SPETTACOLI
Bresciaoggi
Venerdì
10 Novembre 2006
LaCompagnia Le Belle Bandiere ha aperto ieri sera la stagionediprosa del Ctbal teatro Sociale
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Al Palabrescia in «Tutti insieme appassionatamente»
Un
palcoscenico
vero
Macbeth, tragedia quotidiana perFedericoBerto
Una scena spoglia nella quale si muovono i bravi Bucci e Sgrosso
di Antonio Sabatucci
«A che punto è la notte?»
chiede Macbeth a sua moglie. Lei gli risponde che
essa è in lotta col mattino
per chi deve prevalere tra
i due. In questa atmosfera
di mezzo, ambigua, dove
il buio tende a risucchiare la luce nella sua profondità, si colloca la tragedia
di Sir e Lady Macbeth,
che l’altra sera ha aperto
il cartellone della prosa al
Teatro Sociale, nella messa in scena della Compagnia Le Belle Bandiere, in
coproduzione con il Ctb
Teatro Stabile di Brescia.
Sì, perché «Macbeth» è,
tra le altre cose, una tragedia notturna. Tutto o quasi tutto avviene nell’oscurità: l’incontro con le streghe, l’assassinio di Re
Duncan, il sonnambulismo di Lady Macbeth, il
suo suicidio, l’uccisione
di Banquo, la sconfitta finale di Macbeth e la sua
morte.
E in una scena di mezze
luci (ideate da Maurizio
Viani) Elena Bucci ha allestito il suo «Macbeth» in
una elaborazione drammaturgica compiuta insieme a Marco Sgrosso.
La Bucci e Sgrosso sono
anche i coniugi Macbeth:
lei, rappresentata come
una signora elegante nei
gesti, di buone maniere
con gli ospiti, preoccupata delle brutte figure cui il
marito la costringe quando si mette istericamente
a urlare davanti a tutti dicendo di vedere il fantasma di Banquo. Macbeth,
invece, raffigurato come
il classico marito guerriero fuori di casa e mansueto davanti alla consorte,
dalla quale si lascia guidare nell’assassinio e che lo
rimprovera non appena
ha un cedimento: «Mi vergognerei ad avere un cuore così bianco», gli dice.
In genere si pensa che
Lady Macbeth sia la vera
stratega dell’azione omicida di Macbeth. Certo è lei
che perfeziona l’assassinio, riportando il pugnale
insanguinato nella stanza
di Duncan e imbrattando
di sangue i volti delle
guardie per far ricadere
su di loro la colpa del delitto. Ma Lady Macbeth, in
realtà, è vittima, al pari
del marito, della propria
azione: dopo l’uccisione
di Duncan finisce per perdere la ragione, diventa
sonnambula e alla fine si
suicida. Freud la classifica fra coloro che soccombono davanti al successo
dopo aver lottato tanto
per raggiungerlo.
AlComunale diCellatica per PressioneBassa
«LaNonna del CorsaroNero»a BagnoloMella
LacomicitàdelleGalline
Giovanna all’arrembaggio
Le Galline son tornate. Dopo una lunga fase di impegno professionale individuale, il trio di attrici
comiche, tanto amato dai pubblici di tutta Italia,
l’estate scorsa si è ricostituito proponendo una
«Piccola conferenza sulla comicità» che stasera
(ore 21) andrà in scena al Teatro Comunale di Cellatica, in via Risorgimento, per la rassegna Pressione Bassa, organizzata dal Ctb Teatro Stabile di Brescia, con la direzione artistica di Sergio Mascherpa.
Katia Beni, Sonia Grassi ed Erina Maria Lo Presti sono artiste dotate di una grande vena comica
surreale e dissacratoria. Formatesi alla Scuola di
Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante
Garrone, mostrarono tutto il loro talento con lo
spettacolo di esordio «Volononvolo», da loro stesse
ideato. A questo successo seguì l’incontro con Alessandro Benvenuti che da quel momento diventò il
regista di tutti i loro spettacoli, coinvolgendole anche nei suoi film (Katia Beni e Sonia Grassi erano
nel cast di «Zitti e mosca»).
