Scheda tratta da Mauro Natale, catalogo dei dipinti, Milano 1982

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Scheda tratta da Mauro Natale, catalogo dei dipinti, Milano 1982
Giovanni Battista Tiepolo
Venezia, 1696 – Madrid, 1770
Gloria di Ognissanti
Olio su tela; 46,7x29,2cm (n. inv. 311)
Venduto da G. Bertini a Gian Giacomo Poldi Pezzoli il 25 gennaio 1850 per 250 lire, questo piccolo quadro
dipinto ad olio da Tiepolo (Archivio del Museo Poldi Pezzoli, faldone 14/a) in ottimo stato di conservazione è,
come per primo riconobbe G.Frizzoni (1877, p. 69), il bozzetto per la pala di Giovanni Battista Tiepolo
sull'altare maggiore della chiesa di Ognissanti a Rovetta (Pagnoni, 1979, p.310). Nell'Archivio della
Fondazione Fantonum de Rascarolo, a Rovetta, sono conservate due lettere non datate di Andrea Fantoni
(1659-1734) indirizzate probabilmente a Bartolomeo Litterini a Venezia, nella prima delle quali “si accenna
alla necessità di fare eseguire una pala dedicata a Tutti Santi per l'altare maggiore” della parrocchiale
(Tardito Amerio, 1975, pp. 27-32). Nella seconda il corrispondente auspica di poter ricorrere agli uffici del
Litterini nella ricerca di “un buon pittore” cui fare eseguire l'opera suddetta (Tardito Amerio, 1975,
pp. 27-32). Non è escluso quindi che l'incarico affidato a Tiepolo, allora agli inizi del successo, sia dovuto
all'azione del modesto pittore veneziano. La grande tela (370x230 cm) risulta essere stata terminata nel
1734, ma fu collocata sull'altare solo due anni dopo per consentire alla bottega fantoniana di ultimare la ricca
cornice scolpita con colonne marmoree e statue in legno (Fiocco, 1938, p. 152; Lorenzetti, 1951, p. 55, n.
40; Morassi, 1962, p. 25; Pallucchini, 1968, p. 98, n. 88). Un disegno per l'ancona conservato nella
Fondazione Fantonum de Rascarolo (n. inv. A. 498), ascritto alla bottega di Giovan Bettino Fantoni, rivela
chiaramente la precisa volontà di schematizzare le forme “al fine di evidenziare la tela, mediante piani
digradanti dall'interno all'esterno con ritmi di minor effetto prospettico, ma di maggior rilievo coloristico
dovuto alle asciutte riquadrature marmoree che delimitano la tela” (Ferri Piccaluga, 1978, p. 398, n. 174).
La tela di Rovetta, che ha formato rettangolare, raffigura la Vergine in una gloria di angeli che sovrasta i santi
della Chiesa. Nel bozzetto del museo milanese la figura della Madonna appare sostituita dal simbolo
trinitario, posto al culmine della composizione inserita in un profilo centinato. Nella parte superiore del dipinto
sono rappresentati angeli con corone e palme del martirio mentre al centro compaiono i rappresentanti dei
tre principali ordini monastici (probabilmente i Santi Francesco, Domenico e Benedetto). In basso è dipinta
una folla di santi tra cui si distinguono Pietro, Paolo, Gregorio Magno (?), Andrea, Giovanni Battista e, sul
fondo, la figura inginocchiata di San Luigi di Francia. Le notevoli differenze iconografiche e le varianti
compositive che intercorrono tra questo primo progetto e la realizzazione finale lasciano intendere che
l'elaborazione dell'opera vide impegnati non solo il pittore, ma anche i committenti, desiderosi probabilmente
di dotare la chiesa di un'immagine che dal punto di vista del dogma e di quello della devozione
soddisfacesse appieno le esigenze locali. A questo proposito A. Morassi (1962, p. 25) ha addirittura
supposto che Giovanni Battista Tiepolo abbia eseguito altri progetti intermedi, oggi perduti.
Come ha bene sottolineato il medesimo studioso (1943, p. 22), il pittore inizia, con questa, “un nuovo
concetto compositivo della pala d'altare, spostando al margine la massa delle figure principali, e facendo
gravitare i controvalori sopra il gioco dei lumi, mentre si serve della colonna scanalata... per costituire un
asse di equilibrio nell'insieme”. La realizzazione della tela del Poldi Pezzoli, che nel partito cromatico si
accosta singolarmente al dipinto di Rovetta, risale con ogni verosimiglianza al 1733-1734.
Bibliografia aggiornata al 2012
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