ANCORA QUARESIMA PER REDDITI E CONSUMI Nota di analisi predisposta da Associazione Bruno Trentin e CER Marzo 2014 CONTINUA LA QUARESIMA DI REDDITI E CONSUMI Davamo misura, due anni fa, nel pieno della recessione avviata dalla crisi dei debiti sovrani, della perdita di reddito subita dai lavoratori italiani e della conseguente riduzione dei consumi. Aggiorniamo ora quelle stime con i nuovi dati resisi disponibili e nel momento in cui si prospetta il ritorno in espansione(anche se in termini assai ridotti) dell’economia. Nonostante il debole miglioramento delle prospettive macroeconomiche, non muta la valutazione sugli andamenti dei redditi e dei consumi delle famiglie di operai, che continueranno a ridursi nel prossimo triennio. Queste, infatti, le evidenze: • nelle dinamiche di lungo periodo, quello attuale si conferma, per i redditi delle famiglie, come il periodo più sfavorevole nella storia della Repubblica italiana. Secondo la stima del CER, a fine 2013 la riduzione cumulata del potere d’acquisto, rispetto al 2007, ha raggiunto l’11%; per il biennio 2014-2015 è prevista un’ulteriore flessione dell’1%; la flessione dei redditi si attenuerebbe solo nel 2016 (grafico 1); • l’interruzione della fase di caduta sarebbe, peraltro, determinata dall’atteso recupero dei redditi da capitale, mentre i redditi da lavoro dipendente continuerebbero a ridursi, in termini reali, per tutto il periodo considerato; • questi andamenti hanno effetti diseguali, colpendo in misura più accentuata le famiglie che hanno propensione al consumo più elevata, che hanno cioè minore capacità di risparmio e devono destinare alle spese non voluttuarie una quota più elevata dei propri introiti. Per queste famiglie la riduzione dei redditi coincide con un ridimensionamento del tenore di vita corrente. Più esposte risultano dunque essere le tipologie familiari con redditi più bassi: le famiglie di operai, di impiegati, di pensionati, ma ormai anche di autonomi, tutte ormai con propensione al consumo superiore all’80 per cento (grafico 1 2A); le famiglie comprese nei primi tre quintili della distribuzione del reddito (fino a 29mila euro), ugualmente tutte con propensione al consumo superiore all’80% (grafico 2B); le famiglie con un solo percettore di reddito, per le quali la propensione al consumo raggiunge il 90% (grafico 2C); • venendo agli andamenti congiunturali, il Pil ha registrato un lieve incremento congiunturale nell’ultimo trimestre 2013 (grafico 3), segnando l’uscita ufficiale dalla recessione apertasi nella seconda metà del 2011; • dopo una contrazione dell’1,9% nel 2013, è ora possibile prevedere un aumento del prodotto dello 0,7% per il 2014 e dell’1,2% per il 20152016 (grafico 4); • come visto (grafico 1) la crescita del reddito disponibile continuerà però a mantenersi inferiore a quella dell’inflazione, registrando ulteriori riduzioni in termini reali fino a tutto il 2015 e questo nonostante l’inflazione sia attesa restare al di sotto del 2%; • ancora più sfavorevole è l’andamento atteso per i redditi unitari da lavoro dipendente (grafico 5), che continuerebbero a diminuire sia nel 2014 (-0,7%), sia nel biennio 2015-2016 (-1,0%). Su questo andamento già sfavorevole si sovrapporrebbe l’aumento della tassazione diretta; il reddito disponibile dei lavoratori dipendenti scenderebbero dunque in misura ancora più accentuata: dell’1,0% nel 2014 e dell’1,9% nel 20152016; • si prospettano pertanto nuove riduzioni obbligate della spesa per consumi. Partendo dal reddito medio di un operaio dipendente e dalla propensione al consumo rilevati