Il Gazzettino Pordenone Herlitzka spirito di Pasolini

Data:
18 Luglio 2013
Pagina 28
APERTI
TUTTA L’ESTATE
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tel. 0434.922878
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XXVIII
OGGI VENT’ANNI FA
Giovedì
18 Luglio
2013
PN
IL SANTO DEL GIORNO
Cultura&Spettacoli
IL SOLE
San Rufillo di Forlimpopoli. Un vescovo eroico, impegna- sorge alle
tramonta alle
Furti in casa Raffica di furti in città e nei to
assieme a san Mercuriale nella lotta contro un
20.56
centri limitrofi. Diverse le segnalazioni di tremendo drago. È l’immagine di una fede che libera il 5.36
dalla paura di forze sconosciute e lo fa diventare
nomadi. Aumentano i controlli sui senza popolo
adulto nel proprio cammino. Un modello, insomma, per
fissa dimora.
tutti i pastori di ogni tempo. Oggi più che mai.
REDAZIONE: 33170 Pordenone, corso Vittorio Emanuele 2 - 0434/28171 - fax 041/665182 - [email protected]
LA RECENSIONE
Salomè didascalica
e priva di nuove
chiavi di lettura
minima 21
massima 30
vento: debole
IL TEMPO OGGI
Giovedì 18 luglio 2013
IL TEMPO DOMANI
CIVIDALE - Nei panni del drammaturgo, regista e autore del “poema erotico”
Salome Renaissance, Marco Maria Tosolini si impegna in maniera piuttosto
didascalica, ingenua e ridondante a
fare l'avvocato del diavolo, FABBRICA
o meglio
La sede biblidire dell'affascinante “diavolessa”
della Ideal
ca, come se un'infinità di precedenti
Standard
di Orcenico
inquadrature artistiche, psicologiche
e
si Zoppola
La società già
storiche della vicenda non avessero
ha annunciato
ieri di voler
assolto la principessa giudaica,
ravvichiudere
sando nella vicenda il risveglio
sensualo stabilimento
fine anno
le e affettivo di un'adolescente aquando
sacrificata dalla snaturata coppia scadranno
madre
–
i contratti
zio/patrigno. Tosolini, inoltre, identifica la carnalità con il femminile e lo
spirito oppressivo e castigatore con il
maschile, abbracciando il tradizionale
pensiero ecclesiastico e scordandosi
apparentemente del fatto che furono,
ancor prima del loro incontro, la voce e
le parole di Jokanaan ad ossessionare
Salome, che volle baciare unicamente
la bocca da cui uscirono le tremendi
profezie, mentre rifiutò l'amore dell'avvenente Narraboth. La pretenziosa messa in scena, che non genera una vera
tensione drammatica, coinvolge una
particolare suit musicale, più incisiva e
convincente del testo, scritta da Giulia
D'Andrea ed eseguita da un apprezzabile quintetto di musiciste. C'è, invece,
qualcosa di artificioso nelle letture di
Cristina Pedetta, forse dovuto alla volontà del regista di impostare la sua
eroina come una specie di Valchiria.
Efficaci le danze di Francesca D'Alonzo
nonché le videocomposizioni e foto di
Annalisa Metus, Laura Fonovich e Sarah Albini.
Dejan Bozovic
© riproduzione riservata
di solidarietà
per i quasi
cinquecento
dipendenti
(Pressphoto
Lancia)
MITTELFEST Questa sera a Cividale per la regia di Calenda su testo di Borgna
Herlitzka
spirito
di
Pasolini
Ideal Standard, cinquecento a casa
L’annuncio della società durante l’incontro al ministero con i sindacati provoca una "bagarre"
Va in scena una riflessione sulla morte delll’intellettuale di Casarsa
A fine anno si spegneranno gli impianti dell’antica Ceramica Scala a Orcenico Inferiore
Davide Lisetto
PORDENONE
Cede un altro storico e importante pezzo dell’ economia del
territorio provinciale: chiude lo
stabilimento Ideal Standard di
Orcenico di Zoppola: la vecchia
Ceramica Scala fondata (poi
venduta agli americani negli
anni ’70) da uno dei capitani
d’impresa locali, Giulio Locatelli. Per i quasi cinquecento dipendenti, da quattro anni in contratto di solidarietà, avanza lo spettro del licenziamento. L’annuncio dell’impresa - ieri al ministero dello Sviluppo economico
con modalità che hanno provocato un autentica bufera e l’interruzione immediata della riunione in quanto l’azienda aveva
dato la comunicazione della
chiusura di Orcenico prima negli stabilimenti del gruppo che
nello stesso vertice ministeriale
- ha provocato l’immediata decisione di bloccare l’attività produttiva in tutte le tre fabbriche:
oltre a Orcenico, Trichiana (Belluno) e Roccasecca (Frosinone). Altri scioperi, proteste e
manifestazioni sono previste
per la giornata di oggi e di
domani. Ma non è escluso che ci
sia lo sciopero a oltranza. Que-
duzione in Italia. E prevede
LA PROTESTA
cadavere
(quella
morte
coanche il trasferimento
di alcune
produzioni di uno
Orcenico (sito
In fabbrica
stituisce
deiche maggiori
presenta i costi di produzione
più elevatiitaliani).
