Dimensione e Risoluzione delle Immagini Il monitor attuale per

Dimensione e Risoluzione delle Immagini
Il monitor attuale per computer rappresenta le immagini a 96 ppi (Win e Mac) o a 72
ppi (Mac meno recenti). Con il termine ppi indichiamo i pixel per pollice (pixel per
inch.) e cioé quanti punti pixel sono contenuti in un pollice quadrato (1 pollice = 2,54
cm.).
Risoluzioni maggiori non migliorano la visualizzazione a video, ma danno effetti di
qualità visibili su altri supporti, come la stampa.
Se sappiamo che un lavoro deve essere visualizzato soltanto a video, é inutile che
superi i 96 o 72 ppi, penalizzando i tempi di elaborazione.
Tuttavia, a video, una maggiore risoluzione permette l'ingrandimento che altrimenti
peggiorerebbe l'immagine. Il numero di pixel che compone un' immagine ne
determina la risoluzione.
Un'immagine a 144 ppi di risoluzione è visualizzata al doppio in un monitor a 72
ppi, perché solo 72 dei 144 pixel sono visualizzabili in un pollice quadrato del video,
questo permette di supportare un ingrandimento, senza perdita di qualità.
Viceversa, un immagine a 72 ppi di risoluzione é visualizzata nitidamente in un
monitor a 72 ppi, ma subisce un degrado all'ingrandimento successivo, che
comporterebbe meno di 72 ppi in un pollice quadrato.
Questo ragionamento é molto semplice per chi ha dimestichezza con la fotografia
analogica.
I fotografi di un certo periodo predigitale sanno che l'immagine sgranava, se
eseguivano un ingrandimento non supportato dalla pellicola originale , in grado
d'impressionare la pellicola secondo un processo fotochimico.
Secondo questa analogia, anche i pixel di partenza sono determinanti.
Per esempio, se si porta un'immagine con risoluzione 72 ppi da 72 X 72 px a 36x36
px, passi da 5184 pixel a 1296 pixel, con una notevole perdita di pixel, ma
l'immagine è ancora nitida.
Se invece si effettua l'operazione contraria e si porta un'immagine con risoluzione 72
ppi da 36 X 36 a 72 X 72, si passa da 1296 a 5184 pixel, costringendo il computer a
visualizzare comunque l'immagine, anche se i pixel per pollice quadrato sono molto
meno. Da qui l'effetto sfocato e confuso.
Comunque, per definire la risoluzione sono necessari anche altri elementi altrettanto
importanti per il risultato finale. Se nelle immagini in bianco e nero, è sufficiente un
solo bit per definire il pixel, nel caso di immagini a colori, più bit definiscono
cromaticamente il pixel.
Se l'immagine é molto sfumata significa che ha molti più bit. Ne deriva che le
immagini a colori sono classificate secondo i bit, ovvero secondo il numero di
informazioni registrate per ogni pixel.
Con un solo bit si descrivono al massimo due colori (1-0, per es. bianco e nero); con
due bit si descrivono 22 colori (1-0; 1-1; 0-0; 0-1); con 4 bit si descrivono fino a 16
colori, con 8 bit 256, con 16 bit oltre 64.000 colori e con 24 bit oltre 16 milioni di
colori. Così, secondo le sfumature cromatiche presenti, il pixel ha un valore di 1 bit,
4 bit, 8 bit, 16 bit, 24 bit.
"Il bit (binary digit, cifra binaria) è la più piccola unità
d'informazione gestibile a computer: 8 bit formano 1 byte
(sufficiente a scrivere un carattere a video); 1024 byte formano 1
kilobyte (Kb); 1024 Kb formano 1 Megabyte (Mb); 1024 Mb
formano 1 Gigabyte (Gb), e così via".
In conclusione, il numero di pixel che compone un'immagine (in orizzontale e in
verticale) ne determina la risoluzione, misurata in pixel per pollice (ppi) per la
visualizzazione a video e in punti per pollice (dpi) per la stampa.
Molto spesso si parla di dpi in tutti e due i casi, riportando il tutto agli effetti che si
ottengono in stampa.
Quando ci si riferisce ad un'immagine BMP (bitmap) da 800 a 600 a bit, devi
intendere che si parla di un'immagine composta da 800 pixel orizzontali per 600 pixel
verticali, che utilizza un massimo di 256 tonalità di colore.
In generale, più pixel descrivono l'immagine e migliore è il risultato in stampa e in
ingrandimento a video.
Rapporto tra Risoluzione e Dimensione dell' Immagine
Quando un'immagine è acquisita a una certa risoluzione da una fotocamera o da uno
scanner, così come quando é creata direttamente con un programma di fotoritocco, é
formata da un numero di pixel che resta fisso, anche interverndo sulle dimensioni
dell'immagine. E' possibile soltanto ridistribuire i pixel secondo il nuovo spazio
disponibile.
Se l'immagine é ingrandita, i pixel si distribuiscono nell'area magiore a disposizione
(ecco l'effetto sgranatura). La figura risultante è più sfocata rispetto all'originale e si
parla di bassa risoluzione. Se l'immagine é ridotta, i pixel si avvicinano
maggiormente tra loro, definendo meglio i particolari; gli elementi della figura
presentano contorni più netti e si parla di alta risoluzione.