i gruppi umani hanno delle nozioni di “sé” e di “altro”, intesi in senso individuale e collettivo. La definizione del sé e dell’altro è articolata in relazione all’appartenenza a gruppi (nazioni, etnie, caste, classi, ecc.) ma anche in relazione a categorie (genere, età, ruoli, ecc:). L’identità è definita: 1) dall’appartenenza a gruppi, (condivisione, almeno parziale di determinati modelli culturali) o categorie 2) in relazione all’alterità (distinzione). Tutti i gruppi umani detengono una forma di antropologia (intesa come sapere intorno all’uomo) e delle pratiche antropo-poietiche (costruzione dell’umano) Consapevolezza di appartenere ad un gruppo (“noi”) e di essere, in quanto individui, ciò che pensiamo, sentiamo, speriamo, desideriamo (sé) = certezze fragili→“retorica dell'identità” che occulta carattere costruito e dinamico dell'identità, trasformandola in un'essenza (irriducibilità dell'io e del noi, le palle da biliardino…) “cultura occidentale”/altri mondi = occultamento influenze, contatti, ibridazioni. Rappresentazione identitaria rigida: identità è relazione e dinamica identitaria Tupinamba: esocannibalismo produce la distruzione dell'altro dopo averlo assimilato. Rappresentazione identitaria fluida Alcuni esempi di ibridazione... Statua del Buddha assiso. Le prime rappresentazioni antropomorfiche del Buddha storico sono frutto dell'incontro di influssi artistici diversi: indiani, iranici e sopratutto ellenistici, avvenuti nella regione del Gandhāra, tra Pakistan e Afghanistan, tra il I sec. a.C. e il IV-V sec. d.C. Elementi quali il nimbo, il tipo di veste (l'himation), le proporzioni, eccetera rimandano chiaramente ad un immaginario “occidentale”. Non a caso si parla di arte grecobuddhista. La tempura, una delle pietanze più “tipiche” e “tradizionali” della gastronomia giapponese in Occidente, la versione “altra” della nostra frittura. Tuttavia, l'importazione di questa tecnica culinaria in Giappone si deve proprio ai missionari gesuiti portoghesi del XVI secolo i quali, nei periodi quaresimali delle Quattro Tempora (da cui “Tempura”), si astenevano dal consumo della carne per dedicarsi a pesce e verdure così preparati. Cosa c'è di più “tradizionale” per un inglese di bere una tazza di tè alle cinque di pomeriggio? In realtà, il tè è una pianta autoctona della Cina introdotta in Europa dalla Compagnia Orientale delle Indie nel XVII secolo. Inizialmente associata alle peggiori depravazioni, il rituale inglese del tè si afferma non prima del XIX secolo. L'introduzione del tè in Giappone si deve ai monaci buddhisti i quali ne facevo ampio consumo per sostenere le lunghe ore di meditazione. In Estremo Oriente, il tè è diventato protagonista di un raffinatissimo cerimoniale dove il consumo della bevanda si carica di significati sociali religiosi estetici politici.... Relazione tra corpo, corpo sociale e corpo religioso. Pasto rituale in un monastero buddhista Zen Rinzai: https://www.youtube.com/watch?v=Hj12o7vXalg (18:18 – 22:52) Corpi Il corpo è mediatore tra noi e il mondo Marcel Mauss ha coniato l’espressione “Tecniche del corpo”: modi in cui gli uomini, nelle diverse società si servono, uniformandosi alla tradizione, del loro corpo. Corpo abituato fin dalla nascita alle regolarità del mondo che anticipa attraverso una conoscenza incorporata → habitus = complesso degli atteggiamenti psico-fisici mediante cui gli esseri umani stanno nel mondo” (P. Bourdieu) Mauss intendeva sottolineare il carattere non naturale ed acquisito di tutti quei comportamenti e quelle gestualità che servono al soddisfacimento dei bisogni primari, (alimentazione, riposo, sessualità ecc), a lungo ritenuti come comportamenti innati nell'uomo. Il postulato è che nulla vi è di naturale nel nostro comportamento, per cui diviene lecito impiegare il concetto di tecnica anche rispetto all'utilizzo che il genere umano fa del proprio corpo. Classificazione delle tecniche del corpo Tecniche della nascita e dell’ostetricia Tecniche dell’infanzia Tecniche dell’adolescenza Tecniche dell’età adulta sonno/veglia riposo/attività cure del corpo consumazione riproduzione cura Antropopoiesi. La fabbricazione dell'umano • Nel corpo, natura e cultura si intrecciano: il corpo, in quanto apparato biologico è universale. Non c'è però nessuna cultura che accetti il corpo così come è: il corpo è disegnato, inciso, scolpito, amputato, modellato come se l'uomo, con queste operazioni, volesse sancire il suo distacco dalla natura, marcare la differenza, per spostarlo sul terreno della cultura • Ogni società elabora una propria