CRATAEGUS MONOGYNA JACQ. 6 Classe: Magnoliopsida (Dicotyledoneae) Ordine: Rosales Famiglia: Rosaceae Specie e descrittore: Crataegus monogyna Jacq. Nome comune: Biancospino comune, Azaruolo selvatico Sinonimi: Crataegus oxyacantha L., nom. ambig. Forma biologica: P caesp (P scap) Parte balsamica: Fiori e frutti Principi attivi: I fiori contengono quercitrina, quercitina e, allo stato fresco, trimetilamina, Nei frutti, oltre a vari acidi organici e zuccheri, sono presenti un lattone crategico che ne rappresenta il principio attivo, tannini e cere; nei semi si trova un glucoside cianogenetico (oxyacantina) e la corteccia contiene, tra l’altro un principio amaro (crategina) (Gastaldo, 1987). Usi etnobotanici: Si utilizza come antispasmodico e equilibratore dell’apparato cardiocircolatorio. Ha azione vasodilatatrice, sedativa e ipotensiva. Un tempo si usava la corteccia come febbrifugo (Gastaldo, 1987). Parte di interesse profumiero: Fiori Periodo di raccolta: I fiori si raccolgono in piena antesi, durante la primavera (Gastaldo, 1987). Potenzialità d'uso: Bassa Foglie e fiori di Crataegus monogyna (foto da www.floralimages.co.uk) Distribuzione e popolazioni Globale e in Europa: Corotipo: Paleotemperato È diffusa in Europa, Asia e Africa settentrionale e coltivata in altre parti del mondo. In Italia: E’ presente e comune in tutte le regioni, comprese le isole. In Molise: E’ presente ovunque, dal piano basale a quello montano, nei boschi e nei cespuglieti. Territorio S. Elena Sannita: Comune nei boschi, nelle radure e ai margini delle formazioni forestali dell’area indagata. Ecologia, coltivazione e materiale raccolto 49 Ecologia: Cresce nei boschi luminosi e ai loro margini, nelle radure, nelle siepi, dal piano fino a 1500 m (Pignatti, 1982). E’ specie eliofila, moderatamente xerofila e frugale; è un componente degli stadi di ricostruzione dei boschi a dominanza di querce. Predilige suoli calcarei. È specie entomogama ed autogama (Lippert, 1995). La dispersione è zoocora (Debussche & Isenmann, 1994). Fenologia: Fiorisce ad Aprile e Maggio (Pignatti, 1982). Tecniche di riproduzione moltiplicazione: Si riproduce per semi (Aronne & Wilcock, 1994). E’ possibile anche la propagazione vegetativa ( Piotto & Di Noi, 2001). Frutti e semi: I frutti sono drupe rosse, lucide e glabre, lunghe 7-10 mm, e larghe un po’ meno, con un solo nocciolo (seme). Il peso di 1000 semi è risultato di 113,50 g e il valore dell’umidità relativa del 27,4 %. Da fonti bibliografiche di dati di laboratorio risulta che: 1) i semi sono ortodossi; 2) il contenuto medio di oli e di proteine è pari rispettivamente al 1,65 % e al 4,85 % (Barclay & Earle, 1974). I semi mostrano dormienza di tipo endogeno, che può essere eliminata con stratificazione calda per 4-16 settimane (generalmente 4-8), seguita da stratificazione fredda per 12-36 settimane (generalmente 12-16). La scarificazione, eseguita prima dei pretrattamenti, può essere utile (Piotto & Di Noi, 2001). Semi di Crataegus monogyna (foto scattate nella Banca del Germoplasma del Molise) Compilatori: Paura, Izzi, Cancellieri, Salerno 50