GLI ORGANISMI GENETICAMENTE MANIPOLATI

GLI ORGANISMI GENETICAMENTE MANIPOLATI
Il progresso tecnologico, che negli ultimi decenni non ha conosciuto battute d'arresto,
sta aprendo la strada a nuove interessanti scoperte scientifiche in grado di rivoluzionare
radicalmente non solo l'esistenza del singolo, di pochi eletti, ma dell'intera popolazione
planetaria.
Ricerche e studi sempre più approfonditi attuati grazie a strumenti precisi ed affidabili hanno
permesso di migliorare notevolmente le conoscenze umane in svariati ambiti del sapere
scientifico rendendole estremamente specifiche. L'acquisizione di tali nozioni permette agli
studiosi di compiere esperimenti che, fino a poco tempo fa, avremmo ritenuto attuabili solo se
collocati in un contesto fantascientifico.
La clonazione, la manipolazione di embrioni o l'impiego di organismi geneticamente manipolati
sembrano tematiche molto distanti tra loro, ma in realtà la base di tutte queste applicazioni
biotecnologiche è da identificarsi con l'ingegneria genetica. Tutti questi settori sono inoltre
accomunati da una questione etica che rende difficile una valutazione obbiettiva delle ricadute
economiche e sociali dell'attuale realtà tecnologiche.
Le biotecnologie saranno in grado di apportare miglioramenti nelle nostre vite o rappresentano
solo una minaccia per il futuro?
Recentemente si è scatenato un vespaio di polemiche intorno alla mancata firma dell'ordinanza
di sospensione dal commercio di sette dei nove OGM, ossia"vegetali transgenici, piante nel cui
DNA è stato inserito un gene di un altro organismo in modo da renderle capaci di produrre una
particolare funzione"(club 3 ;aprile 2000). Secondo gli ambientalisti infatti questi vegetali
avrebbero "inquinato geneticamente il 60%dei prodotti alimentari confezionati"(Repubblica; 23
maggio 2000),ma le accuse mosse contro gli OGM nn si limitano a questa. Parallelamente alla
loro diffusione, sorgono nuovi dubbi e nuove paure, si teme che questi nuovi alimenti possano
rappresentare un rischio per la salute. I maggiori timori risiedono nella possibilità che i cibi
transgenici possano favorire l'insorgere di allergie:"il vegetale modificato potrebbe contenere
un gene di un altro vegetale capace di provocare una reazione allergica in chi è sensibile"(club
3;aprile 2000) e causare resistenza agli antibiotici:"il gene aggiunto" marcato tramite l'impiego
di antibiotici per facilitare la presa visione dell'avvenuto o mancato trasferimento di un gene da
un organismo all'altro"potrebbe passare da chi lo mangia ad alcuni batteri che lui o lei ospita
e questi divenire resistenti all'antibiotico impiegato"(Corriere della sera; 7 maggio 2000).
Entrambi questi problemi sembrano però essere stati risolti: nel primo caso attraverso un
adeguato avvertimento sulle etichette degli OGM che segnalino la presenza all'interno del
prodotto di ingredienti che potrebbero scatenare reazioni allergiche. Per quanto riguarda il
secondo, invece, non si hanno fonti certe in grado di documentare la veridicità di questa
insinuazione, ma si è comunque stabilito l'utilizzo di marcatori differenti.
Questo tipo di manipolazioni presenta inoltre numerosi aspetti positivi e degni di nota,
assicurano infatti alle piante uno sviluppo più rapido ed una stupefacente resistenza a
condizioni climatiche avverse, insetti ed pesticidi. Ciò permette di avere raccolti
quantitativamente e qualitativamente migliori offendo le premesse per creare un'agricoltura
più efficiente, in grado di porre rimedio ad una delle più grandi piaghe dei nostri tempi, e non
solo: la fame nel mondo.
Il prossimo traguardo che gli studiosi stanno tentando di raggiungere è quello di riuscire ad
inserire nel genoma di frutti ed ortaggi geni di farmaci e vaccini, ciò consentirebbe l'ampia
diffusione di questi medicinali a costi limitati.
"In conclusione, oggi i cibi transgenici non comportano alcun rischio"(Corriere della sera; 7
maggi 2000), anche se in tutta onestà non è possibile affermare che in futuro non si scoprano
possibili ripercussioni negative, che ora noi ignoriamo.