Importante è stato anche il lavoro in televisione:
«Jeans», «Via Teulada 66», «Il piacere dell’estate» e
tanti altri. Con «La fabbrica dei sogni» nel 1988 vinsero il titolo di Campioni nazionali di humour.
I biglietti costano 5 euro e sono in vendita al Teatro Comunale di Cellatica un’ora prima dell’inizio
dello spettacolo. E’ possibile acquistare in prevendita i biglietti di tutti gli spettacoli della rassegna
Pressione Bassa alla biglietteria del Teatro Sociale
di Brescia, in via Cavallotti 20, nei giorni di apertura del botteghino, dalle ore 16 alle ore 19.
a.sab.
«La vecchia sprint, che è più forte di un bicchiere
di gin», ovvero «La Nonna del Corsaro Nero», è l’ultimo appuntamento nella rassegna teatrale «Tutti
a teatro 2006» organizzata dal gruppo Cara... Mella
in collaborazione con l’assessorato alla Cultura di
Bagnolo Mella.
Da stasera a domenica va in scena la commedia
tratta dall’omonimo sceneggiato Rai degli anni ’60
(programma culto, considerato il migliore di quelli
proposti per ragazzi), incentrato sul personaggio
di Giovanna, interpretata da Anna Campori, e liberamente ispirato alle vicende dei corsari narrati
dai romanzi di avventura di Emilio Salgari. Tutte
le immagini del programma sono purtroppo andate distrutte e non ne rimangono che brevi frammenti: da qui l’accurato lavoro di recupero di personaggi e situazioni compiuto dall’associazione Cara..
Mella basandosi su rarissimi testi di Metz. Dunque
in scena duelli, scambi di persona, equivoci, avventure, comicità, grazie anche alla vis farsesca di Nicolino, vero motore comico della narrazione, alla
vitalità di Giovanna e alla saggezza del maggiordomo Battista.
«L’idea di proporre un classico della tivù dei ragazzi degli anni Sessanta - spiega Pietro Forlani,
regista e curatore della riduzione teatrale del romanzo del 1935 - è nata dal desiderio di rivedere
alcune figure storiche che hanno segnato l’immaginario collettivo italiano».
Lo spettacolo va in scena alla Filanda di Palazzo
Bertazzoli di Bagnolo alle ore 21. Il biglietto costa 7
euro (gratuito per gli studenti).
m.mon.
Al teatroGrandeper lastagione lirica
C’ègrandeattesa
per«AnnaBolena»
Una scena di «Anna Bolena», stasera al teatro Grande
Questa sera alle 20.30 va
in scena al teatro Grande
«Anna Bolena» di Gaetano Donizetti, un allestimentoche ciarriva dalteatro bergamasco, con la
regia e i costumi di Francesco Esposito, le scene
diItalo Grassie la direzione dell'Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Fabrizio Maria Carminati,
con il Coro Bergamo Musica Festival "Gaetano
Donizetti"guidato da Marina Malavasi. Gli interpretisono ilbasso Riccardo Zanellato per il personaggio di Enrico VIII accanto al soprano Dimitra
Theodossiou per quello
di Anna Bolena, mentre
il mezzosoprano Sophia
Soloviy sarà GiovannaSeymour, la damigella
della Regina, il basso
Mauro Corna sarà Lord
Rochefort, fratello di Anna, e il tenore Gianluca
Pasolini Lord Riccardo
Percy; il contraltista Josè Maria Lo Monaco vestirà i panni «en travesti» di Smeton, paggio e
musicodella Regina; infine il tenore Luigi Albani
sarà Sir Harvey, ufficiale
del Re.
