Spartim junceum L. - Parco Scientifico e Tecnologico del Molise

SPARTIUM JUNCEUM L.
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Classe:
Magnoliopsida (Dicotyledoneae)
Ordine:
Fabales
Famiglia:
Fabaceae
Specie e descrittore:
Spartium junceum L.
Nome comune:
Ginestra comune, Ginestra odorosa
Sinonimi:
Genista hispanica Thell. [1908, Bull. Herb.
Boissier, sér. 2, 8 : 790], non L. [1753]
Forma biologica:
P caesp
Parte balsamica:
Fiori, foglie e rami
Principi attivi:
Citisina, alcaloide che può provocare
avvelenamenti anche gravi (la pianta intera
e particolarmente fiori e semi). Azione:
diuretica e purgativa a dosi deboli,
cardiotonica ma tossica (Guarrera, 1994)
Usi etnobotanici:
E’ utilizzata come diuretico, purgativo,
cardiotonico e depurativo. I fiori producono
un colorante giallo e un olio essenziale
adoperato talvolta in profumeria.
È inoltre un’ottima mellifera
Era in passato utilizzata (rami e steli) anche
come pianta da fibra per legacci, cordami e
tessuti e per la fabbricazione di pasta da
carta.
Parte di interesse
profumiero:
Fiori
Periodo di raccolta:
Maggio-Giugno
Potenzialità d'uso:
Media
Fiori di Spartium junceum
(da www.funghiitaliani.it)
Distribuzione e popolazioni
Globale e in Europa:
Corotipo: Euri-Mediterraneo.
È diffusa nell’Europa Sud-Occidentale e in Africa settentrionale, introdotta altrove.
In Italia:
E’ presente e comune in tutte le regioni; è naturalizzata in Valle d'Aosta e Trentino Alto
Adige e spontanea altrove.
In Molise:
E’ specie diffusa nei settori caratterizzati da substrati argillosi e marnoso-arenacei da 0 a
900 m s.l.m.
Territorio S. Elena Sannita:
Rinvenuta nei margini forestali e cespuglieti nelle località di Selvadonica e Mandrelle.
Ecologia, coltivazione e materiale raccolto
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Ecologia:
Cresce nei cespuglieti in stazioni soleggiate dal piano fino a 600 m (sull’Appennino fino a
1200-1400 m e sull’Etna fino a 2000 m). È specie eliofila, molto frugale e a
temperamento decisamente pioniero. Tollera terreni di vario tipo, purché non soggetti a
ristagno idrico; è calcifica preferente, ma non esclusiva. Ha il suo optimum nella fascia
submediterranea, ma penetra comunemente anche in quella mediterranea, anche nella
macchia sempreverde. La pianta nonostante la precoce caducità delle sue foglie, è in
grado di continuare la funzione clorofilliana con i suoi rami verdi e fotosintetici, strategia
posta in atto da numerose piante xerofile atta a conservare l'acqua nei climi secchi.
È una specie entomogama. La dispersione è barocora.
Fenologia:
Fiorisce a Maggio-Giugno (Pignatti, 1982) e matura i frutti a Settembre.
Tecniche di riproduzionemoltiplicazione:
Si riproduce probabilmente sia per semi e che per via vegetativa. Per la coltura si
consiglia la semina primaverile, generalmente in semenzaio, con successivo trapianto
(Piotto & Di Noi, 2001).
Frutti e semi:
Il frutto è un legume eretto, sericeo, compresso, un po’ falciforme, di 6 x 50-80 mm,
inizialmente verde e peloso, poi glabro e nerastro alla maturazione, quando deisce con un
torsione ed espelle lontano i suoi 10-18 semi bruni, lucenti e velenosi (presenza di
citisina). Il peso di 1000 semi è risultato di 11,77 g e il valore dell’umidità relativa del
31,4 %.
Da fonti bibliografiche di dati di laboratorio è emerso che: 1) i semi sono ortodossi; 2) il
contenuto medio di oli è pari al 10,75 % e il contenuto medio di proteine è pari al 35,2%
(Jones & Earle, 1966; Barclay & Earle, 1974). La scarificazione dei tegumenti seminali
aumenta l’entità e la velocità della germinazione (Piotto & Di Noi, 2001).
Frutti e semi di Spartium junceum
(foto scattate nella Banca del Germoplasma del Molise)
Compilatori:
Paura, Izzi, Cancellieri, Salerno
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