TROTA FARIO - Ufficio Pesca della Provincia di Grosseto

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TROTA FARIO
CLASSE: Osteichthyes
ORDINE: Salmoniformes
FAMIGLIA: Salmonidae
GENERE: Salmo
SPECIE: Salmo trutta trutta
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Distribuzione
È una specie autoctona dell'Italia, presente sin dalla fine del Quaternario e diffusa in tutta la penisola.
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Descrizione
La trota fario ha il corpo fusiforme, slanciato ed agile, con una testa piuttosto tozza e bocca larga,
provvista di numerosi denti.
Presenta una coda omocerca, con bordo posteriore diritto od appena concavo e le altre pinne
normosviluppate. Sulla linea laterale si contano da 110 a 125 scaglie.
Il colore di fondo varia secondo l'ambiente: dorso verde bruno nei torrenti di montagna che tende al
grigio verso la foce degli stessi; nei fiumi è generalmente grigio pallido con riflessi giallognoli, ma può
essere anche di color bruno violaceo sul dorso con riflessi oro sul ventre. La parte superiore del corpo ed
i fianchi presentano numerose macchie nere. Sui fianchi è punteggiata da piccole macchie rosse e nere
circondate da un piccolo alone che può essere giallo o biancastro, ma vi sono esemplari che portano
intorno alla macchia aloni blu o rosa. Talvolta negli esemplari più vecchi scompaiono. La taglia della
trota fario è strettamente legata all'ambiente, nei torrenti più piccoli e nei laghi ad altezza elevata supera
di rado i 25 cm, ma nei fiumi di montagna e in quelli del piano può toccare i 70-90 cm, con pesi fino a 68 kg.
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Habitat e abitudini
La trota fario ama le acque fredde (con temperatura fino a 20°C), limpide e molto ossigenate, caratteristiche dei torrenti o dei laghetti montani (fino a 2500 m). La trota fario ha un'attività prevalentemente
notturna;durante il giorno, si ripara ponendosi in agguato in attesa che la corrente trasporti cibo. I luoghi
preferiti sono le anse delle rive, i sassi o i tronchi che frangono la corrente, nelle buche dove si creano
ritorni d'acqua, sotto le cascate, nelle fossette sul fondale in zone a moderata corrente. Nel laghi
frequenta le zone rocciose dove si aprono cavità naturali e sosta anche in vicinanza di gruppi di
vegetazione. La sua rilevante velocità di scatto intorno ai 40 km/h, le consente di catturare anche prede
veloci sul filo della corrente.
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Alimentazione
La trota fario è carnivora: le prede più frequenti sono gli stadi larvali e adulti di insetti, tra cui ditteri,
efemerotteri, tricotteri e plecotteri, seguite da crostacei, anelli- di, gasteropodi, ecc.; tra gli insetti senza
fase larvale acquatica sono più frequenti gli imenotteri e i coleotteri. Le trote fario di maggiore taglia
possono predare altri pesci, soprattutto scazzoni, sanguinerole, vaironi, ed anche qualche anfibio.
Aumentando di taglia, la trota fario diventa sempre più solitaria e spesso i grossi esemplari divengono
cannibali riuscendo a spopolare tratti di torrente o di fiume. Mangia sia a fondo che in superficie,
secondo le ore del giorno e secondo il tipo di cibo che ha a disposizione. Se si ciba di crostacei, le sue
carni divengono rosee, in questo caso si dice che la trota è salmonata.
Riproduzione
La trota fario raggiunge la maturità sessuale a 2-3 anni. Durante il periodo riproduttivo, che si estende da
ottobre a febbraio e talvolta giunge fino a marzo, le trote risalgono tratti di corso d'acqua. La frega si
svolge ad una temperatura compresa tra i 5 ed i 10°C. I letti di frega sono situati su fondali bassi,
ghiaiosi, riparati in modo che la corrente non trascini le uova. Durante la deposizione, che si svolge in
più riprese, la femmina scava una fossetta nella zona prescelta, quindi si pone sul fondo ed emette le
uova, che vengono fecondate dal maschio e ricoperte di ghiaia. Ogni femmina depone da 1000 a 2000
uova per chilo di peso, del diametro di circa 3 mm e dal colore aranciato o paglierino. Il periodo di
incubazione è compreso tra i 40 giorni fino ad oltre due mesi, secondo la temperatura dell'acqua. Gli
avannotti restano sepolti nella ghiaia fino al riassorbimento del sacco vitellino, quindi emergono e
cominciano a cibarsi. Esistono ibridi con la trota iridea, la trota mormorata, il salmone, il salmerino di
fontana.
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