nel gruppo) a Trimisteri
L'idea
anpossibile
chiana. «La decisione della proL'incontro che Mittelfest ha dava
prietà esviluppata
il modo in cui è venutadrammalo sciopero
alla luce ha i caratteri di un atto
organizzato ieri per presen- turgicamente
e per questo
di violenza ai danni dei lavoratoaBoroltranza
eaffidata
di tutta la regione».
la
tare "Una giovinezza enor- l'horireazione
a Dura
Gianni
della presidente DeboA pagina II
LA SCURE
UNINDUSTRIA
ra Serracchiani
del vicepresimemente giovane" di Gian- gna,
che a ePasolini
fu vicidente Sergio Bolzonello. Anche
Zoppola
paga
«Un
progetto
LA
REGIONE
ni Borgna da Pasolini con no,Unindustria
che indagò
sulla morte
chiede di rivedere
la scelta e di riaprire il tavolo.
per i costiHerlitzka
alti
irricevibile»
Serracchiani:
Roberto
per la dell'intellettuale
e ora,
ba© riproduzione riservata
regia di Antonio Calenda, sandosi su suoi scritti,
ha
questa
che debutta questa sera alle realizzato un testo sempliè violenza
20.30 nel Teatro Ristori di ce, non retorico, che mette
sui
dipendenti
Cividale, è stato occasione
A pagina II
per parlare non solo dello
I TEMPI
spettacolo, ma anche delle
sinergie che il festival vuoStop a gennaio
le mettere in atto con le
Impianti
altre istituzioni culturali
trasferiti
della regione. In questo caa Belluno
so si tratta del Teatro StabiA pagina III
le del Friuli Venezia Giulia,
che producendo con MittelPROTAGONISTA
fest questo spettacolo pasoRoberto Herlitzka (foto Trevisan)
liniano, intende continuare
nell'attenzione al poeta di
Casarsa, iniziata anni fa
con "I Turcs tal Friul" con la
regia di Elio De Capitani.
Sia Antonio Devetag, direttore generale di Mittelfest,
che Antonio Calenda, direttore del Teatro Stabile, hanCIVIDALE - Mittelfest propone oggi alle 18 l’omaggio al poeta
no messo in evidenza come
boemo Karel Hynek Mácha, in un'esclusiva Mittelfest di “Maggio
«in quest'epoca di tagli, la
Boemo” da Maggio, opera della quale è finalmente disponibile una
cultura del Friuli Venezia
moderna traduzione italiana grazie ad Alessandra Mura. Karel
Giulia si potrà salvare solo
Hynek Mácha è uno scrittore interprete sensibilissimo delle
grazie a una forte e concreinquietudini del suo tempo, e dunque intrinsecamente moderno.
ta collaborazione fra le vaAlle 19, Chiesa San Francesco, le musiche di Teho Teardo alla
rie istituzioni culturali», pechitarra baritona ed elettronica e Martina Bertoni al violoncello
na la perdita di quanto connello spettacolo “Teho Teardo - Music for a wilder mann”. L’artista
quistato e realizzato fino a
pordenonese proporrà il suo album che racconta dell’essere
oggi.
selvaggi, dei riti di passaggio, del ciclo della vita e delle stagioni.
Calenda ha poi raccontato
A ispirare le composizioni di Teardo sono i ritratti di uomini che
la genesi dello spettacolo in
indossano costumi fatti con pelli animali e che rappresentano, in
cartellone: «Il progetto namodo rituale, la trasformazione in selvaggi, divenendo orsi,
sce da una mia idea: Pasolicinghiali, mostri e diavoli.
ni che guarda il proprio
sta mattina a Orcenico la protesta scenderà in strada e più
tardi i lavoratori si ritroveranno
in assemblea. Censure e indignazione da parte di tutte le
istituzioni locali - a cominciare
dalla Regione e dal sindaco di
Zoppola Francesca Papais - da
Unindustria e dai parlamentari
Nico Nanni
Sonego e Zanin per come la
società ha comunicato la chiusura. A fine CIVIDALE
dicembre scadrà il
quarto anno di contratti di solidarietà: l’azienda intende spegnere gli impianti. Il piano è
finalizzato a riallineare i costi e
la capacità produttiva ai volumi
di vendita, mantenendo la pro-
Presentati
anche gli atti
del convegno
di Casarsa
QUESTA SERA
Theo Teardo racconta in musica
l’uomo che si fa animale selvaggio
Pasolini e Handke, incontro impossibile
L’iniziale dei rispettivi nomi e le lucciole non bastano a fornire un paragone
CIVIDALE - (an.fe.) Per P.P.Pasolini le lucciole sono scomparse
dagli anni '60. A poco a poco, ma
irrimediabilmente, come la verità
del mondo semplice di cui erano
la spia. Per P. Handke, le lucciole
ricompaiono nel 1988, tra Cormòns e Brazzano, e nel palmo
della mano illuminano la linea
della vita e l'utopia della salvezza.
