Esercizi di Analisi Numerica Esercizio 1 Sia A= a b 0 · · · 0 b 0 · · · 0 a b · b a · · · · · · · a b 0 b a b · · · 0 b a una matrice tridiagonale simmetrica appartenente a Rn×n . a) Si determinino gli autovalori e gli autovettori di A; b) si determini il raggio spettrale di A; c) si consideri un sistema lineare in cui la matrice dei coecienti è A; si studi la convergenza del metodo di Jacobi. 1 Esercizio 2 Sia f (x) = (1 − x)p + xq − 1, x ∈ R, p, q ∈ N∗ . a) Si dica quante radici reali ha la funzione f e quali sono le loro molteplicità; b) si studi la convergenza dei metodi iterativi del tipo xi+1 = g(xi ) dove 1 1) g(x) = (1 − (1 − x)p ) q ; 1 2) g(x) = 1 − (1 − xq ) p ; 3) g(x) = x − f (x) . f 0 (x) Esercizio 3 Siano A ∈ Cn×n e B ∈ C2n×2n tali che O B= A A . O a) Si determino due matrici D, E ∈ Cn×n tali che B − λI2n In = D O λIn In O A ; E b) sfruttando la fattorizzazione ottenuta in a) si indichi come gli autovalori di B sono legati agli autovalori di A; c) si considerino per il sistema lineare (B + αI2n )x = b, α ∈ C, x, b ∈ C2n , i due metodi iterativi di Jacobi a blocchi 1 α x(m+1) = (b − B x(m) ), m = 0, 1, 2, . . . 2 e di GaussSeidel a blocchi −1 αI O n O x(m+1) = b − A αIn O A (m) x , O m = 0, 1, 2, . . . e si dimostri che un metodo converge se e solo se converge anche l'altro, indicando quale dei due metodi ha il maggiore tasso asintotico di convergenza (si utilizzino le relazioni ottenute in b)). 3 Risoluzione esercizio 1 a) Se p = q = 1 si ha f (x) = 0. Altrimenti si possono distinguere i seguenti casi: i) p pari, q pari: Le radici sono α = 0 e β = 1, entrambe di molteplicità 1. ii) p pari, q dispari: Nel caso che sia p > q le radici sono α = 0 e β = 1, entrambe di molteplicità 1. Nel caso che sia p < q le radici sono α = 0, β = 1 e γ > 0, tutte di molteplicità 1. In tale caso si ha f (−1) = 2p − 2 > 0; quindi γ < −1. iii) p dispari, q pari: Nel caso che sia p < q le radici sono α = 0 e β = 1, entrambe di molteplicità 1. Nel caso che sia p > q le radici sono α = 0, β = 1 e δ > 0, tutte di molteplicità 1. In tale caso si ha f (−2) = −2 + 2q > 0; quindi δ > 2. iv) p dispari, q dispari: Nel caso che sia p = q (allora il grado dell'equazione è p − 1) le radici sono α = 0 e β = 1, entrambe di molteplicità 1. Nel caso che sia p < q le radici sono α = 0, β = 1 e γ ≤ −1, tutte di molteplicità 1. Nel caso che sia p > q le radici sono α = 0, β = 1 e δ ≥ 2. 4 Conclusione: I) se il grado dell'equazione è pari ci sono solo le due radici α e β ; II) se il grado dell'equazione è dispari, oltre alle due radici α e β , esiste una terza radice, negativa se p < q , positiva se p > q . b) 1) p g (x) = q à ! (1 − x)p−1 0 1 (1 − (1 − x)p )1− q . Si ha: lim |g 0 (x)| = ∞, x→0 g 0 (1) = 0. Se p < q p g (γ) = q à 0 ! (1 − γ)p−1 1 (1 − (1 − γ)p )1− q µ ¶µ ¶ p 1 − γq 1 = q 1−γ γ q−1 µ ¶ p 1 = (1 + γ + γ 2 + · · · + γ q−1 ) q γ q−1 µ ¶ p 1 1 1 = 1 + + 2 + · · · + q−1 . q γ γ γ Ne segue, poichè γ < −1, che |g 0 (γ)| < 5 p < 1. q Se p > q , analogamente g 0 (δ) = p q µ ¶ 1 1 1 p 1 + + 2 + · · · + q−1 > > 1. δ δ δ q Quindi il primo metodo converga alla soluzione β (con ordine superiore al primo) e alla soluzione γ . 2) In modo analogo al caso precedente si ha: g 0 (0) = 0, lim |g 0 (x)| = ∞. x|to1 Se p < q g 0 (γ) > q > 1. p |g 0 (δ)| < q < 1. p Se p > q Quindi il secondo metodo converga alla soluzione α (con ordine superiore di primo) e alla soluzione δ . 3) Trattandosi di un'equazione algebrica con radici tutte di moltiplicità 1 il metodo delle tangenti converge localmente ad ogni radice con ordine almeno 2. 6 Risoluzione esercizio 3 a) Poichè −λIn B − λI2n = A e In D O −λIn In O A −λIn A −λIn = E −λD A DA + E si ha A = −λD e − λIn = DA + E. Se λ = 0 tali relazioni sono vericate da A = E = O e D qualsiasi. Per λ 6= 0 si ha 1 D=− A λ 1 E = A2 − λIn . λ b) Si ha, per λ 6= 0, In det(B − λI2n ) = det D O −λIn In O A E = det(−λIn ) det(E) = (−1)n det(A2 − λ2 In ). Ne segue che gli autovalori di B sono le soluzioni dell'equazione det(A2 − λ2 In ) = 0. Posto µ autovalore di A, si ha λ2 = µ2 e quindi λ = ±µ. Inoltre, poichè det(B) = (−1)n (det(A))2 , B è singolare se e solo se lo è A e l'autovalore nullo di B ha molteplicità algebrica doppia rispetto a quella dell'autovalore nullo di A. c) La matrice d'iterazione del metodo di Jacobi è 1 J =− B λ 7 e quindi ρ(J) = 1 1 ρ(B) = ρ(A). |α| |α| La matrice d'iterazione del metodo di GaussSeidel a blocchi è −1 αIn O O A G= A αIn O O 1 I O O A α n = 2 − α1 A α1 In O O 1 I O α n = 2 O − α1 A2 e quindi ρ(G) = 12 2 ρ (A) = ρ2 (J). α Ne segue che ρ(G) < 1 se e solo se ρ(J) < 1 e che, in tal caso, ρ(G) < ρ(J). Quindi GaussSeidel ha il maggiore tasso asintotico di convergenza. 8