SPARTIUM JUNCEUM L. 26 Classe: Magnoliopsida (Dicotyledoneae) Ordine: Fabales Famiglia: Fabaceae Specie e descrittore: Spartium junceum L. Nome comune: Ginestra comune, Ginestra odorosa Sinonimi: Genista hispanica Thell. [1908, Bull. Herb. Boissier, sér. 2, 8 : 790], non L. [1753] Forma biologica: P caesp Parte balsamica: Fiori, foglie e rami Principi attivi: Citisina, alcaloide che può provocare avvelenamenti anche gravi (la pianta intera e particolarmente fiori e semi). Azione: diuretica e purgativa a dosi deboli, cardiotonica ma tossica (Guarrera, 1994) Usi etnobotanici: E’ utilizzata come diuretico, purgativo, cardiotonico e depurativo. I fiori producono un colorante giallo e un olio essenziale adoperato talvolta in profumeria. È inoltre un’ottima mellifera Era in passato utilizzata (rami e steli) anche come pianta da fibra per legacci, cordami e tessuti e per la fabbricazione di pasta da carta. Parte di interesse profumiero: Fiori Periodo di raccolta: Maggio-Giugno Potenzialità d'uso: Media Fiori di Spartium junceum (da www.funghiitaliani.it) Distribuzione e popolazioni Globale e in Europa: Corotipo: Euri-Mediterraneo. È diffusa nell’Europa Sud-Occidentale e in Africa settentrionale, introdotta altrove. In Italia: E’ presente e comune in tutte le regioni; è naturalizzata in Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige e spontanea altrove. In Molise: E’ specie diffusa nei settori caratterizzati da substrati argillosi e marnoso-arenacei da 0 a 900 m s.l.m. Territorio S. Elena Sannita: Rinvenuta nei margini forestali e cespuglieti nelle località di Selvadonica e Mandrelle. Ecologia, coltivazione e materiale raccolto 87 Ecologia: Cresce nei cespuglieti in stazioni soleggiate dal piano fino a 600 m (sull’Appennino fino a 1200-1400 m e sull’Etna fino a 2000 m). È specie eliofila, molto frugale e a temperamento decisamente pioniero. Tollera terreni di vario tipo, purché non soggetti a ristagno idrico; è calcifica preferente, ma non esclusiva. Ha il suo optimum nella fascia submediterranea, ma penetra comunemente anche in quella mediterranea, anche nella macchia sempreverde. La pianta nonostante la precoce caducità delle sue foglie, è in grado di continuare la funzione clorofilliana con i suoi rami verdi e fotosintetici, strategia posta in atto da numerose piante xerofile atta a conservare l'acqua nei climi secchi. È una specie entomogama. La dispersione è barocora. Fenologia: Fiorisce a Maggio-Giugno (Pignatti, 1982) e matura i frutti a Settembre. Tecniche di riproduzionemoltiplicazione: Si riproduce probabilmente sia per semi e che per via vegetativa. Per la coltura si consiglia la semina primaverile, generalmente in semenzaio, con successivo trapianto (Piotto & Di Noi, 2001). Frutti e semi: Il frutto è un legume eretto, sericeo, compresso, un po’ falciforme, di 6 x 50-80 mm, inizialmente verde e peloso, poi glabro e nerastro alla maturazione, quando deisce con un torsione ed espelle lontano i suoi 10-18 semi bruni, lucenti e velenosi (presenza di citisina). Il peso di 1000 semi è risultato di 11,77 g e il valore dell’umidità relativa del 31,4 %. Da fonti bibliografiche di dati di laboratorio è emerso che: 1) i semi sono ortodossi; 2) il contenuto medio di oli è pari al 10,75 % e il contenuto medio di proteine è pari al 35,2% (Jones & Earle, 1966; Barclay & Earle, 1974). La scarificazione dei tegumenti seminali aumenta l’entità e la velocità della germinazione (Piotto & Di Noi, 2001). Frutti e semi di Spartium junceum (foto scattate nella Banca del Germoplasma del Molise) Compilatori: Paura, Izzi, Cancellieri, Salerno 88