«Anna Bolena» è un'
opera che conferma la
proverbiale, magistrale
rapidità diGaetano Donizettinelloscrivere: erainfatti solo il 1˚ agosto del
1830quandoil compositore bergamasco firmava
un contratto con il teatro
Carcano di Milano - per
un compenso di «...650 colonnati, vitto e alloggio
pagati» - per l'impegno a
comporre un'opera per
l'apertura della stagione
diCarnevale;e l'opera andava in scena per la prima volta appunto al Carcano il 26 dicembre di
quellostesso1830. Tral'altro questo lavoro era un
Una scena di «Macbeth», al Sociale fino a domenica 19
«Macbeth» è anche la
tragedia della sterilità. I
coniugi Macbeth non hanno figli (e Macduff lo sottolinea in una battuta, quasi a fornire una motivazione ai delitti di Macbeth), e
la Lady invoca gli «spirits» a toglierle il sesso, a
prendersi il suo latte in
cambio del fiele, per avere più forza nell’alimentare la propria ambizione:
quella di diventare regina.
E, in effetti la Lady si
siede sovente sul trono,
ma la regia le mette a disposizione un trono da
burla, ricavato da un carrello per trasportare le
vero e proprio banco di
prova per questo autore,
le cui soluzioni erano statespessostroncate in precedenza dal pubblico e
dalla critica, costringendolo acambiare o addirittura togliere scene intere
dei suoi lavori. Ma quel
26 dicembre del 1930 «Anna Bolena» venne accolta
trionfalmente dal pubblico, anche se la "Gazzetta
diMilano" lasciava intendere che questo era dovuto più alla bravura dei
cantanti che alla bontà
della musica. E del resto,
accanto al basso Filippo
Galli, c'era un'Anna Bolena interpretata nientemeno che dalla mitica
Giuditta Pasta, mentre il
personaggio del paggio
Smeton, che questa sera
vedremo interpretato da
Josè Maria Lo Monaco,
era affidato ad una voce
femminile,quella diEnrichetta Laroche.
Con quest'opera, la
trentaquattresima del
lungocatalogo delcompositorebergamasco, siconcludevano i lunghi anni
dell'«apprendistato napoletano» di Gaetano Donizetti: non è certo un caso
se dopo questo grande
successoil suo antico maestro Simone Mayr, che
l'aveva avuto come allievo alle «Lezioni caritatevoli», si rivolgerà nei
suoi confronti dandogli
del «lei» e chiamandolo
«Maestro».
Grande attesa del pubblico bresciano per il soprano grecoDimitra Theodossiou, una cantante
che al teatro Grande ha
già ottenuto ottime affermazioni, nel 1998 come
Violetta nella «Traviata»
di Verdi e come Giselda,
tre anni dopo, nei «Lombardi alla Prima Crociata».
Luigi Fertonani
Improvvisazioneteatralestasera alCentro Luciadi Botticino
cassette che di solito usano i magazzinieri, con le
rotelle e le aste, nobilitato
da due braccioli per dargli una parvenza di regalità.
Ma non c’è nulla di regale nella diabolica coppia
interpretata dalla Bucci e
da Sgrosso, né, tantomeno, di tragico: lei resta
una parvenue, fasciata perennemente di raso, inadatta a fare il salto sociale; lui, solleticato dal vaticinio delle Sorelle Fatali
(le streghe, che gli annunciano che sarà re), scivola
lungo il sentiero del crimine, ma non ha la tempra
per sostenerne le conseguenze morali e politiche.
La Bucci e Sgrosso sottraggono tragedia al testo
inserendovi elementi di
quotidianità, senza ricorrere all’enfasi, anche nei
momenti in cui l’azione
magari lo avrebbe richiesto. Sir e Lady Macbeth,
nella loro lettura, sono
due antieroi alle prese
con i problemi irrisolti
della loro crescita morale.
Sul piano visivo la vicenda si svolge su una scena spoglia: quattro panche di legno e quello strano trono, illuminati da luci di taglio, caravaggesche, che conferiscono
una sfumatura religiosa a
tutto l’allestimento.
Accanto ai due protagonisti recitano, interpretando più ruoli, sei attori
molto bravi e assai affiatati: Vladimir Aleksic, Gaetano
Colella,
Marco
D’Amore, Andrea De Luca, Massimo Di Michele e
Roberto Marinelli. Tutti
alla fine applauditi insieme ai due protagonisti. Si
replica fino a domenica 19
novembre (fino al 12 valgono gli abbonamenti alla
serie azzurra, dal 15 al 19
la serie gialla, martedì 14
si replica fuori abbonamento).
