Economia del Lavoro 2010 Capitolo 7 - 1 La distribuzione del salario Introduzione -La distribuzione del salario e del reddito - 1 La distribuzione del salario – Introduzione Nel mkt del lavoro nazionale non esiste un unico salario, bensì una pluralità di livelli salariali: • condizioni di lavoro eterogenee fanno emergere differenziali salariali compensativi • esiste un mkt del lavoro per i lavoratori qualificati e uno per i non qualificati: a diversi livelli di istruzione corrispondono diversi salari • le istituzioni hanno un ruolo importante: il salario varia a seconda che ci sia o meno un sindacato. • 2 La distribuzione del salario – Introduzione Siamo quindi di fronte alla distribuzione di frequenza di una variabile casuale, il salario, che è determinata dall’interazione tra D e S di lavoro. • Una caratteristica fondamentale della distribuzione dei salari è il livello di disuguaglianza, che si misura con indicatori di dispersione: la varianza o l’indice di Gini. • Un certo livello di disuguaglianza nella distribuzione del reddito tra i diversi lavoratori sarà sempre presente. • 3 La distribuzione del salario – Introduzione • • • La dispersione salariale riflette due “realtà”. Esistono differenze nella produttività dei diversi lavoratori (dovute al ≠ KU, ma non solo) : tanto maggiori saranno queste differenze, tanto più diseguale sarà la distribuzione del salario. Il rendimento del K umano dei lavoratori varia tra diversi mercati e nel tempo, in risposta a variazioni di domanda e offerta di specifiche competenze. In tutti i paesi industrializzati, la distribuzione dei salari mostra una lunga coda destra (i più alti livelli salariali): pochi lavoratori ottengono una quota molto grande dei redditi complessivi del mkt del lavoro. 4 La distribuzione del salario – Introduzione La distribuzione dei redditi sia in Italia che negli US è cambiata a partire dagli anni Ottanta. •E’ aumentata la disuguaglianza: 1) tra qualificati e non e 2) all’interno di gruppi di lavoratori con qualifica • omogenea. • Perché è aumentata? Non esiste un unico fattore: cambiamenti istituzionali del mkt del lavoro e condizioni economiche interagiscono. • Per i Paesi europei, e l’Italia l’incremento della disuguaglianza dei salari negli ultimi due decenni è meno netto di quello degli US. • 5 La distribuzione del salario – Introduzione Inoltre i differenziali salariali tra i lavoratori permangano di generazione in generazione: i genitori si preoccupano del benessere delle generazioni successive e investono risorse notevoli nella formazione del k umano dei loro figli. correlazione positiva tra le retribuzioni dei genitori e quelle dei figli: parte della dispersione salariale della generazione • attuale verrà mantenuta nella successiva. Fig. 7.1: La distribuzione del salario (settimanale) Confronto US 2002 – Italia 2004 • Stesse caratteristiche qualitative della distribuzione nei 2 paesi (quantitativamente ≠): 1) molta dispersione salariale; 2) asimmetria. 6 La distribuzione dei salari settimanali a tempo pieno (maschi) Stati Uniti 2002 Italia 2004 Fig. 7.1 - Negli Stati Uniti nel 2002, il salario medio settimanale era 775$ e il salario mediano 600$. 1) esiste molta dispersione salariale 2) la distribuzione salariale non è simmetrica, ha una lunga coda a destra. Lo stesso troviamo nel pannello di destra per l’Italia nel 2004. Con una distribuzione asimmetrica a destra la maggior parte dei lavoratori guadagnano salari bassi e pochi lavoratori nella coda alta della distribuzione ricevono una quota sproporzionatamente alta 7 dei compensi La distribuzione del salario – La distribuzione del salario e del reddito Tab. 7-1: la distribuzione dei redditi familiari (da tutte le fonti di reddito) a livello internazionale grosse differenze nelle distribuzioni del reddito delle famiglie nei diversi paesi: • il 10% più ricco riceve il 30,5% del reddito totale negli US, il 22,6% in Belgio, il 28% in Germania e l’Italia e 41,6% per il Messico. • il 10% delle famiglie più povere riceve solo l’1,8% del reddito negli US, l’1,9% in Italia, tra il 2 e il 3% in Canada e nel Regno Unito, l’1,1% in Cile . • 8 La distribuzione del salario – La distribuzione del salario e del reddito PAESI Australia Austria Belgio Canada Cile Republica Dominicana Francia Germania Guatemala Ungheria India Israele Italia Messico Norvegia Svezia Regno Unito Stati Uniti % reddito nazionale che va al 10% delle famiglie più povere 2,0 2,3 2,9 2,7 1,1 2,1 2,0 3,7 1,6 4,1 3,5 2,4 1,9 1,2 4,1 3,4 2,1 1,8 % reddito nazionale che va al 10% delle famiglie più ricche 25,4 22,4 22,6 23,9 45,4 37,9 25,1 28,0 46,0 20,5 33,5 28,2 27,4 41,6 21,8 20,1 27,5 30,5 Tabella 7 – 1 Differenze nella struttura salariale a livello internazionale Fonte: World Bank, World Development Indicators, CDROM 2002. 9 La distribuzione del salario – La distribuzione del salario e del reddito Il modello del k umano è utile per studiare la distribuzione del salario : • 1. se i lavoratori più giovani accumulano competenze e rinunciano a guadagni, mentre i lavoratori più anziani ricevono i rendimenti dei loro investimenti => differenziali salariali 2. la regola: lavoratore investe in k umano finchè MR(% marginale di rendimento) = r(tasso di sconto) => distribuzione w asimmetrica, anche se la distribuzione delle capacità/titoli di studio della popolazione fosse simmetrica. 10 La distribuzione del salario – La distribuzione del salario e del reddito Hip.: la forza lavoro è composta per 1/3 da non qualificati, 1/3 da poco qualificati e 1/3 da molto qualificati/istruiti: la distribuzione dei titoli di studio è simmetrica. • Hip.: tutti hanno lo stesso tasso di sconto => 1/3 «incapaci», 1/3 «poco capaci», 1/3 «molto capaci» (fig. 7-2) • • MRRL = MR per non abili => HL unità di k umano (non qualificati • MRR* = MR per poco abili => H* unità di k umano (poco qualificati) • MRRH = MR per molto abili => HH unità di k umano (molto qualificati) 11 La distribuzione del reddito per lavoratori di diversa abilità Fig. 7.2 - MRRL è il tasso marginale di rendimento per lavoratori con bassa abilità che acquisiscono HL unità di capitale umano mentre MRRH è il tasso marginale di rendimento per lavoratori ad elevata abilità che acquisiscono HH unità di capitale umano: i lavoratori molto abili guadagnano di più di quelli meno abili sia perché sono più abili sia perché investono di più in capitale umano. La correlazione 12 positiva tra abilità e capitale umano “allunga” la distribuzione del reddito, creando una asimmetria a destra nella distribuzione. La distribuzione del salario – La distribuzione del salario e del reddito I lavoratori molto qualificati, avranno salari più alti di quelli a bassa qualifica per due ragioni: • • • guadagnerebbero di più anche se entrambi i gruppi acquisissero la stessa quantità di k umano, dato che l’abilità la produttività e i guadagni. guadagnano di più perché investono di più nel k umano rispetto ai meno capaci: la correlazione positiva tra qualifica e investimenti in k umano allunga la distribuzione dei salari (asimmetrica a destra). 13