Si gioca su questo contraddittorio,
tra disperazione inconsolabile e
pathos della speranza, la scheggia
teatrale "PPeP" con cui, su idea di
Luigi Reitani, il regista Andrea
Collavino immagina l'incontro impossibile tra il cantore di Casarsa
e il viandante carinziano dell'attimo. Il primo,voce dell'aldilà, è
Emanuele Carucci Viterbi, che
declama con foga fin troppo precipitosa il verbo apocalittico del
polemista corsaro; il secondo, ancora in vita, è Johnny Lodi, che si
muove con la lentezza zen, cura
un orto lillipuziano, ne offre i
frutti al fantasma del poeta italiano, fratello di pensiero controcorrente, e infine, da solo, dice con
piattezza la sua epopea delle lucciole ritornate. Minimalismo scenico a senso sospeso. Al pubblico
decidere da che parte stare. A
onor del vero il copyright va al
solo Pier Paolo che di "P" ne
portava tre e che, primo e unico,
per una lucciola avrebbe dato
«l'intera Montedison».
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al centro la parola, caricandola di tutti i significati che
anche Pasolini le attribuiva».
A Calenda fa eco Roberto
Herlitzka: «Non impersono
Pasolini, ma il suo spirito
avvalendomi della sua poesia, che è giovane, originale, diretta. Mi avventurerò
anche nel friulano».
Nell'occasione, la direttrice del Centro Studi «Pier
Paolo Pasolini» di Casarsa,
Angela Felice, ha presentato gli atti del convegno sul
teatro di Pasolini: «un teatro che nasce dal suo interesse per la parola in anni
di pieno fermento teorico e
ideologico. Un teatro difficile, ma di grande fascino».
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A CERVIGNANO
Glauco
Venier
e Zappa
in jazz
CERVIGNANO - Questa
sera, per Mittelfest, il
jazzista Glauco Venier
sarà sul palco del Parco
Europa Unita di Cervignano per lo spettacolo
“Glauco Venier: Frank
Zappa & Tom Waits”,
con gli studenti del dipartimento jazz del conservatorio Tomadini. Appuntamento alle 22 a Cividale, in Piazza Duomo, con
il Gran Gala gitano con i
virtuosi del Roma Hungaricum State Ensemble
che si esibiranno nel singolare concerto di gypsy
music. Alle 23 al Chiostro di San Francesco lo
spettacolo di danza Giuditta e Oloferne della coreografa Simona Bucci.
VISTO AL MITTELFEST Omaggio di Egri-Bianco
I balletti di Nijinsky liberati
dai tormenti dopo un secolo
Federica Sassara
CIVIDALE
È il lontano 1913 quando il
più grande ballerino di tutti i
tempi, Vaslav Nijinsky, crea
per i mitici Ballets Russes
“Jeux” e “Le Sacre du Printemps”: inediti i temi, scandalosamente barbaro il linguaggio coreografico per
quei tempi, embrione imprescindibile, invece, del balletto moderno. Di quelle coreografie non resta traccia - se
non la fama leggendaria - e a
distanza di 100 anni al Mittelfest vengono riproposte dalla
compagnia Egri-Bianco in
omaggio a questo grande artista tormentato e infelice. Susanna Egri firma “Jeux”,
una partita di tennis pretesto
per un intreccio a trois non
solo coreografico. La gara
sportiva si mescola alla contesa amorosa, generando un
triangolo sicuramente più licenzioso ai tempi di Diaghilev che oggi, risolto dalla
Egri in un lessico curato ed
elegante di balanchiniana
memoria. Graffia, invece, lo
stile contemporaneo ed efficacemente teatrale di Ra-
pahel Bianco, che rilegge
“Le Sacre” come sacrificio
di “menti elette”, recluse in
uno spazio limitato come puledri selvaggi, come specie
rara conservata per il bene
di tutti. È una danza corale di
scalpitante resistenza, alternanza incalzante di unisono
e dissociazioni che si fa incandescente, in furiose soluzioni libere e vitalistiche. Un
linguaggio altrettanto incisivo dimostra in “Labirinto
d’Ombre”, imperniata sulla
follia e la triste parabola
umana di Nijinsky. Non banale - rischio facile sul tema
follia - la creazione è un
toccante ed equilibrato racconto di un disequilibrio esistenziale, di una malattia che
è dell’anima, non della mente. Fra pannelli riflettenti e
scorrevoli, labirinto senza
uscita dell’anima, l’artista è
rappresentato faccia al muro, in una straziante ricerca
d’uscita, avvolto da immagini e memorie del suo passato
artistico, con catarsi nel pudico nudo finale: una danza
finalmente liberata dai vestiti come dai tormenti.
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