Dallo Zecchino d’oro al musical: «Quando canto sto bene»
Il piccolo
Federico
Berto (quasi
10 anni)
è uno dei
protagonisti del
musical
«Tutti
insieme
appassionatamente»,
in scena al
Palabrescia
il 14 e 15
novembre:
nello
spettacolo
è Kurt, il più
piccolo dei
sette fratelli
Trapp
«Quando canto sto bene e sono contento»:
Federico Berto ha poco meno di 10 anni e
con lo sguardo semplice e un po’ sognatore
spiega così la sua passione per il canto.
Martedì 14 e mercoledì 15 al Palabrescia
di viaSan Zenoavrà la possibilità di mettersi alla prova: sarà infatti Kurt, il più piccolo
dei sette fratelli Trapp nel musical «Tutti
insieme appassionatamente». Bresciano,
abitanteinvia Mantegna alvillaggio Ferrari, dopo le prove di canto ora sta prendendo
dimestichezza con la recitazione in attesa
della sua «prima» personale.
«E’ stato lui a voler andare allo Zecchino
d’Oro nel 2003», mette quasi le mani avanti
ilpapà Fabio, 42enne operaio all’Italcementi. «E’ stato il bambino ad insistere per lo
Zecchinod’Oro - spiega -: è partito quasi per
gioco, ma selezione dopo selezione è arrivato alla finale di Bologna». Classificandosi
secondo tra gli italiani e quarto in quella
assoluta. Un bel risultato, non c’è che dire,
ma soprattutto un’esperienza straordinaria per il piccolo Federico, il quale elenca i
tanti amici conosciuti in quell’occasione:
francesi, colombiani, da Beirut, dalla Colombia e da New York. «Bambini e famiglie
con le quali abbiamo mantenuto i contatti sottolinea il padre -, qualche volta al telefono ma soprattutto con la posta elettronica».
L’esperienzabolognese segnaper Federico anche i passaggi successivi: è nel capoluogo emiliano infatti che conosce Maria
Francesca Polli ed entra nel coro dei «Miticiangioletti» aMilano nelquale canta ancora oggi ogni venerdì. Insomma, la vita di
Federicoè già un girovagare per il Nord Italia e ora c’è anche l’impegnativo approdo al
musical.
La scuola al momento non sembra essere
un grandeproblema. Lemaestre della scuola elementare «Rinaldini» sono comprensive e gli permettono recuperi ad hoc, ma soprattutto c’è mamma Domenica, la quale è
anch’essa maestra e senz’altro il figlio lo fa
studiare. «Io mi diverto», afferma Federico
il quale non sembra preoccupato dalla full
immersion di questi giorni al Teatro della
Luna di Milano per imparare la posizione,
le battute e a muoversi sul palco.
La prossima settimana al Palabrescia si
esibirà, seguito con attenzione da amici e
genitori, poi dovrà esibirsi in ben altre sei
occasioni nel Nord Italia.
«Tutti insieme appassionatamente» è
probabilmente uno dei più noti musical di
Broadway ed è noto al grande pubblico grazie all’omonimo film del 1965 diretto da Robert Wise. Il film, candidato a 10 premi
Oscar e vincitore di 5, ha ottenuto un successo planetario senza precedenti. Prodotto in Italia dalla Compagnia della Rancia,
lo spettacolo sta ottenendo un grande successo in tutti i teatri italiani dove viene rappresentato e quasi sicuramente anche il
prossimo anno il musical verrà riproposto.
La regia è firmata da Saverio Marconi e in
scena c’è, tra gli altri, Alberta Izzo.
I biglietti per lo spettacolo al Palabrescia
costano 30 euro in poltronissima, 24 in poltrona e 15 in tribuna e sono in prevendita
alla biglietteria del Palabrescia di via S. Zeno (tel. 392/ 9122120 - 030/ 348888) o alla Libreria Tarantola in corso Zanardelli (tel.
030/290171). Specialepromozione per le poltrone laterali a 19,50 euro, e per gli studenti
a 14 euro. Le promozioni sono valide fino al
13 novembre.
