ESAME DEI NERVI CRANICI NERVO OLFATTORIO NERVO OTTICO E VIE VISIVE • La funzione olfattiva viene generalmente valutata limitandosi a chiedere al paziente se riconosce gli odori, o se avverte sensazioni olfattive anomale • La valutazione dell’acuità visiva è condotta mediante l’uso di tabelle ottotipiche, costituite da file di simboli di dimensioni decrescenti dall’alto in basso, presentate separatamente a ciascun occhio • Per amaurosi si intende la perdita completa della visione in un occhio • Può essere dovuta a trombosi dell’arteria oftalmica o a lesioni del nervo ottico • Se il paziente non riconosce alcun segno, viene determinata la distanza alla quale riesce a contare le dita della mano • L’esame del fondo dell’occhio viene eseguito con un oftalmoscopio • L’edema della papilla è la conseguenza di un aumento della pressione endocranica trasmesso al nervo attraverso gli spazi subdurali e subaracnoidei • L’aumentata pressione ostacola il drenaggio della vena centrale della retina, con aumento della pressione venosa, essudazione plasmatica e protrusione della testa del nervo ottico ESAME DEL CAMPO VISIVO • Il metodo clinico più semplice è il test del confronto monoculare, in cui l'esaminatore utilizza il proprio campo visivo come standard per la valutazione di quello del paziente • Il paziente e l'esaminatore sono posti l'uno di fronte all'altro con un occhio chiuso (se il paziente chiude l'occhio destro, l'esaminatore chiuderà il sinistro, e viceversa) • L'esaminatore produce uno stimolo visivo, dato dal movimento di un dito, ed il paziente deve riferire quando lo percepisce • Il paziente deve tenere l'occhio aperto fisso su quello aperto dell'esaminatore, senza guardare direttamente in direzione della sua mano • Lo stimolo deve essere equidistante fra il paziente e l'esaminatore • L’emianopsia è la compromissione della visione in una metà del campo visivo • La condizione in cui è compromessa la visione in entrambi gli emicampi nasali o temporali è definita emianopsia eteronima, rispettivamente nasale o temporale • L’emianopsia bitemporale è dovuta generalmente alla compressione del chiasma da parte di un processo espansivo sellare o parasellare, ad esempio un adenoma dell’ipofisi • La lesione provoca l’interruzione delle fibre provenienti dalla metà nasale delle due retine, che conducono l’informazione visiva dei due emicampi temporali • L’emianopsia omonima è la perdita della visione nell’emicampo nasale di un occhio e in quello temporale dell’altro • E’ causata da lesioni retro-chiasmatiche, che interrompono le fibre provenienti dalla metà temporale della retina ipsilaterale e dalla metà nasale della retina controlaterale • Una lesione di questo tipo provocherà la perdita della visione nell’emicampo nasale ipsilaterale e in quello temporale controlaterale (emianopsia controlaterale) • La lesione può essere localizzata nel tratto ottico o nel corpo genicolato laterale • In caso di lesione retro-genicolata, nelle radiazioni ottiche, poiché queste decorrono accollate in due fasci, uno superiore ed uno inferiore, molto spesso si verificherà la compromissione della visione in un quadrante del campo visivo, detta quadrantopsia, superiore o inferiore • In caso di quadrantopsia inferiore, la lesione corrispondente sarà a carico delle fibre che decorrono nel lobo parietale e terminano nel labbro superiore della scissura calcarina • In caso di quadrantopsia superiore, la lesione sarà a carico delle fibre che decorrono nel lobo temporale e circondano il ventricolo laterale (ansa di Meyer), terminando nel labbro inferiore della scissura calcarina • Nelle lesioni prossime al polo occipitale si potrà verificare un’emianopsia omonima con risparmio della visione centrale (visione “a buco di serratura”) in rapporto ad una più estesa rappresentazione corticale delle aree retiniche maculari rispetto a quelle periferiche • Gli scotomi sono difetti del campo visivo di estensione e forma variabile • Lo scotoma centrale è legato al coinvolgimento della regione maculare o delle fibre maculari • La macchia cieca è uno scotoma fisiologico