antropologia indigena (un proprio modo di concepire gli esseri umani, a seconda del sesso, dell’età, degli status sociali, delle circostanze di vita) e delle pratiche antropo-poietiche. Uomo = essere incompleto che necessita della cultura. Nascita biologica insufficiente. Necessità di una “seconda nascita” (sociale) Antropo-poiesi: processo di auto-costruzione dell'individuo sociale, in particolare attraverso la modificazione del corpo socializzato L'antropopoiesi è al tempo stesso antropogenesi ("rinascita" dell'uomo in quanto essere sociale) e fabbricazione di "modelli e finzioni d'umanità". Il corpo scritto Nuba (Sudan) Il corpo mutilato Mursi (Etiopia) “Quale” tatuaggio maori? Un esempio di tatuaggio “Yakuza” che identifica in Giappone gli affiliati alla mafia giapponese. Nel paese del Sol Levante non è possibile accedere agli onsen ( 温 泉 ), stazioni termali molto frequentate, per chi è tatuato (a meno di non coprirli con degli appositi indumenti color pelle). In Europa, il significato sociale che assume questa tipologia di tatuaggio è letto attraverso un quadro interpretativo totalmente diverso. Membro della Mara Salvatrucha, associazione a delinquere di stampo mafioso nata dal rimpatrio dalla California di migranti centramericani nei paesi d'origine. L'estensione dei tatuaggi testimoniano la rivendicazione di una identità di gruppo, un'identità radicalizzata poiché nata in un contesto di forte concorrenzialità e rivalità con le gang rivali. Scarificazioni Il corpo mutilato: Padaung (Myanmar) Mangbetu (Congo): dolicocefalia Pratica del “Loto d'oro”, o “Gigli d'oro”, originaria della Cina dei Song (9601279), prevedeva la bendatura e la progressiva deformazione dei piedi delle donne. Da una parte, una donna occidentale sceglie di intervenire sul suo corpo grazie alle tecniche e alle scienze... ...dall'altra, pratiche “barbare” vengono imposte con strumenti rudimentali su corpi ignari. Cerimonia religiosa O-kee-pa di sospensione del corpo praticata dalla popolazione Mandan del Nord Dakota (Dipinto di George Catlin, 1832). Body Suspension Art. Re-invenzione artistica moderna, secolare, occidentale. “IN NOI TUTTO E' VOLTO” A missionary blamed his African flock for walking around with no clothes on. "And what about yourself?" they pointed to his visage, "are not you, too, somewhere naked?" "Well, but that is my face." "Yet in us," retorted the natives, "everywhere it is face." (Jakobson, 1960) Concetto di persona “persona” occidentale = individuo; visione olistica: tutto integrato e armonico dal punto di vista motivazionale, emotivo e cognitivo “persona” nelle società altre ha carattere sociale individuo (singolarità) ≠ persona Persona rinvia al modo in cui l'individuo entra in relazione con il mondo sociale di cui fa parte In quanto persona, l'individuo condivide con gli altri molte caratteristiche riconosciute dalla società come proprie di tutti gli individui Concetto di persona a Bali (C. Geertz) 6 etichette: 1)Nomi propri o da bambino 2) Nomi dell'ordine di nascita 3) Termini di parentela 4) Tecnonimi 5) Titoli di status 6) Titoli pubblici Salute e malattia Non si possono considerare i concetti di salute e di malattia come due entità, ma piuttosto occorre porsi il problema delle condizioni che rendono possibile la produzione di senso e il successo di tale oggettivazione, chiarire cioè quali istituzioni la producono, quali soggetti la rendono operativa e come essa si fonda sul piano culturale fino ad essere naturalizzata. Disease Disease è la definizione biomedica di malattia, la “condizione patologica” oggettivata come alterazione dell’organismo e denominata in un’etichetta nosologica nei saperi della medicina occidentale in base a segni e sintomi interpretati da un punto di vista esterno al corpo del sofferente (lo sguardo diagnostico del medico); Illness Illness è l’esperienza soggettiva del malessere, il vissuto del disagio, lo stato di sofferenza così come è percepito dal sofferente stesso Arthur Kleinman, Byron Good: illness narratives (narrative di malattia) Sickness Sickness è il significato sociale dello stare male i modi in cui le relazioni sociali e i rapporti di potere si iscrivono nei corpi dei sofferenti modellando le forme stesse della malattia, e attivando le strategie di narrazione. Meloterapia del Tarantismo di D. Carpitella (1960) https://www.youtube.com/watch?v=Yo5ovyur71g Il rituale coreutico-musicale del tarantismo non è mera superstizione popolare. Esso è invero un dispositivo medico capace di risolvere il problema esistenziale della “presenza” (Dei, 2012).