Thomas Bendinelli
Al teatro Bonoris il thriller tratto dalla commedia di Knott, famoso per il film di Hitchcock
IlMatchdei«giocattori» «Delittoperfetto»aMontichiari
Quattrosquadreperiltitolodicampioned’Italia InscenaGleijeses,LeopoldoMastellonieMarianellaBargilli
E’ una novità, almeno per i palcoscenici
bresciani, quella che andrà in scena stasera(ore 21) e neiprossimidue venerdìal TeatroCentroLucia di Botticino. Quattro squadre (di giocatori, di attori?) daranno vita ad
un «Match di Improvvisazione Teatrale»,
una formula che si situa sul confine tra il
teatro e la sfida agonistica, con regole ben
precise, un arbitro e il pubblico che viene
sollecitato a votare per una o l’altra delle
squadre, composte ognuna da sei giocatori,
le quali si contendono la vittoria in novanta minuti di gioco divisi in due tempi, proprio come in una partita. Non di calcio, però,ma di hockey sughiaccio, sport nazionale canadese, essendo questa particolare forma di spettacolo nata in Canada.
Dopounafase di«riscaldamento»,il «Match» comincia con la presentazione dei giocatori e l’intonazione dell’inno ufficiale
(col pubblico in piedi e la mano sul cuore).
Quindi il fischio di una sirena segna l’inizio dell’incontro. L’arbitro estrae a sorte di
volta in volta un cartoncino che legge ad alta voce, indicando il tipo e il titolo dell’improvvisazione che, naturalmente, è sconosciuto ai giocatori. Poi stabilisce lo stile,
che può essere libero, oppure cantato, in rima o «alla maniera di»: per esempio, Goldoni, Fellini, Spielberg, De Amicis, Manzoni,
Shakespeare o, perché no, i cartoni animati giapponesi.L’improvvisazione puòdurare dai trenta secondi ai venti minuti. I «giocattori» hanno a disposizione soltanto venti secondi per farsi venire un’idea su cosa
inventare.La sfidaprevede anche la sanzio-
ne di falli, nel senso di errori di tecnica teatrale.
Come si può capire, il «Match di Improvvisazione Teatrale» porta il teatro al grado
zero, alla sua sostanza tecnica, scarnificato
di tutte le implicazioni filosofiche, politiche, religiose che ne costituiscono la ragione d’essere. Il «Match» modifica anche la
funzione del pubblico che, pur essendo il
giudice della gara, finisce così per assumere il ruolo dello spettatore sportivo, quando
non, addirittura, di tifoso se sulla scena c’è
la squadra della sua città. A Botticino ci saranno le squadre di Firenze, Roma, Reggio
Emilia e Siena, per contendersi il titolo di
campione d’Italia.
Il «Match di Improvvisazione Teatrale»
è nato nel 1977 da un’idea di due attori canadesi: Robert Gravel e Yvon Leduc. Da alloraè diventato lospettacolo più rappresentato al mondo e nel 1989 venne introdotto in
Italiada FrancescoBurroni, cheha coinvolto noti attori, tra cui Paolo Migone e Giuliana Musso.
Il costo del biglietto è di 10 euro (l’abbonamento ai tre spettacoli costa 20 euro) e comprende anche una consumazione che verrà
servita durante l’intervallo.
Per coloro che volessero approfondire le
tecniche di improvvisazione è previsto
uno stage con gli attori del «Match», sabato
11 e domenica 12 novembre (dalle 10 alle 13
e dalle 14.30 alle 17.30) al Teatro Centro Lucia. Il costo è 60 euro. Per informazioni telefonare al 339/ 2075592.
a.sab.
Treseratemusicali in San Giovanni
OggiaEconomia
Il«Ventogitano»
soffiasuichiostri
Mandolini
echitarre
inuniversità
Le melodie gitane approdano a Brescia, nell’ambito della rassegna «Vento Gitano», organizzata dal Centro Culturale Il Chiostro. Tre le serate previste (la prima domani alle 21.30 nel chiostro della chiesa di San Giovanni,
nell’omonima contrada), ad ingresso gratuito.