per il 2012 dall’ultima Indagine della Banca d’Italia (rispettivamente 24.158 euro e 89,3%) è possibile stimare una contrazione dei consumi delle famiglie operaie di 212 euro nel 2014 e di 404 euro nel 2015-2016 (grafico 6A). In termini cumulati, le famiglie operaie subirebbero una perdita di consumo di 616 euro, pari al 2,6% del reddito disponibile (grafico 6B); 2 • andamenti analoghi possono essere prospettati per le famiglie con reddito prevalente dal lavoro impiegatizio (grafico 7A). Si registrerebbero riduzioni dei consumi di 288 euro nel 2014 e di 548 euro nel 2015-2016. Complessivamente, la riduzione di spesa ammonterebbe a 837 euro (2,4% del reddito disponibile, grafico 7B); • sulla base degli andamenti descritti, se ne deve concludere che la ripresa dell’economia non si rifletterà sulle capacità di spesa delle famiglie italiane che hanno la loro principale fonte di reddito nel lavoro dipendente. Da qui nasce la necessità di interventi di natura fiscale che possano restituire potere d’acquisto alle famiglie e favorire, per questa via, anche una ripresa più accentuata dell’intera economia. Grafico 1 Andamento di lungo periodo del reddito disponibile e del potere d’acquisto delle famiglie italiane 1200000 fase 1: crescita dei redditi fase 2: stagnazione dei redditi fase 3: riduzione redditi 1000000 800000 600000 400000 Reddito disponibile Potere d'acquisto 200000 0 1964 1968 1972 1976 1980 1984 1988 1992 1996 2000 2004 2008 2012 2016 Fonte: Istat e modello econometrico del CER 3 Grafico 2. PROPENSIONE AL CONSUMO PER TIPOLOGIE FAMILIARI (in percentuale del reddito disponibile) A. Per attività del capofamiglia 140 120 100 80 60 40 20 0 operaio impiegato dirigente imprenditore altro autonomo pensionati non occupati B. Per quintile di reddito 140 120 100 80 60 40 20 0 < 14.500 euro fino a 21.000 euro fino a 29.000 euro fino a 43.000 euro oltre 43.000 euro C. Per numero di percettori di reddito 92 90 88 86 84 82 80 78 76 74 72 1 percettore 2 percettori 3 percettori 4 percettori Fonte: Banca d’Italia, I bilanci delle famiglie italiane nell’anno 2012 4 Grafico 3 VARIAZIONI TRIMESTRALI DEL PIL 1,0 0,5 0,0 -0,5 -1,0 -1,5 2009,1 2010,1 2011,1 2012,1 Fonte: Istat. Grafico 4 PREVISIONI DI CRESCITA DEL PIL 3 2 1 0 -1 -2 -3 -4 -5 -6 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Fonte: ABT e CER (modello econometrico). 5 Grafico 5 ANDAMENTO ATTESO DEI REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE (variazioni %) 1,5 1,0 0,9 0,8 0,5 0,0 -0,5 -1,0 -0,7 -1,0 -1,0 -1,5 -2,0 -1,9 -2,5 2014 Reddito nominale 2015-2016 Reddito reale Reddito disponibile reale (dopo le imposte) Fonte: ABT e CER (modello econometrico) . 6 Grafico 6A STIMA DELLA PERDITA DI CONSUMO PER UNA FAMIGLIA DI OPERAI (2014-2016; euro) 0 -100 -200 -212 -300 -400 -404 -500 -600 -616 -700 2014 2015/16 Totale Fonte: ABT e CER, modello econometrico ed elaborazioni su dati Banca d’Italia,” I bilanci delle famiglie italiane nell’anno 2012” Grafico 6B STIMA DELLA PERDITA DI CONSUMO PER UNA FAMIGLIA DI OPERAI (2014-2016; in percentuale del reddito disponibile) 0,0 -0,5 -1,0 -0,9 -1,5 -1,7 -2,0 -2,5 -2,6 -3,0 2014 2015/16 Totale Fonte: vedi grafico 6A. 7 Grafico 7A STIMA DELLA PERDITA DI CONSUMO PER UNA FAMIGLIA DI IMPIEGATI (2014-2016; euro) 100 -100 -300 -288 -500 -548 -700 -900 -837 -1100 2014 2015/16 Totale Fonte: vedi grafico 6A Grafico 7B STIMA DELLA PERDITA DI CONSUMO PER UNA FAMIGLIA DI IMPIEGATI (2014-2016; in percentuale del reddito disponibile) 0,0 -0,5 -1,0 -0,8 -1,5 -1,6 -2,0 -2,5 -2,4 -3,0 2014 2015/16 Totale Fonte: vedi grafico 6A 8