ITIS OMAR Dipartimento di Meccanica Laboratorio di Matematica La formula di quadratura di SIMPSON Premessa Interpolazione polinomiale Assegnate n+1 coppie di numeri reali (xi ; yi) con xi ≠ x j per i ≠ j e con ( xi +1 − xi ) = h = costante si vuole determinare una funzione razionale intera y = f(x) in grado di soddisfare alla condizione: yi = f ( xi ) per i = 0,1,.... n [1] 1 Vedremo che esiste sempre uno e un solo polinomio f(x) di grado non superiore a n che soddisfa alle [1]. Esso ha la seguente espressione: ∆ y0 ∆ 2 y0 f ( x ) = y0 + ( x − x0 ) + ( x − x0 )( x − x1 ) + ....+ h 2!h 2 ∆ n y0 + ( x − x0 )( x − x1 )...( x − xn−1 ) n!h n [2] con ∆ yi = yi +1 − yi Il polinomio espresso dalla [2] presenta: • • grado al più uguale a n e soddisfa pienamente le [1] La [2] con il seguente cambiamento di variabile x = x0 + hs da cui s = x − x0 h può scriversi nella forma f ( x0 + hs) = g ( s) = y0 + s∆ y0 + s( s − 1) 2 s( s − 1)...( s − n + 1) n ∆ y0 + ...+ ∆ y0 2! n! ovvero: s s s g ( s) = y0 + ∆ y0 + ∆ 2 y0 + ...+ ∆ n y0 = 1 2 n 1 s i ∆ y0 ∑ i=0 i n [ 3] In effetti l’unicità della soluzione, quando espressa da un polinomio di grado non maggiore di n è immediata. Infatti, in conseguenza del principio di identità dei polinomi, due polinomi in x di grado minore o uguale a n, che assumono gli stessi valori in corrispondenza di n+1 valori di x, devono avere ordinatamente uguali i coefficienti dei termini corrispondenti. Formula di Simpson Si debba calcolare l’integrale definito J di una funzione f(x) continua su un intervallo chiuso (a,b). J= ∫ f ( x )dx b a Se la f(x) è integrabile con difficoltà per via analitica si deve ricorrere a metodi di risoluzione numerica. Per facilitare i calcoli operiamo una sostituzione lineare che riconduca l’intervallo (a,b) nell’intervallo (0,2) e si trasformi il differenziale f(x)dx nel corrispondente g(z)dz. Dobbiamo allora calcolare il seguente integrale: J= ∫ g( z)dz 2 0 Sostituiamo la g(z) con il suo polinomio interpolatore del secondo ordine, ovvero con un polinomio interpolatore dei tre punti: (0;g(0)); (1;g(1)); (2;g(2)) Dalla [3] si ha: ∆ 2 g ( 0) g ( z ) ≅ g ( 0) + z∆ g (0) + z ( z − 1) 2 Integrando tra 0 e 2 si ha: J ≅ 2 g ( 0) + 2 ∆ g (0) + 2 2 1 ∆ g ( 0) = ( g ( 0) + 4 g (1) + g (2) ) 3⋅ 2 3 Ritornando alla variabile primitiva si ottiene la formula consueta di Simpson J≅ I= b− a a + b + f (b ) f (a ) + 4 f 2 6 [4] Approfondimenti Avremmo potuto approssimare la g(x) con un polinomio di grado superiore, aumentando, almeno teoricamente la precisione del calcolo. Indicato con n il numero di intervalli, tutti uguali ad h, in cui si è suddiviso l’intervallo (a,b) si ha la formula generale1: n I = a0 (b − a ) ∑ bi f (a + ih ) i=0 Per comodità riportiamo qui di seguito i valori di a0 e bi tabellati in funzione di n n a0 b0 b1 b2 b3 b4 1 2 3 4 1/3 1/6 1/8 1/90 1 1 1 7 1 4 3 32 1 3 12 1 32 7 Bibliografia Cugiani M. Metodi dell’analisi numerica UTET Ridolfi P. Applicazioni del Fortran Franco Angeli 1 Per n = 2 si ha la consueta formula di Simpson