Conosciute a pochi, le musiche tipiche zingare saranno mescolate a ritmi jazz e swing. Il primo appuntamento vedrà in scena Carmelo Tartamella, che con la sua
chitarra farà conoscere uno degli «eroi» della cultura
gitana e dei massimi esponenti della musica «romanì»
(la lingua dei Rom), Django Reinhardt. Il sabato successivo sarà la volta del particolare flamenco dell’ensemble La Carboneria Flamenca, mentre l’ultima serata, in
programma sabato 25 novembre, avrà come protagonista il gruppo Balval che presenterà una particolare fusione tra musiche romanì, jazz e tradizione francese.
Per gli organizzatori queste proposte culturali servono a mettere in luce i molteplici aspetti delle diverse
realtà che ci circondano, creando una sorta di «sinfonia multiculturale», soprattutto in un quartiere ricco
di popoli diversi come il Carmine, dove l’integrazione è
resa difficile anche dalla mancanza di conoscenza delle
tradizioni altrui. Nelle intenzioni del Centro c’è anche
quella di poter diventare una sorta di «contenitore» per
dare spazio ai giovani per realizzare i loro progetti creativi e le loro idee.
Per i musicisti interessati a queste «sonorità», domani e sabato 18, alle ore 14.30, sono previsti due stages: il
primo, sulla chitarra jazz e manouche, sarà tenuto dallo stesso Carmelo Tartamella; il secondo, dedicato al
Cajon (una percussione flamenca), sarà guidato da Paolo de Gregorio Borràs. Per gli stages è previsto un costo
minimo per sostenere le spese.
al.fa.
L'orchestra di mandolini
e chitarre «Il plettro» di Inzino di Gardone Valtrompia suonerà stasera alle
20.45 nell'Aula Magna della facoltà di Economia
dell'Università Statale di
Brescia, in via San Faustino. L'ingresso è gratuito;
il concerto è organizzato
nell'ambito delle iniziative culturali studentesche
promosse dall'Ateneo.
Il programma popone brani di autori che vanno dal
Settecento alla musica
contemporanea: Antonio
Salieri, Edvard Grieg,
Corrado Celeste, Felix
Mendelssohn Bartholdy e
Astor Piazzolla.
L'orchestra «Il Plettro» è
costituita da circa quaranta giovani musicisti; ha
partecipato a concorsi e
manifestazioni sia in Italia che all'estero, in particolare alle Giornate Nazionali del Mandolino a
Vittorio Veneto, dove il
gruppo ha ottenuto un ottimo successo.
l.f.
Un giallo psicologico, una
fiaba mortale, un thriller
mozzafiato stasera al teatro Bonoris di Montichiari: alle 21 va infatti in scena «Delitto perfetto», tratto dall’omonima commedia di Frederick Knott e
dalla sceneggiatura del
film di Hitchcock proposta in una nuova traduzione di Masolino D’Amico.
In scena Geppy Gleijeses,
che è anche regista dell’allestimento, affiancato da
Leopoldo Mastelloni, Marianella Bargilli e Raffaele Pisu, recentemente premiato con il Nastro d’argento, gloria del teatro
brillante degli anni ’60, al
suo rientro in palcoscenico. E ancora, nel ruolo dell’amante, Paolo Serra.
Le scene e i costumi sono di Lorenzo Ghiglia e
Tramonti, alle luci Luigi
Ascione, musiche di Matteo D’Amico.
Protagonista un uomo
che, ossessionato dai debiti e da una carriera fallita,
decide di sbarazzarsi della moglie bella e ricca. Organizza il delitto con pre-
Al Ctm di Rezzato
Notesenza
Frontiere
congliUtopia
Marianella Bargilli
Leopoldo Mastelloni
cisione e meticolosità, servendosi di un vecchio
compagno di college che
sta in cattive acque e, grazie al ricatto, lo convince
a trasformarsi in un sicario. Il piano è semplice e
lucido, ma ovviamente
qualcosa non andrà per il
verso giusto.
«Delitto perfetto» fu un
grande successo teatrale:
la prima dello spettacolo
andò in scena a Londra
nel ’52 e la commedia fu
più volte replicata anche
a New York. Nel ’54 lo stesso Knott scrisse la sceneggiatura per il film diretto
da Alfred Hitchcock, con
lo stesso titolo. Ne furono
protagonisti Ray Milland
e Grace Kelly. Knott, nato
in Cina e vissuto a Londra
fino al ’46, si è poi trasferito a New York, dove è morto nel 2002.
Lo spettacolo inizia alle
ore 21; i biglietti per palchi e platea costano 20 euro, in galleria 15 euro.
Milena Moneta
Al teatro Ctm di Rezzato serata musicale a favore di «Medici senza
frontiere». L’iniziativa, patrocinata dal Comune, ha per titolo
«Note senza Frontiere» e vedrà sul palco il
gruppo «Utopia» che
eseguirà, a partire dalle ore 21, le canzoni dei
Nomadi.
L’ingresso è ad offerta libera e l’incasso sarà devoluto all’associazione internazionale
cheopera in oltre 70 paesi del mondo portando assistenza sanitaria
alle vittime di guerre e
carestie. Durante la serata Cristian Martinelli, volontario dell’associazione, illustrerà le
molteplici attività del
gruppo.
l.t.
OBLO’
■ BLUES, ROCK, POP E DINTORNI
Concerto doppio al Lattepiù Live (ex Revenge, via Di Vittorio 38, zona industriale): i Betty Boom (genere crossover) aprono per i Guinea Pig (power trio, genere blues
hendrixiano): inizio ore 23; dopo lo show, Pilvio dj-set
(ingresso 8 euro con consumazione). Unplugged show di
Carlo Poddighe duo all’Irish pub di Desenzano, in via
Castello (ore 21.30, ingresso libero). I Black Eyed Susan
suonano alle 22 al Morya Alterbar di Cellatica (ingresso
gratuito). Dopo i successi raccolti nell’Europa dell’Est e
al debutto in Italia con il novo cd «DownSide», arrivano i
Sown nell’ambito del Full Metal Packed Festival in programma al Buddha Café di Orzinuovi: inizio ore 22. Grande festa d’autunno alle 22 allo Zara 66 di via Zara, con i
Beatops e i Beat Brothers acoustic duo; special guest
Marco Gentile, Siria&Francesco (ingresso libero). Pop
rock ’70-80 al Macaco di S.Eufemia con Staghen Out (ingresso libero). Covers con i Vanilla al Seconda Classe.
Cena e animazione latina con Mr Oscar al Tempio Inca.
All’Ikebana pub di Concesio suonano i Muttley (22.30,
ingresso gratuito). A El Forajido di Bagnolo Mella cover
internazionali con i Bestbefore (23, ingresso libero)
■ «I GRANDI FESTIVAL ROCK» A SIRMIONE
Stasera alle 20.30 nella Biblioteca comunale di Sirmione
è in programma la prima delle tre videoconferenze dedicate a "I grandi festival della musica rock". La prima serata è dedicata al leggendario Festival di Woodstock del
1969, mentre le prossime riguarderanno il Festival dell’Isola di Wight del 1970 (venerdì 17 novembre) e al Live
Aid del 1985 (venerdì 24). Relatore Stefano Magnani, autore di numerosi libri dedicati alla storia della musica
rock, che stasera ripercorrerà dettagliatamente la storia
del Festival di Woodstock, accompagnato dalla proiezione di immagini e filmati inediti. Ingresso libero.
■ GALA LIRICO AL FORNO FUSORIO DI TAVERNOLE
Alle 20.30 al Forno Fusorio di Tavernole è in programma
il Galà lirico per festeggiare i primi dieci anni di attività
dell’associazione "Amici del forno fusorio". Il concerto, a
ingresso libero, è intitolato «Le voci gravi della musica».
Tre i solisti in scena: il contralto Elena Traversi, il basso
Michele Zanchi e il baritono Giacomo Bolis, con l'accompagnamento al pianoforte di Giacomo Piazza e la collaborazione del violoncellista Eugenio Reboldi.